BILANCIO SOCIALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI

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1 BILANCIO SOCIALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI

2 CONVIDIVERE PER CRESCERE 2

3 Condividere l esperienza di bilancio sociale significa condividere qualcosa in più di un esperienza di comunicazione. Non si tratta, infatti, soltanto di utilizzare un nuovo strumento, ma di far leva su un sentimento. Quello che da sempre ci contraddistingue come Giovani Imprenditori. Quello di responsabilità. La storia del nostro Movimento è la storia di una coscienza critica. Che significa contaminazione: innovazione, cultura d impresa, salvaguardia dell ambiente, legalità, rischio e merito non esisterebbero oggi per il Movimento se non avessimo saputo comunicarli e portarli all attenzione, dentro e fuori Confindustria. Una coscienza che si è sviluppata dall incontro, talvolta scontro, con la società civile, che è stata destinataria e mittente di un percorso dialettico e propositivo, nei confronti delle riforme istituzionali, della crescita economica, della creazione di opportunità per le nuove generazioni. Ed è la società civile che motiva ancora una volta la nostra volontà di trasparenza. Ma è anche una storia di crescita associativa. Che significa condivisione: essere Giovani Imprenditori comporta sostituire nelle nostre relazioni il sentimento della competizione, tipico del fare impresa, con quello della cooperazione. Quando andiamo sui mercati esteri, quando ci confrontiamo con le istituzioni, quando entriamo nelle scuole lo facciamo come squadra, con spirito di collaborazione. Una crescita associativa che ha portato dentro al Movimento donne e uomini che si sentono gli imprenditori di oggi e non solo quelli di domani, giovani che hanno responsabilità di impresa, che sono sempre più padri delle proprie aziende e non figli di papà. Ed è, infine, la storia di ognuno di noi. Che significa consapevolezza: il bilancio sociale del Movimento non è che la naturale conseguenza del bilancio sociale che, come imprenditori, facciamo alla fine di ogni giorno, alla chiusura di ogni contratto, alla definizione di ogni investimento, alla assunzione di ogni collaboratore. EEEEE 3

4 Il bilancio sociale - personale e intimo, che scriviamo nella nostra testa e leggiamo negli occhi di chi ci osserva - è quello che fa dell imprenditore un attore sociale essenziale per lo sviluppo e il benessere della società. Ci assumiamo ogni giorno il rischio di impresa e sappiamo che la responsabilità delle nostri azioni non ricade solo su noi stessi ma su tutte le persone che in un modo o in un altro partecipano a quel rischio: che sia il socio unico della startup o l amministratore delegato di colossi con 5mila operai non conta, quel che conta è lo spirito con cui si affronta questa responsabilità. Uno spirito che fa di noi dei civil servant, a servizio dell impresa, del suo territorio e, quindi, del Paese. Un futuro costruito sulla responsabilità. Grazie alla contaminazione, alla condivisione e alla consapevolezza. Fiero di essere parte di questa storia, voglio dire grazie a ogni singolo giovane imprenditore che ha reso possibile tutto quello che leggerete nelle pagine di questo bilancio sociale. Marco Gay Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Il bilancio sociale del Movimento è, insomma, quello che dà un senso a tutte queste storie. Personali e collettive. Che le racconta e, nel raccontarle, spinge ciascuno di noi ad arricchirle. Sottoporre al giudizio critico i nostri progetti di ieri, confrontandoli con i risultati di oggi, è infatti essenziale e necessario per immaginare un futuro migliore domani. 4

