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2 Indice relazione 0. premessa 1. quadro di riferimento normativo 2. il documento di piano 3. azioni strategiche per lo sviluppo del territorio - il sistema della mobilità e servizi - il sistema insediativo - il sistema ambientale e di valore ecologico 4. quadro programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune. 4.1 Piano Regionale di Sviluppo 4.2 Piano Territoriale Regionale Piano Territoriale d Area dei Navigli 4.3 Rete Ecologica Regionale 4.4 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 4.5 Piano di Azione Ambientale della Provincia 4.6 P.R.U.S.S.T. della zona pavese. intervento Quadro ricognitivo degli strumenti urbanistici sovracomunali vigenti 5.1 Piano Territoriale Paesistico Regionale tav.b - elementi identificativi e percorsi panoramici tav.c - istituzioni per la tutela della natura tav.d - quadro di riferimento degli indirizzi di tutela e di operatività immediata tav.e - viabilità di interesse paesistico 5.2 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale tav sintesi delle proposte: gli scenari di piano tav previsioni di tutela e valorizzazione delle risorse paesistiche tav quadro sinottico delle invarianti 6. Indagine socio- economica a scala comunale 6.1 Analisi demografica 6.2 Analisi del patrimonio abitativo 6.3 Ipotesi di fabbisogno per insediamenti abitativi Analisi delle attività economiche 7 Processo di pubblicizzazione e partecipazione 8 Quadro conoscitivo del territorio 8.1 Il sistema dei vincoli 8.2 Analisi storico urbanistica 8.3 Analisi dello stato di attuazione del PRG vigente - destinazioni residenziali - standard urbanistici previsti dal PRG vigente 8.4 Lo stato di fatto del territorio comunale 8.5 Studio geologico comunale 8.6 Il piano di zonizzazione acustica 8.7 Lo studio paesistico di dettaglio - ambito Barco Certosa. 8.8 Sensibilita paesistica del sito arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 1

3 9 Quadro delle azioni strategiche di piano - Premessa - Compensazione, perequazione ed incentivazione urbanistica - Sistema delle infrastrutture e della mobilità: funzioni e misure di controllo - Sistema della naturalità: funzioni e misure di controllo - Sistema urbano: funzioni e misure di controllo 10 valutazione ambientale strategica 11 ambiti di trasformazione - schede degli ambiti di trasformazione 12 dati quantitativi riassuntivi degli Ambiti di Trasformazione Allegati grafici: Tav. 1.1 mosaicatura dei PRG dei comuni contermini Tav. 1.2 uso del suolo del territorio comunale Tav. 1.3 sistema della viabilità Tav. 1.4 mappatura delle istanze sul PRG vigente arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 2

4 0. Premessa La Regione Lombardia ha emanato nel marzo 2005 la nuova legge urbanistica per il Governo del Territorio che ha rappresentato un importante strumento per tradurre sul territorio scelte ambientali nell ottica della promozione di uno sviluppo sostenibile e compatibile con le peculiarità del territorio, nonchè di un adeguata difesa dei caratteri paesistico ambientali e socioculturali presenti. L Amministrazione comunale ha dato avvio ufficiale al procedimento di redazione del Piano di Governo del Territorio con delibera di Giunta n. 40 del , nella quale è stato approvato il Documento Programmatico con gli indirizzi e obiettivi del PGT. A seguito della elezione della nuova Amministrazione, nel giugno 2009, tali obiettivi sono stati in parte rivisti ed approvati con delibera di Giunta n. 155 del L approvazione della nuova legge regionale di Governo del Territorio ha richiesto all Amministrazione comunale un complesso lavoro di supporto al nuovo processo di pianificazione, il quale introduce un metodo che interrompe la tradizionale disciplina urbanistica consolidata in base al principio di sussidiarietà, abbandona il sistema pianificatorio gerarchico e discendente a favore di un processo ascendente, partecipato e consensuale. Le motivazioni che hanno indotto l Amministrazione comunale a predisporre un nuovo strumento urbanistico comunale derivano quindi dalla necessità di adeguare il vigente P.R.G. alla recente normativa urbanistica, rivedendone i criteri fondanti anche alla luce dell esaurimento delle previsioni insediative vigenti, e assumendo quindi linee guida che si ispirano ad obiettivi di sviluppo sostenibile e compatibile con le specificità del territorio comunale. 1. Quadro di riferimento normativo Ai sensi dell articolo 7 della legge regionale 12/2005 per il governo del territorio, riguardante le Modalità per la pianificazione comunale, sono state fornite indicazioni generali, valide per tutti i Comuni della Lombardia, che evidenziano i principi del nuovo quadro della pianificazione urbanistica comunale. Come recita la stessa legge : il governo del territorio si attua mediante una pluralità di piani, fra loro coordinati e differenziati, i quali, nel loro insieme, costituiscono la pianificazione del territorio stesso. In particolare per il livello regionale, il Piano Regionale Territoriale (PTR) ed il Piano Territoriale Regionale d Area (PTRA); a livello provinciale il PTCP, e a livello comunale il Piano di Governo del Territorio (PGT). Il piano territoriale regionale e quello provinciale, hanno efficacia di orientamento ed indirizzo, fatte salve le previsioni che, ai sensi della L.R. 12/2005, abbiano efficacia prevalente e vincolante. Per gli strumenti di pianificazione provinciale e comunale, inoltre, la predetta legge stabilisce tempi e modalità di adeguamento alla stessa. Proprio su questi assunti la nuova legge regionale di riforma della strumentazione urbanistica per il governo del territorio, prefigura, per l ambito comunale, il Piano di Governo del Territorio (PGT), articolato in tre tipologie di atti che configurano l assetto dell intero territorio comunale, e verranno di seguito meglio specificate: Documento di Piano Piano dei Servizi Piano delle Regole arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 3

