Progetto LIFE Natura- LIFE+08NAT/IT/ Fauna di Montenero Azione E2 Monitoraggio degli interventi

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1 Progetto LIFE Natura- LIFE+08NAT/IT/ Azione E2 Monitoraggio degli interventi A cura di: Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri ( ) (comprende il IV Rapporto annuale Aprile 2014 Aprile 2015) Centro Studi Naturalistici Onlus - Giugno

2 Sommario 1. Introduzione Area di studio Aree di intervento delle azioni C3, C5 e C1 (SIC/ZPS Monte Calvo Piana di Montenero ) Sintesi dei dati pregressi (Inventario scientifico) rilevati nell area di studio Obiettivi Materiali e metodi (descrizione attività) Il monitoraggio delle azioni sui chirotteri Monitoraggio bioacustico ultrasonoro Il monitoraggio dei roost (grotte e bat box) Catture e rilascio immediato Risultati finali del monitoraggio Dati da monitoraggio bioacustico Dati da monitoraggio dei roost nelle aree di intervento dell Azione C Dati da catture Dati da monitoraggio diretto bat box Conclusioni Considerazioni generali Incremento della biodiversità chirotterologica Ampliamento della distribuzione e incremento dell attività e abbondanza dei chirotteri Grotte Azione C Bat box Azione C Sinergie positiva tra le azioni C3, C5 e C Promozione di buone pratiche Life Riferimenti bibliografici Allegato: Tavole A3 Mappe IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 2 di 87

3 1. Introduzione L Azione E2 del progetto LIFE, in stretta continuità con l Inventario scientifico, nel corso di quattro anni di attività ( ) ha potuto verificare l efficacia delle azioni concrete di conservazione, con particolare riferimento al monitoraggio delle specie target del progetto nell area di intervento. In riferimento alla proroga della scadenza del progetto al 30/06/2015 sono stati prodotti due Report annuali aggiuntivi, il III (aprile 2013 aprile 2014), e il IV (aprile 2014 aprile 2015), quest ultimo è confluito nel presente Report finale in forma di rapporto annuale e finale. Inoltre, a partire dal 2013 per due anni, si è deciso di attivare un protocollo aggiuntivo di monitoraggio sui chirotteri riguardante l Azione C1 (Cutini), in quanto tali strutture sono importanti anche per la conservazione dei chirotteri (miglioramento della nicchia trofica: siti di foraggiamento). Tale protocollo si è quindi aggiunto a quelli previsti nel Piano di Monitoraggio sulle Azioni C3 (Bat box) e C5 (Grotte). Questo report ha quindi lo scopo di descrivere le attività svolte e i risultati relativi al periodo considerato (VI report annuale) ma soprattutto di analizzare in modo definitivo tutti i dati rilevati nel corso del progetto (report finale) mettendo in luce le differenze tra i dati rilevati prima e dopo gli interventi delle azioni concrete di conservazione realizzate con il progetto. Il documento conserva la stessa struttura dei precedenti (Report annuali), inoltre si è scelto di riproporre anche in questo quarto e ultimo rapporto tutte le parti introduttive al fine di agevolarne la lettura evitando fastidiosi rimandi ai Report precedenti. 2. Area di studio 2.1 Aree di intervento delle azioni C3, C5 e C1 (SIC/ZPS Monte Calvo Piana di Montenero ) L area di riferimento per le attività di monitoraggio delle azioni C3, C5 e C1 è principalmente legata alla localizzazione dei relativi interventi (Fig. 1), per una più approfondita descrizione degli aspetti naturalistici generali del SIC/ZPS si rimanda alla relazione finale dell inventario scientifico (chirotteri). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 3 di 87

4 Le aree interessate sono posizionate nella porzione centro-meridionale del SIC/ZPS, e comprendono un altopiano collinare e i maggiori rilievi montuosi presenti che superano i 1000 m s.l.m.: Monte Calvo (1055 m s.l.m.), e Montenero (1014 m s.l.m.). Le aree di posizionamento dei bat box (rif. Azione C3), corrispondono gran parte delle superfici boscose del SIC/ZPS e sono caratterizzate da estese cerrete ad altofusto, con limitate estensioni a bosco di roverella (con piante mediamente giovani), piccole superfici di rimboschimento a pino nero e puntiformi ma interessanti stazioni a pioppo tremolo che vegetano nel fondo di alcune doline nella fascia altimetrica più alta ( m s.l.m.). L area di localizzazione delle grotte di cui all azione C5 è più varia, comprendendo gli ambiti forestali sopra descritti ma anche altri un poco diversi per composizione (castagno) o aventi fisionomia radicalmente diversa (aree aperte o semiaperte con pascoli aridi, arbusti e boschetti). A tal proposito si evidenzia che la Grotta di Coppa di Mezzo, dopo i lavori di messa in sicurezza previsti dall Azione C5, in seguito al ritiro del consenso da parte del proprietario, è stata oggetto di ripristino della situazione precedente ai lavori ed è quindi stata stralciata dalle dieci cavità oggetto del Azione C5. Il proprietario ha successivamente provveduto a sue spese alla bonifica dei rifiuti solidi da noi rilevati nella cavità e ha parimenti manifestato l intenzione di metterla in sicurezza con modalità simili a quelle previste dall Azione C5. L area di localizzazione dei cutini di cui all azione C1, oggetto del monitoraggio aggiuntivo, riguarda prevalentemente aree aperte o semiaperte con pascoli aridi, arbusti e boschetti di roverella. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 4 di 87

5 Figura 1 Azioni di progetto: mappa degli interventi. N.B. La Grotta di Coppa di mezzo è stata stralciata dagli interventi da realizzare con l Azione C5 (cfr. testo). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 5 di 87

6 2.2 Sintesi dei dati pregressi (Inventario scientifico) rilevati nell area di studio Pur non potendo escludere la presenza di altre specie precedentemente segnalate, nell ambito dell azione di Inventario scientifico è stata accertata la presenza di 13 specie di chirotteri (comprese le specie gemelle Myotis myotis/blythii considerate come una specie) più due generi senza determinazione specifica negli ambienti indagati (Tab. 1). Tabella 1 Checklist dei Chirotteri rilevati con tutti i metodi utilizzati nella fase di Inventario scientifico - Azione A3, (ulteriori spiegazioni nel testo). N Specie Specie/Genere Rinolofo maggiore Rhinolophus ferrumequinum Rinolofo minore Rhinolophus hipposideros Rinolofo eurìale Rhinolophus euryale Rinolofide Rhinolophus sp. Vespertilio di Capaccini Myotis capaccinii Vespertilio maggiore Myotis myotis Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myotis/blythii Vespertilionide Myotis sp. Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Pipistrello pigmeo Pipistrellus pygmaeus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello di Savi Hypsugo savii Serotino comune Eptesicus serotinus Molosso di Cestoni Tadarida teniotis IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 6 di 87

7 In merito alle specie rilevate con l Inventario scientifico (Tab. 1), si evidenzia che: dieci specie (in verde), corrispondono a una parte di quelle già segnalate per il SIC, mentre tra queste ultime non sono state ancora reperite evidenze solo riguardo a una specie: la Nottola comune (Nyctalus noctula), mentre il Miniottero (Miniopterus schreibersii) è stato rilevato a partire dal secondo anno di monitoraggio (cfr. oltre). A tal proposito si precisa che, benché la Nottola comune non sia finora stata rilevata in tutto il Gargano (né in studi passati né in corso anche in altre aree del promontorio), la sua presenza non si può escludere. tre specie (in arancio), sono nuove per il SIC: il Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), la cui presenza è stata rilevata sia con il metodo bioacustico che con l esplorazione dei roost, la Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri), rilevata con il metodo bioacustico, e il Pipistrello pigmeo (Pipistrellus pygmaeus) che, rilevato con bat detector in un area a circa 2 km dal perimetro del SIC (Valle Ragusa), a ragione si è ritenuto presente anche nel SIC sia per la vicinanza che per la continuità ambientale, in quanto la sua presenza è stata confermata nel corso del monitoraggio registrando una maggiore diffusione nel SIC anche grazie all efficacia delle azioni di progetto. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 7 di 87

8 3. Obiettivi Le finalità di questa azione sono strettamente legate agli obiettivi del progetto e, in particolare, alla verifica di alcune azioni concrete di conservazione del progetto. L attività di monitoraggio, svolta in continuità metodologica e temporale con l azione di Inventario scientifico, è basata sui risultati di quest ultima attività (cfr. Relazione finale Inventario scientifico) e realizzata in conformità a quanto previsto dal Piano di monitoraggio. Obiettivo specifico di tale rapporto, oltre a quello di illustrare le attività svolte e i risultati del monitoraggio nel periodo considerato per le azioni C3, C5 e C1, è quello di fornire una relazione finale dell Azione E2, per la parte riguardante i Chirotteri, completa di elaborazioni, grafici e mappe. 4. Materiali e metodi (descrizione attività) Il monitoraggio sulle specie obiettivo del progetto è consistito in attività di rilevamento di dati faunistico-ambientali secondo le metodologie descritte nel Piano di monitoraggio Il monitoraggio delle azioni sui chirotteri Per quanto riguarda i Chirotteri sono state quindi effettuate indagini sulla presenza (monitoraggio bioacustico con punti di ascolto, visite e conteggi ai roost, catture). Prima di passare alla descrizione dei metodi e dei materiali utilizzati, nei seguenti sottoparagrafi ci si sofferma sulla descrizione delle metodologie utilizzate per il monitoraggio di ciascuna azione (cfr. Piano di monitoraggio) Azione C3 Posizionamento di 1000 bat-box per la conservazione dei chirotteri Il controllo dello stato e della funzionalità e del tasso di utilizzo dei rifugi posizionati sono stati attuati con verifica a campione. Per il posizionamento dei rifugi, ovvero per la formazione del campione, è stato utilizzato un campionamento stratificato proporzionale. Trattandosi nel complesso di habitat forestali (boschi di latifoglie) abbastanza omogenei, si è scelto di stratificare in base all'altitudine. L'altitudine dell'area di intervento varia tra 722 m s.l.m. e m s.l.m.. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 8 di 87