5 RSI E BILANCIO SOCIALE NOTA METODOLOGICA p. 7 GRUPPO DI LAVORO p IDENTITÀ 1.1 Ci presentiamo 1.2 La nostra mission: cambiare (tutto) per restare noi stessi 1.3 La nostra storia: figli di papà a chi? 1.4 Il nostro presente: essere Giovani Imprenditori oggi 1.5 Il nostro futuro: le linee strategiche della Presidenza Gay 1.6 Come siamo organizzati 1.7 I principali stakeholder p. 11 p. 12 p. 13 p. 14 p. 6 p. 6 p. 6 p ATTIVITÀ REALIZZATE NEL PERIODO E OBIETTIVI FUTURI 2.1 Cosa facciamo 2.2 Le attività istituzionali 2.3 I progetti e le idee #Giovani: sostenere e promuovere i giovani in Italia e all estero #Merito: sviluppare gli imprenditori di domani #Responsabilità: l impresa sociale, l etica, la sostenibilità imprenditoriale #Cambiamento: ripartire in Italia, vincere all estero, innovare il MadeinItaly #Futuro: le start up di oggi, le imprese del domani #Competenze: far emergere skill e leadership degli imprenditori di oggi 2. 4 La nostra voce: #comunichiamo 2. 5 Il territorio al centro: #noicisiamo 2.6 La Governance: #semplificare p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p. 6 p CONCLUSIONI Postfazione, Laura Tinari e Stefania Zuccolotto p. 6 p. 6 5

6 NOTA METODOLOGICA NOTA METODOLOGICA 6

7 FINALITÀ DEL BILANCIO SOCIALE Per la prima volta nel 2015 il Movimento Nazionale ha deciso di intraprendere un percorso di trasparenza e coinvolgimento che ha portato alla redazione del Bilancio sociale. Obiettivo del progetto è che la redazione di questo documento non sia fine a se stessa, ma diventi una policy del Movimento, da estendere, nel tempo, a tutte le territoriali. Il Bilancio sociale è un documento consuntivo ma con un forte orientamento al futuro: permette di rendicontare le attività svolte e i risultati raggiunti in un dato lasso di tempo, per confrontarli con quelli precedenti e con gli obiettivi formulati, e, al contempo, per contribuire a definire le linee programmatiche. Il Bilancio sociale consente una gestione trasparente dell organizzazione, necessaria per legittimare e rafforzare il rapporto di fiducia con i propri interlocutori, configurandosi così anche come ottimo strumento di controllo, comunicazione e marketing associativo. Ha partecipato alla redazione del documento un gruppo di lavoro molto ampio costituito, oltre che dal vertice del Movimento, dai referenti dei vari Comitati. RIFERIMENTI METODOLOGICI Nella rendicontazione è stato fatto riferimento a: Linee guida per il reporting di sostenibilità Global Reporting Initiative - GRI, Linee guida per il reporting di sostenibilità, , version 3.1;GRI, G4 Sustainability Reporting Guidelines, 2013; Principi di redazione del bilancio sociale del Gruppo di studi per il bilancio sociale - GBS, Gruppo di studio per il bilancio sociale, Principi di redazione del bilancio sociale (2001), Giuffrè 2005, 2007, 2013 e documento di ricerca n. 10, La rendicontazione sociale per le aziende non profit, 2009; Standard della serie AA1000 AccountAbility - AccountAbility, AA1000 Series, 2008,

8 NOTA METODOLOGICA GRUPPO DI LAVORO 8

9 IL COMITATO GUIDA DEL BILANCIO SOCIALE E IL GRUPPO DI LAVORO Il processo di rendicontazione è stato presidiato da un Comitato Guida composto dal Presidente del Movimento Giovani Imprenditori e dalle Responsabili dei Comitati RSI e politiche di genere e Policy e convegni. Questo bilancio è stato redatto dalla Segreteria del Movimento insieme al Comitato Guida sulla RSI con il coinvolgimento di numerosi referenti sia per la raccolta dei dati sia per la descrizione delle attività. COMITATO GUIDA GRUPPO DI LAVORO Patrizia CAMILLETTI, Comitato RSI e politiche di genere Michela FANTINI, Direttore Segreteria Nazionale GI Maria MARANGONI, Comitato Policy e convegni Linda CECCONI, Segreteria Nazionale GI Andrea STELLA, Comitato RSI e politiche di genere Angela VALENTE, Segreteria Nazionale GI Laura TINARI, Responsabile Comitato RSI e politiche di genere Stefania ZUCCOLOTTO, Responsabile Comitato Policy e convegni 9

