Lavoro svolto dalla Dott.ssa Alessandra Palladini, con la collaborazione del Dott. Massimo Bertozzi e della Dott.ssa Elena Genasi

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1 CENSIMENTO DELLA CHIROTTEROFAUNA IN SEI S.I.C. DELLA REGIONE BASILICATA Relazione finale La Valle del Noce Lavoro svolto dalla Dott.ssa Alessandra Palladini, con la collaborazione del Dott. Massimo Bertozzi e della Dott.ssa Elena Genasi DATA DI CONSEGNA: 30 Novembre 2009

2 PREMESSA MATERIALI E METODI Sopralluoghi Catture Registrazioni RISULTATI IT Acquafredda di Maratea IT Faggeta di Moliterno IT Monte Vulture IT Murgia di S. Lorenzo IT Valle del Noce IT Bosco Pantano di Policoro e costa ionica Foce Sinni CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE AGGIORNAMENTO DELLE SCHEDE RETE NATURA RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 20 RINGRAZIAMENTI

3 PREMESSA I chirotteri, presenti in Italia con 34 specie a oggi accertate (GIRC 2008, MATTM 2008), costituiscono una insostituibile fonte di biodiversità, e sono attualmente tutti minacciati a vario grado di estinzione a causa della sensibilità che mostrano nei confronti delle modificazioni ambientali (Kunz & Pierson 1994). In quanto specie k-selezionate presentano, infatti, adattamenti (basso tasso riproduttivo, cure parentali prolungate, longevità, ecc.) che si rivelano limitanti in un contesto quale quello odierno caratterizzato dal rapido e progressivo impoverimento degli ecosistemi, con frammentazione e distruzione di habitat naturali e semi-naturali, disturbo dei siti ipogei, recidiva pulizia dei boschi dagli alberi vetusti, immissione nei diversi sistemi ambientali di inquinanti a lunga persistenza. La gravità della situazione in cui versano i chirotteri, riconosciuta a livello globale, è resa evidente anche dal quadro normativo. Questi mammiferi sono, infatti, inclusi negli allegati di tutte le convenzioni internazionali che riguardano la tutela della fauna, nonché sono protetti in modo specifico da leggi nazionali a partire dal Regio Decreto del 1939 (n. 1016). In particolare figurano tutti nell allegato IV della Direttiva 92/43CEE (Allegato D del D.P.R. n. 357/97) e 13 di questi nell Allegato II della stessa (Allegato B del D.P.R. n. 357/97) risultando pertanto specie chiave nell individuazione dei Siti di Importanza Comunitaria. Il monitoraggio di tali siti risulta fondamentale per mettere le Amministrazioni competenti nelle condizioni di gestire e conservare in modo adeguato il patrimonio naturalistico, e, nella fattispecie, chirotterofaunistico. La presente relazione descrive le conoscenze acquisite durante l estate del corrente anno (2009) inerenti alle specie di chirotteri individuate in sei Siti di importanza comunitaria della Regione Basilicata, elencati nella seguente tabella. IT IT IT IT IT IT Codice SIC Nome SIC Acquafredda di Maratea Faggeta di Moliterno Monte Vulture Murgia di S. Lorenzo Valle del Noce Bosco Pantano di Policoro e costa ionica Foce Sinni In particolare questo studio ha lo scopo di aggiornare le informazioni sui chirotteri in alcuni SIC lucani scelti tra i 26 SIC individuati dalla Regione Basilicata come area di studio per il progetto NATURA 2000 Regione Basilicata. Convenzione per le attività di supporto tecnico scientifico concernente il progetto di monitoraggio ed il progetto per la redazione delle misure di tutela e di conservazione dei siti individuati in sede di coordinamento della cabina di regia, insediata secondo la DGR 1258/08, di cui UNICAL - Dipartimento di Ecologia, coordina l area tematica. 3

4 1 MATERIALI E METODI La ricerca chirotterofaunistica in Italia è piuttosto recente in quanto i primi studi di settore risalgono all inizio degli anni 90 e s intensificano leggermente dagli anni In ragione di ciò le conoscenze quali-quantitative relative alla distribuzione di questo gruppo di mammiferi sul territorio nazionale sono scarse e distribuite a macchia di leopardo, concentrandosi nelle regioni presso le quali opera attivamente un chirotterologo. Nella regione Basilicata, come in altre, non esistono informazioni sulla distribuzione dei chirotteri. L indagine è stata condotta all interno dei sei SIC elencati in tabella 1 (pag. 3); ci si è spinti anche fuori dei confini laddove erano presenti rifugi potenzialmente utilizzabili dai chirotteri. Tra le metodologie d indagine normalmente utilizzate in Italia e nel resto d Europa (Agnelli et al. 2004, Mitchell- Jones & McLeish 2004) ne sono state scelte tre: sopralluoghi alla ricerca di rifugi (roost); catture con mist net; rilevamenti bioacustici con bat-detector. Queste tre metodologie, se considerate singolarmente, presentano un certo grado di selettività: un approccio integrato permette di limitare la parzialità del risultato finale e di ottenere una panoramica di livello soddisfacente delle specie presenti in una data area di studio. I SIC oggetto dell indagine sono stati selezionati in base ai seguenti criteri: a) esistenza di dati pregressi; b) presenza di grotte, acqua (laghi, fiumi) o boschi maturi; c) presenza di personale esperto del territorio disponibile a partecipare alle sessioni di lavoro sul campo. Tabella 1. SIC oggetto dell indagine Codice SIC Nome SIC Criteri utilizzati IT Acquafredda di Maratea a, b IT Faggeta di Moliterno c, b IT Monte Vulture b IT Murgia di S. Lorenzo a, b IT Valle del Noce b, c IT Bosco Pantano di Policoro e costa ionica Foce Sinni b, c 1.1 Sopralluoghi Fig Uno degli edifici ispezionati presso il SIC Valle del Noce I rifugi, detti roost, scelti dai chirotteri hanno caratteristiche microclimatiche diverse a seconda dell uso per i quali sono selezionati. Per l ibernazione utilizzano di solito cavità naturali e artificiali in quanto offrono una temperatura non eccessivamente bassa e sempre costante, e aria satura di umidità. In estate le femmine, che si riuniscono in 4

