ORGANIZZAZIONE AZIENDALE IN QUALITA

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Transcript:

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE IN QUALITA Compiti e responsabilità del Manager o dell imprenditore nel costruire un organizzazione in qualità. DIRETTORE GENERALE Segretaria DIRETTORE AMMINISTRATIVO DIRETTORE DEL PERSONALE DIRETTORE DI PRODUZIONE DIRETTORE DI MARKETING MANAGER CONTABILITA' MANAGER PIANIFICAZIONE MANAGER FINANZIARIO RESPONSABILE CONT.TA' GENERALE RESPONSABILE CONTABILITA' FORNITORI RESPONSABILE CONTABILITA' CLIENTI 3 IMPIEGATI 2 IMPIEGATI Cesare Sansavini Francesco Caiani Codice: G24 File: Man Organ + qualità Data: 7/2/2001

INDICE DEL MANUALE CAP. CONTENUTO PAG. INTRODUZIONE 2 1 MISSION E OBIETTIVI 3 2 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Compiti organizzativi del Manager 1 - Specificare le responsabilità - Job Description 2A- Riunire le mansioni in reparti 2B- Strumenti per descrivere l organizzazione; l organigramma. Line e staff 3 - Organizzare in Qualità 3 LA STRUTTURA DI UN SISTEMA QUALITA Le regole del gioco 1. Il riesame del contratto 2. Il controllo del progetto 3. Il controllo degli approvvigionamenti 4. La certificazione 4 5 5 7 8 10 11 12 14 16 18 AUTO ANALISI SUL GRADO DI ORGANIZZAZIONE 19 ESEMPIO DI JOB DESCRIPTION 23 Bibliografia 24 1

INTRODUZIONE Il compito fondamentale del Manager (o Imprenditore) è quello di formulare e raggiungere degli obiettivi aziendali attraverso un investimento adeguato di risorse. Il Manager si occupa della conversione delle risorse (Input) in risultati (Output) e la sua produttività è legata all uso ottimale delle risorse. RISULTATI PRODUTTIVITA = RISULTATI : RISORSE IMPIEGATE Sono gli obiettivi aziendali da raggiungere (obiettivi di vendita, di spesa, di profittabilità, di immagine, ecc.) RISORSE Sono rappresentate da due categorie di Risorse: A - LE RISORSE ECONOMICHE, quali il capitale, gli immobili, mobili, attrezzature, macchinari, brevetti, merci, ecc. B - RISORSE UMANE, rappresentate dalle persone preposte all organizzazione aziendale. Quali sono le maggiori difficoltà che un Manager incontra nella gestione delle risorse? 2

CAP. 1 MISSION E OBIETTIVI La Mission è la cornice operativa nella quale l azienda intende operare. La mission definisce: il settore di attività, la definizione del mercato, le scelte strategiche. Esempio di azienda alimentare: l azienda si propone di produrre e distribuire su tutto il territorio nazionale alimenti confezionati di pregiata qualità e freschezza, garantendo consegne rapide su tutti i propri punti al dettaglio. Gli Obiettivi specificano i traguardi che l azienda si pone per avere successo agendo in quella cornice operativa. Esempio: l azienda intende raggiungere un fatturato di 238 miliardi nel prossimo anno, raggiungendo una profittabilità del 7% sul fatturato ed una quota di mercato pari al 3,5%. Il Management By Objectives (MBO) è lo strumento che permette di pianificare obiettivi a cascata su tutta la piramide aziendale. Le strategie aziendali definiscono come raggiungere quegli obiettivi (es. con quali risorse). QUALE VANTAGGIO HA UN AZIENDA DALLA IDENTIFICAZIONE DELLA MISSION LAVORANDO IN TEAM DI DUE DESCRIVETE LA VS. MISSION AL COLLEGA 3