10 1. IDENTITÀ 10

11 A caratterizzare più di tutto il Movimento è l essere un associazione di persone, una peculiarità che permette ai Giovani Imprenditori di esaltare, nella propria azione, la consapevolezza del ruolo dell imprenditore. A differenziare le due anime di Confindustria è infatti la consapevolezza che da un lato ci sia un associazione di imprese con strutture a cui sono iscritte aziende che versano i contributi; mentre dall altro ci sia un associazione di imprenditori la cui presenza è legata alle singole persone che contano un voto a testa Innocenzo Cipolletta Le due anime di Confindustria Qualeimpresa n. 9-10/00 11

12 1.1 CI PRESENTIAMO Il Movimento è espressione di un imprenditoria giovanile consapevole del proprio ruolo, orientata e aperta al nuovo, impegnata a incoraggiare il diffondersi di iniziative che possano portare alla nascita di nuovi soggetti imprenditoriali e a uno sviluppo autentico. Essere un Movimento di persone e non un Associazione di aziende è quello che, come Giovani Imprenditori, ci distingue e ci rende unici all interno del Sistema Confindustria. Essere Movimento significa, infatti, valorizzare la consapevolezza del ruolo dell imprenditore, liberandolo dal condizionamento degli interessi aziendali particolari. Fanno parte di questo Movimento quasi 13mila associati, organizzati in 95 Gruppi territoriali e 20 Comitati Regionali. Giovani, perché di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Imprenditori, perché per iscriversi è necessario avere responsabilità di gestione in aziende iscritte alle associazioni territoriali aderenti a Confindustria. Ma soprattutto Giovani Imprenditori, dato che non indica solo uno status anagrafico o sociale ma prima di tutto una condivisione di valori e obiettivi. GIOVANI IMPRENDITORI Movimento di persone PRESIDENTE Marco GAY SEDE Viale dell Astronomia 30 ROMA DIRETTORE Michela FANTINI ISCRITTI

13 Sesso Età Settore di riferimento SERVIZI RICERCA ENTI MANIFATTURIERO 30% 64% 12% 89% Nord Posizione geografica Centro Produttività SUD Dimensioni aziendali 30% 64% 12% 89% 20% 75% 60% imprenditori di prima generazione ricopre un incarico di vertice età compresa tra 30 e 35 anni 13

14 1.2 LA NOSTRA MISSION: CAMBIARE (TUTTO) PER RIMANERE NOI STESSI Combattere le rendite di posizione e lo status quo, migliorare le condizioni sociali e lavorative dei giovani, promuovere una economia innovativa, inclusiva, meritocratica. La mission dei Giovani Imprenditori si sintetizza in una parola: cambiamento L Italia, per tanti, troppi anni, è stata raccontata da una famosa frase: Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi (Il Gattopardo, Tommasi di Lampedusa). I Giovani Imprenditori la pensano esattamente all opposto: è essenziale cambiare quello che non funziona e, per riuscirci, è necessario rimanere se stessi. Ossia giovani, imprenditori, innamorati del proprio Paese. La spinta verso il cambiamento è una costante per i GI. Innovare presuppone sapere guardare oltre il presente e le sue difficoltà, avere capacità di analisi, sapersi posizionare in maniera strategica su temi di attualità e di medio-lungo termine. Innovare significa però anche tener fede ad alcuni principi: responsabilità, rischio e merito, attraverso i quali il Movimento esprime una forza capace di ascoltare e farsi ascoltare, sia all interno che all esterno del sistema associativo. Fra innovazione e attaccamento ai valori, si dispiega la mission dei Giovani Imprenditori: dalla conoscenza degli aspetti economici, sociali, politici ed aziendali per favorire la crescita, allo sviluppo dello spirito associativo come consapevolezza della funzione economica ed etico-sociale dell impresa, fino alla diffusione della cultura d impresa nella società civile. 14

