COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI 4

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3 COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIETARI 4 RELAZIONE SULLA GESTIONE AL Prospetti di bilancio riclassificati e principali indicatori gestionali 8 Considerazioni generali 10 Il contesto economico e di mercato 12 La dinamica della gestione 19 L attività industriale 21 La gestione patrimoniale e finanziaria 25 I mezzi patrimoniali ed il margine di solvibilità 32 L organizzazione della Compagnia 41 Rapporti con la Controllante ed altre imprese del Gruppo 47 Altre informazioni 48 Fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell esercizio 53 Evoluzione prevedibile della gestione 54 La proposta all Assemblea 55 PROSPETTI CONTABILI 57 Stato Patrimoniale 60 Conto Economico 74 NOTA INTEGRATIVA 85 Parte A: Criteri di valutazione 87 Parte B: Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico 92 Parte C: Altre Informazioni 121 ALLEGATI AL BILANCIO 129 ATTESTAZIONE DELL AMMINISTRATORE DELEGATO E DEL DIRIGENTE PREPOSTO 286 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 288 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 301 RELAZIONI DELL ATTUARIO REVISORE 304 ANNOTAZIONI 307 3

4 ORGANI SOCIETARI Consiglio di Amministrazione 1 Presidente Amministratore Delegato Consiglieri Roberto Colombo Maria Bianca Farina Pasquale Marchese Paolo Martella Antonio Nervi Claudio Picucci Michele Scarpelli Roberto Colombo Maria Bianca Farina 4 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

5 v Collegio Sindacale 1 Presidente Sindaci effettivi Sindaci supplenti Gianfranco Vignola Francesco Caldiero Maurizio De Matteo Libero Candreva Mauro De Angelis Società di revisione 2 PricewaterhouseCoopers SpA (1) Il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale sono stati nominati dall Assemblea degli azionisti del 20 maggio 2011, durano in carica per tre esercizi e scadranno alla data di approvazione del bilancio dell esercizio Il Consiglio di Amministrazione nell adunanza del 23 maggio 2011 ha nominato l Amministratore Delegato. (2) Incarico conferito dall Assemblea degli azionisti il 13 aprile 2006 e successivamente prorogato, con delibera assembleare del 23 aprile 2007 per ulteriori 6 esercizi, conformemente a quanto disposto dal D.lgs n.303 del 29 dicembre Composizione degli Organi Societari 5

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8 PROSPETTI DI BILANCIO RICLASSIFICATI E PRINCIPALI INDICATORI GESTIONALI (dati in milioni di euro) STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO 31/12/13 31/12/12 Variazione ATTIVO Partecipazioni 235,5 231,7 3,8 1,6% Investimenti di Classe C , , ,0 23,4% Investimenti di Classe D 9.306, ,4 (408,2) (4,2%) Disponibilità liquide 792, ,2 (329,6) (29,4%) Ratei attivi su titoli 659,2 566,4 92,8 16,4% Totale Investimenti Finanziari , , ,7 17,6% Attività materiali 2,9 2,4 0,6 23,5% Attività immateriali 49,2 32,7 16,5 50,4% Crediti diversi e altri elementi dell'attivo 1.238,0 801,7 436,3 54,4% Totale Attivo , , ,1 18,1% PASSIVO Patrimonio Netto 2.547, ,1 588,2 30,0% Prestiti Subordinati 540,0 540,0-0,0% Totale Mezzi patrimoniali disponibili 3.087, ,1 588,2 23,5% Riserve tecniche di Classe C , , ,7 23,2% Riserve tecniche di Classe D 9.190, ,1 (449,9) (4,7%) Fondi Rischi ed Oneri 10,6 9,2 1,4 15,4% Debiti diversi ed altre passività 520,3 669,7 (149,4) (22,3%) Totale Passivo , , ,1 18,1% (dati in milioni di euro) CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 31/12/13 31/12/12 Variazione Premi netti Vita , , ,0 25,3% Premi netti Danni 1,8 2,0 (0,3) (12,4%) Oneri netti relativi a sinistri (5.187,9) (5.456,3) 268,4 (4,9%) Variazione delle riserve (10.074,0) (7.438,8) (2.635,2) 35,4% Proventi finanziari netti Classe C 2.247, ,9 8,1 0,4% di cui riprese / rettifiche nette di valore (3,6) 289,7 (293,3) (101,2%) Proventi finanziari netti Classe D 714, ,6 (640,9) (47,3%) Provvigioni (294,6) (206,8) (87,8) 42,4% Altre spese di gestione (48,4) (45,9) (2,5) 5,4% Altri proventi / Oneri tecnici (25,6) (28,8) 3,2 (11,1%) (-) Quota dell'utile trasferita al conto non tecnico (116,8) (113,1) (3,8) 3,3% (+) Quota dell'utile trasferita dal conto non tecnico 0,0 0,0 (0,0) (67,8%) Risultato del conto tecnico 377,7 814,4 (436,7) (53,6%) di cui Risultato del conto tecnico dei rami vita 376,4 812,9 (436,5) (53,7%) di cui Risultato del conto tecnico dei rami danni 1,3 1,5 (0,2) (11,8%) Altri proventi netti non tecnico 106,5 104,8 1,7 1,6% Gestione straordinaria (9,2) (76,7) 67,5 (88,0%) Utile lordo ante imposte 475,0 842,4 (367,5) (43,6%) Carico Fiscale (236,7) (311,5) 74,8 (24,0%) Utile netto 238,2 530,9 (292,7) (55,1%) 8 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

9 Prospetti di bilancio riclassificati e principali indicatori gestionali Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

