Dipartimento della sanità e della socialità Divisione dell'azione sociale e delle famiglie Ufficio degli invalidi. Bellinzona, Aprile 2016

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1 Pianificazione (2015) delle strutture e dei servizi per invalidi adulti finanziati dalla Legge sull integrazione sociale e professionale degli invalidi (LISPI) nel Cantone Ticino Dipartimento della sanità e della socialità Divisione dell'azione sociale e delle famiglie Ufficio degli invalidi Bellinzona, Aprile 2016 pagina 1/112

2 Indice 1 Introduzione Le metodologie di pianificazione in uso La scelta della metodologia utilizzata per la Pianificazione LISPI (2015) Il coordinamento tra la LISPI e altre basi legislative che regolano l offerta in strutture per persone adulte con disabilità Posti in Pianificazione LISPI a beneficio di un finanziamento da altre basi legislative settoriali Legge sull assistenza socio-psichiatrica, del 2 febbraio 1999 (LASP) Pianificazione LASP (ora ) Legge cantonale d applicazione della legge federale sugli stupefacenti, del 3 ottobre 1951, 19 giugno 1978 (LCStup) Legge sull assistenza e cura a domicilio, del 30 novembre 2010 (LACD) Coordinamento con la Legge federale sull assicurazione malattia (LAMal, art. 39 cpv. 3 LAMal) Coordinamento con la Legge federale sull assicurazione per l invalidità (LAI) Esecuzione di provvedimenti AI nelle strutture LISPI Coordinamento con il settore anziani e la Legge anziani, del 30 novembre 2010 (LAnz) Persone con disabilità in età AI ospiti di Istituti per anziani medicalizzati Reparti medicalizzati per persone con disabilità presso Istituti per anziani Coordinamento con il settore della pedagogia speciale e la Legge sulla pedagogia speciale, del 15 dicembre 2011 (LPS) Il Centro professionale e sociale di Gerra Piano (CPS) Altre strutture che accolgono in Ticino persone adulte con disabilità Bilancio della Pianificazione LISPI Ricapitolazione degli elementi principali della Pianificazione La situazione dei posti attivati a fine 2014 Totale settore LISPI La situazione dei posti attivati a fine 2014 e commento sul bilancio della Pianificazione LISPI Comparto finanziato LISPI Situazione a fine 2014 nel settore degli invalidi adulti in Ticino Evoluzione del numero di persone invalide con rendita AI in Svizzera e Ticino Anni Evoluzione del numero di posti nelle strutture per invalidi adulti in Ticino Anni Settore LISPI Discussione sulla metodologia da considerare per la stima del fabbisogno di posti in strutture per invalidi adulti Servizio d informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI e Centro d indicazione andicap fisico acquisito Il Servizio d informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI, attivo presso l Ufficio degli invalidi pagina 2/112

3 5.1.1 Creazione del Servizio e obiettivi Bilancio d attività Il Centro d indicazione per persone con andicap fisico acquisito, attivo presso Pro Infirmis Ticino e Moesano Descrizione del Centro d indicazione ed obiettivi Bilancio d attività del Centro d indicazione Periodo I dati degli indicatori complementari della domanda Dati su liste d attesa in Istituti e strutture per invalidi a fine Dati su posti liberi in Istituti e strutture per invalidi a fine Dati su utenti minorenni di Istituti per invalidi privati, in procinto di diventare maggiorenni (anni ) Dati in provenienza dalle Scuole speciali cantonali (anni ) Collocamenti di utenti invalidi fuori Cantone e utenti di altri Cantoni in Istituti ticinesi Utenti invalidi domiciliati in Ticino, con collocamenti fuori Cantone, utenti di altri Cantoni collocati in Istituti ticinesi Aspetti finanziari e pianificatori Uscite da Istituti e strutture LISPI a causa di dimissioni, decessi o altri eventi (anno 2014) Invecchiamento delle persone con disabilità (e dei loro famigliari) Il Gruppo operativo Invecchiamento (GO7) dell Ufficio degli invalidi Studio Invecchiamento delle persone con disabilità nel Cantone Ticino Invecchiamento utenza nelle strutture finanziate dalla LISPI (e della cerchia familiare di sostegno) Utenza seguita da Enti e Servizi esterni, popolazione invalida con AGI a domicilio Utenti invalidi seguiti a domicilio da Enti e Servizi esterni Beneficiari di rendita d invalidità con AGI a domicilio Indicatori complementari: ricapitolazione Situazione nel 2015 presso Istituti e strutture per invalidi adulti LISPI Definizione del fabbisogno posti (2015) in Istituti e strutture LISPI (comparto finanziato LISPI) Discussione inerente alla scelta dell obiettivo di Pianificazione (2015) Fabbisogno posti (2015) per tipo di presa in carico (comparto finanziato LISPI) Fabbisogno posti (2015) per tipologia di andicap (comparto finanziato LISPI) Raggiungimento degli obiettivi di Pianificazione (2015) e nuovi indirizzi qualitativi per il soddisfacimento di bisogni emergenti Fabbisogno scoperto a fine 2015 rispetto all obiettivo di Pianificazione LISPI (2015) (comparto finanziato UI) Nuovi posti previsti o annunciati per il periodo pagina 3/112

4 9.3 Copertura del fabbisogno non attribuito Nuovi indirizzi qualitativi per il soddisfacimento di bisogni emergenti e diversificazione dell offerta Nuovo Foyer per utenti alcolisti cronici stabilizzati Progetto pilota nuova unità abitativa per utenti adulti con Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) Progetto pilota inserimento nuova unità per persone con disabilità anziane presso un Istituto per anziani medicalizzato Progetto sperimentale posti d accoglienza temporanea per persone con disabilità presso Istituti LISPI I servizi d integrazione finanziati dalla LISPI L integrazione e l inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità Finanziamento dell offerta aggiuntiva Costi di gestione corrente dell offerta prospettata Costi d investimento dell offerta prospettata Costi per la copertura del fabbisogno non ancora attribuito (gestione corrente) Compatibilità fra la pianificazione del fabbisogno e quella finanziaria Costi di gestione corrente a Piano finanziario Costi d investimento a Piano finanziario Allegati pagina 4/112

5 Elenco delle Figure Figura 1: Metodologie di pianificazione secondo le differenti dimensioni d analisi Figura 2: Evoluzione del numero di persone non in età AVS o <60 anni collocate in Ticino in un Istituto per anziani finanziato in base alla LAnz ( ) Figura 3: Evoluzione del numero di rendite AI totali Svizzera e Cantone Ticino Anni Figura 4: Ubicazione degli strutture per invalidi adulti per comprensori d'intervento SACD Posti residenziali comparto finanziato LISPI (situazione 2015) Figura 5: Ubicazione delle strutture per invalidi adulti per comprensori d'intervento SACD Posti attività diurne comparto finanziato LISPI (situazione 2015) Figura 6: Evoluzione rendite AI intere e posti in Istituti e strutture LISPI Cantone Ticino - Anni Figura 7: Utenti seguiti dal Centro d indicazione nell'ambito della ricerca di un posto in una Casa medicalizzata LISPI e soluzioni adottate Anno Figura 8: Segnalazioni al Centro d indicazione per persone con andicap fisico acquisito di Pro Infirmis nell'ambito della ricerca di un posto in una struttura medicalizzata Anni Figura 9: Strutturazione anagrafica per fasce d età dell utenza degli Istituti e delle strutture per invalidi adulti LISPI, rispetto alla popolazione residente - Ticino Anno Figura 10: Strutturazione anagrafica per fasce d età dell utenza delle strutture per invalidi adulti LISPI - Ticino Anno 2013 (strutture residenziali) Figura 11: Strutturazione anagrafica per fasce d età dell utenza delle strutture per invalidi adulti - Ticino Anno 2013 (strutture diurne) Figura 12: Evoluzione percentuale dei posti riconosciuti in Istituti per invalidi adulti per tipologia di andicap - Anni Settore LISPI Figura 13: Panorama delle misure d integrazione / inserimento professionale in Ticino Ruoli e ambiti d intervento dei vari Uffici preposti Elenco delle Tabelle Tabella 1: Posti in pianificazione a beneficio di un finanziamento da altre basi legislative settoriali rispetto alla LISPI (stato fine 2014) Tabella 2: Posti letto nel nuovo Elenco degli Istituti per invalidi autorizzati ad esercitare a carico della LAMal (art. 39 cpv. 3) (Anno 2015) Tabella 3: Posti e utenti presso il Centro professionale e sociale (CPS) Periodo Tabella 4: Scelte conclusive Pianificazione LISPI , per tipo di presa in carico e tipologia di andicap (totale settore LISPI) Tabella 5: Evoluzione dei posti in Istituti e strutture per invalidi adulti nel periodo , per genere di struttura e tipo di presa in carico (totale settore LISPI) Tabella 6: Evoluzione dei posti in Istituti per invalidi adulti nel periodo , per tipo di presa in carico e tipologia di andicap (comparto finanziato LISPI) pagina 5/112

6 Tabella 7: Confronto posti da realizzare secondo Pianificazione LISPI ed effettivamente creati in Istituti e strutture per invalidi adulti a fine 2014 (comparto finanziato LISPI) Tabella 8: Evoluzione del numero di rendite totali AI in Svizzera, totali e intere (100%) in Ticino Anni Tabella 9: Evoluzione del numero di posti in strutture per invalidi adulti, per tipo di presa in carico - Cantone Ticino Settore LISPI Tabella 10: Evoluzione del numero di posti in strutture per invalidi adulti, per tipologia di andicap Cantone Ticino Settore LISPI Tabella 11: Ripartizione dei posti nelle strutture per invalidi adulti per comprensori d'intervento SACD Comparto finanziato LISPI (situazione a fine 2014) Tabella 12: Evoluzione del tasso di istituzionalizzazione in strutture per invalidi adulti LISPI Cantone Ticino Anni Tabella 13: Esito delle segnalazioni pervenute al Servizio d informazione e di coordinamento per le ammissioni nelle Istituzioni LISPI Anni Tabella 14: Segnalazioni pervenute al Servizio d informazione e coordinamento, secondo struttura LISPI ricercata e tipologia di andicap Anni Tabella 15: Segnalazioni pervenute al Servizio d informazione e coordinamento, secondo età delle persone in attesa di collocamento Anni Tabella 16: Utenti seguiti dal Centro d indicazione nell'ambito della ricerca di un posto in una Casa medicalizzata LISPI e soluzioni adottate Anni Tabella 17: Persone in lista d attesa per tipologia di andicap e tipo di presa in carico (fine 2014) 1) Tabella 18: Ripartizione regionale delle persone in liste d attesa (fine 2014) Tabella 19: Ripartizione delle persone in lista d attesa per fasce di età e tipologia di andicap (fine 2014) Tabella 20: Posti liberi in Istituti e strutture per tipologia di andicap e tipo di presa in carico (fine 2014) Tabella 21: Ripartizione regionale dei posti liberi in istituti e strutture (fine 2014) Tabella 22: Minorenni accolti da Istituti per invalidi privati che diventeranno adulti nel periodo Per tipo di presa in carico Tabella 23: Minorenni accolti da Istituti per invalidi privati che diventeranno adulti nel periodo Per tipologia di andicap Tabella 24: Minorenni accolti da scuole speciali che diventeranno adulti nel periodo Per regione e necessità di struttura Tabella 25: Utenti invalidi ticinesi fuori Cantone e di altri Cantoni collocati in Ticino ( ) Tabella 26: Dimissioni di ospiti da Istituti e strutture LISPI per tipo di presa in carico e tipologia di andicap - Anno Tabella 27: Situazione abitativa/residenziale e occupazionale/lavorativa dell utenza degli Istituti e delle strutture per invalidi adulti finanziati LISPI (base anno 2013) Tabella 28: Situazione abitativa/residenziale e occupazionale/lavorativa dell utenza con 50 anni o più anni a fine 2015 presso gli Istituti e le strutture per invalidi adulti finanziati LISPI (base anno 2013) pagina 6/112

7 Tabella 29: Beneficiari di aiuti diretti in base alla LACD, in età AI, secondo il genere di struttura frequentata Anni Tabella 30: Beneficiari di rendite AI al 100% (intere) con assegni grande invalido (totale AI e AGI a domicilio) in Ticino Anni Tabella 31: Ricapitolazione del fabbisogno secondo gli indicatori complementari considerati - Tipo di presa in carico Tabella 32: Nuovi posti riconosciuti in Istituti e strutture per invalidi adulti nel 2015, per tipologia di struttura e tipo di presa in carico - Totale settore LISPI Tabella 33: Nuovi posti riconosciuti in Istituti e strutture per invalidi adulti nel 2015, per tipologia di struttura e tipo di presa in carico Comparto finanziato LISPI Tabella 34: Fabbisogno scoperto a fine 2015 Pianificazione LISPI (2015) Posti secondo il tipo di presa in carico (comparto finanziato UI) Tabella 35: Fabbisogno scoperto a fine 2015 Pianificazione LISPI (2015) Posti secondo la tipologia di andicap (comparto finanziato UI) Tabella 36: Nuovi posti assegnati 2015, previsti o annunciati , totali e fabbisogno non attribuito (comparto finanziato LISPI) Tabella 37: Sviluppo del Piano finanziario cantonale di gestione corrente - Settore invalidi adulti e minorenni Periodo (stato ) (in CHF) pagina 7/112

8 ALLEGATI Allegato 1 Pianificazione (2015) delle strutture e dei servizi per invalidi adulti finanziati dalla Legge sull integrazione sociale e professionale degli invalidi (LISPI) nel Cantone Ticino Posti assegnati a fine 2014 e a fine 2015 Allegato 2 Pianificazione (2015) delle strutture e dei servizi per invalidi adulti finanziati dalla Legge sull integrazione sociale e professionale degli invalidi (LISPI) nel Cantone Ticino Elenco dei servizi d integrazione finanziati dalla LISPI pagina 8/112

9 Elenco delle Abbreviazioni ACD Assistenza e cura a domicilio ADL Activities of Daily Living ( AI AGI ARES atgabbes ATIS AVS CARL CCA CD CIIS CRMT CPC CPS DASF DEASS DECS DSA DSS Assicurazione per l invalidità Assegno per grande invalido (AI-AVS) Fondazione Autismo, Ricerca e Sviluppo Associazione Ticinese Genitori e Amici Bambini Bisognosi di Educazione Speciale Associazione Ticinese degli Istituti sociali Assicurazione vecchiaia e superstiti Centro abitativo, ricreativo e di lavoro (DSS-DSP-OSC) Centro di competenza anziani (SUPSI-DEASS) Centro diurno Convenzione intercantonale relativa agli istituti sociali CIIS del (stato ) Centro residenziale a medio termine; Gerra Piano Clinica psichiatrica cantonale (DSS-DSP-OSC) Centro professionale e sociale, Gerra Piano (DSS-DASF) Divisione dell azione sociale e delle famiglie (DSS) Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale (SUPSI) Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport Disturbo dello spettro autistico Dipartimento della sanità e della socialità LACD Legge sull'assistenza e cura a domicilio, del 30 novembre 2010 LAI Legge federale sull'assicurazione per l'invalidità, del 19 giugno 1959 LaLPC Legge di applicazione della legge federale del 6 ottobre 2006 concernente le prestazioni complementari all assicurazione federale AVS-AI del 23 ottobre 2007 LAMal Legge federale sull assicurazione malattie, del 18 marzo 1994 LASP Legge sull'assistenza sociopsichiatrica, del 2 febbraio 1999 LAVS LCstup Legge federale sull'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti, del 20 dicembre 1946 Legge cantonale d applicazione della legge federale sugli stupefacenti del 3 ottobre 1951, del 19 giugno 1978 LISPI Legge sull'integrazione sociale e professionale degli invalidi, del 14 marzo 1979 LPS Legge sulla pedagogia speciale, del 15 dicembre 2011 NPC Nuova impostazione della perequazione finanziaria e dei compiti tra Confederazione e Cantoni (dal ) pagina 9/112

10 OPre OSC OTAF Ordinanza del DFI sulle prestazioni dell assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie del 29 settembre 1995 Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (DSS-DSP) Opera ticinese per l'assistenza alla fanciullezza RDS Regolamento dei dipendenti dello Stato, del 2 luglio 2014 SACD STCA SUPSI TIS UACD UFAS UI UPS Servizio di assistenza e cura a domicilio (LACD) Servizio ticinese di cura dell'alcolismo Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Tasso/i di istituzionalizzazione (rapporto posti in istituto / rendite AI intere) Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio (DSS-DASF) Ufficio federale delle assicurazioni sociali Ufficio deggli invalidi (DSS-DASF) Ufficio della pedagogia speciale (DECS-DS) pagina 10/112

11 1 Introduzione Per la seconda volta dopo l entrata in vigore il 1. gennaio 2008 della Nuova impostazione della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC) è allestita una Pianificazione delle strutture e dei servizi per invalidi adulti finanziati dalla Legge sull integrazione sociale e professionale degli invalidi (LISPI) cantonale di portata quadriennale. Essa si estende sul periodo , benché al momento della sua presentazione l anno 2015 sia interamente trascorso. Per questo motivo la scelta conclusiva del fabbisogno di nuovi posti da realizzare per il periodo di pianificazione sotto esame tiene debitamente conto delle iniziative attivate durante il primo anno di pianificazione e dei posti prospettati o annunciati, allo stadio di redazione del presente Rapporto, per il restante periodo Il capitolo introduttivo presenta una sintetica discussione delle metodologie di pianificazione e di stima del fabbisogno possibili, come pure il cambiamento di paradigma nella metodologia per la stima del fabbisogno di posti scelto per la Pianificazione LISPI (2015) Il secondo capitolo illustra il coordinamento tra la Pianificazione LISPI e l offerta settoriale di posti sottoposti ad altre basi legislative nell ambito delle persone adulte con disabilità a livello cantonale. Il terzo capitolo espone un dettagliato bilancio della passata Pianificazione LISPI , con un commento rispetto agli obiettivi inizialmente previsti e quelli realizzati, con un analisi più fine rispetto al comparto finanziato dalla LISPI. Il quarto capitolo fornisce una panoramica complessiva della situazione a fine 2014 nel settore delle persone con disabilità adulte in Ticino, come pure un analisi storica delle tendenze in atto sul periodo , in relazione all evoluzione della popolazione a beneficio di rendita dell Assicurazione sull invalidità (LAI) e dei posti totali messi a disposizione negli strutture LISPI in Ticino. Si completa con la discussione dettagliata che ha portato alla scelta del nuovo metodo di pianificazione. Il quinto capitolo presenta l importante ruolo svolto dal nuovo Servizio d informazione e coordinamento delle ammissioni nelle Istituzioni LISPI, attivo dal 1. febbraio 2013 in seno all Ufficio degli invalidi (UI), come pure dal Centro d indicazione per l andicap fisico acquisito gestito da Pro Infirmis Ticino e Moesano, alfine del monitoraggio e la valutazione della domanda e dell offerta di posti nelle strutture LISPI. Il sesto capitolo enumera per esteso la raccolta dati derivante dagli indicatori complementari della domanda, che ha permesso la determinazione del fabbisogno complessivo di posti per il periodo di Pianificazione LISPI (2015) Nel settimo capitolo è illustrata la situazione dei posti totali LISPI e dei nuovi posti attivati a fine 2015, e più precisamente nel comparto finanziato dalla Legge settoriale. Nell ottavo capitolo si enunciano le scelte conclusive della Pianificazione LISPI (2015) , inerenti al comparto finanziato LISPI, declinate in fabbisogno di posti per tipo di presa in carico (diurna, notturna o diurna & notturna) e per tipologia di andicap (fisico, psichico, mentale, sensoriale e da dipendenze). Il penultimo capitolo spiega le modalità di raggiungimento degli obiettivi pianificatori (2015) , con l integrazione dei posti già attivati per fine 2015, dei posti pagina 11/112

12 prospettati o annunciati per il periodo , come pure il fabbisogno non ancora attribuito, oltre all illustrazione dei nuovi indirizzi qualitativi per il soddisfacimento di bisogni emergenti che la Pianificazione LISPI (2015) intende perseguire. Nel capitolo conclusivo si effettua, infine, una stima dei costi di gestione e d investimento in relazione alle scelte di pianificazione conclusive (2015) Il presente documento è completato dall Allegato 1 che espone in dettaglio il contingente di posti LISPI alla fine del periodo di Pianificazione , come pure la situazione dei posti attivati (contrattualizzati) a fine 2015, suddivisi per tipologia di struttura, tipo di presa in carico e tipologia di andicap. L Allegato no. 2 espone un elenco dettagliato dei Servizi d integrazione alla LISPI riconosciuti. 1.1 Le metodologie di pianificazione in uso Nel corso delle precedenti pianificazioni delle strutture in favore delle persone con disabilità adulte in Ticino, richieste fino al 2008 dall Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) ancora in regime pre-npc, e in seguito interamente di competenza cantonale, furono identificati quattro approcci metodologici generici di pianificazione, raggruppati in due dimensioni d analisi, come illustrato dalla Figura 1. Figura 1: Metodologie di pianificazione secondo le differenti dimensioni d analisi Dimensione dell'analisi offerta (di posti) domanda (di posti) locale inchieste presso gli istituti indicatori complementari della domanda globale controllo dei tassi d'stituzionalizzazione modello matematico/statistico / uso di scenari dinamici La prima dimensione concerne l osservazione del fabbisogno dai punti di vista della domanda e dell offerta di posti nelle strutture. L analisi della domanda richiede un importante sforzo di raccolta e verifica dei dati forniti da diverse fonti, mentre quella dell offerta può in parte essere influenzata dai fornitori stessi di prestazioni (inchieste presso le strutture), in assenza di un opportuno strumento centrale di coordinamento e monitoraggio costante della situazione reale. La seconda dimensione riguarda la provenienza di tali informazioni: di carattere locale, ovvero con dati raccolti principalmente presso gli attori settoriali, oppure di carattere più globale, con dati disgiunti dalla stretta realtà operativa e raccolti in forma aggregata da parte dei servizi cantonali competenti, rielaborandoli anche con l ausilio di strumenti d analisi matematico/statistici. Consapevoli dei limiti sia delle singole dimensioni di analisi, ma pure dei singoli approcci metodologici di pianificazione possibili, le pianificazioni passate furono pagina 12/112