15 1.3. LA NOSTRA STORIA: FIGLI DI PAPÀ A CHI? I Giovani Imprenditori sono la coscienza critica di Confindustria, il laboratorio dell innovazione nei confronti della società civile o dei figli di papà? A rileggere la storia dei Giovani Imprenditori si scopre che la loro capacità di porsi nel breve termine come forza contro - contro le rendite di posizione, il capitalismo di relazione e la corruzione - è stata sempre uno strumento strategico per posizionarsi sul lungo periodo come forza a favore - a favore della libertà, dell uguaglianza delle condizioni di partenza, della meritocrazia e dell eccellenza. Il Movimento dei Giovani Imprenditori nasce sulla spinta dei cambiamenti che investono la società italiana alla fine degli anni 60, contestualmente alla prima grande riforma dell organizzazione di Confindustria con lo Statuto Pirelli. Il primo Presidente, Lorenzo Vallarino Gancia, segna la propria autonomia da Confindustria, sulla quale i Giovani Imprenditori costruiscono la loro identità: i temi che vengono portati all attenzione sono quelli di una direzione confederale troppo verticistica e di troppo stretto legame con la politica, dell innovazione e dell apertura verso la società, della trasparenza. Nei decenni successivi i Giovani Imprenditori acquistano maggiore peso e visibilità, con la diffusione dei gruppi territoriali, regionali e provinciali, in tutta Italia. E con l istituzionalizzazione, negli anni, dei Convegni nazionali di Santa Margherita Ligure e di Capri che pongono questioni di rinnovamento in ambito economico e sociale: le riforme istituzionali, la questione morale, la modernizzazione, la cultura d impresa, la salvaguardia dell ambiente. Temi che si legano alle vicende storiche che segnano l Italia: tangentopoli, la globalizzazione, la crisi economica. Alcuni presidenti dei Giovani Imprenditori sono stati in seguito eletti al vertice di Confindustria: Luigi Abete, Antonio D Amato e Emma Marcegaglia. 15

16 1.4 IL NOSTRO PRESENTE: ESSERE GIOVANI IMPRENDITORI OGGI Le sfide devono essere affrontate con la capacità di una organizzazione reattiva e viva, che non si limita a subire le trasformazioni ambientali ma cerca di anticiparle. Negli ultimi anni la crisi e l emergere di nuovi modelli di business hanno ridefinito la cultura imprenditoriale e con essa i modelli associativi. Per rispondere a questi nuovi paradigmi, Confindustria ha avviato una complessa e stimolante fase di riforma, aprendo una riflessione sulla governance, sul perimetro associativo e sui servizi agli associati. I Giovani Imprenditori, dal canto loro, hanno interpretato lo spirito del tempo cercando di dare risposta alle nuove esigenze sorte non soltanto per le imprese ma per la stessa società: alle spinte recessive create dalla crisi finanziaria, alla forte disoccupazione giovanile, alla costante desertificazione industriale e all incidenza sempre maggiore di fenomeni come corruzione ed economia criminale. Il Movimento ha avanzato proposte coraggiose per sostenere le imprese in difficoltà, promuovere il Made in Italy nel mondo, attrarre i nuovi imprenditori e le startup, migliorare la competitività imprenditoriale del Paese e favorire una politica industriale lungimirante. 16

17 1.5 IL NOSTRO FUTURO: LE LINEE STRATEGICHE DELLA PRESIDENZA GAY Giovani, responsabilità, futuro, merito, competenza e cambiamento: queste le parole d ordine della Presidenza Marco Gay. Un sguardo al futuro: quello di imprenditori giovani che non si rassegnano a dare per scontato che i figli vivranno peggio dei padri. Una assunzione di responsabilità verso le proprie aziende e i propri collaboratori: quella della classe dirigente di oggi e di domani, che vuole liberare le energie positive che ancora esistono e favorire sviluppo e crescita. Una sfida: quella di coinvolgere le forze più vitali del Paese per costruire un nuovo modello competitivo di crescita. Durante il primo anno di Presidenza, particolare attenzione è stata data a 4 macrotemi: LAVORO, POLITICA INDUSTRIALE, INNOVAZIONE E LEGALITÀ. 17

