RAPPORTO DI EVENTO. 26 Settembre 2006

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1 Regione Marche Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile CENTRO FUNZIONALE PER LA METEOROLOGIA, L'IDROLOGIA E LA SISMOLOGIA RAPPORTO DI EVENTO 26 Settembre 2006

2 A cura del Centro Funzionale per la Meteorologia, l'idrologia e la Sismologia Direttore: Dott. Geol. Maurizio Ferretti Redattori: M. Amici, F. Boccanera, F. Iocca, S. Soa - Area Meteorologica G. Candelaresi, M. Giordano, V. Giordano, F. Sini, G. Speranza, M. Tedeschini - Area Idrogeologica L. Abeti, P. Melonaro, G. Pierni - Area Informatica M. Sebastianelli - Area Tecnica Si ringrazia: la Sala Operativa Unicata Permanente della Protezione Civile per le segnalazioni dei danni riportati in corso di evento. Si autorizza la riproduzione di testi e dati indicando la fonte Centro Funzionale per la Meteorologia, l'idrologia e la Sismologia Via Cameranense n.1, Passo Varano - Ancona Tel. 071/ / centrofunzionale@regione.marche.it

3 PREMESSA Dalle prime ore del 26 settembre 2006 la regione è stata colpita da precipitazioni intense e di breve durata che hanno provocato la tracimazione di fossi e canali, l'allagamento di vaste aree della regione, in particolare nella zona costiera centro-settentrionale, e smottamenti diusi. Di seguito verrà descritto l'evento in dettaglio, analizzando il fenomeno meteorologico e i correlati eetti al suolo.

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5 Indice Situazione meteorologica 1 Pluviometria 7 Precipitazioni antecedenti Precipitazioni in corso di evento Eetti al suolo 23 Documentazione fotograca Gestione dell'allerta 43 ALLEGATI Rassegna Stampa

6 Situazione meteorologica Da domenica 24 settembre un promontorio anticiclonico di origine africana con asse centrato sull'italia meridionale, inizia a cedere ritirandosi e spostando il suo asse verso levante. Ciò consente ad una saccatura atlantica (g.1) di approfondirsi sul Golfo del Leone e di entrare nel Mediterraneo durante le prime ore di lunedi 25, quando al suolo (g.2) è presente un mimino barico di 1007 hpa a nord delle isole Baleari ed un fronte freddo ad ovest della Sardegna. Tale struttura è poi evoluta rapidamente (g.3) portando il suo minimo, ora di 1004 hpa, sul Tirreno centrale alle 00 UTC del 26 ed acquistando nuovo vigore grazie alla chiusura in quota (g.4) di una cut-o con minimo di geopotenziale di 5600 m, che poi risulterà quasi stazionaria per le successive 24 ore. Sulle Marche dal pomeriggio del 25 iniziano le prime deboli precipitazioni nelle zone interne, in estensione al resto del territorio, dovute al passaggio della struttura frontale. Nel corso della notte tra il lunedi' 25 e martedi' 26 sulla nostra regione predominano i ussi dai quadranti orientali che contribuiscono a dare ai fenomeni in corso prevalente carattere di rovescio o temporale con intensità anche forte e più frequenti sulla fascia costiera. La stazionarietà del vortice sull'italia meridionale (g.5), manterrà tale situazione per tutta la giornata di martedi' dando luogo ai fenomeni più intensi nella prima parte della giornata. 1

7 5840 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B N 5760 L H L 50 N L L N W Satellite First Infrared Band Monday 25 September UTC 20 W 0 20 E 40 E 0 20 E 40 E Figura 1: Analisi del geopotenziale a 500 hpa alle 12 UTC del 25/09/2006

8 B-3 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 2: Analisi della pressione al suolo e sistemi frontali alle 00 UTC del 25/09/2006

9 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-4 Figura 3: Analisi della pressione al suolo e sistemi frontali alle 00 UTC del 26/09/2006

10 5680 B-5 Rapporto di evento - 26 Settembre N H L L N L N H W Satellite First Infrared Band Tuesday 26 September UTC 20 W 0 20 E 40 E 0 20 E 40 E Figura 4: Analisi del geopotenziale a 500 hpa e MSG-2 canale IR 10.8 delle 00 UTC del 26/09/2006

11 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B N H N L L N W Satellite First Infrared Band Tuesday 26 September UTC 20 W 0 20 E 40 E 0 20 E 40 E Figura 5: Analisi del geopotenziale a 500 hpa e MSG-2 canale IR 10.8 delle 12 UTC del 26/09/2006

12 Pluviometria Precipitazioni antecedenti Le precipitazioni nei cinque giorni antecedenti all'evento sono state pressochè nulle. La regione e in particolare le province di Ancona, Macerata e Pesaro sono state invece colpite in data settembre da avverse condizioni meteorologiche che hanno causato l'allagamento di vaste aree, il dilavamento dei campi e l'esondazione dei fossi e torrenti, in particolare nel bacino dell'aspio. I suoli nelle aree colpite (vedi Rapporto di evento-16 settembre) erano quindi saturi, con bassa capacità di inltrazione. In Figura 6 e 7 sono riportate le mappa di precipitazione, ottenute interpolando i dati delle stazioni a terra della rete regionale (Figura 8), cumulata nei cinque e dieci giorni antecedenti all'evento. In nero sono riportati i conni dei bacini idrograci. 7

13 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B x 106 P [mm] OR Nord GB Est GB x 10 6 Figura 6: Mappa di precipitazione cumulata (mm) nei cinque giorni antecedenti l'evento, dal 20 al 25 Settembre Massima cumulata registrata: 1.2 mm. 0

14 B-9 Rapporto di evento - 26 Settembre x 106 P [mm] OR Nord GB Est GB x 10 6 Figura 7: Mappa di precipitazione cumulata (mm) nei dieci giorni antecedenti l'evento, dal 15 al 25 Settembre Massima cumulata registrata: mm. 0

15 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-10 +,-,./012/-1345/1 &' $% (!"#$% )*!"#$% : Figura 8: La rete meteo-idro-pluviometrica della Regione Marche.