5 Il Documento di Piano sancisce l entrata in vigore del modello del piano direttore, da coniugare attraverso indici e funzioni per le aree di trasformazione, e da attuare con elevata libertà a mezzo di piani attuativi. Gli aspetti regolamentativi e gli elementi di qualità urbana e ambientale sono affidati al Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi, i quali, seppure dotati di autonomia di elaborazione previsione ed attuazione, devono interagire con il Documento di Piano per definire le strategie e gli obiettivi prefigurati dal Documento stesso. Va infine ricordato che tanto il concetto di perequazione che di compensazione sono stati configurati, ai sensi dell art. 8 comma 2 lettera g. della legge, come istituti facoltativi rimessi alla discrezionalità delle amministrazioni locali. Le previsioni contenute nel Documento di Piano, espressioni della strategia complessiva di sviluppo delineata dal PGT, non producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli, mentre la conformazione degli stessi avviene attraverso il Piano dei Servizi, il Piano delle Regole, i Piani Attuativi ed i Programmi Integrati di Intervento. In particolare il Piano dei Servizi rappresenta uno strumento fondamentale per il raggiungimento dei requisiti di vivibilità e di qualità urbana che il governo del territorio locale deve perseguire. Infatti il sistema dei servizi, elemento centrale nell organizzazione e nella configurazione del territorio, conferisce agli immobili ed alle aree di interesse pubblico la funzione di sostegno e connessione tra le varie parti del territorio. Va aggiunto a questo aspetto consueto per la tipologia delle attrezzature di interesse e uso pubblico, la possibilità, offerta dalla nuova Legge per il Governo del Territorio, di valutare e prevedere aree per l Edilizia Residenziale Pubblica e di comprendere nello stesso Piano gli assetti dei servizi che si sviluppano nel sottosuolo. Sulla base del quadro conoscitivo del territorio comunale messo in luce nel Documento di Piano, il Piano dei Servizi deve fornire il contesto territoriale di riferimento per la fruizione dei Servizi di carattere locale e sovralocale; definire il quadro dei servizi presenti a livello comunale dandone una opportuna definizione per far emergere il livello prestazionale minimo e ottimale, eventuali carenze, fabbisogni e priorità di intervento. La mappatura del quadro previsionale di riferimento per il Piano dei Servizi deve riguardare il sistema dei servizi come censito ed analizzato da rappresentare insieme alle interrelazioni con il restante tessuto urbano e con il sistema verde a valenza ecologica ambientale; all aspetto cartografico si deve affiancare una precisa disciplina attuativa dello stesso. Il Piano delle Regole deve concorrere al perseguimento degli obiettivi enunciati dal Documento di Piano, e riguarda nello specifico sia le parti di territorio urbanizzato dove il tessuto urbano si è assestato e necessita pertanto di interventi conservativi, integrativi o sostitutivi, sia le parti del territorio non urbanizzate e non urbanizzabili perché destinate all agricoltura o perché non suscettibili di trasformazione urbanistica. Altresì recepisce e disciplina gli ambiti di trasformazione che caratterizzano il Documento di Piano, a completamento delle scelte attuative già avvenute. Sempre sulla base del quadro conoscitivo predetto nell ambito del Documento di Piano, il P.d.R. recepisce una serie di prescrizioni/previsioni di carattere sovralocale vigenti (PTCP, D.Lgs 2/2004 artt. 10, 11, 136, 142, 143); è specificamente orientato alla considerazione dei seguenti aspetti urbani e ambientali: tessuto urbano consolidato con particolare attenzione per gli elementi di antica formazione e di interesse storico artistico monumentale; arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 4

6 aree agricole, in coerenza con criteri e modalità desunti dalla pianificazione sovralocale vigente aree di elevato valore paesaggistico-ambientale, oggetto di salvaguardia e valorizzazione aree non soggette a trasformazione urbanistica (cave, ambiti di dissesto/frane, ambiti soggetti a rischio geologico e idraulico notevole, contesti di beni storicoculturali meritevoli di salvaguardia, contesti di elevata naturalità) i vincoli delle azioni di piano e le classi di fattibilità geologica edifici ed aree a rischio di compromissione e degrado, come emerse nel Documento di Piano. All aspetto cartografico, si accompagna la componente normativa che deve prevedere situazioni e specificità: del tessuto urbano consolidato (zona A, parametri urbanistici zone residenziali e produttive: quantità, Slp, Rc, H max e min, distanze, destinazioni non ammissibili, allineamenti e orientamenti) del sistema verde (qualità del paesaggio) del sistema agrario 2. Il Documento di Piano Al Documento di Piano spetta la definizione del contesto socio-economico e relazionale del territorio comunale di riferimento, nonché il relativo quadro conoscitivo, delineando le strategie complessive di sviluppo del PGT dalle quali discenderanno le regole ed i criteri per governare le diverse forme urbane. Come previsto all art. 8 della Legge di Piano di Governo del Territorio, il Documento di Piano ha il compito di definire: A. il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del Comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di programmazione regionale e provinciale, attraverso: atti e programmi emanati dagli Enti sovracomunali vigenti l indagine sul sistema socio-economico locale (specificità del sistema demografico, produttivo, culturale ecc.) il sistema dei vincoli vigenti le istanze dei cittadini B. il quadro conoscitivo del territorio comunale come risultante delle trasformazioni avvenute, mettendo in luce: il sistema delle infrastrutture e della mobilità i sistemi insediativi (produttivo e residenziale) l assetto e le dinamiche dei sistemi insediativi il sistema dei caratteri rilevanti sotto il profilo storico-monumentale il sistema agricolo il sistema naturalistico e paesaggistico l assetto geologico, idrogeologico e sismico comunale le vulnerabilità territoriali (paesaggio geologia e idrogeologia). arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 5

7 Sulla base degli elementi sopra citati, il documento di piano: individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale; determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, dell utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, della definizione dell assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale; determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di intervento per la residenza ivi comprese le eventuali politiche per l edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale; dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul territorio contiguo; individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di trasformazione, definendo i relativi criteri di intervento, preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storico monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, laddove in tali ambiti siano comprese aree qualificate a tali fini nella documentazione conoscitiva; determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale; definisce i criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione. Il documento di piano non contiene previsioni che producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli; ha validità quinquennale ed è sempre modificabile. Scaduto tale termine, il comune provvede all approvazione di un nuovo documento di piano. Al fine di dare piena attuazione ai principi di trasparenza, pubblicità, partecipazione e collaborazione, l Amministrazione Comunale ha inteso procedere alla stesura delle direttive per agevolare i propri cittadini nella lettura e comprensione degli obiettivi generali che si porrà il Piano di Governo del Territorio di Certosa di Pavia. Di seguito si schematizzano gli indirizzi generali rispetto ai quali il PGT declinerà le azioni opportune per il governo del territorio: 1. Definire, inquadrare e pubblicizzare alla cittadinanza i criteri che ispireranno la redazione del nuovo strumento di governo del territorio; 2. Definire e proporre il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune; 3. Definire e proporre il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute, inquadrando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili, e i beni di interesse paesaggistico o storico-monumentale, e le relative aree di rispetto, gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del paesaggio agrario e l assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo; arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 6

