Bilancio di Coerenza 2014. della Banca di Pescia



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Bilancio di Coerenza 2014 della Banca di Pescia Credito Cooperativo EDIZIONE 2015 1

2 Bilancio di Coerenza 2014

Bilancio di Coerenza 2014 della Banca di Pescia Credito Cooperativo EDIZIONE 2015 3

Castellare di Pescia Sportello sede, via Alberghi, 26 - Tel. 0572 45941 Pescia Ag. di città Piazza Mazzini, 33 Tel. 0572 476410 Borgo a Buggiano Via Ugo Foscolo Tel. 0572 33531 Capannori Via dei Colombini, 53b Tel. 0583 933262 Chiesina Uzzanese Via dei Fantozzi, 3 Tel. 0572 489080 Lucca Piazza S. Maria, 29/30 Tel. 0583 469794 Lucca Sant Anna Viale Puccini, 893 Tel. 0583 581072 Porcari Via A. Catalani, 14 Tel. 0583 298677 Uzzano Fraz. S. Lucia Via Prov. Lucchese, 183 Tel. 0572 451614 4

Lo schema di riferimento del Bilancio di Coerenza del Credito Cooperativo è stato ideato, progettato e sviluppato da Federcasse. Il marchio del Bilancio di Coerenza del Credito Cooperativo è registrato ed è di proprietà Federcasse. 5

BILANCIO DI COERENZA DELLA BCC INDICE prima parte Introduzione Presentazione del Presidente Nota metodologica pag. 9 pag. 10 seconda parte Il Quadro Generale Il Credito Cooperativo nel 2014 Assetto istituzionale e organizzativo del Credito Cooperativo I numeri del Credito Cooperativo Estratto dal Bilancio di Coerenza 2014 del Credito Cooperativo Il movimento cooperativo in Italia e nel mondo La rete internazionale della cooperazione di credito Le iniziative di sistema delle BCC pag. 13 pag. 17 pag. 18 pag. 20 pag. 24 pag. 25 pag. 26 terza parte Il Bilancio di Coerenza 2014 della Banca di Pescia Piano organizzativo della Banca La storia della nostra banca La struttura della banca al 31 dicembre 2014 Governance Piano strategico 2015-2017 pag. 31 pag. 31 pag. 33 pag. 34 pag. 36 Coinvolgimento dei portatori di Interesse interni La compagine sociale Il profilo dei soci Il capitale sociale Comunicazione verso soci e identità sociale I vantaggi economici per i soci pag. 37 pag. 38 pag. 38 pag. 40 pag. 41 pag. 43 Amministratori pag. 50 Dipendenti pag. 50 6

Coinvolgimento dei portatori di interesse esterni Clienti Raccolta Impieghi Il portafoglio prodotti e servizi della banca per i soci pag. 56 pag. 56 pag. 60 pag. 62 pag. 62 La Comunità locale Il contributo alle Istituzioni Il contributo agli organi giudiziari e alle Forze dell Ordine Le azioni per la prevenzione dell usura Le azioni di finanza etica e sociale L azione di promozione sociale e culturale pag. 64 pag. 64 pag. 65 pag. 65 pag. 65 pag. 66 Fornitori Ripartizione dei fornitori per fatturato La Mutualità nel Sistema della Banca di Pescia pag. 74 pag. 74 pag. 75 Una Banca a Responsabilità Sociale pag. 76 I nostri prodotti ambientali pag. 77 quarta parte Il valore economico creato e la ripartizione tra i portatori di interesse Il valore aggiunto pag. 81 La distribuzione del valore aggiunto pag. 83 Il cost income ratio rettificato e la sua distribuzione pag. 85 Appendice Indicatori di sintesi coerenti con la Metrica Dati di sintesi degli indicatori coerenti con la metrica mutualistica della Banca di Pescia pag. 86 pag. 86 pag. 87 Si ringraziano per i riferimenti fotografici Tipicità del nostro territorio : Mefit - Pescia Oscar Tintori Vivai - Castellare di Pescia Az. Agr.la Andreani Edoardo - Castellare di Pescia Tenuta del Buonamico - Montecarlo (Lucca) Papergroup s.p.a. - Capannori (Lucca) 7

8 Bilancio di Coerenza 2014

PRIMA PARTE INTRODUZIONE 9

10 Bilancio di Coerenza 2014

Presentazione del Presidente Con l edizione 2015 del Bilancio di Coerenza si dà ulteriore risalto alla coerenza della nostra Banca rispetto alla propria missione. Un percorso non scontato, soprattutto perché con il perdurare della crisi e il suo penetrare l economia reale, l attività creditizia di base è stata messa seriamente alla prova: talvolta per la riduzione di ricavi, oppure per l aumento delle partite deteriorate, o anche per l azione congiunta dei due fattori. Con questo resoconto, allora, testimoniamo ai nostri soci ed a tutti i portatori di interessi, la volontà della BCC di continuare a fare banca favorendo le comunità e il protagonismo della compagine sociale. Crediamo fermamente nell efficacia della partecipazione, che si concretizza attraverso il principio una testa un voto. Così come siamo dell idea che il principio opposto tanti euro tante teste sia alla base di un modello economico nel quale non ci riconosciamo e del quale abbiamo visto i guasti generati negli ultimi anni. gli indicatori della Metrica Mutualistica del Credito Cooperativo, che consente ad ogni BCC di contabilizzare e dare evidenza del proprio modo differente di fare banca; che consente di darsi obiettivi concreti; misurare la strada da percorrere; verificare a che punto si è giunti. Il nostro scopo è continuare a rendere praticabile e sostenibile nel tempo un modo cooperativo e responsabile di fare business bancario per noi e le nostre comunità. Lo facciamo con le competenze, con la visione, con il lavoro necessario. Ora lo facciamo anche con uno strumento di rendicontazione sociale e ambientale che evidenzia il nostro essere parte di un ampio mondo differente per forza. Ad ognuno di voi è rivolto questo documento che rappresenta uno strumento per rendicontare la coerenza rispetto alla nostra identità e per aiutare a migliorarci ogni giorno. Nelle pagine che seguono troverete tutti i numeri che testimoniano il nostro impegno per la coerenza. Per questo motivo abbiamo voluto implementare tale lavoro attraverso Il Presidente Dott. Franco Papini 11

