QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE: Le norme a supporto dell innovazione e della sostenibilità delle macchine utensili

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE: Le norme a supporto dell innovazione e della sostenibilità delle macchine utensili"

Transcript

1 DIT Dipartimento Innovazione Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE: Le norme a supporto dell innovazione e della sostenibilità delle macchine utensili GESTIONE DEL RISCHIO RESIDUO: requisiti e limiti delle informazioni agli utenti Ingg. Antonella Pireddu - Luciano Di Donato - DIT - INAIL 29.BI.MU Milano 03 Ottobre ,00 17,00 Centro Congressi Stella Polare, (c/o Centro Servizi)

2 Qualità Sicurezza e ambiente innovazione e sostenibilità delle macchine utensili Qualità, sicurezza e ambiente Innovazione tecnologica Sostenibilità Affidabilità Prevenzione e Protezione Programma di ricerca Innovazione tecnologica ai fini della riduzione dei rischi. Valutazione dell'appropriatezza e dell'efficacia degli interventi di prevenzione.

3 Prodotto Qualità Sicurezza e ambiente Qualcosa che è destinato al cliente, voluto, risultante da un processo di produzione (UNI EN ISO 9001)

4 Qualità Sicurezza e ambiente La qualità di un prodotto si caratterizza attraverso i suoi requisiti che riguardano ( ) l ergonomia, la salute e sicurezza. I requisiti cogenti delle macchine (requisiti legali) sono quelli stabiliti da leggi, regolamenti e direttive e prescrizioni obbligatorie ( ) Sono di tipo cogente i requisiti della direttiva macchine 2006/42/CE Ulteriori requisiti possono essere forniti da norme armonizzate alla direttiva macchine che danno la presunzione di conformità delle macchine alla stessa direttiva

5 Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RES) della Direttiva Macchine Direttiva 2006/42/CE Principi d integrazione della sicurezza «Per costruzione, le macchine devono essere atte a funzionare, ad essere regolate e a subire la manutenzione senza che tali operazioni, se effettuate nelle condizioni previste dal fabbricante, espongano a rischi le persone»

6 Procedura di valutazione e gestione dei rischi (normativa tecnica ) FABBRICANTE Progettazione Valutazione dei rischi Fabbricazione UNI ISO TR EN Progettazione intrinsecamente sicura Protezione (Dispositivi di protezione e ripari) Misure complementari di protezione/riduzione (U.S.R.P arresto di emergenza fuga e arresto sicuro) Informazioni e Avvertenze Procedure operative Normalizzate SOP Uso di Dispositivi di Protezione individuale Altre Misure di tipo organizzativo Gestione dei rischi Misure Tecniche (Affidabilità alta) UNI ISO TR EN Gestione dei rischi Misure Organizzative (Affidabilità bassa) UNI ISO TR EN evitabilità

7 Procedura di valutazione e gestione del rischio L entità del rischio può essere stimata attraverso formule empiriche del tipo R = G x P x Av Gravità (G) Frequenza (P) Evitabilità (Av) La valutazione dei rischi non è una scienza esatta è un processo che deve essere realizzato in diverse fasi del ciclo di vita della macchina secondo un ordine di priorità nelle fasi: Progettazione integrata (costruzione sicura) Implementazione di misure tecniche di sicurezza Riduzione dei RISCHI RESIDUI

8 Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RES) della Direttiva Macchine Direttiva 2006/42/CE Principi d integrazione della sicurezza ( ) Il fabbricante deve eliminare o ridurre i rischi nel miglior modo possibile (integrazione della sicurezza nella progettazione e nella costruzione della macchina); adottare le misure di protezione necessarie nei confronti dei rischi che non possono essere eliminati; informare gli utilizzatori dei rischi residui dovuti all incompleta efficacia delle misure di protezione adottate, indicare se è richiesta una formazione particolare e segnalare se è necessario prevedere un dispositivo di protezione individuale

9 Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RES) della Direttiva Macchine ( ) Il fabbricante deve informare gli utilizzatori dei rischi residui dovuti all incompleta efficacia delle misure di protezione adottate (informazioni per l uso) indicare se è richiesta una formazione particolare e segnalare se è necessario prevedere un dispositivo di protezione individuale

10 Misure di tipo organizzativo Procedure e fasi FABBRICANTE Progettazione Valutazione dei rischi Fabbricazione UNI ISO TR EN Progettazione intrinsecamente sicura Protezione (Dispositivi di protezione e ripari) Misure complementari di protezione/riduzione (U.S.R.P arresto di emergenza fuga e arresto sicuro) Informazioni e Avvertenze Procedure operative Normalizzate SOP Uso di Dispositivi di Protezione individuale Altre Misure di tipo organizzativo Gestione dei rischi Misure Tecniche (Affidabilità alta) UNI ISO TR EN Gestione dei rischi Misure Organizzative (Affidabilità bassa) UNI ISO TR EN evitabilità

