UN MODELLO ATTRITIVO DIPENDENTE DALLA VELOCITÀ DI DEFORMAZIONE PER LA FRANA DI VALLCEBRE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UN MODELLO ATTRITIVO DIPENDENTE DALLA VELOCITÀ DI DEFORMAZIONE PER LA FRANA DI VALLCEBRE"

Transcript

1 UN MODELLO ATTRITIVO DIPENDENTE DALLA VELOCITÀ DI DEFORMAZIONE PER LA FRANA DI VALLCEBRE Maria Rosaria Scoppettuolo Università degli Studi di Salerno Leonardo Cascini Università degli Studi di Salerno Sommario Le frane a cinematica lenta sono diffuse in numerosi contesti geo-ambientali ed in particolare in Italia, dove ne sono state censite e cartografate circa (ISPRA, 2016). In considerazione delle ridotte velocità che li caratterizzano, inferiori a 1,3 m/anno, questi fenomeni causano essenzialmente danni economici, anche se un numero limitato, non noto a priori, può subire spostamenti con velocità tali da indurre conseguenze ancora più gravi. La diffusione e, talora, la rilevanza delle conseguenze hanno indotto molti ricercatori a focalizzare l attenzione sul comportamento cinematico dei fenomeni in questione perseguendo molteplici obiettivi tra i quali la previsione degli spostamenti nel tempo. In questa ottica il presente lavoro propone un modello fisicamente basato in grado di riprodurre l evoluzione della frana di Vallcebre per la quale in letteratura è disponibile un ampia mole di dati derivanti da un monitoraggio diffuso ed accurato. 1. Introduzione Lo studio dei fenomeni franosi a cinematica lenta ha attirato l attenzione dei ricercatori che approfondiscono con sistematicità molteplici temi tra i quali si cita la previsione degli spostamenti nel tempo. Un contributo significativo su questo argomento è fornito in Grimaldi (2008) e Cascini et al. (2014) che analizzano i dati disponibili in letteratura per alcuni fenomeni franosi, attivi o soggetti a riattivazioni occasionali (Figura 1a). In particolare gli autori, attraverso una procedura di adimensionalizzazione degli spostamenti e del tempo (Figura 1b), individuano tre tipici trend di spostamento (Figura 1c). Il primo tipo, ad andamento lineare, è caratterizzato da una velocità costante e sembra sistematicamente registrarsi in concomitanza dei periodi asciutti quando i livelli di falda raggiungono i valori minimi. Il secondo tipo è caratteristico di frane attive che subiscono un accelerazione all inizio della stagione delle piogge, in conseguenza del mutato regime di pressioni neutre, seguita in modo ricorrente da una diminuzione di velocità che appare indipendente dal successivo regime pluviometrico. Nel terzo tipo, infine, l andamento degli spostamenti non è esclusivamente legato al livello di falda che ha sede nel pendio ed è caratterizzato da un accelerazione spesso causata da una riattivazione occasionale conseguente ad una significativa variazione delle condizioni al contorno. Calvello et al. (2009), focalizzando l attenzione sul trend di tipo II, hanno mostrato la possibilità di una modellazione soddisfacente degli spostamenti nel tempo sulla base di una valutazione accurata del regime di pressioni neutre nel pendio e di un modello empirico in grado di mettere in relazione la velocità di scorrimento con le variazioni del coefficiente di sicurezza conseguenti alle escursioni del livello di falda.

2 Fig. 1: a) Spostamenti nel tempo per alcuni casi di studio; b) Adimensionalizzazione degli spostamenti e del tempo; c) Tipici trend di spostamento (modificata da Grimaldi, 2008) Ancora, con l ausilio di un analisi inversa, Cascini et al. (2014) hanno mostrato la possibilità di prevedere gli spostamenti caratterizzati dal trend II sulla base di un numero ridotto di misure relative al periodo iniziale della stagione delle piogge. Sempre con riferimento al trend II, in questa nota si riproducono gli spostamenti della frana di Vallcebre, con l ausilio di un modello fisicamente basato che consiste nella risoluzione dell equazione di equilibrio dinamico alla traslazione nella direzione di propagazione del movimento. La scrittura di tale equazione è completata introducendo un valore dell angolo di attrito variabile con la velocità di scorrimento, congruentemente con quanto evidenziato nella letteratura. 2. La frana di Vallcebre La frana di Vallcebre (Corominas et al., 1999 e Corominas et al, 2005) è ubicata nei Pirenei nordorientali, in prossimità del fiume di Llobregat, a 140 km da Barcellona. Il fenomeno franoso è di tipo traslativo, si estende per una lunghezza di 1200 m ed una larghezza di 600 m, copre un area dell estensione complessiva di 0,8 km 2 e coinvolge un volume di circa 20 milioni di m 3. Come mostrato nella Figura 2a, il corpo di frana è caratterizzato da tre diverse unità, con spessori decrescenti spostandosi da monte verso valle laddove la superficie di scorrimento presenta una risalita verso il piano campagna (Figura 2b). I terreni presenti nel sottosuolo sono essenzialmente costituiti da siltiti e scisti che scorrono su un basamento calcareo. Fig. 2: Pianta e sezione trasversale della frana di Vallcebre (Corominas et al., 2005)

3 Gli accurati dati sperimentali acquisiti per la frana di Figura 2 sono riportati in Corominas et al. (2005), che forniscono un dataset dettagliato sul regime delle pressioni neutre, misurate con piezometri e celle piezometriche, e sull andamento degli spostamenti in diversi punti del corpo di frana, a loro volta misurati con inclinometri ed estensimetri. Le proprietà meccaniche dei terreni coinvolti nel movimento franoso sono illustrate da Corominas et al. (2005) che, sulla base di prove di laboratorio, forniscono un valore dell angolo di attrito residuo di 7,8 per i terreni presenti lungo la superficie di scorrimento e di 11,8 per il terreno scistoso sovrastante. 3. Metodologia di modellazione 3.1 Equilibrio dinamico La modellazione è stata sviluppata in corrispondenza della verticale per la quale passa il sondaggio S2, ubicato in una zona nella quale il meccanismo di frana è di tipo traslativo (Fig.2) ed il corpo di frana, per la sua geometria, può essere riprodotto come un blocco rigido su un piano inclinato (Ledesma et al. 2009). Volendo semplificare ulteriormente il problema, si può assumere una superficie di scorrimento parallela al piano campagna facendo riferimento, sulla base delle misure in sito, ad un moto di filtrazione nel pendio con linee di flusso ancora una volta parallele al piano campagna (Figura 3). Fig. 3: Schema di riferimento per la modellazione degli spostamenti (Alonso et al., 2015) Facendo, quindi, riferimento al secondo principio della dinamica, l equazione di equilibrio di un pendio così definito si scrive: F " F $ = m dv dt dove F " sono le forze instabilizzanti, F $ sono le forze resistenti, m è la massa e v è la velocità del corpo di frana. Naturalmente, il termine al secondo membro risulta pari a zero nelle condizioni di equilibrio dinamico, vale a dire nel caso di trend I. Introducendo nell equazione i termini relativi alla forza peso, alle risultanti delle pressioni neutre e della tensione tangenziale agente lungo la superficie di scorrimento, attraverso alcuni passaggi matematici (Scoppettuolo, 2016) si ottiene: dv dt = g sinβ g cosβ 1 ρ 4 h 4 ρ 6 H tanφ dove g è l accelerazione di gravità, β è l inclinazione della superficie di scorrimento, ρ 4 è la densità dell acqua, ρ 6 è la densità del terreno, H è lo spessore della frana e h 4 è il livello della falda acquifera misurato a partire dalla superficie di scorrimento.

