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Prova scritta di meccanica razionale 1 A-L del 6.1.9 Esercizio 1 Un sistema rigido si compone di una lamina quadrata OABC di lato a e di un asta rettilinea OD di lunghezza a. Rispetto ad una terna solidale Oxyz l asta OD si dispone secondo la bisettrice del terzo quadrante nel piano coordinato Oxy e la sua densità lineare è data da λx = µ x x [, ]. a La lamina OABC coincide invece con il quadrato {x, y [, a] } e ha densità areale σx, y = µ x + y x, y [, a] [, a]. a Determinare: a la posizione del baricentro rispetto alla terna Oxyz; b la matrice d inerzia rispetto alla stessa terna; c una terna principale d inerzia in O; d il momento d inerzia rispetto all asse y = x nel piano Oxy; e nell ipotesi che il sistema abbia asse fisso Oz privo di attrito, il valore del parametro β per cui si ha equilibrio sotto l azione delle forze: F B = ê 1 + βê applicata in B, e F D = ê 1 agente in D. 1

Esercizio Un asta rigida omogenea OA, di massa m e lunghezza L, è vincolata a ruotare nel piano verticale Oxy attorno al punto fisso O. L estremo libero A dell asta è connesso alla sua proiezione ortogonale B sull asse orizzontale Ox mediante una molla ideale di costante elastica h. Un punto P di massa m può scorrere liberamente lungo l asta, collegato all origine O da una molla ideale di costante k > m g /L h. L intero sistema è soggetto al proprio peso. Supponendo i vincoli ideali, si utilizzino le coordinate adimensionali s [, 1] e ϑ R in figura per determinare del sistema: a l espressione dell energia cinetica relativa alla terna ortogonale destra Oxyz; b le espressioni dell impulso e del momento angolare in O rispetto a Oxyz; c gli equilibri ordinari e di confine; d le proprietà di stabilità degli equilibri ordinari; e le equazioni pure del moto.

Soluzione dell esercizio 1 a Baricentro Il baricentro del sistema viene calcolato determinando separatamente i baricentri dell asta OD e della lamina quadrata OABC e applicando poi il teorema distributivo. Baricentro dell asta La massa dell asta si ricava per integrazione diretta della densità lineare λ sul segmento OD, ricordando che la massa dell elemento infinitesimo di asta compreso fra i valori x e x + dell ascissa si scrive: dm = λx + = µ x = µ a a x. La massa m 1 dell asta vale pertanto: m 1 = µ a x = µ a [ x ] = µ. L asta si colloca lungo la retta di equazione y = x, z =, che quindi ne costituisce un ovvio asse di simmetria. Il vettore posizione del suo baricentro assume la forma generale: in cui l ascissa x 1 è data dall espressione: G 1 O = x 1 ê 1 + x 1 ê x 1 = 1 m 1 x dm = µ µ a x = a [ x ] = a sicché G 1 O = a ê 1 a ê. Baricentro della lamina quadrata La massa m della lamina quadrata segue dall integrazione della densità areale σ sul dominio OABC: m = = µ a dy µ a x + y = µ a ] a [xy + y y= = µ a dy x + y = xa + a = µ [ ] a a x a + a x = µ. Il baricentro G della lamina deve collocarsi nel piano coordinato Oxy, evidente piano di simmetria; un asse di simmetria è inoltre identificabile con la bisettrice y = x, considerata l identità: σx, y = µ a x + y = µ y + x = σy, x x, y OABC. a

