Il Progetto Rurale Sociale ed il Progetto AgriNido

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1 Perché un progetto nell ambito delle politiche del settore agricolo? La molla: cercare nuove vocazioni dell impresa agricola e nuove fonti di rdito, ma anche stimolare un processo di rivalutazione culturale e di recupero della funzione sociale, che il mondo agricolo possie dall antichità. E noto: l impresa agricola è in profonda crisi strutturale, deve competere, misurarsi con il mercato globale, assumere per proprie sfide di marketing e concorrenza, compensare gli alti costi di produzione. La funzione di produzione di beni primari resta centrale, ma l impresa agricola si misura con la multifunzionalità e la diversificazione; trova nella fornitura di servizi alla popolazione quali l accoglienza, il turismo esperienziale, il mantenimento del territorio, la produzione di energia rinnovabile, nuovi ruoli da intraprendere. Diventano attività complementari alla produzione di beni primari l agriturismo, le fattorie didattiche, le attività produttive non agricole, le agroenergie. Si tratta, tuttavia, di esperienze di passaggio del cittadino nel rurale. L imprenditore agricolo continua a vivere e lavorare in una nicchia di isolamento culturale e professionale per la maggior parte del tempo e ciò non giova al mantenimento dei giovani in agricoltura. Il mondo contadino, viceversa, ha mantenuto, nella propria organizzazione, altri valori primari : la famiglia la solidarietà nel lavoro l inclusione della fragilità il rispetto dell ambiente e dei cicli naturali la trasmissione dell esperienza la proiezione verso il futuro che rappresentano beni sociali capaci di migliorare la qualità della vita di alcune fasce della popolazione. Per un lungo periodo l imposizione del modello di vita urbano ha svuotato di contenuti e di memoria la funzione sociale del rurale, la sua capacità di assistenza inclusione sociale dall interno, la sua capacità di curare, durante la produzione, l aspetto sociale, la relazione, l incontro. L agricoltura sociale diviene l ulteriore espressione della multifunzionalità delle imprese agricole e riscopre la capacità forte del mondo agricolo di esprimere legami di comunità andati perduti nel mondo urbano, intravendo la possibilità per l impresa agricola di erogare servizi relazionali e sociali a bambini, anziani, minori a rischio, persone con disabilità cognitive, psicologiche o fisiche. 1

2 Nel PSR 2007_2013 esiste la possibilità di attivare interventi dell asse 3 e 4 ad opera dei Comuni e dei GAL. In particolare la misura Azione 1 comprende nelle tipologie di interventi la realizzazione di strutture e la copertura di costi di avviamento dei servizi alla popolazione, quali servizi integrativi per la scuola, organizzazione di attività ricreative e di aggregazione per ragazzi, servizi integrativi finalizzati alla cura assistenza di bambini, anziani e persone non autosufficienti. I Piani di sviluppo locale dei GAL e i Piani integrati territoriali delle Province possono prevere interventi a cura degli Enti locali, al fine di migliorare e creare servizi essenziali per la popolazione rurale nei territori a rischio di spopolamento. Il Progetto dell Assessorato all Agricoltura della Regione Marche va oltre l orizzonte intravisto dall attuale documento di programmazione intende porre al centro di una sperimentazione di welfare rurale l impresa agricola, facendo leva sui contesti in cui essa opera e sui valori sociali che essa già possie. Innanzi tutto va sottolineato che la proposta di legge regionale sulla multifunzionalità e diversificazione delle imprese agricole definisce le caratteristiche dell agricoltura sociale chiarendone lo scopo di fornitura, integrata in modo sostanziale e continuativo, nella azienda agricola di beni e servizi di utilità sociale. Compito dell istituzione è agevolare l integrazione e far comunicare tra loro esperienze e mondi diversi, forse chiusi ciascuno nei propri saperi, creando reti di operatori. L originalità del progetto della Regione Marche sta nell approccio pragmatico, volto alla soluzione dei problemi operativi che l impresa agricola potrebbe incontrare, nella garanzia di un livello di qualità delle sperimentazioni di welfare rurale, nella realizzazione a breve termine degli interventi. Questi obiettivi, infatti, permetteranno, nella riprogrammazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014_2020, di avere analisi di contesto basate sulle esperienze concrete, per orientare le scelte dei servizi alle popolazioni rurali e gli interventi per il mantenimento dell occupazione e della qualità della vita. I macro-temi su cui si sono sviluppate iniziative, a livello europeo, di agricoltura sociale possono essere sintetizzati in: servizi alla vita quotidiana: agri-asili, servizi di accoglienza diurna o estiva per anziani, riorganizzazione di reti di prossimità (pasti, lavanderia ecc.) per la cura il supporto alla vita degli anziani; formazione inserimento lavorativo di persone con lievi disabilità o a basso potere contrattuale (tossicodipendenti, ex detenuti); riabilitazione e cura, a fini socio terapeutici, di persone con diverse disabilità (fisica, mentale e sociale); formazione e cura per persone che possano trarre utilità dall apprendimento del funzionamento della natura e dei cicli produttivi agro zootecnici, della gestione del rapporto con gli animali; ricreazione e qualità della vita con finalità ludiche o di turismo sociale e per disabili, quale supporto alla cooperazione sociale. 2

