Lezione 07: La composizione dell asse planimetrico

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1 Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Ingegneria e Architettura Laurea Magistrale: Ingegneria Civile Corso : Principi di Infrastrutture iarie (cod. 39MI) Lezione 07: La composizione dell asse planimetrico Roberto Roberti Tel.: 040/ roberto.roberti@dia.units.it Anno accademico 016/017

2 Sommario LE ELOCITÀ DI PROGETTO NELLA PROGETTAZIONE STRADALE CONGRUENZA DI UN TRACCIATO STRADALE CRITERI COMPOSITII DELL ASSE STRADALE IL DIAGRAMMA DELLE ELOCITÀ Roberto Roberti

3 Definizioni di velocità imp. [km/h]: ELOCITÀ IMPOSTA; è la velocità definita dai limiti, generali o locali, imposti per il tipo di strada o per il sito. p [km/h]: ELOCITÀ DI PROGETTO; è la velocità correlata alla funzione della strada e alla qualità desiderata del traffico, dipende da fattori economici ed ambientali. 85 [km/h]: ELOCITÀ OPERATIA (85%-ile delle velocità); è la velocità sotto la quale viaggiano l 85 % delle automobili in condizioni di flusso libero. Per una buona progettazione: 85 imp. p Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 3

4 elocità imposta (1) Il LIMITE GENERALE di velocità è applicato su scala nazionale, è un atto legislativo, dipende dal tipo di strada (caratteristiche generali e contesto) e dal tipo di veicolo ( art 14, 1 CdS). (Fonte: Green Bay Press-Gazette, Joe Heller) Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 4

5 elocità imposta () Il LIMITE LOCALE di velocità è applicato su una particolare tronco stradale, è un atto amministrativo (art. 14, CdS) ed è definito da uno studio ingegneristico, dipende dalle caratteristiche intrinseche della strada, dalla velocità degli utenti, dal traffico e dall incidentalità. Nello stesso art. 14, del CdS si indica che: Gli Enti proprietari della strada hanno l obbligo di adeguare tempestivamente i limiti di velocità al venir meno delle cause che hanno indotto a disporre dei limiti particolari. Nell art. 141 ( ) del CdS si pongono dei limiti locali senza indicarne il valore: il conducente deve regolare la velocità nei tratti di strada a visibilità limitata, nelle curve, Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 5

6 elocità di progetto Con la ELOCITÀ DI PROGETTO ( p ) si definiscono i valori limite degli elementi geometrici all interno di un tronco stradale: Dimensione delle corsie e delle banchine; Lunghezza dei rettilinei; Raggio minimo (Rmin) delle curve orizzontali; Sopraelevazione trasversale (q); Distanza di visibilità per l arresto (SSD); Lunghezza delle clotoidi; Distanza di visibilità per il sorpasso (PSD); Pendenze longitudinali massime; Raccordi verticali. La p dovrebbe essere il più possibile costante su un ampio tratto di strada, per questioni di sicurezza, traffico e topografia. La p si utilizza nelle verifiche di congruenza del tracciato (accettabilità o meno di una successione di elementi geometrici nel tracciato). Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 6

7 Intervallo di velocità Con il termine "intervallo di velocità di progetto" si intende il campo dei valori in base ai quali devono essere definite le caratteristiche dei vari elementi di tracciato della strada (rettifili, curve circolari, curve a raggio variabile). Il limite superiore dell'intervallo è la velocità di riferimento per la progettazione degli elementi meno vincolanti del tracciato, date le caratteristiche di sezione della strada. Essa è comunque almeno pari alla velocità massima di utenza consentita dal "Codice della strada" per i diversi tipi di strada (limiti generali di velocità). Il limite inferiore dell'intervallo è la velocità di riferimento per la progettazione degli elementi plano-altimetrici più vincolanti per una strada di assegnata sezione Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 7

8 elocità operativa (1) Roberto Roberti 8

9 elocità operativa () Diversi studi hanno messo in evidenza che la 85 è funzione delle caratteristiche geometriche, locali e generali, della strada e dell ambiente attraversato. ARIABILI LEGATE ALLA CURATURA DEL SINGOLO ELEMENTO R raggio di curva [m] 1/R curvatura [1/m] DC 360 /( π R) grado di curvatura [gradi/m] CCR S rateo di curvatura della singola curva (Curvature Change Rate); ARIABILI LEGATE ALLE CARATTERISTICHE GENERALI DELLA STRADA CCR rateo di curvatura medio [gon/km] di un tronco stradale elocità Ambientale o velocità desiderata Dimensione delle corsie Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 9

10 CCR S Curvature Change Rate CCR S γ L ( ϕ + ϕ + ϕ ) 1 L 1 + L 3 + L [ gon / km] CCR S Lcl1 Lcr Lcl R R R L + L + L cl1 cr cl π 3 CCR n i 1 L γ i Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 10

