DISEGNARE NEL PROGETTO Corso modulare di disegno



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DISEGNARE NEL PROGETTO Corso modulare di disegno Guida per il docente Con CD-ROM Corso di disegno con Autocad a cura di Albertina Ugulini

INDICE PRESENTAZIONE 3 PRESENTAZIONE CD-ROM 4 GUIDA AL MODULO : IL LINGUAGGIO DEL DISEGNO TECNICO 5 Scheda 6 Scheda 2 7 Scheda 3 8 Scheda 4 9 GUIDA AL MODULO 2: STRUMENTI E TECNICHE DEL DISEGNO DEFINIZIONI 4 Scheda 5 Scheda 2 6 Scheda 3 7 GUIDA AL MODULO 3: COSTRUZIONI GEOMETRICHE 2 Scheda 22 Scheda 2 23 Scheda 3 24 Scheda 4 25 Scheda 5 0 Scheda 6 Scheda 7 2 Soluzioni delle schede 3 Scheda 4 8 Scheda 5 9 Soluzioni delle schede 20 GUIDA AL MODULO 4: PROIEZIONI ORTOGONALI 29 Scheda 30 Scheda 2 3 Scheda 3 32 Scheda 4 33 Scheda 5 34 Scheda 6 35 Scheda 7 36 Scheda 8 37 Scheda 5 26 Scheda 6 27 Scheda 7 28 Scheda 9 38 Scheda 0 39 Scheda 40 Scheda 2 4 Scheda 3 42 Scheda 4 43 Scheda 5 44 GUIDA AL MODULO 5: ASSONOMETRIA 45 Scheda 46 Scheda 7 52 Scheda 2 47 Scheda 8 53 Scheda 3 48 Scheda 9 54 Scheda 4 49 Scheda 0 55 Scheda 5 50 Scheda 56 Scheda 6 5 GUIDA AL MODULO 6: PROSPETTIVA 57 Scheda 58 Scheda 2 59 Scheda 3 60 Scheda 4 6 Scheda 5 62 GUIDA AL MODULO 7: CONVENZIONI GRAFICHE 68 Scheda 69 Scheda 2 70 Scheda 3 7 Scheda 6 63 Scheda 7 64 Scheda 8 65 Scheda 9 66 Scheda 0 67 Scheda 4 72 Scheda 5 73 Soluzioni delle schede 74 GUIDA AL MODULO 8: RILIEVO 75 Scheda 76 Soluzioni della scheda 77 GUIDA AL MODULO 9: DISEGNO E PROGETTO CON IL COMPUTER 78 Scheda 79 Soluzioni della scheda 80 APPENDICE: DISEGNO E PROGETTO 8 Scheda 8 Scheda 2 82 Scheda 3 83 Scheda 4 84 Scheda 5 85 Scheda 6 86 Scheda 7 87 Scheda 8 88 Scheda 9 89 Scheda 0 90 Scheda 9 Scheda 2 92 SOLUZIONI ALLE ESERCITAZIONI DEL VOLUME 93 SOLUZIONE ALL ESERCIZIO DI PAGINA 67 DEL VOLUME 94 SOLUZIONE ALL ESERCIZIO DI PAGINA 09 DEL VOLUME 95 SOLUZIONE ALL ESERCIZIO DI PAGINA 39 E 40 DEL VOLUME 96 2

PRESENTAZIONE Disegnare nel Progetto è un corso di disegno volutamente concreto ed essenziale nei propri contenuti. Nasce con l intento di fornire ad insegnanti e studenti, propensi all esplorazione di questa affascinante disciplina, uno strumento di base concepito secondo una logica di propedeuticità della materia sviluppata. MAPPA DEL TESTO DISEGNARE NEL PROGETTO Seguendo le mappe del testo, la Guida del docente propone e sviluppa schede di verifica che possono essere utilizzate anche come esercitazioni o veri e propri approfondimenti. In base agli argomenti trattati nei singoli moduli sono proposte: schede a domanda aperta che prevedono una risposta sintetica; schede grafiche con esercitazioni da completare oppure esercizi da eseguire, ed anche esercizi svolti per i quali derivare l enunciato di base. Questo per educare l allievo a sviluppare un ragionamento inverso utile per appropriarsi con sicurezza del procedimento ed anche per migliorare la capacità di astrazione. Le schede a domanda aperta propongono 2 quesiti, 0 di base per i quali si consiglia l attribuzione di un punto ciascuno, e due quesiti considerati di compensazione nel caso di riposte parziali o mancanti. Per queste schede sono proposte le ipotesi di risposte corrette. Le schede grafiche prevedono uno, due o al massimo quattro quesiti; per ogni scheda si consiglia di suddividere il punteggio assegnando un 60% al corretto sviluppo del procedimento ed il restante 40% al grado di perfezione, rigore e qualità grafica dell elaborato. Il corretto sviluppo del procedimento assicura comunque con il 60% la sufficienza dell elaborato. Nella pagina seguente è proposta la struttura e la guida all uso del CD-Rom, uno strumento quanto mai semplice e completo per introdurre i ragazzi alla conoscenza e all utilizzo del CAD. Nelle ultime pagine della guida sono proposte le soluzioni alle esercitazioni contenute nel testo. MODULO DI SERVIZIO MODULO Il linguaggio del disegno tecnico evoluzione storia e applicazioni GUIDA PER IL DOCENTE Permette un agevole integrazione e valutazione delle competenze acquisite MODULO 2 - Strumenti e tecniche del disegno, definizioni e semplici applicazioni MODULO 3 - Costruzioni geometriche e sviluppo delle applicazioni MODULO 4 - Proiezioni ortogonali e applicazioni in ambiti costruttivi MODULO 5 - Assonometria, definizioni e applicazioni MODULO 6 - Prospettiva definizioni e applicazioni MODULO 7 - Convenzioni grafiche norme per il disegno e sistemi di quotatura MODULO 8 - Rilievo, strumentazione, tecnologia e applicazioni COMPETENZE saper utilizzare correttamente gli strumenti per il disegno tecnico e per il rilievo di base saper rappresentare e quotare un disegno secondo le regole della normativa vigente saper rilevare e rappresentare oggetti semplici, aree e ambienti, un terreno, un giardino, un abitazione saper leggere individuare e proporre, soluzioni grafiche in linea con le esigenze specifiche delle discipline per le quali il disegno rappresenterà elemento propedeutico caratterizzante elementi di teoria delle ombre MODULO DI SERVIZIO MODULO 9 Uso del computer, applicazioni grafiche e sviluppo delle applicazioni, CAD Appendice applicativa Disegno e Progetto Disegnare nel progetto CD-Rom Applicativo Contiene sia il corso interattivo sia le esercitazioni sviluppate in parallelo con i contenuti del volume Supporti alla comprensione esercitazione approfondimento e verifica dell apprendimento 3