CAP. 2 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Tutte le Aziende, sono costituite da un complesso di beni organizzati dall imprenditore per l esercizio dell impresa (art. 2555 Codice Civile). Nel momento in cui un gruppo di persone si mette assieme per svolgere una qualunque attività, la prima decisione è di stabilire chi fa che cosa ; questo si chiama organizzazione del lavoro. L organizzazione è il processo di suddivisione del lavoro in singole mansioni o in gruppi di mansioni correlate tra loro PRINCIPIO DI BASE: la suddivisione del lavoro in specializzazioni aumenta la produttività (prima fonte storica è la costruzione delle piramidi in Egitto) MANSIONE (funzione): la più piccola divisione del lavoro assegnata ad un singolo. Comprende: compiti da eseguire ( mansionario ) responsabilità ( job description ) QUESITO Fate un esempio di funzione? 4

COMPITI ORGANIZZATIVI DEL MANAGER (o Imprenditore) 1 - Specificare le responsabilità di ciascuna mansione: JOB DESCRIPTION descrizione delle responsabilità che competono ad ogni mansione e delle relazioni con altre mansioni MANSIONARIO elencazione dei compiti che spettano ad una determinata mansione QUESITO Si dice che il mansionario è limitativo rispetto al job description. Perché? 5

ESERCIZIO Compilate la Job description di una funzione molto importante per la Vs. azienda, avvalendovi del modulo sottostante. JOB DESCRIPTION DIVISIONE: REP.: TITOLO: SUPERIORE GERARCHICO: 1. FUNZIONI PRINCIPALI 2. PRINCIPALI RESPONSABILITA 3. INTERAZIONI C/ ALTRI REPARTI 4. ESPERIENZA RICHIESTA 6

COMPITI ORGANIZZATIVI DEL MANAGER (o Imprenditore) 2A - Riunire le mansioni in reparti (Organizzazione funzionale) Organizzare funzionalmente un azienda significa raggruppare compiti (mansioni) simili in reparti. Vantaggio: massima applicazione della specializzazione nel lavoro QUESITO Quali sono i classici reparti che caratterizzano un organizzazione aziendale? QUESITO Facciamo qualche caso di collocazione di un ruolo nell organizzazione, dove collochereste: il Responsabile degli acquisti il Responsabile della qualità (certificazione), il Responsabile della pubblicità? 7

2B Strumenti per descrivere l Organizzazione: l organigramma. ORGANIGRAMMA: rappresentazione grafica delle relazioni e delle gerarchie tra le singole funzioni. Secondo il tipo di relazione abbiamo: organizzazioni funzionali organizzazioni per prodotto/servizio organizzazioni geografiche organizzazioni a matrice LINE E STAFF La LINE è rappresentata da tutte quelle funzioni direttamente coinvolte nella realizzazione dei fini aziendali primari (Reparti di produzione e reparti commerciali) Lo STAFF è rappresentato dagli organi consultivi o di supporto (Reparti finanziari, Reparto personale, Uffici studi, Formazione, Ufficio acquisti, ecc.). QUESITO Perché Staff e Line sono spesso in conflitto? 8

ESERCIZIO Create l organigramma funzionale della Vs. azienda, avvalendovi dell esempio del lucido. 9

COMPITI ORGANIZZATIVI DEL MANAGER (o Imprenditore) 3 Organizzare in Qualità. IL SISTEMA QUALITA Abbiamo parlato di FUNZIONI, di compiti e responsabilità, ma se queste funzioni non sono integrate tra loro non otterremo mai l obiettivo fissato. Un Sistema è un insieme di funzioni organizzate, indirizzate verso un obiettivo definito. Il Sistema Qualità è il Sistema Azienda. Abbiamo detto che l Azienda è il complesso dei beni organizzati., che l organizzazione è l insieme delle regole nel rispetto delle quali si ottimizza l utilizzo delle risorse. Il Sistema Qualità è l insieme delle regole attraverso le quali (con il minimo costo ) si opera in modo corretto e si rendono evidenti le capacità dell Organico. L obiettivo di un Sistema Qualità è garantire che tutti gli impegni presi con il Cliente o con il Mercato siano mantenuti sempre e comunque. Il buon senso e l esperienza hanno concorso a creare dei punti di riferimento per l imprenditore che dotarsi di un organizzazione (Sistema Qualità). Sono le normative I.S.O. 9000. 10