5 gruppi per i parti e l allevamento della prole, necessitano di rifugi particolarmente caldi e scelgono sovente le parti alte degli edifici, siano essi moderni o momumentali, utilizzati dall uomo o abbandonati, oppure infrastrutture quali ad esempio i ponti. Qualsiasi tipo di fessura o anfratto offerto dalle costruzioni antropiche è, infatti, analogo alle spaccature e agli antri presenti naturalmente nelle rocce e normalmente occupati da questi animali. Sono stati ispezionati gli edifici abbandonati e i ponti rinvenuti all interno o in prossimità dei confini dei SIC. Sulla scorta di quanto rinvenuto in bibliografia e a seguito di un colloquio con Carmine Marotta, speleologo esperto e conoscitore del territorio, sono state selezionate alcune cavità potenzialmente interessanti. Questa metodologia consente di individuare facilmente le specie che riposano appese liberamente al substrato e quindi in particolare i Rinolofidi, ma in certe situazioni anche il Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus), i grossi Myotis (M. myotis, M. blythii) e gli orecchioni (Plecotus sp.). Risulta più difficile, talora impossibile, individuare le specie, che sono la gran parte dei chirotteri italiani, che si rifugiano in anfratti e fessure e della cui presenza ci si può accorgere solo se c è accumulo di guano a terra in corrispondenza della fessura utilizzata. 1.2 Catture Le catture sono necessarie in quanto per alcune specie la determinazione può avvenire solo attraverso l osservazione in dettaglio di alcuni caratteri morfologici discriminanti o attraverso le misurazioni biometriche (es. lunghezza dell avambraccio, dell emiarcata dentale superiore, di alcune dita, ecc.). Sono state utilizzate reti mist-net con maglia di 16 mm posizionate tramite pali telescopici di 3,40 metri di altezza lungo presunti corridoi di volo o aree di foraggiamento o davanti agli accessi dei rifugi negli ipogei. Le reti sono rimaste in loco per due ore a partire dal tramonto. Gli esemplari che cadono in rete vengono riposti in sacchetti di tela dove rimangono fino al termine della sessione di cattura e successivamente si procede alla registrazione delle misure biometriche necessarie alla determinazione della specie. Le misure vengono rilevate con un calibro, e il peso con una bilancia elettronica sensibile al decimo di grammo. Al termine delle misurazioni gli esemplari vengono rilasciati immediatamente nel luogo stesso in cui è avvenuta la cattura. Questa metodologia favorisce l individuazione delle specie che cacciano e si spostano a quote basse essendo i pali alti appena 3,40 metri e consente invece quella delle specie che rimangono di norma a quote alte, come le nottole (Nyctalus sp.) e il Molosso di Cestoni Tadarida teniotis, solo presso i luoghi di abbeverata. In caso di ambienti con molta disponibilità di pozze e acque lentiche, come per esempio i SIC Murgia di San Lorenzo e Valle del Noce, è particolarmente difficile avere successo nelle sessioni di cattura perché i potenziali punti di abbeverata sono troppo numerosi. Fig Reti mist net posizionate in prossimità del fiume Agri, SIC Murgia di S. Lorenzo 5