3 La politica dell Assessorato della Regione Marche in questa innovativa sfida di multifunzionalità, a differenza di interventi analoghi in altre Regioni, non si è orientata alla produzione di normative di annuncio di possibili iniziative sociali, che se non tutorate o monitorate, potrebbero portare l imprenditore agricolo verso esperienze estemporanee inutili insuccessi. Al contrario, partendo dall analisi delle migliori esperienze esistenti e stimolando un confronto tra gli operatori agricoli e operatori sociali, ci si è posti la domanda dove fosse il contesto più favorevole e maturo per l avvio di esperienze concrete e continuative di incontro tra il rurale il sociale. Il settore di intervento sull infanzia è stato ritenuto, come intuitivamente possiamo cogliere, quello più immiato e duraturo per l assimilazione inconsapevole e naturale del bambino dei valori primari che il rurale ha conservato. Nel percorso, dunque, di approfondimento delle tematiche dell agricoltura sociale, la Regione Marche per i servizi ucativi e didattici di qualità ha individuato nel Comune di Chiaravalle e nella Fondazione Chiaravalle-Montessori i soggetti dotati di una esperienza eccellente per la creazione del format di servizi rurali di qualità per l infanzia. Il Comune di Chiaravalle e la Fondazione Chiaravalle-Montessori operano da anni nello studio e realizzazione di progetti ucativi, didattici e di formazione del personale. Tra i suoi scopi la Fondazione pone la valorizzazione del patrimonio socio-culturale del territorio, avendo come fulcro l illustre pagogista Maria Montessori e ponendo in essere attività diretta a migliorare la conoscenza del metodo Montessori, anche attraverso laboratori di ricerca pagogica e di confronto con altri metodi. Illustri relatori che seguiranno dopo il mio intervento sapranno farci apprezzare il legame tra la Montessori il rurale. La Giunta Regionale e la Fondazione Chiaravalle-Montessori, nel comune interesse all attività di studio per la definizione di un format per lo sviluppo di servizi ucativi e didattici in ambiente rurale, hanno sottoscritto un Accordo di Collaborazione ai sensi della DGR 1107 del 12 luglio L art.3 dell Accordo stabilisce che le parti individuano, come ambito di intervento, lo studio e la realizzazione di un modello di (o micro nido rurale) nell ottica del potenziamento delle attività e dei servizi complementari offerti dalle aziende agricole alla popolazione. Così come previsto nell Accordo è stato costituito un Comitato tecnico scientifico con funzioni di indirizzo dell attività di creazione di un modello di, la cui composizione rispecchia la volontà di integrazione di competenze e conoscenze che l intervento richie. Fanno parte del Comitato due rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole, il dirigente del Servizio Servizi Sociali della Regione Marche, il Direttore della Fondazione Montessori, oltre ad esperti di psicopagogia, pagogia e problematiche di fragilità sociali quali la dott.ssa Francesca Ciabotti, il Prof. Piero Crispiani, il Dott. Stefano Ricci e il Prof. Saverio Senni che animeranno con noi il Forum-Dibattito con le imprese agricole del pomeriggio. 3