4 3.2 Attrito dipendente dalla velocità di deformazione lungo la superficie di scorrimento Numerose ricerche sperimentali hanno evidenziato una dipendenza dell angolo di attrito dalla velocità di spostamento. A puro titolo esemplificativo si citano: La Gatta (1970) che ha misurato in un apparecchio di taglio anulare incrementi del 18% del coefficiente d attrito in terreni a grana fine; Bucher (1975) che sempre nel taglio anulare ha stimato un incremento del 24% della resistenza; Tika et al. (1996) che forniscono un ampia ed interessante sintesi dei risultati presenti in letteratura; Rice et al. (2001) che attribuiscono l aumento di attrito con la velocità ad una serie di reazioni chimiche a livello interparticellare. Partendo dalle evidenze sperimentali la letteratura fornisce molteplici relazioni empiriche che correlano l angolo d attrito con la velocità tra le quali si cita quella proposta da Alonso et al. (2015) che assumono: tanφ = tanφ ; + A dove φ ; rappresenta l angolo d attrito minimo, posto pari a quello residuo, A è un parametro del modello e v ; è una velocità di riferimento. Nella presente nota la relazione assunta a riferimento (Scoppettuolo, 2016) pone: tanφ = tanφ ; + (tanφ BCD tanφ ; )(1 e GC? ) nella quale a rappresenta un parametro del modello e tanφ BCD la tangente dell angolo d attrito massimo che si attinge in corrispondenza del massimo incremento di velocità. 4. Risultati Lo schema in Figura 3, l equazione di equilibrio del pendio e l espressione proposta per l incremento di resistenza lungo la superficie di scorrimento della frana di Vallcebre sono stati utilizzati per la valutazione degli spostamenti orizzontali in corrispondenza del sondaggio S2 per il quale si dispone di misure accurate di pressioni neutre e di spostamenti per un periodo di circa due anni. Nonostante le semplificazioni introdotte, l implementazione di un modello così definito presenta non poche difficoltà per la presenza dell esponenziale della velocità nel termine relativo alla tangente dell angolo d attrito che rende l equazione non lineare e di difficile risoluzione. Queste difficoltà sono state superate introducendo un metodo semplificato che, ponendo il differenziale della velocità nel tempo pari a zero, in corrispondenza di ciascun valore della pressione neutra, fa sì che l unico termine legato alla velocità sia la tangente dell angolo d attrito. Invertendo, quindi, la relazione che lega l angolo di attrito alla velocità, si ottiene per ciascun valore di pressione neutra un valore della velocità che risulta espressa da: v = H C ln ICJ K LMNGICJ K LOP ICJ K LMN GICJ in cui tan φ BQR può essere semplicemente calcolato come: tan φ BQR = tan β 1 ρ 4 h 4 ρ 6 H Note le velocità, il calcolo degli spostamenti risulta immediato, essendo noti gli intervalli temporali ai quali le velocità fanno riferimento e che sono definiti tenendo conto dell andamento del livello di falda nel tempo (Figura 4). I risultati che si ottengono con la procedura illustrata, ponendo il parametro a pari a 3, ed un angolo di attrito massimo pari a 12,3, sono paragonati in Figura 5 con quelli misurati in sito (Corominas et al., 2005).

5 Livello di falda misurato dal piano campagna [m] set-96 nov-96 gen-97 mar-97 mag-97 lug-97 set-97 nov-97 gen-98 mar-98 mag-98 lug-98 set Tempo Fig. 4: Variazioni del livello di falda in corrispondenza di S2 (modificata da Corominas et al.,2005) Spostamenti cumulati [mm] Spostamenti misurati Spostamenti calcolati set-96 nov-96 gen-97 mar-97 mag-97 lug-97 set-97 nov-97 gen-98 mar-98 mag-98 lug-98 set-98 Tempo Fig. 5: Spostamenti misurati e modellati in corrispondenza di S2 Come osservato nella 57esima Rankine Lecture (Alonso, 2017), i risultati sono soddisfacenti nonostante le semplificazioni alla base del modello, a testimonianza dell affidabilità della relazione introdotta. È interessante osservare che, facendo riferimento alla resistenza residua misurata in laboratorio, l aumento dell angolo d attrito risulta pari al 57% (Figura 6) vale a dire un valore di gran lunga superiore a quelli mostrati in letteratura ed ai quali si è fatto in precedenza cenno. Viceversa, se come angolo di attrito minimo si considera quello mobilitato in corrispondenza della stagione asciutta, quando le pressioni neutre sono minime ed il corpo di frana si muove con velocità costante (trend di tipo I), si ottiene un valore di φ pari a 9,3 ed un incremento massimo con la velocità non superiore al 32% circa, di gran lunga più prossimo ai dati presenti in letteratura. Angolo d'attrito [ ] Velocità [mm/giorno] Fig. 6: Variazioni dell angolo d attrito con la velocità per la frana di Vallcebre 5. Conclusioni La nota evidenzia come sia possibile modellare con accuratezza gli spostamenti della frana di Vallcebre partendo dai dati sperimentali presenti in letteratura ed utilizzando un modello fisicamente basato che porta in conto l aumento di resistenza lungo la superficie di scorrimento in funzione della