6 1.3 Registrazioni Tutte le specie italiane appartengono al sottordine dei microchirotteri, e sono pertanto dotate di un sistema a ultrasuoni, detto ecolocalizzazione, che utilizzano per muoversi nello spazio, per cacciare e per comunicare. Gli ultrasuoni, prodotti nella gola, sono emessi dal naso o dalla bocca a seconda della specie e, rimbalzando contro agli ostacoli presenti nell ambiente, tornano all orecchio del pipistrello e vengono rielaborati dal cervello che restituisce all animale una immagine sonora dell ambiente estremamente dettagliata, precisa e dinamica. Grazie a questo raffinato biosonar ogni pipistrello sa nei minimi dettagli come è fatto l ambiente che lo circonda, se sono presenti oggetti in movimento, in che direzione e a che velocità vanno, e, se si tratta di una preda, distinguono di che tipo di insetto si tratta. Sebbene non percepibili dall orecchio umano, i pipistrelli si muovono producendo continuamente dei suoni e sono pertanto acusticamente rintracciabili se si utilizzano appositi strumenti in grado di abbassare gli ultrasuoni a frequenze udibili dal nostro orecchio. La funzione del bat detector è appunto quella di convertire gli ultrasuoni emessi dai pipistrelli in suoni udibili dall orecchio umano e, se collegato a un registratore digitale o a un computer portatile, permette di immagazzinare i segnali e analizzarli con un apposito software risalendo al genere e, in alcuni casi, anche alla specie di appartenenza. I rilevamenti bioacustici sono stati realizzati con un bat detector Pettersson Elektronik AB modello D-240X in modalità eterodinica e a espansione temporale collegato a un registratore MP3 Creative Zen Nano Plus con velocità di codifica a 160 Kbps. Per l analisi dei suoni è stato utilizzato il programma Batsound 3.31 della Pettersson Elektronik AB con il seguente settaggio: frequenza di campionamento 44.1kHz, 16 bits/sample, finestra di analisi Hamming a 512pt. I sonogrammi ottenuti sono stati confrontati con quelli riportati in letteratura (Russo & Jones 2002, Russ 1999) e quelli ottenuti dai suoni registrati da Barataud (1996, 2002). I sonogrammi la cui identificazione tramite il calcolo dei parametri utili (frequenza iniziale, frequenza finale, frequenza di massima intensità, durata, interpulse) con Batsound risultava dubbia, oppure richiedeva un supporto particolarmente solido, sono stati sottoposti a un analisi statistica multivariata dal Dott. Danilo Russo, esperto di riferimento in Italia per tutto ciò che attiene alla bioacustica dei chirotteri e in possesso di una call library completa delle specie italiane. Tale database di segnali sonori noti serve da substrato informativo alla Discriminant Function Analysis (DFA) una funzione capace di identificare segnali di origine ignota comparandoli appunto con quelli presenti nella call library, consentendo di giungere a una diagnosi espressa in probabilità di appartenenza a una determinata specie. La risposta della DFA è considerata inequivocabile quando il margine di confidenza è superiore o uguale all 80%. Sono stati sottosposti alla DFA i sonogrammi delle seguenti specie: Barbastella barbastellus, Eptesicus serotinus, Nyctalus leisleri, Pipistrellus pipistrellus, Pipistrellus pygmaeus e, per ulteriore riconferma, anche alcuni sonogrammi di Hypsugo savii e di Pipistrellus kuhlii. Le registrazioni sono state eseguite sia lungo transetti percorsi in auto a velocità compresa tra 10 e 20 Km/h, sia presso stazioni fisse di ascolto, cercando di coprire il più possibile l area di ciascun SIC. Questa metodologia consente in teoria di rilevare la presenza di tutte le specie di chirotteri, in pratica, però, è possibile ma particolarmente difficile riuscire a contattare le specie appartenenti ai generi Rhinolophus e Plecotus poiché emettono suoni di bassa intensità e sono percepibili dallo strumento sole se nel raggio di 2-3 metri. Inoltre, non è possibile discriminare tra loro le specie appartenenti al genere Myotis, pertanto nella relazione, laddove siano state contattate, esse appariranno con la dicitura generica di Myotis sp. Si ricorda che metà delle specie appartenenti a questo genere sono incluse nell allegato II della Direttiva Habitat. Le sedi dei sopralluoghi, i punti d ascolto, i siti di cattura e i transetti sono stati georeferenziati utilizzando un GPS 12 canali. Tutti i dati raccolti sono allegati alla presente relazione in formato Excel e come shapefile. Il sistema di riferimento degli shapefile è WGS84 fuso 33N. Elenco dei file allegati: 1) _database_6sicbasilicata.xls 2) punti-ascolto.shp 3) sopralluoghi.shp 4) contatti_transetti.shp 5) transetti.shp 6

7 2 RISULTATI Il lavoro sul campo è stato svolto in due sessioni distinte, una nel mese di agosto e una nel mese di settembre 2009 secondo il cronoprogramma descritto nella tabella 2.1. Tabella 2.1 Cronologia dei rilevamenti DATA ATTIVITÀ SITO 02/08/2009 Registrazioni IT Monte Vulture 03/08/2009 Sopralluoghi e registrazioni IT Murgia di S. Lorenzo 04/08/ /08/2009 Registrazioni IT Faggeta di Moliterno 05/08/2009 Registrazioni IT Bosco Pantano di Policoro e costa ionica Foce Sinni 06/08/2009 Registrazioni IT Valle del Noce 26/09/2009 Sopralluoghi e catture IT Murgia di S. Lorenzo 27/09/2009 Sopralluoghi, catture, registrazioni IT Acquafredda di Maratea 28/09/2009 Sopralluoghi e registrazioni IT Valle del Noce 29/09/2009 Sopralluoghi, catture, registrazioni IT Monte Vulture I dati pregressi disponibili erano relativi esclusivamente a due dei SIC indagati, ossia Murgia di San Lorenzo e Acquafredda di Maratea (Regione Basilicata 2003). In entrambi i casi non è stato possibile risalire alla fonte delle segnalazioni e pertanto a capire se si trattasse di presenza di colonie in grotte o edifici, di individui isolati o del risultato di attività di cattura condotte in passato. Tabella 2.2. Dati pregressi ricavati dalle schede della Rete Natura 2000 CODICE SIC NOME SIC SPECIE DI CHIROTTERI SEGNALATI NELLE SCHEDE NATURA 2000 IT Acquafredda di Maratea Myotis emarginatus IT Faggeta di Moliterno Nessuna IT Monte Vulture Nessuna IT Murgia di S. Lorenzo Barbastella barbastellus Miniopterus schreibersii Myotis capaccinii Myotis myotis Rhinolophus ferrumequinum Rhinolophus hipposideros IT Valle del Noce Nessuna IT Bosco Pantano di Policoro costa ionica Foce Sinni Nessuna Le tre metodologie di monitoraggio utilizzate hanno dato risultati diversi con uno sbilanciamento a favore dei rilevamenti bioacustici per il numero di specie individuate (tabella 2.3). Tabella 2.3. Dati ottenuti dalle registrazioni Data Sito Specie 02/08/2009 IT Monte Vulture Eptesicus serotinus Hypsugo savii Myotis sp. Nyctalus leisleri Pipistrellus pipistrellus 03/08/ /08/2009 IT Murgia di S. Lorenzo Hypsugo savii Myotis sp. Pipistrellus pipistrellus Tadarida teniotis 04/08/2009 IT Faggeta di Moliterno Pipistrellus pipistrellus 05/08/2009 IT Bosco Pantano di Policoro e costa ionica Foce Sinni Barbastella barbastellus Hypsugo savii Myotis sp Nyctalus leisleri Pipistrellus pygmaeus 7