Nota Metodologica Il presente documento è redatto facendo riferimento alle Linee Guida GRI (Global Reporting Initiative-G4), adattate per le Banche di Credito Cooperativo. Il GRI è uno degli standard internazionali di rendicontazione sociale più diffusi sia nell ambito dell industria bancaria italiana sia, più in generale, a livello mondiale in diversi settori produttivi. In particolare, si fa riferimento all ultima versione (cosiddetta G4), pubblicata nel maggio del 2013. Il GRI si sviluppa attraverso un processo multi-stakeholder globale che coinvolge i rappresentanti del mondo economico, del lavoro, della società civile e dei mercati finanziari, nonché i revisori e gli esperti in vari campi; e in stretto dialogo con le autorità di regolamentazione e le agenzie governative in diversi paesi. L adattamento per le BCC, impostato da Federcasse, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, integra i principi GRI con il set di indicatori e dimensioni analitiche della Metrica Mutualistica. Quest ultima è un sistema di rendicontazione del Credito Cooperativo, partito proprio nel 2015, caratterizzato da oltre 130 indicatori, basati su più di 170 variabili, che rappresentano una sistematizzazione e classificazione della pluridimensionalità strutturale di ogni BCC: bancaria, cooperativa e mutualistica, territoriale. I suddetti parametri sono suddivisi in nove gruppi tematici: democrazia interna, formazione e lavoro, impatto ambientale, mutualità interna, mutualità di sistema, operatività bancaria, pari opportunità e giovani, prossimità territoriale e sviluppo locale. Il progetto Metrica Mutualistica viene così a rappresentare un cruscotto strategico per le BCC, che integra quelli di natura economico-finanziaria e favorisce la crescita operativa e culturale del Credito Cooperativo. Perché solo ciò che si misura si può confrontare (con se stessi, nel tempo per analizzare le tendenze evolutive, con il gruppo dei pari in termini di benchmarking) e, di conseguenza, si può migliorare. L integrazione tra GRI e Metrica Mutualistica è resa necessaria, da una parte, per rendere la realtà delle BCC confrontabile con il resto dell industria bancaria e dall altra per valorizzare qualificandola e quantificandola la differenza del Credito Cooperativo. Il processo di rendicontazione è stato redatto da un gruppo di lavoro coordinato dall Ufficio Comunicazione (Roberto Rossi) ed ha coinvolto la Segreteria Generale e Soci (Lara Ciampi), l Organizzazione e Gestione Risorse Umane (Franco Cinelli), i Servizi Amministrativi (Monica Incerpi), l Area Mercato (Roberto Del Tozzotto), l Ufficio Sviluppo e MarKeting (Luca Silvestrini), il Risk Controlling e Pianificazione e Controllo (Francesco Diolaiuti), Istruttoria e Crediti speciali (Gianfranco Grossi), Servizio Finanza (Stefano Ramacciotti). Il Bilancio di Coerenza 2014 è stato predisposto on-lune sulla piattaforma web della Banca (www. bancadipescia.it) e in numero limitato su supporto cartaceo. Eventuali richieste di chiarimenti o suggerimenti, potranno essere indirizzati all Ufficio Comunicazione della Banca, utilizzando il seguente recapito: E.mail: comunicazione@bancadipescia.bcc.it Indirizzo: via Alberghi n. 26 51012 Castellare di Pescia (PT) Tel.: 0572/459.534 12

SECONDA PARTE IL QUADRO GENERALE 13

Le tipicità del nostro territorio: Mefit di Pescia 14

Il Credito Cooperativo nel 2014 PERCHÈ LA BBC ÈUNA BANCA DIFFERENTE IDENTITÀ DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO VISION DELLA BCC ESSERE LA BANCA DEL TERRITORIO, DELLE FAMIGLIE DELLE IMPRESE, DELLE ASSOCIAZIONI, IN GENERALE DELLE COMUNITA DEL TERRITORIO, CHE SI DISTINGUE PER LA PRATICA CONCRETA DELLA MUTUALITA E QUALITA DELLA RALAZIONE. MISSION L articolo 2 dello Statuto tipo della BCC Nell esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci, nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale. L identità della Banca di Credito Cooperativo si può sintetizzare attorno a quattro elementi centrali: IMPRESA BANCARIA La Banca di Credito Cooperativo, Cassa Rurale, Cassa Raiffeisen (BCC) è una banca focalizzata sull intermediazione con e per l economia reale. E una banca cooperativa mutualistica del territorio. Il Testo Unico Bancario definisce la Banca di Credito Cooperativo quale unica banca a mutualità prevalente del mercato. 15

IMPRESA COOPERATIVA Il processo decisionale e la partecipazione democratica, che denotano la peculiare governance della BCC, sottolineando nel contempo il carattere cooperativo della Banca. In particolare: 1. Compagine sociale: i soci devono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell ambito territoriale della banca. 2. Partecipazione al capitale sociale: un singolo socio non può possedere quote per un valore nominale superiore a 50 mila euro. 3. Diritto di voto democratico: è assegnato secondo la formula una testa un voto, ciò vuol dire che ciascun socio può esprimere un solo voto indipendentemente dall entità della partecipazione al capitale sociale. IMPRESA A MUTUALITÀ PREVALENTE 1. Le BCC devono esercitare l attività bancaria e finanziaria prevalentemente con i soci. Il principio di prevalenza è rispettato quando più del 50 per cento delle attività di rischio è destinato ai soci. La disciplina che regola le BCC le contraddistingue con riferimento ad alcuni principali aspetti societari e operativi ed è assai stringente: ad esempio vi è l impossibilità, per disposizioni di vigilanza, di sottoscrivere derivati speculativi (ammessi solo quelli di copertura). 2. Obbligo di destinazione degli utili e limiti alla distribuzione degli stessi: almeno il 70 per cento degli utili d esercizio deve essere destinato a riserva legale. In realtà le BCC destinano a riserva quasi il 98 per cento dei propri utili a vantaggio della possibilità di continuare a sostenere le PMI e per le future generazioni. 3. Le BCC devono rispettare (sulla base della normativa vigente) i seguenti vincoli: divieto di distribuire i dividendi in misura superiore all interesse dei buoni postali fruttiferi aumentato di due punti e mezzo; divieto di remunerare gli strumenti finanziari offerti in sottoscrizione ai soci cooperatori in misura superiore a due punti, rispetto al limite massimo previsto per i dividendi; obbligo di devoluzione, in caso di scioglimento della società, dell intero patrimonio sociale a scopi di pubblica utilità conformi allo scopo mutualistico; divieto di distribuire le riserve tra i soci cooperatori; obbligo di versare il 3 per cento degli utili netti annuali ai fondi per la promozione e lo sviluppo della cooperazione ovvero a Fondosviluppo. IMPRESA TERRITORIALE La BCC appartiene al territorio per la proprietà (i soci devono avere sede o risiedere nel territorio), per la governance (gli amministratori sono scelti unicamente tra i soci, dagli stessi soci) e per l operatività (il 95 per cento del totale del credito deve essere obbligatoriamente erogato nel territorio). 16