9 Sono state pertanto individuate due fasce altitudinali di riferimento, in base alla considerazione che il midrange (valore centrale) è pari a 866,7 m: Strato 1: ,7 m s.l.m. Strato 2: 866, m s.l.m. Per ciascuno strato, ove sono stati posizionati circa la metà dei rifugi, sono stati pertanto campionati almeno il 20% dei bat box pari a circa 100 rifugi/strato. Le verifiche di utilizzo sono state effettuate minimizzando il disturbo agli animali potenzialmente presenti nei rifugi con particolare riferimento ai delicati periodi di riproduzione e ibernazione. A tal proposito è stata effettuata di volta in volta sul campo una valutazione costi/benefici privilegiando, ove possibile, tecniche non invasive o, al limite, astenendosi dall attività, al fine di non vanificare gli effetti delle azioni di conservazione messe in atto con il progetto. In tal caso si è sopperito con i dati da monitoraggio indiretto (bioacustico) o, eventualmente, diretto (catture) come di seguito specificato. L attività di campionamento, iniziata come previsto nell autunno-inverno , con una verifica invernale finalizzata a valutare l utilizzo dei rifugi come siti di ibernazione (con particolare riferimento alla tipologia di bat box hybernation ) nei periodi più freddi (gennaio-febbraio 2013) è proseguita fino al termine del progetto per verificarne l utilizzo nelle altre stagioni anche in relazione al periodo riproduttivo e post-riproduttivo con una verifica delle bat box normali a fine estate inizi autunno. Nelle aree di posizionamento dei rifugi, sono state effettuate analisi di presenza, distribuzione e abbondanza relativa di chirotteri, ove possibile fino alla specie (in riferimento ai limiti oggettivi dei metodi comunemente utilizzati), attraverso l esecuzione di percorsi di monitoraggio bioacustico ultrasonoro (bat detector) con punti d ascolto. I percorsi e i punti di ascolto sono stati scelti in modo da rappresentare le tipologie ambientali dei siti di posizionamento delle bat box e del SIC. Solo se strettamente necessario e ai fini della individuazione di nuove specie o di specie dubbie, sono state inoltre effettuate alcune sessioni di cattura temporanea. Tutti i rilievi sono stati georiferiti con GPS e rappresentati cartograficamente su GIS (cfr. oltre) Azione C5 Messa in sicurezza delle grotte Il controllo dello stato e della funzionalità delle grotte è stato effettuato in modo esaustivo con specifici sopralluoghi. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 9 di 87

10 La presenza e la consistenza delle specie presenti nelle cavità naturali oggetto di messa in sicurezza e il tipo di utilizzo, sono state condotte per ciascuna grotta, attraverso verifiche e conteggi interni (a vista, video/fotografico, bat detector, catture con retino a mano) o esterni (conteggio video IR, bat detector, catture con mist net) ai roost a seconda della loro accessibilità. Le verifiche di utilizzo delle grotte sono state effettuate minimizzando il disturbo agli animali potenzialmente presenti nelle cavità con particolare riferimento ai delicati periodi di riproduzione e ibernazione. A tal proposito è stata effettuata di volta in volta sul campo una valutazione costi/benefici privilegiando, ove possibile, tecniche non invasive o, al limite, astenendosi dall attività, al fine di non vanificare gli effetti delle azioni di conservazione messe in atto con il progetto. In tal caso si è sopperito con i dati da monitoraggio indiretto (bioacustico) o, eventualmente, diretto (catture) come di seguito specificato (cfr. oltre). Le analisi di presenza/distribuzione e abbondanza relativa di chirotteri, ove possibile fino alla specie (in riferimento ai limiti oggettivi dei metodi comunemente utilizzati), sono state condotte attraverso la realizzazione di percorsi di monitoraggio bioacustico ultrasonoro (bat detector) con punti d ascolto. I percorsi e i punti di ascolto sono stati scelti in modo da rappresentare le aree delle grotte oggetto di messa in sicurezza. Quest ultimo protocollo, a carattere aggiuntivo rispetto alla visita alle grotte che di per sé è un metodo esaustivo, è stato attivato in modo prevalente a partire dalla primavera 2013 in quello che doveva essere l ultimo anno di monitoraggio (secondo la proposta approvata prima della modifica sostanziale di estensione della durata del progetto al 30/06/2015). Nella prima fase del monitoraggio, ai fini della individuazione di nuove specie o di specie dubbie, sono state inoltre effettuate alcune sessioni di cattura temporanea. Tutti i rilievi sono stati georiferiti con GPS e rappresentati cartograficamente su GIS Azione C1 Ripristino di 10 cutini (protocollo aggiuntivo) Originariamente ideata per la conservazione degli Anfibi, in seguito ad alcune importanti osservazioni effettuate nel corso del monitoraggio bioacustico sulle azioni C3 e C5 nel periodo , questa azione si è prospettata come potenzialmente importante anche per i Chirotteri. Infatti una delle prime e più interessanti osservazioni di Barbastella barbastellus è stata effettuata proprio al cutino sulla strada di accesso all Azienda agricola Montenero, in un area poco idonea alla specie (che è legata alle foreste vetuste) ma dove nelle vicinanze si spera possa aver incontrato le bat box installate con il progetto. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 10 di 87

11 Quindi, per verificare se i cutini ripristinati possano funzionare da attrattori trofici per i chirotteri nelle attività di foraggiamento (in riferimento alla maggiore presenza di insetti), a partire dal 2013 per due anni, si è deciso di attivare un protocollo aggiuntivo di monitoraggio bioacustico dei chirotteri riguardante l Azione C1 (Cutini). Le analisi di presenza/distribuzione e abbondanza relativa di chirotteri, ove possibile fino alla specie (in riferimento ai limiti oggettivi dei metodi comunemente utilizzati), sono state condotte attraverso la realizzazione di percorsi di monitoraggio bioacustico ultrasonoro (bat detector) con punti d ascolto. I percorsi e i punti di ascolto stagionali aggiuntivi sono stati posizionati nei pressi dei cutini ripristinati. Nei paragrafi che seguono sono illustrati in dettaglio i protocolli utilizzati per il monitoraggio delle tre azioni Monitoraggio bioacustico ultrasonoro Al fine di ottenere dati sulla presenza di alcune specie, è stato applicato un protocollo di monitoraggio per punti di ascolto notturni o crepuscolari in aree campione. Il protocollo ha previsto: l individuazione dei punti di ascolto nel modo più rappresentativo possibile delle aree di intervento. La localizzazione dei punti di ascolto è avvenuta lungo appositi percorsi avvalendosi di GPS/QGis e di carte topografiche IGM (scala 1: e 1:50.000); gli ambienti naturali e antropici individuati e monitorati con il metodo bioacustico sono elencati nella seguente tabella. Tabella 2 Elenco degli ambienti naturali e seminaturali nei quali è stato effettuato il campionamento bioacustico. Ambienti Ambienti (dettaglio) Cerreta pura o mista ad altofusto e radure Boschi mesofili Bosco di latifoglie con rimboschimenti a conifere Stazioni di pioppo in dolina Bosco misto di Cerro e Castagno e radure Mosaico di boschi mesofili e pascoli Mosaico cerreta e pascoli Boschi termofili Boschi di Roverella e radure Mosaico boschi Roverella e pascoli Mosaico di boschi termofili e pascoli Mosaico lecceta, cerreta e radure Radure a pascoli e coltivi con cerrete Radure a pascoli e coltivi con cerrete IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 11 di 87

12 l individuazione e il monitoraggio di 27 punti di ascolto (Tab. 3 e Fig. 2) in riferimento all area di posizionamento dei bat box (C3) e delle grotte (C5), come di seguito descritto (Tabb. 3-4 e testo seguente). Tabella 3 Punti di ascolto individuati per il monitoraggio bioacustico e ambiente in cui si trovano. n ID PUNTO GPS TOPONIMO AMBIENTE 1 A Area picnic Orto della Menta Boschi mesofili 2 B2 (9) Piscina Cutinelli Boschi mesofili 3 B1 Vallone Difesa Boschi mesofili 4 C Area picnic Grotta di Montenero Boschi mesofili 5 D Sotto G. Montenero Boschi mesofili 6 E A Sud di Grotta Difesa Boschi mesofili 7 F Tornanti Papaglione Mosaico di boschi mesofili e pascoli 8 G Panorama Piana di Montenero Mosaico di boschi mesofili e pascoli 9 H Sentiero per grupp1000 Boschi mesofili 10 H (6) Incrocio sentieri Mosaico di boschi mesofili e pascoli 11 I Montenero (1014) Mosaico di boschi mesofili e pascoli 12 N Sulla strada Azienda M.nero Boschi termofili 13 M Verso Grava Cacciatori Boschi termofili 14 L Roverelle Azienda Mosaico di boschi termofili e pascoli 15 O2 Palla Palla 2 sud Mosaico di boschi termofili e pascoli 16 O1 Palla Palla 2 (7) Mosaico di boschi termofili e pascoli Bosco S.Eg.CerRadura Mosaico di boschi mesofili e pascoli 18 R Bosco S.Eg.Cerrialti 1 Boschi mesofili 19 Q Bosco S.Eg.Cerrialti 2 Boschi mesofili 20 P Bosco S.Eg.Roverelle Mosaico di boschi termofili e pascoli 21 V Alta tensione Boschi mesofili 22 U Sbarra Boschi mesofili 23 T Caserma forestale Boschi mesofili 24 S1 Piscina Lombardo Boschi mesofili 25 S2 Radure cerrialti Boschi mesofili 26 Z1 Piscina Principessa Radure a pascoli e coltivi con cerrete 27 Z2 LecciCerri radura Mosaico di boschi termofili e pascoli IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 12 di 87

13 Tabella 4 Ambienti naturali e seminaturali nei quali è stato effettuato il campionamento bioacustico: occorrenze e % degli ambienti in cui sono posizionati i punti di ascolto secondo il protocollo di monitoraggio. Ambiente n Punti di ascolto % Boschi mesofili 14 51,9% Mosaico di boschi mesofili e pascoli 5 18,5% Boschi termofili 2 7,4% Mosaico di boschi termofili e pascoli 5 18,5% Radure a pascoli e coltivi con cerrete 1 3,7% Totali % Il protocollo prevede una distribuzione ambientale dei punti di ascolto sul territorio del SIC che è stata effettuata in base a due criteri fondamentali: (1) necessità di monitorare le azioni di progetto (C3 e C5), quindi essenzialmente ambienti forestali e (2) nell ambito degli ambienti forestali, quello maggiormente rappresentato nel SIC è costituito dai Boschi mesofili (essenzialmente cerrete) dove sono state posizionate la maggior parte delle bat box. l individuazione e il monitoraggio di 7 punti di ascolto aggiuntivi (Tab. 5 e Fig. 2) in riferimento ai siti dei cutini ripristinati (C1); Tabella 5 Punti di ascolto (aggiuntivi C1) individuati per il monitoraggio bioacustico. n ID PUNTO GPS DENOMINAZIONE CUTINO 28 C1 Cutini Papaglione 1 e 2 29 C2-3 Piscine 1 e 2 (salice) 30 C4 Cutino Bivio Azienda 31 C5 Cutino Ingresso 1 32 C6 Cutino Ingresso 2 33 C7 Cutino Piccirella 4 34 C8 Cutino Piccirella 1 14 C(L) Cutini Piccirella 2 e 3 Nota: l ultimo punto d ascolto corrisponde al punto L in Tab. 2 e conserva lo stesso numero progressivo. Lo stato di conservazione di questi ambienti è il più vario e si va da aree degradate ad altre ben conservate. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 13 di 87