Si può perciò scrivere: con ascissa x determinata da: G O = x ê 1 + x ê x = 1 m = 1 a dy x µ a x + y = 1 µ [x y + x y ] a y= = 1 a µ a dy x + xy = a x a + x a = 1 a [ x a + x a ] a = 7 1 a. In definitiva: G O = 7 1 a ê 1 + 7 1 a ê. Baricentro del sistema Per determinare il baricentro G del sistema non rimane che applicare la proprietà distributiva alle parti OD e OABC: G O = m 1G 1 O + m G O = m 1 + m [ µ = a ê 1 a ê = 1 µ + µ 1 + 7 1 7 + µ 1 a ê 1 + 7 ] 1 a ê = a ê 1 + ê = 1 6 a ê 1 + ê. b Matrice d inerzia rispetto rispetto alla terna Oxyz La matrice d inerzia viene calcolata sfruttando la proprietà di additività. L asta OD e la lamina OABC si intersecano nel solo punto O, che costituisce un insieme tanto di lunghezza quanto di area nulla o, più propriamente, di misura nulla. La matrice d inerzia del sistema si può perciò calcolare come somma delle matrici d inerzia dell asta e della lamina relative alla stessa terna di riferimento Oxyz. Matrice d inerzia dell asta L asta OD è parametrizzata da P x O = x ê 1 + x ê,, x [, ], con elemento infinitesimo di lunghezza ds = P x = e densità λx = µx/ a, x [, ]. Poichè l asta giace interamente nel piano Oxy, i prodotti d inerzia di coordinata z sono tutti nulli L a xz = L a yz = 4

e il momento d inerzia relativo a Oz è la somma dei momenti d inerzia calcolati rispetto agli altri due assi coordinati Ox e Oy: L a zz = L a xx + L a yy. Il momento d inerzia rispetto a Ox si calcola secondo la definizione: L a xx = OD y λ ds = x µx µ = a a x = µ a [ x 4 4 ] = 1 4 µa e coincide con quello relativo all asse Oy: L a yy = OD x λ ds = x µx a = L a xx = 1 4 µa in modo che L a zz = 1 4 µa + 1 4 µa = 1 µa. L unico prodotto d inerzia non banale vale infine: L a xy = OD xy λ ds = x µx a = L a xx = 1 4 µa. La matrice d inerzia dell asta diventa così: 1/4 1/4 [L a O] = µa 1/4 1/4. 1/ Matrice d inerzia della lamina Si osserva preliminarmente che la matrice d inerzia rispetto a Oxyz della lamina deve assumere la forma: L l [L l xx L l xy O ] = L l xy L l yy L l xx + L l yy tipica di un qualunque sistema materiale ubicato per intero nel piano coordinato Oxy della terna assegnata. Il momento d inerzia relativo all asse Ox si ricava dall integrale doppio: L l xx = a dy y µ a x + y = µ a dyxy + y = 5

= µ a ] a [x y + y4 4 y= = µ a x a + a4 = µ [ x a ] a 4 a + a4 4 x Lo stesso valore assume il momento d inerzia rispetto a Oy, definito da e riconducibile alla forma a L l yy = dy a L l yy = y µ a y + x = a per mezzo del cambiamento di variabili dy x µ x + y a x, y [, a] y, x [, a] = 5 1 µa. dy x µ a x + y = Ll xx = 5 1 µa che rappresenta la trasformazione di simmetria rispetto alla bisettrice y = x, z =, ossia rispetto alla diagonale OB della lamina quadrata. Il prodotto d inerzia non banalmente nullo è invece dato da: a L l xy = = µ a dy xy µ a x + y = µ a ] a [x y + xy y= = µ a = µ a [ x dy x y + xy = x a + xa = a + x in modo che la matrice d inerzia in Oxyz della lamina risulta: 5/1 1/ [L l O] = µa 1/ 5/1. 5/6 a ] a = 1 µa Matrice d inerzia del sistema La somma delle matrici d inerzia parziali calcolate fornisce la matrice d inerzia dell intero sistema: [L O ] = [L a O ] + [Ll O ] = µa 1/4 1/4 1/4 1/4 1/ + µa / 7/1 = µa 7/1 /. 4/ 6 5/1 1/ 1/ 5/1 5/6 =