6 velocità di deformazione. È interessante notare come la valenza del modello cresca passando da una resistenza minima stimata con le prove di laboratorio al valore che scaturisce da una analisi del fenomeno franoso in condizioni di velocità di deformazione costante, corrispondente al trend I degli spostamenti, Figura 1c. È altresì interessante osservare come, in concomitanza dell inizio della stagione delle piogge, un incremento di resistenza interna sia in grado di bilanciare lo squilibrio provocato dall aumento di pressioni neutre nel pendio, quasi a testimoniare il fatto che il trend II, riscontrabile anche nella frana di Vallcebre (Figura 1c), sia tipico di un corpo di frana in grado di auto equilibrarsi in presenza di ben determinate variazioni delle condizioni al contorno. Circostanza questa che andrà adeguatamente approfondita per tutti i fenomeni analizzati in Grimaldi (2008) e Cascini et al. (2014) al fine di acquisire ulteriori elementi di giudizio sulla evoluzione dei fenomeni franosi che sistematicamente si riattivano in concomitanza della stagione delle piogge per poi successivamente evolvere verso la condizione di moto uniforme al termine della stessa. Bibliografia Alonso E.E (2017). Triggering and Motion of Landslides 57th British Geotechnical Association s Rankine Lecture, London. Alonso E.E., Zervos,A., Pinyol N.M. (2015). Thermo-poro-mechanical analysis of landslides: from creeping behaviour to catastrophic failure, Géotechnique, 63, No. 3, Bucher, F. (1975). Die Restscherfestigkeit naturlicher Boden, ihre Ein ūssgrossen und Beziehungen als Ergebnis experimenteller Untersuchungen, Mitt. Inst. Grundbau Bodenmechanik Eidg. Technische Hochsch. ZuÈrich, No Calvello M., Cascini L., Grimaldi G.M. (2009). Displacement scenarios of a rainfall-controlled slow moving active slide in stiff clays, Georisk: Assessment and Management of Risk for Engineered Systems and Geohazards, 3: 3, Cascini L., Calvello M., Grimaldi G.M. (2007). Analisi cinematica di fenomeni franosi attivi in terreni argillosi: un caso di studio. Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica IARG 2007, Salerno. Cascini L., Calvello M., Grimaldi G.M. (2008). Modelling the transient groundwater regime for the displacement analysis of slow-moving active landslides. Proc. X Int. Symp. on Landslides, Xi an, China. Cascini, L., Calvello, M., Grimaldi G.M. (2010). Groundwater modelling for the analysis of active slowmoving landslides, Journal of Geotechnical and Geoenvironmental Engineering, 136, Cascini L., Calvello M., Grimaldi G.M. (2014). Displacement Trends of Slow-moving Landslides: Classification and Forecasting Journal of Mountain Science, 11(3), Corominas J, Moya J, Ledesma A, Rius J, Gili JA, Lloret A (1999). Monitoring of the Vallcebre landslide, Eastern Pyrenees, Spain Proc. Int. Symp. on Slope Stability Engineering. Matsuyama, Japan, v.2, Corominas J., Moya J., Ledesma A., Lloret A., Gili J.A. (2005). Prediction of ground displacements and velocities from groundwater level changes at the Vallcebre landslide (Eastern Pyrenees, Spain), Landslides 2, Grimaldi G.M. (2008). Modelling the displacements of slow moving landslides. Tesi di dottorato. La Gatta, D. P. (1970). Residual strength of clays and clay shales by rotation shear tests. Harvard Soil Mechanics Series, No. 86, Cambridge. Ledesma A., Corominas J., Gonzál D.A., Ferrari A. (2009). Modelling slow moving landslides controlled by rainfall. Proc. 1 st Italian Workshop on Landslides, Rainfall-Induced Landslide: mechanisms, monitoring techniques and nowcasting models for early warning systems, Naples. Rice J. R., Lapusta N. & Ranjith K. (2001). Rate and state dependent friction and the stability of sliding between elastically deformable solids, J. Mech. Phys. Solids 49, No. 9, Scoppettuolo M.R. (2016). A strain-rate-dependent friction model to improve the kinematical understanding of slow moving landslides. Tesi di laurea magistrale. Tika T. E., Vaughan P. R., Lemos, L. (1996). Fast shearing of pre-existing shear zones in soil, Géotechnique 46, No.2,

ANALISI DEGLI EFFETTI DELLE PIOGGE SULLE PRESSIONI NEUTRE IN PENDII ARGILLOSI

ANALISI DEGLI EFFETTI DELLE PIOGGE SULLE PRESSIONI NEUTRE IN PENDII ARGILLOSI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Strutturale e Geotecnica TESI DI LAUREA IN STABILITA DEI PENDII E SICUREZZA DEL TERRITORIO ANALISI DEGLI

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE ABSTRACT Modellazione di aste

Dettagli

CREEP DA TAGLIO ASSOCIATO A VARIAZIONI DI COMPOSIZIONE DEL FLUIDO INTERSTIZIALE IN UN PROVINO DI ARGILLA AL RESIDUO

CREEP DA TAGLIO ASSOCIATO A VARIAZIONI DI COMPOSIZIONE DEL FLUIDO INTERSTIZIALE IN UN PROVINO DI ARGILLA AL RESIDUO CREEP DA TAGLIO ASSOCIATO A VARIAZIONI DI COMPOSIZIONE DEL FLUIDO INTERSTIZIALE IN UN PROVINO DI ARGILLA AL RESIDUO Caterina Di Maio, Gianvito Scaringi, Roberto Vassallo Università degli Studi della Basilicata

Dettagli

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame 11/06/2014

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame 11/06/2014 Prova scritta di esame 11/6/214 # 1. Con riferimento alla situazione stratigrafica mostrata nella figura seguente, deve essere realizzato un serbatoio cilindrico di acqua di grandi dimensioni (D = 14 m),

Dettagli

Attrito statico e attrito dinamico

Attrito statico e attrito dinamico Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza

Dettagli

VARIAZIONE DELLA COMPOSIZIONE DEL FLUIDO INTERSTIZIALE DELLE ARGILLE COME POSSIBILE CAUSA DI SCORRIMENTO VISCOSO

VARIAZIONE DELLA COMPOSIZIONE DEL FLUIDO INTERSTIZIALE DELLE ARGILLE COME POSSIBILE CAUSA DI SCORRIMENTO VISCOSO VARIAZIONE DELLA COMPOSIZIONE DEL FLUIDO INTERSTIZIALE DELLE ARGILLE COME POSSIBILE CAUSA DI SCORRIMENTO VISCOSO Caterina Di Maio e Gianvito Scaringi Università degli Studi della Basilicata caterina.dimaio@unibas.it,

