DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
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- Martina Vinci
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1 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO PREVENZIONE, CONTROLLO E PROMOZIONE DELLA SALUTE Report sintetico anno 2012 Ambito Distrettuale Monte Bronzone e Basso Sebino Premessa Il report che si presenta anche quest anno ha lo scopo di illustrare, in modo sintetico, le principali azioni progettate e realizzate dal Dipartimento di Prevenzione Medico della ASL, nel corso dell anno 2012, nello specifico ambito distrettuale in esame. Un approfondimento di maggior dettaglio descrittivo delle azioni di prevenzione è invece contenuto nel rapporto annuale che, ogni anno, il Dipartimento elabora, presenta e diffonde a tutta la rete dei propri Stakeholders, in primis i Comuni della nostra ASL. Le attività di prevenzione che qui sono descritte, si caratterizzano, peraltro, per uno sforzo orientato a ricercare e favorire i più ampi processi di collaborazione ed integrazione con tutti i soggetti, istituzionali e no, che, a livello territoriale, sono chiamati a concorrere nella realizzazione delle politiche per la salute. Il report mantiene una impostazione coerente con quello già predisposto lo scorso anno, allo scopo di facilitarne la lettura e di favorire un eventuale confronto rispetto ai risultati riferiti all anno Profilo epidemiologico Come in tutto il resto dell Italia, negli ultimi anni la mortalità per tumore ha evidenziato una diminuzione dovuta non solo al miglioramento della diagnostica e alla efficacia delle terapie a disposizione, ma anche alla maggiore precocità delle diagnosi grazie alle attività di screening (mammella, colon retto, cervice uterina) in cui l ASL riveste un ruolo primario. Ma analizzando nel dettaglio i dati relativi alla mortalità (Osservatorio Epidemiologico, Indicatori Demografici e sanitari in Provincia di Bergamo, 2012), riferiti all area distrettuale, si evidenzia un significativo eccesso di mortalità per tutti i tumori nei maschi (+8%). Significativi eccessi di mortalità si evidenziano inoltre per: - tumori dello stomaco nei maschi (+32%); - tumori del fegato sia nelle femmine (+82%); - mesotelioma sia nei maschi (+126%) che nelle femmine (+237%); - leucemie nei maschi (+66%). Alcune delle azioni di prevenzione e di promozione della salute intraprese dalla Asl, avranno probabilmente effetto positivo, anche se non immediatamente misurabile rispetto ad alcune cause di mortalità e di morbosità. Si citano, ad esempio, gli interventi di diagnosi precoce attraverso gli screening oncologici (prevenzione carcinoma colon-retto, tumore alla mammella e alla cervice uterina), la pianificazione dell uso del territorio, gli interventi di educazione sanitaria e di promozione della salute, che sono di seguito illustrati.
