ALLARME ROSSO PER LA RICERCA EUROPEA: È URGENTISSIMO ACCELERARE GLI INVESTIMENTI NELLE CONOSCENZE

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1 ALLARME ROSSO PER LA RICERCA EUROPEA: È URGENTISSIMO ACCELERARE GLI INVESTIMENTI NELLE CONOSCENZE Gli sforzi per la ricerca sono molto minori in Europa di quanto non siano negli Stati Uniti o in Giappone, e la situazione si è significativamente deteriorata a partire dalla metà degli anni '90. L'Unione è ancora una potenza scientifica di livello mondiale, con un enorme potenziale di ricerca di alta qualità e di risorse umane estremamente competenti. Tuttavia, si sta acuendo il divario con i principali concorrenti per quanto riguarda gli investimenti: si nutrono quindi timori per il futuro, se non ci sarà una repentina inversione di tendenza. Nel 2000, gli Stati Uniti hanno speso in totale 287 miliardi di euro per la ricerca e lo sviluppo (R&S), 121 miliardi di euro in più rispetto all'unione Europea (in termini correnti). Prendendo in considerazione le parità del potere d'acquisto, la differenza tra l'ue e gli USA è quasi raddoppiata dal 1994, anno in cui il divario era di 43 miliardi di euro, raggiungendo gli 83 miliardi di euro nel L'UE destina alla ricerca una proporzione molto minore della sua ricchezza (1,9% del PIL nel 2000) rispetto ai suoi principali concorrenti, Stati Uniti (2,8%) e Giappone (3%). Causa principale di questo 'divario negli investimenti è il minor apporto del settore privato in Europa al finanziamento della R&S, in confronto ad altre regioni del mondo. Secondo il Commissario europeo per la ricerca, Philippe Busquin, "questa tendenza conferma quanto sia importante e urgente conseguire l'obiettivo convenuto in occasione del Consiglio Europeo di Barcellona, nel 2002, vale a dire l'aumento della spesa per la R&S in Europa, per avvicinarsi al 3% del PIL entro il 2010, e pone l accento sull'esigenza di una discussione generale sul modo in cui il bilancio pubblico per la ricerca possa stimolare al meglio l'investimento privato". Nelle prossime settimane, la Commissione Europea proporrà ai paesi membri un piano dettagliato per aumentare il livello complessivo degli investimenti nella R&S, e per accrescere in modo significativo l'apporto del settore privato. Figura 1: Prodotto interno lordo destinato alla R&S Il divario tra UE-15 e gli USA in miliardi di Euro. Riferimento ai prezzi del

2 Figure 1 : Gross Domestic Expenditure on R&D (GERD) - The gap between EU-15 and US in billion Ecu/Euro and billion PPS at 1995 prices billion /Ecu - current billion PPS95 Source: Third European Report on S&T Indicators, 2003 Note: EU 15: (a) Luxembourg is not included; (b) Data for 2000 are estimated L'EUROPA HA BISOGNO DI INVESTIRE DI PIÙ NELLA R&S L UE investe meno delle proprie ricchezze in R&D rispetto a Stati Uniti e Giappone. Il Giappone ha già raggiunto l'obiettivo di investire il 3% del PIL in R&S, e gli Stati Uniti seguono a ruota (2,8% nel 2000). Nell'Unione, invece, gli investimenti in R&S si attestavano all'1,94% nel 2000, e sono scesi al disotto del 2% per tutta la durata dell'ultimo decennio. Inoltre, l Europa non sta recuperando terreno con Giappone e Stati Uniti in termini di investimenti in R&S. La percentuale di PIL destinata alla R&S è cresciuta, nella seconda metà degli anni '90, ad un ritmo molto più lento nella UE (+0,6% all'anno) rispetto agli USA (+1,7% annuo) o al Giappone (+1,8%). L'aumento del divario negli investimenti nella seconda metà degli anni ''90 è dovuto essenzialmente alla scarsa crescita della spesa di R&S da parte dei grandi paesi membri come la Francia, il Regno Unito e l'italia. Tuttavia, questo fenomeno viene in parte compensato dal buon andamento di altri paesi membri, come la Finlandia, la Grecia ed il Portogallo. Il Commissario Busquin ha aggiunto che "questi risultati sottolineano la necessità di una discussione generale sul modo in cui il bilancio pubblico per la ricerca può stimolare gli investimenti privati". "Ė necessaria un'analisi dettagliata e la diffusione delle migliori prassi per quanto riguarda gli aiuti diretti, le misure fiscali e i modi per aumentare il capitale di rischio", ha aggiunto. 2