11 Relazione tra 85 e CCR S Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 11

12 Relazione tra 85 e velocità ambientale La velocità ambientale dipende dalle caratteristiche generali del tracciato (curvatura media, ambiente) ed è quella velocità a cui l utente tende spontaneamente su un determinato tratto di strada. Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 1

13 85 e condizioni atmosferiche In presenza di pioggia le 85 non risultano essere molto diverse da quelle rilevate su strade asciutte, purché la visibilità sia superiore a 150 metri circa Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 13

14 Confronto tra 85 e p L impiego della sola p non è in grado di garantire la sicurezza; la d dovrebbe identificare il tipo di strada (tutti gli elementi geometrici dovrebbero appartenere ad una classe), mentre con la 85 si dovrebbero progettare i singoli elementi e valutare la sicurezza. Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 14

15 Modelli per la determinazione della 85 La 85 si può valutare su un tronco stradale, oppure sui singoli elementi geometrici. Gli elementi geometrici su cui si dovrebbero valutare le 85 sono: Curve; Rettilinei; Zone di transizione. Roberto Roberti 15

16 Modelli 85 per le curve (1) Si sono seguite due metodologie: 85 funzione delle caratteristiche della singola curva (raggio, pendenze, sezione); 85 funzione delle caratteristiche della singola curva e di quelle del tracciato. Sulla base di rilievi sperimentali si eseguono delle regressioni in cui la variabile dipendente è la 85 mentre le variabili indipendenti sono costituite dalle caratteristiche della strada. Per ogni tipologia di strada deve essere eseguito uno studio diverso. Tipo modello Caratteristiche Tipo Espressione Lineare Esponenziale Inversa Polinomiale locali locali locali locali e generali 85 β0 + β1 85 β 0 + β 1 DC ( β DC e ) ( β + β DC) β0 / β0 + β1 DC + β DC + β3 f Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 16

17 Modelli 85 per le curve () Germany ISE Greece USA - N.Y. Germany old USA ,01 CCRs ,1 + 8,59 CCR 6 93,85 1,8 DC 93,85 0,05 85 CCR s ,70 e ( 3,98 10 ) s 3 CCR s 103,04 1,94 DC 103,04 0, CCR s France Australia Lebanon Canada ,5 CCR s , 1,56 DC 101, 0, CCR s 91,03,06 DC 91,03 0, CCR s 85 e 3 ( 4,561 5,86 DC) Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 17

18 Norma italiana e modello MOST (001) La normativa italiana non prevede le velocità operative, effettua le verifiche di sicurezza e di congruenza attraverso la velocità di progetto 85 [km/h] /(1+450/R^1.5) R 0, RAGGIO [m] 85 85,cp 16,9 + 5,07 Log(L) + 0,59 Rettifili indipendenti 34,4 + 0,03 L + 0, ,cp Rettifili dipendenti Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 18

19 Definizione di congruenza DEFINIZIONE: La Congruenza è l attitudine di un tracciato stradale a soddisfare le aspettative dell utente. Ci sono due modi di valutare la congruenza uno diretto attraverso il Workload, ed un altro indiretto attraverso le velocità praticate dall utente. L utente stradale si comporta sulla base delle precedenti esperienze e quindi sceglie la propria velocità in base al rischio da lui percepito in funzione del tracciato. L utente sceglie la velocità bilanciando due necessità: quella di mantenere la velocità desiderabile, funzione delle caratteristiche generali del tracciato e del contesto, e quello di garantirsi la sicurezza. Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 19

20 Criteri di composizione dell asse I rapporti tra i raggi R1 e R di due curve circolari che, con l inserimento di un elemento a curvatura variabile, si succedono lungo il tracciato di strade di tipo A, B, C, D e F extraurbane, sono regolati dall abaco riportato nella figura. In particolare, per le strade di tipo A e B detto rapporto deve collocarsi nella "zona buona"; per le strade degli altri tipi è utilizzabile pure la "zona accettabile". Tra un rettifilo di lunghezza Lr ed il raggio più piccolo fra quelli delle due curve collegate al rettifilo stesso, anche con l'interposizione di una curva a raggio variabile, deve essere rispettata la relazione: R > L R R 400 m per L R < 300 m per L R 300 m ZONA BUONA Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 0 R [m] ZONA DA EITARE ZONA ACCETTABILE R [m] 1 ZONA ACCETTABILE ZONA DA EITARE