8 Data Sito Specie 06/08/2009 IT Valle del Noce IT Valle del Noce Hypsugo savii Myotis sp Nyctalus leisleri Pipistrellus pipistrellus 27/09/2009 IT Acquafredda di Maratea Tadarida teniotis 28/09/2009 IT Valle del Noce Hypsugo savii Pipistrellus pipistrellus 29/09/2009 IT Monte Vulture Myotis sp. Pipistrellus pygmaeus I sopralluoghi (tabella 2.4) e le attività di cattura (tabella 2.5) hanno purtroppo dato risultati poco soddisfacenti. Infatti, nel primo caso, data la limitata antropizzazione del territorio, ci si attendeva di trovare un maggior numero di roost e, soprattutto, tracce o presenza di gruppi consistenti di pipistrelli che sono stati trovati solamente in un occasione presso il SIC Valle del Noce. Tabella 2.4. Dati ottenuti in seguito ai sopralluoghi Data Sito Specie 26/09/2009 IT Murgia di S. Lorenzo 1 Rhinolophus hipposideros 27/09/2009 IT Acquafredda di Maratea 2 Rhinolophus ferrumequinum, 6 Rhinolophus hipposideros 28/09/2009 IT Valle del Noce 2 Rhinolophus ferrumequinum, 20 Rhinolophus hipposideros 29/09/2009 IT Monte Vulture 1 Rhinolophus hipposideros Le sessioni di cattura in sostanza non hanno dato informazioni aggiuntive rispetto ai sopralluoghi e alle registrazioni per una serie di ragioni: nel caso della Murgia di San Lorenzo ha iniziato a piovere poco dopo il tramonto; nel caso della grotta del Dragone è una triste riconferma delle comunicazioni del Dott. Marotta, speleologo, che riporta la scomparsa da oltre vent anni dei pipistrelli che normalmente abitavano l ipogeo; nel caso dei Laghi di Monticchio la presenza di grandi bacini idrici completamente circondati dal bosco ha reso complicato individuare un punto potenzialmente ottimale per il passaggio dei pipistrelli. Tabella 2.5. Dati ottenuti dalle catture Data Sito Specie 26/09/2009 IT Murgia di S. Lorenzo Nessuna 27/09/2009 IT Acquafredda di Maratea 1 Rhinolophus ferrumequinum 29/09/2009 IT Monte Vulture Nessuna 8

9 2.1 IT Acquafredda di Maratea La zona in cui ricade il SIC di Acquafredda presenta diverse cavità naturali. In seguito a colloquio con il Dott. Carmine Marotta, curatore del catasto delle grotte e delle aree carsiche della Basilicata, sono state individuate tre cavità da ispezionare: la grotta di Cersuta sebbene ricadente all esterno dei confini del SIC, la grotta del Dragone che fino agli anni Settanta aveva ospitato gruppi consistenti di chirotteri come riportato dal Dott. Marotta, e la grotta di San Germano, anch essa esterna al SIC ma potenzialmente ottimale a ospitare chirotteri. Grotta di Cersuta (file sopralluoghi.shp, ID_sopralluogo AC1) L apertura della grotta (fig. 2.1) si affaccia sulla stretta spiaggia omonima, non presenta accumuli di guano vecchi o recenti, ma bensì tracce sparse e rade. All interno dell ipogeo sono stati rinvenuti tre esemplari di Rinolofo minore Rhinolophus hipposideros a riposo, specie inclusa nell allegato II della Direttiva Habitat e considerata In Pericolo (EN) secondo la nuova Lista Rossa Nazionale, parte sui chirotteri, proposta nel 2007 dal Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri (GIRC) in collaborazione con l'università degli Studi di Roma "La Sapienza". Fig Grotta di Cersuta, ingresso visto dall interno e scorcio della spiaggia di Cersuta Fig Acquafredda: transetto (in giallo). Grotta del Dragone (file sopralluoghi.shp, ID_sopralluogo AC2) Si tratta della grotta più lunga presente in Basilicata, con uno sviluppo di almeno 2 km (Marotta 1997). L ispezione richiede la presenza di speleologi esperti e pertanto è stata visitata solamente la parte inziale dell ipogeo dove è stato possibile osservare due individui di Rinolofo maggiore Rhinolophus ferrumequinum e tre di Rinolofo minore R. hipposideros a riposo. Entrambe le specie sono incluse nell allegato II della Direttiva Habitat. Il Rinolofo maggiore è specie valutata Vulnerabile (VU) secondo la Lista Rossa Nazionale (GIRC 2007). Per verificare se la grotta era utilizzata anche da altre specie o da gruppi più numerosi di animali che potevano eventualmente essersi rifugiati nella restante parte della cavità è stata posizionata una rete mist-net al suo ingresso al tramonto ed è stata mantenuta in loco per due ore. Un solo individuo di Rinolofo maggiore è caduto nella rete e, utilizzando contestualmente un bat detector per verificare ulteriormente se ci fossero inidividui in volo che cercassero di uscire dalla grotta, non è stata purtroppo rilevata la presenza né di altri idividui, né di altre specie. Grotta di San Germano (file sopralluoghi.shp, ID_sopralluogo: AC3) Situata a Maratea e di proprietà privata, non è stato possibile visitarla, poiché il proprietario l ha chiusa con reti elettrosaldate e recinzioni trasformandola in un ricovero per i propri animali. Transetto (file transetti.shp, ID_transetto: acquafredda transetto) 9