16 B-11 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Precipitazioni in corso di evento Le precipitazioni si sono concentrate soprattutto sulla fascia costiera a cavallo delle Province di Ancona e Pesaro. Sono state prevalentemente a carattere di rovescio, di forte intensità e di breve durata. Sono state raggiunte cumulate mediamente dell'ordine dei 50 mm nella zona costiera centro-settentrionale, con picchi di circa 70 mm in prossimità della foce dell'esino. Figura 9: Mappa di precipitazione (mm), cumulata dalle del 25 alle del 26 settembre. Massima cumulata registrata: 69.4 mm Dagli ietogrammi dei pluviometri più rappresentativi per le aree colpite (g.10, 11, 12, 13, 14, 15), si può notare come la maggior parte delle precipitazione sia caduta tra le del 25 e le del 26 settembre 2006, con un picco di intensità mediamente tra le 6.00 e le di martedì. Le precipitazioni più intense si sono concentrate nella parte centro-settentrionale della regione. Di seguito si riportano le mappe di precipitazione cumulata ogni tre ore, dalle ora solare del 25 alle ora solare del 26, ottenute interpolando i dati registrati presso le stazioni pluviometriche in telemetria della rete regionale (g.16, 17, 18, 19, 20, 21). Nelle tabelle 1 e 2 sono riassunte le precipitazioni cumulate giornaliere registrate il 25 e 26 settembre.

17 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-12 Figura 10: Intensità semioraria di precipitazione registrata nelle giornate del settembre presso la stazione pluviometrica di Ancona Regione.

18 B-13 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 11: Intensità semioraria di precipitazione registrata nelle giornate del settembre presso la stazione pluviometrica di Montefano.

19 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-14 Figura 12: Intensità semioraria di precipitazione registrata nelle giornate del settembre presso la stazione pluviometrica di FonteAvellana.

20 B-15 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 13: Intensità semioraria di precipitazione registrata nelle giornate del settembre presso la stazione pluviometrica di Agugliano.

21 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-16 Figura 14: Intensità semioraria di precipitazione registrata nelle giornate del settembre presso la stazione pluviometrica di Montefano.

22 B-17 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 15: Intensità semioraria di precipitazione registrata nelle giornate del settembre presso la stazione pluviometrica di Jesi.

23 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-18 Figura 16: Precipitazione cumulata (mm) dalle alle ora solare del 25 settembre Figura 17: Precipitazione cumulata (mm) dalle alle ora solare del 25 settembre Figura 18: Precipitazione cumulata (mm) dalle alle ora solare del 26 settembre Figura 19: Precipitazione cumulata (mm) dalle alle ora solare del 26 settembre

24 B-19 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 20: Precipitazione cumulata (mm) dalle alle ora solare del 26 settembre Figura 21: Precipitazione cumulata (mm) dalle alle ora solare del 26 settembre

25 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-20 COD STAZIONE COMUNE PROV BACINO PP [mm] 29 Foglia 3 Pesaro PS Foglia Agugliano Agugliano AN Esino Villa Fastiggi Pesaro PU Foglia Biscubio Apecchio PU Metauro Porto S.Elpidio Porto S.Elpidio AP Aso Sant Angelo in Vado Sant Angelo in Vado PU Metauro Metauro Cartoceto PS Metauro Foglia 2 Montecchio PS Foglia Scheggia Scheggia PG Esino Monte Prata Castelsantangelo sul Nera MC Aso Conca 2 Sassofeltri PS Conca Foglia 1 Montecalvo in Foglia PS Foglia Sasso Corvaro Sasso Corvaro PU Foglia Montecavallo Montecavallo MC Chienti 7 30 Conca 1 Montegrimano PS Conca Fonte Avellana Serra S.Abbondio PU Cesano Urbino Urbino PU Metauro Recanati Recanati MC Potenza Umito Acquasanta Terme AP Tronto Ussita Ussita MC Nera Fermo Fermo AP Tenna Montefano Montefano MC Monocchia Sassotetto Sarnano MC Chienti Montemonaco Montemonaco AP Aso Mozzano Ascoli AP Tronto Ancona Regione Ancona AN Esino Arcevia Arcevia AN Misa San Giovanni Fabriano AN Esino Pergola Pergola PU Cesano Appignano Appignano MC Monocchia Force Force AP Aso Esanatoglia 2 Esanatoglia MC Esino Monte Bove Sud Ussita MC Aso Rotella Rotella AP Tesino Serralta San Severino MC Potenza Cupramontana Cupramontana AN Esino Loro Piceno Loro Piceno MC Chienti Montecarotto Montecarotto AN Misa Campodiegoli Fabriano AN Esino San Benedetto San Benedetto AP Tronto Filottrano Filottrano AN Musone Jesi Jesi AN Esino Grottazzolina Grottazzolina AP Ete Vivo 0.4 Tabella 1: Precipitazione cumulata nelle 24 ore registrata dai pluviometri della rete regionale per la giornata di lunedì 25 settembre.

26 B-21 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 COD STAZIONE COMUNE PROV BACINO PP [mm] 149 Ancona Regione Ancona AN Esino Montecarotto Montecarotto AN Misa Fonte Avellana Serra S.Abbondio PU Cesano Agugliano Agugliano AN Esino Montefano Montefano MC Monocchia Jesi Jesi AN Esino Pergola Pergola PU Cesano Villa Fastiggi Pesaro PU Foglia Arcevia Arcevia AN Misa Urbino Urbino PU Metauro Recanati Recanati MC Potenza Biscubio Apecchio PU Metauro Foglia 2 Montecchio PS Foglia Foglia 1 Montecalvo in Foglia PS Foglia Metauro Cartoceto PS Metauro Conca 2 Sassofeltri PS Conca Sant Angelo in Vado Sant Angelo in Vado PU Metauro San Giovanni Fabriano AN Esino Sasso Corvaro Sasso Corvaro PU Foglia Conca 1 Montegrimano PS Conca Umito Acquasanta Terme AP Tronto Filottrano Filottrano AN Musone Foglia 3 Pesaro PS Foglia Appignano Appignano MC Monocchia Cupramontana Cupramontana AN Esino Monte Prata Castelsantangelo sul Nera MC Aso Monte Bove Sud Ussita MC Aso Scheggia Scheggia PG Esino Serralta San Severino MC Potenza Porto S.Elpidio Porto S.Elpidio AP Aso Esanatoglia 2 Esanatoglia MC Esino San Benedetto San Benedetto AP Tronto Fermo Fermo AP Tenna Mozzano Ascoli AP Tronto Sassotetto Sarnano MC Chienti Grottazzolina Grottazzolina AP Ete Vivo Montemonaco Montemonaco AP Aso Loro Piceno Loro Piceno MC Chienti Montecavallo Montecavallo MC Chienti Ussita Ussita MC Nera Campodiegoli Fabriano AN Esino Rotella Rotella AP Tesino Force Force AP Aso 2.2 Tabella 2: Precipitazione cumulata nelle 24 ore registrata dai pluviometri della rete regionale per la giornata di martedì 26 settembre.

