«Le opportunità di mercato» A cura di Massimo D'Angelillo - Genesis



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Transcript:

«Le opportunità di mercato» A cura di Massimo D'Angelillo - Genesis

Le opportunità del mercato

La casa La crisi del mercato immobiliare italiano, con un forte calo delle compravendite a causa della crisi economica, non toglie che l abitazione costituisca per i cittadini italiani un bene di fondamentale importanza, considerando che (fonte: Agenzia del Territorio, 2014) ben il 79,1% (il dato è più alto al sud: 85,0%) delle famiglie è proprietario della propria casa di residenza. La crisi del mercato immobiliare ha da alcuni anni un impatto pesante sulle agenzie immobiliari (il cui numero sta non a caso scendendo), cioè sui soggetti professionali che si occupano di intermediazioni. Ha inoltre un severo impatto sull edilizia, per quanto riguarda la costruzione di nuove abitazioni, molto diminuite negli ultimi anni dopo il boom terminato nel 2008.

Il mercato delle ristrutturazioni immobiliari è in crescita. Questo anche per contenere i costi di gestione: gli interventi di efficientamento energetico (coibentazioni, pannelli solari, impianti elettrici efficienti, caldaie a basso consumo, ecc.) possono abbassare significativamente i costi correnti e quindi essere un investimento redditizio nel medio periodo. Anche le costruzioni in bio-edilizia vengono concepite per limitare i consumi energetici e in generale l impatto ambientale, e ciò coniugando le più moderne tecnologie con antiche tecniche costruttive, impiegando materiali quali il legno, l acqua, la terra, la sabbia e la pietra, rispettosi della natura e poco impattanti sull ambiente e sulla salute

Una tipologia di costruzioni che si sta diffondendo nel nostro paese è quella degli edifici in legno, da sempre abituali in vaste parti del Nord Europa, in Giappone e nel Nord-America: in Germania il 15% delle abitazioni è in legno, in Giappone il 50%, in Nord America oltre l 80%. In Italia la quota è ancora molto bassa (se non nelle località dell arco alpino), ma in veloce espansione. Il segmento della costruzione di case in legno viaggia infatti a una crescita annua del 20%. Inoltre non si espande soltanto l edilizia residenziali: il 18% degli edifici costruiti in legno in Italia (fonte: Promolegno) è costituito da palestre, teatri, uffici, ecc. Importante è anche il mercato delle soluzioni da esterno, con gazebo, bungalow, elementi di arredo urbano, ecc. Gli edifici in legno sono costruiti in cantiere e montati prefabbricati nel sito di destinazione, dove spesso esteticamente non si distinguono da quelli costruiti con le tecniche tradizionali in mattone e cemento.

Il recupero di casali, stalle, fienili, ecc. può costituire un investimento conveniente, sia a fini residenziali, sia per quelle persone che scelgono il ritorno alla campagna per gestire attività agricole o agrituristiche. In Italia esistono poi molte seconde case considerando che su 60 milioni di residenti, l Agenzia del Territorio ha censito 59 milioni di immobili, cioè uno per abitante. Di queste case molte (3,5 milioni secondo una indagine di Halldis) sono case lasciate vuote per gran parte dell'anno; esse spesso necessitano anch esse di interventi manutentivi e di ristrutturazione, e potrebbero essere anche gestite meglio, aumentandone l utilizzo e quindi abbassandone i costi per i proprietari. Si tratta di costruzioni che in molti casi hanno anche notevoli potenzialità di utilizzo a fini turistici, se proposte sul mercato ricettivo. Infatti, dei 3,5 milioni di seconde case, solo il 15 per cento è usato per affitto stagionale o di breve durata, quello più congeniale per i turisti (o viaggi d'affari). La ottimizzazione del patrimonio edilizio significa anche lo svolgimento di efficaci attività di manutenzione, da quelle obbligatorie (caldaie), a quelle che servono a mantenere in efficienza l edificio (impianti elettrici, idraulici, ecc.) e a preservarle da rischi idrogeologici. Sempre nell ambito della spesa per l alloggio, le famiglie italiane hanno operato forti tagli all'arredamento e agli elettrodomestici, ridotti complessivamente di circa il 30% (dati Nielsen). Più favorevole potrebbe essere la vendita on line, visto che l e-commerce di beni per la casa, di cui fanno parte anche gli arredi, è cresciuta nel primo semestre del 2014 di ben il 31,4% sull anno precedente. Dell arredamento, con andamenti favorevoli, fa parte anche il segmento dei mobili su misura o nati dal recupero e restauro di mobili esistenti. Mobili abbandonati (altrimenti da portare in discarica), ma anche piccoli elettrodomestici, schermi di computer, ecc. possano avere una seconda vita, anche trasformandone le originarie funzioni d uso. Molti oggetti di arredamento, poi, possono rilanciare antiche tradizioni artigianali, quali la lavorazione della ceramica, del vetro, del ferro battuto, della pietra.