ETICA E INTEGRITA DEL CREDITO COOPERATIVO UNA STORIA CONTRO CORRENTE: IL CREDITO COOPERATIVO 1849 nasce in Renania (Germania) la prima Cassa Sociale dei Prestiti ad opera di Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Raiffeisen è considerato l iniziatore della cooperazione di credito in Europa. Soprattutto è necessario di tener fermo questo, che i denari prestati siano adoprati, conforme alla destinazione loro, a scopi produttivi economici soltanto, non per inutili spese. Per tal modo solamente si può conseguire l intento, ch è lo scopo principale delle nostre unioni: l elevamento morale. (F.W. Raiffeisen. Le Casse Sociali di Credito, Roma, Ecra, 1975). 1883 anno di fondazione della prima Cassa Rurale di Loreggia, Padova, per iniziativa di Leone Wollemborg. E nel criterio di tal ripartizione soltanto si può trovare il principio che regoli il processo di distribuzione delle prestazioni economiche prodotte dall associazione cooperativa, le controprestazioni alle quali appunto consistono nel prendere che i consociati fanno sopra di sé l onere inerente alla compartecipazione, la responsabilità sociale e il carico delle contribuzioni necessarie a sostenere il costo di produzione delle prestazioni economiche poste in essere dall impresa comune. Il sentimento del bene comune. Scritti e discorsi scelti del fondatore della prima Cassa Rurale italiana (1883-1929), Ecra. 1890 viene fondata la prima Cassa Rurale Cattolica, in provincia di Venezia, ad opera di don Luigi Cerutti. Redimere l agricoltore dall usura e nel medesimo tempo toglierlo all isolamento, avvicinarlo ai proprietari e spingerlo al miglioramento morale: ecco il compito della Cassa Rurale Cattolica. (L. Cerutti, Manuale pratico per le Casse Rurali di Prestiti, Luigi Buffetti Editore, Treviso, 1901). 1891 dall Enciclica di Papa Leone XIII, Rerum Novarum, arrivano le sollecitazioni dei primi pionieri della cooperazione di credito. L Enciclica non parla espressamente di cooperazione, ma indica l associazionismo come il giusto rimedio di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie della società di allora. 1909 nasce a Brescia la Federazione Italiana delle Casse Rurali con funzione di rappresentanza e tutela delle banche associate. 1950 viene rifondata la Federazione Italiana delle Casse Rurali e Artigiane. 1961 anno in cui nascono e si rafforzano le Federazioni locali. 17

1963 Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane (Iccrea Banca) viene fondato con l obiettivo di svolgere funzioni creditizie, di intermediazione tecnica ed assistenza finanziaria. E la banca (di secondo livello) delle BCC. 1977 viene avviata l attività di Iccrea BancaImpresa-IBI (già Banca Agrileasing). IBI è la banca per le imprese clienti del Credito Cooperativo, che offre consulenza, servizi e soluzioni finanziarie. 1978 anno di creazione del Fondo Centrale di Garanzia. Nasce, dapprima, come iniziativa volontaria. 1980 nasce la Scuola Centrale del Credito Cooperativo, oggi Accademia BCC (già SEF Consulting). 1995 inizia l attività di coordinamento e controllo delle società partecipate. Nasce Iccrea Holding, la capogruppo imprenditoriale che ha funzioni di indirizzo imprenditoriale della rete del Credito Cooperativo. 1997 sostituzione del Fondo Centrale di Garanzia con il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD). Quest ultimo diviene strumento obbligatorio di tutela in linea con le posizioni dell Unione Europea. 2004 nasce il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO). La finalità è quella di tutelare i portatori di obbligazioni clienti delle BCC. 2008 viene costituito il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo con l obiettivo di monitorare e di prevenire crisi legati a problemi di liquidità e solvibilità delle BCC. 2009 il Credito Cooperativo viene citato nell enciclica Caritas in Veritate di papa Benedetto XVI. L identità riconosciuta: Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti. Se l amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito (n.65, p. 107). 2013 130 anniversario della fondazione della prima Cassa Rurale di Loreggia (1883-2013) ad opera di Leone Wollemborg. 2013 la Legge di stabilità 2014 (27 dicembre 2013) introduce una modifica all art. 96 del TUB che prevede l obbligo per tutte le Banche di Credito Cooperativo (BCC) di aderire al Fondo di Garanzia costituito nel proprio ambito. Fino a quel momento l obbligo era previsto solo a livello di normativa secondaria. 2014 Il Credito Cooperativo si aggiudica il Premio ARETÊ per il progetto Buona Impresa!. Con l iniziativa, lanciata nel 2012, le BCC aiutano le buone idee dei giovani a trasformarsi in progetti. Nel 2013 i finanziamenti erogati tramite Buona Impresa! sono stati pari a 64 milioni di euro per l avvio di 2.530 imprese giovanili. 18

2014 Si costituiscono la Consulta Nazionale dei Giovani Soci del Credito Cooperativo (ne sono membri due rappresentanti per ognuno dei 71 Gruppi di Giovani Soci ) e il Comitato di Coordinamento eletto all interno della Consulta e composto da almeno un rappresentante per Federazione Locale e tre portavoce eletti all interno del Comitato. L obiettivo è di conferire maggiore organicità al sistema dei Giovani Soci. Il Regolamento è stato approvato dal Consiglio Nazionale e dal Comitato Esecutivo di Federcasse. 2014 introduzione della figura del socio finanziatore nel Testo Unico Bancario mediante l inserimento dell art. 150 ter (comma 3-bis dell articolo 22 del DL 91/2014). 2015 Incontro di Papa Francesco con i cooperatori. In quell occasione Papa Bergoglio ha dichiarato: Non fermatevi a quello che avete realizzato, ma continuate a rafforzare le vostre realtà. Abbiate il coraggio di uscire da esse, per portare la cooperazione ai confini del cambiamento, dove la speranza ha bisogno di emergere. Assetto Istituzionale e Organizzativo del Credito Cooperativo La BCC è inserita in un sistema a rete, in un network nazionale: il sistema del Credito Cooperativo. LA STRUTTURA DEL CREDITO COOPERATIVO 19

