Obiettivo Cooperazione territoriale europea Programma ALCOTRA. Alpi latine cooperazione transfrontaliera Italia - Francia.

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1 UNIONE EUROPEA Obiettivo Cooperazione territoriale europea Programma ALCOTRA Alpi latine cooperazione transfrontaliera Italia - Francia VADEMECUM GUIDA PER I BENEFICIARI Parte Prima Dalla predisposizione alla programmazione Versione del 01/08/2008

2 INDICE ABBREVIAZIONI IL VADEMECUM Presentazione Testi di riferimento LA POLITICA REGIONALE EUROPEA Principi Fondi e obiettivi IL PROGRAMMA ALCOTRA Obiettivi del programma e priorità trasversali Strutture di cooperazione TIPOLOGIE DI PROGETTI E REGOLE GENERALI I diversi tipi di progetto Il partenariato Beneficiari Obblighi e responsabilità dei partner Localizzazione dei progetti e del partenariato Il territorio ammissibile Localizzazione del capofila e dei partner Piano finanziario PREDISPOSIZIONE E PRESENTAZIONE DEI PROGETTI SINGOLI Procedura Regole relative ai progetti singoli Riferimento a una sola misura Limiti finanziari e temporali Fascicolo progettuale Convenzione di cooperazione Scheda progettuale Istruzioni per la redazione della descrizione tecnica Gli allegati tecnici e amministrativi 24 2

3 5.4 Istruzioni per la redazione della scheda progettuale Parte descrittiva Parte economica e finanziaria Modalità di deposito della documentazione progettuale PREDISPOSIZIONE E PRESENTAZIONE DEI PROGETTI STRATEGICI Procedura Regole relative ai progetti strategici Riferimento a una sola misura Limiti temporali Iter per la presentazione del progetto Prima fase Seconda fase Istruzioni Istruzioni per la predisposizione della scheda di presentazione Istruzioni per la predisposizione del progetto definitivo Modalità di deposito della documentazione progettuale PREDISPOSIZIONE E PRESENTAZIONE DEI PIANI INTEGRATI TRANSFRONTALIERI Motivazioni e obiettivi dei PIT Caratteristiche Procedura Regole relative ai PIT Limiti finanziari e temporali Territori ammissibili e localizzazione dei beneficiari Iter per la presentazione dei PIT Prima fase: proposta di PIT Seconda fase: definizione del PIT Approvazione del PIT Coordinamento Piano di coordinamento e comunicazione Limiti finanziari e temporali Ammissibilità delle spese Istruzioni Istruzioni per la predisposizione della scheda di presentazione del PIT Istruzioni per la predisposizione della scheda di costituzione definitiva del PIT Istruzioni per la predisposizione della scheda del piano di coordinamento e comunicazione 44 3

4 7.9 Modalità di deposito della documentazione progettuale AMMISSIBILITÀ DELLE SPESE Principi generali Ammissibilità temporale Spese di personale Missioni e trasferte del personale Contributi e prestazioni in natura Strumenti e attrezzature Prestazioni di servizio Spese generali IVA Entrate generate dal progetto ISTRUTTORIE E PROGRAMMAZIONE DEI PROGETTI Ricevibilità e ammissibilità formale Valutabilità Valutazione di merito Criteri di selezione per i progetti singoli e strategici Criteri orizzontali Criteri di compatibilità ambientale Criteri di priorità Criteri di selezione per i PIT Criteri per valutare la proposta di costituzione di un PIT Criteri per valutare la definizione di un PIT Criteri per valutare il piano di coordinamento e comunicazione AVVIO DELLE OPERAZIONI Notifica della decisione del comitato di sorveglianza Progetti singoli e progetti strategici PIT Convenzione di attribuzione del contributo fesr Versamento dei contributi pubblici Contributo FESR Contropartite pubbliche nazionali italiane Contropartite pubbliche nazionali francesi 61 4

5 11. ASSI E MISURE Asse 1 Sviluppo e innovazione Misura 1.1 SISTEMI PRODUTTIVI 65 Misura 1.2 ECONOMIE RURALI 68 Misura 1.3 TURISMO 71 Asse 2 Protezione e gestione del territorio Misura 2.1 RISORSE DEL TERRITORIO 75 Misura 2.2 PREVENZIONE DEI RISCHI 78 Asse 3 Qualità della vita Misura 3.1 SERVIZI SOCIOSANITARI 82 Misura 3.2 TRASPORTI 85 Misura 3.3 CULTURA 88 Misura 3.4 ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO DOVE RICHIEDERE INFORMAZIONI ALLEGATI

6 ABBREVIAZIONI AdA... Autorità di audit AdC... Autorità di certificazione AdG... Autorità di gestione CdS... Comitato di sorveglianza CE... Commissione europea CPN... Contropartite pubbliche nazionali CT... Comitato tecnico FESR... Fondo europeo di sviluppo regionale GTA... Gruppo Tecnico Ambiente IGRUE...Ispettorato Generale per i rapporti con l Unione Europea PIT...Piani integrati transfrontalieri PO... Programma operativo Regolamento di attuazione...regolamento (CE) 1828/2006 Regolamento FESR...Regolamento (CE) 1080/2006 Regolamento generale...regolamento (CE) 1083/2006 STC... Segretariato tecnico congiunto 6

7 1. IL VADEMECUM 1.1 PRESENTAZIONE Il Vademecum si riferisce al PO Obiettivo Cooperazione territoriale relativo alla frontiera Italo-Francese alpina, denominato ALCOTRA (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera), approvato il con decisione C(2007)5716. Il Vademecum intende fornire le informazioni necessarie per una corretta utilizzazione del Programma; in particolare definisce le procedure per la presentazione dei progetti e le regole per la realizzazione delle operazioni programmate. Gli aggiornamenti del Vademecum che dovessero rendersi necessari nel corso del programma saranno resi pubblici. 1.2 TESTI DI RIFERIMENTO Le norme contenute in questa guida si basano in particolare sui seguenti testi di riferimento: Regolamento (CE) 1083/2006 dell 11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione; Regolamento (CE) 1080/2006 del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; Regolamento (CE) 1828/2006 dell 8 dicembre 2006 che stabilisce le modalità di applicazione del Regolamento (CE) 1083/2006 e del Regolamento (CE) 1080/2006; Programma operativo di cooperazione territoriale Italia - Francia (Alcotra) approvato dalla Commissione europea il con decisione C(2007)5716; Guida di attuazione del Programma Alcotra approvata dal Comitato di Sorveglianza il ; In caso di diversità di interpretazione tra i diversi testi, l ordine di importanza è il seguente: Regolamenti del Consiglio e della Commissione europea, Programma operativo, Guida di attuazione. 7