PRESENTAZIONE CD-ROM Il CD-Rom Corso di disegno con AutoCAD integra il testo Disegnare nel progetto seguendone l impostazione didattica e applicativa e fornendo la parte grafica realizzata con AutoCAD dei vari moduli. Il Corso affronta sia le funzioni 2D di AutoCAD sia quelle di modellazione per solidi e superfici, fino alla messa in tavola finale dei disegni con uso dei layout di disegno nello Spazio Carta. La realizzazione dei disegni delle costruzioni geometriche presenta sia la costruzione tradizionale che la realizzazione con AutoCAD con l obiettivo di guidare lo studente dalla conoscenza tradizionale all utilizzo dello strumento CAD. Per facilitare un apprendimento graduale e completo del CAD, sono state introdotte pagine di spiegazione teorica e videolezioni. Il corso tratta le principali funzioni 2D e 3D di AutoCAD mediante pagine di spiegazione web e video che riprendono passo dopo passo tutte le fasi di disegno. Il Corso ha la seguente struttura: - 8 moduli contenenti lezioni in formato web e videolezioni di approfondimento; - 42 video per una durata complessiva di 4 ore e 8 minuti; - 46 esercizi di disegno in formato DWG da completare da parte dello studente; - 34 disegni in formato DWF per la visualizzazione e la stampa in una pagina web di disegni vettoriali. I video sono in formato Flash di Macromedia e comprendono anche l audio di spiegazione di tutte le azioni di disegno. Il plugin può essere scaricato dal sito di Macromedia. Nel CD-Rom nella cartella esercizi sono inseriti tutti i 46 esercizi utilizzati nelle videolezioni. Il programma ProgeCAD allegato: Il CD-Rom contiene una versione speciale Trial completa 3 mesi di ProgeCAD 2006 Professional Ita realizzata appositamente dalla società ProgeSOFT, produttore del programma, per questo testo. Il CD-Rom contiene: - il programma ProgeCAD 2006 Pro Ita 3 mesi, compatibile con AutoCAD 2004/2006 con un interfaccia molto simile; - le librerie grafiche di Architettura, Elettromeccanica, Meccanica, Arredamento; - il visualizzatore DWG/DXF per visualizzare i file nei due formati, compresa la versione 2006. La versione fornita è completa e perfettamente funzionante per 3 mesi dalla data dell installazione. Permette all utilizzatore di installare sul proprio computer il programma ProgeCAD 2006 Professional Ita con regolare licenza e di poter eseguire con piena facoltà di utilizzo del programma gli esercizi contenuti nel CD-Rom. Per maggiori informazioni collegarsi con il sito del produttore ProgeSOFT8 www.progesoft.com. L installazione è completamente automatica e non richiede nessuna registrazione. Utilizzo del corso Il corso tratta le principali funzioni 2D e 3D di AutoCAD mediante pagine di spiegazione web e video, che riprendono semplicemente tutte le fasi di disegno. La navigazione può avvenire mediante le seguenti modalità: la voce Indice, nella prima riga del menu laterale di tutte le pagine, riporta alla pagina dell indice generale del corso; il menu laterale a sinistra (in verde) contiene le principali voci dei menu ed è presente nella prima pagina dei moduli; la barra di navigazione con una struttura ad albero, fornisce il nome della pagina corrente (scritta in blu) e permette di accedere ai livelli precedenti del corso; le frecce (in alto a destra) permettono di scorrere le varie pagine in modo sequenziale all interno dei vari moduli. 4

Il primo modulo è stato pensato per prendere in esame le linee generali del disegno; a tale proposito si fanno alcuni riferimenti alla nascita del linguaggio grafico come elemento di comunicazione, esigenza sentita fin dalla preistoria, consolidata nell antichità con il trattato di Vitruvio. Nel Medio Evo forse si affievolisce, ma non si spegne, il linguaggio grafico per riprendere grande vigore e consapevolezza progettuale nel Rina - scimento. Il linguaggio del disegno tecnico Cenni storici sui sistemi di rappresentazione Applicazioni del disegno La percezione visiva: - l occhio - l ottica - il colore Disegnare per comunicare GUIDA AL MODULO PREREQUISITI essere in possesso di un lessico corretto; conoscere i più semplici rudimenti del disegno; essere determinati e curiosi. Rappresentazioni del territorio: la cartografia Rilievo e rappresentazione di piccoli appezzamenti di terreno - carte catastali Progetto di giardini Rappresentazione e progetto di edifici Altre applicazioni del disegno 5

MODULO Il linguaggio del disegno tecnico SCHEDA ALUNNO... AUGUSTO DI PRIMA PORTA Esercitazione di disegno a tratteggio in china e con l utilizzo della quadrettatura modulare che è di notevole aiuto nella riproduzione di opere d arte. 6

ALUNNO... SCHEDA 2 MODULO Il linguaggio del disegno tecnico LE TRE DEE a Le tre Dee dal frontale orientale del Partenone. Eserci - tazione con la tecnica a puntini in china (rapidograf 0.2), lavoro eseguito utilizzando la quadrettatura modulare. b studio degli andamenti compositivi. 7

MODULO Il linguaggio del disegno tecnico SCHEDA 3 ALUNNO... Cosa intendiamo con la definizione raggi luminosi? 7 L insieme di tutte le radiazioni cosa produce?... 2 Spiega cosa intendiamo con la definizione ottica geometrica. 8 Spiega cosa intendiamo per rifrazione. 3 Spiega cosa intendiamo per percezione visiva. 9 Spiega il fenomeno della riflessione. 4 I diversi colori che ci circondano hanno la stessa lunghezza d onda? 0 Spiega il fenomeno della diffrazione. 5 Quando un raggio luminoso incontra un ostacolo come si comporta? Cosa intendiamo per spettro visibile? 6 Quali colori l occhio umano non può vedere? 2 Cosa si verifica quando facciamo passare la luce bianca attraverso un prisma triangolare di cristallo? 8

ALUNNO... SCHEDA 4 MODULO Il linguaggio del disegno tecnico Esprimi con parole tue il significato della parola disegnare. 7 Chi sono gli artefici del nuovo metodo del disegno nel Rinascimento? 2 Quali strumenti utilizziamo per il disegno geometrico? 8 Le nostre regole geometriche su cosa si basano? 3 Il trattato di Vitruvio De Architettura è un testo a carattere decorativo oppure no? 9 Le regole del disegno sono utilizzate per disegnare qualsiasi oggetto? 4 In quale epoca Vitruvio scrisse il trattato De Architettura? 0 Spiega con quale tipo di disegno si fanno le rappresentazioni del territorio. 5 In quale periodo viene scritto il taccuino di Villard de Honnecourt? Il disegno del territorio o di parti di questo, in pratica in che cosa consiste? 6 Quale trasformazione viene introdotta nel Rinascimento? 2 Il procedimento di proiezione interessa il disegno del territorio? 9