14 l effettuazione di punti di ascolto di 15 minuti con registrazione su memory card delle emissioni sonore di chirotteri rilevate; durante i rilievi sono state compilate apposite schede di monitoraggio bioacustico del tutto simili a quelle già utilizzate nella fase di inventario scientifico, sulle quali sono stati rilevati i principali parametri ambientali e il riferimento dei file registrati con il bat detector per quel punto; l analisi, con il software BatSound 4.0, delle sequenze bioacustiche registrate finalizzata alla determinazione delle specie (ove possibile). Seguono i riferimenti tecnici della strumentazione utilizzata: Pettersson Electronik D 1000 X (bat detector con campionamento diretto di ultrasuoni e registratore digitale integrato) e Pettersson Electronik D 240 X collegato a registratore digitale; Memory card CF SanDisk Ultra II da 4GB; GPS Garmin etrex Legend HCx; Personal computer con software BatSound 4.0 e statistici (SPSS 12.0). Elaborazione e analisi dei dati Segue una breve descrizione delle principali analisi utilizzate per sintetizzare e interpretare i dati rilevati. Il calcolo della frequenza percentuale dei contatti di ciascun punto di ascolto è basato sulla frequenza dei contatti di tutte le specie segnalate per quel punto di ascolto in riferimento al totale dei contatti per tutti i punti di ascolto (F%contatti punto x = n tot. contatti per il punto x/n tot. di contatti). Al fine di ottenere, oltre ai dati di presenza, indicazioni sull abbondanza dei chirotteri anche nell ambito di questo protocollo, sono state effettuate delle stime di attività a partire dal numero di sequenze registrate nei punti di ascolto. A tal proposito, al fine di rendere più significativi i dati raccolti anche in riferimento ai limiti intrinseci del metodo per queste finalità, i punti di ascolto sono stati posizionati a distanze minime generalmente superiori a 4-5 km su aree vaste e sono stati raggiunti spostandosi rapidamente in auto. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 14 di 87

15 A differenza dei protocolli seguenti, i dati sull abbondanza dei chirotteri ottenuti con questo metodo attraverso il calcolo di un indice di abbondanza, sono solo orientativi. Infatti oltre alla discussa possibilità di identificazione delle singole specie (comunque limitata ad un certo numero), va considerata la contattabilità di queste, ossia la probabilità che una data specie sia rilevata. Infatti alcune specie emettono segnali altamente direzionali e con bassa intensità e le probabilità di rilevarle con un bat detector sembrerebbero limitate e probabilmente non idonee per una stima quantitativa specie-specifica mentre sarebbe solo sottostimata l abbondanza complessiva di tutte le specie. Infine c è anche il problema dei doppi conteggi: non si può essere affatto sicuri che ciascun passaggio registrato corrisponda a un diverso individuo, perché è possibile che il medesimo chirottero sia stato rilevato più volte. Il dato così ottenuto costituisce perciò esclusivamente un indice di attività e non dovrebbe essere utilizzato per esprimere l abbondanza. Il calcolo dell indice di abbondanza di ciascuna specie è basato sul numero di punti in cui è presente la specie in riferimento al totale dei punti di ascolto (IA = n punti con specie X/n tot. di punti di ascolto). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 15 di 87

16 Figura 2 Mappa dei punti di ascolto e registrazione ultrasonora individuati e effettuati con il monitoraggio bioacustico. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3 e C5) sui Chirotteri Pagina 16 di 87

17 4.2.1 Analisi delle sequenze ultrasonore L analisi delle sequenze in laboratorio ha previsto l uso di specifici programmi di analisi dei suoni, il confronto con registrazioni certe e le relative analisi statistiche. Ciascuna sequenza è stata analizzata tramite il software BatSound 4.0 che è in grado di analizzare, scomporre e visualizzare oscillogrammi, spettrogrammi e spettri di potenza attraverso i quali, con il dovuto supporto statistico, è possibile identificare un certo numero di specie di chirotteri Il monitoraggio dei roost (grotte e bat box) Secondo una terminologia anglosassone ormai in uso anche in Italia, con il termine tecnico roost si intendono i rifugi dei chirotteri. La parola, traducibile come posatoio, definisce un qualsiasi luogo utilizzato dai chirotteri per la sosta (riposo temporaneo, rifugio, riproduzione, ibernazione). Tra le più importanti attività coordinate a livello nazionale in campo chirotterologico vi sono i censimenti presso i roost. L attività prevede anzitutto la localizzazione dei roost e quindi l effettuazione di conteggi all interno del roost e di conteggi durante la fase di involo dal roost. Il conteggio degli individui presenti nei roost è tra le metodologie più utili per stimare la consistenza numerica delle popolazioni di chirotteri in una data area. I chirotteri possono essere censiti sia all interno del roost (Kunz, 1982; Agnelli et al., 2001), sia quando emergono da questo (Swift, 1980; Agnelli et al., 2001). La prima metodologia comporta un disturbo nettamente maggiore della seconda. Una volta localizzate le colonie principali di una data specie (in particolare se questa forma grandi aggregazioni), il numero di individui che le costituisce può essere contato oppure stimato, a seconda della situazione, per ottenere un attendibile valutazione della consistenza della popolazione in una data area. A tal fine risultano particolarmente interessanti soprattutto le colonie riproduttive, spesso numerose, o le grandi colonie ibernanti che alcune specie costituiscono. Il numero totale di chirotteri presenti in una data area può essere espresso sommando le osservazioni condotte ai singoli roost: se il totale viene diviso per la superficie dell area di studio, si otterrà la densità di chirotteri presenti (Kunz et al., 1996). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 17 di 87

18 Il protocollo, applicato alle grotte oggetto dell azione C5, ha previsto: per le grotte orizzontali e altri siti accessibili, l esplorazione per l individuazione dei chirotteri, conteggio diretto o documentazione video-fotografica e determinazione delle specie con eventuali catture, rilievo principali parametri biometrici (p. es. lunghezza avambraccio, peso, sesso, età, etc.) e rilascio immediato; per le cavità inaccessibili, l effettuazione di punti di osservazione per il conteggio durante la fase d involo serale con l ausilio di telecamera fissa e registrazione su hard disc dei filmati dei pipistrelli in uscita, per la determinazione della specie, registrazione delle emissioni ultrasoniche con bat detector e/o stazione di cattura con mist net con rilievo principali parametri biometrici (p. es. lunghezza avambraccio, peso, sesso, età, etc.) e rilascio immediato; l analisi dei filmati finalizzato al conteggio degli individui; l analisi delle sequenze per la determinazione della specie (cfr. par ). Seguono le specifiche tecniche della strumentazione utilizzata: telecamera digitale Sony ad alta definizione con sistema night shot (sensibilità IR) modello Handycam HDR-XR550VE con stativo; Faro LED IR 12 V con batteria e stativo; Monitor HD per visualizzazione filmati e conteggio in laboratorio; Fotocamera Nikon D5000 con obiettivo Nikkor macro; Imbrachi, caschi e scaletta in corda da 12mm di circa 12m; Lampade frontali LED; Reti mist-net per chirotteri da 6 e 12m con paletti in alluminio; Retini a mano con sacchetto in tela morbida e traspirante; Sacchetti in cotone; Calibro, bilance (dinamometro Pesola e elettronica da 100g); Guanti morbidi. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 18 di 87

19 Durante i rilievi sono state aggiornate le schede di monitoraggio roost già utilizzate nella fase di Inventario scientifico, sulle quali sono state registrate tutte le variazioni rilevate Conteggi all interno del roost Tra le cavità oggetto dell azione C5 (Fig. 4), questa tecnica è stata applicata principalmente alle grotte orizzontali che quindi consentivano un agevole accesso e quindi alle cavità sub-orizzontali alle quali l accesso era possibile dopo aver superato un salto iniziale (3-9m) utilizzando imbracature, caschi e scaletta in corda. Tutte le visite sono state sempre effettuate in modo da non arrecare o minimizzare il disturbo alle colonie. I ricercatori, una volta entrati nella cavità, procedono al conteggio diretto o fotografico degli esemplari e contestualmente, ove necessario, alla registrazione delle emissioni con il bat detector e/o alla cattura di alcuni esemplari al fine di determinarne con certezza la specie Conteggi durante la fase di involo dal roost In tutte le cavità selezionate e non ispezionabili si è predisposto il conteggio all emergenza crepuscolare con l ausilio di una telecamera fissa IR e bat detector (Fig. 3). Gli operatori si dispongono con le attrezzature presso il roost prima dell inizio dell involo, con l obiettivo di filmare gli individui in uscita. Il conteggio degli animali in uscita dal rifugio viene poi effettuato esaminando il filmato in laboratorio su monitor HD, rallentandolo o fermando l immagine ove necessario. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 19 di 87

20 Figura 3 Riprese con telecamera in funzione IR (nightshot) e contestuale registrazione con bat detector nella fase di involo dal roost alla Grava di Don Paolo. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 20 di 87

21 Figura 4 Mappa dei roost (grotte oggetto dell azione C5) monitorati. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 21 di 87

22 4.4. Catture e rilascio immediato In alcune occasioni e dopo attenta valutazione, al fine di effettuare verifiche su dati dubbi e aumentare le chances di determinazione delle specie presenti, sono state effettuate sessioni di cattura e rilascio immediato che prevedevano le seguenti operazioni: 1. cattura con reti mist-net o retino a mano o nel corso di ispezione bat box; 2. determinazione specie e, ove opportuno, rilievo dei principali parametri biometrici (avambraccio, peso, etc.); 3. rilascio immediato. Le modalità di cattura utilizzate sono state le seguenti: Catture presso i roost all involo serale con reti mist net (p. es. Palla Palla); Catture nelle aree di foraggiamento e abbeverata con reti mist net (p. es. Piscina Principessa); Catture all interno dei roost con retino a mano (p. es. Difesa); Cattura di esemplari rinvenuti durante il controllo delle bat box. Tutte le operazioni di cattura sono state effettuate dietro autorizzazione rilasciata dal Ministero Ambiente Direzione per la Protezione della Natura (U.prot. DPN del 26/07/2010) e allegato parere ISPRA (Prot /T-A 31 del 09/07/2010). L identificazione della specie è stata effettuata in base all analisi morfologica e biometrica degli esemplari catturati (Fig. 5). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 22 di 87

23 Figura 5 Esempio di chiavi di identificazione per i Chirotteri. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 23 di 87

