Lazio Il settore della Nautica



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NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 1 REGIONE LAZIO Lazio Il settore della Nautica Analisi e prospettive di internazionalizzazione del sistema produttivo della cantieristica navale e della nautica da diporto A cura di Sviluppo Lazio S.p.A. Servizio Sviluppo Economico Area Internazionalizzazione e-mail: internazionalizzazione@agenziasviluppolazio.it

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 2

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 3 3 INDICE IL COMPARTO NAUTICO IN ITALIA E NEL LAZIO.......... 5 IL COMPARTO ECONOMICO.......................... DELLA CANTIERISTICA NAVALE....................... 7 IL TURISMO NAUTICO NEL LAZIO.................... 10 L INTERNAZIONALIZZAZIONE......................... DEL COMPARTO REGIONALE DELLA NAUTICA.......... 23 IL SISTEMA PRODUTTIVO LOCALE DELLA NAUTICA...... 28 MAPPA DEL SISTEMA PRODUTTIVO.................... LOCALE DELLA NAUTICA........................... 30

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 4 4 Una Collana di Studi per la conoscenza dei mercati e dei popoli La pubblicazione "Lazio. Il settore della Nautica. Analisi e prospettive del sistema produttivo della cantieristica navale e della nautica da diporto" si inserisce all'interno di una collana di studi curata da Sviluppo Lazio S.p.A. per diffondere conoscenze ed informazioni sui mercati esteri, e mira a valorizzazione, a livello internazionale, il nuovo Distretto della Nautica. Gli studi si collocano tra le attività che la Regione Lazio, attraverso Sviluppo Lazio S.p.A., promuove in materia di politica di internazionalizzazione industriale e commerciale delle aziende laziali, con l obiettivo di accrescerne la presenza sui mercati esteri ed aumentarne il grado di proiezione a livello internazionale. Il successo delle imprese passa, infatti, attraverso l economia della conoscenza che permette alle aziende di guardare oltre e di aprirsi ad altre realtà produttive ed a nuovi mercati. Gli interventi regionali puntano a sostenere la competitività ed a valorizzare le specializzazioni sul mercato mondiale, permettendo alle imprese, nel contempo, di rimanere radicate sul territorio. Della collana fanno parte: Albania Il mercato dell'energia, opportunità per le PMI del Lazio Cina ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione Cina Ambiente, fabbisogno ed opportunità nello sviluppo economico del Paese Cina Comprendere la Cina, suggerimenti pratici per avvicinarsi al mercato cinese India ICT, Agroindustria, Audiovisivo. Fattori di sviluppo ed elementi di competitività del sistema economico indiano Romania Il Paese ed i rapporti con il sistema Lazio Romania Aspetti normativi e legislativi Lituania Fattori di sviluppo ed elementi di competitività del sistema economico lituano Lituania Il sistema di Comunicazione e la logistica in Lituania e nei paesi baltici Lituania ICT, analisi di settore su opportunità e prospettive di collaborazione

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 5 5 Il Comparto nautico in Italia e nel Lazio La cantieristica navale in Italia vanta una tradizione millenaria, storicamente impressa nell immaginario collettivo dall epopea delle Repubbliche Marinare, che ha contribuito a fare degli italiani anche un popolo di navigatori. L abilità specifica degli artigiani italiani nel costruire imbarcazioni si è arricchita nell epoca attuale. Nel comparto della cantieristica da diporto specializzato nella produzione di imbarcazioni di medio grandi dimensione, alcune imprese italiane hanno raggiunto negli ultimi anni posizioni di leadership a livello mondiale. Lo sviluppo del settore, inoltre, sta generando la nascita di nuove attività terziarie ad esso collegate e prospetta la possibilità di attivare, in diverse aree Paese, progetti integrati di crescita economica fondati sulla valorizzazione di risorse ambientali, imprenditoriali e professionali. In una situazione di crisi congiunturale, quindi, il comparto della nautica da diporto si distingue per la capacità di fare e generare sviluppo 1. Del resto la rilevanza della nautica laziale nel panorama nazionale è dimostrata dalla comparazione dei principali indicatori strutturali tra le principali regioni italiane con alta vocazione per l economia del mare, come si può evincere dal grafico. Non di meno il Lazio presenta peculiarità e specificità che la pongono tra le regioni con più alto potenziale di crescita, con alcuni marchi di assoluto rilievo nel panorama nazionale (Cantieri Navali di Roma, Rizzardi, Aprea, tra gli 1 Si veda in proposito il caso del settore automobilistico di Cassino e le possibili riconversioni, a seguito della crisi dell indotto Fiat, verso la nautica.di messaggi che, se brevi, in alcuni modelli, possono anche essere visualizzati.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 6 6 altri). Questo risultato è stato ottenuto grazie alle strategie di mercato ed alle capacità progettuali e tecnologiche delle imprese laziali, ma anche grazie alla presenza di piccole imprese con elevate capacità professionali specialistiche che svolgono ruoli di primaria importanza nei processi di creazione del valore. Il prestigio dei marchi delle aziende leader trova alimento anche dalle caratteristiche distintive che, nell immaginario collettivo, contraddistinguono nel mondo i prodotti Made in Italy. La natura del prodotto nautico non si riduce alla sola imbarcazione da diporto di dimensioni più o meno grandi, ma include tutta l economia del mare. Solo in questo modo è possibile affermare e sviluppare la capacità competitiva prima e la propensione all internazionalizzazione dopo, delle imprese della filiera nautica. La tabella descrive l economia del mare nella sua forma più estesa. Servizi professionali (architetti, designer, avvocati) Assicurazioni, Banche e Servizi finanziari Stampa specializzata ed Editoria Convegni e fiere Produzione Unità da diporto Locazione e noleggio Servizi portuali Trasporti alberghi e ristoranti Scuole e centri di istruzione Commercio Manutenzione e riparazione Pur volendosi soffermare sull aspetto più tecnico del prodotto nautico, ovvero la produzione di imbarcazioni da diporto, non può certo sfuggire come la composizione sia formata: a) da un nucleo centrale di imprese, che possono essere identificate come produttori veri e propri di unità da diporto; b) unità collegate distinti, in: - produttori di accessori e componenti strutturali; - produttori di componenti motoristiche 2. In questo contesto la nautica laziale non è seconda alle altre regioni italiane e presenta alcune eccellenze significative sia nei brand, in grado di rappresentare e valorizzare all estero la storia e l immagine del made in Italy, che nella catena di produzione del prodotto nautico, che se adeguatamente sostenuto dal policy maker, oltre che a non risentire della concorrenza dei Paesi emergenti, è in grado di acquisire forza e rappresentanza sul mercato internazionale. Infine, si deve considerare che alcune delle potenzialità di espansione del settore risultano collegate alla valorizzazione delle bellezze paesaggistiche della costa laziale e dei porti turistici. 2 In particolare il Lazio pesa per il 13,2% sull intero comparto motoristico nazionale, fonte UCINA 2005.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 7 7 Il Comparto economico della cantieristica navale Il settore della cantieristica navale italiana sta vivendo un indiscusso trend positivo, con poche ombre ed un buon appeal finanziario. L economia del mare ha saputo ritagliarsi una crescente quota di mercato sui mercati internazionali ed è ad oggi in grado di esprimere forti potenzialità nella creazione di occupazione e sviluppo economico. La crescita ha determinato una posizione di leadership tale da rendere il mercato del Made in Italy secondo al mondo per fatturato, dopo gli Stati Uniti, e, per il terzo anno consecutivo, detentore del primato mondiale nella produzione di yatch. L'industria nautica italiana è, a livello statistico, quella che produce imbarcazioni con il valore medio più alto. Ciò è dovuto al grosso apporto della produzione di superyacht, imbarcazioni con scafo di lunghezza superiore a 24 metri. Nella costruzione di questo specifico tipo di unità da diporto l'italia si pone nella posizione di leadership, a livello mondiale come numero di progetti in costruzione. Secondo l'order Book 2005 sono attualmente in costruzione nel mondo 651 superyacht: ben 249 di questi saranno varati da cantieri italiani. L'Italia detiene una quota del mercato mondiale, per numero di unità prodotte, pari al 38% circa 3. Dei 651 superyacht in costruzione nel mondo, 59 sono unità a vela e 592 a motore con prevalenza delle unità medio piccole. L'Italia ha affermato il proprio primato di maggiore produttore di superyacht nel 2000 superando gli Stati Uniti, fino ad allora leader incontrastati. Si tenga presente che nel 1999 l'italia aveva in produzione 70 superyacht e l'anno dopo 100, fino ad arrivare a 170 unità in produzione per il 2002. Nel 2003 erano in costruzione in Italia 178 unità e 189 nel 2004. È opportuno segnalare tra i dati compresi nell Order Book 2005 quelli di Taiwan e della Cina, per i quali si registrano rispettivamente 39 e 23 unità in costruzione. Interessante anche il dato della Germania con 17 unità in costruzione tutte molto grandi (la media della lunghezza è di circa 204 piedi). L evoluzione del mercato dal punto di vista della lunghezza dei progetti di superyacht a vela mostra un decremento nel 2005 rispetto all'order Book 3 SHOW BOAT INTERNATIONAL, (2005), Order Book, ganuary