13 costantemente affinate allo scopo d aumentarne la precisione, in un esercizio di continua integrazione, sia delle risultanze delle dimensioni d analisi, sia degli approcci metodologici. Accanto ad elementi da sempre utilizzati quali la raccolta di dati complementari (inchieste sulle liste d attesa e posti liberi presso le varie strutture, minorenni con disabilità presi in carico da Istituti privati in procinto di diventare maggiorenni, dati in provenienza dalle scuole speciali cantonali, ecc.), dall inizio degli anni 2000 si è cercato d esplorare delle metodologie matematico/statistiche di stima e di scenari dinamici, alfine di quantificare la potenziale evoluzione dei beneficiari di rendita AI (intera) e, tramite debito controllo dei tassi di istituzionalizzazione 1, stimare la domanda futura di posti nelle strutture per invalidi adulti del Cantone (per tipo di presa in carico, rispettivamente per tipologia di andicap). Tale modello di stima matematico/statistico nonché la formulazione di eventuali scenari per la domanda futura di posti nelle strutture LISPI presupponeva, tuttavia, due assunti fondamentali: un postulato di analogia basato sull ipotesi che l evoluzione prospettata del numero di rendite AI (intere) potesse essere un elemento predittivo efficace per l evoluzione prospettata della domanda di posti necessari nelle strutture per invalidi adulti LISPI; una certa qual stabilità dei tassi d istituzionalizzazione storici osservati (rapporto tra posti effettivi nelle strutture LISPI e numero di beneficiari di rendite AI intere). 1.2 La scelta della metodologia utilizzata per la Pianificazione LISPI (2015) Ebbene, come si evincerà dalla discussione che sarà per esteso esposta al punto 4.3, nel corso dell elaborazione del presente rapporto di Pianificazione LISPI (2015) (dei segnali si erano comunque già osservati nell ambito dei lavori della precedente Pianificazione LISPI ), gli assunti sopra esposti sono diventati sempre più deboli e statisticamente poco significativi e robusti. Si nota, infatti, che i bisogni di presa in carico presso strutture LISPI proseguono la loro evoluzione e sono in crescita, indipendentemente dall evoluzione dal numero di beneficiari di rendite AI (intere o non), in netta decrescita (fatto quest ultimo che è maggiormente imputabile ai cambiamenti legislativi che hanno contraddistinto la LAI negli scorsi anni, piuttosto che alla situazione osservata sul terreno). Ciò ha decretato un abbandono delle metodologie matematico/statistiche di stima del fabbisogno futuro di presa in carico nelle strutture LISPI del Cantone, a beneficio di un approccio metodologico di pianificazione che ritorna e si concentra principalmente sulla raccolta di dati provenienti dagli indicatori complementari raccolti sul terreno. Tuttavia, con un loro completamento (aggiunta di nuovi indicatori legati all invecchiamento dell utenza LISPI e non) e l utilizzo, a supporto, comunque di dati forniti dall UFAS sui beneficiari di rendita AI in Ticino, con anche una prima analisi relativa alla popolazione beneficiaria di rendita intera d invalidità e con assegno grande invalido (AGI) a domicilio, per una ben determinata fascia di età. 1 Rapporto esistente fra posti effettivi nelle strutture LISPI e numero di beneficiari di rendite AI intere. pagina 13/112

14 Questo cambiamento di paradigma è stato in ogni caso attentamente valutato e ponderato, anche alla luce dei nuovi strumenti non ancora presenti (o non ancora consolidati) all epoca dell elaborazione della precedente pianificazione, che permettono un migliore coordinamento e un costante monitoraggio della situazione reale tra domanda e offerta nelle strutture LISPI ticinesi. In primo luogo, l introduzione del Servizio d informazione e coordinamento delle ammissioni nelle Istituzioni LISPI, attivo dal 1. febbraio 2013 in seno all Ufficio degli invalidi, come pure il Centro d indicazione per l andicap fisico acquisito gestito da Pro Infirmis Ticino e Moesano (vedi capitolo 5). Tali servizi sono inoltre degli osservatori privilegiati nell evidenziare, accanto all eventuale fabbisogno scoperto constatato, pure i possibili bisogni futuri e le tendenze che già si manifestano sul terreno. Allo stato attuale dell evoluzione delle metodologie di pianificazione, si è dell opinione che l orientamento di transizione scelto nell ambito della determinazione del fabbisogno LISPI (2015) , con un approccio debitore principalmente dalla raccolta di dati provenienti dagli indicatori complementari espressi dal territorio (e dal loro completamento con l aggiunta di nuovi indicatori relativi all invecchiamento dell utenza LISPI e della cerchia famigliare), sia sostenibile. Così come la scelta di forte continuità, per quanto attiene alla definizione del nuovo obiettivo quantitativo (creazione di 85 posti supplementari presso Istituti e strutture finanziate dalla LISPI), grazie all assunzione dell ipotesi di mantenimento di un tasso d istituzionalizzazione costante presso le strutture LISPI rispetto, sia alla popolazione residente permanente totale ticinese attuale e prevista sull arco del prossimo periodo di pianificazione (0.55%), sia rispetto alla popolazione residente permanente adulta (18-65 anni) in età AI (0.89%) (vedi punto 8.1). pagina 14/112

15 2 Il coordinamento tra la LISPI e altre basi legislative che regolano l offerta in strutture per persone adulte con disabilità 2.1 Posti in Pianificazione LISPI a beneficio di un finanziamento da altre basi legislative settoriali Fino all entrata in vigore della Nuova impostazione della perequazione finanziaria e dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC), in vigore dal , buona parte delle strutture in favore di persone con disabilità presenti sul territorio del Cantone Ticino beneficiavano anche di un finanziamento federale attraverso l ex-art. 73 della Legge sull assicurazione per l invalidità (LAI) 2 ed erano censite nelle precedenti pianificazioni delle strutture per invalidi adulti finanziate dalla LAI richieste a livello federale dall Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) quale prova del fabbisogno nel settore specifico. Tuttavia, a livello cantonale tali strutture e posti rispondevano, e rispondono tutt oggi, a basi legislative differenziate. Infatti, l universo dei posti inseriti ancora oggi nella Pianificazione settoriale della Legge sull integrazione sociale e professionale degli invalidi (LISPI) risponde, sia per competenze decisionali, gestionali, di vigilanza e non da ultimo di finanziamento alle seguenti Leggi settoriali cantonali: LISPI, Legge sull assistenza socio-psichiatrica (LASP), Legge cantonale d applicazione della legge federale sugli stupefacenti (LCStup), Legge sull assistenza e cura a domicilio (LACD). Se la necessità di raggruppare le diverse strutture ed i posti esistenti sul territorio cantonale in un unica pianificazione settoriale era, prima del 2008, una fattiva esigenza per poter beneficiare dei contributi federali LAI erogati, dopo l entrata in vigore della NPC si è ritenuto opportuno mantenere la struttura antecedente di pianificazione. Questo allo scopo di non perdere di vista una più che opportuna visione settoriale d assieme dell offerta globale territoriale ticinese in favore delle persone con disabilità, indipendentemente dalla coesistenza di differenti basi legislative cantonali. Il monitoraggio regolare dell offerta globale del settore doveva permettere d evidenziare eventuali lacune a livello del fabbisogno pianificato. Tale approccio è stato mantenuto sia nell ambito della prima pianificazione dopo la fine del regime federale, Pianificazione LISPI , sia nella successiva, Pianificazione LISPI Anche con il presente Rapporto di Pianificazione LISPI (2015) s intende conservare una visione settoriale d assieme, in particolar modo nella discussione della prima parte (Capitoli 2 a 4), dove si evidenzia l evoluzione dell intero settore LISPI. Nel contempo, si è tuttavia deciso di differenziare e dettagliare maggiormente la discussione dei posti in Pianificazione LISPI, concentrandosi, sia a livello di evoluzione, di metodologia per la determinazione del fabbisogno (2015) , 2 L ex-art. 73 della Legge sull assicurazione per l Invalidità disciplinava il finanziamento delle spese d esercizio e di quelle d investimento per case, laboratori e centri diurni per invalidi. L articolo è stato abrogato in seguito all entrata in vigore della NPC. pagina 15/112

16 come pure delle scelte di pianificazione conclusive, esclusivamente sul comparto dei posti a beneficio di un finanziamento diretto in base alla LISPI e di diretta competenza dell Ufficio degli invalidi (UI) Tale cambiamento d approccio è dovuto a diversi motivi. In primo luogo, al rilevamento di evoluzioni contrastanti, dal 2008 in avanti, nei differenti comparti che compongono l universo del settore LISPI e che saranno illustrate nel seguito del Rapporto: espansione costante del comparto finanziato direttamente dalla LISPI, in termini di posti disponibili e di peso specifico del comparto nel globale del settore; riduzione del contingente di posti (in particolare residenziali) nel comparto finanziato in base alla LCStup; sostanziale stabilità del comparto finanziato in base alla LASP, sia in termini di strutture, sia di posti messi a disposizione. A questo proposito la gran parte dell offerta settoriale (1'946 posti a fine 2014), per un totale di 1'528 posti, fa capo alla LISPI (78.5%, era del 76.1% a fine 2010), mentre 418 posti (21.5%, era del 23.9% a fine 2010) sono invece regolati da altre basi legislative settoriali, come esemplificato dalla Tabella 1 sottostante. In secondo luogo, dalle possibili evoluzioni strategiche, di sviluppo e di posizionamento che i diversi comparti del settore LISPI stanno o intendono perseguire nei prossimi anni, questo in base ai fabbisogni esplicitati dalle rispettive pianificazioni settoriali che ogni Legge prevede (LASP, LCStup, LACD). Per gli anni a venire, nell ambito dell esercizio di pianificazione in base alla LISPI, occorrerà compiere un accurato esercizio di riflessione, allo scopo di valutare l opportunità di mantenere ancora un riferimento settoriale ai contingenti di posti di competenza di altre basi legislative, subordinatamente riformulare un altro approccio di pianificazione che possa tenere in considerazione aspetti di convergenza su alcuni comparti o aspetti specifici. Tabella 1: Posti in pianificazione a beneficio di un finanziamento da altre basi legislative settoriali rispetto alla LISPI (stato fine 2014) Istituto fisico psichico mentale sensoriale dipendenze Associazione L'Ancora, Centro Villa Argentina 1) Lugano Associazione Il Gabbiano, Foyer per tossicodipendenti Associazione Comunità familiare, Centro residenziale a medio termine (CRMT) OSC, Centro abitativo ricreativo e di lavoro (CARL) Comune Gruppi target al Totale Posti 2014 Camorino 9 9 Gerra Piano Mendrisio OSC, Centri diurni CARL OSC, laboratori CARL Mendrisio Associazione Unitas, Casa Andreina (centro diurno) Lugano Totale posti case, centri diurni e laboratori ) senza 7 posti di appartamento protetto clinico-diagnostici (AP) a titolo sperimentale dal pagina 16/112

17 2.1.1 Legge sull assistenza socio-psichiatrica, del 2 febbraio 1999 (LASP) Pianificazione LASP (ora ) La Legge sull assistenza socio-psichiatrica (LASP) è la legge di riferimento per tutta la socio-psichiatria pubblica e privata del Cantone Ticino. In base ad essa sono finanziati, come visto nel paragrafo precedente, 358 posti diurni, notturni ed occupazionali offerti dall Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC) che rappresentano a fine 2014 ca. il 42% dell offerta totale settoriale LISPI di 853 posti in favore di persone con disabilità psichica (46% a fine 2010). Tale offerta si esplicita nei posti presenti presso il Centro abitativo, ricreativo e di lavoro (CARL) 3, struttura che accoglie principalmente persone con una patologia psichiatrica cronica, sia nelle sue unità abitative (121 posti), sia nei suoi laboratori protetti (117 posti) destinati alla riabilitazione ed al reinserimento nel ciclo lavorativo. Il CARL è per principio sottoposto alla LASP, ma è anche una struttura d accoglienza che opera nel panorama delle strutture per invalidi, poiché si rivolge prevalentemente ad utenti beneficiari di misure della Legge sull assicurazione per l invalidità (LAI). Per questa ragione il suo contingente di posti è stato da sempre annoverato nella pianificazione delle strutture per invalidi adulti, visto anche lo stretto legame che sussiste con l offerta di posti finanziati direttamente in base alla LISPI. Oltre ai posti abitativi e a quelli lavorativi garantiti dalle strutture stazionarie e semistazionarie di Mendrisio, l OSC offre anche 120 posti sotto forma di centri diurni. Questi sono dislocati in quattro località del Cantone: l utente vi trascorre una parte della giornata seguendo programmi mirati alla riacquisizione di competenze individuali, relazionali e sociali. I centri diurni completano l intervento ambulatoriale dei servizi psico-sociali dell OSC e degli psichiatri privati. In questo ambito è presente da sempre un intenso e regolare scambio fra i servizi dell OSC e l Ufficio degli invalidi, quest ultimo preposto al finanziamento del comparto direttamente sottoposto alla LISPI, e, dalla sua creazione, con il nuovo Servizio di informazione e coordinamento delle ammissioni nelle Istituzioni LISPI (vedi capitolo 5 specifico), allo scopo di permettere un intervento efficace nei confronti delle persone che soffrono di disagio psichico. Dal Rapporto concernente la Pianificazione sociopsichiatrica cantonale (ora ), adottato dal Parlamento il 25 marzo 2015, non si evince a breve un potenziamento sostanziale dell offerta residenziale del CARL o di posti per i suoi laboratori protetti, ma l offerta di posti in questo comparto è intimamente da coordinarsi con quanto previsto dalla Pianificazione LISPI e dalle sue possibili evoluzioni. Nel contempo si cita, a livello di strutture abitative intermedie, il nuovo approccio di collaborazione avviata già nel corso della Pianificazione LISPI tra l OSC e le strutture della Fondazione Sirio (Ente finanziato LISPI), in particolare l Unità abitativa esterna a Balerna aperta dal novembre 2013 (ora Casa Mistral), per una presa in carico di persone con disagio psichico complesso. Si evidenzia pure il 3 Nel 1994, l Ospedale neuropsichiatrico cantonale (ONC) fu suddiviso in due strutture separate e distinte: la Clinica psichiatrica cantonale (CPC), per la cura e la riabilitazione di pazienti psichiatrici acuti, ed il CARL per utenti psichiatrici cronici stabilizzati. pagina 17/112

18 prezioso lavoro di rete e sinergico portato avanti dal servizio équipe casi complessi dell OSC-Clinica psichiatrica cantonale (CPC), con un prospettato potenziamento di tale servizio che si occupa della presa in carico di utenti complessi elaborando percorsi di cura che si orientano verso interventi integrati nell ambito domiciliare Legge cantonale d applicazione della legge federale sugli stupefacenti, del 3 ottobre 1951, 19 giugno 1978 (LCStup) Le strutture residenziali che accolgono persone con problemi legati all uso di sostanze stupefacenti risultano inserite nella Pianificazione delle strutture per invalidi adulti poiché, sino al 2007, beneficiavano di un finanziamento federale da parte dell UFAS. Il coordinamento e il finanziamento di tali strutture non competono però alla LISPI bensì alla Legge cantonale d applicazione della Legge sugli stupefacenti (LCStup), che dal 1988 prevede la concessione di garanzie finanziarie al collocamento terapeutico, pertanto a tempo determinato. L abuso di stupefacenti, al pari dell abuso di alcool 4., può però condurre a una situazione d invalidità, di fronte alla quale la LISPI sarebbe deputata all accoglienza di lunga durata. Si usa il condizionale poiché questa tipologia di utenti, cioè persone che invecchiando sono andate cronicizzando un consumo di sostanze stupefacenti (dapprima illegale, in seguito sovente prescritto), pone la rete LISPI di fronte a particolari difficoltà. Da un lato, la concessione di una rendita AI a tali soggetti è sovente causata dall insorgere di problematiche psichiatriche, con tutte le complicazioni del caso riguardanti la presa in carico delle cosiddette doppie diagnosi, situazioni connotate da un disturbo psichiatrico maggiore abbinato a una tossicodipendenza. D altro canto, si tratta di persone che hanno vissuto l intera vita in autonomia, spesso in un contesto di bassa o mancata integrazione sociale. La loro aspirazione non è quindi una (maggiore) presa in carico, ma, al contrario, la difesa di un autonomia di vita che sempre più difficoltosa man mano che subentra l invecchiamento, spesso reso più precoce dal percorso nella tossicomania. La politica delle tossicomanie per il periodo in esame è retta dal Piano cantonale degli interventi 2015 (PCI) licenziato dal Consiglio di Stato con il Messaggio 7068 del 25 marzo L attuale piano riprende il tema della cronicità già accennato nel precedente PCI Il Cantone conferma che intende proseguire il ricorso a titolo sperimentale a 7 posti di appartamento protetto clinico-diagnostici (AP), allestiti a titolo provvisorio nell ambito della riduzione dei posti di terapia in corso da tempo. Da inizio 2010 a metà 2015, infatti, i posti autorizzati per collocamenti terapeutici LCStup di lunga durata (max. 18 mesi) si sono dimezzati, passando da 49 a 25 con la chiusura della Masseria della Fondazione Gabbiano (12 posti nel 2010) e la riduzione di 12 posti presso Villa Argentina (37 posti nel 2010). Nei prossimi anni, anche a causa dell impossibilità per il CRMT (struttura con 10 posti per collocamenti 4 Il finanziamento LISPI assicura gli aspetti educativi, terapeutici e l accoglienza di lunga durata in favore di utenti con andicap da dipendenze legate all abuso di alcool, mentre gli interventi ambulatoriali in questo ambito sono invece di competenza della Legge sull assistenza e cura a domicilio (LACD) del 30 novembre Allo stato attuale, un finanziamento in base alla LISPI di strutture per dipendenze da alcool è presente per la Fondazione STCA-Ingrado (Centro Residenziale Alcologia di Cagiallo e il laboratorio protetto l Orizzonte di Bellinzona). La presente pianificazione prevede un estensione dell offerta in questo campo, con la messa a disposizione di posti residenziali per persone che presentano una dipendenza cronica da sostanze alcoliche, vedi punto pagina 18/112

19 a medio termine, con un approccio meno clinico) di proseguire l attività nell attuale sede oltre il 2017, l assetto nella presa a carico stazionaria nelle tossicomanie evolverà ancora. L esperienza maturata da metà 2011 tramite collocamenti in appartamenti protetti finalizzati alla costruzione di un alternativa abitativa più confacente all evolvere della situazione di vita ha inoltre condotto a proporre alle Antenne (servizi sociali specializzati per tossicomani) di valutare l adozione dello strumento del cosiddetto sostegno abitativo, già in uso da tempo nel settore degli invalidi. Nel preventivo 2016 LCStup sono quindi previste due unità supplementari di personale per le Antenne destinate alla sperimentazione di quest approccio Legge sull assistenza e cura a domicilio, del 30 novembre 2010 (LACD) La Pianificazione dell assistenza e cura a domicilio in base alla Legge sull assistenza e cura a domicilio (LACD), del 30 novembre 2010 per gli anni non è ancora stata approvata. Essa costituisce un aggiornamento della precedente Pianificazione LACD , adottata il dal Gran Consiglio, con lo scopo di giungere in futuro ad un allineamento temporale con la Pianificazione degli Istituti per anziani in base alla Legge anziani (LAnz), del Le interazioni tra l utenza con disabilità e il settore coperto dalla LACD è particolarmente evidente sia per quanto riguarda il comparto dei centri diurni gestiti in ambito LACD, sia nell ambito degli aiuti diretti con il contributo finanziario destinato all organizzazione di soluzioni individuali di sostegno al mantenimento a domicilio o per la rimozione di barriere architettoniche (art. 5 e 44 LACD; art del R-LACD). Per quanto attiene il comparto dei centri diurni, per gli anni si segnala il proseguimento della strategia di valorizzazione dei centri diurni con presa in carico socio-assistenziale. Con riferimento agli aiuti diretti per il mantenimento a domicilio, si rileva il costante aumento del numero di beneficiari, sia in età AVS, sia in età AI (vedi paragrafo 6.8.1), e il conseguente aumentato volume di spesa. 2.2 Coordinamento con la Legge federale sull assicurazione malattia (LAMal, art. 39 cpv. 3 LAMal) Con il Messaggio no del concernente la Pianificazione ospedaliera 2015 e, in particolare, alla seconda fase riguardante l aggiornamento delle case (Istituti) di cura autorizzati ad esercitare a carico della Legge federale sull assicurazione malattia (LAMal) in base all art. 39 cpv. 3, nell ambito degli Istituti LISPI si è proceduto a un profondo riordino dell Elenco degli Istituti per invalidi e dei posti autorizzati ad esercitare a carico della LAMal. In effetti, dei 436 posti letto presso Istituti per invalidi adulti (ancora legati alla Pianificazione ospedaliera 2005) autorizzati dal Decreto legislativo del 23 settembre 2013 concernente l approvazione della prima fase della Pianificazione ospedaliera (Messaggio no. 6620), si è proposto d iscrivere e confermare nel nuovo Elenco unicamente 232 posti letto, con lo stralcio di 8 strutture per invalidi adulti LISPI e dei relativi 204 posti. Le ragioni sono essenzialmente da ricercare nel fatto che unicamente 7 di queste strutture residenziali per invalidi adulti LISPI (Casa Giroggio e Casa Belinda della pagina 19/112

