I diritti sociali nella Carta dei Diritti fondamentali dell Unione Europea e nella legislazione italiana

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1 I diritti sociali nella Carta dei Diritti fondamentali dell Unione Europea e nella legislazione italiana ALCESTE SANTUARI(Ph.D. Law Cantab Cantab) Docente di Diritto Amministrativo dei Servizi Sociali Facoltàdi Sociologia Università di alceste.santuari@unitn.it

2 ARGOMENTI TRATTATI 1. IMPEGNO DELLA UE PER I DIRITTI SOCIALI E PER LA GARANZIA DELLE PRESTAZIONI 2. ORIENTAMENTI DELLA UE SUI SERVIZI SOCIALI E LE LORO CARATTERISTICHE, SPECIALMENTE IL FAVOR PER IL MERCATO E LA CONCORRENZA 3. INDIRIZZI EUROPEI SUL PLURALISMO DEGLI ATTORI DELLE POLITICHE SOCIALI: IL FAVOR PER IL NON PROFIT 4. RESPONSABILITÀ DEGLI STATI MEMBRI A DARE ATTUAZIONE AI DIRITTI EUROPEI E ALLE GARANZIE PER TUTTI I CITTADINI EUROPEI.

3 CONCETTI CHIAVE EFFICIENZA EFFICACIA ECONOMICITA' QUALITA' SOSTENIBILITA' SUSSIDIARIETA' COMPETIZIONE / CONCORRENZA MERCATO SERVIZI DI INTERESSE GENERALE

4 PRIVATIZZAZIONE LIBERALIZZAZIONE PARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI VALUTAZIONE COINVOLGIMENTO DEL SETTORE NON PROFIT DEROGHE PER ALCUNI SETTORI (ES. SOCIALE E SANITARIO) LIBERTA' DI STABILIMENTO DEI SERVIZI LIBERTA' DI MOVIMENTO DELLE PERSONE (DIRETTIVA 2011/14/UE)

5 I SERVIZI SOCIALI NELLA UE: DIVERSE DEFINIZIONI E CONTENUTI DI SERVIZI SOCIALI MA UNIFORMITA DI RICONOSCIMENTO COSTITUZIONALE DEI DIRITTI SOCIALI APPROCCIO MIRATO ALLE PRESTAZIONI E AI BENEFICIARI

6 RUOLO DELLA CORTE UE DI GIUSTIZIA HA ENUCLEATO UN PATRIMONIO COSTITUZIONALE COMUNE DEGLI STATI MEMBRI MEDIANTE IL QUALE È RIUSCITA, CON UN LAVORO LENTO MA COSTANTE, AD INTEGRARE-FORMALMENTE LIMITANDOSI AD INTERPRETARLI I TRATTATI HA CONTRIBUITO ALLA COSTRUZIONE DIUNO SPAZIO UNIFORME DIDIRITTI, UN DENOMINATORE COMUNE FRA TRADIZIONI GIURIDICHE E SENSIBILITÀDIVERSE, NELLA DIREZIONE DIUNA PIÙCOMPIUTA CITTADINANZA EUROPEA RIFERIMENTO: CARTA DEI DIRITTI DEI CITTADINI EUROPEI: FONTE CULTURALE ANZICHÉPROPRIAMENTE GIURIDICA: UNA SORTA DIDOCUMENTO RIEPILOGATIVO DEL PATRIMONIO COSTITUZIONALE COMUNE CUI TANTE VOLTE SI ÉRICHIAMATA LA CORTE DIGIUSTIZIA, PRIVO DIEFFICACIA GIURIDICA MA UTILE A RAFFORZARE LE ARGOMENTAZIONI IMPIEGATE NELLA SOLUZIONE DEL CASO DI SPECIE

7 CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA (2000) I DIRITTI DI TUTELA ENUNCIATI IN FAVORE DEI SOGGETTI DEBOLI NEGLI ARTICOLI 25 (DIRITTI DEGLI ANZIANI), 26 (INSERIMENTO DEI DISABILI) E 34 (SICUREZZA SOCIALE E ASSISTENZA SOCIALE) RICHIAMANO L ESSENZA L DEI DIRITTI SOCIALI E DI CITTADINANZA, I QUALI DIVENTANO ELEMENTO CENTRALE DEGLI INTERVENTI E DELLE AZIONI DEI SINGOLI ORDINAMENTI GIURIDICI