24 5. Risultati finali del monitoraggio In questo capitolo sono illustrati i dati rilevati nei quattro anni di monitoraggio, derivanti dall applicazione dei metodi indicati nel Piano di monitoraggio (punti d ascolto con il bat detector, conteggi e catture, effettuati con i metodi descritti più il monitoraggio bioacustico aggiuntivo sui cutini) Dati da monitoraggio bioacustico Monitoraggio bioacustico nelle aree di intervento delle Azioni C3 e C5 Il protocollo di monitoraggio bioacustico (con un totale di 324 sessioni di ascolto da 15 effettuate in quattro anni) ha permesso di identificare complessivamente un totale di 14 specie (contro le 7 specie identificate con l inventario scientifico e le 8 specie rilevate nel primo anno di monitoraggio) più un genere senza determinazione specifica (Tab. 6). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 24 di 87

25 Tabella 6 Checklist dei Chirotteri rilevati con il metodo bioacustico (ulteriori spiegazioni nel testo). N Specie Monitoraggio bioacustico Specie/Genere Totale Barbastello Barbastella barbastellus Serotino comune Eptesicus serotinus Pipistrello di Savi Hypsugo savii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Pipistrello pigmeo Pipistrellus pygmaeus Rinolofo maggiore Rhynolophus ferrumequinum Molosso di Cestoni Tadarida teniotis Miniottero Miniopterus schreibersii Rinolofo minore Rhynolophus hipposideros Vespertilio di Natterer Myotis nattereri Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilionide Myotis sp. N Specie Totali In merito alle specie rilevate con il metodo bioacustico (Tab. 6), si evidenzia che: nell ultimo anno è stata confermata la presenza di quasi tutte le specie rilevate nel corso del monitoraggio ad eccezione di Rhynolophus hipposideros e Myotis nattereri; sempre nel 2014 è stata rilevata una nuova specie, Pipistrellus pygmaeus; IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 25 di 87

26 otto specie (in verde), corrispondono a una parte di quelle già segnalate per il SIC/ZPS e, ad eccezione di Miniopterus schreibersii, già rilevate nella fase di inventario scientifico (cfr. Tab. 1); ben sei specie (in arancio), sono nuove per il SIC/ZPS. L analisi dei contatti totali delle specie registrate ai punti di ascolto in quattro anni di monitoraggio (Tab. 7), mostra una spiccata dominanza di tre specie: Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), Pipistrello di Savi (Hypsugo savii) e Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus). Benché queste specie siano abbastanza comuni e relativamente generaliste, la terza è più localizzata e legata agli ambienti forestali e quindi riveste maggiore interesse ai fini del monitoraggio del progetto. Non certo trascurabili i valori registrati anche per Serotino comune (Eptesicus serotinus), Miniottero (Miniopterus schreibersii), Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri) e Barbastello (Barbastella barbastellus). In particolare, considerata la rarità e l importanza del Barbastello che caratterizza gli ambienti forestali maturi si può ben immaginare una progressiva colonizzazione delle bat box anche da parte di questa specie. Importante la conferma della presenza del Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus). Interessanti le frequenze di contatti registrate per i Rinolofi maggiore e minore, rilevati nei pressi di grotte e in altre aree boscose, (in genere le emissioni ad alta frequenza dei Rinolofidi rendono più difficile la registrazione delle vocalizzazioni), come anche quella del Pipistrello pigmeo (Pipistrellus pygmaeus). Tabella 7 Checklist dei Chirotteri rilevati con il metodo bioacustico con numero di contatti totali e % (elencati in ordine decrescente), registrati sui 27 punti di ascolto nel periodo (ulteriori spiegazioni nel testo). Specie/Genere Contatti (conteggio) Contatti % Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello di Savi Hypsugo savii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Serotino comune Eptesicus serotinus Miniottero Miniopterus schreibersii ,8% ,6% 80 40,8% 32 16,3% 21 10,7% IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 26 di 87

27 Specie/Genere Contatti (conteggio) Contatti % Nottola di Leisler Nyctalus leisleri 14 7,1% Vespertilionide Myotis sp. 13 6,6% Barbastello Barbastella barbastellus 10 5,1% Molosso di Cestoni Tadarida teniotis 9 4,6% Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii 7 3,6% Vespertilio smarginato Myotis emarginatus 4 2,0% Rinolofo maggiore Rhynolophus ferrumequinum 4 2,0% Pipistrello pigmeo Pipistrellus pygmaeus 2 1,0% Rinolofo minore Rhynolophus hipposideros 1 0,5% Vespertilio di Natterer Myotis nattereri 1 0,5% Totale contatti % Analogamente alla tabella precedente, la seguente (Tab. 8), descrive i contatti % delle specie registrate ai punti di ascolto ma per ciascun anno di monitoraggio e mostra le variazioni annuali delle specie registrate (in colore i valori più alti). Nella tabella 8 sono riportati i dati di presenza di specie per confronto tra le checklist di ciascuno dei quattro anni di monitoraggio, si riporta il trend riferito alla singola specie. Per presenza si intende l occorrenza di una specie con un minimo di 1 contatto/anno. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 27 di 87

28 Tabella 8 Presenza (% occorrenze per anno) dei Chirotteri rilevati con il metodo bioacustico e trend (grafico Sparkline). Specie/Genere Rinolofo maggiore Rhynolophus ferrumequinum Rinolofo minore Rhynolophus hipposideros Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Vespertilio di Natterer Myotis nattereri Vespertilionide Myotis sp. Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Pipistrello pigmeo Pipistrellus pygmaeus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello di Savi Hypsugo savii Serotino comune Eptesicus serotinus Barbastello Barbastella barbastellus Miniottero Miniopterus schreibersii Molosso di Cestoni Tadarida teniotis Presenza (% occorrenze per anno) Trend specie (grafici Sparkline) Totale 75,0% 0,0% 0,0% 25,0% 100,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 100,0% 0,0% 25,0% 12,5% 62,5% 100,0% 0,0% 25,0% 0,0% 75,0% 100,0% 0,0% 100,0% 0,0% 0,0% 100,0% 15,8% 31,6% 26,3% 26,3% 100,0% 8,5% 30,0% 32,9% 28,6% 100,0% 6,2% 39,7% 19,2% 34,9% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 100,0% 5,0% 15,0% 35,0% 45,0% 100,0% 8,8% 20,1% 32,1% 39,0% 100,0% 10,9% 16,4% 36,4% 36,4% 100,0% 15,4% 15,4% 7,7% 61,5% 100,0% 0,0% 14,0% 41,9% 44,2% 100,0% 30,8% 46,2% 15,4% 7,7% 100,0% IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 28 di 87

29 Nella tabella sopra si osserva che il 73% dei taxa (11 su 15) ha registrato una netta crescita nella presenza annuale, per le restanti 4 specie si è registrato un andamento stazionario o una decrescita. Questo risultato, non casuale, dimostra una tendenza alla crescita del numero di specie e al loro progressivo insediamento stabile nel SIC, effetti riconducibili alle azioni di progetto. Figura 6 Media del numero di specie di Chirotteri rilevate nei punti di ascolto per anno e per stagione con il metodo bioacustico. L andamento del numero medio di specie rilevate nei punti di ascolto per anno e per stagione passa da un minimo di meno di una specie/punto di ascolto in tutte e tre le stagioni del 2011, a un massimo di oltre 2,5 specie/punto di ascolto nell estate del 2014, con un andamento di evidente crescita nel corso dei quattro anni di monitoraggio. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 29 di 87

30 Figura 7 Valori medi del numero di specie di Chirotteri rilevate nei punti di ascolto per anno con il metodo bioacustico e retta di regressione. Nel grafico sopra sono i valori medi del numero di specie di Chirotteri rilevate con il metodo bioacustico nei punti di ascolto per anno e la relativa retta di regressione. Quest ultima conferma un andamento crescente con un incremento medio annuo di 0,316 del numero di specie. L indice di determinazione R 2 =0,8, rivela un ottimo adattamento della retta ai dati. Inoltre l analisi ANOVA ha confermato differenze significative tra gli anni (F=7,620; p<0,001). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 30 di 87

31 Figura 8 Albero di classificazione del numero di specie di Chirotteri rilevate nei punti di ascolto per anno con il metodo bioacustico. Nell albero di classificazione riportato in figura precedente, si riconoscono tre gruppi omogenei (2011, e 2014), caratterizzati da un valore medio del numero delle specie via via crescente. Tale risultato evidenzia che esiste una significativa differenza (F=11,285, p<0,001), tra fase ante intervento (2011; media numero specie=0,70), in itinere ( ; media numero specie=1,35) e post intervento (2014; media numero specie=1,80). Al fine di una prima valutazione della biodiversità chirotterologica dell area di studio, nella tabella seguente si riportano, per ciascun punto di ascolto, il numero di specie osservate e il numero dei contatti registrati per ognuno dei quattro anni di monitoraggio. Per una valutazione sintetica della variazione dal primo al quarto anno è indicato un trend indicativo, rappresentato da una freccia e così calcolato: trend=(valore2014-valore2011)/valore2011, (valore negativo: trend decrescente ; valore zero: trend stazionario ; valore positivo: trend crescente ). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 31 di 87

32 n Tabella 9 Numero di specie osservate e numero dei contatti registrati per ciascun punto di ascolto nei quattro anni di monitoraggio con rispettivi trend. ID PUNTO GPS TOPONIMO Numero specie Numero contatti trend trend 1 A Area picnic Orto della Menta B2 (9) Piscina Cutinelli B1 Vallone Difesa C Area picnic Grotta di Montenero D Sotto G. Montenero E A Sud di Grotta Difesa F Tornanti Papaglione G Panorama Piana di Montenero H Sentiero per grupp H (6) Incrocio sentieri I Montenero (1014) N Sulla strada Azienda M.nero M Verso Grava Cacciatori L Roverelle Azienda O2 Palla Palla 2 sud O1 Palla Palla 2 (7) Bosco S.Eg.CerRadura R Bosco S.Eg.Cerrialti Q Bosco S.Eg.Cerrialti P Bosco S.Eg.Roverelle V Alta tensione U Sbarra T Caserma forestale S1 Piscina Lombardo S2 Radure cerrialti Z1 Piscina Principessa Z2 LecciCerri radura Totali L analisi dei trend registrati dal confronto tra il primo e il quarto anno di monitoraggio, rivela che il numero di specie in quasi tre quarti dei punti di ascolto (74,1%) è aumentato, mentre i siti in cui si è registrato un calo sono leggermente superiori a quelli stazionari (14,8% contro 11,1% rispettivamente). Anche il numero dei contatti registrati per ciascun punto di ascolto, mostra un trend spiccatamente in crescita per la stragrande maggioranza dei punti (85,2%), mentre solo in pochi siti (14,8%) si è registrata IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 32 di 87

