L importanza della determinazione del costo del prodotto ai fini del calcolo della convenienza economica

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1 28 S&A Strumenti 11/97 ESERCIZIO 5 INDIRIZZO Amministrativi Programmatori Igea Mercurio Professionali L importanza della determinazione del costo del prodotto ai fini del calcolo della convenienza economica di GIULIANO PAGANIN a) Dopo aver evidenziato il diva rio esistente tra reddito di bilancio e reddito fi s c a l e, l a l- l i evo illustri con un esempio nu m e rico come si passa dal risultato di esercizio di una S. p. A. al reddito fi s c a l e.p re s e n t i, p o i, le scri t t u re in P. D. re l a t i ve alle imposte sul re d d i t o della società in questione (acconti, imposte di competenza, ve rsamenti a saldo). b) Costi e punto di equilibrio 1) Quali sono i principi di detraibilità dei costi? 2) A proposito di costi, vuoi definire il concetto di costo, di costo diretto e indiretto, di costo preve n t i vo e consuntivo, di costo figurativo? 3) Analizza la scheda qui a lato e considerando che i CV (costi va ri abili) non mutino la loro legge di variazione al variare della produzione, determina: a ) l a m m o n t a re delle vendite che consente di raggiungere il punto di equilibrio economico (PEE); b) la quantità prodotta nel caso che sia stato conseguito un utile di lire 155 milioni; c) l aumento subìto dai costi fissi in cui l utile conseguito sia sempre di lire 155 milioni ma a fronte di una quantità prodotta di n unità; d) il PEE nel caso in cui il prezzo di vendita scenda di lire 700; e) il risultato economico realizzato dalla vendita di n unità alle condizioni espresse ai punti c e d. Costi fissi annuali Stipendi Spese generali Leasing Ammortamenti Totale 120 milioni 40 milioni 10 milioni 10 milioni 180 milioni Prezzo di vendita = lire al pezzo Costi variabili a pezzo Provvigioni e agenti lire Trasporti a pezzo lire 300 Materie prime lire Punto di = = pareggio N u m e ro di pezzi da vendere in un anno c) Ricavi di vendita e giudizi di convenienza Il Ricavo di vendita rende altresì possibile esprimere giudizi di convenienza economica su singole operazioni, su complessi di operazioni, su commesse, nonché la determinazione di margini di contribuzione unitari, complessivi e relativi. L allievo ipotizzi a tale proposito un modello operativo con dati a scelta. Soluzione - Aspetto teorico Punto a) Un impresa, a qualsiasi forma giuridica appartenga, ha un obbligo di legge: presentare nei termini stabiliti agli organi fiscali il suo bilancio al fine di dimostrare le risultanze economiche e i corretti calcolo e versamento delle imposte relative. Si sa che il bilancio d esercizio è un documento essenzialmente informativo di dati patrimoniali, economici o di reddito e, naturalmente, anche finanziari, attraverso il quale si comunica ai terzi (azionisti,banche e creditori in genere,stato,ecc.) la propria situazione pat rimoniale (S P) e la redditività dell impresa (C E). Tale bilancio deve fo n d a rsi su corre t t i principi contabili, vale a dire su quei criteri,postulati,procedure e metodologie che mettono in rilievo le modalità di contabilizzazione dei diversi fatti di gestione e i criteri di valutazione applicati alle diverse voci che compongono il bilancio stesso. La quantità economica che scaturisce dal bilancio ai fini del calcolo delle imposte è ch i a m a t a