8 IN PARTICOLARE L ART. L 34 sia in termini quantitativi sia in termini qualitativi, l articolo in parola rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di riconoscimento dei diritti essenziali per i cittadini europei. non si tratta di un riconoscimento ex novo, in quanto i diritti in parola giàerano (e sono) previsti nelle legislazioni dei singoli Stati membri e giàiscritti in precedenti documenti comunitari. La novitàche si deve rilevare riguarda la posizione primaria che l art. 34 assume nella scala gerarchica delle fonti normative e quindi delle garanzie assicurate ai singoli cittadini UE

9 INFATTI CON LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI UE L ACCESSO L ALLE PRESTAZIONI NON E PIE PIÙ RIMESSO ALLA (INCERTA) INTERMEDIAZIONE LEGISLATIVA, BENSÌ CONSIDERATO UN VERO E PROPRIO DIRITTO GIÀA LIVELLO SOVRAORDINATO.

10 I LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI: L ASSISTENZA TRA SERVIZIO SOCIALE E ATTIVITA ECONOMICA

11 IL LIBRO BIANCO SUI SERVIZI DI INTERESSE GENERALE (2004): VICINI AI BISOGNI DEGLI UTENTI RISPETTARE LA DIVERSITA' DEI SERVIZI REALIZZARE UN ALTO LIVELLO QUALITATIVO, DI AFFIDABILITA' E DI SICUREZZA ASSICURARE UN EQUO TRATTAMENTO E ACCESSO UNIVERSALE

12 SERVIZI UNIVERSALI CONTINUI ACCESSIBILI DIQUALITA TUTELA DEGLI UTENTI

13 RICONOSCE INTERESSE GENERALE AI SERVIZI SOCIALI E SANITARI ORGANIZZAZIONE, MISSION E OBIETTIVI DEI SERVIZI SOCIALI/SANITARI SONO DI COMPETENZA DEGLI STATI MEMBRI TUTTAVIA, LA LEGISLAZIONE UE PUO AVERE UN IMPATTO SUGLI STRUMENTI PER EROGARE E FINANZIARE I SERVIZI

14 LA DIRETTIVA RELATIVA AI SERVIZI NEL MERCATO INTERNO DIRETTIVA 2006/123/CE 12 DICEMBRE 2006

15 SETTORI ESCLUSI SERVIZI SOCIALI SERVIZI SANITARI

16 IL D.LGS. N. 59/2010: IMPATTO SUI SERVIZI SOCIO-SANITARI SANITARI I SERVIZI SOCIALI (ART. 3) E SANITARI (ART. 7) SONO ESCLUSI

17 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA 26 APRILE 2006 (COM (2006) 177 def.) I SERVIZI SOCIALI DI INTERESSE GENERALE NELL UNIONE EUROPEA

18 CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE PRINCIPIO DI SOLIDARIETA : : NON SELEZIONE DEI RISCHI OVVERO ASSENZA, SU BASE INDIVIDUALE, DI EQUIVALENZA TRA CONTRIBUTI E BENEFICI ESAURIENTI E PERSONALIZZATI GARANTISCONO I DIRITTI FONDAMENTALI E TUTELANO I PIU DEBOLI FORTEMENTE RADICATI NELLE COMUNITA LOCALI RELAZIONI ASIMMETRICHE

19 INTERPRETAZIONE DI SERVIZI SOCIALI E DELICATA POSIZIONE PREVALENTE: LA QUASI TOTALITÀDEI SERVIZI PRESTATI NEL SETTORE SOCIALE RISULTA ATTIRATA DALLA NOZIONE DI ATTIVITÀECONOMICA, PERCHÉTRATTASI DIBENI E SERVIZI OFFERTI IN UN DETERMINATO MERCATO AL CONTRARIO, I SERVIZI SOCIALI, ALLA STREGUA DIQUELLI SANITARI, INDIPENDENTEMENTE DALLA MODALITÀ CONTEMPORANEA DIGESTIONE, RIGUARDANO I DIRITTI DELLA PERSONA IN QUANTO TALE E IL SUO DIRITTO AD UNA VITA MIGLIORE

20 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA 20 NOVEMBRE 2007 COM(2007) 725 DEF. I I SERVIZI DIINTERESSE INTERESSE GENERALE, COMPRESI I SERVIZI SOCIALI DIINTERESSE INTERESSE GENERALE: UN NUOVO IMPEGNO EUROPEO

21 SI TRATTA DI SERVIZI ECONOMICI E NON ECONOMICI ENTI LOCALI POSSONO DECIDERE SE EROGARE I SERVIZI DIRETTAMENTE OPPURE AFFIDARLI A SOGGETTI TERZI: FOR PROFIT OVVERO NON PROFIT I SERVIZI (ECONOMICI) DI INTERESSE GENERALE SONO ASSOGGETTATI ALLE NORME DEL TRATTATO SUL MERCATO INTERNO E LA CONCORRENZA QUELLI NON ECONOMICI SONO ESCLUSI

