Esercizio della Professione Medica

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1 Esercizio della Professione Medica Consenso Esimente Limiti Dott. Mario Raimondi

2 RESPONSABILITA PROFESSIONALE DEL MEDICO Per l esercizio di ciascuna delle professioni sanitarie è necessaria l iscrizione al rispettivo albo. L iscrizione all albo è un provvedimento amministrativo con funzione di accertamento costitutivo.

3 Requisiti essenziali per l iscrizione: Diploma di laurea in medicina e chirurgia, conseguito in Italia o in un Paese dell U.E. o, se conseguito in un Paese non comunitario, riconosciuto da un Autorità accademica italiana o dal Ministero della Salute. Abilitazione all esercizio professionale Godimento dei diritti civili Essere di buona condotta Residenza nella provincia. Il potere del Consiglio Direttivo è limitato all accertamento dei requisiti morali, mentre è escluso qualsiasi controllo relativo alla formazione

4 Potestà di curare La legge attribuisce al medico-chirurgo, iscritto all albo professionale il poteredovere di prestare la propria opera professionale e assistenza a tutela della salute della persona nel rispetto dei diritti di libertà, dignità e autodeterminazione di non curarsi della persona medesima, salvi i casi di necessità e di obbligatorietà, stabiliti dalla legge

5 Atto medico L attività medica consiste nella formulazione di diagnosi, nell indicazione di prognosi, in relazione a malattie e disfunzioni del corpo o della mente, in atto o prevedibili, nonché nella prescrizione di terapie e pratiche di prevenzione, con eventuale prescrizione di farmaci, nella manipolazione del corpo umano, sempre a scopo curativo o preventivo, nella prescrizione di protesi o nell utilizzazione di qualsiasi altro strumento curativo o preventivo, idoneo ad attivare o ad arrestare processi evolutivi e involutivi fisici o psichici (Cass. 5 aprile 1996).

6 Limiti alla potestà di curare nulla il medico può fare senza il consenso del paziente o addirittura contro il volere di lui. Nel diritto di ciascuno di disporre, lui e lui solo, della propria salute e integrità personale, pur nei limiti previsti dall ordinamento, non può che essere ricompresso il diritto di rifiutare le cure mediche lasciando che la malattia segua il suo corso anche fino alle estreme conseguenze: il che non può essere considerato il riconoscimento di un diritto positivo al suicidio, ma invece la riaffermazione che la salute non è un bene che possa essere imposto coattivamente al soggetto interessato dal volere o, peggio, dall arbitrio altrui, ma deve fondarsi esclusivamente sulla volontà dell avente diritto, trattandosi di una scelta che ( ) riguarda la qualità della vita e che pertanto lui e lui fare. (sentenza c.d. Massimo)

7 Limiti alla potestà di curare Il medico, quindi, anche se valuta il trattamento sanitario necessario per la guarigione o, comunque, più vantaggioso, non può sostituirsi nelle decisioni del titolare del diritto di autodeterminazione. La libertà personale è inviolabile Articolo 13 Costituzione. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana Articolo 32 Costituzione

8 Atti di disposizione del proprio corpo Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all ordine pubblico o al buon costume. Articolo 5 cod. civ. Gli atti dispositivi del proprio corpo, quando rivolti alla tutela della salute, anche psichica, devono ritenersi leciti. La natura terapeutica che la scienza assegna all intervento chirurgico, e che la legge riconosce ne esclude l illiceità (Corte Costituzionale, n. 161, 24 maggio 1985). L articolo 33 della legge 833 del 1978 esclude la possibilità di accertamenti e trattamenti sanitari, contro la volontà del paziente, salvo che questi non è in grado di prestarlo e non ricorrono i presupposti dello stato di necessità previsto dagli articoli 54, Cod. Pen. e 2045 Cod. Civ..

9 Limiti a) Obbligatorietà Il diritto di libertà di determinazione dell individuo, quando entra in conflitto con un interesse della collettività, non genericamente, ma specificamente determinato dalla legge, è limitato ed è, pertanto, giustificato un intervento coattivo (TSO). (Malattie mentali, vaccinazioni obbligatorie, lotta all AIDS, prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di tossicodipendenza).

10 Limiti b) Necessità Art. 54. Stato di necessità. Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.

11 Consenso Informato Alle fattispecie di necessità e obbligatorietà, quali cause esimenti, si aggiunge il consenso informato. La persona, infatti, può rinunziare alla sua autodeterminazione di non curarsi, autorizzando il medico al trattamento sanitario, mediante il consenso.

12 Consenso Il consenso è una manifestazione di volontà del soggetto che, in deroga al diritto di libertà personale fisica e di autodeterminazione, riconosciuti e garantiti dalla Carta Costituzionale, autorizza il medico a un trattamento sanitario, non obbligatorio. Il consenso informato è, pertanto, il presupposto imprescindibile di liceità del trattamento medicochirurgico e di ogni attività diagnostica e terapeutica.