11 Misure di tipo organizzativo per la gestione del rischio residuo nelle macchine Rischio che rimane dopo aver preso le misure di protezione Fasi di gestione del rischio Fabbricante Utilizzatore 1. Integrazione della sicurezza in fase di progettazione si no 2. Misure tecniche di protezione si no 3. Gestione del rischio residuo - informazione agli utenti si no 3.1 Organizzazione (procedure di lavoro) si si 3.2 Protezioni aggiuntive, formazione specifica si si 3.3 DPI (dispositivi di protezione individuale) si si 3.4 Formazione, informazione e addestramento si si EN

12 Altre misure di tipo organizzativo Procedure e informazioni 8.6 Procedure operative Normalizzate (SOP) Il fornitore dovrebbe fornire dettagli di tutte le procedure operative normalizzate (sop) che l utente dovrebbe adottare per azionare o effettuare la manutenzione della macchina nel manuale di istruzioni. tali procedure possono comprendere: - pianificazione e organizzazione del lavoro; - chiarificazione/armonizzazione del lavoro; - supervisione; - procedure di di blocaggio; - metodi e procedure operative sicure. Ulteriore nota: (UNI ISO/TR :2013) Quando la riduzione del rischio residuo è ottenuta mediante misure organizzative, è importante garantire, per quanto è possibile, che queste siano eseguite e non possano essere eluse.

13 Misure di tipo organizzativo Procedure di utilizzo e ambiente di lavoro Ambiente ( ) Si intende le condizioni in cui il lavoro viene svolto, con riferimento ai fattori fisici ambientali (es. rumore, temperatura, umidità) (6.4 UNI EN ISO 9001:2008) «Rischio in ambiente industriale, con personale specializzato» «Rischio in uno spazio pubblico con presenza di bambini»

14 Misure di tipo organizzativo Procedure di utilizzo e informazioni Evitabilità (Av) È la possibilità di limitare il danno. Si consideri per esempio se la macchina debba essere usata da personale competente o non competente, quanto più rapidamente una situazione pericolosa possa generare un danno e la conoscenza del rischio attraverso l informazione generale, l osservazione diretta o tramite segnali di avvertimento, per poter determinare il livello di evitabilità. Quest ultima può essere valutata come segue: Probabile (contatto con riparo interbloccato in avaria) Possibile (intrappolamento in caso di velocità bassa) Impossibile (esplosione) (UNI ISO/TR :2013)

15 Informazioni e istruzioni Segnali: Antecedenti UNI ISO/TR :2013 Le informazioni per l uso forniscono una guida per l uso corretto e sicuro del macchinario informano e se necessario avvertono l utente in merito ai rischi che rimangono dopo la riduzione del rischio mediante la progettazione e la protezione. Le informazioni per l uso interessano principalmente la capacità di prevenzione del danno e la loro efficacia dipende dalla capacità delle persone di comprendere le informazioni e di rispondere in modo appropriato. La documentazione fornita può includere anche informazioni in merito alla formazione richiesta e all uso di dispositivi di protezione personale Informazione - insieme di segnalazioni, marcature e istruzioni conforme ai requisiti della direttiva macchine e delle pertinenti norme armonizzate

16 Informazioni e istruzioni Segnali: Antecedenti M - Mandatory action signs Obbligo o prescrizione Comportamenti obbligati UNI /2/3 Comportamenti e percezione P - Prohibition signs Divieto Comportamenti Vietati UNI /2/3 W - Warning signs Pericolo o avvertimento Comportamenti pericolosi UNI /2/3

17 Informazioni e istruzioni Segnali: Antecedenti Segni grafici, colori e segnali (UNI e UNI ) M - Obbligo o prescrizione P - Divieto W - Pericolo o avvertimento (Azzurro e Bianco forma circolare) (Rosso bianco e nero forma circolare) (Giallo, nero forma triangolare) L utilizzo di segni grafici, colori e segnali costituisce uno strumento per fornire INFORMAZIONI o ISTRUZIONI SUI COMPORTAMENTI (UNI )

18 Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RES) della Direttiva Macchine e Rischi Residui alcuni RES del gruppo Segnalazioni Marcature e Istruzioni (SMI) Avvertenze in merito ai rischi residui Nel caso in cui permangano dei rischi, malgrado siano state adottate tutte le misure di protezione. Devono essere previste le necessarie avvertenze Marcatura delle macchine ( ) visibile o indelebile la marcatura CE e le marcature attestanti la conformità all utilizzo in atmosfere esplosive Istruzioni Ogni macchina deve essere accompagnata da istruzioni per l uso nella o nelle lingue comunitarie ufficiali.deroga per le istruzioni per la manutenzione ( ) Fonte: Dati e Rapporti biennali sull attività di sorveglianza del mercato svolta per i prodotti che rientrano nel campo di applicazione della direttiva Macchine Rielaborazione (Ing. L. Monica)

