Storia delle revisioni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Storia delle revisioni"

Transcript

1 Syllabus Livello Advanced Versione 2007 ITAlian - Copyright (di seguito indicato come ISTQB ). Gruppo di lavoro per il livello avanzato: Bernard Homès (presidente), Graham Bath, Rex Black, Sigrid Eldh, Jayapradeep Jiothis, Paul Jorgensen, Vipul Kocher, Judy McKay, Klaus Olsen, Randy Rice, Jürgen Richter, Eric Riou Du Cosquer, Mike Smith, Geoff Thompson, Erik Van Veenendaal;

2 Storia delle revisioni Versione Data Note ISEB v1.1 04SEP01 ISEB Practitioner Syllabus ISTQB 1.2E SEP03 ISTQB Advanced Level Syllabus from EOQ-SG V OCT07 Certified Tester Advanced Level syllabus version 2007 Storico delle Revisioni di traduzione per ITA-STQB REV. DRAFT AUTORI F. Primatesta A. Collino DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE/ CHANGES DESCRIPTION Prima versione 30 Set 2008 DATA DI APPROVAZIONE DEL COMITATO SCIENTIFICO Versione 2007 Pagina 2 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

3 Indice Storia delle revisioni... 2 Indice... 3 Ringraziamenti Introduzione a questo syllabus l Aspettative Responsabile del Test di Livello Avanzato Analista del Test di Livello Avanzato Analista Tecnico del Test di Livello Avanzato Obiettivi di Apprendimento / Livelli di Conoscenza Obiettivi di Apprendimento per Responsabili del Test Obiettivi di Apprendimento per Analisti del Test Obiettivi di Apprendimento per Analisti Tecnici del Test Aspetti di base del Introduzione Testing nel Ciclo di Vita del Software Sistemi Specifici Sistemi di Sistemi Sistemi Safety Critical Metriche e Misurazioni Etica Professionale I processi di Testing Introduzione Modelli di Processo di Test Pianificazione e Controllo del Test Analisi e Progettazione del Test Identificazione delle Condizioni di Test Creazione dei Test Case Implementazione e Esecuzione del Test Implementazione dei Test Esecuzione dei Test Valutazione dei criteri di uscita e Reportistica Attività di chiusura del Test Gestione del Test Introduzione La documentazione della gestione del Test Politica di Test Strategia di Test Piano di Test Master Piano di Test di livello Template di documentazione del piano di Test Stima del Test Schedulazione della pianificazione dei Test Monitoraggio e controllo dell avanzamento dei Test Il valore del testing per il business Test distribuito, outsourced & insourced Testing basato sul rischio Introduzione al testing basato sul rischio Gestione del rischio Versione 2007 Pagina 3 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

4 3.9.3 La gestione del rischio nel ciclo di vita Failure Mode and Effects Analysis Aree di Applicazione Passi di implementazione Costi e Benefici Problematiche di Gestione del Test Problematiche legate al Testing Esplorativo Problematiche legate a Sistemi di Sistemi Problematiche legate a Sistemi Safety Critical Altre problematiche legate alla Gestione del Test Tecniche di Test Introduzione Tecniche basate sulle Specifiche Tecniche basate sulla Struttura Tecniche basate sui Difetti e sull Esperienza Tecniche basate sui Difetti Tecniche basate sull Esperienza Analisi Statica Analisi Statica del Codice Analisi Statica dell Architettura Analisi Dinamica Introduzione Scoperta di Memory Leak Scoperta di Puntatori Errati Analisi delle Prestazioni Testing delle Caratteristiche Software Introduzione Attributi di qualità per il dominio del test Testing di Accuratezza Testing di Idoneità Testing di Interoperabilità Testing di Sicurezza Funzionale Testing di Usabilità Testing di Accessibilità Attributi di qualità per il testing tecnico Testing di Sicurezza Tecnica Testing di Affidabilità Testing di Efficienza Testing di Mantenibilità Testing di Portabilità Revisioni Introduzione I principi della Revisione Tipi di Revisione Revisione del Management e audit Revisione di oggetti particolari Conduzione di una revisione formale Introduzione delle Revisioni Fattori di successo per le Revisioni Gestione degli incidenti Introduzione Quando è possibile trovare un difetto? Ciclo di vita del difetto Step 1: Riconoscimento Versione 2007 Pagina 4 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

5 7.3.2 Step 2: Analisi Step 3: Intervento Step 4: Chiusura Campi del difetto La gestione dell incidente e le metriche Comunicare gli incidenti Standard e Processo di Miglioramento del Testing Introduzione Considerazioni sugli Standard Aspetti Generali degli Standard Standard Internazionali Standard Nazionali Standard specifici di dominio Altri Standard Processo di Miglioramento del Test Introduzione al Miglioramento dei Processi Tipi di Miglioramento di Processo Migliorare il Processo di Test Migliorare il processo di Test con il TMM Migliorare il processo di Test con il TPI Migliorare il processo di Test con il CTP (CTP) Migliorare il Processo di Test con STEP Capability Maturity Model Integration, CMMI Tool di Test e Automazione Introduzione Concetti riguardanti i Tool di Test Costi-benefici e rischi legati ai Tool di Test e all Automazione Strategie per i Tool di Test L Integrazione e lo Scambio di Informazioni tra Tool Linguaggi per l Automazione: Script, Linguaggi di Scripting Il Concetto di Oracolo del Test La messa in opera dei Tool di Test L utilizzo di Tool di Test Open Source Sviluppare il proprio Tool di Test Classificazione dei Tool di Test Categorie di Tool di Test Tool di Gestione dei Test Tool di Esecuzione dei Test Tool di Debugging e Troubleshooting Tool di Disseminazione e Inserimento dei Guasti Tool di Simulazione e Emulazione Tool di Analisi Statica e Dinamica Automazione del Testing Guidato dalle Parole Chiave Tool di Testing delle Prestazioni Web Tools Skill delle persone Composizione dei Team Introduzione Skill Individuali La Dinamica dei Team di Test Posizionamento del Testing nell Organizzazione Motivazione Comunicazione Riferimenti Standard Versione 2007 Pagina 5 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

6 Per capitolo Ordine Alfabetico Libri Altri riferimenti Appendice A Background del Syllabus Appendice B Nota per i lettori Enti esaminatori Candidati e Fornitori della Formazione Appendice C Nota per i Fornitori della formazione Modularità Orari Formazione per modulo Aspetti comuni Fonti Esercitazioni Appendice D Raccomandazioni Raccomandazioni per l industrializzazione dei test Versione 2007 Pagina 6 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

7 Ringraziamenti Questo documento è stato prodotto da un team dedicato appartenente al gruppo di lavoro dell Advanced Level: Bernard Homès (presidente), Graham Bath, Rex Black, Sigrid Eldh, Jayapradeep Jiothis, Paul Jorgensen, Vipul Kocher, Judy McKay, Thomas Mueller, Klaus Olsen, Randy Rice, Jürgen Richter, Eric Riou Du Cosquer, Mike Smith, Geoff Thompson, Erik Van Veenendaal. Il team desidera ringraziare il gruppo dei revisori e tutte le organizzazioni nazionali per i suggerimenti e gli input. Al momento in cui l Advanced Level Syllabus è stato completato, il gruppo di lavoro Advanced Level era costituto dai seguenti membri (in ordine alfabetico): Graham Bath, Rex Black, Robert Bender, Chris Carter, Maria Clara Choucair, Sigrid Eldh, Dorothy Graham, Bernard Homès (presidente), Jayapradeep Jiothis, Vipul Kocher, Anastasios Kyriakopoulos, Judy McKay, Thomas Mueller, Klaus Olsen, Avinoam Porat, Meile Posthuma, Erkki Pöyhönen, Jürgen Richter, Eric Riou Du Cosquer, Jan Sabak, Hans Schaefer, Maud Schlich, Rajesh Sivaraman, Mike Smith, Michael Stahl, Geoff Thompson, Erik Van Veenendaal. Le seguenti persone hanno partecipato alla revisione, commento e votazione di questo syllabus: Bernard Homès (presidente) Reto Armuzzi Sue Atkins Graham Bath Paul Beekman Armin Beer Rex Black Francisca Blunschi Armin Born Con Bracke Chris Carter Maria Clara Choucair Robert Dankanin Piet de Roo Sigrid Eldh Tim Edmonds Erwin Engelsma Graham Freeburn Dorothy Graham Brian Hambling Jeff B Higgott Bernard Homès Rob Hendriks Dr Suhaimi Ibrahim Phillip Isles Pr. Paul C. Jorgensen Vipul Kocher Anastasios Kyriakopoulos Junfei Ma Fergus McClachlan Judy McKay Don Mills Gary Mogyorodi Richard Morgan Silvio Moser Ernst Müller Reto Müller Thomas Müller Peter Mullins Beat Nagel Richard Neeve Klaus Olsen Dale Perry Helmut Pichler Jörg Pietzsch Avionam Porat Iris Pinkster Horst Pohlmann Meile Posthuma Eric Riou Du Cosquer Stefan Ruff Hans Schaefer Maud Schlich Rajesh Sivaraman Mike Smith Katja Stalder Neil Thompson Benjamin Timmermans Chris van Bael Jurian van de Laar Marnix van den Ent Mark van der Zwan Stephanie van Dijck Jan van Moll Erik Van Veenendaal Roland Weber Phillip Whettlock Derek Young Mike Young Wenqiang Zheng. Questo documento è stato formalmente rilasciato dall Assemblea Generale dell ISTQB il 12 Ottobre Versione 2007 Pagina 7 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

