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2 SOMMARIO PREMESSA VELOCITÀ DI PROGETTO VERIFICA DEGLI ELEMENTI PLANIMETRICI Distanza di visuale libera (DVL) Distanze di visibilità per l arresto Distanza di visibilità per il sorpasso Curva circolare Raggio Sviluppo minimo Raccordi clotoidici Pendenza trasversale Sovrapendenza longitudinale Allargamento Rettifili Arretramento dei dispositivi di ritenuta VERIFICA DEGLI ELEMENTI ALTIMETRICI Raggio verticale minimo Accelerazione verticale Distanza di visibilità per l arresto Pendenza longitudinale Pendenza geodetica COORDINAMENTO PLANO-ALTIMETRICO

3 PREMESSA L intervento in progetto si identifica quale adeguamento di strade esistente: tale asserzione è motivata dal fatto che lo sviluppo della tratta oggetto di intervento risulta assai modesto (ca. 90 m complessivamente, mentre il ponte è lungo 50 m) e non tale da far modificare all'utente né la percezione complessiva del contesto geometrico funzionale in cui si sta muovendo né, di conseguenza, il suo comportamento alla guida. Sulla base di tali valutazioni, in ottemperanza all'art. 1 del Decreto "Modifica del decreto 5 novembre 2001 [...]", si è giunti al convincimento che la tratta stradale oggetto di intervento non ricada nella casistica rispetto alla quale sussista la cogenza del DM 2001 in termini di progettazione geometrico funzionale; tale Decreto ministeriale è stato quindi utilizzato dal progettista a solo titolo di riferimento. In considerazione delle limitatissime larghezze delle strade esistenti di accesso al ponte, si è quindi adottata una larghezza della piattaforma stradale del ponte costituita da una carreggiata (a doppio senso di marcia), costituita da due corsie di larghezza pari a 2,75 m cadauna, + 0,50 m per le banchine per parte, + 0,45 m per i guard-rails per parte e + 1,50 m per il marciapiede, oltre allo spazio necessario al parapetto laterale. 1. VELOCITÀ DI PROGETTO In base alle precedenti considerazioni, e al fine di garantire la sicurezza degli utenti della strada si è considerata una Vsic, pari a 20 km/h (Vlim = 10 km/h), considerando la seguente formulazione: Vsic = Vlim + 10 [km/h] dove Vlim = velocità massima imposta all utenza della strada mediante segnaletica verticale. 3

4 la quale consente una percorrenza della curva da progetto con un adeguato margine di sicurezza in entrata e in uscita dal ponte senza ostacolare eccessivamente la circolazione lungo il tratto considerato. Il valore di velocità Vsic = 20 km/h si prevede esteso all intero tratto stradale in adeguamento. La Figura 1 illustra il diagramma delle velocità per la VSIC considerata (20 km/h): Figura 1: Diagramma delle velocità Vsic (20 km/h) Sull asse delle ascisse sono riportate le progressive (in metri) di intervento del tracciato, mentre sull asse delle ordinate viene indicata la velocità di progetto (Vp in km/h). Si è inoltre previsto il divieto di sorpasso in rettifilo e l indicazione di curva pericolosa con appositi segnali complementari e di pericolo, integrati da rallentatori ad effetti ottici, acustico e vibratorio in prossimità della curva circolare per ogni senso di marcia. Per una maggiore visione di dettaglio si rimanda alla tavola sulla segnaletica orizzontale e verticale, che verrà presentata nel progetto esecutivo. 4

5 2. VERIFICA DEGLI ELEMENTI PLANIMETRICI 2.1. Distanza di visuale libera (DVL) Distanze di visibilità per l arresto La distanza di visibilità per l arresto alla Vsic considerata (20 km/h) è pari a ca. 20 m, considerando che, per basse velocità, l entità ed il segno (salita o discesa) della pendenza longitudinale non incidono significativamente sulla distanza in esame (rif. abaco Fig c riportato nel DM 2001). Con tali dati di input sono stati analizzati gli elementi (curvilinei) di tracciato, che presentano maggiori criticità in termini di distanza minima di visibilità per l arresto. Al fine di garantire la distanza di visibilità per l arresto lungo lo sviluppo della curva circolare per entrambi i sensi di marcia, si è deciso di procedere ad un arretramento dei dispositivi di ritenuta (rispetto al bordo della carreggiata, individuato dalla segnaletica orizzontale) nel lato interno della medesima curva circolare di progetto, nella misura indicata nel prosieguo della presente relazione Distanza di visibilità per il sorpasso Si prevede il divieto della manovra di sorpasso lungo l intero sviluppo del tratto in adeguamento, incluso il rettifilo posto sul ponte in progetto Curva circolare Raggio Nel progetto il raggio di curvatura è pari a 21 m e si quindi è provveduto all'inserimento dell'indicazione di curva stretta e pericolosa mediante appositi segnali verticali complementari e di pericolo. 5