MODULO Il linguaggio del disegno tecnico SCHEDA 5 ALUNNO... 2 3 4 5 Per costruire una carta geografica, di che cosa ci si avvale? Se trovo sulla pianta l indicazione di : 500, cosa vuol dire? Quando un disegno di cartografia lo definiamo pianta o planimetria? Quando il disegno di cartografia lo definiamo mappa? Quando un disegno lo definiamo carta topografica? 7 8 9 0 Per rappresentare il sistema di strade all interno di una azienda agricola, che scala utilizziamo? Nelle rappresentazioni cartografiche sono utilizzati dei criteri per rendere più immediata la comunicazione? La diversa densità di popolazione nella città come viene indicata nelle rappresentazioni cartografiche? Cosa sono le carte tematiche e quando vengono impiegate? Che cos è la legenda? 6 Quando un disegno di cartografia lo definiamo carta geografica? 2 Come vengono rappresentate le montagne nella cartografia? 0

ALUNNO... SCHEDA 6 MODULO Il linguaggio del disegno tecnico Cosa sono i lotti e le mappe catastali? 7 Nel Catasto Edilizio come vengono chiamate le varie parti di un fabbricato? 2 Per misurare un territorio come si opera? 8 Con quale scala vengono rappresentati normalmente i fogli di mappa di un comune? 3 Che cos è il catasto? 9 Quando la misurazione ed il disegno di un lotto sono necessari? 4 5 6 Di che tipo è il catasto italiano? Come viene diviso il catasto? Come viene detta la più piccola unità censita nel Catasto Edilizio? 0 2 Quale scala si usa normalmente per indicare la sistemazione di un giardino? E quali indicazioni si consigliano? Nella progettazione di edifici le condizioni climatiche sono dei fattori importanti? Cosa intendiamo con la definizione di minimi funzionali?

MODULO Il linguaggio del disegno tecnico SCHEDA 7 ALUNNO... STUDIO DI NATURA MORTA: a studio dei volumi, b studio delle ombre, c fase di finitura. a c b 2

SOLUZIONI DELLE SCHEDE MODULO Il linguaggio del disegno tecnico SCHEDA 3 Ogni elemento che ci circonda emette fasci di raggi che vengono definiti appunto raggi luminosi. 2 L ottica geometrica è quella parte dell ottica che si interessa dell andamento dei raggi luminosi nello spazio. 3 La percezione visiva è quell attività cerebrale che ci permette di selezionare le immagini che ci circondano, in modo tale che riusciamo a dare significato alle immagini stesse. 4 Ogni colore ha una sua lunghezza d onda ben definita, sono percepibili dall occhio umano quelle comprese tra 380 e 760 nm. 5 Il raggio luminoso quando incontra un ostacolo dà origine a fenomeni di rifrazione, riflessione e diffrazione. 6 L occhio umano non può vedere gli infrarossi e gli ultravioletti. 7 L insieme di tutte le radiazioni dà origine alla luce bianca. 8 Si ha il fenomeno della rifrazione quando il raggio luminoso, passando dall aria (elemento trasparente) all acqua devia la propria traiettoria in corrispondenza della superficie di separazione. 9 Si ha il fenomeno della riflessione quando un raggio luminoso incidendo su una superficie (es. specchio, metallo o altra superficie) viene respinto e il raggio riflesso forma un angolo uguale a quello di incidenza. 0 Si ha il fenomeno della diffrazione in quanto la luce ha natura ondulatoria e si propaga in tutte le direzioni, ma con intensità minore via via che ci si allontana dal raggio geometrico centrale, ed è per questo che sovrapponendo onde luminose sul piano non si avranno bordi nitidi, ma bordi con aloni concentrici. Lo spettro visibile definisce le lunghezze d onda percepibili dall occhio umano che sono comprese tra 380 e 760 nm. 2 Quando la luce bianca passa attraverso un prisma triangolare di cristallo viene divisa nei vari colori (che la compongono) perché ogni colore ha una propria lunghezza d onda. SCHEDA 4 Con il disegno noi esprimiamo emozioni o informazioni. Il disegno tecnico comunica dati attraverso il linguaggio grafico. 2 Gli strumenti base per ogni disegnatore tecnico sono soprattutto le matite dure (3H/4H), le squadre una da 45 e l altra da 30-60 -90, la riga, il compasso, il rapidograph per i lavori con la china. 3 Il trattato di Vitruvio è un testo relativo al disegno tecnico ad uso costruttivo e non decorativo o artistico. 4 Il trattato di Vitruvio è stato scritto in epoca romana, attorno al 27 a.c. 5 Il trattato di Villard de Honnecourt viene scritto nel Medio Evo nel periodo gotico. 6 Nel corso del Rinascimento il disegno diviene la base per tutte le arti e oltre alle proiezioni ortogonali si introduce la prospettiva. 7 I grandi innovatori del Rinasci mento furono soprattutto Brunelle schi, Alberti, Piero della Francesca. 8 Ancora oggi le basi delle regole geometriche sono le stesse introdotte dai grandi del Rinascimento. 9 Con le regole del disegno si studiano gli oggetti che quotidianamente utilizziamo, come le scarpe, le matite, la seggiola e così via. 0 Lo studio e la rappresentazione del territorio si chiama cartografia. Il disegno del territorio in pratica è realizzato pensando ad una visione dall alto. 2 In pratica la cartografia fornisce una pro ie - zione del territorio sul piano di riferimento. SCHEDA 5 Nella costruzione delle carte geografiche ci si avvale della scala di rappresentazione in quanto le misure reali sono riportate rimpicciolite. 2 Questa indicazione ci dice che la misura sulla carta corrispode a 500 nella realtà, la misura sulla carta va moltiplicata per 500 per ottenere la misura reale. 3 Si definisce pianta o planimetria una carta geografica che adotta una scala fino a :500. 4 Si definisce mappa un disegno che adotta una scala che va da :500 a :0.000. 5 Si definisce carta topografica un disegno svolto con una scala che va da :25.000 a :.000.000. 6 Si definisce carta geografica una planimetria che adotta una scala che va oltre :.000.00. 7 Per rendere note le planimetrie delle strade di una porzione di territorio abbastanza piccola, come la sistemazione delle strade di un azienda agricola, utilizzerò una mappa. 8 Nella rappresentazione cartografica sono adottatti criteri di facile comunicazione come l uso del colore con toni via via più scuri per indicare l altitudine. 9 Nelle rappresentazioni cartografiche le città si indicano con pallini più o meno grandi in relazione al numero di abitanti. 0 Le carte tematiche le utilizziamo quando vogliamo studiare la diffusione sul territorio di un aspetto particolare come la densità di popolazione o altro e quindi possono essere molteplici. A margine di ogni carta vi è la legenda con il significato dei simboli adottati. 2 Per rappresentare i dislivelli delle montagne si utilizzano le curve di livello. In pratica una curva passa per i punti che si trovano tutti alla stessa quota. SCHEDA 6 Un lotto è un piccolo appezzamento di terreno che troviamo rappresentato in carte particolari dette mappe catastali. 2 Nella misurazione del territorio si procede dividendo l appezzamento di terreno in varie figure geometriche semplici, in quanto difficilmente troviamo in natura forme perfettamente regolari. 3 Il catasto è l inventario delle proprietà di un certo territorio. 4 Il catasto italiano è di tipo geometrico particellare, in quanto ogni proprietà è descritta e disegnata e dove la particella è la parte più piccola. 5 Il catasto è distinto in Nuovo Catasto Terreni e in Nuovo Catasto Edilizio Urbano. 6 La più piccola unità censita nel Catasto Edilizio Urbano si chiama unità immobiliare. 7 Le varie unità immobiliari di un fabbricato sono dette subalterni. 8 Normalmente i fogli di mappa sono resi in scala :20.000. 9 Si parte dalla misurazione del lotto tutte le volte che si voglia intervenire o per costruire un edificio o per sistemare un giardino. 0 Normalmente per la sistemazione di un giardino si utilizza una scala di :200 o :500. Sono consigliate indicazioni precise sui vari tipi di piante da inserire. Nella progettazione di edifici si deve sicuramente tenere presente il fattore climatico e l ambiente nel quale l edificio è inserito, anche se oggi la tecnica costruttiva può portare a soluzioni impensate precedentemente. 2 L affermazione minimo funzionale la utilizziamo in relazione allo spazio minimo necessario per svolgere un azione, sia per gli uomini che per gli animali. 3