2 S&A Strumenti 11/97 29 reddito d eserc i z i o e, se i cri t e ri di valutazione applicati ai fini di questa determinazione si ri fanno al Codice civile e ai princìpi contab i l i, possiamo parlare di reddito economico, c i- vilistico o di bilancio. Il reddito così determinato non coincide con quello fi s c a l e p e rché il legi s l a t o re fiscale impone determinati vincoli alle valutazioni di bilancio e si discosta dalle valutazioni pru d e n z i a- li previste dal Codice civile. Ecco allora che per passare dal reddito di bilancio al reddito imponibile ai fini fiscali si devo n o d e t e rm i n a re delle va riazioni o ri p re s e,d i ffe renze positive e, a l c u n e,n e g a t i ve che scaturi s c o n o f ra i princìpi contabili e i cri t e ri civilistici applicati e le quantità volute dal legi s l a t o re fi s c a l e. Possiamo così re a l i z z a re il seguente schema ai fini del passag gio dal reddito contabile (C E) al previsto reddito fiscale e su questa q u a n t i t à c a l c o l a re le imposte I LOR e IRPEG nel caso di S.p.A. Reddito contabile da Bilancio civilistico + Riprese positive di reddito fiscale ammortamenti indetraibili svalutazione dei crediti eccedenti manutenzioni e riparazioni indetraibili plusvalenze tassabili rimanenze di magazzino ecc Riprese negative di reddito fiscale ricavi esenti da tassazione imposte deducibili plusvalenze da rinviare oltre il 4 anno ecc X totale riprese positive + Y totale riprese negative Z REDDITO FISCALE ( X + Y Z) Conviene, a tale proposito,considerare il seguente esempio numerico per realizzare il passaggio dal reddito di bilancio al reddito fiscale e calcolare le imposte dovute su quest ultima quantità nonché la rilevazione delle imposte come previsto dalla traccia richiesta. I dati di partenza vengono così ipotizzati: Dati di bilancio Reddito al lordo delle imposte lire Cespiti ammortizzabili lire , ammortizzati per il 15% e presenti in azienda all inizio dell esercizio Crediti commerciali lire svalutati al 4 % Manutenzioni e riparazioni lire Spese per prestazioni di servizi lire , di cui lire prive di documentazione Rimanenze di magazzino lire Dividendi su partecipazione lire comprensive del credito d imposta Interessi attivi bancari lire Plusvalenza da alienazione lire realizzata nell anno n 1 Acconti ILOR già versati lire Acconti IRPEG già versati lire Dati fiscali Figurano in Conto economico lire di imposte non deducibili I cespiti in esame sono fiscalmente deducibili per il 12% Il Fondo rischi su crediti non raggiunge il 5%; la percentuale è fiscalmente ammessa nella misura dello 0,50% dei crediti commerciali. Tra i crediti commerciali figurano crediti diversi per lire La percentuale ammessa fiscalmente è del 5%; tra le immobilizzazioni figurano impianti per lire soggetti a contratto di manutenzione e riparazione al canone di lire quadrimestrali Manca la fatturazione per le spese per prestazioni servizi Valore fiscale delle rimanenze finali lire Il credito d imposta contabilizzato rappresenta i 9/16 dei dividendi lordi soggetti a ritenuta d acconto pari al 10% Ritenuta d acconto su interessi bancari pari al 27% Viene rateizzata a norma dell art. 54 comma 2 TUIR per beni posseduti dall impresa per più di tre anni e realizzata nell anno n 1 Acconti di maggio e novembre anno n Acconti di maggio e novembre anno n