c Terna principale d inerzia in O L individuazione di una terna principale d inerzia in O del sistema non richiede alcun calcolo. Basta infatti osservare che: i il sistema giace interamente nel piano coordinato Oxy, che quindi costituisce un ovvio piano di simmetria, principale d inerzia rispetto ad ogni suo punto. Ne deriva che l asse Oz è principale d inerzia in O per il sistema; ii la bisettrice y = x, come già osservato, costituisce un asse di simmetria per la lamina. Ma è altresì evidente che la stessa retta rappresenta un asse di simmetria anche per l asta OD, che si colloca lungo di essa. La retta y = x nel piano Oxy è quindi un asse di simmetria del sistema, principale d inerzia rispetto ad ogni suo punto. Dal momento che la bisettrice passa per O, si conclude che essa è un asse principale d inerzia in O del sistema; iii la retta y = x nel piano Oxy è ortogonale all asse Oz e alla bisettrice y = x. La simmetria dell operatore d inerzia in O assicura che anche la retta y = x è un asse principale d inerzia in O del sistema, dovendo necessariamente esistere una terna principale d inerzia in O. In definitiva, una terna principale d inerzia in O del sistema è individuata dalla bisettrice y = x del primo e terzo quadrante nel piano Oxy, dalla retta y = x nello stesso piano e dall asse Oz del riferimento assegnato. d Momento d inerzia rispetto all asse y = x L asse di equazione y = x, z =, passa chiaramente per l origine ed ammette una parametrizzazione della forma: cui corrisponde il versore direttore ˆn = P ξ P ξ P ξ O = ξ ê 1 ξ ê, = ê1 ê ê 1 ê ξ R = ê1 ê 5 = 1 5 ê 1 5. Il momento d inerzia rispetto all asse y = x, z = è quindi dato dalla formula: I Oˆn = ˆn L O ˆn = 1 / 7/1 1 µa 7/1 / 1 1 = 5 4/ 5 = 1 [ 5 1 + 7 1 + 1 + 4 ] µa = 17 15 µa. e Equilibrio Se il sistema rigido ha asse fisso Oz privo di attrito, condizione necessaria e sufficiente per l equilibrio è il momento risultante, rispetto allo stesso asse, delle forze attive applicate sia nullo. Il momento in O della forza F B = ê 1 + β ê agente in Ba, a, vale: B O F B = a ê 1 + a ê ê 1 + β ê = 7 ê 1 ê ê a a 1 β = aβ 1 ê

mentre quello della forza F D = ê 1 applicata in D,, risulta: D O F D = ê 1 a ê ê 1 = ê 1 ê ê = a ê. Il momento assiale risultante delle sollecitazioni attive applicate diventa quindi: [B O F B + D O F D ] ê = aβ 1 + a = aβ + 1 e si annulla se e soltanto se β = 1. Soluzione dell esercizio a Energia cinetica L energia cinetica del sistema è definita come somma delle energie cinetiche delle parti che lo costituiscono, nella fattispecie l asta omogenea OA e il punto materiale P. Energia cinetica dell asta OA L asta omogenea OA ruota con velocità angolare ϑ ê attorno all asse fisso Oz, rispetto al quale il suo momento d inerzia risulta IOz OA = ml /. L energia cinetica dell asta si scrive perciò: T OA = 1 IOA Oz ϑ ê = 1 ml ϑ = ml ϑ. 6 Energia cinetica del punto P Il vettore posizione del punto rispetto al riferimento assegnato risulta P O = Ls cos ϑ ê 1 Ls sin ϑ ê e la relativa velocità istantanea è data dal vettore con modulo quadrato: P = Lṡ cos ϑ s sin ϑ ϑ ê 1 Lṡ sin ϑ + s cos ϑ ϑ ê.1 P = L ṡ cos ϑ + s sin ϑ ϑ s sin ϑ cos ϑ ṡ ϑ+ + ṡ sin ϑ + s cos ϑ ϑ + s sin ϑ cos ϑ ṡ ϑ = L ṡ + s ϑ. Per l energia cinetica del punto P si ha così la relazione: T P = ml ṡ + s ϑ. 8