20 Fondazione OTAF; Istituto Provvida Madre struttura principale; Residenza Paradiso; Residenza Fondazione Varini; Residenza alle Betulle (Centro sociosanitario di Cevio); CARL parte abitativa) erano e sono firmatarie di una convenzione in essere con gli assicuratori malattia, con regolari fatturazioni. Queste strutture sono difatti le principali che presentano una sostanziale e costante erogazione di prestazioni di cura ai fini della LAMal (art. 7 dell Ordinanza sulle prestazioni dell assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, Opre). Il Messaggio no inerente alla Pianificazione ospedaliera 2015 è stato approvato lo scorso dicembre 2015 (DL del ) e nell aggiornamento dell Elenco dei posti totali da autorizzare presso case (istituti) per invalidi autorizzati ad esercitare a carico della LAMal (art. 39 cpv.3) si sono iscritti 243 posti, questo per recepire i posti letto derivanti dall entrata in funzione, da metà 2017, della nuova Casa Nava di Fondazione OTAF a Sorengo, struttura che riprenderà gli attuali posti medicalizzati di Casa Belinda della Fondazione, ed accoglierà inoltre un utenza anziana con bisogni di cura elevati. La nuova situazione dei posti autorizzati LAMal presso Istituti per invalidi adulti è illustrata dalla Tabella 2. Tabella 2: Posti letto nel nuovo Elenco degli Istituti per invalidi autorizzati ad esercitare a carico della LAMal (art. 39 cpv. 3) (Anno 2015) Istituti con Convenzione LAMal Istituti senza Convenzione LAMal Totale Dati UI, 2015 Posti letto LAMal 2013 (DL ) rettifiche posti 2013 nuovi posti 2015 Posti letto da autorizzare LAMal 2015 (nuovo DL) 2.3 Coordinamento con la Legge federale sull assicurazione per l invalidità (LAI) Esecuzione di provvedimenti AI nelle strutture LISPI L Assicurazione federale sull assicurazione per l invalidità (LAI) del 19 giugno 1959 (stato ), ha l obiettivo di integrare, mantenere o reinserire nel mercato del lavoro primario le persone con disabilità. Per raggiungere questo obiettivo può accordare, ed assumere le relative spese, per provvedimenti d integrazione professionale, d accertamento o di reinserimento professionale ai sensi degli articoli 14a-18 LAI e degli articoli 69 e 78 cpv. 3 dell Ordinanza sull assicurazione per l invalidità (OAI) del 17 gennaio 1961 (stato ). Ritenuto che l efficacia delle misure professionali della LAI non può prescindere dalla fattiva collaborazione con realtà professionali e sociali ben integrate nel contesto territoriale cantonale, in talune occasioni questi provvedimenti interamente finanziati dalla legge federale possono essere esplicati anche presso strutture LISPI, facendo capo alle competenze presenti, in particolar modo presso il comparto dei laboratori protetti. pagina 20/112

21 A questo scopo, l Ufficio dell assicurazione invalidità cantonale (UAI) stipula da alcuni anni 5 direttamente con gli Enti LISPI interessati delle convenzioni (attualmente una decina in essere) che disciplinano la tipologia, la qualità, il finanziamento e il controlling delle prestazioni fornite. Tra i provvedimenti di reinserimento per preparare all integrazione professionale e i provvedimenti professionali LAI (orientamento professionale, prima formazione professionale, riformazione professionale, ecc.) erogati da Enti e strutture LISPI figurano ad esempio: l accertamento per l idoneità all integrazione; l esercizio al lavoro; il potenziamento della prestazione lavorativa e il ripristino della resistenza psicofisica; l accertamento nell ambito professionale; la formazione professionale; le misure di riadattamento professionale; il lavoro a titolo di prova; il job coaching ; l alloggio con presa in carico, ecc. Nell ambito dell esecuzione di questi provvedimenti d integrazione professionale, d accertamento o di reinserimento professionale LAI presso gli Enti e le strutture riconosciuti al finanziamento e sottoposti a vigilanza ai sensi della LISPI, l Ufficio degli invalidi ha instaurato una costante collaborazione con il Servizio integrazione professionale dell Ufficio dell assicurazione invalidità cantonale. Questa collaborazione passa sia dal coordinamento iniziale, al momento della stipula di una nuova convenzione tra UAI ed Enti finanziati LISPI per quanto attiene alla corretta remunerazione dei provvedimenti LAI in base ai costi giornalieri o orari delle singole strutture LISPI interessate, come pure operativamente nel rispetto del contingente massimo di posti pianificati (riconosciuti e/o contrattualizzati da parte dell Ufficio degli invalidi) presso le varie strutture LISPI, alfine di ossequiare alle disposizioni logistiche e di sicurezza in vigore (agibilità). Dunque, gli utenti inseriti presso strutture LISPI mediante un provvedimento LAI debbono figurare nel contingente dei posti pianificati e la loro presenza è segnalata all Ufficio degli invalidi. La possibilità per un eventuale incremento nel prossimo periodo di pianficazione del numero di Enti e strutture LISPI convenzionate con l UAI per tali provvedimenti professionali LAI è un tema da sviluppare. 2.4 Coordinamento con il settore anziani e la Legge anziani, del 30 novembre 2010 (LAnz) Persone con disabilità in età AI ospiti di Istituti per anziani medicalizzati Il coordinamento e i collegamenti tra il settore LISPI e il settore degli anziani, e meglio quello coperto dalla Legge concernente il promovimento, il coordinamento e il finanziamento delle attività a favore delle persone anziane, del , è stretto e i contatti sono frequenti. Storicamente vi sono sempre state situazioni di persone con disabilità non ancora in età AVS che sono accolte presso Istituti (case) per anziani medicalizzati del Cantone. Le motivazioni principali sono le seguenti: gli Istituti per anziani, grazie alla loro offerta di tipo sanitario, possono offrire i bisogni di cura di cui necessitano alcune persone con disabilità che non possono (o non possono più) essere sodisfatti presso degli Istituti per invalidi; 5 In precedenza queste convenzioni erano stipulate dall Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) con gli Enti LISPI interessati. pagina 21/112

22 gli Istituti per anziani sono più numerosi degli Istituti per invalidi e meglio distribuiti regionalmente, ragione per la quale, in alcune situazioni, è preferito un collocamento più vicino al domicilio, anche con l accordo dei famigliari; alcune persone con disabilità che si avvicinano all età AVS e che presentano necessità di cura importanti optano loro stessi per un collocamento in un Istituto per anziani. Una premessa importante da evidenziare è che ogni collocamento di una persona con disabilità ancora in età AI presso un Istituto per anziani finanziato dalla LAnz deve essere preventivamente autorizzato da parte del competente Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio (UACD) preposto all applicazione della Legge, come pure concertato con l Ufficio degli invalidi. La Figura 2 illustra l analisi condotta per il periodo sulle situazioni di persone non in età AVS, dunque di età inferiore ai 65 anni (64 anni donne), come pure delle situazioni di persone con età inferiore ai 60 anni, collocate definitivamente presso un Istituto per anziani del Cantone. Per quanto riguarda il numero di ospiti di Istituti per anziani non in età AVS, si rileva che, dopo un periodo in chiara diminuzione dal 2007 al 2010 (da 73 a 49), dal 2010 il numero di tali collocamenti è piuttosto costante, attorno alla cinquantina di ospiti. Questo fatto è principalmente da ricondurre a un cambiamento normativo introdotto ad inizio 2008 nel Regolamento d applicazione alla Legge (art. 7 cpv. 1 lett. a) R- LAnz) che ha previsto esplicitamente l accoglimento negli Istituti per anziani di persone parzialmente o totalmente non autosufficienti solo a partire dall età che dà diritto a una rendita di vecchiaia ai sensi della LAVS (64 per le donne, rispettivamente 65 anni per gli uomini), mentre il tenore precedente indicava un limite d età di soli 60 anni. Figura 2: Evoluzione del numero di persone non in età AVS o <60 anni collocate in Ticino in un Istituto per anziani finanziato in base alla LAnz ( ) No. di persone <65 anni collocate in CPA No. di persone <60 anni collocate in CPA Anno pagina 22/112

23 Sul medesimo periodo il numero di persone di età inferiore ai 60 anni con collocamento definitivo in Istituto per anziani è pure diminuito di un terzo, passando da 28 nel 2007 a 19 alla fine del 2014, e mantenendosi costante attorno alla ventina di ospiti dal 2010 in avanti. A fine 2014, tra i 19 ospiti di un Istituto per anziani di età inferiore ai 60 anni, beneficiari di una rendita AI, si contavano 10 donne e 9 uomini, di età compresa tra i 42 e i 59 anni (età media 55 anni). Un paragone con la situazione osservata alla fine degli anni 90 / inizio anni 2000 ci permette di rilevare che il numero di questa tipologia di collocamenti si è praticamente dimezzato. In generale, si può affermare che per l insieme di queste persone con disabilità con età inferiore ai 60 anni vi è una presenza di importanti cure sanitarie in seguito a traumi o malattie degenerative (in alcuni casi anche di cure palliative), d altronde evidenziato dalla forte presenza di beneficiari di assegni per grande invalido (AGI) dell AI di grado elevato. Come già scritto in più occasioni nelle precedenti Pianificazioni LISPI, l obiettivo dell analisi descritta sopra non è finalizzato all azzeramento (semmai fosse possibile) dei collocamenti di persone con disabilità non in età AVS presso Istituti per anziani medicalizzati, ma piuttosto a un costante monitoraggio della situazione. Tale analisi può inoltre fornire spunti complementari, in un ottica di miglioramento dell offerta nell ambito degli attuali posti nelle case medicalizzate LISPI e dell attività del Centro d indicazione per l andicap fisico acquisito in seno a Pro Infirmis Ticino e Moesano (vedi paragrafo 5.2). Alla luce delle cifre esposte sopra e partendo dal principio di una continuità del progetto abitativo attuale per queste persone, non si ritiene assolutamente prioritario il loro eventuale trasferimento in un Istituto per invalidi, anche perché l età media indica che nel breve/medio termine la maggior parte di essi raggiungerà l età AVS. Tale analisi non è dunque da considerarsi e non sarà utilizzata ai fini della stima del prospettato fabbisogno di posti in Istituti per invalidi adulti della Pianificazione LISPI (2015) Tuttavia, nell ambito della diversificazione dell offerta qualitativa presso gli Istituti per anziani medicalizzati del Cantone, a beneficio in particolare di persone con disabilità anziane in provenienza da strutture LISPI, nell ambito della trattazione del Capitolo 9 e la descrizione di nuove forme di risposta al fenomeno dell invecchiamento dell utenza LISPI, si illustrerà un progetto pilota di una nuova unità per persone con disabilità anziane presso una Casa per anziani del Cantone Reparti medicalizzati per persone con disabilità presso Istituti per anziani Come già rilevato nella Pianificazione LISPI , l interazione fra questi due settori ha permesso di sviluppare delle interessanti economie di scala, grazie alla creazione da anni di reparti medicalizzati per persone con disabilità all interno di tre Istituti per anziani (Residenza Paradiso, Paradiso; Clinica Varini, a Orselina; Residenza Alle Betulle (Centro sociosanitario), Cevio). In queste strutture la LISPI finanzia dei reparti dedicati a persone con importanti andicap fisici, acquisiti in seguito a traumi o malattie. pagina 23/112

24 Il coordinamento e l ammissione in questi reparti medicalizzati (con l aggiunta dei posti medicalizzati di Casa Belinda di Fondazione OTAF) è affidato a Pro Infirmis Ticino e Moesano tramite il Centro di indicazione per persone con andicap fisico acquisito (vedi paragrafo 5.2). In particolare, la gestione delle liste d attesa e il monitoraggio dei posti liberi presso questi Istituti permette di mantenere una costante vigilanza e favorisce il collocamento di persone con disabilità in età AI unicamente mediante progetti personalizzati e mirati. Tuttavia, non prima d aver ricercato e attivato tutte le diverse possibilità di sostegno per l eventuale mantenimento a domicilio previsto dalle diverse prestazioni individuali possibili: prestazioni complementari all AI (PC-AI) con il riconoscimento delle spese di malattia e d invalidità (art. 18 LaLPC); nuovo contributo di assistenza AI, ai sensi della 6a revisione LAI; sostegno finanziario al mantenimento a domicilio e per l eliminazione delle barriere architettoniche in base alla LACD; come pure attivando le attività di tempo libero e consulenza offerte dai vari servizi d appoggio alla LACD che operano sul territorio (pasti a domicilio, trasporti, assistenza e cura a domicilio, ecc.). 2.5 Coordinamento con il settore della pedagogia speciale e la Legge sulla pedagogia speciale, del 15 dicembre 2011 (LPS) Il Cantone Ticino ha sempre sostenuto una politica scolastica integrativa, perseguendola già una quarantina di anni fa con l inserimento di classi di scuola speciale pubblica nei medesimi stabili della scuola regolare, come pure una trentina di anni fa istituendo i Servizi di sostegno pedagogico quale misura per favorire il mantenimento nel percorso di scuola regolare del maggior numero di allievi. La realizzazione del modello ha comportato la dislocazione delle competenze specialistiche psicopedagogiche sul territorio evitando in questo modo di togliere gli allievi dal proprio ambiente sociale e familiare per trasportarli in alcuni centri di competenza. La scuola dell obbligo ha dunque assunto nuovi compiti attrezzandosi di servizi specialistici adeguati interni alla struttura (Servizio di sostegno pedagogico) che si propongono, da un lato, di favorire negli allievi con difficoltà di sviluppo e di apprendimento il massimo accrescimento delle loro potenzialità (alfine di garantire una regolare frequenza scolastica), dall altro lato, integrare gli interventi del docente titolare che è il primo responsabile delle misure pedagogiche volte al superamento delle difficoltà degli allievi. L educazione speciale è stata concepita come servizio particolare che opera in collaborazione con i singoli gradi e ordini scolastici e come misura da attivare qualora l integrazione nel percorso regolare non risulti più percorribile. Essa garantisce l educazione precoce per il tramite del Servizio educazione precoce speciale per i bambini in età prescolastica (ex-servizio ortopedagogico itinerante cantonale), la scolarizzazione speciale in classi collocate all interno delle strutture scolastiche regolari e il sostegno specializzato agli allievi per i quali la Procedura di valutazione standardizzata ha messo in evidenza dei bisogni che necessitano di misure per garantire un integrazione scolastica. Tale procedura è definita nella nuova Legge sulla pedagogia speciale, del 15 dicembre 2011 e resa operativa dal relativo Regolamento, del 26 giugno Il Cantone completa inoltre la propria offerta di scolarizzazione speciale collaborando con cinque scuole speciali private (Istituto Provvida Madre, Istituto San Pietro Canisio, Istituto Sant Angelo di Loverciano, Fondazione OTAF, Centro Oto- pagina 24/112

25 logopedico dell Istituto S. Eugenio) ed i gruppi di pre-asilo integrati sotto il cappello di Atgabbes, che offrono misure di pedagogia specializzata ai minori con bisogni educativi particolari. Indicativamente, degli oltre 700 minorenni bisognosi di scolarizzazione speciale, il 71% è accolto presso le classi di scuola speciale cantonale. Il 29% è ospitato dalle cinque strutture sopra indicate (poco più di 200 minorenni, numero costante durante gli ultimi anni). Oltre alla scolarizzazione speciale, le strutture private (salvo Atgabbes) offrono servizi quali mense, prestazioni terapeutico/riabilitative e/o sanitarie. Quattro strutture private offrono l'internato settimanale durante il periodo scolastico, due garantiscono anche la presa in carico nei fine settimana e durante le vacanze scolastiche. Si può quindi affermare che il Cantone Ticino, per il tramite dei Dipartimenti dell educazione, della cultura e dello sport (DECS) e della sanità e socialità (DSS), gestisce completamente tutte le misure di educazione speciale. A livello legislativo, la gestione della pedagogia speciale è dunque regolata da due Leggi specifiche e dai loro rispettivi Regolamenti: la Legge sulla pedagogia speciale (LPS), del 15 dicembre 2011 e il Regolamento della pedagogia speciale, del 26 giugno 2012, per quanto riguarda le prestazioni di pedagogia speciale del Cantone (educazione precoce e scolarizzazione speciale) e la collaborazione con gli Istituti privati; la LISPI e il relativo Regolamento d applicazione per quanto riguarda il coordinamento, la vigilanza e il finanziamento di talune prestazioni offerte dalle strutture private. Le attività scolastiche e le prestazioni terapeutiche (ad eccezione di quelle sanitarie) offerte dalle scuole speciali private sono di competenza del DECS. Le prestazioni extra-scolastiche, con particolare riferimento al servizio alberghiero, alle prestazioni educative, all eventuale internato e al tempo libero sono di competenza del DSS 6. La nuova Legge ed il suo Regolamento sostengono e favoriscono l integrazione degli allievi per quanto più è possibile in un percorso di scuola regolare. A questo proposito la collaborazione stretta tra l Ufficio della pedagogia speciale (UPS) e gli Uffici delle scuole comunali e dell insegnamento medio stanno permettendo esperienze a carattere fortemente inclusivo. Ciò attraverso la creazione di sezioni e classi, che includono allievi con bisogni educativi particolari importanti, in un modello di insegnamento che prevede il team teaching, ossia docente di classe regolare e docente di scuola speciale. Al momento si stanno valutando vantaggi e criticità di questo modello, a complemento di quelli esistenti. L appoggio a queste nuove forme organizzative di scolarizzazione speciale dovrebbe portare teoricamente ad uno spostamento verso l alto dell età d ingresso alla scuola speciale. In tal senso, la nuova Legge sulla pedagogia speciale prevede una pianificazione che, oltre da questioni contingenti, è condizionata dalla difficoltà nel prevedere l impatto stesso dell attuale Legge sull evoluzione delle scelte di presa in carico scolastica. 6 Il finanziamento integrale delle prestazioni offerte dalle strutture private avviene tramite la sottoscrizione di un contratto di prestazione con Divisione dell azione sociale e delle famiglie / Ufficio degli invalidi del DSS. Tuttavia i costi delle attività scolastiche sono in seguito oggetto di una fatturazione interna annuale a carico del DECS. pagina 25/112

26 Tuttavia, al momento è ragionevole supporre che regolazioni pianificatorie a livello di scuola speciale possano avvenire nel contesto dell offerta della scuola speciale cantonale, senza un coinvolgimento diretto delle strutture private finanziate in regime LISPI. La specificità dei mandati di presa in carico presso gli Istituti privati ne determina comunque la loro attuale necessità, come pure in futuro, salvo rimarcare l odierno sbilanciamento territoriale (con un offerta concentrata prevalentemente nel Sottoceneri). In particolare, rimangono molto interessanti e necessarie le offerte di scuola speciale abbinate con la possibilità d internato, in quanto per alcune situazioni una presa in carico più globale (scolastica-formativa ed educativa) risulta fondamentale. Di fatto, la Pianificazione LISPI degli Istituti per invalidi adulti tiene conto degli indirizzi della scuola speciale, poiché parte dei giovani che terminano il ciclo scolastico risultano potenzialmente utenti di strutture per invalidi adulti, siano esse esclusivamente diurne o case con occupazione. Nel Capitolo 6, dedicato alla raccolta degli indicatori complementari, è riservata una sezione all osservazione quantitativa e qualitativa dei minorenni ora presi in carico da strutture private e che nel corso del quadriennio potrebbero far capo ad una struttura per adulti. 2.6 Il Centro professionale e sociale di Gerra Piano (CPS) La base legale di riferimento per il Centro professionale e sociale (CPS) ubicato a Gerra Piano, Comune di Cugnasco-Gerra, è retta dall art. 5 della LISPI, tuttavia l offerta del Centro, sia quella esclusivamente diurna oppure abitativa, non è mai confluita direttamente nella Pianificazione delle strutture e dei servizi per invalidi adulti finanziati dalla LISPI. Infatti, le prestazioni offerte sono finanziate con decisioni individuali mirate da parte dell Assicurazione per l invalidità (AI) e non fanno dunque capo a contributi di tipo collettivo previsti nell ambito del finanziamento delle strutture LISPI. Il Centro professionale e sociale (CPS) è un Istituto realizzato nel 1974 dal Cantone Ticino, grazie a contributi dell Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) e la struttura può accogliere attualmente fino a 65 persone, di età compresa fra i 16 e i 60 anni che, in seguito ad un danno alla salute, beneficiano di una decisione per un accertamento o per dei provvedimenti professionali emanati dall Ufficio dell assicurazione invalidità cantonale (UAI) o di altri Uffici AI (in particolare dei Grigioni). Gli utenti del Centro sono segnalati dai consulenti operanti presso questi Uffici, tuttavia il CPS è pure a disposizione di altri Enti (scuole speciali cantonali, pretirocinio, ecc.), allo scopo di poter effettuare periodi di stage nelle varie professioni, possibilità utilizzata frequentemente. Il CPS dispone di 7 settori professionali (cucina, economia domestica, commercio, informatica, meccanica, orologeria e manutenzione) dove è possibile assolvere la formazione biennale (Certificato di formazione pratica, CFP) o triennale (Attestato federale di capacità, AFC). In ognuno dei settori elencati sono inoltre svolte altre misure previste dall AI, in particolare le osservazioni professionali, i riallenamenti al lavoro e le misure di reinserimento (MRE). La Tabella 3 elenca una statistica dei posti e delle presenze (medie) nei vari settori d attività del CPS sul periodo pagina 26/112