CAP. 3 LA STRUTTURA DI UN SISTEMA QUALITA Al primo livello troviamo il MANUALE DELLA QUALITA, che mette in evidenza le regole principali che l Azienda si è data per raggiungere i propri obiettivi. Il Manuale Qualità viene approvato ed emesso dalla Direzione (vertice dell Azienda). Per prima cosa indica gli obiettivi da raggiungere (politica della Qualità), descrive, poi, la struttura organizzativa, definisce le responsabilità nell organizzazione, indica quali norme devono essere seguite. (è esattamente ciò che abbiamo appena fatto!) Al secondo livello troviamo le PROCEDURE DI SISTEMA (o procedure generali), che mettono in evidenza con quali modalità si applicheranno le regole dettate dal Manuale Qualità. Vengono emesse dai Responsabili di settore ed attuate dopo che sono state approvate dal Vertice dell azienda. Al terzo livello troviamo le PROCEDURE OPERATIVE, le istruzioni di lavoro e tutti gli altri documenti attraverso i quali l organico opera. Si riferiscono ai dettagli tecnico operativi. Vengono emesse all interno di ogni singola Funzione ed approvate dal Responsabile di Funzione. QUESITO Fate un esempio di una procedura. 11

LE REGOLE DEL GIOCO 1 Il riesame del contratto I principi ispiratori delle norme ISO sono rivolti alla soddisfazione del Cliente. La qualità in un Sistema è la capacità di mantenere gli impegni presi con il Cliente o con il mercato. QUESITO Cosa devo analizzare prima di prendere un impegno con il Cliente? Chi ha la responsabilità di queste attività? 12

ESERCIZIO Descrivete la procedura generale di riesame del contratto per la Vostra Azienda. 13

LE REGOLE DEL GIOCO 2 Il controllo del progetto Tutto ciò che progettiamo deve essere valutato e controllato. QUESITO Quali sono gli elementi essenziali per poter valutare e controllare un progetto? Chi ha la responsabilità di queste attività? 14

ESERCIZIO Definite la procedura generale di controllo della progettazione per la Vostra Azienda. 15

LE REGOLE DEL GIOCO 3 Il controllo degli approvvigionamenti Per non trovarsi a brutte sorprese gli ordini di acquisto devono definire chiaramente l oggetto e tutte le condizioni di acquisto e devono riferirsi a fornitori qualificati. L Azienda deve valutare e scegliere i fornitori sulla base della loro capacità di soddisfare i requisiti relativi alla fornitura. Il tipo e l estensione del controllo che l Azienda intende eseguire sui fornitori dipenderà dal tipo di prodotto, l influenza che il prodotto acquistato ha sulla qualità del prodotto finale. E necessario predisporre e mantenere aggiornate registrazioni della qualità dei fornitori. 16

ESERCIZIO Definite la procedura generale di controllo degli approvvigionamenti e di qualifica dei Fornitori per la Vostra Azienda. 17

LE REGOLE DEL GIOCO 4 La certificazione La certificazione del Sistema qualità è il riconoscimento formale di un Ente terzo (rappresentante il Cliente o Mercato) che attesta che l organizzazione dell Azienda è conforme ai requisiti richiesti dalle normative e quindi è capace di rispettare tutti gli impegni presi. 18

