Programma Visioni della territorializzazione (determinismo, possibilismo, strutturalismo o funzionalismo, geografia umanistica)

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1 Anno accademico Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione Geografia urbana e regionale Renato Ferlinghetti Università degli Studi di Bergamo Centro Studi Sul Territorio L. Pagani Bergamo, 8 gennaio 2018

2 Programma Visioni della territorializzazione (determinismo, possibilismo, strutturalismo o funzionalismo, geografia umanistica) Il concetto di regione e le ragioni della regione Le invarianti strutturali del territorio lombardo Ambienti, territori, paesaggi del contesto lombardo La rappresentazione cartografica Il clima e la sua distribuzione sulla Terra Itinerari di studio ed attività sperimentali

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4 Caratteri territoriali del paesaggio lombardo Le Unità tipologiche di paesaggio (PTPR, 2001) Fascia alpina (2) Fascia prealpina (3) Fascia collinare (2) Fascia dell alta pianura (2) Fascia della bassa pianura (2) Oltrepò pavese (3) Paesaggi urbanizzati (3)

5 I documenti di riferimento del Piano Paesaggistico Lombardo alla home page scegliere il Quadro di Riferimento Paesaggistico uindi l allegato I Paesaggi di Lombardia nteressante per lavori professionali e didattici anche l allegato Osservatorio dei aesaggi Lombardi

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7 Dalla traccia cartacea all osservazione dei luoghi, saliamo sulla terrazza di Sant Agostino per una cultura dei luoghi

8 Veduta da Palazzo Baroni della fascia prealpina, collinare e dell alta pianura. Negli assetti contemporanei spesso il paesaggio urbanizzato si sovrappone in modo totalizzante alle unità tipologiche del paesaggio omologandole Quali tipologie di paesaggio rappresentano le frecce?

9 saper vedere, passare dal panorama al paesaggio! Criterio di classificazione. Unità tipologiche di paesaggio Criterio di classificazione. Paesaggi urbanizzati Ambiti geografici

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12 Dal sapere, al saper fare, al far sapere Leggere la sezione del documento relativa all Oltrepo pavese. Identifica nella lettura i seguenti aspetti Disposizione geografica Ambientali e paesaggistici (le invarianti strutturali aspetti geomorfologici, tipo di copertura evidenziando una specie arborea caratteristica con eventualmente un richiamo al suo ruoli territoriale, ) Le tipologie d insediamento I valori Le dinamiche Gli indirizzi di tutela Ricerca alcune immagini che esemplifichino gli aspetti evidenziati!

13 Ultimo Elaborato La megalopoli intorno a noi Stendi una relazione che illustri brevemente i principali paesaggi megalopolitani che incontri nel tragitto tra la tua residenza e l Università di Bergamo. Struttura la relazione secondo il seguente indice: Copertina Premessa L itinerario Rassegna dei principali paesaggi megalopolitani incontrati Per aiutarti verifica la presenza di alcuni di quelli descritti a lezione Aggiungi eventualmente anche altri paesaggi non descritti a lezione Conclusioni Bibliografia

14 Ultima Attività sperimentale La megalopoli intorno a noi Struttura la relazione secondo il seguente indice: Copertina (Autore, titolo, immagine evocativa e contesto) Premessa (significato e scopi dell elaborato) L itinerario (tratto residenza Università, o altro percorso alternativo; indica distanza, tempo di percorrenza, mezzo utilizzato e inserisci una carta con l illustrazione del tragitto) Rassegna dei principali paesaggi megalopolitani incontrati lungo l itinerario prescelto Per ogni paesaggi inserisci una o due immagini e una breve didascalia che ne descriva la diffusione, il significato, l origine, il ruolo sociale, ecc., non superare la decina (minimo 5 o 6 max 13-15) di paesaggi scelti tra quelli più significativi Conclusioni (il peso della città diffusa nel tuo itinerario, la sua qualità, gli aspetti positivi e quelli negativi, ecc.) Bibliografia