27 Tabella 3: Settori attività CPS Posti e utenti presso il Centro professionale e sociale (CPS) Periodo Cucina Economia domestica Commercio Informatica Meccanica Orologeria Manutenzione Totale Dati CPS, 2015 Posti Utenti (media ) Oltre ai settori citati, presso il CPS è attivo da alcuni anni un laboratorio specializzato nell osservazione e nell orientamento di giovani (dai 16 anni) che per problemi di salute non hanno ancora effettuato una formazione professionale. Si tratta di persone che presentano situazioni complesse, a livello familiare, fisico e spesso molto fragili anche dal punto di vista psichico. L accompagnamento di questo gruppo richiede un grande impegno da parte degli operatori del CPS. Questo settore (con una capacità di 8 posti) prevede un periodo iniziale di circa 3 mesi di osservazione delle capacità e dei limiti e, in seguito, una fase di stage orientativi con l obiettivo di identificare un ambito formativo idoneo e di trovare infine un datore di lavoro disponibile per l apprendistato. Il CPS si caratterizza inoltre per una serie di servizi complementari al mandato principale, in particolare i seguenti: il SOAF (servizio di orientamento e di accompagnamento alla formazione) che funge da coordinatore dei progetti individuali ed assicura l orientamento professionale; il SEA (servizio educativo e abitativo), che assicura la presa in carico dell utenza inserita nella parte abitativa del CPS (25 camere a Gerra Piano e 6 camere nello spazio abitativo a Bellinzona); un servizio psicologico che sostiene l utenza nei momenti di difficoltà, come pure un docente di sostegno che si occupa dei recuperi e delle valutazioni scolastiche; il Centro d accertamento professionale (CAP), in seno al Centro, che ha lo scopo di verificare e definire in modo obiettivo ed indipendente in quale misura la capacità lavorativa di un assicurato AI, stabilita in sede medica, può essere di fatto concretizzata ai fini di una reintegrazione professionale. Il CAP dispone di 8 posti ed ha un attività media annua di ca. 50 accertamenti. 2.7 Altre strutture che accolgono in Ticino persone adulte con disabilità A seguito della modifica del Regolamento della Legge sull integrazione sociale e professionale degli invalidi (R-LISPI), del 19 giugno 2012, gli Istituti che accolgono e pagina 27/112

28 assistono regolarmente persone con disabilità (anche un solo utente accolto) necessitano di un autorizzazione d esercizio rilasciata dal Dipartimento della sanità e della socialità (DSS). Prima della modifica del R-LISPI, il numero minimo per dare avvio alla procedura di autorizzazione era di 4 utenti. Attraverso l autorizzazione d esercizio l Ente pubblico garantisce alle persone accolte in un Istituto, mediante una verifica diretta, che i requisiti richiesti dalla LISPI e dal suo Regolamento d applicazione siano soddisfatti. La modifica del R-LISPI non ha comportato un aumento del numero di Istituti che ospitano persone con disabilità e che hanno chiesto l autorizzazione d esercizio. In Ticino, grazie all iniziativa di alcuni privati, come già indicato nella Pianificazione LISPI , sono presenti due strutture (Centro Al Suu di Bombinasco e Fattoria Gerbione di Tenero) che offrono posti residenziali e occupazionali che, per loro scelta o per la provenienza dei propri utenti, sono autorizzate all esercizio dal DSS, ma non beneficiano di un riconoscimento al finanziamento cantonale. I posti offerti a persone con disabilità adulte da queste due strutture sono in totale una quindicina. Fattoria Gerbione accoglie esclusivamente utenti provenienti da altri Cantoni svizzeri, mentre il Centro Al Suu, nel corso degli anni, ha vieppiù aumentato l accoglienza di utenti ticinesi, che attualmente sono in netta maggioranza. Si ritiene che tale offerta non debba essere annoverata nel contingente della pianificazione settoriale degli Istituti e delle strutture per invalidi adulti in base alla LISPI. pagina 28/112

29 3 Bilancio della Pianificazione LISPI Ricapitolazione degli elementi principali della Pianificazione Al momento del rilascio del Rapporto di Pianificazione LISPI nel mese di settembre 2011 (Rapporto adottato in seguito dal Consiglio di Stato nel marzo 2012), dei 166 nuovi posti previsti, 42 posti erano già stati creati nel corso del Restavano dunque da mettere a disposizione 124 posti nel restante periodo di pianficazione ( ) per coprire il fabbisogno rilevato. Tabella 4: tipologia di andicap Scelte conclusive Pianificazione LISPI , per tipo di presa in carico e tipologia di andicap (totale settore LISPI) diurno tipo di presa in carico diurno & notturno notturno nuovi posti: scelta conclusiva fisico psichica mentale sensoriale dipendenze Totale fabbisogno Dati UI, 2011 Il Rapporto indicava che la realizzazione dei posti mancanti sarebbe verosimilmente scaturita da iniziative differenziate: adeguamenti e potenziamenti dell offerta già esistente, specialmente nell ambito dei laboratori protetti, estensione dell offerta residenziale per appartamenti protetti e per foyer (case senza occupazione). Per queste tipologie di strutture, infatti, il riconoscimento di nuovi posti - creati per rispondere a bisogni immediati o alfine di offrire una possibilità di maggior integrazione agli utenti che da un Istituto intendono seguire un percorso di maggiore autonomia - è frequente e la loro attivazione può avvenire anche a breve termine. La messa a disposizione di questi posti aggiuntivi non comporta, in generale, dei progetti d investimento con tempistiche di realizzazione medio-lunghe, come pure elevati costi d investimento. Un buon numero di iniziative legate a questa offerta, da realizzare nel corso del periodo di pianificazione , erano già state illustrate in dettaglio nel precedente Rapporto. In aggiunta, oltre ai nuovi posti da mettere a disposizione tramite un adeguamento dell offerta già esistente, la Pianificazione LISPI annunciava una serie di nuove iniziative in fase di progettazione, che sarebbero verosimilmente state portate a termine entro la fine del periodo sotto rivista. pagina 29/112

30 Complessivamente, i posti di cui già si conosceva una concreta e attendibile possibilità di realizzazione entro fine 2014 erano stati stimati a 100. Per coprire il fabbisogno scoperto, restavano dunque da promuovere iniziative per la creazione di ulteriori 24 posti. 3.2 La situazione dei posti attivati a fine 2014 Totale settore LISPI L evoluzione dei posti in Istituti e strutture per invalidi adulti nel periodo , per tutti gli ambiti LISPI considerati dalla Pianificazione, è riassunta nella tabella seguente (dati al di ogni anno): Tabella 5: Evoluzione dei posti in Istituti e strutture per invalidi adulti nel periodo , per genere di struttura e tipo di presa in carico (totale settore LISPI) Tipo di presa a carico Variazione diurno notturno d&n diurno notturno d&n diurno notturno d&n Totale Case con occupazione Case senza occupazione Appartamenti protetti Centri diurni Laboratori Totale 1' ' '814 1' Dati UI, 2015 Dalla Tabella 5 si osserva che nei quattro anni toccati dalla Pianificazione LISPI vi è stata una variazione che ha portato ad un aumento complessivo di 132 posti per il totale del settore LISPI. I posti sono dunque passati dai 1'814 a fine 2010 ai 1'946 a fine 2014, con un aumento di posti deputati ad una presa in carico unicamente diurna di 61 unità, di posti esclusivamente per una presa in carico notturna di 51 unità e di posti per una presa in carico diurna e notturna, dunque in case con occupazione, di 20 unità. I posti diurni sono stati creati prevalentemente nei laboratori (50 su 61), mentre quelli notturni in appartamenti protetti (48 su un totale di 51). Tuttavia, questa evoluzione di 132 posti aggiuntivi nel conteggio globale del settore LISPI, come già rilevato nel capitolo 2.1, è risultata da andamenti contrastanti con una diminuzione di 15 posti in strutture che fanno riferimento al comparto finanziato dalla LCstup (Centro Villa Argentina a Lugano con -12 posti e Foyer il Gabbiano a Camorino con -3 posti), e con una crescita di ben 147 posti nel comparto finanziato dall Ufficio degli invalidi in base alla LISPI. pagina 30/112

31 3.3 La situazione dei posti attivati a fine 2014 e commento sul bilancio della Pianificazione LISPI Comparto finanziato LISPI Considerando unicamente il comparto finanziato in base alla LISPI da parte dell Ufficio degli invalidi si constata che a fine 2014, compatibilmente con la scelta conclusiva del Rapporto di Pianificazione , i nuovi posti effettivamente creati sono stati 147. L evoluzione del numero di posti è riassunta nella tabella seguente: Tabella 6: Evoluzione dei posti in Istituti per invalidi adulti nel periodo , per tipo di presa in carico e tipologia di andicap (comparto finanziato LISPI) Tipo di presa a carico Variazione diurno notturno d&n diurno notturno d&n diurno notturno d&n Totale Case con occupazione Case senza occupazione Appartamenti protetti Centri diurni Laboratori Totale '381 1' Dati UI, 2015 Dalla Tabella 6 si evince che i posti a beneficio di un finanziamento LISPI sono aumentati da 1'381 a fine 2010 a 1'528 a fine 2014 (+147 posti). Rispetto al fabbisogno di 166 posti indicato dalla Pianificazione LISPI , nel comparto finanziato LISPI sono stati dunque realizzati 19 posti in meno rispetto all obiettivo iniziale. Lo scostamento è dovuto prevalentemente al fatto che non è stato possibile attivare tutti i 15 posti già assegnati nella scorsa Pianificazione in relazione all apertura di un nuovo laboratorio protetto (posti che si sono concretizzati prevalentemente nel corso del 2015). Considerato questo elemento, l obiettivo quantitativo inizialmente previsto può dirsi globalmente raggiunto. Il Rapporto di Pianificazione LISPI sottolineava inoltre la necessità per la Divisione dell azione sociale e delle famiglie / Ufficio degli invalidi, alfine di rispondere efficacemente ai bisogni espressi dal territorio, di poter ri-orientare e, se necessario, fornire eventuali nuovi indirizzi all interno del contingente massimo proposto. In fase di concretizzazione dell esercizio di pianificazione si è quindi parzialmente optato per una diversa assegnazione dei posti da realizzare, sia per quanto riguarda il tipo di presa in carico, sia rispetto alla tipologia di andicap. La Tabella 7 presenta un preciso raffronto tra i posti da realizzare entro fine 2014 secondo le scelte conclusive del Rapporto di Pianificazione LISPI e i posti effettivamente concretizzati (contrattualizzati) dall Ufficio degli invalidi. pagina 31/112

32 Tabella 7: Confronto posti da realizzare secondo Pianificazione LISPI ed effettivamente creati in Istituti e strutture per invalidi adulti a fine 2014 (comparto finanziato LISPI) Posti LISPI da realizzare secondo le scelte conclusive Posti LISPI già realizzati nel 2011 Posti LISPI realizzati nel 2012 Posti LISPI realizzati nel 2013 Posti LISPI realizzati nel 2014 Posti LISPI effettivamente realizzati Scostamento con obiettivo pianificatorio Totale posti Posti realizzati per fine 2014 posti per tipo di presa in carico posti per tipologia di andicap diurni e diurni notturni fisici psichici mentali sensoriali dipendenze notturni Dati UI, 2015 In generale e per quanto riguarda il tipo di presa in carico, nel bilancio di confronto tra quanto prospettato e quanto effettivamente realizzato nel periodo , si constata una maggiore assegnazione di posti residenziali (una trentina di posti per presa in carico esclusivamente notturna, rispettivamente diurna e notturna) rispetto ai posti per attività esclusivamente diurne. Si è trattato nel concreto di rispondere a bisogni emersi dal territorio, potenziando strutture già operanti o portando a compimento progetti già in fase di realizzazione. Il maggiore scostamento rispetto agli obiettivi pianificatori si registra nei posti per una presa in carico esclusivamente notturna: dei 28 posti previsti ne sono stati realizzati 51 a fine 2014 (+23). Tale differenza è dovuta principalmente alla creazione di numerosi posti in appartamenti protetto (48), soluzione abitativa che risponde appieno al postulato espresso all art. 11 della LISPI che auspica, nella scelta dei provvedimenti, che sia data la precedenza a quelli che più favoriscono l inclusione e l integrazione della persona con disabilità nella società. Tra questi vanno segnalati i nuovi posti in appartamento protetto (8) gestiti da Fondazione Sirio a Breganzona, riservati a una casistica giovane con problemi psichiatrici, i 6 posti assegnati alla Scuola di vita autonoma di Pro Infirmis a Locarno, destinati agli utenti del foyer che necessitano di un ulteriore periodo di accompagnamento prima di incamminarsi verso la completa autonomia, la concessione di ulteriori 8 posti alla Fondazione San Gottardo, nonché i 5 posti assegnati a Casa della giovane per lo sviluppo di un progetto destinato a giovani donne con problematiche psichiatriche. Nuovi posti con presa in carico diurna e notturna sono stati attivati in particolare presso l Istituto Madonna di Re 1 a Bellinzona (11 nuovi posti nel 2011 e ulteriori 5 nel 2013, garantendo così una piena occupazione dei posti) grazie alla nuova sede operativa da fine 2011, il potenziamento puntuale presso altri Istituti sul territorio pagina 32/112

33 oppure la trasformazione di posti per presa in carico unicamente notturna in una presa in carico completa (diurna e notturna). Da rilevare, inoltre, l apertura a fine 2013 della nuova casa con occupazione Casa Mistral a Balerna, gestita da Fondazione Sirio, destinata a giovani problematici con andicap psichico (6 posti). Per quanto concerne i posti per attività esclusivamente diurne, nel quadriennio in esame ha preso avvio a Lugano pure l attività del centro diurno Montarina, promosso da Fondazione San Gottardo, orientato ad accogliere giovani provenienti da scuole speciali pubbliche e private. Per il settore dei laboratori protetti, accanto a potenziamenti puntuali in strutture già esistenti, va segnalata l apertura progressiva del nuovo laboratorio Autonomie (officina meccanica, autolavaggio) di Fondazione Diamante a Cadenazzo (pur se ancora con un apertura parziale a fine 2014, ossia 2 posti a fronte dei 15 previsti a pieno regime), nonché l apertura sempre da parte della stessa Fondazione di una sotto-sede del laboratorio Ronchetto a Mezzovico-Vira. Si aggiungono i posti supplementari assegnati alla Fondazione la Fonte, subentrata nella gestione di un negozio a Sala Capriasca per la vendita dei prodotti di propria produzione e di alimentari e quale sotto-sede del laboratorio agricolo Fonte4. Nell ambito dei nuovi posti assegnati per tipologia di andicap, la tipologia che registra la maggiore differenza tra i posti pianificati e quelli effettivamente realizzati è quella dell andicap psichico: erano previsti 120 nuovi posti e ne sono stati messi a disposizione 76 a fine 2014 (-44 posti) 7. La maggior parte dei nuovi posti per questo gruppo target sono stati attivati in appartamenti protetti (35), nei laboratori (23) e in case con occupazione (13). Malgrado non si sia raggiunto il numero stimato in pianificazione, si tratta comunque del gruppo target che in numeri assoluti ha visto aumentare in maggior misura i posti a propria disposizione, con più della metà dei nuovi posti assegnati (ca. 52%). Un numero più elevato di posti rispetto a quanto prospettato dalla Pianificazione LISPI è stato messo a disposizione dell utenza con un andicap mentale (48 posti creati a fronte dei 26 pianificati). I nuovi posti per questo gruppo target sono stati realizzati prevalentemente in laboratori (19), in appartamenti protetti (13) e in centri diurni (9). Si conferma inoltre la tendenza, in atto da diversi anni, nella messa a disposizione anche per persone con andicap mentale di soluzioni più leggere e il più normalizzanti possibili. A bilancio conclusivo, alla fine del periodo di pianificazione si constata che le iniziative in fase di progettazione menzionate nel Rapporto del 2011 sono state realizzate. I progetti annunciati assommavano a 100 nuovi posti, ne sono stati realizzati 105. Tra i progetti non ancora conclusi, come previsto, manca all appello la 4 tappa della riedificazione del sedime di Sorengo da parte della Fondazione OTAF, con la costruzione attualmente in cantiere della nuova Casa Nava. Questa struttura accoglierà utenti con importanti bisogni di cure, integrando la propria struttura Casa Belinda di Lugano (ora ubicata presso la Residenza Parco Maraini), come pure propri utenti interni, in particolare anziani, che in futuro richiederanno 7 Va ricordato che per la definizione della tipologia di andicap al quale il posto è destinato, nell ambito di questo conteggio e del processo di elaborazione dei dati eseguito dall Ufficio degli invalidi, ciò è strettamente legato alla prevalenza della casistica a livello della struttura che lo realizza e non direttamente all utente che lo occupa effettivamente. I dati effettivi sui posti per tipologia di andicap possono essere rilevati unicamente ex-post, ossia a Consuntivo di un ben determinato anno. pagina 33/112

34 un intensificazione nell erogazione di prestazioni sanitarie. L inaugurazione della nuova Casa Nava è prevista nel corso della seconda metà del Infine, va segnalato che non sono state presentate ulteriori nuove iniziative che avrebbero potuto concorrere alla realizzazione dei 24 posti prospettati dalla Pianificazione LISPI e che restavano da assegnare a nuovi progetti. pagina 34/112

35 4 Situazione a fine 2014 nel settore degli invalidi adulti in Ticino 4.1 Evoluzione del numero di persone invalide con rendita AI in Svizzera e Ticino Anni Nel corso del 2015 sono stati richiesti direttamente all Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), come avvenuto per la precedente pianificazione, dati strutturati e plausibilizzati dalla banca dati federale principale (Registro delle rendite AVS-AI dell UFAS) riguardanti l universo delle rendite AI, svizzere e ticinesi, prendendo in considerazione gli ultimi 10 anni. Rispetto alla precedente richiesta del 2010, i dati sono solo leggermente differenti, poiché per motivi tecnici è stato cambiato il momento d estrazione dall universo delle rendite AI della banca dati UFAS. Per questo motivo si è deciso di non solo aggiungere gli ultimi anni, ma di ricostruire l intera serie dei dati da fine 2005 e fino a fine 2014 (sebbene le tendenze principali siano le medesime). La Figura 3 presenta a livello grafico, l evoluzione delle rendite totali AI in Svizzera e in Ticino sull arco del periodo , desunta dai dati forniti dall UFAS, mentre la Tabella 8 seguente fornisce delle cifre di dettaglio, includendo per il Ticino, anche i dati dell evoluzione delle rendite AI intere sul medesimo periodo. Figura 3: Evoluzione del numero di rendite AI totali Svizzera e Cantone Ticino Anni Numero rendite AI totali (al ) 260'000 16'500 Rendite AI Svizzera tot. 255' ' ' ' ' ' ' ' '000 16'000 15'500 15'000 14'500 14'000 13'500 13'000 Rendite AI Ticino tot. Rendite AI CH Tot. Rendite AI TI Tot. 210'000 12' pagina 35/112

36 Tabella 8: Evoluzione del numero di rendite totali AI in Svizzera, totali e intere (100%) in Ticino Anni Anno Rendite AI CH Tot. Rendite AI TI Tot. Rendite AI TI al 100% '409 16'211 10' '211 16'004 10' '819 15'859 9' '397 15'498 9' '591 15'249 9' '389 15'092 9' '722 14'762 9' '245 14'579 8' '699 14'248 8' '704 13'859 8'432 Var '705-2'352-1'811 in % -10.1% -14.5% -17.7% Dati: UFAS, 2015 L analisi dell ambito della Pianificazione LISPI ha sempre considerato le rendite intere, in quanto rappresentavano l universo target dell utenza delle strutture LISPI. Anche le rendite intere hanno fatto segnare una netta diminuzione, passando in Ticino da 10'243 a fine 2005, a 8'432 a fine 2014 (-17.7%). I dati a disposizione non permettono un analisi a livello di gruppi target, poiché alcuni codici usati in ambito AI sono cambiati. Questa diminuzione generalizzata del numero di rendite AI intere in Ticino, ma anche a livello svizzero, è da collegarsi alle successive revisioni della Legge sull assicurazione per l invalidità (LAI) avvenute nel decennio scorso, in particolare con la 4a revisione LAI del 2003 (entrata in vigore il ) e la 5a revisione LAI del 2006 (in vigore dal ) e la successiva revisione 6a (in vigore dal ). Oltre all introduzione di criteri più restrittivi per l erogazione delle nuove rendite AI e un controllo sistematico delle rendite in corso, in occasione della 5a revisione LAI è stata pure introdotta una maggiore attenzione all integrazione professionale dei beneficiari di prestazioni AI (ad esempio con la messa a disposizione di incentivi alle aziende che intendono assumere invalidi). pagina 36/112