Energia cinetica del sistema Per ottenere l energia cinetica del sistema non rimane che sommare le energie cinetiche parziali appena calcolate: T = T OA + T P [ = ml ṡ + s + 1 ϑ]. b Impulso e momento angolare in O Come per l energia cinetica, anche per il calcolo dell impulso e del momento angolare in O del sistema si ricorre alla proprietà additiva, sommando i contributi dell asta e del punto materiale P. Impulso Il baricentro G dell asta coincide con il punto medio di questa ed è perciò individuato dal vettore posizione: G O = A O = L cos ϑ ê 1 L sin ϑ ê con velocità istantanea relativa a Oxy: Ġ = L sin ϑ ê 1 L cos ϑ ê ϑ. L impulso dell asta vale dunque: Q OA = mġ = ml sin ϑ ê 1 + cos ϑ ê ϑ.. La quantità di moto del punto P si calcola invece direttamente secondo la definizione, ricordando l espressione.1 della velocità istantanea: Q P = m P = mlṡ cos ϑ s sin ϑ ϑ ê 1 mlṡ sin ϑ + s cos ϑ ϑ ê.. La somma delle equazioni. e. fornisce l impulso cercato: Q = Q OA + Q P = = ml sin ϑ ê 1 + cos ϑ ê ϑ + mlṡ cos ϑ s sin ϑ ϑ ê 1 mlṡ sin ϑ + s cos ϑ ϑ ê. Momento angolare in O Il momento angolare in O dell asta OA si calcola agevolmente osservando che l asse di rotazione Oz è un asse principale d inerzia in O del corpo, per cui K OA O = L O ϑ ê = IOz OA ϑ ê = ml ϑ ê = ml ϑ ê. 9

Per quanto riguarda il punto P, basta applicare la definizione K P O = P O m P = = Lscos ϑ ê 1 sin ϑ ê ml[ṡ cos ϑ s sin ϑ ϑê 1 ṡ sin ϑ + s cos ϑ ϑê ] = = ml s ϑ ê. Il momento angolare in O del sistema è dato dalla somma dei momenti angolari parziali: K O = K OA O + K P O = ml ϑ ê ml s ϑ ê = ml ϑ ml s ϑ ê. c Equilibri ordinari e di confine Il sistema è scleronomo posizionale conservativo a vincoli ideali e i suoi equilibri, ordinari e di confine, possono essere caratterizzati mediante il potenziale associato alle forze peso e alle interazioni elastiche. Potenziale delle forze peso Il baricentro dell asta omogenea coincide con il punto medio G di questa e la sua posizione è determinata dal vettore: G O = A O = L cos ϑ ê 1 L sin ϑ ê. Il potenziale gravitazionale è la somma di due termini, l uno relativo all asta e l altro al punto P : U g = mg ê G O mg ê P O = mgl sin ϑ + mgls sin ϑ. Potenziale delle forze elastiche Le sollecitazioni elastiche agiscono fra i punti P ed O, con costante elastica k, e fra il punto A e la proiezione ortogonale B di questo sull asse Ox, con costante elastica k. Il potenziale elastico complessivo è pari alla somma dei potenziali elastici relativi alle singole molle ideali: U el = k P O h A B = kl s hl sin ϑ. Potenziale del sistema La somma dei potenziali gravitazionale ed elastico definisce il potenziale del sistema, che vale dunque: Us, ϑ = U g + U el = mgl sin ϑ + mgls sin ϑ kl s hl sin ϑ s, ϑ [, 1] R. 1

Equilibri ordinari Gli equilibri ordinari del sistema coincidono con i punti critici del potenziale all interno del dominio di definizione della parametrizzazione. La condizione di equilibrio è quindi espressa dal sistema di equazioni: U s s, ϑ = mgl sin ϑ kl s = U mgl s, ϑ = cos ϑ + mgls cos ϑ hl sin ϑ cos ϑ = ϑ s, ϑ, 1 R. La prima equazione consente di ricavare il valore di equilibrio di s in funzione di quello di ϑ: s = mg sin ϑ.4 kl in modo che la seconda condizione per l equilibrio ordinario diventa: mgl cos ϑ + m g sin ϑ cos ϑ hl sin ϑ cos ϑ = k ossia mgl cos ϑ hl 1 m g L sin ϑ cos ϑ =. kh Due radici, definite incondizionatamente, si ottengono imponendo cos ϑ = : ϑ = π ϑ = π mentre altre due vengono ricavate dall equazione mgl sono date da [ mg ϑ = arcsin 1 m g ] 1 hl hkl hl 1 m g sin ϑ =, L kh := ϑ, π/ ϑ = π ϑ e risultano definite e distinte dalle precedenti a condizione che si abbia mg 1 m g 1 < 1 hl hkl si osservi che per ipotesi deve aversi 1 m g /hkl >. Per sincerarsi che a queste radici in ϑ corrispondano effettivamente degli equilibri ordinari del sistema occorre calcolare, tramite la.4, i relativi valori di s e imporre che questi siano ricompresi nell intervallo, 1. Si ha così che: s, ϑ = mg/kl, π/ è un equilibrio ordinario se e solo se mg/kl < 1; 11