6 Sviluppo minimo In funzione della Vsic considerata (20 km/h), si ottiene lo sviluppo minimo della curva circolare richiesto per una corretta percezione dell elemento curvilineo da parte dell utente, come riportato in Tabella 1: Tabella 1: Sviluppo minimo della curva circolare Parametro Sviluppo minimo curva circolare Unità di misura Valori m 13,89 16,23 Lo sviluppo longitudinale della curva circolare di progetto soddisfa le disposizioni della norma di riferimento Raccordi clotoidici Per la corretta definizione dei raccordi di transizione si considerano i seguenti criteri di verifica, contenuti nel DM 2001: - Criterio 1 (Limitazione del contraccolpo); - Criterio 2 (Sovrapendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata); - Criterio 3 (Criterio ottico). assegnando al parametro di scala A della clotoide il valore massimo tra quelli ottenuti con i criteri suddetti: Amin= max(a1,a2,a3) Il progetto in essere prevede l'inserimento di due ipoclotoidi (fattore di forma n = 0,5) di transizione simmetriche, con fattore di scala (A) pari a 13,5 e sviluppo longitudinale (L) 6

7 uguale a 5,58 m, interposte tra i rettifili (rif. ponte e progressive finali di intervento) e la curva circolare di progetto. La verifica rispetto al criterio in esame richiede l individuazione di un valore minimo del fattore di scala, come individuato in Tabella 2: Parametro A1 - Criterio 1 - Limite del contraccolpo A2 - Criterio 2 Sovrapendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata A3 - Criterio 3 Criterio del contraccolpo Tabella 2: Raccordi planimetrici Unità di misura m 7,621 m 12,957 m 7,000 A 21,000 Amin m 12,957 Il valori del fattore di scala (A) dei raccordi planimetrici simmetrici di progetto soddisfano i requisiti individuati secondo quanto stabilito dalla norma di riferimento. Dato che le ipoclotoidi di transizione, previste da progetto, hanno lo stesso fattore di scala A (A1 = A2, dove le cifre 1 e 2 identificano i raccordi simmetrici rispetto alla curva circolare), il rapporto A1/A2 risulta pari all unità (incluso nell intervallo normativo 2/3 3/2) Pendenza trasversale La pendenza trasversale lungo la curva circolare è monofalda e pari a 7% (rispetto interno curva), mentre lungo il rettifilo (ponte) è del 2,5% in doppia falda (contropendenza) Sovrapendenza longitudinale Per quanto concerne la sovrapendenza longitudinale associata alla rotazione dei cigli, sono stati 7

8 considerati i due valori estremi definiti dal DM 2001, ossia le sovrapendenze longitudinali massima ( i max) e minima ( i min). La i max, da un punto di vista dinamico, è definita per limitare la velocità di rotazione trasversale dei veicoli (velocità di rollio) e non può superare il valore massimo che si calcola con la seguente espressione: dove = variazione della pendenza trasversale nel tempo pari a 0,05 rad. s-1 ; = distanza (in m) fra l asse di rotazione e l estremità della carreggiata all inizio della curva a raggio variabile (lato rettifilo); V = velocità di progetto [km/h], oppure v = velocità di progetto [m/s], considerata nel punto di inizio della rotazione dei cigli (lato rettifilo). La i min è definita con lo scopo di ridurre al minimo la lunghezza del tratto di strada in cui può aversi ristagno di acqua (pendenza minima inferiore al 2,5 %) nel passaggio dal rettifilo alla curva circolare. In questi casi è necessario chela pendenza longitudinale i dell estremità che si solleva sia non inferiore ad un valore i min [%] dato da: 0,1 Il progetto prevede che il tratto stradale soggetto alla rotazione delle linee di estremità della carreggiata abbia lunghezza maggiore rispetto allo sviluppo longitudinale dei raccordi planimetrici (prolungandosi lato rettifili), al fine di consentire l accesso del percorso pedonale a favore delle persone diversamente abili (pendenza longitudinale 8%), considerando il marciapiede solidale alla piattaforma stradale. Tale scelta, inoltre, consente di soddisfare anche i parametri normativi, come di seguito riportato. 8

9 Si riporta in Tabella 3 il confronto tra i valori di riferimento (Δi max e Δi min), individuati mediante le disposizioni stabilite dalla normativa di riferimento, ed i corrispondenti valori da progetto (sovrapendenze longitudinali delle linee di margine carreggiata secondo l'andamento dei cigli del tracciato in oggetto). Tabella 3: Sovrapendenze longitudinali Tratto Δi min [%] 1 0, ,275 Δi max [%] 2,475 2,475 C.est. [%] Valori C.int. [%] 2,488 2,488 2,488 2,488 I valori di sovrapendenza longitudinale di progetto soddisfano sostanzialmente i requisiti normativi Allargamento Il progetto non prevede allargamento delle corsie interna ed esterna nel passaggio da rettifilo a curva circolare a causa dei vincoli al contorno Rettifili In base a quanto stabilito dal DM 2001, per evitare il superamento delle velocità consentite, nonché la monotonia di guida, la difficile valutazione delle distanze e per ridurre l abbagliamento nella guida notturna è opportuno che i rettifili abbiano una lunghezza L r contenuta nel seguente limite: 22 dove Vp max è il limite superiore dell'intervallo di velocità di progetto della strada, espressa in km/h (100 km/h per strade di categoria F locale ambito extraurbano). 9