8 4. Definire gli obiettivi di tutela e qualità paesaggistica mediante: - la tutela e la gestione della componente naturalistica presente secondo indirizzi di carattere paesaggistico; - la tutela e la gestione del reticolo idrografico (canale Navigliaccio, Naviglio, reticolo irriguo) e del sistema vegetazionale di sponda ad esso collegato, la sensibilizzazione circa la valenza turisticoculturale-ricreativa dei corsi d acqua; - la tutela dell assetto idrogeologico del territorio; - la riqualificazione ambientale di ambiti degradati, abbandonati e/o sottoutilizzati - la valorizzazione del sistema agrario e la tutela e valorizzazione delle connotazioni ecologiche ambientali e paesistiche presenti; - la definizione della rete ecologica locale, e contestuale incremento della biodiversità, anche attraverso la promozione di aree protette di livello sovracomunale, l arricchimento del paesaggio con la creazione di siepi, filari, macchie boscate con essenze autoctone, la realizzazione di fasce verdi di appoggio alle principali infrastrutture e lungo il reticolo idrografico artificiale e naturale; - la previsione di opportune aree verdi di mitigazione degli impatti prodotti dall inquinamento atmosferico acustico e microclimatico, negli ambiti urbanizzati, sia residenziali che produttivi; - la tutela delle strade storiche in funzione della conservazione della struttura del fondo e dei manufatti connessi; - un adeguata gestione della rete di percorsi a fini ricreativo-turistici, anche con operazioni di tipo valorizzativo; 5. Definire lo sviluppo quantitativo del territorio comunale; 6. Determinare i criteri qualitativi per gli obiettivi di sviluppo complessivo del PGT (riqualificazione del territorio, utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, miglioramento dell assetto viabilistico e della mobilità, miglioramento dei servizi pubblici e di interesse generale); 7. Determinare, in coerenza con i predetti criteri di sviluppo, le politiche di intervento per: - i servizi di uso pubblico; - la residenza, ivi comprese le eventuali politiche per l edilizia residenziale pubblica, - le attività produttive, ivi compresa la distribuzione commerciale, evidenziando le eventuali scelte di rilevanza sovracomunale, - le attività terziarie ricettive. 8. Determinare le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale (PTR, PTCP Provincia di Pavia, Piano Paesistico di Dettaglio P.P.D.) e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale; 9. Definire la possibilità di attuare i criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione; 10. Verificare lo sviluppo sostenibile del territorio ed assicurare un elevato livello di protezione dell ambiente, attraverso la valutazione ambientale degli effetti sul territorio derivanti dall attuazione del Piano; I procedimenti di analisi, sintesi e valutazione dovranno: - seguire le fasi metodologiche definite dalla direttiva 2001/42/CE, integrate dalle disposizioni definite dalle norme Nazionali e Regionali in materia (D.Lgs 152/2006); arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 7

9 - ispirarsi ai principi contenuti nel Piano Territoriale Paesistico Regionale e nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale oltre che ai principi di sostenibilità definiti dal progetto di Agenda 21; 11. Definire il nuovo quadro di riferimento di norme ed indirizzi che contribuiranno al raggiungimento di una più elevata qualità urbana in tutti i suoi aspetti, omogeneità di tipologie edilizie per zone, politiche di riduzione dei consumi e sviluppo di un edilizia ecocompatibile, anche mediante la revisione del Regolamento Edilizio. In particolare per tutte le nuove costruzioni dovranno essere adottati criteri di progettazione e realizzazione desunti dal campo dell edilizia sostenibile e di qualità (bio-architettura e casa-clima). L'iniziativa che si intende perseguire vuole rappresentare un primo passo verso l'uso sistematico dei criteri propri dell'architettura sostenibile e vuole essere un concreto sprone anche per i futuri interventi sulle costruzioni esistenti, attraverso interventi da realizzare secondo i criteri della bioarchitettura e delle tecniche ecocompatibili. Dal punto di vista ambientale l Amministrazione Comunale, valuterà attentamente particolari aspetti ambientali al fine di pianificare il territorio per il contenimento dell inquinamento atmosferico, acustico, luminoso ed elettromagnetico. Dal punto di vista paesaggistico l Amministrazione Comunale intende corredare il piano di una approfondita analisi, che permetta di: - individuare eventuali ambiti da riservare a parco anche di interesse sovracomunale; - individuare i percorsi di interesse paesaggistico; - individuare e classificare i fabbricati connotativi dell architettura rurale; - individuare e caratterizzare gli ambiti aventi sensibilità paesistica omogenea. L Amministrazione Comunale di Certosa di Pavia intende riconoscere il nuovo PGT quale strumento di maggiore definizione paesistica, imponendo al regime dei suoli trattati, una disciplina volta alla specifica tutela e valorizzazione del paesaggio locale. arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 8

10 3. Azioni strategiche per lo sviluppo del territorio Il sistema dei Servizi pubblici Per servizi ed attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, si intendono: le strade, i parcheggi, il verde pubblico, il municipio, le scuole, la biblioteca, l auditorium, le strutture per lo sport, ecc. 1. La mobilità. L obiettivo è quello di creare diversi gradi di viabilità, in grado di regolare organicamente i flussi veicolari in funzione delle capacità di traffico delle infrastrutture e in funzione delle destinazioni d uso del territorio. Il raggiungimento di tale obiettivo dovrebbe consentire di razionalizzare i flussi veicolari con evidenti benefici sulla qualità ambientale complessiva del territorio e sul sistema della viabilità locale. I gradi di viabilità sono così suddivisi: - Viabilità principale (strade di interesse sovra locale); - Viabilità di secondo ordine: tutte le strade di interesse locale di connessione con la viabilità principale; - Viabilità di terzo ordine: tutte le restanti strade di interesse locale, riferibile ai soli residenti; Il PGT, con riferimento alle diverse componenti del sistema della mobilità, definisce le seguenti strategie di sviluppo: a. miglioramento del sistema viabilistico principale con la conferma della circonvallazione a ovest già prevista dal PRG vigente ma con possibilità di portare il tracciato più esterno, permettendo un più agevole collegamento con le frazioni e in particolare con Cascine Calderari, in funziona anche dell interconnessione con la nuova strada di accesso che collega la frazione con la SS35 all altezza della zona industriale esistente e considerando il piano di zonizzazione acustica. La realizzazione della tangenziale garantirebbe: - il declassamento del tratto urbano della SS35, che opportunamente riqualificato potrebbe diventare un viale urbano di ingresso al Comune e alla Certosa, attrezzato con spazi pedonali e ciclabili, di aggregazione e sosta, verde di arredo. - un più agevole collegamento tra le frazioni, il centro e la statale, un miglioramento del trasporto interurbano, nonché una riduzione del carico di traffico nel tratto abitato e di conseguenza della concentrazione di emissioni inquinanti. b. il PGT individuerà i tratti ove occorre un miglioramento della rete stradale (secondaria) esistente e l eventuale viabilità interna alle nuove previsioni insediative (di interesse locale). c. Creazione di un sistema mobilità ciclo-pedonale urbana (marciapiedi, piazzole di sosta per bici ecc.) per garantire collegamenti tra diversi ambienti del territorio e servizi pubblici (parchi, scuole, impianti sportivi) d. Completamento e integrazione della rete ciclabile urbana con quella intercomunale, con l obiettivo di creare una vera e propria rete alternativa a quella stradale, connessa al sistema arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 9