Dettagli

EFFETTO DELL ATTRITO LATERALE NELLA PROVA DI COMPRESSIONE EDOMETRICA

EFFETTO DELL ATTRITO LATERALE NELLA PROVA DI COMPRESSIONE EDOMETRICA EFFETTO DELL ATTRITO LATERALE NELLA PROVA DI COMPRESSIONE EDOMETRICA luigi.mongiovi.ing@gmail.com Sommario Nella prova di compressione edometrica la principale causa di errore sperimentale è l attrito

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II ANALISI ELASTO-PLASTICA TRIDIMENSIONALE DI OPERE DI STABILIZZAZIONE DI FRANE PROFONDE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II ANALISI ELASTO-PLASTICA TRIDIMENSIONALE DI OPERE DI STABILIZZAZIONE DI FRANE PROFONDE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA DELLE SCIENZE DI BASE COLLEGIO DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANALISI ELASTO-PLASTICA TRIDIMENSIONALE

Dettagli

Analisi di stabilita di un pendio naturale

Analisi di stabilita di un pendio naturale Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Geotecnica ed Ambientale (DIGA) Corso di perfezionamento - Gestione e mitigazione dei rischi naturali Analisi di stabilita

Dettagli

Giornata di Lavoro sulle attività di: Verifica sismica delle arginature in sponda destra del fiume Po da Boretto (RE) a Ro (FE) Parma, 11 aprile 2012

Giornata di Lavoro sulle attività di: Verifica sismica delle arginature in sponda destra del fiume Po da Boretto (RE) a Ro (FE) Parma, 11 aprile 2012 Giornata di Lavoro sulle attività di: Verifica sismica delle arginature in sponda destra del fiume Po da Boretto (RE) a Ro (FE) Parma, 11 aprile 2012 Verifiche di stabilitàin condizioni statiche e dinamiche

Dettagli

ANALISI SPERIMENTALE DELL EFFETTO DELLA VELOCITÀ SULLA RESISTENZA A TAGLIO

ANALISI SPERIMENTALE DELL EFFETTO DELLA VELOCITÀ SULLA RESISTENZA A TAGLIO ANALISI SPERIMENTALE DELL EFFETTO DELLA VELOCITÀ SULLA RESISTENZA A TAGLIO Luigi Mongiovì Università degli Studi di Trento luigi.mongiovi@ing.unitn.it Anna Pasquato Università degli Studi di Trento pasquanna86@libero.it

Dettagli

03 Analisi di stabilita di un pendio

03 Analisi di stabilita di un pendio 03 Analisi di stabilita di un pendio BISHOP - FS = 1.651 LEGENDA: BELL - FS = 1.6335 BISHOP - FS = 1.651 BELL - FS = 1.6335 FELLENIUS - FS = 1.5839 FELLENIUS - FS = 1.5839 2400 2200 2000 1800 1600 1400

Dettagli

Metodo del cerchio attrito attrito TAYLOR

Metodo del cerchio attrito attrito TAYLOR Metodo del cerchio d attrito TAYLOR Prof. Ing. Marco Favaretti Università di Padova Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Marittima, Ambientale e Geotecnica (I.M.A.GE.) Via Ognissanti,

Dettagli

ANALISI 3D DELL INFLUENZA DELLE PIOGGE SULLE PRESSIONI INTERSTIZIALI DI UNA FRANA PROFONDA IN TERRENI ARGILLOSI

ANALISI 3D DELL INFLUENZA DELLE PIOGGE SULLE PRESSIONI INTERSTIZIALI DI UNA FRANA PROFONDA IN TERRENI ARGILLOSI ANALISI 3D DELL INFLUENZA DELLE IOGGE SULLE RESSIONI INTERSTIZIALI DI UNA FRANA ROFONDA IN TERRENI ARGILLOSI Roberto Vassallo, Giuseppe Maria Grimaldi, Caterina Di Maio Scuola di Ingegneria, Università

Dettagli

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Formulazione dell equazione del moto Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Sistema a un grado di libertà In alcuni sistemi strutturali la massa, lo smorzamento e la rigidezza sono concentrati

Dettagli

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame 20/10/2017

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame 20/10/2017 Prova scritta di esame 20/10/2017 #1 Con riferimento allo schema mostrato di seguito: calcolare la tensione verticale totale, la pressione interstiziale e la tensione verticale efficace alle profondità

Dettagli

Attrito statico e attrito dinamico

Attrito statico e attrito dinamico Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza

Dettagli

CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica.

CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica. CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica. Questo capitolo vuole fornire una serie di esempi pratici dei concetti illustrati nei capitoli precedenti con qualche approfondimento. Vediamo subito

Dettagli

Consideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato.

Consideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato. Propagazione delle piene: generalità Consideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato. La propagazione dell onda di piena dipende

Dettagli

Mezzo granulare complesso. Blocco scorrevole per attrito. Mezzo granulare elementare. F τ. (stati impossibili) curva limite

Mezzo granulare complesso. Blocco scorrevole per attrito. Mezzo granulare elementare. F τ. (stati impossibili) curva limite 1 Criterio di resistenza di un terreno Modelli meccanici di riferimento Blocco scorrevole per attrito Mezzo granulare elementare Mezzo granulare complesso F τ (stati impossibili) curva limite Il criterio

Dettagli

Approccio rigoroso nell analisi meccanica dei terreni

Approccio rigoroso nell analisi meccanica dei terreni 1 Approccio rigoroso nell analisi meccanica dei terreni Nel trattare il mezzo multifase, occorrerebbe a rigore tener conto di caratteri individuali ed accoppiamento di scheletro solido e fluidi. Bilancio

Dettagli

Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi

Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Università degli Studi di Pavia 1/38 Laboratorio di progettazione strutturale A 1 Sommario 1) Criteri base della progettazione 2) Componenti del sistema

Dettagli

Soluzione Compito di Fisica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 12/01/2018

Soluzione Compito di Fisica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 12/01/2018 Soluzione Compito di isica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 12/01/2018 Esercizio 1 1) Scriviamo le equazioni del moto della sfera sul piano inclinato. Le forze agenti sono il peso

Dettagli

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Spinta delle terre

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Spinta delle terre ESERCIZI A ESAMI (1996-23) Spinta delle terre Esercizio 1 Calcolare le pressioni a lungo e a breve termine esercitate dal terreno sul paramento verticale di un muro di sostegno, nell'ipotesi di assenza