27 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-22

28 Eetti al suolo Gli eetti al suolo conseguenti alle avverse condizioni meteorologiche sono stati signicativi prevalentemente nella zona costiera delle province di Ancona e Pesaro. <=>?@A2BCD@EAFG@FBHIJ@F@ KLDA2BCD@MBC@JA=A@LDANDIG@JA # # ($ (* () " " # &!! &##" $+ (), ) * #" +# +# &$ ' ( ( " #% "$ #+-./ :1:134;1; ' () & # Figura 22: Area regionale interessata dall'evento: localizzazione delle stazioni della rete regionale in telemetria Le precipitazioni intense e di breve durata, in particolare nella mattinata del 26 settembre, hanno avuto come conseguenza immediata l'allagamento di vaste aree ricomprese tra il Comune di Falconara Marittima, Chiaravalle, Montemarciano, Camerata Picena e Recanati. Sono stati segnalati inoltre allagamenti diusi nel Comune di Fano in località Metaurilia. Data la ridotta capacità di inltrazione dei suoli a causa dei precedenti rovesci del 16 settembre, la 23

29 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-24 precipitazione si è trasformata quasi completamente in ruscellamento superciale. Le condizioni critiche di alcuni fossi e canali di scolo e la regimazione degli stessi nei tratti urbani hanno reso particolarmente vulnerabili le zone connanti. In molte aree l'esondazione di questa porzione del reticolo idrograco ha provocato allagamenti diusi nei campi agricoli e nelle zone abitate. La zona più colpita è stata quella in prossimità della foce dell'esino, nella frazione Fiumesino di Falconara Marittima e negli abitati di Castelferretti e Montemarciano. Una porzione della pista di atterraggio dell'aereoporto di Falconara si è allagata, a causa dell'esondazione del fosso della Liscia, in corrispondenza della conuenza con il fosso S. Sebastiano. L'acqua superciale è deuita lungo i canali di scolo e le fognature sino a raggiungere ed inondare la ex caserma U. Saracini, l'albergo Avion in via del Fossatello e le infrastrutture presenti nella zona. A valle dell'albergo si sono allagati i campi a causa della tracimazione del fosso di scolo che corre parallelamente al fosso principale della Liscia. I campi subito a monte di Fiumesino e parte dell'abitato sono stati inondati; le cause devono essere individuate nell'insieme delle condizioni di assetto urbano, agricolo, della regimazione idraulica e della morfologia della zona tipica delle pianure costiere. In particolare un contributo signicativo all'allagamento dell'abitato di Fiumesino è stato indotto da un condotto sotterraneo che in passato aveva la funzione di collegamento tra i campi in destra e sinistra idrograca del fosso della Liscia, nei pressi della sua conuenza con il Fiume Esino. Tramite questo condotto le acque provenienti dall'aereoporto hanno potuto attraversare per via sotterranea gli argini della Liscia andando a contribuire all'allagamento dell'abitato. I tecnici della Provincia di Ancona e della Protezione Civile Regionale nella giornata del 27 hanno provveduto a chiudere il condotto e a far deuire le acque superciali accumulatesi, provenienti dall'aereoporto, nel fosso della Liscia per mezzo di un taglio temporaneo dell'argine in sinistra. Ci sono stati inoltre allagamenti lungo la S.S.76 e nel piazzale della raneria API. E' da segnalare un restringimento sostanziale del canale Vallato in corrispondenza del Circolo Ricreativo di Fiumesino. Il casello di Ancona Nord e la stazione di Palombina sono stati temporaneamente chiusi, così come alcune strade comunali e provinciali. Il fosso Rigatta è tracimato in prossimità del depuratore Vallechiara di Falconara causandone l'interruzione dell'attività per alcune ore. Una porzione dell'abitato di Castelferretti è stata inondata in prossimità dei fossi della Liscia e di San Sebastiano. A Montemarciano ci sono stati degli allagamenti nella zona industriale e nel centro abitato di Gabella, a causa dell'esondazione del fosso Rubiano. In Comune di Chiaravalle sono state evacuate a scopo cautelativo due scuole materne. In località Monte S.Vito, Camerata Picena e Chiarino sono stati segnalati allagamenti diusi, come nel Comune di Ancona nella zona tra le frazioni di Torrette e Collemarino. In g.23 e g.24 sono riportate le mappe della porzione di territorio di Falconara Marittima e Gabella di Montemarciano con la perimetrazione preliminare delle aree inondate (in rosso). In allegato sono stati raccolti gli articoli estratti da alcune testate giornalistiche, in data 27/09/06, riguardo l'evento descritto. Un signicativo innalzamento del livello idrometrico è stato registrato lungo il corso dell'aspio e del suo auente Scaricalasino, del Triponzio (auente in sinistra dell'esino) e del Misa, raggiungendo portate di piena ordinaria. Di seguito sono riportati gli idrogrammi registrati presso le sezioni di Aspio e Aspio 2 sull'aspio, del Triponzio in località Monte S. Vito e del Misa. Per ognuna delle stazioni sono evidenziati l'orario in cui si è stato raggiunto il picco di piena e i livelli idrometrici registrati. Per le sezioni di Aspio e Misa, ove è disponibile la scala di deusso, è stata riportata anche la portata stimata. Sono inoltre presenti i graci delle cumulate di precipitazione registrate dai pluviometri ricadenti nei bacini coinvolti o nelle aree attigue.

30 B-25 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 23: Perimetrazione preliminare delle aree urbanizzate inondate (in rosso) nel giorno 26 settembre Località Falconara Marittima

31 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-26 Figura 24: Perimetrazione preliminare delle aree urbanizzate inondate (in rosso) nel giorno 26 settembre Località Gabella di Montemarciano

32 B-27 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 25: Stazione (113) Aspio - Livello massimo registrato: 3.80 m alle ore 11:55 ora solare del Portata stimata: m 3 s 1 ; Stazione (114) Aspio2 - Livello massimo registrato: 3.39 m alle ore ora solare del

33 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-28 Figura 26: Precipitazione cumulata registrata dai pluviometri in prossimità del bacino dell'aspio: Agugliano (111), Filottrano (117), Ancona Regione (149), Montefano (401)

34 B-29 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 27: Stazione (122) Triponzio - La stazione non ha registrato correttamente il picco di piena causa avaria.

35 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-30 Figura 28: Precipitazione cumulata registrata dai pluviometri ricadenti o in prossimità della zona valliva dell'esino: Agugliano (111), Jesi (110), Cupramontana (118), San Giovanni (504)

36 B-31 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 29: Stazione (026) Misa - Livello massimo registrato: 3.61 m alle ore 14:15 ora solare del Portata stimata: 112 m 3 s 1 ; Stazione (120) Nevola - Livello massimo registrato: 1.82 m alle ore 14:38 ora solare del

37 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-32 Figura 30: Precipitazione cumulata registrata dai pluviometri ricadenti o in prossimità del bacino del Misa: Pergola (108), Jesi (110), Montecarotto (119), Arcevia (123).