3 Percentuale di spese per R&S in rapporto al PIL (1). Ultimo anno disponibile (2) R&D Intensity (Gross Domestic Expenditure on R&D (GERD) as % of GDP)(1), Last Year Available (2) Sweden Finland Japan United States Germany France Denmark Netherlands Belgium Austria EU-15 (3) United Kingdom Ireland Italy Spain Portugal Greece 0,67 0,75 0,96 1,07 1,20 2,20 2,10 1,97 1,96 1,95 1,94 1,85 2,53 2,80 2,98 3,40 3,65 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 Notes: (1) The R&D intensities were derived from data in Euro (current). (2) A, US : 2002; D, E, F : 2001 ; I, NL, FIN, UK, EU-15, JP : 2000; All other countries : (3) (a) EU-15 : Total GERD,GERD financed by Government and GERD financed by Industry for 2000 were estimated by DG Research. (b) Luxembourg is not included in EU-15. (1) I valori delle spese per R&S sono in euro. (3) Il totale delle spese per R&S finanziate dal settore pubblico e dall industria per il 2000, sono una stima della DG Ricerca. È di importanza cruciale essere consapevoli del divario esistente negli investimenti di R&S, perché ciò può anche contribuire ad un ritardo nell'accumulo di conoscenze economicamente utili, il che comporta ovvie ripercussioni sulla competitività dell'unione. Tuttavia, se la tendenza in atto proseguirà, l'unione conseguirà al massimo un tasso di circa il 2,2% - 2,3% entro il È evidente quindi che, se l'unione deve aumentare il livello globale di spesa per la ricerca, al fine di avvicinarsi al 3% del PIL entro il 2010, è necessario compiere ora sforzi sostanziali, per creare le condizioni propizie ad un cambiamento positivo. Per conseguire questo obiettivo, gli investimenti pubblici e privati nella R&S devono procedere in piena cooperazione. I governi sono responsabili del finanziamento della base scientifica, da cui possono scaturire molte delle opportunità tecnologiche in grado di stimolare gli investimenti industriali in R&S. Se adeguatamente attuate, le attività di finanziamento pubblico della ricerca possono fornire nuovi incentivi per le aziende a partecipare, in quanto finanziatori ed attori, a ricerche di alta qualità 2. L'INGREDIENTE CRUCIALE: PROMUOVERE GLI INVESTIMENTI PRIVATI NELLA R&S Nell'Unione Europea, il contributo del settore privato al finanziamento della ricerca è inferiore che in Giappone e negli Stati Uniti, dove supera i due terzi del finanziamento totale. Nonostante l'aumento tendenziale osservato nel corso degli ultimi anni (l'industria, nella seconda metà degli anni '90, ha visto crescere in media dell'1,3% la sua partecipazione al finanziamento delle attività di R&S ), il finanziamento del settore privato rappresenta ancora solo il 56% della spesa totale di R&S nell'unione. Tuttavia in paesi membri come l'irlanda, la Finlandia, la Svezia, la Germania ed il Belgio, il contributo del settore privato è agli stessi livelli degli Stati Uniti e del Giappone. 3