10 Al termine della sessione di cattura è stato eseguito un transetto in auto lungo la SS18 da Acquafredda verso sud. A causa di una interruzione della statale dovuta a una frana non è stato possibile lavorare nella parte più settentrionale del SIC. Lungo il transetto in prossimità di Acquafredda sono stati rilevati il Molosso di Cestoni Tadarida teniotis e il Pipistrello albolimbato. Schema delle specie rilevate: Specie Status secondo Allegato Tipologia del dato Data Lista Rossa 2007 Direttiva Habitat LC IV Registrazione 27/09/2009 Rhinolophus ferrumequinum VU II, IV Sopralluogo e cattura 27/09/2009 Rhinolophus hipposideros EN II, IV Sopralluogo 27/09/2009 Tadarida teniotis LC IV Registrazione 27/09/ IT Faggeta di Moliterno SIC di ridotta estensione caratterizzato dalla presenza di una faggeta a fustaia con alberi di dimensioni anche considerevoli. Sono stati eseguiti dei rilievi bioacustici sia lungo transetti sia presso stazioni fisse d ascolto che hanno rivelato la presenza del Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus in caccia all interno del bosco (file puntiascolto.shp, ID_punto_ascolto: moliterno p_ascol_01; file transetti, ID_transetto: faggeta di Moliterno transetto 01 e 03). Schema delle specie rilevate: Specie Status secondo Allegato Tipologia del dato Data Lista Rossa 2007 Direttiva Habitat Pipistrellus pipistrellus LC IV Registrazione 04/08/ IT Monte Vulture Questo SIC è stato visitato in due momenti distinti: nel mese di agosto sono state realizzate delle registrazioni presso il Monte Vulture mentre ci si è recati ai Laghi di Monticchio solamente a fine settembre in quanto l elevato afflusso di visitatori nel mese di agosto avrebbe interferito con le indagini di campo. Il tragitto che porta sul Monte Vulture e lungo il quale sono state realizzate delle registrazioni sia su transetto (file transetti.shp, ID_transetto: monte vulture) sia presso tre punti di ascolto, si è rivelato essere un area di caccia e di passaggio per diverse specie. In particolare l attività più intensa (5,4 contatti al minuto) si è registrata in corrispondenza del punto d ascolto alla quota più alta (punto 01) e con copertura a bosco misto di latifoglie, in prevalenza cerro, e conifere. L indice di attività (numero di contatti registrati/tempo) si è mantenuto comunque su buoni livelli anche presso il punto 02 (4,6 contatti/minuto) e il punto 01 (3 contatti/minuto) da cui si evince che l intera area ricomprendente i punti di ascolto è utlizzata dai pipistrelli per il foraggiamento e gli spostamenti. Fig Punti di ascolto (01, 02, 03) presso il Monte Vulture. L ortofoto è del Ministero dell Ambiente. 10

11 Schema delle specie rilevate: Specie Status secondo Allegato Tipologia del dato Data Lista Rossa 2007 Direttiva Habitat Eptesicus serotinus NT IV Registrazione 02/08/2009 Hypsugo savii LC IV Registrazione 02/08/2009 Myotis sp - II e IV Registrazione 02/08/2009 Nyctalus leisleri NT IV Registrazione 02/08/2009 LC IV Registrazione 02/08/2009 Pipistrellus pipistrellus LC IV Registrazione 02/08/2009 Dai transetti e dai sopralluoghi effettuati nella zona dei laghi di Monticchio (fig ) sono emerse ulteriori presenze interessanti come il Rinolofo minore rinvenuto in un edificio con grossi accumuli di guano che fa presumere la presenza di una colonia in periodo estivo ed è pertanto da ricontrollare per verifica, e la probabile, ma non certa, presenza del Barbastello, registrato in prossimità dei laghi, ma non essendo il segnale di buona qualità, l analisi cui è stato sottoposto non ha dato un responso con un margine di confidenza appropriato. Da notare la presenza del Pipistrello pigmeo, sempre nella zona dei laghi, specie di recente denominazione per la quale non esistono ancora dati sufficienti a stabilirne lo status. Fig Transetti (in giallo) eseguiti presso i laghi di Monticchio Schema delle specie rilevate: Specie Status secondo Allegato Tipologia del dato Data Lista Rossa 2007 Direttiva Habitat Myotis sp - II e IV Registrazione 29/09/2009 LC IV Registrazione 29/09/2009 Pipistrellus pygmaeus DD IV Registrazione 29/09/2009 Rhinolophus hipposideros EN II e IV Sopralluogo 29/09/ IT Murgia di S. Lorenzo La murgia è attraversata in tutta la sua larghezza dal fiume Agri che, dai transetti condotti (fig ), risulta essere un importante area di foraggiamento per diverse specie. Tra i sonogrammi ne figura uno dubbio ascrivibile sia al Serotino Eptesicus serotinus, sia alla Nottola di Leisler Nyctalus leisleri ulteriori indagini potrebbero chiarire di quale delle due specie si tratti. In prossimità delle pareti a strapiombo che campeggiano sulla val d Agri è stato registrato il Molosso di Cestoni, specie amante delle 11