s, ϑ = mg/kl, π/ non costituisce in nessun caso un equilibrio ordinario del sistema, essendo comunque mg/kl < ; mg s, ϑ = kl sin ϑ, ϑ rappresenta un equilibrio ordinario se e solo se sono soddisfatte entrambe le condizioni mg 1 m g 1 m g < 1 e 1 m g 1 < 1,.5 hl hkl hkl hkl la seconda delle quali equivale a richiedere che sia m g /hkl < 1; mg s, ϑ = kl sin ϑ, π ϑ sussiste come equilibrio ordinario nelle stesse condizioni della configurazione precedente simmetrica. Equilibri di confine Le configurazioni di confine del sistema corrispondono alla frontiera del dominio della parametrizzazione: che consiste delle rette s = e s = 1. {s, ϑ R : s = } {s, ϑ R : s = 1}, Retta s = Per le configurazioni di confine lungo questa retta il teorema dei lavori virtuali stabilisce la condizione di equilibrio: U U, ϑ δs +, ϑ δϑ δs δϑ R s ϑ ossia U U, ϑ = mgl sin ϑ s mgl ϑ, ϑ = hl sin ϑ cos ϑ =..6 L equazione porge le possibili soluzioni: ϑ = π/ ϑ = π/, sempre definite, e mg ϑ = arcsin hl mg ϑ = π arcsin, hl definite e distinte dalle precedenti per mg/hl < 1. Di queste soluzioni, tuttavia, soltanto θ = π/ soddisfa la prima disequazione in.6 e porge pertanto l unico equilibrio di confine: s, ϑ =, π/. 1

Retta s = 1 In questo caso il teorema dei lavori virtuali porge la condizione di equilibrio U U 1, ϑ δs + 1, ϑ δϑ δs δϑ R s ϑ che si riduce immediatamente a U s 1, ϑ = mgl sin ϑ kl U ϑ 1, ϑ = mgl hl sin ϑ cos ϑ =. Dall equazione si deducono due soluzioni definite incondizionatamente: ϑ = π/ ϑ = π/ e due definite e distinte dalle precedenti per mg/hl < 1: mg ϑ = arcsin hl mg ϑ = π arcsin. hl Dovendo però essere soddisfatta anche la diseguaglianza di equilibrio, si conclude che: s, ϑ = 1, π/ individua un equilibrio di confine se e solo se mg/kl 1; s, ϑ = 1, π/ non costituisce un nessun caso un equilibrio di confine del sistema; s, ϑ = 1, arcsinmg/hl è un equilibrio di confine se mg/hl < 1 ed inoltre m g /hkl 1; s, ϑ = 1, π arcsinmg/hl individua un equilibrio di confine per mg/hl < 1 e m g /hkl 1, come nella configurazione precedente simmetrica. d Stabilità degli equilibri ordinari L analisi di stabilità degli equilibri ordinari di questo sistema posizionale conservativo viene condotta ricorrendo ai teoremi standard di Lagrange-Dirichlet e di inversione parziale e quindi calcolando le derivate parziali seconde del potenziale: U s = U kl ϑ s U U = mgl cos ϑ s ϑ ϑ = mgl cos ϑ = mgl sin ϑ mgls sin ϑ hl cos ϑ sin ϑ, ovvero la corrispondente matrice hessiana: H U s, ϑ = in ciascun equilibrio ordinario. kl mgl cos ϑ mgl cos ϑ mgl sin ϑ mgls sin ϑ hl cos ϑ sin ϑ 1