4 Percentuale del valore complessivo di spese per R&S, finanziate dall industria (in %), ultimo anno disponibile Share of Total R&D Expenditure (GERD) financed by Industry (in %), last year available Giappone Finlandia Svezia Germania Stati Uniti Belgio Irelanda 72.4% 70.3% 67.8% 66.6% 66.2% 66.2% 64.1% Danimarca UE-15 Francia 54.1% 56.3% 58.0% Spagna Paesi Bassi Regno Unito 49.7% 49.7% 49.3% Italia 43.0% Austria 39.0% Grecia Portogallo 21.3% 24.2% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Source Third European Report on S&T Indicators, 2003 Fonte: Terza relazione europea sugli indicatori S&T, 2003 In sostanza, buona parte della carenza complessiva di investimenti nella R&S in Europa può attribuirsi al basso livello di investimenti da parte del settore privato europeo. La differenza nell apporto del settore privato tra le compagnie statunitensi ed europee rappresenta circa l 80% del divario negli investimenti totale. Inoltre, nella seconda metà degli anni '90, il tasso di crescita reale della spesa per la ricerca, finanziata dalle società europee (+5%) è stato inferiore al tasso degli Stati Uniti (+6,4%), sebbene le cifre fossero molto più alte in alcuni paesi membri: Finlandia (+18.9%), Portogallo (+14,1%), Danimarca (+12,9%), Grecia (+10,5%) e Spagna (+9,3%). Si tratta, in effetti, di una tendenza preoccupante, che affonda le sue radici in fattori economici, fiscali e sociali che influenzano le decisioni delle aziende. Ne consegue che andrebbe migliorato il coordinamento delle politiche in materia di ricerca ed innovazione con le altre politiche pubbliche, come la politica industriale e della concorrenza. L'aumento degli investimenti privati deve essere accompagnato da un aumento degli investimenti pubblici. Nella seconda metà degli anni '90, il finanziamento totale pubblico per la ricerca è cresciuto solo dello 0,5% nell'unione - nonostante una crescita rapida in alcuni paesi membri come il Portogallo (16,1%), la Grecia (9,2%), la Finlandia (7,2%) e il Belgio (6%) - in confronto all'1,9% negli Stati Uniti e al 4% in Giappone. 3. IL RUOLO DELL UNIONE EUROPEA Il sostegno pubblico alla ricerca industriale agisce essenzialmente poiché stimolo per gli investimenti privati. Nel 2000, la spesa per attività di R&S da parte delle società americane è aumentata in modo sostanziale; il 12,3% di questa spesa proveniva da fonti pubbliche, in confronto all'8,5% solamente, nel caso delle società europee. Questi indicatori dimostrano come le decisioni prese dal Consiglio europeo dei capi di stato e di governo a Lisbona (marzo 2000) e a Barcellona (marzo 2002) sono diventate più importanti che mai. Gli investimenti nella R&S e i progressi tecnici che ne derivano sono 4

5 importanti motori di propulsione per la competitività futura e per la creazione di posti di lavoro qualificati. Come si sa, l'alto tasso di crescita degli Stati Uniti negli anni '90 è stato preceduto da un miglioramento spettacolare nell'innovazione tecnologica, soprattutto come risultato di investimenti su vasta scala, pubblici e privati, nella ricerca e nell'innovazione. L'Unione Europea è ancora una potenza scientifica di livello mondiale, con un enorme potenziale di produzione di ricerca di alta qualità e di risorse umane estremamente competenti. Tuttavia, il divario crescente con i principali concorrenti nel campo degli investimenti suscita il timore che l'europa non ce la farà, se non ci sarà una repentina inversione di tendenza. Ecco perché il Consiglio europeo di Barcellona ha fissato l'obiettivo di aumentare il livello di spesa per la R&S nell'unione a quasi il 3% del PIL, per due terzi finanziato dal settore privato, entro il La Commissione europea intende presentare i primi risultati della sua riflessione in materia in un prossimo futuro. L'importanza dell'obiettivo del 3% va però ben aldilà di un mero aumento nel livello degli investimenti, e rappresenta quindi un punto focale per mobilitare gli impegni programmatici, con l'obiettivo di arrivare ad uno spazio europeo di ricerca integrato. Gli investimenti devono essere accompagnati da ingenti sforzi per migliorare l'efficacia complessiva della ricerca in Europa, migliorando il coordinamento delle politiche nazionali, intensificando la cooperazione fra aziende e università, producendo ed attraendo un maggior numero di scienziati altamente qualificati, a cui verrebbe garantita una maggiore mobilità. Inoltre, è necessario assicurare una maggiore coerenza fra le risorse e gli strumenti di ricerca pubblici, per incoraggiare le aziende europee, ed in particolare le PMI, ad investire di più nella ricerca e nell'innovazione. 5

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