Karl Marx. Treviri 5 maggio1818- Londra 14 marzo 1883

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1 Karl Marx Treviri 5 maggio1818- Londra 14 marzo 1883

2 La sintesi di Marx Hegel + Feuerbach + Smith + Ricardo = Marx Filosofia classica tedesca + Economia classica inglese= Marx Feuerbach ha ragione nel capovolgere l idealismo in favore della materialità. -> Marx corregge Hegel con Feuerbach Ma non ha capito che la materialità non è un dato, ma un prodotto dell uomo, ed è quindi storia -> Marx corregge Feuerbach con Hegel L essenza dell uomo, l umanità, è definita dai rapporti di produzione storicamente determinati

3 Come avviene la liberazione I rapporti di produzione costituiscono la struttura economica della società, sulla cui base si costituisce la coscienza dell umanità Allora la liberazione non avviene teoreticamente smantellando la sovrastruttura ideologica, bensì distruggendo la base, cioè la struttura economica che ha determinato quella sovrastruttura "I filosofi hanno [finora] solo interpretato diversamente il mondo; ma si tratta di trasformarlo (11^ tesi su Feuerbach) Il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente, cioè il comunismo è la dialettica -> Hegel in forma materialista, con il comunismo visto come culmine dello sviluppo storico, come lo Spirito Assoluto.

4 La concezione materialistica della storia Secondo la concezione materialistica della storia le diverse epoche, o fasi di sviluppo, dell'umanità devono essere analizzate studiando il rapporto che intercorre tra il grado di sviluppo delle forze produttive e i rapporti di produzione corrispondenti. Infatti il solo modo in cui può concretamente realizzarsi il lavoro, e quindi il «ricambio organico tra l'uomo e la natura» consiste nel fatto che il lavoro stesso si attua all'interno di determinati rapporti di produzione e di una divisione sociale (del lavoro). Tuttavia, secondo Marx, in determinate condizioni storiche «questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene: allora subentra un'epoca di rivoluzione sociale».

5 La sintesi che toglie le contraddizioni Il culmine dello svolgimento dialettico per Marx, come per Hegel, è l esito di un processo necessario.

6 Le leggi storiche necessarie al posto delle leggi naturali Marx adotta i concetti chiave dell economia classica. Smith : valore = lavoro Ricardo: valore= lavoro + conflitto tra profitto e salario Valore di scambio: quantità di lavoro incorporata in una merce Valore d uso: capacità di un bene di soddisfare determinati bisogni Marx tuttavia si distacca dai classici perché rifiuta una rappresentazione del modo di produzione capitalistico come qualcosa di a-storico, naturale ed eterno, sostenendo invece l'idea secondo cui la società capitalistica non è che una tappa dello sviluppo storico dell'umanità. Respinge inoltre la definizione del capitale come insieme dei mezzi di produzione, ma lo considera come un qualcosa di storicamente determinato, avente un carattere sociale specifico e non dato in natura una volta per tutte.

7 Marx e l economia classica Il capitalismo è dunque per Marx un modo di produzione transitorio, caratterizzato dalla separazione dei mezzi di produzione dai lavoratori e dalla massima diffusione della produzione mercantile. In tale ottica il valore non è più una proprietà "naturale", ma risulta connesso alle determinazioni specifiche, storiche di tale modo di produzione

8 David Ricardo Per Ricardo l economia è la scienza che si occupa della distribuzione del prodotto tra salari, profitti e rendite. Quella considerata da Ricardo è un economia capitalistica, a cui corrisponde la divisione della società nelle tre classi dei lavoratori salariati, dei capitalisti e dei proprietari fondiari.