L alimentazione Al recente salone fieristico SANA (Bologna, settembre 2014) è stato sottolineato quanto i prodotti bio continuino a crescere le vendite anche per tipologie di prodotti che sono in calo (ad esempio nei primi 5 mesi dell anno: lattiero caseari + 3,2% contro 1,3%; ortofrutta + 11,2% contro 3,2%; carni fresche e trasformate + 11,3% contro -2,0%). Inoltre negli ultimi 4 anni sembra essere diminuito, per tutte le tipologie di prodotti, il differenziale di prezzo con i prodotti convenzionali (non bio).

Contemporaneamente, sono in forte aumento gli italiani affetti da disturbi alimentari: secondo i dati dell Istituto Superiore di Sanità, circa l 8% dei bambini e il 2% della popolazione adulta soffre di reazioni avverse ad uno o più cibi. Oggi 7 italiani su 10 non digeriscono il lattosio, mentre un italiano su cento soffre di celiachia. Secondo il Rapporto Coop 2014 Consumi e distribuzione, che cita dati sulle vendite nei punti vendita della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) il fatturato dei prodotti senza glutine e di quelli a base di cereali alternativi al frumento (soia, farro, kamut, ecc.) raggiunge i 250 milioni di euro all anno, con un incremento dei volumi nel 2013 del 18%. I prodotti dimagranti, sportivi, multivitaminici sembrano esenti da crisi, con un incremento di oltre il 6% rispetto al 2013.

Interessanti sviluppi, che favoriscono le piccole produzioni e distribuzioni a livello locale, coinvolgono i cosiddetti prodotti a km zero : carne, frutta e verdura di stagione, ma anche con prodotti industriali/artigianali quali olio, vino, salumi, pasta, latticini, dolciumi, birra, ecc. Alla svolta verso il km zero stanno sempre più contribuendo i consigli di molti medici e dietologi, che raccomandano diversamente dal passato il consumo di frutta e verdura di stagione, piuttosto che di quella proveniente da posti lontani e quindi sottoposta a trattamenti conservanti. La cosiddetta filiera corta, con l eliminazione di alcuni passaggi commerciali, consente di abbattere il prezzo finale (fino al 25-30% del totale), con vantaggi sia per il consumatore sia per il produttore. Nell ambito dell ortofrutta biologica, ad esempio, il produttore a spuntare tramite la vendita diretta discreti margini in più rispetto alla vendita ad operatori che si trovano in stadi più a monte della filiera.

Oggi il successo dei prodotti tipici italiani si gioca molto sui mercati esteri, per cui assumono particolare rilevanza anche quelle iniziative commerciali che utilizzano canali nuovi di vendita, ad esempio l e-commerce. Può trattarsi di portali specializzati oppure di vendite online che si affiancano a vendite tradizionali in azienda, per gli agricoltori e i trasformatori (vino, olio, ecc), oppure a quelle in negozio, per i piccoli commercianti. Oggi 36 milioni di italiani bevono birra e di questi il 44% sono donne, mentre il consumo pro capite ha raggiunto quasi i 30 litri all anno (29,6 litri). In pochi anni sul territorio nazionale sono sorti 16 stabilimenti industriali e circa 500 microbirrifici, hanno prodotto 13.482.000 ettolitri di birra, pari a +0,5% rispetto al 2011 (13.410.000 ettolitri). Molti micro birrifici sono annessi ad attività esistenti (pub, agriturismi, ecc.), ma per molti altri la produzione di birra è l attività principale.