AUTOANALISI SUL GRADO DI ORGANIZZAZIONE Sono state evidenziate sei aree chiave in una Organizzazione su cui basare la propria autoanalisi. Potete stabilire una Vostra auto valutazione su tali Aree attraverso una scala da 1 (molto scarsa o assente) a 5 (molto forte). 1 RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE AUTOVALUTAZIONE 1 2 3 4 5 Definire e documentare gli obiettivi aziendali in linea con le aspettative e le esigenze dei Clienti. Assicurare che tali obiettivi siano compresi, attuati e sostenuti a tutti i livelli dell Azienda. A B C D E F G Come sono definite e documentate RESPONSABILITA, AUTORITA E RAPPORTI RECIPROCI DEL PERSONALE CHE DIRIGE, ESEGUE E VERIFICA. RISORSE: in che misura sono messe a disposizione risorse adeguate, inclusa l assegnazione di personale addestrato e formato, per le attività di gestione, esecuzione e verifica del lavoro. In che misura è coerentemente pianificato ed attuato un sistema di qualificazione delle risorse. RIESAME: come è assicurata la continua adeguatezza ed efficacia dell organizzazione nel soddisfare gli obiettivi fissati: si rivedono le procedure, gli obiettivi, gli standard aziendali. SISTEMA QUALITA : come sono rese evidenti le responsabilità, le attività da eseguire, le modalità con cui eseguirle, i criteri di accettazione per tutte le caratteristiche e prescrizioni. MODIFICHE AI DOCUMENTI E DATI: in che modo sono definite le responsabilità e le modalità per l emissione e le modifiche di documenti e dati contenenti informazioni o prescrizioni per l Azienda. TECNICHE STATISTICHE: in che modo sono identificati e monitorati i dati e le informazioni ritenuti fondamentali. VERIFICHE INTERNE: in che modo sono pianificate ed eseguite verifiche sulla organizzazione allo scopo di accertare se le attività ed i relativi risultati sono in accordo con quanto pianificato. Il personale che esegue queste verifiche è indipendente dalle funzione che esamina. In che modo i risultati delle verifiche vengono posti all attenzione di chi ha la responsabilità. 19

2 RIESAME DEL CONTRATTO L obiettivo della nostra organizzazione in Qualità è garantire che gli impegni presi con il Cliente siano mantenuti. E essenziale definirli precisamente ed analizzarne prima la realizzabilità. A B C DEFINIZIONE REQUISITI (oggetto e condizioni contrattuali): in che misura sono resi evidenti ed approvati dalla Direzione e dal Cliente. CAPACITA : in che misura ci sono strumenti per rendere evidente le capacità dell Azienda. MODIFICHE: in che misura è definito come vengano gestite e comunicate alle funzioni interessate le modifiche al contratto. 3 CONTROLLO DELLA PROGETTAZIONE 1 2 3 4 5 Predisporre procedure documentate per tenere sotto controllo e verificare la progettazione del prodotto servizio allo scopo di assicurare il soddisfacimento dei requisiti specificati. A B C D PIANIFICAZIONE: in che misura sono pianificate le attività di progetto ed attribuite le relative responsabilità; come è garantito che il personale sia adeguatamente addestrato ed abbia gli strumenti adatti. INTERFACCE ORGANIZZATIVE E TECNICHE: in che modo sono trasmesse le informazioni quando sono coinvolte nel progetto diverse funzioni. DATI DI BASE (obiettivo da raggiungere): in che modo sono identificati e definiti i dati e requisiti su cui basare la progettazione del prodotto - servizio. Si tiene conto dei risultati delle attività di riesame del contratto. Sono definiti i criteri di accettazione. RISULTATI DELLA PROGETTAZIONE: in che modo prima di validare un progetto si sono verificati e riesaminati i risultati della progettazione. In che modo sono resi evidenti questi risultati: sono confrontabili con i dati di base; sono stati rispettati i criteri di accettazione; sono evidenti i controlli eseguiti. 20