33 una diminuzione. Questi dati definitivi confermano quindi una tendenza crescente nel numero di specie e nell attività (n di contatti) di chirotteri registrati nelle aree di posizionamento dei bat box (C3) e di miglioramento delle grotte (C5). Tabella 10 Numero di specie presenti, rapporto tra numero di specie e numero totale specie nel SIC, somma, media e deviazione standard dei contatti per punto di ascolto, periodo n ID PUNTO GPS TOPONIMO Numero specie Presenza Num_sp/ Num_sp_tot Somma Contatti Media ±ds 1 A Area picnic Orto della Menta 5 35,7% 20 1,7±1,2 2 B2 (9) Piscina Cutinelli 5 35,7% 32 2,7±2,1 3 B1 Vallone Difesa 4 28,6% 26 2,2±2,7 4 C Area picnic Grotta di Montenero 8 57,1% 37 3,1±3,3 5 D Sotto G. Montenero 3 21,4% 13 1,1±1,5 6 E A Sud di Grotta Difesa 6 42,9% 26 2,2±2,2 7 F Tornanti Papaglione 6 42,9% 15 1,3±1,5 8 G Panorama Piana di Montenero 4 28,6% 25 2,1±3,3 9 H Sentiero per grupp ,9% 18 1,5±3,3 10 H (6) Incrocio sentieri 5 35,7% 25 2,1±3,1 11 I Montenero (1014) 4 28,6% 12 1,0±1,9 12 N Sulla strada Azienda M.nero 7 50,0% 23 1,9±1,5 13 M Verso Grava Cacciatori 3 21,4% 9 0,8±1,6 14 L Roverelle Azienda 3 21,4% 24 2,0±2,7 15 O2 Palla Palla 2 sud 4 28,6% 14 1,2±1,8 16 O1 Palla Palla 2 (7) 6 42,9% 21 1,8±3, Bosco S.Eg.CerRadura 6 42,9% 15 1,3±1,3 18 R Bosco S.Eg.Cerrialti ,4% 17 1,4±1,6 19 Q Bosco S.Eg.Cerrialti ,7% 18 1,5±1,4 20 P Bosco S.Eg.Roverelle 4 28,6% 7 0,6±0,8 21 V Alta tensione 6 42,9% 17 1,4±1,7 22 U Sbarra 4 28,6% 14 1,2±1,7 23 T Caserma forestale 7 50,0% 27 2,3±2,0 24 S1 Piscina Lombardo 10 71,4% 83 6,9±7,0 25 S2 Radure cerrialti 6 42,9% 25 2,1±2,6 26 Z1 Piscina Principessa 13 92,9% ,3±7,9 27 Z2 LecciCerri radura 4 28,6% 15 1,3±1,6 Media ±ds 5,4±2,2 26,0±23,6 IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 33 di 87

34 In base ai dati della colonna Presenza della tabella precedente, si può valutare la biodiversità chirotterologica rilevata nel SIC sulla base del monitoraggio bioacustico che varia tra un minimo di 3 e un massimo di 13 specie segnalate complessivamente per punto di ascolto (media=5,4; deviazione standard=2,2). In base ai dati della colonna Contatti della tabella precedente, si può valutare l indice di attività crepuscolare registrato nel SIC sulla base del monitoraggio bioacustico che varia tra un minimo di 7 e un massimo di 124 contatti registrati complessivamente per punto di ascolto (media=26,0; deviazione standard=23,6). Le rappresentazioni spaziali (mappe) della biodiversità chirotterologica e dell indice di attività crepuscolare, da confrontare con le analoghe mappe elaborate con i dati dell inventario scientifico, saranno effettuate più avanti includendo i dati bioacustici del protocollo aggiuntivo sui cutini. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 34 di 87

35 Il confronto tra gli indici di attività rilevati nei diversi ambienti può dare un idea orientativa dell abbondanza di chirotteri presenti nell area e dell utilizzo degli ambienti di foraggiamento. Il numero totale di sequenze registrate durante ciascun punto di ascolto (comprese le ripetizioni), è rappresentato in relazione agli ambienti indagati e al numero di punti di ascolto effettuati per tipologia ambientale (Tab. 11). Tabella 11 % di contatti totali per specie nei diversi ambienti del SIC Monte Calvo e Piana di Montenero (in colore i valori più alti). Specie Barbastello Barbastella barbastellus Serotino comune Eptesicus serotinus Pipistrello di Savi Hypsugo savii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilio di Natterer Myotis nattereri Miniottero Miniopterus schreibersii Vespertilionide Myotis sp. Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Pipistrello pigmeo Pipistrellus pygmaeus Rinolofo maggiore Rhynolophus ferrumequinum Rinolofo minore Rhynolophus hipposideros Molosso di Cestoni Tadarida teniotis Boschi mesofili Boschi termofili Mosaico di boschi mesofili e pascoli Mosaico di boschi termofili e pascoli Radure a pascoli e coltivi con cerrete 60,0% 0,0% 10,0% 0,0% 30,0% 46,9% 3,1% 12,5% 3,1% 34,4% 57,3% 6,8% 16,5% 13,6% 5,8% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 57,1% 14,3% 0,0% 0,0% 28,6% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 42,9% 4,8% 19,0% 4,8% 28,6% 53,8% 0,0% 0,0% 0,0% 46,2% 50,0% 0,0% 7,1% 7,1% 35,7% 58,5% 5,7% 17,1% 14,6% 4,1% 60,0% 5,0% 15,0% 13,8% 6,3% 100,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 50,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0% 22,2% 11,1% 11,1% 11,1% 44,4% % Totale (n) 100,0% (n=10) 100,0% (n=32) 100,0% (n=103) 100,0% (n=4) 100,0% (n=7) 100,0% (n=1) 100,0% (n=21) 100,0% (n=13) 100,0% (n=14) 100,0% (n=123) 100,0% (n=80) 100,0% (n=2) 100,0% (n=4) 100,0% (n=1) 100,0% (n=9) IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 35 di 87

36 Come si può osservare leggendo i dati della precedente tabella, la selezione dell habitat da parte delle diverse specie rappresenta grosso modo quanto riportato in letteratura, con una distribuzione dei contatti rilevati che, per le specie più generaliste, rispecchia maggiormente il piano di campionamento. La maggiore concentrazione di contatti registrata nei Boschi mesofili è confermata anche dal grafico seguente nel quale è rappresentato il grado di attività e quindi di presenza di chirotteri nei diversi ambienti del SIC (Fig. 9) Figura 9 Indice di attività crepuscolare e utilizzo aree di foraggiamento da parte dei chirotteri nei diversi ambienti del SIC Monte Calvo e Piana di Montenero (numero totale di contatti: n=702). Nel grafico sopra si osserva che più della metà del numero totale di contatti (53,1%; n=702) è stato rilevato nei Boschi mesofili (per confronto: 46%, n=58,42 Bosco di latifoglie registrato nell Inventario scientifico). Si tenga presente però che nel protocollo del piano di campionamento (cfr. Cap. 4 Materiali e metodi, Par. 4.2, Tab. 4), i Boschi mesofili sono stati più campionati (51,9% dei 27 punti di ascolto) mentre IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 36 di 87

37 le Radure a pascoli e coltivi con cerrete pur essendo minimamente rappresentate nel campione (3,7%), contribuiscono con ben il 17,7% dei contatti. L'ANOVA univariata, applicata per verificare la differenza del numero medio di contatti per ambiente, è risultata statisticamente significativa (F=24,25 p<0,001), i contrasti post-hoc, applicati in seno all ANOVA, mostrano inoltre che tale risultato è da attribuire soprattutto alla significativa differenza tra il numero medio di contatti registrati nelle Radure a pascoli e coltivi con cerrete rispetto agli altri ambienti. Nel seguente grafico si analizza la distribuzione ambientale delle specie confrontandola nei quattro anni di monitoraggio bioacustico. Figura 10 Media del numero di specie rilevate per anno nei diversi ambienti del SIC Monte Calvo e Piana di Montenero con il metodo bioacustico. Dal grafico sopra si nota un aumento generale nel tempo del numero delle specie in tutti gli ambienti, tranne che nel Mosaico di boschi termofili e pascoli dove la situazione è risultata più stazionaria. In IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 37 di 87

38 particolare spicca l elevato numero di specie (max=8 nel 2014) raggiunto nelle Radure a pascoli e coltivi con cerrete, ambiente quest ultimo che pur avendo uno sforzo di campionamento minimo (cfr. sopra) è quello che ha mostrato sia il trend più accentuato che i valori assoluti del numero di specie più elevati. L analisi dell indice di abbondanza (Tab. 11), calcolato per ciascuna delle specie rilevate con il metodo bioacustico e ottenuto rapportando il numero di punti di ascolto positivi alla specie rispetto al totale dei punti di ascolto visitati (n=27), confrontando i dati del primo anno con quelli dell intero periodo di monitoraggio in modo da considerare anche eventuali specie rilevate nei due anni intermedi, ha rilevato un importante trend di crescita per tutte le specie con un conseguente aumento della distribuzione spaziale di presenza di ogni specie. Tabella 11 Confronto tra punti positivi e Indici di abbondanza nel primo anno (2011) e nell intero periodo ( ) di monitoraggio (in colore i valori più alti) con indicazione del trend registrato. Specie/Genere Rinolofo maggiore Rhynolophus ferrumequinum Rinolofo minore Rhynolophus hipposideros Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Vespertilio di Natterer Myotis nattereri Vespertilionide Myotis sp. Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Pipistrello pigmeo Pipistrellus pygmaeus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello di Savi Hypsugo savii Punti positivi Indice di Punti Indice di abbondanza positivi abbondanza Trend 3 11,1% 4 14,8% 0 0,0% 1 3,7% 0 0,0% 6 22,2% 0 0,0% 2 7,4% 0 0,0% 1 3,7% 2 7,4% 5 18,5% 12 44,4% ,0% 7 25,9% ,0% 0 0,0% 2 7,4% 1 3,7% 9 33,3% 10 37,0% ,0% IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 38 di 87