Dettagli

Laboratorio Sperimentale di Aerodinamica

Laboratorio Sperimentale di Aerodinamica Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale Laboratorio Sperimentale di Aerodinamica Giorgia Sinibaldi (giorgia.sinibaldi@uniroma1.it) A.A. 2018/2019 Info corso Idoneità Laboratorio (giovedì pomeriggio

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l ambiente ed il territorio CORSO DI FRANE RELAZIONE CASO STUDIO MONITORAGGIO CON INCLINOMETRI DELLA

Dettagli

Caso II: Modellazione della generazione di fessurazioni e riattivazione delle faglie dovuta all estrazione di fluidi dal sottosuolo (Wuxi, China)

Caso II: Modellazione della generazione di fessurazioni e riattivazione delle faglie dovuta all estrazione di fluidi dal sottosuolo (Wuxi, China) Analisi modellistica del rischio idrogeologico connesso alla geomeccanica della produzione e stoccaggio di fluidi nel sottosuolo Omar Tosatto, Carlo Janna, Massimiliano Ferronato, Pietro Teatini www.m3eweb.it

Dettagli

Figura 4 - Prova di permeabilità in sito a carico costante.

Figura 4 - Prova di permeabilità in sito a carico costante. Permeabilità La determinazione delle caratteristiche di permeabilità dei depositi di terreno sciolto trova applicazione in tutti quei problemi legati agli abbassamenti di falda o ai moti di filtrazione

Dettagli

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008)

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Punto 6.2.3_Verifiche statiche: Stati Limite Ultimi (SLU) Stato Limite di resistenza del terreno (GEO) Stato Limite di resistenza

Dettagli

MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE L

MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE L Università degli Studi di Bologna II Facoltà di Ingegneria con sede a Cesena MECCANICA ALICATA ALLE MACCHINE L Corso di Laurea in INGEGNEIA MECCANICA Corso di Laurea in INGEGNEIA AEOSAZIALE Anno Accademico

Dettagli

studio di una frana in argille scagliose e dimensionamento degli interventi di stabilizzazione

studio di una frana in argille scagliose e dimensionamento degli interventi di stabilizzazione Analisi, Valutazione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico (AVAMIRI) Master Universitario di II livello Università degli Studi di Udine Facoltà di Ingegneria studio di una frana in argille scagliose

Dettagli

PROBLEMA N.2 Il motorino elettrico

PROBLEMA N.2 Il motorino elettrico PROBLEMA N.2 Il motorino elettrico Obiettivi Determinare la f.e.m. indotta agli estremi di un conduttore rettilineo in moto in un campo magnetico Applicare il secondo principio della dinamica in presenza

Dettagli

Fondazioni superficiali

Fondazioni superficiali Fondazioni superficiali Verifiche in condizioni statiche Capacità portante Dipende fondamentalmente da tre fattori. Contributo delle forze di attrito lungo la superficie di scorrimento. Contributo delle

Dettagli

IL MODELLO FLaIR. Descrizione sintetica del modello

IL MODELLO FLaIR. Descrizione sintetica del modello IL MODELLO FLaIR Descrizione sintetica del modello Il modello idrologico FLaIR (Forecasting of Landslides Induced by Rainfalls), proposto da Sirangelo e Versace nel 992, costituisce uno strumento di interpretazione

Dettagli

Fondazioni superficiali

Fondazioni superficiali Corso di Laurea a ciclo Unico in Ingegneria Edile-Architettura Geotecnica e Laboratorio Fondazioni superficiali Prof. Ing. Marco Favaretti e-mail: marco.favaretti@unipd.it website: www.marcofavaretti.net

Dettagli

RICHIAMI SUL CALCOLO DELLE SPINTE SUI MURI DI SOSTEGNO

RICHIAMI SUL CALCOLO DELLE SPINTE SUI MURI DI SOSTEGNO RICHIAMI SUL CALCOLO DELLE SPINTE SUI MURI DI SOSTEGNO Quasi tutte le immagini sono tratte da: Lancellotta, Costanzo, Foti, PROGETTAZIONE GEOTECNICA Hoepli Ed. 2011 GENERALITÀ Sono strutture di sostegno

Dettagli

COMPLETAMENTO DELLA VARIANTE GENERALE ALLA S.P. 569 E VARIANTE ALLA S.P. 27 E ALLA S.P. 78 NEI COMUNI DI CRESPELLANO E BAZZANO

COMPLETAMENTO DELLA VARIANTE GENERALE ALLA S.P. 569 E VARIANTE ALLA S.P. 27 E ALLA S.P. 78 NEI COMUNI DI CRESPELLANO E BAZZANO ASSOCIATO Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica COMPLETAMENTO DELLA VARIANTE GENERALE ALLA S.P. 569 E VARIANTE ALLA S.P. 27 E ALLA S.P. 78 NEI

Dettagli

RELAZIONE IDRAULICA 1. PREMESSA

RELAZIONE IDRAULICA 1. PREMESSA RELAZIONE IDRAULICA 1. PREMESSA Il presente studio idraulico è finalizzato alla determinazione dei profili di corrente e alla successiva verifica di stabilità delle opere di sistemazione idraulica previste

Dettagli

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Stabilità dei pendii

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Stabilità dei pendii ESERCIZI DA ESAMI (1996-2003) Stabilità dei pendii Esercizio 1 Si vuole eseguire uno scavo di sbancamento in un deposito di argilla omogenea satura sovrastante uno stato rigido (bedrock). Determinare con

Dettagli

(a) materiali indagati. 0 m. spostamenti: 5 m. 10 cm. 10 m. 15 m. 20 m. 25 m. 30 m. 35 m

(a) materiali indagati. 0 m. spostamenti: 5 m. 10 cm. 10 m. 15 m. 20 m. 25 m. 30 m. 35 m RESISTENZA RESIDUA A TAGLIO DI UN ARGILLA ILLITICA: INFLUENZA DELLA VELOCITÀ DI SCORRIMENTO, DELLA COMPOSIZIONE DEL FLUIDO INTERSTIZIALE, DELLA MODALITÀ DI TAGLIO Gianvito Scaringi, Giuseppina Telesca,

Dettagli

ATTRITO VISCOSO NEI FLUIDI

ATTRITO VISCOSO NEI FLUIDI ATTRITO VISCOSO NEI FLUIDI DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (0319a.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/scamb/ 19/03/2012 VISCOSITÀ La viscosità è un fenomeno che si manifesta in

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame # 1 Con riferimento allo schema mostrato di seguito: - calcolare la tensione verticale totale, la pressione interstiziale e la tensione verticale efficace alle profondità indicate dai punti A, B, C, D,

Dettagli

Data Attività Strumentazione Sistema di misura 04/07/ lettura di esercizio sulle guide A1/A3 e sequenza di letture A1B1/A3B3

Data Attività Strumentazione Sistema di misura 04/07/ lettura di esercizio sulle guide A1/A3 e sequenza di letture A1B1/A3B3 7.3.1 Armo (IM) 7.3.1 Dati generali L area interessa un tratto di versante a monte ed a valle della Strada Provinciale, soggetto a instabilità ed erosione del rio con evidenti segni di instabilità spondale.