38 B-33 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Documentazione fotograca Di seguito vengono riportate le immagini più signicative raccolte durante i sopralluoghi in corso di evento e nelle giornate successive. Figura 31: Falconara - aereoporto allagato

39 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-34 Figura 32: Falconara - Caserma allagata Figura 33: Castelferretti - S Sebastiano: allagamenti

40 B-35 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 34: Castelferretti - S Sebastiano: allagamenti Figura 35: Castelferretti - zona industriale

41 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-36 Figura 36: Castelferretti - zona industriale Figura 37: Falconara - Depuratore Vallechiara

42 B-37 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 38: Falconara - Depuratore Vallechiara Figura 39: Località Fiumesino - Falconara Marittima

43 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 40: Località Fiumesino - Falconara Marittima Figura 41: Località Fiumesino - Falconara Marittima B-38

44 B-39 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 42: Località Fiumesino - Falconara Marittima Figura 43: Falconara - S.S.76 e Raneria API

45 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-40 Figura 44: Località Gabella di Montemarciano Figura 45: Falconara Marittima - strada attigua Hotel Avion

46 B-41 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 46: Falconara Marittima - Hotel Avion Figura 47: Falconara Marittima - Hotel Avion

47 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-42

48 Gestione dell'allerta Il Centro Funzionale per la Meteorologia, l'idrologia e la Sismologia della Regione Marche lunedì 25 settembre ha emesso un Avviso Regionale di Condizione Meteo Avverse (g.48), con validità dalle di lunedì 25 alle di mercoledì 27. Nell'Avviso si indicava la possibilità del vericarsi di fenomeni temporaleschi intensi sino alla prima parte di mercoledì. Nella stessa giornata il Centro Funzionale ha emesso anche un Avviso di Criticità Idro-Geologica Regionale (g.49), in cui si indicava la possibilità del vericarsi di fenomeni idrogeologici diusi su tutta la regione. Nelle avvertenze si raccomandava la vigilanza del reticolo idrograco minore, con particolare attenzione a torrenti e fossi di guardia, nonchè alle conuenze idrauliche. L'avviso è stato esteso per la giornata seguente alla luce dei nuovi rovesci previsti e considerato lo stato di saturazione dei suoli (g.50). Il Centro ha monitorato in h24 il corso dell'evento. A ne evento sono stati eettuati diversi sopralluoghi al ne di perimetrare le aree colpite ed evidenziare le principali criticità presenti. 43

49 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-44 Figura 48: Avviso Regionale di Condizioni Meteo Avverse emesso il 25/09/2006 alle ore 10.00

50 B-45 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 Figura 49: Avviso di Criticità Idro-Geologica Regionale emesso il 25/09/2006 alle ore 11.00

51 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-46 Figura 50: Avviso di Criticità Idro-Geologica Regionale emesso il 26/09/2006 alle ore 12.00

52 ALLEGATI Rassegna Stampa Stralci estratti da Il Resto del Carlino del SCUOLE EVACUATE A FALCONARA E CHIARAVALLE. TORNA IL DILUVIO: ALLAGAMENTI E SFOLLATI. L'aeroporto Sanzio è stato chiuso al traco aereo (solo gli elicotteri potevano atterrare) dopo l'allagamento della pista a causa di due canali che hanno tracimato. La statale Adriatica è stata bloccata in più punti, in particolare a Fano e poi davanti alla raneria Api di Falconara che ha visto completamente allagato il piazzale delle autobotti. La linea ferroviaria è stata interrotta per circa un'ora. Questi i problemi di carattere infrastrutturale, ma i disagi per i cittadini sono stati tantissimi. Nell'area di Falconara, Castelferretti, la frazione di Villanova, Montemarciano e Camerata Picena, il livello dell'acqua ha sorato il metro di altezza: studenti evacuati dall'istituto tecnico Volterra di Ancona, dalle elementari e materne di Falconara e Chiaravalle (che oggi resteranno chiuse), operai bloccati nelle tante aziende sommerse dall'acqua. A provocare tutti questi danni l'esondazione dei torrenti San Sebastiano e Rigatta, a Castelferretti (Ancona). Ma anche nel capoluogo si sono vissuti momenti di grande preoccupazione nella zona della frana Barducci: le abbondanti piogge e il fango che scendeva dall'area, hanno fatto scattare l'allarme sulla tenuta della frana. L'intervento di tecnici specializzati, che hanno controllato la situazione, ha riportato la calma. MALTEMPO TRAFFICO IN TILT TRA FANO E MAROTTA IL MARE SI DIVORA METRI DI ARENILE LUN- GO LA COSTA MACERATESE. Le Marche sono state attraversate, dalla notte scorsa e no a ieri pomeriggio, da un'ondata di forti piogge con allagamenti e smottamenti da nord a sud, soprattutto lungo la costa da Falconara a Pesaro e all'interno della provincia di Macerata. La zona più colpita [] è ancora l'anconetano. A Nord, tra Fano e Marotta ieri mattina è stata emergenza vera. Un centinaio tra abitazioni, negozi e fabbricati industriali sono stati invasi dall'acqua che le condotte fognarie non hanno più assorbito. Decine gli automobilisti rimasti bloccati lungo la statale 16. Per circa un'ora il traco è stato deviato nel tratto Metaurilia-Ponte Sasso sulle strade secondarie in direzione San Costanzo. Alcuni torrenti auenti del Metauro hanno tracimato in prossimità della foce, allagando le campagne circostanti. 47