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 8 8 dell'anno precedente che si concentra particolarmente nella fascia di lunghezza tra gli 80 e 89 piedi e in quella superiore ai 150 piedi, mentre registra un incremento di alcune unità la fascia di lunghezza compresa tra 100 e 119 piedi. Per quanto riguarda i superyacht a motore, tutte le categorie di lunghezza registrano un aumento delle unità in costruzione (particolarmente per le unità di lunghezza comprese tra 90 e 99 piedi e tra gli 80 e 89 ). Considerando la suddivisione percentuale per classi di lunghezza dei superyacht in produzione in Italia, si nota come circa un terzo della produzione si concentri nella fascia tra gli 80 e 89 piedi di lunghezza e circa il 60% in quella oltre i 100 piedi. La dimensione media delle commesse di superyacht in Italia continua quindi a tendere all'aumento. Fig. n. 1 La produzione mondiale di superyacht 700 651 600 500 428 505 482 507 400 317 300 200 100 140 170 178 189 249 100 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Produzione mondiale Produzione nazionale Fonte: elaborazioni su dati Ucina 2005 L'andamento fortemente positivo del comparto, così rilevato negli ultimi sei anni dalle elaborazioni dell Ucina, l Unione dei cantieri navali italiani, trova conferma in tutti gli indicatori economici di tendenza del 2004. La crescita appare determinata in parte dalla quota di produzione nazionale destinata al mercato interno (43% del totale), che ha registrato in un anno un aumento del 9%, per altra parte dal contributo delle importazioni, cresciute anch esse del 17,5%. Il fatturato totale relativo alle unità da diporto, comprensivo del contributo fornito dalle importazioni delle industrie nautiche ed affini, è pari a circa 2 milioni 200 mila Euro, di cui 1.868 milioni per la produzione nazionale e 329 milioni di Euro per importazioni, con una crescita che si attesta sul +10% rispetto al dato del 2003 e +75% rispetto al dato di fine 2000. Il fatturato complessivo del comparto degli accessori e dei motori complessivamente considerato è pari a 1.271 milioni di Euro, di cui 861 milioni per