10 CONSIDERAZIONI GENERALI Egregi Signori, anche il 2013 e stato caratterizzato dal perdurare di un elevata incertezza del contesto economico nazionale ed internazionale con il conseguente condizionamento delle aspettative dei consumatori e della capacita di risparmio delle famiglie stante le dure politiche di austerita adottate dai governi europei. In tale contesto, la Compagnia ha continuato a rafforzare il proprio ruolo di protagonista attivo nella gestione del bisogno di investimento, risparmio e protezione delle famiglie, sviluppando in particolare nuove soluzioni e servizi per indirizzare i bisogni emersi a fronte del mutato contesto socio-economico sfidante e valorizzando il proprio ruolo sociale come operatore del mercato assicurativo. A fronte di un momento storico di discontinuita sui temi di tutela (lavoro stabile, pensione pubblica, assistenza, capacita di risparmio) incentrati sul sistema di welfare pubblico e sul ruolo centrale della famiglia come soggetto erogatore di servizi sociali, Poste Vita si e fatta infatti promotrice nell offerta di prodotti e servizi di investimento, risparmio e protezione per il mantenimento e la gestione del welfare dei cittadini. I risultati conseguiti sono di eccellente rilievo con una raccolta che ha superato i 13,2 miliardi di Euro, con un incremento del 25,3% rispetto al 2012, consolidando il trend di crescita degli scorsi anni. Tutto cio a conferma della validita ed efficacia del modello operativo e del servizio distributivo attivati, delle soluzioni offerte, del rapporto di grande vicinanza della Rete ai nostri clienti e degli stessi al brand Poste Italiane. Anche la gestione finanziaria ha segnato ottimi risultati, in crescita rispetto al 2012 malgrado il calo dei tassi e dello spread sui titoli di stato italiani. La gestione separata Posta Valore Piu ha realizzato un rendimento lordo del 4,19%, mentre la gestione Posta Previdenza Valore ha chiuso con un risultato del 5,21%. Tali risultati sono stati conseguiti mantenendo sempre un contenuto profilo di rischio degli investimenti finanziari di classe C che sono cresciuti dai 45,8 miliardi di euro di inizio anno ai 56,5 miliardi di fine 2013, con un valore di plusvalenze latenti, rispetto ai valori di carico - stante le discesa degli spread sui titoli del debito pubblico italiano avviata a partire dal secondo semestre complessivamente pari a 3 miliardi di Euro (1,8 miliardi di euro a fine 2012). Anche la struttura organizzativa e stata, ed e tuttora, oggetto di costante adeguamento per sostenere il continuo lavoro di consolidamento della crescita raggiunta e, soprattutto, quello di innovazione per abilitare e promuovere un ancor piu ampio sviluppo degli affari e del valore della Compagnia. Per quanto attiene l andamento economico della controllata Poste Assicura, si segnala che nel corso del periodo sono stati collocati complessivamente circa 323 mila nuovi contratti con premi contabilizzati complessivamente pari a 68,3 milioni di Euro (48,0 milioni di Euro nel 2012). Tale dinamica accompagnata da un positivo andamento della gestione sinistri e da una dinamica dei costi di funzionamento contenuta rispetto alla crescita dei volumi, ha consentito il conseguimento di un risultato netto positivo per 5,5 milioni di Euro. 10 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

11 titolotitototototototototo Considerazioni generali In relazione a quanto esposto, il bilancio dell esercizio 2013, che sottoponiamo alla Vostra attenzione, chiude con un utile netto di 238,2 milioni di Euro. Al riguardo occorre rilevare come alla formazione dell utile 2012 (pari a circa 531 milioni di euro) abbiano contribuito riprese nette di valore su titoli per circa 290 milioni, a cui si aggiungono gli effetti derivanti da un differente mix commerciale che, nel 2012, ha visto anche la commercializzazione di prodotti (index linked e con specifica provvista) che esprimono la loro redditivita nell anno in cui sono collocati, rispetto ai tradizionali prodotti di Ramo I la cui contribuzione al risultato di periodo si manifesta lungo l intera vita della polizza. Occorre rilevare, infine, come alla formazione del risultato netto incidono in misura significativa le novita fiscali introdotte nel mese di novembre che hanno previsto, tra l altro, un addizionale IRES dell 8,5% per il 2013, con un maggior onere fiscale di circa 49 milioni di euro. Con riferimento alla solvibilita della Compagnia, al fine di dotare Poste Vita di adeguati mezzi patrimoniali per sostenere la crescita attesa nonche di raggiungere entro fine anno un solvency ratio di circa il 120%, nel corso del 2013 rispettivamente nel mese di luglio e dicembre sono state perfezionate 2 operazioni di aumento di capitale sociale, entrambe sottoscritte dalla Capogruppo Poste Italiane, per complessivi 350 milioni di Euro. Inoltre, si rinvia al paragrafo successivo Fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell esercizio con riferimenti alla prospettata operazione di emissione di un prestito subordinato. Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

12 IL CONTESTO ECONOMICO E DI MERCATO L ECONOMIA INTERNAZIONALE Nel 2013, l economia globale e stata caratterizzata da una fase di espansione limitata, moderatamente inferiore rispetto al Il rallentamento piu significativo e arrivato dai paesi emergenti, mentre le economie industrializzate sono state caratterizzate ancora una volta da modalita di espansione molto diverse. Tra i principali paesi OCSE gli USA hanno continuato ad espandersi, sebbene ad un tasso inferiore al 2012, il Giappone si e mantenuto su livelli di crescita sostanzialmente stabili, mentre l Europa, nonostante la significativa attenuazione della crisi del debito, ha continuato a subire una fase recessiva che ha cominciato ad attenuarsi solo nell ultima parte dell anno. Stando alle stime piu recenti del FMI, la crescita globale a fine 2013 dovrebbe attestarsi intorno al 2,9% (rispetto al 3,2% del 2012), ancora trainata dai paesi emergenti (4,5%), mentre i principali paesi OCSE seguiranno ad un andamento piu moderato: USA +1,6%, Europa -0,4%, Giappone +2,0% (Fonte FMI World Economic Outlook, ottobre 2013). L anno appena conclusosi e stato caratterizzato ancora una volta da un notevole attivismo delle banche centrali, centrato sull attuazione di diversi interventi diretti e indiretti di politica monetaria in uno scenario di complessivo rallentamento dell inflazione soprattutto nelle economie avanzate. D altra parte, l assenza di rischi inflazionistici e stata determinata dalla debolezza della domanda, in Europa in particolare, dove la dinamica dei prezzi ha registrato una marcata decelerazione soprattutto negli ultimi due trimestri del 2013, nell area periferica soprattutto per la debolezza dei consumi, ed in generale per il forte apprezzamento dell euro verso le principali valute mondiali e per la dinamica dei prezzi delle materie prime. Negli USA il tasso di espansione del ciclo economico e sceso rispetto al 2012 (1,7% vs 2,8%), fondamentalmente per effetto di una serie di misure fiscali restrittive, mentre gli indici di fiducia delle imprese hanno continuato a recuperare, cosi come il settore immobiliare. L evoluzione della congiuntura ha inoltre beneficiato del lento ma costante miglioramento del mercato del lavoro, che nel 2013 ha segnato un progressivo incremento del numero degli occupati (attestatosi negli ultimi mesi dell anno sui 200 mila unita mensili ed ha ridotto il tasso di disoccupazione al 7% a fine 2013 (contro l 8% di inizio anno). In questo scenario la dinamica dell inflazione e rimasta contenuta e inferiore al target del 2% della Fed, data la modesta crescita dei salari e del costo unitario del lavoro. Nei mesi finali dell anno il generale miglioramento dell economia U.S.A ha indotto la Federal Reserve ad annunciare l uscita dal Quantitative Easing, seppur mantenendo una politica accomodante. Il 2013 e stato anche testimone dello scontro tra Democratici e Repubblicani sull approvazione del bilancio federale e sullo sforamento del tetto del debito. Le difficolta di trovare un accordo su l innalzamento del tetto del debito pubblico hanno portato alla chiusura temporanea del settore pubblico federale nelle prime settimane di ottobre, con rischi di potenziali effetti negativi sulla dinamica di crescita L accordo sull incremento del tetto del debito pubblico e stato raggiunto a metà ottobre e ha determinato l immediata riapertura delle attività federale gli effetti della sospensione della attività sono risultati, ex post, molto contenuti. In Giappone, la crescita durante il 2013 si è attestata intorno al 2% (stabile rispetto al 2012), sostenuta dagli effetti positivi della politica di Abe, come testimoniato dal significativo recupero dell indice Tankan, tornato sui livelli più alti degli ultimi 5 anni. In Cina nel 2013 la crescita si è attestata su livelli mediamente più alti degli altri paesi emergenti asiatici, sostanzialmente stabile rispetto al 2012 (7,6%). L aumento delle esportazioni e dei consumi ha permesso di compensare il rallentamento degli investimenti, in particolare di quelli privati. Come nel progetto delle autorità di controllo, l aumento della domanda interna sta favorendo il bilanciamento dei conti con l estero: il surplus di conto corrente è sceso da livelli di oltre il 10% al 3%. Anche l inflazione è progressivamente diminuita, e si è stabilizzata in un range tra il 2 e il 3%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 4%. 12 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