2 Screening oncologici Le campagne di screening finalizzate alla diagnosi precoce di tumori di elevata frequenza si sono indirizzate alla prevenzione del tumore della mammella e del tumore al colon-retto, per i quali esistono interventi terapeutici di dimostrata efficacia se diagnosticati in fase precoce. Gli screening si rivolgono ai gruppi di popolazione a rischio (di età compresa tra i 50 ed i 69 anni) e prevede la chiamata attiva biennale. A livello provinciale, i dati a consuntivo elaborati relativi all anno 2011, evidenziano che sono stati identificati: carcinomi mammari, di cui 38 non invasivi; - 65 carcinomi colon-rettali, di cui 10 non invasivi, 29 adenomi cancerizzati e 649 adenomi ad alto rischio. Nell ambito del Distretto del Basso Sebino, nell anno 2012, sono stati invitati per lo screening colon - retto n assistiti, con un tasso di adesione corretto provinciale pari al 47,07% (standard: >40%); si sono identificati 86 casi di positività al test per la determinazione del sangue occulto fecale. Per lo screening mammografico sono state invitate n donne, con un tasso di adesione corretto provinciale pari al 67,8% (standard > 60%), identificando identificati 49 casi di positività al test, finora sono confermati 2 casi di neoplasie maligne. Per i programmi di screening oncologici, le strategie adottate nelle diverse fasi di progettazione e attivazione della campagna di comunicazione coinvolgono diversi attori che lavorano in sinergia: 1. introduzione di un nuovo software di gestione dei programmi di screening oncologici, creato dalla ASL; 2. collaborazione con i Farmacisti, che rappresentano il primo punto di contatto dell utente del programma di screening dei tumori del colon retto; 3. condivisione dei risultati con gli attori di sistema (Specialisti e Medici di Assistenza Primaria) per favorire, attraverso un counselling appropriato e motivante, l adesione consapevole al percorso di screening da parte dell utenza; 4. sostegno alle iniziative pubbliche dei Sindaci, rivolte ai propri cittadini per garantire un informazione maggiore sui programmi di prevenzione secondaria (lettere, incontri) 5. nel 2013 si terrà il Convegno interdipartimentale ed in collaborazione con gli Ordini Provinciali dei Medici e dei Farmacisti Lo screening dei tumori del colon retto: aggiornamento per Farmacisti e Medici di Assistenza Primaria. Si precisa che sono stati raggiunti gli obiettivi previsti da regole di qualità nazionali (ONS, GISMA e GISCOR) nonché dalla Regione Lombardia per l'anno 2012: a) screening mammografico: - estensione > 95%: nel 2012 sono state invitate donne assistite di età compresa tra i 50 ed i 69 anni (corrispondente al 99,7% della popolazione target annuale di donne residenti di fascia d età anni - dati ISTAT 2011); - è stato garantito il rispetto della periodicità biennale delle chiamate; - il tasso di adesione corretta > 60%: nel 2012 il tasso di adesione corretto è stato 67,78% = /( ), essendo le persone escluse dopo l invito (esclusioni per motivi clinici o esame recente) e 389 gli inviti inesitati. b) screening del carcinoma colon-rettale: - estensione > 95%: nel 2012 sono state invitate dal programma persone assistite di età compresa tra i 50 ed i 69 anni (cioè il 102,2% della popolazione target annuale di residenti d età anni, ISTAT 2011); - è stato garantito il rispetto della periodicità biennale delle chiamate; - tasso di adesione corretta nel 2012 è pari a 47,07% = /( ), essendo 464 le persone escluse dopo l invito (esclusioni per motivi clinici o esame recente) e 915 gli inviti inesitati. Per quanto riguarda la prevenzione del tumore del collo dell utero, da ottobre 2011 la ASL della provincia di Bergamo, in collaborazione con le Aziende Ospedaliere della provincia, ha avviato una campagna di sensibilizzazione per la diagnosi precoce del tumore del collo dell utero. Proprio le donne che non effettuano il pap test, sono da considerarsi più esposte a rischio di sviluppare la malattia ed, a queste, la