3 30 S&A Strumenti 11/97 Calcolo delle riprese fiscali 1) Imposte non deducibili lire (ripresa +) 2) Ammortamento 15% su = lire come da Conto economico Ammortamento 12% su = lire previste dal fisco = lire (ripresa +) 3) Calcolo della svalutazione dei crediti 100 : 4 = : x da cui: x = lire accantonamento per rischi su c rediti come da Conto economico ( ) = lire c rediti soggetti a svalutazione dello 0,50% 100 : 0,50 = : x da cui: x = lire quota ammessa fiscalmente lire lire = lire (ripresa +) 4) Manutenzioni e riparazioni detraibili = lire cespiti soggetti al 5% come previsto dal l art 67 del TUIR comma : 5 = : x da cui: x = lire quota deducibile x 3 quadrimestri = lire canone annuo per i cespiti soggetti a contratto di manutenzione e riparazione Riepilogo: quota 5% su 850 milioni = lire per beni soggetti a canone = lire manutenzioni e riparazioni deducibili = lire lire lire = lire manutenzioni e riparazioni indeducibili (ripresa +) L i m p o rto di lire sarà ammortizzato a part i re dall anno n+ 1, per quote costanti del 20%, vale a dire per 5 esercizi successivi all anno n. 5) Spese per prestazioni servizi non deducibili lire (ripresa +) 6) Rimanenze finali di magazzino lire lire = lire (ripresa +) 7) Dividendi su partecipazioni lire comprensivi del credito d imposta = x 9 = lire credito d imposta 25 lire x 16 = lire dividendi al lordo della ritenuta d acconto del 10% 10% su = lire ritenuta d acconto su dividendi lordi azionari 8) Interessi attivi bancari registrati in avere del Conto economico al lordo della ritenuta d acconto del 27% 100 : 27 = : x da cui: x = lire ritenuta d acconto su interessi bancari 9) La Plusvalenza di alienazione contabilizzata nell anno n 1 rappresenta per l esercizio n una ripresa + di lire perché rateizzata in 5 esercizi.

4 S&A Strumenti 11/97 31 Calcolo del reddito fiscale Descrizione Parziali Totali R e d d i to di bilancio al lordo di imposte lire Credito d imposta lire Riprese fiscali positive per imposte non deducibili lire per quote di ammortamento eccedenti il limite fiscale lire per rischi su crediti eccedenti lire per manut. e ripar. eccedenti il 5% lire p erprestazioni di servizi non deducibili lire per rimanenze di magazzino lire per quota plusvalenza rateizzata nell anno n 1 lire lire Totale riprese positive lire Riprese fiscali negative Reddito fiscale lire Calcolo dell ILOR Reddito fiscale lire Dividendi lordi lire Imponibile ILOR lire : 16,20 = : x x = lire arrotondato a lire ILOR di competenza ILOR di competenza lire Acconti già versati lire Importo ILOR da versare a saldo lire Calcolo dell IRPEG Reddito fiscale lire Credito d imposta lire Imponibile IRPEG lire : 37 = : x x = lire IRPEG di competenza IRPEG di competenza lire A dedurre: Acconti già versati lire ( ) Ritenuta d acconto x dividendi azionari 10% lire ( ) Ritenuta d acconto su interessi bancari 27% lire ( ) Credito d imposta su dividendi lordi 9/16 lire ( ) Importo IRPEG da versare a saldo lire

5 32 S&A Strumenti 11/97 Registrazioni in P.D. delle imposte a carico della S.p.A. in esame comprensive dei fatti di gestione che ruotano attorno al carico fiscale a) Acconti versati nell anno n 31/05... ERARIO C/ACCONTI IMPOSTE versamento della 1ª rata /05... BANCAX C/C versamento della 1ª rata /11... ERARIO C/ACCONTI IMPOSTE versamento della 2ª rata /11... BANCAX C/C versamento della 2ª rata b) Dividendi riscossi a mezzo banca 01/07... BANCAX C/C dividendi netti riscossi /07... ERARIO C/RITENUTE SUBITE ritenuta d acconto 10% /07... ERARIO C/CREDITO D IMPOSTA credito d imposta 9/16 dividendi lordi /07... PROVENTI DAPARTECIPAZIONE dividendi lordi azionari /07... M A G G. D I V I D E N D I P E R C R E D. D I M P O S TA credito d imposta 9/16 dividendi lordi c) Interessi attivi bancari 31/12... BANCAX C/C interessi attivi netti /12... ERARIO C/RITENUTE SUBITE ritenuta d acconto 27% /12... INTERESSIATTIVI BANCARI interessi bancari lordi d) Imposte a carico dell esercizio 31/12... ILOR imposte di competenza /12... IRPEG imposte di competenza /12... ERARIO C/ACCONTI IMPOSTE acconti già versati /12... ERARIO C/CREDITO D IMPOSTA credito d imposta 9/16 su dividendi lordi /12... E R A R I O C/R I T E N U T E S U B I T E interessi bancari e dividendi lordi /12... E R A R I O C/I M P O S T E residuo debito v/erario e) Versamento a saldo imposte n +1 31/05... ERARIO C/IMPOSTE versamento a saldo /05... BANCAX C/C addebito saldo imposte f) Versamento 1 acconto rata maggio n +1 31/05... ERARIO C/ACCONTO IMPOSTE vers. 1 acc. 40% del 98% imposta anno n /05... BANCAX C/C versamento 1 acconto