21 Criterio di congruenza Caso 1: progetto buono,i 85,i km / h Non sono necessarie correzioni al tracciato. Caso : progetto tollerabile 10 km / h,i 85,i 1 < km / h Necessità di limiti di velocità e dispositivi di controllo del traffico. Caso 3: progetto inadeguato 0 km / h < 85,i 85,i + 1 Si raccomanda di modificare la linea d asse, necessità legata all incidentalità. Si devono distinguere tra rettilinei indipendenti per i quali la 85 va calcolata imponendo CCR S 0, dai rettilinei dipendenti che invece vanno trascurati nella verifica di congruenza. Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 1

22 Il diagramma di velocità Il diagramma delle velocità è la rappresentazione grafica dell andamento della velocità di progetto in funzione della progressiva dell asse stradale. Si costruisce, per ogni senso di circolazione, sulla base del solo tracciato planimetrico, calcolando per ogni elemento di esso l andamento della velocità di progetto, che deve essere contenuta nei limiti di cui sopra. IPOTESI: in rettifilo, sugli archi di cerchio con raggio non inferiore a R,5, e nelle clotoidi, la velocità di progetto tende al limite superiore dell intervallo ( pmax ) ; gli spazi di accelerazione conseguenti all uscita da una curva circolare, e quelli di decelerazione per l ingresso a detta curva, ricadono soltanto negli elementi considerati (rettilineo, curve ampie con R > R,5 e clotoidi); la velocità è costante lungo tutto lo sviluppo delle curve con raggio inferiore a R,5, e si determina dagli abachi per il calcolo della sopraelevazione (pag. 16, 17 delle diapositive); i valori dell accelerazione e della decelerazione restano determinati in a 0.8 m/s ; si assume che le pendenze longitudinali non influenzino la velocità di progetto. Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it

23 Il diagramma delle curvature Curvatura 1/R Roberto Roberti 3

24 Costruzione del diagramma di velocità D T p, 1 p, a m 1,96 a D T distanza di transizione D r distanza di riconoscimento D v Distanza di visuale libera D T O D r t * v p con v p velocità in m/s e t 1 s D T O D v Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 4

25 Analisi dei casi possibili (1) p,1 p, DT 1 a ,8 117,6 [m] D A R A R D11 + D1 + 01, , ,6 [m] Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 5

26 Analisi dei casi possibili () p, p,3 DT a ,8 133,15 [m] D A R A R D1 + D , , ,35 [m] Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 6

27 Analisi dei casi possibili (3) p * p + a d 1 p,3 p * - a d D d 1 + d p * (131/) + 0,8 d 1 (10/) p * 0,8 d 35,35 d 1 + d p, p,3 DT a 133,15 Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 7

28 Analisi dei casi possibili (4) p, a p,3 DT Pmax p + a D T1 p,3 Pmax - a D T 133,15 D D T1 + D T D > D T1 + D T Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 8

29 Analisi dei casi possibili (5) p,4 p,3 DT 3 a 184,46 D A R A R ,5 343, ,77 [m] Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 9

30 Analisi dei casi possibili (6) p,max p,4 DT,4 a 66,31 p,max p,5 DT,5 a 191,69 A45 A D 4 D41 + DRett. + D4 + DRett ,11 + DRett. + 77,40 507,51 + DRett. R R [m] Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 30

31 Analisi dei casi possibili (7) p,6 p,5 DT 5 a a ,8 p,6 p,7 DT ,8 191,70 361,69 C 6 D D 5 - D 6 177,49 * p,6 p5 + a d 1 p,7 * p,6 - a d D d 1 + d * p,6 p,5 d1 a a ,8 * p,6 p,7 d D d + d 40,77 D5 + C6 + D6 + C6 + 74,90 + C , ,8 15,39 95,38 Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 31

32 Analisi dei casi possibili (8) p,7 p,8 DT 7 a ,8 148,9 D ,73 Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 3

33 Esame del diagramma di velocità Per pmax 100 km/h (autostrade, strade extraurbane principali e secondarie) nel passaggio da tratti caratterizzati dalla pmax a curve a velocità inferiore, la differenza di velocità di progetto non deve superare 10 km/h. Inoltre, fra due curve successive tale differenza, comunque mai superiore a 0 km/h, è consigliabile che non superi i 15 km/h. Per gli altri tipi di strade (pmax 80 km/h) nel passaggio da tratti caratterizzati dalla pmax a curve a velocità inferiore, la differenza di velocità non deve superare 5 km/h. Inoltre, fra due curve successive tale differenza, comunque mai superiore a 0 km/h, è consigliabile che non superi i 10 km/h. Roberto Roberti roberto.roberti@dia.units.it 33

34 Discussione Carl Friedrich Gauss ( ): Manca di mentalità matematica tanto chi non sa riconoscere rapidamente ciò che è evidente, quanto chi si attarda nei calcoli con una precisione superiore alla necessità.. Roberto Roberti 34

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