3 ASL di Bergamo si rivolge con una lettera informativa in cui sono riportate tutte le informazioni su dove e come prenotare l esame. In questa prospettiva si è dato avvio ad una campagna mediatica e ad una collaborazione con i Medici di Assistenza Primaria (MAP) per una azione di counselling sanitario mirato. La rilevazione dei dati locali al 31 dicembre 2012, ad un anno dall'avvio della campagna, indica che, a livello provinciale, si è ridotta la quota di donne che non hanno fatto un pap test negli ultimi 5 anni: dal 62% del 2011 si è passati al 36,5% del 2012, corrispondente a donne su residenti di età compresa tra anni. Sono le donne che hanno effettuato l esame in un periodo compreso tra i 3 ed i 5 anni (14,5% della popolazione femminile anni - fonte ISTAT 2011) e, dal software aziendale pap test, nel periodo gennaio-settembre 2012 risulta che donne (21% dei pap test in prevenzione) si sono rivolte ai consultori aziendali per eseguire il pap test di prevenzione, a seguito della campagna di sensibilizzazione della ASL. Stili di vita I risultati dello studio Passi , condotto dalla ASL di Bergamo in collaborazione con l Istituto Superiore di Sanità attraverso una indagine di sorveglianza e monitoraggio dei comportamenti dei bergamaschi (di età compresa tra i 18 ed i 69 anni), realizzata con interviste telefoniche, evidenziano i seguenti elementi: - Attività fisica: i sedentari sono il 20% dei residenti nelle ASL Lombarde (contro il 30% a livello nazionale), il 34% ha uno stile di vita attivo, mentre il 45,2% pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato. La sedentarietà cresce con l aumentare dell età ed è più diffusa nelle persone con basso livello di istruzione e con maggiori difficoltà economiche, mentre non sono emerse differenze significative tra uomini e donne. - Stato nutrizionale e abitudini alimentari: il 35% dei soggetti intervistati è in eccesso ponderale (contro il 42% a livello nazionale), il 26% per sovrappeso e il 9% per obesità; il consumo di frutta e verdura è abbastanza diffuso anche se solo il 16 % degli intervistati aderisce alle raccomandazioni di consumarne cinque porzioni al giorno; nelle ASL della Lombardia aderenti a PASSI la percentuale delle persone che aderisce al Five a day varia dal 10,5% di Milano Città al 15,6% di Bergamo, valore più alto rispetto alla media regionale (a livello nazionale 10%). - Consumo di alcol: il 64% dei bergamaschi fa abitualmente uso di bevande alcoliche. Il consumo è più diffuso tra gli uomini, nelle fasce di età più giovani e nelle persone con alto livello di istruzione e nessuna difficoltà economica. Circa un quinto degli intervistati, il 21,5%, può essere classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio, o perché fa un consumo abituale elevato (5,7%) o perché bevitore fuori pasto (5,7%) o perché bevitore binge (10,5%) oppure per una combinazione di queste tre modalità. Il consumo di alcol a maggior rischio è associato in maniera statisticamente significativa con la giovane età (18-24 anni) e il sesso maschile, ma non riflette particolari differenze socio-economiche. - Alcol e guida: la guida sotto l effetto dell alcol è un comportamento riferito dalla popolazione giovane (il 15,7% nella fascia di età anni), più spesso dagli uomini (13,4%) che dalle donne (3,6%), senza significative differenze per livello di istruzione o reddito. Nel 2011 nel Pool di Asl lombarde il 12,1% di intervistati dichiara di aver guidato sotto effetto dell alcol, mentre a livello nazionale la percentuale si attesta al 9,1%. - Fumo di tabacco: secondo i dati 2011 del sistema di sorveglianza PASSI, in Lombardia il 28% degli adulti anni fuma sigarette. Il 20% è invece ex fumatore e il 51% non ha mai fumato. Nella Regione Lombardia, nel 2011 la percentuale di fumatori è leggermente inferiore rispetto a quella nel pool di Asl Passi (29%); l abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne (rispettivamente 32% e 25%), nei 18-24enni (35%) e nei 25-34enni (37%), nelle persone con una scolarità media-inferiore (32%) e in quelle con molte difficoltà economiche riferite (40%); il numero di sigarette fumate in media al giorno è pari a 12. Tra i fumatori, il 5% è un forte fumatore (più di un