19 Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RES) della Direttiva Macchine RES non conformi RES del gruppo SMI Non Conformi Tutte le macchine RES del gruppo SMI Non Conformi - Macchine utensili - VII Rapporto Fonte: DATI Rapporti biennali sull attività di sorveglianza del mercato svolta per i prodotti che rientrano nel campo di applicazione della direttiva 98/37/CE e 2006/42/CE Rielaborazione

20 Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RES) della Direttiva Macchine RES Segnalazioni Marcature e Istruzioni (SMI) Non conformità nel dettaglio Requisiti (RES) Allegato I Principi di integrazione della sicurezza Avvertenze in merito ai rischi residui Avvertenze in merito ai rischi residui b) Istruzioni (per l uso) Avvertenze in merito ai rischi residui Istruzioni (per l uso) Descrizione della Non Conformità Nel fascicolo tecnico è indicato il pericolo di caduta di parti/pezzi lavorati, ma non si ha alcuna indicazione sulle soluzioni adottate per sua riduzione Nel fascicolo tecnico il fabbricante richiama alcuni simboli per segnalare pericolo/obbligo per l operatore, ma non è data evidenza che tali segnalazioni siano fornite per tutti i rischi residui ( ) Il fabbricante non ha previsto idonee avvertenze o simboli da utilizzare sulla macchina in merito ai rischi residui In quanto all utente della macchina messa in servizio è stato fornito un manuale in tedesco e inglese con solo una piccola parte tradotta in italiano ( ) Nel manuale d uso viene semplicemente indicata una rassegna dei principali DPI, senza che questi vengano poi richiamati in corrispondenza del relativo rischio residuo. Fonte: Dati e Rapporti biennali sull attività di sorveglianza del mercato svolta per i prodotti che rientrano nel campo di applicazione della direttiva 98/37/CE e 2006/42/CE (F. Giordano)

21 Conclusioni Evidenze Lo studio ha evidenziato che le Non Conformità (NC) dei RES del gruppo SMI riconducibili al rischio residuo risultano molto elevate e figurano seconde solo alle NC dei RES di tipo meccanico in tutti i rapporti di cui disponiamo. Questo dato è confermato per tutte le tipologie o gruppi di macchine del campione considerato; Esse risultano in diversi casi associate a infortunio grave e mortale. Criticità La valutazione dei rischi non è una scienza esatta in quanto è il risultato delle metodologie impiegate e del margine di soggettività del valutatore Criticità Le misure organizzative, impiegate per ridurre il rischio residuo possono avere un livello di affidabilità meno elevato (ISO/TR 14121) rispetto a misure di tipo tecnico (1.1.2 Allegato I Direttiva). obiettivi futuri: valutare il peso e l efficacia dei RES di tipo residuo, siano essi implementabili in fase di fabbricazione che in fase di utilizzo, ai fini della sicurezza complessiva delle macchine.

22 Grazie per l attenzione! an.pireddu@inail.it DIT Dipartimento innovazione tecnologica e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici - INAIL

Direttiva Macchine e Sicurezza in Cantiere

Direttiva Macchine e Sicurezza in Cantiere Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo con il patrocinio di AICQ Sicilia Direttiva Macchine e Sicurezza in Cantiere Palermo, 8-11-2013 c/o Ordine Ingegneri Palermo IL PROCESSO DI RIDUZIONE DEI

Dettagli

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100) Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento

Dettagli

La sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma

La sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma La sicurezza nell ambiente di lavoro nelle imprese delle materie plastiche e gomma Università Carlo Cattaneo - LIUC 7 Giugno 2010 Ing. E. Moroni Organismo Notificato n.0066 I.C.E.P.I S.p.A. Via P. Belizzi

Dettagli

Ciclo di 8 corsi su: Direttive di prodotto europee

Ciclo di 8 corsi su: Direttive di prodotto europee Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia Commissione Industriale Organizza un: Ciclo di 8 corsi su: Direttive di prodotto europee presso la sede dell Ordine degli Ingegneri della Provincia di

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Prevenzione e promozione della sicurezza Lavoro sicuro 1 LAVORO SICURO 2 1. Sicurezza: i provvedimenti

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

SENZA UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEI RISCHI LE MACCHINE NON POSSONO ESSERE INTEGRATE IN MANIERA SICURA NEI POSTI DI LAVORO