11 ambientale e quindi in appoggio alla strada interpoderale, ai corsi d acqua e ai corridoi ecologici in modo da costituire una vera e propria armatura verde fruibile. 2. I parcheggi pubblici. La carenza di parcheggi pubblici è uno dei principali problemi a cui dover trovare rimedio, soprattutto nelle aree di antica formazione. Oltre alle motivazioni storiche vanno aggiunte le aggravanti urbanistiche dovute alla presenza di strutture ricettive che incidono in modo ignificativo sulle carenze pregresse in tal senso. Il PGT pertanto intende creare un sistema di parcheggi pubblici di attestamento attraverso: a. la verifica del sistema parcheggi in particolare per quanto riguarda il centro storico e le zone a parco, b. la identificazione delle aree libere da edificazione e con caratteristiche morfologico strutturali adeguate, per la localizzazione di aree a parcheggio; c. l attivazione di edilizia negoziata per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla realizzazione dei parcheggi; d. la definizione di una metodologia per la valutazione adeguata delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, che tenga conto dei reali pesi insediativi e delle aggravanti urbanistiche esistenti 3. Il verde pubblico. L obiettivo proposto riguarda l organizzazione di spazi di verde pubblico attrezzato, integrati con una rete pedonale e ciclabile di connessione, evitando la creazione di spazi frazionati difficilmente gestibili e godibili dalla cittadinanza. In particolare il PGT prevede: a. la riconferma delle aree verdi a parco attrezzato previste dal vigente PRG; b. l individuazione di nuove aree per il verde pubblico con realizzazione da parte anche di soggetti privati mediante Piani attuativi e con cessione gratuita mediante meccanismi perequativi; 4. I servizi per l istruzione e di interesse comune Istruzione. Alla luce dell elevato incremento demografico registrato negli ultimi anni, l obiettivo riguarda l adeguato dimensionamento delle strutture scolastiche rispetto alle esigenze della popolazione futura, e la possibile attivazione di edilizia negoziata per la realizzazione di infrastrutture e strutture di supporto al servizio scolastico. Interesse comune. Alla luce della disponibilità attuale di strutture in tal senso, l obiettivo è il mantenimento delle strutture esistenti e la realizzazione di spazi, anche a gestione privata, per la promozione della cultura sul territorio. Il PGT pertanto prevede: a. ipotesi di rilocalizzazione funzionale di servizi esistenti (problematici per esigenze di gestione e fabbisogno) b. nuova previsione di servizi in aree più idonee a garantire un equilibrata distribuzione e fruizione a livello comunale (sede municipio, Ufficio postale, caserma carabinieri, riorganizzazione del plesso scolastico ecc.) da individuare sulla base di un attenta analisi quantitativa e qualitativa dello stato di fatto (Piano dei Servizi) e dei fabbisogni determinati della previsione insediativa, 5. L edilizia residenziale pubblica. arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 10

12 Per quanto concerne l edilizia agevolata, sovvenzionata o convenzionata, il Comune intende sostenere tali iniziative edilizie, anche alla luce delle maggiori attrattività che interesseranno il territorio e lo sviluppo comunale futuro. Le politiche di edilizia residenziale pubblica potranno peraltro integrarsi con le politiche di recupero e riqualificazione del centro storico, al fine di salvaguardare il degrado fisico e sociale di un ambito urbanistico di fondamentale importanza per la conservazione dell identità locale. Il sistema insediativo IL PGT persegue obiettivi generali, in relazione ad uno sviluppo ambientalmente compatibile delle aree residenziali, produttive, commerciali e turistiche: a. riqualificazione del tessuto degradato, dismesso o sottoutilizzato, considerato non come esternalità negativa di processi di trasformazione irreversibili ma come risorsa territoriale da sfruttare e valorizzare, in una logica di costruzione di politiche di riuso del territorio; b. ridotto sviluppo insediativo con espansione limitata e commisurata alle effettive necessità della popolazione residente, c. scelta delle nuove aree a seguito di un attenta analisi ambientale dei luoghi e sulla base di criteri oggettivi di sostenibilità; ovvero in aree compatibili dal punto di vista idrogeologico e senza compromettere ambiti di pregio ambientale e limitando il consumo di suolo, d. compattazione dell abitato privilegiando gli interventi nei lotti interclusi e in margine all edificato esistente; e. previsione di infrastrutture e servizi da cedere gratuitamente al comune con il meccanismo perequativo; f. limitazione delle altezze massime e contenimento della densità fondiaria edificabile; g. attenzione agli aspetti di contenimento energetico, da sviluppare con regole ed incentivi per favorire interventi di qualità non solo architettonica ma anche sostenibili dal punto di vista ambientale. La residenza. Il comune di Certosa di Pavia registra una popolazione residente al 2010 pari a abitanti, che negli ultimi anni è notevolmente incrementata passando infatti da 3395 ab. nel 2001 agli attuali abitanti residenti. Pertanto è presumibile una certa crescita demografica, compatibilmente con una efficace gestione di tutte le risorse ambientali presenti, per i seguenti fattori: - crescita della natalità; - presenza di servizi pubblici, che rendono tale ambito comunale, seppure territorialmente di cintura rispetto al capoluogo, competitivo e qualitativamente appetibile in quanto alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche che ne permettono un identificazione autonoma rispetto al sistema Pavia; - domanda esogena crescente. Il fenomeno va tenuto in considerazione in relazione alle scelte di sviluppo per il territorio comunale approntate in questa sede, che assegneranno a questo territorio una certa rilevanza sovracomunale e attrattività nelle politiche per la residenza. Considerato che, un andamento analogo a quello registrato nell ultimo periodo sarà insostenibile se valutato compatibilmente con gli obiettivi di salvaguardia delle risorse non rinnovabili del territorio comunale, e che l Amministrazione comunale intende perseguire gli arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 11