I Numeri del Credito Cooperativo Dicembre 2014 > 376 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali > 4.441 sportelli (-0,3%, pari al 14,4% degli sportelli bancari italiani) > Presenza diretta in 2.703 Comuni ed in 101 Province > 1.200.485 soci (+2,3%) > 31.460 dipendenti delle BCC-CR (-0,9% a fronte di un -2,1% registrato nell industria bancaria). I dipendenti dell intero Credito Cooperativo (compresi quelli delle società del sistema) ammontano a 37.000 unità. > Provvista complessiva (raccolta da banche + raccolta da clientela + obbligazioni): 201,5 miliardi di euro (+4,9% a fronte di un -0,1% registrato nell industria bancaria). Raccolta da clientela + obbligazioni: 163,2 miliardi di euro (+2,3% a fronte di un +0,8% registrato nella media di sistema). La quota di mercato della raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni delle BCC è del 7,9%. > Impieghi economici: 135,3 miliardi di euro (-0,6% a fronte del -1,1% registrato nel resto del sistema bancario). Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 22,5% del totale dei crediti alle imprese artigiane, l 8,8% alle famiglie consumatrici, il 17,9% alle famiglie produttrici, l 8,8% delle società non 20

finanziarie, il 13,3% del totale dei crediti alle istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore). La quota di mercato degli impieghi delle BCC-CR è del 7,3%. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi della categoria ammontano complessivamente a 149,1 miliardi di euro, per una quota di mercato dell 8%. > Impieghi economici alle imprese: 86,9 miliardi di euro (-2,1% contro il -1,1% del sistema bancario complessivo). La quota di mercato delle BCC-CR per questa tipologia di prestito è del 9,7%. Considerando anche i finanziamenti alle imprese erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi al settore produttivo ammontano a 97,6 miliardi di euro e la quota di mercato della categoria approssima il 10,9%. > Patrimonio (capitale e riserve): 20,2 miliardi di euro (+0,3%). > Il Tier 1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle BCC (calcolati secondo le nuove regole in vigore da gennaio 2014) sono pari, rispettivamente, al 16% ed al 16,5%**. * dati provvisori ** Dal 1 gennaio 2014 sono in vigore le nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3), così come definite in ambito europeo dal pacchetto legislativo CRD4-CRR. In Italia la nuova regolamentazione sarà pienamente operativa dal 2018; i coefficienti patrimoniali calcolati secondo le nuove regole non sono direttamente confrontabili con quelli calcolati in precedenza. Dati provvisori e suscettibili di rettifica. 21

Estratto dal Bilancio di Coerenza del Credito Cooperativo 2014 (dati 2013) (disponibile per intero in www.creditocooperativo.it) 22

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24 Bilancio di Coerenza 2014

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Il Movimento Cooperativo in Italia Il Credito Cooperativo fa parte e si riconosce in Confcooperative e nel più generale movimento della cooperazione italiana. Nel gennaio 2011 è nata Alleanza delle Cooperative italiane, che riunisce le tre principali centrali cooperative italiane (Confcooperative, Legacoop, Agci), con la finalità di: Costituire un unico organismo che ha la funzione di coordinare l azione di rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee e delle parti sociali: sindacati dei lavoratori e associazioni datoriali. Nel secondo Rapporto di Euricse (2008-2012) sulla cooperazione italiana emerge che le imprese cooperative italiane negli anni della crisi sono cresciute a tassi superiori a quelli sia delle imprese di altro tipo che delle istituzioni pubbliche. In particolare, il rapporto documenta che l ampliamento dell analisi agli anni 2011 e 2012, non solo conferma la maggior tenuta delle cooperative rispetto sia alle spa che alle srl, ma aumenta ulteriormente il differenziale di crescita tra le prime e le seconde: in termini di ricchezza creata, +28,8 per cento contro +5,2 per cento dal 2006 al 2012. Passando al confronto con le srl, il risultato, seppur leggermente ridimensionato, non cambia: +28,8 per cento contro +10,5 per cento. I redditi da lavoro dipendente delle cooperative hanno registrato un incremento simile a quello dell anno precedente (+1,3 per cento nel 2011/12; +1,2 per cento nel 2010/11). Al contrario, nelle spa e nelle srl, si rilevano due variazioni negative. La prima, più importante, nel 2008/09 con un -2,8 per cento nelle spa e un -1,6 per cento nelle srl; la seconda, meno significativa, nell ultimo anno con un -0,4 per cento nelle spa e un -0,1 per cento nelle srl rispetto al 2011. Nel complesso, dunque, pure sul fronte dei redditi da lavoro dipendente, il differenziale tra i tassi di crescita di coop e società di capitali, soprattutto se spa, risulta di tutta evidenza: dal 2006 al 2012, +35,5 per cento per le coop; +17,5 per cento per le spa e +26,9 per cento per le srl. Figura 1 Numeri indici a base mobile del valore aggiunto del totale di coop, spa e srl. %; valori a prezzi correnti. Anni 2006-2012 26

Figura 2 Numeri indici a base mobile dei redditi da lavoro dipendente del totale di coop, spa e srl. %; valori a prezzi correnti. Anni 2006-2012 La Rete Internazionale della Cooperazione di Credito Il Credito Cooperativo in Europa conta quasi 4 mila banche, con 71 mila sportelli, ed ha una funzione rilevante nell ambito del sistema economico e finanziario continentale. La loro resilienza durante la crisi economica ha consentito loro di giocare un ruolo centrale nella ripresa economica. Le banche cooperative servono quasi 217 milioni di clienti, quasi ovunque piccole e medie imprese, comunità e famiglie. Rappresentano quasi 56 milioni di soci. Le banche cooperative, in Europa, hanno una quota di mercato di circa il 30% dei crediti verso le piccole e medie imprese (PMI), sono, dunque, tra i principali partner finanziari delle PMI del vecchio continente. La quota media di mercato a livello europeo è del 20 per cento (Annual Report EACB-Associazione delle banche cooperative europee, 2013). Federcasse è socia fondatrice di EACB dal 1970. Il modello di banca cooperativa secondo il terzo studio di Oliver Wyman (marzo 2014) avrà un ruolo guida nella realizzazione di una società e di un economia più sostenibili, se continuerà a puntare su tre fattori: 1) gestire i vincoli finanziari e continuare a sostenere le economie locali; 2) valorizzare la differenza cooperativa ; 3) promuovere il valore sociale delle banche cooperative. Le Nazioni Unite hanno riconosciuto l importante ruolo svolto dalle cooperative di tutto il mondo a favore dello sviluppo economico e sociale dei paesi e delle comunità nelle quali operano. Per tale ragione hanno proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative, con lo slogan: Le cooperative costruiscono un mondo migliore. 27

