ACC DI BOLOGNA REQUISITI FUNZIONALI DI LOGICA

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2 2 di 71 REVISIONE B : ELENCO CAPITOLI MODIFICATI / ELIMINATI / AGGIUNTI Capitoli modificati (numerazione riferita alla revisione A): Capitolo 1 Deviatoio o scarpa fermacarri (con manovra elettrica) Precisati interventi temporizzazione manovra. Precisato che la funzionalità di comando della manovra deviatoio temporizzata (100 ) non sarà attiva nella prima configurazione dell impianto. Capitolo 3 - Elettromagnete di intallonabilità Precisato che la diseccitazione elettromagnete non è legata all aspetto del segnalamento Capitolo 5 Segnale Precisato che l esclusione comprende anche l indicatore di direzione. Capitolo 12 Chiusura segnali generale Precisato che la chiusura agisce anche sui segnali verso i punti di confine in ingresso a Bologna. Capitolo 13 Istradamento Inserita particolarità mantenimento bloccamento deviatoio per istradamento con punto finale sb122. Capitolo 14 Itinerario Precisato che l itinerario gestisce anche il segnale di avviso isolato. Capitolo 16 Dispositivo di transitato Precisato il caso di occupazione con secondo cdb. Capitolo 17 Gestione della prenotazione della destinazione Eliminato paragrafo descrittivo dei casi più significativi di prenotazione in quanto non presenti. Capitolo 18 Bloccamento manuale del percorso (Istradamento TM) Precisate le caratteristiche e le delimitazioni dei percorsi. Capitolo 19 Sistemi di blocco Precisato che in fase provvisoria dovrà essere gestito il BA a due aspetti non reversibile. Capitolo 29 Inibizione della liberazione del bloccamento nel caso di mancata occupazione Cdb. Precisato caso di mancata occupazione cdb di stazionamento. Capitolo 30 Deviatoio laterale conteso e protezioni laterali sostitutive. Precisate le caratteristiche generali della funzione. Capitolo 31 Gestione del doppio segnale basso Precisati i limiti dell istrademento Tm e il caso di attestamento di istradamento al a segnale basso di metà piazzale.

3 3 di 71 Capitolo 32 Gestione dei movimenti sui punti di confine con stazioni limitrofe Precisata la gestione delle anormalità. Precisato che le funzioni esclusione richiesta e Tl non saranno disponibili nella prima configurazione. Precisato che le procedure particolari dovranno formare oggetto delle istruzioni di dettaglio dell impianto. Capitolo 33 Gestione deviatoi di confine con stazioni limitrofe. Precisate esclusioni protezioni laterali e ripetizione QL. Precisate caratteristiche caso particolare confine Ravone. Precisato che le procedure particolari dovranno formare oggetto delle istruzioni di dettaglio dell impianto. Capitolo 36 Liberazione a tempo deviatoi, convergenze e altri vincoli sull uscita. Precisate le modalità di liberazione e le tipologie interessate. Capitolo 37 PL a semibarriere con punto di comando in ambito stazione e in linea. Inseriti tasti di soccorso TrPLAut e TexPLAut per esclusione allarme a. Precisato che le procedure particolari dovranno formare oggetto delle istruzioni di dettaglio dell impianto. Capitolo 38 Interventi per SCMT e zone di sovrapposizione AV/AC SCMT. Eliminato il caso di deviatoi a 100 Km/h in quanto non presente. Specificata la funzionalità di ritardo occupazione segnali per condizioni SCMT. Precisati riferimenti di documentazione specifica. Capitolo 40 Gestione dei movimenti sui punti di confine con l ACEI di Ravone Sottovia Buca Precisato che le procedure particolari dovranno formare oggetto delle istruzioni di dettaglio dell impianto. Capitoli eliminati: Capitolo 20 Interfaccia con i sistemi esterni Eliminata in quanto non ancora definita. Capitoli aggiunti: Capitolo 37 Interventi per consentire la contemporaneità di movimenti altrimenti convergenti Capitolo 42 Gestione dei movimenti sui punti di confine con l ACEI di scalo Salesiani. Capitolo 43 PL Km della linea BO/PD a barriere intere in linea protetto dai segnali di partenza.

4 4 di 71 PARTE I... 6 i.1 SCOPO... 6 i.2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 6 i.3 RIFERIMENTI... 6 i.4 DEFINIZIONI E ACRONIMI... 8 PARTE II - FUNZIONI LOGICHE DEVIATOIO O SCARPA FERMACARRI (CON MANOVRA ELETTRICA) GESTIONE DELL INTERSEZIONE ELETTROMAGNETE DI INTALLONABILITÀ CIRCUITI DI BINARIO SEGNALE SEGNALE BASSO SEGNALE DI AVANZAMENTO SEGNALE DI AVVIO INDICATORE DI PARTENZA INDICATORE DI DIREZIONE SEGNALAZIONE AUSILIARIA RAPPEL CHIUSURA SEGNALI GENERALE ISTRADAMENTO ITINERARIO CONDIZIONI PER LINEA AV/AC DISPOSITIVO DI TRANSITATO GESTIONE DELLA PRENOTAZIONE DELLA DESTINAZIONE BLOCCAMENTO MANUALE DEL PERCORSO (ISTRADAMENTO TM) SISTEMI DI BLOCCO INVERSIONE DEL BLOCCO FUORI SERVIZIO DI LINEA CIRCOLAZIONE CARRELLI ZONE TE GESTIONE DEL RGG GESTIONE DEL GG GESTIONE DEL TCL ESCLUSIONE DEGLI ENTI INIBIZIONE DELLA LIBERAZIONE DEL BLOCCAMENTO NEL CASO DI MANCATA OCC. CDB DEVIATOIO LATERALE CONTESO E PROTEZIONI LATERALI SOSTITUTIVE GESTIONE DEL DOPPIO SEGNALE BASSO GESTIONE MOVIMENTI SUI PUNTI DI CONFINE CON STAZIONI LIMITROFE GESTIONE DEVIATOI DI CONFINE CON STAZIONI LIMITROFE ESCLUSIONE E CHIUSURA SEGNALE PUNTO DI LINEA REGIME DI SOSPENSIONE COMANDI LEGGERI LIBERAZIONE A TEMPO DEVIATOI, CONVERGENZE E ALTRI VINCOLI SULL USCITA INTERVENTI PER CONSENTIRE LA CONTEMPORANEITÀ DI MOVIMENTI ALTRIMENTI CONVERGENTI PL A SEMIBARRIERE CON PUNTO DI COMANDO IN AMBITO STAZIONE E IN LINEA INTERVENTI PER SCMT E ZONE DI SOVRAPPOSIZIONE AV/AC-SCMT...65

5 5 di INTERVENTI DI SOCCORSO MIRATI GESTIONE MOVIMENTI SUI PUNTI DI CONFINE CON L ACEI DI RAVONE SOTTOVIA BUCA GESTIONE MOVIMENTI SUI PUNTI DI CONFINE CON L ACEI DI SCALO SALESIANI PL KM SULLA LINEA BO/PD A BARRIERE INTERE IN LINEA PROTETTO DAI SEGNALI DI PARTENZA...71

6 6 di 71 PARTE I I.1 SCOPO La specifica di primo livello ha lo scopo di definire le funzionalità che dovranno essere sviluppate nell ACC di Bologna C.le per la prima fase di attivazione, soffermandosi in particolare sulle particolarità di impianto. I.2 CAMPO DI APPLICAZIONE La specifica si applica alla prima fase di attivazione dell ACC di Bologna C.le. In questa fase i confini fisici dell area che verrà gestita in modo organico dal sistema ACC, vengono individuati dalle seguenti posizioni geografiche: - lato Milano: Km lato Verona: Km lato Padova: Km lato Rimini: Km lato Firenze: Km lato Portomaggiore: Km L apparato nell ambito del PdS gestisce: - i confini con gli impianti di Bologna Ravone, Bologna Arcoveggio, Fascio Salesiani, Deposito locomotive. - i binari del piazzale centrale dal I al XV, del piazzale Ovest dal I al VII e del piazzale Est dal I la IV Est + I e II (Piano caricatore autocuccette) L estensione del progetto all impianto allargato sarà oggetto di apposita specifica. I.3 RIFERIMENTI Disposizione 49/03 Istruzione per l Esercizio con gli Apparati Centrali Statici Condizioni Tecniche e disposizioni normative Disposizione 51/03 Modifiche alla Disposizione n. 49 del 16 ottobre 2003 Disposizione 26/04 Modifiche alla Disposizione n. 49 del 16 ottobre 2003 omissis Disposizione 57/06 Criteri per la gestione delle intersezioni Piano schematico (Rev. D) Programma di esercizio Relazione illustrativa scelte impiantistiche: (Rev. D) Nuovi impianti sistema ACC e nodo di Bologna (Italferr) Stralci dei piani schematici che illustrano la situazione dei confini (Italferr) Specifica di I livello ACC Roma Termini Circolare IE/5/IR/134/91573 del PL con semibarriere automatiche e punto di comando nell ambito delle stazioni Circolare M.111/27/3.43-TV.4.12/400-IE.48(811/806) del 27/5/64 (giallo-giallo) Disposizione 05/03 Istruzione per l esercizio del Sistema di Controllo della Marcia del Treno (SCMT)

7 7 di 71 Lettera di concessione deroghe e autorizzazioni RFI-DTC\ A0011\P\2007\ del 27/02/2007 Nuova edizione istruzione esercizio dei PL - Circolare IE n del 21/06/1982; Trasmissione schema V381 - Circolare TC.T/I.01-PL04-92/02474 del 23/11/1992

8 8 di 71 I.4 DEFINIZIONI E ACRONIMI ACEI: Apparato Centrale Elettrico ad Itinerari ACC: Apparato Centrale Computerizzato AM: Agente della Manutenzione AV/AC: Alta Velocità/Alta Capacità BA: Blocco automatico CCL: Sistema di Controllo Circolazione Linea cdb: Circuito di binario ChS: Chiusura Segnali generale Cs: Consenso CTC: Sistema di Comando Centralizzato del Traffico DM: Dirigente del Movimento EsCF: Esclusione Punto di Confine Es/DM: Esclusione enti da parte del DM Es/IS: Esclusione stabilizzata enti per esigenze IS f.s.: fuori servizio GG: Aspetto del segnale Giallo-Giallo ID: Indicatore di Direzione IP: Indicatore di Partenza is: istradamento it: itinerario NT: Numero treno PdS: Posto di servizio PF: Punto Finale PL: Passaggio a Livello PLAut: Passaggio a Livello Automatico PO: Punto Origine QLv: Quadro Luminoso video RBC: Radio Block Center RCS: Ripetizione segnali continua RGG: Aspetto del segnale Rosso - Giallo Giallo SB: Segnale basso SCMT: Sistema di Controllo della Marcia del Treno SO: Sistema Oleodinamico Tb/Cs: Funzione di soccorso riferito al punto di confine Tb0: Funzione di soccorso per ricevimento treni in binario parzialmente ingombro TbD: Funzione di soccorso per shuntare occupazione o Es/DM o Es/IS del cdb d immobilizzazione di un deviatoio TcD: Funzione di soccorso per shuntare la mancanza di controllo iniziale per la manovra di un deviatoio TbTc: Funzione di soccorso cumulativa delle funzioni TbD e TcD Tcl: Funzione di soccorso per shuntare la mancanzadi controllo di un deviatoio laterale

9 9 di 71 TclCF: TE: Funzione di soccorso per shuntare la mancanza della condizione del deviatoi laterali di confine Trazione Elettrica TML: Terminale Manutenzione Locale Tl: Funzione di liberazione artificiale del PO Tlcdb: Funzione di soccorso per la liberazione artificiale del percorso TO: Terminale Operatore Tsm: Funzione di soppressione manuale della codifica dei cdb Tx: Funzione di soccorso mirato Txcdb: Funzione di soccorso mirato su cdb guasto o in esclusione TxCBCF: Funzione di soccorso mirato per shuntare la mancanza della condizione di cdb laterale di confine TxPO: Funzione di soccorso che shunta cumulativamente condizioni finali per la manovra del segnale di PO Tz: Funzione di soccorso generale propria degli impianti di tipo elettromeccanico ZLC: Gestore di area

10 10 di 71 PARTE II - FUNZIONI LOGICHE Premessa Al fine di una migliore individuazione delle parti innovative o specifiche, si evidenzia quanto in appresso: I capitoli relativi a funzionalità nuove, da implementare specificamente per l ACC di Bologna C.le, sono: Gestione dell intersezione Gestione della prenotazione della destinazione Bloccamento manuale del percorso Gestione del GG Collegamento di accosto Deviatoio laterale conteso e protezioni laterali sostitutive Gestione del doppio segnale basso Gestione movimenti sui punti di confine con stazioni limitrofe 1 Gestione deviatoi di confine con stazioni limitrofe 1 Esclusione e chiusura segnali punto di linea Regime di sospensione dei comandi leggeri Liberazione a tempo zona di uscita PL a semibarriere con punto di comando in stazione Interventi per SCMT Consensi per apertura segnale (sottovia buca) 1 Bloccamento manuale del percorso (Istradamento TM) I restanti capitoli trattano di funzionalità già sviluppate nella logica ACC, eventualmente integrate con le funzionalità che saranno comprese nella nuova versione di logica. 1 La funzione è stata elaborata sulla base delle esigenze espresse dalla DCM al Soggetto Tecnico che le ha rappresentate al Gruppo di Lavoro.

11 11 di DEVIATOIO O SCARPA FERMACARRI (CON MANOVRA ELETTRICA) 1.1 Funzione logica manovra deviatoio Questa funzione logica gestisce la manovra del deviatoio o della scarpa fermacarri, a seguito della ricezione del comando corrispondente da operatore o del comando automatico da una funzione logica di itinerario o istradamento. L operatore può impartire i comandi di manovra in posizione normale, rovescia, automatica del deviatoio e l esclusione e l inclusione dello stesso; tutto ciò vale anche per i deviatoi o scarpe con ritorno automatico in posizione normale. Possono essere inoltre comandate dall operatore la disalimentazione e la rialimentazione del circuito di manovra della cassa; la rialimentazione può essere comandata se non sono in atto interventi di soccorso mirati (funzione Tx) sul deviatoio. Al fine di evitare comandi latenti, il comando e l attuazione della manovra del deviatoio sono funzioni temporizzate che hanno i seguenti requisiti funzionali: - Comando della manovra deviatoio Dal momento in cui cambia lo stato dell M logico il comando della manovra del deviatoio rimane in atto per 100 ; nell ambito di tale tempo è possibile eseguire le seguenti operazioni: o ricomandare il deviatoio nella posizione iniziale con azzeramento del tempo attivato. o attivare la funzione TbD e/o TcD (nel caso in cui manchi anche il controllo di posizione iniziale) per ottenere il comando di attuazione della manovra. Se nell ambito dei 100 non sono state eseguite le operazioni di cui sopra, allo scadere del tempo anche l eventuale ripristino delle condizioni mancanti per il proseguo della manovra non determina comunque il comando alla manovra del deviatoio ma si attiva la disalimentazione logica dello stesso; in tal caso in sequenza è possibile: o rialimentare il deviatoio, che comporta l attivazione automatica di un nuovo comando manovra deviatoio temporizzato nella stessa posizione. o comandare il deviatoio nella posizione iniziale e poi rimuovere la funzione disalimentazione che consente di riacquisire il controllo di concordanza deviatoio (se nel frattempo non era stato perso il controllo di cassa del deviatoio). - Attuazione della manovra deviatoio E temporizzata di 20, allo scadere di tale tempo se non è pervenuto il controllo di posizione (per cui la manovra sarebbe già terminata) viene attivata automaticamente la funzione disalimentazione del circuito di manovra comandando inoltre la disalimentazione logica del deviatoio. A seguito di manovra non andata a buon fine, può essere comandata la manovra per il ripristino della posizione iniziale a condizione che si sia interrotta la manovra (tempo di manovra esaurito e comando verso la cassa assente) e si sia perso il controllo di posizione iniziale. Nota: la funzionalità di comando della manovra deviatoio temporizzata (100 ) non sarà attiva nella prima configurazione dell impianto.

12 12 di Controllo di posizione del deviatoio Può essere comandato il ripristino del controllo di posizione perso a causa della mancanza di energia; tale comando è cumulativo per tutti Gestori di Area (ZLC) o mirato su ciascuno di essi; entrambi hanno efficacia solo se tutti i controlli dei deviatoi dell intero Gestore di Area sono mancanti. L allarme di ogni Gestore di Area è riportato sul Terminale Operatore. La funzione che gestisce il controllo di posizione del deviatoio contiene l occupazione permanente dello stesso che, a seguito di perdita del controllo, ne consente il recupero solo se è verificata una delle seguenti condizioni: il deviatoio è in fase di manovra; è stata attivata la manovra in Es/IS; è stato attivato l intervento di soccorso per il ripristino del controllo. 1.3 Comando singolo e automatico del deviatoio La manovra singola può essere attivata sia per comandare il posizionamento del deviatoio che per mantenerlo nella posizione in cui si trova rendendo impossibile il comando automatico in posizione opposta; essa può essere effettuata anche in presenza di anormalità di piazzale, scartando le relative verifiche con opportuni interventi di soccorso (TbD e TcD o TbTc), per scartare rispettivamente il circuito di binario di immobilizzazione, il controllo di posizione iniziale o entrambi; gli interventi di soccorso sono distinti per singolo deviatoio per cui sono attivi anche con altri deviatoi confermati. Il ripristino del funzionamento automatico del deviatoio lo lascia libero di assumere qualunque posizione in seguito a comandi automatici da parte di itinerari o istradamenti. I comandi automatici di posizionamento vengono emessi dalle funzioni itinerario o istradamento dopo aver effettuato le verifiche di compatibilità, di assenza di manovre manuali individuali e di non esclusione del deviatoio ed a condizione che il comando che si sta per inviare sia opposto all ultima posizione assunta dal combinatore logico. 1.4 Condizioni da verificare per la manovra del deviatoio Per la manovra del deviatoio devono essere verificate le seguenti condizioni: 1) assenza di bloccamenti; 2) assenza della condizione di esclusione; 3) assenza di comandi automatici o individuali per la posizione opposta; 4) normalità del dispositivo di intallonabilità (elettromagnete alto); 2 5) libertà dei cdb di immobilizzazione e loro inclusione; 6) presenza del controllo di posizione iniziale; 7) alimentazione della cassa presente. 3 La presenza di tutte le condizioni sopra indicate consente l esecuzione della manovra completa del deviatoio. 2 La mancanza di normalità non inibisce il comando logico per la posizione di cabina del deviatoio ma solo l attivazione del comando (A logico), per le casse P80 e L90 in fase di configurazione della logica del sistema, la verifica può essere eliminata. 3 E consentito il comando individuale di un deviatoio disalimentato per guasto al fine di ottenere la posizione richiesta (M logico) e, dopo aver posizionato con manovra a mano il deviatoio, comandare un itinerario o istradamento. La presenza della alimentazione è verificata prima dell attivazione del comando (A logico) in modo tale da consentire,mediante contromanovra, di riprendere la posizione iniziale.

13 13 di 71 La mancanza anche temporanea di una o più condizioni comporta l arresto nelle sequenze logiche operative del processo deviatoio (salvo quanto specificato nelle note precedenti). Il ripristino autonomo di talune delle suddette condizioni consente la ripresa delle sequenze logiche precedentemente bloccate. In particolare le condizioni di cui ai punti 1), 2), 3) vengono verificate nella prima fase di comando del deviatoio e se mancanti non consentono di cambiare neanche la posizione richiesta (M logico); le condizione di cui ai punti 4), 5) 6), 7) vengono verificate nella successiva fase di comando per cui consentono di cambiare la posizione richiesta e quindi di formare (fino alla fase precedente al controllo del percorso) itinerari ed istradamenti. 1.5 Deviatoi con ritorno automatico in posizione normale Nel caso che per il deviatoio sia previsto il ritorno automatico in posizione normale questo avviene quando: vengono eliminati tutti i bloccamenti logici o prenotazioni, se il deviatoio era stato comandato rovescio da movimenti; viene rimosso lo stato di esclusione stabilizzata dell ente se l ente in tale stato era in posizione di rovescio; viene ripristinato il funzionamento automatico, se il deviatoio era stato comandato rovescio da manovra manuale. 1.6 Funzione di esclusione/inclusione del deviatoio Il comando di esclusione deviatoio ha lo scopo di rendere non disponibile il deviatoio medesimo per manovre manuali od automatiche fino a che non venga attivato il comando opposto di inclusione. In caso di esclusione, inoltre, si considerano appartenenti al deviatoio e quindi esclusi anche gli elettromagneti e gli eventuali trasmettichiave associati per la manovra a mano. Con il deviatoio escluso non si attivano gli itinerari e istradamenti che lo interessano sul percorso. (Per maggiori dettagli riguardanti l esclusione enti si rimanda al paragrafo Esclusione degli enti ). Risulta possibile attivare itinerari che richiedono come laterale di percorso o come uscita un deviatoio escluso previo intervento di soccorso mirato (Per maggiori dettagli riguardante gli interventi di soccorso mirato si rimanda al paragrafo Interventi di soccorso mirati ). Non è possibile escludere un deviatoio interessato da un comando o bloccamento in atto. Non è possibile escludere un deviatoio mentre è in atto una manovra; è possibile escluderlo se la manovra, non essendo andata a buon fine, si è interrotta. Nello stato di escluso e stabilizzato è possibile, tramite il terminale di manutenzione, la manovra del deviatoio stesso a condizione che l elettromagnete di intallonabilità sia alimentato; nel caso l elettromagnete sia disalimentato è possibile inviare tramite comando da terminale manutenzione l alimentazione diretta dell elettromagnete. Il deviatoio con ritorno automatico nella posizione normale, quando escluso e stabilizzato perde tale requisito: la posizione di normale è raggiungibile solo a seguito di comando specifico da TML. All atto della rimozione dell esclusione stabilizzata di un deviatoio, se non esiste il controllo esterno (di cassa), l operatore può comandare il deviatoio nella posizione opposta a quella che lampeggia sul QLv in modo da cambiare la posizione richiesta per tentare di ottenere il controllo e quindi la concordanza.

14 14 di Particolarità della cassa di manovra per deviatoio Oleodinamico (S.O.) Il deviatoio oleodinamico SO1 (tg. 0,040-0,055), a differenza del deviatoio elettromeccanico, non viene gestito con attuazione statica ma con attuazione elettromeccanica (a relè); sono stati previsti i seguenti ingressi aggiuntivi: Acquisizione dello stato di diseccitato dei relè di controllo fisico al fine di evitare, nel caso di relè incollato, la manovra in posizione opposta con falsa acquisizione del controllo e della concordanza pur con manovra non completata; Acquisizione allarme livello olio (pressione olio insufficiente) che se presente inibisce la manovra del deviatoio (M logico), quindi nel caso di comando di un movimento con deviatoio in allarme non si ottiene la registrazione. L allarme è inoltre rappresentato sul QLv.

15 15 di GESTIONE DELL INTERSEZIONE 2.1 Caratteristiche generali L intersezione è un particolare dispositivo di armamento rappresentato da un incrocio tra due binari (entrambi in rettifilo e privi di deviatoi) denominati rami dell intersezione, ciascuno dei quali consente ai rotabili l attraversamento a raso dell altro ramo dell intersezione. L individuazione di tale dispositivo sul Piano schematico è realizzata tramite una numerazione apposita (da 1001 in poi), e per ogni intersezione vengono definiti un ramo normale ed un ramo rovescio; a maggiore chiarimento si veda la figura (che rappresenta un caso semplice): 1001 Ramo normale Ramo rovescio Fig. 1 Intersezione Per ogni intersezione vengono definite due funzioni logiche: Posizione virtuale per il collegamento di intersecante; Posizione condizionante per l esclusione del circuito di binario (cdb) laterale/immobilizzazione. 2.2 Posizione virtuale per il collegamento di intersecante Questa funzione ha lo scopo di realizzare l incompatibilità tra movimenti (itinerario e istradamento) intersecanti. All atto della formazione di un movimento che interessa l intersezione viene verificato che non siano in atto movimenti intersecanti, dopo di che viene comandata la posizione virtuale nello stato (N o R) richiesta dal movimento; il corretto posizionamento della posizione virtuale consente il bloccamento e il completamento del movimento. La posizione virtuale è visualizzata sull interfaccia operatore. La posizione virtuale verrà mantenuta bloccata nella posizione richiesta fino a quando verrà abbandonato il circuito di binario che garantisce la traversa limite dell intersezione o in caso di cdb guasto dopo l azionamento del Tlcdb; dopo la liberazione rimarrà nell ultima posizione assunta e potrà essere comandata in posizione opposta da un altro movimento sull altro ramo dell intersezione.

16 16 di 71 La posizione virtuale può essere inoltre comandata con la funzione bloccamento manuale del percorso (vedere funzione istradamento Tm); il mancato posizionamento dell intersezione impedirà la prosecuzione del bloccamento a partire dall intersezione stessa. Il vincolo di intersecante sugli itinerari e istradamenti sarà anche in questo caso realizzato dalla posizione virtuale. Il mancato posizionamento della posizione virtuale inibisce la registrazione dell itinerario e non può essere scartato con tasti di soccorso; in tal caso il movimento sull intersezione in falsa posizione dovrà essere effettuato sospendendo i movimenti intersecanti e si svolgerà con i segnali a via impedita; nel caso in cui il cdb dell intersezione sia verificato laterale dagli itinerari sul binario attiguo, dovranno essere sospesi anche tali movimenti. Per la posizione virtuale non sono previsti comandi né bloccamenti laterali. 2.3 Posizione condizionante per l esclusione del circuito di binario (cdb) laterale/immobilizzazione Questa funzione si prevede quando il cdb che contiene l intersezione è verificato laterale dagli itinerari che si svolgono sul binario attiguo e/o è di immobilizzazione aggiuntiva del deviatoio posto sul binario attiguo al fine di evitare una intempestiva chiusura del segnale di detto itinerario o una indebita immobilizzazione di detto deviatoio quando il cdb dell intersezione viene occupato. Ha quindi lo scopo di: scartare la verifica di libertà di detto cdb, purchè non sia escluso, dalla verifica della via degli itinerari sul binario attiguo quando il cdb che contiene l intersezione è interessato di percorso sul ramo normale da un qualsiasi movimento eseguito anche con bloccamento manuale del percorso; scartare la verifica di detto cdb dall immobilizzazione del deviatoio posto sul binario attiguo quando il cdb che contiene l intersezione è interessato di percorso sul ramo normale da un qualsiasi movimento eseguito anche con bloccamento manuale del percorso. La funzione si attiva con il bloccamento del movimento che interessa di percorso il ramo normale dell intersezione a condizione che il cdb risulti libero e permane attiva fino alla liberazione del bloccamento dell intersezione. Al fine di evitare che la liberazione del bloccamento con cdb guasto possa provocare la chiusura del segnale relativo ad un itinerario in atto sul binario limitrofo, la liberazione di soccorso del cdb dell intersezione non può impiantistiicamente essere comandata con detto itinerario in atto. 2.4 Relazioni tra intersezione, deviatoi laterali e comunicazioni Gli itinerari che interessano l intersezione sul ramo normale richiedono i deviatoi sui binari attigui come laterali, per la posizione di indipendenza. L eventuale condizione mancante del controllo del deviatoio richiesto come laterale, può essere scartata con l attivazione del tasto o funzione di soccorso Tcl 4. Nel caso di intersezione inserita in una comunicazione (Fig. 1) l Es/IS o Es/DM del deviatoio inibisce la circolazione su tutti i binari interessati dalla comunicazione e dall intersezione. L Es/IS o Es/DM del deviatoio è subordinata alla verifica che i movimenti (itinerari, istradamenti e carrelli) che interessano il deviatoio siano nello stato di riposo o abbiano oltrepassato il deviatoio stesso; 4 Il Tcl, nella fase di controllo del percorso, scarta il circuito di binario laterale condizionato dal deviatoio escluso dalla verifica della via.

17 17 di 71 nel caso di Fig. 1, è inoltre subordinata alla verifica che i movimenti che percorrono il ramo normale dell intersezione siano a riposo o abbiano oltrepassato il cdb dell intersezione garantendo la traversa limite. I criteri per la gestione delle intersezioni sono riportati in dettaglio nella specifica Disposizione.

18 18 di ELETTROMAGNETE DI INTALLONABILITÀ 3.1 Caratteristiche generali Questa funzione logica gestisce il bloccamento (disalimentazione) e lo sbloccamento (rialimentazione) degli elettromagneti dei deviatoi dotati di tale dispositivo. L itinerario che consente una velocità uguale o maggiore di 60 km/h emette il comando di bloccamento ai deviatoi incontrati di punta dotati di tale dispositivo; per questi itinerari percorribili per dispositivo di armamento a velocità uguali o superiori a 60 Km/h, il bloccamento dell elettromagnete si attiva anche quando questi vengono impegnati da treni a velocità inferiori. La liberazione dell itinerario emette il comando di sbloccamento quando libera il deviatoio corrispondente. 3.2 Elettromagnete nello stato di escluso L elettromagnete risulterà escluso quando viene escluso il corrispondente deviatoio. Essendo escluso il deviatoio, sono inibiti gli itinerari che lo usano di percorso per cui non verrà mai attivato il comando di bloccamento dell elettromagnete escluso da parte dei processi di Logica (in particolare dal processo Itinerario). Nello stato di escluso e stabilizzato è possibile tramite il terminale di manutenzione comandare l alimentazione e disalimentazione dell elettromagnete. 3.3 Funzioni di soccorso Nel caso di mancata diseccitazione di un elettromagnete sotto comando di itinerario è possibile mediante l intervento di soccorso TxPO l attivazione del segnale di avvio o avanzamento. L apparecchiatura ALSTOM che gestisce l elettromagnete verifica anche lo stato dell integrità del cavo di collegamento tra cabina e campagna per cui la perdita di tale integrità è equivalente alla perdita di controllo dell elettromagnete.