13 Il contesto economico e di mercato L Eurozona ha continuato ad essere caratterizzata da debole crescita economica (- 0,4%) in gran parte dei paesi membri, nonostante una sensibile attenuazione degli effetti negativi della crisi del debito. Il 2013 segna l uscita dalla recessione iniziata nel 2011 anche grazie, a partire dal secondo trimestre, ai timidi segnali di ripresa dell area periferica, confermati poi nel corso del terzo trimestre, con il PIL che ha interrotto tecnicamente la fase recessiva sia in Spagna che in Italia (che complessivamente chiuderanno pero il 2013 rispettivamente a -1,3% e -1,8%). A fine anno l Irlanda (+0,6% a fine 2013) e ufficialmente uscita dal piano di aiuti; segnali incoraggianti sono arrivati anche dal Portogallo (-1,8%). La Germania (+0,5%), nonostante una temporanea fase di debolezza nella prima parte dell anno, e tornata ad esibire segnali di miglioramento dell economia confermati dagli indicatori anticipatori della congiuntura, mostrando una buona tenuta malgrado la fase di rafforzamento dell euro. Nel Regno Unito il 2013 e stato caratterizzato da un economia in netta ripresa, (1,4%). La crescita ha sorpreso al rialzo in tutti i principali settori (investimenti residenziali, consumi, export e investimenti delle imprese), sebbene i livelli di deficit di bilancio e di debito pubblico restino preoccupanti e il miglioramento del mercato del lavoro stenti a concretizzarsi in maniera significativa. Il tasso di disoccupazione infatti e sceso molto lentamente, e solo a fine 2013 e tornato sotto il 7,5%. Tra le principali componenti della crescita della zona Euro, i consumi pubblici hanno continuato a pesare negativamente, sebbene in maniera inferiore rispetto al 2012, risentendo dei piani di politica fiscale restrittiva attuati in tutti i principali paesi; i consumi privati hanno sofferto dell erosione del potere d acquisto dei consumatori, derivante sia dal calo dei redditi da lavoro che dell occupazione (scesa fino al terzo trimestre 2013). La domanda estera e l unica componente che non ha mostrato una flessione durante tutto l ultimo anno. In tale scenario l inflazione ha continuato a calare, in particolare negli ultimi due trimestri e soprattutto nell area periferica, per attestarsi a fine 2013 sotto all 1%, ben al disotto del target della BCE. Il timore dell instaurarsi di un trend disinflazionistico ha favorito l azione diretta della BCE sul tasso di riferimento, (passato da 0,75% a 0,5% a maggio e da 0,5% a 0,25% a novembre), alimentando al contempo la probabilita di possibili ulteriori interventi della Banca Centrale Europa con strumenti di politica monetaria non convenzionale. Tra questi citiamo le operazioni di finanziamento a lungo termine a favore delle banche (LTRO) a supporto delle condizioni di domanda e offerta di credito sia per le imprese che per le famiglie, con l obiettivo di migliorare la trasmissione della politica monetaria, e abbassare il livello di frammentazione bancaria. Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

14 Per l Italia, il 2013 si e chiuso con una crescita economica negativa pari a -1,9%, archiviando cosi il secondo anno consecutivo di recessione, sebbene in attenuazione rispetto al 2012 (quando la contrazione del PIL e stata del -2,5%). Sostenuto dalle esportazioni e dalla ricostituzione delle scorte, il PIL ha interrotto la sua caduta solo nel terzo trimestre del Gli indici di fiducia delle imprese a dicembre sono ulteriormente saliti, collocandosi sui livelli di inizio 2011 e prefigurando un miglioramento dell attivita industriale anche nei primi mesi del 2014, che rimarra tuttavia fortemente condizionato dalla debolezza della domanda interna, a causa della fragilita del mercato del lavoro, dell andamento del reddito disponibile e spendibile e della contrazione del credito bancario. In tale contesto, la crescita tendenziale dei prezzi al consumo1 e scesa dal 2,4% di gennaio allo 0,7% di dicembre risentendo sia della flessione dei prezzi energetici che della debolezza della domanda interna. 1 Misurata dal FOI (l'indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati). 14 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

15 Il contesto economico di mercato DINAMICA DEI MERCATI FINANZIARI Il mercato obbligazionario dell area euro nel 2013 e stato caratterizzato da un restringimento dello spread tra i titoli governativi periferici e core su tutte le scadenze, effetto combinato della complessiva diminuzione dei rendimenti dei titoli periferici e del rialzo di quelli tedeschi. La spinta ribassista sui rendimenti periferici e da attribuire principalmente agli acquisti degli investitori domestici, ma anche al progressivo incremento dell interesse degli investitori non domestici, determinato dalla ricerca di rendimenti piu elevati in un contesto di riduzione del rischio di break up dell Unione Monetaria Europea. Infatti, dopo un iniziale fase di allargamento dello spread dei periferici (lo spread BTP-Bund sulla scadenza 10 anni ha raggiunto il massimo dell anno 2013 a marzo a 350 punti base, in un contesto di aumento dei rendimenti), la decisione della BCE di intervenire in primavera con ulteriori misure di easing monetario ha favorito una inversione della dinamica dello spread. La riduzione di 25 punti base del tasso di riferimento (da 75 a 50 punti base) di maggio e coincisa con il raggiungimento del rendimento minimo dell anno sia sul BTP 10 anni (3,76%) che sul Bund 10 anni (1,16%). Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