2 GUIDA AL MODULO Strumenti e tecniche del disegno - Definizioni Tipi di carta, formato dei fogli Tipi e spessori delle linee Strumenti per il disegno Utilizzo delle maschere e del normografo Uso di riga e squadra Squadratura del foglio Il modulo 2 parte con il prendere in considerazione gli aspetti pratici primari che chiunque si trova ad affrontare quando si accinge a disegnare. Il problema della carta più idonea ad ogni tipo di lavoro, la scelta delle matite, l uso di nuovi strumenti grafici come il rapidograph, le maschere, il normografo. Viene approfondito il modo d uso delle squadre, della riga, del compasso. Le conoscenze pratiche sono supportate da enunciati teorici riguardanti le proprietà degli elementi geometrici. Poligoni regolari Suddivisione del foglio Definizioni geometriche PREREQUISITI utilizzare le conoscenze linguistiche di base; conoscere anche in un modo elementare e non rigoroso gli strumenti del disegno; conoscere (anche in modo elementare) le caratteristiche degli elementi geometrici semplici. Solidi di rotazione Poliedri regolari 4

ALUNNO... SCHEDA MODULO 2 Strumenti e tecniche del disegno - Definizioni Per il disegno tecnico quale tipo di fogli si preferisce usare? 7 Il numero che precede la lettera cosa indica? 2 Perché per il disegno tecnico si preferiscono fogli...? 8 Cosa sono e a cosa servono i cerchiografi? Ed il normografo? 3 Oltre ai fogli per il disegno tecnico quali altri tipi di fogli abbiamo? Per quale utilizzo sono più adatti questi fogli? 9 Oltre alla riga il disegnatore usa due squadre. Come sono? 4 In base al formato quanti tipi di fogli possiamo avere? E quali sono i più usati? 0 Che cosa intendiamo con il termine parallelografo? 5 Le misure dei formati sono standard e codificate dall UNI; cosa significa questa sigla? E qual è la norma che riguarda i formati dei fogli? Che cosa intendiamo quando diciamo tecnigrafo? 6 Con la lettera H quale tipo di matite si intende? E con la lettera B? E con HB? 2 Qual è l ente geometrico più piccolo, privo di materia e di dimensioni? 5

MODULO 2 Strumenti e tecniche del disegno Definizioni SCHEDA 2 ALUNNO... Qual è la definizione di retta? 7 Dai la definizione di linea spezzata e disegnala. 2 Cosa intendiamo quando diciamo che due rette sono incidenti? Che angoli formano? 8 Quando una linea si dice spezzata mista? 3 Come sono due rette parallele? 9 Come si definisce l angolo? In base all ampiezza quanti angoli possiamo avere? 4 Due rette perpendicolari quanti angoli formano e di quanti gradi? 0 Quando due angoli sono supplementari? 5 Come definiamo una semiretta? Disegna anche una semiretta. Quando due angoli sono complementari? 6 Come definiamo il segmento? Disegna anche un segmento. 2 Che cos è la bisettrice di un angolo? 6

ALUNNO... SCHEDA 3 MODULO 2 Strumenti e tecniche del disegno - Definizioni Come si definisce un poligono? 7 In una circonferenza cosa sono il raggio e il diametro? 2 Quando un poligono si dice regolare? 8 Cosa intendiamo quando parliamo di arco di circonferenza? 3 Rispetto ai lati come possiamo classificare il triangolo? 9 Che cos è un cerchio e il semicerchio? 4 Quali sono i poligoni più conosciuti? 0 Cosa hanno in comune due circonferenze concentriche? 5 I poligoni regolari sono inscrivibili e circoscrivibili ad una circonferenza; come sono le due circonferenze fra loro? Come viene definita una retta tangente ad una circonferenza? 6 Come viene detto il raggio della circonferenza circoscritta e come quello della circonferenza inscritta? 2 Una retta si dice secante rispetto ad una circonferenza, in quale modo? 7

MODULO 2 Strumenti e tecniche del disegno Definizioni SCHEDA 4 ALUNNO... Cosa sono i poliedri regolari? 7 Come sono le facce di un parallelepipedo? 2 Che cos è il tetraedro? E quando è regolare? 8 Quante facce e quante basi ha un prisma esagonale? 3 Qual è il poliedro più noto? 9 Quando un prisma è detto retto? 4 Quanti quadrati compongono un esaedro? 0 Che caratteristiche ha una piramide pentagonale? 5 6 Quale poliedro è formato da otto triangoli equilateri? Quando i poliedri si dicono irregolari? 2 Se tagliamo una piramide con un piano parallelo alla base, che cosa otteniamo? Come si definiscono i solidi di rotazione? E quali sono? 8

ALUNNO... SCHEDA 5 MODULO 2 Strumenti e tecniche del disegno - Definizioni Esponi le caratteristiche della linea spezzata mista. 7 Come chiamiamo un angolo minore di 90? 2 Quali caratteristiche troviamo in una linea spezzata? 8 Quali caratteristiche ha l angolo concavo? 3 Come si definisce un angolo? 9 Quali caratteristiche ha l angolo convesso? 4 Quali caratteristiche ha un angolo di 90? 0 Cosa intendiamo per bisettrice di un angolo? 5 Quali caratteristiche ha un angolo con ampiezza 80? Cosa intendiamo per baricentro? 6 Come chiamiamo un angolo maggiore di 90? 2 Cosa intendiamo per ortocentro? 9

