TITOLO VIII INTERVENTI PER LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO ART DEFINIZIONI

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1 TITOLO VIII INTERVENTI PER LA MODERAZIONE DEL TRAFFICO ART DEFINIZIONI Le principali tipologie di interventi per la mitigazione delle velocità sono: l installazione di limitatori di velocità e l adeguamento della segnaletica e dell ambiente stradale. Nel caso di utilizzo di tecniche che prevedano la modifica della geometria longitudinale della sede stradale è necessaria, qualora le strade fossero interessate da servizio di trasporto pubblico, una verifica di congruenza con le geometrie dei mezzi LIMITATORI DI VELOCITA I limitatori di velocità sono tutti quei dispositivi che agiscono fisicamente sulle velocità attuate dagli automobilisti. I limitatori di velocità devono essere posizionati nell ambiente stradale in modo da evitare nel conducente del veicolo l effetto sorpresa ; devono dunque garantire al conducente un ampio margine temporale di risposta, sia nella percezione visiva, che nel comportamento di guida, tale da permettere di ridurre sufficientemente la velocità. Un errato posizionamento e/o dimensionamento dei dispostivi di mitigazione della velocità può rendere maggiormente pericolosa la circolazione nell ambiente stradale in questione. I principali dispositivi di questo tipo sono di seguito sinteticamente descritti: - aree stradali rialzate ( speed - tables ): interessano l intera larghezza della carreggiata e si collocano principalmente in corrispondenza di aree da proteggere dalla circolazione veicolare come: attraversamenti pedonali e/o ciclabili di strade a bassa velocità di percorrenza (tipo 30 km/h), intersezioni o tratte stradali potenzialmente pericolose (vedi FIGG ). Dal punto di vista geometrico è possibile descriverle come un rialzo del piano stradale tramite rampe a pendenza costante (dette anche livellette) con opportuni raccordi verticali ad arco di parabola quadratica. Le aree rialzate vanno dunque progettate come elementi stradali generici, configurandosi principalmente come modifiche al profilo longitudinale della strada; per cui valgono le prescrizioni del D.M. 5/11/2001 Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, in particolare: la pendenza longitudinale massima delle rampe o livellette deve essere pari a:. 10% nelle strade locali,. 8% nelle strade urbane di quartiere, aumentabile di un punto percentuale solo nei casi in cui non si penalizzi esageratamente il normale deflusso della circolazione; il valore minimo del raggio RV del cerchio osculatore che definisce la lunghezza del raccordo verticale deve essere:. RV Rvmin= 20 m nei raccordi verticali convessi (dossi). RV Rvmin= 40 m nei raccordi verticali concavi (sacche) (vedi FIG. 19.3). COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 69

2 Inoltre le Linee guida per la redazione dei Piani della Sicurezza Stradale urbana danno le seguenti indicazioni dimensionali per le aree rialzate: la lunghezza ideale minima è pari a m ed in generale deve superare quella corrispondente all interasse degli autoveicoli; in modo da evitare che urtino il fondo del rialzamento; l altezza minima deve essere pari a 7 cm (valore che in genere è necessario superare per raggiungere l altezza del marciapiede e che invece rappresenta il limite massimo per i dossi). Si rimanda alle Linee Guida Comunali, in particolare per quanto concerne la indicazioni di dettaglio relative ai passaggi pedonali rialzati. - dossi: interessano l intera larghezza della carreggiata e possono essere usati in serie, se opportunamente intervallati; riducono la velocità provocando nel conducente una guida poco confortevole a velocità superiori a quella prescritta. Il loro impiego é sconsigliato sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali per i veicoli normalmente impiegati nei servizi di soccorso e pronto intervento o dove è previsto il transito dei mezzi di trasporto pubblico; inoltre possono diventare pericolosi per velocipedi e ciclomotori. I dossi possono dunque essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc. Sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso; hanno le seguenti dimensioni, in funzione dei limiti di velocità prescritti sulla strada dove vengono posizionati (vedi FIG. 19.4): a. per limiti di velocità pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm; b. per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm; c. per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm. I tipi a e b devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c può essere realizzato anche in conglomerato. Nelle installazioni in serie la distanza tra i rallentatori deve essere compresa tra 20 e 100 m a seconda della sezione adottata. La collocazione di dossi prefabbricati in un determinato canale stradale deve essere approvata dal Ministero dei Lavori Pubblici. - restringimenti della carreggiata con isola centrale: si tratta di un restringimento delle corsie della carreggiata dal lato della linea di mezzeria mediante l introduzione di isola spartitraffico. Le isole centrali possono essere sormontabili o non sormontabili: le prime costituiscono la tipologia di minor impatto e permettono, senza penalizzare eccessivamente il transito dei mezzi pesanti, la realizzazione di isole di larghezza superiore rispetto alla tipologia non sormontabile; per contro, le seconde sono maggiormente visibili. Le isole possono servire da salvagente per l utenza debole, se posizionate in corrispondenza di attraversamenti pedonali, consentendo l attraversamento pedonale in due tempi (vedi FIG. 19.5) oppure fungere da pre-canalizzazioni dei flussi veicolari in corrispondenza delle intersezioni. Tali interventi hanno l effetto principale di produrre un rallentamento dei veicoli restringendo, in un punto intermedio della strada, materialmente la larghezza della corsia;. COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 70