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 9 9 la produzione nazionale e 411 per l importazione 4. La bilancia dei pagamenti del settore continua ad essere abbondantemente favorevole, a conferma che la combinazione di design, tecnologia, qualità ed affidabilità della produzione rendono il comparto della nautica italiana tra i più affermati al mondo. Volendo segnalare il contributo della nautica italiana al Pil, stante le recenti elaborazioni condotte da Ucina, occorre sottolineare come il fatturato dei componenti e dei motori non può essere direttamente sommato a quello relativo alle imbarcazioni. Buona parte della produzione nazionale e delle importazioni di componenti e motori sono, infatti, destinate all installazione sulle unità da diporto prodotte in Italia. Pertanto, il contributo che la nautica fornisce al Pil nazionale, se da una parte deve essere depurato di tali sovrapposizioni, dall altra deve necessariamente tener conto del valore aggiunto creato dalla rete di distribuzione, necessaria alla consegna del prodotto finito al mercato. Ebbene, per l anno 2004 il contributo della nautica al Pil nazionale è stimato in 2 milioni 242 mila Euro, con un incremento del +7,5% rispetto al dato del 2003. Fig. n. 2 Il contributo della nautica al Pil nazionale 7000 6000 6253 6535 6642 5880 5000 5629 4000 4132 4103 4300 4450 4600 3000 2000 1000 1498 1777 1953 2085 2242 0 2000 2001 2002 2003 2004 Prod. diretta Indotto Totale Fonte: elaborazioni su dati Ucina 2005 Più di 860 milioni di Euro sono relativi alla produzione nazionale di accessori e motori, 140 milioni per intermediazione sulle vendite di accessori e motori in Italia, 82 milioni per intermediazioni sulle importazioni in Italia di accessori e motori, 934 milioni quale valore aggiunto dai cantieri navali (pari al 50% del prodotto finito) e, quindi, 225 milioni di Euro relativi alle vendite di unità da diporto in Italia. Se si considera, infine, l indotto della nautica, da individuarsi soprattutto nel turismo nautico, i valori economici tendono a lievitare notevolmente, raggiungendo un valore globale pari a 6 milioni 642 mila Euro. 4 UCINA, (2005), La nautica in cifre, pubblicazione Ucina per i propri associati.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 10 10 Il turismo nautico nel Lazio Il turismo nautico è, attualmente, uno dei settori economici con maggiori prospettive di espansione; il suo sviluppo comporta ricadute positive sul territorio sia direttamente, per mezzo delle attività economiche collegate al movimento dei dipartisti, per la manutenzione, rimessaggio e ricovero delle imbarcazioni, sia indirettamente per i riflessi sull industria della nautica, la quale non può che ricevere benefici dalla disponibilità di posti barca e dalla maggiore sicurezza nella navigazione connessa all esistenza di strutture portuali efficienti. A differenza di molti altri settori turistici, concentrati in un ristretto periodo dell anno, alla portualità è associata una richiesta di servizi che non cessa nella stagione relativamente più debole. All incremento di movimento nel periodo estivo si associa, infatti, una più forte necessità di ricovero invernale delle imbarcazioni da parte dei proprietari delle unità da diporto; la domanda è, infatti, massima proprio quando la presenza turistica propriamente detta è minima. In questo senso la nautica rappresenta una carta vincente non solo per i paesi più sviluppati, ma soprattutto per le aree depresse del Mezzogiorno d Europa e del Nord Africa. L infrastruttura principale per lo sviluppo della cantieristica navale e del turismo nautico in un ottica di filiera del mare allargata, ne costituisce, dunque, l aspetto critico sotto un punto di vista di programmazione economica di ogni policy maker locale. La situazione della portualità turistica italiana presenta un notevole ritardo rispetto alla maggior parte dei paesi a economia avanzata del bacino Mediterraneo ed è caratterizzata da una disomogenea distribuzione di posti barca attrezzati lungo le coste e da una loro concentrazione limitata, principalmente, a poche aree del centro-nord. Nelle regioni meridionali del nostro paese, poi, si registra un ritardo ancora maggiore e la concorrenza di altri paesi del bacino Mediterraneo, quali Tunisia, Grecia e Turchia, diviene sempre più forte e meglio organizzata. Non troppo complessa è la quantificazione dell offerta, espressa in termini di posti barca, in virtù della disponibilità di dati ufficiali attendibili. Non altrettanto accade per la stima della domanda, il cui parametro fondamentale è il numero delle immatricolazioni, per la quale, invece, mancano dati ufficiali di riferimento. Infatti, la normativa vigente, rendendo obbligatoria l immatricolazione delle sole imbarcazioni di lunghezza superiore ai 10 m, preclude la cono-

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 11 11 scenza di quel vasto, maggioritario, segmento di imbarcazioni che grava sulle coste italiane. Come si è detto in premessa, il settore della nautica genera un indotto rilevante, inerente sia alle attività di produzione e commercializzazione di scafi e attrezzature sia alle attività terziarie rivolte agli armatori. Occorre, tuttavia, sottolineare che l indotto non è relativo a tutte le imbarcazioni, bensì a quelle di medie e grandi dimensioni in quanto il rimanente segmento di imbarcazioni di più piccole dimensioni produce solo un modesto impatto sullo sviluppo delle attività nautiche e sui settori collegati. Pertanto, è in questa ottica che occorre favorire la specializzazione delle infrastrutture portuali in relazione ad una domanda di qualità. Lo sviluppo delle infrastrutture per la nautica da diporto è una delle realtà economiche di maggior interesse per il Mezzogiorno d Italia e per molti paesi del Mediterraneo. A livello nazionale sono stati realizzati, negli ultimi anni, interventi legislativi che hanno interessato il settore del turismo nautico, anche se, a livello di portualità turistica, la carenza legislativa è un ostacolo particolarmente avvertito dal settore e legato alla difficoltà di approntare nuove strutture ricettive, ovvero ampliare quelle già esistenti, in modo tale da rispondere adeguatamente alla crescente domanda di posti-barca espressa dai diportisti nautici. A fronte di una limitazione dello Stato a fornire sufficienti risorse finanziarie utili per la realizzazione di nuove infrastrutture destinate alla navigazione da diporto, sino al 1997 in Italia è mancato un provvedimento legislativo capace di consentire interventi in tal senso anche da parte di soggetti privati. Detto stato di forzato immobilismo è stato parzialmente superato solo a seguito della emanazione del DPR n. 509, del 2 dicembre 1997, che, oltre a fornire una definizione ufficiale di porto turistico (fino ad allora mancante, anche nell ambito della Legge n. 84, del 28 gennaio 1994, di riforma dei porti italiani), ha attribuito ai privati la possibilità di ottenere una concessione demaniale marittima per la realizzazione delle strutture dedicate alla nautica da diporto. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti e della Navigazione, alla fine del 2004 erano disponibili in Italia 128 mila 42 posti barca, con un aumento del +2,4% rispetto al 2003 (pari a 3 mila 29 posti barca). Tale crescita, che compensa la diminuzione di posti barca disponibili rilevata in alcune regioni, è concentrata prevalentemente in tre regioni meridionali: Sardegna (con 20 mila 639 posti barca, il 18% in più rispetto al 2003), Sicilia (10 mila 487 nel 2004, il +7% rispetto al 2003) e Puglia (8 mila 903, anche qui con una crescita rispetto al dato del 2003 del +7%); inoltre, il numero dei posti barca disponibili appare in crescita anche per il Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Calabria. Il Lazio, di contro, non registra alcuna variazione nella disponibilità dei