Dettagli

7.2 Mugno-Aquila d Arroscia (IM)

7.2 Mugno-Aquila d Arroscia (IM) 7.2 Mugno-Aquila d Arroscia (IM) 7.2.1 Dati generali Il versante in oggetto ricade in un area in cui la litologia è costituita dai Calcari di Ubaga, sequenze stratificate di spessore variabile di calcari

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone

MURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone MURI DI SOSTEGNO a cura del professore Francesco Occhicone anno 2014 MURI DI SOSTEGNO Per muro di sostegno si intende un opera d arte con la funzione principale di sostenere o contenere fronti di terreno

Dettagli

Meccanica 17 giugno 2013

Meccanica 17 giugno 2013 Meccanica 17 giugno 2013 Problema 1 (1 punto) Un punto si muove nel piano y-x con legge oraria: Con x,y misurati in metri, t in secondi. a) Determinare i valori di y quando x=1 m; b) Determinare il modulo

Dettagli

IL CONTRIBUTO DELLA RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO DA FRANA

IL CONTRIBUTO DELLA RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO DA FRANA IL CONTRIBUTO DELLA RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO DA FRANA, PhD "ANALISI E ATTIVITÀ DI MITIGAZIONE DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO " Foggia, 6 Giugno 2017 Premessa La configurazione geologica e geografica

Dettagli

05 Analisi di stabilità di una gabbionata

05 Analisi di stabilità di una gabbionata 05 Analisi di stabilità di una gabbionata Pag. 1 Geometria Geometria Pag. 2 METODI DELL EQUILIBRIO LIMITE MacStARS W Rel. 3.0 Maccaferri Stability Analysis of Reinforced Slopes and Walls Officine Maccaferri

Dettagli

Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA INDAGINI GEOGNOSTICHE MODELLO GEOTECNICO VALORI CARATTERISTICI... 5

Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA INDAGINI GEOGNOSTICHE MODELLO GEOTECNICO VALORI CARATTERISTICI... 5 Indice RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA... 2 Introduzione... 2 1. INDAGINI GEOGNOSTICHE... 3 2. MODELLO GEOTECNICO... 3 3. VALORI CARATTERISTICI... 5 4. ANALISI SISMICA... 7 Parametri sismici... 7 Combinazioni

Dettagli

Esercitazione 2. Soluzione

Esercitazione 2. Soluzione Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale

Dettagli

Forze di contatto. Forze. Sistemi in moto relativo. Forze apparenti

Forze di contatto. Forze. Sistemi in moto relativo. Forze apparenti di contatto Le forze di contatto o reazioni vincolari sono forze efficaci che descrivono l interazione tra corpi estesi (dotati di una superficie!) con un modello fenomenologico. La validità della descrizione

Dettagli

Lezione 3 Lavoro ed energia

Lezione 3 Lavoro ed energia Lezione 3 Lavoro ed energia 3.1 Energia cinetica VI.3 Teorema dell energia cinetica Una goccia di pioggia (di massa m = 3.3510 5 Kg) cade verticalmente sotto l azione della gravità e della resistenza dell

Dettagli

Variante di adeguamento PAI. Valutazione della stabilità dei versanti. Territorio Comunale. - Relazione E -

Variante di adeguamento PAI. Valutazione della stabilità dei versanti. Territorio Comunale. - Relazione E - COMUNE DI PRAGELATO Valutazione della stabilità dei versanti Territorio Comunale - Relazione E - 10121 Torino (Italy) Via Cernaia 27 www@seaconsult.eu Redatto Controllato Ilaria Stringa Approvato Antonio

Dettagli

opere di sostegno a gravità

opere di sostegno a gravità Andria, giugno 2010 PROGETTAZIONE GEOTECNICA SECONDO LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14.01.2008 opere di sostegno a gravità Luigi Callisto Luigi Callisto sommario opere di sostegno a gravità

Dettagli

Figura Descrizione sintetica della risposta strutturale.

Figura Descrizione sintetica della risposta strutturale. 6 Conclusioni Nell ambito della progettazione del PARCO EOLICO, sito nel territorio comunale di Rocchetta Sant Antonio (FG), è stato approfondito lo studio di interazione dinamica terrenostruttura nel

Dettagli

I dati di alcuni esercizi sono differenziati secondo il numero di matricola. u rappresenta l ultima cifra del numero matricola.

I dati di alcuni esercizi sono differenziati secondo il numero di matricola. u rappresenta l ultima cifra del numero matricola. I Prova in Itinere del orso di MENI PPLIT LLE MHINE L - nno ccademico 009-00 ognome Nome Matricola I dati di alcuni esercizi sono differenziati secondo il numero di matricola u rappresenta l ultima cifra

Dettagli

Fasi della caratterizzazione geotecnica

Fasi della caratterizzazione geotecnica 1 Fasi della caratterizzazione geotecnica Rilievi geologici 1) definizione dei tratti geologici essenziali (morfologia superficiale e sepolta, eventuali discontinuità strutturali) Indagini geognostiche

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE. DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE Sezione geotecnica SPINTA DELLE TERRE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE. DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE Sezione geotecnica SPINTA DELLE TERRE UNIVERSIT DEGLI STUDI DI FIRENE DIRTIMENTO DI INGEGNERI CIVILE SINT DELLE TERRE CorsodiFondamentidiGeotecnica Scienze dell Ingegneria Edile,.. 005\006 Dott. Ing. Johann Facciorusso UNIVERSIT DEGLI STUDI

Dettagli

Meccanica Dinamica del punto materiale

Meccanica Dinamica del punto materiale Meccanica 07-08 Dinamica del punto materiale 9 pprossimazioni per piccoli angoli v ± gl sin tan v gl Limite di piccoli angoli: 0 6 cos +... 3 tan + +... 3 3 sin +... Serie di Taylor: pprossimazioni per