MODULO 2 Strumenti e tecniche del disegno Definizioni SOLUZIONI DELLE SCHEDE SCHEDA Fogli lisci e fogli da lucido. 2 Si preferiscono fogli lisci o da lucido perché consentono di avere un segno nitido e preciso. 3 Abbiamo i fogli ruvidi, che sono più adatti per il disegno libero chiaroscurato. 4 Si hanno normalmente 5 formati, i più usati sono A3-A4. 5 UNI: Ente Italiano di Unificazione con la norma UNI 936. 6 La lettera H è per le matite dure, La lettera B è per le matite morbide, La lettera HB è per le matite intermedie. 7 Il numero che precede la lettera indica la durezza nel caso della H, ed invece indica la morbidezza nel caso della B. 8 I cerchiografi servono a fare cerchi di diametro prefissato. Il normografo è una mascherina che serve a scrivere bene in stampatello lettere e numeri. 9 Le squadre sono definite in base ai loro angoli: ne abbiamo una che ha due angoli a 45 e uno a 90, l altra ha gli angoli tutti diversi 30-60 -90. 0 Con il termine parallelografo intendiamo una particolare riga che, fissata al tavolo, facilita il lavoro nel tracciare parallele. Il tecnigrafo è un tavolo da disegno con una coppia di righe perpendicolari fra loro scorrevoli orizzontalmente e verticalmente e con possibilità di ruotare in qualsiasi maniera; in questo modo il lavoro è molto velocizzato. 2 L ente geometrico più piccolo è il punto. SCHEDA 2 Si definisce retta l insieme di infiniti punti tutti orientati nella stessa direzione. 2 Due rette sono incidenti quando si incontrano in un punto. Gli angoli che formano le due rette incidenti sono uguali a coppie. 3 Due rette sono parallele quando non hanno nessun punto in comune e non si incontrano mai. 4 Due rette perpendicolari formano 4 angoli di 90. 5 Una semiretta ha estensione all infinito in una sola direzione. 6 Un segmento è la porzione di retta compresa tra due punti. 7 La linea spezzata è composta da segmenti consecutivi orientati in modo l uno diverso dall altro. 8 La linea si dice spezzata mista quando è costituita da segmenti rettilinei e da segmenti curvilinei. 9 L angolo è la porzione di piano compresa tra due semirette con origine nello stesso punto, chiamato vertice. Possiamo avere l angolo retto di 90, l angolo acuto minore di 90, l angolo ottuso maggiore di 90, l angolo piatto di 80, l angolo giro di 360. 0 Due angoli si dicono supplementari quando la loro somma è un angolo piatto. Due angoli sono complementari quando la loro somma è un angolo retto. 2 Si chiama bisettrice di un angolo la semiretta che divide l angolo in due parti uguali. SCHEDA 3 Tre o più segmenti che definiscono una regione di piano ci danno un poligono. 2 Un poligono è regolare quando ha tutti i lati e gli angoli uguali. 3 Il triangolo è equilatero quando ha tutti i lati e gli angoli uguali, è isoscele quando ha i lati e gli angoli a due a due uguali, è scaleno quando i suoi lati e angoli sono tutti diversi. 4 I poligoni più conosciuti sono: il pentagono, l esagono, l ottagono, il dodecagono. 5 Le due circonferenze sono fra loro concentriche. 6 Il raggio della circonferenza circoscritta è il raggio del poligono, il raggio della triangolare ed oblique rispetto alla base. 5 lati, ha 5 facce laterali uguali di forma circonferenza inscritta è l apotema del Se tagliamo una piramide con un piano poligono. parallelo alla base otteniamo un tronco di 7 In una circonferenza il raggio è la piramide. distanza che c è dal centro a tutti i punti 2 I solidi di rotazione sono corpi tridimensionali creati dalla rotazione di elemen- della circonferenza, il diametro è il doppio del raggio. ti semplici attorno ad un asse o ad un 8 Un arco di circonferenza è quella parte punto. I solidi di rotazione sono il cilindro, il fra due punti. cono e la sfera. 9 La parte di piano racchiusa da una circonferenza è il cerchio, mentre il semicerchio è esattamente la metà del cerchio. SCHEDA 5 La linea spezzata mista è composta 0 Due circonferenze concentriche hanno sia da segmenti rettilinei che da segmenti lo stesso centro. curvilinei. Una retta è tangente alla circonferenza 2 La linea spezzata è composta da segmenti consecutivi diversamente orientati. quando passa per un suo punto. 2 Una retta è secante ad una circonferenza quando passa per due punti della compresa tra due semirette con origine in 3 L angolo è quella porzione di piano stessa. uno stesso punto, chiamato vertice. 4 Un angolo di 90 è chiamato retto. SCHEDA 4 5 Un angolo di 80 è chiamato piatto. I poliedri regolari sono solidi geometrici 6 Un angolo maggiore di 90 è l angolo che hanno le facce costituite da poligoni ottuso. regolari. 7 Un angolo minore di 90 è l angolo acuto. 2 Il tetraedro è il solido con il minor 8 numero di facce ed è regolare quando ha le L angolo concavo è maggiore di 80 e facce con triangoli regolari. contiene il prolungamento dei lati. 3 9 Il poliedro più noto è il cubo. L angolo convesso è minore di 80 e non contiene i prolungamenti dei lati. 4 Un esaedro è composto da 6 quadrati 0 ed in pratica è il cubo. La bisettrice è la semiretta che, uscendo dal vertice, divide l angolo in due parti uguali. 5 L ottaedro. Il baricentro è il punto di incontro delle 6 I poliedri si dicono irregolari quando le mediane, in pratica di quei segmenti che facce non sono tutte uguali. uniscono ogni vertice con il punto medio 7 Le facce di un parallelepipedo sono del lato opposto. uguali a due a due. 2 L ortocentro è il punto di incontro 8 Un prisma esagonale ha 6 facce e 2 basi. delle altezze, in pratica di quei segmenti condotti da ogni vertice perpendicolarmente al lato opposto. L incentro è il 9 Un prisma è retto quando le facce laterali sono perpendicolari alle basi. punto di incontro delle bisettrici tracciate 0 Una piramide pentagonale ha base con da ciascun vertice. 20

MODULO 3 Costruzioni geometriche Il modulo 3 affronta il problema dei procedimenti, le regole che stanno alla base delle costruzioni geometriche. È importante che i ragazzi applichino i procedimenti e li ricordino correttamente per affrontare i successivi moduli. PREREQUISITI saper usare in modo appropriato gli strumenti del disegno (riga, squadre, compasso); conoscere il più elementare linguaggio dei segni; saper lavorare in modo ordinato, con un segno nitido e preciso. Rette e circonferenze Costruzioni geometriche Costruzioni di figure piane e poligoni Procedimenti delle costruzioni geometriche basilari 3 GUIDA AL MODULO Costruzioni di raccordi Ellisse, parabola, ovale, spirale 2