39 Specie/Genere Serotino comune Eptesicus serotinus Barbastello Barbastella barbastellus Miniottero Miniopterus schreibersii Molosso di Cestoni Tadarida teniotis Punti positivi Indice di Punti Indice di abbondanza positivi abbondanza Trend 3 11,1% 12 44,4% 2 7,4% 5 18,5% 0 0,0% 13 48,1% 4 14,8% 6 22,2% In riferimento alla selezione dell habitat, oltre a specie relativamente generaliste, tale incremento ha riguardato sia specie tipicamente o prevalentemente forestali come il Barbastello, sia specie tipicamente o prevalentemente troglofile come il Miniottero e i Rinolofi, dimostrando così l utilità e l efficacia di entrambe le azioni monitorate (C3 e C5) Monitoraggio bioacustico nelle aree di intervento dell Azione C1 (protocollo aggiuntivo) Il protocollo di monitoraggio bioacustico aggiuntivo sui cutini (con un totale di 48 sessioni di ascolto da 15 effettuate in due anni in 8 punti di ascolto) ha permesso di identificare complessivamente un totale di 9 specie più un genere senza determinazione specifica per i quali è stata accertata la frequentazione dei cutini (Tab. 12). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 39 di 87

40 Tabella 12 Checklist dei Chirotteri rilevati con il metodo bioacustico sui cutini (ulteriori spiegazioni nel testo). N Specie Specie/Genere Monitoraggio bioacustico Totale Serotino comune Eptesicus serotinus Pipistrello di Savi Hypsugo savii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Miniottero Miniopterus schreibersii Rinolofo eurìale Rhynolophus euriale Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilionide Myotis sp. N Specie Totali In merito alle specie rilevate con il metodo bioacustico nel protocollo aggiuntivo sui cutini (Tab. 12), si evidenzia che: sei specie (in verde), corrispondono a una parte di quelle già segnalate per il SIC/ZPS e, ad eccezione di Miniopterus schreibersii, già rilevate nella fase di inventario scientifico (cfr. Tab. 1); ben tre specie (in arancio), sono nuove per il SIC/ZPS. L andamento del numero medio di specie e di contatti nei due anni di indagine, presentato nella tabella qui sotto, mostra una netta crescita di entrambe le variabili tra il primo e il secondo anno di monitoraggio. Tale crescita testimonia l efficacia dell azione C1 anche per i chirotteri. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 40 di 87

41 Figura 11 Media del numero delle specie e dei contatti di Chirotteri per anno rilevati con il metodo bioacustico sui cutini. L analisi dei contatti totali e % delle specie registrate ai punti di ascolto aggiuntivi nei due anni di monitoraggio (Tabb. 13 e 14), mostra una spiccata dominanza di tre specie: Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), Pipistrello di Savi (Hypsugo savii) e Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus). Benché queste specie siano abbastanza comuni e relativamente generaliste, la terza è più localizzata e legata agli ambienti forestali e quindi riveste maggiore interesse ai fini del monitoraggio del progetto. Non trascurabili i valori registrati anche per Serotino comune (Eptesicus serotinus), Miniottero (Miniopterus schreibersii) e Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus), mentre sono interessanti le presenze di Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri) e Rinolofo 1 eurìale (Rhynolophus euriale) che potrebbero 1 le emissioni ad alta frequenza dei Rinolofidi rendono più difficile la registrazione delle loro vocalizzazioni. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 41 di 87

42 attestarsi nel corso del tempo aumentando l importanza dei cutini come area di foraggiamento sia per le specie troglofile (Azione C5) sia per quelle forestali (Azione C3). Tabella 13 Checklist dei Chirotteri rilevati con il metodo bioacustico con numero di contatti totali e %, registrati sugli 8 punti di ascolto aggiuntivi nel periodo (ulteriori spiegazioni nel testo). Specie/Genere Contatti (conteggio) Contatti % Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii 27 28,4% Pipistrello di Savi Hypsugo savii 28 29,5% Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus 14 14,7% Serotino comune Eptesicus serotinus 9 9,5% Miniottero Miniopterus schreibersii 4 4,2% Vespertilionide Myotis sp. 4 4,2% Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii 3 3,2% Vespertilio smarginato Myotis emarginatus 3 3,2% Nottola di Leisler Nyctalus leisleri 2 2,1% Rinolofo eurìale Rhynolophus euriale 1 1,1% Totale contatti % Analogamente, la seguente tabella (Tab. 14) già commentata insieme alla precedente, descrive i contatti % delle specie registrate ai punti di ascolto ma per ciascun anno di monitoraggio e mostra le variazioni nell ambito di ciascun anno delle specie registrate (in colore i valori più alti). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 42 di 87

43 Tabella 14 Frequenza contatti (%) per anno di Chirotteri rilevati con il metodo bioacustico ai cutini (in gradazioni di colore i valori annui più alti). Specie/Genere Rinolofo eurìale Rhynolophus euriale Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Vespertilionide Myotis sp. Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello di Savi Hypsugo savii Serotino comune Eptesicus serotinus Frequenza contatti (%) ,6% 0,0% 2,6% 3,6% 2,6% 3,6% 2,6% 5,4% 33,3% 25,0% 12,8% 16,1% 0,0% 3,6% 30,8% 28,6% 5,1% 12,5% Miniottero Miniopterus schreibersii 7,7% 1,8% Totale 100,0% 100,0% Nella seguente tabella 15 sono riportati i dati di presenza di specie per confronto tra le checklist di ciascuno dei due anni di monitoraggio. Per presenza si intende l occorrenza di una specie con un minimo di 1 contatto/anno. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 43 di 87

44 Tabella 15 Presenza (% occorrenze per anno) dei Chirotteri rilevati con il metodo bioacustico. Specie/Genere Rinolofo eurìale Rhynolophus euriale Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Vespertilionide Myotis sp. Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello di Savi Hypsugo savii Serotino comune Eptesicus serotinus Miniottero Miniopterus schreibersii Presenza (% occorrenze per anno) Totale 100,0% 0,0% 100,0% 33,3% 66,7% 100,0% 50,0% 50,0% 100,0% 33,3% 66,7% 100,0% 50,0% 50,0% 100,0% 57,1% 42,9% 100,0% 0,0% 100,0% 100,0% 50,0% 50,0% 100,0% 40,0% 60,0% 100,0% 75,0% 25,0% 100,0% Nella tabella sopra si osserva che l andamento delle presenze è abbastanza variabile con crescite, diminuzioni e stabilità nella presenza annuale dei diversi taxa, tale fenomeno è compatibile con un primo utilizzo di un habitat di recente creazione e probabilmente si evolverà verso una stabile frequentazione da parte di un crescente numero di specie. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 44 di 87

45 Figura 12 Media del numero di specie di Chirotteri rilevate con il metodo bioacustico nei punti di ascolto per anno e per stagione. L andamento del numero medio di specie rilevate nei punti di ascolto dei cutini per anno e per stagione, pur registrando una flessione primaverile, rivela un sostanziale incremento nelle altre due stagioni e, in particolare, nel periodo estivo nel quale è più che raddoppiato. Al fine di una prima valutazione della biodiversità chirotterologica dell area di studio, nella tabella seguente si riportano, per ciascun punto di ascolto, il numero di specie osservate e il numero dei contatti registrati per ognuno dei quattro anni di monitoraggio. Per una valutazione sintetica della variazione dal primo al quarto anno è indicato un trend indicativo, rappresentato da una freccia e così calcolato: trend=(valore2014-valore2011)/valore2011, (valore negativo: trend decrescente ; valore zero: trend stazionario ; valore positivo: trend crescente ). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 45 di 87

46 Tabella 16 Numero di specie osservate e numero dei contatti registrati per ciascun punto di ascolto nei due anni di monitoraggio con rispettivi trend. n ID PUNTO GPS TOPONIMO Numero specie Numero contatti trend trend 28 C1 Cutini Papaglione 1 e C2-3 Piscine 1 e 2 (salice) C4 Cutino Bivio Azienda C5 Cutino Ingresso C6 Cutino Ingresso C7 Cutino Piccirella C8 Cutino Piccirella C(L) Cutini Piccirella 2 e Totali L analisi dei trend registrati dal confronto tra i due anni di monitoraggio, rivela che il numero di specie in 4 su 8 punti di ascolto è aumentato, mentre in 2 siti si è registrato un calo, in uno stazionari e nel restante non è stato registrato nulla. Anche il numero dei contatti registrati per ciascun sito, mostra un trend in crescita del tutto analogo a quello relativo al numero di contatti. Questi dati confermano quindi una tendenza crescente nel numero di specie e nell attività (n di contatti) di chirotteri registrati nelle aree di ripristino dei cutini (C1). Tabella 17 Numero di specie presenti, rapporto tra numero di specie e numero totale specie nel SIC, somma, media e deviazione standard dei contatti per punto di ascolto sui cutini, periodo n ID PUNTO GPS TOPONIMO Numero specie Presenza Num_sp/ Num_sp_tot Somma Contatti Media ±ds 28 C1 Cutini Papaglione 1 e ,0% 12 2,00±1, C2-3 Piscine 1 e 2 (salice) 2 20,0% 2 0,33±0, C4 Cutino Bivio Azienda 8 80,0% 29 4,83±2, C5 Cutino Ingresso ,0% 18 3,00±1, C6 Cutino Ingresso 2 0 0,0% 0 0,00±0, C7 Cutino Piccirella ,0% 6 1,00±1, C8 Cutino Piccirella ,0% 11 1,83±1, C(L) Cutini Piccirella 2 e ,0% 17 2,83±2,229 Media ±ds 4,5±2,6 11,9±8,8 IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 46 di 87

47 In base ai dati della colonna Presenza della tabella precedente, si può valutare la biodiversità chirotterologica rilevata ai cutini sulla base del monitoraggio bioacustico che varia tra un minimo di 0 e un massimo di 8 specie segnalate complessivamente per punto di ascolto (media=4,5; deviazione standard=2,6). In base ai dati della colonna Contatti della tabella precedente, si può valutare l indice di attività crepuscolare registrato ai cutini sulla base del monitoraggio bioacustico che varia tra un minimo di 0 e un massimo di 29 contatti registrati complessivamente per punto di ascolto (media=11,9; deviazione standard=8,8). Le rappresentazioni spaziali (mappe) della biodiversità chirotterologica e dell indice di attività crepuscolare, da confrontare con le analoghe mappe elaborate con i dati dell inventario scientifico, saranno effettuate più avanti includendo i dati bioacustici rilevati con il protocollo ordinario. L analisi dei dati rilevati in relazione agli ambienti non è stata effettuata per questo protocollo in quanto sarebbe poco robusta, trattandosi solo di 8 punti di ascolto per un totale di soli 3 ambienti. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 47 di 87