4 pacchetto di sigarette al giorno), il 2% è invece un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno) ed il 93% è fumatore medio. Nell ambito del Distretto Monte Bronzone e Basso Sebino, sono state realizzate ed ancora sono in corso, numerose iniziative di promozione alla salute e di stili di vita sani, tra cui: 1. il progetto Piedibus: attivo nei Comuni di Tavernola, Credaro, Predore, Sarnico, Villongo; 2. i percorsi di educazione alla salute su alimentazione, attività fisica, sicurezza, igiene orale: presentati agli Istituti Comprensivi e Superiori, anche attraverso il coinvolgimento dell'ufficio di Piano, hanno interessato 700 studenti. Attiva è inoltre la collaborazione con i Comuni nella pianificazione urbanistica, con particolare riguardo all arredo urbano, per stimolare la previsione di progetti e strutture finalizzate a favorire l esercizio dell attività fisica. Ai sensi della Legge Regionale 12 /2005 e successive modifiche, 164 Comuni della ASL hanno adottato (periodo ), ed in parte già approvato definitivamente, il Piano di Governo del territorio (PGT) sul quale la ASL ha espresso le osservazioni previste dalle vigenti normative in materia. Gli 80 Comuni rimanenti hanno iniziato l iter di approvazione del PGT in collaborazione con l ASL sin dalle prime fasi di scoping e di valutazione ambientale strategica. In particolare, per il Distretto del Monte Bronzone e Basso Sebino, 12 comuni su 12 hanno adottato il proprio Piano di Governo del Territorio. Di questi, 2 lo hanno adottato nell anno La ASL, nell ambito delle varie Conferenze dei servizi, oltre alle valutazioni relative alla protezione ambientale prevista per Legge, ha proposto, in primis, l attenzione alla qualità urbana puntando soprattutto sugli interventi strutturali (piste ciclopedonali in rete, marciapiedi ecc.) da recepire nel Piano dei Servizi atti a promuovere la mobilità dolce al fine di favorire l esercizio della attività fisica, coerentemente con i progetti di corretti stili di vita (Piedibus, gruppi di cammino etc.) In sede di conferenza è stata precisata la disponibilità da parte della ASL (Dipartimento di Prevenzione Medico) a proseguire, insieme con le Amministrazioni Comunali, percorsi già intrapresi (Piedibus e gruppi di cammino) ovvero di promuovere l avviamento delle suddette iniziative. La vigilanza nutrizionale è indirizzata verso le 25 ristorazioni scolastiche presenti sul territorio del DSS, nelle quali vengono serviti pasti al giorno. Nell'anno scolastico sono state predisposte 6 diete speciali per i bambini con allergie/intolleranze alimentari che frequentano la ristorazione scolastica dei comuni del distretto a fronte delle 16 predisposte nell anno scolastico precedente. Si segnala la diminuzione, seppur lenta nel tempo, delle richieste di predisposizione di diete personalizzate; dato in controtendenza all apparente incremento di allergie/intolleranze alimentari. Profilassi malattie infettive Complessivamente le Malattie Infettive trasmissibili presentano un andamento in linea con quello regionale. La stretta collaborazione tra operatori sanitari del Dipartimento di Prevenzione Medico, i Medici di Assistenza Primaria ed i Pediatri di Libera Scelta permette di ridurre la diffusione delle malattie infettive attraverso precoci ed efficaci interventi di sorveglianza e profilassi. Nell ambito della profilassi vaccinale, nel corso del 2012, sono state somministrate le vaccinazioni obbligatorie/raccomandate a 341 bambini di età inferiore ai 24 mesi, con un tasso di copertura del 98,0%. Profilassi delle malattie infettive umane e animali trasmissibili da vettori (zanzare). Su indicazione della Regione Lombardia, anche per l anno 2012, la ASL di Bergamo in collaborazione con il Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi di Bergamo ha predisposto, a partire dalla fine del mese di aprile e con proseguimento fino ad ottobre, uno studio finalizzato al controllo e monitoraggio di Aedes albopictus, attraverso la creazione di una rete provinciale di rilevamento ed il conteggio delle uova. Il progetto è inserito nell ambito della profilassi delle malattie infettive umane ed animali trasmissibili attraverso vettori (zanzare). La rete di monitoraggio è costituita da n. 99 postazioni, distribuite su 16 Comuni della provincia. I dati rilevati nel corso dell anno 2012 evidenziano, in linea generale, una diminuzione del fenomeno