8 2. LA POLITICA REGIONALE EUROPEA 2.1 PRINCIPI Colmare le disparità economiche e sociali L'Unione europea comprende 27 Stati membri che costituiscono una comunità e un mercato interno di 493 milioni di cittadini. Fra questi Stati e le loro 268 regioni si riscontrano tuttavia profonde disparità economiche e sociali. Una regione su quattro ha un PIL (prodotto interno lordo) pro capite inferiore al 75% della media dell'unione europea. Essere solidali restando competitivi La politica regionale europea mira a realizzare concretamente la solidarietà dell'unione, favorendo la coesione economica e sociale e riducendo il divario di sviluppo fra le regioni. Adottando un approccio specifico, la politica regionale europea fornisce valore aggiunto alle azioni realizzate sul campo e contribuisce a finanziare progetti concreti a favore delle regioni, delle città e dei cittadini. Si tratta di creare un potenziale che consenta alle regioni di svolgere appieno il loro ruolo nel garantire una maggiore crescita e competitività, promuovendo al contempo lo scambio di idee e di buone pratiche. Questo, in particolare, è l obiettivo della nuova iniziativa Le regioni, soggetti attivi del cambiamento economico. L intera politica regionale è in linea con le priorità definite dall Unione europea in materia di crescita e occupazione (si veda la strategia di Lisbona). 2.2 FONDI E OBIETTIVI L Unione europea dispone di diversi strumenti finanziari (fondi strutturali) per attuare la politica regionale. Il Fondo di coesione aiuta gli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media comunitaria a recuperare il ritardo economico e sociale e a stabilizzare la propria economia. Il Fondo di coesione si rivolge in particolare ai nuovi paesi dell Europa dei 27 e finanzia interventi nei seguenti settori: reti di trasporto transeuropee, tutela dell ambiente. Il Fondo di coesione può anche intervenire nel quadro di progetti correlati al settore dell energia o dei trasporti, a condizione che questi offrano chiari vantaggi sotto il profilo ambientale: efficienza energetica, utilizzo delle energie rinnovabili, sviluppo del trasporto ferroviario, sostegno all intermodalità, potenziamento dei trasporti pubblici ecc. 8

9 Il FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) mira a consolidare la coesione economica e sociale dell Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni. In sintesi, il FESR finanzia: aiuti diretti agli investimenti nelle imprese (in particolare PMI) volti a creare posti di lavoro sostenibili; infrastrutture collegate ai settori della ricerca e dell innovazione, delle telecomunicazioni, dell ambiente, dell energia e dei trasporti; strumenti finanziari (fondi di capitale di rischio, fondi di sviluppo locale ecc.) per sostenere lo sviluppo regionale e locale e incentivare la cooperazione fra città e regioni; misure di assistenza tecnica. Il FSE (Fondo sociale europeo) è volto a migliorare l occupazione e le possibilità di impiego sul territorio dell Unione europea. Il fondo interviene nell ambito degli obiettivi «Convergenza» e «Competitività regionale e Occupazione». Il FSE sostiene l azione degli Stati membri nei seguenti ambiti: adattamento dei lavoratori e delle imprese: sistemi di apprendimento permanente, elaborazione e diffusione di modelli innovativi nell organizzazione del lavoro; accesso al mercato del lavoro per coloro che sono alla ricerca di un impiego, per le persone inoccupate, le donne e gli immigrati; inclusione sociale dei gruppi svantaggiati e lotta contro la discriminazione nel mercato del lavoro; valorizzazione del capitale umano mediante la riforma dei sistemi di istruzione e il collegamento in rete degli istituti di istruzione. Nel ambito della politica regionale, è utile ricordare anche il Fondo di solidarietà che permette di far fronte alla calamità (alluvioni, incendi, siccità ) e lo Strumento di preadesione (IPA) che sostituisce una serie di programmi e strumenti finanziari dell Unione europea destinati ai paesi candidati e ai potenziali paesi candidati all adesione all UE: PHARE, PHARE CBC, ISPA, SAPARD, CARDS e lo Strumento finanziario per la Turchia La politica regionale dell Unione europea si articola in tre obiettivi principali: «Convergenza», «Competitività regionale e Occupazione» e «Cooperazione territoriale europea». La partecipazione dei Fondi ai diversi obiettivi è riportata nella tavola alla pagina seguente. 9

10 Obiettivi, fondi e strumenti strutturali Obiettivi Fondi e strumenti strutturali Convergenza FESR FSE Fondo di coesione Competitività regionale e occupazione Cooperazione territoriale europea FESR FESR FSE La ragione di fondo dell obiettivo Convergenza consiste nel promuovere condizioni che favoriscano la crescita e fattori che portino a una convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppati. In un UE 27 questo obiettivo interessa in 17 Stati membri 84 regioni con una popolazione di 154 milioni di persone, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria nonché su una base di esclusione progressiva (phasing-out) altre 16 regioni con 16,4 milioni di abitanti il cui PIL supera soltanto di poco la soglia a causa dell effetto statistico dell UE allargata. L importo riservato all obiettivo Convergenza è di 282,8 miliardi di euro, pari all 81,5% del totale, ed è ripartito come segue: 199,3 miliardi di euro per le regioni Convergenza, 14 miliardi di euro riservati alle regioni phasing-out e 69,5 miliardi di euro per il Fondo di coesione che interessa 15 Stati membri. Al di fuori delle regioni Convergenza, l obiettivo Competitività regionale e occupazione intende rafforzare la competitività e l attrattività, nonché l occupazione a livello regionale mediante un duplice approccio che consiste in primo luogo nell aiuto alle regioni per anticipare e promuovere il cambiamento economico mediante l innovazione e la promozione della società della conoscenza, l imprenditorialità, la protezione dell ambiente e il miglioramento dell accessibilità; in secondo luogo, nella creazione di migliori e più numerosi posti di lavoro mediante iniziative di adattamento della forza lavoro e di investimento nelle risorse umane. In una UE di 27 Stati saranno complessivamente ammesse a fruire di tali finanziamenti 168 regioni che rappresentano 314 milioni di abitanti. Tra di esse,13 regioni, in cui vivono 19 milioni di abitanti, rappresentano le cosiddette aree di phasing-in e sono oggetto di stanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di regioni Obiettivo 1. L importo di 55 miliardi di euro 11.4 dei quali destinati alle regioni phasing-in corrisponde a poco meno del 16% dello stanziamento totale. Sono interessate a questo obiettivo regioni appartenenti a 19 Stati membri. I precedenti programmi Urban II ed Equal sono stati integrati negli obiettivi «Convergenza» e «Competitività regionale e Occupazione». 10