4 Sin dai primi incontri è emerso che la legislazione regionale in materia di asili nido rappresenta nel panorama nazionale una buona esperienza e che pertanto l, come esperienza innovativa, dovrà prendere l avvio nel rispetto delle caratteristiche e dei parametri tecnici dettati dalla normativa vigente. Ciò permetterà agli imprenditori agricoli che si misureranno con l esperienza di erogazione di servizi ucativi di ottenere quell accritamento o riconoscimento utile per essere considerato alla pari dei servizi ucativi urbani. Con un approccio operativo il Comitato ha esaminato un cronoprogramma che preve di approfondire le peculiarità del modello al fine di comporre una scha che dovrà essere inserita o nella modifica in corso della normativa regionale degli asili nido o alternativamente approvata nel Regolamento che attuerà la nuova normativa regionale sulla multifunzionalità. In ordine di tempo questo obiettivo andrà realizzato entro il primo semestre dell anno E infatti volontà della Regione Marche emanare entro tale termine un bando, a risorse regionali, per l avvio di sperimentazioni di di qualità, che possano partire, come ogni esperienza ucativa-didattica, nell autunno del Nella definizione del modello, le esperienze professionali dei soggetti coinvolti, oltre all ascolto delle richieste delle imprese agricole, permetteranno di dare indicazioni su: numero di bambini, numero di soggetti ucatori e componenti della famiglia agricola, caratteristiche delle strutture e dimensioni necessarie per il rispetto delle normative, businnes plan per la sostenibilità finanziaria, range entro cui definire le rette di presenza, percorsi ucativi significativi dell, modalità di rapporti con il sistema locale circostante. E infatti emerso che la sperimentazione sugli di qualità, oltre che intercettare imprese agricole sensibili ai temi del sociale, dovrà, sulla scorta di un analisi dei dati in possesso del servizio Servizi Sociali regionale, collocarsi in due ipotetiche tipologie di aree: aree montane e svantaggiate dove esiste la reale necessità di servizi ucativi; aree periurbane, dove le liste di attesa dei nidi già esistenti, potranno indurre i genitori sensibili alla cultura del rurale ad invertire il moto campagna città, nella ricerca di quei valori primari cui si accennava in precenza. Nell anno 2011, anno certamente critico quanto a risorse finanziarie, in uno sforzo di creatività e di visione, proveremo - imprese agricole Enti territoriali insieme - ad intraprendere un nuovo percorso nel quale, le risorse non si identificheranno solo con il denaro, ma considereremo risorse: gli spazi, le motivazioni, i contesti, le conoscenze e l integrazione del sociale nel rurale. In tal modo più che di multifunzionalità potremmo fare esperienze di welfare locale. Nel Progetto, accanto alla sperimentazione degli, di cui abbiamo illustrato lo stato di avanzamento, la fattibilità il cronoprogramma, l impresa agricola può rendere potenziali altre attività già indicate genericamente, nella parte introduttiva della relazione, come macro-temi. 4

5 Tuttavia i temi della fragilità e disabilità richiono inevitabilmente una riflessione approfondimento maggiore, al fine di individuare le azioni che l impresa agricola può mettere al servizio del sociale. E noto che esistano, su anziani e disabili, studi e conferme sull utilità dell interazione con organismi viventi, sul beneficio che questi possono ricevere grazie alla interazione umana e alla relazionalità presente nella dimensione familiare dell azienda agricola, sull utilità alla partecipazione al processo di produzione del cibo per soggetti border line o con disagi, in ragione del significato simbolico di detta produzione. E altrettanto vero che in tal caso l impresa agricola con più difficoltà può intraprendere una erogazione di servizi a soggetti svantaggiati ha bisogno di una integrazione forte con i servizi sociali, le cooperative sociali, gli addetti ai lavori, per individuare un attività a carattere permanente da cui trarre rditi aggiuntivi per sostenere la crisi del settore primario e rivitalizzarlo con nuove vocazioni. Analogamente a quanto fatto per gli, andranno organizzati tavoli di confronto con gli operatori sociali, le cooperative sociali esperti competenti nelle tematiche coinvolte, per intravere se dalla loro esperienza possano emergere richieste di attività concrete e di possibili interventi di rurale sociale. I servizi regionali Agricoltura e Servizi Sociali, intanto, potrebbero mettere in rete gli operatori sociali e le imprese agricole pronte ad impegnarsi in attività per disabili anziani con carattere di saltuarietà e di breve accoglienza ricreativa, in attesa dei necessari approfondimenti per interventi di maggiore impatto sociale e culturale. ll Forum-dibattito di oggi pomeriggio nasce con l intenzione di dare voce a quanto già esiste nel nostro territorio, di stimolare domande individuare spunti e proposte per nuovi scenari di interventi in cui il rurale il sociale possano incontrarsi. Ringrazio tutti per il paziente ascolto! Cristina Martellini Dirigente Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca Regione Marche 5

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