5 infestante, grazie alla azione di informazione e sensibilizzazione che la ASL, di concerto con i Comuni, da diversi anni sta promuovendo, ed alle attività di igiene e profilassi poste in essere (trattamenti larvicidi ed adulticidi). Vigilanza e controllo Nel corso dell anno 2012 il Dipartimento di Prevenzione Medico, a livello provinciale, ha effettuato controlli nel campo dell igiene pubblica, della sicurezza alimentare, della sicurezza nei luoghi di lavoro e della sicurezza impiantistica. Annuario Statistico Regionale InfoCamere ELEMENTI DEL CONTESTO SOCIO ECONOMICO _ AMBITO DISTRETTUALE DEL BASSO SEBINO Flussi INAIL_REGIONI Sistema informativo regionale IMPreS@ Imprese attive 2011 Addetti 2010 Notifiche Cantieri Nell ambito distrettuale del Basso Sebino, sulle imprese attive censite e le 230 notifiche preliminari di inizio lavori in cantieri edili, si sono effettuati 496 controlli di prevenzione e sicurezza, di cui il 37% degli interventi ha interessato la sicurezza impiantistica e sul lavoro, settore di rilevante livello di rischio che richiede adeguate misure di sicurezza e prevenzione. Descrizione UO Controlli % Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ,9% Igiene e Sanita' Pubblica ,2% Impiantistica 22 Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro ,9% BASSO SEBINO - Totale ,0%
6 Gli esiti delle attività di controllo. Merita rilievo, nel contesto dei controlli, la scelta della ASL di attuare interventi integrati tra diversi Servizi del Dipartimento di Prevenzione Medico, tra questi e altri Servizi del Dipartimento Prevenzione Veterinaria e del Dipartimento PAC, e con altri soggetti esterni cointeressati nella materia dei controlli. Si citano le collaborazioni con le Polizie Locali, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Direzione provinciale del lavoro. Expo 2015 Vigilanza nelle strutture turistico-ricettive. In occasione dell evento Expo 2015 è iniziata, nell anno 2012, una vigilanza mirata in tutte le strutture turistico - ricettive della provincia (Alberghi, B&B e Ostelli) che si concluderà entro il La vigilanza è focalizzata principalmente sui requisiti igienici e di sicurezza. Le azioni di controllo si esplicano mediante la verifica dell adozione di corrette prassi igieniche per la prevenzione della trasmissione di patologie infettive parassitarie oltre all applicazione delle procedure di autogestione adottate per la sorveglianza della legionellosi. Sono valutate le condizioni igienico sanitarie delle camere e dei servizi annessi, della biancheria, l accessibilità a persone con ridotta capacità motoria, gli aspetti igienici di gestione (come ad esempio le modalità di lavaggio della biancheria), nonché gli aspetti più propri della sicurezza (il possesso, nei casi dovuti, del Certificato Prevenzione Incendi, la presenza della documentazione relativa alla sicurezza degli impianti termici ed elettrici, ecc.). Per quanto riguarda la vigilanza sui B&B verrà eseguita anche attività di verifica dei requisiti minimi degli impianti termici ed elettrici. Tutela, valorizzazione e promozione dei laghi. La ASL di Bergamo è uno degli enti promotori del protocollo d'intesa denominato CABINA DI REGIA (con la presenza di Comunità Montana dei laghi, Provincia Bergamo, Provincia Brescia, Regione Lombardia, ASL Bergamo, ASL valle Camonica, Consorzio dei laghi, Consorzio dell Oglio, ARPA Brescia) che ha istituito una sede stabile di confronto, coordinamento e collaborazione tra le diverse amministrazioni, con la finalità di promuovere azioni per la tutela, valorizzazione e promozione del Lago Sebino e dei sistemi ambientali, territoriali, relazionali ed economico/sociali di riferimento. Nell ambito dei progetti finanziati dalla FONDAZIONE CARIPLO -