9 Smith e Ricardo Ricardo, pur condividendo i princìpi liberistici di Adam Smith, non ritiene che la legge della domanda e dell'offerta possa condurre ad un'equa redistribuzione della ricchezza: a tal proposito, Ricardo individua due fattori di sperequazione. 1. Il primo è dato dal rapporto tra la rendita fondiaria, cioè il reddito prodotto dalla proprietà della terra, e la crescita demografica. Per sfamare la popolazione sarà necessario coltivare anche i terreni meno fertili, con maggiori costi di lavoro e una minore rendita. Giacché la popolazione crescerà sempre di più, sarà sempre più vasto il ricorso a terreni sempre meno fertili con rendite sempre più basse. Per questa via la "rendita differenziale", ovvero la differenza tra la rendita dei terreni più fertili e quella dei terreni meno fertili diverrà sempre più grande. 2. Il secondo fattore di sperequazione economico/sociale è dato dalla cosiddetta legge ferrea dei salari, secondo la quale, in base alla legge della domanda e dell'offerta, i salari tendono ad abbassarsi sempre più, per attestarsi al mero limite di sopravvivenza del lavoratore. La consapevolezza di tali squilibri socio/economici indusse molti intellettuali a formulare un'analisi della società e un progetto operativo che prevedessero una più equa redistribuzione della ricchezza e una politica di emancipazione sociale e culturale delle classi subalterne; ma tali risoluzioni furono tutto fuorché soddisfacenti. Dalla presa di coscienza del loro fallimento, muoverà Marx, il quale alla strada del riformismo opporrà quella della rivoluzione.

10 Marx e Ricardo Valore = lavoro: i prezzi dei beni sono determinati dai loro costi, cioè dalla quantità di lavoro infuso in essi Il conflitto interno: perché, dato il totale fisso da spartire, si afferma come la quota di entrate di un gruppo possa aumentare soltanto a scapito di quella altrui.

11 L ideologia: falsa coscienza L'ideologia dominante è sempre stata l'ideologia della classe dominante. (da «L'ideologia tedesca») Non è la coscienza degli uomini che determina la loro vita, ma le condizioni della loro vita che ne determinano la coscienza. (dalla prefazione a «Per la critica dell'economia politica») Qui non si tratta dell'obiettivo che questo o quel proletario o il proletariato nel suo insieme si propone di raggiungere. Si tratta invece di ciò che è, e di ciò che in conformità a questo essere deve necessariamente verificarsi nella storia (citato in R. Dahrendorf Erasmiani)

12 Borghesia e proletariato La borghesia ha avuto da svolgere nella storia un compito sommamente rivoluzionario. Dove è giunta al potere ha dissolto ogni condizione feudale, patriarcale, idillica. ha risolto nel valore di scambio la dignità della persona e ha rimpiazzato le innumerevoli libertà riconosciute e acquisite con un unica libertà, quella di un commercio senza freni. Per prima essa ha rivelato il potere dell attività umana. Ha creato opere ben più mirabili che piramidi egizie, acquedotti romani e cattedrali gotiche, ha condotto ben altre spedizioni che le migrazioni dei popoli e le crociate. Contrariamente alle classi produttive del passato «non può esistere senza rivoluzionare incessantemente i rapporti di produzione» La borghesia viene spinta a percorrere tutta la superficie terrestre dalla necessità di uno smercio sempre più largo. Grazie allo sfruttamento del mercato mondiale essa ha reso cosmopolita la produzione e il consumo ha privato l industria del suo fondamento nazionale subentra una universale dipendenza reciproca tra le nazioni.

13 Il proletariato abbatterà la borghesia Le armi con le quali la borghesia ha abbattuto il feudalesimo si rivolgono oggi contro la borghesia stessa. Ha generato anche gli uomini che faranno uso di esse: i proletari. Solo il proletariato è una classe realmente rivoluzionaria. I ceti medi, il piccolo industriale, l artigiano, il contadino, combattono tutti la borghesia per poter conservare la propria esistenza come ceti medi: sono conservatori. Il sottoproletariato è una putrefazione passiva degli strati più bassi della vecchia società. La borghesia produce i suoi propri seppellitori la sua rovina e la vittoria del proletariato sono parimenti ineluttabili.

14 La critica ai falsi socialismi: il socialismo reazionario: il socialismo feudale «metà lamentazione e metà pasquinata, metà riecheggiamento del passato e metà minaccia del futuro» «rinfacciano alla borghesia più il fatto di aver creato un proletariato rivoluzionario, che non il fatto di aver creato un proletariato in genere» «il socialismo pretesco è sempre andato d accordo col socialismo feudale. Niente di più facile che dare all ascetismo cristiano una tinta socialista. Il cristianesimo non ha forse attaccato la proprietà privata, il matrimonio, lo Stato? Non ha forse predicato al loro posto la beneficenza e la mendicità, il celibato e la mortificazione della carne, la vita claustrale e la chiesa? Il socialismo cristiano non è che l acqua santa con cui il prete benedice la stizza degli aristocratici»