Molta più cautela che fino a qualche anno fa bisogna invece avere oggi nel progettare nuove imprese di artigianato alimentare take away (asporto). I dati di mercato oggi segnalano infatti una inversione della tendenza favorevole continuata per molti anni per questo tipo di attività (pizzerie al taglio, piadinerie, focaccerie, ecc.). Oggi 2 italiani su 3 limitano le uscite fuori casa (67%). Secondo i dati Ipsos è possibile stimare che rispetto al 2010 le famiglie hanno rinunciato a 2 occasioni di consumo alimentare extra domestico al mese.

La cura del corpo I nutraceutici - alimenti che hanno un effetto benefico sulla salute umana, quali antiossidanti, acidi polinsaturi (omega 3, omega 6), vitamine, ecc.- hanno un mercato in crescita (2013) di ben il 6% annuo. Altro segmento interessante è quello delle parafarmacie. Una indagine di IMS Consumer Health (Il mercato in farmacia, 2013) ha mostrato che il mercato dei prodotti parafarmaceutici cresce del 7,5%, e ciò nonostante si tratti di prodotti non ammessi al finanziamento del Sistema Sanitario Locale.

Entrate nel panorama commerciale italiano solo in epoca recente (Legge Bersani n. 248/2006) le parafarmacie continuano quindi la loro crescita. Sul mercato commerciale le parafarmacie in un anno sono passate dal 6,4% al 6,8% del totale della rete distributiva.

Un capitolo importante della cura del corpo riguarda il fumo. Qui si deve registrare una inaspettata controtendenza: secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute nel 2014 in Italia il numero dei fumatori è tornato a crescere, si conterebbero infatti circa 700 mila fumatori in più, con una popolazione di fumatori che conta 11,3 milioni di individui, cioè il 22% della popolazione adulta (era il 20,6% nel 2013). Il dato sulla diffusione dell abitudine al fumo registra una inversione di tendenza, interrompendo un fenomeno più che decennale di costante diminuzione: nel 1975 fumava il 34% della popolazione adulta, nel 1990 la quota era ancora pari al 32%.

La sigaretta elettronica aveva fatto irruzione nella scena economica (e medica) per le sue promesse di minore dannosità rispetto alla sigaretta tradizionale, e ai suoi minori costi. La rapida ascesa della sigaretta elettronica, diventata quasi una moda, aveva portato in pochi anni il business a valere in Italia circa 350 milioni di euro (2012). Tale ascesa è stata prevedibilmente contrastata dallo Stato con la equiparazione alle normali sigarette ai fini fiscali. Metà dei circa 6 mila rivenditori che avevano avviato un attività in Italia ha chiuso. Gli utilizzatori sono scesi dal 4,2% del totale dei fumatori nel 2013 all 1,6% del 2014: i consumatori abituali sono crollati da circa 510 mila a circa 255 mila, quelli occasionali dai circa 1,6 milioni a 550 mila. Pur con questo rapido dietro-front, riteniamo tuttavia che la sigaretta elettronica mantenga una certa quota di mercato e possa dare luogo a nuove aperture di imprese, in quanto una parte della clientela continua ad usarla e nonostante la maggiore tassazione, essa rimanga ancora economicamente molto più conveniente della sigaretta tradizionale.

L abbigliamento L abbigliamento è infatti uno dei settori che maggiormente stanno subendo la crisi. Anche nel 2013 la riduzione nelle vendite è stata pesante, pari al 6,7% delle vendite dell anno precedente, e nonostante cali dei prezzi e la estensione di forme promozionali messe in atto dai commercianti. Fa eccezione la spesa in abbigliamento per bambini e adolescenti, trainata dalla crescita demografica di questi gruppi di età.