11 L obiettivo Cooperazione territoriale europea mira a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale e la cooperazione transnazionale per mezzo di azioni che favoriscono lo sviluppo territoriale integrato; mira altresì a stimolare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze. La popolazione che vive nelle zone transfrontaliere corrisponde a oltre 181 milioni di persone (37,5% della popolazione complessiva dell UE). Tutte le regioni e tutti i cittadini dell UE rientrano in uno dei 13 ambiti attuali di cooperazione transnazionale. Gli 8,7 miliardi di euro (2,5% del totale) riservati a questo obiettivo sono ripartiti come segue: 6,44 miliardi per la cooperazione transfrontaliera, 1,83 miliardi per la cooperazione transnazionale e 445 milioni per la cooperazione interregionale. Questo obiettivo si fonda sull esperienza della precedente iniziativa comunitaria INTERREG. 11

12 3. IL PROGRAMMA ALCOTRA Il programma Alcotra è la quarta generazione di programmi di cooperazione transfrontaliera lungo la frontiera continentale tra l Italia e la Francia. Il primo programma ( ) ha contribuito a finanziare 141 progetti per un totale di 60,9 milioni di euro, il secondo ( ) 268 progetti per 159,1 milioni di euro, il terzo ( ) 152 progetti per 161,1 milioni di euro. Per il periodo al programma è stato destinato un contributo FESR pari a 149,7 milioni di euro, per un costo totale di circa 235,3 milioni di euro. Il programma si caratterizza in particolare per l impulso di nuove strategie territoriali che si traducono in tre tipologie di progetti (progetti singoli, piani integrati transfrontalieri, progetti strategici) rispondenti ognuna a bisogni specifici del territorio sia a livello locale, sia su più vasta scala. 3.1 OBIETTIVI DEL PROGRAMMA E PRIORITÀ TRASVERSALI Il programma individua il seguente obiettivo globale : Migliorare la qualità della vita delle popolazioni e lo sviluppo sostenibile dei sistemi economici e territoriali transfrontalieri attraverso la cooperazione in ambito sociale, economico, ambientale e culturale L obiettivo globale si declina in obiettivi specifici che si traducono in maniera concreta in assi e misure: 1. Favorire la competitività e lo sviluppo sostenibile dei sistemi produttivi transfrontalieri Asse 1 Sviluppo e innovazione: Misura 1.1 Systemi produttivi Misura 1.2 Economie rurali Misura 1.3 Turismo 2. Sviluppare strategie comuni per preservare e gestire la biodiversità, le risorse naturali e il paesaggio dello spazio transfrontaliero e per gestire i rischi naturali e tecnologici. Asse 2 Protezione e gestione del territorio: Misura 2.1 Risorse del territorio Misura 2.2 Prevenzione dei rischi 3. Favorire l attrattività dell area, migliorando i servizi e rafforzando l identità delle comunità transfrontaliere. 12

13 Asse 3 Qualità della vita: Misura 3.1 Servizi sociosanitari Misura 3.2 Trasporti Misura 3.3 Cultura Misura Istruzione, formazione e lavoro 4. Accompagnare lo sviluppo di un autentica cooperazione tra aree e soggetti della frontiera. Asse 4 Assistenza tecnica, animazione e comunicazione: Misura 4.1 Assistenza tecnica e comunicazione Misura 4.2 Animazione Gli assi e le misure sono descritti al capitolo 11. Si individuano alcune priorità trasversali comuni a tutte le tematiche specifiche affrontate dal Programma : Cooperazione amministrativa e normativa, per il superamento delle differenze di tipo amministrativo e normativo che ostacolano il progredire dell integrazione tra le aree appartenenti a stati differenti. Pari opportunità di genere e non discriminazione, per raggiungere maggiori livelli di partecipazione e occupazione femminili, attivando azioni d intervento specifiche. Sostenibilità ambientale, con l introduzione di criteri che valutano la componente ambientale dei progetti. Uso delle tecnologie dell informazione, attraverso lo sviluppo di sistemi informativi comuni e condivisi riguardanti tutta l area di cooperazione o gran parte di essa. Formazione e bilinguismo, attraverso le attività formative che accompagneranno trasversalmente le iniziative di cooperazione, compresa la formazione linguistica dei soggetti coinvolti. 3.2 STRUTTURE DI COOPERAZIONE COMITATO DI SORVEGLIANZA AUTORITA DI CERTIFICAZIONE AUTORITA DI GESTIONE AUTORITA DI AUDIT COMITATO TECNICO SEGRETARIATO TECNICO CONGIUNTO GRUPPO TECNICO AMBIENTE 13