12 falesie e dalle caratteristiche frequenze ultrasonore talmente basse da risultare l unico microchirottero udibile a orecchio nudo. Fig Distribuzione dei transetti (in giallo) e dei punti d ascolto (in rosso) effettuati nel SIC Murgia di San Lorenzo; in verde i confini del SIC. Nonostante i numerosi sopralluoghi effettuati presso gli edifici non abitati e i ponti rinvenuti dentro al SIC non è stata trovata traccia di colonie, ma bensì di due individui isolati di Rinolofo minore Rhinolophus hipposideros, uno in un edificio (ID_soprall: M9) situato all esterno dei confini del SIC (fig ) e uno (ID_soprall: M11) all interno di un pilone di uno dei ponti sull Agri (fig ). Le catture non hanno avuto alcun esito in quanto ha iniziato a piovere appena dopo il tramonto. Fig Rinolofo minore dentro a un edificio. Fig Sito in cui è stato trovato un Rinolofo minore Schema delle specie rilevate: Specie Status secondo Allegato Tipologia del dato Data Lista Rossa 2007 Direttiva Habitat Hypsugo savii LC IV Registrazione 03/08/2009 Myotis sp - II e IV Registrazione 03/08/2009 LC IV Registrazione 03/08/2009 Pipistrellus pipistrellus LC IV Registrazione 03/08/2009 Rhinolophus hipposideros EN II e IV Sopralluogo 26/09/2009 Tadarida teniotis LC IV Registrazione 03/08/

13 2.5 IT Valle del Noce Questo è l unico SIC presso il quale è stata confermata la presenza di una vera e propria colonia. Sulla scorta di una segnalazione fatta dal Dott. Fulco Egidio, impegnato nel progetto sui SIC intrapreso dalla Regione Basilicata, è stato fatto un sopralluogo presso un edificio in prossimità del fiume Noce che ospitava una ventina di Rinolofi minori (Rhinolophus hipposideros) (file sopralluoghi.shp, ID_punto: NC2) e, dagli accumuli di guano presenti, si suppone possa trattarsi di una colonia riproduttiva, ipotesi tuttavia da verificare. Il sito, oltre alle classiche specie antropofile quali il Pipistrello di Savi Hypsugo savii, il Pipistrello albolimbato e il Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus, è frequentato anche dalla Nottola di Leisler Nyctalus leisleri, specie spiccatamente forestale. Fig Distribuzione dei punti di ascolto (in rosso) e dei transetti nella Valle del Noce Fig Rinolofo maggiore rinvenuto presso un edificio abbandonato (ID_soprall: NC4) Schema delle specie rilevate: Specie Status secondo Allegato Tipologia del dato Data Lista Rossa 2007 Direttiva Habitat Hypsugo savii LC IV Registrazione 06/08/2009 Myotis sp - II e IV Registrazione 06/08/2009 Nyctalus leisleri NT IV Registrazione 06/08/2009 LC IV Registrazione 06/08/2009 Pipistrellus pipistrellus LC IV Registrazione 06/08/2009 Rhinolophus ferrumequinum VU II e IV Sopralluogo 28/09/2009 Rhinolophus hipposideros EN II e IV Sopralluogo 28/09/ IT Bosco Pantano di Policoro e costa ionica Foce Sinni Le registrazioni condotte presso questo relitto di bosco a ridosso del mare hanno rivelato l interessante presenza del Barbastello Barbastella barbastellus, specie legata ai boschi maturi e pertanto difficilmente rinvenibile in pianura o lungo le coste che sono di norma fortemente antropizzate. A porre l accento ulteriormente sul valore 13

14 del bosco di Pantano è il rinvenimento di un altra specie forestale, la Nottola di Leisler Nyctalus leisleri. L uso del SIC da parte di queste due specie andrebbe approfondito. Fig Transetto (in giallo) e punti d ascolto (in rosso) effettuati presso il Bosco di Pantano Presso il punto d ascolto 01 (margine del bosco) è stata rilevato l indice di attività (n dei contatti/tempo) più elevato pari a 4 contatti al minuto. Presso i punti di ascolto 02, 03 e 04 è risultato più basso, ma comunque di buon livello, con valori rispettivamente di 1,3, di 1,9 e di 2,1 contatti al minuto. Tali valori indicano che il Bosco di Pantano è un area importante per l attività dei chirotteri, sia per il passaggio, sia per il foraggiamento. Tra i suoni registrati sono infatti presenti dei segnali, detti feeding buzz, che indicano attività di alimentazione, e dei segnali detti agonistic call che indicano competitività tra individui nella ricerca della preda. Schema delle specie rilevate: Specie Status secondo Allegato Tipologia del dato Data Lista Rossa 2007 Direttiva Habitat Barbastella barbastellus EN II e IV Registrazione 05/08/2009 Hypsugo savii LC IV Registrazione 05/08/2009 Myotis sp - II e IV Registrazione 05/08/2009 Nyctalus leisleri NT IV Registrazione 05/08/2009 LC IV Registrazione 05/08/2009 Pipistrellus pygmaeus DD IV Registrazione 05/08/