6 S&A Strumenti 11/97 33 Punto b) Costi e punto di equilibrio Risposta al quesito b1 La base per la determinazione del carico fiscale è il reddito positivo che scaturisce dalla differenza tra Ricavi Costi,e cioè i componenti + e rilevati seguendo determinate regole imposte dal legislatore fiscale. L altezza del reddito positivo (sul quale grava l imposta) dipende anche dallo spessore dei costi sostenuti per produrre il reddito. In re a l t à, la determinazione dei costi deve essere o g g e t t i v a p e rché una scelta arbitra ri a può compromettere la vera determinazione della quantità economica positiva soggetta a imposizione. E quali sono dunque i princìpi di detraibilità dei costi? 1) L inerenza 2) La certezza 3) L iscrizione 4) La competenza 5) L imputabilità specifica I costi rilevati in Conto economico devono essere collegati con la specifica attività aziendale Tutti i costi devono essere determinati in modo oggettivo e avere come supporto un documento reale che li metta in evidenza La detrazione dei costi è ammessa in Conto economico se prevista dall ordinamento civile e tributario Vengono inseriti nel Conto economico solo i costi sostenuti nell esercizio stesso (con riferimento particolare al periodo amministrativo ed eventuale calcolo del risconto attivo per costi sostenuti nell esercizio ma di competenza futura) e costi che hanno dato utilità nell esercizio anche se la manifestazione monetaria e/o finanziaria avviene nel periodo successivo. È il caso del rateo passivo La deducibilità dipende solo se i costi riguardano l attività d impresa da cui maturano i ricavi che concorrono a formare il reddito d impresa Risposta al quesito b2 In relazione al ciclo economico e, cioè, a quella particolare attività di gestione d impresa che è caratterizzata dal susseguirsi continuo di cicli che possono avere carattere produttivo, economico e monetario, in questa sede è opportuno definire il costo che qualifica in modo particolare il ciclo stesso. Il costo è inteso come onere sostenuto per l acquisizione dei fattori produttivi necessari per l ottenimento di un determinato bene e/o prodotto. Dal lato economico l utilizzazione dei dive rsi fa t t o ri produttivi necessari comporta uno studio accurato se vogliamo arrivare alla determinazione di un costo complessivo, riferito al bene prodotto, il più possibile attendibile e corretto. Diversi sono i costi sostenuti per raggiungere gli obiettivi aziendali e in questo ventaglio di costi possiamo rilevare i seguenti:

7 34 S&A Strumenti 11/97 1) Costi diretti di produzione o costi speciali 2) Costi indiretti di produzione o costi comuni 3) Costo preventivo 4) Costo consuntivo 5) Costo figurativo Sono i costi attribuibili ai materiali utilizzati (esempio materia prima), alla mano d opera diretta e impiegata e ad altri costi di produzione direttamente imputabili al prodotto. Sono costi proporzionali perché variano al variare della quantità o unità di prodotti che si intende produrre. Nella configurazione del costo del prodotto sono sempre da inserire nel costo primo Sono molteplici e ripartibili secondo diversi criteri tecnici al bene cui si riferiscono; sono costituiti dalle spese generali di produzione ovvero, come è noto nella prassi aziendale, principalmente da queste voci: mano d opera indiretta (per esempio l addetto alle manutenzioni, consulenza esterna all azienda), manutenzioni e riparazioni, ammortamento relativo ai cespiti (per esempio, impianti) utilizzati nel tempo alla produzione dei beni, forza motrice (considerata pure un costo semivariabile perché comprende una componente fissa e la parte variabile, vale a dire l energia consumata nella produzione), materiali di consumo. Tali costi partecipano alla configurazione del costo industriale. Altri costi indiretti si sostengono nelle fasi successive, come, per esempio, i costi indiretti di amministrazione e di vendita, ecc. È un costo che riguarda una produzione di beni futura; è definito pure un costo ipotetico, costruito in via anticipata, ed è utilizzabile per la costruzione del budget d impresa; è l opposto del costo di cui al punto 4) È un costo reale e relativo a una produzione già effettuata, vale a dire un costo che ha già avuto la rispettiva variazione monetaria e/o finanziaria passiva (uscita di banca o cassa, oppure aumenti di debiti verso terzi); è l opposto del costo di cui al punto 3) È un costo particolare da attribuire al bene prodotto; non fa riferimento a prezzi negoziati con economie esterne, cioè a costi che scavalcano il recinto d impresa. Sono da considerare tra i costi e/o oneri figurativi: a) gli interessi sul capitale proprio investito in azienda; il tasso relativo dipende dal rischio d impresa; sono chiamati anche interessi di computo b) lo stipendio direzionale per l opera svolta dal proprietario (nelle aziende individuali) o dai soci nel caso di società c ) l eventuale eccedenza di fitti sulle quote di ammortamento dei beni immobili di proprietà Parte operativa Quesito b3 ovvero la centralità della redditività nella gestione delle imprese Caso a) Viene indicato con V il volume delle vendite per raggiungere il PEE, e cioè p x q, dove p è uguale al prezzo di vendita in lire per unità come da scheda sopra riprodotta e q è la quantità venduta. V = CF + q x v Dove: CF = costi fissi v = costo variabile di una unità CF = lire v = lire p = lire V = CF ( = = lire ammontare delle vendite per rag gi u n - 1 gere il PEE p v ) ( ) oppure, considerando il PEE espresso in scheda e pari a q = ,671 (arrotondato per comodità a q = ), si calcola facilmente: V = q x p = x = lire ammontare delle vendite

8 S&A Strumenti 11/97 35 Caso b) Calcolo di q o quantità prodotta per realizzare un utile U pari a lire 155 milioni: Utile = Ricavi Costi totali Utile = Ricavi (Costi fissi + Costi variabili) e sostituendo: = p x q (CF + q x v) = ( x q ) ( q x 3.300) = q q = q q = q q = q = = quantità necessaria per rag gi u n ge re un utile pari a lire 155 milioni Caso c) Calcolo dei costi fissi (CF) a fronte di un utile (U) di lire 155 milioni e per una quantità q corrispondente a unità Utile = Ricavi Costi totali Utile = Ricavi (CF + q x v) = p x q (x x 3.300) = x x = x x = da cui: x = costi fissi necessari per pro d u rre una quantità pari a unità lire ( ) = lire aumento subìto dai costi fissi per avere una produzione pari a unità Caso d) Calcolo del PEE nel caso di riduzione del prezzo di vendita a lire ( ) = lire 9.300: CF q = = = ,75 PEE nel caso di riduzione del prezzo di vendita (p v) ( ) e alle condizioni di cui al punto c) Caso e) Calcolo del risultato economico (RE o Utile) corrispondente alla vendita di unità al prezzo p pari a lire Utile = Ricavi Costi totali x = x ( x 3.300) da cui: x = = lire utile realizzato dalla vendita di unità di prodotto