Un laboratorio artigiano di produzione potrebbe ad esempio specializzarsi nella realizzazione di capi di abbigliamento che impieghino fibre naturali (lana, canapa, juta, bamboo, ortica, ecc.) e ricavate senza l'impiego di coloranti e sbiancanti di origine chimica (allergenici e tossici), ma invece con tinture naturali ottenute con estratti di piante (quali spinaci, zafferano, prezzemolo, ecc.) secondo le tecniche utilizzate prima dell'avvento dei moderni prodotti chimici. Altro segmento interessante è quello della sartoria e maglieria su misura. Si tratta di mestieri quasi scomparsi, per i quali esiste comunque un mercato interessante, sia per capi nuovi sia per la riparazione di capi già esistenti. E evidente che occorrono abilità artigianali non comuni, ma del resto tali abilità sarebbe grave che venissero a mancare in un paese come l Italia che ha prodotti alcuni tra i migliori creatori di moda del mondo. Aspetto specifico della sartoria su misura è quello delle piccole riparazioni veloci e adattamenti sartoriali. Laboratori di questo tipo stanno diffondendosi soprattutto nelle città di grande e media dimensione.

Cultura e informazione In Italia nel 2013 le vendite di libri sono diminuite del 2,3% in numero e del 5,2% in valore, in coerenza con quanto avviene nei vari paesi occidentali. In un paese come l India, invece le vendite sono cresciute in un anno dell 11,3%. Il calo del 2013 è più attenuato rispetto a quello del 2012, che era stato del 6,9%. Fra i settori, il libro per bambini è in crescita (+3,1%), mentre la fiction cala del 5,4% e la non fiction del 4,2%.

I lettori degli e-book sono il 3,6% del totale (1,9 milioni), mentre gli acquirenti sono il 2% del totale (1 milione). I lettori degli e-book sono quindi il 90% in più rispetto agli acquirenti, percentuale che scende al 14% per i libri di carta (21,9 milioni di lettori contro 19,2 di acquirenti). Rispetto all anno precedente, gli e-book sono cresciuti del 14% come acquirenti e del 17% come lettori. I lettori degli e-book nel 20% hanno acquistato nel 2013 solo e-book; l 80% ha acquistato anche libri cartacei. Il numero di chi compra e-book è cresciuto del 27%, quindi molto di più del mercato in generale degli e-book. Una quota crescente di lettori quindi tende ad acquistare soltanto e- book. Questo ha trainato ad esempio la diffusione degli e-reader, i dispositivi elettronici che immagazzinano e servono a leggere i libri in formato digitale. Nell ultimo anno sono stati effettuati 6,3 milioni di download dalle diverse piattaforme di acquisto, anche grazie ad una espansione importante dell offerta dell editoria (oggi sono disponibili 62 mila titoli tra italiani e stranieri, +63%).

Viceversa, proprio per i rapidi progressi dell editoria elettronica, molta cautela deve essere messa oggi nell orientarsi oggi verso l apertura di una edicola per la rivendita di giornali, un attività tradizionalmente tranquilla anche perché protetta dal regime di licenze. Non a caso negli ultimi cinque anni il numero delle edicole italiane è diminuito da 34.176 punti vendita a poco più di 29.000, e molte edicole oggi aperte risultano in vendita. Il motivo è chiaro: secondo i dati della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) le tirature e le vendite di giornali sono in continuo calo. Le vendite di quotidiani sono diminuite ad esempio in un solo anno (2013) rispettivamente del -6,0, quelle dei settimanali del - 5,2 e quelle dei mensili del -6,0. L unica soluzione per una edicola è quella di integrare la vendita di giornali con quella di altri prodotti (dalle figurine alle schede telefoniche) e servizi (ad esempio fax), ma questo è possibile in misura significativa soltanto in particolari contesti, ad esempio piccoli centri dove scarseggiano altre attività simili e dove è possibile ampliare le merceologie trattate, ad esempio agli articoli di cartoleria.