14 Comitato di sorveglianza Il Comitato di Sorveglianza viene istituito dalle autorità responsabili degli Stati membri per assicurare l attuazione del Programma. Il CdS è incaricato dei seguenti compiti: Selezione dei progetti: il CdS esamina e seleziona i progetti da ammettere a finanziamento; Modifiche al Programma operativo: il CdS esamina e convalida tutte le modifiche riguardanti il PO; Documenti derivanti dal Programma operativo: il CdS esamina, approva e modifica, l insieme dei documenti riguardanti la realizzazione, la gestione e il monitoraggio del Programma, le modalità di presentazione, le fasi istruttorie, i criteri di selezione e il monitoraggio dei progetti; Monitoraggio del Programma: il CdS valuta l avanzamento, verifica i risultati conseguiti dal Programma, esamina le valutazioni intermedie e adotta i provvedimenti necessari a raggiungere gli obiettivi specifici del programma; Rapporti annuali e rapporto finale del Programma: prima dell invio alla Commissione europea, il CdS esamina e approva i rapporti annuali di avanzamento e il rapporto finale di esecuzione del Programma. Autorità di gestione Le funzioni di Autorità di Gestione sono esercitate dalla Regione Piemonte. L Autorità di gestione, per svolgere la propria attività, si avvale del consenso delle amministrazioni responsabili dell attuazione del Programma. L Autorità di gestione è responsabile dell efficacia e della regolarità della gestione e della realizzazione del programma, e deve adempiere in particolare ai seguenti compiti: Programma operativo e documenti derivanti dal PO: definisce le proposte di modifica del PO i documenti derivanti dal PO e li presenta al CdS per l approvazione definitiva. Coordinamento delle istruttorie e proposta di selezione dei progetti: coordina le diverse fasi istruttorie e presenta una proposta di programmazione al CdS. Attuazione e monitoraggio delle operazioni: l AdG realizza tutte le attività conseguenti alle decisioni del CdS relative ai progetti. Monitoraggio globale del programma: l AdG è incaricata di creare un sistema informatizzato per la gestione dei dati finanziari, fisici e procedurali, di predisporre il piano di valutazione e di predisporre e presentare alla Commissione europea i rapporti annuali e il rapporto finale di esecuzione del Programma. 14

15 Assistenza tecnica e comunicazione: l AdG definisce ed è responsabile del piano delle attività di assistenza tecnica e del piano di comunicazione. Comitato tecnico Il Comitato tecnico è la struttura tecnica partenariale che supporta l Autorità di Gestione nell attuazione del Programma. Segretariato tecnico congiunto Il Segretariato tecnico congiunto è la cellula di coordinamento costituita per assistere l Autorità di Gestione e l Autorità di Audit nell esercizio delle loro funzioni e per fornire il necessario supporto operativo al Comitato di Sorveglianza e al Comitato tecnico. Autorità di certificazione L Autorità di certificazione unica, ai sensi degli articoli 59 e segg. del Regolamento CE 1083/2006 e dell articolo 14 del Regolamento 1080/2006, è la Regione Piemonte. L Autorità di certificazione riceve i versamenti della Commissione Europea per il tramite della Direzione Regionale Bilanci e Finanze. Il versamento del FESR ai beneficiari è disposto dall Autorità di certificazione. Autorità di audit Ai sensi degli articoli 59 e segg. del Regolamento CE 1083/2006 e dell articolo 14 del Regolamento 1080/2006, l autorità di audit è la Regione Piemonte. L Autorità di audit ha il compito di verificare l efficacia del sistema di gestione e di controllo, ai sensi dell art. 62 del Regolamento CE 1083/2006 e dell art. 14 del Regolamento CE 1080/2006. Gruppo tecnico ambiente Il Gruppo Tecnico Ambiente è costituito dalle Autorità Ambientali delle Amministrazioni partecipanti al Programma (Regioni Liguria, Piemonte e Valle d Aosta, Prefetture di Regione PACA e Rhône-Alpes,). Il GTA assicura la coerenza delle azioni programmate con la politica ambientale e la conformità alle normative ambientali (comunitaria, nazionale, regionale) vigenti sul territorio di attuazione del Programma e verifica il perseguimento degli obiettivi e degli effetti ambientali del Programma, in ottemperanza alla Direttiva 2001/42/CE, art

16 Regole comuni di funzionamento Le decisioni dei diversi organismi collegiali di cooperazione (CdS, CT, Gruppo di controllori dell AdA) sono prese in maniera consensuale. Di norma le riunioni di queste strutture si tengono alternativamente in Italia e in Francia, in una delle zone eleggibili di livello NUTS III dei due paesi o in un capoluogo regionale. 16

17 4. TIPOLOGIE DI PROGETTI E REGOLE GENERALI 4.1 I DIVERSI TIPI DI PROGETTO Il programma prevede tre procedure attuative: Progetti di cooperazione singoli: si tratta di proposte puntuali che si riferiscono a una sola misura, presentate da almeno due partner, uno italiano e uno francese. I partner si impegnano reciprocamente con una Convenzione di cooperazione, designando un capofila unico che coordinerà il partenariato e lo rappresenterà di fronte alle istanze del Programma. Progetti strategici: si tratta di progetti pubblici di notevole rilevanza, che richiedono competenze di tipo istituzionale e politico, e i cui impatti interessano l intera area transfrontaliera o gran parte di essa. Tali progetti sono finalizzati ad approfondire problematiche di interesse comune e a valorizzare le potenzialità di sviluppo di particolari ambiti e settori economici. I promotori di tali progetti sono le Regioni e le Province per l Italia, lo Stato, le Regioni e i Dipartimenti per la Francia. Piani integrati transfrontalieri (PIT): si tratta di piani costituiti da un insieme di progetti di cooperazione singoli che riguardano settori e temi diversi (possono quindi riferirsi ognuno a una differente misura del Programma) ma che hanno un comune obiettivo di sviluppo economico e sociale di uno specifico territorio transfrontaliero. L obiettivo è quello di ottenere un maggior livello di efficacia degli interventi e di aumentare l intensità e la qualità della cooperazione attraverso l allargamento del dialogo e la creazione di reti stabili tra soggetti diversi. La definizione di un partenariato transfrontaliero è condizione indispensabile per la presentazione di tutti i tipi di progetto. 4.2 IL PARTENARIATO I progetti sono presentati da un insieme di soggetti italiani e francesi che compongono il partenariato e che designano di comune accordo un capofila unico del progetto. Il capofila unico ha un ruolo particolare, per cui assume: la responsabilità del progetto nei confronti dell Autorità di gestione e dell Autorità di certificazione; la funzione di referente unico nei confronti dell Autorità di gestione e dell Autorità di certificazione; il coordinamento dei beneficiari nell ambito del progetto. 17