13 obiettivi di contenimento del consumo del suolo, di recupero dei volumi esistenti, e di coerenza con l assetto paesaggistico locale, è realistico ipotizzare una crescita più moderata rispetto all ultimo periodo censito. Pertanto il PGT persegue i seguenti obiettivi per la residenza: a. sviluppo adeguato alle reali necessità locali, tutela costruttiva, formale e materiale dell area riconosciuta come centro storico, senza pregiudicarne un recupero finalizzato ad un ambientazione d insieme e nel rispetto dei criteri tradizionali di realizzazione tipici del luogo; b. riqualificazione dei nuclei frazionali (Torriano, Semperone, Cascine Calderari) in termini di accessibilità, dotazione di servizi e sviluppo connesso alle esigenze locali in ambiti prospicienti il centro abitato (est), attento al rapporto tra margine urbano e aree agricole/ambientali (ovest-tutela). Necessità di creare (ove mancante) dei centri di quartiere (piazza, aree verdi, piccoli spazi commerciali ecc ), destinati alla rivitalizzazione del nucleo frazionale al fine di favorire relazioni comuni ed attività sociali; c. miglioramento qualitativo del patrimonio edilizio esistente, attraverso la proposta di interventi di recupero e di riqualificazione e connessione infrastrutturale tra le varie parti dell abitato; d. incentivazione al riuso degli edifici abbandonati o sottoutilizzati, attraverso una normativa flessibile ma attenta alla salvaguardia dei caratteri tradizionali dell edilizia rurale; e. incentivazione agli interventi che utilizzano sistemi di riqualificazione e contenimento energetico Le attività produttive e commerciali. Lo sviluppo produttivo pavese è principalmente legato alla realtà delle piccole e medie imprese, ed il Comune di Certosa di Pavia si inserisce in questa realtà con la presenza sul proprio territorio di piccole attività artigianali localizzate in ambito urbano e nell area industriale localizzata a sud dell abitato. Ad esse si aggiunge la rete commerciale formata principalmente da esercizi di vicinato. Trattandosi di un piccolo Comune della cintura urbanizzata pavese, la domanda commerciale si rivolge attualmente nell hinterland pavese. Pertanto il PGT deve porsi gli obiettivi di: a. incentivazione all insediamento di attività commerciali di vicinato b. completamento degli insediamenti esistenti mediante una riorganizzazione funzionale dei lotti, delle aree per servizi e della relativa viabilità di accesso e transito e riconferma dell ampliamento dell area produttivo-commerciale avviata attraverso la procedura di Accordo di programma nel 2005 (in attesa di ottenimento dei relativi pareri sovraordinati di competenza), c. ipotesi di riconversione dell insediamento produttivo dismesso (stabilimento Cademartori), con destinazione d uso da individuare in relazione al contesto ambientale ed alle esigenze funzionali del territorio comunale. Le attività turistiche, ricettive e ricreative. La capacità ricettiva attuale nel Comune di Certosa di Pavia è abbastanza limitata, soprattutto in relazione al richiamo turistico del complesso monumentale della Certosa ed alla possibilità che i turisti, usufruendo delle strutture alberghiere locali, allunghino i tempi di presenza, ora limitati alla visita giornaliera. arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 12

14 Le complessive politiche di tutela e valorizzazione del territorio previste dal PTCP di Pavia e richiamate dagli obiettivi generali del Piano, devono essere orientate a favorire l affluenza turistica, mediante interventi sulle strutture ricettive esistenti e azioni di promozione delle potenzialità locali, legate alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico. Ogni struttura turistica ricettiva dovrà fornire servizi e strutture al proprio interno per non gravare sulla dotazione pubblica offerta alla popolazione residente; mentre gli interventi dovranno essere realizzati con caratteristiche ecocompatibili ed essere inseriti nel contesto con opportuni criteri paesistici, atti a consentire un corretto inserimento ambientale. Il PGT si prefigge quindi i seguenti obiettivi puntuali: a. aumentare la valenza turistico-ricettiva del luogo connessa alla presenza di beni paesaggistici e architettonici di grande valore: monumento della Certosa, creando itinerari turistici (ad esempio il sistema di percorsi ciclabili previsto dal PRUSST) di collegamento tra l abitato, i nuclei frazionali e la Certosa per valorizzare (ed anche incentivare al recupero/riqualificazione) e rendere fruibili elementi testimoniali caratterizzanti il paesaggio ambientale ed insediativo pavese (es. il Naviglio con il recupero dei ponti e delle alzaie, le cascine e i beni storici e religiosi, i sistemi di colture agricole/arboree, l area parcheggio delle Piante ecc ) b. Incentivare la ricettività mediante agriturismo, bed and breakfast ed ostelli. Il Sistema ambientale, culturale ed ecologico Le aree agricole. Il sistema agroalimentare della provincia di Pavia si differenzia dalla maggior parte delle altre province lombarde per la generale prevalenza in tutto il territorio delle produzioni vegetali rispetto a quelle zootecniche. Anche il Comune di Certosa è rappresentativo di questa realtà provinciale, seppure entro i limiti di una piccola realtà comunale: il 51% della superficie territoriale risulta infatti coltivato dalle 3 aziende agricole presenti nel territorio comunale. L obiettivo dell Amministrazione è pertanto rivolto al mantenimento delle realtà agricole locali quale presidio a tutela del territorio, in special modo in coerenza con gli obiettivi delle recenti politiche Agricole Comunitarie, e attraverso l Incentivazione ed il recupero dei fabbricati rurali, un adeguata tutela dell assetto idrogeologico del territorio, e la conservazione del valore testimoniale dell architettura rurale presente. Le aree di salvaguardia ambientale e di valore ecologico. L analisi e la valutazione del paesaggio e dell ambiente sono elementi costitutivi e fondanti per la realizzazione delle scelte urbanistiche, che non possono più prescindere dalle considerazioni ambientali. Nello specifico il tema in oggetto è composto da analisi e studi di diversa natura con un unico denominatore comune, la sostenibilità ambientale. L art. 8 comma 2 lettera e) della LR 12/2005 definisce i temi da affrontare, ovvero la tutela ambientale, paesaggistica e storico-monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, ponendo la tutela degli elementi di pregio e la salvaguardia dai rischi ambientali, tra gli obiettivi primari del governo del territorio. arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 13