Oggi esistono App per svariati utilizzi: ricevere una dieta personalizzata, giocare, fotografare e creare effetti grafici, leggere libri, ascoltare la radio, consultare una cartina turistica, prenotare un taxi, cercare una ricetta. Messe in formato di App, le informazioni diventano più facilmente accessibili e di immediato utilizzo. Per giovani informatici la creazione di App può diventare una opportunità di reddito e occupazione, anche se non va sottaciuto il fatto che gli italiani mostrano ancora una certa ritrosia a spendere per una App, anche perché esiste una offerta praticamente sconfinata di contenuti gratuiti che si ripagano con la pubblicità o vendendo soluzioni più avanzate: in media solo 3 App per ogni utente sono acquistate dagli store. L Italia ha grandi potenzialità di crescita del mercato delle App, in quanto è ben posizionata nella graduatoria mondiale per possesso di smartphone. Fino a qualche anno fa lo smartphone era un telefono di elite (l primo fu il mitico Blackberry). Oggi vi sono i51 milioni di possessori di un telefono cellulare, e di questi 31 milioni di italiani sono proprietari di uno smartphone (62%), una incidenza non distante da quella degli Usa e certamente destinata a raggiungere in poco tempo pressoché l intera popolazione.

Tempo libero e sport Rispetto al 2008, la spesa del 2012 è risultata più bassa di circa il 16% per le discoteche, del 12% per i teatri. Forte calo anche per i cinematografi, nonostante le nuove proposte di film in 3D. In controtendenza sono soltanto le vendite di biglietti per le mostre, cresciuti del 40% tra il 2008 e il 2012. Negli ultimi 2 anni gli spettatori televisivi medi sono cresciuti del 12%, anche grazie alle diffusione della Pay TV e alla progressiva diversificazione dell'offerta.

Secondo il CONI sono 17 milioni e 715 mila sono le persone di 3 anni e più che nel 2013 dichiarano di praticare uno o più sport nel tempo libero, a cui vanno aggiunti i 16 milioni e 326 mila sono coloro che pur non praticando uno sport svolgono qualche attività fisica. Questa massa di persone supera ampiamente i 24 milioni e 766 mila persone che si dichiarano completamente sedentarie Forte sviluppo continua ad avere il gioco on line: i consumi di gaming e del mobile entertainment sono cresciuti nel 2013 dell 11,3%, mentre la spesa media per giocatore è di ben 1.100 Euro a persona, un valore in Europa uguagliato solo dalla Gran Bretagna.

Viaggi e turismo Il turismo è un settore che anche negli anni peggiori di crisi ha manifestato una discreta tenuta (con differenze ovviamente tra le diverse aree del paese); solo nel 2014, complice una situazione meteorologica sfavorevole, si è assistito a un calo significativo del giro di affari del settore. Il turismo è però un settore che continua ad offrire opportunità per iniziative imprenditoriali su piccola e piccolissima scala, anche perché il cliente tende a ridurre il budget e la durata del soggiorno, pur di non rinunciare alla vacanza.

Ne beneficiano soluzioni a basso costo, come ad esempio i Bed & Breakfast, tipologia ricettiva a basso investimento, in quanto svolta nell abitazione di residenza del gestore. In pochi anni i B&B sono molto aumentati di numero e la tipologia ricettiva incontra il favore di una parte crescente della clientela, sia per i prezzi contenuti, sia per il contatto che riesce a favorire tra il turista e la popolazione locale. Un altra tipologia che mantiene un mercato favorevole è l agriturismo, che beneficia anche del favore di gran parte dell opinione pubblica (non solo italiana) verso una valorizzazione delle tradizioni gastronomiche e del rapporto con la natura. L agriturismo diventa in molti casi anche un centro di organizzazione di escursioni, corsi di cucina, attività sportive, dando risposte che il turismo alberghiero tradizionale non riesce evidentemente a dare. La gestione di piccoli alberghi e ostelli per la gioventù costituisce una prospettiva fattibile per piccole imprese, ma si scontra in molte località con la indisponibilità degli immobili o con i costi molto elevati degli affitti pretesi dai proprietari.

Fra le attività di piccola dimensione legate al turismo vi è la organizzazione di escursioni con finalità sportive, culturali, fotografiche, ecc. L animazione turistica, soprattutto per bambini e anziani, mantiene una buona diffusione e in alcune località può ancora svilupparsi. Un attività con deboli prospettive è quella delle agenzie viaggi, molto diminuite di numero negli ultimi anni, soprattutto per effetto di Internet, che rende possibile un contatto diretto tra cliente e fornitori di servizi oppure il passaggio tramite piattaforme di prenotazione per alberghi e voli aerei.