SENZA UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEI RISCHI LE MACCHINE NON POSSONO ESSERE INTEGRATE IN MANIERA SICURA NEI POSTI DI LAVORO SENZA UNA CORRETTA VALUTAZIONE DEI RISCHI LE MACCHINE NON POSSONO ESSERE INTEGRATE IN MANIERA SICURA NEI POSTI DI LAVORO Gustaaf VANDEGAER Esperto di sicurezza delle macchine 27 gennaio 2009 La valutazione

Dettagli

PRESCRIZIONI PARTICOLARI DIRETTIVA 2006/42/CE RELATIVA ALLE MACCHINE Allegato X Garanzia Qualità Totale

PRESCRIZIONI PARTICOLARI DIRETTIVA 2006/42/CE RELATIVA ALLE MACCHINE Allegato X Garanzia Qualità Totale Titolo PRESCRIZIONI PARTICOLARI DIRETTIVA 2006/42/CE RELATIVA ALLE MACCHINE Allegato X Garanzia Qualità Totale Riferimento Data entrata in vigore Approvato da PR PART ON/MACC/X Rev. 0 del 01/06/2016 IMQ

Dettagli

Convegno ISPESL. La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico. 23 ottobre 2009

Convegno ISPESL. La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico. 23 ottobre 2009 Convegno ISPESL La sicurezza nelle macchine tra nuova Direttiva Macchine e Testo Unico Bari Sala Multimediale Rettorato - Politecnico di Bari 23 ottobre 2009 ing. Francesco Nigri La manutenzione elettrica

Dettagli

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8 Settore Ricerca, Certificazione e Verifica Dipartimento Tecnologie di Sicurezza SEMINARIO Macchine e attrezzature di lavoro: i controlli del datore di lavoro sugli apparecchi di sollevamento materiali

Dettagli

Autore: Flavio Banfi Organizzazione: ITALCERT S.r.l. Intervento: Valutatori per la Certificazione CE di prodotto 2

Autore: Flavio Banfi Organizzazione: ITALCERT S.r.l. Intervento: Valutatori per la Certificazione CE di prodotto 2 Convegno: SEMINARIO AICQ SICEV SICEP 20 maggio 2011 Intervento: Valutatori per la Certificazione CE di prodotto Autore: Flavio Banfi Direttore Tecnico ITALCERT S.r.l. ITALCERT : Certificazione sistemi

Dettagli

1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE

1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE 1) QUALI BENI MOBILI SONO INTERESSATI DALLA MESSA A NORMA? 2) QUALI SONO LE NORMATIVE DI RIFERIMENTO TECNICO CHE RIGUARDANO LA VENDITA DEI MACCHINARI? Pagina 1 di 18 Convegno fallimentare - 9 novembre

Dettagli

mcm Manutenzione di macchine e impianti nella nuova Direttiva macchine 2006/42/CE istruzioni, dichiarazioni, marcatura

mcm Manutenzione di macchine e impianti nella nuova Direttiva macchine 2006/42/CE istruzioni, dichiarazioni, marcatura mcm Mostra Convegno Internazionale della Manutenzione Industriale 21 OTTOBRE 2009 Manutenzione di macchine e impianti nella nuova Direttiva macchine 2006/42/CE istruzioni, dichiarazioni, marcatura ing.

Dettagli

LA SICUREZZA NELL AMBIENTE DI LAVORO NELLE IMPRESE DELLE MATERIE PLASTICHE E GOMMA

LA SICUREZZA NELL AMBIENTE DI LAVORO NELLE IMPRESE DELLE MATERIE PLASTICHE E GOMMA LA SICUREZZA NELL AMBIENTE DI LAVORO NELLE IMPRESE DELLE MATERIE PLASTICHE E GOMMA LIUC Università Carlo Cattaneo 7 giugno 2010 intervento di Norberto Canciani ASL Milano LA SICUREZZA NELL AMBIENTE DI

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

AMBIENTE DI LAVORO SALDATURA FOCUS DAY REGIONALE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEL MONDO DELLA SALDATURA. 24 maggio 2007, Vicenza

AMBIENTE DI LAVORO SALDATURA FOCUS DAY REGIONALE SULLA SALUTE E SICUREZZA NEL MONDO DELLA SALDATURA. 24 maggio 2007, Vicenza ULSS N.6 VICENZA SPISAL Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro con il contributo Istituto Italiano della Saldatura SALDATURA & AMBIENTE DI LAVORO FOCUS DAY REGIONALE SULLA SALUTE

Dettagli

Vediamo di seguito a grandi linee il procedimento per giungere alla marcatura CE.

Vediamo di seguito a grandi linee il procedimento per giungere alla marcatura CE. Marcatura CE: sei passi per i fabbricanti di macchine La Commissione Europea ha lanciato una campagna informativa per spiegare il ruolo ed il significato della marcatura CE per consumatori e professionisti.