3 - restringimenti laterali della carreggiata o strozzature: si tratta di un restringimento delle corsie dal lato esterno della carreggiata, mediante l introduzione di aiuole laterali o l avanzamento dei marciapiedi (vedi FIG. 19.6); sull asse viario viene introdotta dunque una variazione geometrica detta anche "strozzatura" della sezione preesistente (in inglese "choker"). Questo tipo di restringimento è realizzabile sia in punti particolari dei tronchi stradali, che in corrispondenza di attraversamenti pedonali e/o intersezioni (vedi FIG. 19.7), con lo scopo principale di produrre un rallentamento dei veicoli, mediante la riduzione della distanza di visibilità (in caso di aiuole con piantumazioni) e il cambiamento di sezione della carreggiata. - rotatorie e mini-rotatorie: si tratta di isole rotazionali centrali, posizionate al centro degli incroci, con precedenza ai veicoli circolanti in rotatoria; si considerano tre tipologie fondamentali di rotatorie in base al diametro della circonferenza esterna: rotatorie convenzionali con diametro esterno compreso tra 40 e 50 m; rotatorie compatte con diametro esterno compreso tra 25 e 40 m; mini-rotatorie con diametro compreso tra 14 e 25 m. Le isole centrali hanno dimensioni variabili in pianta e possono essere rialzate dal livello stradale; inoltre possono essere sormontabili parzialmente (con diametro esterno compreso tra 25 e 18 m) o totalmente (con diametro esterno compreso tra 18 e 14 m) per permettere le manovre dei mezzi pesanti o di trasporto pubblico. La larghezza delle corsie nella corona rotatoria e dei bracci di ingresso/uscita deve essere conforme alle indicazioni dimensionali riportate nella tabella seguente (corrispondente alla tabella 9 al punto del D.M. 19/04/2006 "Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche delle intersezioni stradali"): Hanno la seguenti finalità principali: ridurre la velocità dei veicoli in corrispondenza dell intersezione, mediante la deviazione del percorso da rettilineo a curvo; ridurre i punti di conflitto tra i flussi di attraversamento dell intersezione stessa. La loro efficacia sulla velocità è molto significativa e tale riduzione dipende: dalla variazione di traiettoria imposta ai veicoli, dalla geometria ad anello, dai livelli di velocità precedenti l installazione. Nella fase di progettazione va posta particolare attenzione alle necessità delle utenze deboli, infatti i percorsi pedonali risultano relativamente più lunghi e le distanze non sono sempre accettate dal pedone, che tende ad effettuare attraversamenti illegali. Inoltre nelle rotatorie a traffico misto il velocipede o il ciclomotore che transita nell anello è scarsamente percepibile dagli altri conducenti. COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 71