8 0. Introduzione a questo syllabus 0.1 l L (Organizzazione Internazionale per la Certificazione delle Competenze in Ambito Testing - d ora in avanti denominato semplicemente ISTQB ) è costituito da un Board di Membri che rappresentano paesi e regioni del mondo. Al momento del rilascio finale di questo documento, l ISTQB era composto da un Board di 33 Membri. Ulteriori dettagli sulla struttura e sulla membership dell ISTQB sono disponibili sul sito Scopo di questo documento Questo syllabus è la base per l Qualification di Livello Avanzato (Advanced Level). L ISTQB mette a disposizione questo syllabus con le seguenti modalità: 1. Ai Membri del Board, per consentirne la traduzione nella loro lingua madre e di accreditare i fornitori della formazione. I Board nazionali possono adattare il syllabus alle loro particolari esigenze linguistiche e modificare i riferimenti bibliografici per adattarli alle loro pubblicazioni locali. 2. Agli Enti Esaminatori, per consentire la traduzione delle domande d esame nella loro lingua adattandole agli obiettivi di apprendimento di ogni modulo. 3. Ai Fornitori della formazione, per consentire la produzione di materiale didattico e mettere a punto metodologie d insegnamento appropriate. 4. Ai Candidati alla certificazione, per consentire la preparazione all esame (partecipando a un corso o in modo indipendente). 5. Alla comunità che si occupa d ingegneria dei sistemi e del software, per consentire di migliorare la professione di tester del software e dei sistemi e per fornire una base di riferimento per libri ed articoli. L ISTQB permette inoltre ad altre entità di usare questo syllabus per altre finalità, purché ne chiedano ed ottengano anticipatamente un permesso scritto. Il Certified Tester Advanced Level nel Testing del Software La qualifica Advanced Level è indirizzata alle persone che hanno raggiunto un livello avanzato nella loro carriera nel Testing del Software, quali tester, analisti dei test, progettisti dei test, consulenti dei test, responsabili dei test, tester di accettazione e sviluppatori software. La qualifica Advanced Level è adatta anche a chiunque voglia acquisire una comprensione approfondita del software testing, ad esempio manager di progetti, responsabili della qualità, manager di sviluppo software, analisti di business, direttori IT e consulenti di gestione. Per ricevere il certificato Advanced Level, i candidati devono avere il certificato Foundation Level e dimostrare all Ente Esaminatore di avere sufficiente esperienza pratica per essere considerati qualificati per l Advanced Level. Si faccia riferimento all Ente Esaminatore prescelto per avere informazioni su criteri specifici che vengono applicati per determinare il livello di esperienza pratica. Livello di conoscenza Gli obiettivi di apprendimento per ogni capitolo sono divisi in modo da poter essere chiaramente identificati per ogni singolo modulo. Ulteriori dettagli ed esempi di obiettivi di apprendimento sono forniti alla sezione 0.3. Il contenuto di questo syllabus, i termini e i principali elementi (scopi) di tutti gli standard elencati dovranno essere almeno ricordati (K1), anche se non menzionati esplicitamente negli obiettivi di apprendimento. Versione 2007 Pagina 8 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

9 Esami Tutti gli esami di Advanced Certificate si devono basare su questo syllabus e sul syllabus del Foundation Level. Le risposte alle domande d esame possono richiedere l uso di materiale basato su più di una sezione di questo o del syllabus del Foundation Level. Tutte le sezioni di questo e del syllabus del Foundation Level sono oggetto di prova d esame. Il formato dell esame è definito dalle Linee Guide dell Advanced Exam dell ISTQB. I singoli membri del Board, se vogliono, possono adottare altri schemi d esame. Gli esami possono essere sostenuti all interno di un corso accreditato oppure indipendentemente (ad esempio presso un centro autorizzato). Gli esami possono essere eseguiti su carta o elettronicamente, ma devono essere controllati/osservati (supervisionati da una persona nominata da un National Board o dall Ente Esaminatore). Accreditamento Un Membro del Board ISTQB può accreditare i fornitori della formazione che usano materiale didattico conforme a questo syllabus. I fornitori della formazione devono richiedere le linee guida di accreditamento al Comitato o all Organismo che esegue l accreditamento stesso. Un corso accreditato è riconosciuto come conforme a questo syllabus e ha il permesso di includere un esame ISTQB quale parte del corso. Ulteriori indicazioni per i fornitori della formazione vengono date Appendice C Nota per i Livello di dettaglio Il livello di dettaglio in questo syllabus garantisce che l esame e l insegnamento siano omogenei a livello internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, il syllabus è costituito da: Obiettivi didattici generali che descrivono lo scopo complessivo dell Advanced Level Obiettivi di apprendimento per ogni area di conoscenza, che descrivono il risultato cognitivo di apprendimento e il tipo di mentalità che bisogna raggiungere. Un elenco di informazioni da fornire, compresa una descrizione, e riferimenti a ulteriori fonti se richieste. Un elenco di termini che gli studenti devono ricordare e aver ben capito Una descrizione dei concetti chiave da insegnare, comprese fonti quali gli standard o la letteratura tecnica. Il contenuto del syllabus non è una descrizione dell intera area di conoscenza del software testing; riflette il livello di dettaglio che va affrontato nei corsi Advanced Level. Organizzazione di questo syllabus Il Syllabus è composto da 10 capitoli principali, ognuno dei quali ha una parte introduttiva che fornisce indicazioni sull applicabilità dei contenuti ai diversi professionisti del testing (che corrispondono ai moduli). Le sezioni 0.3 e 0.6 forniscono obiettivi di apprendimento specifici per ogni modulo e per ciascun capitolo. Queste sezioni precisano anche il tempo minimo previsto per apprendere gli argomenti. Si consiglia fortemente di leggere il syllabus e simultaneamente studiare gli obiettivi di apprendimento per lo specifico capitolo che si sta leggendo. Questo consentirà al lettore di capire esattamente ciò che è richiesto e quelli che sono gli elementi essenziali di ogni capitolo per ciascuno dei tre moduli. Termini e Definizioni Nella letteratura tecnica del software molti termini sono usati in modo interscambiabile. Le definizioni dei termini usati in questo syllabus Advanced Level sono disponibili nel glossario standard dei termini usati nel testing del software, pubblicato dall ISTQB. Approccio Ci sono molti modi per avvicinarsi al testing, ad esempio quelli basati sulle specifiche, sulla struttura del codice, sui dati, sui rischi, sui processi, sugli standard e su altre tassonomie simili. Il testing è supportato da strumenti e processi; questi ultimi possono essere migliorati usando vari metodi. Versione 2007 Pagina 9 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