15 Critica ai falsi socialismi: il socialismo reazionario: il socialismo piccolo borghese Piccolo borghese (piccola borghesia e piccoli contadini) (Sismondi) Questo socialismo ha messo a nudo con grande acume le contraddizioni dei rapporti di produzione moderni. Ciononostante questo socialismo intende: ripristinare i vecchi mezzi di produzione e di scambio, e insieme ad essi i vecchi rapporti di proprietà, Oppure inserire i mezzi moderni nello schema dei vecchi rapporti di proprietà che essi hanno infranto e che necessariamente dovevano infrangere. In entrambi i casi esso è allo stesso tempo reazionario e utopistico Corporazioni nell industria ed economia patriarcale nelle campagne sono le sue ultime parole

16 Critica ai falsi socialismi: il socialismo reazionario: il socialismo tedesco Tedesco, ossia il «vero socialismo» La letteratura socialista e comunista francese viene ripresa in termini hegeliani leggendo astrattamente movimenti reali: «sotto la critica francese dei rapporti monetari scrissero «alienazione dell essere umano» sotto la critica dello Stato borghese scrissero «superamento del dominio dell universale astratto» «in tal modo la letteratura francese socialista e comunista venne letteralmente evirata» «in tal modo il «vero» socialismo vide presentarsi l attesa occasione di contrapporre al movimento politico le rivendicazioni socialiste, di lanciare i tradizionali anatemi contro il liberalismo dimenticò che la critica presupponeva la società borghese moderna In questa maniera il «vero» socialismo diveniva un arma nelle mani dei governi contro la borghesia esprimeva un interesse reazionario

17 Critica ai falsi socialismi: il socialismo conservatore o borghese Una porzione della borghesia desidera riparare agli inconvenienti della società al fine di garantire l esistenza della società borghese. Come esempio riportiamo la «Philosophie de la misère» di Proudhon. I borghesi vogliono le condizioni di vita della società moderna senza le lotte e i pericoli che inevitabilmente ne conseguono. Vogliono la società attuale senza gli elementi che la rivoluzionano e la dissolvono. Vogliono la borghesia senza il proletariato. Proudhon in un dipinto di Courbet

18 Proudhon In "Che cos'é la proprietà?" scrive poi la sua famosa frase, apprezzata anche da Marx: "la proprietà privata è un furto!". In realtà ciò che Proudhon vuole combattere è soltanto la proprietà come mezzo di sfruttamento di altri uomini: i mezzi di produzione e la casa da abitare devono appartenere a chi li adopera, finché li adopera ("la casa è di chi l'abita", dirà più tardi un famosissimo canto anarchico). Nella sua forma di governo ideale, egli rifiuta la presenza di uno stato perché considerato un'istituzione assurda, finalizzata semplicemente allo sfruttamento del lavoro altrui da parte di alcuni uomini. Egli rifiuta ogni tipo di potere al di sopra dell'individuo, ivi compreso Dio che, in ambito religioso, è esattamente come lo stato in ambito politico e la proprietà in quello economico: istituzioni illegittime finalizzate al controllo degli altri uomini ed al loro sfruttamento. «L anarchia è una forma di governo o di costituzione nella quale la coscienza pubblica e privata, formata dallo sviluppo della scienza e del diritto, basta da sola a mantenere l ordine ed a garantire tutte le libertà.» (Pierre-Joseph Proudhon)

19 Critica ai falsi socialismi: il socialismo e il comunismo critico- utopistici «Gli inventori di questo sistema scorgono senz altro l antagonismo delle classi quanto l efficienza degli elementi dissolventi all interno della stessa società dominante, ma non riconoscono al proletariato nessuna attività storica autonoma Al posto dell attività sociale deve subentrare la loro inventiva personale; al posto delle condizioni storiche per l emancipazione, condizioni fantastiche per essi la storia futura del mondo si risolve nella propaganda e nell attuazione pratica dei loro disegni sociali Per essi è sufficiente comprendere il loro sistema per considerarlo il miglior progetto possibile per la migliore società possibile»

20 Il Capitale. Critica dell economia politica E un analisi dei meccanismi strutturali della società borghese per svelare la legge economica del movimento della società moderna. Non esistono leggi naturali dell economia ma leggi storiche specifiche La società borghese porta in se stessa contraddizioni strutturali che ne determineranno la fine. L economia deve essere studiata come una totalità organica in cui gli elementi sono connessi tra di loro: «produzione, distribuzione, scambio e consumo rappresentano membri di una totalità una produzione determinata determina un consumo, unadistribuzione, unoscambio determinati» Conoscendo le leggi, è possibile formulare previsioni.