15 3 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Il presente lavoro ha permesso di stilare una checklist delle specie di chirotteri presenti nei SIC oggetto dello studio. In particolare, per i SIC di Acquafredda e della Murgia di San Lorenzo, non è stato possibile riconfermare le specie citate nelle rispettive schede della Rete Natura 2000, ne sono però state individuate di nuove come si evince dalla sintesi dei risultati presentata nella tabella 3.1. Tabella 3.1. Sintesi dei risultati CODICE SIC NOME SIC DATI PREGRESSI DATI OTTENUTI CON IL PRESENTE LAVORO IT Acquafredda di Maratea Myotis emarginatus Non riconfermato Rhinolophus ferrumequinum Rhinolophus hipposideros Tadarida teniotis IT Faggeta di Moliterno Nessuno Pipistrellus pipistrellus IT Monte Vulture Nessuno Eptesicus serotinus Hypsugo savii Myotis sp Nyctalus leisleri Pipistrellus pipistrellus Pipistrellus pygmaeus IT Murgia di S. Lorenzo Barbastella barbastellus Miniopterus schreibersii Myotis capaccinii Myotis myotis Rhinolophus ferrumequinum Rhinolophus hipposideros Rhinolophus hipposideros Non riconfermato Non riconfermato Non riconfermato Non riconfermato Non riconfermato Riconfermato Hypsugo savii Myotis sp Pipistrellus pipistrellus Tadarida teniotis IT Valle del Noce Nessuno Hypsugo savii Myotis sp Nyctalus leisleri Pipistrellus pipistrellus Rhinolophus ferrumequinum Rhinolophus hipposideros IT Bosco Pantano di Policoro e costa ionica Foce Sinni Nessuno Barbastella barbastellus Hypsugo savii Myotis sp Nyctalus leisleri Pipistrellus pygmaeus Alcune importanti presenze, come il barbastello Barbastella barbastellus nel Bosco Pantano di Policoro, la Nottola di Leisler Nyctalus leisleri presso il bosco Pantano di Policoro, il Vulture e la valle del Noce, una colonia di Rinolofo minore Rhinolophus hipposideros nella valle del Noce, andrebbero ulteriormente studiate. Comprendere come le suddette specie utilizzino il territorio ed eventualmente riuscire a risalire ai loro rifugi attraverso indagini mirate, è fondamentale per potere attuare strategie di conservazione efficaci. Il sito ospitante la colonia di Rinolofo minore è certamente da monitorare e tutelare il pericolo maggiore in questi casi è che il proprietario dell immobile decida di ristrutturare senza tenere conto della presenza dei pipistrelli e danneggi il roost. Da approfondire anche la presenza del genere Myotis, riscontrato in quattro dei sei SIC: poiché non è possibile risalire in modo inequivocabile alla specie partendo dai sonogrammi, è fondamentale l osservazione diretta degli 15

16 esemplari per una diagnosi certa e, pertanto, sono necessarie ulteriori sessioni di cattura e di ricerca di roost. Appartengono, infatti, a questo genere più di dieci specie, ognuna caratterizzata da determinate preferenze ecologiche. Tale biodiversità di nicchia trofica rende impossibile una generalizzazione: i dati non sono sufficienti ad abbozzare indicazioni gestionali di alcun tipo. Per quanto riguarda le specie più spiccatamente antropofile, ossia Pipistrello albolimbato, Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus e Pipistrello di Savi Hypsugo savii, sebbene siano facilmente contattabili con il bat detector e il loro status non versi in condizioni critiche, è da notare l assenza di roost noti. Pertanto anche se in generale risultano ben distribuiti sull intero territorio nazionale, non conoscere i loro siti di rifugio non consente di fare valutazioni sulla consistenza delle popolazioni presenti nell area di studio. Quest indagine ha messo in luce alcune zone critiche per il foraggiamento di diverse specie di chirotteri ossia: - il tratto di fiume Agri e annessa vegetazione interessato dai rilevamenti bioacustici; - il tratto di fiume Noce e annessa vegetazione interessato dai rilevamenti bioacustici; - la faggeta di Moliterno; - il bosco di Pantano; - i boschi del Monte Vulture; - i boschi attorno ai laghi di Monticchio. Una gestione forestale rispettosa degli alberi vetusti e morti favorisce la presenza di una maggiore biodiversità chirotterofaunistica offrendo la possibilità sia di trovare un rifugio, sia di alimentarsi, alle specie forestali come il barbastello e il genere Nyctalus, ma anche a diverse specie di Myotis. Ugualmente importante è la vegetazione ripariale degli assi fluviali e i fiumi stessi, che sono per i chirotteri una risorsa di cibo e di acqua, un rifugio e un elemento di orientamento nel paesaggio. 16