Task Force del G8: La finanza che include: gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia Il Credito Cooperativo, attraverso Federcasse, ha preso parte da luglio 2013 alla task force sul Social Impact Investment, promossa dalla presidenza britannica del G8. Obiettivo dell iniziativa è di promuovere la finanza d impatto, ovvero la finanza volta a garantire sviluppo e inclusione socioeconomica. Il Credito Cooperativo ha portato ai tavoli di lavoro la vasta esperienza delle community banks italiane, le BCC. Il Rapporto italiano dal titolo La finanza che include. Gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia riconosce il ruolo positivo svolto dalla cooperazione di credito e contiene quaranta proposte per promuovere la finanza d impatto, otto delle quali presentate dal Credito Cooperativo. Il Rapporto è scaricabile in www.socialimpactinvestment.org. LE COOPERATIVE NEL MONDO Sono oltre 1 miliardo i cooperatori nel mondo, tre volte gli azionisti delle società di capitali. 100 milioni le persone occupate, 5,4 milioni gli occupati in Europa, di questi, oltre 1,4 milioni in Italia. (Fonte: ICA, 2013) Le Iniziative di Sistema delle BCC PER LA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE... Ad oggi, oltre 220 BCC hanno messo a disposizione di BANCO DESARROLLO, in Ecuador, un plafond di circa 41 milioni di dollari per finanziamenti a condizioni agevolate (4-5 per cento) ad oltre 20 mila famiglie di campesinos. Inoltre, queste risorse hanno permesso la costruzione di 2000 nuove case, di 1.800 ristrutturazione, l acquisto di 5.400 ettari di terra e la legalizzazione comunitaria di quasi 90.000. Ma anche in Argentina, in Togo (in collaborazione con Coopermondo) e in Medio Oriente portiamo le competenze e le esperienze maturate in 132 anni di attività in Italia. PER LO SVILUPPO DELL ECONOMIA COOPERATIVA... Le BCC, parte del sistema Confcooperative, contribuiscono ad accrescere le risorse di Fondosviluppo, strumento mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Nel 2013 il Credito Cooperativo ha versato oltre 13 milioni di euro, il 64 per cento del totale. Fondosviluppo ha sostenuto più di 200 cooperative con interventi in equity (8,4 milioni), garanzie per l accesso al credito (9,6) e contributi in conto interesse. Attraverso questo canale le BCC hanno erogato 318 milioni di euro alle cooperative, anche per gli interventi di Iccrea Banca Impresa in pool con le BCC. 28

PER L OCCUPAZIONE GIOVANILE... Con Buona Impresa! le BCC aiutano le buone idee dei giovani, dai 18 ai 35 anni di età, a trasformarsi in progetti. È questa l iniziativa lanciata nel gennaio del 2012 dalle Banche di Credito Cooperativo e dalle Casse Rurali. Il progetto è rivolto a ditte individuali, società cooperative, società di persone o di capitali che siano avviate da giovani imprenditori. Nel 2013 i finanziamenti erogati, tramite Buona Impresa!, ammontavano a 64 milioni di euro per l avvio di 2.530 imprese giovanili, di cui oltre 1.000 start-up. I giovani possono beneficiare di una consulenza nello sviluppo dell idea imprenditoriale, di una guida nella redazione del business plan per la successiva presentazione in banca e di almeno due incontri di verifica l anno per i primi 24 mesi di vita del progetto. L iniziativa si avvale anche della collaborazione di Iccrea BancaImpresa. Attraverso le app realizzate (per Android e IOS) viene avviata la prima selezione delle iniziative. Gli aspiranti imprenditori possono valutare la loro idea inserendo, anche tramite smartphone, i dati per la stesura del business plan con previsione di tre anni, da sottoporre a valutazione presso le BCC di riferimento sul territorio. Tra le iniziative nate nell ambito di Buona Impresa! si segnala l apertura di numerosi spazi di coworking e incubatori di impresa promossi dalle stesse BCC.A questo riguardo, le BCC sostengono anche il progetto Coop-Up di Confcooperative. Le BCC hanno messo a punto un servizio bancario denominato Mutuo ad8 destinato a tutte quelle coppie che desiderano effettuare una adozione internazionale e che risiedono nel territorio di competenza della Banca. A gennaio 2014 la rete dei Giovani Soci contava 72 gruppi. La rete è un luogo di buone pratiche dedicate ai soci giovani. È un laboratorio permanente di formazione che risponde all art. 2 dello Statuto: «perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera». È un attività in linea con l art. 4 della Carta dei Valori: «Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa». Riguardo all organizzazione risulta che il 63 per cento dei Gruppi è dotato di un organo direttivo. Tale scelta non è legata all anzianità del Gruppo. Inoltre il 50% dei Gruppi è regolata almeno da Statuto o atto costitutivo, il 20% solo con Regolamento interno. 29

Le tipicità del nostro territorio: Oscar Tintori Vivai - Castellare Pescia 30

TERZA PARTE IL BILANCIO DI COERENZA 2014 DELLA NOSTRA BANCA 31

Le tipicità del nostro territorio: Az. Agr.la Andreani Edoardo - Castellare di Pescia 32

Piano Organizzativo LA STORIA DELLA NOSTRA BANCA La Banca di Pescia Credito Cooperativo nasce come Cassa Rurale ed Artigiana di Alberghi il 21 ottobre 1962 ad opera di 37 soci fondatori, animati dallo spirito di essere protagonisti dello sviluppo economico e socio-culturale del territorio di appartenenza, dove iniziava a svilupparsi la floricoltura. L Istituto di credito inizia ad operare il 1 aprile 1963 in via Zei agli Alberghi. Il mercato dei fiori (primi anni Sessanta) 1 Aprile 1963 Sala operativa della sede del 1963 Inaugurazione della nuova sede di via Zei, 1974 La nuova sede di via Alberghi a Castellare, 1982 21 ottobre 1962 Fondazione della Casa Rurale e Artigiana di Alberghi. 1 aprile 1963 La Cassa Rurale di Alberghi inizia a operare ad Alberghi, in via Zei. 1 dicembre 1974 Trasferimento delle attività nella nuova sede di via Zei. 1 aprile 1982 Trasferimento delle attività nell attuale sede di via Alberghi. Maggio 1983 Apertura della filiale di Uzzano. Settembre 1987 Apertura della filiale di Pescia. 33