10 Questo syllabus Advanced Level è organizzato attorno agli approcci proposti nello standard ISO 9126 con una separazione di approcci funzionali, non funzionali e di supporto. Vengono menzionati i processi di supporto ed alcuni metodi di miglioramento. La scelta di questa organizzazione e di questi processi è stata fatta arbitrariamente con lo scopo di fornire una solida base per i tester di Advanced Level e per i Responsabili del Test. 0.2 Aspettative La certificazione di Livello Avanzato descritta in questo syllabus sarà esaminata tenendo in considerazione tre principali descrizioni di attività, ognuna delle quali rappresenta responsabilità e aspettative di base in un organizzazione. In ogni organizzazione, le responsabilità e le attività associate possono essere ripartite tra diversi individui o coperte da un singolo individuo. Tali responsabilità operative sono presentate sotto Responsabile del Test di Livello Avanzato. Professionisti di Livello Avanzato della Gestione dei Test dovrebbero essere in grado di: Definire gli obiettivi e la strategia complessiva di test per i sistemi che devono essere testati Pianificare, tempificare e monitorare le attività Descrivere e organizzare le attività necessarie Selezionare, acquisire e assegnare risorse adeguate alle attività Selezionare, organizzare e guidare gruppi di test Organizzare la comunicazione tra i membri dei gruppi di test e tra i gruppi di test e tutti gli altri ruoli interessati Giustificare le decisioni e fornire adeguate informazioni dove applicabile Analista del Test di Livello Avanzato. Gli analisti del test di Livello Avanzato dovrebbero essere in grado di: Strutturare i task definiti nella strategia di test in termini di requisiti del dominio di business Analizzare il sistema in un dettaglio sufficiente per soddisfare le aspettative di qualità degli utenti Valutare i requisiti del sistema per determinarne la validità rispetto al dominio Preparare ed eseguire le attività necessarie e produrre dei report sul loro avanzamento Fornire l evidenza necessaria a supportare le valutazioni Implementare le tecniche e gli strumenti necessari per raggiungere gli obiettivi predefiniti Analista Tecnico del Test di Livello Avanzato. Gli analisti tecnici del test di Livello Avanzato dovrebbero essere in grado di: Strutturare i task definiti nella strategia di test in termini di requisiti tecnici Analizzare la struttura interna del sistema in un dettaglio sufficiente a soddisfare il livello di qualità previsto Valutare il sistema in termini di attributi di qualità tecnica, quali prestazioni, sicurezza ecc. Preparare ed eseguire le attività necessarie e produrre dei report sul loro avanzamento Condurre le attività tecniche di testing Fornire l evidenza necessaria a supportare le valutazioni Implementare le tecniche e gli strumenti necessari per raggiungere gli obiettivi predefiniti Versione 2007 Pagina 10 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

11 0.3 Obiettivi di Apprendimento / Livelli di Conoscenza Sono applicabili a questo syllabus gli obiettivi di apprendimento definiti nel seguito. Ogni argomento nel syllabus verrà esaminato in base agli obiettivi ad esso associati. Livello 1: Ricordare (K1) Il candidato è in grado di riconoscere e ricordare un termine o un concetto. Parole chiave: Ricordare, riconoscere, conoscere. Esempio Si può riconoscere la definizione di guasto come: la mancata effettuazione di un servizio a un utente finale o ad un altro stakeholder o la deviazione di un componente o di un sistema dal comportamento, servizio o risultato atteso. Livello 2: Capire (K2) Il candidato è in grado di selezionare le ragioni o le spiegazioni associate all argomento, ed è in grado di riepilogare, differenziare, classificare e fornire esempi di azioni (ad es. confrontare termini), concetti di test, procedure di test (spiegando la sequenza di attività). Parole chiave: Riepilogare, classificare, confrontare, mappare, evidenziare, esemplificare, interpretare, tradurre, rappresentare, inferire, concludere, categorizzare. Esempi Spiegare le ragioni per le quali occorre progettare i test il più anticipatamente possibile: Per trovare i difetti quando è meno costoso rimuoverli Per trovare prima i difetti più importanti Spiegare le somiglianze e le differenze tra i test di integrazione e il test di sistema: Somiglianze: test di più di un componente e di aspetti anche non funzionali. Differenze: il test di integrazione si concentra sulle interfacce e le interazioni, il test di sistema si concentra su aspetti che riguardano l intero sistema, quali il processing end to end. Livello 3: Applicare (K3) Il candidato è in grado di selezionare la corretta applicazione di un concetto o di una tecnica, e di applicarla nel contesto individuato. K3 è normalmente applicabile alla conoscenza procedurale. Non sono contemplate azioni creative quali la valutazione di un applicazione software o la creazione di un modello per un dato software. Quando abbiamo un determinato modello e nel syllabus trattiamo le fasi procedurali per creare i test case partendo dal modello stesso, allora si tratta del livello K3. Parole chiave: implementare, eseguire, usare, seguire una procedura, applicare una procedura. Esempio Si possono identificare i valori limite per partizioni valide e non valide. Si usa la procedura generica per la creazione di test case per selezionare i test case da un diagramma delle transizioni di stato dato (e da un insieme di possibili test case) al fine di trattare tutte le transizioni. Level 4: Analyze (K4) Il candidato è in grado di suddividere le informazioni relative a una procedura o a una tecnica in parti più elementari per migliorare la comprensione, ed è in grado di distinguere tra fatti e inferenze. L applicazione tipica è analizzare una situazione di progetto, software o documento e proporre le azioni appropriate per risolvere un problema o un task. Parole chiave: analizzare, differenziare, selezionare, strutturare, focalizzare, attribuire, smontare, valutare, giudicare, monitorare, coordinare, creare, sintetizzare, generare, ipotizzare, pianificare, progettare, costruire, produrre. Esempio Analizzare i rischi del prodotto e proporre attività preventive e di limitazione degli errori. Descrivere quali parti di un report degli incidenti sono reali e quali dedotte dai risultati. Versione 2007 Pagina 11 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

12 Riferimenti bibliografici (Per i livelli cognitivi degli obiettivi di apprendimento) Bloom, B. S. (1956). Taxonomy of Educational Objectived, Handbook I: The Cognitive Domain, David McKay, Co. Inc. Anderson, L. W. and Krathwohl, D. R. (a cura di) (2001). A Taxonomy for Learning, Teaching, and Assessing: A Revision of Bloom s Taxonomy of Educational Objectives, Allyn & Bacon. 0.4 Obiettivi di Apprendimento per Responsabili del Test Questa sezione fornisce un elenco di obiettivi di apprendimento dettagliati per il modulo Responsabile del test. In generale tutte le parti di questo syllabus sono oggetto di esame al livello K1: cioè il candidato deve essere in grado di riconoscere e ricordare un termine o un concetto. Per questo motivo, la tabella sottostante contiene solo obiettivi di apprendimento ai livelli K2, K3 e K4. Introduzione al syllabus Responsabile del test [60 minuti] (Compresa la revisione del syllabus Foundation Level ISTQB ) Capitolo 1: Elementi fondamentali del software testing [150 minuti] 1.2 Testing nel ciclo di vita del software (K2) Descrivere come il testing sia una parte di un attività di sviluppo e mantenimento del software (K4) Analizzare i modelli di ciclo di vita del software e descrivere a grandi linee le funzionalità/attività di test più appropriate che devono essere eseguite (distinguere tra attività di sviluppo e di test). 1.3 Sistemi specifici (K2) Spiegare con esempi le specifiche di sistemi di testing di sistemi (K2) Spiegare perché i tre principali esiti di sistemi safety critical di testing sono necessari per dimostrare la conformità a norme 1.4 Metriche e misurazioni (K2) Descrivere e confrontare le metriche relative al testing di standard (K3) Monitorare le attività di testing misurando l oggetto/gli oggetti del test e il processo di test Capitolo 2: Processi di testing [120 minuti] 2.3 Controllo e pianificazione del test (K2) Descrivere con esempi come le strategie di test influiscano sulla pianificazione del test (K2) Confrontare prodotti di lavoro del test e spiegare, con alcuni esempi, le relazioni tra i prodotti di lavoro del testing e lo sviluppo (K2) Classificare le attività di controllo del test correlate per determinare se il compito del test, le strategie e gli obiettivi sono stati raggiunti 2.5 Esecuzione ed implementazione dei test (K2) Spiegare le precondizioni per l esecuzione dei test (K2) Spiegare con esempi i vantaggi e gli svantaggi o l implementazione precoce dei test, considerando tecniche diverse di test (K2) Spiegare i motivi per cui gli utenti e/o i clienti potrebbero essere inclusi nell esecuzione del test (K2) Descrivere come il livello di test logging potrebbe cambiare a seconda del livello di test 2.6 Valutazione dei criteri di uscita e reportistica (K2) Riepilogare le informazioni necessarie che si devono raccogliere durante il processo di test per supportare valutazioni e reportistica precise rispetto ai criteri di uscita 2.7 Attività di chiusura del test (K2) Riepilogare i quattro gruppi di attività di chiusura del test (K3) Generalizzare le lezioni apprese nella fase di chiusura del test al fine di scoprire i settori da migliorare o ripetere Versione 2007 Pagina 12 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