18 LAVORO IL CONTRASTO ALLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE È UNA EMERGENZA SOCIALE ED ECONOMICA A CUI È NECESSARIO RISPONDERE CON MISURE INCISIVE. Lo scopo è quello di sviluppare e avviare stabilmente la formazione dei ragazzi facendo entrare nelle scuole i Giovani Imprenditori come orientatori, con lo scopo anche di trasmettere i valori dell autoimprenditorialità, l impegno e la responsabilità. Per rimettere l uomo al centro delle politiche del lavoro e per incentivare la convivenza generazionale, è indispensabile investire sul capitale umano. Il lavoro si crea a partire dalla scuola: dalla istituzionalizzazione della alternanza scuola-lavoro alla diffusione di cultura di impresa, tramite quella che è stata definita una invasione pacifica (box accanto esplicativo) delle scuole, nella quale gli imprenditori svolgono funzione di mentoring e tutoring verso gli studenti. Sul mercato del lavoro va ribaltato il rapporto fra politiche attive e passive, semplificate le fattispecie contrattuali, aperta una riflessione su principi e garanzie comuni a livello europeo. Il progetto vuole promuovere azioni di cultura imprenditoriale, sia sistematizzando le tantissime esperienze di formazione e orientamento fatte dai Gruppi Giovani territoriali e regionali presso le scuole - affiancando a questi alcuni strumenti di riconoscibilità nazionale e diffondendo le best practices - sia sperimentando forme nuove di diffusione e valorizzazione della cultura di impresa. L invasione dà inoltre attuazione al Protocollo d intesa MIUR Confindustria Adotta una scuola per Expo siglato il 28 novembre

19 POLITICA INDUSTRIALE RIPORTARE LA MANIFATTURA AL CENTRO DELLE POLITICHE PUBBLICHE E DELLE STRATEGIE PRIVATE, PER UN NUOVO RINASCIMENTO INDUSTRIALE Il «reshoring» è il fenomeno opposto all «offshoring». Per rimettere l uomo al centro delle politiche del lavoro e per incentivare la convivenza generazionale, è indispensabile investire sul capitale umano. Sempre più aziende che negli ultimi anni, soprattutto durante la crisi, avevano delocalizzato, ora scelgono di rimpatriare, spinte dall aumento dei costi del lavoro in Asia e Est Europa, dalla ripresa della domanda interna, dalla semplificazione logistica e, negli USA, invogliate anche da politiche fiscali e di semplificazione ad hoc. Il lavoro si crea a partire dalla scuola: dalla istituzionalizzazione della alternanza scuola-lavoro alla diffusione di cultura di impresa, tramite quella che è stata definita una invasione pacifica (box accanto esplicativo) delle scuole, nella quale gli imprenditori svolgono funzione di mentoring e tutoring verso gli studenti. Sul mercato del lavoro va ribaltato il rapporto fra politiche attive e passive, semplificate le fattispecie contrattuali, aperta una riflessione su principi e garanzie comuni a livello europeo. A contare molto anche il fattore branding e il valore del capitale umano. L Italia è il secondo Paese per incidenza del fenomeno: l università Uni-Club MoRe ha contato 79 casi di aziende rientrate in patria a cui si aggiungono altre 12 aziende che, pur non tornando in Italia, hanno ridotto la distanza tra la località di produzione e la Penisola (un fenomeno che è stato definito di «nearreshoring ) 19

20 INNOVAZIONE INVESTIRE IN RICERCA E SVILUPPO PER FAVORIRE LA NASCITA DI NUOVA IMPRENDITORIA E LA CRESCITA DELLE IMPRESE TRADIZIONALI. Lo sviluppo imprenditoriale italiano non può passare solo per l ICT: è necessario favorire la nascita di nuove imprese nei settori in cui il Paese è competitivo - agroalimentare, tessile, beni culturali, meccanica - e allo stesso tempo cercare di integrare le start up con le imprese tradizionali. Servono investimenti: i Giovani hanno proposto in Europa la guerra del 3%, ovvero un impegno dell Italia a investire il 3% del PIL in R&S, come previsto da Europa 2020, senza conteggiare le risorse nei vincoli di Maastricht. Serve semplificazione: delle norme per l avvio di attività, delle regole sulla gestione e crescita delle imprese, delle pratiche per l accesso al credito e all internazionalizzazione. 20