15 E pertanto compito dell Amministrazione dialogare con enti e istituzioni, che operano nel campo ambientale, per focalizzare priorità ed obiettivi in merito ai reali bisogni collettivi. Il territorio di Certosa è abbastanza omogeneo, dal punto di vista paesistico-ambientale. Il sistema che maggiormente lo connota è quello agrario, seguito da ambiti inedificati che fanno riferimento al sistema urbano del verde privato. E alla luce di queste specificità che l Amministrazione ha definito gli obiettivi generali di seguito sintetizzati, finalizzati al mantenimento delle connotazioni ambientali presenti ed alla salvaguardia del territorio naturale: a. tutela delle aree agricole e forestali, già individuate dal PRG e/o da strumenti di pianificazione sovraordinata, b. riconoscimento e tutela dei corridoi ecologici (in riferimento al PTCP), c. previsione di adeguate misure di contenimento e mitigazione degli effetti negativi prodotti sull ambiente dalla presenza di infrastrutture e di insediamenti impattanti per l ambiente, attraverso l impiego di impianti vegetali (cortine arboree, filari interpoderali, siepi arborate) con funzione di mascheramento e filtro ambientale, d. tutela del nucleo storico monumentale della Certosa (vincolo D.Lgs 42/04) e del territorio circostante attraverso il recepimento nel PGT dell area soggetta a parco naturalistico previsto dal Masterplan Certosa (PRUSST Pavia), e. riconoscimento e tutela di altri edifici e/o beni storici e paesistici di pregio anche se non oggetto di vincolo, f. risoluzione di problematiche ambientali, connesse al sistema di gestione dei rifiuti, con possibile individuazione di un area per conferimento/riciclaggio sostenibile g. regole per il decoro degli edifici e spazi aperti per il centro storico e i nuclei antichi (materiali, tinte ecc ) h. valorizzazione della sentieristica (accordi per manutenzione, cura e pulizia dei percorsi) arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 14

16 4. Quadro programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune. 4.1 Piano regionale di sviluppo Il Piano Regionale di Sviluppo (PRS) della Regione Lombardia è tra i documenti che la Giunta ed il Consiglio Regionale assumono come strumento di indirizzo degli atti amministrativi e gestionali della cosa pubblica, così come degli interventi socio-economici che a vario titolo intervengono sulla vita quotidiana dei cittadini lombardi. Insieme al documento di programma, il PRS, è uno degli atti più importanti che Consiglio e Giunta valutano al fine di orientare tutti i provvedimenti legislativi che nel corso della legislatura il governo della Regione intende assumere. La Giunta regionale ha varato il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) e il Documento di programmazione economico-finanziaria regionale (DPEFR) Il PRS persegue i seguenti obiettivi: - salvaguardare le attività agricole presenti sul territorio ; - conservare e valorizzare il patrimonio naturale attraverso la costruzione di una rete ecologica locale nell ambito della Rete Ecologica sovracomunale; - prevedere adeguate misure di contenimento e mitigazione degli effetti negativi prodotti sull ambiente dalla presenza di infrastrutture e di insediamenti impattanti per l ambiente, attraverso l impiego di impianti vegetali (cortine arboree, filari interpoderali, siepi arborate) con funzione di mascheramento e filtro ambientale. Tutti gli obiettivi concreti dovranno essere realizzati nel quinquennio di questa legislatura in tutte le materie di competenza della Regione e per tutti i suoi territori. In particolare si riporta di seguito, quanto previsto per la Provincia di Pavia. Capitale umano, ricerca e innovazione - realizzazione di infrastrutture universitarie per la didattica e la residenza - realizzazione di reti wireless nelle aree collinari. - realizzazione di una Enoteca regionale a Broni per la promozione della vitivinicoltura. Cultura e ambiente - completamento del restauro del Duomo di Pavia; - riqualificazione degli Orti Borromaici di Pavia; - completamento del restauro e valorizzazione del Castello di Vigevano e recupero del Castello di Mirabello; - riqualificazione del centro storico di Voghera. Infrastrutture e mobilità - avvio di cantieri per l'autostrada regionale Broni-Pavia-Mortara; - variante ovest di Vigevano e variante ovest di Mortara; - completamento e riqualificazione della tangenziale di Pavia; - realizzazione del nuovo ponte sul Ticino a Vigevano; - raddoppio ferroviario Milano/Mortara e razionalizzazione della tratta Mortara-Casalpusterlengo (nodo ferroviario di Pavia). arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 15

17 4.2 Piano Territoriale Regionale Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato in via definitiva il nuovo Piano Territoriale Regionale con deliberazione del 19/01/2010, n.951. Il Piano Territoriale Regionale (PTR) è lo strumento di pianificazione territoriale regionale e di supporto all attività di governance territoriale della Regione. Si propone di rendere coerente la visione strategica della programmazione generale e di settore con il contesto fisico, ambientale, economico e sociale; ne analizza i punti di forza e di debolezza, evidenzia potenzialità e opportunità per le realtà locali e per i sistemi territoriali e, quindi, per l intera regione. Il PTR contiene solo alcuni elementi di immediata operatività, in quanto generalmente la sua concreta attuazione risiede nella traduzione che ne verrà fatta a livello locale, livello che la l.r.12/2005 ha fortemente responsabilizzato nel governo del territorio. D altro canto il PTR fornisce agli strumenti di pianificazione locale la vista d insieme e l ottica di un quadro di riferimento più ampio, che consente di riconoscere anche alla scala locale le opportunità che emergono aprendosi ad una visione che abbraccia l intera Regione e va ben oltre ovvero gli elementi di attenzione che derivano da rischi diffusi o da fenomeni alla macro-scala. Nella predisposizione del PGT, i Comuni troveranno nel PTR gli elementi per la costruzione del quadro conoscitivo e orientativo e dello scenario strategico di piano nonché indicazioni immediatamente operative e strumenti che il PTR mette in campo per il perseguimento dei propri obiettivi. Il PTR identifica un proprio scenario strategico generalmente riferito a tutto il territorio regionale che, laddove necessario, viene più puntualmente contestualizzato rispetto alle caratteristiche dei diversi territori e, in particolare, per la componente paesaggistica. La strategia regionale per lo sviluppo competitivo e armonioso del territorio è presentata nel cap.1 del Documento di Piano (DdP) e sintetizzata nei 24 obiettivi del PTR. Accanto ad essi, il PTR fornisce alcuni orientamenti per l assetto del territorio, a partire dalla visione sistemica degli spazi del non costruito all interno del sistema rurale-paesistico-ambientale e dalla lettura per la Lombardia della struttura policentrica del territorio. Il paragrafo 1.5 del DdP individua inoltre i poli di sviluppo regionale, le zone di preservazione e salvaguardia ambientale e le infrastrutture prioritarie; Il PTR assume anche valore di Piano Paesaggistico, proseguendo in tal senso nel solco segnato dal Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2001 (v. anche par. 3.3 del Documento di Piano). La sezione PTR - Piano Paesaggistico fornisce, tramite gli elaborati del Quadro di riferimento paesaggistico e quelli dei Contenuti dispositivi e di indirizzo, numerose indicazioni sia in merito agli indirizzi generali di tutela riguardanti le diverse unità tipologiche, particolari strutture insediative e valori storico-culturali, sia in merito ad ambiti e sistemi di rilevanza regionale, alcuni già individuati negli elaborati del Piano Territoriale Paesistico Regionale (2001), quali gli ambiti di elevata naturalità della montagna o di specifica tutela dei grandi laghi insubrici o le strade panoramiche di livello regionale, altri che devono esser individuati a livello locale, come per esempio i nuclei e gli insediamenti storici o la rete verde di ricomposizione paesaggistica. L art. 34 della Normativa del PTR - PP identifica puntualmente i compiti paesaggistici del PGT. Per la costruzione del proprio quadro strategico e in raccordo con i contenuti del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, il PGT potrà inoltre, partendo dai 24 obiettivi del PTR, trovarne una declinazione all interno degli obiettivi tematici (ambiente, assetto territoriale, assetto arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 16