4 19.2 ADEGUAMENTO DELLA SEGNALETICA E DELL AMBIENTE STRADALE L adeguamento della segnaletica e dell ambiente stradale consiste essenzialmente nell utilizzazione dei dispositivi che agiscano a livello percettivo sul comportamento del conducente in relazione alla velocità adottata. Tra questi si annoverano: la segnaletica di avviso, le porte di accesso e le deviazioni trasversali. a) segnali di preavviso, bande sonore e trattamenti superficiali si tratta di segnaletica verticale e orizzontale di avvicinamento e trattamenti superficiali a bande che producono rumore e vibrazioni. Non sono finalizzati alla riduzione in sé della velocità, anche se sortiscono un certo effetto in questo senso, ma il loro scopo principale è quello di preavvisare gli utenti riguardo la presenza di successivi dispositivi per la riduzione della velocità, in modo che gli utenti stessi possano modificare il loro comportamento (vedi FIG. 19.8). b) porte di accesso si tratta di cambiamenti fisici e/o superficiali della sezione di accesso di strade locali a destinazione particolare (vedi art. 7 del presente regolamento) o in avvicinamento ad un centro abitato; vengono realizzate mediante l introduzione di trattamenti superficiali, come cambio di materiale o differenziazione di colore nella pavimentazione, piantumazioni, illuminazione, avanzamento dei marciapiedi, altre componenti di arredo urbano, (vedi FIG. 19.9). Hanno lo scopo di fornire una netta demarcazione visiva, sia tra ambito urbano ed extraurbano, che tra zone consecutive con diverse caratteristiche di traffico (ad esempio zone 30 ) oppure in prossimità di particolari poli d attrazione per l utenza pedonale (ad esempio scuole). c) deviazioni trasversali si tratta di una deviazione dell asse stradale, senza riduzione né del numero né della larghezza delle corsie, ottenuta mediante l introduzione di aiuole e isole spartitraffico. Tale tipo di intervento induce negli utenti la sensazione, a distanza, di strada chiusa e l immediata riduzione della velocità di percorrenza (vedi FIGG e 19.11). Il contesto di inserimento è molto importante e tutte le normative insistono sulla necessità di abbinare a tale dispositivo anche altri accorgimenti (differenziazione dei materiali nella pavimentazione, introduzione di piantumazioni, ecc. ). E preferibile che il traffico ciclistico si svolga esternamente alla deviazione MODALITA DI IMPIEGO Nell impiego e nella scelta dei dispositivi sopra menzionati vanno considerato diversi aspetti, tra cui: la collocazione in termini di area urbana, di itinerari e di categoria delle strada, nonché le utenze interessate in termini di volumi e di componenti di traffico coinvolte. Alcune indicazioni, tratte dalle esperienze nazionali ed internazionali, oltre a quelle contenute nel codice della strada (art. 42 C.d.S., art. 179 e 180 Reg., Fig. II- 474) sono sinotticamente riassunte nelle TABB. A e B seguenti. Tali dispositivi vanno poi opportunamente progettati, visto che i vari tipi menzionati possono avere spesso differenti caratteristiche geometriche. COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 72

5 TABELLA A: Classificazione dei limitatori di velocità in funzione della velocità e della categoria della strada COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 73

6 TABELLA B: Applicabilità dei vari tipi di limitatori di velocità in funzione del volume di traffico COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 74

7 FIG. 19.1: ATTRAVERSAMENTO PEDONALE RIALZATO COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 75

8 FIG. 19.2: INTERSEZIONE E TRATTA STRADALE RIALZATE COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 76

9 FIG. 19.3: DIMENSIONAMENTO DEI RACCORDI VERTICALI DELLE RAMPE DELLE AREE RIALZATE COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 77

10 FIG. 19.4: RALLENTATORI A DOSSO SU STRADE LOCALI COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 78

11 FIG. 19.5: RESTRINGIMENTO DI CARREGGIATA CON ISOLA CENTRALE COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 79

12 COMUNE DI CARPI FIG. 19.6: RESTRINGIMENTO LATERALE TRAMITE AVANZAMENTO DEI MARCIAPIEDI COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 80

13 COMUNE DI CARPI FIG. 19.7: STROZZATURA IN INGRESSO SU STRADA LOCALE COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 81

14 FIG. 19.8: SEGNALI DI PREAVVISO BANDE SONORE E TRATTAMENTI SUPERFICIALI COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 82

15 FIG. 19.9: PORTA DI ACCESSO SU STRADA LOCALE COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 83

16 FIG : DISASSAMENTI ORIZZONTALI COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 84

17 FIG : DISASSAMENTI ORIZZONTALI COMUNE DI CARPI REGOLAMENTO VIARIO pagina 85

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