22 PRINCIPIO DI LIBERA CONCORRENZA ED EROGAZIONE DEI SERVIZI LA CORTE UE IDENTIFICA UN ATTIVITA ATTIVITA ECONOMICA vs. ATTIVITA NON ECONOMICA NON IN RAGIONE DI: STATUS SOGGETTO (PROFIT E NON PROFIT) SETTORE DI INTERVENTO MODALITA DI FINANZIAMENTO MA NATURA DELL ATTIVITA ATTIVITA SVOLTA

23 CRITERI PER DECIDERE ESISTENZA DIUN MERCATO PREROGATIVE STATALI OBBIGHI DISOLIDARIETA SOLIDARIETA REMUNERAZIONE QUINDI: NON SI ESCLUDE A PRIORI CHE I SERVIZI SOCIALI POSSANO ESSERE SERVIZI ECONOMICI

24 COMUNICAZIONE COMMISSIONE EUROPEA 2 LUGLIO 2008: PRIMO RAPPORTO BIENNALE SUI SERVIZI SOCIALI D INTERESSE GENERALE

25 TRENDS COMUNI CRESCENTE IMPORTANZA DEI SERVIZI SOCIALI IN EUROPA CREANO OPPORTUNITA DI LAVORO, ACCESSO AI SERVIZI E SOLIDARIETA ESIGENZA DI MODERNIZZAZIONE E INNALZAMENTO QUALITA MA CON VINCOLI DI CAPITALE UMANO E RISORSE FINANZIARIE

26 DIVERGENZA DI APPROCCI NEGLI STATI MEMBRI DIFFICOLTA DI GIUNGERE AD UN APPRODO DEFINITIVO CIRCA L ESATTA CONFIGURAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DECENTRAMENTO FUNZIONI (STATO-REGIONI REGIONI-ENTI ENTI LOCALI) RILEVANZA SOGGETTI NON PROFIT

27 RILEVANZA SOGGETTI NON PROFIT L AGIRE NON LUCRATIVO RAPPRESENTA UN FENOMENO NON SOLO PRESENTE MA IN CRESCITA A LIVELLO MACRO EUROPEO A FORTIORI DA VALORIZZARE IN UN MOMENTO DI CRISI ECONOMICA COME QUELLA CHE STIAMO ATTRAVERSANDO

28 PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SUL FUTURO DEI SERVIZI SOCIALI DI INTERESSE GENERALE (2009/2222(INI))

29 I SSIG LORO UTENTI E FORNITORI DIVERSI DAI SIG COMPRENDONO REGIMI OBBLIGATORI O INTEGRATIVI DISICUREZZA SOCIALE E SERVIZI UNIVERSALI PER MIGLIORARE QUALITA DIVITA DI TUTTI SVOLGO RUOLO PREVENTIVO DI COESIONE E INCLUSIONE SOCIALE RENDONO CONCRETI I DIRITTI FONDAMENTALI PREVISTI DALLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI

30 COMMISSIONE EUROPEA: SECONDA RELAZIONE BIENNALE SUI SERVIZI SOCIALI DIINTERESSE GENERALE SEC(2010)1284

31 ALCUNI CONTENUTI NO PRIVATIZZAZIONE, DEREGULATION O LIBERALIZZAZIONE PER I SERVIZI SOCIALI NO ALLE GARE AL MAX RIBASSO ART. 106 TFUE: APPLICAZIONE REGOLE SULLA CONCORRENZA SI, MA ATTENZIONE AI COMPITI SPECIFICI AFFIDATI AL SOGGETTO EROGATORE POSSIBILI DIRITTI DIESCLUSIVA (CONCESSIONE)

32 RELAZIONE SUL FUTURO DEI SERVIZI SOCIALI DI INTERESSE GENERALE COMMISSIONE PER L OCCUPAZIONE E GLI AFFARI SOCIALI 14 GIUGNO 2011

33 PESO REQUISITI BUROCRATICI PER GLI APPALTI E LE NORME SUGLI AIUTI DISTATO POSSONO PORTARE LE ORG. NON PROFIT AL FALLIMENTO CONSEGUENZA: SOTTOUTILIZZO DELLE FORME NON LUCRATIVE DA PARTE DEGLI ENTI LOCALI INCERTEZZA GIURIDICA = INEFFICACIA NELL APPLICAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI

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