16 Successivamente, il miglioramento dei dati macroeconomici in USA ha spinto la Federal Reserve ad annunciare la possibile riduzione degli acquisti di titoli di stato a partire dall ultimo trimestre dell anno (tapering): cio ha determinato l inizio di una fase di vendite dei titoli di stato USA, e per correlazione un aumento dei rendimenti in EU, sia per i titoli emessi dai paesi core che per i periferici. In seguito, la Federal Reserve ha calmierato i toni relativi ai tempi di inizio del tapering, sottolineando la gradualita con cui verra gestita la rimozione degli stimoli espansivi e rassicurando cosi gli investitori sul mantenimento dei tassi di interesse a zero a lungo. Nonostante cio, i rendimenti dei titoli governativi US hanno evidenziato una correzione solo parziale, mantenendo il trend di complessivo rialzo accentuato dall annuncio, nella riunione di dicembre, dell inizio della diminuzione degli acquisti che avra luogo a partire da gennaio Il rialzo dei rendimenti dei titoli governativi USA, unito ad un miglioramento dei dati macroeconomici anche in EU, ha determinato un rialzo dei tassi sui titoli governativi tedeschi, dove nel corso dell anno e progressivamente venuto meno l effetto flight to quality che aveva caratterizzato il biennio Nell arco del 2013 l incertezza sul mercato e significativamente diminuita sia sui titoli core che periferici, anche per effetto del minore impatto dei potenziali focolai di crisi sistemica rispetto al recente passato. In particolare la necessita di un programma di salvataggio per Cipro e Slovenia a inizio anno, i dati incerti sull esito delle elezioni politiche in Italia, oltre alle trattative per la concessione di un ulteriore tranche di aiuti alla Grecia, ed infine la potenziale crisi politica in Portogallo dello scorso luglio, hanno determinato rialzi dei rendimenti comunque contenuti nell entita e nella durata. Proprio in concomitanza con quest ultimo evento, infatti, e giunto l impegno della BCE a mantenere il costo del denaro su livelli bassi per un lungo periodo di tempo ( forward guidance ) tradottosi poi in un ulteriore taglio del tasso refi a novembre (da 50 a 25 punti base) al fine di frenare il trend di discesa dell inflazione determinato dalla continuazione del calo dei consumi e dalle politiche di austerita fiscale (in particolare nella periferia dell Europa). Il rendimento sul bund decennale, da 1,3% di gennaio 2013, ha raggiunto i minimi assoluti di 1,17% a giugno, in concomitanza con il rallentamento del processo di consolidamento a livello europeo, per poi chiudere l anno a 1,9%, registrando cosi un aumento di 60 punti base. Il rendimento sul btp a 10 anni e passato da 4.5% di gennaio 2013 a 4,1% di fine dicembre, mentre il rendimento sul btp a 2 anni da 2% di inizio anno all 1,3% di fine anno. La curva dei rendimenti si e appiattita nel corso dell anno, per effetto della forte domanda degli investitori domestici e stranieri dovuta alla diminuzione della percezione del rischio di credito per effetto dell azione della BCE e del miglioramento dei fondamentali. Lo spread btp bund sulla scadenza 10 anni, e di conseguenza passato da 318 punti base di inizio 2013 a 219 punti base di fine anno. 16 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

17 Il contesto economico di mercato Per quanto riguarda i mercati azionari, nel 2013 e proseguito il trend positivo intrapreso gia dal 2012 e alcuni listini come quelli americani e quello tedesco hanno raggiunto nuovi massimi storici, (Dow Jones sopra i punti, lo S&P500 sopra i 1800 e il Dax sopra i 9600 punti). Le motivazioni che hanno spinto al rialzo i mercati vanno ricercate principalmente nelle politiche monetarie espansive attuate dalle principali banche centrali, che hanno immesso nel sistema ingenti flussi di liquidita, e nel progressivo miglioramento dello scenario macro di alcune tra le principali economie internazionali. In Europa, nonostante la riduzione delle tensioni sui debiti sovrani dei paesi periferici e di alcuni paesi core, la performance dei listini europei e stata positiva ma inferiore a quella registrata da USA e Giappone a causa della persistente debolezza del quadro macroeconomico. Fa eccezione il mercato azionario tedesco che ha raggiunto i massimi storici sopra i punti spinto da una ripresa economica relativamente piu solida e dalla riconferma alle elezioni politiche di aprile di Angela Merkel alla guida del governo. In Giappone il brillante andamento del mercato azionario, che ha raggiunto punti ottenendo la migliore performance dal novembre 2007, e da ricondursi sia alle misure espansive straordinarie di politica monetaria annunciate dalla Banca centrale del Giappone (BoJ) nel mese di aprile (un nuovo consistente piano di acquisti di asset), sia all attuazione del nuovo piano di riforme per rilanciare l economia da parte del governo Abe, sia infine alla debolezza dello yen che ha favorito l export. In Cina e proseguito il rallentamento dell economia con una crescita che si ferma per il 2013 a 7,6%, inferiore al tasso del 7,7% del 2012 ma superiore al 7,5% previsto. Anche se la Cina continua a mantenere tassi di crescita tra i piu elevati, il dato e quasi la meta di quello registrato nel 2009 (pari al 14,2%) ed e in diminuzione per il terzo anno consecutivo. Tra le cause che hanno determinato tale riduzione vi e un aumento del costo del lavoro, problematiche ambientali, domanda globale debole ed eccesso di capacita produttiva in certi settori. Per quanto riguarda le divise e in particolare la valuta europea, il 2013 e stato un anno che ha visto un andamento divergente tra la prima e la seconda parte dell anno. Nei primi sei mesi abbiamo infatti assistito ad una fase di relativa debolezza dell euro, che dopo aver toccato un massimo contro dollaro ad inizio anno sopra area 1,37, ha iniziato un movimento al ribasso nei mesi successivi, sebbene non uniforme, trovando successivamente un forte sostegno in area 1,28/1,30. La seconda parte dell anno e stata caratterizzata da un progressivo apprezzamento della valuta europea, sostenuta da dati macro europei positivi (sebbene non unidirezionali) durante l estate che hanno dato luogo ad un ritorno degli investitori esteri; successivamente la valuta e stata sostenuta dall introduzione della forward guidance da parte della BCE (con la conferma del mantenimento di condizioni monetarie accomodanti e tassi bassi) e dal progressivo aumento della probabilita dell inizio del tapering in USA. Il 2014 dovrebbe essere un anno di prosecuzione dell espansione globale, sebbene su ritmi moderati. Le aree emergenti, in particolare la Cina, dovrebbero essere impegnate nel processo di riforme economiche strutturali al fine di raggiungere un processo di sviluppo piu equilibrato: tale processo potrebbe comunque causare, almeno temporaneamente, un ulteriore rallentamento della crescita. Nonostante cio, l uscita definitiva dalla recessione dell area euro, l accelerazione della congiuntura americana e il consolidamento del ciclo economico giapponese dovrebbero favorire anche una ripresa del commercio globale e fornire pertanto successivamente stimoli positivi anche alle economie emergenti. In tale scenario le pressioni inflazionistiche dovrebbero rimanere contenute, dato che l abbondante liquidita nel sistema non sembra minacciare il surriscaldamento dei prezzi. Cio e particolarmente vero per l area euro dove la congiuntura pur se in miglioramento, resta debole, richiedendo la prosecuzione di un orientamento estremamente accomodante da parte della BCE senza l esclusione di ulteriori interventi di politica monetaria espansiva, sia convenzionale che non convenzionale. E prioritario infatti un recupero della dinamica del credito, che permetterebbe una migliore trasmissione della politica monetaria ed un abbassamento del livello di frammentazione bancaria. In questa dimensione e fondamentale lo sforzo profuso dalla BCE nel definire e realizzare il processo di valutazione dei bilanci bancari dell Area Euro (Comprehensive Assessment) che si e avviato a novembre 2013 e si concludera a novembre Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