Dettagli

Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore

Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Titolo Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Il modulo B5 è il corso

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

La segnaletica di sicurezza

La segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza Nell ambito di una qualsiasi attività lavorativa, possono essere presenti diversi tipi di pericoli per la salute e l incolumità fisica dei lavoratori. La vigente normativa in

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE 1 GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE Ing. Enrico Perfler Eudax s.r.l. Milano, 23 Gennaio 2014 Indice 2 Il concetto di rischio nei dispositivi medici

Dettagli

Direttiva Macchine 2006/42/CE. Dichiarazione CE di Conformità: la corretta compilazione.

Direttiva Macchine 2006/42/CE. Dichiarazione CE di Conformità: la corretta compilazione. Direttiva Macchine 2006/42/CE Dichiarazione CE di Conformità: la corretta compilazione. Fonte: Guida Ufficiale Commissione europea Direttiva macchine 2006/42/CE Ed. 2010 Dati fabbricante La ragione sociale

Dettagli

SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO V dlgs del 9 aprile 2008 81/08

SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO V dlgs del 9 aprile 2008 81/08 SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO V dlgs del 9 aprile 2008 81/08 Art. 161 : IL PRESENTE TITOLO STABILISCE LE PRESCRIZIONI PER LA SEGNALETICA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO

Dettagli

Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE

Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Le direttive nuovo approccio applicabili alle macchine in riferimento alla direttiva 2006/42/CE Cuneo, 8 Ottobre 2013 Ivan Furcas ivan.furcas@it.bureauveritas.com Sviluppo della legislazione di prodotto

Dettagli

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Direttiva Macchine2006/42/CE

Direttiva Macchine2006/42/CE PAG. 1 DI 5 REV. 00 SAVE DATA: 09/10/12 PRINT DATA: 10/10/12 Direttiva Macchine2006/42/CE Definizione di immissione sul mercato Indicazioni tratte da Guida all applicazione della direttiva macchine 2006/42/CE

Dettagli

certificazione CE corrispondente a un modello tipo e ha effettuato il controllo di qualità sui DPI prodotti. I DPI devono:

certificazione CE corrispondente a un modello tipo e ha effettuato il controllo di qualità sui DPI prodotti. I DPI devono: Dispositivi individuali di protezione (DPI) Qualsiasi attrezzatura indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la salute o la sicurezza

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 1 Occhiali per la protezione degli occhi contro la proiezione di schegge V2-25/06/2013 La

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO Dipartimento di Roma CORSO di FORMAZIONE per RSPP e ASPP Modulo A D.LGS. 81/08 I dispositivi di protezione individuale (Ing.. Ugo Romano)

Dettagli

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN 13241-1, EN 12445 ed EN 12453 Dal 31 maggio 2001, gli impianti per cancelli automatici ad uso promiscuo (carrabile-pedonale)

Dettagli

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

ORGANI DI VIGILANZA. Titolo III- Capo I Artt. 68-73. Decreto Legislativo n.81/2008. Giuseppe Fazio 1

ORGANI DI VIGILANZA. Titolo III- Capo I Artt. 68-73. Decreto Legislativo n.81/2008. Giuseppe Fazio 1 ORGANI DI VIGILANZA Titolo III- Capo I Artt. 68-73 Decreto Legislativo n.81/2008 Giuseppe Fazio 1 Definizioni Attrezzature di lavoro Attrezzature di lavoro Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto

Dettagli

cenni sulle direttive macchine e di prodotto

cenni sulle direttive macchine e di prodotto 9(1(72 cenni sulle direttive macchine e di prodotto 5HODWRUH,QJ5REHUWR5LQDOGL /HGLUHWWLYHFRPXQLWDULHVFRSRH DSSOLFD]LRQH /H'LUHWWLYH&RPXQLWDULHVRQRODSULQFLSDOHIRQWHGHOGLULWWRGD FXL GHULYDODOHJLVOD]LRQHFKHKDVRVWLWXLWRHVRVWLWXLUjLQGHWHU

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie

La formazione dei Responsabili e degli addetti del Servizio Prevenzione e Protezione delle aziende bancarie La formazione dei Responsabili Fondamentale Presentazione Il percorso formativo è abilitante e rivolto ai responsabili e agli addetti del servizio Prevenzione e protezione delle aziende bancarie e finanziarie

Dettagli

Guida alla segnaletica di sicurezza (prima parte)

Guida alla segnaletica di sicurezza (prima parte) Guida alla segnaletica di sicurezza (prima parte) Pubblicato il: 16/06/2004 Aggiornato al: 16/06/2004 di Gianfranco Ceresini L utilizzo della segnaletica di sicurezza può sembrare a prima vista un elemento

Dettagli

D.Lgs. 81/08, Testo Unico Sicurezza e la correlazione con i Sistemi di Gestione certificabili BS OHSAS 18001

D.Lgs. 81/08, Testo Unico Sicurezza e la correlazione con i Sistemi di Gestione certificabili BS OHSAS 18001 D.Lgs. 81/08, Testo Unico Sicurezza e la correlazione con i Sistemi di Gestione certificabili BS OHSAS 18001 CERTIQUALITY VIA G. GIARDINO, 4 20123 MILANO TEL. 02-806917.1 certiquality@certiquality.it www.certiquality.it

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

DUVRI è il software che consente di valutare i rischi di eventuali interferenze in caso di lavori di appalto/subappalto, forniture e servizi.