48 L analisi dell indice di abbondanza (Tab. 18), calcolato per ciascuna delle specie rilevate con il metodo bioacustico e ottenuto rapportando il numero di punti di ascolto positivi alla specie rispetto al totale dei punti di ascolto visitati (n=8), confrontando i dati del primo con quelli secondo anno di monitoraggio, ha rilevato un importante trend di crescita per 4 taxa su 10 (mentre altri quattro sono risultati stazionari e solo 2 in calo), con un conseguente aumento della distribuzione spaziale di presenza di ogni specie. Tabella 18 Confronto tra punti positivi e Indici di abbondanza nel primo anno (2011) e secondo anno (2014) di monitoraggio (in colore i valori più alti) con indicazione del trend registrato. Specie/Genere Rinolofo eurìale Rhynolophus euriale Vespertilio maggiore/di Blyth Myotis myiotis/blythii Vespertilio smarginato Myotis emarginatus Vespertilionide Myotis sp. Pipistrello albolimbato Pipistrellus kuhlii Pipistrello nano Pipistrellus pipistrellus Nottola di Leisler Nyctalus leisleri Pipistrello di Savi Hypsugo savii Serotino comune Eptesicus serotinus Miniottero Miniopterus schreibersii Punti positivi Indice di Punti Indice di abbondanza positivi abbondanza Trend 1 12,5% 0 0,0% 1 12,5% 2 25,0% 1 12,5% 1 12,5% 1 12,5% 2 25,0% 5 62,5% 5 62,5% 2 25,0% 3 37,5% 0 0,0% 1 12,5% 5 62,5% 5 62,5% 2 25,0% 2 25,0% 2 25,0% 1 12,5% Originariamente ideata per la conservazione degli Anfibi, l Azione C1 di ripristino dei cutini, si è rivelata importante anche per i Chirotteri. I cutini ripristinati hanno funzionato da attrattori trofici per diverse specie di pipistrelli che hanno così cominciato a frequentare con maggiore intensità i cutini quali importanti siti di caccia nel corso delle attività di foraggiamento. La breve distanza tra i cutini e le grotte ripristinate o le aree ove sono state posizionate le bat box vanno a potenziare reciprocamente i tre interventi rafforzandone l efficacia nel tempo. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 48 di 87

49 Monitoraggio bioacustico complessivo (Azioni C3, C5 e C1): analisi spaziali La distribuzione spaziale delle osservazioni (numero di specie) effettuate nell area di studio (Fig. 13), ha rilevato sei principali aree a maggiore biodiversità chirotterologica, nell ordine di priorità: 1) Piscina Principessa - Merse d Incero Canale del Conte 2) Piscina Lombardo Coppa dei Morti Caserma Forestale 3) Montenero Piana di Montenero C. Piccirella (Azienda Montenero) Cutino Ingresso Azienda - Abisso Cinese 4) Grotta di Montenero - Piscina Cutinelli Orto della Menta (Bosco Difesa di San Matteo) 5) Boschi di Sant Egidio e Monte Calvello 6) Grava di Palla Palla G. di Palla Palla2 Grava di don Paolo Quasi tutte le aree a maggiore biodiversità chirotterologica si trovano in habitat forestali o ad essi contigui (radure), altre aree minori si trovano nei territori del SIC a nord, nord-ovest e a est, costituiti da ambienti a mosaico. A più bassa biodiversità risultano le aree aperte come i pascoli steppici. Le due aree 1) e 3) insieme a parte della 4) dell elenco sopra, erano già state individuate nel corso dell Inventario faunistico (cfr. Fig. 31) e quindi vengono confermate, ma con un maggiore numero di specie rilevate nei quattro anni di monitoraggio. Le aree a maggiore biodiversità chirotterologica corrispondono a gran parte delle aree di intervento delle azioni C3 (Bat box) e C5 (Grotte), le aree dei cutini, di cui all azione C1, hanno inoltre contribuito ad accrescere in modo sensibile la biodiversità chirotterologica nel settore sudoccidentale del SIC. Si può quindi affermare l effetto positivo di queste azioni sia con l incremento del numero di specie che sull ampliamento della distribuzione spaziale delle stesse (cfr. oltre analisi spaziale indici di attività/abbondanza). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 49 di 87

50 Figura 13 Biodiversità chirotterologica: numero di specie rilevate con il monitoraggio bioacustico (compreso il protocollo aggiuntivo dei cutini) per ciascun punto di ascolto (per una migliore lettura e definizione questa mappa è riportata in Allegato 1). Il numero medio delle sequenze registrate durante il punto di ascolto (ed eventuali ripetizioni), è servito da base per il calcolo dell indice di attività per i chirotteri. Il confronto tra gli indici di attività rilevati nei diversi ambienti può dare un idea orientativa dell abbondanza di chirotteri presenti nell area e dell utilizzo degli ambienti di foraggiamento. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 50 di 87

51 La distribuzione spaziale delle osservazioni (attività) effettuate nell area di studio (Fig. 14), ha rilevato sei principali aree a maggiore attività e abbondanza chirotterologica, nell ordine di priorità: 1) Piscina Principessa - Merse d Incero Canale del Conte 2) Piscina Lombardo Coppa dei Morti Caserma Forestale 3) Piscina Cutinelli Grotta di Montenero (Bosco Difesa di San Matteo) 4) Montenero Piana di Montenero C. Piccirella (Azienda Montenero) Cutino Ingresso Azienda - Abisso Cinese 5) Grava di Palla Palla G. di Palla Palla2 Grava di don Paolo 6) Boschi di Sant Egidio e Monte Calvello La distribuzione spaziale degli indici di attività nell area di studio, evidenzia diverse aree a maggiore attività e abbondanza chirotterologica quasi tutte in habitat forestali o ad essi contigui (radure), altre aree minori si trovano nei territori del SIC a nord, nord-ovest e a est, costituiti da ambienti a mosaico. A più bassa intensità di presenza e quindi di utilizzo (foraggiamento) risultano le altre aree e, in particolare, quelle aperte come i pascoli steppici. Le due aree 1) e, in parte, 4) dell elenco sopra, erano già state individuate nel corso dell Inventario faunistico (cfr. Fig. 33) e quindi vengono confermate, ma con un maggiore numero di specie rilevate nei quattro anni di monitoraggio. Le aree a maggiore attività e abbondanza chirotterologica corrispondono a gran parte delle aree di intervento delle azioni C3 (Bat box) e C5 (Grotte), le aree dei cutini, di cui all azione C1, hanno inoltre contribuito ad accrescere in modo sensibile l abbondanza chirotterologica nel settore sudoccidentale del SIC. Si può quindi affermare l effetto positivo di queste azioni sia con l incremento dell indice di attività che sull ampliamento della distribuzione spaziale delle stesse. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 51 di 87

52 Figura 14 Indice di attività crepuscolare e utilizzo aree di foraggiamento da parte dei chirotteri nel SIC Monte Calvo e Piana di Montenero rilevate con il monitoraggio bioacustico (compreso il protocollo aggiuntivo dei cutini) per ciascun punto di ascolto (per una migliore lettura e definizione questa mappa è riportata in Allegato 2). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 52 di 87

53 5.2 Dati da monitoraggio dei roost nelle aree di intervento dell Azione C5 L azione C5 prevedeva la messa in sicurezza di 9 2 grotte del SIC/ZPS Monte Calvo Piana di Montenero (Tab. 19). Tabella 19 Elenco delle cavità del SIC/ZPS Monte Calvo Piana di Montenero interessate dall azione C5. La Grotta Coppa di Mezzo (barrata nell elenco) è stata stralciata (cfr. nel testo). N scheda N_Catasto Nome_Grotta Idoneità Chirotteri Grava di Don Paolo alta Grava di Bevilacqua alta Grava di Palla Palla alta Abisso Cinese alta Grotta di Montenero alta Grotta di Coppa di Mezzo alta Grava dei Cacciatori media Grava Palla Palla 2 media Grotta Segnale media Grotta della Difesa media Tale intervento riguarda 5 cavità ad alta idoneità (Don Paolo, Bevilacqua, Palla Palla, Abisso Cinese, Montenero mentre Coppa di Mezzo è stata successivamente stralciata 3 ) e 4 a media idoneità (Cacciatori, Palla Palla 2, Segnale e Difesa) ove sono previste recinzioni o grate compatibili con l accessibilità ai chirotteri (cfr. Progetti esecutivi Azione C.5). I protocolli di monitoraggio (sessioni di conteggio e/ cattura), hanno permesso di identificare un totale di 11 specie (comprese le specie gemelle Myotis myotis/blythii considerate come una specie) più due generi senza determinazione specifica negli ambienti indagati rispetto alle 7 specie rilevate nei primi anni di monitoraggio (Tab. 20). 2 In seguito a sopravvenuta indisponibilità la decima grotta (Coppa di mezzo) è stata stralciata (cfr. nota a pagina seguente). 3 Dopo i lavori di messa in sicurezza previsti dall Azione C5, in seguito al ritiro del consenso da parte del proprietario della grotta Coppa di Mezzo, è stata ripristinata la situazione precedente ai lavori ed è quindi stata stralciata dalle dieci cavità oggetto dell Azione C5. Il proprietario ha successivamente provveduto a sue spese alla bonifica dei rifiuti solidi da noi rilevati nella cavità e ha parimenti manifestato l intenzione di metterla in sicurezza con modalità simili a quelle previste dall Azione C5. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 53 di 87

54 Tabella 20 Checklist dei Chirotteri rilevati con conteggi e/o catture e/o bat detector) ai roost. N Specie Specie/Genere 1 Rhinolophus ferrumequinum 2 Rhinolophus hipposideros 3 Rhinolophus euryale Rhinolophus sp. 4 Myotis myotis 5 Myotis myotis/blythii Myotis sp. 6 Pipistrellus pipistrellus 7 Hypsugo savii 8 Eptesicus serotinus 9 Myotis emarginatus 10 Miniopterus schreibersii 11 Tadarida teniotis Nella tabella alla pagina seguente (Tab. 21) sono presentati i dati di conteggio/cattura dei chirotteri all emergenza o all interno dei roost (cfr. Materiali e metodi) per i siti descritti nei precedenti paragrafi. Dal terzo anno in poi i dati per il monitoraggio dell azione C5 sono stati rilevati con il metodo bioacustico (cfr. Par. 5.1) IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 54 di 87

55 Tabella 21 Risultati dei conteggi effettuati presso i roost (in carattere normale i dati del I anno, in corsivo i dati del II anno, in grassetto i dati del III anno). Per le specie (Taxa determinati), in rosso scuro, le nuove specie segnalate, in grassetto le specie confermate e in corsivo semplice le specie non confermate negli anni successivi. Roost N chirotteri Grotta di Montenero Grotta della Difesa Modalità di conteggio Visivo interno + Video all'emergenza Catture e/o visivo interno + Video all'emergenza Taxa determinati Rhinolophus ferrumequinum - R. euryale - R. hipposideros Rhinolophus euryale - R. hipposideros Grotta Segnale Visivo interno Rhinolophus hipposideros R. ferrumequinum Abisso Cinese Video all'emergenza Rhinolophus euryale - Rhinolophus sp. Grotta Coppa di Mezzo n.a. Grava di Bevilacqua Grava Palla Palla Visivo interno + Catture esterne Visivo interno + Video all'emergenza Video all'emergenza + Catture Rhinolophus sp.- R. euryale - R. hipposideros - Myotis sp. - M. myotis/blythii - Myotis myotis Rhinolophus euryale - Rhinolophus sp. Rhinolophus ferrumequinum R. euriale - M. myotis/blythii - Hypsugo savii Myotis emarginatus Grava Palla Palla Video all'emergenza Eptesicus serotinus Grava dei Cacciatori Visivo interno -- Grava di Don Paolo Video all'emergenza Rhinolophus sp. Totale conteggi roost Per un totale di 8 specie determinate (comprese le specie gemelle M. myotis/blythii, considerate come una specie) e 2 generi (specie non determinata). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 55 di 87