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 12 12 posti barca; dalla lettura della successiva tabella emerge come la regione rappresenti il 5,2% dei posti barca totali italiani, con quote rispetto al dato Italia pari al 5,8% per i porti turistici, al 5,2% per gli approdi e 4,1% per i punti di ormeggio. Tab. n. 1 La portualità turistica italiana REGIONE 1186 330 Posti barca per struttura Porto turistico Approdo turistico Punti di ormeggio Fino a 10,5m Posti barca per lunghezza da 10,5m a 12m da 12,1m a 12m da 12,1m a 18m da 18,1m a 24m Posti barca TOT Liguria 7853 6832 7652 18310 22771 1848 1486 231 22337 Toscana 5192 7933 2257 14476 15382 456 330 40 15382 Lazio 3101 2249 1294 4908 9650 653 778 232 6644 Campania 5241 5217 3852 9646 12349 2407 1292 389 14310 Calabria 1132 563 426 1167 4567 153 174 13 2121 Puglia 3806 2790 2307 7334 600 868 551 43 8903 Molise 125 163-254 9867 31 2-288 Abruzzo 1407 520 145 1390 103 362 270 2 2072 Marche 2416 1787 772 3231 2226 1051 485 29 4975 Emilia Romagna 3831 537 377 2705 4818 1210 681 55 4745 Veneto 2412 1461 105 3579 6819 784 415 66 4978 Friuli Venezia Giulia 2803 5583 1775 7500 4055 1536 936 34 10161 Sardegna 8928 5531 6180 11211 11571 2995 2825 3094 20639 Sicilia 3997 2048 4442 8058 17780 1520 798 43 10487 Italia 53.244 43.214 31.584 93.769 122.558 15.874 11.023 4.271 12.8042 Fonte: elaborazioni su dati Ucina 2005 Il sistema portuale laziale si articola in stretta connessione con le caratteristiche morfologiche del profilo costiero, intensificando la dislocazione degli specchi ricettivi nell area del sud-pontino. I fattori essenziali che hanno contribuito alla determinazione dell attuale configurazione del sistema portuale laziale sono da ricercare per un verso nella rilevanza altimetrica e nell articolazione planimetrica della costa, che conferiscono una maggiore protezione dei natanti a ridosso degli specchi d acqua, per altro verso nella vicinanza di zone fortemente antropizzate, con centri urbani attestatisi in corrispondenza della costa, che, unitamente all accessibilità viaria, hanno determinato opportunità ubicative e funzionali alle strutture portuali corrispondenti (si pensi all area mediana della foce del Formia - Porto Tevere).

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 13 13 Civitavecchia - Porto Fiumicino - Porto L ossatura portuale laziale si è sviluppata sulla scorta dei suddetti fattori in tre aree preferenziali: l area di Civitavecchia in corrispondenza dei rilievi della Tolfa, con una struttura altamente specializzata costituita dal porto di riva Traiano, dalla darsena romana, dal centro turistico di Santa Marinella e dall approdo di S. Severa; l area romana in corrispondenza del litorale Ostia Fiumicino, dove la foce naturale del Tevere e quella artificiale del canale di Fiumicino sono diventate la sede di Portocanale e la vicinanza della metropoli ha determinato la nascita di un moderno porto turistico, il porto di Roma sul litorale di Ostia; sempre all interno di questo comprensorio trova sede la realtà portuale di Anzio e Nettuno; l area Pontina, dove il sistema portuale si innesta nelle strutture di San Felice Circeo, Rio Martino, Gaeta, Formia, Terracina, Sperlonga e Scauri; scarso rilievo, invece, hanno gli approdi delle isole, limitati all isola di Ponza e a quella di Ventotene. Stando al Piano di coordinamento dei porti della Regione Lazio del 1998, la situazione regionale del numero dei posti barca relativi ai porti turistici esistenti è pari a 2 mila 392 unità 5. Tab. n. 2 Porti turistici del Lazio PORTI TURISTICI ESISTENTI COMUNE POSTI BARCA Riva di Traiano Civitavecchia 1.182 Porto di Nettuno Nettuno 900 Base Nautica Flavio Gioia Gaeta 310 TOTALE 2.392 Fonte: elaborazioni su dati Regione 5 DITS, Dipartimento di Idraulica, Trasporti e Strade, (1998),Università Degli Studi di Roma La Sapienza, Facoltà di Ingegneria, Aggiornamento del Piano di coordinamento dei porti della Regione Lazio, Roma, luglio, disponibile su www.regione.lazio.it

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 14 14 Sempre nello stesso Piano dei porti, nell ambito della separazione tra nautica maggiore e minore, per una più attenta politica di sviluppo delle infrastrutture portuali, vengono individuati i porti turistici e gli approdi oggetto di adeguamento alle norme contenute nello stesso documento di coordinamento della portualità regionale: per i porti turistici il totale dei posti barca da adeguare alla normativa è pari a 1.750 unità, mentre il numero degli approdi turistici da adeguare ammonta a 2 mila 470 posti barca. Tab. n. 3 e 4 Porti turistici ed approdi da adeguare alle norme del Piano di coordinamento PORTI TURISTICI DA ADEGUARE COMUNE POSTI BARCA Darsena Romana Civitavecchia 60 Darsena Traiano Fiumicino 50 Fiumara Grande Fiumicino 600 San Felice Circeo San Felice Circeo 250 Santa Maria Gaeta 50 Caposele Formia 70 Porto di Formia Formia 600 Porto Romano Ventotene 70 TOTALE 1.750 APPRODI TURISTICI DA ADEGUARE COMUNE POSTI BARCA Il Moletto S.Marinella 100 Fiumara Grande Nettuno 900 Rio Martino Latina 510 Inland sea Sabaudia 200 Foce Sisto Terracina 300 Sperlonga Sperlonga 200 Darsena Comunale Percatori Gaeta 150 Darsena La Mola Formia 50 Scauri Mintumo 70 TOTALE 2.470 Fonte: elaborazioni su dati Regione Lazio Infine, appare opportuno segnalare il totale dei posti barca per i quali la Regione Lazio in programma un incremento ovvero una nuova realizzazione. Per l ampliamento dei porti turistici la stima contenuta nel piano dei porti indica un incremento di 1420 posti barca per Anzio, Terracina, Porto di Ponza e Ventotene, mentre per gli approdi turistici ubicati a Terracina, Gaeta e Formia l incremento dei posti barca si attesta sulle mille unità.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 15 15 Tab. n. 5 Nuovi porti turistici ed ampliamento dell esistente APPRODO TURISTICO COMUNE POSTI BARCA INCREMENTO S. Marinella S. Marinella 210 290 Anzio Anzio 200 600 Terracina Terracina 120 380 Porto nuovo Ventotene Ventotene 30 150 Foce Fiora Montalto di Castro - 600 Foce Marta Tarquinia - 600 Ladispoli Ladispoli - 400 Porto di Roma Fiumicino Fium. G. - 1.500 Porto di Ostia Ostia - 800 Gaeta - Calegna Gaeta - 400 Cala dell Acqua Ponza - 500 Fonte: elaborazioni su dati Regione Lazio Per le realizzazioni delle nuove strutture portuali il Piano di coordinamento indica 4 mila 800 nuovi posti barca da realizzarsi a Montalto di Castro, Tarquinia, Ladispoli, Fiumicino, Ostia, Gaeta e Ponza. Di contro, sono previsti 2 mila 250 nuovi posti barca negli approdi turistici di futura realizzazione, da localizzarsi prevalentemente nei comuni di Civitavecchia, Fiumicino, Pomezia, Nettuno, Sperlonga, Formia e Minturno. Tab. n. 6 Nuovi approdi turistici ed ampliamento dell esistente APPRODO TURISTICO COMUNE POSTI BARCA INCREMENTO Porto Badino Terracina 150 650 Canale di S. Anastasia Fondi 100 300 Darsena S.Carlo Gaeta 150 50 Molo Mateuzzi Civitavecchia - 200 La Frasca Civitavecchia - 200 Fosso Arrone Fiumicino - 300 Fosso di Pratica di Mare Pomezia - 400 Nettuno Nettuno - 300 Lago Lungo Sperlonga - 300 Pineta di Vindicino Formia - 150 Foce Garigliano Minturno - 400 Fonte: elaborazioni su dati Regione Lazio L Italia costiera, con uno sviluppo geografico di oltre 8.000 Km di costa, presenta una nutrita numerosità di cantieri navali di diversa tipologie e dai di-