53 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-48 Le zone più colpite dalle prime ore del mattino di ieri nel Maceratese sono state quelle comprese tra Porto Recanati, Porto Potenza e Recanati. A Chiarino, dove ha sede l'astea le strade sono state invase dalla fanghiglia discesa dai campi laterali mentre nella zona industriale di Squartabue diversi capannoni industriali sono stati allagati. Disagi lungo la provinciale 77 per la tracimazione del fosso Ricale []. Non è stata risparmiata neppure la costa acausa del forte vento di levante che ha rinforzato il moto ondoso. Le onde hanno martellato incessantemente l'arenile a Porto Recanati divorando voracemente metri di spiaggia mettendo in pericolo la stabilità degli stabilimenti balneari. L'allerta è stata alta anche a Osimo e Casteldardo colpiti dall'alluvione del 16 settembre scorso[]. Nonostante la pioggia a tratti torrenziale, il super lavoro svolto negli ultimi giorni di pulizia e allargamento dei fossi e dell'alveo dei umi ha dato i suoi frutti: le zone che dieci giorni prima erano state invase dal ume di fango hanno retto all'impatto della nuova pioggia. Ma gli interventi non sono conclusi: in mattinata nella zona industriale di San Biagio l'acqua è salita, e lo stesso è accaduto a Campocavallo, anche se dopo alcune ore si è stabilizzata. Disagi anche a Casteldardo, sulla via di Jesi: i fossi lungo la tracata strada hanno retto a fatica l'incremento dell'acqua, e come spesso è accaduto in passato, i tombini sono scoppiati per la pressione eccessiva. Stralci estratti da Il Corriere Adriatico del AUTOMOBILISTI SALVATI DAL MEZZO ANFIBIO DEI VIGILI DEL FUOCO. ALLAGATO IL PARCHEGGIO DELL'OSPEDALE. ANCONA - Tra le aree colpite dal violento nubifragio di ieri che ha messo ko l'intero territorio a nord di Ancona, c'è anche l'area di sosta all'ospedale di Torrette. Colate di acqua e fango hanno invaso il parcheggio nei pressi del vecchio ingresso rendendo necessario l'arrivo dei mezzi anbi dei vigili del fuoco per trarre dai guai alcuni automobilisti che erano rimasti intrappolati dentro. Parte della piena di acqua è venuta giù dalle collinette che circondano l'ospedale trascinando con sè terriccio. Per quanto riguarda i trasporti i danni più gravi li ha subiti l'aeroporto di Falconara che è rimasto chiuso no alle 21 a causa delle piste che si sono allagate per l'esondazione del fosso San Sebastiano. Sulla ferrovia, invece, ci sono stati rallentamenti nella mattinata a causa della marea di acqua e fango che è arrivata sulla sede stradale all'altezza della frana Barducci. In questo caso i disagi sono stati limitati dal momento che la situazione s'è rapidamente normalizzata. LE ARATURE A MONTE E LA SCARSA PULIZIA DEI FOSSI DA PARTE DEI PRIVATI ACCENTUANO I DISSESTI DEL TERRITORIO. PROBLEMI ANCHE NELLE FRAZIONI DOVE ALCUNE STRADE SONO RIMASTE A LUNGO INTERROTTE. SOPRALLUOGO ALLA BARDUCCI DOPO IL NUBIFRAGIO. AL MOMENTO SONO ESCLUSE CRITICITA'. CASCATA DI FANGO, PAURA PER LA FRANA. ANCONA - [] I primi annunci della seconda ondata di piena nella notte tra lunedì e martedì. A mezzanotte, i primi allagamenti, problemi a Barcaglione. I centralini del 115 di Osimo intorno alle 5

54 B-49 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 e 30 hanno già raccolto decine di chiamate []. E' il bacino del basso Esino a subire i colpi più forti della pioggia []. L'epicentro del disastro è Castelferretti. A seguire Montemarciano, Monte San Vito, la zona nord e le frazioni di Ancona. Rete viaria al collasso, rete ferroviaria rallentata, aeroporto di Falconara a singhiozzo. Numerose le famiglie, tra Montemarciano e Falconara, sfollate. Evacuate due scuole materne a Chiaravalle e a Falconara, allagamenti all'itis Volterra, situazione talmente dicile da consigliare al sindaco di Falconara di tenere chiusi gli istituti scolastici per oggi. Centocinquanta gli sfollati, la zona industriale di Castelferretti è in ginocchio. Ad Ancona, i problemi principali sono stati sulla Flaminia e a Gallignano. Colpita in particolare la zona del bypass, all'altezza della concessionaria Bartoletti, della residenza Anni azzurri e del ponte Manarini. Proprio qui, a seguito dell'esplosione della copertura del fosso, si è vericata una esondazione che ha raggiunto due abitazioni i cui garage sono stati invasi da acqua e fango: sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco per rimuoverli. La ditta incaricata è al lavoro per ripulire il fosso, pericolante in più punti e l'opera si protrarrà nei prossimi giorni. Frane sono state inoltre segnalate lungo la scarpata a anco della salita che conduce a Paterno e sulla strada per Gallignano: anche in questo caso il Comune ha chiesto l'intervento di una ditta per rimuovere il fango e ripristinare l'assetto. Un'altra situazione a rischio frana è rappresentata dal cantiere del tunnel ferroviario nella vallata sotto il cimitero di Tavernelle dove tuttavia i movimenti di masse di terra non possono investire la sede stradale. Particolare apprensione sulla frana Barducci, da dove vere e proprie cascate di acqua e fango sono scese sulla sede stradale lambendo anche la linea ferroviaria Adriatica. Secondo l'amministrazione, la situazione non presenta però criticità. C'è stato infatti un sopralluogo dei geologi del Comune che ha accertato l'assenza di alterazioni del terreno. Comune che, in una nota, bacchetta anche i cittadini: i disagi provocati dal maltempo - secondo l'amministrazione - sono certamente aggravati da alcuni comportamenti quali le arature a monte e la scarsa pulizia dei fossi da parte dei privati. Le squadre del Comune sono comunque al lavoro per ripristinare i tratti stradali interrotti. LO STATO D'ALLERTA PROSEGUE FINO ALLA MEZZANOTTE DI OGGI. APPELLO ALLA PRUDENZA. LA PROTEZIONE CIVILE: RISCHIO ESONDAZIONI. ANCONA - A seguito del perdurare di rovesci e considerato lo stato di saturazione dei suoli, permane lo stato di criticità sul reticolo idrograco minore. Inizia così il bollettino di allerta emesso ieri sera dalla Protezione civile che avrà validità no alla mezzanotte di oggi. Non si teme più soltanto la pioggia, anche se le previsioni mostrano che perdurerà il tempo brutto almeno no a stasera con burrasche anche in mare, quanto i problemi che possono derivare dal dissesto idrogeologico del territorio. Secondo la Protezione civile, infatti, si potranno vericare fenomeni di esondazione ed allagamenti localizzati in prossimità di canali e fossi. Un male endemico per un territorio che, sebbene sia stato sottoposto a interventi di manutenzione - anche ieri molto probabilmente i danni alla Gabella di Montemarciano sono stati ridotti perché il fosso era stato ripulito - ma che mostra come le opere idrauliche a difesa del territorio sia del tutto inadeguate alla urbanizzazione che c'è stata. Tra l'altro, il nubifragio di ieri ha colpito lo snodo fondamentale dei trasporti marchigiani, mettendo anche in dicoltà i collegamenti tra il nord e il sud della regione. Dapprima il traco è stato trasferito sulla statale; poi, a causa di un incidente nei pressi dello svincolo per Chiaravalle, addirittura è stato consigliato di percorrere l'autostrada. Ma nel bollettino della Protezione civile vengono messi in evidenza ulteriori rischi. Non si escludono inoltre - termina infatti il documento - fenomeni di natura geologica quali dissesti, dilavamenti e ruscellamenti specie nelle scarpate a ridosso delle sedi stradali e nelle zone maggiormente