17 4 AGGIORNAMENTO DELLE SCHEDE RETE NATURA 2000 Alla luce dei risultati ottenuti si suggerisce di integrare le schede della Rete Natura 2000 come segue. Le specie già presenti nelle schede di Acquafredda e di Murgia di S. Lorenzo non sono state modificate. Ulteriori indagini in futuro potranno eventualmente confermarne l assenza o la presenza. 1.2 CODICE SITO IT NOME SITO Acquafredda di Maratea 3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE CODICE NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO Roprod. Migratoria Popolazione Conservazione Isolamento Globale Roprod. Svern. Stazion Myotis emarginatus 100 C B C B 1304 Rhinolophus ferrumequinum P D 1303 Rhinolophus hipposideros P D 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE M P A M Tadarida teniotis P A 1.2 CODICE SITO IT NOME SITO Faggeta di Moliterno 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE M Pipistrellus pygmaeus P A 1.2 CODICE SITO IT NOME SITO Monte Vulture 3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE 17

18 POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO Migratoria CODICE NOME SCIENTIFICO Roprod. Roprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale 1303 Rhinolophus hipposideros P D 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE M Eptesicus serotinus P A M Hypsugo savii P A M Nyctalus leisleri P A M P A M Pipistrellus pipistrellus P A M Pipistrellus pygmaeus P A 1.2 CODICE SITO IT NOME SITO Murgia S. Lorenzo 3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO Migratoria CODICE NOME SCIENTIFICO Roprod. Roprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale 1304 Rhinolophus ferrumequinum P C B B B 1303 Rhinolophus hipposideros P C B B B 1308 Barbastella barbastellus P C B B B 1310 Miniopterus schreibersi P C B B B 1316 Myotis capaccinii P C B B B 1324 Myotis myotis P C B B B 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE M Hypsugo savii P A M P A M Pipistrellus pipistrellus P A M Tadarida teniotis P A 18

19 1.2 CODICE SITO IT NOME SITO Valle del Noce 3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO Migratoria CODICE NOME SCIENTIFICO Roprod. Roprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale 1304 Rhinolophus ferrumequinum P D 1303 Rhinolophus hipposideros P D 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE M Hypsugo savii P A M Nyctalus leisleri P A M P A M Pipistrellus pipistrellus P A 1.2 CODICE SITO IT NOME SITO Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni 3.2.c. MAMMIFERI elencati nell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE POPOLAZIONE VALUTAZIONE SITO Migratoria CODICE NOME SCIENTIFICO Roprod. Roprod. Svern. Stazion. Popolazione Conservazione Isolamento Globale 1308 Barbastella barbastellus P D 3.3 Altre specie importanti di Flora e Fauna GRUPPO NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE M Hypsugo savii P A M Nyctalus leisleri P A M P A M Pipistrellus pygmaeus P A 19

20 5 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI AGNELLI P., MARTINOLI A., PATRIARCA E., RUSSO D., SCARAVELLI D., GENOVESI P. (a cura di), Linee guida per il monitoraggio dei chirotteri: indicazioni metodologiche per lo studio e la conservazione dei pipistrelli in Italia. Quad. Cons. Natura 19, Min. Ambiente Ist. Naz. Fauna Selvatica. BARATAUD M, The Inaudible World / Ballades dans l'inaudible. 2 CD Set with booklet. Sittelle editions, pp.132. BARATAUD M, Acoustic method for European Bat Identification (English) English update of the double CD."The Inaudible World". Sittelle editions. GIRC, Lista Rossa Nazionale, parte sui chirotteri. Ultimo accesso 30/11/2009. GIRC From the Press: Nel Parco della Majella segnalata una nuova specie di chirottero: Myotis alcathoe. Ultimo accesso 30/10/2008. KUNZ T. H., PIERSON E. D Bats of the World: An Introduction. Pp In: R. W. Nowak. Walker s bats of the world. Johns Hopkins University Press, Baltimore. MAROTTA CARMINE, Grotte ed aree carsiche della Basilicata. Ed. Villa d'agri, pp MATTM, Schede Rete Natura ftp://ftp.scn.minambiente.it/cartografie/natura2000/schede_e_mappe/basilicata/sic_schede/ MATTM (Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) 2008: Eurobats Italia Le specie italiane incluse nell Accordo EUROBATS. Ultimo accesso 30/10/2008. REGIONE BASILICATA, Natura 2000 in Basilicata. Pp RUSS J., The bats of Britain and Ireland. Alana Ecology, pp RUSSO D., JONES G., Identification of twenty-two bat species (Mammalia: Chiroptera) from Italy by analysis of time-expanded recordings of echolocation calls. Journal of Zoology, 258:

21 RINGRAZIAMENTI Sede Amministrativa ex-infs Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza la preziosa collaborazione di, in ordine alfabetico: Dott. Fulco Egidio, Dott.ssa Lombardi Ludgarda, Dott. Romano Antonio, Dott. Salerno Giovanni. Si ringrazia il Dott. Danilo Russo per l analisi dei sonogrammi con la DFA. Si ringrazia la Dott.ssa Abate Isabella per l aiuto sul campo alla Faggeta di Moliterno. Si ringrazia il Dott. Marotta Carmine per le informazioni e i consigli sulle cavità naturali. Si ringrazia la Dott.ssa Sgrosso Silvia per gli aiuti logistici. 21

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