18 4.2.1 Beneficiari I beneficiari di un progetto sono le strutture pubbliche o private con personalità giuridica che: hanno firmato la convenzione di cooperazione tra partner; sono indicati nella scheda progettuale e, a seguito della programmazione del progetto, nella convenzione di attribuzione del contributo FESR; realizzano delle attività e sostengono le spese corrispondenti (acquisti di strumenti e attrezzature, prestazioni di servizio, stipendi ); ricevono fondi FESR e sono responsabili del loro utilizzo Obblighi e responsabilità dei partner Per il Capofila unico Il capofila unico presenta a nome di tutti i partner la domanda di finanziamento pubblico per la realizzazione del progetto e si impegna a: rispondere, in qualità di referente unico per tutti i partner, alle richieste di informazioni o di modifiche avanzate dall'autorità di gestione; informare i partner sui risultati dell istruttoria e sulle decisioni assunte dal CdS e comunicare all AdG l accettazione delle modifiche e delle prescrizioni adottate; organizzare l avvio coordinato del progetto e controllare che le attività siano realizzate secondo le modalità e i tempi previsti nella scheda progettuale; comunicare all'autorità di gestione la data di avvio del progetto; effettuare le domande di versamento dei fondi FESR e trasferire agli altri partner, integralmente e nel più breve tempo possibile, le rispettive quote; garantire all'autorità di gestione la tenuta di un sistema contabile distinto o di una codificazione contabile adeguata ; fornire all'autorità di gestione regolari informazioni sull avanzamento fisico, amministrativo e finanziario, necessarie all implementazione del sistema di monitoraggio; rispondere dell avanzamento del progetto a livello di realizzazione fisica e in particolare rispondere del FESR a lui versato dall Autorità di certificazione. Per gli altri partner I partner accettano il coordinamento tecnico e amministrativo del capofila unico per permettergli di adempiere agli obblighi nei confronti dell Autorità di gestione e dell Autorità di certificazione. Inoltre si impegnano a: 18

19 dare rapidamente una risposta alle richieste di informazioni e fornire eventuali documenti integrativi necessari per lo svolgimento dell istruttoria; comunicare al capofila unico il consenso ad apportare eventuali modifiche al progetto richieste dal CdS; realizzare le attività secondo le modalità e i tempi previsti nella scheda progettuale; trasmettere al capofila unico regolari informazioni sull avanzamento fisico, amministrativo e finanziario, necessarie all implementazione del sistema di monitoraggio; rispondere del FESR a loro versato dal capofila. 4.3 LOCALIZZAZIONE DEI PROGETTI E DEL PARTENARIATO Il territorio ammissibile I progetti devono riguardare i seguenti territori: territori di livello NUTS III transfrontalieri: per l Italia Regione autonoma Valle d Aosta e le Province di Torino, Cuneo e Imperia; per la Francia i dipartimenti dell Alta Savoia, della Savoia, delle Alte Alpi, delle Alpi di Alta Provenza e delle Alpi Marittime. Territori adiacenti: per l Italia le Province di Biella, Vercelli, Asti, Alessandria e Savona; per la Francia i dipartimenti dell Ain, dell Isère, della Drôme, del Vaucluse e del Var. Territori ammessi a titolo della flessibilità di cui all art. 21(1) secondo capoverso del Regolamento FESR: per l Italia la Provincia di Genova; per la Francia, i dipartimenti del Rhône e delle Bouches-du-Rhône. Paesi terzi non UE: il Principato di Monaco e la Svizzera possono partecipare al Programma senza ricevere finanziamenti FESR Localizzazione del capofila e dei partner Il capofila unico deve essere localizzato in zona eleggibile NUTS III transfrontaliera. Le amministrazioni che fanno parte del CdS in qualità di membri con potere deliberante possono assumere il ruolo di capofila. Gli altri partner devono essere localizzati in uno dei territori indicati al punto precedente. La partecipazione di soggetti localizzati nell area di flessibilità, di cui all art. 21 (1) secondo capoverso del Regolamento FESR, è ammessa a condizione che risulti difficile raggiungere gli obiettivi del progetto senza la loro partecipazione e che i benefici ricadano sui territori NUTS III transfrontalieri. 19

20 I partner localizzati nella Confederazione Elvetica (Cantoni del Vaud, del Valais e di Ginevra) e nel Principato di Monaco possono essere associati a dei progetti di cooperazione a condizione che i progetti siano tripartiti (partner italiano, partner francese e partner paese terzo) e che il piano finanziario aggiuntivo non preveda il contributo FESR. 4.4 PIANO FINANZIARIO Il piano finanziario deve rispettare i tassi (contributo pubblico massimo, autofinanziamento minimo per partner) previsti per ogni misura. Per la Francia La domanda di contributo FESR non comprende la richiesta delle CPN che devono essere richieste direttamente ai cofinanziatori francesi prima del deposito del progetto Alcotra. Il fascicolo progettuale deve contenere le lettere di richiesta e la risposta dei cofinanziatori o, se la risposta non è ancora pervenuta, la ricevuta che attesti il ricevimento della richiesta. Per procedere alla programmazione del progetto le contropartite pubbliche nazionali devono essere definitivamente acquisite con atto deliberativo. Sono ammesse lettere di intenti alle condizioni previste dalla circolare francese del (data della seduta dell organismo deliberante, ammontare della sovvenzione, riferimento al progetto e al programma). Il versamento del primo acconto FESR è subordinato alla trasmissione della delibera. Per l Italia La domanda di contributo FESR comprende la richiesta delle CPN. Le CPN di parte statale necessarie per i progetti programmati vengono automaticamente impegnate a favore del beneficiario di parte italiana dall Autorità di certificazione. Gli eventuali finanziamenti regionali aggiuntivi sono impegnati dalla Regione interessata secondo la propria regolamentazione finanziaria. Per il Principato di Monaco La partecipazione finanziaria del Principato di Monaco nell ambito delle operazioni del Programma avviene secondo due modalità: - Finanziamento di partner situati sul territorio del Principato. Questi partner non ricevono fondi FESR; il Principato partecipa secondo le proprie regole finanziarie; le spese sostenute dai partner monegaschi vengono controllate dai servizi del Principato; le attività corrispondenti sono monitorate a livello di Programma. - Finanziamento di partner situati in Francia o in Italia. I finanziamenti attribuiti dal Principato a questi partner sono ritenuti fondi addizionali. Non possono quindi essere considerati come CPN o come parte 20