MODULO 3 Costruzioni geometriche ALUNNO... SCHEDA Dato un segmento AB di cm 7, suddividerlo in 9 parti uguali. 3 Dato il segmento AB, costruire il pentagono. A B A B 2 Dato un angolo di cui non si conosce il vertice, determinare la bisettrice. 4 Dato il segmento AB, costruire l ottagono. A B 22

ALUNNO... SCHEDA 2 MODULO 3 Costruzioni geometriche Dato il segmento AB di cm 3, costruire l esagono. 2 Costruire un poligono regolare a scelta utilizzando il metodo generale dei poligoni inscritti in una circonferenza. A B 23

MODULO 3 Costruzioni geometriche ALUNNO... SCHEDA 3 Costruire le due tangenti possibili dal punto P esterno alla circonferenza. P 2 Date due circonferenze di raggio diverso, tracciare le due tangenti. 24

ALUNNO... SCHEDA 4 MODULO 3 Costruzioni geometriche Dato un triangolo costruire la circonferenza 2 Data una circonferenza di raggio cm 4, inscritta. costruire tre circonferenze tra loro tan- genti ed inscritte nella prima. 25

MODULO 3 Costruzioni geometriche ALUNNO... SCHEDA 5 Raccordare due rette perpendicolari. 3 Costruire l ellisse in base agli assi dati. 2 Raccordare due rette incidenti formanti un angolo acuto. 4 Dato il passo P costruire la spirale utilizzando il procedimento delle semicirconferenze raccordate. 26

ALUNNO... SCHEDA 6 MODULO 3 Costruzioni geometriche Costruire l ovale sapendo che l asse 3 Costruire una spirale a 4 centri, determinando la misura a piacere. minore AB è di cm 5. A B 2 Costruire l ovale sapendo che l asse maggiore AB è di cm 9 A B 27

MODULO 3 Costruzioni geometriche ALUNNO... SCHEDA 7 Riprodurre con la tecnica del chiaroscuro i seguenti capitelli. Capitello Dorico 2 Capitello Ionico 3 Capitello Corinzio 28

Questo modulo sulle proiezioni ortogonali è stato suddiviso in 7 unità che affrontano ognuna aspetti della materia sempre più complessi ed impegnativi. Il linguaggio è volutamente semplice, scorrevole e reso efficace da disegni per consentire l apprendimento da parte degli alunni. Proiezioni ortogonali di figure piane Proiezioni ortogonali di enti geometrici semplici Proiezioni ortogonali Proiezioni ortogonali Concetto di proiezione 4 GUIDA AL MODULO PREREQUISITI Proiezioni ortogonali di figure piane inclinate rispetto a due piani conoscere le costruzioni geometriche semplici; conoscere le costruzioni dei poligoni regolari; conoscere il linguaggio grafico adeguato. Proiezioni ortogonali di segmenti inclinati rispetto a tutti e tre i piani Proiezioni ortogonali di circonferenze Proiezioni ortogonali di solidi geometrici Concetto di sezione Proiezioni ortogonali di gruppi di solidi Metodo del piano ausiliario Teoria delle ombre applicata alle proiezioni ortogonali 29

MODULO 4 Proiezioni ortogonali SCHEDA ALUNNO... Completare aggiungendo le lettere ai piani e alle figure. 3 Data la proiezione ortogonale di un esagono parallelo al P.V., completare la proiezione su tutti i piani aggiungendo le opportune lettere. 2 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di due figure piane a 4 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un ottagono parallelo scelta parallele al P.O. al P.O. 30

ALUNNO... SCHEDA 2 MODULO 4 Proiezioni ortogonali Completare con le lettere necessarie. 3 Data la proiezione ortogonale di un esagono parallelo P.L., completare la proiezione su tutti i piani aggiungendo le opportune lettere. 2 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un pentagono parallelo 4 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P. L. di un pentangono P.V. con il lato di cm 3. parallelo P.O. 3

MODULO 4 Proiezioni ortogonali SCHEDA 3 ALUNNO... Data la proiezione ortogonale di un pentagono parallelo P.L., completare la proiezione su tutti i piani aggiungendo le opportune lettere. 3 Completare con le lettere necessarie definendo an che l enunciato relativo a que sto tema............................... 2 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un esagono. 4 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un triangolo isoscele con h di cm 7, perpendicolare P.O. ed obliquo P.V. - P.L. e di un pentagono. 32

ALUNNO... SCHEDA 4 MODULO 4 Proiezioni ortogonali Si disegnino su tutti i piani le seguenti proiezioni e si completi con l inserimento delle lettere (letterizzazione). PV PL 33

MODULO 4 Proiezioni ortogonali SCHEDA 5 ALUNNO... PROIEZIONI ORTOGONALI DI UN SOLIDO Completare la proiezione su tutti i piani con anche le opportune lettere. 3 Data la proiezione ortogonale su P.O. di un prisma pentagonale, completare la proiezione su tutti i piani, aggiungendo le opportune lettere. E -l D -I A -F C -H B -G 2 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un prisma con la 4 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un parallelepipedo base parallela P.O. con le facce laterali oblique P.V. - P.L. 34

ALUNNO... SCHEDA 6 MODULO 4 Proiezioni ortogonali Completare l esercizio in ogni sua parte, definendo anche l enunciato relativo a questo tema. 3 Completare con le lettere necessarie definendo anche l enunciato relativo a questo tema.............................................. 2 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un prisma pentagonale e di uno esagonale. 4 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un esagono parallelo P.O. 35

MODULO 4 Proiezioni ortogonali ALUNNO... SCHEDA 7 Data la proiezione ortogonale di un pentangono perpendicolare P.L. ed obliquo P.O. - P.V. su P.L. e P.V., completare la proiezione su tutti i piani aggiungendo le opportune lettere. 3 Data la proiezione ortogonale di un pentangono perpendicolare P.O. ed obliquo P.V. - P.L. - su P.O. e P.V., completare la proiezione su tutti i piani, aggiungendo le opportune lettere. 2 Eseguire su P.O. - P.V. - P.L. la proiezione ortogonale di un esagono parallelo 4 Eseguire su P.O. - P.V. - P.L. la proiezione ortogonale di un esagono paralle- P.V. lo P.L. 36

ALUNNO... SCHEDA 8 MODULO 4 Proiezioni ortogonali Completare la proiezione su tutti i piani aggiungendo le opportune lettere. 3 Completare la proiezione dei tre parallelepipedi su P.L., aggiungendo tutte le lettere dovute. 2 Eseguire la proiezione ortogonale su P.O. - P.V. - P.L. di un prisma appoggiato 4 Eseguire la proiezione ortogonale di una piramide esagonale appoggiata P.O. P.O. per la base con a fianco una piramide. per la base con h di cm 3 e di una piramide capovolta con h di cm 4. 37