7 Promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale tutelare la qualità delle acque, la ASL di Bergamo, in collaborazione con il Consorzio per la gestione associata dei Laghi di Iseo, Endine e Moro, ha continuato a svolgere nel corso dell anno 2012, una serie di incontri didattici presso le scuole medie presenti nei plessi scolastici rivieraschi, sul tema Qualità delle acque di balneazione del Lago d Iseo e ha promosso due manifestazioni: una il 13 maggio 2013 tenuta dal Gruppo smile Divers sul lungolago di Sarnico e Paratico, l altra il 24 giugno 2012 tenuta dall Amministrazione del Comune di Tavernola e dal Gruppo Protezione Civile sul lungo lago di Tavernello. L attività formativa si è conclusa, per l anno 2012, con il workshop Fondali Puliti tenutosi al Lido Sassabanek nel Comune di Iseo. In questa prospettiva, si sottolinea positivamente la forte valorizzazione dei centri storici ed il rilancio del sistema lago, per incrementare lo sviluppo turistico/economico del territorio, nella prospettiva di un rilancio del Basso Sebino. In quest ottica si inserisce positivamente il ruolo svolto dalle Amministrazioni comunali, insieme con gli altri Comuni lacustri di Iseo, Sarnico e Pisogne, la Comunità Montana dei laghi Bergamaschi, la Provincia di Bergamo, il Consorzio dei laghi e la ASL di Bergamo, nella promozione di una importante iniziativa per coinvolgere i sedici comuni del lago d'iseo in un vero e proprio G16. Dal punto di vista ambientale, si evidenzia, così come emerso nel corso del forum Per lo sviluppo sostenibile del territorio della Comunità Montana Monte Bronzone Basso Sebino, che l ambito distrettuale si caratterizza per una significativa presenza di insediamenti industriali. Sui temi emersi in occasione del forum, tutti gli Enti coinvolti sono chiamati ad approfondire diverse tematiche ambientali e sanitarie, anche allo scopo di verificare l opportunità di classificare il territorio del Basso Sebino Monte Bronzone come area critica per la qualità dell aria. Gas Radon. Si tratta di un gas radioattivo naturale che proviene dal sottosuolo; una volta raggiunta la superficie, all aperto si disperde, mentre, penetrando all interno di edifici può concentrarsi nei suoi locali soprattutto se mal ventilati. L effetto sanitario di maggiore rilevanza, legato ai livelli di concentrazione di Radon a cui sono esposte le persone, è un aumento di rischio di sviluppo del cancro polmonare. Dai risultati ottenuti in una campagna Regionale svoltasi negli anni , emerge che il distretto Basso Sebino è caratterizzato da un territorio con concentrazioni di gas Radon medio-alte. L elaborazione dei dati disponibili ha permesso di stabilire che 11 Comuni dei 12 appartenenti al distretto, possono avere una percentuale di edifici (fino al 5%), con una concentrazione di gas >400 Bq/m³, classificando questi territori comunali a rischio medio-alto. Questa classificazione, se pur provvisoria ma riconosciuta dalla Regione Lombardia, ha permesso di inserire nelle osservazioni ai PGT e nei pareri dei Regolamenti Edilizi, alcune specifiche proposte di azioni preventive per le nuove edificazioni e per gli interventi di ristrutturazione sugli edifici esistenti, adottando soluzioni tecniche e funzionali a basso costo che impediscano/riducano l ingresso al Radon negli edifici. Si evidenzia che, con DDG n del 21/12/2011, La Regione Lombardia ha emanato le Linee Guida per la prevenzione dell esposizione al gas radon in ambienti indoor, elaborate tenendo conto anche delle esperienze di verifica e risanamento di alcune strutture pubbliche o ad uso pubblico (scuole) realizzate in Provincia di Bergamo nell ambito di un progetto specifico coordinato dalla ASL, in collaborazione con ISS, Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Università