La cura delle persone deboli L ambito dell infanzia è ancora quello più aperto per piccole iniziative imprenditoriali: ludoteche, nidi d infanzia, fattorie didattiche, servizi di baby-sitting, attività di animazione, centri estivi. L aumento demografico, in molte realtà territoriali, ha aumentato l esigenza di questo tipo di servizi, giù sviluppatisi molto nel recente passato. Sono attività spesso regolamentate con standard fissati per legge, che richiedono generalmente (con la eccezione ad esempio dei nidi d infanzia) investimenti contenuti.

Negli ultimi anni, però, si sono diffuse altre attività afferenti al più ampio comparto sociale. Fra queste va segnalata senz altro l attività delle case famiglia. Una casa-famiglia è una piccola struttura che può ospitare un certo numero di anziani, garantendo un servizio di ospitalità e un pronto ricorso a strutture sanitarie esterne in caso di urgente necessità. I limiti massimi dimensionali e gli standard strutturali e professionali sono fissati da specifiche leggi regionali, ma sono generalmente tali da consentire iniziative imprenditoriali anche su piccola scala. L edificio in cui si svolge il servizio per gli anziani può coincidere con l abitazione del gestore. La casa-famiglia, diffusasi soprattutto per fare fronte alle esigenze dell ampia platea degli anziani, è però impiegata anche per altre tipologie di utenti non autosufficienti, come i disabili o minori senza famiglia.

Gli animali domestici Infatti, secondo il Rapporto Assalco- Zoomark 2014 il mercato dei prodotti per l alimentazione e la cura degli animali da compagnia in Italia nel 2013 continua a presentare dinamiche positive, con un nuovo aumento del fatturato dell 1,7%. Secondo dati Eurispes, il 39% degli italiani ha almeno un animale in casa e il 12% ne ha più di uno. Cani, gatti, uccelli e altri piccoli animali sono diventati una presenza importante nelle case degli italiani, dove continua a diminuire il numero medio dei componenti della famiglia degli umani.

L animaletto (il cosiddetto Pet ) è ormai considerato a tutti gli effetti un membro della famiglia e quindi circondato di cure adeguate. Una volta adottato, il Pet entra a far parte della vita delle persone che la compongono e gli sono riservati attenzioni e affetto. All interno del dato generale di mercato, relativo al complesso dei prodotti e servizi per animali domestici, ancor più favorevole è l andamento degli accessori (quali ad esempio prodotti per l igiene, giochi, guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, ecc.) che continuano a mostrare un andamento positivo con un +3,1% rispetto al 2012. Il segmento giochi cresce del 2,5%, mentre molto dinamici sono gli antiparassitari, con un aumento del +12,7%, segno che il consumatore non intende rinunciare alla igiene e al benessere dell animale. Vi sono però anche segmenti in contrazione, per i quali l avvio di un attività rischia di essere problematica. Si assiste ad esempio a una contrazione delle spese veterinarie, dopo lunghi anni di sviluppo. Il 52,1% dei proprietari dichiara infatti di averle ridotte abbastanza, mentre il 34,7% le ha ridotte molto e il 12,9% le ha lievemente ridotte.

I trasporti Oggi si parla sempre di più di mobilità sostenibile e di smart cities, quindi dell utilizzo di forme nuove di trasporto, che vedono come protagonista la bicicletta. Le due ruote sono diventate infatti un mezzo di spostamento apprezzato ed utilizzato da quasi un quarto dei cittadini e soprattutto nelle Regioni del Nord. Aprire un negozio per la vendita di biciclette (e accessori), con annesso un servizio di riparazione ed eventualmente di costruzione (tramite montaggio) di nuove bici personalizzate è ritornato ad essere un business interessante.