4 CONTROLLO DEL PROCESSO 1 2 3 4 5 Devono essere individuati e pianificati i processi di produzione. Si deve assicurare che questi processi siano attuati in condizioni controllate. A B C D E F In che modo sono definite le modalità e responsabilità di esecuzione delle attività di produzione, i criteri di accettazione (indicazioni scritte, campioni, illustrazioni) CONTROLLI IN ACCETTAZIONE: in che modo è assicurato che il prodotto in arrivo non venga utilizzato senza essere controllato; in che modo sono determinati l estensione ed il tipo dei controlli. CONTROLLI IN PRODUZIONE E FINALI: in che modo sono definite tutte le prove, controlli e collaudi per assicurare l evidenza della conformità del prodotto servizio ai requisiti specificati. Nessun prodotto deve essere spedito finchè tutte le attività di controllo specificate non siano state eseguite ed abbiano avuto esito positivo. NON CONFORMITA : in che modo è assicurato che non venga utilizzato un prodotto non conforme ai requisiti specificati. In che modo è assicurato l identificazione, la valutazione, la segregazione (ove applicabile), il trattamento del prodotto non conforme e la notificazione alle funzioni interessate. APPARECCHIATURE: in che modo sono tenute sotto controllo le attività di taratura e manutenzione di apparecchiature di prova, misurazione e collaudo usate per dimostrare la conformità del prodotto a requisiti specificati. Siamo sicuri che l incertezza di misura delle apparecchiature sia compatibile con le esigenze di misurazioni richieste. IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITA : in che modo si identifica il prodotto o servizio realizzato, nonché i fattori che lo compongono. G MOVIMENTAZIONE, IMMAGAZZINAMENTO, IMBALLAGGIO, CONSERVAZIONE E CONSEGNA: in che modo sono stabilite modalità di movimentazione, immagazzinamento, imballaggio e conservazione del prodotto per impedire danni o deterioramenti. In che modo sono stabilite modalità per autorizzare l ingresso e l uscita del prodotto dalle aree in cui è immagazzinato. 21

5 - APPROVVIGIONAMENTO Gli ordini devono definire chiaramente l oggetto da acquistare. I fornitori devono essere scelti sulla base della loro capacità di soddisfare i requisiti richiesti. A B VALUTAZIONE DEI FORNITORI: in che misura sono definite le modalità e le responsabilità per la scelta dei fornitori, il tipo e l estensione del controllo sulle forniture, l aggiornamento della valutazione in funzione dei risultati. DATI DI ACQUISTO: in che misura i documenti di acquisto definiscono tutte le informazioni per descrivere chiaramente il prodotto servizio ordinato: tipo, identificazione di specifiche, requisiti, istruzioni e altri dati tecnici significativi. 6 AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Devono essere intraprese azioni correttive o preventive per eliminare le cause di non conformità effettive o potenziali di livello appropriato all importanza dei problemi e commisurate ai rischi relativi. A B RECLAMI DEI CLIENTI: in che modo è definito come gestire un reclamo di un Cliente, la responsabilità nel risolverlo, le comunicazioni con l interlocutore; in che modo sono evidenti queste attività. AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE: in che modo sono definite le modalità e le responsabilità per la ricerca delle cause delle non conformità relative al prodotto servizio, ai processi e all organizzazione, per la definizione delle azioni correttive o preventive necessarie per eliminare le cause delle non conformità, per l esecuzione delle verifiche per assicurare che le azioni correttive o preventive siano messe in atto e risultino efficaci. COMMENTI ALL AUTOANALISI: Identificare tre aree di forza e tre aree di miglioramento -........................... 22