18 economico/produttivo, paesaggio e patrimoni culturale, assetto sociale) e riconoscere per il proprio Comune il contesto geografico e sistemico di riferimento tra i Sistemi Territoriali del PTR (metropolitano, della montagna, pedemontano, dei laghi, della pianura irrigua, del Po e grandi fiumi - tavola 4 allegata al DdP). Il PGT, nel costruire il proprio scenario strategico, potrà articolare e meglio interpretare in funzione delle specificità locali il sistema di obiettivi del PTR. Il PTR propone contenuti di disciplina limitati a pochi ambiti di intervento, dal momento che per sua natura mira a promuovere, per il perseguimento degli obiettivi prefissati, politiche attive a scala locale, fungendo piuttosto da quadro di riferimento che da strumento ordinatore. Il Paesaggio è uno dei temi forti della politica regionale e come tale ha un suo spazio specifico di disciplina (PTR PP, Normativa). L azione comunale di pianificazione deve avvenire nel rispetto delle linee di azione e delle indicazioni della pianificazione paesaggistica di livello sovralocale (PTR - PP e PTCP). La normativa e gli Indirizzi di tutela del PTR - PP guidano in tal senso l azione locale verso adeguate politiche di tutela, valorizzazione e riqualificazione del paesaggio comunale, con riferimento al contesto di appartenenza, fornendo una molteplicità di strumenti e ndicazioni nonché alcune disposizioni immediatamente operative. Molte di queste indicazioni e disposizioni devono/possono poi essere declinate a livello provinciale, altre trovano immediata applicazione a livello comunale o comunque definiscono compiti specifici del PGT. Il PTR individua poi gli obiettivi prioritari di interesse regionale e sovraregionale in termini di poli di sviluppo regionale, infrastrutture per la mobilità e zone di preservazione e salvaguardia ambientale. Altro elemento di effetto diretto è l individuazione dei Piani Territoriali Regionali d Area (PTRA), cui il PTR rinvia per l approfondimento dei temi di rilevanza e la definizione di una disciplina specifica e che interessano il territorio di Certosa nell ambito del PTRA dei Navigli, cui si rimanda per una trattazione specifica nella presente Relazione. Il Comune di Certosa è inserito nel Sistema Territoriale della Pianura Irrigua per il quale sono definiti i seguenti obiettivi: - Garantire un equilibrio tra le attività agricole e zootecniche e la salvaguardia delle risorse ambientali e paesaggistiche, promuovendo la produzione agricola e le tecniche di allevamento a maggior compatibilità ambientale e territoriale (ob. PTR 8, 14, 16) - Conservare e valorizzare le aree naturalistiche, le aree prioritarie per la biodiversità (prevalentemente zone umide, ambienti fluviali e perifluviali, ambienti agricoli e prati, boschi) e le aree naturali protette importanti per la costituzione della rete ecologica regionale, anche con pratiche agricole compatibili - Non incrementare i livelli di pressione ambientale derivanti dal settore primario - Incentivare e supportare le imprese agricole e gli agricoltori all adeguamento alla legislazione ambientale, ponendo l accento sui cambiamenti derivanti dalla nuova Politica Agricola Comunitaria - Favorire l adozione comportamenti (e investimenti) per la riduzione dell impatto ambientale da parte delle imprese agricole (sensibilizzazione sull impatto che i prodotti fitosanitari generano sull ambiente, per limitare il loro utilizzo nelle zone vulnerabili definite dal PTUA) - Promuovere l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili derivate da biomasse vegetali e animali - Incentivare l agricoltura biologica e la qualità delle produzioni; - Incrementare la biosicurezza degli allevamenti, (sensibilizzazione degli allevatori sulla sicurezza alimentare, qualità e tracciabilità del prodotto e assicurare la salute dei cittadini e la tutela dei consumatori) arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 17