DUVRI è il software che consente di valutare i rischi di eventuali interferenze in caso di lavori di appalto/subappalto, forniture e servizi. LAVORO SYSTEM (Comprensivo di DUVRI) Prezzo: 970,00 + IVA Per i Soci AIAS: 776,00 + IVA Lavoro System è il software per la gestione completa della sicurezza nei luoghi di lavoro aggiornato al D.Lgs. n.81

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona

LA CERTIFICAZIONE. Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona LA CERTIFICAZIONE Dr.ssa Eletta Cavedoni Responsabile Qualità Cosmolab srl Tortona Qualità Grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000/00) Requisito Esigenza

Dettagli

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI PREPOSTI SECONDO L ACCORDO STATO REGIONI 21.12.2011 FORMAZIONE GENERALE Lavoratori definiti secondo

Dettagli

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO

OBIETTIVI DESTINATARI DEL CORSO PROPOSTA PER PERCORSO FORMATIVO: Corso di formazione per operatori e preposti addetti alle pianificazione, controllo e apposizione della segnaletica stradale destinata alle attività lavorative che si svolgano

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Ediz. MQ 01 Pag. 1 di 5 REVISIONI N REV. DATA APPROV DESCRIZIONE RIFERIMENTO PARAGRAFO RIFERIMENTO PAGINA 00 10.05.11 1 a Emissione Tutti Tutte Sommario 4 LA QUALITA... 2 4.1 Requisiti Generali... 2 4.2

Dettagli

Additivi alimentari: aspetti normativi e criticità della etichettatura

Additivi alimentari: aspetti normativi e criticità della etichettatura Corso di formazione sugli additivi alimentari 23 gennaio 2013 I edizione 24 gennaio 2013 II edizione Benevento Additivi alimentari: aspetti normativi e criticità della etichettatura Antonella Semeraro

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Qualità e certificazioni

Qualità e certificazioni 13 Qualità e certificazioni 13.1 La certificazione di qualità La qualità è intesa come l insieme delle caratteristiche di un entità materiale (prodotto) o immateriale (servizio) che le conferiscono la

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

Il datore di lavoro come RSPP Una breve introduzione. Dott. Massimo Servadio Consulente e Formatore in ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro

Il datore di lavoro come RSPP Una breve introduzione. Dott. Massimo Servadio Consulente e Formatore in ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro Il datore di lavoro come RSPP Una breve introduzione Dott. Massimo Servadio Consulente e Formatore in ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro Glossario Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato

Dettagli

Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro

Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro Decreto Legislativo 9 aprile 2008, nr. 81 Art. 161 Campo di applicazione 1. Il presente titolo stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di sicurezza e

Dettagli

STIMA DEL RISCHIO: BANCHE DATI, VALORI FORNITI DAI COSTRUTTORI E MISURE SUL CAMPO

STIMA DEL RISCHIO: BANCHE DATI, VALORI FORNITI DAI COSTRUTTORI E MISURE SUL CAMPO STIMA DEL RISCHIO: BANCHE DATI, VALORI FORNITI DAI COSTRUTTORI E MISURE SUL CAMPO PIETRO NATALETTI ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro Alessandria, 16 giugno 2010 Articolo 202 Valutazione dei rischi

Dettagli

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE PMI

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE PMI N.30 PDF Numero 10 PDF - anno 2012 DIRETTORE RINO PAVANELLO Rivista Ambiente e Lavoro 2012 PDF Manuale Tecnico-giuridico di In-formazione e Documentazione per RSPP, RLS, Giuristi, Operatori, Tecnici e

Dettagli

PRINCIPALI DEFINIZIONI ATTREZZATURA DI LAVORO

PRINCIPALI DEFINIZIONI ATTREZZATURA DI LAVORO Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole La sicurezza delle macchine MODULO A Unità didattica A4.1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 PRINCIPALI DEFINIZIONI

Dettagli

APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO SIGNIFICATO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI La valutazione dei rischi consiste in un esame di tutti gli aspetti attinenti il lavoro, finalizzato

Dettagli

ATTREZZATURE DI LAVORO

ATTREZZATURE DI LAVORO ATTREZZATURE DI LAVORO ASL della Provincia di Bergamo Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) Corso anno scolastico 2010-2011 OGGI PARLEREMO DI DEFINIZIONE DI: ATTREZZATURA DI