Dettagli

4.2 Strà-Marinasco-La Spezia (SP)

4.2 Strà-Marinasco-La Spezia (SP) 4.2 Strà-Marinasco-La Spezia (SP) 4.2.3 Dati generali Il lato meridionale dell acclive versante su cui è situato l abitato di Marinasco e i gruppi di case sparse in località Strà è interessato da corpi

Dettagli

ESERCITAZIONE n. 3. Analisi quantitativa del rischio a scala di pendio UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO CORSO DI FRANE FACOLTÀ DI INGEGNERIA

ESERCITAZIONE n. 3. Analisi quantitativa del rischio a scala di pendio UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO CORSO DI FRANE FACOLTÀ DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l ambiente ed il territorio CORSO DI FRANE Anno Accademico 2014/2015 ESERCITAZIONE n. 3 Analisi quantitativa

Dettagli

DINAMICA DI SISTEMI AEROSPAZIALI

DINAMICA DI SISTEMI AEROSPAZIALI DINAMICA DI SISTEMI AEROSPAZIALI Esercizio 1. Un corsoio di massa m scorre su un piano orizzontale con attrito radente di coefficiente f d. Al corsoio, in C, è collegata la biella B C, di lunghezza b e

Dettagli

Chiara Servetto Istituto Italiano della Saldatura

Chiara Servetto Istituto Italiano della Saldatura Valutazione della vita residua di componenti eserciti in regime di creep secondo il metodo Omega (API 579-1 / ASME FFS-1): esempi applicativi e confronto con i metodi di calcolo tradizionali Chiara Servetto

Dettagli

1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991)

1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991) 1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991) Obiettivi Determinare la f.e.m. indotta agli estremi di un conduttore rettilineo in moto in un campo magnetico Applicare il secondo principio della

Dettagli

II.3 Caratterizzazione del comportamento bio-tribologico del tessuto

II.3 Caratterizzazione del comportamento bio-tribologico del tessuto Capitolo II Caratterizzazione meccanica del tessuto 30 II.3 Caratterizzazione del comportamento bio-tribologico del tessuto La caratterizzazione del comportamento bio-tribologico del tessuto si è rivelato

Dettagli

I PROVA IN ITINERE ( ) TESTO e TRACCIA di SOLUZIONE. u = ultima cifra del numero di Matricola

I PROVA IN ITINERE ( ) TESTO e TRACCIA di SOLUZIONE. u = ultima cifra del numero di Matricola Università degli Studi di ologna II Facoltà di Ingegneria con sede a Cesena MECCIC LICT LLE MCCHIE L Corso di Laurea in IGEGERI MECCIC Corso di Laurea in IGEGERI ERSZILE nno ccademico 008-009 I RV I ITIERE

Dettagli

Presentazione dell edizione italiana

Presentazione dell edizione italiana Indice Presentazione dell edizione italiana Prefazione Nota sulle unita di misura Glossario dei simboli L alfabeto greco XIII XVII XIX XX XXIV 1 Introduzione all ingegneria geotecnica 1 1.1 Che cos e l

Dettagli

Compiti estivi per coloro che non hanno l insufficienza nella materia. Libro di Testo: Parodi Ostili, Fisica Misure e Statica, LINX

Compiti estivi per coloro che non hanno l insufficienza nella materia. Libro di Testo: Parodi Ostili, Fisica Misure e Statica, LINX ISO 9001 CERTIFIED ORGANISATION ISTITUTO Di ISTRUZIONE SUPERIORE MINISTERO dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE Carlo Alberto Dalla Chiesa 1018 Sesto Calende

Dettagli

Il dimensionamento di una struttura e, conseguentemente, i costi ed i rischi connessi alla sua realizzazione, dipendono dalla MISURA DELLA SICUREZZA

Il dimensionamento di una struttura e, conseguentemente, i costi ed i rischi connessi alla sua realizzazione, dipendono dalla MISURA DELLA SICUREZZA LEZIONE 9 LE VERIFICHE DI SICUREZZ Il dimensionamento di una struttura e, conseguentemente, i costi ed i rischi connessi alla sua realizzazione, dipendono dalla MISUR DELL SICUREZZ Un aspetto importante

Dettagli

Grandezze angolari. Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ. m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1

Grandezze angolari. Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ. m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1 Grandezze angolari Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ v ω v = ωr a α a = αr m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1 2 Iω 2 Energia cinetica In forma vettoriale: v = ω r questa collega la velocità angolare

Dettagli

Dinamica delle Strutture

Dinamica delle Strutture Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile e per l Ambiente e il Territorio Dinamica delle Strutture Prof. Adolfo SANTINI Ing. Francesco NUCERA Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Dinamica

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

Stralcio dalle NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI DM PROGETTO DELL ARMATURA METALLICA

Stralcio dalle NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI DM PROGETTO DELL ARMATURA METALLICA Stralcio dalle NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI DM 14.01.008 PROGETTO DELL ARMATURA METALLICA CALCOLO DELLE ARMATURE DI FONDAZIONE Azioni di calcolo (kn) Y F ( A1) sfavorevole Wi x Y F Distanze da A in

Dettagli

Pillole di Fluidodinamica e breve introduzione alla CFD

Pillole di Fluidodinamica e breve introduzione alla CFD Pillole di Fluidodinamica e breve introduzione alla CFD ConoscereLinux - Modena Linux User Group Dr. D. Angeli diego.angeli@unimore.it Sommario 1 Introduzione 2 Equazioni di conservazione 3 CFD e griglie

Dettagli

Lavoro estivo per studenti con giudizio sospeso. Libro di Testo: Parodi Ostili, Fisica Misure e Statica, LINX

Lavoro estivo per studenti con giudizio sospeso. Libro di Testo: Parodi Ostili, Fisica Misure e Statica, LINX ISO 9001 CERTIFIED ORGANISATION ISTITUTO Di ISTRUZIONE SUPERIORE MINISTERO dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE Carlo Alberto Dalla Chiesa 1018 Sesto Calende

Dettagli

IDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO

IDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO A - IDRAULICA IDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO FLUIDO CORPO MATERIALE CHE, A CAUSA DELLA ELEVATA MOBILITA' DELLE PARTICELLE CHE LO COMPONGONO, PUO' SUBIRE RILEVANTI VARIAZIONI

Dettagli

Esercitazione 2. Soluzione

Esercitazione 2. Soluzione Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale

Dettagli

Università IUAV di Venezia corso : Fondamenti di Geotecnica a.a

Università IUAV di Venezia corso : Fondamenti di Geotecnica a.a Università IUAV di Venezia corso : Fondamenti di Geotecnica a.a. 2016-17 17 Progettazione GEOTECNICA Progetto e realizzazione: - delle opere di fondazione; - delle opere di sostegno; - delle opere in sotterraneo;

Dettagli

Problemi in condizioni limite Opere di sostegno. La teoria di Rankine La teoria di Coulomb

Problemi in condizioni limite Opere di sostegno. La teoria di Rankine La teoria di Coulomb Problemi in condizioni limite Opere di sostegno La teoria di Rankine La teoria di Coulomb Opere di sostegno Muri strutture rigide Paratie strutture deformabili Il problema geotecnico è la valutazione delle

Dettagli

Esempio di calcolo di un muro in c.a.