15 Un possibile elenco dei principali categorie di paesaggi megapolitani Spazi aperti (agricoli recenti e tradizionali, aree agricole dell eccellenza prodotti DOC, biologici, tipici, orticoltura in serra o in tunnel, incolti sociali, ecc.), rete infrastrutturale (autostrade, strade a rapido scorrimento, linee ferroviarie, ecc.), insediamenti lineari lungo le direttrici stradale all esterno dei centri urbani (Centri commerciali, ambiti per la fruizione turistica (stazioni sciistiche, centri termali, balneari, ecc.), aree di naturalità (boschi, parchi regionali e locali), insediamenti produttivi (capannoni, siti di archeologia industriale, poli tecnologici, aree dismesse, ecc.), centri storici o edifici isolati di valore storicoarchitettonico o identitario (castelli, santuari, ville storiche), i luoghi dell abitare (il caseggiato prigione, il condominio affacciato sulle strade d alta frequenza, le villettopoli, le gate comunity, ecc.), i nuovi volti spettacolari e televisivi dei contesti urbani, i paesaggi ibridi delle frange metropolitane

16 Norme da seguire Bibliografia Autore (Cognome, nome in maiuscoletto!), titolo (in corsivo), Casa editrice, Luogo e anno di pubblicazione. TURRI EUGENIO, La megalopoli padana, Marsilio, Venezia PAGANI LELIO, Bergamo. Lineamenti e dinamiche della città, Bergamo, Bergamo University Press Sestante, PELANDI LUIGI, Il borgo di Pignolo, Bergamo, Bolis, I testi consultati in rete citali nel seguente modo: SIEVERST T., Al centro del margine: da periferia a paesaggio urbano regionale, passando per la città intermedia. In: Nella città diffusa. Idee, indagini, proposte per la nebulosa insediativa veneta, Fondazione Benetton Studi Ricerche, materiali dal XIV corso sul governo del paesaggio, 2003, visitato il 25 giugno 2015.

17 Effetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani 1. Inversione dei rapporti tra ambiti rurali e urbani, i primi un tempo dominanti sono oggi interclusi tra gli spazi urbani di dimensioni regionali 2. Sommersione della campagna da parte dei paesaggi e degli stili di vita urbani (con gli assi di comunicazione, con le linee di trasporto dell elettricità, impianti industriali svincolati dal diretto contatto con la città, aeroporti, aziende agricole intensive, ecc.); sviluppo dell incolto sociale 3. Nelle campagne padane l urbanizzazione si è diffusa generalmente agganciandosi ai centri preesistenti, ma anche, in modi del tutto nuovi, alle cittadelle del consumismo (centri commerciali), alle nuove aree industriali, alle infrastrutture lineari

18 Effetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani 4. Maggior densità della fascia urbanizzata nelle aree pedemontane 5. Formazioni delle città lineari in molte valli prealpine 6. Preminenza Infrastrutturale delle autostrade che seguono longitudinalmente le direttrici della fascia più densa dell urbanizzato sia sul fronte appenninico che alpino 7. Sviluppo dell urbanesimo lungo le direttrici stradali, dando vita a insediamenti lineari, filiformi ( crescita per periurbanizzazione!) 8. Creazione di ambiti urbani per la fruizione turistica (es. la conurbazione romagnola po essere considerata una proiezione della megalopoli padana) 9. Presenza di spazi agricoli in larga parte destinati a produrre per i mercati della stessa megalopoli 10. Creazione di aree di eccellenza paesaggistica e ambientale a servizio della megalopoli. Il caso della Franciacorta