10 Un rettifilo, inoltre, deve avere una lunghezza non inferiore al valore definito dal DM 2001, relativo alla velocità di progetto in esame. In Tabella 4 viene riportata la verifica in merito alla lunghezza del rettifilo: Tabella 4: Lunghezza del rettifilo Parametro Unità di misura Lunghezza minima m 30 (*) rettifilo Lunghezza massima m rettifilo (*) Valore minimo riportato nel DM 2001 (40 km/h). Valori 56,71 Il valore della lunghezza del rettifilo di progetto (lato ponte) soddisfa i requisiti individuati secondo norma Arretramento dei dispositivi di ritenuta Il progetto prevede un arretramento dei dispositivi di ritenuta in curva circolare con valore massimo pari a 0,68 m, al fine di garantire la distanza di visibilità per l arresto anche lungo i tratti curvilinei per entrambi i sensi di marcia. 3. VERIFICA DEGLI ELEMENTI ALTIMETRICI 3.1. Raggio verticale minimo Il valore minimo del raggio verticale (Rv) delle strade deve garantire che nessuna parte del veicolo (eccetto le ruote) deve avere contatto con la superficie stradale. La verifica rispetto all unico raccordo verticale di progetto (sacca) è riportata in Tabella 5: Parametro Tabella 5: Raggio verticale minimo Unità di misura Valori Rv minimo m

11 Il valore di raggio verticale del raccordo verticale di progetto soddisfa i requisiti individuati secondo norma Accelerazione verticale Il valore minimo dell accelerazione verticale (av) del raccordo di progetto deve essere contenuta rispetto al limite normativo ( 0,60 m/s 2 ), al fine di garantire il comfort dell utenza. La verifica per il raccordo verticale di progetto è indicata in Tabella 6: Tabella 6: Accelerazione verticale Parametro Accelerazione verticale (av) Unità di misura Valori m/s 2 0,60 0,21 Il valore di accelerazione verticale di progetto soddisfano i requisiti individuati secondo quanto disposto dalla normativa di riferimento Distanza di visibilità per l arresto La verifica in esame si riferisce alla sola distanza di visibilità per l arresto di un veicolo di fronte ad un ostacolo fisso ed in mancanza di luce naturale (rif. par Raccordi verticali concavi (sacche) del DM 2001). Nella verifica in esame sono state considerate due altezze distinte, come stabilito da normativa, ossia un altezza h 1 = altezza sul piano stradale dell occhio del conducente, pari a 1,10 m, e un altezza h 2 = altezza dell ostacolo fisso, pari a 0,10 m (rif. parr e del DM 2001). 11

12 La verifica della distanza minima di visibilità per l arresto a livello altimetrico è riportata in Tabella 7:Tabella 7: Distanza di visibilità per l arresto Parametro Unità di misura Valori Rv (D > L)* m 21, (*) D = distanza di visibilità da realizzare per l arresto di un veicolo di fronte ad un ostacolo fisso (20 m) L = sviluppo del raccordo I valori di distanza di visibilità per l arresto a livello altimetrico di progetto soddisfano i requisiti individuati secondo norma. Si rimanda alla tavola specifica con profilo altimetrico d asse per una maggiore visione di dettaglio in merito alla verifica della distanza di visibilità per l arresto: in tale ambito viene considerata la situazione in cui un veicolo è fermo in mezzeria della corsia interna lungo la curva circolare, mentre sopraggiunge un altro veicolo nella medesima corsia di marcia Pendenza longitudinale La pendenza longitudinale d asse è sempre minore del 10%. La pendenza longitudinale, individuata mediante le quote di marciapiede, prevede un valore sempre inferiore all 8%, al fine di consentire al disabile l accesso della parte pedonabile Pendenza geodetica Il valore massimo della pendenza geodetica, secondo le prescrizioni del DM 2001, risulta pari al 12% per le strade diverse dalle categorie A e B. Tale requisito è soddisfatto lungo l intero sviluppo longitudinale dell adeguamento di strada esistente in esame. 4. COORDINAMENTO PLANO-ALTIMETRICO Il tratto in adeguamento non presenta difetti di coordinamento tra elementi planimetrici ed altimetrici in quanto il vertice del raccordo verticale è localizzato in prossimità del vertice della curva planimetrica. 12

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