13 Capitolo 3: Gestione del test [1120 minuti] 3.2 Documentazione della gestione del test (K4) Descrivere a grandi linee i documenti della gestione del test, ad esempio il Piano di test, la Specifica di progettazione dei test e la Procedura di test in accordo con IEEE 829 (K2) Descrivere almeno quattro importanti elementi di un approccio/strategia di test e quei documenti che in accordo con IEEE 829 contengono elementi di strategia di test (K2) Illustrare come e perché gli scostamenti dalla strategia di test sono gestiti in altri documenti della gestione del test 3.3 Documentazione del piano di test (K2) Riepilogare la struttura IEEE 829 di un piano di test master (K2) Parafrasare ed interpretare gli argomenti suggeriti dalla struttura IEEE 829 standard di un piano di test rispetto all adeguamento ad un organizzazione, al rischio di un prodotto e alle dimensioni, alla formalità e al rischio di un progetto 3.4 Stima del test (K3) Stimare lo sforzo di testing per un piccolo sistema campione usando un approccio basato sull esperienza e uno basato sulla metrica considerando i fattori che influenzano costi, sforzo e durata (K2) Capire i fattori elencati nel syllabus che possono comportare imprecisioni nelle stime e fornire degli esempi 3.5 Pianificazione dei test (K2) Spiegare i vantaggi di una pianificazione dei test precoce ed iterativa. Supportare la spiegazione con esempi. 3.6 Monitoraggio e controllo dello stato di avanzamento del test (K2) Confrontare le diverse procedure per controllare l avanzamento del test (K2) Fornire almeno cinque esempi concettualmente diversi di come i risultati dell avanzamento del test influenzino il corso del processo di test (K4) Usare i risultati relativi all avanzamento del test osservati durante il monitoraggio e il controllo di misure e attività, al fine di descrivere un piano d azione per migliorare il processo di test corrente. Suggerire dei miglioramenti (K4) Analizzare i risultati del test e determinare l avanzamento del test, documentato in un report di monitoraggio e in un report finale riassuntivo che copre tutte le 4 dimensioni di reportistica 3.7 Valore di business del testing (K2) Fornire esempi (misure) per ciascuna delle 4 categorie che determinano il costo di qualità (K3) Per un contesto dato, elencare i valori qualitativi e/o quantitativi applicabili 3.8 Testing distribuito, outsourced e insourced (K2) Elencare i rischi, le uguaglianze e le differenze tra le 3 strategie di staffing (testing distribuito, outsourced e insourced) 3.9 Testing basato sul rischio Introduzione al testing basato sul rischio (K2) Spiegare i diversi modi in cui il testing basato sul rischio risponde ai rischi (K4) Identificare il rischio all interno di un progetto e di un prodotto e determinare la strategia di test adeguata e il piano di test basato su questi rischi Gestione del rischio (K3) Eseguire per un prodotto l analisi del rischio dal punto di vista dei tester, seguendo l approccio specifico FMEA (K4) Riepilogare i risultati da vari punti di vista sul rischio, tipicamente degli stakeholder, e usare il loro giudizio complessivo per descrivere le attività di test e ridurre i rischi Gestione del rischio nel ciclo di vita (K2) Descrivere le caratteristiche di gestione del rischio che impongono un processo iterativo (K3) Tradurre un dato rischio basato sulla strategia di test in attività di test e controllarne gli effetti durante il testing Versione 2007 Pagina 13 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

14 (K4) Analizzare e riportare i risultati del test; determinare e/o proporre i rischi residui per consentire ai responsabili del progetto di prendere decisioni intelligenti riguardo ai rilasci 3.10 Failure Mode and Effect Analysis (K2) Descrivere il concetto di FMEA e spiegare con un esempio la sua applicazione ai progetti e i vantaggi che ne comporta 3.11 Problemi di gestione del test (K2) Confrontare i problemi di gestione del test per il testing esplorativo, i sistemi di sistemi e sistemi di testing safety critical per quanto concerne strategia, vantaggi e svantaggi, congruità e il loro impatto sulla pianificazione, la copertura, il monitoraggio e il controllo Capitolo 4: Tecniche di test [0 minuti] Nessun obiettivo di apprendimento (a qualsiasi livello K) richiesto al responsabile del test Capitolo 5: Test delle caratteristiche del software [0 minuti] Nessun obiettivo di apprendimento (a qualsiasi livello K) richiesto al responsabile del test Capitolo 6: Revisioni [120 minuti] 6.2 I principi delle revisioni (K2) Spiegare i vantaggi delle revisioni rispetto al testing dinamico e ad altre tecniche di testing statico 6.4 Introduzione alle revisioni (K2) Confrontare i tipi di revisione ed evidenziarne i relativi punti di forza, le debolezze e i campi d uso (K3) Dirigere un team di revisioni attraverso una revisione formale che segue le fasi identificate (K4) Descrivere un piano di revisione come parte di un piano di qualità/test per un progetto, considerando le tecniche di revisione che hanno come obiettivo l individuazione di difetti e competenze tecniche dello staff e sono allineate con gli appropriati approcci di testing dinamico 6.5 Fattori di successo per le revisioni (K2) Spiegare i rischi che possono insorgere tralasciando i problemi tecnici, personali e i fattori organizzativi per eseguire le revisioni Capitolo 7: Gestione degli incidenti [80 minuti] (K3) Trattare un difetto seguendo la procedura del ciclo di vita della gestione degli incidenti come proposto dallo Standard IEEE (K3) Valutare i report dei difetti rispetto allo Standard IEEE e alla tassonomia dei difetti applicata al fine di migliorarne la qualità (K4) Analizzare i report dei difetti creati nel tempo e aggiornare la tassonomia dei difetti Capitolo 8: Standard e processo di miglioramento del test [120 minuti] (K2) Riepilogare le fonti di standard software e spiegarne l utilità per il software testing 8.4 Miglioramento dei processi di test (K3) Scrivere e testare il piano di miglioramento usando i passi generici che coinvolgono le persone giuste (K2) Riepilogare il processo di miglioramento di testing come definito da TMM, TPI, CTP, STEP e la verifica e la convalida delle aree di processo in CMMI (K2) Spiegare i criteri di valutazione dei modelli di miglioramento dei test TMM, TPI, CTP, STEP e la verifica e la convalida delle aree di processo in CMMI Capitolo 9: Tool di test e automazione [90 minuti] 9.2 Concetti riguardanti i tool di test Versione 2007 Pagina 14 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