37 4.2 Evoluzione del numero di posti nelle strutture per invalidi adulti in Ticino Anni Settore LISPI Tabella 9: Evoluzione del numero di posti in strutture per invalidi adulti, per tipo di presa in carico - Cantone Ticino Settore LISPI anno Var Tipo di presa in carico ass. in % diurna 988 1'016 1'026 1'010 1'028 1'041 1'064 1'090 1'097 1' % notturna % diurna & notturna % Totale posti in Pianificazione 1'718 1'735 1'757 1'751 1'782 1'814 1'854 1'895 1'930 1' % Dati UI, 2015 Parallelamente all analisi dell evoluzione delle rendite AI intere, si propone un osservazione storica dell evoluzione del numero di posti in strutture per invalidi adulti, sia per tipologia di andicap, sia per tipo di presa in carico effettuata. Questi posti raggruppano l universo LISPI, come pure le strutture finanziate da altre basi legali settoriali. Dall anno 2005 all anno 2014 in Ticino sono stari creati 228 nuovi posti in strutture per invalidi adulti (+13.3%), corrispondenti mediamente a una ventina di posti supplementari ogni anno. Il totale dei posti è passato da 1'718 posti di fine 2005 a 1'946 posti di fine Come si osserva, la maggior parte dei nuovi posti creati nel periodo (114 su 228 posti) è stata appannaggio di una presa in carico esclusivamente diurna, da 988 posti nel 2005 a 1'102 posti nel 2014 (+11.5%), mentre i posti per una presa in carico diurna e notturna rappresentano la seconda componente dell aumento (+76 posti, +18.4%). I nuovi posti per una presa in carico esclusivamente diurna sono stati destinati prevalentemente per utenti con una tipologia di andicap psichico, grazie alla creazione di numerosi posti in laboratori e centri diurni. I posti per una presa in carico esclusivamente notturna, sono anch essi aumentati, in particolare negli ultimi sei anni, soprattutto in relazione alla creazione di posti in appartamenti protetti. A fine 2014, la ripartizione dei posti secondo il tipo di presa in carico nel totale dei posti in strutture per invalidi LISPI in Ticino risultava essere composta per quasi il 57% da posti esclusivamente diurni, per il 25% da posti con una presa in carico diurna e notturna e per il restante 18% da una presa in carico solo notturna. pagina 37/112

38 Tabella 10: Evoluzione del numero di posti in strutture per invalidi adulti, per tipologia di andicap Cantone Ticino Settore LISPI anno Var Tipologia di andicap ass. in % fisico % psichico % mentale % sensoriale % dipendenze % Totale posti in Pianificazione Dati UI, '718 1'735 1'757 1'751 1'782 1'814 1'854 1'895 1'930 1' % La maggiore creazione di nuovi posti nel periodo ha toccato gli utenti con andicap psichico (+115 posti, +15.6%), seguiti da quelli con andicap mentale (+114 posti, +19.4%) e da quelli con andicap fisico (+13 posti, +5.4%). I posti a beneficio di utenti con andicap sensoriale sono stati aumentati considerando tutto l arco del decennio, ma sono diminuiti dal Al contrario, l offerta di posti per utenti con andicap da dipendenze si è ridotta di 19 unità, dai 132 posti nel 2005 ai 113 nel 2014, a seguito della riduzione del contingente di posti residenziali presso talune strutture e l avvenuta chiusura di altre (vedi a questo proposito la discussione del punto 2.1.2). Per quanto riguarda la ripartizione dei posti nelle strutture per invalidi adulti, la predominanza nella messa a disposizione di posti per andicap psichico nel totale del settore LISPI è evidente e costante su tutto l arco dello scorso decennio: essi rappresentano quasi il 44% dell offerta totale. Il secondo gruppo più numeroso riguarda i posti per andicap mentale con un offerta 2014 che si assesta al 36% del totale, percentuale in leggera crescita nell arco del decennio. I posti per andicap fisico rappresentano quasi il 13% dei posti nel 2014 e presentano una sostanziale stabilità con il dato dell anno 2005 (ca. 14%). Per l andicap da dipendenze la ripartizione dei posti è in tendenza calante fin dal 2005, da poco sotto l 8% del 2005 a neppure il 6% del 2014, mentre la parte restante dei posti è stata attribuita nella misura dell 1% all andicap sensoriale. Infine, la Tabella 11 seguente presenta la situazione a fine 2014 per quanto concerne la ripartizione geografica dei posti nelle strutture per invalidi adulti a livello ticinese per l intero settore LISPI, con l indicazione della densità regionale di posti rispetto alla popolazione residente permanente di meno di 65 anni, sulla base dei comprensori d intervento dei Servizi di assistenza e cura a domicilio (SACD). Di seguito la Figura 4 e la Figura 5 illustrano in Ticino a livello grafico l ubicazione ed i nominativi delle strutture per invalidi adulti del comparto finanziato LISPI dall Ufficio degli invalidi, siano esse di tipo residenziale (case, foyer, appartamenti protetti) o per attività diurne (centri diurni e laboratori protetti), con una situazione aggiornata al pagina 38/112

39 Tabella 11: Ripartizione dei posti nelle strutture per invalidi adulti per comprensori d'intervento SACD Comparto finanziato LISPI (situazione a fine 2014) Zona d'intervento SACD Posti 2014 in % su posti tot. in % su pop. residente permanente < 65 anni Mendrisiotto e Basso Ceresio % 1.35% Luganese % 0.75% Malcantone e Vedeggio % 0.28% Locarnese e Vallemaggia % 0.64% Bellinzonese % 0.52% Tre Valli % 0.43% Totale posti in Pianificazione 1' % 0.71% Dati USTAT e UI, 2015 Come prevedibile, le strutture si concentrano attorno ai centri: Lugano, Bellinzona, Locarno, Mendrisio. Vi sono poi strutture nel Malcantone, in Capriasca, a Brissago ed a Riva San Vitale. Anche se alcune strutture operano in un contesto piuttosto regionale, talvolta ricoprono un interesse di carattere globale grazie alla loro specificità. Alcuni strutture sono decentrate, quali l istituto E Noi? a Piotta o il reaprto medicalizzato per persone invalide ubicato a Cevio, oppure il laboratorio Tre Valli a Biasca, strutture sorte per ragioni peculiari, ma che non presentano problemi di sotto occupazione. Rispetto alla popolazione residente, la regione che percentualmente dispone del maggior numero di posti in strutture per invalidi è il Mendrisiotto. Il motivo è chiaramente dovuto alla presenza delle strutture legate all Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC), che pesano in maniera consistente nel totale dei posti messi a disposizione regionalmente. pagina 39/112

40 Figura 4: Ubicazione degli strutture per invalidi adulti per comprensori d'intervento SACD Posti residenziali comparto finanziato LISPI (situazione 2015) E Noi? Residenza alle Betulle Madonna di Re 2 Clinica Varini Centro San Gottardo Casa Faro+AP Nikaypa+AP Madonna di Re 1 Camminata+AP Casa Bianca Al Sasso+AP La Motta SVA+AP Miralago San Nicolao Legenda: Case con occupazione Case senza occupazione Appartamenti protetti Don Orione Ingrado Casa Ninfea+AP Casa Sirio Casa Gaia Casa Iris Casa Belinda Fonte 8 Casa Giroggio Casa della giovane+ap La Gente+AP Fonte 3 Al Cedro+AP Fonte 6 Fonte 5 Residenza Paradiso Canisio Casa Clerici Canisio AP Villa Giuliana+AP UAE Mistral Provvida Madre pagina 40/112

41 Figura 5: Ubicazione delle strutture per invalidi adulti per comprensori d'intervento SACD Posti attività diurne comparto finanziato LISPI (situazione 2015) FD Tre Valli FD Incontro 1 CD Vallemaggia Officina FFS FD Appunti L Orizzonte Alle voliere FD Incontro 2 Dragonato AREA-l arsenale Orchidea FD Seriarte Un idea Butega dala Val FD Cabla Migros FTIA Vallemaggia FD Autonomie Legenda: Centri diurni Laboratori Laboratori-sottosedi ½Vira Ul mercato super Fonte 4 OTAF-Agricolo AREA-l oblò OTAF Montarina- Via Bess OTAF-Artigianale- Informatica-Gastro FD Laser Fonte 7 FD Canvetto Fonte 2 Fonte 1 AREA-l atelier FD Ronchetto AREA-l in-utile FD La Linea Orto il Gelso La Bottega del legno FD Il Punto a Tav ola Bar Centro sociale La Lümaga L Uliatt FD L Idea pagina 41/112

42 4.3 Discussione sulla metodologia da considerare per la stima del fabbisogno di posti in strutture per invalidi adulti Il Canton Ticino aveva esplorato, già in occasione della Pianificazione cantonale sotto regime UFAS, la possibilità d introdurre a livello cantonale un modello scientifico di pianificazione del fabbisogno di posti in strutture per invalidi adulti. La messa a disposizione di un modello statistico di stima, che permettesse di elaborare degli scenari dinamici atti a descrivere le tendenze future dei beneficiari di rendita AI, raggruppati secondo i cinque gruppi target determinanti (invalidità fisica, psichica, mentale, sensoriale e dipendenza), si era infine concretizzata, grazie alle analisi condotte dal Prof. Boris Wernli sui dati dei beneficiari AI messi a disposizione dall UFAS. Questo modello è stato in seguito utilizzato anche per le pianificazioni degli anni successivi sempre sotto l egida dell UFAS ( ) e, aggiornando il lavoro del 2003 con l attribuzione di un nuovo mandato al Prof. Wernli, pure nell ambito della prima Pianificazione LISPI interamente sotto regime cantonale Il metodo di stima elaborato dal Prof. Wernli consisteva in un modello di stima statistico basato sia su modelli di regressione lineare, sia su modelli quadratici oppure dalla combinazione dei risultati di ognuno di questi modelli, e che considera il numero di beneficiari AI constatato in passato (rendite intere) per prospettare la loro evoluzione futura. La derivazione del fabbisogno futuro di posti nelle strutture per invalidi adulti è in seguito effettuata supponendo l esistenza di una relazione e correlazione diretta tra l evoluzione futura del numero dei beneficiari di rendita AI (per tipologia di andicap) e i posti necessari per una loro presa in carico oppure, in maniera più fine ed elaborata, grazie ad un analisi retrospettiva della relazione statistica esistente tra, da una parte i posti per tipologia di andicap e, d altra parte, l evoluzione storica del numero di rendite AI per tipo di andicap (controllo dei tassi d istituzionalizzazione e loro evoluzione). Il principio fondante di questo approccio era l adozione di un postulato di analogia basato sull ipotesi che l evoluzione prospettata del numero di rendite AI (intere) possa essere un elemento predittivo efficace per l evoluzione prospettata dei posti per invalidi adulti necessari nelle strutture per invalidi adulti. Nel corso dell elaborazione della Pianificazione LISPI si era già constatato come tale correlazione fosse sempre meno marcata. Ciononostante si era deciso, grazie anche ad un affinamento della metodologia utilizzata (proposizione di due scenari dinamici di stima -intervallo di stima alto e basso -; evoluzione a tassi costanti e non più stimati del numero di rendite AI prospettate e proiezione sull arco di 5 anni), di continuare a utilizzare tali scenari dinamici come componente per la determinazione del fabbisogno di posti, a complemento dei dati derivanti dalla raccolta di dati complementari della domanda sul terreno. Confrontando oggi i dati delle rendite AI con l evoluzione dei posti nelle strutture LISPI, si conferma come non vi possa essere più alcuna correlazione robusta e consistente. Addirittura, le tendenze sono opposte com è mostrato dalla Figura 6 dove si evince in modo evidente tale situazione, con la curva delle rendite intere in pagina 42/112

43 Ticino in costante diminuzione, e la curva del numero di posti in Istituti e strutture LISPI in costante crescita sul periodo Figura 6: Evoluzione rendite AI intere e posti in Istituti e strutture LISPI Cantone Ticino - Anni Un ulteriore approfondimento, allo scopo di ottenere un quadro completo dell evoluzione del settore delle strutture per invalidi adulti nello scorso decennio, oltre al monitoraggio dell evoluzione storica del numero di rendite AI (intere) e del numero di posti, è stata ricostruita l evoluzione storica del tasso di istituzionalizzazione (TIS) globale per il settore LISPI sul periodo , come evidenziato dalla Tabella 12. Il TIS evidenzia il rapporto esistente fra posti effettivi offerti nelle strutture per invalidi adulti di un ben determinato anno e il numero di beneficiari di rendite AI (intere) sul medesimo anno. Tabella 12: Evoluzione del tasso di istituzionalizzazione in strutture per invalidi adulti LISPI Cantone Ticino Anni Anni TIS Totale Posti LISPI in Pianificazione % 17.3% 18.0% 18.4% 19.2% 19.9% 20.6% 21.5% 22.4% 23.1% Dati: UFAS, UI, 2015 Nel periodo a livello globale ticinese il TIS relativo ai posti riconosciuti in strutture LISPI è aumentato dal 16.8% nel 2005 al 23.2% nel 2014, con aumenti annui costanti tra lo 0.4% e l 1.7%. Questa evoluzione è legata ai fattori già espressi in precedenza, ossia all aumento dei posti nelle strutture del settore LISPI (in particolare nel comparto finanziato dall Ufficio degli invalidi), che è stato più che proporzionale rispetto alla netta diminuzione delle rendite intere AI. pagina 43/112

44 Per questo motivi, pur continuando a monitorare l andamento storico del numero di rendite AI, in particolare quelle intere, e la possibile relazione con i posti messi a disposizione negli Istituti e strutture LISPI, per la presente Pianificazione LISPI (2015) si è deciso di non più ricorrere all utilizzo di un metodo dinamico di stima matematico e di eventuali scenari o sotto-scenari di stima basati sull evoluzione delle rendite per la determinazione del fabbisogno quantitativo e qualitativo di posti sull arco del periodo di pianificazione. La scelta della metodologia di stima per la Pianificazione LISPI (2015) risiede quindi interamente nell utilizzo dei dati raccolti per mezzo degli indicatori complementari della domanda a livello cantonale, come pure alla formulazione di nuovi indicatori della domanda desunti dai primi esiti a disposizione dello studio mandatato dal Gruppo operativo Invecchiamento (GO7) dell Ufficio degli invalidi al Centro di competenza anziani della SUPSI (CCA-SUPSI), inerente all effettuazione di una prima fotografia dell invecchiamento dell utenza nel comparto finanziato dalla LISPI (vedi punto 6.7). Il tema dell invecchiamento dell utenza LISPI (e della cerchia famigliare di sostegno) è d altronde considerato uno dei temi più importanti in questa pianificazione e si è dunque esplorato la possibilità di creare degli indicatori complementari della domanda ad hoc, alfine di catturarne l impatto sul fabbisogno di posti futuro nelle strutture finanziate dalla LISPI. A complemento, sono state effettuate delle prime analisi puntuali sui dati forniti dall UFAS riguardanti le rendite AI (per esempio analisi dei beneficiari di assegno grande invalido a domicilio (AGI), in particolare grado, natura dell assegno, età del beneficiario). La scelta di una metodologia che implica una concentrazione dell analisi sui dati derivanti degli indicatori complementari della domanda prende inoltre forza dal fatto che due elementi centrali di coordinamento e monitoraggio, alfine di una migliore aderenza tra il fabbisogno espresso dal territorio e l oggettiva disponibilità di posti presso strutture finanziate dalla LISPI, non erano ancora implementati o ancora nelle fasi iniziali all avvio della scorsa Pianificazione : l introduzione dal 1. febbraio 2013 del Servizio d'informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI, di sede presso l Ufficio degli invalidi, come pure l oramai consolidata esperienza pluriannuale del Centro d indicazione per persone con andicap fisico acquisito presso Pro Infirmis Ticino e Moesano. Di questi due servizi si discuterà per esteso nel prossimo capitolo. pagina 44/112

45 5 Servizio d informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI e Centro d indicazione andicap fisico acquisito 5.1 Il Servizio d informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI, attivo presso l Ufficio degli invalidi Creazione del Servizio e obiettivi All inizio del 2011 la Conferenza dei direttori dell Associazione ticinese delle istituzioni sociali (ATIS) ha designato un Gruppo di lavoro preposto ad esaminare la problematica della gestione delle richieste di collocamento negli Istituti e nelle strutture LISPI. Lo scopo del gruppo era quello d identificare una soluzione, allo scopo di meglio coordinare queste richieste e garantire all utenza (utente primario, famigliari, rappresentanti legali, Enti collocanti, rete sociosanitaria, ecc.) informazioni puntuali, evitando in questo modo il peregrinare tra vari Istituti e strutture. Lo studio ha portato alla stesura di un progetto sottoposto alla Divisione dell azione sociale e delle famiglie (DASF) e all Ufficio degli invalidi nel maggio del 2012, che lo ha valutato positivamente e accolto. Dal 1. febbraio 2013 è quindi attivo presso l Ufficio degli invalidi il Servizio d'informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI, affidato ad una collaboratrice. Il perimetro dell attività del Servizio sono le strutture LISPI operanti nel nostro Cantone nel settore delle persone con disabilità, autorizzate e riconosciute, come pure finanziate in base alla LISPI, che offrono prestazioni a livello residenziale (case con o senza occupazione salvo le case medicalizzate); semi stazionarie -centri diurni-, e forme abitative più autonome quali gli appartamenti protetti. Dall universo delle strutture LISPI attive è stato escluso in questa prima fase, per decisione concordata tra Divisione, Ufficio e ATIS, il settore dei laboratori protetti in ambito LISPI, caratterizzati da un turn-over molto importante di utenti durante l anno. Le ammissioni nei laboratori sono gestite direttamente dalle singole strutture. Le richieste di collocamento ed ammissione nelle case medicalizzate per persone con andicap fisico acquisito sono per contro coordinate e gestite interamente dal Centro d indicazione specifico in seno a Pro Infirmis Ticino e Moesano (vedi paragrafo 5.2). Sono anche escluse dal perimetro strutture residenziali o semi-residenziali riconosciute in Pianificazione LISPI, ma che rispondono per la gestione e il finanziamento ad altre Leggi settoriali (CARL, strutture per dipendenze in ambito LCStup, strutture finanziate LACD). Cionondimeno, sui settori non direttamente sottoposti alla sua attività, il Servizio cerca, nel limite del possibile, di mantenersi costantemente aggiornato a livello informativo sull offerta presente in queste strutture. Per quanto riguarda le modalità di lavoro, in generale le richieste di presa in carico giungono al Servizio direttamente dall'utenza (cerchia famigliare di sostegno, pagina 45/112

46 rappresentanti legali) o dai servizi operanti all'interno della rete sociosanitaria. Il Servizio dopo attenta analisi preliminare della richiesta pervenuta, processo intrapreso assieme alla stessa rete e in funzione della tipologia di casistica, della disponibilità di posti ed eventuali soluzioni alternative di collocamento, valuta la possibilità di collocamento in una struttura LISPI reputata più idonea. La richiesta è in seguito trasmessa alla struttura, che l approfondisce e procede all ammissione, all inserimento in lista d attesa oppure giustifica la non entrata in materia. Lo stesso Servizio accompagna e coordina le richieste più complesse o per le quali è difficile trovare una risposta sul territorio. Il servizio si prefigge i seguenti principali obiettivi: fungere da punto di riferimento sul territorio cantonale per l'utenza, i famigliari, i rappresentanti legali, la rete sociosanitaria che necessitano di informazioni preliminari inerenti all ammissione presso gli Istituti e strutture per invalidi autorizzate in base alla LISPI; formulare, dopo un'analisi preliminare delle richieste di collocamento (o ricollocamento) e dei bisogni dell utente, una proposta di collocamento ritenuta più idonea in Istituti e strutture LISPI; garantire un equo accesso alle strutture LISPI, attraverso un informazione trasparente in merito alle liste d attesa ed ai posti disponibili; conoscere e monitorare la situazione generale, in tempo reale, per quello che riguarda le richieste di collocamento (numero di richieste, casistica, tempistica, liste d attesa, ecc.) Bilancio d attività Dopo due anni d intensa attività, il Servizio d informazione e coordinamento per i collocamenti nelle Istituzioni LISPI è oramai divenuto una realtà consolidata e si può ritenere che gli obiettivi inizialmente prefissati sono stati raggiunti. La centralizzazione delle richieste di collocamento per le strutture residenziali e semi-residenziali (centri diurni) ha, di fatto, migliorato le condizioni d accesso alle varie strutture, contribuendo a una diminuzione del numero di persone in lista d attesa e, nel contempo, favorito una migliore conoscenza delle strutture presenti sul territorio. Ciò permette una fotografia sempre aggiornata della realtà territoriale, sia per quanto riguarda l utenza (richieste di collocamento, target, problematiche emergenti, ecc.), sia per quanto riguarda la situazione in seno alle varie strutture LISPI (mobilità dell utenza, liste d attesa o posti liberi presenti). È dunque possibile aggiornare regolarmente la lista delle richieste di collocamento, così come quella dei posti vacanti a livello globale settoriale e a livello di ogni singola struttura. Queste caratteristiche del Servizio offrono uno strumento concreto e decisivo ai fini della pianificazione settoriale dei posti, consolidando e irrobustendo in maniera decisiva l importanza degli indicatori complementari raccolti sul territorio, nel perimetro di sua competenza. Il paventato rischio che un eccessiva centralizzazione potesse comportare un involontario aumento dei tempi d attesa per l ammissione definitiva in una struttura LISPI è stato ampiamente fugato. pagina 46/112