19 19 di CIRCUITI DI BINARIO 4.1 Caratteristiche generali Nell ACC vi sono due tipologie di circuito di binario: Circuito di binario a correnti fisse; Circuito di binario a correnti codificate. 4.2 Circuito di binario a correnti fisse La funzione logica gestisce l alimentazione ed il controllo dei circuiti di binario alimentati a corrente fissa. 4.3 Circuito di binario a correnti codificate (50Hz 178 Hz) La funzione logica gestisce l alimentazione ed il controllo dei circuiti di binario alimentati a corrente fissa e codificata; nel caso di comando di itinerario si ha la commutazione da corrente fissa a corrente codificata con portante 50Hz e, quando sussistono le condizioni, viene prevista anche la portante 178Hz. 4.4 Itinerari con circuiti di binario codificati L avvenuta codificazione per gli itinerari per i quali è prevista, è condizione per la successiva disposizione a via libera del segnale. Per itinerari di corretto tracciato la codificazione avviene contro treno contemporaneamente per tutti i cdb dell itinerario ad eccezione del primo, senso marcia treno, che si codifica dopo aver verificato l avvenuta codifica degli altri. Per itinerari in deviata con punto finale su binari codificati la codificazione avviene contro treno contemporaneamente per i soli cdb a valle dell ultima deviata. 4.5 Circuiti di binario nello stato di escluso Il comando di esclusione del circuito di binario ha lo scopo di renderlo non disponibile agli itinerari fino a che non viene attivato il comando opposto di inclusione. Risulta possibile, previo intervento di soccorso mirato, completare itinerari che utilizzano, come percorso, laterale o uscita, un cdb escluso. Non è possibile escludere un circuito di binario interessato da un itinerario o da un istradamento in atto. Lo stato escluso del circuito di binario di immobilizzazione può essere scartato con TbD. 4.6 Funzioni di soccorso Il DM, nel caso di mancata codificazione dei cdb dell itinerario,dopo avere adottato i provvedimenti del caso disporrà, previa attivazione funzione TxPO per il ricevimento del treno con segnale di avanzamento o per la partenza del treno con segnale di avvio. E possibile inoltre, nei casi previsti, togliere la codificazione dei cdb interessati dall itinerario utilizzando la funzione di soccorso Tsm riferita al punto finale dell itinerario.

20 20 di SEGNALE 5.1 Caratteristiche generali Questa funzione logica gestisce l alimentazione ed il controllo del segnale. Il comando di via libera viene mandato dagli itinerari relativi al segnale stesso. L interruzione della trasmissione del comando di via libera ha come effetto quello di riportare il segnale a via impedita. La chiusura manuale del segnale singola o generale attuata con comando da operatore inibisce la disposizione a via libera del segnale stesso. Lo stato del comando di chiusura del segnale viene verificato dalla logica dell itinerario; se il valore è automatico l itinerario completa la propria formazione e comanda il segnale; in caso contrario la logica si ferma in uno stato intermedio (definito bloccamento del Punto Origine) o, se si trova in uno stato successivo, torna in tale stato. 5.2 Funzione chiusura segnali stabilizzata ad uso dell AM La funzione di chiusura manuale del segnale può essere stabilizzata (con operazioni analoghe all esclusione, vedi relativo capitolo), dall addetto alla manutenzione. L AM utilizzerà detta funzione quando, operando sul segnale può comunque garantire il mantenimento a via impedita dello stesso. Se tale garanzia non può essere data verrà invece utilizzata la funzione di esclusione stabilizzata che impone in apparato vincoli più restrittivi (vedi Disposizione N 49 del 16/10/03). 5.3 Segnale nello stato di escluso Nello stato di escluso e stabilizzato è possibile, tramite il terminale di manutenzione, il comando dei singoli aspetti delle singole luci. Il comando di esclusione del segnale, in generale, ha il duplice scopo di renderlo inibito al comando di via libera e di renderlo non disponibile agli itinerari che lo utilizzano come segnale di PF (salvo l attivazione di apposito tasto di soccorso) fino a che non viene attivato il comando opposto di inclusione. Non è possibile escludere un segnale interessato da un itinerario in atto. In caso di esclusione del segnale, risultano esclusi anche la freccia indicatrice, gli indicatori di partenza, l indicatore di direzione e il rappel e i segnali di avvio/avanzamento appartenenti al segnale stesso e risulta inibito l invio delle relazioni MSAVV all avviso. 5.4 Funzioni di soccorso Nel caso in cui il segnale fosse sussidiato di freccia indicatrice, questa verrà alimentata e controllata prima del comando del segnale. In caso di mancanza del controllo di un segnale o di una sua mancata disposizione a via libera è possibile ottenere, trascorsi 20 e attraverso l intervento di soccorso sul PO (punto origine), l attivazione del segnale di avanzamento o di avvio, purchè la condizione mancante non sia quella relativa alla freccia indicatrice.

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