Oltre ad una maggiore attenzione verso l ambiente e all esercizio fisico, la crescita dell utilizzo della bicicletta è favorita dall estensione delle aree a traffico limitato nelle grandi città (come a Milano, città capofila in tale senso) e dall ampliamento della rete delle piste ciclabili. Nei capoluoghi di Provincia la densità di piste ciclabili ha raggiunto 17,4 chilometri per 100 chilometri quadrati di superficie, in crescita del 30% negli ultimi 5 anni. Oggi è anche possibile caricare la bicicletta sui treni, mentre la fabbricazione di bici pieghevoli e portatili (anche da parte di piccoli artigiani) consente una intermodalità con l auto. Oggi le due ruote significano anche la diffusione delle biciclette elettriche a pedalata assistita. Nel 2013, a fronte di sole 860 automobili elettriche, sono state vendute ben 51.405 biciclette a pedalata assistita, in crescita del 12%. Le bici elettriche rappresentano il 3,3% del mercato: iniziano ad essere un numero elevato, per le attività di produzione, ma anche per quelle di manutenzione e noleggio.

L economia della condivisione Car pooling, bike sharing, scambi di casa per vacanze, ecc. sono concezioni nuove che coinvolgono il trasporto e il tempo libero delle persone, un nuovo modo di soddisfare le proprie esigenze sostituendo la proprietà esclusiva del mezzo con l impiego di beni e servizi in cooperazione con altri. Se oggi la sharing economy è ancora marginale ed è sperimentata soprattutto dai giovani, essa è però in rapida espansione e potrebbe diventare una pratica diffusa in larghe fasce della popolazione, soprattutto in Italia.

Oggi il bike sharing, ad esempio, è attivo in buona parte dei grandi Comuni italiani. Secondo la Nielsen Consumer confidence survey 2013, tra gli italiani che usano internet, oltre il 50% ha già provato o si dichiara pronto a sperimentare questa nuova modalità di consumo. Le modalità in cui si realizza il consumo collaborativo sono diverse e possono essere organizzate a livello locale (da imprese private anche in collaborazione con enti pubblici interessati a promuovere questa modalità) oppure concepite per abbracciare un territorio vasto, rendendo visibile l iniziativa tramite portali Internet.

Usato e riuso Il restauro e la rigenerazione di un capo di abbigliamento può significare in alcuni casi il lavaggio (ad esempio per i capi di abbigliamento), in altri l effettuazione di piccole riparazione (ad esempio per i mobili o per i giocattoli), in altri ancora la revisione, la riparazione e la copertura con una nuova garanzia (ad esempio per gli elettrodomestici).

Una delle aree di maggiore spreco consumistico ad esempio è quello dei prodotti per l infanzia. Carrozzine, seggiolini per auto, vestitini, giocattoli sono prodotti abbastanza costosi che hanno un ciclo di vita che dura pochi mesi. Il prodotto dismesso spesso finisce nel cassonetto. Di qui l idea che si sta diffondendo di dare vita a negozi per la compravendita di prodotti usati (opportunamente puliti e rigenerati) per l infanzia.

L e-commerce Secondo il Rapporto Coop 2014 Consumi e distribuzione nei prossimi 4 anni le vendite on line in Italia raddoppieranno. Questo genera prospettive molto interessanti anche per le microimprese. I settori con i più forti incrementi sono stati l abbigliamento (+44,2%), il dettaglio non alimentare tra cui i libri (+42,7%) e i beni per la casa (+31,4%). Seguono gli alimentari (+24,3%), i viaggi e trasporti (+21,0%), i servizi vari (+15,7%), gli alberghi e ristoranti (+11,3%) e l informatica (+7,0%).

La spesa media è di 240 euro pro capite. Quasi il 40% è destinato all acquisto di viaggi e servizi di trasporto, il 30% in servizi, il 9% in telecomunicazioni, il 6% in prodotti informatici e tecnologici, il 3% in abbigliamento e calzature. Per l Osservatorio Cartasì, i cambiamenti interessano soprattutto, ma non esclusivamente, i più giovani: il 45% degli acquirenti ha meno di 45 anni, ma il 31% ha un età compresa tra 45 e 54 anni, il 16% tra 55 e 64 anni, l 8% oltre 65 anni. Secondo dati della Banca Centrale Europea, in Svezia un cittadino compie circa 200 pagamenti on line all anno, quasi 2 ogni 3 giorni, in Francia ciò avviene 130 volte, in Spagna 52, in Germania 39 e in Italia 31, poco più di 2 volte al mese. Alle spalle dell Italia si collocano Ungheria, Romania e Grecia.