47 Al contrario, il nuovo Servizio, concepito come uno strumento flessibile, agile e trasparente, permette in tempi molto brevi d ottenere una consulenza e/o di confermare una richiesta di collocamento oppure d approfondire e indirizzare l utenza verso le strutture più adatte al loro bisogno. Per fare ciò, le modalità di segnalazione sono adattate in base alle singole situazioni. Se, in alcuni casi, è reso necessario un incontro con l utente primario e/o la cerchia familiare di sostegno, in altri casi la segnalazione è fatta direttamente tramite questionario, specificatamente elaborato, sulla scorta delle indicazioni raccolte presso gli Istituti e strutture stesse o in provenienza dalla rete sociosanitaria cantonale. Infatti, in collaborazione con la rete sono valutati i bisogni dell utente e, nel limite del possibile, sono elaborate delle proposte di collocamento che sono in seguito approfondite dalle strutture ritenute più idonee. La collaborazione con gli Istituti e strutture LISPI è un tassello di fondamentale importanza per il Servizio. Nel breve periodo d attività del Servizio è stato necessario approfondire la conoscenza delle varie realtà istituzionali, comprenderne le loro specificità, la casistica presente, nonché costruire un indispensabile relazione di fiducia con le singole Direzioni. Si può senz ombra di dubbio affermare che la collaborazione con tutti gli Enti è stata, sin dall inizio, molto buona e proficua. I cambiamenti introdotti con l entrata in funzione del Servizio hanno sì richiesto un certo tempo di transizione rispetto alla situazione anteriore, ma sono stati accolti positivamente da parte di tutte le strutture, potendo contare su Direzioni collaborative, disposte all ascolto e alla valutazione delle richieste di collocamento sottoposte, anche quelle che obiettivamente presentano una situazione di difficile presa in carico. In aggiunta, la relazione tra il Servizio e la rete sociosanitaria in generale, come pure con le altre figure professionali e non vicine alla persona con disabilità (cerchia famigliare di sostegno, medici curanti, rappresentanti legali, assistenti sociali ai vari livelli, ecc.) si è sviluppata gradualmente, definendosi e consolidandosi sempre più, a reciproca soddisfazione. Infine, è anche importante evidenziare come le richieste di collocamento presso le Istituzioni LISPI seguono una propria dinamica, con l alternarsi di fasi a forte richiesta, a fasi di relativa maggiore tranquillità, in un quadro generale che muta in maniera molto rapida. Molte segnalazioni si modificano con il passare del tempo: alcune richieste urgenti possono cadere nel giro di poche settimane, mentre, viceversa, semplici richieste d informazione si trasformano rapidamente in richieste di presa in carico globale. Si tratta quindi di un compito impegnativo e di responsabilità, con situazioni che vanno affrontate giornalmente a livello di ogni richiesta, con l obiettivo di approfondire, valutare e rispondere al meglio ai bisogni di ogni singolo utente. Come evidenziato dalla successiva Tabella 14, a fine 201, delle 276 segnalazioni pervenute al Servizio dal 1. febbraio 2013, per 141 si è potuto concretizzare un ammissione in una struttura LISPI (16 persone sono state indirizzate al CARL), mentre 27 persone per le quali una soluzione d ammissione era stata individuata, risultavano successivamente dimesse. Vi erano inoltre 15 persone con una richiesta di collocamento in corso e con finalizzazione a breve. Si può dunque affermare che per ben due terzi, 183, delle 276 segnalazioni totali pervenute, il Servizio ha potuto proporre una soluzione di collocamento in una struttura LISPI. pagina 47/112

48 Tabella 13: Esito delle segnalazioni pervenute al Servizio d informazione e di coordinamento per le ammissioni nelle Istituzioni LISPI Anni Segnalazione ed esito Collocamenti definitivi Istituti LISPI (UI) 125 Collocamenti indirizzati al CARL 16 Collocamenti a breve in corso 15 Collocamenti avvenuti Istituti LISPI, con 27 successiva dimissione In attesa di collocamento 20 Collocamenti a lungo termine (>2 anni) 3 Collocamenti non avvenuti 70 Totale 276 Nel contempo, a fine 2014, escludendo 3 segnalazioni per collocamenti a lungo termine (superiore ai 2 anni), in lista di attesa per un collocamento in una struttura LISPI risultavano 20 persone. Infine, per 70 persone che si sono rivolte al Servizio per un collocamento in una struttura LISPI, esso non è avvenuto. Nella maggior parte delle situazioni si tratta di persone che hanno deciso di non dare seguito alla loro richiesta per vari motivi. Tra di loro figurano anche diverse richieste d informazione in previsione di ammissioni future. Per quanto riguarda invece un analisi del tipo di presa in carico ricercato, come pure della tipologia di andicap inerente a queste 276 segnalazioni totali al Servizio, la Tabella 14 illustra la situazione rilevata. Tabella 14: Segnalazioni pervenute al Servizio d informazione e coordinamento, secondo struttura LISPI ricercata e tipologia di andicap Anni Anni Tipo di presa in carico Tipologia di andicap fisico case con occupazione 14 case senza occupazione 3 appartamenti protetti 2 centri diurni 14 Totale 33 in % 12.0% psichico % mentale % sensoriale % dipendenze % altro % Totale % in % 34.8% 27.2% 19.2% 18.8% 100.0% Dati UI, 2015 Dai dati raccolti si evince che, per quanto riguarda le 276 segnalazioni pervenute al Servizio, la tipologia di collocamento in struttura LISPI maggiormente ricercata risulta quella dell inserimento presso una casa con occupazione (ca. 35%), in seguito presso una casa senza occupazione (foyer, ca. 28%), mentre le richieste per appartamenti protetti e centri diurni sono più o meno nello stesso ordine di grandezza (ca. 20% ciascuno). pagina 48/112

49 Per quanto attiene alla ripartizione del totale delle segnalazioni ricevute dal Servizio, si evidenzia il maggior peso derivante dalle persone che presentano una problematica di tipo psichico (125 segnalazioni, pari al 45% di tutte le segnalazioni). Con riferimento a questa ultima tipologia di segnalazioni, in diverse occasioni si è osservato che tali richieste sono state effettuate in parallelo a una richiesta indirizzata al CARL o, comunque, per le quali si trattava di valutare quale fosse la struttura più adatta a rispondere ai bisogni della persona segnalata (compreso dunque il CARL). In definitiva, 16 di tali richieste pervenute al Servizio si sono di fatto poi concluse con un inserimento proprio presso il CARL. Si rileva, inoltre, che tra le 70 segnalazioni con collocamento non avvenuto, 40 di esse presentavano una problematica di tipo psichico. Il secondo altro grande gruppo di segnalazioni per tipologia di andicap è quello legato alle persone con disabilità di tipo mentale (ca. 100 persone, ca. 36%), mentre le segnalazioni per persone con disabilità fisica seguono in terza posizione (una trentina di persone, ca. 12%). Per altre casistiche, in particolare per le dipendenze, le segnalazioni sono state meno numerose (una ventina di casi in due anni). Con riferimento alla suddivisione delle segnalazioni secondo l età delle persone coinvolte, la Tabella 15 indica che vi è un numero importante di richieste che concernono giovani (10-19 anni) e giovani adulti (20-29 anni), con quasi il 50% del totale (129 persone). Tali segnalazioni corrispondono a momenti precisi: da una parte giovani alla fine della scuola speciale, quando si tratta di valutare un inserimento per un attività diurna, d altra parte, quando per molti è arrivato il momento del distacco dalla famiglia e di un inserimento anche abitativo (e questo tocca anche la fascia d età successiva, anni). Tabella 15: Segnalazioni pervenute al Servizio d informazione e coordinamento, secondo età delle persone in attesa di collocamento Anni Fascia di età No. segnalazioni in % 0-9 anni 2 1% anni 51 18% anni 78 28% anni 31 11% anni 50 18% anni 50 18% anni 14 5% Totale % Dati UI, 2015 Sono relativamente numerose (64 persone, 23% del totale) anche le segnalazioni che hanno riguardato persone che superano i 50 anni e che, per vari motivi, necessitano di un collocamento. In questo caso, si tratta sovente di situazioni in cui i genitori anziani non riescono più ad occuparsi dei propri figli, oppure di persone che vivevano da sole, ma le cui competenze diminuiscono con il passare degli anni e/o sono confrontate con l emergenza di nuove difficoltà. pagina 49/112

50 5.2 Il Centro d indicazione per persone con andicap fisico acquisito, attivo presso Pro Infirmis Ticino e Moesano Descrizione del Centro d indicazione ed obiettivi Il Consiglio di Stato, per il tramite dell Ufficio degli invalidi, dal mese di luglio 2009 ha esteso il mandato di Pro Infirmis Ticino e Moesano, riconoscendo la gestione di un centro di consulenza per lo sviluppo di progetti individuali di permanenza a domicilio e, subordinatamente nell impossibilità di un rientro a casa, nell assumere il ruolo di centro d indicazione per coordinare un collocamento presso uno delle quattro Case medicalizzate LISPI riconosciute dal Cantone: Residenza Paradiso, Clinica Varini di Orselina, Casa Belinda di Lugano e Residenza alle Betulle (Centro sociosanitario) di Cevio. Tale progetto si rivolge a persone con un andicap fisico acquisito, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, a beneficio di una rendita AI o con una domanda AI in corso di valutazione, che chiedono una consulenza per una (ri)valutazione a proposito della propria situazione abitativa e per le quali si potrebbe prospettare il bisogno di un collocamento in una Casa medicalizzata finanziata in base alla LISPI. Il mandato si articola in tre parti: centro d indicazione: dare alle persone degenti in ospedali o in cliniche di riabilitazione il necessario sostegno per valutare un collocamento in una Casa medicalizzata LISPI o, se possibile, per pianificare un rientro a casa propria; centro di consulenza: dare alle persone degenti in cliniche, Istituti per invalidi o che già vivono a domicilio la possibilità di usufruire della consulenza e dell accompagnamento forniti dagli assistenti sociali di Pro Infirmis nell ottica di un rientro o di un mantenimento della permanenza a casa propria; supporto specialistico alle Case medicalizzate LISPI: dare a queste strutture la possibilità di rivolgersi agli assistenti sociali di Pro Infirmis nell ambito di una collaborazione diretta, nelle rispettive competenze, in vista di una dimissione e di un progetto di rientro a domicilio dei propri utenti. Pro Infirmis trasmette regolarmente all Ufficio degli invalidi l annuale Rapporto d attività del Centro d indicazione. Per l anno 2014 risulta che gli utenti seguiti sono stati 66, dei quali: 32 hanno richiesto una consulenza per poter continuare a vivere al proprio domicilio; 4 hanno chiesto una consulenza per poter rientrare a domicilio dopo un periodo di ospedalizzazione in una struttura acuta; 3 si sono rivolti al Centro d indicazione per elaborare un progetto di rientro a domicilio da una Casa medicalizzata LISPI. Di questi, uno è deceduto (prima di vedere realizzato il suo desiderio), uno è rientrato a domicilio nel corso del 2014 e uno con rientro a domicilio nella primavera 2015; 17 utenti hanno manifestato la necessità di essere collocati in una Casa medicalizzata LISPI; pagina 50/112

51 10 utenti hanno optato per un collocamento presso altre tipologie di struttura (ad esempio Istituti per anziani, CARL, case con occupazione LISPI, casefamiglia, ecc.). Nello specifico, la Figura 7 illustra l esito della consulenza svolta dal Centro d indicazione per l andicap fisico acquisito di Pro Infirmis in favore delle 17 persone che hanno ricercato un posto in una Casa medicalizzata LISPI nel Figura 7: Utenti seguiti dal Centro d indicazione nell'ambito della ricerca di un posto in una Casa medicalizzata LISPI e soluzioni adottate Anno 2014 Delle 17 persone iscritte in lista d attesa sull arco del 2014, 6 persone (pari al 35%) sono state collocate in una Casa medicalizzata LISPI, circa un terzo (29%) è invece stato riorientato verso altre strutture. La percentuale di utenti al domicilio (12%) rappresenta le richieste di soggiorni temporanei in una Casa medicalizzata LISPI, di cui solo una persona ha potuto beneficiarne. Nel corso del 2014 l andamento della lista d attesa per un posto in una Casa medicalizzata LISPI ha oscillato da un minimo di 3 fino ad un massimo di 8 persone. Il tempo medio di permanenza nella lista d attesa è stato di ca. 81 giorni (a fronte dei 110 giorni del 2013). È interessante notare che da un confronto dei dati degli ultimi quattro anni, le liste d attesa hanno sempre avuto almeno una persona iscritta. A fine 2014 vi erano ancora 4 persone iscritte nella lista di attesa del Centro d indicazione (delle 17 sull intero arco dell anno), tuttavia 2 di queste persone sono già collocate in una Casa medicalizzata LISPI, ma i famigliari richiedevano un collocamento in una medesima struttura più vicina al domicilio. Al netto, quale indicatore complementare della domanda per la determinazione del fabbisogno di posti nell ambito del presente Rapporto di Pianificazione, nella pagina 51/112

52 ricapitolazione a fine 2014 si considerano dunque 2 posti in lista d attesa derivanti dal Centro d indicazione per l andicap fisico acquisito in seno a Pro Infirmis (vedi Tabella 31) Bilancio d attività del Centro d indicazione Periodo Dai dati consolidati sull arco del precedente periodo di pianificazione nell ambito dell attività del Centro d indicazione per persone con andicap fisico acquisito (potenziali ospiti di Case medicalizzate LISPI), si osserva come su 263 segnalazioni pervenute al Centro d indicazione (Figura 8), in definitiva solo 26 (10%) si sono concretizzate in veri e propri collocamenti in Case medicalizzate LISPI. Per ben 153 persone (58%) è stata infine trovata una soluzione a domicilio. Per le restanti 84 persone (32%) si è optato per un altra soluzione di collocamento. Figura 8: Segnalazioni al Centro d indicazione per persone con andicap fisico acquisito di Pro Infirmis nell'ambito della ricerca di un posto in una struttura medicalizzata Anni A domicilio In lista CM LISPI Altro collocamento Parte delle segnalazioni iniziali riguardavano infatti persone per le quali, dopo una prima valutazione, l ipotesi del collocamento in una Casa medicalizzata LISPI è stata da subito scartata. Per 75 di loro, invece, la soluzione ipotizzata in prima battuta è stata quella dell ammissione in una Casa medicalizzata LISPI e di conseguenza sono stati iscritti in lista di attesa. Tuttavia, la soluzione effettivamente adottata per queste persone è riassunta nella successiva Tabella 16. La puntuale informazione fornita da Pro Infirmis a proposito delle risorse offerte dal territorio in alternativa all istituzionalizzazione, ha dunque permesso alle persone con un andicap fisico acquisito ed ai loro famigliari di scegliere in maniera consapevole il luogo di vita. pagina 52/112

53 Tabella 16: Utenti seguiti dal Centro d indicazione nell'ambito della ricerca di un posto in una Casa medicalizzata LISPI e soluzioni adottate Anni pagina 53/112

54 6 I dati degli indicatori complementari della domanda Come visto in precedenza, in sede di presentazione e della discussione del ruolo assunto dal 1. febbraio 2013 dal Servizio d informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI (vedi 5.1), una parte importante di questi indicatori complementari della domanda e dell offerta, per un ben determinato perimetro di Istituti e strutture LISPI, sono stati raccolti con riferimento alla fine dell anno 2014 proprio da questo Servizio (liste d attesa, posti liberi). Le informazioni sono state in seguito integrate e completate, sempre con riferimento al medesimo termine temporale, da un lato, dai dati raccolti dal Centro d indicazione per l andicap fisico acquisito di Pro Infirmis Ticino e Moesano (vedi 5.2), d altro lato, da una raccolta sul terreno lanciata a fine 2014 da parte dell Ufficio degli invalidi presso i laboratori protetti LISPI (liste d attesa, posti liberi). Un altra raccolta dati è stata lanciata presso il settore delle scuole speciali cantonali, alfine di evidenziare la situazione dei giovani che saranno presumibilmente dimessi dalle stesse scuole durante il periodo di pianificazione (2015) Altri dati complementari sono stati desunti o verificati dall analisi e dall approfondimento dei dati amministrativi presenti nelle banche dati dell Ufficio degli invalidi o presenti in altre banche dati dell Amministrazione cantonale: ospiti minorenni di Istituti per invalidi che diventeranno maggiorenni, uscite dagli Istituti e dalle strutture LISPI, utenti invalidi ticinesi fuori Cantone e viceversa, beneficiari in età AI del contributo per il mantenimento a domicilio LACD. A corollario, sono stati anche analizzati i dati UFAS sui beneficiari di rendita AI in Ticino (vedi Capitolo 4), e una prima analisi della popolazione beneficiaria di una rendita AI intera con assegno grande invalido a domicilio e per una ben determinata fascia di età. Nell enumerazione degli indicatori complementari utilizzati per la stima del fabbisogno, sono pure stati proposti due nuovi indicatori collegati al processo d invecchiamento dell utenza nelle strutture LISPI (e della cerchia famigliare di sostegno), in particolare per stimare il fabbisogno di collocamento residenziale (case con o senza occupazione) nei prossimi anni. Da una parte, un indicatore che tende a stimare il fabbisogno di una nuova risposta residenziale per quanto riguarda l utenza già accolta in Istituti LISPI; dall altra parte, un indicatore che cerca di catturare l eventuale fabbisogno di collocamento residenziale dell utenza ancora a domicilio, ma già con un aggancio con strutture LISPI per la parte d attività diurna. Tali nuovi indicatori sono desunti dalle prime analisi elaborate nell ambito di uno studio ad hoc sull invecchiamento delle persone con disabilità in Ticino e che sarà illustrato al punto In sintesi, la raccolta dei dati complementari del fabbisogno presenta la situazione aggiornata a fine 2014 concernente: utenti in lista d attesa per un posto in un Istituto o struttura finanziata LISPI, come pure presso le case con occupazione medicalizzate; posti liberi negli Istituti e strutture finanziate LISPI, come pure presso le case con occupazione medicalizzate; utenti invalidi minorenni in Istituti privati, in procinto di diventare maggiorenni; giovani che saranno dimessi dalle scuole speciali cantonali; pagina 54/112

55 persone con disabilità domiciliate in Ticino, collocate in Istituti fuori Cantone, come pure persone provenienti da altri Cantoni, ospiti di strutture ticinesi; uscite dagli Istituti e strutture finanziate LISPI a seguito di dimissioni, decessi o altri eventi; invecchiamento dell utenza presso gli Istituti e le strutture finanziate LISPI (e della cerchia familiare di sostegno); utenza seguita da Enti e Servizi esterni che potrebbe necessitare di un collocamento in una struttura finanziata LISPI nei prossimi anni (beneficiari del contributo cantonale per il mantenimento a domicilio); beneficiari di rendita intera d invalidità, con assegno grande invalido a domicilio. 6.1 Dati su liste d attesa in Istituti e strutture per invalidi a fine 2014 Dall entrata in funzione del Servizio d informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI, l Ufficio degli invalidi ha sospeso la regolare raccolta dei dati relativa alle persone in lista d attesa a livello di case con e senza occupazione, centri diurni e appartamenti protetti, poiché la situazione delle domande di collocamento in queste strutture e dei posti liberi è costantemente monitorata e conosciuta. Siccome il Servizio in questione non gestisce i collocamenti nei laboratori protetti, l informazione relativa a queste strutture risultava mancate. Pertanto, nel corso del mese di dicembre 2014, sono state inviate agli Enti interessati le liste per la raccolta dei dati sulle persone in lista d attesa per un posto in un laboratorio protetto, nonché per la segnalazione di eventuali posti liberi. La scheda per la raccolta delle informazioni presso i laboratori protetti è stata mantenuta invariata rispetto alle raccolte effettuate negli anni precedenti all entrata in funzione del Servizio e, come di consueto, gli Enti sono stati invitati a segnalare unicamente il nominativo di persone che sarebbero disposte ad occupare il posto presso il laboratorio protetto qualora questo si rendesse da subito disponibile (escludendo in questo modo eventuali segnalazioni preventive). Per quanto riguarda la discussione dei dati delle liste d attesa in provenienza dal Servizio d informazione e coordinamento delle richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI, come già evidenziato in precedenza, l introduzione di tale Servizio ha avuto come conseguenza una rilevante diminuzione delle liste di attesa presso le strutture che beneficiano del coordinamento delle ammissioni (case con occupazione, case senza occupazione, appartamenti protetti e centri diurni), grazie alla migliore conoscenza delle realtà istituzionali presenti sul territorio. A fine dicembre 2014 vi erano, infatti, 20 persone in lista d attesa per un collocamento 8. Inoltre, per 11 di queste persone si trattava di una richiesta puntuale di ricollocamento, poiché esse erano di fatto già collocate in una struttura abitativa LISPI e la richiesta era dettata dall avvicinarsi della maggiore età oppure orientata ad una presa in carico più adeguata di fronte al manifestarsi di nuovi bisogni. 8 A titolo di paragone, nell ambito della raccolta dati a fine 2010 per questo comparto presso gli Enti e servizi collocanti nell ambito dei lavori della precedente Pianificazione LISPI , il totale delle persone in lista d attesa per un collocamento era di ben 81 persone. pagina 55/112