55 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-50 colpite dalle piogge. E' SUBITO POLEMICA SULLA MANUTENZIONE DELLA STRADA. PROTESTANO I RESIDENTI DI VIA METAURO UN ANNO FA LA MEDESIMA SITUAZIONE. ANCONA - Acqua e fango che venivano giù dalla collinetta di Barcaglione per invadere via Metauro. Un anno fa una scena del tutto identica a quella che è apparsa ieri agli occhi dei residenti. Danni, scantinati allagati e soprattutto tanta rabbia. Perché - dicono - a distanza di un anno non è cambiato nulla. Tutti gli interventi che erano stati promessi per arginare la piena di acqua e fango sono rimaste promesse non mantenute. Allora la rabbia continua a crescere perché non si tratta solo di emergenza dettata dalle imprevidibili condizioni meteorologiche: si tratta di incuria che i fenomeni atmosferici evidenziano ogni volta. La battaglia dei residenti si appunta nei confronti della strada provinciale che,a loro dire, presenta gravi carenze di manutenzione. Altri danni e lamentele provengono da via Berti dove anche ieri s'è allagata la sede della Liga una ditta di cui è titolare Antonietta Giansanti. Torrenti d'acqua e fango sono scesi dalla rupe invadendo i locali dell'azienda che produce guanti, abbigliamento da lavoro e tessuti. Oltre alla perdita di prodotti che si sono rovinati a causa dell'acqua e che non possono più essere venduti, il personale della Liga temono anche per la propria sicurezza, anche perché, a loro dire, no all'anno scorso non c'erano mai stati problemi del genere nello stabile. CODE PER SMOTTAMENTI ED INCIDENTI. VARIANTE A SINGHIOZZO IL TRAFFICO VA IN TILT. ANCONA - Un'ora e quaranta per percorrere il tratto di strada dall'inizio della Variante alla statale no alla stazione. File interminabili sulla Adriatica dove ci sono stati diversi blocchi provocati da incidenti (due in due distinti momenti tra Falconara e Marina di Montemarciano) e da allagamenti (davanti all'api) []. Code chilometriche, senza alcuna possibilità di farla franca: nessuna strada era praticabile. La pioggia che cadeva a intermittenza ha generato ulteriore confusione anche perché in molti, come di consueto, sono stati colti alla sprovvista e hanno palesato incapacità tecniche a guidare sotto la pioggia battente. Sulla Variante, a rallentare la marcia, la piena di acqua e fango che scendeva dalle colline per invadere la sede stradale. In poco tempo si sono formati sbarramenti che hanno obbligato la polizia stradale e la polizia municipale a realizzare sensi unici alternati volanti laddove se ne presentava la necessità. Problemi anche nella galleria della Montagnola dove, per un breve periodo, una decina di macchine sono rimaste bloccate a causa di un torrente di fango e acqua che entrava dalla parte nord []. Particolari disagi in tutte le frazioni, in particolare a Gallignano, ad Agugliano, Camerata Picena. Qui sono intervenuti i mezzi della Provincia a cui hanno dato una mano i privati: alcune abitazioni isolate in campagna sono rimaste bloccate da piccoli smottamenti. In alcuni casi sono stati gli stessi proprietari ad intervenire per ripulire con trattori e piccoli bobcat. Purtroppo, molti dei mezzi per la pulitura delle strade più piccole sono già impegnati nella zona di Ancona sud dove stanno terminando l'opera di bonica dopo l'alluvione del 16 settembre per cui anche reperire mezzi dalle società private non è stato facile. Inne, la patina di acqua e fango ha reso particolarmente scivolosa la strada creando non pochi problemi anche ai mezzi di soccorso: gli unici che non hanno avuto problemi sono stati i veicoli anbi dei vigili del fuoco.

56 B-51 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 RENZO AMAGLIANI CHIEDE DI ESTENDERE IL PROVVEDIMENTO GIÀ APPROVATO. SERVE LO STATO DI CALAMITÀ NATURALE. FALCONARA - Siamo di fronte ad un evento eccezionale e ad un momento molto drammatico, ci sono famiglie senza casa, aziende ed imprese commerciali in gravi dicoltà, dobbiamo fare in modo che i provvedimenti del Governo a favore delle zone alluvionate siano estesi anche a Falconara. Renzo Amagliani, consigliere provinciale di Rifondazione Comunista su questo punto è più che deciso, la dichiarazione di stato di calamità naturale deve interessare anche il territorio del comune di Falconara ed in particolare Castelferretti e le zone di Falconara Nord con i quartieri di Villanova e Fiumesino dove l'esondazione dei fossi, causata dalle piogge ininterrotte e violentissime di ieri hanno provocato i danni maggiori. Secondo l'assessore ai lavori pubblici, Massimo Marcelli Flori, che martedì ha seguito minuto per minuto sul posto tutte le operazioni di salvataggio e messa in sicurezza degli alluvionati, la situazione è un vero disastro. Fin dalla tarda mattinata, infatti, è stato subito evidente che il pericolo maggiore era per Castelferretti dove le acque dei fossi San Sebastiano e Cannettacci e Saline stavano rapidamente valicando gli argini per andare ad invadere la zona industriale. In pochissimo tempo un ume di fango ha allagato fabbriche, abitazioni e campi coltivati arrivando no all'aeroporto e, attraverso il vecchio aeroporto militare a via delle Caserme no all'hotel Avion dove l'acqua ha raggiunto i due metri di altezza. NIENTE LEZIONI FINO A DOMANI. TRAFFICO IN TILT. DUE ORE E MEZZO PER FARE POCHI CHILOMETRI DECINE DI FABBRICHE ALLAGATE, SCUOLE CHIUSE. FALCONARA - Decine di fabbriche allagate, campi sommersi dall'acqua, negozi e scantinati allagati, persone rimaste isolate e auto impantanate nel fango []. Persino le scuole sono state chiuse in anticipo ed i ragazzi mandati a casa, dove - ma solo i più piccoli, le superiori sono regolarmente aperte - resteranno anche oggi a causa degli allagamenti. La pioggia battente ha iniziato a scendere già dalle prime ore della mattina ed in pochi minuti i fossi di Falconara e Castelferretti si sono riempiti no al margine. Qualcuno è straripato, qualcun altro è rimasto sull'orlo per diverse ore. Racconta Dino Nicolini, che abita a pochi passi dal ponte di Castelferretti: Quando abbiamo visto salire così velocemente il livello del ume ci siamo preoccupati e siamo scesi in strada, nella speranza che la casa non venisse allagata. Ma l'acqua ha preso la direzione opposta e si è riversata su via dell'artigianato e via Del Consorzio. Qui nel giro di un quarto d'ora molte fabbriche hanno visto entrare dalle porte e dalle nestre onde di acqua fangosa che ha ricoperto pavimenti e, in alcuni casi, persino mobili e attrezzature. Pessima la situazione in cui si è trovata ad esempio la ditta Dag, poco distante dalla rotatoria del Cityper, dove l'alluvione di ieri non soltanto ha creato danni all'edicio, ma anche e soprattutto alla strumentazione elettronica che era presente all'interno del capannone. Problemi anche Cori Sail, che realizza prodotti nautica in alluminio ad alta tecnologia. Nel frattempo via dell'artigianato si è coperta di una patina melmosa, la quale è riuscita a penetrare anche nella Carrozzeria Silvestri e nella piscina comunale, mentre in via del Consorzio è scoppiata una fognatura ed una parte del mantello stradale è completamente volata via, all'altezza della Cnv. La Polizia Municipale ha interrotto anche questa via di accesso a Castelferretti dalla mattina no al tardo pomeriggio, quando ancora i proprietari delle varie fabbriche in stivaloni e maglietta indirizzavano l'acqua verso le fogne con l'aiuto dei Vigili del