13 Consenso dell avente diritto Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto col consenso della persona che può validamente disporne. Art. 50 Cod. Pen.

14 Regole generali Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto un informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso. Articolo 5, Convenzione di Oviedo. L acquisizione del consenso informato, oltre a essere un obbligo giuridico, è anche un dovere deontologico.

15 Acquisizione del consenso Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente Articolo 35 Codice di Deontologia.

16 Informazione al cittadino Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnosticoterapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate. Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuovere la massima partecipazione alle scelte decisionali e l adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche. Articolo 33 Codice di deontologia

17 Autonomia del cittadino e direttive anticipate Il medico deve attenersi, nell ambito dell autonomia e indipendenza che caratterizza la professione, alla volontà liberamente espressa della persona di curarsi e deve agire nel rispetto della dignità, libertà e autonomia della stessa. Articolo 38 Codice di deontologia Nella normativa positiva italiana si rinvengono soltanto alcune disposizioni ove si fa espresso riferimento al consenso informato: DPR 16 giugno 1977, n. 409 (trapianti), Legge 5 giugno 1990, n. 135 (AIDS, D.M. 15 gennaio 1991 (sangue), D.M. 27 aprile 1992 (sperimentazione). Suidecretiministerialisi nutre qualche dubbio di legittimità.

18 Requisiti del consenso Il consenso deve essere: a) preventivo b) Attuale c) esplicito d) formale e) destinatario

19 Requisiti del consenso La manifestazione di volontà deve essere preventiva e personale, deve essere, inoltre, esente dai vizi del consenso, vale a dire, è manifestata liberamente e consapevolmente dalla persona nei cui confronti deve essere eseguito il trattamento

20 Dissenso espresso Il paziente può rifiutare un trattamento sanitario ritenuto indispensabile. Il medico deve informare il paziente delle conseguenze e accertare la fondatezza del rifiuto. In caso di persistente rifiuto il medico deve desistere dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona e acquisirà una prova documentale del diniego. In caso di minore o interdetto, a fronte del diniego al trattamento sanitario da parte del rappresentante legale, il medico informa immediatamente l Autorità giudiziaria, purchè non sussistano ragioni di urgenza che non consentano alcun ritardo

21 Al di fuori dei casi di necessità, obbligatorietà e in mancanza del consenso informato ogni trattamento medico chirurgico concreta il reato di lesioni, a nulla rilevando la circostanza che l esito sia stato positivo sul piano clinico.

22 Significativa, in tal senso, è la sentenza (4 dicembre 1997) del Tribunale di Milano ove si afferma: il reato di lesioni sussiste anche laddove il trattamento non consentito abbia uno scopo terapeutico e l esito sia positivo sul piano clinico. Per giurisprudenza costante, infatti, la lesione è integrata ogni qualvolta si incide sull integrità della persona altrui, senza il suo personale consenso, non potendosi ignorare il diritto di ognuno di privilegiare il proprio stato attuale e, che a fortiori, il reato sussiste ove l esito sia sfavorevole. (Cass. 699/1992). La giurisprudenza e la dottrina sono concordi nell affermare la prevalenza del diritto, garantito dalla Carta Costituzionale, della persona all autodeterminazione e ogni limitazione, in tal senso, concretizza il reato di lesioni.

23 La responsabilità penale si configura quando, oltre ai tre elementi costitutivi del reato (condotta, evento e nesso di causalità) non ricorra un elemento negativo, vale a dire, una causa di giustificazione o esimente del reato. La mancanza anche se di uno solo dei tre elementi essenziali rende il fatto penalmente irrilevante, vale a dire, non punibile.

24 Condotta La condotta è elemento indispensabile, perché si concreti il reato. La condotta può consistere nel fare o non fare;nelprimocasosiconfiguraunreatodi azione, nel secondo di omissione. Essa può essere costituita da uno o più atti posti in essere nello stesso contesto e diretti a un unico scopo.

25 Evento L evento è la risultante dell azione umana, penalmente rilevante, poiché viola una norma penale.

26 Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato se l evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. (Art. 40, l comma, Cod. Pen.) Nesso di causalità L evento, perché sia addebitabile a colui che ha agito, deve essere la conseguenza della sua condotta; vale a dire che tra la condotta e l evento vi sia il c.d. rapporto di causalità o nesso eziologico. La condotta deve essere condicio sine qua non perché si verifichi l evento.

27 Cause esimenti Le cause esimenti del reato sono quelle disciplinate, in via generale, dagli articoli 50 (consenso dell avente diritto), 51, (esercizio di un diritto o adempimento di un dovere), 52 (Difesa legittima), 53 (Uso legittimo delle armi) e 54 (Stato di necessità), del codice penale. Nell esercizio della professione medica assumono rilevanza gli articoli 50 e 54.

28 GRAZIE PER L ATTENZIONE