18 L ANDAMENTO DEL MERCATO ASSICURATIVO Pur nel difficile quadro macroeconomico che, anche nel 2013, ha interessato l Italia, il mercato assicurativo vita ha avuto un andamento decisamente positivo. Dalle prime analisi dei dati ad oggi disponibili, si puo infatti presumere che il complesso delle Imprese operanti in Italia (Italiane, extra UE ed UE) abbia raggiunto un fatturato complessivo pari all incirca a 85 miliardi di Euro, + 18,1% rispetto al Tale valore, se confermato, rappresenterebbe una inversione di tendenza rispetto al decremento registrato sia nel 2011 che nel 2012 (-11% medio nel periodo). Tale risultato e sostanzialmente spiegato da circa 74 miliardi di Euro di nuova raccolta (+31%) e circa 12 miliardi di premi di annualita successive (+2%) emesse nel corso del 2013 ma relative a contratti emessi negli anni precedenti. All importante crescita della nuova raccolta contribuiscono in modo consistente, per un 16% del totale, 12 miliardi (+38%) di premi emessi da imprese UE operanti in Italia in regime LPS, prevalentemente appartenenti a gruppi bancari ed assicurativi di diritto italiano, alle quali non si applica pero lo stesso sistema regolamentare, specialmente quello afferente all ambito distributivo, vigente per le compagnie italiane. Oltre all imprese UE, all ottimo risultato di crescita della nuova raccolta ha contribuito in modo consistente, oltre al canale postale (che ha incrementato la sua quota di mercato dal 14,6% del 2012 al 15,5% del 2013) anche il canale bancassurance che rappresenta circa il 44% della complessiva raccolta vita. Positiva anche la crescita - anche se inferiore rispetto alla media di mercato - del canale agenti (+6,8%) con un incidenza sulla raccolta complessiva che scende intorno al 23,6% rispetto al 27% del In flessione, per contro, la raccolta del canale dei promotori (-15% circa ) che scontano in parte la forte crescita realizzata nel Per quanto attiene la struttura della nuova raccolta, il Ramo I cresce del 36% e rappresenta circa i due terzi del totale nuovi premi. Il Ramo III cresce a ritmi inferiori della media (+22%) e riduce leggermente il suo peso ad un terzo del totale. Poco meno dell 80% della raccolta di questo Ramo, circa 19,5 miliardi di Euro in valore assoluto, e spiegata da prodotti del tipo unit classiche collocate in modo prevalente dal canale bancario (+57%, 5,3 miliardi in valore assoluto). Cresce in modo vertiginoso la raccolta delle cosiddette unit linked protette 4,2 miliardi in valore assoluto, di cui 3,2 collocati da imprese operanti in LPS, mentre e del tutto irrilevante la raccolta di Index Linked, sostanzialmente non piu distribuite in Italia. Il totale delle polizze complessivamente vendute nel corso del 2013 e stato di circa 3,3 milioni di contratti (+9% rispetto al 2012). Continua il decremento delle forme di puro rischio, -2,2%, che si aggiunge al -13% del Nel complesso tale forme rappresentano il 17% del totale. Segnali di rallentamento anche sul fronte previdenza integrativa dove, per la prima volta dopo diversi anni, la raccolta di nuovi piani individuali pensionistici scende di quasi due punti percentuali, attestandosi in valore assoluto a Assolutamente irrilevante la raccolta di contratti sul Ramo IV, relativa alle forme assicurative sulla non autosufficienza e malattie gravi, poco piu di in tutto l anno, meno dell 1% del totale. Dal punto di vista delle forme di offerta, la raccolta a premio unico rappresenta poco piu del 50% dei nuovi contratti e circa il 95% della massa dei nuovi premi, con un forte incremento di premio medio che sale a 42 mila Euro contro i 26 mila Euro del L altro 50% dei contratti e stipulato in forme ricorrenti. L analisi che complessivamente emerge da questi dati evidenzia alcuni chiaroscuri. La crescita dei volumi sembra infatti essere strutturalmente solida, con un trend piu definito e non dipendente da rimbalzi tecnici. Anche il mix tra i Rami torna ad essere piu equilibrato rispetto al passato cosi come il mix tra le forme a premio annuo e unico. Gli aspetti meno positivi sono invece individuabili sull arretramento del mercato dalle forme piu tipicamente assicurative e ad immediata valenza sociale come la protezione dai rischi e, soprattutto, i rischi connessi alla longevita previdenza e non autosufficienza -, ambiti sui quali si rileva una scarsa attivita sia del canale bancario, tranne qualche importante eccezione, sia del canale dei promotori finanziari. In questi ambiti si muovono invece ancora i canali tradizionali ma il loro apporto e comunque molto limitato in valore assoluto rispetto la dimensione del bisogno sociale espresso dalla domanda. Il mercato Vita nel suo complesso sembra quindi aver ritrovato un proprio equilibrio ed una propria crescita, ma nel contempo non ha mostrato ancora nel 2013 di essere in grado di giocare con efficacia quel ruolo di terzo pilastro previsto nel nuovo sistema di welfare, che prevede sui temi sociali economicamente piu rilevanti una perfetta integrazione tra servizio pubblico e quello privato, verso cui il nostro Paese dovra irrinunciabilmente posizionarsi. 18 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

19 La dinamica della gestione LA DINAMICA DELLA GESTIONE Come indicato in precedenza, l esercizio 2013 si chiude con un utile netto di 238,2 milioni di Euro rispetto a 530,9 milioni di Euro del Al riguardo occorre rilevare come alla formazione dell utile 2012 abbiano contribuito riprese nette di valore su titoli per circa 290 milioni, a cui si aggiungono gli effetti derivanti da un differente mix commerciale che ha visto, nel corso dell esercizio 2012, la commercializzazione anche di prodotti di Ramo III e con specifica provvista di attivi che assicurano una maggiore contribuzione economica al momento del collocamento, rispetto ai prodotti tradizionali di Ramo I che generano valore in modo uniforme durante la vita del contratto. Infine, si segnala che alla formazione del risultato netto incidono in misura significativa le novita fiscali introdotte nel mese di novembre che hanno previsto, tra l altro, un addizionale IRES dell 8,5% per il 2013, con un maggior onere fiscale di circa 49 milioni di euro. Gestione Vita Con riferimento all andamento produttivo e di portafoglio, come indicato in precedenza, nel corso del 2013 i premi di competenza, al netto della quota in riassicurazione, raggiungono a fine anno un importo di milioni di Euro, in crescita del 25,3% rispetto a milioni di Euro del La variazione delle riserve tecniche, complessivamente pari a milioni di Euro (7.439 milioni di Euro nel 2012), si riferisce principalmente al corrispondente incremento delle passività assicurative curative per effetto delle menzionate dinamiche commerciali. Gli oneri relativi ai sinistri per prestazioni assicurative alla clientela sono risultati nel corso del periodo complessivamente pari a circa milioni di Euro, comprensive di scadenze di polizze per circa 2,2 miliardi di Euro. L incidenza dei riscatti rispetto alle riserve iniziali si attesta intorno al 4,3%, in calo rispetto al 4,9% del 2012 e ampiamente inferiore rispetto al dato medio di mercato. Per l attività di distribuzione ed incasso sono state corrisposte all intermediario Poste Italiane provvigioni complessivamente pari a circa 309 milioni di Euro (218 milioni di Euro al 31 dicembre 2012), con una competenza economica pari a 295 milioni di Euro (207 milioni di Euro al 31 dicembre 2012). Le altre spese di gestione (al netto dei costi afferenti l attività di liquidazione dei sinistri e di gestione degli investimenti) ammontano complessivamente a 48,4 milioni di Euro, con un incremento del 5,8% rispetto ai 45,9 milioni di Euro del 2012 per effetto sia del rafforzamento dell organico che dei costi sostenuti nel corso dell esercizio correlati ad importanti progetti informatici finalizzati ad una rivisitazione funzionale/infrastrutturale dei più importanti sistemi di supporto al business. L incidenza dei complessivi costi di funzionamento sia sui premi che sulle riserve medie si mantiene comunque in linea con il 2012 e al di sotto dei livelli espressi dal mercato. I proventi netti derivanti dagli investimenti, ammontano, con riferimento ai valori attribuibili alla Classe C, a 2.246,1 milioni di Euro sostanzialmente in linea rispetto ai 2.238,9 milioni di Euro del 2012 per effetto contrapposto sia dell aumento delle masse gestite (maggiori interessi e competenze) sia della diminuzione delle riprese di valore dovuta alle dinamiche dei mercati finanziari, che in base alla composizione del portafoglio degli investimenti della Compagnia aveva prodotto i suoi effetti positivi nello scorso esercizio. I risultati finanziari degli investimenti di Classe D mostrano un saldo positivo complessivamente pari 715 milioni di Euro (1.356 milioni al 31 dicembre 2012), completamente riflesso nella variazione delle corrispondenti riserve tecniche. Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

20 La valutazione delle controllate e consociate alla corrispondente frazione di patrimonio netto, esprime proventi netti per circa 3,8 milioni di Euro riferiti alla quota di competenza del risultato di periodo. I proventi netti relativi al conto non tecnico, complessivamente pari a 106,5 milioni di Euro (104,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2012), si riferiscono principalmente alla quota di utile trasferita dal conto tecnico, agli interessi attivi sui conti correnti bancari e postali al netto degli interessi passivi corrisposti sui prestiti subordinati sottoscritti dalla Capogruppo. Il saldo della gestione straordinaria, negativo complessivamente per circa 9,2 milioni di Euro (77 milioni di Euro al 31 dicembre 2012),è imputabile principalmente alle minusvalenze nette derivanti dall alienazione di fondi comuni di investimento a capitale garantito classificati nell attivo durevole che, alla fine dell esercizio, la Compagnia ha dismesso, nell esclusivo interesse degli assicurati, reinvestendo la liquidità generata in titoli che assicurano un rendimento più stabile nel medio periodo e coerente con il rendimento atteso degli investimenti della Compagnia. Gestione Danni I premi di competenza sono risultati pari a 1,8 milioni di Euro, rispetto ai 2 milioni di Euro dello scorso esercizio. La produzione, trattandosi di un portafoglio in run off, fa riferimento esclusivamente alle rate successive delle polizze emesse antecedentemente al mese di aprile 2010, data corrispondente all avvio della commercializzazione dei prodotti danni da parte della controllata Poste Assicura. Gli oneri per sinistri al netto delle cessioni in riassicurazione risultano pari a 355 migliaia di Euro (480 migliaia di Euro al 31 dicembre 2012). Alla luce di quanto esposto, il risultato del conto tecnico, al netto del lavoro ceduto, evidenzia un risultato positivo per circa 1,3 milioni di Euro (1,5 milioni di Euro nel 2012). Come descritto in seguito nella parte C Altre Informazioni, nel mese di dicembre è stata presentata all IVASS, in una logica di razionalizzazione/ottimizzazione delle attività e per conseguire le opportune sinergie all interno del gruppo assicurativo, apposita istanza di autorizzazione per un operazione di cessione a titolo oneroso del portafoglio danni di Poste Vita a favore della controllata Poste Assicura. 20 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