57 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-52 Fuoco e della Protezione Civile. Così per un'intera giornata gli abitanti di Castelferretti, in particolare della zona centrale, sono rimasti isolati [].Oltre a Castelferretti infatti sono state colpite dal maltempo e hanno subito forti disagi anche Villanova, Fiumesino, l'api e alcune vie di Falconara. Mentre all'incrocio dell'autostrada e della superstrada, in un'atmosfera surreale di campi allagati e gente in strada con l'impermeabile, a piedi scalza o in bicicletta, l'ingorgo che si è venuto a formare ha resistito per parecchie ore, causa la chiusura delle strade parallele ed anche un incidente fra due camion. CASTELFERRETTI ISOLATA, GRAVI DANNI NELLA ZONA INDUSTRIALE DI FALCONA- RA. AEROPORTO BLOCCATO. TRE QUARTIERI SOTT'ACQUA, 150 SFOLLATI. FALCONARA - Centocinquanta persone evacuate, tre quartieri in ginocchio, la zona industriale ferita. E'un bilancio pesantissimo quello che paga Falconara a causa della seconda alluvione che in pochi giorni scuote la provincia di Ancona. La pioggia ha provocato l'esondazione del reticolo di fossi e torrenti che si dispiega nel comprensorio e, dalle prime ore della mattina, è stato l'inferno. Da subito, è stata interrotta la strada principale che collega Falconara a Castelferretti, nel timore che il ponte di San Sebastiano, ormai a lo con l'acqua del ume che scorreva marrone, violenta, piena di rami secchi ed altri detriti, potesse cedere da un momento all'altro. Il torrente ha comunque raggiunto e superato gli argini, inondando i campi e tutta la zona industriale di Castelferretti. La situazione è poi andata peggiorando, sempre lungo il bacino dell'esino, allargandosi a Fiumesino, Villanova e Rocca Priora. A Castelferretti l'acqua ha superato l'altezza di un metro. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire con speciali mezzi anbi per evacuare le maestranze dei siti produttivi e qualche famiglia residente che era rimasta isolata. Su mezzi anbi hanno raggiunto la zona anche i tecnici dell' Enel che hanno lavorato no alle 15 per riparare nove cabine elettriche (sei per attività produttive e tre per l'utenza privata) che erano rimaste allagate. Evacuati, a scopo precauzionale, anche i bambini della scuola materna di Castelferretti. Allagate l'area del Cityper; l'aeroporto Raaello Sanzio dove la pista è rimasta chiusa no a ieri sera, l'area del quartiere Fiumesino e della Raneria Api. I sottopassaggi della Statale sono stati a lungo chiusi spazzando a metà la viabilità anche a causa di alcuni incidenti stradali. Lunghi ingorghi che si sono sciolti solo dopo l'ora di pranzo quando la situazione è lentamente tornata alla normalità. Nel pomeriggio è stato allestito un centro operativo che è il fulcro dell'attività di soccorso. Ad esso concorrono gli amministratori locali e i responsabili della Protezione civile. Due le emergenze da arontare: quella degli sfollati e quella della tutela del territorio. I dirigenti della Protezione civile regionale e tecnici del Genio civile hanno riunito una task force per valutare se far saltare con l' esplosivo un fosso laterale del ume Esino, per agevolare il deusso dell'acqua impedendo così che altra massa vada a conuire nell'allagamento - alimentato anche dai versanti - dovuto alla fusione dei canali laterali del ume. Una decisione che però non è stata ancora presa in attesa di perfezionare anche il piano degli interventi più urgenti di messa in sicurezza del territorio. Per quanto riguarda la sistemazione degli sfollati, l'amministrazione comunale ha messo a disposizione una quarantina di posti letto per gli sfollati presso l'istituto Visintini o la struttura di via Roma. Gli altri hanno preferito sistemarsi presso parenti o amici. Ingenti i danni alle attività economiche della zona industriale. L'acqua è entrata nei depositi e negli uci travolgendo tutto. Le stesse scene viste a Osimo e Casteldardo solo la settimana scorsa: prodotti niti da buttare via a causa del fango; materie prime non più utilizzabili; tutto il materiale cartaceo e