19 Effetti megapolitani sui nostri paesaggi quotidiani 11. Ruolo primario del capannone e dell area produttiva, con il loro indotto estetico, nel paesaggio megalopolitano 12. I centri storici costituiscono i cuori palpitanti della megalopoli e i suoi primi riferimenti territoriali che continuano ad attrarre anche se hanno perduto la funzione di perni esclusivi che avevano un tempo 13. I nuovi modi dell abitare nella megalopoli sono fortemente condizionati dal costo dello spazio edificato, che aumenta intorno ai centri più dotati di servizi 14. Le nuove vesti spettacolari dei centri urbani 15. Creazione di sistemi urbani funzionalmente forti ma paesaggisticamente ed emotivamente fragili 16. Disordine territoriale e formazione di paesaggi ibridi in cui dominano alcuni elementi, il capannone industriale, l area industriale, i centri commerciali, le autostrade e le strade a veloce scorrimento e di penetrazione

20 Cosa illustra l immagine? La città lineare della Val Seriana, un effetto megalopolitano

21 Quali interpretazioni per queste immagini del periurbano?

22 Gli esiti della terza valutazione formativa la conferma di un lusinghiero successo Valutazione complessiva: positivi gli esiti degli elaborati Sperimentazione di alcune attività del linguaggio geografico ( tabulazione di dati, consultazione di fonti differenziate per tipologia ed epoca).

23 Gli esiti, una prima valutazione formativa per favorire il pieno successo Lode 2

24 Gli esiti, una prima valutazione formativa per favorire il pieno successo Scala di valutazione complessiva 17 ottimo ( da 27-30) 12 buono (da 23 a 26) 5 sufficiente (da 18 a 22) 0 insufficiente (val. 18)

25 Copertina 8 punti (2 X 4) Presentazione 8 punti (2 x 4) Processo di territorializzazione 8 punti (6 + 2) Narrazione denominazione 10 punti (5 + 5) e reificazione Tabulazione denominazione e reificazione 6 punti ( 3 + 3) Conclusioni 8 punti (4 x 2) Bibliografia 8 punti

26 Le imprecisioni più diffuse Testo non giustificato Pagine non numerate Prima il cognome e poi il nome Mancanza o scorretta descrizione delle didascalie delle immagini Titolo dell elaborato non geografico Limitati richiami geografici, abbondanti citazioni alla storia Diffusi e banali errori nella bibliografia

27 Gli esiti, una prima valutazione formativa per favorire il pieno successo Gli esiti possibili: Siamo fatti così. Meglio lasciar perdere Siamo dei campioni..ma un po stanchi! Gli esiti ottenuti: 17 ottimo ( da 27-30) 12 buono (da 23 a 26) 5 sufficiente (da 18 a 22) 0 insufficiente (val. 18)

28 La Geografia scienza del territorio Geografia: scienza che indaga e rappresenta le manifestazioni prodotte sulla superficie terrestre dalla presenza umana e dalla sua interazione con la natura

29 Varietà delle geografie Originario e universale è il problema di rapportarsi allo spazio, localizzando (dove?) sé stessi e gli altri oggetti geografici gli uni rispetto agli altri, nonché qualificandoli nella loro tipicità, cioè descrivendoli (come?) qualitativamente e, progressivamente, classificarli e interpretarli (perché?). (Corna-Pellegrini, 2002, p. 128)

30 La carta una rappresentazione approssimata, ridotta e simbolica della realtà. La fase di proiezione I cartografi trasferiscono la superficie terrestre, sferica, in una superficie piana, la carta, mediante la tecnica della proiezione a cui segue lo sviluppo. Nella fase di proiezione di una superficie sferica su un piano si originano deformazioni che modificano le distanze, le aree e i valori angolari della superficie cattografata.