MODULO 4 Proiezioni ortogonali ALUNNO... SCHEDA 9 Completare la proiezione dei tre parallelepipedi su P.L., aggiungendo tutte le lettere dovute. 3 Completare la proiezione della piramide a base esagonale avente l h obliqua a tutti i piani, aggiungendo anche le opportune lettere. 2 Eseguire su P.O. - P.V. - P.L. la proiezione ortogonale di un prisma appoggiato P.O. per una faccia e con le basi parallele al P.V., a fianco vi è posto un parallelepipedo. 38

ALUNNO... SCHEDA 0 MODULO 4 Proiezioni ortogonali Dato un prisma con base triangolare avente tutte le basi e le facce laterali oblique a tutti i piani, completare la proiezione aggiungendo le opportune lettere. 2 Data una piramide a base esagonale avente l h obliqua a tutti i piani, completare la proiezione su tutti i piani, aggiungendo le opportune lettere. 39

MODULO 4 Proiezioni ortogonali ALUNNO... SCHEDA Completare il disegno inserendo le lettere mancanti (letterizzazione). 40

ALUNNO... SCHEDA 2 MODULO 4 Proiezioni ortogonali Completare il disegno sui tre piani inserendo le lettere mancanti (letterizzazione). 90 4

MODULO 4 Proiezioni ortogonali ALUNNO... SCHEDA 3 Data la proiezione del solido su PO, PV, PL, completare con l inserimento Eseguire la proiezione di un cono con base su PO su tre piani ortogonali delle lettere (letterizzazione) e con la definizione del testo appropriato. ed effettuare la sezione con un piano perpendicolare a PV ed obliquo a PO PL. 42

ALUNNO... SCHEDA 4 MODULO 4 Proiezioni ortogonali Completare la proiezione data con la vera grandezza e con l inserimento Eseguire su PO, PV, PL, la proiezione di un cono, con base su PO, e sezionarlo delle lettere (letterizzazione); definire anche il testo appropriato. con un piano perpendicolare PV, obliquo PO PL, in modo da otte- nere la parabola. 43

MODULO 4 Proiezioni ortogonali SCHEDA 5 ALUNNO... OMBRE APPLICATE ALLE PROIEZIONI ORTOGONALI Data la proiezione su P.O. e P.V. di un prisma esagonale, eseguire l ombra portata e l ombra propria. 3 Data la proiezione di una piramide e di un cono, completare l esercitazione con l ombra propria e portata dovuta. 2 Eseguire la proiezione ortogonale di un prisma a scelta e la relativa ombra portata e propria. 44

Le proiezioni assonometriche sono molto utili e di grande impatto, in quanto danno a chi guarda una visione completa di ciò che viene rappresentato, pur con alcune distorsioni ottiche. Le proiezioni assonometriche trovano nella pratica molte applicazioni; molti degli oggetti che utilizziamo sono stati sicuramente studiati con questo tipo di disegno. Assonometria Definizione di assonometria ortogonale e assonometria obliqua Concetto di proiezione assonometrica e definizioni 5 GUIDA AL MODULO PREREQUISITI conoscere l uso degli strumenti basilari del disegno, matite, squadre, riga, compasso; conoscere le costruzioni geometriche, in particolare i poligoni regolari; conoscere e saper utilizzare il linguaggio grafico. Assonometria isometrica Assonometria cavaliera Assonometria cavaliera militare Teoria delle ombre applicata alle proiezioni assonometriche 45

MODULO 5 Assonometria SCHEDA ALUNNO... Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 2 Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 46

ALUNNO... SCHEDA 2 MODULO 5 Assonometria Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 2 Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 47

MODULO 5 Assonometria ALUNNO... SCHEDA 3 Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 2 Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 48

ALUNNO... SCHEDA 4 MODULO 5 Assonometria Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 2 Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 49

MODULO 5 Assonometria ALUNNO... SCHEDA 5 Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.) e l assonometria cavaliera ripetere con anche un altro tipo di assonometria conosciuto. 2 Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. 50

ALUNNO... SCHEDA 6 MODULO 5 Assonometria Si disegnino le assonometrie cavaliere dei seguenti soggetti. 5

MODULO 5 Assonometria SCHEDA 7 ALUNNO... OMBRE APPLICATE ALL ASSONOMETRIA Data la figura preparatoria (pianta P.O. - alzato P.V.), eseguire due tipi di assonometria conosciuti. Completare con le ombre proprie e portate utilizzando la direzione e l inclinazione della luce indicata. 2 Completare con le ombre proprie e portate utilizzando la direzione e l inclinazione della luce indicata. INCLINAZIONE INCLINAZIONE DIREZIONE DIREZIONE 52

ALUNNO... SCHEDA 8 MODULO 5 Assonometria Completare con le ombre proprie e portate sia l esercizio in proiezioni ortogonali che in assonometria. 2 Completare l esercizio con le ombre proprie e portate. 53

MODULO 5 Assonometria SCHEDA 9 ALUNNO... Reticolo grafico per assonometria isometrica 54

ALUNNO... SCHEDA 0 MODULO 5 Assonometria Reticolo grafico per assonometria cavaliera 55

MODULO 5 Assonometria SCHEDA ALUNNO... Reticolo grafico per assonometria militare (angoli 30-60 ) 56

Il modulo sulla prospettiva è stato suddiviso in 4 unità: ognuna affronta la rappresentazione dell oggetto con metodi diversi. La prospettiva consente una rappresentazione degli oggetti in modo naturale e per questo viene recepita dai ragazzi con meno difficoltà di altri aspetti della geometria descrittiva. Metodo dei raggi visuali Proiezioni prospettiche Prospettiva 6 GUIDA AL MODULO PREREQUISITI saper gestire le costruzioni geometriche; saper costruire una proiezione ortogonale; possedere un linguaggio grafico corretto. Prospettiva centrale Prospettiva accidentale Metodo del punto di vista rialzato Teoria delle ombre applicata alle proiezioni prospettiche 57

MODULO 6 Prospettiva SCHEDA ALUNNO... PROSPETTIVA CENTRALE Completare la figura preparatoria con le lettere necessarie ed eseguire la prospettiva centrale delle figure piane. 2 Dato un esagono parallelo P.O. ed uno perpendicolare P.O., completare la figura preparatoria con le lettere necessarie ed eseguire la prospettiva centrale delle figure piane. 58

ALUNNO... SCHEDA 2 MODULO 6 Prospettiva Completare la figura preparatoria con le lettere necessarie ed eseguire la prospettiva centrale di tre solidi. 2 Completare la figura preparatoria con le lettere necessarie ed eseguire la prospettiva centrale dei solidi (prisma esagonale con sopra un parallelepipedo ed un cubo). Posizionare a piacere il P.V., il P.P., i P.D. e la L.O. 59