58 B-53 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 contabile rovinato. MONTEMARCIANO, EVACUATO UN ANZIANO CHE ERA RIMASTO BLOCCATO ALL'IN- TERNO DELLA SUA ABITAZIONE. AFFONDA LA GABELLA, ALLARME PER I FOSSI. MONTEMARCIANO - Acqua e fango hanno invaso ieri le strade di Montemarciano ed alcune abitazioni nella frazione di Gabella. Allagamenti e fossi straripati sono stati tra gli eetti più diusi causati dal maltempo; il torrente Rubiano, che passa attraverso Marina, si è ingrossato no ad estendersi per tutto il corridoio in cemento attraverso cui scorre: preoccupazione soprattutto per gli abitanti che vivono a ridosso del corso d'acqua, la cui recente pulizia ha comunque scongiurato il peggio. Segnalati smottamenti in via Croce Buzzo, strada di campagna che collega il capoluogo con Marina ed alcune zone rurali. Parzialmente isolato anche il santuario di Alberici. Ma a subire gli eetti più gravi è stata questa volta la frazione di Gabella, in particolare la parte più bassa, verso cui si è accumulata l'acqua piovana proveniente da un fosso straripato a monte del paese. Varie abitazioni hanno visto completamente allagato il pianterreno, con circa mezzo metro d'acqua a lambire muri e arredamenti, e mobili galleggianti. Paura e disperazione nei residenti, che hanno potuto comunque usufruire n da subito dell'aiuto di alcune squadre dei Vigili del fuoco di Senigallia, dei volontari della Protezione civile e dell'avis, dei tecnici e degli operai del Comune e dei tanti privati che hanno contribuito come loro possibile: con stracci, secchi e addirittura pompe idrovore. A presidiare la situazione anche il sindaco Cingolani, l'assessore alla protezione civile Andrea Sbao e il suo omologo provinciale Stefano Gatto, che ha condotto un sopralluogo in zona nel corso del quale s'è deciso come arontare l'emergenza []. La punta massima di dicoltà per Montemarciano si è dunque avuta intorno a mezzogiorno, con la frazione di Gabella sott'acqua e molte strade chiuse, tutte le provinciali e alcune comunali, per precauzione o per allagamento, così come tutti i sottopassi. I fossi ai lati delle vie hanno ceduto in più punti e sono straripati, molti residenti si sono dati da fare scoperchiando i tombini e tentando una pulizia all'ultimo minuto per facilitare il deusso dell'acqua. Le varie autorità intervenute hanno poi lavorato no a pomeriggio inoltrato per mantenere la situazione sotto controllo: per ora si segnala un solo evacuato, sempre in frazione Gabella, poi trasferito nella vicina casa di riposo con un'ambulanza dell'avis. Un elicottero dei Vigili del fuoco è rimasto a sorvolare la zona, mentre resta aperto, presso la sede della Protezione civile in via Brecciata, il Centro operativo comunale, in contatto continuo con il nucleo regionale di protezione civile. Ancora non è possibile eettuare una stima dei danni, ma alcune case sarebbero gravemente danneggiate, così come alcuni disagi potrebbero riscontrarsi tra le ditte che si trovano proprio lungo via Brecciata, la strada che collega Marina e Gabella. Nella prima mattinata, poi, si è parzialmente allagata anche la cucina della scuola materna della frazione costiera, mettendo a rischio il servizio mensa, ma l'allarme è poi fortunatamente rientrato []. LA CESANELLA UN QUARTIERE DA RECORD. SENIGALLIA - La Cesanella si conferma ad ogni acquazzone il quartiere più piagato. E' il primo ad allagarsi e l'ultimo a tornare nella norma anche se i residenti sono ormai abituati ad aprire e liberare i tombini per permettere all'acqua di scorrere più in fretta possibile. Le strade si allagano subito ed i sottoservizi non sono più adeguati alle esigenze del quartiere in espansione. Anche ieri, come accade

59 Rapporto di evento - 26 Settembre 2006 B-54 ad ogni pioggia, l'acqua fangosa ha invaso le vie creando disagi soprattutto alla viabilità. Proprio per l'emergenza vissuta dalla Cesanella la Cna nei giorni scorsi ha rivolto un appello al Comune perché intervenga per migliorare i servizi nel quartiere. LA PROTEZIONE CIVILE I FIUMI SOTTO OSSERVAZIONE. SENIGALLIA - Fossi e umi sotto costante monitoraggio nel corso dell'intera giornata. La Protezione civile, coadiuvata dalla Polizia municipale, non ha perso mai di vista il livello dell'acqua, pronta ad intervenire nel caso potesse straripare. A destare maggiore preoccupazione nel corso della mattinata è stato il fosso della Giustizia in piena. Allarme rientrato nel primo pomeriggio quando l'attenzione si è concentrata sul ume Misa. La tregua del maltempo ha evitato il peggio ma per maggiori cautele il ume è stato monitorato per tutta la serata dalle squadre di volontari, che si sono dati il cambio per non perdere di vista il ume nelle giornate di pioggia intensa. LA STATALE INONDATA ALL'ALTEZZA DEL CIARNINA CAUSA DELLA CATTIVA MA- NUTENZIONE DEGLI SCOLI DA PARTE DEI FRONTISTI. NEL MIRINO DEI VIGILI I PROPRIETARI DI TERRENI AGRICOLI CHE NON PULISCONO I FOSSI ALLAGANDO LE STRADE. TRA ACQUA E FANGO SCATTANO LE PRIME DIFFIDE. SENIGALLIA - Risveglio sott'acqua e fango tra strade allagate e frane mentre a Senigallia sono in arrivo le prime dide per i danni provocati dall'incuria dei privati. Nel mirino della Polizia municipale, alle prese con la redazione di verbali e relative sanzioni, sono i frontisti. Sono stati più volte avvisati di tenere puliti gli scoli intorno ai campi proprio per evitare che, incontrando intoppi, l'acqua non si fermi ai margini della strada ma invada la carreggiata come è accaduto in più zone ieri mattina. Alcuni disagi, spiegano dall'amministrazione locale, si sarebbero potuti evitare se ci fosse stata una corretta manutenzione da parte dei frontisti. E' accaduto sulla Statale Adriatica all'altezza del Ciarnin dove un ume di acqua melmosa sgorgava senza sosta sulla carreggiata. Se i canali di scolo intorno al terreno agricolo fossero risultati a norma avrebbero assorbito l'acqua evitando che nisse sulla strada, ma così non è stato. In attesa che arrivassero gli operai mandati dall'anas, proprietaria del tratto di Statale, i vigili urbani con l'ausilio di qualche cittadino hanno cercato di rallentare il deusso liberando gli scoli da rami e foglie che li ostruivano. Terreni franati a Scapezzano e su via delle Saline di fronte alla nuova rotatoria hanno riversato terriccio sulla strada rimosso dalle squadre del Comune []. L'incubo dei tombini saltati ha invece interessato gran parte della città creando allagamenti vistosi in via Anita Garibaldi, via Capanna e strade del vecchio piano regolatore, via delle Vigne a Scapezzano ed ovviamente le vie interne al quartiere della Cesanella che non vengono mai risparmiate dalle ondate di pioggia. Alle prime luci del giorno chi ha potuto non ha perso tempo per scendere in strada ed aprire i chiusini così da permettere all'abbondante pioggia di deuire in fretta, intervento tempestivo che però non ha risolto tutte le situazioni di emergenza che si sono venute a creare. Disagi soprattutto per la viabilità in un orario di punta per l'ingresso nelle scuole e l'inizio della giornata lavorativa. L'intenso temporale notturno si è infatti trasformato in un acquazzone che ha tenuto in scacco la città per le prime ore della mattinata, quelle più intense sotto il prolo del traco. Numerose

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