31 La carta una rappresentazione approssimata della realtà. La fase di sviluppo

32 La carta una rappresentazione approssimata della realtà. Per quanto accurato sia il lavoro, ogni carta geografica introduce tuttavia deformazioni rispetto alla realtà che si vuol rappresentare. Maggiore è la superficie terrestre cartografata maggiore è la deformazioni. Per piccole porzioni, ad esempio una regione d Italia, gli errori sono modesti se però si rappresentano interi continenti o un emisfero le deformazioni diventano vistosissime soprattutto in certe zone della carta. Esempio di deformazione 1) proiezione prospettica ortografica 2) proiezione cilindrica

33 Due rappresentazioni, due visioni per un unico mondo

34 Planisfero di Mercatore. L'Europa ( kmq), risulta più vasta del Sud America ( kmq), che invece è quasi il doppio. Il mondo in una carta, la carta fa il mondo

35 Il mondo in una carta, la carta fa il mondo, il mondo visto dalla Cina

36 Rappresentazione in anamorfosi, tecnica cartografica che permette di evidenziare il dato sociale rispetto a quello cartografico, Diathesis, 2010

37 La carta geografica una rappresentazione grafica, approssimata, ridotta, simbolica e in piano della superficie terrestre La carta rappresenta su una superficie molto piccola un territorio enormemente più grande, che va quindi adeguatamente rimpicciolito. Chiamiamo scala il rapporto tra le misure sulla carta e quelle reali. Il rapporto si esprimi in una frazione che ha al nominatore l unità e al denominatore un numero che indica quante volte la realtà è stata ridotta. Ad esempio in una carta con scala 1: Le dimensioni reali sono state rimpicciolite volte e un centimetro sulla carta corrisponde a cm reali, cioè 250 m. La scala può essere espressa numericamente e graficamente, In quest ultimo caso da una linea divisa in segmenti a ognuno dei quali è attribuito un valore pari alla distanza reale corrispondente alla lunghezza del segmento sulla carta. In una carta 1: la scala grafica può essere costituita, ad esempio, da una linea divisa in tratti di 1 cm, ognuno dei quali corrisponde alla distanza reale di 10 km.

38 La carta geografica una rappresentazione grafica, approssimata, ridotta, simbolica e in piano della superficie terrestre Le carte sono classificate generalmente mediante due criteri: la scala e il tipo di informazioni riportate. In base alla scala sono distinte in: Piante e mappe per riduzioni fino a 1: Carte topografiche per riduzioni fino a 1: Carte corografiche o regionali per riduzioni fino a 1: Carte geografiche con riduzioni superiori a 1: I planisferi rappresentano l intera superficie terrestre in un foglio

39 Le carte topografiche e la produzione dell Istituto Geografico Militare italiano di Firenze Le carte topografiche sono carte di riferimento che rappresentano in modo dettagliato gli elementi fisici e antropici (centri abitati, strade, sentieri, costruzioni di vario tipo) del territorio. Le migliori carte topografiche italiane sono quelle redatte dall Istituto Geografico Militare (IGM). L Ente, che ha sede a Firenze, produce carte in scala 1: dette tavolette, in scala 1: denominati quadranti, in scala 1: chiamati fogli.

40 La carta topografica d Italia e la sua partizione

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42 e tavolette dell IGM sono insostituibili per l escursionismo grazie all enorme quantità di nformazioni che fornisce sul territorio attraverso le curve di livello, le quote di punti ignificativi (cime, alpeggi, ponti, pozze, giogaie, ecc.), i toponimi, il tipo di copertura egetale e le essenze arboree dominanti, le infrastrutture (strade, mulattiere, sentieri, univie, ecc.). Sulla rappresentazione è sovrapposto il reticolo chilometrico (maglia di uadrati di 1 km di lato) che rende agevole la definizione di una qualsiasi posizione ediante coordinate.

43 La legenda di una tavoletta dell IGM

44 Proviamo a far parlare la carta Evidenzia, in rosso, i limiti comunali di Albano S. Alessandro Qual è la sua quota massima e quella minima? Colora in azzurro il principale corso d acqua. Come si chiama? Identifica una sorgente E un centro abitato compatto o polinucleato? Identifica sei segni antropici (opificio a forza elettrica, cimitero, tabernacolo o cappella votiva, ferrovia, fermata ferroviaria, mulattiera) Identifica il paesaggio vegetale e agricolo intorno al Monte S. Giorgio. Delimita in verde i Boschi della Valle di Albano. Con quale tipo di gestione sono condotti? Identifica un designatore referenziale e uno simbolico