21 Il valore quale fondamento del modo di produzione capitalistico La caratteristica del modo di produzione capitalistico è quella di essere produzione generalizzata di merci. Una merce deve possedere: Un valore d uso: deve essere utile, soddisfare bisogni. Un valore di scambio: deve poter essere scambiata con altre merci. Valore = lavoro (quantità di lavoro socialmente necessaria per produrre la merce) Valore prezzo: il prezzo dipende da abbondanza o scarsità della merce e può non coincidere con il valore reale. Considerare le merci come aventi valore di per sé e non come frutto dell attività umana e di determinati rapporti sociali = feticismo

22 Valore= lavoro Plusvalore = pluslavoro Nel capitalismo la produzione è finalizzata all accumulazione di denaro, non al consumo: Si passa dallo schema MDM (merce-denaro-merce) allo schema DMDⁱ (denaro- merce- più denaro). Da dove deriva questo «più», questo plusvalore? Non può provenire dal denaro, che è un mezzo di scambio Non può provenire dallo scambio, che avviene tra valori equivalenti Proviene da una merce particolare, che ha la caratteristica di produrre valore: l operaio, merce umana, che con il suo lavoro produce valore (valore=lavoro) L operaio produce un valore che è superiore al suo salario: Valore lavoro salario = pluslavoro = plusvalore

23 Spiegazione scientifica dello sfruttamento Lo sfruttamento avviene perché il capitalista dispone dei mezzi di produzione, mentre Il lavoratore dispone unicamente della propria energia lavorativa Capitale variabile= salari Capitale costante= macchinari, materie prime plusvalore Saggio del plusvalore = capitale variabile

24 Il saggio del profitto Saggio del profitto = Plusvalore Capitale costante + capitale variabile saggio del profitto < saggio del plusvalore

25 La caduta tendenziale del saggio di profitto Il ciclo DMDⁱ implica una società retta dalla logica del profitto anziché dalla logica dell interesse collettivo Logica del profitto prolungamento della giornata lavorativa, che ha però un limite. riduzione di quella parte della giornata lavorativa necessaria a reintegrare il salario. (se il lavoratore anziché impiegare otto ore per guadagnare il proprio salario, ne impiega sei, il plusvalore relativo è maggiore) bisogna dunque aumentare la produttività (valore/tempo di lavoro) aumento dell impiego di macchine (capitale costante). Ma se il valore è prodotto dal capitale variabile:

26 Verso la catastrofe Aumentando il capitale costante, e rimanendo stabile il plusvalore (generato dal capitale variabile, che rimane costante), diminuisce il profitto: secondo la formula indicata nella scheda precedente Per combattere e rallentare questa tendenza il capitalismo mette in atto una serie di azioni (come l acquisto di materie prime all estero ad un prezzo minore), ma ciò non può evitare la catastrofe.

27 «Suona l ultima ora della proprietà privata» L aumento della produttività genera il fenomeno ciclico delle crisi di sovrapproduzione anarchia della produzione: i capitalisti si precipitano alla cieca nei settori dove il profitto è più alto distruzione di beni, disoccupazione (che accresce l esercito industriale di riserva, che abbassa il costo del lavoro) Fino ad arrivare da un lato, ad una minoranza industriale dalla gigantesca ricchezza e dall immenso potere, e dall altro, una maggioranza proletaria sfruttata. «la centralizzazione dei mezzi di produzione e la socializzazione del lavoro raggiungono un punto in cui diventano incompatibili col loro involucro capitalistico. Ed esso viene spezzato. Suona l ultima ora della proprietà privata capitalistica. Gli espropriatori vengono espropriati»

28 Dalla dittatura del proletariato all avvento dell uomo nuovo Il proletariato deve costruire il comunismo, e transitoriamente deve esercitare una dittatura. Come classe universale, liberando se stesso libera tutta l umanità dallo sfruttamento, e prepara quindi l estinzione dello Stato, che è lo strumento di dominio delle classi dominanti. All «homo oeconomicus» ossessionato dall avere si sostituirà un uomo nuovo, essere onnilaterale e totale che eserciterà creativamente tutte le sue potenzialità

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