Aprile 1991 Apertura della filiale di Buggiano. Marzo 1992 Apertura della filiale di Capannori. Marzo 1996 Apertura della filiale di Chiesina Uzzanese. Aprile 1999 Apertura della filiale di Lucca S. Maria. Marzo 2001 Apertura della filiale di Lucca S. Anna. Maggio 2001 Nuova denominazione Banca di Pescia Credito Cooperativo. Marzo 2010 Apertura della filiale di Porcari. Maggio 2013 La Banca festeggia 50 anni di attività. Pur constatando una sempre maggiore rilevanza nell utilizzo da parte della clientela dei nuovi canali distributivi, quali l home banking e l ATM, la Banca non ha modificato la sua struttura operativa nel corso del 2014, confermando una rete commerciale articolata in nove filiali, di cui cinque nella zona storica (Uzzano, Buggiano, Chiesina Uzzanese, oltre alle due presenti a Pescia) e quattro in Lucchesia, di cui due nel capoluogo di Provincia (oltre a quelle di Capannori e Porcari). BAGNI DI LUCCA PITEGLIO PESCAGLIA BORGO A MOZZANO PESCIA MARLIANA VILLA BASILICA CAMAIORE PESCIA CASTELLARE sede di Castellare MASSA E COZZILE MONTECATINI TERME LUCCA UZZANO BUGGIANO MASSAROSA LUCCA - S.ANNA PORCARI MONTECARLO ALTOPASCIO CHIESINA UZZANESE PONTE BUGGIANESE VECCHIANO CAPANNORI CASTELFRANCO DI SOTTO FUCECCHIO SAN GIULIANO TERME CALCI BUTI BIENTINA 34

LA STRUTTURA DELLA BANCA al 31 dicembre 2014 35

GOVERNANCE Il Consiglio di amministrazione è composto da sette amministratori, cinque uomini e due donne. La frequenza con cui si svolgono le riunioni del Cda è una ogni 15 giorni. La banca ha adottato il regolamento assembleare tipo redatto da Federcasse. Il turnover degli amministratori, inteso come numero medio degli esercizi nei quali sono stati in carica i membri del Consiglio di amministrazione, è di 10. La banca ha adottato un sistema di crediti formativi nel regolamento elettorale ai fini della selezione dei propri amministratori. La banca ha erogato nel 2014 circa 70 ore di formazione agli amministratori. (n. amministratori per ore pro-capite). In banca esistono processi di diffusione interna e attivazione di discussione sugli esiti della vigilanza cooperativa e sulle eventuali azioni correttive da intraprendere. 36

L ASSETTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZATIVO DELLA BANCA DI PESCIA Consiglio di Amministrazione Presidente Vice Presidente Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Amministratore Papini Franco Bertolai Anna Boldrini Giovanni Mazzoni Daniela Mencarini Marco Rosellini Fiorenzo Vezzani Fernando Collegio Sindacale Presidente Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sndaco suplente Sindaco supplente Bogi Gianluigi Arretini Riccardo Scarafuggi Massimo Burchi Miriam Moretti Alessandro Collegio dei Probiviri Presidente Probiviro effettivo Probiviro effettivo Probiviro supplente Probiviro supplente Sanchini Paolo Coppola Bottazzi Claudia Lenzi Raffaele Carapelle Alberto Sbragia Claudio Direzione Generale Direttore Vice Direttore Giusti Antonio Bianucci Manolo 37

PIANO STRATEGICO 2015/2017 Per quanto riguarda le Politiche di Sviluppo Commerciale si evidenzia la determinazione di sviluppare e consolidare l attuale rete di vendita. In tal senso lo sviluppo commerciale della Banca sarà di tipo verticale, in grado di fornire soluzioni di molteplici bisogni che contraddistinguono le diverse fasi della vita del cliente (credito, protezione, previdenza, risparmio, ecc.). Tale sviluppo riguarderà soci e clienti nel segmento famiglie e piccole e medio imprese. Il consolidamento dei rapporti in essere e lo sviluppo di nuovi rapporti avverrà attraverso: Adozione di efficaci modelli di servizio basati sulla segmentazione della clientela acquisita e potenziale e relativa a profilatura per esigenza; Pianificazioni di iniziative commerciali dedicate che prevedano il pieno coinvolgimento della rete sportelli con il supporto delle strutture dedicate: Area Mercato, Sviluppo & Marketing, Finanza Retail e Bancassicurazione; Assegnazione, a ciascuna filiale, di un proprio budget di tipo qualitativo-quantitativo, in linea con gli obiettivi strategici, al fine di stimolare la crescita del personale dipendente e facilitare la misurazione delle performances; Rivisitazione dei layout di filiale e degli assetti organizzativi, al fine di dedicare sempre maggiori risorse ai servizi ad alto valore aggiunto; Maggiore utilizzo di strumenti di multicanalità (Atm evoluti, Home Banking, aree self, ecc.) al fine di garantire prossimità con i clienti, soprattutto con le fasce più giovani e/o tecnologicamente più evolute. Valutazione di efficientamento e/o razionalizzazione della rete sportelli; Sviluppo selettivo nel comparto Corporate al fine di confermare la nostra operatività a supporto dell economia locale più virtuosa. Per quanto riguarda le Politiche di Sviluppo organizzative, e nello specifico il riassetto della struttura organizzativa, è previsto un programma di formazione per le aree operative, specialistiche e manageriale/comportamentale e un sistema di rilevazione delle competenze. Nell ambito del sistema dei controlli interni, la Banca dovrà uniformarsi ai dettami delle Nuove disposizioni di Vigilanza Prudenziale. Per le Politiche di Sviluppo Economico-Finanziarie, l obiettivo di risultato della Banca è proteso verso il mantenimento del rapporto impieghi / raccolta al 90% e del mantenimento del risultato economico in linea con i dati previsionali e collocare gli indicatori di rischiosità al di sotto delle soglie previste. Se ci riferiamo al monitoraggio e al contenimento dei costi, la Banca ritiene di dover agire soprattutto ai monitoraggio e alla razionalizzazione dei costi, con particolare attenzione ai costi di manutenzione in generale. Riferendosi alle politiche di Rischio e Sviluppo Patrimoniale, il progressivo rafforzamento del patrimonio della Banca avverrà attraverso l incremento del Capitale Complessivo, tramite l ampliamento della base sociale attraverso l ingresso di nuovi soci e la sottoscrizione di nuove quote sociali; l aumento del capitale mediante la sottoscrizione di nuove quote sociali da parte dell attuale base sociale; l autofinanziamento: il patrimonio si incrementa con la produzione di nuovi utili. Il miglioramento dell operatività con soci al netto dei titoli a ponderazione zero, avverrà attraverso un attenta analisi della compagine sociale. Gli obiettivi del prossimo triennio sono i seguenti: 2015: 48% del totale delle attività di rischio; 2016: 52% del totale delle attività di rischio; 2017: 55% del totale delle attività di rischio. 38