Esempio di calcolo di un muro in c.a. appendice D Esempio di calcolo di un muro in c.a. Pagina 157 del testo Esempio di calcolo Nel presente paragrafo si vuole illustrare un applicazione operativa relativa alle verifiche di stabilità di un

Dettagli

LE RETTE PERPENDICOLARI E LE RETTE PARALLELE Le rette perpendicolari Le rette tagliate da una trasversale Le rette parallele

LE RETTE PERPENDICOLARI E LE RETTE PARALLELE Le rette perpendicolari Le rette tagliate da una trasversale Le rette parallele PROGRAMMA DI MATEMATICA Classe prima (ex quarta ginnasio) corso F NUMERI: Numeri per contare: insieme N. I numeri interi: insieme Z. I numeri razionali e la loro scrittura: insieme Q. Rappresentare frazioni

Dettagli

7 Siti monitorati dal Aquila d Arroscia (IM) Dati generali

7 Siti monitorati dal Aquila d Arroscia (IM) Dati generali 7 Siti monitorati dal 2016 7.1 Aquila d Arroscia (IM) 7.1.1 Dati generali Il versante in oggetto ricade in un area in cui la litologia è costituita dai Calcari di Ubaga, sequenze stratificate di spessore

Dettagli

Si definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo.

Si definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo. LEZIONE 0 LE OPERE DI OTEGNO DEI TERRENI i definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo. Le opere di sostegno più comuni sono classificabili in: MURI

Dettagli

MODELLAZIONE DELLA FASE DI ROTTURA E POST-ROTTURA DELLE COLATE RAPIDE IN TERRENI PIROCLASTICI

MODELLAZIONE DELLA FASE DI ROTTURA E POST-ROTTURA DELLE COLATE RAPIDE IN TERRENI PIROCLASTICI MODELLAZIONE DELLA FASE DI ROTTURA E POST-ROTTURA DELLE COLATE RAPIDE IN TERRENI PIROCLASTICI Sabatino Cuomo (1), Leonardo Cascini (1), Manuel Pastor (2), Claudia Sacco (1) (1) Università di Salerno, (2)

Dettagli

Laboratorio Sperimentale di Aerodinamica

Laboratorio Sperimentale di Aerodinamica Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale Laboratorio Sperimentale di Aerodinamica Giorgia Sinibaldi (giorgia.sinibaldi@uniroma1.it) A.A. 2017/2018 Info corso Idoneità Laboratorio (mercoledì

Dettagli

Foglio per la pratica. Influenza del peso della vegetazione sulla stabilita dei pendii

Foglio per la pratica. Influenza del peso della vegetazione sulla stabilita dei pendii Foglio per la pratica Influenza del peso della vegetazione sulla stabilita dei pendii Schwarz M., Dazio E., Soldati M. contatto: massimiliano.schwarz@bfh.ch Ecco perché il peso di grossi alberi: - conta

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello DM 509/99 e DM 270/04 e Diploma Universitario)

Dettagli

Meccanica Dinamica del punto materiale

Meccanica Dinamica del punto materiale Meccanica 18-19 Dinamica del punto materiale 8 Dinamica del punto materiale Legge fondamentale della dinamica: d r ma m dt Tipi di forza: orza peso Reazione vincolare orza di attrito radente (statico,

Dettagli

LA PORTATA DI PICCO DI UNA COLATA: ERRORI NEL MODELLO DI TAKAHASHI E PROPOSTA DI CORREZIONE. C. Gregoretti 1

LA PORTATA DI PICCO DI UNA COLATA: ERRORI NEL MODELLO DI TAKAHASHI E PROPOSTA DI CORREZIONE. C. Gregoretti 1 Convegno di Medio Termine dell Associazione Italiana di Ingegneria Agraria Belgirate, 22-24 settembre 2011 memoria n. LA PORTATA DI PICCO DI UNA COLATA: ERRORI NEL MODELLO DI TAKAHASHI E PROPOSTA DI CORREZIONE

Dettagli

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe Bombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 8: Equazioni fondamentali dell idrodinamica Anno Accademico

Dettagli

Lez. 9 Moto armonico

Lez. 9 Moto armonico Lez. 9 Moto armonico Prof. 1 Dott., PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli mettivier@na.infn.it +39-081-676137 2 1 Un

Dettagli

Università degli Studi di Napoli Federico II

Università degli Studi di Napoli Federico II Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Strutturale e Geotecnica Dipartimento di Ingegneria Geotecnica Tesi di laurea Fondazioni miste platee su

Dettagli

VERIFICA GEOTECNICA DEI TIRANTI

VERIFICA GEOTECNICA DEI TIRANTI VERIFICA GEOTECNICA DEI TIRANTI 1. Assunzioni di base Nel progetto preliminare della capacità geotecnica dei tiranti, si assume che vengano utilizzate le correlazioni presenti in letteratura e che sono

Dettagli

FORZE E PRINCIPI DELLA DINAMICA (1/29)

FORZE E PRINCIPI DELLA DINAMICA (1/29) FORZE E PRINCIPI DELLA DINAMICA (1/29) una forza applicata ad un corpo, libero di muoversi, lo mette in movimento o lo arresta (effetto dinamico della forza); una forza, applicata ad un corpo vincolato,

Dettagli

Inizialmente la sbarretta è tenuta ferma; ad un certo istante viene lasciata libera, con velocità nulla.

Inizialmente la sbarretta è tenuta ferma; ad un certo istante viene lasciata libera, con velocità nulla. . (OLIMPIADI della FISICA 99-gara nazionale) (adattamento) Due fili conduttori, rettilinei e paralleli, sono connessi attraverso una resistenza. Il piano dei fili è orizzontale e la distanza tra questi

Dettagli