45 Le principali tecniche di rappresentazione del rilievo

46 La rappresentazione del rilievo In particolare il rilievo del territorio, cioè la presenza di monti, valli, pianure è rappresentata mediante l uso delle isoipse o curve di livello, ossia linee che uniscono i punti della medesima altitudine. Nella legenda della carta viene spiegata quale differenza di altitudine vi sia fra le isoipse contigue. Dalla densità delle isoipse sulla carta topografica si può dedurre la maggiore o minore pendenza della superficie terrestre rappresentata. Isoipse molto vicine indicano forte pendenza perciò in poco spazio si sale o si scende di molto, mentre isoipse lontane significano pendenza lieve.

47 La rappresentazione del rilievo: le isoipse o curve di livello

48 Rappresentazione dell orografia mediante le curve di livello

49 I versanti orografici pendii tridimensionali riportati al piano

50 I versanti orografici pendii tridimensionali riportati al piano

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52 Le doline, forme carsiche depresse

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54 Calcolo della distanza, dalla carta alla realtà D sulla carta : D reale = 1: scala 4 cm : X cm = 1 : X = cm = 1 Km

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56 Quali sono le coordinate che contraddistinguono il foglio con la città di Bergamo della Carta Tecnica della Regione Lombardia?

57 Determina le coordinate che identificano il foglio relativo a Bergamo della Carta Tecnica Regionale della Regione Lombardia

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60 Le carte tematiche. Rappresentano un particolare aspetto territoriale

61 Stralcio Tavoletta IGM Bergamo scala 1:25.000

62 Stralcio Carta Tecnica Regionale a scala 1:10.000

63 Come prepararsi all esame I contenuti

64 Bibliografia Modulo 1 Geografia urbana (frequentanti e non frequentanti) G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, UTET, II ed., Torino Uno a scelta tra: L. Pagani, Bergamo, lineamenti e dinamiche della città, Bergamo, Sestante, 2000, pp e pp M.A. Breda, M.C. Zerbi, Rinverdiamo la città. Parchi, orti e giardini, Giappichelli, Torino 2013 Materiali forniti durante il corso e gli itinerari di studio, elaborati individuali. Ulteriori variazioni potranno essere concordate lungo il corso per gli studenti frequentanti

65 Bibliografia Modulo 2 Geografia regionale ( frequentanti) Fabrizio Bartaletti, Geografia. Teoria e prassi, Bollati Boringhieri, Torino, 2012 (escluso cap ). E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per un'analisi storico-geografica, Venezia, Marsilio, 2002 (pp. 1-71). Materiali proposti Attività sperimentali Ulteriori variazioni potranno essere concordate lungo il corso per gli studenti frequentanti

66 Bibliografia Modulo 2 Geografia regionale ( non frequentanti) Fabrizio Bartaletti, Geografia. Teoria e prassi, Bollati Boringhieri, Torino, E. Turri, La conoscenza del territorio. Metodologia per un'analisi storico-geografica, Venezia, Marsilio, M.C. Zerbi, R. Ferlinghetti ( a cura di), Metamorfosi del paesaggio, Milano, Guerini, (pagine/pages: 250)

67 Gli itinerari di studio, l incontro con i luoghi parte qualificante del corso di Geografia

68 Il nostro percorso disciplinare La geografia scienza dell umanizzazione della Terra (slides) Il processo di territorializzazione (slides) La varietà della geografia (F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, capp. 1-2) La lettura geo-storica di una città, il caso di Bergamo (L. Pagani, Bergamo Lineamenti e dinamiche della città, cap. 1 e cap. 2; osservare con attenzione l iconografia!! E le slides) Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città (G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, cap.1, approfondimento su Dalmine città fabbrica) Dalla campagna alla città: l urbanizzazione del mondo (G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, cap.2 )