9 36 S&A Strumenti 11/97 Punto c) Modello operativo di ricavo di vendita La convenienza economica rappresenta quell aspetto delicato della gestione attraverso il quale il soggetto economico procura reddito alla sua impresa con la riduzione dei costi e la realizzazione di profitti adeguati. La convenienza economica può essere definita pure economicità ovvero attitudine dell impresa a realizzare nei diversi fatti di gestione un rapporto Ricavi/Costi maggiore dell unità. A tale proposito ipotizziamo un modello opera t i vo che esprima margini di conve n i e n z a economica. 1) Dall esame dei costi si rileva che l impresa industriale Roxi S.p.A. sostiene in un determinato periodo costi fissi (CF) per lire Il prezzo unitario di vendita (p) è di lire D e t e rm i n a re l ammontare delle vendite che consente di ra g gi u n ge re il punto di equil i b rio economico (PEE) supponendo il costo va ri abile unitario (v) di lire CF q = = (p v) ( ) = n unità prodotte ovvero PEE n x l i re = lire ammontare delle vendite necessarie per rag - giungere il pareggio economico q x v = x = lire totale costi variabili l i re ( ) = lire totale dei costi fissi e va ri abili ov ve ro C T Risultato economico = Ricavi Costi totali lire ( ) = lire 0 (zero) In realtà l equilibrio economico si realizza quando i ricavi coprono totalmente i costi;l impresa Roxi S.p.A. deve superare tale limite per entrare in area di utile e raggiungere la capacità massima di produzione: ben s intende nel rispetto del segmento di mercato in possesso dell impresa altrimenti si lavora per il magazzino con aggravio di ulteriori costi dovuti a spese di stoccaggio e interessi sul tale capitale investito e temporaneamente non coperto dai corrispondenti ricavi. Superare tale punto significa minor incidenza dei costi fissi per unità prodotta e,così,ampia possibilità di realizzare margini positivi. I n fi n e, il pro blema della convenienza economica può essere realizzato attrave rso le seguenti strategie: a) aumentando i ricavi quando si ritiene possibile conquistare nuove quote di mercato; b) agendo sui costi variabili quando si vuole aumentare l efficienza del processo produttivo; c ) c o m p rimendo i costi fissi attrave rso la riduzione o la razionalizzazione dell intera struttura organizzativa dell impresa. 2) Al termine di un turno di lavorazione un pastificio presenta questi dati: farina lavorata: quintali 200 a lire il quintale; mano d opera diretta: ore 24 a lire l ora; costi generali di produzione: si ipotizza un coefficiente di imputazione pari a lire per quintale di farina lavorata; costi generali commerciali: coefficiente di imputazione: 30% del costo di produzione; prodotto ottenuto: quintali 228. Calcolare il costo complessivo per quintale e il ricavo di vendita per quintale, supponendo un guadagno pari al 40% del ricavo stesso.

10 S&A Strumenti 11/97 37 Conviene impostare la seguente tabella: Materia prima quintali (200 x ) lire Mano d opera diretta ore (24 x ) lire Costo primo lire Costi generali di produzione ( x 200) lire Costo industriale lire Costi generali commerciali: 30% del costo industriale lire Costo complessivo lire Ora è possibile calcolare il costo complessivo per quintale prodotto: lire : 228 = lire costo unitario per quintale Per il prezzo di vendita viene applicata la regola del sotto cento: 60 : 100 = : x da cui: x = lire ( a rro t o n d a to) prezzo di vendita per quintale R e l a t i vamente a questa produzione è possibile calcolare l incidenza dei costi sul ri c avo ottenu t o : lire ( x 228) lire = lire ricavo complessivo : = x : 100 da cui: x = 59,99% 60% (arrotondato) L incidenza dei costi può essere calcolata anche semplicemente: 100% (ricavo) 40% (margine di guadagno) = 60% Concludendo, è possibile realizzare margini diversi a seconda delle strategie poste in essere dal management:strategie che devono mirare alla continua efficienza dei processi, vale a dire qualità, quota di mercato e, di conseguenza, risultato economico.

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