Dettagli

Rischio di atmosfera esplosiva e misuratori elettronici e meccanici di gas G4 in ambiente domestico

Rischio di atmosfera esplosiva e misuratori elettronici e meccanici di gas G4 in ambiente domestico Milano, 2 aprile 2013 Rischio di atmosfera esplosiva e misuratori elettronici e meccanici di gas G4 in ambiente domestico 1. Premessa 2. Norme cogenti e volontarie per l immissione di prodotti sul mercato

Dettagli

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI REGIONE BASILICATA ASM AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA AMBITO TERRITORIALE DI MONTALBANO JONICO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA SALUTE UMANA U.O. DI PREVENZIONE, PROTEZIONE ED IMPIANTISTICA NEI LUOGHI

Dettagli

AGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16

AGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente decreto legislativo

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di

Dettagli

Il D.Lgs 81/08 e la Nuova Direttiva Macchine. Il Ruolo dell Organo di Vigilanza: il percorso e le azioni dal controllo alla prevenzione dei rischi

Il D.Lgs 81/08 e la Nuova Direttiva Macchine. Il Ruolo dell Organo di Vigilanza: il percorso e le azioni dal controllo alla prevenzione dei rischi Seminario Sicurezza del prodotto: la Nuova Direttiva Macchine 26 Novembre 2010 Imola (BO) Il D.Lgs 81/08 e la Nuova Direttiva Macchine. Il Ruolo dell Organo di Vigilanza: il percorso e le azioni dal controllo

Dettagli

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

Macchine e Direttiva macchina. Dott. Ing. Pierfrancesco Bruschi

Macchine e Direttiva macchina. Dott. Ing. Pierfrancesco Bruschi Macchine e Direttiva macchina Dott. Ing. Pierfrancesco Bruschi La Normativa La Macchina L Ambiente Il Lavoratore La Normativa Decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile 1955, n. 547 Decreto

Dettagli

L INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI IMPIANTO DA REALIZZARE COME CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

L INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI IMPIANTO DA REALIZZARE COME CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO L INDIVIDUAZIONE DEL TIPO DI IMPIANTO DA REALIZZARE COME CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Forum di Prevenzione Incendi Milano, 26 ottobre 2011 LA PROTEZIONE ATTIVA FATTORE DI SICUREZZA

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

Indicazioni per un aggiornamento della documentazione ai sensi della Direttiva 2007/47

Indicazioni per un aggiornamento della documentazione ai sensi della Direttiva 2007/47 Indicazioni per un aggiornamento della documentazione ai sensi della Direttiva 2007/47 Modifiche alla fascicolazione tecnica: Come noto la fascicolazione tecnica di un dispositivo medico su misura, che

Dettagli

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia

Marcatura CE. Controllo di produzione in fabbrica - FPC. Segnaletica stradale. Caratteristiche energetiche prodotti per edilizia ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei prodotti Le tipologie di certificazione rilasciate da ICMQ riguardano sia le certificazioni cogenti, cioè obbligatorie secondo la

Dettagli

RIPARI DI PROTEZIONE TIPI E CRITERI DI SCELTA

RIPARI DI PROTEZIONE TIPI E CRITERI DI SCELTA RIPARI DI PROTEZIONE TIPI E CRITERI DI SCELTA Tipologia: fisso a segregazione totale barriera distanziatrice - a tunnel mobile motorizzato a chiusura automatica regolabile interbloccato interbloccato con

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze

Azienda Sanitaria Firenze Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL

Dettagli

Le nuove tecnologie: Opportunità tra innovazione e sicurezza. BOLOGNA : 28 OTTOBRE 2014 Roberto Cavenaghi: - Certificazione prodotto IMQ

Le nuove tecnologie: Opportunità tra innovazione e sicurezza. BOLOGNA : 28 OTTOBRE 2014 Roberto Cavenaghi: - Certificazione prodotto IMQ Le nuove tecnologie: Opportunità tra innovazione e sicurezza BOLOGNA : 28 OTTOBRE 2014 Roberto Cavenaghi: - Certificazione prodotto IMQ Viaggio nella sicurezza e qualità in 3 tappe 1.Sicurezza e prestazioni

Dettagli

OHSAS 18001:2007 Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro

OHSAS 18001:2007 Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI OHSAS 18001:2007 Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro Pagina 1 di 6 INTRODUZIONE L attenzione alla sicurezza e alla salute sui luoghi di lavoro (SSL)

Dettagli

Newsletter del MARZO 2013. In sintesi:

Newsletter del MARZO 2013. In sintesi: Newsletter del MARZO 2013 In sintesi: Entrata in vigore del regolamento CE 453/2010 CE E CLP _ Sostanze Chimiche_ Entrata in vigore regolamento CE 305/2011 CPR_ Prodotti da Costruzione_ Entrata in vigore

Dettagli

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate Ti trovi in: CNA Interpreta / Ambiente e sicurezza / Sicurezza / Impianti elettro-termo-idraulici / Aspetti generali per Impianti elettro-termo-idraulici Torna all'elenco 15/7/2011 Lavori elettrici sotto

Dettagli

Segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro - D.Lgs. 81/2008.