69 La chiusura della sezione di Geografia urbana Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana (G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, cap.3) Funzioni e crescita delle città (G. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, cap.4, pp ) Ambiente e paesaggio(g. Dematteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, cap.5, pp ) Sistemi territoriali urbani e reti di città (G. Dematteis, C. Lanza, cap. 8 introduzione, 8.1, 8.6, 8.7. Approfondimento la megalopoli padana, caratteri e dinamiche paesaggistiche, sliders) Politiche urbane (G. Dematteis, C. Lanza, cap. 9. Approfondimento il cammino verso la sostenibilità, l Agenda 21 locale, la carta di Aalborg, nuove forme di pianificazione) Le città del mondo: Singapore la città del futuro? Sydney la città dei primati (slides)

70 Programma Visioni della territorializzazione (determinismo, possibilismo, strutturalismo o funzionalismo, geografia umanistica) Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, capp. 1-2 Il concetto di regione e le ragioni della regione Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, capp. 1-2 Le invarianti strutturali del territorio lombardo Slides Ambienti, territori, paesaggi del contesto lombardo Slides e documento regionale i Paesaggi di Lombardia La rappresentazione cartografica Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, cap. 12 Il clima e la sua distribuzione sulla Terra Slides e F. Bartaletti, Geografia teoria e prassi, cap. 13

71 Gli elaborati individuali I materiali scaricati dalla rete e forniti dal docente Le dispense utilizzate negli itinerari di studio La carta di Aalborg I paesaggi della Lombardia

72 Come prepararsi all esame il foglio di presentazione individuale Predisponi per l esame un foglio di presentazione personale così strutturato: Cognome e nome Denominazione corso, anno di riferimento Frequentante o non frequentante Bibliografia Un argomento a scelta per ogni volume (puoi scegliere gli argomenti in modo da presentare un percorso contenutistico coerente!) Itinerari di studio svolti Elaborati prodotti Accompagna il tuo foglio di presentazione con il tuo quaderno disciplinare

73 Riferimenti internazionali per la realizzazione di spazi urbani di maggior qualità ambientale Nuove linee d azione: Contenimento della dispersione insediativa Riqualificazione delle periferie e rivalorizzazione delle identità locali Rimozione e mitigazione delle barriere e delle discontinuità che intaccano la connettività degli ecosistemi, l integrità e la fruibilità dei paesaggi determinando l insularizzazione delle risorse naturali e culturali. Riuso sistematico (non episodico) delle aree dismesse non solo per riusi residenziali, produttivi e per servizi, ma anche per incrementare prioritariamente la dotazione e l interconnessione degli spazi verdi pubblici. Coordinamento delle reti verdi e delle reti blu e loro inserimento nel sistema integrato della mobilità. Integrazione nel sistema del verde urbano della campagna agricola peri-urbana con conseguente reinterpretazione multi-funzionale degli spazi rurali. Integrazione-coordinamento delle reti verdi con i sistemi storicoculturali, sia in termini di reciproche connessioni fruitive che in termini di valorizzazione integrata di tutela paesistica.

74 Il Clima e il tempo Il clima è la risultante di tutti quei fenomeni metereologici che, considerati nel loro valori medio (annuale o stagionale) riferito a un arco di tempo sufficientemente ampio (almeno trent anni), caratterizzano una determinata regione o località. Il tempo esprime le condizioni atmosferiche (temperatura, piovosità, umidità, ecc.) di un breve perioso: un pomeriggio, una giornata o un week -end

75 Gli elementi e i fattori del clima Elementi, componenti essenziali del clima costituiti da grandezze fisiche che si possono misurare (temperatura, piovosità, umidità, soleggiamento, vento). I fattori sono le cause che influenzano gli elementi facendoli variare (altitudine, latitudine, l esposizione topografica, la distanza dal mare, la copertura boschiva, la natura delle rocce e del suolo, la circolazione atmosferica generale, la circolazione oceanica, ecc. )

76 I diagrammi ombrotermico di Gaussen

77 I diagrammi ombrotermico di Gaussen

78 Esempi di climi in Italia

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