56 Sempre a fine 2014, dai dati del Servizio vi erano solo 2 richieste di collocamento urgente, alle quali è stato possibile comunque rispondere nel corso dei mesi di gennaio e febbraio In aggiunta, 3 segnalazioni riguardavano richieste di collocamento a lungo termine (più di 3 anni). L informazione riguardante il tipo di collocamento (diurno, notturno, diurno e notturno) e la struttura LISPI richiesta, come pure il target delle persone in attesa di collocamento a fine 2014 presso il Servizio è presentata sinteticamente nella Tabella 17, riassuntiva di tutte le domande in sospeso. Sulla base a questi dati, si può affermare che a livello cantonale vi è un alto livello di risposta ai bisogni di presa in carico istituzionale nelle strutture abitative e presso i centri diurni LISPI. Per quanto attiene i dati desunti dai questionari per la rilevazione dei dati presso i laboratori protetti e delle relative liste di attesa con situazione a fine dicembre 2014, dopo eliminazione di doppie segnalazioni e delle richieste di persone già collocate che richiedono un posto in un altro laboratorio con le medesime caratteristiche, nel complesso si contavano 53 persone in lista. Sebbene il numero di persone in lista d attesa per un posto in laboratori protetti risulti altalenante, il dato registrato a fine 2014 è da ritenersi comunque più elevato rispetto a un passato recente 9. Tenuto ben presente l asimmetria che contraddistingue le modalità di raccolta dei dati sulle liste d attesa (ma vale anche per i posti liberi), da un lato un Servizio che garantisce centralmente un coordinamento e un costante monitoraggio delle richieste di collocamento nelle strutture LISPI per il comparto delle case e dei centri diurni, dall altro lato, una raccolta decentralizzata presso i singoli Enti che offrono posti di laboratorio protetto, la Tabella 17 che segue indica che in tutto il comparto degli Istituti e delle strutture finanziate in base alla LISPI dall Ufficio degli invalidi le persone in lista d attesa a fine 2014 erano complessivamente Il maggior numero di domande per un collocamento in una struttura LISPI riguarda una presa in carico esclusivamente diurna (56 casi, pari al 77% del totale delle persone in lista d attesa, con 9 richieste su 10 indirizzate verso un laboratorio protetto). Le altre richieste sono per una presa in carico esclusivamente notturna (11 casi, pari al 15%) e in seguito per una presa in carico diurna e notturna (6 casi, pari all 8%). La ventilazione delle liste d attesa in una struttura LISPI secondo il target della persona richiedente evidenzia che il maggior numero è rappresentato da persone con problemi psichici (41 persone, pari al 56% del totale). ll secondo gruppo target più numeroso riguarda le persone con andicap mentale (22 persone, pari al 30%), seguito dalle persone con un andicap fisico (8 persone, pari all 11%), mentre le richieste di collocamento per andicap sensoriale e da dipendenze assommano ambedue solo il 2% del totale delle persone in lista d attesa (2 persone). 9 Con riferimento alla raccolta dati compiuta presso i laboratori protetti a fine 2010, nell ambito dei lavori della precedente Pianificazione LISPI , il totale delle persone in lista d attesa per un collocamento era di 11 persone. 10 Per paragone, a fine 2010 risultavano in lista d attesa complessivamente 92 persone. pagina 56/112

57 Tabella 17: Persone in lista d attesa per tipologia di andicap e tipo di presa in carico (fine 2014) 1) Tipologia di andicap diurni notturni diurni & notturni Totale Case con occupazione fisico psichica mentale sensoriale 0 dipendenze 0 Totale cco Case senza occupazione fisico 1 1 psichica 0 mentale 4 4 sensoriale 0 dipendenze 0 Totale cso Appartamenti protetti fisico 0 psichica 1 1 mentale 0 sensoriale 0 dipendenze 0 Totale AP Centri diurni fisico 1 1 psichica 0 mentale 0 sensoriale 0 dipendenze 0 Totale CD Laboratori fisico 2 2 psichica mentale sensoriale 1 1 dipendenze 1 1 Totale laboratori fisico psichica mentale sensoriale dipendenze Totale Dati: UI, 2015 Totale case, centri diurni e laboratori 1) senza doppie segnalazioni, senza persone già collocate con richiesta di collocamento in strutture simili, senza richieste per Case medicalizzate e senza segnalazioni di giovani provenienti dalle scuole speciali. pagina 57/112

58 Un analisi della ripartizione regionale del totale delle domande in liste d attesa per un posto in una struttura per invalidi adulti LISPI a fine 2014 è presentata dalla Tabella 18. Tabella 18: Ripartizione regionale delle persone in liste d attesa (fine 2014) Domicilio del richiedente ubicazione istituto Sottoceneri Sopraceneri Totale Sottoceneri Sopraceneri Fuori Cantone Totale Dati: UI, 2015 La provenienza delle persone con richieste di un collocamento in un Istituto o struttura LISPI cantonale riguarda in quasi ugual misura sia il Sottoceneri (34 persone, 47%), sia il Sopraceneri (38 persone, 52%). Analizzando tuttavia le domande in lista d attesa e la regione di ubicazione della struttura LISPI richiesta, s intravvede una maggior pressione sulle strutture ubicate nel Sopraceneri (il 56% delle richieste totali è indirizzata verso questa regione, con anche 5 persone domiciliate nel Sottoceneri). Si tratta di una situazione rovesciata rispetto a quanto si era constatato nella precedente Pianificazione LISPI La Tabella 19 sintetizza invece la distribuzione del totale delle persone in lista d'attesa per fasce di età e tipologia di andicap a fine Tabella 19: Ripartizione delle persone in lista d attesa per fasce di età e tipologia di andicap (fine 2014) Fascia d'età Tipologia di andicap fisico psichico mentale sensoriale dipendenze in % < % % % % % % % % % % Totale in % 11% 56% 30% 1% 1% Totale Dati: UI, 2015 Dai dati della tabella presentata sopra si evince che il 25% (18 persone) delle richieste totali di collocamento in un Istituto o struttura per invalidi adulti LISPI a fine 2014 riguarda persone giovani, con un età compresa tra i 18 e i 24 anni (la pagina 58/112

59 percentuale aumenta al 30%, ossia 22 persone, se si considerano 4 persone in procinto di diventare maggiorenni). L altro grande gruppo è rappresentato dalla fascia di età tra i 35 e i 55 anni, che raggruppa complessivamente il 55% delle persone in lista d attesa. 6.2 Dati su posti liberi in Istituti e strutture per invalidi a fine 2014 Dai dati a conoscenza del Servizio d informazione e coordinamento per le richieste di collocamento nelle Istituzioni LISPI risultavano 15 posti liberi presso Istituti e strutture per invalidi adulti a fine 2014, come messo in evidenza dalla Tabella 20 riassuntiva. La maggior parte di questi posti liberi è concentrata presso l offerta di presa in carico relativa agli appartamenti protetti e dei centri diurni (10 posti), mentre per quanto riguarda le case con occupazione (3 posti liberi in regime di solo esternato, un solo posto per una presa in carico completa), come pure per le case senza occupazione (foyer, un solo posto libero), si evidenzia una sostanziale mancanza di posti liberi nelle varie strutture (se disponibili si tratta di una disponibilità di breve periodo o frizionale) 11. Accanto all informazione sulle persone in lista di attesa presso i laboratori protetti, gli Enti che offrono tale offerta hanno segnalato anche i posti liberi presso le loro strutture, che a fine 2014 totalizzavano 16 posti liberi. La maggior parte di tali posti riguardava posti in strutture per una presa in carico di persone con disabilità psichica (63% del totale). Ripetuto ancora una volta l asimmetria nella metodologia di raccolta dei dati sui posti liberi già segnalata in occasione della discussione sulle liste d attesa, la Tabella 20 di sintesi presenta la situazione dei posti liberi a fine 2014 per tutto il comparto degli Istituti e delle strutture finanziate in base alla LISPI dall Ufficio degli invalidi: a questo proposito si contavano in totale 31 posti liberi 12. Nell aggregato case, centri diurni e laboratori, quasi l 80% dei posti liberi si registrava per una presa in carico esclusivamente diurna (24 posti su 31 in totale), di questi i tre quarti (16 posti) risultavano presso laboratori protetti. Come già indicato, non vi sono praticamente posti liberi in case con occupazione per una presa in carico completa diurna e notturna dell utenza, mentre si segnalano in totale 6 posti liberi per una presa in carico esclusivamente notturna, tuttavia quasi tutti presso l offerta in appartamenti protetti. 11 Per la quantificazione dei posti liberi presso Istituti o strutture LISPI si è considerato un posto libero quando non vi è una segnalazione di possibile entrata concreta di un utente nell arco dei 3 mesi successivi alla data del rilevamento. 12 Tale dato sembrerebbe in aumento se paragonato con il dato usato nell ambito della Pianificazione LISPI (una decina di posti liberi in totale a fine 2010), tuttavia si situa attorno alla media storica di tutti i rilevamenti effettuati in precedenza. pagina 59/112

60 Tabella 20: Posti liberi in Istituti e strutture per tipologia di andicap e tipo di presa in carico (fine 2014) Tipologia di andicap diurni notturni diurni & notturni Totale Case con occupazione fisico 0 psichica 0 mentale sensoriale 0 dipendenze 0 Totale cco Case senza occupazione fisico 0 psichica 0 mentale 1 1 sensoriale 0 dipendenze 0 Totale cso Appartamenti protetti fisico 0 psichica 4 4 mentale 1 1 sensoriale 0 dipendenze 0 Totale AP Centri diurni fisico 2 2 psichica 0 mentale 3 3 sensoriale 0 dipendenze 0 Totale CD Laboratori fisico 2 2 psichica mentale 4 4 sensoriale 0 0 dipendenze 0 0 Totale laboratori Totale case, centri diurni e laboratori fisico psichica mentale sensoriale dipendenze Totale Dati: UI, 2015 pagina 60/112

61 Con riferimento al totale dei posti liberi nelle varie strutture, essi erano suddivisi a fine 2014 tra strutture destinate ad accogliere persone con un andicap psichico (45%) o mentale (42%). Qualche posto libero era a disposizione per persone con un andicap fisico (4 posti, pari al 13% del totale). Per quanto riguarda la ripartizione regionale dei posti liberi a fine 2014, essa si presenta piuttosto simile tra Sopraceneri e Sottoceneri, come illustrato dalla Tabella 21. Tabella 21: Ripartizione regionale dei posti liberi in istituti e strutture (fine 2014) Sopraceneri Regione Sottoceneri Totale Dati UI, in% 45% 55% 6.3 Dati su utenti minorenni di Istituti per invalidi privati, in procinto di diventare maggiorenni (anni ) Gli Istituti per invalidi minorenni ospitano utenti che, con il raggiungimento della maggiore età, dovranno essere ricollocati in strutture per adulti. Tabella 22: Minorenni accolti da Istituti per invalidi privati che diventeranno adulti nel periodo Per tipo di presa in carico Tipo di presa a carico Anno del passaggio alla maggiore età Totale ( ) solo diurna notturna diurna e notturna Totale (per anno) Dati: UI, Consuntivo 2014 La Tabella 22 indica che 10 utenti che avevano raggiunto la maggiore età negli anni risultavano ancora collocati (a fine 2014), per ragioni di opportunità e di presa in carico, presso strutture per minorenni. Questa soluzione è tuttavia temporanea e si suppone che essi richiedano un collocamento presso un Istituto per invalidi adulti (o nel settore adulti dell Istituto che già li prende in carico). Si può quindi affermare che già nel 2015 un totale di 23 giovani necessitavano di essere dimessi dai rispettivi Istituti per minorenni: per 7 di loro con un bisogno di presa in carico diurno e notturno; per 15 solo diurno; un utente una presa in carico solo notturna. Con l aggiunta dei neo-maggiorenni visti sopra, nel periodo considerato per la Pianificazione LISPI (2015) , un totale di 64 giovani raggiungerà la maggiore età: 25 con un bisogno di ricollocamento diurno e notturno; 38 solo diurno e 1 utente solo notturno. La Tabella 23 rileva come siano soprattutto i giovani con un andicap mentale (45, pari al 70% del totale) che richiederanno una struttura protetta LISPI, seguiti da 11 giovani con andicap fisico e 8 con andicap psichico. pagina 61/112

62 Tabella 23: Minorenni accolti da Istituti per invalidi privati che diventeranno adulti nel periodo Per tipologia di andicap Tipologia di andicap Anno del passaggio alla maggiore età Totale ( ) fisico psichica mentale sensoriale dipendenze Totale (per anno) Dati: UI, Consuntivo 2014 Gli utenti minorenni di strutture private che dispongono anche di settori per adulti (Provvida Madre, OTAF e Istituto San Pietro Canisio) effettueranno in buona parte un passaggio interno. Questa situazione riguarda soprattutto il caso dei giovani domiciliati nel Sottoceneri che, con ogni probabilità, continueranno ad essere accolti dagli attuali Istituti. 6.4 Dati in provenienza dalle Scuole speciali cantonali (anni ) A partire dal 2009, le scuole speciali cantonali forniscono regolarmente i dati sulle previsioni di dimissione di allievi, con l indicazione del tipo di struttura verso la quale saranno indirizzati (laboratorio o centro diurno). Data la natura della scuola speciale (solo diurna), per tutte le segnalazioni è proposta la continuità del modello di presa in carico attraverso la ricerca di accoglienza o di accompagnamento unicamente diurno. Per parte di questi giovani, che generalmente hanno un grado di dipendenza minore rispetto a quelli accolti dalle scuole private, si auspica, dopo la formazione biennale o grazie al ciclo di orientamento, un inserimento lavorativo non protetto. Per questo motivo nei dati della Tabella 24 si è scelto di prendere in considerazione esclusivamente gli allievi con problemi di andicap medio-gravi 13. Il gruppo target di appartenenza dei giovani dimessi dalle scuole speciali è prevalentemente legato all andicap mentale, limitatamente all andicap fisico. 13 Dal contingente segnalato dalle scuole speciali pubbliche sono esclusi i giovani con grado di dipendenza definito medio-leggero. pagina 62/112

63 Tabella 24: Minorenni accolti da scuole speciali che diventeranno adulti nel periodo Per regione e necessità di struttura Tipo di presa a carico Anno del passaggio alla maggiore età Totale ( ) Sottoceneri Centri diurni Laboratori Sopraceneri Centri diurni Laboratori Totale (per anno) Centri diurni Laboratori Dati: UPS, 2015 Dai dati raccolti presso le scuole speciali ad inizio 2015, con un affinamento nel corso dell anno, si prevedeva la dimissione nel corso del 2015 di 8 allievi nel Sottoceneri e di 10 allievi nel Sopraceneri. Complessivamente, entro il 2018 si prevede che 93 giovani saranno dimessi dalla scuole speciali cantonali ed indirizzati verso una struttura per invalidi adulti (57 nel Sopraceneri e 36 nel Sottoceneri). Per 85 di loro (90%) si cercherà verosimilmente un collocamento in un laboratorio protetto, mentre per 8 di essi occorrerà trovare un posto in un centro diurno. 6.5 Collocamenti di utenti invalidi fuori Cantone e utenti di altri Cantoni in Istituti ticinesi Già prima dell entrata in vigore, ad inizio del 2008, della Nuova impostazione della perequazione finanziaria e dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC), i Cantoni svizzeri avevano sottoscritto una Convenzione 14 allo scopo di regolamentare le procedure per il soggiorno di loro utenti in Istituti ubicati fuori dal Cantone di domicilio. I Cantoni che sottoscrivono tale Convenzione, tra i cui firmatari figura anche il Ticino, collaborano in tutti e quattro i settori previsti dalla CIIS (protezione dei minorenni, invalidi adulti, andicap da dipendenze, formazione scolastica speciale), si scambiano informazioni in merito alla presa in carico, alle proprie esperienze ed ai risultati raggiunti, armonizzano e sostengono la qualità dell offerta. La presa in carico dei costi da parte del Cantone di domicilio è assicurata mediante la sottoscrizione di una garanzia di presa in carico finanziaria (GPCF). Con l avvento della NPC, gli utenti di un Cantone già residenti in una struttura fuori Cantone prima del 2008 rimangono, in regola generale, di competenza del Cantone di origine a 14 Convenzione intercantonale relativa agli istituti sociali CIIS, del (stato ). pagina 63/112

64 tempo indeterminato, in particolare per i collocamenti residenziali, molti dei quali in corso da moltissimi anni Utenti invalidi domiciliati in Ticino, con collocamenti fuori Cantone, utenti di altri Cantoni collocati in Istituti ticinesi Dall analisi effettuata, il numero di persone domiciliate in Ticino che sono state collocate o sono tutt ora collocate in Istituti fuori Cantone non è cambiato in maniera importante nel periodo , con una media che si assesta da anni attorno ai 25 collocamenti annui (la stessa media si era già registrata nei quattro anni precedenti). Tabella 25: Utenti invalidi ticinesi fuori Cantone e di altri Cantoni collocati in Ticino ( ) media Ospiti ticinesi fuori Cantone Ospiti di altri cantoni collocati in Ticino Dati: UI, 2015 Tra le persone che soggiornano fuori Cantone, si contano una quindicina di utenti che sono collocati in Istituti della Svizzera tedesca e romanda da lungo tempo (per alcuni di loro il soggiorno ha avuto inizio negli anni 70). Per queste persone un rientro in Ticino non sembra né auspicabile, né opportuno, ragione per la quale non sono conteggiati nell eventuale fabbisogno di nuovi posti da creare in seno agli Istituti ticinesi. Altri collocamenti fuori Cantone, più recenti, riguardano persone con problematiche prevalentemente psichiatriche che sono già state ospitate in una o più strutture ticinesi. Spesso questi collocamenti non hanno una lunga durata. Si assiste in ogni modo ad un certo ricambio, poiché le richieste provenienti da cliniche e tutori sono abbastanza frequenti. Nell ambito della presa in carico di persone con andicap psichico esse si indirizzano prevalentemente al Gruppo abitativo gestito dal Servizio Psychiatrische Dienste del Canton Grigioni a Roveredo Grigioni. Anche per questa utenza non sembra necessario pensare ad un potenziamento di posti in Ticino, poiché la maggior parte è già stata ospitata in strutture cantonali. L allontanamento dal contesto territoriale fa parte, spesso, delle misure terapeutiche. In ogni caso, al momento della presentazione di richieste per collocamenti fuori Cantone, l Ufficio degli invalidi verifica in modo approfondito se non sussista un alternativa di presa in carico presso un Istituto LISPI del Cantone. Qualora il collocamento fuori Cantone dovesse essere ritenuto in ultima ratio opportuno, l Ufficio autorizza tale collocamento tramite la sottoscrizione della relativa GPCF, che è sempre per i nuovi casi a carattere determinato (un anno e mezzo o due, 15 Solo persone maggiorenni; non figurano gli ospiti provenienti da altri Cantoni collocati in strutture ubicate in Ticino, autorizzate all esercizio, ma non riconosciute al finanziamento pubblico e i cui posti non figurano nella Pianificazione LISPI. Queste strutture, sempre se figurano nella lista degli Istituti CIIS e per quanto riguarda il settore riservato alle persone adulte, accolgono esclusivamente utenti di lingua tedesca (es. Fattoria Gerbione a Tenero) e la retta è posta a carico dei Cantoni di provenienza degli utenti. L Ufficio degli invalidi, in qualità di Ufficio di collegamento CIIS, provvede anche in questi casi a far sottoscrivere dai rispettivi Cantoni di domicilio una debita GPCF. pagina 64/112

65 eventualmente rinnovabile). A norma di Legge, i collocamenti di persone adulte invalide di origine ticinese in un Istituto riconosciuto in un altro Cantone devono sempre essere autorizzati preventivamente dall Ufficio degli invalidi (art. 40 del Regolamento LISPI) e la domanda di GPCF deve essere sottoposta dal Cantone sede della struttura al Canton Ticino prima dell effettiva concretizzazione del collocamento in Istituto (art. 26 CIIS). Si segnala, tuttavia, in alcune recenti occasioni e in particolare collocamenti concernenti Cantoni della Svizzera tedesca, un mancato rispetto dell art. 26 CIIS e la non piena consapevolezza della portata o della conoscenza dell art. 40 R-LISPI riguardante l autorizzazione preventiva dell Ufficio degli invalidi, questo anche in seno a Servizi ed Enti della rete socio-sanitaria ticinese. L ufficio veglierà a che questa informazione sia maggiormente conosciuta e rispettata in futuro. D altro canto, il Ticino ospita da sempre nei propri Istituti un discreto numero di utenti provenienti da altri Cantoni, che negli ultimi anni si è attestato sulle 60 persone. Storicamente, il maggior numero di persone proviene dal Cantone dei Grigioni, circa la metà di tutti gli ospiti Confederati in Ticino, sia per ragioni di prossimità, ma soprattutto per ragioni linguistiche. Molti di loro sono ospitati in internato in Case con occupazione ticinesi da molti anni (Madonna di Re, OTAF, Istituto Provvida Madre, Istituto Miralago, Istituto Don Orione, ecc.). Essi sono stati collocati in giovane o giovanissima età ed è presumibile che l Istituto rimarrà la loro casa anche in età avanzata. Accanto a queste persone, un altro gruppo di persone frequentano invece i laboratori protetti ticinesi, con il più delle volte una presa in carico notturna in un foyer (es. Fondazione Diamante, OTAF). Questi ospiti sono generalmente stati ammessi in anni più recenti e, come spesso avviene per la popolazione che frequenta queste strutture, si osserva un certo ricambio nel corso degli anni. Vi è infine un terzo consistente gruppo, rappresentato dagli utenti degli Istituti La Motta a Brissago e dall Istituto San Nicolao di Treggia. Fino ad una ventina di anni fa, queste strutture accoglievano esclusivamente ospiti provenienti dalla Svizzera tedesca. Attualmente, oltre la metà della loro utenza è di origine ticinese, ma complessivamente vi sono ancora 24 persone provenienti da diversi Cantoni della Svizzera tedesca (soprattutto da Zurigo e Basilea, ma anche Lucerna, Berna, Argovia, San Gallo). Anche queste persone vivono nei rispettivi Istituti da lungo tempo e un loro trasferimento non è ipotizzabile. Nel corso degli anni si registra comunque una leggera tendenza alla diminuzione del numero di persone provenienti da altri Cantoni ospiti di strutture ticinesi. Questa tendenza è, in parte, dovuta a un mancato ricambio di ospiti Confederati in Ticino presso alcuni Istituti quali La Motta e San Nicolao a forte componente svizzero tedesca, ma anche all avvenuta assegnazione di posti lasciati vacanti presso questi medesimi Istituti a beneficio di persone domiciliate in Ticino. È una prassi che l Ufficio intende mantenere anche nei prossimi anni Aspetti finanziari e pianificatori Dai numeri evidenziati sopra, con più del doppio di utenti Confederati ospitati in Ticino rispetto agli utenti di origine ticinese collocati fuori Cantone, la bilancia finanziaria dei collocamenti intercantonali è in favore del Ticino. Tuttavia, benché il numero di utenti ticinesi fuori Cantone sia piuttosto stabile nel corso degli anni, si è assistito dal 2011 al 2014 a un aumento dei versamenti pagina 65/112