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 16 16 versi indirizzi produttivi. In questo quadro, molte regioni italiane hanno attività cantieristiche legate alla nautica da diporto, alla nautica militare, alla nautica commerciale e alla nautica per la pesca. In termini di distribuzione territoriale, è la Lombardia a posizionarsi al primo posto per numero di unità locali (24,8%) ed addetti (24,0%), cui seguono la Liguria (rispettivamente pari al 18,3% e 12,6%) e la Toscana (con una quota di unità locali pari all 11,1% e del 6,8% per gli addetti); tra le regioni centro meridionali è il Lazio a registrare le più elevate percentuali di unità locali ed occupati, con quote rispettivamente pari al 6,2% e 4,9% sul totale nazionale. Il Piemonte per la sua maggiore connotazione industriale è la regione con maggior numero di occupati. Tab. n. 7 Distribuzione territoriale della cantieristica navale REGIONE AZIENDE ADDETTI (2005) LOMBARDIA 24,83% 24.08% LIGURIA 18.34% 12.51% TOSCANA 11.17% 6.83% EMILIA ROMAGNA 7.86% 14.55% LAZIO 6.21% 4.92% PIEMONTE 6.21% 14.04% CAMPANIA 6.07% 5.39% VENETO 4.41% 2.84% SICILIA 4.00% 2.89% MARCHE 2.76% 5.51% FRIULI VENEZIA GIULIA 2.34% 1.31% CALABRIA 1.66% 1.77% PUGLIA 1.52% 1.22% SARDEGNA 1.24% 0.73% UMBRIA 0.55% 0.39% ABRUZZO 0.41% 0.42% TRENTINO ALTO ADIGE 0.41% 0.49% Fonte: elaborazioni su dati Ucina 2005 IL Lazio, che rappresenta la quinta regione italiana per numero di industrie cantieristiche (imbarcazioni, accessori e servizi nautici ) e la settima in termini di mano d opera occupata, è caratterizzata da un insieme di condizioni favorevoli per uno sviluppo economico e commerciale del settore, finalizzato a migliorare e sviluppare le attività già presenti e a promuovere attività altamente tecnologiche legate ai nuovi sistemi di costruzione e di navigazione, come quelli richiesti nella produzione delle imbarcazioni di grandi dimensioni.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:30 Pagina 17 17 Nella regione è possibile rintracciare l esistenza di un sistema nautico regionale con una chiara articolazione territoriale in tre poli distrettuali: le aree di Roma-Fiumicino, Civitavecchia e di Latina. Ciascuno dei tre poli ha le sue caratteristiche peculiari e mostra forti potenzialità di sviluppo. Il sistema nautico che insiste nell area di Fiumicino appare caratterizzato da attività di produzione, rimessaggio e manutenzione con una concentrazione assoluta nel Comune di Fiumicino e nel Municipio di Ostia. Il ruolo del polo di Civitavecchia per le iniziative nautiche di produzione, nonostante la presenza del porto di Riva Traiano, sarebbe ben diverso se le variabili considerate riguardassero merci e passeggeri. Il Porto di Civitavecchia, infatti, ha ampliato il traffico commerciale raggiungendo due milioni di tonnellate di merci, configurandosi anche come gate strategico per l accesso alle più importanti zone turistiche italiane ed alle grandi rotte crocieristiche mediterranee. L incremento del traffico passeggeri ha visto anche l istituzione, nel 1991, del Coordinamento del Medio Tirreno che mira a potenziare il cabotaggio marittimo (Short Sea Shipping) tra Civitavecchia e i porti della Sardegna (Olbia- Golfo Aranci, Cagliari e Porto Torres). Civitavecchia si è imposto, inoltre, come scalo leader nel traffico crocieristico. Non di minor rilievo appare il sistema nautico della provincia di Latina che mostra nei comuni di Gaeta, Formia, Sabaudia e San Felice Circeo la sua massima concentrazione di attività produttive e di servizi collegate con il settore nautico. Il porto di Gaeta costituisce, inoltre, una struttura essenziale per la logistica dei trasporti del Lazio meridionale, con particolare predisposizione per il cabotaggio nel bacino mediterraneo. Il Porto dispone oggi di 900 metri di accosti e 12 mila mq di piazzale con 200 prese frigo a temperatura controllata: strutture e terminal dedicati al settore agroalimentare, soprattutto ortofrutticolo, che verranno ulteriormente potenziati al fine di creare nell area un importante piattaforma logistica per le merci sotto freddo. Il Lazio rappresenta nel settore della nautica, ed a livello internazionale, un'area di eccellenza con imprese che hanno elevate capacità tecniche e connotate dalla qualità dei prodotti e da tutta una serie attività diversificate ad ampio spettro. Le professionalità si esprimono nella manifattura, nelle applicazioni e servizi, nella logistica, nell assistenza tecnica in campo nautico, nella fabbricazione di strutture e componenti strutturali, nella produzione di equipaggiamenti e di sistemi integrati per la navigazione con prodotti di alta qualità tecnica. La struttura produttiva del comparto è ampiamente diffusa sul territorio nei settori della costruzione di imbarcazioni di piccole, medie e grandi dimensioni, progettazione e realizzazione di accessoristica, produzione di supporti

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 18 18 per la navigazione e manutenzione delle imbarcazioni di qualsiasi dimensione. Tali settori sono senz altro configurabili come poli di eccellenza che possono ambire a determinare una leadership europea anche nel settore delle imbarcazioni di dimensioni piccole e medie. Nell area di Civitavecchia, oltre la presenza di importanti iniziative nel settore dei servizi, è presente una valida industria cantieristica specializzata nella manutenzione e refitting di imbarcazioni anche di grandi dimensioni, oltre numerose piccole e medie imprese, ed attività artigianali, che svolgono attività dirette d indotto e/o complementari all industria principale. Nel comprensorio nautico di Roma, Ostia e Fiumicino sono presenti numerosi cantieri che producono imbarcazioni anche di grandi dimensioni e vi è una produzione interessante di scafi in zone quali Guidonia, Montecelio e Pomezia, che, solo apparentemente, potrebbero non essere funzionali per il comparto. L area appare densamente popolata da un consistente numero di imprese di media e piccola dimensione che, sfruttando le sinergie e collaborazioni che imprese leader, hanno ricreato un sistema produttivo di grande spessore, con iniziative che spaziano dalla realizzazione di alberi in alluminio, alle velerie, alla manutenzione di motori e realizzazione di apparati meccanici, senza tralasciare l impiantistica, l elettronica e la tappezzeria. Nella provincia di Latina si progettano e costruiscono imbarcazioni di ogni dimensione, con la significativa presenza di importanti cantieri che, a causa della mancanza di infrastrutture navali e portuali adeguate, non riescono ad eseguire tutte le fasi della produzione, necessitando per l ultimazione della produzione, dell opera di altri cantieri del Nord Italia, dove viene ultimato l allestimento e l armamento. Nella provincia di Frosinone sono presenti importanti aziende che nell ambito della riconversione in corso, ben si candidano alla soddisfazione delle esigenze dell industria della nautica, operando nel settore della meccanica, dell automazione dei sistemi, dell elettronica, della lavorazione dei metalli, degli allestimenti per gli interni e, quindi, nella motoristica navale. L Area Tiburtina di Roma è caratterizzata da imprese del settore dell elettronica, delle tecnologie aerospaziali ed avioniche, le cui interrelazioni con la nautica sono ben note. La genesi industriale della cantieristica navale e nautica da diporto nella Regione Lazio, avviatasi nei primi anni 70, prende le mosse con l insediamento di alcune imprese pionieristiche sul territorio, con l assunzione a ruolo di imprenditore da parte di soggetti, principalmente del luogo, addetti alle funzioni tecniche all interno di altre imprese del comparto esterne, il più delle volte, alla stessa Regione. I primi insediamenti si realizzano nelle zone meno industrializzate, a ridosso sia del Delta del Tevere, di Civitavecchia e nella fascia costiera del sud della provincia di

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 19 19 Latina, grazie alla presenza di infrastrutture portuali che, seppur insoddisfacenti allo stato attuale dei bisogni del tessuto economico, ne hanno comunque permesso la genesi. Sono, quindi, gli anni 80 a rappresentare il periodo di consolidamento e crescita del nuovo comparto industriale, già qualificabile di eccellenza. Lo sviluppo della cantieristica, guidato soprattutto dalla disponibilità offerta dalla natura di ampie coste, laghi e bacini, opportuni per la conduzione delle prove, dei collaudi e dei trasferimenti in mare dei prototipi, si distribuisce nell arco dell ultimo trentennio. La disamina dei dati quantitativi, stante i dati ufficiali dell ultimo Censimento dell Industria e dei Servizi dell Istat, mostra al 31 dicembre 1971 un totale di 67 imprese iscritte nei Registri Imprese delle Camere di Commercio regionali, con il codice identificativo specifico della cantieristica navale (35.1), senza considerarne, quindi, l intera filiera. Al 31 dicembre 2001 si contano, invece, 222 imprese iscritte, cui si associa, nell ultimo ventennio, un tasso di crescita delle unità locali del +231,3%. La sola cantieristica navale regionale occupa al 31 dicembre 1971, come mostrato nella successiva figura, 907 addetti diretti, mentre al 31 dicembre 2001 gli addetti diretti sono 1.133, con un più contenuto tasso di crescita occupazionale pari, sempre in riferimento all ultimo ventennio, al +24,9%. Fig. n. 3 La genesi della cantieristica navale regionale 1200 1133 1000 907 1020 979 800 600 400 222 200 67 107 142 0 1971 1981 1991 2001 Unità Locali Addetti Fonte: elaborazioni su dati Censimento Industria e Servizi Istat 2001 Di seguito viene riportata una tabella che sintetizza, sempre secondo i dati ufficiali del Censimento Industria e Servizi dell Istat del 2001, la situazione regionale, con un dettaglio comunale, della localizzazione delle imprese iscritte nei registri camerali con il codice identificativo la costruzione di navi e imbarcazioni. Preme sottolineare come le maggiori concentrazioni di imprese siano da rintracciare nei comuni di Anzio, Civitavecchia, Fiumicino, Nettuno e Roma per l area romana e nei comuni di Formia, Gaeta, Itri, Sabaudia, San Felice Circeo, Spigno Saturnia e Terracina per l area pontina.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 20 20 Tab. n. 8 La localizzazione comunale della cantieristica navale regionale Unita' Locali 1991 35.1 - INDUSTRIA CANTIERISTICA: COSTRUZ. E RIPARAZ. DI NAVI E IMBARCAZIONI Unita' Locali 1996 Unita' Locali 2001 Addetti 1991 Fonte: elaborazioni su dati Censimento Industria e Servizi Istat 2001 Addetti 1996 Addetti 2001 Marta 1 0 0 2 0 0 Montalto di Castro 0 0 1 0 0 2 Tarquinia 3 1 3 47 2 9 Viterbo 0 1 1 0 2 1 Rieti 0 0 1 0 0 4 Anguillara Sabazia 0 2 1 0 2 1 Anzio 14 12 11 61 25 29 Ardea 0 0 1 0 0 1 Bracciano 0 1 1 0 1 2 Castel Gandolfo 2 0 0 8 0 0 Cerveteri 0 1 1 0 1 1 Civitavecchia 6 21 17 59 98 82 Fiumicino 23 16 33 120 59 134 Ladispoli 1 0 1 1 0 1 Marino 1 0 0 3 0 0 Monterotondo 1 1 0 20 26 0 Nettuno 7 8 9 26 24 32 Pomezia 0 1 3 0 1 5 Roma 28 65 51 144 268 237 Santa Marinella 0 4 4 0 5 5 Tivoli 1 1 1 2 1 1 Aprilia 2 0 3 15 0 3 Cisterna di Latina 0 0 2 0 0 2 Fondi 2 3 4 3 18 9 Formia 5 7 12 33 26 63 Gaeta 11 14 13 169 115 142 Itri 0 1 3 0 14 30 Latina 5 11 4 13 14 16 Lesola 0 1 0 0 1 0 Minturno 0 1 1 0 2 1 Pontinia 0 0 1 0 0 6 Ponza 2 2 2 5 6 9 Sabaudia 6 10 9 140 159 164 San Felice Circeo 8 9 12 35 55 45 Santi Cosma e Damiano 2 0 1 36 0 4 Sperlonga 0 0 1 0 0 11 Spigno Saturnia 1 2 1 6 15 36 Terracina 9 20 13 30 51 45 Frosinone 0 1 0 0 1 0 Totale Lazio 141 217 222 978 992 1.133

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 21 21 Con specifico riferimento alle imprese appartenenti al solo comparto della cantieristica navale e nautica da diporto appare utile sottolineare che alla data del 30 giugno 2006, stante i dati Movimprese, il Registro Imprese Informatico delle Camere di Commercio, le imprese registrate ed attive nella Regione Lazio con il codice Ateco 35.1 sono, rispettivamente, 495 e 337 unità. Inoltre, operando un confronto temporale degli ultimi cinque anni sui dati Movimprese, riportati nella successiva figura, si assiste a una crescita della numerosità delle imprese legate alla cantieristica navale e nautica da diporto regionale del +8,6% per le registrate ma del +40% per le attive. Fig. n. 4 Lo sviluppo della cantieristica navale regionale 600 500 456 432 454 471 481 495 400 300 242 261 282 299 324 337 200 100 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Registrate Attive Fonte: elaborazioni su dati Movimprese 2006 Una prima caratterizzazione strutturale delle imprese deriva dalla lettura dei dati del registro Imprese delle Camere di Commercio regionali del 2006, riportati nella successiva figura, relativi allo studio della forma giuridica caratterizzante il comparto. L elaborazione condotta mostra una particolare concentrazione nella forma d impresa individuale (presente nel 42,4% dei casi); seguono la forma delle società di capitali (pari al 39,2% dei casi), la società di persone (pari al 16,3% del totale provinciale) e, quindi, tutte le altre forme (pari al 2,1% delle imprese). La forma della società di capitali, presente in via maggioritaria come società a responsabilità limitata (93,2% dei casi), tende a rafforzare il carattere industriale dell attività economica in esame, nonostante una forte presenza del fattore artigianato che caratterizza il comparto. Per le società di persone si registra, invece, un equa ripartizione tra le società in nome collettivo e la società in accomandita semplice.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 22 22 Fig. n. 5 La forma giuridica della cantieristica navale regionale 36,9% 2,1% Imp. individuale SNC SAS SPA SRL Cooperativa 1,2% 8,5% 8,2% 43,2% Fonte: elaborazioni su dati Movimprese 2006 Operando, quindi, una serie di elaborazioni dei dati relativi sia all ultimo Censimento Generale dell Industria e dei Servizi del 2001 dell Istat, sia al Registro Imprese delle Camere di Commercio della Regione Lazio, sintetizzati e riportati nelle precedenti figure e tabelle, emerge, oltre l elevata specializzazione produttiva della cantieristica navale e nautica da diporto, la presenza di numerose imprese di altri comparti economici, quali la motoristica navale, la costruzione di pompe e turbine idrauliche, compressori ed altri accessori meccanici navali che ben rappresentano un offerta di materie prime, semilavorati e prodotti a supporto delle imprese manifatturiere. Da tale assunto si profila, pertanto, l esistenza di un quadro strutturale imprenditoriale delle aree economiche distrettuali organizzate in un modello di sviluppo a rete, con un network di unità locali che ritrovano sul territorio la possibilità di raggiungere collaborazioni ed accordi commerciali di tipo verticale ed orizzontale.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 23 23 L internazionalizzazione del comparto regionale della nautica Nel corso del 2005, le esportazioni totali del Lazio sono state pari a 11 miliardi di euro e sono state indirizzate principalmente verso i paesi dell Unione Europea (Germania e Francia, in particolare) e verso gli Stati Uniti: rispetto al 2003, il valore delle esportazioni è aumentato del +4,7%. Se si scende nel dettaglio, spicca il dato relativo alla crescita dell export laziale, rispetto al 2004, verso la Slovenia (+67,3%), la Croazia (+100,3%), la Tunisia (+49,1%), la Siria (+196,2%) e Cipro (+172,3%). In direzione opposta, invece, si sono mosse le esportazioni dirette in Albania (-12,8%), Serbia (- 64,2%), Libano (-22,2%) e Turchia (-25,1%). Passando all esame delle importazioni, anche in questo caso il dato generale evidenzia una crescita sostenuta (+13,4%). Tuttavia, in questo caso, la dinamica evidenziata nell area mediterranea è sostanzialmente in linea con quella generale (+11,6%): in termini assoluti, le importazioni totali sono passate dai 21,8 miliardi di euro del 2004 ai 24,4 miliardi del 2005, mentre quelle relative ai paesi mediterranei sono cresciute da 1,6 a 1,8 miliardi di euro (7,5% e 7,6%, le rispettive quote % del totale). Tra i dati dell import relativi ai singoli paesi, vanno sottolineati quelli della Croazia (+39,4%), del Marocco (+91,7%), della Libia (+91,7%), dell Egitto (+61,3%) e della Turchia (+12,3%). In direzione opposta, si collocano, invece, l Algeria (-22,5%), la Tunisia (-19,0%), Israele (-47,0%) e la Siria (-64,6%). La brillante performance registrata dal Lazio deriva, innanzitutto, dal risultato positivo realizzato nel macrosettore dei prodotti trasformati e manufatti, che mostra una crescita in termini di volumi. Il secondo macrosettore per le esportazioni laziali, in ordine di valore assoluto, è quello dei prodotti dell agricoltura, della caccia e della silvicoltura dove si è realizzato un incremento molto rilevante rispetto al dato medio nazionale. Di rilievo sembra essere la crescita nei settori dei minerali energetici e non energetici e dell energia elettrica, gas e acqua, per i quali le variazioni percentuali si attestano su tassi di sviluppo molto elevati. Al fine di scendere con maggiore attenzione nel dettaglio della nostra analisi settoriale, viene presentata la distribuzione delle esportazioni della cantieristica navale e nautica da diporto, riclassificate e ordinate secondo la nomenclatura Ateco D35.1 dell Istat, senza quindi considerare alcun dato dell indotto nautico.

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 24 24 Anche se il comparto trainante per il Lazio è quello dei prodotti chimici, fibre sintetiche e artificiali, particolarmente positiva si dimostra anche la performance dei comparti della lavorazione della coke, dei prodotti petroliferi raffinati e dei combustibili nucleari, dei prodotti alimentari, delle bevande e del tabacco, degli articoli in gomma e materie plastiche, dei metalli e prodotti in metallo, dei prodotti della lavorazioni di minerali non metalliferi, della pasta da carta e della carta e dei prodotti dell editoria e della stampa. Al pari dei prodotti chimici, il comparto delle macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche continua a mantenere un ruolo importante nell economia laziale. Il trend complessivo dell import ed export del comparto della cantieristica navale e nautica da diporto della Regione Lazio, nell orizzonte temporale che va dal 1991 al 2005, è stato ricavato elaborando i dati che l Istat e l Ice hanno recentemente pubblicato. Per il flusso dell import, stante i dati riportati nel grafico successivo, emerge una sorta di linearità degli approvvigionamenti, tranne per il 2004 dove si è registrato un picco, con il relativo dato che si è attestato sugli oltre 105 milioni di Euro. Fig. n. 6 Import della cantieristica regionale. Dati in milioni di Euro, 1991-2005. 120.000 100.000 1 05.283 80.000 60.000 40.000 46.726 47.773 20.000 0 11.656 7.362 8.566 4.9 23 7.654 6.6 41 5.1 18 4.4 24 3.748 9.846 11.532 6.062 1991 1 992 19 93 199 4 199 5 1 996 1 997 1 998 199 9 200 0 2001 20 02 20 03 20 04 2005 Import Laz io Fonte: elaborazioni su dati Istat-Ice 2006 Il dato relativo all anno 2005 si attesta su 47 milioni 773 mila Euro (quello relativo al primo semestre 2006, non riportato nel grafico perché ancora provvisorio, si attesta invece sui 18 milioni 865 mila Euro). Il saldo delle esportazioni, rivolto prevalentemente all ambito europeo, è stimabile, infatti, per l anno 2005 in quasi 30 milioni di Euro (per il primo semestre 2006, non riportato in figura perché ancora provvisorio, il dato si attesta sui 16 milioni di Euro).