21 LEGALITÀ UN SISTEMA CHE FUNZIONA NON È SOLO ETICAMENTE MA ANCHE ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSO. Fare le riforme è essenziale per stimolare coraggio imprenditoriale e capitale civico e far sentire gli imprenditori, finalmente, azionisti di un sistema che funziona. Per questo è essenziale sostenere il processo di riforma delle istituzioni e della legge elettorale. Per ritrovare credibilità è necessario, inoltre, rivedere il rapporto pubblico-privato: il contrasto alla corruzione è prioritario ed è perseguibile non soltanto individuando le responsabilità dei singoli ma anche prevedendo politiche di sistema che sradichino fenomeni di collusione e disincentivino tutti quei comportamenti che inquinano l economia. Gli imprenditori onesti hanno tutto l interesse che il sistema sia sano. 21

22 1.6. COME SIAMO ORGANIZZATI Ogni buona governance si dà obiettivi e, attraverso la propria organizzazione, dispiega la sua strategia. Il Movimento dei Giovani Imprenditori lavora verso un rafforzamento del rapporto tra centro e territorio capace di aumentare il senso di appartenenza e di promuovere la più ampia partecipazione dell universo associativo. 22

23 Comitati tecnici: le fabbriche dei progetti Consiglio Nazionale: il Parlamento del Movimento Assise generali: il momento di analisi e di riflessione Consiglio Centrale: il foro dei Giovani Imprenditori Consulta dei presidenti: il luogo di confronto fra territorio e centro Presidenza Nazionale: il Governo del Movimento SEGRETERIA NAZIONALE La Segreteria Nazionale dei Giovani Imprenditori coordina le attività dei Segretari dei Gruppi Giovani territoriali e regionali; supporta l attività della Presidenza e degli altri organi del Movimento; contribuisce all elaborazione delle linee strategiche del Movimento e alla loro attuazione in coordinamento con le aree tecniche di Confindustria. 23

24 Marco Gabriele GAY Presidente Nazionale Giovani Imprenditori di Confindustria Alcuni uomini vedono le cose così come sono e dicono: Perché? Io sogno le cose come non sono mai state e dico: Perché no? 24

25 Torinese, nato nel 1976, Marco Gabriele Gay, è sposato e ha tre figli. Le sue radici provengono da una famiglia industriale operante nel settore metalmeccanico che, all insegna dei valori e dell etica, ha formato la sua visione della vita. Una formazione arricchita successivamente dalle esperienze imprenditoriali avviate in proprio: da WebWorking che si occupa di Business Strategy e Web Marketing, a Ottovolante, specializzata in Digital Project; dall agenzia pubblicitaria GSW WorldWide Italy alla startup innovativa AD2014, operante nel settore Internet of Things, e la Torino1884 che promuove prodotti della tradizione locale. Presidente della Federazione Regionale, membro del Consiglio Centrale, delegato GI per la diffusione dei Servizi Digitali Evoluti, promotore del primo G8 Young Business Summit a Stresa nel 2009: una ricca esperienza associativa culminata il 6 maggio 2014 con l elezione a Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria e Vice Presidente Confindustria. Accanto all impegno confindustriale quello sul territorio: la collaborazione con la Regione Piemonte, per l attuazione del Piano Giovani, e con il Politecnico di Torino, per il trasferimento tecnologico e l alta formazione; la docenza presso l Istituto Europeo di Design, la Presidenza del Rotary Club Torino Superga. Marco Gay inizia il suo percorso nel Sistema confederale nel 2004 entrando nel Gruppo Giovani dell Unione Industriale di Torino; 25