21 L attività industriale L ATTIVITÀ INDUSTRIALE LE DINAMICHE COMMERCIALI Come indicato in precedenza, stante il contesto economico in cui la Compagnia ha operato, i risultati commerciali conseguiti, con una produzione complessiva pari ad milioni di Euro (+25,2% rispetto al 2012) sono assolutamente eccellenti. Tenuto conto che la produzione del mercato italiano si attesta intorno agli 85 miliardi di euro (fonte ANIA), in termini di quota di mercato sui premi complessivi la quota di mercato della compagnia sale dal 14,6% del 2012 al 15,5% atteso per fine (dati in milioni di euro) Premi dell'esercizio 31/12/13 31/12/12 31/12/11 Variazione Ramo I , , , ,5 38,7% Ramo III 79, , ,1 (1.018,6) (92,8%) Ramo IV 0,8 0,1-0,7 1340% Ramo V 62,9 26,5 74,8 36,4 137,0% Premi dell'esercizio lordi "vita" , , , ,0 25,3% Premi ceduti (11,1) (9,1) (7,8) (2,0) 21,8% Premi dell'esercizio netti "vita" , , , ,0 25,3% Premi Infortuni e Malattie 3,1 3,2 4,9 (0,1) (3,9%) Premi ceduti in riassicurazione (1,3) (1,2) (1,7) - 0,1 7,4% Variazione della riserva premi 0,0 0,1 0,2 (0,1) (80,2%) Variazione della riserva premi a carico riass. (0,0) (0,0) (0,1) 0,0 (81,5%) Premi dell'esercizio netti "danni" 1,8 2,0 3,3 (0,3) (12,4%) Totale Premi netti dell'esercizio , , , ,8 25,3% La composizione dei premi lordi vita risulta la seguente: (dati in milioni di euro) Composizione premi lordi "vita" 31/12/13 31/12/12 Variazione Premi periodici 814,8 559,6 255,2 45,6% - di cui prima annualità 305,4 162,7 142,6 87,6% - di cui annualità successive 509,5 396,9 112,6 28,4% Premi unici , , ,7 24,1% Totale , , ,0 25,3% Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

22 Nella tabella seguente si riporta il dettaglio della nuova produzione, complessivamente pari a milioni di euro, in crescita del 24,5% rispetto ai del (dati in milioni di euro) Nuova produzione 31/12/13 31/12/12 Variazione Ramo I , , ,8 38,4% Ramo III 79, ,8 (1.018,6) (92,8%) Ramo IV 0,7 0,1 0,6 n.s. Ramo V 62,9 26,5 36,4 137,0% Totale , , ,1 24,5% L attivita commerciale, nel corso dell esercizio, rispondendo alla ricerca di sicurezza della nostra clientela, e stata indirizzata quasi esclusivamente alla commercializzazione di prodotti d investimento e risparmio di Ramo I (prodotti tradizionali con gestione separata), mentre marginale e risultata la contribuzione derivante dal collocamento di prodotti di Ramo III. La Compagnia ha, inoltre, consolidato la propria leadership assoluta anche nel mercato della previdenza, con un livello complessivo di adesioni a Postaprevidenza Valore che ha superato le unita (oltre nel solo 2013), collocando il fondo pensione della Compagnia al primo posto nella graduatoria per adesioni complessive in portafoglio tra tutti i fondi pensione operanti in Italia. Positivi sono stati anche i risultati afferenti la vendita di polizze di puro rischio (temporanee caso morte), vendute stand alone (al di fuori, cioe, di operazioni bundled con prodotti di natura finanziaria), con oltre nuove polizze vendute nell anno, mentre circa sono state le nuove polizze di prodotti, sempre di puro rischio, ma in bundle agli impegni finanziari conseguenti a Mutui e Prestiti collocati presso la rete di Poste Italiane. Nel corso del 2013, infine, la Compagnia ha sostenuto con iniziative commerciali mirate alla commercializzazione di un prodotto Long Term Care ( LTC ) a premi ricorrenti per la protezione dal rischio di non autosufficienza (attraverso erogazione di una rendita vitalizia). Alla data del 31 dicembre 2013 il numero dei contratti in portafoglio ammonta a circa 5,3 milioni con un incremento complessivo del 12,2% rispetto al 2012 (pari a 4,7 milioni) Movimentazione Consistenze Nuovi Liquidazioni Consistenze contratti al contratti e decadenze al Tradizionali ( ) Capitalizzazione (10) 500 FIP (3.177) Index linked ( ) Unit linked (5.580) TCM e LTC (23.186) Collettive (24.475) Totale ( ) Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

23 L attività industriale LA STRUTTURA DISTRIBUTIVA Per il collocamento dei propri prodotti, Poste Vita si avvale degli Uffici Postali della Capogruppo Poste Italiane S.p.A. - Societa con socio unico - Patrimonio BancoPosta, societa regolarmente iscritta alla lettera D del registro unico degli intermediari assicurativi di cui al Regolamento ISVAP n. 5 del 16 ottobre 2006, la cui convenzione e stata prorogata fino al mese di marzo 2019 con tacito rinnovo alla scadenza. La rete di vendita di Poste Italiane S.p.A. e costituita da oltre Uffici Postali presenti sul territorio nazionale. I contratti assicurativi vengono sottoscritti all interno degli Uffici Postali da personale qualificato e debitamente formato. L attivita di formazione della rete del personale abilitato alla vendita dei prodotti e proseguita in conformita alle linee guida previste dalla normativa. I programmi di aggiornamento professionale per l intero anno 2013, hanno riguardato sia le novita di prodotto, sia i moduli di carattere tecnico assicurativo e previdenziale. Questi ultimi sono nati con la finalita di sviluppare la professionalita degli addetti all intermediazione, non solo in termini di specifiche competenze in relazione al prodotto offerto, ma anche con riferimento a tematiche piu generali di welfare e di definizione dei bisogni della clientela. Ogni iniziativa di formazione e progettata, convalidata ed erogata ai primi riferimenti della formazione di Poste Italiane S.p.A. a cura del competente ufficio di Poste Vita S.p.A., compagnia capogruppo del Gruppo assicurativo Poste Vita (in alcuni casi con il supporto di societa di formazione esterne, specializzate nel settore assicurativo). Dal punto di vista organizzativo nel corso del 2013, si e consolidata all interno del Gruppo Poste Vita, la struttura di presidio territoriale, rappresentata dai Tecnici di Area, impegnati su determinate Aree Territoriali della rete di Poste Italiane. La funzione dei Tecnici di Area e quella di supporto e formazione sul campo in termini di expertise assicurativo oltre che tecnico commerciale. In aggiunta la Compagnia ha potenziato il proprio modello di servizio a supporto della clientela in logica multicanale, attraverso il potenziamento del proprio sito web con servizi di consulenza alla clientela, il rilascio di un area riservata per i clienti in portafoglio ed il potenziamento del call center accessibile tramite numero verde. Il modello di servizio multicanale e sviluppato anche a supporto della rete distributiva, in sinergia e ad integrazione con il ruolo centrale degli Uffici Postali nel rapporto con la clientela. Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