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 25 25 Le aree mercato maggiormente rappresentative le destinazioni geografiche dell import e dell export regionale, stando alle elaborazioni condotte sui dati del 2005, si rileva come l Unione europea (UE 15) rappresenta per l economia regionale il principale mercato di sbocco delle importazioni e delle esportazioni, con una quota pari al 79,9% per l import e pari al 61,6% per l export. Fig. n. 7 Aree di approvvigionamento della nautica regionale. 2005 18,7% 0,3% 0,0% 1,1% 79,9% Europa Africa America Asia Altro Fonte: elaborazioni su dati Istat-Ice 2006 È il mercato americano a rappresentare la successiva area di destinazione delle importazioni e delle esportazioni regionali con quote pari, rispettivamente, al 18,7% e al 38%. Seguono poi gli altri paesi africani, con l 1,1% per le importazioni e con lo 0,1% per le esportazioni, ed asiatici, con uno 0,3% per le esportazioni. Il mercato europeo rappresenta, comunque, il principale sbocco dell import e dell export laziale raggiungendo, nel suo complesso, valori pari, rispettivamente, ai 39 milioni di Euro e ai 17 milioni di Euro. Fig. n. 8 Aree di sbocco della nautica regionale. 2005 0,3% 0,1% 38,0% 61,6% 0,0% Africa Europa Altro America Asia Fonte: elaborazioni su dati Istat-Ice 2006

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 26 26 In dettaglio, i principali Paesi di approvvigionamento delle merci legate alle cantieristica navale e nautica da diporto del gruppo UE sono la Francia (52,6%), i Paesi Bassi (19,6%), la Turchia (10,7%), la Germania (7,6%) e la Polonia (6,3%). Per il mercato di approvvigionamento legato all area americana i principali Paesi con cui si ha un interscambio commerciale e/o produttivo risultano essere gli Stati Uniti (87,7%), Panama (10,9%) e l Argentina (0,9%). Di contro, per il mercato di sbocco, i principali Paesi del gruppo UE dove vengono commercializzati i prodotti nautici Made in Lazio sono la Francia (47,7%), il Regno Unito (29,6%), la Grecia (9,0%), la Spagna (4,9%), la Croazia (2,8%) e la Polonia (2,6%). Per il mercato di sbocco legato all area americana i principali Paesi dove vengono esportate le nostre produzioni risultano essere, ancora una volta, gli Stati Uniti (39,3%), le Isole Vergini (36,0%), Bahama (24,1%) e Brasile (0,6%). Tab. n. 9 Aree di approvvigionamento e di sbocco della nautica regionale. 2005 PAESE DM351-Navi e imbarcazioni DM351-Navi e imbarcazioni PAESE import export import export Francia 20.051.754 8.227.155 Stati Uniti 7.841.036 4.175.134 Paesi Bassi 7.494.221 0 Canada 2.730 0 Germania 2.886.965 0 Messico 0 795 Regno Unito 144.232 5.100.000 Panama 975.000 0 Grecia 0 1.553.650 Cuba 0 1.446 Portogallo 729 0 Bahama 0 2.556.000 Spagna 332.216 841.937 Isole Vergini 0 3.829.872 Belgio 328.860 0 Venezuela 5.726 5.000 Norvegia 0 262.537 Brasile 33.700 58.551 Svizzera 0 70.827 Argentina 81.800 0 Malta 0 161.855 Totale America 8.939.992 10.626.798 Turchia 4.078.234 20.978 Polonia 2.407.338 449.570 Slovenia 321.910 9.443 Croazia 56.200 484.310 Bosnia Erzeg. 50.370 50.370 Montenegro 0 1.388 Totale Europa 38.153.029 17.234.020 Fonte: elaborazioni su dati Istat-Ice 2006 Quanto alle dinamiche dell interscambio commerciale della cantieristica navale e nautica da diporto delle province della Regione Lazio è possibile individuarne, come logico supporre, nelle province di Roma e di Latina i principali contributi. È, infatti, la provincia di Roma ad offrire il suo principale contributo in

NAUTICA[7]:Impaginato 23-02-2007 13:31 Pagina 27 27 termini di import che, con un saldo pari ad oltre 46 milioni di Euro, rappresenta il 97% del totale regionale, cui segue la provincia di Latina, con un saldo pari a 613 mila Euro, pari all 1,3% del totale regionale. Fig. n. 10 Import della cantieristica regionale. Dati provinciali in migliaia di Euro. 60.000 50.000 47.773 46.322 40.000 30.000 20.000 10.000 0 175 328 613 334 Lazio Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone Fonte: elaborazioni su dati Istat-Ice 2005 Import Diversa, invece, la dinamica territoriale relativa all export dove è la provincia di Latina ad offrire, anche se di poco, il maggior contributo alla performance regionale. Il tessuto economico pontino, con un saldo assoluto pari a 13 milioni 380 mila Euro, rappresenta il 47,8% del totale regionale, mantenendo attivo il saldo della propria bilancia dei pagamenti. La provincia di Roma, invece, con un saldo pari 13 milioni 213 mila Euro, rappresenta il 47,2% del totale regionale; seguono le province di Frosinone, con un saldo pari a un milione 324 mila Euro, pari al 4,7% del totale regionale, e la provincia di Viterbo che, con un saldo pari a 79 mila Euro, rappresenta lo 0,3% del totale regionale. Fig. n. 11 Export della cantieristica regionale. Dati per provincia in migliaia di Euro. 30.000 27.999 25.000 20.000 15.000 13.213 13.380 10.000 5.000 0 79 0,6 Lazio Viterbo Rieti Roma Latina Frosinone 1.324 Ex port Fonte: elaborazioni su dati Istat-Ice 2006