26 Vincenzo CAPUTO Education e Capitale Umano People first 26

27 Nato a Napoli nel 1975, laureato in Economia e Commercio, è stato Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell Unione Industriali di Napoli nel triennio OBIETTIVI Ripartire dalle persone e dalla formazione, nella convinzione che l Education e le risorse umane rappresentino le leve strategiche per accrescere la competitività nazionale. La sua carriera imprenditoriale si è sviluppata nel settore immobiliare, turistico ricettivo e residence office, con la società Garn, che gestisce l Hotel di lusso Palazzo Caracciolo, con la società Generalfincap e la M.E.D. Consulting, operante nel settore dei servizi alle imprese. L avvicinamento del mondo universitarioscolastico e di quello del lavoro è un traguardo da raggiungere attraverso percorsi di formazione mirata all occupazione: è solo facendo perno su questa leva che potremo contrastare il fenomeno dei NEET, la costante fuga dei migliori cervelli, la crescente percentuale di disoccupazione tra i laureati. Accanto alla formazione dei più giovani, è urgente realizzare un vero e proprio welfare del lifelong learning: le competenze, infatti, vanno curate, incrementate, aggiornate. People first non è solo uno slogan, è un valore, un principio guida per valorizzare un capitale sociale variegato, ricco, indispensabile, insostituibile. 27

28 Francesco FERRI Organizzazione, Sviluppo Movimento e Relazioni Interne Non solo io, ma gli altri. Non solo qui, ma altrove. Non solo oggi, ma domani 28

29 Nato a Parma nel 1975, laureato in Economia Politica all Università Bocconi di Milano. Dopo l esperienza in Dale Carnegie e in Procter&Gamble, fonda Innext, società di consulenza strategica e change management, e Innext Solutions. Dal 2011 al 2013 è vicepresidente di Europa Investimenti Aziende, società che rilancia aziende in Special Situation. Il suo impegno associativo comincia nel 2004 con il gruppo GI di Confindustria Monza e Brianza, di cui nel 2012 diventa Presidente; nel 2011 è consigliere incaricato con delega Leadership & Management nella Squadra di Presidenza d Jacopo Morelli. OBIETTIVI Nell esercizio della sua delega gli obiettivi fondamentali da perseguire riguardano il rafforzamento del ruolo fondamentale dei GI nel nostro sistema economico: crescere nella rappresentanza, promuovere la nascita di nuove imprese, dare ai giovani del nostro Paese - e non solo ai Giovani Imprenditori - la possibilità di realizzarsi in Italia, superando la disuguaglianza tra i pochi che ce la fanno e i tanti che rimangono ai margini. Il ruolo istituzionale del Movimento deve procedere di pari passo con il pragmatismo dei progetti concreti, per aiutare i GI a migliorare il business nelle proprie imprese e tra le imprese associate, promuovendo quelle sinergie ormai indispensabili per competere. Le parole chiave: Rappresentare i GI, Rappresentare i giovani, Formazione e knowledge sharing, Organizzazione del Movimento. 29

30 Gian Giacomo GELLINI Innovazione e Internazionalizzazione Tutto è possibile per chi ci crede e per chi è disposto a sacrificarsi per ottenerlo 30

31 Aretino, 39 anni, laureato in Ingegneria presso il Politecnico di Milano e con un MBA con focus su PMI presso la SDA Bocconi. Dopo un periodo di lavoro nel settore fashion in cui si è occupato di controllo finanziario, entra nell azienda di famiglia, la Gellini Costruzioni, che si occupa di costruzioni stradali ed ingegneria civile e oggi è AD della C.A.B., impegnato nello sviluppo dell attività in Ghana. Il suo percorso associativo vede l elezione, nel 2008, a Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Arezzo e nel 2011 a Presidente del Gruppo GI di Confindustria Toscana. OBIETTIVI I suoi obiettivi per il mandato sono di dare valore e concretezza all innovazione e all internazionalizzazione attraverso collaborazioni fattive con enti, società e istituti come Sace, varie ambasciate straniere e l Università Sant Anna di Pisa. Ma anche tramite la promozione di un costante confronto interno tra imprenditori e Istituzioni per trasferire un valore aggiunto ai nostri Associati. 31