Segnaletica di sicurezza nei luoghi di lavoro - D.Lgs. 81/2008. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Istituto Comprensivo Via Cavolecchia, 4 - Manfredonia (FG) Tel. 0884-585923 Fax

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori. Milano 18 novembre 2014. A cura di: Luca Ghisletti

IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori. Milano 18 novembre 2014. A cura di: Luca Ghisletti IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori Milano 18 novembre 2014 A cura di: Luca Ghisletti Compliance Aziendale Compliance è la conformità delle attività aziendali

Dettagli

Domanda di Certificazione CE Insiemi/Attrezzature Direttiva PED

Domanda di Certificazione CE Insiemi/Attrezzature Direttiva PED Sezione 1: Dati del Richiedente Spett.le: ECO Certificazioni S.p.A. European Certifying Organization Via Mengolina, 33 Int. 5 48018 Faenza (RA) ITALY Organismo notificato n. 0714 Tel 0546-624911; Fax 0546-624922

Dettagli

DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE e la Norma UNI EN ISO 13849-1:2008 nel contesto del d.lgs. 81/08. ASQ SINERGIE SRL, 19 aprile 2012 Ing.

DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE e la Norma UNI EN ISO 13849-1:2008 nel contesto del d.lgs. 81/08. ASQ SINERGIE SRL, 19 aprile 2012 Ing. DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE e la Norma UNI EN ISO 13849-1:2008 nel contesto del d.lgs. 81/08 ASQ SINERGIE SRL, 19 aprile 2012 Ing. Pietro Spirito ASQ SINERGIE SRL Via Beorchia, 10 Pasian di Prato (UD)

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE DEGLI ESPERTI VERIFICATORI MODULO SPECIALIZZAZIONE SOLLEVAMENTO PERSONE

CORSO DI FORMAZIONE DEGLI ESPERTI VERIFICATORI MODULO SPECIALIZZAZIONE SOLLEVAMENTO PERSONE CORSO DI FORMAZIONE DEGLI ESPERTI VERIFICATORI MODULO SPECIALIZZAZIONE SOLLEVAMENTO PERSONE Le norme che disciplinano la costruzione, il funzionamento e la manutenzione delle attrezzature mar. 10 Dott.

Dettagli

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli

Dettagli

MONITORAGGIO E MISURAZIONE DEL PRODOTTO

MONITORAGGIO E MISURAZIONE DEL PRODOTTO 25/02/2011 Pag. 1 di 6 MONITORAGGIO E MISURAZIONE DEL PRODOTTO 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli... 2 4. RESPONSABILITÀ... 2 5. DEFINIZIONI...

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP 1 Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL INAIL-DR Toscana-CONTARP Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL 2 Sistemi di gestione della sicurezza Un Sistema di

Dettagli

ECOCOMPATIBILITA e SICUREZZA CONDIVISIONE delle INNOVAZIONI con i PRODUTTORI

ECOCOMPATIBILITA e SICUREZZA CONDIVISIONE delle INNOVAZIONI con i PRODUTTORI ECOCOMPATIBILITA e SICUREZZA CONDIVISIONE delle INNOVAZIONI con i PRODUTTORI CONVEGNO Meck For Pack Bologna 05 giugno 2008 PERCHÉ SCEGLIERE CERMET COME PARTNER per la territorialità nazionale e internazionale

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

Le Responsabilità in riguardo alle attrezzature di lavoro

Le Responsabilità in riguardo alle attrezzature di lavoro Le Responsabilità in riguardo alle attrezzature di lavoro Formazione Preposti I.T.I. G. Galilei Livorno 1 Articolazione dell intervento Quadro normativo vigente Scelta, acquisto, installazione, manutenzione

Dettagli

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008 Formazione del personale Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro CONCETTI DI RISCHIO PERICOLO - DANNO PERICOLO Definizione di pericolo art. 2, lettera r, D.Lgs. 81/08 Proprietà o qualità intrinseca di

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

ABC della sicurezza sul lavoro

ABC della sicurezza sul lavoro Straniero, non estraneo ABC della sicurezza sul lavoro Opuscolo informativo per i lavoratori stranieri e le loro famiglie Edizione 2009 Questo opuscolo è stato realizzato da INAIL Direzione Centrale Comunicazione

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli