Piano Integrato di Salute

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1 Conferenza dei Sindaci Azienda USL 5 Società della Salute Zona Pisana Piano Integrato di Salute Anno Zero Anno 2005 Volume 2 Agenzia di Programmazione Società della Salute - Zona Pisana

2 Il Piano Integrato di Salute Anno Zero, date le sue dimensioni, viene presentato sia nella versione stampata sia in quella elettronica. La quantità di materiale raccolto ed elaborato è piuttosto considerevole perché nel primo anno è stato necessario affrontare contemporaneamente due aree di lavoro diverse: quella riferita allo Stato di Salute, e quella riferita al vero e proprio Piano Integrato. Da questa esperienza, comune a tutte le Zone che hanno sperimentato il PIS, in futuro potrebbero nascere due strumenti tecnici distinti, più agili ed efficaci. Le sezioni stampate costituiscono le parti più significative ed applicative del Piano, sono state raccolte in due volumi in modo da agevolare la lettura e la consultazione. Volume 1 Riassume la struttura complessiva del PIS richiamando ogni volta i documenti presenti negli allegati elettronici. Volume 2 Espone interamente la parte applicativa del PIS, costituita dai Programmi Integrati di Settore. Alcuni documenti di corredo sono presenti in forma elettronica nell allegato F. Il CD contiene il Piano Integrato di Salute Anno Zero in forma elettronica. Versione stampata con allegati E presente un indice, identico a quello dei due Volumi, con cui è possibile accedere sia ai files già stampati sia ai files degli Allegati elettronici. Versione integrale E presente l indice completo del PIS che segue la griglia rappresentata a pag. 223 del Volume 1. I materiali sono gli stessi della versione stampata con allegati ma, utilizzando le possibilità offerte dai testi elettronici, in questo modo viene presentata la struttura integrale del Piano. Anche attraverso questo indice è possibile accedere a tutti i singoli files. Tutti i materiali sono presenti nel sito della : 1 ISBN ISBN Felici Editore Via Carducci, 64/C Ghezzano San Giuliano Terme (Pisa) Tel fax felici@felicieditore.it, 1 In Copertina: Mani che disegnano Maurits Cornelis Escher, 1948 Società della Salute- Zona Pisana

3 Indice Volume 1 Introduzione 11 Documenti di Concertazione 33 A. Documenti delle Organizzazioni Sindacali B. Il Patto per la Salute Parte Prima: lo Stato di Salute Estratto del Profilo del Territorio Il territorio e il profilo economico locale 1.2. Base demografica 1.3. Quadro epidemiologico sanitario 1.4. Alcuni indicatori di epidemiologia sociale 1.5. Rapporto sullo Stato dell Ambiente 1.6. Primi elementi per un profilo Socio-economico 1.7. Sistema dell Istruzione 1.8. Posizionamento della Zona Pisana 2. Profilo del Sistema dei Servizi Attività sanitarie e sociali 2.2. Strutture territoriali 2.3. Funzionamenti del Sistema dei Servizi 3. Elementi per l Immagine di Salute Settore Anziani 3.2. Settore Disabilità 3.3. Settore Materno Infantile Adolescenza 3.4. Settore Immigrazione 3.5. Settore Alta Marginalità 3.6. Settore Salute Mentale 3.7. Settore Dipendenze Parte Seconda: la Programmazione Istituzionale Programmi delle Amministrazioni consorziate Mandati Amministrativi degli Enti Consorziati 4.2. Programmazione Regionale 4.3. Programmazione Locale Società della Salute- Zona Pisana

4 5. Accordi di Governance e processo di Partecipazione Accordi di Governance 5.2. Infrastruttura di partecipazione 6. Programmazione della Società della Salute Programmazione generale del periodo sperimentale 6.2. Obiettivi del Piano Integrato di Salute 6.3. Programmazione economico-finanziaria del Piano Integrato di Salute Parte Terza: la Programmazione Attuativa Programmi Trasversali Programma sperimentale CARINA 7.2. Programma di sviluppo dei Sistemi Informativi 7.3. Programma per il miglioramento della Qualità dell offerta 7.4. Programma per la Formazione 7.5. Programma per la Comunicazione 7.6. Percorsi Assistenziali e programmazione 7.7. Programma per il monitoraggio dello Stato di Salute Note di approfondimento La configurazione verso cui tende il Piano Integrato di Salute 2. Le valenze del Piano Integrato di Salute 3. Il Budget virtuale 4. Le azioni di sviluppo del Piano integrato di Salute nel biennio Struttura completa del PIS Anno Zero 223 Società della Salute- Zona Pisana

5 Volume 2 Parte Terza: la Programmazione Attuativa 8. Programmi integrati di Settore 8.1. Generali Porte di accesso Miglioramento qualità 8.2. Anziani Profilo di settore Programma attuativo Risorse della gestione associata e dell integrazione 8.3. Disabilità Profilo di settore Programma attuativo Risorse della gestione associata e dell integrazione 8.4. Alta Marginalità Profilo di settore Programma attuativo Risorse della gestione associata e dell integrazione 8.5. Materno Infantile Adolescenza Profilo di settore Programma attuativo Risorse della gestione associata e dell integrazione 8.6. Immigrazione Profilo di settore Programma attuativo Risorse della gestione associata e dell integrazione 8.7. Mobilità Programma attuativo 8.8. Turismo sociale Programma attuativo 8.9. Lavoro Programma attuativo Salute Mentale Profilo di settore Programma attuativo Società della Salute- Zona Pisana

6 8.11. Dipendenze Profilo di settore Programma attuativo Casa e Salute Programma attuativo 9. Piano Zonale di Assistenza Sociale Tabelle Programmi Operativi e Progetti Guida ai Programmi Attuativi 271 Società della Salute- Zona Pisana

7 Allegati (disponibili in versione elettronica) A. Contenuti tecnici del Profilo di Salute 1. Base demografica! Movimento della popolazione complessiva ! Struttura per età e sesso della popolazione ! Popolazione straniera e extracomunitaria. Confronti territoriali ! Composizione delle famiglie, per comune (anni )! Tassi di fecondità per età! Dati storici dal 1951! Popolazione anziana complessiva della Zona Pisana! Popolazione anziana per singolo Comune 2. Quadro epidemiologico sanitario! Mortalità generale e mortalità evitabile! Lo stato di salute e i bisogni sanitari della popolazione! Malattie infettive! Utilizzo dell ospedale da parte dei residenti! Infortuni sul lavoro e malattie professionali! Disabilità! Patologia psichiatrica! Non-autosufficienza delle persone anziane! Comportamenti importanti per la salute! Approfondimenti sulla Zona Pisana 3. Alcuni indicatori epidemiologici sociali! Minori in difficoltà e giovani a rischio! Disagio familiare! Disabilità! Anziani! Dipendenze! Salute Mentale! Povertà economica/indigenza! Lavoro/disoccupazione! Devianza! Detenuti! Immigrati extracomunitari in difficoltà 4. Rapporto sullo Stato dell Ambiente! Indicatori sullo stato dell Acqua componente ambientale utilizzata per fini antropici! Indicatori sullo stato dell Aria! Indicatori sullo stato del suolo e sottosuolo! Paesaggio e natura! Energia ed emissioni climalteranti! Rifiuti! Rumore! Inquinamento elettromagnetico! Livello di istruzione! Salute della popolazione! Indicatori di mortalità Società della Salute- Zona Pisana

8 ! Infortuni! Approfondimenti sugli ambiti Comunali 5. Primi elementi per un profilo Socio-economico! Fonti e tipologia dei dati statistici utilizzati! Gli occupati # Tassi di occupazione/disoccupazione e di attività: confronto in Provincia # Occupati/disoccupati ed attivi nella Zona Pisana nel 2001! Le aziende # Movimenti e tassi previsti nel 2005 # Saldo occupazionale e tasso di variazione previsto dalle imprese nel 2005 # Assunzioni previste dalle imprese per il 2005! Approfondimenti # I consumi familiari: uno sguardo sulla Regione Toscana 6. Sistema dell Istruzione! Uno sguardo d insieme # I cambiamenti organizzativi! I punti di incrocio con le tematiche socio-sanitarie # Alunni disabili # Alunni con la cittadinanza non italiana # La mobilità scolastica # Ritardo e dispersione 7. Rassegna dei lavori specialistici o di approfondimento! Strumenti per il Governo del Territorio! Prevenzione collettiva 8. Indicatori B. Contenuti tecnici del Profilo dei Servizi 1. Attività sanitarie e sociali! Gestione Associata e integrazione sociosanitaria! Assistenza Sanitaria di Comunità- Vaccinazioni! Dipendenze! Salute Mentale! Distribuzione farmaci! Attività Specialistiche! Attività di Ricovero 2. Strutture territoriali! Presidi distrettuali! Ospedali di comunità! Residenze per anziani! Centri diurni e centri aggregativi per anziani! Centri socioriabilitativi per disabili! Lo spazio senza margine: servizi e strutture per l immigrazione! Strutture per le Dipendenze! Strutture per la Salute Mentale Società della Salute- Zona Pisana

9 ! Infanzia, adolescenza e famiglia! Dall esclusione all inclusione 3. Funzionamenti del Sistema dei Servizi! Percorso per persone non-autosufficienti! Percorso Neonatale! Percorso per persone vittime di violenza C. Elementi per l Immagine di Salute! Settore Anziani! Settore Disabilità! Settore Materno Infantile Adolescenza! Settore Immigrazione! Settore Alta Marginalità! Settore Salute Mentale! Settore Dipendenze D. Gli accordi della Società della Salute 1. Università degli Studi di Pisa 2. Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana - Commissione 3. Parco Regionale S.Rossore 4. Società della Salute di Firenze Colonia Barellai 5. Facoltà di Scienze Politiche di Pisa 6. ISTAT e Altri 7. Coordinamento Enti Locali per il Sostegno a Distanza E. Documenti di programmazione della fase di sperimentazione 1. Atto di Programmazione del periodo sperimentale 2. Obiettivi del periodo sperimentale F. Allegati di settore 1. Settore Anziani! Delibera di applicazione della D.G.R. 402/04! Regolamento Punto Unico di Accesso! Regolamento Unità di Valutazione Multidimensionale 2. Settore Alta Marginalità! Protocollo Ferrovie dello Stato! Protocollo Pronto Soccorso 3. Settore Immigrazione! Protocollo Anci Richiedenti Asilo e Rifugiati! Procollo Anci Rete degli Sportelli! Regolamento Residenza di Transizione 4. Casa e Salute! Emergenza Abitativa Tabelle Programmi Operativi e Progetti PdZ 2005 Società della Salute- Zona Pisana

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11 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Obiettivi Generali

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13 G 1.1. Porte di Accesso Sperimentare porte di accesso unitarie ai servizi a partire da alcuni presidi territoriali con particolare riferimento a disabili, anziani, settore materno-infantile, immigrazione. L obiettivo riguarda in generale il sistema territoriale dei presidi in quanto porte di accesso alla rete dei servizi sociali e sanitari e come chiave per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione della salute. Gli incroci, come di seguito riportato, sono in particolare con il settore ANZIANI DGRT 402/2004 (A 2.1) con il settore IMMIGRAZIONE (I 6.1) con il settore MATERNO INFANTILE - Percorso Nascita (MI 5.1), con il settore DISABILITA (D3.1) e con la relative azioni programmate: in evidenza sia l abbattimento delle barriere linguistiche e culturali, che i momenti dell ascolto professionale e della valutazione multiprofessionale e multidimensionale come chiavi dell appropriatezza e della personalizzazione dell intervento. Il sistema territoriale dei presidi è inoltre il luogo del management della continuità assistenziale Ospedale- Territorio e della promozione dell incontro tra le professionalità sanitarie (in primo luogo quelle del MMG e del PLS, ma anche Ostetriche, Infermieri, Specialisti etc.) e delle professionalità sociali (Assistenti Sociali, Educatori, OSS, Assistenti Domiciliari) con un ruolo non marginale delle professionalità delle Figure Amministrative e delle Figure di Mediazione Linguistica e Culturale. Inoltre possono essere i presidi territoriali i luoghi di collegamento con le costituende unità di cure primarie, con la rete dei progetti e degli sportelli rivolti ai cittadini in generale e a categorie di cittadini e con le azioni di prossimità che le reti comunitarie costituiscono. Particolare attenzione nella implementazione del programma è emersa dai tavoli alla integrazione Ospedale Territorio (soprattutto sul percorso neonatale) e sulla integrazione delle organizzazioni del terzo settore e della cittadinanza attiva attualmente esistenti Programmi a) Implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione ai cittadini che riguardi i presidi territoriali ai diversi livelli: organizzazione degli spazi, della segnaletica e della cartellonistica, tenendo conto della barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali. b) Implementazione di funzioni dedicate di front-office esclusivamente dirette a fornire informazioni di base al cittadino utente c) Implementazione di azioni di miglioramento relativamente alla strumentazione informatica e alle procedure di registrazione degli accessi in connessione con il sistema informativo d) Messa in rete delle informazioni di base utili all orientamento al sistema dei servizi nei punti chiave di contatto con i cittadini (URP, sportelli cittadino comuni, sportelli terzo settore, AOUP etc.) e) Predisposizione di modalità organizzative, protocolli interprofessionali, organizzazione degli spazi e delle dotazioni tecnologiche intesi a garantire la definizione appropriata del bisogno e la presa in carico integrata garantendo interventi di mediazione culturale Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: SdS Zona Pisana; Amministrazione Provinciale! Integrazione gestionale: AOUP; ASL 5; u.f. Servizio sociale; u.f. Servizi infermieristici; u.o. Tecnologia e informatica; u.o. Amministrativi; u.o Ostetricia e ginecologia; Uoc Servizi domiciliari Correlazioni con altri Obiettivi! Anziani: A2.1 Accesso! Disabilità: D 3.1 Gruppi Multiproblematici! Materno Infantile: 5.1 Percorso Nascita

14 Porte di Accesso! Immigrazione: I 6.1 Integrazione Sistema Accoglienza! Generali : qualità Risultati attesi! diminuzione delle asimmetrie informative tra cittadini e servizi! diminuzione delle disuguaglianze di accesso! promozione di percorsi assistenziali integrati! Aumento della integrazione istituzionale, gestionale, professionale, comunitaria Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Stabilizzare il Creazione di una task force per dare esecutività alle linee 2 mesi programma guida sull accesso 2 Redazione programma esecutivo 3 Azioni di miglioramento Rendere esecutive le linee guida sul versante: organizzativo strutturale informativo Azioni pilota di miglioramento anche in relazione agli obiettivi di qualità zona pisana rispetto a : Azioni di miglioramento relative all accesso nei presidi (obiettivi 2, 8) Pecorso neonatale (Obiettivi 7 e 12) Delibera 402/2004 (PUA) (Obiettivi 10, 11, 14) Disabili (Obiettivo 13) Immigrati (vedi ) 6 mesi 1 anno

15 Porte di Accesso Appendice 1) Programma Porte di accesso G 1.1. griglia di riferimento degli standard possibili per le fasi di informazione e accoglienza all interno dei presidi territoriali Legenda Standard strutturali Standard tecnologici Standard organizzativi Localizzazione, presenza di materiale informativo adeguato, segnaletica e cartellonistica disponibilità di strumentazione tecnologica adeguata al compito di fase formazione, orari, procedure, linee guida e protocolli necessari all espletamento della funzione di fase

16 Porte di Accesso Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali Informa zione Fornire informazioni ai cittadini utenti relative a: servizi erogati nel presidio procedure di accesso ai servizi localizzazione di altri servizi conoscenza impegni, standard servizio (carta del servizio) procedure di tutela e reclamo procedure per la valutazione della qualità percepita e suggerimenti Ricevere informazioni in linguaggio semplice e comprensibile scritto in più lingue e in caratteri leggibili anche agli ipovedenti Pensare anche alla comunicazione alternativa per non udenti Garanzia privacy Ricevere informazioni non solo puntuali, ma anche di chiarimento delle procedure Avere accesso alle informazioni di base anche in maniera autonoma (materiale informativo disponibile) Accessibilità (assenza di barriere sensoriali e architettoniche che impediscano l accesso all informazione) Riconoscibilità dello spazio informazioni Personale amministrativo o altro personale (persone in servizio civile) Attenzione alla legge 626 Spazio immediatamente accessibile dall esterno senza attraversa mento di stanze (atrio). Tavolo/bancone con materiale disponibile diverso dallo sportello pratiche bene riconsocibile Dispensatore di informazioni Cartellonistica con linguaggio figurato e di orientamento (comprensibile anche senza scritte) interno ed esterno Assenza di barriere architettoniche e sensoriali Bacheca esterna con informazioni generali di base (quando i presidi Standard qualitativi tecnologici Centralino Usl informazioni aggiornato sui servizi Spazio con numeri sull elenco telefonico Pubblicazione info sul sito internet (asl e sds) N verde informativo unico servizi territoriali aggiornato sui servizi (ampliamento server informare comunicando?) Computer con accesso ad informazioni Standard qualitativi organizzativi Formazione di gestione front office Formazione/ Informazione sui percorsi Possibilità di apertura differenziata, ma con attenzione agli orari lavorativi dei cittadini. Persone in servizio civile

17 Porte di Accesso Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali (differenziazione degli spazi) Riconoscibilità del personale di contatto sono chiusi) Materiale informativo leggibile Carta dei servizi snella che indichi i percorsi Diffonder materiale info a: urp sportelli cittadino comuni organizzazioni del terzo settore circoscrizioni ospedale le info contengono anche (presso il presidio) notizie sulle reti territoriali e sui servizi relativi all agio Standard qualitativi tecnologici Standard qualitativi organizzativi

18 Porte di Accesso Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali Accogli enza Fornire al cittadino ascolto professionale allo scopo di: orientare al sistema dei servizi Diritto ad un ascolto professionale con rispetto dell intimità e della privacy Diritto ad orientamento sui percorsi Assistente sociale Infermiere professionale Ostetrica Spazio riservato di ascolto Spazio attesa Schedario riservato chiuso. Standard qualitativi tecnologici Computer con accesso rete e intranet Telefono Fax Standard qualitativi organizzativi Presenza mediatori culturali Protocolli con operatori alta marginalità Protocolli con operatori sportelli immigrazione predisporre incroci con le altre professionalità presenti identificare bisogno semplice/bisogno complesso favorire l appropriatezza della prestazione registrare la domanda Diritto ad un luogo accogliente Differenziazione degli spazi, riconsocibilità dello spazio accoglienza Medico di distretto Scheda informatizzata registrazione domanda modulo Segretariato Accoglienza di SS2000 Utilizzo condiviso di scheda registrazione della domanda su supporti informatizzati (SS2000) Gestione condivisa documentazione percorsi integrati. Formazione interprofessionale sulla gestione della accoglienza e dei percorsi integrati. Funzione accoglienza separata dalla fase di presa in carico: tempo dedicato alla fase di accoglienza. Ci sono dei giorni specifici dedicati alla funzione accoglienza sicuramente per il servizio sociale

19 Porte di Accesso Fase Contenuto Diritto del cittadino Soggetti Standard qualitativi strutturali Standard qualitativi tecnologici Standard qualitativi organizzativi Ci sono protocolli di invio interprofessionali Auspicabile: riunioni periodiche di presidio (fondamentale) compresenza, anche parziale, nella fase di accoglienza (se ci si riesce) il medico di presidio ha il compito di tenere i rapporti con i mmg, con i pediatri di libera scelta

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21 Porte di Accesso Obiettivo A.2.1. Accesso Anziani Promozione dell accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana Le azioni previste in questo obiettivo riguardano l azione strategica di rafforzamento del sistema territoriale dei servizi, come insieme integrato di risorse e percorsi centrato sul cittadino e sui suoi bisogni di salute. La DGRT 402/2004. in particolare si mira a riorganizzare la fase dell orientamento e dell accesso preventivo alla presa in carico in forme che siano conciliabili e integrabili con le stesse fasi per i settori della Disabilità e del Materno Infantile. Queste azioni si realizzano in particolare a livello dei presidi oggetto dei Gruppi di Progetto e nel Punto Unico di Accesso della Zona Pisana Programma A implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali Programma E implementazione forme di orientamento, informazione e accompagnamento anche attraverso il III Settore nei presidi Programma G prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore e care giver familiare Programma A implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali. Interventi strutturali specifici volti a favorire l ingresso e la fruizione delle informazioni presso i presidi sedi dei Gruppi di Progetto in maniera sufficientemente autonoma ed efficace per disabili o persone anziane in spazi accoglienti e funzionali. Risultati attesi: creazione di front office di facile e efficace fruizione da parte dell utenza in particolare situazione di disagio Responsabile: Direttore SdS Zona Pisana, Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi u.o Ostetricia e ginecologia Uoc Servizi Domiciliari, Informare Comunicando & Informanziani, Punto Unico di Accesso, Gruppi di Progetto dei Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio

22 Porte di Accesso Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Creazione di un gruppo di progetto a partire dal gruppo di lavoro Centri aggregativi, Sportelli e Comunicazione A Creazione di un gruppo di progetto a partire dal gruppo di lavoro Centri aggregativi, Sportelli e Comunicazione 5 mesi 2 Miglioramento dell informazione nell ottica del superamento delle barriere linguistiche e culturali nei presidi. 3 Acquisto e messa in pianta degli strumenti 1A individuazione da parte della giunta SdS dei presidi su cui lavorare: si ritiene opportuno insistere sui presidi già individuati per il percorso anziani 1B costituzione di un gruppo di lavoro per la definizione degli interventi da attuare nei presidi (es: indicazioni anche stradale multilingue, organizzazione spazi, cartellonistica in lingua, totem informativi con opzione della lingua, individuazione delle lingue madri e veicolari da utilizzare, materiale informativo in lingua. 1C individuazione di una ditta che si occupi della produzione del materiale. 1D produzione del materiale e installazione 1 E momenti di verifica A messa in pianta delle strutture necessarie presso i 3 Grupi di Progetto Navacchio, P.zza Toniolo e Vecchiano 2 mesi 4 mesi 4 mesi 2 mesi 2 mesi 2 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 1 A x x x x X 2 A X X B x x x x X C x x x X D x X E x X 3 x x Mese 11 Mese 12 risorse economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Aggiungere Vita agli anni (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione) Progetto RAIL Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde) Progetto Informare 1 facilitatore (informare Totem informativi in rete comunicando + RAIL) PUA con il sistema informatico USL5 1 mediatore culturale PUA amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA Struttura PUA Strutture dei 3 GdP postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi)

23 Porte di Accesso Comunicando Budget Distrettuale Sanitario (parte fondi indistinti) Progetti Alzheimer Progetti Cure Domiciliari Progetto C.A.R.I.N.A Operatori Numero Verde Informanziani & Informare Comunicando Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Piano Investimenti Informatici Aziendale Programma E implementazione forme di orientamento, informazione anche attraverso il III Settore nei presidi Programma G prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore, valorizzando la figura del care giver familiare anche attraverso l attivazione di forme di monitoraggio tramite indagini legate alla qualità percepita dell utente (specie non autosufficiente) (vedi pure Programma G.1.2 Miglioramento della Qualità scheda Obiettivi di qualità Ob. 3 Tutela) Creazione di un sistema che metta in continuità i vari passaggi dell informazione, orientamento e ai presidi e ai servizi tramite anche il III Settore, in accordo con gli operatori pubblici Questo programma prevede anche forme pratiche di accompagnamento in stretta relazione con CUP e Trasporti Sociali Zona Pisana Risultati attesi:! raccordo tra progetti e risorse territoriali che svolgono funzioni di informazione e orientamento e il sistema dei servizi pubblici strutturati secondo il modello organizzativo dettato dal DGRT 402/2004.! Utilizzo appropriato della funzione di accompagnamento al sistema dei servizi, con particolare attenzione alla popolazione non autosufficiente Responsabile: Direttore SdS Zona Pisana, Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: azione E AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi u.o Ostetricia e ginecologia Uoc Servizi Domiciliari, Informare Comunicando & Informanziani, Centro

24 Porte di Accesso Aggregativo S. Zeno, Centro Aggregativo SPES, Centro Aggregativo La Vettola- CEP, Punto Unico di Accesso, Gruppi di Progetto dei Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio. azione G famiglie degli utenti, Misericordie, APICI, Pubbliche Assistenze e Croci Rosse della Zona Pisana aderenti al P.O. Omnibus. Misericordie, Pubbliche Assistenze, AUSER e Croci Rosse della Zona Pisana aderenti al Progetto- servizio Cure domiciliari di Prossimità Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Condivisione degli a. Percorso di definizione dei contenuti operativi delle funzioni di: 1 obiettivi e definizione dei 2 mesi informazione, orientamento, accompagnamento ruoli operativi Definizione delle funzioni di informazione e orientamento Definizione delle funzioni di accompagnamento ai servizi Strutturazione del sistema Strutturazione di un sistema di valutazione b. Definzione di protocolli e contenuti operativi tra Gruppi di Progetto e Rete degli Sportelli relativamente alle funzioni di informazione e orientamento con predisposizione e ottimizzazione di materiale informativo condiviso c. Definizione delle modalità operative, raccordi organizzativi e criteri di appropriatezza per l attivazione dell accompagnamento ai servizi d. convenzione SDS- ASL, soggetti terzo settore per le funzioni di informazione, orientamento, accompagnamento e. azioni di rilevazione della qualità percepita in collegamento con le azioni di qualità previste per la zona pisana 4 mesi 4 mesi 1 mese 12 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 1 a x x 2 b x x x x 3 c x x x x 4 d x 5 e x x x x x x x x x x x x risorse azione e economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Aggiungere Vita agli anni (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione) Progetto RAIL Progetto Anziani Sicuri (parte costituzione centro aggregativo La Vettola- CEP e mantenimento Numero Verde) facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA mediatore culturale PUA amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico Struttura PUA Strutture dei 3 GdP Strutture di tutti i soggetti coinvolti Arredamenti, postazioni PC Progetto SPES ,95 MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata

25 Porte di Accesso Progetto Anziani per ,70 Progetto Informare Comunicando Operatori Numero Verde Informanziani & Informare Comunicando (quota parte personale) Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi) Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Convenzione USL5- MMG Progetto C.A.R.I.N.A Operatori Sportelli Centri Aggregativi Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio risorse azione g economiche umane tecnologiche strumentali Programma Operativo Omnibus Progetto- Servizio Cure Domiciliari di Prossimità Automezzi adattati in dotazione alle associazioni aderenti al P.O. Omnibus

26 Porte di Accesso D.3.1 Valutazione Multidisciplinare Rendere effettiva l azione dei Gruppi Operativi Multiprofessionali Il momento della valutazione multiprofessionale e lo sviluppo degli strumenti di valutazione multidimensionale (orientati alla Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) nell ambito della disabilità, sono congruenti allo sviluppo di programmi personalizzati e alla verifica dell appropriatezza delle risposte. In particolare i percorsi di vita autonoma e i percorsi orientati al lavoro per le persone disabili necessitano di azioni di sviluppo di strumenti omogenei tra la fase valutativa e la fase accertativa. Programmi a) Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana b) Rafforzare e rendere uniforme l utilizzo di strumenti multidimensionali di valutazione e formulazione dei programmi personalizzati c) Definire i collegamenti tra Dipartimento della Prevenzione U.O. Medicina Legale e GOM per quanto riguarda l accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e per quanto riguarda i percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999) d) Formalizzare strumenti e processi di valutazione condivisi tra GOM e Commissioni Medico Legali che permettano di valutare con maggiore appropriatezza i bisogni della persona disabile e) Formalizzare prassi lavorative condivise e costanti tra GOM e U.O. Medicina Legale f) Rendere maggiormente appropriato e sostenibile il sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali attraverso valutazioni multiprofessionali adeguate e verifiche in itinere costanti del progetto personalizzato Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: SdS. Zona Pisana! Integrazione gestionale: ASL 5; UFSMA; UFSMIA; U.F. Servizio Sociale; Dipartimento della Prevenzione; U.O. Medicina Legale Correlazioni con altri Obiettivi! Generali: G 1.1 Porte di Accesso! Generali: G 1.2 Miglioramento della Qualità! Salute Mentale: SM 10.1 Monitoraggio Epidemiologico! Salute Mentale: SM 10.1 Adeguamento organico UFSMIA Programma A Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana Risultati attesi: Raggiungimento standard obiettivi qualità budget 2006 distretto zona pisana o Redazione regolamento funzionamento GOM o 30% PARG età adulta o 50% PARG età evolutiva Razionalizzazione del sistema territoriale dei Gruppi Operativi Multirpofesisonali

27 Porte di Accesso Razionalizzazione del percorso di accesso Maggiore efficacia del processo di presa in carico nel momento di integrazione delle scelte professionali e del passaggio dal sanitario al sociale, comprese prassi operative e processi di valutazione. Utilizzo del PARG come strumento per la predisposizione delle risorse secondo criteri di appropriatezza e sostenibilità Implementazione del ruolo della famiglia anche nella fase valutativa secondo la metodica della Pedagogia dei Genitori. Collegamento dell azione valutativa dei GOM con il percorso riabilitativo sanitario (continuità ospedale territorio) e socio-riabilitativo, con i percorsi di inserimento lavorativo. Responsabili: Dr.ssa Alina Navazio Dr.ssa Ondina Mori Fase Obiettivo di fase Azioni Durata a) Individuazione Organizzazione GOM Individuazione sedi: Gom Pisa Est Presidio Navacchio Gom Pisa Ovest Presidio Vecchiano/ Pontesserchio Gom Pisa Città Presidio Via Garibaldi b) Individuazione di un modello operativo del GOM e del percorso di accesso c) Individuazione strumenti operativi a) Individuazione personale dedicato alla valut. Multid. e presa in carico GOM b) Rafforzamento del GOIF quale organo specifico di regia per le varie UF coinvolte a) Individuazione strumenti valutazione b) Individuazione strumenti raccolta dati a) Definizione dei rapporti con la Fondazione Stella Maris Regolamento del GOM che descriva anche le procedure di accesso. Verifica e ricognizione dei PARG delle persone in carico Dotazione strumenti tecnologici dei vari presidi (vedi programma informatizzazione) Quantificazione impegno orario per unità di personale Corso di formazione integrata UFSMIA, UFSMA, UF Servizio Sociale sulla condotta del GOM Restituzione in autoaggiornamento del Gruppo di lavoro regionale sull ICF collegamento sistema Informatizzato SS2000 Rinnovo del protocollo di intesa con Fondazione Stella Maris con la partecipazione di ASL. AOUP, SDS Zona Pisana Verifica entro 3 mesi della funzionalità strutturale del Presidio di Vecchiano/Pontasserchio Entro giugno (vedi obiettivi di qualità zona pisana) 9 mesi 6 mesi 2 mesi 4 mesi 1 mese 3 mesi 9 mesi

28 Porte di Accesso Fase azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 1 a x x x b x x x x x x x x x c x x x x x x 2 a x x b x x x x 3 a x b x x x 4 a x x x x x x x x x risorse economiche umane tecnologiche strumentali Piano Formazione 2006 Zona Pisana: La pedagogia dei genitori (follow up attività formativa) : 200 La gestione integrata degli interventi socio-sanitari per le persone disabili (aggiornamento gruppo regionale ICF) : autoaggiornamento Organizzazione, integrazione delle professionalità e funzionamento dei GOM.: 1200 N 3 pc (vedi risorse SS2000)

29 Porte di Accesso MI 5.1 Percorso nascita Superare la frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita rendendo chiaro il percorso assistenziale per una maggior garanzia della fisiologia degli eventi legati al parto ed al puerperio, e di un migliore sviluppo della relazione neonatomadre-famiglia. Programma A Potenziamento e promozione delle azioni di consulenza, prevenzione e ed educazione alla salute rivolte alle donne in stato di gravidanza, centrando nei presidi territoriali la presa in carico della gravidanza fisiologica, con il coinvolgimento nel percorso dei MMG e dei PLS Risultati attesi: diminuire le disuguaglianze di accesso rispetto al percorso nascita semplificare i passaggi tra territorio e punti nascita dare maggiore appropriatezza alle prestazioni ridurre le asimmetrie informative rispetto alle opportunità presenti sul territorio per le donne e le famiglie valorizzare l apporto della cittadinanza attiva Soggetti coinvolti nell Integrazione: AOUP, ASL 5, SDS, Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Azioni preliminari a. Condivisione del percorso con il personale 2 mesi b. Integrazione del percorso con u.f. Servizio Sociale e U.F.S.M.I.A. 2 mesi Primo accesso a. Individuazione presidi per accesso privilegiato percorso nascita 2 mesi b. Stipula di protocolli oeprativi ospedale ASL e realizzazione 4 mesi interscambio personale e prassi operative tra AOUP e ASL c. Preparazione pacchetto informativo in connessione con il settore 4 mesi 2 comunicazione asl d. Realizzazione materiale informativo 2 mesi e. Formazione integrata su strumenti di costruzione dei percorsi 2 mesi integrati (linee guida interporfessionali) f. Avvio sperimentazione 6 mesi Visite ostetricoginecologiche a. Individuazione degli spazi e delle modalità operative e accordo 2 mesi 3 AOUP ASL SDS b. Avvio sperimentazione 1 mese 4 Corsi preparto a. Avvio sperimentazione 6 mesi 5 Accoglienza presso a. Avvio sperimentazione 1 mese presidio ospedaliero 6 Ricovero, parto, a. Sperimentazione linee guida di assistenza al travaglio 6 mesi puerperio b. Integrazione con neonatologia per sperimentazione percorso 3 mesi allattamento c. Sperimentazione dei corsi OMS UNICEF 2 mesi

30 Porte di Accesso Fase Obiettivo di fase Azioni Durata d. Avvio di percorso comune tra SDS, ASL, AOUP, Fondazione 3 mesi Stella Maris, ASL per la rilevazione precoce del rischio fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 1 a x x b x x a x x b x x x x 2 c x x x x d x x e x x f x x x x x x 3 a x x b x 4 a x x x x x x 5 a x a x b x x x x x x x 6 c x x x d x x e x x x mese 12 risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Obiettivo Qualità 12. Percorsi integrati nel Personale SDS settore Neonatale a) consegna di materiale informativo anche Personale ASL multilingue al momento della consegna dei libretti Personale AOUP Meteriale informativo ProgrammaRegionale Mamma Segreta 4.715

31 Porte di Accesso I 6.1 Integrazione Sistema di Accoglienza Riqualificare il sistema locale di accoglienza rivolto a cittadini stranieri promovendo l effettiva integrazione tra servizi dedicati e servizi universalistici nel senso della promozione della cittadinanza. Programma I 6.1. a) Sostenere l evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale. Programma I 6.1. b) Creare una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli Questo programma costituisce il dettaglio e lo sviluppo per la parte relativa all accesso dell Obiettivo I 6.1 lettere a, b, i del settore immigrazione (vedi Sistema Integrato degli sportelli ) ed in particolare delle fasi: Fase 3 Obiettivo di fase Struttura fisica/spazi : Individuazione di una struttura disponibile che abbia i requisiti necessari per la realizzazione del progetto approvato. Azione 3b: progettazione intervento. Programma A Accesso Universalistico presso i Presidi Territoriali per l utenza immigrata L accesso presso il sistema territoriale dei presidi è la prima porta d ingresso nella rete dei servizi sociali e sanitari; proprio per questo deve essere garantita a tutti la possibilità di fruirne, anche in modo semplice, rappresentando, per altro, per i cittadini stranieri, uno dei primi e più importanti elementi per l esercizio dei diritti di cittadinanza. In generale l organizzazione degli spazi, della segnaletica e della cartellonistica nei presidi ha bisogno di essere ripensata nell ottica di una particolare attenzione all utenza straniera. Un discorso a parte deve essere fatto per il distretto del CEP dove è offerto un servizio di mediazione e dove è attivo un consultorio ginecologico e pediatrico per stranieri; partita oltre 10 anni fa come sperimentazione della Regione Toscana, rappresenta un esperienza importantissima che merita di essere oggetto d attenzione per una futura riorganizzazione e per un necessario potenziamento. Responsabile: Giovanna Colombini

32 Porte di Accesso Soggetti coinvolti Asl 5 (presidi territoriali tra cui il CEP), U.C. immigrazione, U.C. Città sottili, soggetti del TS impegnati nei progetti sul territorio Fase Obiettivo di fase azioni Durata a) individuazione da parte della giunta sds dei presidi su cui lavorare: si ritiene opportuno insistere sui presidi già 1 mese individuati per il percorso nascita del settore materno-infantile 1 b) costituzione di un gruppo di lavoro per la definizione degli interventi da attuare nei presidi (es: indicazioni anche stradale multilingue, organizzazione spazi, cartellonistica in lingua, totem informativi con opzione della lingua, individuazione delle lingue madri e veicolari da utilizzare, materiale informativo in lingua. 1 mese Miglioramento dell informazione nell ottica del superamento delle barriere linguistiche e culturali nei presidi. c) collegamento con l ufficio comunicazione Asl 5 per la produzione del materiale informativo 3 mesi Front office dedicato con personale particolarmente attento alla normativa sanitaria e sociale degli stranieri Costruzione di un sistema di accoglienza presso i presidi individuati attraverso il lavoro condiviso degli operatori dei presidi i e degli operatori di servizi e dei progetti dedicati agli stranieri Riorganizzazione del servizio offerto dal CEP d) produzione del materiale e installazione 2 mesi e) momenti di verifica 4 mesi a) identificazione del personale di front office da parte del direttore della sds azioni di formazione e aggiornamento continuo del 2 mese personale anche attraverso organizzazione di giornate seminariali tenute da personale dello sportello pubblico di informazione e consulenza per cittadini stranieri b)organizzazione di un sistema di comunicazione efficace ed efficiente tra il personale dedicato presso i distretti e il personale dello sportello pubblico di informazione e consulenza per cittadini stranieri (scambio di mail) b) individuazione di attività specifiche ed utili per gli stranieri (es aiuto nella lettura e comprensione dei fogli illustrativi dei farmaci) a).mandato di verifica rispetto alle attribuzioni di personale pubblico e privato, mandato rispetto ai protocolli interni di collaborazione tra uffici e loro verifica b) preparazione ed approvazione delle procedure di lavoro condivise a) creazione di un gruppo di lavoro che analizzi le risorse disponibili (umane ed economiche) con i seguenti focus:! primo filtro ed analisi del bisogno all arrivo delle donne nel presidio! accompagnamento presso altri presidi! focus sui materiali informativi presenti ed eventuale loro valorizzazione 5 mesi 4 mesi 2 mesi 3 mesi

33 Porte di Accesso Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 a x b x 1 c x x x d x x e x x x 2 a x x b x x x x x 3 a x x b x x 4 a x x x Accessi dedicati all utenza straniera Programma B Sul territorio sono presenti accessi dedicati all utenza straniera che creano un sistema locale di informazione ed orientamento giuridico amministrativo specifico (titoli di soggiorno, ricongiungimenti etc.) e di informazione per l inserimento sociale (con particolare attenzione al tema della casa e del lavoro). Sul territorio sono inoltre presenti progetti specifici che realizzano attività a favore dei i beneficiari interni dei progetti. Uno degli Obiettivi del Pis - settore immigrazione è la creazione di una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli. Si prevede di lavorare, dunque, alla realizzazione di uno Sportello Unico di Consulenza per i cittadini stranieri in un unica sede che accorpi tutti gli sportelli attualmente diffusi sul territorio. In questa ottica di riorganizzazione del servizio è di fondamentale importanza prevedere standard strutturali, tecnologici, ed organizzativi per permettere l erogazione di un servizio efficace ed efficiente. In questa sede si ritiene opportuno dettagliare l aspetto specifico dell accesso da ricondurre comunque all intero programma dettagliato in altra sede.

34 Porte di Accesso Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Presenza di una corretta a) definizione degli interventi da attuare (es: 1 mese informazione nell ottica del rispetto delle differenze linguistiche e culturali dell utenza straniera. indicazioni anche stradale multilingue, organizzazione spazi, cartellonistica in lingua, totem informativi con opzione della lingua, individuazione 1 delle lingue madri e veicolari da utilizzare, materiale informativo in lingua b) collegamento con l ufficio comunicazione ASL 5 2 mesi per la produzione del materiale informativo c) produzione del materiale e installazione 3 mesi d) verifica 4 mesi 2 3 Front office specifico per i differenti bisogni e le diverse tipologie di utenti Costruzione di un sistema di accoglienza attraverso il lavoro condiviso di tutti gli operatori (dello Sportello, dei distretti e degli operatori di servizi e dei progetti dedicati agli stranieri) a) Identificazione di tale personale anche all interno dei soggetti del personale del TS con attribuzione a ciascuno di specifiche funzioni sulla base delle rispettive competenze b) formazione e aggiornamento continuo di tale personale anche attraverso organizzazione di giornate seminariali anche di auto formazione c) organizzazione di un sistema di comunicazione efficace ed efficiente tra il personale dello sportello e gli atri soggetti del territorio compresi i servizi a) elaborazione ed approvazione delle procedure di lavoro condivise (invio, accompagnamento) b) verifica delle procedure con monitoraggio del sistema 1 mese 8 mesi 4 mesi 4 mesi 3 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 A x 1 B x x C x x x d x x x x A x 2 B x x x x x x x x C x x x x 3 A x x x x B x x x Sportello Informativo e Agenzia Casa risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Sportello Lavoro Sportello Donne Immigrate Sportelli Informativi Comuni Zona Pisana Sportello Richiedenti Asilo e dipendente pubblico SdS 1 co.co.pro SdS Operatori del Terzo Settore agli Sportelli Sistema informativo SS 2000/ scheda stranieri (criticità: inclusione PC del Terzo Settorre nella rete aziendale) Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR Adeguamento Locali Arredamenti e strutture da ufficio (recuperando parte degli arredi già acquistati con i progetti dei PdZ) Schedario e stanza archivio Aggiornamento Piano

35 Porte di Accesso Rifugiati assistenti sociali dedicate Triennale Investimenti PISR Mediatrice culturale presso il Presidio CEP Obiettivo Qualità 12. Percorsi integrati nel settore Neonatale a) consegna di materiale informativo anche multilingue al momento della consegna dei libretti Materiale informativo ProgrammaRegionale Mamma Segreta

36 Porte di Accesso

37 G 1.2 Miglioramento della Qualità Promuovere azioni di miglioramento e valutazione della qualità dei servizi sociosanitari con particolare riguardo alle aree sperimentali: anziani, disabilità, percorso neonatale, accesso territoriale ai servizi. L obiettivo riguarda lo sviluppo di azioni di qualità, e in particolare l applicazione nel sociosanitario e nel socioassistenziale dei risultati e metodologie già affrontate nel programma sperimentale di Accreditamento approvato con il Piano di Zona 2001 dalla Conferenza dei Sindaci, in vista della definizione della specifica legge regionale prevista dalla legge 41/2005. Risulta essenziale collegare le azioni programmate con le azioni poste in essere dalla U.O. Quality della ASL 5 e, in generale, con le procedure di accreditamento poste in essere nel settore sanitario. Programmi a) Sviluppo di procedure di esercizio di tutela degli utenti al livello dei servizi territoriali e dei servizi residenziali e semiresidenziali anche in connessione con il regolamento dei servizi sociali e con il patto per la salute. b) Sviluppo di azioni di miglioramento della qualità nel senso dell applicazione delle linee guida elaborate nella sperimentazione sull accreditamento condotta dalla Zona Pisana, rispetto alle strutture residenziali e semiresidenziali in area anziani e disabilità, con particolare attenzione alla Carta del Servizio partecipata e al livello del progetto individualizzato. c) Promozione di azioni di miglioramento per l implementazione di porte unitarie di accesso nei presidi territoriali, integrando il documento prodotto dal gruppo di lavoro SdS (vedi programma specifico) con la Carta degli impegni promossa dalla ASL 5 e con le procedure di accreditamento dei servizi sanitari territoriali. d) Promozione di indicatori di qualità rispetto ai percorsi assistenziali integrati con particolare riferimento al percorso neonatale, disabilità, anziani (soprattutto in tema di: accesso, valutazione multiprofessionale, progetto personalizzato, efficacia delle prestazioni erogate) e) Promozione dell adozione di impegni di qualità per i servizi sanitari e sociosanitari secondo quanto previsto in materia dalla Regione Toscana con particolare riferimento alle residenze per anziani f) Allargamento del sistema di impegni di qualità adottati per il settore sanitario al settore socioassistenziale Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Sds Zona Pisana; Sds Zona Caldera; Sds Zona Alta Val di Cecina! Integrazione gestionale: U.O. Qualità e accreditamento; U.O. Analisi e controllo di gestione; Agenzia di programmazione SDS; U.F. Assistenza Sociale Territoriale; U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali; U.O. Assistenza Infermieristica Territoriale; U.F. Nuove Politiche di Inclusione; ASL 5! Integrazione Comunitaria: Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento S. Anna; Fondazione E. Zancan Padova; Soggetti attuatori III settore attività residenziali e semiresidenziali anziani e disabili; Consorzio Universitario Qualital Correlazioni con altri Obiettivi! Anziani: A 2.4 Servizi Residenziali! Disabilità: D 3.2 Percorsi riabilitativi Integrati! Generali : G1.1 Porte di Accesso! Materno Infantile: Mi.5.1 Percorso nascita

38 Miglioramento della Qualità SCHEDA OBIETTIVI QUALITA DISTRETTO ZONA PISANA OBIETTIVO Responsabile Strutture interessate Indicatore Standard 1. Accreditamento Ser.T a) Resp. UF Ser.T Distretto a) redazione Manuale e liste di a) Manuale e liste a) requisiti organizzativi b) Resp. UOMINO UF Ser.T verifica redatti giugno 2006 b) requisiti strutturali/impiantistici c) Resp. UOTS UOMINO b) redazione liste di verifica b) liste redatte c) requisiti tecnologici d) Esp. UOAQA UOTS c) redazione liste di verifica giugno 2006 UOAQA d) redazione domanda c) idem d) redazione domanda 2. Gestione Sistema Qualità: a) revisione documenti b) aggiornamento documenti c) integrazione Manuale 3. Tutela: a) tempi di risposta b) azioni miglioramento attivate 4. Applicazione 9 Norme di buona qualità: a) redazione check list b) autovalutazione c) verifica esterna (in base a programma annuale) 5. Repertorio Regionale degli Impegni: a) autovalutazione b) verifica esterna (in base a programma annuale) Resp. Distretto Resp. UUFF Resp. Distretto Resp. UUFF Resp. Distretto Resp. UUFF Resp. Distretto Resp. UUFF Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA UO Recupero e Rieducazione F.le Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA UF Ser.T - UO Recupero e Rieducazione F.le Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA UF Ser.T - UO Recupero e Rieducazione F.le Attività Sanitarie Distrettuali - UF Assistenza Sociale Residenziale/ Semiresidenziale - UF Assistenza Sociale Territoriale - UF SMA - UF SMIA UF Ser T UO Recupero e a) Nr. documenti revisionati/ Nr. totale documenti da revisionare b) Nr. aggiornamenti effettuati/ Nr. totale aggiornamenti previsti dal Manuale c) Integrazione del Manuale del Distretto con le attività delle UUFF sociali ) a) Nr. risposte reclami < 20 gg. / Nr. totale reclami ricevuti ) b) Nr. azioni di miglioramento a) Redazione check list per strutture sociali b) Effettuazione autovalutazione c) Nr. punti conformi per ciascun punto norma/ Nr. totale punti per ciascun punto norma Nr. impegni rispettati/ Nr. impegni previsti per ciascuna struttura organizzativa (vedi allegati) d) idem luglio 2006 a) 100% b) 100% c) Manuale integrato e approvato a) 80% a) Check list redatta entro giugno 2006 b) Autovalutazione trasmessa alla UOAQA ottobre 2006 c) 90% 100% entro

39 Miglioramento della Qualità SMIA UF Ser.T UO Recupero e Rieducazione F.le OBIETTIVO Responsabile Strutture interessate Indicatore Standard 6. HPH Ospedale interculturale Resp. Distretto Strutture sanitarie e sociali Presenza nelle strutture 100% interessate dell elenco dei mediatori culturali e della modulistica utile all attivazione dei 7. Percorso materno infantile: applicazione sperimentale 8. Costituzione Punti Informativi Resp. Distretto - Resp. UF Ass. Sociale Territoriale - Resp. Strutture Resid. e Semiresid. - Resp. UF SMIA - Resp. UF SMA Resp. UO Recupero e Rieducazione F.le Resp. UF Ser.T 9. Sistema di gestione per la sicurezza aziendale 10. PUA (Presidio di Piazza Toniolo) e dimissioni programmate e protette a) Esistenza del PUA b) Continuità assistenziale c) Continuità assistenziale 11. Sportello Unico (Presidio di Navacchio, Vecchiano e San Marco) a) Predisposizione di una scheda di accesso b) Utilizzo della scheda di accesso 12. Percorsi integrati nel settore Neonatale a) consegna di materiale informativo anche multilingue al momento della consegna dei mediatori culturali. Resp. Distretto Attività sanitarie distrettuali a) Nr. libretti consegnati/ Nr. totale gravidanze b) Nr donne assistite/ Nr. totale gravidanze c) Nr. donne che frequentano corsi/ Nr. totale gravidanze Resp. Distretto Resp. UF Ass. Res.le e Sem.le Resp. UF SMA Resp. UF SMIA Resp. UF Ser.T Scatena Salutini Salutini Felline Attività Distrettuali U.F. Assistenza Sociale territoriale UF Strutture Residenziali e semiresidenziali - UF SMA - UF SMIA UF Ser.T - UO Recupero e Rieducazione F.le Distretto UF Assistenza Residenziale e Sem.le UF SMA UF SMIA UF Ser.T - U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Assistenza Domiciliare - Attività Distrettuali - U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Assistenza Domiciliare - Attività Distrettuali - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Materno Infantile - Attività Distrettuali Nr. Punti Informativi costituiti/ Nr.totale Punti Informativi programmati Vedi Piano annuale allegato a) 90% b) 40% c) 40% 80% Giugno 2006 Vedi Piano annuale allegato a) Esistenza del PUA a) sì, entro il 30 giugno 2006 b) N. segnalazioni arrivate entro b) 30% 48 ore / N. segnalazioni c) N. accessi del PUA entro le 24 c) 20% ore / N. segnalazioni totali a) Redazione della scheda di accesso a) Entro 30 Giugno 2006 b) N. schede compilate dal b) 100% a partire personale sociosanitario in fase di dal secondo accesso / N. utenti che hanno semestre 2006 chiesto accoglienza a) Esistenza di materiale a) sì informativo anche multilingue da consegnare al momento del ritiro

40 Miglioramento della Qualità multilingue al momento della consegna dei del libretto libretti OBIETTIVO Responsabile Strutture interessate Indicatore Standard Navazio Mori a) N. PARG età evolutiva / N. a) 50% soggetti disabili in età evolutiva in carico 13. Percorsi integrati nel settore Disabilità a) Predisposizione dei PARG per i soggetti disabili in età evolutiva in carico b) Predisposizione dei PARG per i soggetti disabili in età adulta in carico c) Regolamento di funzionamento dei GOM 14. Percorsi integrati nel settore Anziani a) Valutazioni multiprofessionali con l utilizzo dello Schema Polare b) Valutare la percentuale degli utenti valutati in UVM per cure domiciliari, rispetto al totale dei soggetti valutati in UVM Unida - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - UFSMA - UFSMIA - UORRF - U.C. Servizi alle Persone Disabili - Attività Distrettuali - U.F. Strutture Residenziali e semiresidenziali - U.F. Assistenza Sociale Territoriale - U.C. Assistenza Domiciliare - Attività Distrettuali b) N. PARG età adulta / N. soggetti disabili in età adulta in carico c) Redazione di un regolamento per il funzionamento dei GOM a) N. valutazioni multiprofessionali con l utilizzo dello Schema polare / N. valutazioni multiprofessionali inserite nella sperimentazione b) N. utenti valutati in UVM per Cure Domiciliari / N. totale utenti valutati in UVM b) 30% c) Entro 1 semestre 2006 a) 100% della sperimentazione b) >= 35%

41 Miglioramento della Qualità Distretto Zona Pisana Scheda di monitoraggio degli indicatori. Indicatori di esito/risultato Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le Obiettivo 1 Manuale e liste di verifica Ser.T Redazione Manuale e compilazione liste di verifica Manuale redatto e liste compilate giugno 2006 Strumenti Resp.le Frequenza Resp.le rilevazione rilevazione elaborazione elaborazione analisi dati Resp. UF Ser.T Manuale/Liste Resp. UF Ser.T Giugno 2006 Resp. UOAQA Obiettivo 1 Liste di verifica Ser.T requisiti strutturali/impiantistici Obiettivo 1 Liste di verifica Ser.T requisiti tecnologici Obiettivo 1 Domanda accreditamento Obiettivo 2 Gestione corretta del Manuale Organizzativo mediante la revisione dei documenti Obiettivo 2 Gestione corretta del Manuale Organizzativo mediante l aggiornamento dei documenti Obiettivo 2 Integrazione del Manuale Organizzativo del Distretto con le attività delle strutture sociali Obiettivo 3 Risposta ai reclami entro i tempi previsti Obiettivo 3 Attivazione azioni di miglioramento conseguenti a reclami Compilazione liste di verifica Compilazione liste di verifica Redazione domanda Nr. documenti revisionati/ Nr. totale documenti da revisionare Nr. aggiornamenti effettuati/ Nr. totale aggiornamenti previsti dal Manuale Integrazione Manuale Nr. reclami con risposte < 20 gg./ Nr. totale reclami ricevuti Nr. azioni di miglioramento attivate Liste compilate giugno 2006 Liste compilate giugno 2006 Domanda redatta luglio % Segreteria Accreditamento UOAQA 100% Segreteria Accreditamento UOAQA Manuale integrato e approvato Resp. UOMINO Liste Resp. UOMINO Giugno 2006 Resp. UOAQA Resp. UOTS Liste Resp. UOTS Giugno 2006 Resp. UOAQA Resp. UOAQA Modello domanda Resp. UOAQA Luglio 2006 Resp. UOAQA Segreteria Accreditamento UOAQA Report Registro degli adempimenti Manuale Segreteria Accreditamento UOAQA Segreteria Accreditamento UOAQA Segreteria Accreditamento UOAQA Annuale Annuale Annuale Resp. UOAQA Resp. UOAQA Resp. UOAQA 80% RAQ UOAQA Report RAQ UOAQA Quadrimestrale Resp. UOAQA Lo standard sarà definito nel 2007 RAQ UOAQA Report RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA

42 Miglioramento della Qualità Indicatori di esito/risultato Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le Obiettivo 4 Definizione dei requisiti minimi per ciascun punto norma Obiettivo 4 Autovalutazione 9 Norme Obiettivo 4 Verifica esterna sulle strutture individuate nel programma annuale Obiettivo 5 Autovalutazione Repertorio Regionale degli Impegni Obiettivo 5 Verifica esterna sulle strutture individuate nel programma annuale Obiettivo 6 Attivazione del servizio di mediazione culturale Obiettivo 7 Presa in carico e consegna dei libretti Obiettivo 7 Controlli gravidanza Redazione check list Effettuazione autovalutazione Nr. punti conformi per ciascun punto norma/ Nr. totale punti per ciascun punto norma Effettuazione autovalutazione Nr. impegni rispettati/ Nr. impegni previsti per ciascuna struttura organizzativa Presenza nelle strutture interessate dell elenco dei mediatori culturali e della modulistica utile all attivazione sia dei mediatori culturali che dei ministri di culto Nr. libretti consegnati/ Nr. totale gravidanze Nr donne assistite/ Nr. totale gravidanze Check list redatta entro giugno 2006 Strumenti Resp.le Frequenza Resp.le rilevazione rilevazione elaborazione elaborazione analisi dati RAQ UOAQA Check list RAQ UOAQA Luglio 2006 Resp. UOAQA Autovalutazione trasmessa all UO AQA entro ottobre 2006 RAQ UOAQA Check list RAQ UOAQA Ottobre 2006 Resp. UOAQA 90% GIV Verbale/Report RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA Autovalutazione trasmessa all UO AQA entro ottobre 2006 RAQ UOAQA Check list RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA 100% GIV Verbale/Report RAQ UOAQA Annuale Resp. UOAQA 100% Resp. HPH Multiculturalità 90% Resp. Prof.le Ostetriche 40% Resp. Prof.le Ostetriche Report Liste consegne Distretto Registro rilevazione visite Resp. HPH Multiculturalità Resp. Ostetriche Resp. Ostetriche Prof.le Prof.le Semestrale Semestrale Semestrale Resp. Az.le HPH Resp. Distretto Resp. Distretto Obiettivo 7 Corso di preparazione alla nascita Nr. donne che frequentano corsi/ Nr. totale gravidanze 40% Resp. Prof.le Ostetriche Registro iscrizione ai corsi Resp. Ostetriche Prof.le Semestrale Resp. Distretto

43 Miglioramento della Qualità Indicatori di esito/risultato Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le Obiettivo 8 Attivazione dei punti informativi programmati Obiettivo 10 Esistenza del PUA Obiettivo 10 Continuità assistenziale Nr. Punti informativi costituiti/ Nr. totale punti informativi programmati Esistenza del PUA Nr. segnalazioni arrivate entro 48 ore / Nr. totale segnalazioni 80% entro 2006 giugno Attivazione entro il 30 giugno 2006 rilevazione Strumenti rilevazione Resp.le elaborazione Frequenza elaborazione Resp. URP Report Resp. URP Semestrale Resp. UOAQA Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) 30% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Documentazione attestante l attivazione del PUA Registri PUA Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Al 30 giugno 2006 Trimestrale a partire dal 2 semestre 2006 Resp.le analisi dati Scatena Salutini Scatena Salutini Obiettivo 10 Continuità assistenziale Nr. accessi del PUA entro le 24 ore / N. segnalazioni totali 20% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Registri PUA Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Trimestrale a partire dal 2 semestre 2006 Scatena Salutini Obiettivo 11 Predisposizione di una scheda di accesso Obiettivo 11 Utilizzo della scheda di accesso Redazione della scheda di accesso Entro 30 giugno 2006 Nr. schede compilate 100% a partire dal personale dal secondo sociosanitario in fase semestre 2006 di accesso / Nr. totale utenti che hanno chiesto accoglienza Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Scheda di accesso Registri PUA Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Semestrale Annuale Salutini Salutini

44 Miglioramento della Qualità Indicatori di esito/risultato Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata Indicatore Standard Resp.le rilevazione Obiettivo 12 Esistenza di Sì Staff Direttore Consegna di materiale materiale informativo Servizi Sociali informativo anche anche multilingue da ASL 5 (Moretti) multilingue al momento della consegnare al consegna dei libretti momento del ritiro del libretto N. PARG età 50% Staff Direttore evolutiva / N. soggetti Servizi Sociali disabili in età ASL 5 (Moretti) evolutiva in carico Obiettivo 13 Predisposizione dei Piani Abilitativi Riabilitativi Globali (PARG) per i soggetti disabili in età evolutiva in carico Obiettivo 13 Predisposizione dei Piani Abilitativi Riabilitativi Globali (PARG) per i soggetti disabili in età adulta in carico Obiettivo 13 Predisposizione di un regolamento di funzionamento dei GOM Obiettivo 14 Valutazioni multiprofessionali con l utilizzo dello strumento dello Schema Polare Obiettivo 14 Valutare la percentuale degli utenti valutati in UVM per cure domiciliari (Del. G.R.T. 402/04), rispetto al totale dei soggetti valutati in UVM N. PARG età adulta / N. soggetti disabili in età adulta in carico Redazione di un regolamento per il funzionamento dei GOM Nr. valutazioni multiprofessionali con l utilizzo dello Schema polare / Nr. totale valutazioni multiprofessionali inserite nella sperimentazione Nr. utenti valutati in UVM per Cure Domiciliari / Nr. totale utenti valutati in UVM 30% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Entro 1 semestre % della sperimentazione Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) > = 35% Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Strumenti rilevazione Materiale informativo anche multilingue Reportistica e Documentazione GOIF Reportistica e Documentazione GOIF Regolamento Documentazione UVM Reportistica e Registro UVM Resp.le elaborazione Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Staff Direttore Servizi Sociali ASL 5 (Moretti) Frequenza elaborazione Semestrale Semestrale Semestrale Semestrale Annuale Semestrale Resp.le analisi dati Felline Navazio Mori Navazio Mori Navazio Mori Unida Unida

45 Miglioramento della Qualità 1. Redazione del cronoprogramma degli interventi di sicurezza 2. Costituzione del Fondo di Prevenzione Azienda Usl 5 Pisa PIANO ANNUALE 2006 SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA AZIENDALE Procedura generale aziendale A.51.AA Obiettivi Modalità operative Strutture interessate il Responsabile dell Area Tecnica in collaborazione con i Responsabili degli Uffici Tecnici di U.O. Nuove Opere e Manutenzioni zona e con il RSPP, provvede alla attuazione degli interventi di miglioramento scaturiti dai Uffici Tecnici di zona documenti di sicurezza aziendali approvati dal Direttore Generale, all interno dei piani di SPP investimento aziendali Aziendale 3. Redazione dei capitolati di gara in linea con l art.7 D.Lgs Conferimento degli incarichi professionali 5. Sorveglianza dei stabilimenti 6. Gestione delle emergenze 7. Gestione dei stabilimenti 8. Coordinamento delle ditte esterne i Responsabili dell Area Tecnica e dell Area Amministrativa provvedono annualmente, con atto formale, alla costituzione del Fondo e alla rintracciabilità delle voci di spesa per la sicurezza all interno del bilancio i Responsabili dell Area Tecnica e dell Area Amministrativa assicurano la stesura dei capitolati aderenti alle specifiche indicate in allegato n.4 alla procedura il Responsabile della U.O. Gestione del Personale assicura che l incarico sia completo della delega in materia di sicurezza secondo le specifiche del MAC/87 (dirigenti di struttura / presidio) e che ne sia data comunicazione al RSPP i Responsabili dei Presidi trasmettono tempestivamente le richieste di intervento per la sicurezza delle strutture e degli impianti all area tecnica/amministrativa secondo il MAC 13 i Responsabili dei Presidi formalizzano la nomina dei componenti delle squadre di emergenza e adottano il registro dei controlli antincendio le planimetrie devono essere vidimate dal Responsabile di Presidio e dal Responsabile dell Ufficio Tecnico di zona in caso di nuove attività o di variazioni il progetto sanitario deve essere sottoposto al parere di competenza della Commissione Tecnica di Valutazione, secondo l all.n. 5 alla procedura i Responsabili dei Presidi in collaborazione con l Area tecnico-amministrativa e il SPP assicurano il coordinamento di sicurezza dell Azienda con le ditte incaricate in ottemperanza all art.7 del D.Lgs. 626 U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS; U.O.GMAE Ufficio Contabilità Analitica U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS U.O.GMAE U.O. Gestione del Personale SPP Responsabili dei Presidi U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS; U.O.GMAE Responsabili dei Presidi aziendali Responsabili dei Presidi aziendali Responsabili degli Uffici Tecnici di zona Responsabili dei Presidi aziendali U.O. Nuove Opere e Manutenzioni Uffici Tecnici di zona U.O.ABS; U.O.GMAE; SPP

46 Miglioramento della Qualità SGSA-scheda di monitoraggio degli indicatori. Indicatori di esito/risultato Obiettivi aziendali di Qualità 2006 Caratteristica monitorata 1. Redazione del cronoprogramma degli interventi di sicurezza 2. Costituzione del Fondo di Prevenzione Aziendale 3. Redazione dei capitolati di gara in linea con l art.7 D.Lgs Conferimento degli incarichi professionali 5. Sorveglianza dei stabilimenti 6. Gestione delle emergenze 7. Gestione dei stabilimenti 8. Coordinamento delle ditte esterne Indicatore esistenza del cronoprogramma nel piano degli investimenti atto di costituzione del fondo n. capitolati di gara appropriati/ n. capitolati di gara approvati n. incarichi professionali corredati di deleghe in materia di sicurezza/n. incarichi professionali conferiti adozione della modulistica specifica (MAC 13) formalizzazione della squadra di emergenza adozione del registro dei controlli antincendio esistenza planimetrie aggiornate, regolarmente vidimate con destinazione d uso e classificazione dei locali esistenza dei verbali di coordinamento con le ditte esterne Standard piano approvato atto approvato 100% 100% Resp.le rilevazione Resp. Area Tecnica Resp. Area Amm.va Strumenti rilevazione Resp. Area Amm./Tecnica Report Resp. UO Gestione del Personale Resp.le elaborazione Frequenza elaborazione Resp.le analisi dati Report SPP annuale RSPP Deliberazione SPP annuale RSPP Report Resp. Area Amm./Tecnica Resp. UO Gestione del Personale annuale annuale RSPP RSPP modulistica adottata RP Report RP annuale RSPP squadra formalizzata nel RP 60% edifici del Report RP annuale RSPP presidio registro adottato nel 60% edifici del RP Report RP annuale RSPP presidio planimetrie corrispondenti ai requisiti nel RP Report RP annuale RSPP 30% edifici del presidio verbali redatti RP Report RP annuale RSPP

47 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Anziani

48

49 Profilo di salute del settore Anziani La popolazione che abita oggi nei Comuni della Zona Pisana, a fronte di una importanza numerica sostanzialmente stabile (Fig. 1), ha subito negli ultimi anni significative modificazioni nella sua composizione strutturale. Se consideriamo due semplici indicatori, quali la proporzione giovani fino a 14 anni e di persone in età pari o superiore ai 65 anni rispetto al totale della popolazione (Tab. 1), possiamo apprezzare i mutamenti intervenuti nella composizione per età, durante l ultimo quindicennio: Comuni età 0-14 % sul totale età 65 e + % sul totale età 0-14 % sul totale età 65 e + % sul totale età 0-14 % sul totale età 65 e + % sul totale Calci 13,1 17,7 11,8 19,0 12,0 19,6 Cascina 12,9 18,3 12,2 20,4 12,7 20,8 Fauglia 13,9 19,5 12,2 21,6 12,0 21,3 Lorenzana 15,6 20,7 13,1 22,4 12,8 21,6 Orciano Pisano 12,1 24,1 11,1 23,9 10,9 23,7 Pisa 11,3 19,6 10,0 23,1 10,5 23,6 San Giuliano Terme 12,9 16,9 12,4 19,5 12,2 21,6 Vecchiano 13,3 19,0 12,3 20,3 12,6 20,8 Vicopisano 13,8 18,9 12,5 21,2 12,8 21,8 Zona Pisana 12,2 18,8 11,2 21,5 11,6 22,3 Indice di vecchiaia Z.P. (65+/0-14) 154,8 192,1 192,5 Tab. 1: % minori di 14 anni e >= di 65 sulla pop residente, anni (Dati ISTAT e comunali) In primo luogo si nota la tendenza generale, con l unica eccezione di Orciano Pisano, di un aumento considerevole della popolazione anziana, dell ordine di un +4% nel caso di Pisa. Invece la componente più giovane della popolazione sostanzialmente rimane costante o i leggera diminuzione, nell ordine medio dell 1%. Ciò significa che diminuisce sempre più la fascia della popolazione così detta attiva, tra i 15 e i 64 anni, nell ambito di una tendenza complessiva all invecchiamento. Anche a livello di popolazione residente della Zona Pisana il trend degli anziani segna un progressivo aumento, da una percentuale del 21,53% del 2001 al 22, 26% del 2004 e le prospettive non danno segnali di inversioni di tendenza. Evoluzione della popolazione della Zona Pisana Serie anni di rif eriment o Fig. 1: La popolazione della Zona Pisana dal censimento 1991 al (Dati ISTAT e comunali)

50 Profilo Anziani Variazione del peso % della popolazione anziana sul totale della popolazione nella Zona Pisana - anni ,00 22,50 22,26 21,96 21,79 22,00 21,53 21,50 21, tendenza del peso % della popolazione anziana >= 65 anni Fig. 2: Trend % della popolazione anziana di Zona dal 2001 al 2004 con linea di tendenza. (Dati ISTAT e comunali) 2001 Rapporto tra anziani e popolazione residente nella Zona Pisana Confronto tra 2001 e 2004 % anziani >= 65 anni 2004 VECCHIANO 21,5 VECCHIANO 22,26 S. GIULIANO TERME 10,26 % anziani >= 75 anni S. GIULIANO TERME 10,71 2,69 CALCI 2,34 CALCI VICOPISANO VICOPISANO PISA PISA CASCINA CASCINA % anziani >= 85 anni FAUGLIA FAUGLIA Legenda Legenda % degli anziani sulla popolazione di Zona LORENZANA % degli anziani sulla popolazione di Zona LORENZANA % pop >= 65 su popolazione ORCIANO % pop >= 65 su popolazione ORCIANO % pop >= 75 su popolazione % pop >= 75 su popolazione % pop >= 85 su popolazione % pop >= 85 su popolazione Comuni_USL5 Comuni_USL5 SdS Zona Pisana 15 Fig.3: Confronto tra le popolazioni anziane per fascia di età dal 2001 al 2004 nella Zona Pisana. (ISTAT e com.) Fin da ora possiamo ipotizzare che, per ragioni di inerzia dei fenomeni demografici (soprattutto la scarsa numerosità relativa delle generazioni in età riproduttiva) il peso della popolazione ultrasessantacinquenne tenderà a rafforzarsi ancora, portando l indice di vecchiaia prossimo a un rapporto di 2 anziani per ogni giovane al di sotto dei 15 anni.

51 Profilo Anziani I dati attuali La popolazione anziana residente (>= di 65 anni) nel 2004 ha fatto registrare un totale di soggetti a fronte di una popolazione complessiva residente di persone, con un peso percentuale del 22, 26%; la fascia di anziani ultra 75enni con un totale di individui costituisce il 10,7% della pop e infine la fascia di anziani ultra 85enni, rappresentata da persone, il 2,3% della pop. Nel 2001 in base ai dati del Censimento la popolazione anziana era costituita da unità per una popolazione complessiva di residenti, ovvero il 21,5%, mentre la fascia di anziani ultra 75enni rappresentava il 10,3% con unità e quella di anziani ultra 85enni il 2,7% con unità. Variazione del peso % della popolazione anziana >= 75 anni sul totale della popolazione nella Zona Pisana - anni ,00 11,50 11,00 10,71 10,58 10,47 10,26 10,50 10, tendenza del peso % della popolazione anziana >= 75 anni Fig.4: Trend % della popolazione anziana >=75 di Zona dal 2001 al 2004 con linea di tendenza. (ISTAT e com.) Variazione del peso % della popolazione anziana >= 85 anni sul totale della popolazione nella Zona Pisana - anni ,00 3,50 3,00 2,69 2,54 2,50 2,31 2,34 2, tendenza del peso % della popolazione anziana >= 85 anni Fig.5: Trend % della popolazione anziana >=85 di Zona dal 2001 al 2004 con linea di tendenza. (ISTAT e com.) Nelle età più elevate (dai 70 anni in su) risultano evidenti i vantaggi acquisiti dalla popolazione femminile in termini di anni di vita guadagnati: al di sopra dei 75 anni le donne (vedove) rappresentano, sul totale della popolazione complessiva della Zona Pisana, una quota percentuale quasi doppia rispetto agli uomini (6,9% contro il 3,8).

52 Profilo Anziani Fig. 6: Rapporto tra anziani maschi e femmine nei Comuni pisani (Dati comunali) Fig. 7: Rapporto tra anziani >= 75 anni maschi e femmine nei Comuni pisani (Dati comunali) Fig. 8: Rapporto tra anziani >= 75 anni maschi e femmine nei Comuni pisani (Dati comunali)

53 Profilo Anziani Rapporto (%) tra popolazione anziana e totale popolazione (residenti) nei Comuni della Zona Pisana - anno ,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 19,6 CALCI 20,8 21,3 21,6 9,3 9,8 10,9 9,7 23,7 23,6 11,7 11,8 21,6 20,8 21,8 9,4 10,1 10,2 2,1 2,1 2,9 2,4 2,8 2,6 2,0 1,9 2,4 CASCINA FAUGLIA LORENZANA ORCIANO Comuni PISA S. GIULIANO TERME VECCHIANO VICOPISANO % anziani >= 65 su tot pop % anziani >= 75 su tot pop % anziani >= 85 su tot pop Fig. 9: Gli anziani nei Comuni della Zona Pisana anno (Dati comunali) Il comune più vecchio della zona è Orciano Pisano, con un indice di vecchiaia di oltre 2 anziani per ogni giovane, un età media di 45,6 anni ed una percentuale di popolazione anziana del 23,7%, subito seguito da Pisa, dove l indice di vecchiaia è ancora più alto (224,5), per una percentuale del 23,6% (Fig. 9). Ovunque la popolazione di 75 e più anni oscilla tra il 9 e quasi il 12% della popolazione totale. La distinzione delle due componenti che concorrono a determinare l indice di dipendenza (cioè la popolazione di 64 e più anni e i giovani al disotto dei 15 anni) mostra che il carico per ogni individuo in età produttiva (convenzionalmente posta tra i 15 e i 64 anni) è per 2/3 determinato da anziani e solo per 1/3 da giovani non ancora autosufficienti (solo a Vicopisano, Lorenzana e Cascina la componente dei giovanissimi ha un peso leggermente superiore). Comuni Indice di vecchiaia Indice di dipendenza totale Indice di dipendenza 65 + Pop % Pop % Età media Calci 162,7 46,2 28,6 19,6 9,3 43,8 Cascina 163,9 50,5 31,3 20,8 9,8 43,5 Fauglia 177,5 50,0 32,0 21,3 10,9 44,1 Lorenzana 168,9 52,3 32,9 21,6 9,7 43,7 Orciano P. 218,5 52,8 36,2 23,7 11,7 45,6 Pisa 224,5 51,8 35,8 23,6 11,8 45,3 S.Giuliano T. 176,6 51,2 32,7 21,6 9,4 44,1 Vecchiano 165,3 50,2 31,3 20,8 10,1 43,7 Vicopisano 170,4 52,9 33,4 21,8 10,2 43,7 Zona Pisana 192,5 51,1 33,6 22,3 10,7 44,5 Tab. 2: Indice di vecchiaia e Indice di dipendenza. (Dati comunali)

54 Profilo Anziani Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione in età di 65 e + anni e la popolazione in età da 0 a 14 anni (per 100) Indice di ricambio lavorativo: rapporto tra la popolazione in età tra 20 e 34 e la popolazione in età tra 50 e 64 anni (per 100) Indice di dipendenza totale: rapporto tra l'insieme della popolazione in età tra 0 e 14 e di 65 e + anni e la popolazione in età tra 15 e 64 anni (per 100) Età media: media delle età ponderata con l'ammontare della popolazione in ciascuna classe di età Gli indicatori strutturali della Zona Pisana non si discostano di molto da quelli rilevabili per il territorio regionale mentre gli uni e gli altri riflettono una situazione di più accentuato invecchiamento rispetto alla situazione nazionale (Tab. 3). Principali indici di struttura per età. Zona Pisana e confronti territoriali ( ) Zona Pisana Provincia di Pisa Toscana Italia 2003 Indice di vecchiaia 192,5 184,4 192,6 135,9 Indice di dipendenza 51,1 51,4 52,9 50,1 dipendenza 65 e + 33,6 33,3 34,8 28,9 Popolazione 15-64/Popolazione totale 66,2 66,0 65,4 66,6 Popolazione 65+/Popolazione totale 22,3 22,0 22,8 19,2 Popolazione 75+/Popolazione totale 10,7 10,6 11,1 8,8 Età media (anni) 44,5 44,2 44,5 41,8 Fonti: Comuni, IRPET (2005), ISTAT Tab. 3: Principali indici di struttura per età. Zona Pisana e confronti territoriali ( ). Rispetto al dato italiano, la popolazione pisana e quella toscana risultano mediamente più vecchia di 2,7 anni, con un indice di vecchiaia più elevato di oltre il 40%. La comparazione, inoltre, mette bene in luce come pesino diversamente, a livello locale e a livello nazionale, le due componenti della popolazione, anziani e giovani, che determinano la dipendenza dalla popolazione in età attiva. Si è ricordato, poco sopra, come alle età anziane le donne siano numericamente ben più rappresentate degli uomini (Fig. 6,7,8), per effetto del differenziale di speranza di vita che esiste tra i due sessi. Gli anziani soli Nel mondo anziani si rileva una tipologia di condizione che merita monitoraggio continuo per l elevato rischio salute che comporta: si tratta della condizione di anziano solo. Nei grafici che seguono si evidenzia appunto l andamento del fenomeno legato a questa condizione nei Comuni della Zona Pisana. Nella Zona Pisana dal 2000 al 2004 il fenomeno anziani soli ultrasettantacinquenni (Fig. 10) ha conosciuto un incremento del 20,20%, pari a 1180 persone, con un +0,62 di aumento del peso percentuale sull intera popolazione residente della Zona; per confronto la popolazione di anziani ultrasettantacinquenni della Zona è cresciuta del +1,16% (Fig. 11) sull intera pop residente nello stesso arco di tempo (2209 persone). Il rapporto tra gli anziani >= 75anni soli e tutti gli anziani >=75anni dal 2000 al 2004 segna un incremento del +2,30%, per

55 Profilo Anziani un peso complessivo del 34,47% (Fig. 12). Ciò significa che più di un terzo degli anziani ultrasettantacinquenni sono soli, in genere donne (Fig. 13,14,15). Andamento del fenomeno "Anziani soli" nella Zona Pisana negli anni : + 0,62% pari a 1180 persone 4,00 3,07 3,30 3,69 3,00 2,00 1,00 0,00 % 75soli su pop 2000 % 75soli su pop 2002 % 75soli su pop 2004 Fig. 10: Distribuzione per sesso del fenomeno anziani soli nei Comuni pisani (Dati comunali) Zona Pisana 12,00 11,00 10,58 10,71 10,00 9,55 9,00 8,00 % 75 su pop 2000 % 75 su tot 2002 % 75 su tot 2004 Fig. 11: Distribuzione per sesso del fenomeno anziani soli nei Comuni pisani (Dati comunali) Zona Pisana 40,00 38,00 36,00 34,47 34,0032,16 32,00 31,19 30,00 % 75soli su % 75 soli su % 75soli su Fig. 12: Distribuzione per sesso del fenomeno anziani soli nei Comuni pisani (Dati comunali)

56 Profilo Anziani Fig. 13: Distribuzione per sesso del fenomeno anziani soli nei Comuni pisani (Dati comunali) Fig. 14: Distribuzione per sesso del fenomeno anziani soli>=75 anni nei Comuni pisani 2000 (Dati comunali) Fig. 15: Distribuzione per sesso del fenomeno anziani soli >=75anni nei Comuni pisani (Dati comunali) Oltre al Comune di Lorenzana, che vede un peggioramento della situazione anziani soli dal 2000 al 2002 (Fig. 14, 15), merita di essere tenuta sotto osservazione la situazione del Comune di Cascina, in rapporto anche all altissimo peso della spesa ricoveri sugli anziani in base ai DRG ospedalieri.

57 Profilo Anziani Distribuzione della spesa ricoveri per fasce di età - dati ,25% Totale spesa anziani 3,20% Totale spesa < 18 anni 75,56% Totale spesa > 17 anni < 65 Fig.16: Distribuzione della spesa per ricoveri per fasce di età residenti Comune di Cascina (Dati AOUP ASL5) Gli anziani soli in stato di disagio della Circoscrizione 5 1 Sul tema della condizione di disagio degli anziani soli, merita una menzione l indagine svolta in occasione di una tesi di Laurea da parte dell Università di Pisa Facoltà di Scienze Politiche e dalla Circoscrizione 5, che ha permesso di conoscere approfonditamente le singole situazioni degli anziani che vivono da soli in una parte del tessuto urbano pisano. In particolare lo studio ha permesso di rilevare, attraverso un questionario e contatti telefonici, quali tra i 1100 anziani soli di oltre 70 anni che vivevano nel 2002 nella Circoscrizione 5 si trovavano a rischio disagio, secondo tre parametri ritenuti significativi: A. condizione economica B. stato di salute C. frequentazione dei figli rete familiare L analisi delle risposte ha permesso di individuare 468 anziani a rischio potenziale di disagio e 74 di questi in condizioni effettive di disagio (Fig. 17). E auspicabile che con l aiuto delle Circoscrizioni stesse sia possibile estendere un indagine di questo spessore a tutto il tessuto urbano della città di Pisa. 1 Tesi di Laurea della Dr.ssa Laura Cardini, Relatore Prof. Odo Barsotti, Facoltà di Scienze Politiche Università di Pisa: Uno studio di demografia urbana. Malessere demografico, anziani soli in una circoscrizione del comune di Pisa. In collaborazione con Circoscrizione 5 Dr.ssa Trivella

58 Profilo Anziani Fig. 17: mappa degli anziani in condizioni di potenziale/effettivo disagio in rapporto alla distribuzione di tutti gli anziani nella Circoscrizione 5

59 Profilo Anziani Mortalità: tutte le cause - Sesso maschile! Definizione: tasso annuo di mortalità: tutte le cause per gruppi (fasce) di età! Metodo di calcolo: numero di morti per tutte le cause per gruppo di età / percentuale di popolazione residente per lo stesso gruppo di età x ! Unità di misura: tasso per Valore dell'indicatore e descrizione Tutte le età: 1134,5 (grezzo) 729,1 (standardizz) di età: Tasso per gruppo , , ,8 85 ed oltre 18076,2 Periodo della rilevazione: Origine dei dati: fonti usl5 relazione sanitaria Organizzazione o reparto: epidemiologia usl5 Popolazione interessata: residenti di sesso maschile zona pisana anno 2004 Mortalità: tutte le cause - Sesso femminile! Definizione: tasso annuo di mortalità: tutte le cause per gruppi (fasce) di età! Metodo di calcolo: numero di morti per tutte le cause per gruppo di età / percentuale di popolazione residente per lo stesso gruppo di età x ! Unità di misura: tasso per Valore dell'indicatore e descrizione Tutte le età: 1138,6 (grezzo) 435,5 (standardizz) di età: Tasso per gruppo , , , ,7 85 ed oltre 14939,5 Periodo della rilevazione: Origine dei dati : fonti usl5 - relazione sanitaria Organizzazione o reparto: epidemiologia Popolazione interessata: residenti di sesso femminile zona pisana anno 2004

60 Ricoveri ospedalieri negli anziani Utilizzando i dati contenuti nell archivio regionale delle schede di dimissione ospedaliera, L Agenzia Regionale di Sanità ha calcolato per tutte le UU.SS.LL. della Regione i tassi di ospedalizzazione per i soggetti di età superiore ai 74, per alcune tipologie di intervento più ricorrenti in questa fascia di età. I dati, riferiti agli anni 2002 e 2003, sono forniti distintamente per i maschi e per le femmine e sono confrontabili con i valori di Area Vasta e regionali. Nella U.S.L. 5 i tassi di ospedalizzazione dei maschi per by-pass coronario, sostituzione dell anca e sostituzione del ginocchio sono simili a quelli di Area Vasta e regionali, mentre il tasso per angioplastica risulta leggermente superiore. Per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione per intervento di cataratta, nel 2002 l U.S.L. 5 presentava i valori più elevati della Regione, sia per i maschi che per le femmine. Dal 2003 questo tipo di intervento viene effettuato a livello ambulatoriale, con un conseguente calo del tasso di ospedalizzazione su tutto il territorio regionale. Dopo l U.S.L. 12 di Viareggio, l U.S.L. 5 presenta il tasso più basso, ed esso è nettamente inferiore al valore regionale. Tipo di intervento Maschi età > 74 anni U.S.L. 5 Area Vasta Regione Toscana Cataratta 75,55 4,39 53,12 8,63 51,39 21,56 By-pass coronarico 2,59 2,48 2,60 3,02 2,81 2,76 Angioplastica 5,75 8,55 5,27 6,77 6,44 7,54 Sostituzione dell anca 4,67 4,79 4,33 4,24 4,45 5,02 Sostituzione del ginocchio 1,33 2,00 1,66 1,76 1,59 1,85 Fig. 18 : Tasso di ospedalizzazione per alcune tipologie di intervento Per le femmine non si riscontrano sostanziali differenze tra i valori aziendali e quelli di Area Vasta e regionali per by-pass coronarico, angioplastica e sostituzione del ginocchio, mentre è il tasso di ospedalizzazione per sostituzione dell anca ad essere appena più elevato di quello di Area Vasta e regionale. Tipo di intervento Femmine età > 74 anni U.S.L. 5 Area Vasta Regione Toscana Cataratta 67,67 6,27 51,94 9,07 49,58 22,12 By-pass coronarico 0,48 1,08 0,93 1,04 0,90 0,93 Angioplastica 2,76 2,62 2,06 2,09 2,51 2,84 Sostituzione dell anca 9,15 10,53 8,97 9,05 9,63 9,67 Sostituzione del ginocchio 3,10 3,04 2,97 3,00 2,99 3,25 Fig. 18: Tasso di ospedalizzazione per alcune tipologie di intervento Interessanti sono anche i dati relativi alla frattura del femore tra i soggetti di età superiore ai 74 anni. La U.S.L. 5 presenta una percentuale superiore a quella regionale (84,89 vs 80,67) di soggetti operati sul totale dei fratturati, collocandosi al terzo posto a livello regionale.

61 Profilo Anziani % di operati sul totale di soggetti con frattura del femore - anno 2003 Regione Toscana Area Vasta Nord Ovest USL 12 - Viareggio USL 6 - Livorno USL 5 - Pisa USL 2 - Lucca USL 1 - Massa e Carrara 80,67 81,9 75,97 84,04 85,07 80,1 80,93 81,03 80,49 79,44 80,74 75,36 84,89 85,46 82,42 86, ,16 91,12 92,28 86, Totale età > 74 anni Femmine età > 74 anni Maschi età > 74 anni Fig. 19: Percentuale di operati sul totale soggetti con frattura del femore anno 2003 Nel 2003 il tasso di ospedalizzazione per influenza e polmonite in soggetti di età superiore ai 74 anni residenti nella U.S.L. 5 è tra i più bassi della Regione Toscana, così come già riscontrato nell anno Tasso di ospedalizzazione per Influenza e Polmonite nei maschi >74 anni Anno 2002 Anno 2003 USL 1 - Massa e Carrara USL 2 - Lucca USL 5 - Pisa USL 6 - Livorno USL 12 - Viareggio Area Vasta Nord Ovest Regione Toscana Fig. 20: Tasso di ospedalizzazione per influenza e polmonite in anziani anni

62 Profilo Anziani Tasso di ospedalizzazione per Influenza e Polmonite nelle femmine >74 anni 12 USL 1 - Massa e Carrara 10 USL 2 - Lucca 8 USL 5 - Pisa 6 USL 6 - Livorno 4 USL 12 - Viareggio 2 0 Anno 2002 Anno 2003 Area Vasta Nord Ovest Regione Toscana Fig. 21: Tasso di ospedalizzazione per influenza e polmonite in anziani anni Totale spesa anziani Totale spesa >= 75 anni Totale spesa >= 85 anni CASCINA , , ,91 CALCI , , ,09 FAUGLIA , , ,73 LORENZANA , , ,65 ORCIANO , , ,90 PISA , , ,41 S. GIULIANO TERME , , ,84 VECCHIANO , , ,75 VICOPISANO , , ,46 Fig. 22: Assorbimento della spesa per ricoveri per la popolazione anziana (anno 2004) Fig. 23: Trend dei servizi sociali rivolti agli anziani dal 2004 alla prima metà del 2005

63 Profilo Anziani Elementi per l Immagine di salute del settore Anziani 1) Problema: Coordinamento prima valutazione Mancanza o debole coordinamento di risorse e operatori da parte del Medico di presidio nella prima valutazione. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana. Soluzione possibile Identificazione di un ruolo forte del Medico di presidio nel momento della prima valutazione. 2) Problema: Centralità del Medico di M. G. Mancanza della centralità sia nella fase di Programmazione che nella fase di Progettazione di referenti veramente rappresentativi dei Medici di Medicina Genarale. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Sindacato FIMG. Soluzione possibile Accordo Giunta della SdS Direzione ASL 5 - Sindacato FIMG. 3) Problema: Presenza significativa AOUP Mancanza o debole presenza sia nella fase di Programmazione che nella fase di Progettazione di referenti veramente rappresentativi dell AOUP. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS Direzione ASL 5 - Direzione AOUP. Soluzione possibile Accordo Giunta della SdS Direzione ASL 5 - Direzione AOUP. 4) Problema: Percorsi Integrati e Porta Unica di Accesso Debolezza nella integrazione operativa e diagnostica tra i vari percorsi integrati SdS ASL 5 AOUP ed esigenza di una porta unica di accesso ai servizi. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Sindacato FIMG, Direzione AOUP. Soluzione possibile Identificazione di un ruolo forte del Medico di presidio nel momento della prima valutazione, Accordo Giunta della SdS Direzione ASL 5 - Sindacato FIMG, Accordo Giunta della SdS Direzione ASL 5 - Direzione AOUP.

64 Profilo Anziani 5) Problema: Ospedali di Comunità Carenza di Strutture intermedie territoriali per Ospedali di Comunità per le dimissioni programmate. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Regione Toscana. Soluzione possibile Appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio. 6) Problema: Centri Diurni Carenza di Strutture territoriali per Centri Diurni. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Regione Toscana. Soluzione possibile Appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio. 7) Problema: Diversificazione Centri Diurni Diversificazione Centri Diurni in base alla gravità come previsto dalla 402/04. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana provvisti, o in cui si realizzeranno, Centri Diurni. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Regione Toscana. Soluzione possibile Appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio. 8) Problema: Centri Aggregativi Carenza di Strutture territoriali per Centri Aggregativi. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Giunta della SdS, Direzione ASL 5, Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP, Soggetti del III Settore, Regione Toscana. Soluzione possibile Utilizzo tramite appositi accordi di strutture del III Settore, appropriati investimenti da parte della SdS (accordi con ASL 5, AOUP, Regione Toscana), accordi con altri Soggetti del Territorio (Fondazione Cassa di Risparmio). 9) Problema: Rete operativa dei Centri Aggregativi Messa in rete operativa dei centri aggregativi con: cd, RSA, RS, riabilitazione territoriale.

65 Profilo Anziani Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana provvisti, o in cui si realizzeranno, Centri Aggregativi. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Costituzione di tavoli di confronto tra i diversi soggetti. 10) Problema: Dimissioni ospedaliere Evitare le dimissioni ospedaliere al di fuori dei giorni prefestivi e festivi Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Direzione AOUP. Soluzione possibile Accordi della SdS e della ASL 5 con AOUP e Medici di M. G. 11) Problema: Cure domiciliari di prossimità Presenza nel sistema delle Cure domiciliari di prossimità del care giver familiare. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Accordi della SdS coi Soggetti del III Settore. 12) Problema: Formazione cure domiciliari care giver Formazione sulla domiciliarità tra operatori sanitari, sociali e volontari, idonei a per favorire un care giver non sovra caricato ma operativo. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Accordi della SdS coi Soggetti del III Settore. 13) Problema: Cure domiciliari ed Emergenze Funzionalità della Cure domiciliari anche per le emergenze sulle dimissioni. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Accordi della SdS coi Soggetti del III Settore.

66 Profilo Anziani 14) Problema: Unificazione centrali e miglioramento strumenti di informazione Unificazione organizzativa, funzionale e logistica delle centrali operative, sociali e sanitarie, di livello zonale; miglioramento strumenti di informazione. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore, ASL 5. Soluzione possibile Accordi della SdS con ASL 5 e Soggetti del III Settore. 15) Problema: Anziani soli Necessità di avere a disposizione una mappa degli anziani soli, ulteriore approfondimento di conoscenza dei dati, in particolar modo per gli anziani in prossimità della soglia di povertà. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore, Circoscrizione 5, CNR. Soluzione possibile Usufruire e prendere ad esempio la mappa degli anziani soli elaborata dalla circoscrizione 5 di Pisa. 16) Problema: Alleggerimento livelli a bassa intensità di cure Alleggerimento del carico assistenziale dei servizi sui livelli a bassa intensità. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile Messa a regime dei servizi di Cure domiciliari di prossimità trasformate rispetto alle criticità emerse in questo anno di attuazione di tale servizio con allargamento anche al primo livello infermieristico. 17) Problema: Integrazione rete badanti Integrazione rete badanti nel sistema delle cure domiciliari ex 402/04. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04. 18) Problema: Accessibilità ai servizi Esigenza di migliorare l accessibilità ai servizi Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana. Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04.

67 Profilo Anziani 19) Problema: Emergenza sociale Esigenza di migliorare ed implementare le risposte per l emergenza sociale. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04. 20) Problema: Qualità dei servizi Esigenza di avere strumenti per la valutazione della qualità dei servizi. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04. 21) Problema: Attività fisica Esigenza di avere opportunità per promuovere e coinvolgere gli anziani allo svolgimento di attività fisica. Ambito territoriale del problema Tutti i presidi territoriali del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Direzione della Zona Distretto della Zona Sociosanitaria Pisana, Soggetti del III Settore. Soluzione possibile All interno dello sviluppo prima e della applicazione poi della ex 402/04, in particolare con quei soggetti che hanno maturato esperienza in questo campo. Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute Anno Zero : Anziani! Promozione dell accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana! Promuovere l organizzazione dei servizi domiciliari integrati e con livelli di intensità assistenziale! Promozione di un sistema di strutture intermedie diversificate per livello assistenziale.! Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio

68 Profilo Anziani

69 Programma Attuativo Anziani Obiettivo A.2.1. Accesso Anziani Promozione dell accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana Le azioni previste in questo obiettivo riguardano l azione strategica di rafforzamento del sistema territoriale dei servizi, come insieme integrato di risorse e percorsi centrato sul cittadino e sui suoi bisogni di salute. La DGRT 402/2004. in particolare si mira a riorganizzare la fase dell orientamento e dell accesso preventivo alla presa in carico in forme che siano conciliabili e integrabili con le stesse fasi per i settori della Disabilità e del Materno Infantile. Queste azioni si realizzano in particolare a livello dei presidi oggetto dei Gruppi di Progetto e nel Punto Unico di Accesso della Zona Pisana Programma A implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali Programma E implementazione forme di orientamento, informazione e accompagnamento anche attraverso il III Settore nei presidi Programma G prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore e care giver familiare Programma A implementazione di un programma di miglioramento degli strumenti di informazione: cartellonistica, barriere linguistiche, architettoniche, sensoriali, culturali. Interventi strutturali specifici volti a favorire l ingresso e la fruizione delle informazioni presso i presidi sedi dei Gruppi di Progetto in maniera sufficientemente autonoma ed efficace per disabili o persone anziane in spazi accoglienti e funzionali. Programma E implementazione forme di orientamento, informazione anche attraverso il III Settore nei presidi Programma G prevedere forme di accompagnamento agli sportelli anche tramite III Settore, valorizzando la figura del care giver familiare anche attraverso l attivazione di forme di monitoraggio tramite indagini legate alla qualità percepita dell utente (specie non autosufficiente) (vedi pure Programma G.1.2 Miglioramento della Qualità scheda Obiettivi di qualità Ob. 3 Tutela) Vedi Obiettivo G 1.1. Porte di accesso

70 Programma Attuativo Anziani A 2.2 Servizi Domiciliari Promozione dell accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana. Le azioni previste in questo obiettivo riguardano l azione strategica di rafforzamento del sistema territoriale dei servizi, come insieme integrato di risorse e percorsi centrato sul cittadino e sui suoi bisogni di salute. La DGRT 402/2004 ha disegnato un quadro di riferimento imprescindibile che, per quanto inizialmente diretto alla popolazione anziana, costituisce un modello per la presa in carico territoriale delle persone non autosufficienti siano esse anziane o disabili. Particolarmente importante è, a questo proposito la strutturazione del Punto Unitario di Accesso (PUA) che ben si inquadra nella più generale linea strategica di creazione di porte unitarie di accesso ai servizi indicata dalla Giunta Programmi a) Implementazione delle funzioni di case management per i MMG e di care management per l A.S. b) Implementazione del P.U.A. e del relativo UVM con le metodiche di valutazione multidimensionale c) Implementazione dei Gruppi di Progetto presso la Rete dei Presidi territoriali d) Integrazione e messa a regime (con i relativi correttivi organizzativi) del Protocollo per le dimissioni programmate tra AOUP e Zona Pisana e) Promozione di azioni integrate tra AOUP, ASL e SDS per il rafforzamento di percorsi assistenziali nella specialistica e nella diagnostica in alcuni settori pilota (Cure palliative) f) Rafforzamento della riabilitazione territoriale adulti in raccordo con le esperienze del III Settore e con i percorsi in entrata e in uscita dall ospedale e all interno dei percorsi integrati con le altre professionalità previsto dalla DR 402/04 g) Investimento su un sistema integrato e misto (residenziale- domiciliare) che già a partire dall esistente implementi percorsi stabili e senza soluzioni di continuità per il III livello assistenziale previsto dalla DR 402/ 04 in specifico per la demenze senili e gli Alzheimer h) Stabilizzazione e miglioramento delle Cure Domiciliari di Prossimità, da allargare anche al settore infermieristico per l anziano fragile e da legare sempre più alle emergenze stabiliti dai Gruppi di Progetto e alle dimissioni ospedaliere. i) Migliore definizione dei ruoli non sostitutivi ma di supporto del care giver familiare all interno dei percorsi assistenziali j) Inserimento nel sistema pubblico di programmazione, accreditamento e gestione della rete di assistenza domiciliare delle c.d. badanti k) Messa a punto del sistema informativo a supporto dei percorsi assistenziali l) Glossario condiviso che favorisca anche la scomposizione e ricomposizione dei costi delle singole prestazioni e per livelli di assistenza in rapporto con l appropriatezza della spesa. m) Implementazione centralina per ADI ex DR 402/04 che gestisca emergenze assistenziali e dimissioni a partire da quella già esistente del III Settore nella domiciliarità leggera. n) Organizzazione interventi di supporto integrati per anziani in prossimità della soglia di povertà Correlazioni con altri Obiettivi! Generali: G 1.1 Porte di Accesso! Disabilità: D 3.1 Valutazione Multidisciplinare! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.1 Percorso Nascita! Immigrazione: I 6.1 Integrazione Sistema di Accoglienza

71 Programma Attuativo Anziani Programma A Implementazione delle funzioni di case management per i MMG e di care management per l A.S. Programma: programmazione di una riorganizzazione delle professionalità in modo che l uno sia complementare e coordinato all altro nelle responsabilità dei percorsi assistenziali. Il MMG responsabile della presa in carico e l Ass. Soc. responsabile dei processi di cura. Risultati attesi: raccordo e monitoraggio condiviso dei casi da parte del MMG e dell AS dell utente in carico Responsabile Direttore: SdS Zona Pisana e Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Partenza con i ruoli a. Programmazione formazione periodica sui ruoli di case e care 3 mesi di Case Manager (MMG) e Care management b. Rendicontazione e negoziazione tavolo locale accordo con MMG 6 mesi Manager (AS) c. Apertura tavolo, inizio contrattazione 4 mesi 1 d. inizio sperimentale con 3 studi associati di MMG nei territori dei 3 6 mesi GdP e. Organizzazione delle AS funzionale alla mesi f. Incontri con operatrici AS 2mesi g. Workshop attuazione 402 e ruoli di case e care management 2 mesi h. Attuazione formazione per case e care management 3 mesi FASE AZIONE MESE 1 1 MESE 2 MESE 3 MESE 4 MESE 5 MESE 6 MESE 7 MESE 8 MESE 9 MESE 10 A X X X B X X X X X X C X X X X D X X X E X X X X F X X G X X MESE 11 h x x X MESE 12

72 Programma Attuativo Anziani risorse economiche Umane tecnologiche strumentali Progetto Informare Comunicando Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) 1 amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA MMG operanti nella Zona Pisana in forma associata Sistema informativo SS 2000 Struttura PUA versione allargata al settore infermieristico postazioni PC Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale 1 Geriatra part time Neurologi part time Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Programma B Implementazione del P.U.A. e del relativo UVM con le metodiche di valutazione multidimensionale Programma: realizzazione di una centrale operativa in grado di coordinare e garantire l appropriatezza degli interventi rivolti alla non autosufficienza. Da prevedere una diversificazione degli interventi in base alle indicazioni derivanti dalla costituenda Unità di Valutazione Multidimensionale che travalica la vecchia Unità di Valutazione Geriatria creando PA.I. da verificare nel tempo per persone non autosufficienti Risultati attesi: creazione strutturale e operativa con protocolli e regolamenti del PUA e del relativo UVM Responsabile: direttore SdS Zona pisana e Direttore Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, Informare Comunicando & Informanziani, specialisti convenzionati con USL5 Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Partenza con UVM a. Definitiva acquisizione professionalità già coperti da fondi regionali 3 mesi 1 ottenuti b. Accordi con USL e AOUP per uso delle professionalità richieste e 3 mesi per condivisione percorsi c. Organizzazione lavori UVM 6 mesi

73 Programma Attuativo Anziani 2 Partenza con PUA d. Localizzazione temporanea con relativo spostamento di uffici e di 3 mesi cartacei necessari a. Localizzazione temporanea 1 mese b. Programmazione tempi e modalità di accorpamento del Pool Cure 6 mesi Palliative in P.zza Toniolo c. situazione copertura rete e eventuale cablatura 6 mesi d. Micro formazione comunicativa per operatori PUA 1 mese e. Formazione per operatori PUA 3 mesi f. Riunione con operatori 3 mesi g. Trasferimento uffici e cartacei necessari 2 mesi h. Inizio prime azioni di trasferimento Pool Cure Palliative 8 mesi fase 1 2 azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 a x x x b x x x c x x x x x x d x x x a x b x x x x x x c x x x x x x d x e x x x f x x x g x x h x x x x x x x x mese 11 mese 12 Progetto RAIL risorse economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde) Progetto Informare Comunicando Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) 1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA mediatore culturale PUA amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5 Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico Struttura PUA postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi) Progetti Alzheimer Progetti Cure Domiciliari Progetto Anziani Sicuri Progetto C.A.R.I.N.A MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata 1 Geriatra part tme Neurologi part time Operatori Numero Verde Informanziani & Informare

74 Programma Attuativo Anziani Ore di ADI per raggiungere il budget Convenzione USL5- MMG Comunicando (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Piano Investimenti Informatici Aziendale AD e ADI diretta Affidi familiari Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Programma C Implementazione dei Gruppi di Progetto presso la Rete dei Presidi territoriali Programma: realizzazione ed organizzazione tramite anche protocolli operativi interni dei Gruppi di Progetto ovvero equipe multiprofessionali territoriali. Risultati attesi: attivazione Gruppi di Progetto nei presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio in rete con gli altri presidi del territorio Zona Pisana. Responsabile: UC Servizi Domiciliari Anziani e UO Infermieristica Territoriale Soggetti coinvolti: ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, Informare Comunicando & Informanziani, specialisti convenzionati con USL5 Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Partenza con Gruppi a. Individuazione persone coinvolte nei 3 presidi 2 mesi di Progetto b. organizzazione spazi di back office 5 mesi 1 c. situazione copertura rete e eventuale cablatura 6 mesi d. Micro formazione comunicativa per operatori GdP 1 mese e. Formazione per operatori GdP 3 mese f. Riunione con operatori 1 mese fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 a x x 1 b x x x x x c x x x x x x d x e x x x f x mese 11 mese 12

75 Programma Attuativo Anziani Progetto RAIL risorse Economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde) facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA mediatore culturale PUA Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5 Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico Struttura PUA postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Progetto Informare Comunicando Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) 1 amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi) Progetti Alzheimer Progetti Cure Domiciliari Progetto Anziani Sicuri MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata 1 Geriatra part tme Neurologi part time Progetto C.A.R.I.N.A Ore di ADI per raggiungere il budget Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale Operatori Numero Verde Informanziani & Informare Comunicando (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio AD e ADI diretta Affidi familiari Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Programma D Integrazione e messa a regime del Protocollo per le dimissioni programmate e protette tra AOUP e Zona Pisana. Programma: dopo aver peso atto della sperimentazione della Zona Pisana rispetto alle dimissioni programmate, verifica dell andamento e delle criticità. Creazione di un percorso in andata e in ritorno dall AOUP che garantisca continuità assistenziale sia sanitaria che sociale con verifica dell andamento ell utente. Il tutto riportato i

76 Programma Attuativo Anziani apposito protocollo nel quale chiarire tempi, modalità numero di reparti sostenibili nel progetto e compartecipazioni economiche tra gli Enti sanitari e sociosanitari coinvolti. Risultati attesi: protocollo e accordo AOUP- USL5- SdS Zona Pisana sugli interventi sociosanitari necessari per la continuità assistenziale, con relativa ripartizione dei costi Responsabile: Direttore SdS Zona Pisana e Direttore della Programmazione SdS Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari, Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Messa a regime a. Obiettivi raggiunti e criticità della sperimentazione Dimissioni 1 mese accordo AOUP- SDS per programmate b. Correzione metodologia di presa in carico sul territorio con 3 mesi dimissioni programmate contemporaneità della parte medico- sanitaria, partenza PUA c. Organizzazione territorio per allargamento accordo ad altri reparti 12 mesi 1 ospedalieri d. Ristesura bozza di accordo per il ricevimento dei percorsi interni 3 mesi territoriali e. Riunioni con AOUP per accordo con richieste di dimissioni non nei 3 mesi festivi e invio lettera prima al MMG f. Comunicazioni e accordo finale 1 mese g. 3 mesi di sperimentazione, AOUP- MMG- PUA- Presidi 3 mesi fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 a x b x x x c x x x x x x x. 1 d x x x e x x x f x g x x x Risorse economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde) Progetto Informare Comunicando Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) 1 amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA MMG operanti nella Zona Pisana ed esercenti in forma associata Sistema informativo SS 2000 Struttura PUA versione allargata al settore infermieristico postazioni PC Progetti Alzheimer Geriatra part time

77 Programma Attuativo Anziani Progetti Cure Domiciliari Neurologi part time Progetto Anziani Sicuri Progetto C.A.R.I.N.A Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Operatori Numero Verde Informanziani & Informare Comunicando (quota parte persoanale) Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Progetto- Servizio Cure Domiciliari di Prossimità ADI aggiuntiva per dimissioni programmate Start up centralina CDP AD e ADI diretta Affidi familiari Programma L Glossario condiviso che favorisca anche la scomposizione e ricomposizione dei costi delle singole prestazioni e per livelli di assistenza in rapporto con l appropriatezza della spesa. Programma: realizzare un glossario condiviso dalle varie professionalità tramite la stesura di apposito nomenclatore così da favorire un lavoro di equipe. Il tutto per raggiungere una quantificazione facilmente intelleggibile delle prestazioni erogate per quanto integrate con altre di natura sociale o sanitaria. Risultati attesi: glossario condiviso (nomenclatore) e ricomposizione per DRG territoriali delle prestazioni sociali e sanitarie territoriali Responsabile: UC Servizi Sociali Domiciliari Anziani e UO Infermieristica Zona Pisana Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari,

78 Programma Attuativo Anziani Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Realizzazione h. Riunione operatori sociali e sanitari n raccordo con i 1 mese glossario e responsabili del nomenclatore legato al programma 1 nomenclatore condiviso i. informatico SS 2000 Socializzazione a tutti gli operatori del risultato ottenuto 2 mesi j. Corso di formazione degli operatori 2 mesi k. Organizzazione del sistema di verifica in base alle prestazioni 4 mesi 2 Organizzazione prestazioni in base a unità valutative simili ai DRG codificate e riportate in SS 2000 a. creazione gruppo di lavoro aziendale interzonale. 2 mesi b. inizio lavoro per codificare le varie prestazioni 2 mesi c.confronto con la regione per DRG territoriali 4 mesi fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 a x 1 b x x c x x d x x x x a x x 2 b x x c x x x x risorse economiche umane tecnologiche strumentali Budget Distrettuale Sanitario (parte Medici di Presidio, Infermieristica Domiciliare, Amministrativi e parte fondi indistinti) Budget UF Servizi Sociali Territoriali (parte AS di Presidio) Convenzione USL5- MMG Piano Investimenti Informatici Aziendale u.f. servizi residenziali e semiresidenziali u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uoc Servizi Domiciliari Sistema informativo SS 2000 versione allargata al settore infermieristico Struttura PUA postazioni PC

79 Programma Attuativo Anziani A 2.3 Servizi Intermedi Sistema delle strutture intermedie diversificate per livello assistenziale. L obiettivo intende rafforzare il sistema di interventi domiciliari, mettendo in rete non solo I livelli di intensità assistenziale previsti nella D.R, 402/2004, ma integrando le risorse comunitarie sia sul versante della non autosufficienza, sia sul versante della promozione della salute e della prevenzione di stati critici per Anziani autosufficienti e attivi. E così garantita la circolarità dell offerta dei servizi sociali e sanitari come previsto dal PSR vigente e dalla Delibera regionale sopra richiamata. Programmi a) Realizzazione percorsi anche misti e temporanei che prevedano interventi integrati con strutture residenziali, servizi domiciliari (professionali e di prossimità), servizi semiresidenziali, Centri aggregativi e soprattutto servizi riabilitativi b) Diversificazione organizzativa e nei percorsi assistenziali delle strutture semiresidenziali per anziani secondo moduli previsti dalla DR 402/04 in base al livello di non autosufficienza e di cronicità c) Implementazione del protocollo AOUP ASL SDS Pisana per la riconversione di risorse nel senso della creazione di servizi residenziali, domiciliari, intermedi per l accoglienza delle persone con degenze di lunga durata attualmente ospedalizzate. d) Creazione Hospices e Ospedali di Comunità con relativo Accordo con AOUP per sistema delle dimissioni o ricoveri da e verso le due strutture. e) Implementazione del ruolo dei Centri Aggregativi come raccordo tra la fase semiresidenziale, la fase domiciliare, l attività fisica di mantenimento e la riabilitazione leggera. Correlazioni con altri Obiettivi! Disabilità: D 3.2 Percorsi Riabilitativi Integrati Programma A Realizzazione percorsi misti che prevedano interventi residenziali semiresidenziali e domiciliari sociali e/o sanitari sotto indicazione dell UVM Programma: prevedere Piani Assistenziali Individualizzati che garantiscano la sostenibilità dei percorsi oltre all efficacia della cura individuata. Il tutto nell ottica di una diversificazione anche temporale degli interventi misurabile poi tramite le schede ICF Risultati attesi: primi PAI elaborati dall UVM nei quali siano prescritti percorsi assistenziali misti sostenibili economicamente e vigilati su diversi campi da care manager da una parte e case manager dall altra. Responsabile: UF Servizi residenziali e semiresidenziali, UC Servizi Domiciliari Anziani, UO Infermieristica Zona Pisana

80 Programma Attuativo Anziani Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi u.o Ostetricia e ginecologia Uoc Servizi Domiciliari, Informare Comunicando & Informanziani, Punto Unico di Accesso, Gruppi di Progetto dei Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata 1 Organizzazione del lavoro per Piani Individualizzati che tengano conto della 4 mesi sostenibilità e appropriatezza verificabili ex post 2 Verifica efficacia di tale organizzazione dei percorsi assistenziali 4 mesi 3 Formazione apposita operatori 2 mesi fase mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 azione 1 x x x x 2 x x x x 3 x x

81 Programma Attuativo Anziani risorse economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Aggiungere Vita agli anni (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione) Progetto RAIL Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde) Progetto Informare Comunicando facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA mediatore culturale PUA amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA Totem informativi in rete con il sistema informatico USL5 Struttura PUA Strutture dei 3 GdP postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi) Budget Distrettuale Sanitario (parte fondi indistinti) Progetti Alzheimer Progetti Cure Domiciliari CDP: Erbavoglio Telefonia anziani Arcobalene Ad non professionale ,70 Operatori Numero Verde Informanziani & Informare Comunicando (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Insieme si può Custodia sociale Presidio di comunità Progetto C.A.R.I.N.A Progetto centro aggregativi arci Telesoccorso ,12 Vacanze anziani AD e ADI diretta Affidi familiari Rette non auto RSA gestite da settore pubblico ,00 Rette non auto in rsa convenzionate settore privato ,20

82 Programma Attuativo Anziani A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. Questo obiettivo di sistema si centra sulla necessità di lavorare sull appropriatezza delle prestazioni rivolte alle persone anziane. Questo approccio implica un lavoro congiunto tra il sistema territoriale residenziale, il sistema ospedaliero, i servizi domiciliari, mantenendo la centralità del programma personalizzato come chiave per l integrazione delle risorse. Ne consegue la centralità del percorso valutativo multidimensionale e multiprofessionale e la modularità degli interventi come chiave per lo sviluppo di sistemi di accreditamento e di promozione della qualità incentrati sulla tutela delle persone anziane Programmi a) Diversificazione organizzativa e nei percorsi assistenziali delle strutture semiresidenziali per anziani secondo moduli previsti dalla DR 402/04 in base al livello di non autosufficienza e di cronicità b) Strutturazione di percorsi misti e temporanei nella logica della rivalutazione multidimensionale dei soggetti in carico. c) Progressiva diversificazione anche logistica tra soggetti anziani e soggetti ancora giovani con disabilità. d) Favorire l apporto in equipe delle diverse professionalità nella redazione dei Piani Individualizzati di Assistenza (PIA). e) Implementazione sistema di registrazione e valutazione gestionale tramite cartella unica e percorsi interni integrati accreditati come elemento essenziale di convenzionamento. f) Implementazione sistema rivalutativo UVM per garantire la possibile circolarità tra assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare. g) Centralità del ruolo del MMG e dell AS nella fase residenziale con particolare attenzione ai momenti rivalutazione dell UVM h) Protocollo con l AOUP per la gestione in entrata e in uscita di ospiti o residenti temporanei. i) Programma animativo diversificato in base ai moduli e raccordato ai servizi e alle attività anche informali del territorio. Inserimento anche di tale attività negli obiettivi di mantenimento o miglioramento del sistema valutativo ICF. j) Chiarezza e funzionalità nell uso del server trasporti sociali o sanitari. Programma A Programma socio riabilitativo diversificato per moduli e raccordato con i familiari e le attività del territorio. Programma: messa a regime di percorsi assistenziali residenziali diversificati per carico assistenziale e patologie Risultati attesi: realizzazione di moduli assistenziali verificabili nella efficacia e appropriatezza tramite la verifica PAI Responsabile: UF servizi residenziali e semiresidenziali Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u.o. Tecnologia e informatica u.o. Amministrativi Uf Servizi residenziali e semiresidenziali

83 Programma Attuativo Anziani Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata 1 Individuazione utenti che necessitano di interventi appropriati rispetto alla 3 mesi riorganizzazione del lavoro per moduli 2 Verifica andamento moduli 2 mesi 3 Organizzazione lavoro personale e relativa formazione 4 mesi Fase Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Azione 1 x x x 2 x x 3 x x x x Mese 10 Mese 11 Mese 12 risorse Economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Aggiungere Vita agli anni (parte coordinamento gruppo centri aggregativi, sportelli e comunicazione) Progetto RAIL Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde) Progetto Informare Comunicando Budget Distrettuale Sanitario (parte fondi indistinti) Progetti Alzheimer Progetti Cure Domiciliari Progetto C.A.R.I.N.A Progetti di Interesse Regionale Politiche Sociali Moduli residenziali aggiuntivi ex 402 Pet terapy e aggregazione Alzheimer (animazione RSA) Rette non auto RSA gestite da settore pubblico Rette non auto in rsa convenzionate settore privato , ,20 Rsa aziendali gestite da cooperative ,36 Progetto Trasporti Sociali Omnibus Piano formazione zona Pisana 2006 Animazione nelle strutture 1000 residenziali e semiresidenziali per anziani 1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) PUA mediatore culturale PUA amministrativo PUA assistente sociale PUA infermiere PUA Operatori Numero Verde Informanziani & Informare Comunicando (quota parte personale) Amministrativi dei Presidi Zona Pisana Infermieri dei Pool Presidi di P.zza Toniolo, Vecchiano, Navacchio Ass. Soc. di anziani e disabili dei Pool di P.zza Toniolo, Vecchiano e Navacchio Totem informativi in rete con il sistema informatico USL Struttura PUA Strutture dei 3 GdP postazioni PC Arredamenti fruibili per persone disabili Cartellonistica di facile lettura (tramite anche la diversificazione dei percorsi con colori diversi) Piano Investimenti Informatici Aziendale Piano Investimenti Regionali Politiche Sociali La relazione con la famiglia dell anziano, valutazione multidimensionale ( da sostenere con Distretto

84 Programma Attuativo Anziani Sperimentazione della cartella socio-sanitaria (progetto ASL5 Fondazione cardinal Maffi) Etica e deontologia, ricaduta dei principi etici nella metodologia e pratica professionale risorse Economiche umane tecnologiche strumentali zona Pisana) FINANZIAME NTO REGIONALE 1200 (sostenuto da Distretto zona Pisana Cooperative interessate) 600 (il resto da sostenere dal Distretto zona Pisana) FINANZIAME NTO REGIONALE Programma J (vedi Obiettivo Mobilità) Chiarezza e funzionalità del sistema dei trasporti da e verso la residenza per ragioni terapeutiche, medico sanitarie e sociali Programma: informazione e corretto uso dei trasporti sociali Zona pisana e dei trasporti sanitari ordinari da parte degli operatori delle strutture residenziali e semiresidenziali per trasferimenti degli utenti per motivi sanitari, sociali o animativi Risultati attesi: diminuzione delle contestazioni nella ripartizione dei costi di trasporto interni alla USL5 SdS Zona Pisana, piena possibilità di mobilitare l utenza anche per attività animative fuori sede Responsabile: UF servizi residenziali e semiresidenziali Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u f servizi residenziale e semiresidenziale, associazioni aderenti al servizio- progetto Omnibus Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata 1 Corretta informazione tramite anche informare comunicando & Informanziani 2 mesi 2 Accordo di integrazione con realizzazione da parte di USL5 e SdS Zona Pisana di una centralina unica per la gestione sia dei trasporti sociali che dei trasporti sanitari ordinari 6 mesi 3 Verifiche sull uso di tale strumento 2 mesi Fase Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Azione 1 x x 2 x x x x x x 3 x x Mese 10 Mese 11 Mese 12

85 Programma Attuativo Anziani risorse economiche umane tecnologiche strumentali Progetto- servizio Omnibus Ass. Soc. Zona pisana Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde Infermieri interni alle strutture Progetto Informare Comunicando residenziali e infermieri dei pool Progetti Alzheimer domiciliari Zona Pisana Progetto C.A.R.I.N.A Piano formazione zona Pisana 2006 MMG operanti nella Zona Pisana Formazione del personale dedito all accompagnamento nell ambito del trasporto sociale Altro finanziamento Operatori delle associazioni aderenti al progetto- servizio omnibus Sistema informatico SS 2000 integrato anche alla parte infermieristica Mezzi attrezzati per mobilitare persone con handicap

86 Programma Attuativo Anziani

87 Totale Dipendenti Convenzionati Totale Risorse Carico Assistenziale Attività Generali Finanziarie Professionali Utenti Servizi Prestazioni Anziani 2006 Attività Contatti Prese in carico Sanitario Sociale professionali Persone Famiglie Posti Giornate Ore Contributi FSN FSN Altri Associata Associata Altri TOTALE SPESA Compartecipazioni Totale Compartecipazioni Totale Quote Capitarie Fondi Vincolati Fondi Quote Capitarie Fondo Regionale Fondi Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub 0,00 0,00 totale ,00 0,00 Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Servizi 0,00 0,00 0,00 Contributi Contributo Assistenza ,00 Economica 0, , , , ,00 Assistenza Domiciliare indiretta ,00 0, , ,00 ADI Indiretta ,00 0, , , ,00 Affidi Anziani , , , , , ,00 Buoni spesa 2.025,00 0, , , ,00 Albergazioni ,00 0, , , ,00 Sub totale , ,00 0,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 Cure Domiciliari 1 2 e ,83 livello , , , , ,83 AD Prossimità/Auser ,00 0, , , ,00 Progetto estate anziani 2004 e Domiciliare , ,29 0, , ,29 Progetto Alzheimer , , , ,00 Progetto Alzheimer , , , ,00 Cure Domiciliari , , , ,50 Telesoccorso , , , , , ,00 Sub totale , ,50 0,00 0,00 0, , ,12 0,00 0,00 0, , ,62 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Progetti 0,00 0,00 0,00 0,00 Insieme si può 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Cure palliative 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Personale 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 TOTALE DOMICILIARE , ,50 0,00 0,00 0, , ,12 0,00 0,00 0, , ,62 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 Servizi 0,00 0,00 0,00 - Centri Diurni 0,00 0,00 0,00 Centri Diurni Gestione Diretta , , , , , , ,00 Centri Diurni Convenzionati , , ,48 0, ,48 Sub totale , ,48 0,00 0,00 0, , ,00 0, ,00 0, , ,48 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 Circolo Agorà/Attività ,00 0, , , ,00 - Informatiche Progetto arcobaleno ,00 0, , , , ,00 Vacanze anziani ,00 0, , , ,00 UISP attività motoria ,00 0, , , ,00 Centro polivalente San Zeno ,00 0, , , ,00 Sub totale ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0, , , ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 Intermedio Progetti 0,00 0,00 0,00 Servizio di custodia sociale per 0, , ,20 anziani 2.101, ,20 Anziani per ,25 0, , , ,25 Centro SPES ,46 0, , , ,46 sub totale ,91 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,91 0,00 0,00 0, , ,91 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Personale 0,00 0,00 0,00 sub totale 0,00 0,00 0,00 Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 sub totale 0,00 0,00 0,00 TOTALE INTERMEDIO , ,48 0,00 0,00 0, , ,91 0, , , , ,39 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Residenze assistite 0,00 0,00 0,00 R.A. gestione diretta 0, , ,77 Nissim , , ,00 Sub totale ,77 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,77 0, ,00 0, , ,77 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Residenze Sanitarie Anziani R.S.A. gestione diretta , , , , , , ,08 R.S.A. in convenzione , , , , , , ,59 Residenziale Sub totale , ,59 0,00 0,00 0, , ,08 0, ,00 0, , ,67 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Progetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Personale 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE RESIDENZIALE , ,59 0,00 0,00 0, , ,85 0, ,00 0, , , Totale , ,57 0,00 0,00 0, , ,88 0, , , , ,45 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

88

89 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Disabilità

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91 Profilo di salute del settore Disabilità In applicazione alla Legge 104/92 viene effettuato l accertamento della presenza di handicap in situazione di gravità. Complessivamente nell anno 2004 nella U.S.L. 5 sono stati accertati soggetti con handicap, di cui (45,10 %) di età compresa tra 0 e 64 anni in situazione di gravità. Di questi 183 (11,7%) hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona. Il numero di soggetti accertati con handicap è aumentato del 19,89% rispetto all anno precedente, in cui erano stati accertati soggetti con handicap. E aumentato anche il numero dei soggetti di età compresa tra 0 e 64 anni accertati con handicap in situazione di gravità, che nel 2002 erano stati 1.323, anche se la percentuale sul totale dei soggetti con handicap è rimasta invariata. Da un analisi dei dati per Zona Socio Sanitaria si rileva che nella Zona Alta Val di Cecina sono stati accertati con handicap in totale 187 soggetti di cui 61 (32,62 %) di età compresa tra 0 e 64 in situazione di gravità; di questi 27 hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona. Nella Zona Val d Era i soggetti accertati con handicap sono stati 631 in totale, con 423 soggetti di età 0-64 anni in situazione di gravità (67,04 %) di cui 60 hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona. Nella Zona Pisana, infine, i soggetti accertati con handicap sono stati in totale, con soggetti di età 0-64 anni in situazione di gravità (40,77 %) di cui 96 hanno ricevuto interventi di aiuto alla persona (Fig. 1). L applicazione della Legge 68/99, che ha riformato il sistema di collocamento al lavoro dei disabili, ha comportato, a partire dall anno 2000, un notevole incremento dell impegno lavorativo a carico della specifica Commissione di Medicina Legale ed in particolare a carico del Servizio Sociale, che, all interno di questa, svolge il lavoro preparatorio e preliminare a quello della Commissione stessa. L applicazione della norma proietta l intervento della Commissione verso una presa in carico del disabile, in un ottica di collocamento mirato. Fig. 1: la situazione dell handicap (accertamenti 2004) nelle tre zone USL5

92 Profilo Disabilità Scuola Alunni disabili Dal punto di vista della Società della Salute certamente fondamentale è comprendere la condizione degli alunni disabili. Gli alunni certificati iscritti a scuola sono seguiti sia dalle istituzioni scolastiche che da quelle sociali in vario modo: con insegnanti di sostegno e Progetti Educativi Individuali (PEI) concordati con le assistenti sociali e con interventi di assistenza specialistica pagata dai Comuni ed erogata dalle strutture della ASL. Il numero dei disabili iscritti a scuola era nel 2004: istruzione di base n 384 alunni (scuola dell infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado) istruzione superiore n 135 alunni per un totale di 519 persone. La certificazione degli alunni con disabilità ha un andamento temporale del tutto caratteristico, cresce al crescere dell età del ragazzo e della classe conseguentemente frequentata. Questo elemento è rappresentato nel grafico che segue (Fig. 2), che riporta dati nazionali di fonte Ministero della Pubblica Istruzione: Fig. 2: Percentuale di alunni con handicap certificato nell a.s. 1997/8 Come è evidente, dalla prima alla quinta elementare gli iscritti con handicap certificato sono quasi il doppio, diminuiscono leggermente in prima media per risalire in terza dove la percentuale diventa più che doppia rispetto alla prima elementare. Il calo drastico si registra poi nelle scuole superiori. Secondo l Osservatorio Scolastico Provinciale: Un aumento così vistoso può essere legato a vari fattori, tra i quali comunque sembra incidere in misura minore l aumento delle situazioni di handicap per traumi sopravvenuti. Una parte di tale aumento è di tipo formale, nel senso che i bambini che hanno handicap legati al sistema nervoso centrale o alla sfera psicologica, di natura non particolarmente grave vengono certificati nel tempo, man mano che l età e le richieste scolastiche rendono più evidenti le differenze coi bambini normodotati. (Annuario Scolastico 1999 p.8.) Questa situazione, a prescindere dai motivi da cui trae origine, di fatto rappresenta un ostacolo per l intervento precoce con gli alunni che hanno questo tipo di problemi che vengono affrontati a scuola in ritardo Società della Salute - Zona Pisana

93 Profilo Disabilità rispetto a quanto potrebbero esserlo se le certificazioni fossero presentate nel primo anno di scolarizzazione dell alunno. I supporti erogati dalle istituzioni scolastiche e sociali all interno della scuola agli studenti disabili con certificato comprendono un certo numero di posti di sostegno ed ore erogate e gli interventi di assistenza specialistica erogati dalla ASL su finanziamento comunale. Sempre dai documenti dell Osservatorio Scolastico pisano riportiamo i dati dei posti di sostegno per gli alunni disabili (Fig. 3). Fig.3: Andamento dei posti di sostegno per portatori di handicap E da notare come l incremento maggiore dal 2001 ad oggi si è registrato nella Scuola Secondaria di secondo grado cosa che, ad una prima osservazione, appare certamente incoraggiante per l istruzione superiore e le maggiori opportunità lavorative conseguenti dei giovani disabili. Con dati gentilmente concessi dal Centro Servizi Amministrativi (ex Provveditorato agli Studi), abbiamo costruito lo specchietto delle ore di sostegno erogate nel 2004: scuola dell infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di Scuola secondaria di Totale Da fonte interna alla Società della Salute sono 124 i soggetti che hanno usufruito dell assistenza specialistica a scuola, assistenza, sempre fornita da personale specializzato e concordata con le assistenti sociali e gli insegnanti. (Parte in corso di approfondimento) A giugno di quest anno erano stati erogati per progetti in favore dell integrazione scolastica degli alunni disabili, come, ad esempio, l attrezzatura di palestre adeguate, specifici supporti multimediali, la realizzazione di corsi di formazione per il personale. Società della Salute - Zona Pisana

94 Profilo Disabilità Servizi Sociali USL5 Comuni della Zona Pisana I Disabili in carico ai Servizi Sociali della Zona Pisana nel 2004 sono stati Fig. 4: Posti contrattati per anziani, disabili e psichiatrici nella Zona Pisana nel 2004 Fig. 5: Volumi complessivi di attività nella Zona Pisana anno 2004 e primo semestre 2005 Da rilevazione Legge su soggetti portatori di handicap - anno 2004 n disabili con handicap Psichico 765 n disabili con handicap Fisico 679 n disabili con handicap Sensoriale 273 n disabili con handicap Plurihandicap 1030 n disabili 0-3 anni 172 n disabili 4-18 anni 767 n disabili anni 339 n disabili anni 482 n disabili anni 987 Tab. 1: Numero disabili ex Legge 104, anno 2004 Società della Salute - Zona Pisana

95 Profilo Disabilità Elementi per l Immagine di salute del settore Disabilità 1) Problema: riorganizzazione dei GOM Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana 2) Problema: valutazioni multidimensionali e programmi personalizzati Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Rafforzare e rendere uniforme l utilizzo di strumenti multidimensionali di valutazione e formulazione dei programmi personalizzati 3) Problema: accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999) Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Definire i collegamenti tra Dipartimento della Prevenzione U.O. Medicina Legale e GOM per quanto riguarda l accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e per quanto riguarda i percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999) 4) Problema: valutazione dei bisogni della persona disabile Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Formalizzare strumenti e processi di valutazione condivisi tra GOM e Commissioni Medico Legali che permettano di valutare con maggiore appropriatezza i bisogni della persona disabile 5) Problema: collegamento tra GOM e U.O. Medicina Legale Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Formalizzare prassi lavorative condivise e costanti tra GOM e U.O. Medicina Legale 6) Problema: appropriatezza e sostenibilità del sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali Società della Salute - Zona Pisana

96 Profilo Disabilità Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Rendere maggiormente appropriato e sostenibile il sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali attraverso valutazioni multiprofessionali adeguate e verifiche in itinere costanti del progetto personalizzato Percorsi riabilitativi integrati 1) Problema: percorsi assistenziali per sindromi algiche da ipomobilità Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo settore Soluzione possibile Sviluppo dei percorsi assistenziali per sindromi algiche da ipomobilità con programmi di attività motoria anche di tipo modificato e di gruppo, non necessariamente sanitari, anche con il concorso di associazioni sportive (si veda la Linea Guida Regionale per la Promozione della Salute attraverso le attività Motorie, DGRT n 595 del 30/5/2005) 2) Problema: percorso assistenziale specialistico di medicina fisica e percorso ambulatoriale di riabilitazione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Sviluppo del percorso assistenziale specialistico di medicina fisica e del percorso ambulatoriale di riabilitazione come previsto dal LEA definito dalla Regione Toscana - DGRT.n 595 del 30/5/2005 3) Problema: percorsi ex DGRT n 402/2004 e percorsi ex DGRT n 595 del 30/5/2005 Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Raccordo dei percorsi previsti dalla DGRT n 402/2004, con DGRT n 595 del 30/5/2005 4) Problema: monitoraggio dell attività di riabilitazione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Costruzione di un sistema di monitoraggio dell attività di riabilitazione. 5) Problema: Supporto al care giver soprattutto nei casi di patologie croniche Ambito territoriale del problema Società della Salute - Zona Pisana

97 Profilo Disabilità Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Supporto, soprattutto nei casi di patologie croniche, al care giver anche attraverso protocolli tra Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e ASL 5, sviluppando l ottica del Chronic Care Model e attraverso l attivazione di servizi di prossimità, e lo sviluppo di servizi di riabilitazione domiciliare. 6) Problema: percorsi socioriabilitativi efficienti ed appropriati Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo settore Soluzione possibile Sviluppo di percorsi socioriabilitativi secondo un ottica di efficienza, e appropriatezza, a partire dal programma individualizzato relativo alla persona disabile e tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle risorse presenti nel territorio (centri diurni socioriabiliativi, punti lavoro, case famiglia Dopo di Noi ) e a monitorare gli esisti di salute delle persone che hanno necessità del servizio. Porre particolare attenzione alla carenza sul territorio di strutture riabilitative per lungo degenti che costringono ad orientare la domanda fuori Zona 7) Problema: sviluppo dell autonomia nei contesti di vita Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo settore Soluzione possibile Promozione di programmi intesi allo sviluppo dell autonomia nei contesti di vita attraverso:! azioni legate alla mobilità urbana! azioni legate all abbattimento di barriere architettoniche e all utilizzo di ausili per rendere possibile la vita indipendente nel proprio domicilio! azioni rivolte a giovani e adolescenti sia all interno del percorso scolastico post-obbligo che nel periodo post scolastico per l acquisizione di competenze sociali! azioni rivolte ad adolescenti e giovani di promozione della socializzazione e di sperimentazione di percorsi di vita autonoma Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute Anno Zero : Disabilità! Rendere effettiva l azione dei Gruppi Operativi Multiprofessionali! Sviluppo di percorsi riabilitativi integrati nelle diverse fasi di bisogno assistenziale, intesi alla promozione del benessere e dell autonomia possibile. Società della Salute - Zona Pisana

98 Profilo Disabilità Società della Salute - Zona Pisana

99 Programma Attuativo Disabilità D.3.1. Valutazione Multidisciplinare Rendere effettiva l azione dei Gruppi Operativi Multiprofessionali Il momento della valutazione multiprofessionale e lo sviluppo degli strumenti di valutazione multidimensionale (orientati alla Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute) nell ambito della disabilità, sono congruenti allo sviluppo di programmi personalizzati e alla verifica dell appropriatezza delle risposte. In particolare i percorsi di vita autonoma e i percorsi orientati al lavoro per le persone disabili necessitano di azioni di sviluppo di strumenti omogenei tra la fase valutativa e la fase accertativa. Programmi a) Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana b) Rafforzare e rendere uniforme l utilizzo di strumenti multidimensionali di valutazione e formulazione dei programmi personalizzati c) Definire i collegamenti tra Dipartimento della Prevenzione U.O. Medicina Legale e GOM per quanto riguarda l accertamento della Condizione di Handicap (Lex 104/92) e per quanto riguarda i percorsi di inserimento al Lavoro (Lex 68/1999) d) Formalizzare strumenti e processi di valutazione condivisi tra GOM e Commissioni Medico Legali che permettano di valutare con maggiore appropriatezza i bisogni della persona disabile e) Formalizzare prassi lavorative condivise e costanti tra GOM e U.O. Medicina Legale f) Rendere maggiormente appropriato e sostenibile il sistema dei servizi residenziali e semiresidenziali attraverso valutazioni multiprofessionali adeguate e verifiche in itinere costanti del progetto personalizzato Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: SdS. Zona Pisana! Integrazione gestionale: ASL 5; UFSMA; UFSMIA; U.F. Servizio Sociale; Dipartimento della Prevenzione; U.O. Medicina Legale Correlazioni con altri Obiettivi! Generali: G 1.1 Porte di Accesso! Generali: G 1.2 Miglioramento della Qualità! Salute Mentale: SM 10.1 Monitoraggio Epidemiologico! Salute Mentale: SM 10.1 Adeguamento organico UFSMIA Programma A Dare seguito ai programmi di riorganizzazione dei GOM della Zona Pisana Vedi Obiettivo G1.1 Porte di Accesso

100 Programma Attuativo Disabilità D 3.2 Percorsi Riabilitativi Integrati Sviluppo di percorsi riabilitativi integrati nelle diverse fasi di bisogno assistenziale, intesi alla promozione del benessere e dell autonomia possibile. L obiettivo, come indicato nelle relative azioni programmate riguarda la riabilitazione nel senso di riabilitazione/abilitazione come usato anche all interno del Piano Sanitario Regionale. L obiettivo di sistema è in accordo con quanto espresso dal Piano Sanitario Regionale Toscano (Punto ) e, nello specifico, con quanto recentemente espresso dalla delibera n 595 del 30/05/2005 Percorso assistenziale di riabilitazione ambulatoriale. Va sottolineata la necessità di correlare questo obiettivo con quanto previsto sul livello dell Area Vasta e di cogliere i collegamenti con quanto previsto per il settore Anziani. Programmi a) Sviluppo dei percorsi assistenziali per sindromi algiche da ipomobilità con programmi di attività motoria anche di tipo modificato e di gruppo, non necessariamente sanitari, anche con il concorso di associazioni sportive (si veda la Linea Guida Regionale per la Promozione della Salute attraverso le attività Motorie, DGRT n 595 del 30/5/2005) b) Sviluppo del percorso assistenziale specialistico di medicina fisica e del percorso ambulatoriale di riabilitazione come previsto dal LEA definito dalla Regione Toscana - DGRT.n 595 del 30/5/2005 c) Raccordo dei percorsi previsti dalla DGRT n 402/2004, con DGRT n 595 del 30/5/2005 d) Costruzione di un sistema di monitoraggio dell attività di riabilitazione. e) Supporto, soprattutto nei casi di patologie croniche, al care giver anche attraverso protocolli tra Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e ASL 5, sviluppando l ottica del Chronic Care Model e attraverso l attivazione di servizi di prossimità, e lo sviluppo di servizi di riabilitazione domiciliare. f) Sviluppo di percorsi socioriabilitativi secondo un ottica di efficienza, e appropriatezza, a partire dal programma individualizzato relativo alla persona disabile e tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle risorse presenti nel territorio (centri diurni socioriabiliativi, punti lavoro, case famiglia Dopo di Noi ) e a monitorare gli esisti di salute delle persone che hanno necessità del servizio. Porre particolare attenzione alla carenza sul territorio di strutture riabilitative per lungo degenti che costringono ad orientare la domanda fuori Zona. g) Promozione di programmi intesi allo sviluppo dell autonomia nei contesti di vita attraverso:! azioni legate alla mobilità urbana! azioni legate all abbattimento di barriere architettoniche e all utilizzo di ausili per rendere possibile la vita indipendente nel proprio domicilio! azioni rivolte a giovani e adolescenti sia all interno del percorso scolastico post-obbligo che nel periodo post scolastico per l acquisizione di competenze sociali! azioni rivolte ad adolescenti e giovani di promozione della socializzazione e di sperimentazione di percorsi di vita autonoma h) Sviluppo di attività sportive e di socializzazione collegate con le Associazioni e Organizzazioni sportive del territorio Correlazioni con altri Obiettivi! Anziani: A 2.2 Servizi domiciliari! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.3 Partecipazione adolescenti e Giovani! Mobilità: M 7.1 Sistema mobilità dedicato

101 Programma Attuativo Disabilità Programma F Sviluppo di percorsi socioriabilitativi secondo un ottica di efficienza, e appropriatezza, a partire dal programma individualizzato relativo alla persona disabile e tenendo conto delle caratteristiche peculiari delle risorse presenti nel territorio (centri diurni socioriabiliativi, punti lavoro, case famiglia Dopo di Noi ) e a monitorare gli esisti di salute delle persone che hanno necessità del servizio. Risultati attesi! Aumento dell appropriatezza degli interventi! Ottimizzazione della spesa per i Centri socio-riabilitativi, con innalzamento del rapporto efficacia-efficienza dei punti lavoro presenti sul territorio Soggetti coinvolti! U.F. Servizi residenziali e semiresidenziali! Soggetti del terzo settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Aumento posti disponibili a) Accorpamento Centri Socio riabilitativi P.za Toniolo 5 mesi Passi Via Cuoco (moduli 6 laboratori) b) Adeguamento strutturale locali 2 mesi 1 c) Riorganizzazione con il soggetto attuatore (Coop. Sociale Insieme) 2 mesi d) Messa in rete delle risorse territoriale rivolte a giovani disabili e disabili adulti 6 mesi Innalzamento del rapporto efficaciaefficienza dei punti lavoro presenti sul territorio Territorializzazione dell intervento e maggiore efficienza rispetto al trasporto innalzamento del rapporto efficaciaefficienza dei punti lavoro presenti sul territorio sperimentazione di modalità innovative di intervento innalzamento del rapporto efficaciaefficienza dei punti lavoro presenti sul territorio a) Apertura centro di Tripalle (Crespina) e accordo per utenti di Fauglia b) Accordo SDS zona pisana-zona valdera per utilizzo posti del centro di Tripalle con particolare riferimento alla popolazione residente nei comuni collinari della Zona Pisana 8 mesi 2 mesi a) Trasferimento concordato con soggetto attuatore del centro socioriabilitativo 1864 e.. da Calambrone ad 6 mesi Asciano (8 posti f.t. + 8 posti per laboratorio p.t. in compresenza) b) Co-progettazione con soggetto per le modalità di 3 mesi trasferimento c) Realizzazione partecipata delle modalità di utilizzo modulari del punto lavoro sulla base delle linee 3 mesi predisposte dal servizio a) Ottimizzazione orario e personale via Derna e Navacchio Fase conclusa b) Revisione degli indicatori di qualità relativi all attività dei centri socioriabilitativi e dei punti lavoro con particolare 10 mesi riguardo ai capitolati di appalto c) Monitoraggio e verifica della attività del sistema dei centri soicioriabilitativi e dei punti lavoro In itinere d) Iniziativa di formazione accreditamento dei centri semiresidenziali (Piano di Formazione asl 5 zpna paisana 3 mesi anno 2006)

102 Programma Attuativo Disabilità Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 5 innalzamento del rapporto efficaciaefficienza dei punti lavoro presenti sul territorio a) Trasferimento e ampliamento del centro Socioriabilitativo Navacchio (+3 posti) Vedi piano degli investimenti innalzamento del rapporto efficaciaefficienza dei punti lavoro presenti sul territorio innalzamento del rapporto efficaciaefficienza dei punti lavoro presenti sul territorio Maggiore personalizzazione e modularità degli interventi Promozione di percorsi individualizzati a) Trasferimento Centro socioriabilitativo Vecchiano: - a lungo termine Centro Nuovo, in base al piano Regolatore del Comune; - a breve termine, adeguamento strutturale dei locali da parte del Comune a) Ampliamento dell utenza dei laboratori attivati presso il centro diurno ANMIC a) lavoro di rete con la Scuola Superiore per inserimento ragazzi disabili in attività dei Centri socio-riabilitativi b) incrocio con il sistema residenziale (R.S.A, Case famigliastrutture del Dopo di Noi) 2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 a x x x x x 1 b x x c x x x d x x x x x x 2 3 Da prevedere nel corso del mesi Mese 11 3 mesi 12 mesi 12 mesi a x x x x x x x x b x x a x x x x x x b x x x x x x x x x x c d x x x a x 4 b x x x x x x c x x x x x x x x x 7 a x x x a x x x x x x x x x x x x 8 b x x x x x x x x x x x x 2007 fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 5 a x x x x x x x x x x x x 6 a x x x x x x x x x x x x Mese 12 mese 12

103 Programma Attuativo Disabilità Economiche (in rosso le voci di spesa da rimodulare ) Prestazioni 2006 risorse umane tecnologiche strumentali Attività motorie/piscina Attività motorie/ist. Matteotti 600 Attività motorie/csi Pet terapy Gare Centri Diurni Vacanze periodo estivo Vacanze agosto Ristorazione CSR Affitto Piazza Toniolo Affitto via Cuoco Affitto Barellai Prodotti economali 5000 Laboratorio 1864 e ,76 Laboratorio dinsi une man ,75 Cento diurno l amico è , 85 La bottega della musica ,90 Metha ,15 Free time ,50 Disabile res.pisa su Pontedera Computer progetto fondazione Cassa di Risparmio Pisa Arredi progetto fondazione Cassa di Risparmio Pisa Punto laboratorio Asciano (ristrutturato) Centro diurno Vecchiano (da costruire) Centro diurno Navacchio (in progettazione) Piano formazione zona pisana 2006 Percorso di accreditamento delle strutture semiresidenziali per disabili 1.200

104 Programma Attuativo Disabilità

105 Totale Dipendenti Convenzionati Totale Attività Generali Domiciliare Intermedio Residenziale Risorse Carico Assistenziale Handicap 2006 Finanziarie Professionali Utenti Servizi Prestazioni Attività Sanitario Sociale Contatti Prese in carico professionali Persone Famiglie Posti Giornate Ore Contributi FSN FSN Altri Associata Associata Altri TOTALE SPESA Compartecipazioni Totale Compartecipazioni Totale Quote Capitarie Fondi Vincolati Fondi Quote Capitarie Fondo Regionale Fondi Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Servizi 0,00 0,00 0,00 Contributi 0,00 0,00 0,00 Assistenza generica indiretta ,00 0, , , ,00 Aiuto personale indiretto 0, , ,00 + (L,104/92) , ,00 Contributo AMNIL ,00 0, , , ,00 Abbattimento barriere architettoniche 0,00 0,00 0,00 (L.13/89) - 0,00 Oneri soggiorni vacanze ,00 0, , , ,00 Contributo Unione Italiana Ciechi 2.100,00 0, , , ,00 sub totale , , , , ,00 0,00 0,00 Sostegno a programmi terapeutici assistenza rieducativa a minori , , ,00 0, ,00 assistenz arieducativa adulti , , ,00 0, ,00 Inserimenti socio-lavorativi , , ,00 0, ,00 sub totale , , , , , Trasporti 0,00 0,00 0,00 Buoni Taxi ,00 0, , , ,00 Trasporto Sociale ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , ,00 - Progetti 0,00 0,00 0,00 Erba Voglio , , , ,64 Modelli socio-assistenziali per le colline 0, , ,19 pisane ,19 Omnibus , , , ,00 Sub totale , , ,83 - Personale 0 0,00 0,00 0,00 Sub totale , ,00 0,00 Altri costi generali 0 0,00 0,00 0,00 Sub totale , ,00 0,00 TOTALE DOMICILIARE , ,00 0,00 0,00 0, , ,83 0,00 0,00 0, , ,83-0 Servizi 0,00 0,00 0,00 Assistenza Scolastica Specialistica diretta ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , ,00 Aiuto personale diretto ,21 0, , , ,21 sub totale ,21 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,21 0,00 0,00 0, , , Attività estive ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , ,00 laboratorio ausili ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , ,00 Centri Diurni gestione diretta , , , , , ,60 sub totale , , , , , , Progetti 0,00 0,00 0,00 Centri Diurni convenzionati 0,00 0,00 0,00 Centro Diurno L'amico è , , , , , , percorsi di orientamento Centro Socializzazione per persone Diversamente , , ,43 abili , , ,55 Laboratori Dinsi Une man , , , , , ,75 sub totale , , , , , , Rosa Blu - 0,00 0,00 0,00 0,00 Carebus ,00 0, , , ,00 Tante Abilità - 0,00 0,00 0,00 0,00 Neonatale - 0,00 0,00 0,00 0,00 L'albero dell'amicizia ,19 0, , , ,19 Nuovo Futuro ,53 0, , , ,53 Informare Comunicando ,62 0, , , ,62 Vincere il buio si può: ,00 0, , , ,00 Free Time ,07 0, , , ,07 La Bottega della Musica ,90 0, , , ,90 Superabile , , ,64 0,00 0, ,64 Metha ,15 0, , , ,15 Latte&Miele ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , , , Personale 0,00 0,00 0,00 sub totale Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 sub totale TOTALE INTERMEDIO , ,64 0,00 0,00 0, , ,30 0,00 0,00 0, , , case famiglia 0,00 0,00 0,00 Case famiglia , , , , ,00 Sub totale , ,00 0,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0, , , Progetti 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Personale 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, TOTALE RESIDENZIALE , ,00 0,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0, , , Totale , ,64 0,00 0,00 0, , ,13 0,00 0,00 0, , ,

106

107 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Alta Marginalità

108

109 Profilo di salute del Settore Alta Marginalità Povertà economica/indigenza Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Provvedimenti esecutivi di sfratto per morosità sul totale dei Provvedimenti Persone che presentano spese per consumi al di sotto della soglia di povertà sul totale della popolazione Percentuale di famiglie che hanno avuto spesso o qualche volta difficoltà per comprare cibo necessario, pagare bollette, sostenere spese per cure mediche Tasso di disoccupazione giovanile Contributi Assistenza Economica 302 Contributi Assistenza Domiciliare 26 Buoni alimentari (in più a contributi assistenza economica) 116 Albergazioni 11 Ticket - Pisa 162 TBC 3 Fondo sociale emergenza abitativa 96 nuclei familiari Depositi cauzionali Ass. San Vincenzo 41 Emergenza abitativa "Villa Giulia" 7 Appartamenti emergenza 13 Progetto Case famiglia AIDS 3 N adulti in Difficoltà 570 Lavoro/disoccupazione Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Percentuale di persone in cerca di occupazione da oltre 12 mesi sul totale delle persone in cerca di occupazione Tasso di lavoratori atipici 15-64enni sul totale degli occupati Tasso di disoccupazione nella Provincia di Pisa 4,5 dato relativo al 2003 Devianza Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Quoziente di criminalità per abitanti Indice di comportamento malavitoso (incendi, estorsioni, rapimenti) su 1000 delitti

110 Profilo Alta Marginalità Delitti denunciati per sfruttamento e/o favoreggiamento della prostituzione sul totale delitti per 1000 abitanti Tasso di detenzione Tasso di detenuti stranieri Sovraffollamento delle carceri Detenuti Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Posti disponibili 220 N detenuti al Don Bosco 370 Progetto/Servizio "Homeless" 180 Progetto/Servizio "Oltre il Muro" 370 Società della Salute - Zona Pisana

111 Profilo Alta Marginalità Elementi per l Immagine di salute del settore Alta Marginalità Inclusione senza fissa dimora 1) Problema: sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Favorire la sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora supportando il sistema con azioni di mediazione territoriale che favoriscano la conoscenza del fenomeno e del servizio al livello delle comunità locali. 2) Problema: Integrazione delle azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Integrare le azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza attivate all interno del sistema per persone senza fissa dimora con il complesso dei servizi universalistici a partire dall accesso al sistema dei presidi territoriali 3) Problema: integrazione e coordinamento con i percorsi integrati Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Promuovere l integrazione ed il coordinamento con i percorsi integrati di presa in carico della salute mentale e delle dipendenze 4) Problema: continuità assistenziale sul territorio Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, AOUP, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere un sistema di accoglienza per persone in condizioni di forte marginalità che sono in dimissione dall ospedale, sostenendo la continuità assistenziale sul territorio in modo da ridurre i tempi di degenza ospedaliera impropria 5) Problema: strutture dedicate ai senza fissa dimora Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, AOUP, ASL 5 Società della Salute - Zona Pisana

112 Profilo Alta Marginalità Soluzione possibile Sostenere la realizzazione delle nuove strutture dedicate ai senza fissa dimora previste nella zona di Pisa (Programma co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa) Promozione salute in carcere 1) Problema: attività socio culturali e formative Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Sostenere le attività socio culturali e formative per la popolazione carceraria attualmente in corso, incrementando le attività rivolte alle donne 2) Problema: tutela della salute in carcere Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, AOUP, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere la tutela della salute in carcere ponendo attenzione al rapporto con il sistema sanitario territoriale, con particolare attenzione al momento dell uscita dalla struttura carceraria 3) Problema: attività di accoglienza Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Mantenimento delle attività di accoglienza attualmente poste in essere 4) Problema: informazione e ascolto in carcere Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto in carcere 5) Problema: informazione e accesso ai servizi Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promuovere collegamenti specifici fra le diverse istituzioni e servizi competenti al fine di garantire ai detenuti stranieri una efficace informazione, l accesso ai servizi ed alle garanzie previste dalla legge Società della Salute - Zona Pisana

113 Profilo Alta Marginalità Emersione povertà 1) Problema: monitoraggio delle situazioni a rischio di marginalità e di incolumità fisica Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere una collaborazione stabile tra i comitati di partecipazione dei condomini ERP e la rete dei servizi sociali territoriali per sostenere una rete di monitoraggio delle situazioni a rischio di marginalità e di incolumità fisica 2) Problema: sistema a rete di sorveglianza/osservazione rivolto alle persone indigenti Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promuovere la creazione di un sistema a rete di sorveglianza/osservazione che coinvolga il sistema territoriale di centri aggregativi rivolti alla popolazione anziana, le strutture della Chiesa (centri d ascolto, parrocchie, organizzazioni di volontariato, mense, etc) e del servizio pubblico rivolto alle persone indigenti (commissione) e le altre strutture pubbliche e/o private coinvolte 3) Problema: sistema a rete di sorveglianza/osservazione rivolti ai bambini Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promuovere la creazione di un sistema a rete di sorveglianza/osservazione che coinvolga il sistema territoriale di servizi e progetti rivolti ai bambini Salute, prostituzione e lotta alla tratta 1) Problema: coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP, Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità, Assessorati Comunali competenti, Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia Soluzione possibile Favorire il coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione con specifici accordi e collaborazioni da strutturare con l Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità e gli Assessorati Comunali competenti, oltre agli Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia interessati dal fenomeno e l Az. USL 12 Versilia proseguendo gli impegni già attivati all interno della programmazione zonale 2) Problema: accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Società della Salute - Zona Pisana

114 Profilo Alta Marginalità SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Favorire l accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono dando piena attuazione alla normativa regionale in tema di accesso ai servizi per le persone transessuali (L.R. 63/2004) 3) Problema: servizi di strada rivolti agli uomini e alle donne che si prostituiscono Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile favorire il mantenimento dei servizi di strada rivolti alla tutela della salute degli uomini e delle donne che si prostituiscono Salute per persone hiv + 1) Problema: rete con il sistema locale dei servizi Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Mantenimento del sistema locale e messa in rete con il sistema locale dei servizi 2) Problema: prevenzione e informazione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5, AOUP Soluzione possibile Promozione di azioni permanenti di prevenzione e informazione rivolti alla popolazione Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute Anno Zero : Alta Marginalità! Sostenere lo sviluppo del sistema rivolto ai senza fissa dimora, strutturando un percorso di inclusione che, partendo dalla bassa soglia, si sviluppi integrandosi con le risorse esistenti verso l autonomia possibile.! Promuovere azioni di promozione della salute rivolte alla popolazione in carcere o appena uscita dalla struttura carceraria! Sostenere i processi di emersione e conoscenza delle condizioni di famiglie in condizione di povertà o prossime alla soglia con particolare attenzione alle condizioni di vita di bambini e bambine e di anziani soli.! Azioni di promozione della salute e prostituzione maschile o femminile e lotta alla tratta! Promozione della salute per persone hiv+ e di azioni prevenzione verso la popolazione. Società della Salute - Zona Pisana

115 Programma Attuativo Alta Marginalità MA 4.1. Inclusione Senza Fissa Dimora Sostenere lo sviluppo del sistema rivolto ai senza fissa dimora, strutturando un percorso di inclusione che, partendo dalla bassa soglia, si sviluppi integrandosi con le risorse esistenti verso l autonomia possibile. L obiettivo indica la necessità di far evolvere il sistema rivolto ai senza fissa dimora cercando di porre in essere politiche più largamente di inclusione. Da sottolineare in particolare due aspetti: il collegamento con il sistema dei servizi universalistici e la mediazione territoriale come chiave per rendere compatibili con i contesti territoriali interventi di alto impatto come quelli rivolti alle persone senza fissa dimora. Programmi a) Favorire la sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora supportando il sistema con azioni di mediazione territoriale che favoriscano la conoscenza del fenomeno e del servizio al livello delle comunità locali. b) Integrare le azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza attivate all interno del sistema per persone senza fissa dimora con il complesso dei servizi universalistici a partire dall accesso al sistema dei presidi territoriali. c) Promuovere l integrazione ed il coordinamento con i percorsi integrati di presa in carico della salute mentale e delle dipendenze d) Promuovere un sistema di accoglienza per persone in condizioni di forte marginalità che sono in dimissione dall ospedale, sostenendo la continuità assistenziale sul territorio in modo da ridurre i tempi di degenza ospedaliera impropria.. e) Sostenere la realizzazione delle nuove strutture dedicate ai senza fissa dimora previste nella zona di Pisa (Programma co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa) Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana; Questura; Regione Toscana; Circoscrizioni! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore; Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa Correlazioni con altri Obiettivi! Lavoro: L 9.2 Lavoro per persone in stato di esclusione sociale! Salute Mentale: SM 10.2 Contrasto all esclusione sociale! Dipendenze: DI 11.2 Cura persone multiproblematiche! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come determinante di Salute

116 Programma Attuativo Alta Marginalità Programma A Favorire la sostenibilità dei servizi rivolti a persone senza dimora supportando il sistema con azioni di mediazione territoriale che favoriscano la conoscenza del fenomeno e del servizio al livello delle comunità locali. Ambiti di intervento:! Asilo notturno struttura attuale (S.Ermete)! Stazione mediazione territoriale! Asilo notturno struttura in progettazione (Via Conte Fazio) Risultati attesi! Raggiungere un buon livello di sensibilizzazione riguardo la tematica dei cittadini senza fissa dimora! Promuovere azioni di mediazione territoriale che consentano la diffusione dell informazione ed il contenimento di situazioni di conflittualità Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti! U.C. Alte marginalità! U.C. Immigrazione! Servizi Sociali Territoriali! Soggetti del terzo settore! Circoscrizioni! Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa! Società Cento Stazioni! Questura di Pisa! Azienda Ospedaliera! Associazioni di categoria! Realtà del volontariato Asilo notturno struttura attuale (S.Ermete) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Progettazione degli interventi previsti per il Progettazione degli interventi specifici rispetto 2 mesi periodo estivo 1 alla mediazione e al coinvolgimento del B) Progettazione degli interventi previsti per il territorio e documentazione 2 mesi periodo invernale 2 3 Comunicazione e negoziazione con il territorio rispetto agli interventi previsti Attivazione degli interventi previsti e negoziati con il territorio 4 Documentazione degli interventi attivati A) Comunicazione e negoziazione rispetto agli interventi previsti nel periodo estivo B) Comunicazione e negoziazione rispetto agli interventi previsti nel periodo invernale A) Attivazione degli interventi previsti per il periodo estivo B) Attivazione degli interventi previsti per il periodo invernale A) Documentazione degli interventi attivati nel periodo estivo B) Documentazione degli interventi attivati nel periodo invernale 2 mesi 2 mesi 6 mesi 6 mesi 1 mese 1 mese

117 Programma Attuativo Alta Marginalità Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 5 Valorizzazione delle realtà già esistenti sul territorio. (volontariato) A) Attività di sostegno e valorizzazione 9 mesi 2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese A x x 1B x X 2 2A x x 2B X x 3 3A x X x X x x 3B x x x x x x 4 4A x 4B x 5 5A x X x X x x x x x 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese Mese 11 1 x x 1B x X 2A x x 2B X x 3A x X x X x x 3B x x x x x x 4A x 4B x Stazione mediazione territoriale Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Attività di mediazione e co-progettazione con A) Attività di negoziazione 2 mesi 1 la Società Cento Stazioni rispetto all impatto B) Attività di co-progettazione 2 mesi dei cittadini senza fissa dimora nell area della C) Attivazione degli interventi previsti 5 mesi stazione nel periodo di emergenza freddo D) Verifica 1 mese Attività di mediazione territoriale rispetto all impatto dei cittadini senza fissa dimora A) Attività di mediazione territoriale 12 mesi nell area della stazione Accordo con Società Cento Stazioni per utilizzo sala di attesa della stazione Mese 12 Mese 12 A) Attività di negoziazione 1 mese B) Produzione protocollo di intesa 1 mese C) Firma protocollo 1 mese D) Attività di co-progettazione 1 mese E) Attivazione degli interventi previsti 2 mesi F) Attività di valutazione e verifica 1 mese A) Attività di confronto e co-programmazione 3 mesi B) Attività di formazione comune Coordinamento/integrazione con tutte le attività di strada 1 mese (Progetti Gulliver, Sally People e progetto (Progetto IRMA) di educativa di strada) C) Attivazione interventi integrati 9 mesi Coordinamento con Azienda Ospedaliera e A) Attività di confronto e negoziazione 1 mese Questura di Pisa per interventi di B) Produzione protocollo d intesa 1 mese monitoraggio e mediazione rispetto alla C) Firma del protocollo 1 mese presenza di soggetti SfD nell area del Pronto D) Attivazione interventi 9 mesi Soccorso del Santa Chiara E) Valutazione e verifica 2 mesi

118 Programma Attuativo Alta Marginalità 2006 fase azione mese 1 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 1a x x 1b x x 1c x x 1d 2 2a x x x x x x x x x x x x 3a x 3b x 3 3c x 3d x x 3e x x x x 3f x 4a x x x 4 4b x 4c x x x x x x x x x 5a x x 5b x 5 5c x 5d x x x x x x x x x 5e x x 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 1A 1 1B 1C x x x 1D x 3A x 3 3D x 3E x x x x x 3F x Asilo notturno struttura in progettazione (Via Conte Fazio) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Informazione, comunicazione e co-progettazione A) Informazione e comunicazione con i referenti del territorio B) Co-progettazione Da 2 Informazione e mediazione territoriale propedeutica A) Informazione e mediazione definire all avvio della ristrutturazione dell immobile territoriale Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Mediazione quartiere S.Ermete Affitto Sant Ermete Progetto Homeless Mese 11 mese 12 Mese 12

119 Programma Attuativo Alta Marginalità Programma B Integrare le azioni di segretariato, accoglienza, mediazione, emergenza attivate all interno del sistema per persone senza fissa dimora con il complesso dei servizi universalistici a partire dall accesso al sistema dei presidi territoriali. Risultati attesi! Creare un buon livello di collaborazione in rete tra i servizi specifici e quelli universalistici per una presa in carico integrata delle varie e diverse situazioni Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti! U.C. Alte marginalità! U.C. Immigrazione! Servizi demografici UO Anagrafe del Comune di Pisa! Servizi Sociali Territoriali! Soggetti del terzo settore! Circoscrizioni! Azienda Ospedaliera! Presidi sanitari USL 5! SerT! DSM! UEPE Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Incrementare i momenti di confronto e collaborazione tra le varie agenzie attive 12 mesi 1 Supportare e, dove necessario, avviare un sistema di integrazione con i servizi universalistici B) Creare i presupposti per una collaborazione attiva con quelle agenzie ancora non attivate 12 mesi 2 Prosecuzione delle attività di rilascio delle residenze di soccorso come da Convenzione stipulata con UO Anagrafe del Comune di Pisa e soggetti del terzo settore C) Produrre eventuali protocolli di intesa Da definire A) Gestione delle attività di rilascio 12 mesi B) Verifiche e monitoraggio 1 mese Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese Mese Mese A x x x x x x x x x x x x 1 1B x x x x x x x x x x x x 1C 2 2A x x x x x x x x x x x x 2B x x x x

120 Programma Attuativo Alta Marginalità Programma E Sostenere la realizzazione delle nuove strutture dedicate ai senza fissa dimora previste nella zona di Pisa (Programma co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa) Risultati attesi! Creazione dei presupposti per un buon inserimento delle nuove strutture sui territori di appartenenza in una logica di confronto e collaborazione con le varie realtà attive! Programmazione e progettazione integrata delle attività e dei servizi da attivare all interno della struttura in relazione alle risorse e ai servizi del territorio Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti! U.C. Alte marginalità! U.C. Immigrazione! Ufficio tecnico USL5! Soggetti del terzo settore! Circoscrizioni! Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa! Realtà attive sul territorio Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Informazione, comunicazione e coprogettazione con i referenti del territorio B) Co-progettazione A) Informazione e comunicazione 1 Da Informazione e mediazione territoriale definire 2 propedeutica all avvio della ristrutturazione A) Informazione e mediazione territoriale dell immobile Ristrutturazione dell Immobile di via Conte A) Assegnazione lavori ed apertura 3 6 mesi 4 fazio Programmazione partecipata delle attività e dei servizi da attivare nella struttura cantiere A) attivazione di un gruppo di lavoro dedicato Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Da definire Ristrutturazione e arredi immobile Via Conte Fazio (finanziamento Fondazione CARIPISA Ristrutturazione e arredi immobile Via Conte Fazio Piano investimenti Regionale

121 Programma Attuativo Alta Marginalità MA 4.3. Promozione Salute in Carcere Promuovere azioni di promozione della salute rivolte alla popolazione in carcere o appena uscita dalla struttura carceraria L obiettivo di sistema intende mantenere le azioni di accoglienza extra carceraria, quelle di tipo informativo/orientativo e le attività di carattere culturale e formativo realizzate all interno della casa circondariale in accordo con la direzione. Programmi a) Sostenere le attività socio culturali e formative per la popolazione carceraria attualmente in corso, incrementando le attività rivolte alle donne b) Promuovere la tutela della salute in carcere ponendo attenzione al rapporto con il sistema sanitario territoriale, con particolare attenzione al momento dell uscita dalla struttura carceraria c) Mantenimento delle attività di accoglienza attualmente poste in essere d) Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto in carcere e) Promuovere collegamenti specifici fra le diverse istituzioni e servizi competenti al fine di garantire ai detenuti stranieri una efficace informazione, l accesso ai servizi ed alle garanzie previste dalla legge Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Casa Circondariale Don Bosco; Provincia Pisa; Regione Toscana; Centro Servizi Sociali Adulti Ministero Giustizia! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore Correlazioni con altri Obiettivi! Immigrazione: I 6.1 Integrazione sistema di accoglienza Programma A Sostenere le attività socio culturali e formative per la popolazione carceraria attualmente in corso, incrementando le attività rivolte alle donne. Risultati attesi! Favorire il coordinamento delle realtà associative e/o di volontariato che operano all interno del carcere con attività culturali e formative! Favorire lo sviluppo di una progettazione coordinata ed integrata degli interventi! Realizzare un momento permanente di confronto Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità

122 Programma Attuativo Alta Marginalità Soggetti coinvolti! UC Alte Marginalità! UC Immigrazione! Soggetti del terzo settore! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Mappatura delle attività e delle realtà che si svolgono in carcere e/o a favore di persone in affidamento esterno, 3 mesi Costituzione del gruppo di 1 semiliberta, permesso premio etc coordinamento B) Creazione del gruppo di coordinamento e suo 12 mesi inserimento nel tavolo di settore della SdS 2 Progettazione integrata e A) Realizzazione di un efficace coordinamento delle attività 2 mesi coordinata B) Sviluppo di eventuali attività di raccordo, integrazione 7 mesi fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese mese mese a x x x x x 1b x x x x x x x x x x x x 2 2a x x 2b x x x x x x x Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Percorsi Inserimento Lavorativo Sportello carcere per Immigrati (Istituzione Nord Sud) P.O. Socializzazione e Reinserimento Programmi C e D Mantenimento delle attività di accoglienza attualmente poste in essere Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto in carcere Risultati attesi! Integrazione e coordinamento dei sistemi di accoglienza collegati al carcere e alle attività dell Ufficio Esecuzione Penale Esterna (ex CSSA)! Ampliamento eventuale della disponibilità di posti di accoglienza! Integrazione e coordinamento delle azioni di ascolto e informazione collegate al carcere e alle attività dell Ufficio Esecuzione Penale Esterna (ex CSSA)! Rafforzamento dello sportello di informazione ed ascolto e delle attività di sostegno all uscita dal carcere in particolare connesse alla ricerca del lavoro e della casa Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità

123 Programma Attuativo Alta Marginalità Soggetti coinvolti! UC Alte Marginalità! UC Immigrazione! Soggetti del terzo settore! Ministero di Giustizia Ufficio Esecuzione Penale Esterna! Carcere di Pisa e Volterra Fase Obiettivo di fase Azioni Durata a) Acquisto struttura 6 Acquisizione di ulteriori posti di b) Riallocazione posti per utenti Dip. Dipendenze 6 accoglienza nell ambito della c) Gruppo di progettazione nuovo modello di 1 struttura di Oltre il Muro e nuovo 6 accoglienza per il settore carcere modello di accoglienza per il settore carcere d) Protocollo d intesa con l Ufficio Esecuzione Penale 3 Esterna 2 Mantenimento e sviluppo delle azioni di informazione e ascolto a) Protocollo d intesa con l Ufficio Esecuzione Penale Esterna 3 b) Protocollo d intesa con il carcere di Pisa e Volterra 6 c) protocollo provincia per realizzazione di borse lavoro 6 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese A x x X x x X 1B X x x x x x 1 C X x x x x x 1 D x x X 2A x x x 2B x x x 2 C X x x x x x Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Gestione Oltre il Muro Sociale Affitto Oltre il Muro Casa Ospitalità Mese 10 Mese 11 Mese 12

124 Programma Attuativo Alta Marginalità MA 4.5. Salute, prostituzione e lotta alla tratta Azioni di promozione della salute e prostituzione maschile e femminile e di lotta alla tratta. L obiettivo di sistema intende dare continuità alle azioni fortemente innovative già condotte sulla strada nella promozione della salute delle persone dedite alla prostituzione, rendendo queste più efficaci in risposta alla continua evoluzione del fenomeno nel territorio che interessa anche la zona della Versilia. Programmi a) Favorire il coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione con specifici accordi e collaborazioni da strutturare con l Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità e gli Assessorati Comunali competenti, oltre agli Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia interessati dal fenomeno e l Az. USL 12 Versilia proseguendo gli impegni già attivati all interno della programmazione zonale b) Favorire l accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono dando piena attuazione alla normativa regionale in tema di accesso ai servizi per le persone transessuali (L.R. 63/2004). c) favorire il mantenimento dei servizi di strada rivolti alla tutela della salute degli uomini e delle donne che si prostituiscono Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana; Questura; Regione Toscana; Zona Versilia; Prefettura; Provincia! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore Correlazioni con altri Obiettivi Generali: G 1.1 Porte di accesso Dipendenze: DI 11.2 Cura persone multiproblematiche Programma A Favorire il coordinamento delle attività rivolte alla lotta alla prostituzione con specifici accordi e collaborazioni da strutturare con l Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità e gli Assessorati Comunali competenti, oltre agli Assessorati Competenti dei Comuni della Versilia interessati dal fenomeno e l Az. USL 12 Versilia proseguendo gli impegni già attivati all interno della programmazione zonale. Risultati attesi! Attivazione di un sistema integrato tra i vari livelli gestionali Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità

125 Programma Attuativo Alta Marginalità Soggetti coinvolti! UC Alte Marginalità! UC Immigrazione! Soggetti del terzo settore! Assessorato Pari Opportunità Provincia di Pisa! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa! Forze dell ordine! Assessorati competenti dei Comuni della Versilia interessati! Azienda USL 12 Versilia Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1A Incontri di confronto e verifica comune 1 mese 1 2 Processo di collaborazione con l Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Pisa per una integrazione dei progetti esistenti Processo di collaborazione e confronto con gli Assessorati competenti dei Comuni interessati della Versilia e con l Azienda USL 12 Versilia 1B Collaborazione e sostegno tecnico ad Assessorato Pari Opportunità del Comune di Pisa 2A Incontri di confronto e definizione di collaborazione 2B Collaborazione ed integrazione degli interventi riguardo a monitoraggio ed osservazione del fenomeno della prostituzione transessuale sia nei territori di residenza che in quelli dove sono svolte le attività appunto di prostituzione 2C Incontri di confronto e co-progettazione per l attivazione di un punto di accesso sanitario per la popolazione transessuale che si prostituisce 12 mesi 2 mesi 6 mesi 4 mesi Mese Mese Mese Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese A x x x x 1 1B x x x x x x x x x x x x 2A x x 2 2B x x x x x x 2C x x x x Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Sally People Affitto Oltre il Muro Sally Compartecipazione sanitario 1.000

126 Programma Attuativo Alta Marginalità Programma B Favorire l accesso ai servizi sanitari del territorio delle persone che si prostituiscono dando piena attuazione alla normativa regionale in tema di accesso ai servizi per le persone transessuali (L.R. 63/2004) Risultati attesi! Promuovere azioni che possano favorire l accesso ai servizi sanitari territoriali delle persone che svolgono attività di prostituzione Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti! UC Alte Marginalità! UC Immigrazione! Soggetti del terzo settore! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa! Assessorati competenti dei Comuni della Versilia interessati! Azienda USL 12 Versilia Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Vedi fase 2 del programma A Cronogramma Vedi fase 2 del programma A Programma C Favorire il mantenimento dei servizi di strada rivolti alla tutela della salute degli uomini e delle donne che si prostituiscono. Risultati attesi! Prosecuzione degli interventi previsti e loro sviluppo ed integrazione Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti! UC Alte Marginalità! UC Immigrazione! Soggetti del terzo settore! Assessorato Pari Opportunità Provincia di Pisa

127 Programma Attuativo Alta Marginalità! Assessorato Pari Opportunità Comune di Pisa! Forze dell ordine! Assessorati competenti dei Comuni della Versilia interessati! Azienda USL 12 Versilia Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Osservazione e monitoraggio del fenomeno della prostituzione 12 mesi 1 Prosecuzione attività già attivate B) Attività di informazione, prevenzione e riduzione dei rischi connessi all attività di prostituzione con particolare attenzione alle problematiche legate alla contraccezione 12 mesi ed alle gravidanze, alla tutela della salute ed alla legalità Coordinamento/integrazione con A) Attività di confronto e co-programmazione 3 mesi tutte le attività di strada B) Attività di formazione comune 2 (Progetti Gulliver, operatori di (Progetto IRMA) 1 mese strada del progetto Homeless e progetto di Educativa di Strada) C) Attivazione interventi integrati 9 mesi 2006 Fase azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese Mese Mese a x x x X x x x x x x x x 1b x x x X x x x x x x x x 2a x x x 2 2b x 2c X x x x x x x x x

128 Programma Attuativo Alta Marginalità MA 4.6. Salute per persone hiv+ Promozione della salute per persone hiv+ e di azioni prevenzione verso la popolazione Programmi a) Mantenimento del sistema locale e messa in rete con il sistema locale dei servizi b) Promozione di azioni permanenti di prevenzione e informazione rivolti alla popolazione Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana; Provincia Pisa; Regione Toscana; Scuole! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore Correlazioni con altri Obiettivi Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.3 Partecipazione adolescenti e giovani Dipendenze: DI 11.2 Cura persone multiproblematiche Programma A Mantenimento e sviluppo del sistema locale e messa in rete con il sistema locale dei servizi Risultati attesi! Prosecuzione degli interventi già attivati e collaborazione con il sistema locale dei servizi Responsabile! Responsabile UC Alte Marginalità Soggetti coinvolti! UC Alte Marginalità! Soggetti del terzo settore Fase 1 2 Obiettivo di fase Mantenimento del sistema di accoglienza già attivo Sviluppo del sistema locale di accoglienza Azioni 1A Prosecuzione degli inserimenti abitativi e dei percorsi di assistenza 1B Monitoraggio e verifica delle azioni programmate 2A Revisione del regolamento di accesso 2B Adeguamento del progetto per una accoglienza non esclusiva, ma integrata 2C Rielaborazione del progetto verso un ottica di accoglienza e presa in carico che preveda percorsi strutturati con previsione di uscita e presa in carico da parte di altre strutture del territorio non esclusive Durata 12 mesi 1 mese 2 mesi 4 mesi 4 mesi

129 Programma Attuativo Alta Marginalità 3 Messa in rete con il sistema locale dei servizi 3A Strutturare un sistema di confronto con le varie agenzie del territorio in un ottica di collaborazione attiva e presa in carico coordinata dei soggetti che includa i servizi domiciliari di assistenza presso la struttura stessa di accoglienza 3B Piano di formazione e aggiornamento per sostenere l integrazione e la messa in rete con i servizi del sistema locale 8 mesi 4 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese Mese Mese A x x x x x x x x x x x X 1B x x x X 2A x x 2 2B x x x X 2C x x x X 3 3A x x x x x x x X 3 B X X X X Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Appartamento Malati AIDS Affitto Oltre il Muro Programma B Promozione di azioni permanenti di prevenzione e informazione rivolte alla popolazione Risultati attesi! Interessare con azioni di prevenzione ed informazione una parte più ampia possibile della popolazione a rischio che vive in condizioni di marginalità ed esclusione Responsabile Soggetti coinvolti! Dipartimento Prevenzione Az USL 5! UC Alte Marginalità! UC Immigrazione Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Individuazione organismi interessati 2 mesi Promozione di azioni permanenti di B) Confronto per la costruzione di un 1 prevenzione e informazione rivolte alla 4 mesi sistema di informazione e prevenzione popolazione C) Attività di informazione e prevenzione 2 mesi Mese Mese Mese Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese A x x 1 1B x x x x 1C x x

130 Programma Attuativo Alta Marginalità

131 Dipendenti Convenzionati Totale Risorse Carico Assistenziale Alta Marginalità Finanziarie Professionali Utenti Servizi Prestazioni 2006 TOTALE SPESA FSN Quote Capitarie FSN Fondi Vincolati Sanitario Sociale Altri Associata Associata Compartecipazioni Totale Compartecipazioni Fondi Quote Capitarie Fondo Regionale Altri Fondi Totale Totale Contatti Prese in carico Attività professionali Posti Giornate Persone Famiglie Ore Contributi Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00 Attività Generali 0,00 0,00 0, Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Servizi 0,00 0,00 0,00 Contributi 0,00 0,00 0,00 Contributi Assistenza economica ,00 0, , , , Contributi Assistenza domiciliare ,00 0, , , , Buoni alimentari ,00 0, , , , Albergazioni ,00 0, , , , Ticket - Pisa ,00 0, , , , Domiciliare T.B.C , , ,00-0, ,00 3 sub totale , , , , , , Progetti 0,00 0,00 0,00 sub totale 0,00 0,00 0, Personale 0,00 0,00 0,00 sub totale 0,00 0,00 0, Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0, TOTALE DOMICILIARE ,00 0, ,00 0,00 0, , ,00 0,00 0,00 0, , , Servizi 0,00 0,00 0,00 0,00 sub totale , ,00 0, Progetti 0,00 0,00 Percorsi di reinserimento lavorativo e di qualificazione professionale all'interno della 0, , ,52 Casa Circondariale "Don Bosco" ed all'esterno degli istituti detentivi 9.665, ,52 10 Progetto di gruppi appartamento per malati di 0, , ,60 AIDS , ,60 6 Intermedio Sally people ,02 0, , , , Servizio di consulenza ed assistenza 0, , ,95 amministrativa per detenuti immigrati 2.712, ,95 60 Casa Ospitalità ,62 0, , , ,62 5 Porta Unitaria si Accesso - 0,00-0,00 0, Socializzazione e reinserimento per detenuti ,00 0, , , , Sub totale , , , , , Personale - 0,00 0,00 0,00 sub totale , ,00 0, Altri costi generali - 0,00 0,00 0,00 sub totale , ,00 0, TOTALE INTERMEDIO ,71 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,71 0,00 0,00 0, , , Attività residenziali 0,00 0,00 Fondo Sociale Emergenza Abitativa ,00 0, , , , Villa Giulia - Emergenza abitativa ,00 0, , , , Depositi cauzionali Associazione San Vincenzo 4.000,00 0, , , , Fondo emergenza zonale , , , ,00 Appartamento Emergenza 7.896,00 0, , , , sub totale ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0, , , Progetti 0,00 0,00 Gestione Dormitorio /Progetto Homeless ,78 0, , , , Residenziale Progetto Oltre il Muro / Socio assistenziale , , , , , , programma operativo marginalità 0,00 0,00 0,00 programma operativo sportelli 0,00 0,00 0,00 Sub totale , ,00 0,00 0,00 0, , ,72 0,00 0,00 0, , , Personale 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 manutenzioni e prodotti econonomali vari ,00 0, , , ,00 Sub totale , , TOTALE RESIDENZIALE , ,00 0,00 0,00 0, , ,72 0,00 0,00 0, , , Totale , , ,00 0,00 0, , ,43 0,00 0,00 0, , ,

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133 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Materno Infantile - Adolescenza

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135 Profilo di salute del settore Materno Infantile Le componenti della dinamica demografica negli anni recenti ( ) L ammontare e la struttura di una popolazione sono la risultante di tre componenti fondamentali: il livello di ricambio delle generazioni realizzato attraverso la fecondità, il ritmo di eliminazione delle generazioni (cioè la mortalità) e i flussi in entrata e in uscita determinati dal movimento migratorio. L azione combinata di queste tre variabili, analizzata attraverso indicatori sintetici, ci permette di apprezzare le dinamiche interne dell aggregato demografico e il ruolo che ciascuna di esse ha avuto nel movimento complessivo. La Tavola 1 e il Grafico 1 illustrano il peso rispettivo che l accrescimento naturale (saldo tra nati e morti) e il saldo migratorio hanno avuto sulla dinamica demografica dei Comuni della Zona Pisana negli anni più recenti ( ). I dati mostrano che ovunque il saldo naturale ha un segno negativo, particolarmente accentuato nei comuni di piccole dimensioni (Orciano Pisano e Lorenzana). E importante notare, però, che nel corso dell ultimo triennio il bilancio negativo tra natalità e mortalità ha subito un progressivo ridimensionamento. A fronte di una sostanziale stabilità del tasso di mortalità, le nascite hanno registrato una significativa ripresa, confermando peraltro una tendenza già emersa a livello regionale e nazionale (in Toscana il tasso di natalità e di mortalità, nel 2002, erano rispettivamente dell 8,4 e dell 11,8 per mille, a fronte di una media nazionale del 9,4 e del 9,8 per mille). Ciò ha determinato una attenuazione del decremento naturale, il quale, tra 2002 e 2004 è passato da 3,6 a 2,4 per mille. Anche in questo caso si delinea una polarizzazione abbastanza netta: da una parte la città e i comuni più piccoli e decentrati (Lorenzana e Orciano Pisano) sono quelli che meno partecipano a questo processo, dall altra i comuni di dimensione intermedia e meno periferici sembrano avvantaggiarsi maggiormente dell incremento del saldo naturale: questo si mantiene pur sempre negativo o prossimo allo zero, ma manifesta, specialmente tra il 2003 e il 2004, interessanti segni di ripresa, soprattutto a Cascina, Fauglia, Vecchiano e Vicopisano. Qui giocano, contemporaneamente, sia una lieve riduzione del tasso di mortalità sia una ripresa del tasso di natalità. Come vedremo meglio più avanti, non è affatto causale che proprio questo gruppo di comuni intermedi sia quello che sperimenta, negli stessi anni, i più elevati incrementi nella presenza di cittadini extra-comunitari, composti in prevalenza da generazioni giovani o adulte, portatrici di comportamenti riproduttivi generalmente connotati sia da una maggiore intensità sia da una anticipazione della cadenza per età.

136 Profilo Materno Infantile Comuni Zona Pisana. Incremento naturale della popolazione residente (tassi per 1000 abitanti). Anni COMUNI Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Incremento Incremento Incremento Nati Morti naturale Nati Morti naturale Nati vivi Morti naturale vivi vivi Calci 10,9 10,9 0,0 7,2 10,3-3,1 10,4 11,9-1,5 Cascina 8,4 10,6-2,2 8,6 11,2-2,6 9,7 9,8-0,1 Fauglia 8,9 11,4-2,5 8,1 10,9-2,8 8,5 8,5 0,0 Lorenzana 6,1 12,3-6,2 7,0 12,2-5,2 10,4 16,5-6,1 Orciano Pisano 11,2 19,2-8,0 6,4 14,4-8,0 8,2 13,1-4,9 Pisa 6,9 11,7-4,8 7,3 11,0-3,7 7,7 11,7-4,0 San Giuliano T. 8,4 10,8-2,4 7,3 10,1-2,8 8,5 10,6-2,1 Vecchiano 7,0 11,1-4,1 8,6 10,6-2,0 8,6 9,8-1,2 Vicopisano 7,6 12,5-4,9 7,6 13,9-6,3 9,6 10,6-1,0 ZONA PISANA 7,7 11,3-3,6 7,7 11,0-3,3 8,5 10,9-2,4 Fonte: ISTAT e Servizi Demografici comunali (I tassi generici per mille abitanti sono calcolati sulla popolazione media dell'anno) Tavola 1: Incremento naturale della popolazione residente. Anni Comuni Zona Pisana. Incremento naturale x 1000 abitanti. Anni TOTALE ZONA PISANA Vicopisano Vecchiano San Giuliano Terme Pisa Orciano Pisano Lorenzana Fauglia Cascina Calci -10,0-5,0 0,0 5,0 10,0 Anno 2004 Anno 2003 Anno 2002 Grafico 1: Incremento naturale per 1000 abitanti. Anni Abbiamo già accennato al fatto che, nonostante la recente ripresa delle nascite, apprezzabile sia a livello regionale che a livello nazionale, il regime della fecondità resta caratterizzato da una bassissima intensità e da una cadenza per età molto sbilanciata in avanti. Per fornire un punto di riferimento comparabile, basterà ricordare che in Italia il cosiddetto tasso di fecondità totale (equivalente al numero di figli per donna in età feconda) è passato da 2,3, nel 1955, a circa 1,2 negli anni 2000, ponendosi così ben al di sotto della soglia di ricambio delle generazioni. L età media alla maternità delle donne italiane si è attestata, nel frattempo, al di Società della Salute - Zona Pisana

137 Profilo Materno Infantile sopra dei 30 anni. L Italia si colloca tuttora, nell ambito dell Unione Europea, come uno dei due paesi a più bassa fecondità (l altro è la Spagna). I dati più recenti relativi alla Regione Toscana e alla Zona Pisana (2003) confermano in pieno questa situazione (cfr. Tabella 1, Tavola 2 e Grafico 2). Tra le province toscane quella di Pisa occupa un posto intermedio quanto a livello del tasso di fecondità totale (il valore più basso si registra nella provincia di Massa Carrara, con 1,03 figli per donna, quello più alto, 1,28, appartiene alla Provincia di Prato), ma conquista il 9 posto nella graduatoria crescente dell età media alla maternità (30,91 anni, di contro al massimo di 31,72 di Firenze): Provincia T F T Età media alla maternità Arezzo 7 2 Firenze 8 10 Grosseto 2 3 Livorno 3 8 Lucca 4 6 Massa Carrara 1 1 Pisa 5 9 Pistoia 6 7 Prato 10 5 Siena 9 4 Tabella 1: Graduatoria delle Province Toscane per ordine crescente del Tasso di Fecondità Totale e dell età media alla maternità Se spostiamo l analisi a livello di zona, è possibile istituire un confronto tra l andamento della fecondità nelle tre zone socio-sanitarie comprese nel territorio della ASL 5 1. Il profilo della cadenza per età è pressoché coincidente, mentre si notano sensibili differenze di intensità: la Zona Pisana e soprattutto l Alta Val di Cecina manifestano un livello di fecondità totale ben al di sotto della media e comunque inferiore al dato provinciale e regionale (rispettivamente, 1,12 e 1,14 figli per donna). Nella Zona Pisana si registra, inoltre, la più alta età media alla maternità, più elevata anche rispetto ai valori riscontrati nelle diverse province toscane e al valore medio regionale (31,07 anni). Al di là delle differenze rilevabili tra le diverse zone, l elemento comune risiede in una propensione al ritardo della maternità e in una bassissima discendenza finale. Dietro questo modello riproduttivo apparentemente uniforme, si nascondono però comportamenti differenziati, difficilmente intercettabili a livello comunale o di zona (a causa della scarsa significatività dei dati di base), ma apprezzabili in contesti territoriali più ampi, quali quello provinciale o regionale. Se scomponiamo il numero dei nati nell anno 2003 a seconda dell età e della cittadinanza della madre (donne italiane e donne straniere) i diversi atteggiamenti riproduttivi acquistano una significativa evidenza (Grafico 3) 2 : 1 E opportuno precisare che i valori della fecondità per età e del TFT qui rappresentati hanno un valore puramente comparativo e possono essere viziati da distorsioni dovute alla scarsa numerosità degli eventi (nascite) che li hanno originati. Ciò vale, in particolar modo, per i dati relativi alla Alta Val di Cecina. 2 I dati presentati nel Grafico 3 non sono direttamente confrontabili con quelli del Grafico 2: in quest ultimo, infatti sono rappresentati dei tassi di fecondità per età (cioè il rapporto tra il numero dei nati da donne in una determinata classe di età e il numero delle donne comprese in quella stessa classe di età), mentre nel Grafico 3 è rappresentata la semplice distribuzione percentuale dei nati a seconda della classe di età e della cittadinanza della madre. Società della Salute - Zona Pisana

138 Profilo Materno Infantile Zone Socio-Sanitarie Classi di età Pisana Valdera A.V.Cecina ASL 5 della popolazione femminile ,3 8,1 8,5 5, ,4 30,3 21,7 21, ,9 70,7 54,2 60, ,2 102,4 67,6 87, ,4 37,6 32,2 40, ,3 3,4 3,7 3,3 Totale 202,5 252,5 188,0 218,7 TFT 1,03 1,29 0,97 1,12 Età media alla maternità 31,77 30,81 30,8 31,34 Tavola 2: Zone Socio-Sanitarie della ASL5. Tassi standardizzati di fecondità per età, tasso di fecondità totale (TFT) e età media alla maternità. Anno 2003 Zone ASL 5 - Tassi standardizzati di fecondità per età,anno ,0 100,0 nati x 1000 donne 80,0 60,0 40,0 Pisana Valdera A.V.Cecina ASL 5 20,0 0, classi di età femminili Grafico 2: Tassi standardizzati di fecondità per età. Anno 2003 Nonostante l impossibilità di istituire un confronto diretto con i dati riferiti all ambito zonale, la rappresentazione della diversa curva di fecondità che, a livello provinciale e regionale, identifica le donne italiane e quelle straniere sollecita alcune riflessioni generali circa il ruolo della immigrazione nel sostenere, direttamente e indirettamente, la crescita demografica. Appare infatti evidente che il comportamento riproduttivo delle donne straniere è non solo più precoce e anticipato rispetto a quello delle coetanee italiane (più spostato verso la classe di età 21-25) ma è anche maggiormente diluito lungo l arco dell età feconda. Ciò non implica necessariamente che la discendenza finale delle donne straniere debba essere superiore a quella delle donne italiane ma costituisce, indubbiamente, un presupposto importante per l attivarsi di un ciclo riproduttivo più armonico e, in ultima analisi, più redditizio. La conclusione che possiamo trarne è che l ulteriore sviluppo di un flusso immigratorio a base familiare (che veda cioè ben rappresentate le generazioni di giovani donne) non può che avere effetti positivi sul livello della fecondità e, quindi, un effetto di riequilibrio tra le generazioni, in un regime dove il prolungamento della sopravvivenza favorisce un peso crescente delle età anziane. Società della Salute - Zona Pisana

139 Profilo Materno Infantile Toscana, Nati residenti per età della madre e cittadinanza (valori %) valori % 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 Italiana Straniera 0,0 fino a e più classe di età della madre Provincia di Pisa, Nati residenti per età della madre e cittadinanza (valori %) valori % 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 Italiana Straniera 0,0 fino a e più classe di età della madre Grafico 3: Nati residenti per età della madre e cittadinanza. Anno Regione Toscana e Provincia di Pisa Le caratteristiche strutturali della popolazione La popolazione che abita oggi nei Comuni della Zona Pisana ha subito negli ultimi anni significative modificazioni non solo nel suo ammontare (abbiamo visto che dopo la fase recessiva tra gli anni 80 e il 2001 sta conoscendo complessivamente una fase di recupero) ma anche nella sua struttura per età e per sesso. Se consideriamo due semplici indicatori, quali la proporzione giovani fino a 14 anni e di persone in età pari o superiore ai 65 anni rispetto al totale della popolazione, possiamo apprezzare i mutamenti intervenuti nella composizione per età, durante l ultimo quindicennio. Società della Salute - Zona Pisana

140 Profilo Materno Infantile Comuni età 0-14 età 65 e + età 0-14 età 65 e + % sul % sul totale % sul totale % sul totale totale età 0-14 % sul totale età 65 e + % sul totale Calci 13,1 17,7 11,8 19,0 12,0 19,6 Cascina 12,9 18,3 12,2 20,4 12,7 20,8 Fauglia 13,9 19,5 12,2 21,6 12,0 21,3 Lorenzana 15,6 20,7 13,1 22,4 12,8 21,6 Orciano Pisano 12,1 24,1 11,1 23,9 10,9 23,7 Pisa 11,3 19,6 10,0 23,1 10,5 23,6 San Giuliano Terme 12,9 16,9 12,4 19,5 12,2 21,6 Vecchiano 13,3 19,0 12,3 20,3 12,6 20,8 Vicopisano 13,8 18,9 12,5 21,2 12,8 21,8 Zona Pisana 12,2 18,8 11,2 21,5 11,6 22,3 Indice di vecchiaia Z.P. (65+/0-14) 154,8 192,1 192,5 Tavola 3: Comuni della Zona pisana. Indice di vecchiaia e proporzione di giovani Strutture familiari Uno dei più rilevanti mutamenti che hanno percorso negli ultimi decenni la società italiana e, più in particolare, quella toscana riguarda la struttura delle famiglie e i comportamenti ad essa collegati. Intorno agli anni 50 dello scorso secolo la famiglia toscana era composta, mediamente, da circa 4 persone e, nonostante la brusca cesura rappresentata dal secondo conflitto mondiale, conservava ancora alcuni caratteri legati all esperienza della famiglia rurale del passato. Nel corso di circa quattro decenni la situazione è mutata drasticamente: i processi di inurbamento e lo spopolamento di molte aree rurali, insieme al declino della fecondità e ai profondi mutamenti culturali e sociali dell ultimo quarto di secolo, hanno determinato il netto prevalere del modello della piccola famiglia nucleare (peraltro già ampiamente rappresentata nelle epoche passate) e hanno progressivamente indebolito le reti di parentela che facevano da sfondo alla convivenza familiare allargata. Già nel 1991, la famiglia toscana risultava composta mediamente da 2,8 persone e la sua dimensione media ha continuato a ridursi ulteriormente, fino alle 2,2 persone del Un analogo processo ha interessato anche i comuni della Zona Pisana, anche se con minore rapidità. Qui, tra 1991 e 2001 l ampiezza media delle famiglie è passata da 2,7 a 2,6 e il numero delle famiglie è aumentato di circa il 5% (passando in dieci anni da a ). La mortalità infantile Per quanto riguarda la mortalità infantile, la Toscana si colloca su valori leggermente inferiori a quelli medi italiani. Per il triennio nella Regione Toscana si osserva un tasso di mortalità infantile pari a 3,37 ogni nati vivi. Nello stesso periodo il tasso risulta pari a 4,77 nella U.S.L. 5, che presenta il dato più elevato in ambito regionale; tale valore è determinato dal tasso rilevato nella Zona Pisana (6,16) essendo quello della Zona Val d Era decisamente più basso (3,24), tanto da risultare inferiore al tasso regionale, mentre nell Alta Val di Cecina esso è addirittura pari a 0. Società della Salute - Zona Pisana

141 Profilo Materno Infantile Tassi di mortalità infantile nel triennio ,16 3,24 0 4,77 3,37 zona Pisana Zona Valdera Zona AVC USL5 Regione Toscana zona Pisana Zona Valdera Zona AVC USL5 Regione Toscana Grafico 4: Tasso di mortalità infantile: confronti tra Zone della USL5, USL5 e Regione Toscana nel triennio Malattie infettive Zona Pisana Nel 2004 ha avuto effettiva applicazione il Piano Regionale per l eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. In accordo con quanto previsto dal programma di vaccinazione straordinaria sono stati coinvolti i bambini appartenenti alle coorti di nascita , invitando alla vaccinazione con vaccino trivalente (MPR) quanti risultassero non vaccinati o vaccinati in modo incompleto (cioè con una sola dose). L attività si è svolta con la collaborazione delle strutture scolastiche, che hanno provveduto a distribuire le lettere per le famiglie mentre le vaccinazioni sono state eseguite presso i Presidi Distrettuali. Sono stati contattati bambini, di questi risultavano vaccinati con una sola dose mentre 531 risultavano protetti in modo ottimale con due dosi; durante l anno sono state somministrate complessivamente dosi di vaccino a quanti risultavano non completamente protetti. L attività prosegue anche nell anno 2005 coinvolgendo gli alunni che frequentano la scuola media (coorti di nascita ). Contemporaneamente alle azioni straordinarie previste dal Piano Regionale prosegue l attività di vaccinazione routinaria con offerta attiva del vaccino contro morbillo - parotite-rosolia sia ai nuovi nati che a quanti non risultano ancora vaccinati per le altre coorti pediatriche. L andamento epidemiologico del morbillo dopo l incremento mostrato nel 2002 e nel 2003 è tornato sui valori precedenti (4 casi nel 2004, come nel 2001 e nel 2000) interessando nel 75% dei casi soggetti non vaccinati e nel 25% dei casi soggetti vaccinati con una sola dose; i casi di rosolia sono diminuiti (2 nel 2004 vs 4 nel 2003), i casi di parotite sono rimasti pressoché costanti (12 nel 2004 e 11 nel 2003) interessando nel 60% soggetti vaccinati con una sola dose e questo conferma l importanza di somministrare due dosi di vaccino per conferire una sufficiente protezione. Il numero dei casi di varicella ha mostrato un incremento significativo rispetto ai precedenti anni, nel 2004 si è presentato un picco epidemico per tale patologia nella Zona Pisana. Infine, permane elevata l incidenza di focolai epidemici di pediculosi nell ambito della popolazione scolastica (soprattutto scuole materne ed elementari), situazione che impegna notevolmente l operatività dell Unità Funzionale praticamente per tutta la durata dell anno scolastico. Nonostante l impegno, le richieste di intervento permangono numerosissime, anche per istituti dove il nostro personale è intervenuto già più volte. Nell anno scolastico sono stati controllati bambini individuando 436 casi riconducibili a 68 focolai epidemici, negli ultimi mesi dell anno sono stati controllati ulteriori bambini. Si tratta di un problema che non potrà essere risolto all origine senza una totale collaborazione di tutte le componenti Società della Salute - Zona Pisana

142 Profilo Materno Infantile interessate (scuola, genitori, pediatri curanti) e a riguardo l Unità Funzionale sta valutando come meglio richiedere il fondamentale contributo delle famiglie nell opera di prevenzione specifica. Nel corso del 2004 non si sono verificati casi di tetano. Nell anno si sono verificati 3 casi di legionellosi polmonare in cittadini residenti, mentre altre segnalazioni sono pervenute relative a soggetti che avevano soggiornato presso alberghi cittadini; di fatto, per il miglioramento delle metodiche diagnostiche ed il riconoscimento di un maggior numero di casi di infezione attribuibili a Legionella pneumophyla, la legionellosi è da considerarsi un problema emergente. Anche nel 2004 l Unità Funzionale è stata impegnata in attività di aggiornamento e studio nonché di coordinamento territoriale per l emergenza SARS. Trend delle malattie infettive nella Zona Pisana Parotite Varicella Parotite Varicella Grafico 5: Malattie infettive notificate Zona Pisana anni : parotite e varicella Trend delle malattie infettive nella Zona Pisana Rosolia Pertosse Morbillo Rosolia Pertosse Morbillo Grafico 6: Malattie infettive notificate Zona Pisana anni : rosolia, pertosse, morbillo Società della Salute - Zona Pisana

143 Profilo Materno Infantile Le interruzioni volontarie di gravidanza (I.V.G.) e gli aborti spontanei Il tasso di ospedalizzazione per interruzione volontaria della gravidanza indica il numero di ricoveri (regionali ed extraregionali) per IVG ogni donne in età feconda. A livello regionale questo tasso nel 2003 è risultato in lieve aumento rispetto ai due anni precedenti; anche nella U.S.L. 5 esso è aumentato, passando da 8,83 nel 2002 a 9,59 nel Tasso di Ospedalizzazione per I.V.G. in donne tra 15 e 49 anni U.S.L. 1 - Massa e Carrara U.S.L. 2 - Lucca U.S.L. 5 - Pisa U.S.L. 6 - Livorno U.S.L Viareggio Regione Toscana 2 0 Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Grafico 7: Interruzioni volontarie di gravidanza nelle UU.SS.LL. di Area Vasta Nord-Ovest e Regione Toscana - anni Anche il tasso di ospedalizzazione per aborto spontaneo nel 2003 è in leggero aumento sia a livello regionale che nella U.S.L. 5. Tasso di Ospedalizzazione per aborto spontaneo in donne tra 15 e 49 anni U.S.L. 1 - Massa e Carrara U.S.L. 2 - Lucca U.S.L. 5 - Pisa U.S.L. 6 - Livorno U.S.L Viareggio Regione Toscana 1 0 Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Grafico 8: Aborti spontanei nelle UU.SS.LL. di Area Vasta Nord-Ovest e Regione Toscana - anni Società della Salute - Zona Pisana

144 Profilo Materno Infantile Le nascite Dal certificato di assistenza al parto (CAP) si rilevano numerose informazioni tra le quali i dati relativi alla natimortalità, al peso alla nascita ed all età gestazionale. Ad oggi sono disponibili i dati relativi al triennio , che vengono confrontati nelle tabelle seguenti con quelli del triennio I bambini nati vivi, da donne residenti nell ambito territoriale regionale, nel triennio sono stati , oltre in più rispetto al triennio A questo aumento l Area Vasta Nord Ovest ha contribuito con ben 424 nati vivi in più: in tutte le UU.SS.LL. dell Area Vasta i nati vivi sono aumentati, ad eccezione della U.S.L. 6 di Livorno, che ha avuto 7 nati vivi in meno. In particolare, nella U.S.L. 5 i nati vivi sono stati 7.578, con 145 nati vivi in più nel triennio Anni Anni Azienda U.S.L. di Nati vivi Nati morti Nati morti per Nati vivi Nati morti Nati morti per residenza CAP CAP nati vivi CAP CAP nati vivi U.S.L. 1 - Massa e Carrara , ,82 U.S.L. 2 - Lucca , ,67 U.S.L. 3 - Pistoia , ,06 U.S.L. 4 - Prato , ,90 U.S.L. 5 - Pisa , ,56 U.S.L. 6 - Livorno , ,91 U.S.L. 7 - Siena , ,29 U.S.L. 8 - Arezzo , ,60 U.S.L. 9 - Grosseto , ,23 U.S.L Firenze , ,66 U.S.L Empoli , ,77 U.S.L Viareggio , ,87 Area Vasta Nord Ovest , ,94 Regione Toscana , ,60 Tavola 4: Nati-mortalità nella Regione Toscana Il rapporto di nati-mortalità, nel triennio preso in esame, è leggermente aumentato a livello regionale e di Area Vasta, sebbene in quest ultima l U.S.L. 5 di Pisa e, in misura più consistente, l U.S.L. 2 di Lucca presentino una riduzione del rapporto rispetto al triennio In ambito regionale queste due UU.SS.LL., insieme alla U.S.L. 9 di Grosseto ed alla U.S.L. 11 di Empoli, sono le sole ad avere un calo della nati-mortalità. Anche il numero di bambini nati vivi di peso alla nascita inferiore a grammi è diminuito nella U.S.L. 5: nel triennio sono stati 60, pari a 0,79 % dei nati vivi; tale percentuale è simile a quella regionale ma più elevata di quella di Area Vasta. I nati vivi di peso inferiore ai grammi sono stati 488; il valore in percentuale sui nati vivi (6,44 %) si è mantenuto stabile e comunque esso risulta superiore sia al dato di Area Vasta che a quello regionale. Società della Salute - Zona Pisana

145 Profilo Materno Infantile N nati vivi con peso <1.500 gr Regione Toscana Area Vasta Nord Ovest U.S.L Viareggio U.S.L. 6 - Livorno U.S.L. 5 - Pisa U.S.L. 2 - Lucca U.S.L. 1 - Massa e Carrara Grafico 9: Peso alla nascita < gr nella Regione Toscana N nati vivi con peso <2.500 gr Regione Toscana Area Vasta Nord Ovest U.S.L Viareggio U.S.L. 6 - Livorno U.S.L. 5 - Pisa U.S.L. 2 - Lucca U.S.L. 1 - Massa e Carrara Grafico 10: Peso alla nascita < gr nella Regione Toscana I nati vivi con un periodo di gestazione inferiore alle 32 settimane nel triennio nella U.S.L. 5 sono stati 56 rispetto ai 70 rilevati nel triennio ; la percentuale sui nati vivi è risultata pari a 0,74, valore pressoché uguale a quello di Area Vasta e regionale. Società della Salute - Zona Pisana

146 Profilo Materno Infantile I nati vivi con periodo di gestazione inferiore alle 37 settimane sono invece aumentati, passando da 485 nel triennio a 497 nel triennio , con un valore in percentuale pari a 6,57, superiore a quello di Area Vasta e, anche se di poco, a quello regionale. Nati vivi < 32 settimane Nati vivi < 37 settimane Azienda U.S.L di residenza N % N % N % N % U.S.L. 1 - Massa e Carrara 19 0, , , ,04 U.S.L. 2 - Lucca 39 0, , , ,68 U.S.L. 3 - Pistoia 34 0, , , ,89 U.S.L. 4 - Prato 37 0, , , ,85 U.S.L. 5 - Pisa 70 0, , , ,57 U.S.L. 6 - Livorno 67 0, , , ,68 U.S.L. 7 - Siena 54 0, , , ,26 U.S.L. 8 - Arezzo 72 0, , , ,71 U.S.L. 9 - Grosseto 31 0, , , ,11 U.S.L Firenze 131 0, , , ,68 U.S.L Empoli 33 0, , , ,54 U.S.L Viareggio 20 0, , , ,33 Area Vasta Nord Ovest 215 0, , , ,79 Regione Toscana 607 0, , , ,46 Tavola 5: Età gestazionale nella Regione Toscana I nati da parto plurimo nel triennio nella U.S.L. 5 sono stati 195, con un valore in percentuale pari a 2,56 dei nati, contro il 3,04 % rilevato nel triennio La percentuale di parti cesarei in donne residenti nell ambito territoriale della U.S.L. 5 nell anno 2003 è stata pari a 28,44, con una lieve flessione rispetto al 2002, che porta la U.S.L. 5 dal secondo al quarto posto a livello regionale. Trend della Percentuale di parti cesarei U.S.L. 1 - Massa e Carrara U.S.L. 2 - Lucca U.S.L. 5 - Pisa U.S.L. 6 - Livorno U.S.L Viareggio Regione Toscana 5 0 Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Grafico 11: Trend dei parti cesarei nelle ASL dell Area Vasta Società della Salute - Zona Pisana

147 Profilo Materno Infantile Le malformazioni congenite Ogni anno in Italia nascono bambini di peso inferiore ai grammi (7,9% del totale) per esposizione a fumo passivo della madre in gravidanza. Il 16,9 % delle morti in culla (87 bambini) è attribuibile al fumo attivo della madre del neonato, così come il 21,3 % dei bambini che soffrono nei primi due anni di vita per infezioni respiratorie acute (circa bambini), il 9,1 % (pari a più di soggetti) dei casi di asma bronchiale, bambini con sintomi respiratori cronici e bambini con infezioni dell orecchio medio devono la propria malattia al fumo di sigarette dei propri genitori. I dati sono rilevati dal Registro Toscano Difetti Congeniti; sulla base di quanto stabilito in sede europea dal Registro Centrale EUROCAT, dal totale delle malformazioni congenite sono stati esclusi i difetti minori. Ad oggi sono disponibili i dati riferiti al triennio : nella U.S.L. 5 il tasso per mille nati vivi è pari a 16,44 ed è inferiore al dato regionale e notevolmente più basso di quello di Area Vasta. U.S.L. N malformazioni N soggetti affetti da N soggetti affetti da almeno almeno una una malformazione per malformazione nati vivi U.S.L. 1 - Massa Carrara ,36 U.S.L. 2 - Lucca ,20 U.S.L. 3 - Pistoia ,00 U.S.L. 4 - Prato ,05 U.S.L. 5 - Pisa ,44 U.S.L. 6 - Livorno ,03 U.S.L. 7 - Siena ,16 U.S.L. 8 - Arezzo ,75 U.S.L. 9 - Grosseto ,23 U.S.L Firenze ,83 U.S.L Empoli ,96 U.S.L Viareggio ,39 Area Vasta Nord Ovest ,62 Regione Toscana ,67 Tavola 6: Soggetti con malformazioni congenite per Azienda U.S.L. periodo Società della Salute - Zona Pisana

148 Profilo Materno Infantile Servizi Sociali USL5 Comuni della Zona Pisana Minori in difficoltà e giovani a rischio Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note N tot minori in carico Servizio Sociale - materno infantile 1202 Percentuali 18-24enni privi di diploma su totale 18-24enni Tasso di abortività volontaria per 1000 donne 15-19enni Minori segnalati e presi in carico dall'ufficio dei servizi sociali per minori su 1000 minori residenti Contributi assistenza economica 99 Contributi prima infanzia 60 Contributi Affidi 74 Contributi maternità 45 madri Contributi sostegno educativo 93 Disagio familiare Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Tasso dei divorziati per 1000 coppie Tasso dei separati per 1000 coppie Minori affidati per separazione e divorzi sul totale minori per 1000 N minori in affido Zona Pisana 96 Tabella 2: Dati di attività dei Servizi Sociali USL Tabella 3: Volumi di attività della Zona Pisana nel 2004 e primo semestre 2005 Società della Salute - Zona Pisana

149 Profilo Materno Infantile Elementi per l Immagine di salute del settore Materno Infantile Percorso nascita 1) Problema: frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Potenziamento e promozione delle azioni di consulenza, prevenzione ed educazione alla salute rivolte alle donne in stato di gravidanza, centrando nei presidi territoriali la presa in carico della gravidanza fisiologica, con il coinvolgimento nel percorso dei MMG 2) Problema: Percorso neonatale per le donne straniere Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Favorire l accesso al percorso neonatale per le donne straniere, rafforzando tutto il percorso con azioni specifiche (vedi PSR ) 3) Problema: Informazioni al nucleo familiare Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Favorire sia a livello ospedaliero che a livello territoriale la circolarità delle informazioni al nucleo familiare, rispetto alle opportunità offerte dal territorio e sul funzionamento del sistems 4) Problema: Porte di accesso al percorso nascita Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP Soluzione possibile Potenziamento e riorganizzazione dei presidi territoriali come porte di accesso al percorso nascita, valorizzando il momento della consegna del libretto di monitoraggio della gravidanza come opportunità di informazione, orientamento e rilevazione di bisogni-rischi specifici 5) Problema: Rilevazione del rischio precoce Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana, Stella Maris Soluzione possibile Società della Salute - Zona Pisana

150 Profilo Materno Infantile Garantire durante il percorso nascita strategie di rilevazione del rischio precoce e di allertamento dei servizi, assicurando gli interventi di sostegno e presa in carico necessari (ASL, AOUP, Stella Maris) e il coinvolgimento dei PLS 6) Problema: gestione della gravidanza e del parto Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Garantire strategie di empowerment e di valorizzazione delle competenze delle donne per una più consapevole e naturale gestione della gravidanza e del parto (riorganizzazione corsi pre- e postparto) 7) Problema: approccio ai servizi territoriali di informazione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Facilitare l approccio ai servizi territoriali di informazione, promozione e sostegno alla genitorialità e alla prima infanzia 8) Problema: percorsi per le donne che ricorrono all IVG Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Strutturare all interno dei servizi territoriali consultoriali percorsi identificabili di sostegno alle donne che decidono di ricorre all IVG 9) Problema: allattamento al seno Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema AOUP, ASL, SdS Zona Pisana Soluzione possibile Promuovere l allattamento naturale attraverso azioni di informazione, di consulenza e accompagnamento; percorsi di formazione promossi da Regione Toscana, OMS e UNICEF; rooming in in ambiente ospedaliero. 10) Problema: risorse della cittadinanza attiva Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Integrare le risorse della cittadinanza attive durante il periodo pre e post nascita nel sistema delle risposte pubbliche secondo programmi e protocolli condivisi, sia nella fase territoriale che in quella ospedaliera Società della Salute - Zona Pisana

151 Profilo Materno Infantile Diritto al Gioco 1) Problema: promozione dei diritti dell infanzia Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore, AOUP Soluzione possibile Promuovere azioni di promozione dei diritti dell'infanzia e di diffusione dei principi della Convenzione Internazionale del Fanciullo dell ONU 2) Problema: attuazione della carta dei diritti dei bambini in ospedale Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP Soluzione possibile Promuovere la attuazione della carta dei diritti dei bambini in ospedale attraverso l adozione di azioni mirate 3) Problema: partecipazione dell infanzia e delle famiglie alla riprogettazione Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, Terzo Settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere percorsi di consultazione e di partecipazione dell infanzia e delle famiglie sulla riprogettazione del territorio e degli spazi a misura di bambino e bambina 4) Problema: integrazione tra la programmazione del settore socio-assistenziale e quella del settore socioeducativo Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Adottare strumenti formali di integrazione tra i processi di programmazione del settore socio-assistenziale e quelli del settore socioeducativo Partecipazione adolescenti e giovani 1) Problema: costruzione di sistemi territoriali di risorse ed opportunità rivolti ai giovani ed adolescenti Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere l incontro formale fra le agenzie e le istituzioni attive nel settore della cultura, dello sport, del turismo, dell ambiente allo scopo di costruire sistemi territoriali di risorse e opportunità rivolte ad adolescenti e giovani allo scopo di implementare progetti condivisi. Società della Salute - Zona Pisana

152 Profilo Materno Infantile 2) Problema: programmazione rivolta ai giovani ed adolescenti Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Strutturare la programmazione rivolta a giovani e adolescenti in ambiti territoriali subzonali, allo scopo di attivare le risorse, formali ed informali, presenti nelle comunità, promuovendo una equa distribuzione dei servizi, dei progetti e delle risorse rispetto alle aree di bisogno evidenziate. 3) Problema: percorsi integrati di presa in carico Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Sviluppare l integrazione tra educazione alla salute, servizi e progetti rivolti alla prevenzione del disagio e delle dipendenze, azioni progettuali, istituzioni scolastiche promovendo la elaborazione di percorsi integrati di presa in carico e di intervento su problematiche definite 4) Problema: formazione Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Attuare un percorso di formazione comune pubblico privato rivolto a concordare metodologie professionali e strumenti di intervento condivisi sull adolescenza 5) Problema: informazione Ambito territoriale del problema AOUP, ASL 5, Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, AOUP, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere la conoscenza reciproca dei diversi soggetti attivi del territorio, anche attraverso azioni mirate di informazioni 6) Problema: collegare la rete dei consultori Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5 Soluzione possibile Consolidare la rete dei consultori collegandoli con la rete degli sportelli territoriali e con i servizi socioeducativi, coordinando e ottimizzando le risorse e gli interventi Società della Salute - Zona Pisana

153 Profilo Materno Infantile Presa in carico globale e valutazione 1) Problema: luoghi unitari di presa in carico unitaria Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo Settore Soluzione possibile Garantire luoghi unitari di presa in carico unitaria attraverso la sperimentazione di gruppi multiprofessionali territoriali con l utilizzo sistematico di piani individualizzati di intervento integrati con quelli delle altre agenzie territoriali, in particolare con il sistema scolastico 2) Problema: procedure di allertamento dei servizi territoriali Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere procedure di allertamento dei servizi territoriali da parte dei reparti pediatrici ospedalieri su problematiche sociali rilevate promovendo inoltre percorsi assistenziali integrati di intervento e contrasto all abuso e al maltrattamento 3) Problema: separatezza tra progetti di affidamento e di inserimento in struttura Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Superare la separatezza tra progetti di affido familiare ed inserimento dei minori in stato di abbandono in strutture residenziali attraverso l unificazione dei luoghi di programmazione e di presa in carico 4) Problema: percorsi di intervento di emergenza Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Garantire percorsi di emergenza sia attraverso l attivazione dell accoglienza presso la rete informale della comunità in caso di abbandono, sia attraverso la strutturazione di percorsi integrati fra servizi e forze dell ordine in caso di maltrattamento ed abuso Contrasto alla violenza 1) Problema: rete di partenariato Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Stipula di accordi specifici tra Enti Pubblici, Organizzazioni della Cittadinanza Attiva e del Terzo Settore coinvolte rispetto a: Società della Salute - Zona Pisana

154 Profilo Materno Infantile! formalizzazione della rete di partneriato,! definizione di ruoli, funzioni e procedure di invio;! applicazione di linee guida per la presa in carico, anche in emergenza, delle donne vittime di violenza. 2) Problema: formazione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Attuare il programma formativo rivolto a agenzie sociali, forze dell ordine, servizi sociali e sanitari territoriali e ospedalieri per lo sviluppo di metodologie di intervento comuni. 3) Problema: comunicazione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partneriato con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio, con particolare attenzione alle donne straniere. 4) Problema: rilevazioni integrate della violenza Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, AOUP, Terzo Settore Soluzione possibile Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l emersione dei fenomeni Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute Anno Zero : Materno Infantile - Adolescenza! Superare la frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita rendendo chiaro il percorso assistenziale in un ottica di maggior garanzia della fisiologia degli eventi legati al parto ed al puerperio e di un migliore sviluppo della relazione neonato-madre-famiglia.! Promuovere il diritto al gioco, alla socialità, alla partecipazione dei bambini e delle bambine rafforzando la rete territoriale dei servizi educativi per l infanzia! Promuovere l'esercizio della cittadinanza attiva, lo sviluppo delle competenze e la promozione della partecipazione per gli adolescenti e i giovani! Prevedere una nuova modulazione del modello organizzativo del sistema materno infantile in grado di garantire, attraverso la valutazione multidimensionale e la presa in carico globale, il pieno esercizio delle responsabilità familiari! Promuovere ed attivare connessioni stabili tra servizi, istituzioni, realtà della cittadinanza attiva per la costruzione di un sistema unitario di servizi rivolti al contrasto della violenza, dell abuso,del maltrattamento intrafamiliare ed extrafamiliare. Società della Salute - Zona Pisana

155 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza MI 5.1 Percorso nascita Superare la frammentazione dei servizi e delle risorse lungo il percorso nascita rendendo chiaro il percorso assistenziale per una maggior garanzia della fisiologia degli eventi legati al parto ed al puerperio, e di un migliore sviluppo della relazione neonatomadre-famiglia. Programma A Potenziamento e promozione delle azioni di consulenza, prevenzione e ed educazione alla salute rivolte alle donne in stato di gravidanza, centrando nei presidi territoriali la presa in carico della gravidanza fisiologica, con il coinvolgimento nel percorso dei MMG. Vedi Obiettivo G 1.1. Porte di accesso

156 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza MI 5.3. Partecipazione adolescenti e giovani Promuovere l'esercizio della cittadinanza attiva, lo sviluppo delle competenze e la promozione della partecipazione per gli adolescenti e i giovani. Programmi a) Promuovere l incontro formale fra le agenzie e le istituzioni attive nel settore della cultura, dello sport, del turismo, dell ambiente allo scopo di costruire sistemi territoriali di risorse e opportunità rivolte ad adolescenti e giovani allo scopo di implementare progetti condivisi. b) Strutturare la programmazione rivolta a giovani e adolescenti in ambiti territoriali subzonali, allo scopo di attivare le risorse, formali ed informali, presenti nelle comunità, promovendo una equa distribuzione dei servizi, dei progetti e delle risorse rispetto alle aree di bisogno evidenziate. c) Sviluppare l integrazione tra educazione alla salute, servizi e progetti rivolti alla prevenzione del disagio e delle dipendenze, azioni progettuali, istituzioni scolastiche promovendo la elaborazione di percorsi integrati di presa in carico e di intervento su problematiche definite d) Attuare un percorso di formazione comune pubblico privato rivolto a concordare metodologie professionali e strumenti di intervento condivisi sull adolescenza e) Promuovere la conoscenza reciproca dei diversi soggetti attivi del territorio, anche attraverso azioni mirate di informazioni f) Consolidare la rete dei consultori collegandoli con la rete degli sportelli territoriali e con i servizi socioeducativi, coordinando e ottimizzando le risorse e gli interventi Correlazioni con altri Obiettivi! Disabilità: D 3.2 Percorsi riabilitativi integrati Programma C Sviluppare l integrazione tra educazione alla salute, servizi e progetti rivolti alla prevenzione del disagio e delle dipendenze, azioni progettuali, istituzioni scolastiche promuovendo la elaborazione di percorsi integrati di presa in carico e di intervento su problematiche definite. Soggetti coinvolti: Responsabile UdP dipendenze, Resp UdP materno-infantile, Resp UdP socio-educativo, Staff Direttore Servizi Sociali, U.O. Educazione salute e bioetica, U.F.C Ser.t Zona Pisana, U.O. Psicologia, Attività Consultoriali, U.F Servizio Sociale Territoriale, U.C. Infanzia Adolescenza, U.F. Prevenzione delle Dipendenze, rappresentante PLS, rappresentante MMG, Soggetti del Terzo Settore

157 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Creazione di un a) attivare un gruppo di lavoro dell UdP con il coinvolgimento di 1 mese sistema di lavoro stabile che permetta lo sviluppo del tutti i soggetti coinvolti b) rilevazione delle risorse e delle azioni in corso 2 mesi programma c) messa in rete servizi e progetti esistenti e creazione di percorsi 4 mesi 1 di invio condivisi d) creazione di un sistema permanente di rilevazione dei dati e dei bisogni 12 mesi e) integrazione del gruppo di lavoro con il coinvolgimento delle Scuole Superiori, Informagiovani, Associazioni sportive, Università 4 mesi Programma D - Programma E Attuare un percorso di formazione comune pubblico privato rivolto a concordare metodologie professionali e strumenti di intervento condivisi sull adolescenza Promuovere la conoscenza reciproca dei diversi soggetti attivi del territorio, anche attraverso azioni mirate di informazioni Soggetti coinvolti U.F. servizi territoriali U.C. Infanzia adolescenza U.O. Bioetica e Educazione alla Salute U.F.C. Ser.T. Zona di Pisa U.F.S.M.I.a. U.O. Psicologia IRCCS Stella Maris Consultori Comuni della Zona III settore Cittadinanza attiva Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Mappatura servizi a) Rilevazione dei servizi, dei percorsi assistenziali e dei flussi di 4 mesi 1 e progetti esistenti utenza attuali con particolare attenzione alle attività consultoriali b) Rilevazione della domanda potenziale 2 mesi c) Elaborazione e lettura dati 4 mesi Valutazione e a) Messa in rete e condivisione degli interventi posti in essere tra 3 mesi 2 adeguamento soggetti istituzionali degli interventi b) Messa in rete e condivisione degli interventi posti in essere tra 3 mesi soggetti istituzionali e del III settore 3 Formazione a) Gruppo di lavoro per la costruzione del percorso formativo 2 mesi b) Percorso formativo tra operatori pubblici, del privato sociale e PLS 4 mesi 4 Informazione a) Azioni informative con particolare attenzione alle attiviità 4 mesi consultoriali e alla rete degli sportelli territoriali

158 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 a) X X X X 1 b) X X c) X X X X 2 a) X X X b) X X X 3 a) X X b) X X X X 4 a) X X X X risorse economiche Umane tecnologiche Strumentali Risorse economiche piano formativo ,00 Progetti del Piano di zona: Azimut ,15 Overazimut 8.000,00 La Zattera ,75 Alice ,00 Spazio giovani ,58 In Bilico ,01 1+1=3 CEP ,00 Servizi: Consultorio Giovani ASL5 Educativa Territoriale ASL5 Quota parte ( 10%) responsabile tempo U.C. Infanzia adolescenza Quota parte ( 10%) Tempo persona amministrativo U.C. Infanzia adolescenza Quota parte tempo persona (10%) staff Direttore servizi sociali Quota parte tempo persona (10%) agenzia programmazione

159 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza MI 5.4. Presa in carico globale e valutazione Prevedere una nuova modulazione del modello organizzativo del sistema materno infantile in grado di garantire, attraverso la valutazione multidimensionale e la presa in carico globale, il pieno esercizio delle responsabilità familiari. Programmi a) Garantire luoghi unitari di presa in carico unitaria attraverso la sperimentazione di gruppi multiprofessionali territoriali con l utilizzo sistematico di piani individualizzati di intervento integrati con quelli delle altre agenzie territoriali, in particolare con il sistema scolastico b) Promuovere procedure di "allertamento" dei servizi territoriali da parte dei reparti pediatrici ospedalieri su problematiche sociali rilevate promovendo inoltre percorsi assistenziali integrati di intervento e contrasto all abuso e al maltrattamento c) Superare la separatezza tra progetti di affido familiare e inserimento dei minori in stato di abbandono in strutture residenziali attraverso l unificazione dei luoghi di programmazione e di presa in carico d) Garantire percorsi di intervento di emergenza sia attraverso l attivazione dell accoglienza presso la rete informale della comunità in caso di abbandono sia attraverso la strutturazione di percorsi integrati fra servizi e forze dell ordine in caso di maltrattamento e abuso Programma C Risultati attesi: Potenziamento del Centro Affidi Attivazione di affidi alternativi all inserimento in strutture Responsabile! Resp U.F. Servizi Territoriali Soggetti coinvolti! Servizio sociale territoriale! U.O. Psicologia! Ufsmia! U.C. Infanzia Adolescenza! Cittadinanza Attiva! Terzo settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Potenziamento centro affidi a) Potenziamento organico centro affidi 3 mesi b) Ricerca e a nuova sede 12 mesi c) Unificazione Centro affidi con Centro adozioni Azione 1 conclusa d) Apertura alla prossimità delle famiglie del territorio 1 mese e) Elaborazione di protocolli con PLS e MMG 4 mesi f) Diffusione delle informazioni 3 mesi g) Integrazione risorse esistenti 3 mesi 2 Rendere più appropriata la a. Ricognizione multiprofessionale dei minori ospitati in 2 mesi presa in carico dei minori in strutture

160 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza presa in carico dei minori in struttura b. Verifica progetti individualizzati dei minori attualmente ospitati in strutture 5 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 a) X X X b) X X X c) X X X X X 1 d) X e) X X X X f) X X X g) X X X 2 a) X X b) X X X X X risorse Economiche Umane tecnologiche Strumentali Centro Affidi Centro Adozioni ass.soc. F.T. 1 ed.prof. F.T. 8 assistenti sociali 2 amministrativi Resp. U.F Servizio Sociale (potenziamento) 1 ed.prof. P.T. 1 psicologo/a P.T. (potenziamento) Computer in rete Eventuale nuova struttura centro affidi

161 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza MI 5.5 Contrasto alla violenza Promuovere ed attivare connessioni stabili tra servizi, istituzioni, realtà della cittadinanza attiva per la costruzione di un sistema unitario di servizi rivolti al contrasto della violenza, dell abuso, del maltrattamento intrafamiliare ed extrafamiliare. Programmi a) Stipula di accordi specifici tra Enti Pubblici, Organizzazioni della Cittadinanza Attiva e del Terzo Settore coinvolte rispetto a:! formalizzazione della rete di partneriato,! definizione di ruoli, funzioni e procedure di invio;! applicazione delle linee guida relative alla presa in carico, anche in regime di emergenza, delle donne vittime di violenza. b) Attuare il programma formativo rivolto a agenzie sociali, forze dell ordine, servizi sociali e sanitari territoriali e ospedalieri per lo sviluppo di metodologie di intervento comuni. c) Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partneriato con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio, con particolare attenzione alle donne straniere. d) Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l emersione dei fenomeni sommersi. Correlazioni con altri Obiettivi! Generali: G 1.3 Emergenza sociale! Immigrazione: I.6.1 D Promuovere, all interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione. Programma D Promuovere, all interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione. Correlazioni: Programmi MI 5.5 a); b); c); d) a. Stipula di accordi specifici tra Enti Pubblici, Organizzazioni della cittadinanza attiva e del Terzo Settore coinvolte rispetto a : formalizzazione della rete di partenariato, definizione di ruoli, funzioni e procedure d invio, applicazione delle linee guida relative alla presa in carico, anche in regime di emergenza, delle donne vittime di violenza. b. Attuare il programma formativo rivolto ad agenzie sociali, forze dell ordine, servizi sociali e sanitari territoriali ed ospedalieri per lo sviluppo di metodologie di interventi comuni c. Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partenariato con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio, con particolare attenzione alle donne straniere d. Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l emersione dei fenomeni sommersi Risultati attesi Creazione di un sistema in grado di rispondere con efficienze ed efficacia alle situazioni di violenza

162 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza Soggetti coinvolti SdS, A.USL 5, Soggetti del Terzo Settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Dare concreta attuazione al a) Continuità dei gruppi di lavoro: Azione In Protocollo Interistituzionale - Rilevazione continuità 1 - Sensibilizzazione 1/12 mesi - Formazione - Percorsi assistenziali Formalizzazione della rete di partenariato Ampliamento della rete istituzionale di partenariato Definizione delle linee guida relative ai percorsi assistenziali di cittadinanza multidisciplinari con particolare focus sull emergenza, sulla continuità dei percorsi e sulla fragilità del sistema Completamento del percorso formativo già in fase di attuazione Sviluppare programmi di comunicazione specifici in partenariato con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio, con particolare attenzione alle donne straniere Implementare un sistema di rilevazione integrata delle situazioni di violenza per l emersione dei fenomeni sommersi b) Monitoraggio degli impegni assunti nel protocollo a) Ampliamento dei partners con mappatura di risorse e bisogni b) Definizione ruoli e funzioni della cittadinanza attiva c) Stipula di accordi specifici a) Coinvolgimento del Tribunale ordinario, del Tribunale per i minori, dell istituzione scolastica a) Concludere la scrittura delle linee-guida da parte del gruppo di lavoro dedicato b) Protocolli operativi tra servizi e tra servizi e TS 10 mesi 6 mesi 6 mesi c) costruzione di un sistema di risposte organico 12 mesi d) individuazione di nuove risorse 12 mesi a) Attivazione dei focus group per gli operatori del 4 mesi pubblico e del TS b) Convegno conclusivo 3 mesi a) Conclusione organizzazione campagna b) Partenza della campagna c) Interventi di prevenzione nelle scuole a) Sperimentazione dello strumento di rilevazione b) Elaborazione dei dati c) Restituzione d) Eventuale revisione della scheda 6 mesi 6 mesi 3 mesi 1 mese 1 mese

163 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 1 A X X X X X X X X X X X X b X X a X X X 2 b X X X c X X X X 3 a X X X X X X a X X 4 b X X X X c X X X X X X X X X X X X d X X X X X X X X X X X X 5 a X X X X b X X X a X 6 b X X X X X X c X X X X X X X X X X X X a X X X X X X 7 b X X X c X d X risorse economiche umane tecnologiche strumentali Diventare cittadine ,74 Ass.Sociali Campagna di sensibilizzazione Convivenza Guidata ,88 Pontedera Pisa Psicologa Del Servizio Pubblico Operatori Del Privato e Del Pubblico Resp. U.C. Infanzia Adolescenza Demetra Referente Staff Referente Ufficio di Programmazione SDS Resp.U.F. Servizio Sociale Territoriale

164 Programma Attuativo Materno Infantile - Adolescenza

165 Totale Dipendenti Convenzionati Totale Risorse Carico Assistenziale Attività Generali Materno-Infantile Finanziarie Professionali Utenti Servizi Prestazioni 2006 Attività Sanitario Sociale Contatti Prese in carico professionali Persone Famiglie Posti Giornate Ore Contributi FSN FSN Altri Associata Associata Altri TOTALE SPESA Compartecipazioni Totale Compartecipazioni Totale Quote Capitarie Fondi Fondi Quote Capitarie Fondo Regionale Fondi Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 Direzionali 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Servizi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Contributi 0, , ,00 Contributo Assistenza economica , ,00 Contributo prima infanzia ,54 0, , , ,54 Contributo Affidi ,00 0, , , ,00 Contributo albergazione ,75 0, , , ,75 Buoni Spesa , ,00 0,00 contributo maternità ,00 0, , , ,00 Contributo Sostegno educativo ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , , Centro Adozioni ,00 0, , , ,00 Centro Affidi ,00 0, , , ,00 PIR Il tempo delle Donne ,29 0, , , ,29 Domiciliare Toscana Social "Aspetta un Attimo" ,00 0, , , ,00 Attività minori e giovani ,00 0, , , ,00 0, , ,00 Progetto Responsabilità Familiari , ,00 sub totale , , , , , Sostegno educativo territoriale ,38 0, , , ,38 sub totale , , , , , Convenzioni Centri Assistenza Fiscale 5.000,00 0, , , ,00 sub totale 5.000, , , , , Personale 0,00 0,00 0,00 Assistenti Sociali 0, , ,99 10 unità di personale convenzionato , ,99 sub totale ,99 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,99 0,00 0,00 0, , , Progetti 0 0,00 0,00 0,00 sub totale , ,00 0, Altri costi generali 0 0,00 0,00 0,00 Sub totale , ,00 0, TOTALE DOMICILIARE ,95 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,95 0,00 0,00 0, , , Servizi 0,00 0,00 0,00 Campi Solari ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , Ludoteca S.Zeno , , , ,00 Progetto aspetta un attimo , , , ,65 Progetto abuso area vasta , , , ,00 Sub totale , , , , Progetti 0,00 0,00 0,00 Socio-educativo 0,00 0,00 0,00 Leopolda Junior ,98 0, , , ,98 La Partecipazione Giovanile 2.827,69 0, , , ,69 Spazi Sonori 5.499,26 0, , , ,26 La Zattera Socio-educativo ,04 0, , , ,04 Spazio ai Giovani ,95 0, , , ,95 Ludoteca dei tuoi sogni 3.405,46 0, , , ,46 Agorà - Gioco Genitori figli 2.698,25 0, , , ,25 Liber@mente 1.484,25 0, , , ,25 Lanterna Magica 2.967,95 0, , , ,95 S. Biagio in Gioco 4.840,64 0, , , ,64 Centro Aggregazione S. Frediano 2.109,91 0, , , ,91 Intermedio L'Isola della Musica 1.833,44 0, , , ,44 Un Ludobus per Leggere ,34 0, , , ,34 Spazio Agorà ,43 0, , , ,43 Ancora in Biliko ,81 0, , , ,81 sub totale , , , , , Socio-assistenziale 0,00 0,00 0,00 Attività di gioco 9.880,89 0, , , ,89 Dottor Clown e piccolo pigiama ,96 0, , , ,96 Alice ,10 0, , , ,10 Ancora in Biliko ,07 0, , , ,07 La Zattera Socio-assistenziale ,03 0, , , ,03 Azimut ,97 0, , , ,97 l'altalena ,69 0, , , ,69 Iside - percorsi di maternage 5.177,50 0, , , ,50 Ascolto e Sostegno ,00 0, , , ,00 sub totale , , , , , Personale - 0,00 0,00 0,00 sub totale ,00 0, Altri costi generali - 0,00 0,00 0,00 sub totale ,00 0, TOTALE INTERMEDIO ,26 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,26 0,00 0,00 0, , , Attività residenziali , , , , , ,11 sub totale , ,00 0,00 0,00 0, , ,11 0,00 0,00 0, , , Private Convenzionate 0,00 0,00 Demetra , , ,83 Casa del Vento 0, , ,67 Bassa Soglia 0, , ,66 Sub totale ,42 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,66 0,00 0,00 0, , , Progetti 0,00 0,00 0,00 Residenziale Convivenza guidata per giovani donne , , , , , ,88 Diventare Cittadine , , ,74 0,00 0, ,74 La cura del neonato e della sua Famiglia , , ,92 0,00 0, ,92 Sub totale , ,66 0,00 0,00 0, , ,88 0,00 0,00 0, , , Personale 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, TOTALE RESIDENZIALE , ,66 0,00 0,00 0, , ,65 0,00 0,00 0, , , nuclei Totale , ,66 0,00 0,00 0, , ,86 0,00 0,00 0, , , fam.

166

167 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Immigrazione

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169 Profilo di salute del Settore Immigrazione Il ruolo della popolazione straniera nel profilo demografico della Zona Pisana Si è già potuto constatare, parlando delle dinamiche demografiche in atto, che l andamento attuale della fecondità riflette due comportamenti riproduttivi ben distinti, a seconda che ci si riferisca alle donne italiane o a quelle straniere. La presenza della popolazione straniera e, più in particolare, della sua componente extracomunitaria, costituisce in effetti uno dei fenomeni più rilevanti per la società italiana dell ultimo decennio e, dal punto di vista più strettamente demografico, rappresenta una variabile che influisce in maniera non trascurabile sull intero sistema. Nonostante il fatto che la presenza straniera in Italia sia ancora largamente inferiore a quella riscontrabile in altri paesi europei (soprattutto Francia, Gran Bretagna, Olanda), l aumento verificatosi nei flussi migratori, legali e illegali, degli ultimi anni insieme ad una percezione amplificata della immigrazione extra-comunitaria inducono a considerare con attenzione la reale portata del fenomeno e a cercare di delineare in maniera realistica quali conseguenze esso possa avere sull assetto sociale e demografico. Nella Zona Pisana il numero di stranieri residenti è passato dalle persone rilevate al censimento del 2001 alle iscritte nelle anagrafi comunali al Nell arco di quattro anni, dunque, si è avuto un incremento consistente, pari a poco meno del 50%. Rispetto a questo dato generale, sono cresciute di più le presenze femminili (+54%), rispetto a quelle maschili (+45%). Degli oltre stranieri residenti nel 2004, (cioè poco più dell 87%) sono cittadini extra-comunitari. La presenza di questi ultimi ha visto un incremento, rispetto al 2002, del 30%: anche in questo caso sono aumentate più le donne (+37%) degli uomini (+24%) 2. Cittadini stranieri di cui Cittadini extra-comunitari Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Censimento n.d. n.d. n.d Tab. 1: Cittadini stranieri e extra-comunitari residenti nella Zona Pisana ( ) Fonte: ISTAT e Comuni Assumendo per entrambe le categorie di cittadini, stranieri ed extra-comunitari, il 2002 come data di riferimento (in modo da allineare cronologicamente il confronto), risulta che i primi sono aumentati nel 2004 di un 3% in più rispetto ai secondi: ciò è dovuto semplicemente al fatto che, a partire dal gennaio 2004, i cittadini provenienti da diversi paesi dell Europa orientale sono entrati a far parte della Unione Europea e, quindi, non possono più essere inclusi tra la categoria degli extra-comunitari 3. Pisa è il comune con il più alto numero di stranieri residenti al (5.515, di cui extracomunitari), seguito da Cascina (1.428, di cui extra-comunitari) e da San Giuliano Terme (921, di cui 769 extracomunitari). Nei restanti comuni la presenza straniera varia dai 200 ai 360 individui (Calci, Vicopisano, Vecchiano), fino ai 100 di Fauglia, e, infine, ai 25 di Lorenzana e ad appena 6 persone di Orciano Pisano. 1 Si fa qui riferimento alla popolazione straniera residente, cioè regolarmente iscritta nei registri anagrafici comunali. Questi dati saranno successivamente integrati con stime, ricavate da altre fonti, relative alla presenza di immigrati non regolarizzati. 2 Il dato censuario (2001) sulla rilevazione dei cittadini extracomunitari non è ancora disponibile. Per una descrizione analitica dei dati comunali sulla presenza di stranieri ed extra-comunitari tra 2001 e 2004 si rimanda alle tavole poste in Appendice. 3 Oltre a Cipro e a Malta, sono entrati a far parte della U.E. nel 2004 i seguenti Paesi: Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Slovacca, Slovenia e Ungheria.

170 Profilo Immigrazione Queste cifre assolute ci dicono però molto poco sul reale peso della popolazione straniera all interno delle diverse comunità. Conviene pertanto analizzare le cifre relative, cioè il rapporto tra stranieri e residenti totali in ogni comune (Tavola 1). Cittadini STRANIERI residenti per 100 residenti totali Comuni MASCHI FEMMINE TOT MASCHI FEMMINE TOT MASCHI FEMMINE TOT Calci 2,0 2,7 2,4 2,8 3,4 3,1 3,1 3,6 3,4 Cascina 3,8 1,9 2,9 4,4 2,5 3,4 4,3 2,8 3,6 Fauglia 1,9 2,0 2,0 2,6 2,5 2,5 3,1 2,9 3,0 Lorenzana 1,5 1,5 1,5 1,4 1,5 1,5 2,3 2,0 2,2 Orciano Pisano 2,2 1,6 1,9 2,8 1,3 2,1 1,6 0,3 1,0 Pisa 5,4 4,2 4,8 5,9 5,1 5,5 6,5 6,0 6,2 San Giuliano Terme 2,2 1,9 2,0 2,9 2,4 2,6 3,2 2,8 3,0 Vecchiano 1,9 1,8 1,9 3,0 2,3 2,6 3,2 2,9 3,0 Vicopisano 2,0 2,0 2,0 2,4 2,3 2,3 2,7 2,6 2,7 Zona Pisana 4,0 3,0 3,5 4,6 3,7 4,1 4,9 4,3 4,6 Cittadini EXTRA-COMUNITARI residenti per 100 residenti totali Comuni MASCHI FEMMINE TOTALE MASCHI FEMMINE TOTALE MASCHI FEMMINE TOTALE Calci 1,5 1,9 1,7 2,3 2,7 2,5 2,6 2,5 2,6 Cascina 3,7 1,7 2,7 4,3 2,3 3,3 4,2 2,4 3,3 Fauglia 1,2 1,4 1,3 1,8 1,7 1,7 2,2 1,7 1,9 Lorenzana 1,3 1,4 1,3 1,4 1,2 1,3 2,1 1,4 1,7 Orciano Pisano 1,9 1,6 1,7 2,5 1,3 1,9 1,3 0,3 0,8 Pisa 5,0 3,7 4,3 5,5 4,6 5,0 6,0 4,9 5,4 San Giuliano 1,9 1,5 1,7 2,6 2,0 2,3 2,8 2,2 2,5 Terme Vecchiano 1,6 1,4 1,5 2,5 1,9 2,2 2, ,5 Vicopisano 1,7 1,5 1,6 2,2 1,8 2,0 2,5 2,1 2,3 Zona Pisana 3,7 2,6 3,1 4,3 3,3 3,8 4,5 3,5 4,0 Tavola 1: Comuni della Zona Pisana. Cittadini stranieri ed extra-comunitari residenti per 100 residenti totali. Fonte: Comuni Ma gli effetti più importanti dell immigrazione straniera si avvertono sulla composizione per età. Se confrontiamo la struttura per età con quella relativa alla popolazione straniera residente (Tavola 1), possiamo facilmente notare come il peso proporzionale delle classi giovanili e attive (dai 20 ai 29 e dai 30 ai 50 anni) sia quasi doppio rispetto a quello della popolazione complessiva. Al contrario, il peso delle età anziane è quasi ininfluente, tanto da determinare un indice di vecchiaia di oltre 10 volte inferiore a quello generale. Società della Salute - Zona Pisana

171 Profilo Immigrazione Zona Pisana. Distribuzione per età e sesso della popolazione totale e della popolazione straniera residente al % sul totale M+F MASCHI Totale FEMMINE Totale MASCHI Stranieri FEMMINE Straniere Grafico 1: Zona Pisana. Distribuzione per età e sesso della popolazione totale e della popolazione straniera residente al Anche in termini relativi Pisa si conferma il comune con la maggiore incidenza di stranieri ed extracomunitari: 6,2 cittadini stranieri (di cui 5,4 non appartenenti alla Unione Europea) ogni 100 residenti. Si tratta di valori superiori alla media regionale (4,6% nel 2003), anche se sensibilmente inferiori a quelli che si registrano nei capoluoghi di provincia dell area orientale della regione: nel 2003 la percentuale di stranieri residenti a Firenze ammontava a 7,7, ad Arezzo a 6,6 e a Prato raggiungeva quasi l 8% 4. Nei restanti comuni della Zona l incidenza della presenza straniera assume ancora una portata relativamente modesta, anche se si nota una chiara tendenza all incremento (con la sola eccezione di Orciano Pisano). L apporto di questo flusso immigratorio, per quanto di dimensioni ancora non eclatanti, è comunque apprezzabile dal punto di vista dei mutamenti indotti nella struttura della popolazione complessiva. Basti osservare, a questo proposito, il diverso rapporto di genere che esprime la popolazione straniera in confronto a quella totale: nel 2002 tra gli immigrati stranieri si contavano 121 maschi ogni 100 donne (di contro ad un rapporto di mascolinità della popolazione complessiva pari a 93/100). Questo valore saliva, per gli extracomunitari a 131/100. Nel 2004, per effetto del crescente flusso di donne provenienti dai paesi dell Europa orientale (impiegate per lo più in servizi domiciliari e di assistenza agli anziani) il rapporto di genere si è sensibilmente modificato, scendendo, tra gli stranieri a 106 maschi per cento donne e, tra gli extracomunitari, a 119/100. La presenza di classi di età centrali proporzionalmente più numerose garantisce, tra la popolazione immigrata, un elevatissimo indice di ricambio lavorativo: per ogni individuo che esce dalla vita attiva ce sono altre quattro che possono sostituirlo. Si tratta, in pratica, di una popolazione giovane e demograficamente assai più vitale: l età media tra gli stranieri è di 32,4 anni, cioè di oltre 12 anni inferiore a quella della popolazione complessiva. 4 Secondo le previsioni IRPET già citate, nel 2023 risiederebbero in Toscana più di stranieri, che rappresenterebbero circa il 12% della popolazione totale. Questa quota raggiungerebbe il 18% nella classe di età da 15 a 29 anni (un giovane su sei sarebbe quindi un immigrato). IRPET, op. cit., p Società della Salute - Zona Pisana

172 Profilo Immigrazione Popolazione totale Zona Pisana Popolazione straniera Zona Pisana Indice di vecchiaia 192,5 17,3 Indice di ricambio lavorativo 98,5 405,9 Indice di dipendenza 51,1 19,5 dipendenza 65 e + 33,6 2,9 dipendenza ,5 16,6 Popolazione 0-14/Popolazione totale 11,6 13,9 Popolazione 15-64/Popolazione totale 66,2 83,7 Popolazione 65+/Popolazione totale 22,3 2,4 Popolazione 75+/Popolazione totale 10,7 0,7 Età media (anni) 44,5 32,4 Tavola 2: Zona Pisana. Principali indici della struttura per età della popolazione totale e della popolazione straniera residente, anno 2004 Fonte: Comuni Quanto ai luoghi di provenienza degli immigrati, si può notare come, negli ultimi anni, si siano ridimensionati i flussi provenienti dai paesi africani e abbiano visto un notevole incremento, invece, gli arrivi dai paesi dell Europa Orientale (Grafico 2). L apporto dei primi è sceso, fra il 2002 e il 2004, da quasi il 30% al 23%, mentre gli immigrati provenienti dai secondi sono passati dal 35% del totale a quasi il 40%. Tra gli stranieri provenienti dall est europeo le donne costituivano il 50% nel 2002 e il loro peso è salito ancora nel 2004 (51%). L incremento che si registra tra 2003 e 2004 nelle provenienze da paesi dell Unione Europea è dovuto, come si è già ricordato, all ingresso di diversi paesi dell Europa Orientale nella stessa U.E.. I flussi originati dall Asia e dalle Americhe si mantengono sostanzialmente stabili, a parte una leggera flessione che riguarda il Nord America (la quale, tuttavia, rappresenta appena l 1,6 % dell immigrazione complessiva). Società della Salute - Zona Pisana

173 Profilo Immigrazione Zona Pisana - Stranieri residenti per area di provenienza. Anni (Valori % sul totale M +F) Apolidi Oceania Asia Am erica Centrale e del Sud Am erica del Nord Africa Altri Stati Europei Unione Europea 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 % Grafico 2: Stranieri residenti per area di provenienza Zona pisana ASL 5 Strutture familiari Uno dei più rilevanti mutamenti che hanno percorso negli ultimi decenni la società italiana e, più in particolare, quella toscana riguarda la struttura delle famiglie e i comportamenti ad essa collegati. Intorno agli anni 50 dello scorso secolo la famiglia toscana era composta, mediamente, da circa 4 persone e, nonostante la brusca cesura rappresentata dal secondo conflitto mondiale, conservava ancora alcuni caratteri legati all esperienza della famiglia rurale del passato. Nel corso di circa quattro decenni la situazione è mutata drasticamente: i processi di inurbamento e lo spopolamento di molte aree rurali, insieme al declino della fecondità e ai profondi mutamenti culturali e sociali dell ultimo quarto di secolo, hanno determinato il netto prevalere del modello della piccola famiglia nucleare (peraltro già ampiamente rappresentata nelle epoche passate) e hanno progressivamente indebolito le reti di parentela che facevano da sfondo alla convivenza familiare allargata. Già nel 1991, la famiglia toscana risultava composta mediamente da 2,8 persone e la sua dimensione media ha continuato a ridursi ulteriormente, fino alle 2,2 persone del Un analogo processo ha interessato anche i comuni della Zona Pisana, anche se con minore rapidità. Qui, tra 1991 e 2001 l ampiezza media delle famiglie è passata da 2,7 a 2,6 e il numero delle famiglie è aumentato di circa il 5% (passando in dieci anni da a ). Popolazione residente e popolazione presente Una quota non trascurabile di popolazione presente oltre agli studenti universitari è alimentata dai flussi di immigrati extracomunitari non regolarizzati e, in misura minore, da persone senza fissa dimora o in situazione di alta marginalità. Per quanto concerne l immigrazione, i dati relativi al rilascio dei permessi di soggiorno indicano un forte incremento nell arco dell ultimo decennio, con un accelerazione repentina tra il 2002 e il Nella provincia di Pisa siamo passati dai permessi del 1994 ai del 2004, con un aumento Società della Salute - Zona Pisana

174 Profilo Immigrazione complessivo di quasi il 150%, particolarmente accentuato negli anni (+ 37%) 5. Una tendenza analoga si rileva a livello nazionale: secondo le stime più recenti dell ISTAT, integrate da quelle contenute nel Dossier Statistico Immigrazione 2005 redatto da Caritas e Migrantes, i permessi di soggiorno sono aumentati di circa un milione di unità tra il 2000 e il 2004, attestandosi intorno ai Nel decennio , il numero di stranieri soggiornanti in Italia sarebbe cresciuto dell 85% (passando da a ) e al 31 dicembre 2004 la presenza straniera complessiva (includendo in essa anche i minori non titolari di permesso di soggiorno) viene stimata in circa individui, l 88% dei quali risulta iscritto nei registri della popolazione residente. Il forte incremento verificatosi negli ultimi tre anni (tra 2002 e 2004) nelle richieste di permessi di soggiorno e di iscrizioni anagrafiche è da ascriversi agli effetti della recente legislazione in materia di regolarizzazione dell immigrazione (leggi 189/2002 e 222/2002). Il percorso di regolarizzazione (lavorativa e anagrafica) ha evidentemente ridotto il peso della popolazione straniera presente, anche se non necessariamente ha favorito un processo omogeneo di integrazione sociale. Mancano tuttavia stime attendibili sulla presenza irregolare degli immigrati: un indicatore molto indiretto di tale fenomeno è dato dal numero di visti d ingresso richiesti per soggiorni superiori ai 90 giorni (quindi teoricamente finalizzati all inserimento), il quale risulta ben superiore alla quota massima di nuovi lavoratori stranieri stabilita annualmente dal governo italiano: per il 2004 tale quota ammontava complessivamente a lavoratori extracomunitari, mentre il numero di visti concessi per soggiorni di lunga durata (tra i quali rientrano quelli per motivi di lavoro) sono stati quasi Se assumiamo che la presenza degli stranieri nella Zona Pisana rispecchi un andamento coerente con le stime proposte a livello nazionale, dovremmo concludere che a fronte degli cittadini stranieri residenti al , ve ne sarebbero non residenti, cioè una quota pari al 12% della presenza complessiva (che in tal caso ammonterebbe a individui, quindi al 5,2 % della popolazione totale residente nella Zona Pisana). La possibilità di verificare l attendibilità di queste stime è molto contenuta ed è in larga misura dipendente dalla capacità dimostrata dalle strutture di accoglienza nell intercettare la presenza di immigrati non regolari o di persone senza fissa dimora. Nel 2002 la presenza di immigrati nei centri di accoglienza dell intera Toscana ammontava a poco più di individui, 194 dei quali localizzati nella Provincia di Pisa (corrispondenti appena allo 0,05% della popolazione totale residente) 7. Dati più recenti, desunti dall attività dello sportello d ascolto, del centro diurno e dell asilo notturno per i senza fissa dimora del comune di Pisa (Progetto Homeless), mostrano che nel 2005 si sono rivolti allo sportello d ascolto 398 utenti, dei quali 128 di cittadinanza italiana e 270 di cittadinanza straniera (98 sono state le persone che complessivamente hanno usufruito dell asilo notturno). Si tratta, con tutta evidenza, di cifre esigue (nel caso di Pisa costituiscono appena lo 0,45% della popolazione residente), le quali per un verso risultano verosimilmente sottostimate rispetto alla reale entità del fenomeno dei senza fissa dimora e, per l altro, non riescono a rappresentare adeguatamente i costi che tale presenza marginale induce in termini di organizzazione dei servizi e delle strutture di accoglienza. Un altro caso emblematico, a tale proposito, è dato dai 465 Rom, suddivisi in 111 famiglie, presenti nel territorio del comune di Pisa al : soltanto 20 gruppi familiari risultano a questa data sistemati in alloggi, mentre altre 90 famiglie (comprendenti ben 208 minori) sono ancora distribuiti tra vari insediamenti provvisori costituiti da moduli abitativi di emergenza, da baracche o da roulottes. Questa presenza, apparentemente modesta in termini puramente quantitativi, induce enormi problemi di integrazione sociale, per la soluzione dei quali devono essere messi in atto progetti speciali di intervento (nel caso pisano, il programma Città Sottili) e devono essere mobilitate ingenti risorse finanziarie. 5 I dati sono desunti da Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Pisa, L immigrazione nella Provincia di Pisa. Report sintetico, Dossier Statistico Immigrazione 2005, Caritas/Migrantes., p Regione Toscana, Annuario Statistico 2003, cap. 10, Politiche Sociali. Società della Salute - Zona Pisana

175 Profilo Immigrazione In ogni caso, se l andamento complessivo della popolazione della Zona Pisana ha avuto, tra gli anni 2002 e 2004, un segno positivo (+0,8 per mille nel 2002, +6,5 nel 2003 e + 1,5 nel 2004), ciò è dovuto esclusivamente al contributo dei flussi migratori (cfr. tavola 3 e tavole in Appendice). In questo periodo, infatti, il saldo migratorio dell intera zona subisce una forte impennata, passando dal +4,4 per mille del 2002 al +9,8 per mille del 2003, per assestarsi, infine, al +3,9 per mille del I comuni che più si avvantaggiano di questo flusso sono, ancora una volta, quelli di piccole e medie dimensioni (Fauglia, Lorenzana, Vecchiano, Vicopisano e Calci): qui, tra il 2002 e il 2003, il valore del saldo migratorio risulta complessivamente aumentato di 2,3 volte. Al contrario, Pisa e Orciano Pisano manifestano, negli ultimissimi anni, un deflusso migratorio che, verosimilmente, è da mettere in relazione a due situazioni per molti aspetti estreme: da una parte, lo scarso dinamismo demografico ed economico di Orciano, legato alle ridottissime dimensioni del comune e, dall altra, la crescente perdita del carattere residenziale del capoluogo, a tutto vantaggio dei comuni più prossimi. Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Incremento Incremento Incremento COMUNI Immigrati Emigrati migratorio Immigrati Emigrati migratorio Immigrati Emigrati migratorio Calci 46,1 32,7 13,4 52,5 36,4 16,1 43,8 42,3 1,5 Cascina 37,5 20,8 16,7 42,1 25,3 16,8 43,7 28,9 14,8 Fauglia 49,9 33,0 16,9 65,0 33,9 31,1 53,4 42,4 11,0 Lorenzana 34,2 40,3-6,1 47,2 28,0 19,2 64,1 51,1 13,0 Orciano Pisano 38,3 22,3 16,0 38,3 39,9-1,6 22,9 57,3-34,4 Pisa 30,9 34,4-3,5 36,6 32,7 3,9 33,0 36,1-3,1 San Giuliano T. 32,4 27,5 4,9 35,4 28,5 6,9 33,9 30,3 3,6 Vecchiano 43,4 27,2 16,2 48,6 22,1 26,5 41, ,5 Vicopisano 40,6 36,2 4,4 49,8 36,8 13,0 46,2 35,3 10,9 ZONA PISANA 34,5 30,1 4,4 39,9 30,1 9,8 37,3 33,4 3,9 Fonte: ISTAT e Servizi Demografici comunali (I tassi generici per mille abitanti sono calcolati sulla popolazione media dell'anno) Tavola 3 : Comuni Zona Pisana. Incremento migratorio della popolazione residente (tassi per 1000 abitanti). Anni Comuni Zona Pisana. Incremento migratorio x 1000 abitanti. Anni Vicopisano San Giuliano Terme Orciano Pisano Fauglia Calci -40,0-30,0-20,0-10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 Anno 2004 Anno 2003 Anno 2002 Grafico 3: Incremento migratorio per 1000 abitanti. Comuni Zona Pisana Società della Salute - Zona Pisana

176 Profilo Immigrazione Nonostante l impossibilità di istituire un confronto diretto con i dati riferiti all ambito zonale, la rappresentazione della diversa curva di fecondità che, a livello provinciale e regionale, identifica le donne italiane e quelle straniere sollecita alcune riflessioni generali circa il ruolo della immigrazione nel sostenere, direttamente e indirettamente, la crescita demografica. Appare infatti evidente che il comportamento riproduttivo delle donne straniere è non solo più precoce e anticipato rispetto a quello delle coetanee italiane (più spostato verso la classe di età 21-25) ma è anche maggiormente diluito lungo l arco dell età feconda. Ciò non implica necessariamente che la discendenza finale delle donne straniere debba essere superiore a quella delle donne italiane ma costituisce, indubbiamente, un presupposto importante per l attivarsi di un ciclo riproduttivo più armonico e, in ultima analisi, più redditizio. La conclusione che possiamo trarne, anche alla luce delle previsioni che sono state delineate nel paragrafo 2, è che l ulteriore sviluppo di un flusso immigratorio a base familiare (che veda cioè ben rappresentate le generazioni di giovani donne) non può che avere effetti positivi sul livello della fecondità e, quindi, un effetto di riequilibrio tra le generazioni, in un regime dove il prolungamento della sopravvivenza favorisce un peso crescente delle età anziane. Toscana, Nati residenti per età della madre e cittadinanza (valori %) 45,0 40,0 35,0 30,0 valori % 25,0 20,0 15,0 Italiana Straniera 10,0 5,0 0,0 fino a e più classe di età della madre Grafico 4: Nati residenti per età della madre e cittadinanza in Toscana nel 2003 Provincia di Pisa, Nati residenti per età della madre e cittadinanza (valori %) valori % 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 Italiana Straniera 15,0 10,0 5,0 0,0 fino a e più classe di età della madre Grafico 5: Nati residenti per età della madre e cittadinanza in Provincia di Pisa nel 2003 Società della Salute - Zona Pisana

177 Profilo Immigrazione Dati sugli immigrati in carico ai Servizi Sociali USL5 nel Immigrati Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Ambulatorio medico San Vincenzo 1250 contatti Piano Nazionale di Accoglienza 15 Centro accoglienza Via Garibaldi 42 Progetto "Città Sottili" 520 Scolarizzazione bimbi Rom 139 Società della Salute - Zona Pisana

178 Profilo Immigrazione Elementi per l Immagine di Salute nel Settore Immigrazione Integrazione sistema di accoglienza 1) Problema: rete degli sportelli come sistema coordinato ed integrato di accesso Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Sostenere l evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale. (incrocio con scheda obiettivi MI 1 e MI 5) 2) Problema: funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Creare una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli 3) Problema: mediazione linguistico culturale Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Sostenere lo sviluppo di un sistema complessivo di mediazione linguistico culturale che favorisca l accesso e la fruizione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri oltre che sociali, rafforzando le competenze interculturali degli operatori addetti all accoglienza e offrendo un sostegno competente nelle attività di mediazione linguistico culturale da sviluppare nei diversi presidi. (incrocio con scheda obiettivi G1) 4) Problema: accesso privilegiato delle donne straniere Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Società della Salute - Zona Pisana

179 Profilo Immigrazione Soluzione possibile Promuovere, all interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione. 5) Problema: condivisione delle buone pratiche acquisite Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere la condivisione delle buone pratiche acquisite nell accoglienza residenziale dei cittadini stranieri con le strutture per richiedenti asilo/rifugiati e per uomini, sostenendo l adozione di strumenti comuni tra i diversi progetti orientati allo sviluppo di percorsi di accompagnamento degli utenti. (incrocio con scheda obiettivi MI 5) 6) Problema: inserimento socio-economico nel tessuto zonale Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Strutturare nel sistema locale dei servizi un progetto di accoglienza per nuclei familiari residenti nella zona pisana caratterizzato dall efficacia dei percorsi di accompagnamento finalizzati all inserimento socioeconomico nel tessuto zonale 7) Problema: integrazione dei giovani stranieri Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Promuovere l integrazione dei percorsi di educativa territoriale e dei servizi socio educativi con i servizi e progetti del territorio specificamente orientati a favorire l integrazione dei giovani stranieri, valorizzando in particolare le interazioni scuola/alunno/famiglia. 8) Problema: accesso privilegiato ai servizi del Dipartimento Dipendenze per i cittadini stranieri in stato di bisogno Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo Settore Soluzione possibile Strutturare percorsi specifici e condivisi per garantire un accesso privilegiato ai servizi del Dipartimento Dipendenze e l effettiva fruibilità dei percorsi terapeutici ai cittadini stranieri in stato di bisogno. (incrocio scheda obiettivi dipendenze) 9) Problema: adempimento delle pratiche amministrative relative all ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Società della Salute - Zona Pisana

180 Profilo Immigrazione Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Università Soluzione possibile Promuovere la presa in carico da parte dell Università di Pisa e dell Azienda del Diritto allo studio, delle problematiche relative all adempimento delle pratiche amministrative relative all ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori 10) Problema: programmazione e gestione dei servizi/progetti Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore Soluzione possibile Favorire la partecipazione delle comunità di stranieri ai processi di programmazione e gestione dei servizi/progetti Cittadinanza ed inclusione popolazione rom 1) Problema: coinvolgimento della comunità rom, terzo settore e soggetti istituzionali Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere azioni permanenti di governace che coinvolgano in maniera stabile la comunità rom, i soggetti del terzo settore attivi e i soggetti istituzionali 2) Problema: fruibilità dei servizi e delle risorse Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Promuovere azioni permanenti di coordinamento ed integrazione dei progetti e dei percorsi come momento per favorire e promuovere la fruibilità dei servizi e delle risorse. 3) Problema: accompagnamento personalizzato e sostegno all inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, Terzo settore, ASL 5 Soluzione possibile Implementazione e messa a regime del modello di accompagnamento personalizzato e di sostegno all inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom 4) Problema: accesso ai servizi per la popolazione rom Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema Società della Salute - Zona Pisana

181 Profilo Immigrazione SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Implementare e promuovere l accesso ai servizi per la popolazione rom sistematizzando i percorsi di accompagnamento e incardinandoli nel sistema dei sevizi 5) Problema: fruibilità dei servizi e percorsi assistenziali Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Promuovere e facilitare la fruibilità di servizi e di percorsi assistenziali da parte della popolazione rom 6) Problema: accesso alla casa per la popolazione rom del programma Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Sostenere il processo di chiusura dei campi rom con investimenti di acquisto, edificazione e ristrutturazione che favoriscano l accesso alla casa per la popolazione rom del programma. 7) Problema: raccolta documentale, informazione e comunicazione Ambito territoriale del problema Presidi del Distretto Sociosanitario della Zona Pisana Livello di soluzione del problema SdS Zona Pisana, ASL 5, Terzo settore Soluzione possibile Rafforzare la struttura del programma con azioni di raccolta documentale, informazione e comunicazione. Obiettivi di settore del Piano Integrato di Salute Anno Zero : Immigrazione! Riqualificare il sistema locale di accoglienza rivolto a cittadini stranieri promuovendo l effettiva integrazione tra servizi dedicati e servizi universalistici nel senso della promozione della cittadinanza.! Implementare un processo sostenibile di inclusione sociale della comunità rom nel tessuto locale, promuovendone i diritti di cittadinanza e favorendo il superamento di pregiudizi e discriminazioni. Società della Salute - Zona Pisana

182 Profilo Immigrazione Società della Salute - Zona Pisana

183 Programma Attuativo Settore Immigrazione I 6.1. Integrazione Sistema di Accoglienza Riqualificare il sistema locale di accoglienza rivolto a cittadini stranieri promovendo l effettiva integrazione tra servizi dedicati e servizi universalistici nel senso della promozione della cittadinanza. L obiettivo è quello di rileggere in maniera organica al sistema integrato di politiche e servizi che la SdS sta sviluppando, i progetti e i servizi che hanno storicamente testimoniato con il loro operato l impegno delle amministrazioni locali e della società civile per il riconoscimento dei diritti dei migranti. L evoluzione verso un accesso universalistico ai servizi è in linea con quanto previsto nella normativa regionale che ha sancito la piena esigibilità dei diritti sociali di assistenza e promozione per tutte le persone residenti in Toscana (L.R. 41/05) e comunque il pieno diritto alla presa in carico da parte dei servizi sociali per i cittadini stranieri che comunque si trovino in particolari situazioni di vulnerabilità. In questo quadro tanto le attività degli sportelli informativi che quelle di accoglienza possono essere riorganizzate nell ottica di integrazione con i servizi universalistici: gli sportelli diverranno porta d accesso prioritaria ai percorsi assistenziali L. 328/00 (nello specifico ai percorsi neonatale, abuso e violenza, servizi sanitari territoriali, attività consultoriali, percorsi terapeutici per TD, servizio sociale territoriale), cosi come le strutture di accoglienza ne saranno elementi costitutivi. Nello sviluppo dei percorsi assistenziali, tanto sociali che sanitari e socio sanitari, diviene quindi obiettivo prioritario promuovere l assunzione e l utilizzo di strumenti interculturali e servizi specifici di mediazioni che rendano effettiva l esigibilità dei servizi a tutela della salute delle persone straniere che vivono nella comunità locale. Programmi a) Sostenere l evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale. (incrocio con scheda obiettivi MI 1 e MI 5) b) Creare una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli c) Sostenere lo sviluppo di un sistema complessivo di mediazione linguistico culturale che favorisca l accesso e la fruizione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri oltre che sociali, rafforzando le competenze interculturali degli operatori addetti all accoglienza e offrendo un sostegno competente nelle attività di mediazione linguistico culturale da sviluppare nei diversi presidi. (correlazione obiettivi G1) d) Promuovere, all interno dello sviluppo del percorso assistenziale dedicato alle donne in condizione di difficoltà e/o vittime di violenza e/o di tratta, l accesso privilegiato delle donne straniere sviluppando in maniera dedicata i percorsi assistenziali in corso di definizione. e) Promuovere la condivisione delle buone pratiche acquisite nell accoglienza residenziale dei cittadini stranieri con le strutture per richiedenti asilo/rifugiati e per uomini, sostenendo l adozione di strumenti

184 Programma Attuativo Immigrazione comuni tra i diversi progetti orientati allo sviluppo di percorsi di accompagnamento degli utenti. (incrocio con scheda obiettivi MI 5) f) Strutturare nel sistema locale dei servizi un progetto di accoglienza per nuclei familiari residenti nella zona pisana caratterizzato dall efficacia dei percorsi di accompagnamento finalizzati all inserimento socioeconomico nel tessuto zonale g) Promuovere l integrazione dei percorsi di educativa territoriale e dei servizi socio educativi con i servizi e progetti del territorio specificamente orientati a favorire l integrazione dei giovani stranieri, valorizzando in particolare le interazioni scuola/alunno/famiglia. h) Strutturare percorsi specifici e condivisi per garantire un accesso privilegiato ai servizi del Dipartimento Dipendenze e l effettiva fruibilità dei percorsi terapeutici ai cittadini stranieri in stato di bisogno. (incrocio scheda obiettivi dipendenze) i) Promuovere la presa in carico da parte dell Università di Pisa e dell Azienda del Diritto allo studio, delle problematiche relative all adempimento delle pratiche amministrative relative all ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori j) Favorire la partecipazione delle comunità di stranieri ai processi di programmazione e gestione dei servizi/progetti Livello integrazione Enti Atti formali a sostegno dell'integrazione integrazione istituzionale Comune Pisa /Provincia Pisa Protocollo d intesa per adesione Istituzione Centro Nord/Sud Comune Pisa / UniPi Convenzione per attività ricerca, formazione, tematiche pace Comune di Pisa/asl 5 Delega gestione servizi immigrazione SdS/ AOUP/ USL 5/ Provincia Protocollo per servizi di mediazione linguistica culturale integrazione gestionale Comune Pisa/ CISP Convenzione per attivazione centro diritti umani Integrazione Comunitaria Soggetti terzo settore Convenzioni Comune di Pisa/USL/San Vincenzo Protocollo di intesa gestione ambulatorio Villani Correlazioni con altri Obiettivi! Generali: G 1.1 Porte di Accesso G 1.2 Miglioramento Qualità! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.1 Percorso Nascita - MI 5.4 Presa in carico globale - MI 5.5 Contrasto della Violenza! Lavoro: L 9.3 Lavoro per persone immigrate! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come Determinante di Salute

185 Programma Attuativo Immigrazione Programmi A - Programma B - Programma I Sistema integrato di sportelli Vedi Obiettivo G 1.1. Porte di accesso a. Sostenere l evoluzione delle rete degli sportelli da un sistema locale di informazione ed orientamento prevalentemente giuridico amministrativo rivolto ai cittadini stranieri ad un sistema coordinato ed integrato di accesso dedicato alla rete dei servizi per la tutela della salute con attenzione prioritaria all accesso ai percorsi: neonatale, di tutela della salute per le donne e i bambini, di contrasto alla violenza sulle donne, di assistenza sociale per i cittadini stranieri residenti come disposto dalla nuova normativa regionale. (Correlazioni obiettivi MI 1 e MI 5) b.creare una struttura unica di coordinamento che, riorganizzando funzioni attualmente presenti, abbia funzioni di consulenza interna al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali, di informazione ed orientamento alla popolazione straniera, di collegamento con le agenzie pubbliche e/o private del territorio e con la rete degli sportelli i. Promuovere la presa in carico da parte dell Università di Pisa e dell Azienda del Diritto allo studio, delle problematiche relative all adempimento delle pratiche amministrative relative all ottenimento del permesso di soggiorno per gli studenti universitari stranieri, i dottorandi e i ricercatori Risultati attesi 1. Creare un sistema unico di coordinamento degli sportelli avente funzioni di: a. Consulenza interna e accesso prioritario al sistema dei servizi sociali e sanitari zonali; b. Informazione ed orientamento ai cittadini stranieri per l accesso ai servizi; 2. Favorire il coordinamento e l integrazione, zonale e sovrazonale, degli enti pubblici e del privato sociale, dei sindacati e del terzo settore che operano nell ambito dei servizi agli immigrati. 3. Avviare modalità sperimentali di coordinamento e integrazione della gestione delle pratiche volte a facilitare il rilascio dei titoli di soggiorno, in accordo con le esperienze e i protocolli di sperimentazione avviati in questo senso sul territorio nazionale e locale, valorizzando le importanti esperienze presenti sul territorio. Responsabile: Giovanna Colombini Soggetti coinvolti: U.C. Immigrazione, U.C. Città sottili, soggetti del Terzo Settore

186 Programma Attuativo Immigrazione Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Progettazione operativa 1.a.Condotta del gruppo 5 settimane partecipata : Progettare la 1.b.approvazione Giunta SdS in itinere 1 settimana 1. riconversione verso un sistema 1.c.Scrittura definitiva 3 settimane integrato di sportelli e dare vita al 1.d. Approvazione 1 settimana modello Struttura organizzativa : Definizione risorse professionali 2.a.Mandato di verifica rispetto alle attribuzioni di personale pubblico e privato, mandato rispetto ai 4 settimane 2. pubbliche e private e lavoro sul protocolli interni di collaborazione tra uffici e loro modello di gestione dello verifica, sciogliere i nodi per il Terzo Settore sportello con attribuzioni specifiche od ottimizzazioni 2.b.Delibere di attribuzione ed approvazione dei 6/ protocolli a).verifica spazio-struttura ed attrezzature d ufficio disponibili b).progettazione intervento Struttura fisica/spazi : Individuazione di una struttura disponibile che abbia i requisiti necessari per la realizzazione del progetto approvato c) Ristrutturazione, realizzazione opere e consegna 16 Accordi Istituzionali: Strutturazione della rete istituzionale intorno allo sportello Azioni di sostegno (formazione ed aggiornamento) Pianificazione di interventi formativi e di aggiornamento a). Verifica giunta SdS b). Protocolli tra Questura, Prefettura, Sportello unico Comuni Provincia (assessorati formazione, lavoro, scuola) Soggetti Terzo Settore ed altro Protocollo Università/ DSU c). Promuovere la sperimentazione dell accordo quadro con ANCI - Ministero dell Interno, e quello con i patronati nella Zone Pisana, Valdera e Alta Val di Cecina per favorire il rilascio dei titoli di soggiorno e delle pratiche amministrative che in genere interessano i cittadini stranieri a) Verifica bisogni formativi degli operatori, del piano di formazione e di aggiornamento b).definizione delle azioni da includere nel Piano formativo Az.USL c). Raccordo con la programmazione formativa della Provincia d). Raccordi con il Master sull immigrazione dell UNIPI per la gestione del piano di aggior settimane 4/6 settimana 8 settimane settimane 1 settimana 24 settimane 26 settimane 4 settimane 40 settimane Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 1 a X X X 1 b,c,d, X X X 2 a,b X X X 3 a X X 3 b X X X 3 c X X X X X 4 a,b X X X X X X Mese 10 Mese 11 Mese 12

187 Programma Attuativo Immigrazione 4 c x x x X x x 5 a X 5 b,c,d X X X X X X X X X. Sportello Informativo e Agenzia Casa risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Sportello Lavoro Sportello Donne Immigrate Sportelli Informativi Comuni Zona Pisana Sportello Richiedenti Asilo e Rifugiati dipendente pubblico SdS 1 co.co.pro SdS Operatori del Terzo Settore agli Sportelli assistenti sociali dedicate Sistema informativo SS 2000/ scheda stranieri (criticità: inclusione PC del Terzo Settorre nella rete aziendale) Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR Adeguamento Locali Arredamenti e strutture da ufficio (recuperando parte degli arredi già acquistati con i progetti dei PdZ) Schedario e stanza archivio Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR Sportello Città Sotti P.O. Sportello Immigrazione Programma C Sistema di mediazione per cittadini stranieri c) Sostenere lo sviluppo di un sistema complessivo di mediazione linguistico culturale che favorisca l accesso e la fruizione dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri oltre che sociali, rafforzando le competenze interculturali degli operatori addetti all accoglienza e offrendo un sostegno competente nelle attività di mediazione linguistico culturale da sviluppare nei diversi presidi Risultati attesi:! Realizzazione di un sistema che migliori l accesso ai servizi sanitari e sociali per l utenza immigrata.! Formazione degli operatori addetti all accoglienza ad una relazione interculturale con l utenza! Valorizzazione degli operatori anche di lingua veicolare, attivi nei progetti sul territorio, ad un Responsabile: Giovanna Colombini Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, Istituto Scolastico Matteotti. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Creazione di elementi base per una maggiore consapevolezza condivisa e diffusa sui servizi di mediazione linguistico-culturale nei servizi socio sanitari a) creazione di un gruppo di lavoro tra le aziende sanitarie e gli altri soggetti coinvolti per il coordinamento e la gestione complessiva degli interventi 12 mesi 2 Azioni di sostegno: formazione e riqualificazione degli operatori addetti all accoglienza e riqualificazione dei mediatori attivi sul territorio a) previsione nel Piano formativo A.USL ed eventualmente dell AOUP di moduli specifici 3 mesi

188 Programma Attuativo Immigrazione b). Raccordo con le iniziative della Provincia 3 mesi 3 4 Miglioramento, attraverso la presenza dei mediatori, dell informazione e dell accoglienza in alcuni ambiti considerati fondamentali per delicatezza ed importanza Rivisitazione del Protocollo per la mediazione firmato con AOUP. SdS Caldera, SdS Alta Val di Cecina, Istituzione Centro Nord/sud c) Raccordi con il Master sull immigrazione 2 mesi dell UNIPI a) presenza del mediatore, in orari stabiliti, 10 mesi nei presidi già individuati per il percorso nascita del settore materno-infantile (Vecchiano, Via Torino, Navacchio, CEP) b) presenza di mediatori in orari stabiliti nei 10 mesi reparti ospedalieri di ginecologia e pediatria c) Presenza nel servizio di Pronto Soccorso 10 mesi a) Riunioni dei soggetti firmatari ed 6 mesi elaborazione di procedure congrue per l attuazione fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 1 a) x x x x x x x x x x x x b) x x x x x x x x x x x x a) x x x 2 b) x x x c) x x a) x x x x x x x x x x 3 b) x x x x x x x x x x c) x x x x x x x x x x 4 a ) x x x x x x Mediatrice culturale presso il Presidio CEP Programma europeo RAIL (partner provincia di Pisa) Mediazione linguistica IPSACT Matteotti risorse Economiche umane tecnologiche strumentali Mediazione linguistica Comune di Calci Rail Mediazione H/U A.USL 5 H/u SdS zona Pisa H/u AOUP H/u soggetti del Terzo Settore Sistema informativo SS 2000, PC aziendali e non Problematica privacy Arredamenti e strutture d ufficio dei soggetti coinvolti

189 Programma Attuativo Immigrazione Programma E Sistema di accoglienza residenziale ed accompagnamento per cittadini stranieri Promuovere la condivisione delle buone pratiche acquisite nell accoglienza residenziale dei cittadini stranieri con le strutture per richiedenti asilo/rifugiati e per uomini, sostenendo l adozione di strumenti comuni tra i diversi progetti orientati allo sviluppo di percorso di accompagnamento degli utenti. Risultati attesi:! Creazione di un organizzazione complessiva che riesca a disegnare percorsi di inserimento individuali valorizzando le competenze migliori di ciascun progetto! Ottimizzare le risorse di gestione dei servizi! Permettere un utilizzo più ampio e diversificato delle strutture di accoglienza, in particolare di quella di Via Garibaldi, realizzando una maggiore integrazione con il territorio e la partecipazione attiva delle comunità straniere alla sua gestione! Favorire lo sviluppo integrato dei progetti personalizzati di accompagnamento per gli utenti dei servii di accoglienza! Sostenere la rivisitazione del regolamento di gestione del centro di accoglienza di via Garibaldi e l avvio di un processo di qualità che porti all approvazione della carta dei servizi per ciascun progetto/struttura di accoglienza.! Sostenere il confronto e lo scambio con il sistema toscano di accoglienza degli immigrati e la rete promossa dall ANCI per la gestione del servizio ex PNA Responsabile: Giovanna Colombini Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, U.C.imigrazione, Richiedenti asilo e Rifugiati e soggetti del Terzo Settore Comune di Pisa, Servizio di Protezione per Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Azioni preliminari: Realizzare la a).definizione del nuovo regolamento del Centro di 3 mesi nuova base di partenza formale per Accoglienza di Via Garibaldi 1 la costruzione del nuovo assetto b).approvazione Regolamento per i progetti di accoglienza del territorio c). Nuova Organizzazione dello SPRAR (ex PNA) 2 3 Struttura Organizzativa: Organizzare la strutturazione del processo di cambiamento con focus sulle funzioni e non sulle strutture/progetti Riassetto Istituzionale: Strutturazione della rete istituzionale intorno alla nuova organizzazione con 15 posti in accoglienza a) Costituzione di un gruppo di lavoro con i soggetti attuatori dei servizi di accoglienza b) Spostamento dell attività di informazione sullo Sportello Unico c).condivisione delle funzioni di accoglienza, accompagnamento e controllo verso la dimensione di patrimonio comune d). Elaborazione di un documento di riorganizzazione condivisa e). Approvazione in Giunta SdS a).protocollo tra SdS ed i soggetti attuatori b) Adeguamenti dei capitolati di appalto per la gestione del Centro di Accoglienza 3 mesi 4 mesi

190 Programma Attuativo Immigrazione Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Avvio: Partenza del sistema di accoglienza secondo la a). Coordinamento generale dell accoglienza sul territorio 4 mesi 4 organizzazione nuova b). Percorsi condivisi di accompagnamento su ciascun singolo caso c) Attribuzione delle nuove competenze ad ogni operatore 5 Inserimento dei servizi zonali nella rete regionale dei servizi di accoglienza a) Adesione al protocollo promosso da ANCI per i comuni che aderiscono al servizi ex PNA (attuale SPRAR) 12 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 1 a-b-c- x x x 2 a-b-c-dex x x 3 a-b x x x x 4 a-b-c- x x x x 5 a x x x x x x x x x x x x Centro di accoglienza per immigrati Via Garbali Piano di Manutenzione degli Immobili di proprietà del Comune di Pisa in gestione delegata alla USL Valorizzazioni sportelli e servizi risorse economiche umane tecnologiche strumentali Operatori dei progetti di accoglienza, Operatori dei servizi Sistema informativo Struttura Via Garibaldi; Strutture dell ex PNA (attuale Via della Spina ed eventuale ulteriore struttura); Sportello Unico ex Programma Nazionale Asilo (attuale S.P.R.A.R.) Programma J Immigrazione e partecipazione Favorire la partecipazione delle comunità di stranieri ai processi di programmazione e gestione dei servizi/progetti Risultati attesi:! Rendere effettiva ed efficace la partecipazione delle comunità straniere e delle loro rappresentanze al processo di programmazione e verifica del Piano Integrato di Salute! Favorire lo sviluppo di attività interculturali di scambio e confronto con il territorio! Favorire la partecipazione e sostenere il confronto con le comunità straniere sui percorsi promossi dall ANCI e da altri comuni per l estensione del diritto di voto ai cittadini stranieri! Favorire l auto-organizzazione delle comunità straniere e la co-progettazione di servizi volti a dare risposta ai bisogni emergenti dei cittadini stranieri che vivono sul territorio della zona.

191 Programma Attuativo Immigrazione! Favorire l attività delle associazioni formali e informali di stranieri Responsabile: Giovanna Colombini Responsabile U.O. Immigrazione Soggetti coinvolti: SdS Zona Pisana, Istituto Scolastico Matteotti. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Coinvolgimento di tutte le a) Incontri con le comunità straniere per illustrare i processi di 1 mese 1 comunità straniere presenti partecipazione promossi dalla SdS e il PIS sul territorio nel percorso b) Partecipazione dei rappresentanti delle comunità straniere al 11 mesi della SdS processo di programmazione del PIS Sostenere l autoorganizzazione a) creazione di un gruppo di lavoro e coordinamento 1 mese delle b) programmazione partecipata di attività auto-organizzate e 11 mesi 2 comunità straniere e le loro sostenute da parte delle comunità straniere presenti sul territorio attività c) apertura del centro di Via Garibaldi per le attività delle comunità 11 mesi fase azione mese 1 1 a) x 2 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 b) x x x x x x x x x x x a) x b) x x x x x x x x x x x mese 6 c) x x x x x x x x x x mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 Programma Operativo Interculturando annualità 2006 risorse economiche umane tecnologiche strumentali SdS soggetti Terzo Settore Comunità del territorio Sito della SdS, Comuni Zona Pisana, Az. USL 5 Uffici SdS Centro di accoglienza di via Garibaldi Altre strutture

192 Programma Attuativo Immigrazione I 6.2 Cittadinanza e inclusione Popolazione ROM Implementare un processo sostenibile di inclusione sociale della comunità rom nel tessuto locale, promovendone i diritti di cittadinanza e favorendo il superamento di pregiudizi e discriminazioni. Il programma le città sottili è un programma operativo avviato in seno al PdZ con la comunità rom di Pisa, teso a sostenere un ampio processo di inclusione sociale e inserimento abitativo favorendo il superamento dei campi rom già presenti al momento dell avvio. L obiettivo di sistema intende avviare il graduale assorbimento principalmente delle azioni di mediazione ed accompagnamento del programma speciale le città sottili nella rete dei servizi, stabilizzando e rendendo fruibili ed utilizzabili le buone prassi e i risultati ottenuti nelle diverse sperimentazioni condotte all interno del programma. Programmi a) Promuovere azioni permanenti di governace che coinvolgano in maniera stabile la comunità rom, i soggetti del terzo settore attivi e i soggetti istituzionali b) Promuovere azioni permanenti di coordinamento ed integrazione dei progetti e dei percorsi come momento per favorire e promuovere la fruibilità dei servizi e delle risorse. c) Implementazione e messa a regime del modello di accompagnamento personalizzato e di sostegno all inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom d) Implementare e promuovere l accesso ai servizi per la popolazione rom sistematizzando i percorsi di accompagnamento e incardinandoli nel sistema dei sevizi e) Promuovere e facilitare la fruibilità di servizi e di percorsi assistenziali da parte della popolazione rom f) Sostenere il processo di chiusura dei campi rom con investimenti di acquisto, edificazione e ristrutturazione che favoriscano l accesso alla casa per la popolazione rom del programma. g) Rafforzare la struttura del programma con azioni di raccolta documentale, informazione e comunicazione. Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; ANCI Toscana; Azienda Universitaria Ospedaliera Pisana; Università di Pisa; Parco di San Rossore; ARPAT; SdS Valdera; Provincia Pisa Regione Toscana; Questura di Pisa; Prefettura di Pisa; Ufficio Provinciale Lavoro; Centro Giustizia Minorile Ministero Giustizia; Centro Servizi Sociali Adulti Ministero Giustizia! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore; Fondazione Michelucci Correlazioni con altri Obiettivi! Materno Infantile - Adolescenza: MI 5.1 Percorso Nascita - MI 5.4 Presa in carico globale - MI 5.5 Contrasto della Violenza! Lavoro: L 9.3 Lavoro per persone immigrate! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come Determinante di Salute

193 Programma Attuativo Immigrazione Programma A Promuovere azioni permanenti di governace che coinvolgano in maniera stabile la comunità rom, i soggetti del terzo settore attivi e i soggetti istituzionali Risultati attesi 1. Favorire lo sviluppo del programma e la sua gestione con una struttura di condotta che sappia mettere in relazione l esperienza del programma con la sperimentazione regionale del progetto accoglienza e i soggetti locali a partire dalla comunità rom e i soggetti del terzo settore che operano sul territorio 2. Dare alle azioni del programma una struttura di governo partecipata, in grado di produrre un sistema di condotta coordinato ed integrato con le risorse e le esperienze del territorio 3. Rafforzare i processi di sussidiarietà a sostegno del programma e del suo sviluppo come modello d intervento Responsabile Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti UC Città Sottili UC Immigrazione UC Alte Marginalità Regione Soggetti del terzo settore Comunità rom Fase Obiettivo di fase azioni Durata a) approvazione di un protocollo d intesa per il Protocollo intesa con soggetti del 1 mese 1 sistema di governance del programma terzo settore b) avvio gruppo di condotta 11 mesi Protocollo di intesa Zona Pisana 2 a) approvazione protocollo d intesa 2 mesi Regione ANCI 3 Protocolli di allargamento del sistema di integrazione agli altri comuni della zona pisana In allegato i Protocolli d intesa a) approvazione protocollo b) avvio gruppo di condotta 2 mesi 11 mesi fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 1 a x b x x x x x x x x x x x 2 a x x 3 a x x b x x x x x x x x x x x

194 Programma Attuativo Immigrazione protocollo regione comune di pisa Protocollo sds- regione accoglienza nuclei Comune S.Giuliano Terne Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali coordinatore progetti di accompagnamento per i moduli aggiuntivi da attivare per i comuni che sottoscrivono l allargamento Programma B Promuovere azioni permanenti di coordinamento ed integrazione dei progetti e dei percorsi come momento per favorire e promuovere la fruibilità dei servizi e delle risorse. In parallelo con lo sviluppo del programma I 6.2 c. Risultati attesi 1. elaborare un modello gestionale e di integrazione snello e sostenibile 2. ottimizzare le funzioni di coordinamento e le risorse di gestione 3. favorire l integrazione dei processi di accompagnamento Responsabile Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti U.C. Le città sottili comunità rom U.C. Immigrazione Servizi Sociali Territoriali Soggetti del terzo settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Costituzione di una équipe di progettazione costituita dal gruppo ufficio di piano con l aggiunta di un ulteriore 1 sett. Elaborazione di gruppo per rappresentante del terzo settore la costituzione di un nuovo B) Lavoro dell équipe di progettazione per la definizione di un 1 modello gestionale e di nuovo modello gestionale e di integrazione 6 sett. integrazione (è prevista la verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali 2 3 Formalizzazione della nuova struttura gestionale e riassetto della struttura organizzativa interna Sviluppo delle nuove modalità di gestione e verifica della USL5 C) Approvazione Giunta SdS 1 sett. A) Delibera organizzazione presso Distretto SdS 2 sett. B) Definizione ed invio protocolli di gestione interna distretto e soggetti attuatori 4 sett. A) Transizione e passaggio delle consegne 3 sett. B) Sviluppo operativo del lavoro della nuova struttura 15 sett. gestionale C)Verifica da parte della équipe di progettazione 1 sett. D) Verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali della USL5 1 sett.

195 Programma Attuativo Immigrazione Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese A x 1B x x 1C x 2A x 2B x x 3A x x 3B x x x x 3C 3D Mese 10 x x Mese 11 Mese 12 Risorse economiche umane tecnologiche strumentali Coordinatori moduli Sistema Postazione unica Città P.O. Città Sottili informativo/immigrazione sottili U.O. e U.C. distretto (immigrazione e alta marginalità) Accesso autorizzato 3 settore scheda unica (da prevedere con sportello unico immigrazione) Serv. Soc. Territoriali Programma C Implementazione e messa a regime del modello di accompagnamento personalizzato e di sostegno all inclusione sociale e territoriale delle famiglie rom In parallelo con lo sviluppo dei programmi I 6.2 b e CS 1. Risultati attesi Promuovere la condivisione delle buone prassi consolidate dal programma Le città sottili sulle tematiche relative ad accompagnamento e gestione inserimenti abitativi con i settori emergenza abitativa e immigrazione (vedi CS 12.1.a) Responsabile Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti U.C. Le città sottili comunità rom U.C. Immigrazione U.C. Alte marginalità Servizi Sociali Territoriali Soggetti del terzo settore Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Costituzione di una équipe di programmazione costituita dal Elaborazione di gruppo per gruppo ufficio di piano con l aggiunta di un ulteriore 1 la costituzione di un 1 sett. rappresentante del terzo settore e dell UC Alta Marginalità sistema di condivisione delle buone prassi e di

196 Programma Attuativo Immigrazione Fase Obiettivo di fase Azioni Durata delle buone prassi e di B) Lavoro dell équipe di programmazione per la costituzione di gestione integrata un modello di condivisione e gestione integrata 6 sett. (è prevista la verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali della USL5 2 3 C) Approvazione Giunta SdS 1 sett. A) Delibera organizzazione presso Distretto SdS 2 sett. Formalizzazione della nuova struttura gestionale B) Definizione ed invio protocolli di gestione interna distretto e e riassetto della struttura 4 sett. soggetti attuatori organizzativa interna A) Transizione e passaggio delle consegne 12 sett. Sviluppo delle nuove B) Sviluppo operativo del lavoro della nuova struttura gestionale 24 sett. modalità di gestione e C)Verifica da parte della équipe di progettazione 1 sett. verifica D) Verifica da parte del Direttore dei Servizi Sociali della USL5 1 sett. Anno 2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese Mese 10 Mese 11 A) x B) x x x C) x A) x B) x A) x x x B) x x x x C) D) Mese 12 Anno 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese A) B) C) A) B) A) B) x x C) x D) x Mese 10 Mese 11 Mese 12 Risorse economiche umane tecnologiche strumentali Spesa storica per Operatori Sistema informativo Postazione unica accompagnamenti accompagnamento immigrazione Città sottili (da prevedere con Amen Bas da U.O. e U.C. distretto Accesso autorizzato sportello unico terzo settore immigrazione) Anglunipè Serv. Soc. territoriali Progetto lavoro Progetti e servizi settore immigrazione

197 Programma Attuativo Immigrazione Programma E Promuovere e facilitare la fruibilità di servizi e di percorsi assistenziali da parte della popolazione rom Risultati attesi Aumentare il livello di fruibilità dei servizi da parte dei cittadini rom attraverso processi di accompagnamento e mediazione Aumentare il numero di percorsi assistenziali specifici Strutturare un sistema di intervento rispetto alle problematiche legate all accesso al mondo del lavoro Responsabile Responsabile UC Le città sottili Soggetti coinvolti U.C. Le città sottili comunità rom U.C. Immigrazione U.C. Alte marginalità Servizi Sociali Territoriali Soggetti del terzo settore Associazioni di categoria Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Prosecuzione della gestione delle attività già programmate 12 mesi Sostenere ed implementare il sistema degli interventi già attivati con i progetti di accompagnamento mediazione Anglunipé) e (progetto Sostenere ed implementare il sistema degli interventi già attivati con i progetti di accompagnamento e mediazione (progetti di accompagnamento specifico per le famiglie alloggiate) Strutturare un sistema di intervento per quanto riguarda la tematica del lavoro B) Verifica e monitoraggio degli interventi 1 mese C) Mantenere un confronto ed una collaborazione attiva con i soggetti protagonisti nell ambito del programma Le città sottili e con nuovi soggetti al fine di produrre nuove tipologie di intervento nell ottica di implementazione delle esperienze già attivate D) Mantenere e dove necessario costruire relazioni e collaborazioni con i servizi che hanno in carico determinate situazioni 12 mesi 12 mesi A) Prosecuzione della gestione delle attività già programmate 12 mesi B) Verifica e monitoraggio degli interventi 1 mese C) mantenere un confronto ed una collaborazione attiva con i soggetti protagonisti nell ambito del programma Le città sottili e con nuovi soggetti al fine di produrre nuove tipologie di intervento nell ottica di implementazione delle esperienze già attivate D) Mantenere e dove necessario costruire relazioni e collaborazioni con i servizi che hanno in carico determinate situazioni 12 mesi 12 mesi A) Prosecuzione del lavoro di confronto con i soggetti attivi 12 mesi all interno del programma Le città sottili B) Individuazione di nuovi soggetti 3 mesi C) Confronto, collaborazione e co-progettazione per la 6 mesi produzione di nuove tipologie di intervento

198 Programma Attuativo Immigrazione Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 1A x x x x X x x x x x x x 1 1B x x x x 1C x x x x X x x x x x x x 1D x x x x X x x x x x x x 2A x x x x X x x x x x x x 2 2B x x x x 2C x x x x X x x x x x x x 2D x x x x X x x x x x x x 3A x x x x X x x x x x x x 3 3B x x x 3C x x x x x x Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Progetti Europei Lavoro rete Equal Progetto Ministero Pari Opportunità ACLI Assoc. Donne in Movimento Progetti formazione Provincia Programma F Sostenere il processo di chiusura dei campi rom con investimenti di acquisto, edificazione e ristrutturazione che favoriscano l accesso alla casa per la popolazione rom del programma. Risultati attesi 1. Costruzione villaggio di Coltano 2. Nuova gestione delle manutenzioni negli insediamenti di Coltano e Bigattiera 3. Chiusura dell insediamento della ex Colonia Figli Italiani all Estero di Calambrone 4. Ricerca strutture in locazione a acquisto 5. Vendita struttura di Forcoli 6. Ristrutturazione complesso ex ittiogenico 7. Villaggio Nugolaio - Cascina Responsabile! Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti! U.C. Le città sottili comunità rom! U.C. Immigrazione! Ufficio Tecnico USL 5! Ufficio Legale e Contratti USL 5! Fondazione Michelucci! Ente Parco S.Rossore! Università di Pisa

199 Programma Attuativo Immigrazione! ARPAT! Scuola Edile di Pisa! Soggetti del terzo settore Costruzione villaggio di Coltano Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Accordi con UNIPI per utilizzo area e ultimazione opere di Mettere a punto tutti i ripristino ambientale 3 mesi preliminari che B) Verifica dell appalto per l edificazione del villaggio 3 mesi 1 consentano l avvio dei C) Programmazione del corso di formazione per cittadini rom sulle lavori di costruzione del tecniche di costruzione che sarà svolto dalla Scuola Edile di Pisa 3 mesi villaggio di Coltano D) Coinvolgimento della comunità rom nella costruzione del villaggio e nella programmazione della futura gestione 12 mesi A) Attuazione corso di formazione 4 mesi B) Attività di educazione ambientale per gli adulti rom 8 mesi 2 Realizzazione del C) Attività di educazione ambientale per i bambini rom 8 mesi villaggio D) Edificazione del villaggio 18 mesi E) Ampliamento del villaggio fino ad includere le famiglie del 10 mesi Nuova gestione delle manutenzioni negli insediamenti di Coltano e Bigattiera Chiusura dell insediamento della ex Colonia Figli Italiani all Estero di Calambrone Ricerca immobili da acquistare e in affitto Realizzazione del Villaggio Nugolaio - Cascina semicerchio A) Programmazione gestione manutenzioni 2 mesi B) Gestione manutenzioni 10 mesi A) Affidamento lavori di ristrutturazione dell ex Ittiogenico e ultimazione opere primo lotto 4 mesi B) Spostamento famiglie nei locali del primo lotto 1 mese C) Inserimento famiglie in appartamenti e avvio progetti personalizzati 6 mesi A) Bando vendita Forcoli 4 mesi B) Accordo di programma Regione Zona Pisana aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR 4 mesi C) Acquisto quota parte immobile destinato ad unità nucleo familiare allargato 4 mesi A) Aggiornamento Piano Triennale Investimenti PISR 12 mesi 2006 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 1A x x x 1 1B x x x 2 3 1C x x x 1D x x x x X x x x 2A x x x X 2B x x x x X x x x 2C X x x x 2D x x x X x x x 2E 3A x x 3B x x X x x x 4A x x x x 4B x Mese 11 Mese 12

200 Programma Attuativo Immigrazione Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 4C x x x x x x 5A x x x x 5 5B x x x x 5C x x x x 6 6A x x x x x x x x 2007 Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese D x x x x 2C x x x x 2 2D x x x x x x x x x x x 2E x x x x x x x x x x 3B x x x x 6 6A x x x x Mese 11 Mese 12 Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali U.O. Nuove Costruzioni e Manutenzioni Vendita Forcoli Aggiornamento Piano Triennale Investimento PISR Accordi di Programma Città Sottili Budget programma città sottili manutenzioni immobili spurghi fosse biologiche Pulizie U.O. affari giuridici, legali, contenzioso e contratti ufficio contratti e gestione contenzioso Coordinamento gestione immobili Programma G Rafforzare la struttura del programma con azioni di raccolta documentale, informazione e comunicazione. Risultati attesi! Creare un sistema di raccolta documentale, informazione e comunicazione allo scopo di descrivere le metodologie e le buone prassi attivate dal programma Le città sottili e favorire lo scambio con altre esperienze regionali e nazionali Responsabile! Responsabile UC Città Sottili Soggetti coinvolti! U.C. Le città sottili comunità rom! U.C. Immigrazione! U.C. Alte marginalità! Ufficio Tecnico USL 5! Fondazione Michelacci! Ente Parco S.Rossore! Università di Pisa! ARPAT! Scuola Edile di Pisa! Soggetti del terzo settore

201 Programma Attuativo Immigrazione Fase Obiettivo di fase Azioni Durata A) Costituzione di una équipe di progettazione costituita dal gruppo ufficio di piano con l aggiunta 2 mesi 1 di un ulteriore rappresentante del terzo settore Creare un sistema per la raccolta documentale e per un sistema di informazione e comunicazione B) Lavoro specifico sui temi descritti Lungo periodo A) Preparazione del materiale 4 mesi Produrre una pubblicazione di descrizione del programma Le città B) Stampa della pubblicazione 2 sett. sottili C) Presentazione della pubblicazione 1 sett. Produrre una pubblicazione di A) Preparazione del materiale 4 mesi descrizione del progetto Amen bask B) Stampa della pubblicazione 2 sett. dza C) Presentazione della pubblicazione 1 sett. Produrre una pubblicazione di A) Preparazione del materiale 6 mesi descrizione del progetto di B) Stampa della pubblicazione 2 sett. edificazione del villaggio di Coltano C) Presentazione della pubblicazione 1 sett. Produrre una pubblicazione di A) Preparazione del materiale 4 mesi descrizione del progetto sul B) Stampa della pubblicazione 2 sett. microcredito C) Presentazione della pubblicazione 1 sett. Organizzare un seminario sul A) Preparazione del materiale 6 sett. programma Le città sottili B) Organizzazione e svolgimento seminario 2 sett. A) Preparazione del materiale 6 sett. Organizzare un seminario di formazione per operatori sanitari all interno delle attività previste al progetto europeo Sastipen B) Organizzazione e svolgimento seminario 2 sett. Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese A x x 1B x x x x x x x x 2A x x x x 2 2B x 2C x 3A x x x x 3 3B x 3C x 4A x x x x x x 4 4B x 4C x 5A x x x x 5 5B x 5C x 6 6A x x 6B x 7 7A x x 7B x Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Manifestazioni culturali ROM e Comunicazione

202 Programma Attuativo Immigrazione

203 Totale Dipendenti Convenzionati Totale Risorse Carico Assistenziale Immigrazione Finanziarie Professionali Utenti Servizi Prestazioni 2006 Sanitario Sociale Attività Contatti Prese in carico FSN FSN Altri Associata Associata Altri professionali Persone Famiglie Posti Giornate Ore Contributi TOTALE SPESA Compartecipazioni Totale Compartecipazioni Totale Quote Capitarie Fondi Fondi Quote Capitarie Fondo Regionale Fondi Percorsi Assistenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Direzionali 0,00 0,00 0,00 0,00 Attività Generali 0,00 0,00 0, Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 TOTALE ATTIVITA' GENERALI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Servizi 0,00 0,00 0,00 Contributi 0,00 0,00 0,00 sub totale 0,00 0,00 0, Progetti 0,00 0,00 0,00 sub totale 0,00 0,00 0, Domiciliare Personale 0,00 0,00 0,00 sub totale 0,00 0,00 0, Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0, TOTALE DOMICILIARE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Servizi 0,00 0,00 0,00 Ambulatorio Medico San Vincenzo ,07 0, , , ,07 Centro NORD e SUD 1.000, , , , ,00 Sportello CICS ,00 0, , , ,00 Sportello Pace ,00 0, , , ,00 Le città sottili , , , ,00 acquisto uffici e strutture immigrati 5.000,00 0, , , ,00 sub totale , , , , Progetti 0,00 0,00 Agenzia Casa per cittadini Immigrati e Sportello 0, , ,00 Informativo , ,00 Sportello Lavoro ,00 0, , , ,00 S.I.I: Sportelli Informativi immigrazione su territorio 0, , ,00 Intermedio extraurbano , ,00 Spazio informativo per donne immigrate ,25 0, , , ,25 Mediazione linguistica culturale per alunni/e stranieri/e ,65 0, , , ,65 Sistema di Tutele per cittadini immigrati - 0,00-0,00 0,00 Non solo casa ,00 0, , , ,00 Rete territoriale per cittadini immigrati , , ,00 Interculturando ,00 0, , , ,00 Le città sottili ,97 0, , , ,97 Sub totale , , , , , Personale - 0,00 0,00 0,00 sub totale , ,00 0, Altri costi generali - 0,00 0,00 0,00 sub totale , ,00 0, TOTALE INTERMEDIO ,94 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,94 0,00 0,00 0, , , Attività residenziali 0,00 0,00 Centro Accoglienza (Via garibaldi) ,00 0, , , ,00 Programma Nazionale ASILO ,00 0, , , ,00 Programma Le città sottili ,21 0, , , , ,21 sub totale ,21 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,21 0,00 0, , , , Progetti 0,00 0,00 0,00 0,00 Residenziale Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Personale 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Altri costi generali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Sub totale , TOTALE RESIDENZIALE ,21 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,21 0,00 0, , , , Totale ,15 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,15 0,00 0, , , ,

204

205 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Mobilità

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207 Programma Attuativo Mobilità M 7.1. Sistema di mobilità dedicato Creazione di un sistema di mobilità dedicato per bisogni di tipo sociale e sanitario e per la promozione del diritto alla mobilità. Programmi a) Definitiva costituzione di un unico servizio sperimentale zonale di trasporto sociale integrato con il trasporto pubblico e il trasporto sanitario ordinario, attraverso una convenzione unica con i soggetti attuatori del territorio, superando l attuale accordo regionale b) Definitiva applicazione del Regolamento Zonale Trasporti specie per quanto riguarda compartecipazioni e diversificazioni nelle tipologie di trasporto sociale c) Costituzione centrale operativa di II livello per il trasporto sanitario ordinario e per il trasporto sociale di livello zonale sperimentalmente funzionante anche per l accesso non programmato in ZTL. d) Programmazione attività residenziali e semiresidenziali in accordo con trasporti sociali per consentire la opportuna flessibilità e personalizzazione degli interventi. e) Adeguamento delle fermate del trasporto pubblico urbano ordinario per l utilizzo di mezzi pubblici attrezzati per disabili f) Coinvolgimento stabile degli assessorati al traffico dei Comuni della Zona, della Provincia di Pisa e delle competenti strutture della ASL 5, per l elaborazione di azioni rivolte all educazione per la Sicurezza Stradale. Nello specifico il programma sarà sviluppato con il supporto e il contributo delle organizzazioni della cittadinanza attive nel settore, con priorità alle azioni rivolte ad adolescenti e giovani in relazione all acquisizione dei vari livelli delle licenze di guida Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Comuni della zona, Assessorati Viabilitài; Azienda USL 5 di Pisa; Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana; Questura; Regione Toscana; Circoscrizioni! Integrazione gestionale: Comuni della zona, Consorzio Pisano Trasporti, USL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore (Croce rossa italiana, Pubbliche assistenze, Misericordie, Associazione Provinciale Invalidi Civili, Endas, Associazione Vittime della strada etc.), Fondazione CARIPISA, Cooperativa Taxisti Pisani (CO.TA.PI.) Correlazione con altri obiettivi G1.1 Porte di Accesso A2.1 Accessibilità al sistema dei servizi A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio D 3.2 percorsi riabilitativi integrati

208 Programma Attuativo Mobilità Programma A Definitiva costituzione di un unico servizio sperimentale zonale di trasporto sociale integrato con il trasporto pubblico e il trasporto sanitario ordinario, attraverso una convenzione unica con i soggetti attuatori del territorio, superando l attuale accordo regionale Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Integrazione delle risorse a) Incontro con Organizzazioni di Volontariato Azione attualmente impiegate impegnate nel servizio completata 2 Formalizzazione delle sinergie 4 mesi a) Convenzione unica per il rapporto sociale attivate Integrazione delle risorse a) Costituzione del tavolo trasporto sanitario ordinario 3 mesi 3 relative al trasporto sanitario b) Rilevazione della spesa relativa al trasporto sanitario ordinario ordinario articolata per voci specifiche 3 mesi 4 Unificazione risorse a) Unificazione budget sociale e sanitario e attivazione 4 mesi 5 Attivazione centrale unica a) Organizzazione di una centrale unica per il trasporto sociale e il trasporto sanitario ordinario e relativi 12 mesi percorsi di formazione e informazione 6 Attivazione di sistemi di monitoraggio qualità del servizio a) Elaborazione di un sistema di obiettivi e indicatori di monitoraggio della qualità congiuntamente alla competente U.O. ASL 5 4 mesi 7 Attivazione di sistemi di monitoraggio dell efficienza del servizio a) Dotazione di sistemi GPS al trasporto sociale e sanitario per il monitoraggio automatico dei costi applicati ai percorsi 6 mesi fase azione mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 mese 10 mese 11 mese 12 1 a x 2 a x x x x 3 a x x x b x x x 4 a x x x x x x x 5 a x x x x x 6 a x x x x 7 a x x x x Risorse economiche umane tecnologiche strumentali Progetto Rete Strada Sistema GPRS (fondazione CARIPISA) Trasporto d ausilio anziani Trasporto d ausilio anziani Modelli socio-assistenziali per le ,19 colline pisane Erba Voglio (quota parte specifica) Trasporto disabili Trasporto disabili Trasporto bambini e bambine disabili Trasporto sociale indigenti Buoni taxi

209 Programma Attuativo Mobilità Programma C Costituzione centrale operativa di II livello per il trasporto sanitario ordinario e per il trasporto sociale di livello zonale sperimentalmente funzionante anche per l accesso non programmato in ZTL. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Protocollo di intesa tra SDS e assessorato Mobilità 1 Favorire la mobilità alle persone Comune di Pisa e Assessorato Mobilità Comune di Azione disabili Pisa per attivazione n verde accesso non completata programmato disabili ZTL 2 Creare standard comuni per favorire la mobilità delle persone disabili tra città diverse in Toscana Favorire a livello regionale opportune azioni di concertazione per l implementazione di un sistema regionale di accesso tematico alle ZTL Non precisamente quantificabile Risorse economiche umane tecnologiche Strumentali Progetto Circoscrizione 5 Risorse umane volontarie e valorizzazioni Circoscrizione Progetto informare comunicando ,62 Anziani per (Sportello S. Zeno) ,25 Programma J Chiarezza e funzionalità del sistema dei trasporti da e verso la residenza per ragioni terapeutiche, medico sanitarie e sociali Correlazioni: Obiettivo A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. Programma: informazione e corretto uso dei trasporti sociali Zona pisana e dei trasporti sanitari ordinari da parte degli operatori delle strutture residenziali e semiresidenziali per trasferimenti degli utenti per motivi sanitari, sociali o animativi Risultati attesi: diminuzione delle contestazioni nella ripartizione dei costi di trasporto interni alla USL5 SdS Zona Pisana, piena possibilità di mobilitare l utenza anche per attività animative fuori sede Responsabile: UF servizi residenziali e semiresidenziali Soggetti coinvolti: AOUP ASL 5 u.f. Servizio sociale u.f. Servizi infermieristici u f servizi residenziale e semiresidenziale, associazioni aderenti al servizio- progetto Omnibus

210 Programma Attuativo Mobilità Fase Obiettivo di fase/ Azioni Durata 1 Corretta informazione tramite anche informare comunicando & Informanziani 2 mesi Accordo di integrazione con realizzazione da parte di USL5 e SdS Zona Pisana di una 6 mesi 2 centralina unica per la gestione sia dei trasporti sociali che dei trasporti sanitari ordinari 3 Verifiche sull uso di tale strumento 2 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 1 x x 2 x x x x x x 3 x x Mese 11 Mese 12 risorse economiche umane tecnologiche strumentali Progetto- servizio Omnibus Progetto Anziani Sicuri (parte mantenimento Numero Verde Progetto Informare Comunicando Progetti Alzheimer Progetto C.A.R.I.N.A Piano formazione zona Pisana 2006 Formazione del personale dedito Altro all accompagnamento nell ambito finanziament del trasporto sociale o Ass. Soc. Zona pisana Infermieri interni alle strutture residenziali e infermieri dei pool domiciliari Zona Pisana MMG operanti nella Zona Pisana Operatori delle associazioni aderenti al progetto- servizio omnibus Sistema informatico SS Mezzi attrezzati 2000 integrato anche per mobilitare alla parte infermieristica persone con handicap

211 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Turismo sociale

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213 Programma Attuativo Turismo Sociale T 8.1 Programma per persone in stato di fragilità Attivazione di programmi di turismo sociale e ambientale rivolto a persone in stato di fragilità Programmi a) Ristrutturazione di fabbricati di fabbricati costituenti il complesso di Piaggeria all interno del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli b) Creazione di atelier di creatività e terapia occupazionale rivolti a giovani disabili inseriti in centri diurni c) Costituzione di un centro di documentazione per le esperienze e le sperimentazioni che mettano in relazione disabilità e ambiente naturale d) Foresteria per utenti disabili scolaresche, gruppi organizzati destinata ad un offerta turistica ambientale Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: SDS, Ente Parco Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli, Comune S. Giuliano Terme ASL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti del Terzo Settore SERVIZIO/P ROGETTO Progetto Piaggerta DESCRIZIONE Progetto di ristrutturazione di fabbricati costituenti il complesso Piaggeria presso L ente Parco per: Creazione di atelier di creatività e terapia occupazionale rivolti a giovani disabili inseriti in centri diurni Costituzione di un centro di documentazione per le esperienze e le sperimentazioni che mettano in relazione disabilità e ambiente naturale Foresteria per utenti disabili scolaresche, gruppi organizzati destinata ad un offerta turistica ambientale Rif. Normativo Accordo di programma tra: Comune di S. Giuliano Terme, Ente Parco, Sds Zona Pisana, ASL 5 stipulato il 25 febbraio 2005 Target giovani disabili scolaresche giovani IMPIEGO RISORSE Anno S.Giuliano Terme Anno Ente Parco Anno Ente Parco Anno Regione Toscana ( in corso di definizione) Anno SDS Zona pisana Anno Asl 5 (PPI regionale )

214

215 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Lavoro

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217 Programma Attuativo Lavoro L 9.1 Lavoro per persone in stato di fragilità Favorire l accesso e il mantenimento del lavoro a persone in stato di fragilità con particolare riguardo a persone disabili, persone con disturbi della salute mentale, persone con dipendenza, persone in esecuzione penale esterna o ex detenuti. Programmi a) Costituzione di un servizio integrato tra provincia e ASL 5 con un unico gruppo di lavoro dedicato interistituzionale Provincia/USL, per azioni di valutazione, mediazione ed accompagnamento in funzione all inserimento lavorativo di persone svantaggiate. b) Strutturazione di percorsi specifici e condivisi fra le diverse istituzioni e servizi competenti intesi a rendere maggiormente efficaci le attività di orientamento pre-formazione, tirocinio, inserimento socioterapeutico, formazione professionale, in vista di un percorso di valutazione e bilancio di competenze e di percorsi individualizzati di inserimento lavorativo c) Promozione e attivazione dei collegamenti tra offerta di lavoro, percorso formativo, bilancio di competenze anche attraverso al creazione di momenti stabili e continuativi di incrocio tra operatori, (protocollo con cooperative sociali di tipo B; associazioni di categorie; singoli soggetti profit) professionalità, istituzioni diversi, con particolare riguardo per le competenze specifiche di ASL e Provincia d) Dare rilievo al percorso scolastico, a partire dagli ultimi anni delle scuole superiori, ai fini dell implementazione di percorsi lavorativi (handicap lieve) e di progetti individualizzati (handicap grave) e) Elaborazione di protocollo tra CSSA, Provincia (Assessorati Politiche attive Lavoro e Sociale), SDS Pisa. Correlazioni con altri Obiettivi Salute Mentale: SM 10.2 Contrasto all esclusione sociale Dipendenze: DI 11.2 Cure persone multiproblematiche Soggetti coinvolti nell Integrazione integrazione istituzionale Sds Amministrazione provinciale Assessorati Formazione e Politiche attive del Lavoro, Assessorato Pubblica Istruzione, Centro Servizi Scolastici integrazione gestionale ASL 5, u.f. servizio sociale, UFSMA, UFSMIA, U.F.C. Ser. T., U.O. Medicina legale (ASL 5 dipartimento prevenzione), Scuole Superiori Zona Pisana, Uffici Assessorato Provinciale Politiche Attive del Lavoro e Formazione, Uffici Assessorato Provinciale Pubblica Istruzione Integrazione comunitaria Coop. Sociali tipo B, Soggetti terzo settore; Organizzazioni Sindacali; Associazioni datoriali

218 Programma Attuativo Lavoro Programma A Costituzione di un servizio integrato tra provincia e ASL 5 con un unico gruppo di lavoro dedicato interistituzionale Provincia/USL, per azioni di valutazione, mediazione ed accompagnamento in funzione all inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Programma B Strutturazione di percorsi specifici e condivisi fra le diverse istituzioni e servizi competenti intesi a rendere maggiormente efficaci le attività di orientamento pre-formazione, tirocinio, inserimento socioterapeutico, formazione professionale, in vista di un percorso di valutazione e bilancio di competenze e di percorsi individualizzati di inserimento lavorativo Programma C Promozione e attivazione dei collegamenti tra offerta di lavoro, percorso formativo, bilancio di competenze anche attraverso al creazione di momenti stabili e continuativi di incrocio tra operatori, (protocollo con cooperative sociali di tipo B; associazioni di categorie; singoli soggetti profit) professionalità, istituzioni diversi, con particolare riguardo per le competenze specifiche di ASL e Provincia Programma D Dare rilievo al percorso scolastico, a partire dagli ultimi anni delle scuole superiori, ai fini dell implementazione di percorsi lavorativi (handicap lieve) e di progetti individualizzati (handicap grave) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1 Implementazione del Sevizio Mediazione al Lavoro Percorso formativo condiviso tra Assessorato Provinciale Politiche attive del Lavoro e Formazione, U.F. Salute Mentale Adulti, U.F. Servizio Sociale, U.C. Disabilità, U.F.C. Ser.T., Goif 3 mesi 2 Integrazione Accordi interzonale e interistituzionale con Amministrazione 1 mese Isituzionale Provinciale, Assessorato Politiche attive del Lavoro e Formazione Costituzione sperimentale del Identificazione di personale dedicato per il livello operativo, di coordinamento tecnico, di coordinamento interistituzionale 6 mesi 3 servizio e suo funzionamento sperimentale 4 Messa a regime del Identificazione delle risorse e delle modalità operative e 12 mesi 5 servizio Riarticolazione del percorso di preformazione per persone disabili compilazione delle linee guida di lavoro Formazione di un gruppo di lavoro dedicato tra Assessorato Provinciale politiche attive del lavoro e formazione, Servizi Asl, Assessorato Provinciale Pubblica Istruzione, Scuole Superiori Società della Salute, Soggetti del Terzo Settore per la riformulazione del percorso di preformazione e la stesura dei relativi protocolli, regolamenti, accordi. 6 mesi

219 Programma Attuativo Lavoro Rappresentazione risorse attivabili SERVIZIO/P ROGETTO Orientamento e preformazione (Provincia) Inserimenti socioterapeutici (ASL 5) Tirocinio formativo (Amministrazion e provinciale) Tirocinii di formazione e orientamento (Amministrazion e provinciale) DESCRIZIONE Rif. Normativo Target IMPIEGO RISORSE ANNUE Attività dirette ad individuare i bisogni formativi dei soggetti portatori di handicap, verificandone potenzialità, limiti ed interessi per agevolare il loro successivo inserimento nelle diverse forme di preparazione professionale finalizzata all inserimento al lavoro Attività di inserimento terapeutico rivolte a cittadini con ridotte capacità psicofisiche e non ancora in grado di sostenere una normale attività lavorativa Tirocinii con finalità formative o di orientamento diretti all inserimento lavorativo. Prevede il tutor aziendale. Momenti di alternanza tra studio e lavoro con finalità di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro P.O.R. Obiettivo 3 Bando FSE Ex legge reg. 72/97 (legge 68/99 art 11) D.M. 25 marzo 1998, n 142 In applicazione della legge 196 del 24 giugno 1997 soggetti portatori di handicap Disabili con menomazioni fisiche psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo Persone invalide del lavoro superiore al 33%; Invalidi civili con invalidità sup. 46% Soggetti svantaggiati già individuati nella disciplina delle cooperative sociali cioè invalidi fisici, psichici e sensoriali, ex degenti istituti psichiatrici, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcoolisti, minori in età lavorativa in situazione di difficoltà familiare, i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione per un massimo di 12 mesi I soggetti portatori di handicap per un max di 24 mesi (dato non in possesso della SDS) Finanziato fondo regionale legge 68/99 (Dato non in possesso della SDS) (dato non in possesso della SDS) Formazione professionale (Amministrazion e provinciale) corso formazione asl 5 anno 2006 Il servizio di integrazione al lavoro seconda parte (ASL 5) Incentivare l inserimento e il reinserimento lavorativo di inoccupati o disoccupati creazione di percorsi condivisi, individuazione di buone prassi e costituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale per l inserimento lavorativo di persone svantaggiate, promosso da Dipartimenti di Servizio Sociale, di Salute Mentale e delle Dipendenze Centri per l impiego della Provincia di Pisa P.O.R. Obiettivo 3 Bando FSE Piano formazione ASL Soggetti comunitarie ed extracomunitari secondo principi di reciprocità con i paesi di origine inoccupati o disoccupati Operatori Dipartimenti di Servizio Sociale, di Salute Mentale e delle Dipendenze, delle tre zone ASL 5 operatori dei tre Centri per l impiego della Provincia di Pisa, presenti nel territorio della USL5 (dato non in possesso della SDS) 8.000

220 Programma Attuativo Lavoro SERVIZIO/P ROGETTO PDZ Progetto Rosa Blu (SDS Zona Pisana) UFSMA inserimenti lavorativi (ASL 5) UFC Ser.t. dipendenze (ASL 5) UFC Ser.t. dipendenze Inserimenti lavorativi (ASL 5) UFC Ser.t. dipendenze Inserimenti lavorativi (ASL 5) UFC Ser.t. dipendenze Inserimenti lavorativi (ASL 5) DESCRIZIONE Rif. Normativo Target IMPIEGO RISORSE ANNUE Individuazione di modalità per la realizzazione di un servizio per l inserimento lavorativo delle persone disabili nella zona pisana, Contributi indiretti Contributi indiretti PDZ Disabilità (biennale) Contributi ai datori di lavoro Inserimenti lavorativi 6.429,15 Inserimenti lavorativi PDZ

221 Programma Attuativo Lavoro L 9.3 Lavoro per persone immigrate Promozione di tutela e cittadinanza attraverso percorsi di formazione e di lavoro rivolti alla popolazione migrante. L obiettivo riconosce il lavoro come elemento essenziale del processo di integrazione dei cittadini stranieri, e intende promuovere forme di collegamento per dar vita ad azioni pilota da realizzare con le istituzioni e tutti i soggetti pubblici e privati che operano nell ambito delle politiche del lavoro. Programmi a) Promuovere una collaborazione sistematica con il dipartimento di Prevenzione dell Azienda USL5, per garantire una migliore e diffusa informazione rivolta ai cittadini stranieri in relazione alla sicurezza sui luoghi di lavoro. b) Promuovere, in collaborazione con gli altri enti competenti, percorsi formativi per le donne straniere impiegate nel lavoro di cura. c) Promuovere la formalizzazione di un protocollo tra Centro Giustizia Minorile, Provincia, SDS per favorire la formazione e l accesso al mondo del lavoro a minori Rom in carico al Centro Giustizia Minorile del Ministero di Giustizia. d) Promuovere accordi tra SdS e l Assessorato delle Politiche del Lavoro della Provincia di Pisa, per la strutturazione di una rete tra gli sportelli dedicati a favorire l accesso al mondo del lavoro dei cittadini stranieri e i servizi delle politiche attive del lavoro per favorire il coordinamento e l integrazione delle prassi. e) Promuovere accordi tra SdS, assessorati competenti dei comuni della zona e l Assessorato delle Politiche del Lavoro della Provincia di Pisa per sperimentare forme di sostegno alla creazione di imprese e/o al passaggio di imprese verso cittadini stranieri. Soggetti coinvolti nell Integrazione! Integrazione istituzionale: Comune Pisa; Azienda USL 5 di Pisa; Provincia di Pisa; Centro Giustizia Minorile Ministero Giustizia! Integrazione gestionale: Comune Pisa - USL 5! Integrazione Comunitaria: Soggetti terzo settore; Organizzazioni Sindacali; Associazioni datoriali Correlazioni con altri Obiettivi! Anziani: A2.2 Servizi Domiciliari! Immigrazione: I 6.1 Integrazione del sistema di accoglienza - I 6.2 Cittadinanza e inclusione Popolazione Rom! Casa e Salute: CS 12.1 Casa come Determinante di Salute

222 Programma Attuativo Lavoro Obiettivo B Promuovere, in collaborazione con gli altri enti competenti, percorsi formativi per le donne straniere impiegate nel lavoro di cura Correlazione: Obiettivo A 2.2 J Inserimento nel sistema pubblico di programmazione, accreditamento e gestione della rete di assistenza domiciliare delle c.d. badanti Programma: Creazione di un sistema di accreditamento e gestione della rete di assistenza domiciliare delle c.d. badanti Risultati attesi:! Coordinamento ed integrazione dei servizi pubblici e privati rivolti ai lavoratori di cura e alle famiglie che necessitano di assistenza domiciliare.! Implementazione dei servizi di ricerca lavoro per addetti al lavoro di cura, tutela del lavoratore e sostegno alle famiglie che necessitano di assistenza domiciliare con la creazione di un sistema informativo integrato e la messa in rete di servizi e competenze.! Coordinamento dei servizi per un incrocio più strutturato tra la domande e l offerta! Realizzazione di un sistema modulare di qualificazione professionale del personale Soggetti coinvolti: SdS, Centro S.Zeno, Informanziani, Patronato Acli, CGIL, Patronato Sias-MCL, Associazione Donne in Movimento, Anolf/CISL, UILP- Pisa, Provincia di Pisa, Centro per l impiego Provincia di Pisa, Assessorato Politiche del Lavoro Provincia di Pisa, Caritas, Batik, Punto Unico di Accesso Anziani (PUA) Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 1A incontri della SdS sul tema con ciascun soggetto attivo sul 1 mese territorio Strutturazione di una rete tra i soggetti pubblici e privati attivi sul tema Elaborazione di procedure condivise per l incrocio tra la domanda e l offerta di lavoro Qualificazione del personale addetto al lavoro di cura 1B creazione di un gruppo di lavoro 1 C coinvolgimento di altri soggetti (RSA, AOUP.) in vista dello sviluppo del programma (eventuali connessioni con dimissioni programmate, il ricovero di sollievo, le cure domiciliari di prossimità) 2A individuazione da parte del gruppo di lavoro dei ruoli specifici attribuiti ai soggetti con particolare attenzione al PUA (in connessione con il Progetto RAIL) ed al Centro per l impiego 2B connessione con il progetto Database dell Anolf Cisl (realizzazione di un data base per l incrocio della domanda e dell offerta) 2C stesura di un protocollo d intesa 2D passaggio in giunta SdS del protocollo 3 A Ampliamento del gruppo di lavoro con lo specifico compito di definire un profilo mirato a cogliere le competenze di questa specifica figura (competenze anche sanitarie) 3 B coinvolgimento della U.F Formazione della USL 5 e della Provincia di Pisa 1 mese 4 mesi 2 mesi 1 mese 2 mesi 1 mese 1 mese 3 mesi

223 Programma Attuativo Lavoro Fase Obiettivo di fase Azioni Durata 3 C Strutturazione di corsi di formazione e/o riqualificazione professionale con particolare attenzione alle esigenze del target di riferimento (es: orari e giorni compatibili con il lavoro, previsione di piccoli moduli con attribuzione di crediti formativi, borse formazione, programmi specifici) 8 mesi 4A Identificazione di servizi utili come baby sitteraggio, borse lavoro, borse per la formazione, contributi alle famiglie, strutturazione di sostituzioni durante ferie o malattie con Cure 4 mesi 4 domiciliari di prossimità..anche in relazione ai risultati del Sostegno ad una progetto Immigrazione e Assistenza alla Famiglia: dall emergere migliore qualità della vita di un fenomeno alla rilevazione dei suoi aspetti qualitativi per le donne impegnate dell Anolf Cisl nel lavoro di cura 4B ricerca di risorse aggiuntive 11 mesi 5 Promuovere percorsi partecipati di legalità che offrano tutele e garanzie alle lavoratrici/tori ed alle famiglie. 4 C attivazione dei servizi 5A creazione di un gruppo di lavoro 5B messa in rete dei servizi di tutela delle lavoratrici/tori e sostegno familiare 5C giornate seminariali di sensibilizzazione sul tema 5 mesi 1 mese 3 mesi 4 mesi Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 1 A x 1 1B x 1C x x x x 2 A x x 2 2 B x 2 C x x 2 D x 3A x 3 3B x x x 3C x x x x x x x x 4 A x x x x 4 4 B x x x x x x x x x x x 4 C x x x x x 5 A x 5 5 B x x x 5 C x x x x risorse economiche umane tecnologiche strumentali PUA (quota parte) Progetto europeo Europeo RAIL Progetto Informare comunicando (aggiuntivi rispetto alla convenzione PDZ) 1 facilitatore (informare comunicando + RAIL) 1 mediatore culturale 1 amministrativo 1 assistente sociale 1 infermiere Sistema informativo Data base progetto Anolf Cisl Struttura PUA Strutture di tutti i soggetti coinvolti Arredamenti, postazioni PC

224 Programma Attuativo Lavoro Programma E Promuovere accordi tra SdS, assessorati competenti dei comuni della zona e l Assessorato delle Politiche del lavoro della Provincia di Pisa per sperimentare forme di sostegno alla creazione di imprese e/o al passaggio di imprese verso cittadini stranieri Risultati attesi:! Favorire la qualificazione della manodopera straniera nel settore agricolo.! Favorire l inserimento lavorativo nel settore agricolo di cittadini stranieri in grado di lavorare nella cura delle colture più diffuse nel territorio.! Sostenere il passaggio di saperi nel campo dell agricoltura dagli anziani ai lavoratori immigrati.! Favorire lo sviluppo di politiche sulla vecchiaia attiva in relazione ai bisogni del settore agricolo.! Promuovere la creazione d imprese cooperative agricole in grado di offrire servizi di cura e manodopera nel settore agricolo e sostenerne l implementazione e sviluppo Soggetti coinvolti: Soggetti coinvolti SDS, Assessorato alla formazione e lavoro della Provincia (Centro per l impiego), assessorato alle attività agricole, assessorato alle attività produttive, CNA, Comuni della Zona Pisana, cooperative agricole. Fase Obiettivo di fase Azioni Durata Strutturazione di una rete formale tra i soggetti pubblici e 1A incontri promossi dalla SdS sul tema con soggetti attivi nel settore 2 mesi 1 privati attivi per 1B individuazione delle azioni di implementazione 1 mese l implementazione dell obiettivo e 1 C coinvolgimento degli enti interessati 2 mesi programmazione partecipata 1D elaborazione di un protocollo d intesa 2 mesi delle azioni di implementazione 1 E passaggio in giunta SdS ed altri passaggi formali 1 mese 2 2 A diffusione dell iniziativa attraverso canali informali 1 mese Azioni di comunicazione per la 2 B passaggio in radio e TV 1 mese diffusione dell iniziativa 3 C giornata di presentazione dell iniziativa 1 mese 3 A Selezione dei partecipanti 3 B individuazione degli anziani e dei luoghi di 1 mese 1 mese 3 Giornate di formazione svolgimento 3 C composizione dei gruppi (anziano+immigrati) 1 mese 3 D organizzazione delle giornate (4/5 ) 3E rilascio di attestato di partecipazione 2 mesi 1 mese 4 5 Azioni di monitoraggio dell iniziativa Valorizzazione e messa a sistema 4 A riunioni del gruppo di lavoro a cadenza bimestrale 4 B raccolta dati ed elaborazione degli stessi 5 A Lavoro del gruppo teso alla valorizzazione ed all inserimento dell esperienza in un sistema integrato e strutturato con particolare attenzione a: 1. inserimenti lavorativi 2. ripetizione dell esperienza come buona prassi anche eventualmente in altri ambiti 8 mesi 2 mesi 4 mesi

225 Programma Attuativo Lavoro Fase Azione Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 1 a x x 1 b x 1 1 c x x 1 d x x 1 e x 2 a x 2 2 b x 2 c x 3 a x 3 b x 3 3 c x 3 d x x 3 e x 4 4 a x x x X 4 b X x 5 5a x x x x risorse economiche umane Tecnologiche strumentali Storiche da valorizzare in impegno h/u 1. rappresentanti dei soggetti pubblici firmatari 2. volontari Sistema informativo Pc, sedi dei soggetti firmatari

226 Programma Attuativo Lavoro

227 Piano Integrato di Salute Anno Zero Programma Integrato Settore Salute Mentale

228

229 Profilo di salute del Settore Salute Mentale Salute Mentale Nome Indicatore Zancan Indicatori SDS Zona Pisana Valore Note Utenti adulti U.F. Sm Zona Pisana ,75% della pop residente Utenti minori U.F. Sm Zona Pisana 1808 Persone affette da disturbi psichici per 1000 abitanti Persone invalide per insufficienza intellettiva per 1000 persone 7,11 della pop minorile res. sulla Zona Tabella 1: Posti contrattati per anziani disabili e psichiatrici in strutture della Zona Pisana. Anno 2004 Andamento della domanda Nel 2004 gli utenti della Unità Funzionale per la Salute Mentale Adulti della Zona Pisana sono stati 4.490, corrispondenti al 2,75% della popolazione adulta residente, mentre i nuovi contatti con le diverse figure professionali risultano essere stati 1.713, pari all 1,05% dei residenti, dati che sono sostanzialmente stabili rispetto al Le prestazioni degli psichiatri sono state , quelle degli psicologi 4.449, quelle del personale del comparto comprese quelle di riabilitazione psichiatrica, gli interventi domiciliari; 69 interventi di prevenzione hanno interessato 882 persone. Gli utenti dell Unità Funzionale per la Salute Mentale Infanzia e Adolescenza Zona Pisana sono stati corrispondenti al 7,11% della popolazione residente in età minorile. Le prestazioni dei NPI sono state 5351,

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