19 - Promuovere la conservazione e l utilizzo sostenibile delle risorse genetiche in agricoltura attraverso lo studio, la caratterizzazione e la raccolta di materiale genetico e la tutela delle varietà vegetali e delle razze animali - Mantenere e possibilmente incrementare lo stock di carbonio immagazzinato nei suoli e controllare l erosione dei suoli agricoli - Contenere le emissioni agricole di inquinanti atmosferici (in particolare composti azotati che agiscono da precursori per il PM10) e le emissioni di gas a effetto serra derivanti dagli allevamenti, incentivando i trattamenti integrati dei reflui zootecnici - Garantire la tutela delle acque ed il sostenibile utilizzo delle risorse idriche per l agricoltura, in accordo con le determinazioni assunte nell ambito del Patto per l Acqua, perseguire la prevenzione del rischio idraulico (ob. PTR 4, 7, 8, 14, 16, 18) - Prevenire il rischio idraulico, evitando in particolare di destinare le aree di naturale esondazione dei fiumi ad attività non compatibili con la sommersione o che causino l aumento del rischio idraulico; limitare le nuove aree impermeabilizzate e promuovere la de-impermeabilizzazione di quelle esistenti, che causano un carico non sostenibile dal reticolo idraulico naturale e artificiale - Tutelare le risorse idriche sotterranee e superficiali attraverso la prevenzione dall inquinamento e la promozione dell uso sostenibile delle risorse idriche - Ridurre i carichi di fertilizzanti e antiparassitari nell agricoltura e utilizzare di prodottoti meno nocivi - Limitare la dispersione dei reflui zootecnici e del sistema fognario all interno delle aree vulnerabili ed eliminare gli scarichi di acque reflue non trattate in corpi idrici superficiali - Sostenere la pianificazione integrata e partecipata degli utilizzi delle risorse idriche per ridurre i danni in caso di crisi idrica - Migliorare l efficienza del sistema irriguo ottimizzando la distribuzione delle acque irrigue all interno dei comprensori - Rimodulare le portate concesse per il fabbisogno irriguo, anche alla luce della corsa alla produzione di bioenergia - Utilizzare le risorse idriche sotterranee più pregiate solo per gli usi che necessitano di una elevata qualità delle acque - Promuovere le colture maggiormente idroefficienti - Garantire la tutela e il recupero dei corsi d acqua, ivi compreso il reticolo minore, e dei relativi ambiti, in particolare gli habitat acquatici nell ambito del sistema irriguo e di bonifica della pianura, anche ai fini della tutela della fauna ittica - Intensificare la messa in sicurezza e il riutilizzo di cave dismesse - Incentivare la manutenzione del reticolo idrico minore - Tutelare le aree agricole come elemento caratteristico della pianura e come presidio del paesaggio lombardo (ob. PTR 14, 21) - Tutelare le aree agricole anche individuando meccanismi e strumenti per limitare il consumo di suolo e per arginare le pressioni insediative - Governare le trasformazioni del paesaggio agrario integrando la componente paesaggistica nelle politiche agricole - Promuovere azioni per il disegno del territorio e per la progettazione degli spazi aperti, da non considerare semplice riserva di suolo libero - Evitare la frammentazione del territorio agricolo da parte di infrastrutture e di insediamenti industriali, commerciali ed abitativi - Promuovere azioni locali tese alla valorizzazione, al recupero o alla riproposizione degli elementi propri del paesaggio rurale tradizionale della pianura lombarda (macchie boschive, filari e alberate, rogge e relativa vegetazione ripariale, fontanili e delle colture tipiche di pianura (es. risaie), fondamentali per il mantenimento della diversità biologica degli agroecosistemi - Incentivare la multifunzionalità degli ambiti agricoli, per ridurre il processo di abbandono dei suoli attraverso la creazione di possibilità di impiego in nuovi settori, mantenere la pluralità delle produzioni rurali, sostenere il recupero delle aree di frangia urbana arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 18

20 - Conservare gli spazi agricoli periurbani come ambiti di mediazione fra città e campagna e per corredare l ambiente urbano di un paesaggio gradevole - Incentivare azioni per la manutenzione integrata e partecipata della pianura, che riguardi gli aspetti paesaggistici e idrogeologici - Promuovere la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale del sistema per preservarne e trasmetterne i valori, a beneficio della qualità della vita dei cittadini e come opportunità per l imprenditoria turistica locale (ob. PTR 10, 18, 19) - Sviluppare sistemi per la valorizzazione turistica integrata dei centri dell area dal punto di vista storico-culturale, degli eventi culturali organizzati, del paesaggio agricolo e dell enogastronomia - Valorizzare il sistema di Navigli e canali quale riferimento fondamentale delle politiche di qualificazione ambientale e paesistica (recupero e promozione del sistema di manufatti storici, sviluppo di turismo ecosostenibile) - Incentivare la valorizzazione e la promozione di percorsi di fruizione paesaggistica che mettano in rete centri e nuclei storici minori, architetture religiose e rurali, anche in relazione alla realizzazione di nuovi itinerari ciclabili e al recupero di manufatti rurali in abbandono - Promuovere una politica concertata e a rete per la salvaguardia e la valorizzazione dei lasciti storicoculturali e artistici, anche minori, del territorio - Coordinare le politiche e gli obiettivi territoriali con i territori limitrofi delle altre regioni che presentano le stesse caratteristiche di sistema, in modo da migliorare nel complesso la forza competitiva dell area - Migliorare l accessibilità e ridurre l impatto ambientale del sistema della mobilità, agendo sulle infrastrutture e sul sistema dei trasporti (ob. PTR 2, 3, 4, 7, 8, 9, 13, 17) - Migliorare le infrastrutture viabilistiche, in particolare quelle a breve raggio, e mettere in atto contestuali politiche per la riduzione della congestione viaria, anche incentivando il trasporto ferroviario di passeggeri e merci - Razionalizzare il sistema dei trasporti nel rispetto dell ambiente, così da incentivare l utilizzo di mezzi meno inquinanti e più sostenibili - Migliorare l accessibilità da/verso il resto della regione e con l area metropolitana in particolare - Promuovere la mobilità dolce e sistemi innovativi di trasporto pubblico locale in aree a domanda debole - Valorizzare i porti fluviali di Mantova e Cremona a fini turistici e come opportunità per i collegamenti e per il trasposto delle merci, senza compromettere ulteriormente l ambiente. - Migliorare il rapporto infrastrutture-paesaggio anche prevedendo meccanismi di compensazione ecologica preventiva e passando dalla logica della progettazione di una nuova infrastruttura a quella della progettazione del territorio interessato dalla presenza della nuova infrastruttura - Evitare lo spopolamento delle aree rurali, migliorando le condizioni di lavoro e differenziando le opportunità lavorative (ob.ptr 3,5) - Tutelare le condizioni lavorative della manodopera extracomunitaria con politiche di integrazione nel mondo del lavoro, anche al fine di evitarne la marginalizzazione sociale - Incentivare la permanenza dei giovani attraverso servizi innovativi per gli imprenditori e favorire l impiego sul territorio dei giovani con formazione superiore - Evirare la desertificazione commerciale nei piccoli Centri Uso del suolo - Favorire interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio storico - Mantenere forme urbane compatte, evitando la dispersione e le saldature lungo le infrastrutture - Coordinare a livello sovraccomunale l individuazione di nuove aree produttive e di terziario/commerciale; valutare attentamente le ricadute sul sistema della mobilità e nelle reti secondarie di collegamento, utilizzo dello strumento della perequazione territoriale di livello sovracomunale - Evitare la riduzione del suolo agricolo anche utilizzando lo strumento della compensazione o a altri strumenti di disincentivazione arch. G. Corioni, ing. M. Gusella, urb. F. Tenconi Relazione pag. 19

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