Configurazione s, ϑ = mg/kl, π/ per mg/kl < 1 In questo caso la matrice hessiana del potenziale assume la forma diagonale: H U mg/kl, π/ = = kl mgl mgl mg kl + hl kl hl mg hl m g hkl + 1 = e avendo un autovalore negativo kl il suo carattere definito negativo o indefinito dipende unicamente dal segno del secondo elemento diagonale. La matrice è definita negativa per mg hl m g hkl + 1 < ossia, ricordando che nelle nostre ipotesi deve aversi 1 m g /hkl >, per 1 < mg 1 m g 1, hl hkl nel qual caso l equilibrio costituisce un massimo proprio del potenziale, stabile per il teorema di Lagrange-Dirichlet. Per contro, se mg hl m g mg + 1 > 1 > 1 m g 1 hkl hl hkl l hessiana presenta un autovalore positivo e l equilibrio deve ritenersi instabile per il teorema di inversione parziale di Lagrange-Dirichlet. Il caso residuo mg hl m g mg + 1 = 1 = 1 m g 1 hkl hl hkl vede infine la matrice hessiana risultare semidefinita non definita negativa, per cui ricorre un caso critico di stabilità. mg Configurazione kl sin ϑ, ϑ sotto le condizioni.5 Nella fattispecie, la matrice hessiana di U si scrive: mg H U kl sin ϑ, ϑ = kl mgl cos ϑ = mgl cos ϑ mgl sin ϑ m g 14 k sin ϑ hl cos ϑ sin ϑ

con il primo minore fondamentale negativo kl < e il determinante di segno positivo: kl mgl cos ϑ det mgl cos ϑ mgl sin ϑ m g k sin ϑ hl cos ϑ sin ϑ = [ mgl = kl sin ϑ + m g ] k sin ϑ + hl cos ϑ sin ϑ m g L cos ϑ = [ mg = khl 4 hl sin ϑ + 1 m g ] cos ϑ sin ϑ = khl = khl 4 1 m g [ mg 1 khl m g ] 1 sin ϑ hl khl + cos ϑ sin ϑ = = khl 4 1 m g [ ] sin ϑ sin ϑ + cos ϑ sin ϑ = khl = khl 4 1 m g khl cos ϑ > in modo che la matrice risulta definita negativa per il criterio di Sylvester ed individua l equilibrio come un massimo relativo proprio del potenziale, la cui stabilità è assicurata dal teorema di Lagrange-Dirichlet. Quando definito, l equilibrio risulta stabile. mg Configurazione kl sin ϑ, π ϑ sotto le condizioni.5 Si ha in questo caso: mg H U kl sin ϑ, π ϑ = kl mgl cos ϑ = mgl cos ϑ mgl sin ϑ m g k sin ϑ hl cos ϑ sin ϑ e questa matrice hessiana presenta esattamente lo stesso primo minore fondamentale e lo stesso determinante già calcolati per l equilibrio simmetrico. Anche questa configurazione è stabile per Lagrange-Dirichlet, quale massimo relativo proprio del potenziale di sistema. e Equazioni pure del moto Data l ipotesi dei vincoli ideali e la presenza di forze esclusivamente posizionali conservative, le equazioni pure del moto del sistema si possono scrivere in forma lagrangiana d L L dt ṡ s = con la funzione di Lagrange L = T + U definita da: d dt L ϑ L ϑ = [ L = ml ṡ + s + 1 ϑ] + mgl sin ϑ + mgls sin ϑ kl s hl sin ϑ. 15

Con semplici derivazioni, ricordando che le derivate parziali nei binomi di Lagrange vanno calcolate trattando le coordinate s, ϑ e le velocità generalizzate ṡ, ϑ come variabili indipendenti, si ottengono le espressioni: L ṡ = d L ml ṡ = ml s dt ṡ L s = ml s ϑ + mgl sin ϑ kl s L ϑ = ml s + 1 d L ϑ dt ϑ = ml s + ϑ 1 + ml sṡ ϑ L ϑ = mgl cos ϑ + mgls cos ϑ hl sin ϑ cos ϑ in modo che le equazioni del moto diventano: ml s ml s ϑ mgl sin ϑ + kl s = ml s + 1 ϑ + ml sṡ ϑ mgl cos ϑ mgls cos ϑ + hl sin ϑ cos ϑ =. 16