56 Dall analisi dei dati in tabella 21, ove sono riportati i dati dei conteggi effettuati con varie modalità presso i roost, è evidente un declino nella consistenza delle colonie tra il primo e il secondo anno. Il fenomeno, anche se potrebbe teoricamente essere anche dovuto alla casuale concomitanza di fattori autoecologici e antropici e/o a normali variazioni annuali nell utilizzo dei roost, ha probabilmente risentito di un utilizzo irregolare e discontinuo dovuto alla non corrispondenza tra idoneità potenziale e idoneità reale (e quindi disponibilità) del sito. Tutto ciò ha confermato la necessità dell intervento di messa in sicurezza dell azione C5 per eliminare le minacce descritte nel progetto. Dopo il completamento dell intervento di messa in sicurezza delle grotte (autunno 2013), in gran parte di esse si è osservata una maggiore utilizzazione in termini quantitativi e, in maniera più limitata, in merito all incremento del numero di specie (Tab. 21). Tuttavia è bene sottolineare che il successo dell attività di conservazione non è misurabile (solo) con tale incremento, infatti si ricorda che queste cavità rischiavano costantemente di essere chiuse al fine di salvaguardare il bestiame e l incolumità degli allevatori (come era già accaduto per alcune di esse). Quindi il successo dell azione non va misurato con l incremento del numero di individui o di specie che frequentano la cavità ma piuttosto con il loro documentato utilizzo nel tempo da parte dei chirotteri (con tutte le fluttuazioni numeriche naturali del caso). Infatti l intervento è di per sé positivo in quanto presupposto per una conservazione soddisfacente dell habitat di grotta e dei chirotteri nel medio-lungo periodo. 5.3 Dati da catture Come già accennato il ricorso a questa tecnica di monitoraggio è stato attentamente ponderato e limitato a poche sessioni soprattutto nei primi anni di monitoraggio e, successivamente, essenzialmente in occasione delle ispezioni delle bat box (cfr. Par. 5.4). Infatti, al fine di sopperire alle difficoltà di identificazione legate al monitoraggio delle cavità inaccessibili e, quindi, monitorabili solo con modalità indirette (video IR e bioacustico, con i limiti imposti da questi metodi, cfr. Materiali e metodi), nei primi anni sono state effettuate alcune sessioni di cattura all esterno dei roost. Le sessioni di cattura per il monitoraggio delle grotte, effettuate all interno o all esterno dei roost e i relativi dati sono stati inseriti nel paragrafo precedente. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 56 di 87

57 Analogamente, per migliorare il monitoraggio delle aree di posizionamento dei bat box, sono state effettuate sessioni di cattura in aree di foraggiamento e in particolare presso le raccolte d acqua (cutini, piscine), in qualità di importanti attrattori di insetti e, quindi, di chirotteri. Con le catture è stata confermata la presenza del Barbastello (Barbastella barbastellus) (Fig. 15), del Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus) e del Vespertilio maggiore (Myotis myotis). Figura 15 Barbastello - Catture del 27/07/2012 Piscina Principessa (Ph. Pier Paolo De Pasquale). Il Barbastello, che caratterizza le formazioni forestali ad altofusto e con alberi secolari, è complessivamente considerata una delle specie più rare fra i chirotteri europei. L individuo, è stato catturato in un area boscosa non del tutto idonea alla specie, ma nelle vicinanze di uno dei siti di istallazione di bat box, per cui si auspica che la specie possa avervi trovato rifugio o che, frequentando l area, possa individuarle e utilizzare i bat box posizionati con il progetto. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 57 di 87

58 5.4 Dati da monitoraggio diretto bat box Il monitoraggio diretto tramite ispezione di un campione complessivo annuo di bat box pari a oltre il 20% del totale dei 1000 rifugi posizionati, è iniziato nel 2013 ed è proseguito fino al 2014 con un totale di 431 ispezioni effettuate in due anni. I rifugi sono stati giudicati positivi in presenza di chirotteri (Fig. 16) o di guano (Fig. 17). Figura 16 Due esemplari di Vespertilio maggiore (Myotis myotis) in una bat box, si noti l accumulo di guano (Ph. Maurizio Gioiosa). Figura 17 Guano (Ph. Maurizio Gioiosa). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 58 di 87

59 Le 50 bat box grandi (rifugi modello Hybernation ) posizionate, sono state tutte ispezionate (100%) sia nel 2013 che nel 2014 (100 ispezioni totali effettuate), mentre delle 950 piccole (rifugi modello Normale ) posizionate, è stata effettuata una ispezione a campione casuale in entrambi gli anni con una piccola sovrapposizione in quanto il campione del 2014 contiene 18 ripetizioni di ispezioni a rifugi già visitati nel 2013 (331 ispezioni totali effettuate). Nella tabella 22 si riporta una sintesi del campionamento e dei risultati. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 59 di 87

60 Tabella 22 Sintesi del campionamento e risultati per anno e tipo di rifugio, con Intervallo di Confidenza (I.C.) stimato (dati da ispezioni dirette delle bat box effettuate nel periodo , ulteriori spiegazioni nel testo). Campione Rif. occupati Anno Tipo rifugio n I.C. 95% Num. % Num. % Hybernation* % 4 8% Normale ,2% 14 8,6% 5,1%-14,0% Totale I anno ,3% 18 n.a. --- Hybernation % 7 14% Normale (di cui 18 rip.)** ,7% 33 20% 14,3%-26,3% Totale II anno ,8% 40 n.a. --- Normale (senza rip.) ,9% 47 11,5%-19,4% Totali 2 anni (senza rip.) ,3% 58 n.a. --- * le 50 bat box più grandi (Hybernation) sono state ispezionate tutte (100%) sia nel 2013 sia nel 2014; ** le bat box più piccole (Normale) sono state ispezionate a campione casuale. Il campione del 2014 è solo leggermente sovrapposto a quello del 2013 con 18 ripetizioni. Sulla base dei dati riportati nella tabella sopra si può osservare: una crescita di efficacia nel tempo per entrambi i tipi di rifugio con un incremento del tasso di occupazione che è passato da circa l 8% nel 2013 al 14-20% nel 2014 dopo tre anni dal posizionamento; in merito ai rifugi del tipo Normale, ispezionati a campione si osserva un netto aumento dei valori dell Intervallo di Confidenza con un minimo nel 2014 superiore al massimo del 2013; al fine di stimare il tasso di occupazione complessivo per i rifugi del tipo Normale, è stato calcolato l Intervallo di Confidenza complessivo (eliminando le 18 ripetizioni) ottenendo tassi di occupazione che variano tra 11,5% e 19,4%, e corrispondono a una stima di occupazione compresa tra 109 e 184 rifugi a tre anni dal loro posizionamento. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 60 di 87

61 Figura 18 Albero di classificazione della presenza di Chirotteri nelle bat box per anno e per strato di altitudine rilevati con ispezione diretta. L albero di classificazione in figura 18 evidenzia che la presenza dei pipistrelli risulta influenzata dall anno e inoltre il test del Chi quadro ha confermato che la differenza tra presenza/assenza del pipistrello tra i due anni risulta statisticamente significativa (Chi Quadro =5,980 p< 0,05). Solo per il 2013, ci sono differenze significative nella presenza di pipistrelli alle 2 fasce altitudinali (alta: > 866,7 m s.l.m. e bassa: < 866,8 m s.l.m.; Chi Quadro=7,832 p<0,005), mentre non ci sono nel 2014 ovvero c'è più omogeneità di presenza alle due fasce altitudinali nel IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 61 di 87

62 Tabella 23 Presenza/assenza di Chirotteri nelle bat box per anno e per ambiente rilevati con ispezione diretta. Ambiente (presenza Chirotteri) Presenza/assenza Chirotteri Anno Boschi Mosaico Mosaico Boschi di boschi di boschi Radure a pascoli e mesofili termofili mesofili termofili coltivi con e pascoli e pascoli cerrete Presente Assente Nella tabella sopra si osserva una forte predominanza dei Boschi mesofili come già osservato anche con il campionamento bioacustico. Inoltre ci sono differenze significative nella presenza di pipistrelli nei vari ambienti nel 2014 (Chi Quadro=14,126 p<0,01), mentre non ci sono nel 2013, ovvero c'è maggiore selezione dell habitat dovuta probabilmente anche alle nuove specie che hanno colonizzato le aree di intervento del progetto (incremento del numero di specie). IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 62 di 87

63 Figura 19 Presenza di chirotteri in bat box per anno e per ambiente rilevati con ispezione diretta. Nel grafico sopra è evidente la crescita nella presenza di chirotteri nelle bat box registrata nei due anni di monitoraggio in tutti gli ambienti. Tra questi spiccano i Boschi mesofili nei quali sono stati posizionati la maggior parte dei rifugi. Nel corso del monitoraggio si è rilevato che i rifugi sono stati utilizzati anche da altre specie come illustrato nel seguente grafico. IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 63 di 87

64 Figura 20 Frequenza di taxa in bat box per anno rilevati con ispezione diretta. Come illustrato nel grafico precedente, si è osservata una varia frequentazione e utilizzo dei rifugi da parte di numerosi taxa diversi dai Chirotteri con varie modalità: coesistenza con Chirotteri riguarda prevalentemente il gruppo degli Invertebrati (con predominanza degli Imenotteri, Dermatteri e Lepidotteri) e più sporadici casi con Rettili come la Lucertola muraiola (Podarcis muralis); utilizzo comune con i Chirotteri - attraverso l utilizzo differito nel tempo da parte di Passeriformi (prevalentemente Paridi, Figg. 21 e 22) e Gliridi (prevalentemente Moscardino e Ghiro, Figg. 23, 24 e 25) nel periodo riproduttivo in primavera-inizio estate e, successivamente, in tarda estateautunno-inverno da parte di chirotteri; IV Rapporto annuale e Rapporto finale di monitoraggio (Azioni C3, C5 e C1) sui Chirotteri Pagina 64 di 87

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