MODULO 6 Prospettiva SCHEDA 3 ALUNNO... Completare la figura preparatoria con le lettere necessarie ed eseguire la prospettiva centrale. 2 Completare la figura preparatoria con le lettere necessarie ed eseguire la prospettiva accidentale dei solidi. 60

ALUNNO... SCHEDA 4 MODULO 6 Prospettiva Data la pianta (P.O.), l alzato (P.V.), eseguire la prospettiva accidentale sistemando la L.O. il P.V. e i fuochi a piacere. 2 Completare la figura preparatoria con le lettere necessarie ed eseguire la prospettiva accidentale delle figure solide. Un prisma esagonale con le basi parallele P.V. ed uno appoggiato al P.O. con la base. 6

MODULO 6 Prospettiva ALUNNO... SCHEDA 5 Per le seguenti immagini, ricercare la linea d orizzonte e i punti di fuga. 62

ALUNNO... SCHEDA 6 MODULO 6 Prospettiva Eseguire l ombra propria e portata cambiando la posizione della sorgente luminosa. a' b' F' PP F'' a b PV A B 63

MODULO 6 Prospettiva SCHEDA 7 ALUNNO... Eseguire l ombra propria e portata cambiando la posizione della sorgente luminosa. PP PV 64

ALUNNO... SCHEDA 8 MODULO 6 Prospettiva Reticolo prospettico 65

MODULO 6 Prospettiva ALUNNO... SCHEDA 9 Eseguire la proiezione ortogonale e la prospettiva dei seguenti soggetti fotografati dal vero. 66

ALUNNO... SCHEDA 0 MODULO Il linguaggio del disegno tecnico 67

7 GUIDA AL MODULO Convenzioni grafiche Scale di rappresentazione Norme UNI e simboli convenzionali In questo modulo ci si addentra in modo specifico nell uso del vero e proprio linguaggio grafico. Vengono presi in considerazione i codici, le regole che consentono una comunicazione con uomini lontani, anche in altra nazione, e che magari parlano un altra lingua. Il linguaggio dei segni grafici è facilmente comprensibile da tutti e ancor più se si basa su convenzioni riconosciute internazionalmente. Norme per la quotatura PREREQUISITI essere in possesso delle competenze linguistiche di base; saper usare gli strumenti di base (matite, compassi, ripidograph); conoscere il linguaggio grafico basilare. Decorazioni di tipo geometrico 68

ALUNNO... SCHEDA MODULO 7 Convenzioni grafiche 2 3 4 A quale scopo si usano le scale? Spiega il significato della seguente scala: :00... 2 m diventano... 5 m diventano... Quando divido per 500 le misure reali che tipo di scala ho? Metti in ordine di grandezza le seguenti scale: :500, :5000, :000, :50. 7 8 9 0 In quale anno nascono le norme UNI e quando vengono riconosciute dallo stato Italiano? In campo internazionale l UNI è in contatto con il CER e con l ISO: spiega il significato delle sigle. Quale scopo si prefiggono l UNI, il CER e l ISO? Architetti e disegnatori adottano elementi codificati comuni; elencarne alcuni. 5 6 Quando utilizziamo scale di tipo 2: 5:? Quale significato ha la sigla UNI? 2 Con quale tipo di linee vengono rappresentati nel disegno tecnico gli spigoli davanti? E gli spigoli dietro? Le altezze del cono e delle piramidi con quale tipo di linea vengono indicate? 69

MODULO 7 Convenzioni grafiche ALUNNO... SCHEDA 2 Riprodurre le decorazioni seguenti con tratteggio a mano libera. a) Badia Fiesolana b) Decorazione geometrica 70

ALUNNO... SCHEDA 3 MODULO 7 Convenzioni grafiche Badia Fiesolana. Riprodurre la seguente esercitazione su foglio di disegno. 7

MODULO 7 Convenzioni grafiche ALUNNO... SCHEDA 4 Riproporre le seguenti esercitazioni su foglio da disegno. a) Disegno a mano libera della Badia Fesolana eseguito con tratteggio a china (rapidograf 0,2). b) Disegno eseguito con squadre e tratteggiato con matita a mano libera. 72

ALUNNO... SCHEDA 5 MODULO 7 Convenzioni grafiche Definire il significato dei seguenti simboli. a) b) 7 8 a) b) a) 2 a) b) b) 9 a) 3 a) b) b) 4 a) b) 0 a) b) 5 a) b) a) b) 6 a) b) 2 a) b) 73

MODULO 7 Convenzioni grafiche SOLUZIONI DELLE SCHEDE SCHEDA Le scale hanno grande importanza perché ci consentono di rappresentare sul foglio qualsiasi oggetto rimpicciolito secondo opportuni rapporti. 2 La scala :00 indica che cm sul disegno diventa 00 cm nella realtà; è cioè m. 2 m 200 cm 2 m diventano = =2 cm 00 00 5 m 500 cm 5 m diventano = =5 cm 00 00 3 In questo caso ha una scala :500. 4 L ordine delle scale dalla più grande alla più piccola è: :50, :500, :000, :5000. 5 Alcune volte utilizziamo le scale per ingrandire le dimensioni dell oggetto reale che è molto piccolo, ad esempio, componenti elettroniche: la scala di tipo 2: dupli- ca la misura reale, 5: è una scala che quintuplica la misura reale. 6 La sigla UNI sta per Ente Nazionale Italiano di Unificazione. 7 L Ente Nazionale Italiano di Unificazione nasce nel 92 e viene riconosciuto nel 930 con la denominazione valida ancora oggi. 8 La sigla CER sta per Commission Europenne de Normalisation, e la sigla ISO sta per International Organization for Standardization. 9 L UNI, il CER e l ISO si prefiggono lo scopo di elaborare normative a livello europeo ed internazionale. 0 Pur essendo molteplici gli elementi comuni ai professionisti del disegno tecnico e meccanico, possiamo ricordare lo spessore delle linee, la piegatura dei fogli, i tratteggi. Gli spigoli davanti sono indicati con un segno continuo grosso, mentre gli spigoli dietro sono definiti con un segno grosso tratteggiato. 2 Le altezze di solidi particolari come il cono e le piramidi sono indicate con linee tratto punto sottili. SCHEDA 2 2 3 a) Confine di Stato. b) Confine di Regione. a) Confine di Provincia. b) Confine di Comune. a) Siepe. b) Filo spinato. 4 5 6 7 8 9 0 2 a) Strada in galleria. b) Ferrovia in galleria. a) Case in muratura. b) Edifici con tettoia. a) Fiume con argine. b) Canale largo alemeno 3 m. a) Cascate. b) Acquedotto sotterraneo. a) Campo sportivo. b) Stazione radio. a) Alberi da frutto. b) Agrumi. a) Mandorli. b) Olivi. a) Pini. b) Pioppi. a) Querce, Olmi. b) Viti. 74