32 Giuseppe DI MARTINO Energia e ambiente La vita, amico, e l arte dell incontro 32

33 Una laurea in Ingegneria e un Dottorato di ricerca in materia di energia e ambiente: il tema della sostenibilità ambientale e delle energie rinnovabili è ricorrente nella sua carriera, iniziata nel campo della ricerca accademica, per poi proseguire in ambito associativo, con il Gruppo Giovani Imprenditori di Palermo, e imprenditoriale, dando vita a diverse start up innovative. Da Erre Group, che opera nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili, a RE-WASTE, start up che si occupa del trattamento e della valorizzazione dei rifiuti speciali e degli scarti delle produzioni industriali. OBIETTIVI L energia e l ambiente non sono solo un costo ma hanno un valore altamente strategico, sia per le aziende sia come comparto per le politiche di sviluppo del Paese. Accrescere questa consapevolezza all interno delle aziende e della cittadinanza, anche tramite campagne informative mirate, è importante per essere pronti e attivi nel cogliere le innovazioni tecnologiche e le nuove opportunità di business. Accanto a ciò il tema delle fonti rinnovabili, un settore che dà lavoro a molti giovani, che rappresenta una valida opportunità per gli start upper e che spinge a privilegiare nuovi modelli di business data la continua evoluzione normativa e del sistema di incentivi. 33

34 Emiliano NOVELLI Expo 2015 e new media L Italia crescerà quando i giovani verranno considerati come valore per il presente e non solo come futuro del Paese! 34

35 Laurea in Economia e CTU del Tribunale Civile di Milano occupandosi di Borsa, Finanza e Usura. Presidente di Idea Link, Yui Group e Universitybox, società leader in Italia nella comunicazione verso il target universitario. Nel 2012 è co-fondotare di iysma il primo network a livello mondiale di agenzie di comunicazione a target Young. Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda e Consigliere delegato per EXPO del GGI Confindustria e membro del Gruppo Tecnico Confindustria EXPO Co-fondatore di social2business, l evento di business matching dei GI dentro Far volare Milano. OBIETTIVI EXPO per i Giovani Imprenditori è un punto di partenza e non di arrivo. Obiettivo è organizzazione di uno o più eventi di business matching sviluppando relazioni con EXPO, le delegazioni dei Paesi partecipanti e le realtà che stanno supportando l Esposizione Universale per il business to business. Relativamente ai new media la strategia è quella di sfruttare al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie e dei canali social (top-down e bottom-up) per massimizzare la comunicazione interna ed esterna del movimento. 35

36 Mario CAMUCCIO Made in Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa 36

37 38 anni, vive e lavora a Pordenone, ha studiato alla Cà Foscari di Venezia e alla Jonkoping International Business School in Svezia, un MBA al MIB di Trieste. È imprenditore di prima e seconda generazione: dall azienda di famiglia, la Premek Hi Tech, specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione, alla HITT Srl, settore medicale, e BEST Srl, servizi per l internazionalizzazione. La sua esperienza associativa risale al 2003, con il Gruppo GI di Unindustria Pordenone dove dal 2011 è Presidente. Oggi siede nel Consiglio della Camera di Commercio di Pordenone e nel CdA dell università cittadina. OBIETTIVI Valorizzare il Made In attraverso due approcci distinti: Made in Italy per l Italia, un percorso di conoscenza e approfondimento attraverso visite, incontri e confronti con gli attori e le eccellenze dell industria italiana; e Made in Italy per i nostri interlocutori internazionali, un insieme di attività ed iniziative per valorizzare il brand italiano nel nostro Paese ma soprattutto all estero. Lo scopo è dare voce ai settori emblema del Made in Italy e a quelle eccellenze che hanno avuto successo in Italia e nel mondo affinché attraverso un continuo confronto di esperienze possano fungere da esempio e stimolo ai nostri associati. 37

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