Coinvolgimento dei Portatori di Interesse Interni La compagine sociale Amministratori Dipendenti Le BCC sono banche multistakeholder e di relazione che nascono in base ad un rapporto di fiducia tra i soci, si sviluppano grazie ad una relazione di reciprocità con gli stessi soci ed il territorio, si qualificano attraverso la prossimità, la conoscenza e la confidenza con la clientela e con la comunità di riferimento. L interazione con i portatori di interesse assume dunque una valenza particolarmente strategica, e per questo la banca si impegna a mantenere alto il loro livello di coinvolgimento. Di seguito una rappresentazione schematica delle principali categorie di portatori di interesse. MAPPA DEGLI STAKEHOLDERS STAKEHOLDERS INTERNI Soci Amministratori Dipendenti Aziende ed Enti del Sistema BCC ESTERNI Clienti Comunità locale Fornitori Ambiente Movimento Cooperativo I SOCI ( ) Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori per valorizzarlo stabilmente (art.1). L impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti (art. 2). I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale (art. 9). (Articoli tratti dalla Carta dei Valori del Credito Cooperativo 39

Alcuni dati di sintesi Numero di Soci 2556 con un aumento di 65 Soci rispetto al 2013 Aumento della Base Sociale dal 2010 Remunerazione del capitale Comunicazione con i Soci, promozione della partecipazione e dell identità sociale +2,61% Tasso di remunerazione pari al tasso di interesse legale Euro 95 mila circa di costi sostenuti nel 2014 per consentire la diffusione dell informazione sulla vita della società, promuovere la partecipazione e l identità sociale. La Compagine Sociale I Soci sono il primo e più importante patrimonio della Banca e si impegnano loro stessi sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca. Essi sono, allo stesso tempo, i proprietari dell azienda (e come tali ne stabiliscono l indirizzo strategico); gli amministratori (e come tali sono responsabili della gestione); i primi clienti, dunque elementi portanti dell operatività (una BCC opera infatti per legge prevalentemente con i soci per quanto riguarda l erogazione del credito. IL PROFILO DEI SOCI A fine 2014 i Soci della Banca erano 2556 con un aumento de 2,61% rispetto al 2013. I nuovi Soci ammessi nella compagine sociale della Banca sono stati n. 184, di cui 153 sono persone fisiche, 5 ditte individuali e 26 persone giuridiche e società. A seguito del decesso di n. 54 soci, dell esclusione di n. 64 soci e del recesso di un socio per perdita dei requisiti di ammissibilità, il numero complessivo dei soci è passato da 2491 (2013) a 2556. EVOLUZIONE DELLA COMPAGINE SOCIALE (2010-2014) ANNO NR. SOCI 2010 2006 2011 2165 2012 2316 2013 2491 2014 2556 Circa il 70% della compagine sociale è costituita da persone fisiche, il 14% da ditte individuali, il 16% da società. 40

DISTRIBUZIONE PER NATURA GIURIDICA, SESSO E PER ETA DEI SOCI Uomini Donne Totale fino a 35 anni 71 65 143 da 36 a 45 anni 234 117 401 da 46 a 55 anni 313 130 543 da 56 a 65 anni 273 136 528 oltre 65 anni 319 137 549 Totale 1.210 585 1.795 Ditte individuali 345 Persone Giurid. 416 Totale Soci 2.556 Le persone fisiche sono 1795 a fine 2014 (1712 a fine 2013). Le ditte individuali sono 345 a fine 2014 (362 a fine 2013). Le persone giuridiche e società sono 416 a fine 2014. COMPOSIZIONE PER TIPOLOGIA DELLE PERSONE GIURIDICHE E SOCIETA Tipologia SNC, SAS, SS SRL SPA Cooperative altro Totale N. % 172 41,35 202 48,56 12 2,88 14 3,37 16 3,85 416 100,00 La distribuzione territoriale dell attività dei nostri Soci, si svolge nella zona di competenza della Banca e prevalentemente nei comuni nei quali la Banca è presente con proprie filiali. Rimane rilevante l incidenza dei soci provenienti dal comune in cui è nata la Banca, anche se risulta in evidente crescita la percentuale dei soci residenti o aventi sede legale in Lucchesia. 41

PROVENIENZA DEI SOCI Comuni Pescia Uzzano Lucca Capannori Buggiano Chiesina Uzzanese Altopascio Ponte Buggianese Montecarlo Porcari Massa e Cozzile Montecatini Terme Camaiore altri comuni Totale N. Soci % rispetto al totale soci 986 38,58 281 10,99 307 12,01 55 179 7,55 7,00 102 3,99 82 3,21 75 2,93 73 2,86 74 2,90 45 1,76 42 1,64 21 0,82 138 3,76 2556 100,00 IL CAPITALE SOCIALE Il capitale sociale ammontava al dicembre 2014 ad euro 708.922, con un aumento del 3,35% rispetto all anno precedente. Le azioni sottoscritte erano in totale 137.403. LA CRESCITA DEL CAPITALE SOCIALE ANNO MIGLIAIA DI EURO 2010 563 2011 607 2012 639 2013 686 2014 709 Le condizioni di sottoscrizione sono rimaste invariate: le azioni hanno un valore nominale di 5,16 euro ed è previsto un sovrapprezzo pari ad 0,04 euro; pur non essendo prevista una quota minima di sottoscrizione, la quota consigliata è di 50 azioni per le persone fisiche e 100 azioni per le società; la quota di sottoscrizione, ai sensi della normativa di Vigilanza, non può essere superiore, per valore nominale, a cinquantamila euro. Il 96% circa dei soci possiede un numero di azioni non superiore a 100. 42