24 GLI ONERI RELATIVI AI SINISTRI Gli oneri relativi ai sinistri, al netto delle cessioni in riassicurazione, per prestazioni assicurative sono risultati nel corso dell esercizio complessivamente pari 5.187,9 milioni di Euro rispetto ai 5.456,3 milioni di Euro del (dati in milioni di euro) Oneri relativi ai sinistri 31/12/13 31/12/12 Variazione Somme pagate di competenza 5.183, ,1 (267,5) (4,9%) Ramo I 3.936, ,8 751,8 23,6% Ramo III 1.224, ,6 (1.021,3) (45,5%) Ramo V 21,4 20,1 1,3 6,5% Rami Danni 1,3 0,6 0,7 101,2% Spese di liquidazione 7,8 7,0 0,8 11,0% Quote a carico riassicuratori VITA (2,7) (1,7) (1,0) 56,4% Quote a carico riassicuratori DANNI (0,8) (0,1) (0,7) 564,9% Totale Oneri relativi ai sinistri al netto cessioni in riassicurazione 5.187, ,3 (268,4) (4,9%) Per quanto attiene ai riscatti, il dato ammonta complessivamente a circa 2.349,6 milioni di Euro, in linea rispetto al dato del 2012 (2.345,3 milioni di Euro); l incidenza sulle riserve iniziali e pari a circa il 4,3%, rispetto al 5,3% del precedente esercizio, e comunque inferiore rispetto ai livelli di mercato. La tabella seguente illustra la distribuzione delle liquidazioni per tipologia: (dati in milioni di euro) Composizione oneri relativi ai sinistri per causale 31/12/13 31/12/12 Variazione Somme pagate di competenza 5.183, ,1 (267,5) (4,9%) Sinistri 677,3 576,5 100,8 17,5% Riscatti 2.349, ,3 4,4 0,2% Scadenze periodiche 1.839, ,7 (570,9) (23,7%) Cedole 315,4 117,8 197,6 167,8% Altro 0,2 0,2 0,0 25,0% Ramo Danni 1,3 0,6 0,6 95,3% Spese di liquidazione 7,8 7,0 0,8 11,0% Quote a carico riassicuratori VITA (2,6) (1,7) (0,9) 52,2% Quote a carico riassicuratori DANNI (0,8) (0,1) (0,7) 564,9% Totale Oneri relativi ai sinistri al netto cessioni in riass , ,3 (268,4) (4,9%) LA POLITICA RIASSICURATIVA Nel corso del 2013, sono state sostanzialmente mantenute inalterate le politiche riassicurative adottate negli anni passati, e sono pertanto proseguiti gli effetti dei trattati in corso afferenti le polizze TCM. I premi ceduti in riassicurazione ammontano per i Rami Vita a 11,1 milioni di Euro mentre per i Rami Danni a 1,3 milioni di Euro. I sinistri in riassicurazione ammontano per i rami vita a 2,6 milioni di Euro mentre per i Rami Danni a 0,5 milioni di Euro. 24 Gruppo Poste Italiane Poste Vita 2013

25 La gestione patrimoniale e finanziaria LA GESTIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA Gli investimenti finanziari e le disponibilita liquide ammontano complessivamente a ,8 milioni in crescita, stante le dinamiche commerciali e l evoluzione dei mercati finanziari, del 17,6% rispetto ai ,3 milioni di Euro del (dati in milioni di euro) Investimenti finanziari 31/12/13 31/12/12 Variazione Partecipazioni 235,5 231,7 3,8 1,6% Azioni e quote 5,0 4,5 0,5 11,1% Quote di fondi comuni di investimento 1.511, ,4 (728,8) (32,5%) Titoli di Stato , , ,3 23,7% Obbligazioni Corporate , , ,9 37,2% Investimenti Finanziari di classe C , , ,9 23,4% Disponibilità liquide 792, ,3 (329,8) (29,4%) Ratei attivi su titoli 659,2 566,4 92,8 16,4% Investimenti e disponibilità liquide di Classe C , , ,9 22,1% Investimenti di Classe D 9.306, ,4 (408,3) (4,2%) Totale Investimenti Finanziari , , ,5 17,6% Le strategie e le linee guida degli investimenti vengono definite dal Consiglio di Amministrazione con apposite delibere quadro, con le quali vengono individuate sia le caratteristiche essenziali, in termini qualitativi e quantitativi, dei comparti di investimento ad utilizzo durevole e non durevole, sia le strategie per l operativita in strumenti derivati. Il processo di investimento prevede altresi un sistema di governance, che include anche organismi collegiali (Comitato Investimenti e Comitato Rischi). Relativamente all operativita in strumenti derivati, alla data del 31 dicembre 2013 gli unici strumenti derivati in portafoglio si riferiscono ai Warrant a copertura della componente indicizzata di alcuni prodotti di Ramo III. INVESTIMENTI DI CLASSE C Gli attivi finanziari detenuti dalla Compagnia attengono prevalentemente agli investimenti effettuati, a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti degli assicurati e relative a polizze vita di tipo tradizionale rivalutabile, la cui prestazione assicurata e parametrata al rendimento realizzato dalla gestione di attivita finanziarie iscritte in fondi all interno del patrimonio complessivo della Compagnia (cd. Gestioni Separate). Su tali tipologie di prodotto la Compagnia presta la garanzia di un tasso di rendimento minimo da riconoscere alla scadenza della polizza compreso tra lo 0% e l 1,5%. In virtu delle menzionate dinamiche commerciali e dei proventi conseguiti, gli investimenti finanziari di classe C sono cresciuti complessivamente dai ,5 milioni di Euro di inizio anno agli attuali ,4 milioni di Euro. Il portafoglio e investito prevalentemente in titoli di Stato (77% del totale) ed in obbligazioni corporate (20% del totale); una parte residua del portafoglio (circa il 3% del totale) e composta da quote di OICVM e in misura marginale da azioni. Inoltre, cosi come si evince dalla tabella seguente, e rimasta sostanzialmente invariata intorno al 56% la percentuale degli investimenti destinati al comparto immobilizzato. Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

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