ESEMPIO DI JOB DESCRIPTION TITOLO: Supervisore di vendita REPARTO: Marketing Vendite SUPERIORE: Direttore di Marketing 1 - SCOPO DELLA FUNZIONE Assicurare il raggiungimento degli obiettivi di vendita attraverso la gestione, motivazione e sviluppo dei venditori. 2 - PRINCIPALI RESPONSABILITA Procede, con la collaborazione dei reparti interni, alla selezione del personale di vendita e all integrazione dei nuovi assunti in azienda. Assicura l addestramento e formazione del personale di vendita, sia attraverso i reparti interni, sia direttamente affiancando i venditori in zona. Procede alla valutazione del personale, attraverso colloqui sistematici e con una valutazione annuale. Gestisce in prima istanza tutti i problemi del personale di vendita, legati all attività, delegando e filtrando l intervento di personale interno. Assicura la comunicazione corretta tra azienda e venditori nei due sensi, con particolare riguardo al Reporting del venditore e alle notizie importanti che provengono dal mercato. Assicura l osservanza delle procedure e regole aziendali in termini di impegno sul lavoro, spese, ecc. Collabora con il Servizio clienti per gestire rapidamente ogni lamentela legata al ritardo di spedizioni, prendendo prontamente contatto con i corrieri. Distribuisce gli obiettivi di vendita aziendali attraverso un accordo con i singoli venditori e procede al controllo sullo stato di avanzamento delle vendite verso gli obiettivi stessi. Propone alla Direzione i piani annuali di incentivazione della Forza di vendita. Gestisce direttamente i Clienti chiave 3 - RELAZIONI PRINCIPALI Direzione Servizio clienti Personale di vendita Rep. Personale Amministrazione Clienti chiave 4 - COMPETENZE RICHIESTE Profonda esperienza nella vendita del settore Diploma di scuola media superiore Capacità relazionali e comunicative Leadership Pianificazione Data di preparazione: Novembre 2000 Preparato da X (Impiegato) con supervisione di Y (Supervisore di Magazzino) 23

NOTE BIBLIOGRAFICHE Badford David, Cohen A. - "Managing for Excellence" - Ed. John Wiley & Sons Blanchard K., Lorber R. - "Mettere l'one Minute Manager al lavoro" -Ed. Sperling & K. Braccini Marina, La Qualità totale come strategia competitiva, Ed. S.S. G. Reiss Romoli Carlzon Jan - "La piramide rovesciata" - Ed. Franco Angeli Collard R., La qualità Totale; Ed. Franco Angeli D Egidio Franco Vision & Leadership, Ed. franco Angeli Eli Lilly, Performance Excellence Guidebook, Ed. Eli Lilly Galgano A., La Qualità Totale, Ed. 24 Ore Gerson Richard F., Come misurare la soddisfazione dei clienti, Ed. Franco Angeli Kouzes J., Posner B. - "The Leadeship Challenge" - Ed. Jossey Bass Publisher. Larrie A. Roullillard Lavorare per obiettivi - Ed- Franco Angeli Lester R. Bittel Il corso Mc. Graw-Hill di management - Ed. Sperling & Kupfer Mc. Gregor Douglas - "Leadership e motivazione nelle imprese" - Ed. Franco Angeli McKenzie Bell D., Come assicurare il ritorno dei clienti, Ed. Franco Angeli Odiorne George S. - "MBO (Management by Objectives)" - Ed. Sperling & Kupfer. T.J. Peters & R.H. Waterman "Alla Ricerca dell'eccellenza" - Ed. Sperling & Kupfer. White A.- Il performance management - Ed. Franco Angeli PUBBLICAZIONI CHANGE FORMAZIONE S.a.s. Cesare Sansavini: Dell arte di vendere e di cos è il marketing, 1995, Ed. Giunti Demetra Cesare Sansavini: Parlare in pubblico e la comunicazione persuasiva, 1996, Ed. Giunti Demetra Simone Sansavini: Come si legge e si elabora il bilancio per interpretare l andamento dell impresa, 1995, Ed. Giunti Demetra Simone Sansavini: Il budget come strumento di guida e di controllo della propria impresa, 1996, Ed. Giunti Demetra Simone Sansavini: La gestione di magazzino, 1997, Ed. Giunti Demetra Simone Sansavini: La gestione finanziaria d impresa, 1999, Ed. Giunti Demetra Balducci/Forni - L incentivazione della produttività e i nuovi contratti collettivi del comparto enti locali - Maggioli editore 24