La quota media detenuta da ciascun socio, infatti, si mantiene piuttosto contenuta e anche questo dato esprime che la partecipazione del socio alla cooperativa non ha motivi di lucro, ma di ricerca di un più ampio vantaggio nei confronti della mutualità. L indicatore relativo al rendimento delle attività, calcolato come rapporto tra gli utili netti e il totale du bilancio al 31 dicembre 2014 è pari allo 0,31%. DISTRIBUZIONE CAPITALE SOCIALE Numero di Quote Numero dei Soci % dei Soci 1-10 451 17,64 11-25 403 15,77 26-50 1114 43,58 51-100 485 18,97 101-250 81 3,17 oltre 250 Totale 22 2556 0,86 100,00 COMUNICAZIONE VERSO I SOCI E IDENTITA SOCIALE GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI E BILANCIO D ESERCIZIO l Assemblea è il luogo dove ogni Socio contribuisce attivamente alla formazione della volontà sociale e dove tutti i Soci, in base alla regola cooperativa del voto capitario (una testa, un voto) hanno lo stesso peso a prescindere dal numero di azioni possedute. L Assemblea rappresenta il principale momento di incontro e di comunicazione sulla vita dell azienda. L Assemblea ordinaria del 22 maggio 2015, alla quale hanno partecipato 156 soci, ha provveduto all approvazione del Bilancio di Esercizio 2014. Il Bilancio dei Esercizio del 2014 - edizione 2015, è disponibile sul sito: www. bancadipescia.it consultando la sezione Banca 43

BILANCIO DI COERENZA Pubblicato nel 2014 sul sito www.bancadipescia.it, è stato stampato in 100 esemplari. Bilancio di coerenza 2013 della Banca di PEscia credito cooperativo EdizionE 2014 Bilancio di coerenza 2013 della Banca di Pescia credito cooperativo EdizionE 2014 FILO DIRETTO Sono state inviate nel corso del 2014 tre edizioni di filodiretto, il notiziario di informazione rivolto alla compagine sociale, il cui obiettivo è quello di informare, in modo sobrio ed essenziale, sulle principali iniziative intraprese dalla Banca verso il territorio. Il notiziario è stato inviato con il servizio postale a tutti i Soci ed è stato, inoltre, messo a disposizione della clientela presso tutte le filiali della Banca. filodiretto è inoltre disponibile sul sito della Banca: www.bancadipescia.it, sezione Novità. Edizione Primavera 2014 Periodico della Banca di Pescia - Credito Cooperativo Edizione Estate/Autunno 2014 Periodico della Banca di Pescia - Credito Cooperativo Edizione Inverno 2014 Periodico della Banca di Pescia - Credito Cooperativo buggiano castello Una terrazza panoramica sulla Valdinievole il Rigoletto nel cassetto Con Massimo Cavalletti sul palcoscenico tra Milano e New York MonDi DiVeRsi Una telecamera tra i pigmei della Repubblica del Congo VELLANO Capoluogo delle Valleriana correre in mare Intervista a Daniele Davini ALEssiA BiAgiNi Campionessa nella vita e nello sport S. GENNARO e l Angelo di Leonardo GIOVANNI DONNINI A tu per tu con il rame LA PAROLA AL TERRITORIO I Presidenti delle Associazioni raccontano 44

In questo contesto è utile segnalare i circuiti televisivi interni o digital signage installati nelle filiali di Sede, Pescia e Porcari, i quali hanno il compito di tenere costantemente informata la clientela ed in particolare i soci riguardo ad iniziative culturali, sociali e informazioni sui prodotti bancari. Si segnala che nel 2014, allo scopo di far conoscere e meglio identificare la nostra identità, è stata varata la nuova campagna istituzionale. A partire dalla sua storia, da sempre vicina al territorio e alla sua comunità, si è avvertita l esigenza di comunicare i nostri valori con un linguaggio più efficace. La nuova campagna istituzionale La Banca di casa. Felici di far parte del tuo mondo. nasce dalla collaborazione con l agenzia pubblicitaria Proquadra. UFFICIO SEGRETERIA GENERALE E SOCI All Ufficio di Direzione Generale e Soci ci si può rivolgere per soddisfare ogni richiesta di informazione e chiarimento riguardanti la vita aziendale. Ufficio Segreteria Generale e Soci Telefono: 0572/459504 Indirizzo: via Alberghi n. 26 51012 Castellare di Pescia (PT) E-mail: ufficiosoci@bancadipescia.bcc.it I VANTAGGI ECONOMICI PER I SOCI La Banca opera per promuovere il miglioramento delle condizioni morali culturali ed economiche dei soci. Le agevolazioni e i benefici di cui i Soci si avvantaggiano sono di natura bancaria ed extrabancaria. Non tutti sono per tale ragione facilmente monetizzabili, pur avendo un indubbio valore anche sul piano economico. IL CREDITO AI SOCI I VANTAGGI BANCARI Ai soci, in applicazione del principio di mutualità e centralità, viene garantita una prioritaria considerazione nella concessione del credito. La Banca ha concesso ai Soci (tra credito diretto e credito garantito) nel 2014 crediti per euro 152,66 milioni. Peraltro, la normativa di vigilanza stabilisce che almeno il 50% delle attività di rischio complessive (impieghi ed investimenti) siano costituite da credito (diretto o garantito) a Soci oppure siano a ponderazione zero (prevalentemente Titoli di Stato). Tale parametro, al 31/12/2014, è superiore alle previsioni normative. 45

CREDITO AI SOCI NEL 2014 2013 2014 Importo Importo var. % rispetto al 2013 Credito diretto 134.198.292 134.539.209 0,25% Credito garantito 19.076.555 18.121.408-5,01% Totale 153.274.847 152.660.617-0,40% LA REMUNERAZIONE DEL CAPITALE SOCIALE La Banca, relativamente all utile riferito all anno 2014 e distribuito nel corso dell anno 2015 ha deciso di confermare ai Soci un tasso di remunerazione del capitale sociale pari al tasso di interesse legale (1%). VALORE SOCIO CARD I VANTAGGI EXTRA BANCARI E la carta di riconoscimento dei nostri Soci che consente di accedere alle Assemblee ordinarie e straordinarie indette dalla Banca e di beneficiare di sconti ed agevolazioni su prodotti e servizi offerti da esercenti facenti parte della compagine sociale della Banca. Con Valore Socio Card, in uno spirito di scambio mutualistico, il vantaggio è per tutti i Soci: per il Socio consumatore, che con la semplice presentazione di una tessera può beneficiare di sconti interessanti, per il Socio esercente, che potrà allargare il proprio bacino di utenza, garantendosi un effetto pubblicitario su un pubblico numeroso e selezionato, che si fida delle proposte della propria Banca. L elenco completo degli esercizi convenzionati può essere consultato sul sito www.bancadipescia.it Nell elenco delle condizioni Valore Socio Card, merita attenzione la convenzione che la nostra Banca ha stipulato con la Coldiretti Pistoia, con la quale si dà la possibilità ai Soci di usufruire gratuitamente del servizio per la compilazione del modello 730, presentandosi presso gli addetti che operano presso gli uffici territoriali. Carta Pagobancomat BCC Cash, valida su circuito VPAY, gratuita per sempre; 46