Dall educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione. Capitolo 4 L INTENZIONALITA E LE SUE REGIONI

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1 Dall educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo 4 L INTENZIONALITA E LE SUE REGIONI Dott.ssa Mabel Giraldo

2 CHE COS È L INTENZIONALITÀ? Storia etimologica e semantica molto lunga e complessa Intenzionalità come espressione riassuntiva in quanto impiegata per riferirsi a quattro significati (intrecciati, ma concettualmente distinguibili, tanto da poter parlare di quattro differenti regioni della più ampia intenzionalità umana )

3 I QUATTRO SIGNIFICATI DELL INTENZIONALITÀ 1. Intenzionalità come DIREZIONE (o relazione) 2. Intenzionalità come RAPPRESENTAZIONE ed ESECUZIONE DI INTENZIONI 3. Intenzionalità come ANALISI FORMALE DELLE RAPPRESENTAZIONI 4. Intenzionalità come COSCIENZA, AUTOCOSCIENZA

4 INTENZIONALITA COME DIREZIONE (o RELAZIONE) Brentano: L intenzionalità è direzione verso un oggetto, poiché ogni fenomeno psichico implica la presenza di un oggetto che sarà percepito, desiderato, ecc L intenzionalità è la caratteristica originaria degli stati mentali che li mette in relazione con oggetti diversi (cit. Bertagna p. 96)

5 INTENZIONALITA COME RAPPRESENTAZIONE ED ESECUZIONE DI INTENZIONI Se l intenzionalità è direzione verso un oggetto, questa direzione implica un movimento Livello biologico Nel cervello umano esistono diverse aree che si occupano del movimento: - area prefrontale (decisione dello scopo del movimento) - area premotoria (pianificazione dell esecuzione per raggiungere quello scopo) - area motoria (esecuzione concreta del programma pianificato)

6 INTENZIONALITA COME RAPPRESENTAZIONE ED ESECUZIONE DI INTENZIONI Cosa ricaviamo da quello che i neurofisiologi affermano? Importanza dello skopòs (in greco: l oggetto su si fissano gli occhi ; dunque il traguardo, la meta) È come, perciò, se il movimento umano si attivasse solo in presenza di una precisa rappresentazione del traguardo che è chiamato a raggiungere (la sua intenzione, il suo scopo). (p. 98)

7 INTENZIONALITA COME RAPPRESENTAZIONE ED ESECUZIONE DI INTENZIONI Tale rappresentazione può essere: Precisa, ma inconsapevole (es: togliere la mano dal fuoco) Precisa, ma del tutto consapevole (es: abbraccio) Ad ogni modo, i nostri movimenti sono sì regolati dai vincoli fisici imposti dall ambiente e dal nostro stesso corpo, ma grazie a questo 2 significato possiamo vedere come l intenzionalità permetta all uomo di andare oltre le pulsioni, l imitazione, i neuroni specchio, ecc.

8 INTENZIONALITA COME RAPPRESENTAZIONE ED ESECUZIONE DI INTENZIONI Oltre i neuroni Nell uomo (unico tra tutti gli animali) si manifesta la capacità di: Rappresentarsi mentalmente scopi da realizzare e modi diversi per realizzarli; Scegliere tra scopi diversi e realizzarli (prescindendo anche dai condizionamenti operanti in natura) Considerare l uomo solo a livello biologico = forma di riduzionismo ontologico

9 INTENZIONALITA COME ANALISI FORMALE DELLE RAPPRESENTAZIONI Livello biologico L uomo è attrezzato per due generi di operazioni: 1. Motoria (seconda regione dell intenzionalità) 2. Formale e rappresentativa (assume i concetti concepiti nella precedente operazione oppure prodotti per combinazione di precedenti e li analizza per giudicarli) L intenzionalità umana non si manifesta solo come direzione degli atti psichici (1), ma sia che si rappresenti scopi per movimenti a cui dà seguito sia che rifletta in maniera formale su tali scopi motori (2), essa si palesa come fenomeno che ha a che fare con una specie di oggetti che sono mentali alla doppia potenza, pensieri di pensieri (3)

10 INTENZIONALITA COME ANALISI FORMALE DELLE RAPPRESENTAZIONI Dunque di un oggetto possiamo avere: ESPERIENZA DIRETTA (esperienza nella quale non avviene nessuna rappresentazione) ESPERIENZA INDIRETTA ( esperienza nel quale intervengono le rappresentazioni i pensieri sull oggetto e i pensieri dei pensieri sull oggetto) L INTENZIONALITA E ANCHE LA SCOPERTA CHE CIO CHE MI RAPPRESENTO DELL OGGETTO ( L immagine ) NON è MENO REALE DELL OGGETTO STESSO

11 INTENZIONALITA COME ANALISI FORMALE DELLE RAPPRESENTAZIONI E queste rappresentazioni avvengono: sulpiano morale (quando ci chiediamo se ciò che abbiamo fatto è ciò che sarebbe stato bene fare) sulpiano estetico (quando esprimiamo le ragioni del nostro giudizio estetico) sulpiano tecnico (quando sentiamo l esigenza di costruire qualcosa secondo il nostro modello mentale)

12 INTENZIONALITA COME COSCIENZA E AUTOCOSCIENZA La quarta regione dell intenzionalità è sia causa sia risultato delle tre regioni precedenti: LA COSCIENZA È IL LUOGO IN CUI GLI ATTI PSICHICI UMANI, LA PROCESSUALITÀ TELEOLOGICA, IL GIUDIZIO SULLE FORME MENTALI IN RAPPORTO ALL ESPERIENZA SI RENDONO POSSIBILI E SI UNIFICANO (cit. pp ) Intenzionalità come coscienza aperta a, ma a che cosa? - Al continuo guardare in una direzione; - a continui scopi e mezzi per realizzarli; - alle continue rappresentazioni formali dell esperienza e delle rappresentazioni stesse.

13 INTENZIONALITA COME COSCIENZA E AUTOCOSCIENZA L intenzionalità, dunque, esige: - un soggetto - un oggetto oggetto che non si può dare se non con la direzione, il senso, l ordine e il giudizio colto dal soggetto stesso L OGGETTO È SEMPRE CO-ORIGINARIO AL SOGGETTO (coscienza, corpo e mondo sempre insieme come e, in quanto coscienza del corpo e del mondo, sebbene essa non sia riducibile agli altri due)

14 INTENZIONALITA COME COSCIENZA E AUTOCOSCIENZA Tuttavia, questa dimensione co-originaria si rivela non solo come coscienza di qualcosa, ma soprattutto quando l oggetto della coscienza è la coscienza stessa Autocoscienza = la coscienza che prende se stessa, come coscienza del corpo e del mondo, a proprio oggetto

15 INTENZIONALITA COME COSCIENZA E AUTOCOSCIENZA La coscienza della coscienza non può cogliere interamente se stessa (deve operare una selezione tra oggetti potenzialmente infiniti) intenzionalità come direzione Può però far diminuire un eventuale distanza fra il suo essere e il suo dover essere intenzionalità della coscienza come teleologia e come analisi formale della coscienza Soggetto (auto-coscienza) e oggetto (coscienza) generano una spirale senza soluzione di continuità.

16 CONCLUSIONI Problema Origine dell intenzionalità Molti sostengono la teoria di una provenienza solamente fisio-psichicobiologica - Nietzsche - Crick - Pinker Altri scienziati e filosofi sono persuasi che non si possa spiegare scientificamente la nostra coscienza razionale. E sarebbero per ora impossibili risposte chiare e condivise (carattere irriducibilmente misterioso dell intenzionalità)

17 CONCLUSIONI Altri autori restano convinti, con buoni argomenti, anche senza entrare in un ottica di fede, che le ragioni dell intenzionalità abbiano caratteristiche così eccezionali e qualitativamente diverse da qualsiasi altra manifestazione umana di matrice materiale, pur dandosi in e attraverso la materia, da esigere una spiegazione ultrasensibile di sé, ovvero trascendente. Nonostante le diverse opinioni e teorie, è indubitabile che L INTENZIONALITA SI COLLOCA AL CULMINE DELLE MANIFESTAZIONI DELLA VITA UMANA, ESSENDONE SUA PERFEZIONE E SUA CONDIZIONE

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