66 dell Ufficio degli invalidi per questi collocamenti, da ca. 1.9 Mio nel 2011 a più di 2.2 Mio conteggiati nel Consuntivo 2014 (ultimo disponibile), in costante crescita (esclusi eventuali versamenti da parte del settore PC AI o AVS per la copertura del fabbisogno derivante dalle rette a carico degli utenti stessi). Tale spesa è esogena e non controllabile da parte del Cantone Ticino, poiché le rette sono definite dai Cantoni sede degli Istituti, ed è presumibile sia in crescita nei prossimi anni. In conclusione e per i bisogni della presente pianificazione, il numero relativamente stabile di persone collocate fuori Cantone e di quelle ospitate in Istituti ticinesi porta a concludere che verosimilmente non vi saranno grossi cambiamenti a breve, ossia numerosi nuovi collocamenti di utenti ticinesi in altri Cantoni 16 oppure dimissioni consistenti da parte di ospiti di altri Cantoni nelle strutture ticinesi. Per queste ragioni, come d altronde effettuato nelle precedenti Pianificazioni settoriali LISPI, tale indicatore complementare della domanda non è ritenuto nella ricapitolazione del fabbisogno posti LISPI (2015) (vedi Tabella 31). 6.6 Uscite da Istituti e strutture LISPI a causa di dimissioni, decessi o altri eventi (anno 2014) Anche in occasione della presente pianificazione si è deciso di approfondire il tema delle dimissioni dalle strutture che accolgono persone con disabilità, analizzando i dati di tutti gli istituti LISPI a Consuntivo Si ricorda che per l anno 2014 i posti riconosciuti nei diversi tipi di Istituti e strutture finanziate tramite la LISPI erano Dai dati forniti dagli Enti, è risultato che nel corso dell anno 2014 sono state 357 le persone dimesse. Parte di queste uscite da Istituto o dalle strutture non sono state considerate ai fini della costruzione dell indicatore complementare d uscita, perché di fatto non liberano un posto che può essere messo a disposizione di altre persone che cercano un collocamento in una struttura. Si tratta in particolare: di posti lasciati liberi da utenti che hanno effettuato dei periodi di prova o degli stage orientativi; di dimissioni da Istituti che accolgono una casistica specifica, con un elevato turn-over e che non hanno una lista di attesa (quale ad esempio il Centro di riabilitazione di Cagiallo, gestito dalla Fondazione STCA-Ingrado, il Bar Centro Sociale, gestito dalla Fondazione Sirio, ecc.); di utenti dimessi da un Ente LISPI e che sono stati ricollocati in un altra struttura finanziata dalla LISPI. Dall indagine è risultato che i posti effettivamente lasciati a disposizione per delle nuove ammissioni nel corso del 2014 sono stati 85, in ragione di: 49 posti liberati presso strutture con una presa in carico solo diurna (in prevalenza posti in laboratori protetti a seguito di rientri a domicilio, ma anche grazie ad inserimenti lavorativi 16 Soluzione del resto non auspicata dall Ufficio degli invalidi e che non risponderebbe ai principi enunciati dalla LISPI. pagina 66/112

67 esterni); 30 posti con una presa in carico diurna e notturna e 6 posti con una presa in carico esclusivamente notturna (case senza occupazione). La maggior parte dei posti effettivamente disponibili per nuove ammissioni nel 2014 era legata alle tipologie di andicap psichico, prevalentemente in strutture diurne: 38 posti (ossia il 45% del totale, di cui 29 in laboratori). Ulteriori 22 posti si sono resi disponibili per persone con un andicap mentale (pari al 26% del totale, di cui 13 per una presa in carico esclusivamente diurna), mentre per i restanti posti si trattava quasi esclusivamente di posti per andicap fisico (20 posti pari al 24%, di cui 13 per una presa in carico diurna e notturna). Tabella 26: Dimissioni di ospiti da Istituti e strutture LISPI per tipo di presa in carico e tipologia di andicap - Anno 2014 Tipo di presa in carico Tipologia di andicap fisico psichica mentale sensoriale dipendenze Totale Dati: UI, Consuntivo 2014 Anno 2014 diurni notturni diurni & notturni Totale Le dimissioni possono essere catalogate secondo i seguenti motivi: persone che decidono di interrompere la frequenza di un centro diurno, di un laboratorio o di una casa con o senza occupazione per rimanere al proprio domicilio; persone che dai laboratori vengono integrate in aziende esterne; decessi (16 casi nel 2014); persone trasferite in Istituti per anziani in seguito al raggiungimento dell età AVS o per il peggioramento delle proprie condizioni di salute (5 casi nel 2014); persone ricoverate in altre strutture sanitarie con l aspettativa di rientro nella struttura di provenienza o in una maggiormente idonea all evoluzione del proprio stato di salute (queste situazioni riguardano prevalentemente persone con disagio psichiatrico, che vengono temporaneamente trasferite in strutture acute o postacute); persone trasferite fuori Cantone; uscite per integrazione abitativa; persone collocate in strutture private (pensioni), in attesa di un collocamento adeguato in una struttura non finanziata dalla LISPI; persone che abbandonano l attività di laboratorio perché hanno raggiunto l età del pensionamento o per abbandono spontaneo. pagina 67/112

68 Dal confronto dei dati con quelli raccolti nel 2010, due aspetti colpiscono in modo particolare: il primo riguarda il numero di decessi, che sembrerebbe superiore alla media (anche se una statistica in questo ambito non viene raccolta annualmente, erano stati registrati 9 decessi nell anno 2010, base dell indicatore per le uscite dell ultima Pianificazione); il secondo si riferisce all importante numero di posti di presa in carico diurna e notturna che si è liberato nelle case con occupazione, soprattutto nel settore dell andicap fisico. Anche in questo caso, il dato sembrerebbe superiore a quanto si registra in media annualmente. Ne consegue che il numero di posti che si sono liberati potrebbe essere leggermente sopravvalutato rispetto al passato. Sulla scorta dell analisi condotta sui dati di Consuntivo 2014, i risultati descritti nella Tabella 26 saranno utilizzati quale indicatore complementare per la stima del fabbisogno totale di posti per il periodo di Pianificazione (2015) Si suppone una certa stabilità delle tendenze descritte dall analisi effettuata sull anno Tuttavia, in considerazione di quanto evidenziato nel paragrafo precedente, in particolare per il dato riguardante una eventuale mortalità superiore alla media, si ipotizzerà per gli anni dal 2016 al 2018 una leggera correzione del dato dei decessi. Il fabbisogno di posti sarà dunque corretto con riferimento all indicatore complementare per le uscite da Istituti e strutture per invalidi nell ordine di 81 posti ogni anno (invece di 85). pagina 68/112

69 6.7 Invecchiamento delle persone con disabilità (e dei loro famigliari) L invecchiamento delle persone con disabilità s inserisce nel più ampio processo che si riscontra presso tutta la popolazione, con un aumento generalizzato dell aspettativa di vita, delle cui conseguenze si dibatte con regolarità. In generale, il fenomeno dell invecchiamento è comunemente descritto come una perdita di funzioni e un aumento della fragilità. Nelle persone con disabilità tale perdita avviene su funzioni già anteriormente più fragili ed è caratterizzata da una multidimensionalità (risvolti sanitari, socio-educativi, psicologici, famigliari e sociali, infrastrutturali, economici, ecc.) che richiede una riflessione approfondita, comune e condivisa, alfine di trovare le risposte migliori per quanto riguarda il loro benessere e il loro accompagnamento. Nel Rapporto di Pianificazione LISPI , l invecchiamento delle persone con disabilità era già stato tematizzato, e una prima analisi della popolazione accolta negli Istituti e nelle strutture finanziati LISPI, in particolare rispetto all età media dell utenza presa in carico presso le differenti tipologie di strutture (con dati amministrativi in possesso dell Ufficio degli invalidi), era già stata compiuta. Si erano pure enumerate alcune esperienze già avviate a livello di singoli Enti nell affrontare il fenomeno dell invecchiamento dell utenza. In Ticino, infatti, da alcuni anni le diverse Istituzioni LISPI hanno elaborato singolarmente risposte al fenomeno dell invecchiamento, ognuna nel rispetto dell unicità dell utenza e fedeli ai propri principi, generando esperienze diversificate. Da diverso tempo, in seno al settore della disabilità si chiedeva una riflessione più ampia, condivisa, condotta congiuntamente ed istituzionalmente con l Ufficio degli invalidi, alfine di condividere una unità d intenti e di visione nell accompagnamento specifico delle persone con disabilità che invecchiano. Tale bisogno è stato recepito ed è stato creato un gruppo operativo ad hoc da parte dell Ufficio degli invalidi nell autunno del 2013 (GO7 Invecchiamento ). Il gruppo ha in seguito dato mandato per l avvio di uno studio specifico sul fenomeno a livello cantonale Il Gruppo operativo Invecchiamento (GO7) dell Ufficio degli invalidi Il Gruppo Operativo Invecchiamento (GO7 Invecchiamento ) attivato nell autunno del 2013 è composto da diverse persone che rappresentano a livello cantonale sia il settore della disabilità (funzionari dell Ufficio degli invalidi, direttori di Istituti LISPI, in rappresentanza anche dell Associazione Ticinese degli Istituti sociali ATIS), sia il settore dell anzianità (funzionari dell Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio, Direttori di Casa per anziani), avvalendosi anche della preziosa consulenza di un geriatra e primario con grande esperienza clinica nell ambito della disabilità. Il coinvolgimento di diversi attori che si occupano del fenomeno invecchiamento è fondamentale, dato l approccio multidisciplinare e intersettoriale che il tema richiede. Il GO7 Invecchiamento, riunitosi più volte dalla sua creazione, ha un carattere permanente e ambisce, da un lato, a una riflessione a lungo termine e a più ampio respiro sul tema invecchiamento nel settore della disabilità, dall altro lato, a fornire nel breve/medio termine delle prime risposte e indicazioni operative concrete, condivise e specifiche al fenomeno in atto. pagina 69/112

70 6.7.2 Studio Invecchiamento delle persone con disabilità nel Cantone Ticino Nel corso del 2014, a seguito dei lavori e delle riflessioni in seno al GO7, emerge chiaramente la necessità di una prima fotografia a livello cantonale della situazione relativa all invecchiamento delle persone con disabilità, allo scopo di definire un punto di partenza comune e condiviso. Tale studio risulta infatti indispensabile per una definizione precisa del fenomeno invecchiamento nel settore della disabilità; per una sua quantificazione e la possibile evoluzione; per la condivisione delle risposte e delle esperienze già messe in campo; per l individuazione delle sfide che ci attendono. Tale documento, oltre a fondare i prossimi lavori in seno al GO7, dovrà dare un impulso importante nell orientamento della risposta a livello cantonale. Questo primo studio potrebbe, inoltre, rappresentare una prima tappa di uno studio longitudinale sulle traiettorie di vita delle persone con disabilità anziane. Il GO7 ha deciso di affidarsi ad un ente esterno per questo lavoro di ricerca, individuando il partner ideale, per la sua competenza specifica, nel nuovo Centro di competenza anziani (CCA) in seno al Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale (DEASS) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI). Il mandato di ricerca con SUPSI-CCA è stato in seguito formalizzato ad inizio 2015 e lo studio è in fase di finalizzazione, con una preventivata conclusione nel corso della primavera Cionondimeno e per i bisogni della Pianificazione LISPI (2015) , delle analisi quantitative effettuate nell ambito del mandato descritto sono state estrapolate e sono presentate di seguito Invecchiamento utenza nelle strutture finanziate dalla LISPI (e della cerchia familiare di sostegno) Nell economia dei lavori del presente Rapporto di Pianificazione LISPI (2015) , il tema dell invecchiamento delle persone con disabilità (e della cerchia famigliare di sostegno) riveste un ruolo centrale. Infatti, per la prima volta si cercherà, tramite l analisi della strutturazione anagrafica, della situazione abitativa, rispettivamente occupazionale/lavorativa dell utenza presa in carico presso gli Istituti e le strutture finanziati LISPI, ma pure con l integrazione d altre informazioni, d identificare e proporre dei nuovi indicatori complementari, atti a stimare il potenziale fabbisogno di presa in carico nei prossimi anni presso le differenti strutture, in particolar modo per quanto attiene il fabbisogno di posti residenziali in ambito LISPI. Con riferimento ai lavori della parte epidemiologica/quantitativa condotta per il citato studio, basati sui dati amministrativi desunti dalle banche dati dell Ufficio degli invalidi 18, una prima analisi ci permette di comparare la struttura percentuale per 17 Lo studio SUPSI-CCA L invecchiamento delle persone con disabilità Stato dell arte e analisi della situazione nel Cantone Ticino prevede le seguenti grandi parti: una revisione della letteratura scientifica e della documentazione ufficiale disponibile, con l enumerazione dei bisogni e delle sfide collegate; un analisi demografica/epidemiologica e di quantificazione a livello cantonale, con la possibile evoluzione futura; una raccolta e descrizione delle esperienze più significative in corso in questo ambito in Ticino; una sintesi ragionata con l enumerazione di proposte di risposta e raccomandazioni. 18 Il set di dati amministrativi relativi agli ospiti adulti delle strutture per invalidi LISPI finanziate dall Ufficio degli invalidi per l anno 2013 (Consuntivo finale 2013), dopo rielaborazione e validazione dei dati da parte del CCA- pagina 70/112

71 fasce d età, dai 20 ai 90 anni, dell universo della popolazione residente permanente ticinese totale, rispetto all universo della popolazione presa in carico presso le strutture finanziate LISPI per l anno 2013, come evidenziato dalla seguente Figura 9. Figura 9: Strutturazione anagrafica per fasce d età dell utenza degli Istituti e delle strutture per invalidi adulti LISPI, rispetto alla popolazione residente - Ticino Anno 2013 Fonte: STATPOP, UST; Ufficio degli invalidi (C2013) Elaborazione: SUPSI-DEASS (CCA) La prima considerazione indica che la ripartizione per fasce d età della popolazione residente permanente totale e della popolazione di persone con disabilità prese in carico dalle strutture LISPI (anno di riferimento 2013) è piuttosto simile dai 20 fino ai 55/60 anni (con tassi percentuali comunque superiori per ogni fascia di età dell utenza LISPI rispetto alla popolazione residente). Dai 60 anni in poi, vi è invece un sostanziale cambiamento della struttura anagrafica delle due popolazioni, con sempre meno persone accolte presso Istituti e strutture LISPI (pochissime oltre i 75 anni) e con invece ancora una forte componente anagrafica delle classi d età ultrasessantenni per quanto riguarda la popolazione residente permanente totale. L osservazione di questo grafico impone in ogni caso alcune considerazioni. Da una parte, la struttura anagrafica abbastanza simile tra popolazione delle strutture LISPI e quella della popolazione residente, perlomeno fino alla soglia dei 55/60 anni, è con ogni probabilità connessa ai guadagni molto importanti in termini di aspettativa di vita della popolazione con disabilità riscontrati negli ultimi decenni, parallelamente agli aumenti registrati per la popolazione in generale. In seguito, l osservazione di una mortalità più elevata che sembrerebbe toccare l utenza delle strutture LISPI in concomitanza di una soglia d età abbastanza ben definita. Tuttavia, per persone con delle disabilità meno gravi e con un buon grado d autonomia, per esempio utenti che frequentano esclusivamente un offerta diurna quale un laboratorio protetto e che terminano per ragioni di età tale attività (pensionamento attorno o poco dopo i 60 anni), potrebbero anche non comparire nei dati riguardanti le strutture LISPI. SUPSI, ha portato alla definizione di un universo di 1'814 persone prese in carico nell anno sotto rivista (un utente può essere conteggiato in due strutture). pagina 71/112

72 Un osservazione più dettagliata della strutturazione per fasce d età dell utenza presa in carico dalle strutture finanziate LISPI nel 2013 ci indica che il 30.7% degli utenti (556 utenti su un totale di 1'814) ha un età superiore ai 50 anni, mentre ca. il 4% (71 persone) ha più di 65 anni. Rispetto alla popolazione residente permanente ticinese, tali percentuali sono del 41.5%, rispettivamente del 21.3%. Come già osservato dalle prime analisi condotte nell ambito della Pianificazione LISPI , la tipologia di struttura LISPI e il relativo tipo di presa in carico, in particolare residenziale, caratterizza in modo importante la distribuzione quantitativa per fascia di età dell utenza, come è esemplificato dalla Figura 10 e dalla Figura 11 sottostanti. Figura 10: Strutturazione anagrafica per fasce d età dell utenza delle strutture per invalidi adulti LISPI - Ticino Anno 2013 (strutture residenziali) Nel 2013, nell ambito di una presa in carico di tipo residenziale, la percentuale più alta di persone con disabilità ultracinquantenni si registra nel comparto delle case con occupazione medicalizzate (58%, 29 persone), rivolte in particolare all utenza con andicap fisico acquisito. Il comparto delle case con occupazione registra un tasso percentuale dell utenza ultracinquantenne di ca. il 40% (202 persone, 35 delle quali oltre i 65 anni). Segue il comparto delle case con occupazione (39.3%, 44 persone). Il comparto degli appartamenti protetti, come pure gli utenti seguiti da un servizio di sostegno abitativo, presenta un utenza nettamente più giovane: nell insieme gli utenti ultracinquantenni sono solo ca. il 20% del totale (meno di una ventina di persone). Le strutture ed i servizi tipicamente collegati ad una presa in carico diurna (centri diurni, laboratori protetti e servizi d inserimento lavorativo), conoscono una casistica più giovane rispetto alla strutture residenziali: la percentuale di persone ultracinquantenni è ca. del 25% (263 persone). Tuttavia, il comparto dei centri diurni registra una percentuale di utenti ultracinquantenni che è comparabile alle case con o senza occupazione (40%, 44 persone). Per i laboratori protetti la percentuale è pagina 72/112

73 molto più bassa (24.5%, 210 utenti, dei quali una quindicina con più di 65 anni). Presso i laboratori ca. il 50% degli utenti ha meno di 40 anni (426 persone). Figura 11: Strutturazione anagrafica per fasce d età dell utenza delle strutture per invalidi adulti - Ticino Anno 2013 (strutture diurne) Dai dati presentati alcune considerazioni possono ancora essere effettuate. Da una parte, a livello di strutture residenziali quasi 300 persone accolte avevano nel 2013 più di 50 anni, di queste poco più di un centinaio avevano più di 60 anni, mentre una cinquantina erano gli ultrasessantacinquenni. Da una proiezione diretta di questi dati per gli orizzonti temporali di fine 2018 e fine 2023 e considerando le coorte che precedono, senza eventi esterni o cambiamenti, si tratterebbe di un raddoppio del numero di persone con più di 65 anni per l orizzonte 2018, con un nuovo raddoppio del loro numero per l orizzonte Per la maggioranza di queste persone, si pensa alle persone ospiti di case con occupazione, non è prevista una dimissione forzata al momento del raggiungimento dell età AVS, per esempio un trasferimento verso una casa per anziani a seguito dell aggravarsi della loro situazione e di un fabbisogno accresciuto di cure mediche, ma si ipotizza che possano rimanere in quella che è stata la loro casa per molti anni. Per altre persone, più di una quarantina oltre i 50 anni accolte dal comparto delle case senza occupazione (foyer), si dovrà con ogni probabilità iniziare a valutare una soluzione abitativa maggiormente idonea (trasferimento verso una casa con occupazione o altre risposte differenziate). Anche a livello di strutture diurne 263 persone prese in carico avevano nel 2013 più di 50 anni (più di 200 presso laboratori protetti, più di 40 presso i centri diurni), di queste una sessantina avevano più di 60 anni, una ventina più di 65 anni. Sempre effettuando una proiezione diretta di questi dati e considerando le coorte che precedono ( ceteris paribus ), si tratterebbe di quasi una triplicazione del numero di persone con più di 65 anni per l orizzonte 2018, di un ulteriore raddoppio per l orizzonte pagina 73/112

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