15 (K2) Confrontare gli elementi e gli aspetti insiti in ogni concetto di tool di test: Vantaggi e rischi, Strategie di tool di test, Integrazione di tool, Linguaggi di automazione, Oracoli del test, Installazione dei tool, Tool open source, Sviluppo di tool e Classificazione dei tool (K2) Descrivere perché e quando è importante creare una mappa o una strategia di tool di test per il proprio tool (K2) Comprendere le diverse fasi nell implementazione dei tool di test 9.3 Categorie di tool di test (K2) Riepilogare le categorie di tool di test per obiettivi, uso previsto, punti forza, rischi e fornire esempi (K2) Riepilogare i requisiti specifici dei tool di test e dei tool di test open source usati per testare i sistemi safety critical (K2) Descrivere aspetti e conseguenze importanti di diversi tool di test e la loro implementazione, l uso e gli effetti sul processo di test (K2) Descrivere quando e perché implementare il proprio tool è un opzione e i vantaggi, i rischi e le conseguenze Capitolo 10: Competenze tecniche Composizione del team [240 minuti] 10.2 Competenze tecniche individuali (K3) Utilizzare un questionario specifico al fine di determinare i punti forza e le debolezze dei membri del team relativi all uso di sistemi software, conoscenza di business e di dominio, aree di sviluppo di sistemi, competenze interpersonali e software testing 10.3 Dinamiche del gruppo di test (K3) Effettuare una gap analysis al fine di determinare le competenze soft e tecniche richieste per posizioni aperte in un organizzazione 10.4 Adattamento del testing all interno di un organizzazione (K2) Caratterizzare le varie opzioni organizzative e confrontarle con in/out source e in/off shoring 10.5 Motivazione (K2) Fornire esempi di fattori incentivanti e demotivanti per i tester 10.6 Comunicazione (K2) Descrivere con esempi la comunicazione efficace, obiettiva e professionale in un progetto dal punto di vista del tester. È possibile anche considerare i rischi e le opportunità 0.5 Obiettivi di Apprendimento per Analisti del Test Questa sezione fornisce un elenco di obiettivi di apprendimento dettagliati per il modulo Analista del Test. In generale tutte le parti di questo syllabus sono oggetto di esame al livello K1: cioè il candidato deve essere in grado di riconoscere e ricordare un termine o un concetto. Per questo motivo, la tabella sottostante contiene solo obiettivi di apprendimento ai livelli K2, K3 e K4. Introduzione al syllabus Analista del test [60 minuti] (Compresa la revisione del syllabus Foundation Level ISTQB ) Capitolo 1: Elementi fondamentali del software testing [30 minuti] Capitolo 2: Processi di testing [180 minuti] 2.4 Progettazione ed analisi di test (K2) Spiegare le cause di testing funzionale che può aver luogo in specifiche fasi del ciclo di vita di un applicazione (K2) Esemplificare i criteri che influenzano la struttura e il livello di sviluppo delle condizioni di test (K2) Descrivere come la progettazione e l analisi di test siano tecniche di testing statico che possono essere usate per scoprire i difetti Versione 2007 Pagina 15 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

16 (K2) Spiegare con esempi il concetto di oracoli del test e come un oracolo del test possa essere usato nelle specifiche di test 2.5 Implementazione ed esecuzione di test (K2) Descrivere le precondizioni per l esecuzione dei test, tra cui: testware, ambiente di test, gestione della configurazione e gestione dei difetti 2.6 Valutazione dei criteri di uscita e reportistica (K3) Determinare da un insieme dato di misure se un criterio di completamento del test è stato soddisfatto Capitolo 3: Gestione dei test [120 minuti] Testing basato sul rischio (K3) Ordinare per priorità la selezione di test case, test di copertura e dati di test basati sul rischio e documentare il tutto appropriatamente in una schedulazione del test e in una procedura di test (K2) Descrivere le attività di un approccio basato sul rischio per pianificare ed eseguire testing di dominio Capitolo 4: Tecniche di test [1080 minuti] 4.2 Basate sulle specifiche (K2) Elencare esempi di difetti tipici che devono essere identificati da ogni tecnica basata sulle specifiche, fornire i criteri di copertura corrispondenti (K3) Scrivere test case da modelli software dati usando le seguenti tecniche di progettazione dei test (i test raggiungeranno una copertura dei modelli dati) o Partizionamento di equivalenza o Analisi ai valori limite o Tabelle delle decisioni o Testing delle transizioni di stato o Metodo dell albero di classificazione o Testing combinatorio o Casi d uso (K4) Analizzare un sistema o la sua specifica di requisiti al fine di determinare quali tecniche basate sulle specifiche applicare ad obiettivi specifici e descrivere una specifica di test basata su IEEE 829, focalizzandosi su test case di dominio e funzionale e su procedure di test 4.4 Basate sui difetti e sull esperienza (K2) Descrivere il principio e le ragioni per cui usare tecniche basate sui difetti e differenziarne l uso rispetto a tecniche basate sulle specifiche e sulla struttura (K2) Spiegare con esempi le tassonomie dei difetti e il loro utilizzo (K2) Capire il principio e le ragioni per cui usare tecniche basate sull esperienza e quando usarle (K3) Specificare, eseguire e riportare test usando testing esplorativo (K2) Classificare i difetti che devono essere identificati tramite diversi tipi di attacchi basati sui guasti software secondo i difetti che hanno come obiettivo (K4) Analizzare un sistema al fine di determinare quali tecniche basate sull esperienza, sulle specifiche o sui difetti applicare per scopi specifici Capitolo 5: Test delle caratteristiche del software [210 minuti] 5.2 Attributi di qualità per testing del dominio (K4) Spiegare con esempi quali tecniche di testing elencate nel Capitolo 4 sono appropriate per testare le caratteristiche di accuratezza, idoneità, interoperabilità e sicurezza funzionale (K3) Descrivere, progettare, specificare ed eseguire test di usabilità usando tecniche appropriate e considerando obiettivi di test dati e difetti da attaccare 5.3 Attributi di qualità per testing tecnico Versione 2007 Pagina 16 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

17 (K2) Spiegare i motivi per includere test di efficienza, affidabilità e sicurezza tecnica in una strategia di testing e fornire esempi di difetti che ci si aspetta di trovare (K2) Caratterizzare tipi di test non funzionali per testing tecnico tramite difetti tipici che devono essere attaccati, l applicazione tipica nel ciclo di vita dell applicazione e tecniche di test adatte ad essere usate per la progettazione dei test Capitolo 6: Revisioni [180 minuti] (K3) Usare una lista di controllo di revisione per verificare codice e architettura dal punto di vista dei tester (K3) Usare una lista di controllo di revisione per verificare requisiti e casi d uso dal punto di vista dei tester (K2) Confrontare i tipi di revisione ed evidenziarne i punti di forza, le debolezze e i campi d uso Capitolo 7: Gestione degli incidenti [120 minuti] (K4) Analizzare, classificare e descrivere difetti funzionali e non-funzionali in report dei difetti comprensibili Capitolo 8: Standard e processo di miglioramento del test [0 minuti] Nessun obiettivo di apprendimento (a qualsiasi livello K) richiesto all analista del test Capitolo 9: Tool di test e automazione [90 minuti] 9.2 Concetti riguardanti i tool di test (K2) Confrontare gli elementi e gli aspetti insiti in ogni concetto di tool di test: Vantaggi e rischi, Strategie di tool di test, Integrazione di tool, Linguaggi di automazione, Oracoli del test, Installazione dei tool, Tool open source, Sviluppo di tool e Classificazione dei tool 9.3 Categorie di tool di test (K2) Riepilogare le categorie di tool di test per obiettivi, uso previsto, punti forza, rischi e fornire esempi (K2) Rappresentare i tool delle categorie di tool in diversi livelli e tipi di testing Capitolo 10: Competenze tecniche Composizione del team [30 minuti] 10.6 Comunicazione (K2) Descrivere con esempi la comunicazione efficace, obiettiva e professionale in un progetto dal punto di vista del tester. È possibile anche considerare i rischi e le opportunità. 0.6 Obiettivi di Apprendimento per Analisti Tecnici del Test Questa sezione fornisce un elenco di obiettivi di apprendimento dettagliati per il modulo Analista Tecnico del Test. In generale tutte le parti di questo syllabus sono oggetto di esame al livello K1: cioè il candidato deve essere in grado di riconoscere e ricordare un termine o un concetto. Per questo motivo, la tabella sottostante contiene solo obiettivi di apprendimento ai livelli K2, K3 e K4. Introduzione al syllabus Analista di test tecnico [60 minuti] (Compresa la revisione del syllabus Foundation Level ISTQB ) Capitolo 1: Elementi fondamentali del [30 minuti] Capitolo 2: Processi di testing [180 minuti] 2.4 Progettazione ed analisi di test Versione 2007 Pagina 17 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

18 (K2) Spiegare le fasi nel ciclo di vita di un applicazione in cui possono essere applicati i test non-funzionali e i test basati sull architettura. Spiegare le cause di testing non-funzionale che può aver luogo solo in specifiche fasi del ciclo di vita di un applicazione (K2) Esemplificare i criteri che influenzano la struttura e il livello di sviluppo delle condizioni di test (K2) Descrivere come la progettazione e l analisi di test siano tecniche di testing statico che possono essere usate per scoprire i difetti (K2) Spiegare con esempi il concetto di oracoli del test e come un oracolo del test possa essere usato nelle specifiche di test 2.5 Esecuzione ed implementazione dei test (K2) Descrivere le precondizioni per l esecuzione dei test, tra cui: testware, ambiente di test, gestione della configurazione e gestione dei difetti 2.6 Valutazione dei criteri di uscita e reportistica (K3) Determinare da un insieme dato di misure se un criterio di completamento del test è stato soddisfatto Capitolo 3: Gestione del test [120 minuti] Gestione del rischio (K2) Descrivere le attività di un approccio basato sul rischio per pianificare ed eseguire testing tecnico Capitolo 4: Tecniche di test [930 minuti] 4.2 Basate sulle specifiche (K2) Elencare esempi di difetti tipici che devono essere identificati da ogni tecnica basata sulle specifiche (K3) Scrivere test case da modelli software dati nella vita reale usando le seguenti tecniche di progettazione dei test (i test raggiungeranno una copertura dei modelli dati) o Partizionamento di equivalenza o Analisi ai valori limite o Tabelle delle decisioni o Testing delle transizioni di stato (K4) Analizzare un sistema o la sua specifica di requisiti al fine di determinare quali tecniche basate sulle specifiche applicare ad obiettivi specifici e descrivere una specifica di test basata su IEEE 829, focalizzandosi su test case non-funzionali e di componente e su procedure di test 4.3 Basate sulla struttura (K2) Elencare esempi di difetti tipici che devono essere identificati da ogni tecnica specifica basata sulla struttura (K3) Scrivere test case da modelli software dati nella vita reale usando le seguenti tecniche di progettazione dei test (i test raggiungeranno una copertura dei modelli dati) o Testing delle istruzioni o Testing delle decisioni o Testing di determinazione delle condizioni o Testing delle condizioni multiple (K4) Analizzare un sistema al fine di determinare quali tecniche basate sulla struttura applicare a specifici obiettivi di test (K2) Capire ogni tecnica basata sulla struttura e i corrispondenti criteri di copertura e quando usarli (K4) È possibile confrontare ed analizzare quale tecnica basata sulla struttura usare in situazioni diverse 4.4 Basate sui difetti e sull esperienza (K2) Descrivere il principio e le ragioni per cui usare tecniche basate sui difetti e differenziarne l uso rispetto a tecniche basate sulle specifiche e sulla struttura Versione 2007 Pagina 18 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

19 (K2) Spiegare con esempi le tassonomie dei difetti e il loro utilizzo (K2) Capire il principio e le ragioni per cui usare tecniche basate sull esperienza e quando usarle (K3) Specificare, eseguire e riportare test usando testing esplorativo (K3) Specificare test usando i diversi tipi di attacchi basati sui guasti software secondo i difetti che attaccano (K4) Analizzare un sistema al fine di determinare quali tecniche basate sull esperienza, sulle specifiche o sui difetti applicare per scopi specifici 4.5 Analisi statica (K3) Usare gli algoritmi Analisi del flusso di controllo, Analisi del flusso di dati per verificare se il codice non ha alcuna anomalia del flusso di dati o di controllo (K4) Interpretare i risultati del flusso di dati e di controllo consegnati da un tool al fine di valutare se il codice ha un anomalia del flusso di dati o di controllo (K2) Spiegare l uso di grafi richiamati per la valutazione della qualità dell architettura. Questo includerà la necessità di identificare difetti, usare progettazione di test e pianificazione di test, e le limitazioni di risultati 4.6 Analisi dinamica (K2) Spiegare come l analisi dinamica per il codice possa essere eseguita e riepilogare i difetti che possono essere identificati usando quella tecnica, e le sue limitazioni Capitolo 5: Test delle caratteristiche del software [240 minuti] 5.2 Attributi di qualità per testing del dominio (K2) Caratterizzare tipi di test non funzionali per testing del dominio tramite difetti tipici che devono essere attaccati, l applicazione tipica nel ciclo di vita dell applicazione e tecniche di test adatte ad essere usate per la progettazione dei test (K4) Specificare test case per particolari tipi di test non-funzionali e considerare obiettivi di test dati e difetti da attaccare 5.3 Attributi di qualità per testing tecnico (K2) Caratterizzare tipi di test non funzionali per testing tecnico tramite difetti tipici che devono essere attaccati, l applicazione tipica nel ciclo di vita dell applicazione e tecniche di test adatte ad essere usate per la progettazione dei test (K2) Capire e spiegare le fasi nel ciclo di vita di un applicazione in cui possono essere applicati test di efficienza, affidabilità e sicurezza (tra cui i loro corrispondenti sottoattributi ISO9126) (K2) Distinguere tra i tipi di guasti trovati da test di efficienza, affidabilità e sicurezza (tra cui i loro corrispondenti sottoattributi ISO9126) (K2) Caratterizzare approcci di testing per attributi di qualità di efficienza, affidabilità e sicurezza e i loro corrispondenti sottoattributi ISO9126 (K3) Specificare test case per attributi di qualità di efficienza, affidabilità e sicurezza e i loro corrispondenti sottoattributi ISO9126 (K2) Capire e spiegare i motivi per cui includere test di mantenibilità, portabilità ed accessibilità in una strategia di testing (K3) Specificare test case per tipi di mantenibilità e portabilità di test non-funzionale Capitolo 6: Revisioni [180 minuti] (K4) Descrivere una lista di controllo di revisione per individuare difetti tipici che vanno individuati con la revisione del codice e dell architettura (K2) Confrontare i tipi di revisione ed evidenziarne i punti di forza, le debolezze e i campi d uso Capitolo 7: Gestione degli incidenti [120 minuti] (K4) Analizzare, classificare e descrivere difetti funzionali e non-funzionali in report dei difetti comprensibili Versione 2007 Pagina 19 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

20 Capitolo 8: Standard e processo di miglioramento del test [0 minuti] Nessun obiettivo di apprendimento (a qualsiasi livello K) richiesto all analista del test Capitolo 9: Tool di test e automazione [210 minuti] 9.2 Concetti riguardanti i tool di test (K2) Confrontare gli elementi e gli aspetti insiti in ogni concetto di tool di test: Vantaggi e rischi, Strategie di tool di test, Integrazione di tool, Linguaggi di automazione, Oracoli del test, Installazione dei tool, Tool open source, Sviluppo di tool e Classificazione dei tool 9.3 Categorie di tool di test (K2) Riepilogare le categorie di tool di test per obiettivi, uso previsto, punti forza, rischi e fornire esempi (K2) Rappresentare i tool delle categorie di tool in diversi livelli e tipi di testing Automazione del testing guidato dalle parole chiave (K3) Creare tabelle di parole d azione/chiave usando l algoritmo di selezione delle parole chiave che deve essere usato da un tool di esecuzione dei test (K3) Registrare test con tool di cattura/riesecuzione al fine di rendere possibile testing di regressione con alta qualità, molti test case trattati in una breve cronologia Tool di testing delle prestazioni (K3) Progettare un test delle prestazioni usando tool di test delle prestazioni tra cui pianificazione e misurazioni sulle caratteristiche di sistema Capitolo 10: Competenze tecniche Composizione del team [30 minuti] 10.6 Comunicazione (K2) Descrivere con esempi la comunicazione efficace, obiettiva e professionale in un progetto dal punto di vista del tester. È possibile anche considerare i rischi e le opportunità. Versione 2007 Pagina 20 di Set 2008 / ITAlian Qualification Board

Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive

Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive Comitato SGQ Comitato Ambiente Sistemi di Gestione: cosa ci riserva il futuro? Novità Normative e Prospettive Mercoledì, 23 febbraio 2005 - Palazzo FAST (Aula Morandi) Piazzale Morandi, 2 - Milano E' una

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

AUDITOR D.Lgs 231/01. Seminario ACIQ SICEV Sessione di Aggiornamento Dedicata ai Registri SICEV SICEP. Milano 28 Settembre 2012.

AUDITOR D.Lgs 231/01. Seminario ACIQ SICEV Sessione di Aggiornamento Dedicata ai Registri SICEV SICEP. Milano 28 Settembre 2012. AUDITOR D.Lgs 231/01 Seminario ACIQ SICEV Sessione di Aggiornamento Dedicata ai Registri SICEV SICEP Milano 28 Settembre 2012 Rosso Claudio 0 INDICE 01. D.Lgs. 231/01: Implicazioni Penali e strumenti Organizzativi

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT SYSTEMS) AUDITOR/RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT srl Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI ITSMS (IT SERVICE MANAGEMENT

Dettagli

Concetti di base di ingegneria del software

Concetti di base di ingegneria del software Concetti di base di ingegneria del software [Dalle dispense del corso «Ingegneria del software» del prof. A. Furfaro (UNICAL)] Principali qualità del software Correttezza Affidabilità Robustezza Efficienza

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES

CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT LE 10 PROFESSIONAL PRACTICES 1 CORSO BUSINESS CONTINUITY AND DISASTER RECOVERY MANAGEMENT Il corso è finalizzato a illustrare in dettaglio le competenze richieste al Business Continuity Manager per guidare un progetto BCM e/o gestire

Dettagli

Piano di gestione della qualità

Piano di gestione della qualità Piano di gestione della qualità Pianificazione della qualità Politica ed obiettivi della qualità Riferimento ad un eventuale modello di qualità adottato Controllo della qualità Procedure di controllo.

Dettagli

EUROPEAN PROJECT MANAGEMENT QUALIFICATION - epmq. Fundamentals. Syllabus

EUROPEAN PROJECT MANAGEMENT QUALIFICATION - epmq. Fundamentals. Syllabus EUROPEAN PROJECT MANAGEMENT QUALIFICATION - epmq Fundamentals Syllabus Scopo Questo documento presenta il syllabus di epmq Modulo 1 Fundamentals. Il syllabus descrive, attraverso i risultati del processo

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

La gestione della qualità nelle aziende aerospaziali

La gestione della qualità nelle aziende aerospaziali M Premessa La AS 9100 è una norma ampiamente adottata in campo aeronautico ed aerospaziale dalle maggiori aziende mondiali del settore, per la definizione, l utilizzo ed il controllo dei sistemi di gestione

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate

Distinguere tra bisogni di cura standard e individualizzati. Valutazione delle esigenze e traduzione di queste in azioni adeguate Linee guida per la costruzione di test per la valutazione degli esiti dei percorsi di apprendimento per Coordinatori all interno delle strutture residenziali per anziani Queste linee guida sono rivolte

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Prof. Paolo Salvaneschi

INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Prof. Paolo Salvaneschi Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Informatica INGEGNERIA DEL SOFTWARE Prof. Paolo Salvaneschi 1 Obiettivi Scopi del corso: - Fornire gli elementi di base della disciplina,

Dettagli

Riepilogo delle modifiche di PA-DSS dalla versione 2.0 alla 3.0

Riepilogo delle modifiche di PA-DSS dalla versione 2.0 alla 3.0 Settore delle carte di pagamento (PCI) Standard di protezione dei dati per le applicazioni di pagamento () Riepilogo delle modifiche di dalla versione 2.0 alla 3.0 Novembre 2013 Introduzione Il presente

Dettagli

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova

ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova ISO/IEC 17025 : 2005 per i Laboratori di Prova Perugia, 30 giugno 2005 D.ssa Daniela Vita ISO/IEC 17025:2005 1 Differenza tra UNI EN ISO 9001:2000 e ISO/IEC 17025:2005 La norma UNI EN ISO 9001:2000 definisce

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Le possibili sinergie della Direzione e della AQ orientate alla Buona Gestione del C.d.S.

Le possibili sinergie della Direzione e della AQ orientate alla Buona Gestione del C.d.S. Le possibili sinergie della Direzione e della AQ orientate alla Buona Gestione del C.d.S. Maurizio Mariani General Manager RBM-Serono BPL E QUALITA ALL ORIGINE DELLE BPL (FDA 1979, OECD 1981, EC 1989)

Dettagli

Il modello di ottimizzazione SAM

Il modello di ottimizzazione SAM Il modello di ottimizzazione control, optimize, grow Il modello di ottimizzazione Il modello di ottimizzazione è allineato con il modello di ottimizzazione dell infrastruttura e fornisce un framework per

Dettagli

11. Evoluzione del Software

11. Evoluzione del Software 11. Evoluzione del Software Andrea Polini Ingegneria del Software Corso di Laurea in Informatica (Ingegneria del Software) 11. Evoluzione del Software 1 / 21 Evoluzione del Software - generalità Cosa,

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT CENTRATE I VOSTRI OBIETTIVI LA MISSIONE In qualità di clienti Rockwell Automation, potete contare

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.)

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE DELL ENERGIA (S.G.E.) Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it sigla: SH 193 Pag. 1 di 5 AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI (S.G.E.) 0 01.10.2013

Dettagli

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved.

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved. ISO/IEC 2700:2013 Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione ISO/IEC 27001 La norma ISO/IEC 27001, Information technology - Security techniques - Information security management systems

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 TÜV NORD CERT FAQ ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015 Risposte alle principali domande sulle nuove revisioni degli standard ISO 9001 e ISO 14001 Da quando sarà possibile 1 certificarsi in accordo ai nuovi standard?

Dettagli

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda.

SysAround S.r.l. L'efficacia delle vendite è l elemento centrale per favorire la crescita complessiva dell azienda. Scheda Il CRM per la Gestione delle Vendite Le organizzazioni di vendita sono costantemente alla ricerca delle modalità migliori per aumentare i ricavi aziendali e ridurre i costi operativi. Oggi il personale

Dettagli

Ciclo di vita dimensionale

Ciclo di vita dimensionale aprile 2012 1 Il ciclo di vita dimensionale Business Dimensional Lifecycle, chiamato anche Kimball Lifecycle descrive il framework complessivo che lega le diverse attività dello sviluppo di un sistema

Dettagli

Manuale della qualità

Manuale della qualità Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Manuale della qualità 1 INTRODUZIONE 3 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ 4 4.1 Requisiti generali 4 4.2 Requisiti

Dettagli

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione.

Rev. 00. AUDIT N DEL c/o. Auditor Osservatori DOCUMENTI DI RIFERIMENTO. Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione. AUDIT N DEL c/o AREE DA VERIFICARE GRUPPO DI AUDIT Lead Auditor Auditor DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Auditor Osservatori Legenda: C = Conforme NC = Non conforme Oss = Osservazione Pagina 1 di 19 Rif. 14001

Dettagli

Quality gate. Sono eventi programmati regolarmente e condotti seguendo una procedura standard

Quality gate. Sono eventi programmati regolarmente e condotti seguendo una procedura standard Quality gate Nei punti chiave del processo di sviluppo del software, viene integrato un insieme di quality gate per monitorare la qualità del prodotto intermedio prima che quest ultimo possa passare al

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Release Management. Obiettivi. Definizioni. Responsabilità. Attività. Input

Release Management. Obiettivi. Definizioni. Responsabilità. Attività. Input Release Management Obiettivi Obiettivo del Release Management è di raggiungere una visione d insieme del cambiamento nei servizi IT e accertarsi che tutti gli aspetti di una release (tecnici e non) siano

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

UNI ISO 21500 Guida alla gestione dei progetti (project management)

UNI ISO 21500 Guida alla gestione dei progetti (project management) UNI ISO 21500 Guida alla gestione dei progetti (project management) adozione nazionale in lingua italiana della norma internazionale ISO 21500 A cura di Relatore: Eugenio Rambaldi Presidente Assirep presidente@assirep.it

Dettagli

Associazione Italiana Information Systems Auditors

Associazione Italiana Information Systems Auditors Associazione Italiana Information Systems Auditors Agenda AIEA - ruolo ed obiettivi ISACA - struttura e finalità La certificazione CISA La certificazione CISM 2 A I E A Costituita a Milano nel 1979 Finalità:

Dettagli

Identificare come i vari elementi dei Microsoft Dynamics CRM possono essere utilizzati per le relazioni con i clienti

Identificare come i vari elementi dei Microsoft Dynamics CRM possono essere utilizzati per le relazioni con i clienti PERIODO : Dal 11 novembre 2015 AL 4 dicembre 2015 Sede del corso: Presso GI Formazione in Piazza IV novembre 5, Milano Orari dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 A CHI E RIVOLTO IL CORSO Questo

Dettagli

PROGETTO EM.MA PRESIDIO

PROGETTO EM.MA PRESIDIO PROGETTO EM.MA PRESIDIO di PIACENZA Bentornati Il quadro di riferimento di matematica : INVALSI e TIMSS A CONFRONTO LE PROVE INVALSI Quadro di riferimento per la valutazione Quadro di riferimento per i

Dettagli

Configuration Management

Configuration Management Configuration Management Obiettivi Obiettivo del Configuration Management è di fornire un modello logico dell infrastruttura informatica identificando, controllando, mantenendo e verificando le versioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI Corso di Laurea Magistrale in Informatica Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica Relatore:

Dettagli

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA. Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO

Dettagli

12. Evoluzione del Software

12. Evoluzione del Software 12. Evoluzione del Software Andrea Polini Ingegneria del Software Corso di Laurea in Informatica (Ingegneria del Software) 12. Evoluzione del Software 1 / 21 Evoluzione del Software - generalità Cosa,

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ESPERTI IN MARKETING & COMUNICAZIONE

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ESPERTI IN MARKETING & COMUNICAZIONE Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: corsi@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL 1 22.03.2002 Rev. Generale

Dettagli

SCHEMA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEI CORSI DI FORMAZIONE PER FOOD SAFETY AUDITOR / LEAD AUDITOR

SCHEMA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEI CORSI DI FORMAZIONE PER FOOD SAFETY AUDITOR / LEAD AUDITOR Rev. 02 Pagina 1 di 5 Individua un Responsabile didattico Il quale coordina, definisce la struttura dei corsi ed è l interfaccia con l Organismo di Certificazione. Prevede: max 20 partecipanti ü no. 2

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

IL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 1

IL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 1 Ernesto Cappelletti (ErnestoCappelletti) IL SOFTWARE SECONDO LA NORMA UNI EN ISO 13849-1:2008 (IIA PARTE) 6 April 2012 1. Requisiti per la scrittura del software secondo la norma UNI EN ISO 13849-1:2008

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides

Database. Si ringrazia Marco Bertini per le slides Database Si ringrazia Marco Bertini per le slides Obiettivo Concetti base dati e informazioni cos è un database terminologia Modelli organizzativi flat file database relazionali Principi e linee guida

Dettagli

Valorizzazione della professionalità di SW Quality Assurance

Valorizzazione della professionalità di SW Quality Assurance Valorizzazione della professionalità di SW Quality Assurance 17 Esther BEVERE Miriam MERENDA ALTEN Italia Agenda Rilevanza della Professionalità del Software Tester Professionalità nel Testing Percorsi

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI DESCRIZIONE DELLA FIGURA

Dettagli

FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO

FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO FORNITORE: SEDE: TELEFONO FAX INDICAZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL QUESTIONARIO L autovalutazione è una valutazione che fornisce un giudizio sull efficacia e sull efficienza dell Azienda e sul grado di

Dettagli

PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION

PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION PIETRO REMONTI 1 2 APPROCCIO BASATO SUI PROCESSI UN RISULTATO DESIDERATO È OTTENUTO IN MODO PIÙ EFFICACE SE RISORSE E ATTIVITÀ

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze)

Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) Format per la progettazione (di un unità formativa di xx ore per apprendere per competenze) 1. Gli esiti dell apprendimento: selezione delle competenze e prestazioni oggetto di un unità formativa e costruzione

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

VIDEOSORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONE

VIDEOSORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONE Bancasicura Milano, 18 ottobre 2007 VIDEOSORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONE Ing. Vincenzo LA FRAGOLA Direttore Funzione Elettronica & Misure Le premesse Come affrontare le nuove esigenze della sicurezza nel

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali RESPONSABILITA D IMPRESA D.lgs. 231/01 L EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI GESTIONE 27 maggio 2014 ore 14.00 Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali Ing. Gennaro

Dettagli

La certificazione CISM

La certificazione CISM La certificazione CISM Firenze, 19 maggio 2005 Daniele Chieregato Agenda Ruolo del Security Manager Certificati CISM Domini Requisiti Ruolo del Security Manager La gestione della Sicurezza Informatica

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

Meno rischi. Meno costi. Risultati migliori.

Meno rischi. Meno costi. Risultati migliori. Meno rischi. Meno costi. Risultati migliori. Servizi professionali per l approvvigionamento. Essere più informati. Prendere decisioni migliori. Supplier Management Service delle Società (ESMS) Qualifica

Dettagli

Ridurre i rischi. Ridurre i costi. Migliorare i risultati.

Ridurre i rischi. Ridurre i costi. Migliorare i risultati. Ridurre i rischi. Ridurre i costi. Migliorare i risultati. Servizi di approvvigionamento professionale. Essere più informati, fare scelte migliori. Supplier Management System delle Communities (CSMS) Prequalifiche

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DEL LIVELLO DI APPLICAZIONE DELLA LINEA GUIDA ISO 26000

REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DEL LIVELLO DI APPLICAZIONE DELLA LINEA GUIDA ISO 26000 REGOLAMENTO PER LA VERIFICA DEL LIVELLO DI APPLICAZIONE DELLA LINEA GUIDA ISO 26000 Valido dal 29 Dicembre 2014 RINA Services S.p.A. Via Corsica, 12 16128 Genova Tel. +39 010 53851 Fax +39 010 5351000

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE UNI EN ISO 22000 PACKAGING

SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE UNI EN ISO 22000 PACKAGING Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: esami@cepas.it Sito internet: www.cepas.it Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA CERTIFICAZIONE DEGLI AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa

Dettagli

Procedura di gestione delle verifiche ispettive interne < PQ 03 >

Procedura di gestione delle verifiche ispettive interne < PQ 03 > I I S Ettore Majorana Via A. De Gasperi, 6-20811 Cesano Maderno (MB) PQ03 Rev 2 del 23/03/04 Pag 1/5 Procedura di gestione delle verifiche ispettive interne < PQ 03 > EMESSA DA: VERIFICATA DA: APPROVATA

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER AUDITOR / RESPONSABILE GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE FORESTALE

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER AUDITOR / RESPONSABILE GRUPPO DI AUDIT DI SISTEMI DI GESTIONE FORESTALE Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373 - Fax: 065915374 E-mail: corsi@cepas.it Sito internet: www.cepas.it sigla: SH131 Pag. 1 di 5 SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER AUDITOR

Dettagli

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico relativo alle certificazioni di prodotto agroalimentare di cui al Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto agroalimentare

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

GLI AUDIT GCP. Valentine Sforza Quality Management Associates. XI CONGRESSO NAZIONALE SSFA Roma, 6-7 marzo 2008 ARGOMENTI TRATTATI

GLI AUDIT GCP. Valentine Sforza Quality Management Associates. XI CONGRESSO NAZIONALE SSFA Roma, 6-7 marzo 2008 ARGOMENTI TRATTATI GLI AUDIT GCP Valentine Sforza Quality Management Associates 1 ARGOMENTI TRATTATI Chi lo fa Tipologie di Audit Svolgimento di un Audit Esempio di un Audit Rapporto di un Audit Valore di un Audit 2 1 CHI

Dettagli