di Venezia e Ferrara. Con successiva circolare del 27/12/2011, inviata ai Comuni, la stessa Regione ha disposto l attivazione di iniziative finalizzate alla prevenzione dell esposizione al gas Radon sul territorio Regionale, tra le quali quella di inserire specifiche norme nei Regolamenti Edilizi Comunali. La ASL, con nota del 7 febbraio 2012, ha quindi fornito ai Comuni indirizzi esplicativi in materia, proponendo anche il testo tipo di un nuovo articolo da inserire nei Regolamenti Edilizi comunali. Nel corso dell anno 2012, 34 Comuni hanno provveduto ad integrare i propri Regolamenti Edilizi con le indicazioni per la prevenzione e tutela da gas radon, mentre altri 37 hanno comunicato che provvederanno nel corso del Il 22 novembre 2012 si è tenuto il Seminario: Presentazione Linee Guida regionali risanamenti radon ed esiti mappatura , destinato a tecnici comunali, progettisti, a medici e tecnici della prevenzione. Il seminario ha illustrato le ricadute sulla salute del Radon, i risultati del progetto sperimentale di risanamento che ha interessato alcune scuole della Provincia di Bergamo, i costi per risanare gli edifici, i costi da sostenere durante la costruzione di nuovi edifici liberi da Radon, la possibilità di evitare nuovi casi di tumori polmonari, la presentazione delle Linee Guida Regionali. Per i progettisti, sono stati forniti elementi base per inquadrare il problema, tutte le fasi
8 tecniche di approccio (sopralluoghi, conoscenze degli edifici, metodologia di intervento, realizzazione dei progetti, rapporti con le imprese, ecc.), gli interventi intermedi necessari per migliorare /correggere errori, risultati finali, spese sostenute. Prevenzione sicurezza del lavoro. Negli ultimi anni i maggiori risultati raggiunti sono indiscutibilmente da attribuire alle azioni di sistema, che hanno consentito la diffusione e la crescita della sicurezza nei luoghi di lavoro come un valore importante da perseguire, anche nell ottica della responsabilità sociale dell impresa. E mantenuta costante l azione di controllo, attenendosi ai principi scientifici dell efficacia, puntando alla responsabilizzazione del titolare di impresa e datore di lavoro. Nello specifico le attività di controllo sono rivolte alle aziende e imprese appartenenti ai settori a maggior rischio per la salute e sicurezza. In particolare, per il 2012, sono stati attuati: - controlli su almeno il 5 % delle imprese attive sul territorio; - controlli su almeno il 10 % delle imprese edili attive sul territorio; - il 60 % dei controlli è stato effettuato nelle imprese con livello di rischio elevato (è in fase di avvio il progetto di vigilanza sulle cave ed aziende estrattive, è già stato iniziato in passato il controllo sulle aziende del settore legno; si continuerà a diffondere ed utilizzare in collaborazione con la Associazione Artigiani, lo strumento del Questionario di autocontrollo sulla sicurezza nelle aziende del settore metalmeccanico; viene attuata una vigilanza nelle aziende agrozootecniche anche su richiesta della Provincia); - La prosecuzione della ricerca attiva dei casi di tumore professionale (Mesoteliomi in ex esposti ad amianto e carcinomi nasosinusali per lavoratori del legno). Le attività di prevenzione e controllo negli ambienti di lavoro sono finalizzate a contrastare il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali. La tabella che segue, rappresenta l andamento del fenomeno infortunistico, nell ambito distrettuale Basso Sebino, per il periodo , e si riferisce agli infortuni accaduti in occasione di lavoro e definiti positivamente da INAIL (esclusi colf, studenti di scuole pubbliche e private e sportivi professionisti). Si evidenzia una riduzione del fenomeno del 32,1%. diff. % AMBITO DISTRETTUALE /2006 BASSO SEBINO ,1% (Flussi INAIL-Regioni, 2011) Tutte le azioni di vigilanza sono espletate in attuazione alle indicazioni strategiche della Regione Lombardia. Il Direttore del Dipartimento F.to Dott. BRUNO PESENTI
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