21 dell autofinanziamento dei partner. Il piano finanziario del progetto, al netto delle risorse aggiuntive del Principato, deve di conseguenza rispettare le modalità di finanziamento previste per ogni misura. Il monitoraggio delle attività e il controllo delle spese, effettuati dai servizi italiani e francesi, riguardano l intero progetto e la totalità delle spese effettuate dai partner. Nel caso che, dopo la data di programmazione, siano attribuiti a uno dei partner altri contributi pubblici per la realizzazione del progetto, questi saranno proporzionalmente dedotti dal contributo comunitario. 21

22 5. PREDISPOSIZIONE E PRESENTAZIONE DEI PROGETTI SINGOLI 5.1 PROCEDURA L attuazione del Programma, per quanto riguarda i progetti di cooperazione singoli, prevede la procedura a bando di gara deliberato dal CdS. Il bando e i suoi aggiornamenti sono pubblicati sul Giornale degli annunci legali per la Francia, e sul Bollettino ufficiale delle Regioni interessate per l Italia. Essi inoltre sono pubblicizzati tramite i mezzi di informazione. Dalla data indicata nel bando i progetti possono essere presentati senza scadenze predeterminate, salvo quella della validità del programma e tenuto conto della disponibilità finanziaria. Ogni progetto viene presentato tramite un Fascicolo progettuale ed è sottoposto a istruttoria congiunta volta a valutarne l ammissibilità al contributo pubblico. Al termine dell istruttoria, la cui durata è di regola di circa tre mesi, il progetto è esaminato nel corso della prima riunione utile del CdS. Oltre alle regole generali illustrate al capitolo 4, i progetti singoli devono rispettare le norme di seguito illustrate. 5.2 REGOLE RELATIVE AI PROGETTI SINGOLI Riferimento a una sola misura Ogni progetto deve riferirsi a un unica misura tra quelle previste al capitolo 11. Se il progetto ha dei legami con un piano integrato transfrontaliero, un progetto strategico o altri progetti o programmi già realizzati o da realizzare con contributi pubblici in uno dei due paesi, è necessario allegare una descrizione illustrativa Limiti finanziari e temporali Il contributo pubblico del progetto non deve superare la cifra di 1,5 milioni di euro. Di norma il progetto deve essere realizzato entro due anni a partire dalla data di notifica della sua approvazione trasmessa dall AdG. La possibilità di finanziare progetti di durata superiore è verificata in sede istruttoria, in casi debitamente giustificati dalla natura del progetto o dalle particolari condizioni ambientali della sua realizzazione. 22

23 5.3 FASCICOLO PROGETTUALE Il Fascicolo progettuale comprende i seguenti documenti:. la Convenzione di cooperazione transfrontaliera tra partner; la Scheda progettuale, comprensiva della domanda di contributo; la descrizione dettagliata del progetto; gli allegati tecnici e amministrativi. La modulistica è allegata al presente Vademecum, le istruzioni per la compilazione sono presentate al paragrafo Convenzione di cooperazione La Convenzione di cooperazione definisce le modalità di cooperazione tra i partner e le rispettive responsabilità per quanto riguarda sia gli aspetti finanziari (autofinanziamento, CPN, FESR), sia la realizzazione delle attività. La Convenzione deve riportare la data e la firma in originale di tutti i partner. In allegato viene fornito uno schema di convenzione che contiene gli elementi ritenuti indispensabili per disciplinare i rapporti tra i partner Scheda progettuale La Scheda progettuale è firmata dal capofila unico a nome di tutti i partner in virtù della Convenzione di cooperazione. La scheda è composta da due parti, una descrittiva (partenariato, analisi del contesto, obiettivi, indicatori ) e una economica e finanziaria (piano finanziario, costo del progetto e lista disaggregata dei costi). La scheda è allegata al presente Vademecum, le istruzioni per la compilazione sono presentate al paragrafo Istruzioni per la redazione della descrizione tecnica Si tratta di una descrizione tecnica del progetto che contenga elementi di maggior dettaglio rispetto alla sintesi riportata nella scheda progettuale. La descrizione non deve superare le 40 pagine. Alla descrizione possono essere allegati eventuali documenti complementari, (studi di fattibilità, studi finanziari, progettazioni, etc.). 23

24 5.3.4 Gli allegati tecnici e amministrativi Di seguito sono elencati i documenti che vengono generalmente richiesti. E possibile che i servizi chiedano direttamente ai beneficiari altri documenti se lo ritengono necessario per l istruttoria. PER TUTTI I PARTNER Atto di approvazione della proposta di progetto e di impegno relativo alla copertura della quota di autofinanziamento (delibera, decisione del consiglio di amministrazione, ). Dichiarazione relativa all IVA: se un partner recupera l IVA sulle attività che realizza nell ambito del progetto, i costi che gli competono vanno indicati al netto dell IVA; se non la recupera, i costi vanno indicati comprensivi dell IVA.In entrambi i casi ciascun partner deve comunque allegare una dichiarazione attestante il recupero o il non recupero dell IVA. Coordinate bancarie (partner italiani : banca, numero di c/c, CAB, ABI, IBAN ; partner francesi: RIB contenente i codici SWIFT, BIC e IBAN). Metodo di calcolo per le spese generali (vedi 8.8). Unicamente per i partner francesi: lettera di richiesta delle contropartite pubbliche nazionali, risposta o attestazione di ricevimento da parte dei cofinanziatori a cui è stata inoltrata la domanda. Se le CPN sono già state deliberate, atto di delibera definitivo. SE IL PARTNER È UN PRIVATO Dichiarazione relativa al regime de minimis. SE IL PARTNER È UN ASSOCIAZIONE Atto costitutivo, Statuto Bilancio approvato dell ultimo esercizio Per la Francia, certificato SIRENE e pubblicazione sul JO (o ricevuta della dichiarazione della Prefettura SE IL PARTNER È UN IMPRESA O UNA SOCIETÁ Presentazione della società (brochures o altro materiale informativo utile alla valutazione) Bilancio approvato dell ultimo esercizio Per la Francia, l estratto Kbis, l iscrizione al registro o repertorio idoneo. Per l'italia, dichiarazione sostitutiva di atto notorio. PER I PROGETTI CHE PREVEDONO INVESTIMENTI FISICI Stima dei costi di gestione a regime. Autorizzazioni preliminari (permessi per costruire, studi di impatto ) 24

25 5.4 ISTRUZIONI PER LA REDAZIONE DELLA SCHEDA PROGETTUALE La Scheda progettuale, che comprende la richiesta di finanziamento indirizzata all AdG, deve essere firmata dal Capofila unico a nome di tutti i partner in virtù della Convenzione. La scheda è composta da due parti: una descrittiva (partenariato, analisi del contesto, obiettivi, indicatori ) e l altra economica e finanziaria (piano finanziario, costo del progetto e lista disaggregata dei costi) Parte descrittiva 1 INFORMAZIONI PRINCIPALI Nella prima pagina devono essere riassunte le principali informazioni relative al progetto. Titolo: indicare un titolo breve o un acronimo (50 caratteri massimo) che permetta di identificare rapidamente il progetto. Presentazione sintetica del progetto che dia un idea delle sue caratteristiche essenziali (massimo 4 righe). Misura e tipologie di azione: il progetto deve riferirsi in modo univoco soltanto a una delle misure previste al capitolo 11. Oltre alla misura indicare la/le tipologie d azione previste dal progetto (vedi schede di misura). Territori in cui viene realizzato il progetto: selezionare i territori di livello NUTS III (Dipartimenti/Province) in cui vengono realizzate le attività. Nome del capofila. Numero dei partner (compreso il capofila). Costo totale del progetto. FESR totale: importo totale del FESR e sua percentuale in rapporto al costo totale del progetto. Costo Italia, costo Francia, costo Paesi terzi: indicare la ripartizione del costo totale tra i paesi partner e la relativa percentuale rispetto al costo totale del progetto. 2 PARTENARIATO Indicare gli estremi del capofila e di tutti i partner che firmano la convenzione di cooperazione. 25

26 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO Origine del progetto, contesto di riferimento e identificazione delle problematiche: presentare le caratteristiche del territorio (situazione socioeconomica, struttura demografica) e i motivi (geografici, storici, culturali, economici ) che sono alla base del progetto. Descrivere le problematiche che il progetto intende affrontare. Obiettivi: sulla base delle motivazioni e degli obiettivi individuati, illustrare l obiettivo generale e gli obiettivi specifici del progetto. Risultati attesi e impatti previsti: descrivere i risultati attesi nel breve/medio periodo e le ricadute previste a lungo termine. 4 CARATTERE TRANSFRONTALIERO Valore aggiunto: Fornire le informazioni necessarie a dimostrare l utilità della cooperazione transfrontaliera in relazione ai contenuti del progetto e ai risultati attesi. Descrivere come i partner intendono integrare le attività a livello transfrontaliero Descrivere l estensione degli impatti sul contesto territoriale transfrontaliero interessato dal progetto (impatto localizzato, a medio o ampio raggio). Delineare la strategia che si intende adottare per rendere stabili i rapporti e continuare a cooperare dopo la conclusione del progetto al di là della possibilità di ricorrere a forme di finanziamenti. 5 TERRITORI ADIACENTI FLESSIBILITA PAESI TERZI Fornire le necessarie indicazioni circa il rispetto delle particolari condizioni di eleggibilità ( 4.3) e i motivi del coinvolgimento di questi territori nel progetto. Nel caso in cui il progetto interessi zone confinanti della Confederazione Elvetica e/o il Principato di Monaco spiegare i motivi del coinvolgimento di tali territori. 6 EVENTUALI LEGAMI CON ALTRI PROGETTI Se il progetto rientra in un PIT, descrivere le sinergie e le complementarietà con gli altri progetti singoli che fanno parte del PIT. Se il progetto è collegato a un progetto presentato a titolo di un altra misura allegare una nota volta ad evidenziare i nessi tra i progetti e la loro autonomia funzionale. Se il progetto ha rapporti anche indiretti di integrazione e sinergia con altri programmi, progetti o interventi già realizzati o da realizzare con contributi pubblici in uno dei due Paesi, porre in evidenza tali collegamenti. In particolare specificare gli eventuali collegamenti con progetti inerenti l obiettivo 3. Se il progetto costituisce la continuazione di un azione finanziata a titolo di Interreg I, II o III indicare gli estremi del progetto precedente (titolo, beneficiari italiano e francese, data di programmazione) e una sintesi dei risultati ottenuti. Se il progetto si configura come stralcio funzionale (intervento che pur possedendo una propria autonomia, fa parte di un più vasto progetto organico), descrivere brevemente il progetto più vasto e fornire elementi che dimostrino la capacità dell intervento proposto di produrre risultati anche indipendentemente dalla realizzazione dell intero progetto. 26

27 7 ATTIVITÁ DEL PROGETTO Fornire l elenco delle attività previste dal progetto (nel numero massimo di 10) descrivendole sinteticamente. Dalla descrizione delle attività deve emergere che gli interventi rientrano in una delle tipologie di azione ammissibili della misura e che rispondono alle specifiche caratteristiche e condizioni tecniche previste. Nell ultima colonna a destra inserire il codice UE a cui si riferisce ogni attività, scegliendo tra quelle indicate sulla scheda di misura. 8 DURATA DEL PROGETTO E DELLE ATTIVITÁ Indicare le date presunte di avvio e di conclusione del progetto e riportare sul diagramma il periodo di realizzazione di ogni attività. 9 INDICATORI Sulla base delle attività del progetto elencate nei punti precedenti, individuare e quantificare gli indicatori di risultato che devono essere scelti tra quelli riportati sulla scheda di misura. E possibile inserire anche altri indicatori purchè siano compatibili con le finalità della misura, significativi e facilmente misurabili. Gli indicatori devono essere almeno uno per attività e complessivamente non possono superare il numero massimo di quindici. 10 AMBIENTE Indicare se il progetto a) riguarda direttamente l ambiente (ha come obiettivo principale la tutela dell ambiente, la promozione dell ecosostenibilità, riguarda tematiche ambientali specifiche), b) riguarda l ambiente in modo marginale, c) non riguarda l ambiente. Nei casi a) e b) specificare se il progetto: è localizzato o riguarda, direttamente o indirettamente, zone sensibili (per es. siti Natura 2000, riserve naturali, parchi, ecc) e, in caso positivo, elencarle; prevede impatti diretti o indiretti sull ambiente e, in caso positivo, compilare la relativa tabella utilizzando la simbologia indicata sulla scheda. Nel caso si prevedano impatti negativi, illustrare quali misure di mitigazione sono previste. Indicare se sono previsti corsi di informazione, divulgazione o educazione in campo ambientale. 11 OCCUPAZIONE Se il progetto contribuisce alla creazione o al mantenimento dell occupazione indicare in quale modo (assunzioni temporanee o permanenti effettuate grazie al progetto, ecc.). 12 PARI OPPORTUNITA Indicare se il progetto riguarda direttamente le pari opportunità per tutti (ha come obiettivo principale la promozione delle P.O.). Per i progetti non riguardanti direttamente le pari opportunità., indicare se è comunque previsto un impatto positivo o neutro in relazione alle stesse. 27

28 13 PUBBLICITA E COMUNICAZIONE Fatti salvi gli obblighi del beneficiario in materia di pubblicità, indicare sinteticamente attraverso quali strumenti e azioni. si intende dare visibilità al progetto e diffonderne i risultati Parte economica e finanziaria La seconda parte della scheda progettuale riguarda gli aspetti economici e finanziari ed è composta da: 1) presentazione del progetto e dei partner, 2) piano di finanziamento, 3) spese per partner, 4) ripartizione delle spese per attività e per partner, 5) ripartizione delle spese per anno, per categoria di spesa e per paese. Per un buon funzionamento del file, i fogli devono essere compilati secondo l ordine. Il file è in gran parte automatizzato e permette il calcolo e l aggregazione delle spese per partner, per categoria di spesa, per attività e per anno. Sono attive solo le cellule in cui i beneficiari devono inserire le informazioni. Le altre cellule o i fogli contenenti le formule per il calcolo automatico sono protetti. Se non vengono inserite una o più informazioni o se si oltrepassano certe soglie finanziarie compaiono dei messaggi. INFORMAZIONI SUL PROGETTO - Foglio Projet-progetto Questo foglio riprende le principali informazioni sul progetto. Inserire il titolo del progetto che deve corrispondere a quello riportato sulla prima pagina della parte descrittiva. Selezionare la misura. Inserire il nome di tutti i partner. Selezionare il paese di appartenenza di ogni partner. Inserire il nome delle attività (vedi punto 7 della scheda, parte descrittiva). 14 PIANO DI FINANZIAMENTO - Foglio Plan fin-piano fin Il piano di finanziamento si costruisce solo in funzione delle informazioni fornite al foglio precedente. Alcuni campi sono aperti in funzione del paese di appartenenza dei partner. Indicare per ogni partner gli importi relativi al FESR, alle contropartite pubbliche nazionali (CPN) e all autofinanziamento. Per le modalità di finanziamento vedere il paragrafo 4.4 e le schede di misura al capitolo 11. Le percentuali, i totali per partner, le aggregazioni per paese e per il progetto complessivo sono calcolate automaticamente. 15 Da 1 a10 SPESE PER PARTNER - Foglio da CF à P10 I fogli da CF (per il capofila) a P10 (partner 10) dettagliano le spese per ogni partner. La parte azzurra è protetta e si calcola automaticamente sulla base dei dati inseriti nella parte lista dettagliata. 28

29 La parte lista dettagliata contiene l insieme delle spese previsionali dei partner. Le colonne devono essere compilate per ogni spesa. In caso contrario non viene calcolato il totale nell ultima colonna. Ogni spesa deve quindi essere inserita e quantificata attraverso: una categoria (Edilizia e LLPP, Strumenti e attrezzature, Materiali di consumo, Prestazioni di servizio, Personale interno, Personale assunto per la realizzazione del progetto, Viaggi e trasferte, Spese generali, Altre spese); un attività (numero dell attività indicata nel foglio projet-progetto ); un anno di riferimento (spese già sostenute,primo, secondo, eventualmente terzo anno). Se si tratta di spese già sostenute seguire le modalità indicate al paragrafo 8.2); un costo unitario; un unità di misura: unità, ore, giorni, mesi, anni, metri, km, mq,... una quantità. Nell ultima colonna viene calcolato il totale del costo unitario per quantità. Se una stessa spesa si ripete su più attività o su più anni, deve essere nuovamente inserita. Ripetere l operazione per ogni partner. 16 SPESE PER ATTIVITÁ E PER PARTNER - Foglio Activités-attività Questo foglio suddivide le spese per attività e per partner. E completamente protetto e viene calcolato sulla base delle informazioni inserite nel foglio precedente. 17 SPESE PER CATEGORIA, PER ANNO, PER PAESE- Foglio Années-anni Questo foglio suddivide le spese per categoria di spesa, per anno e per paese. E completamente protetto e viene calcolato sulla base delle informazioni inserite nel foglio precedente. 5.5 MODALITÀ DI DEPOSITO DELLA DOCUMENTAZIONE PROGETTUALE Il fascicolo progettuale deve essere depositato presso il STC: può essere consegnato direttamente (all atto della consegna, il STC rilascia una ricevuta di deposito) o inviato a mezzo posta raccomandata con ricevuta di ritorno. Il fascicolo deve essere presentato in 4 esemplari cartacei bilingue (1 originale e 1 copia per la parte italiana, 1 originale e 1 copia per la parte francese). Tutti i documenti devono contestualmente essere forniti su supporto informatico, compresi gli allegati amministrativi, tecnici e finanziari. Per i progetti con capofila italiano, copia del fascicolo inviato al STC va contemporaneamente trasmessa alle Regioni italiane territorialmente interessate. Se un progetto riguarda, per la parte italiana, soltanto la Regione autonoma Valle d Aosta, il fascicolo può essere depositato in 4 esemplari cartacei in lingua francese (2 originali e 2 copie). In tal caso, va allegata una copia informatica in italiano della scheda progettuale. 29

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