CITTÀ DI LUGANO Dicastero Immobili Sezione Logistica 26 Aprile 2018

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2 «Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda» (Italo Calvino Le città invisibili) 2

3 Sommario 1. PREMESSA I PRINCIPI DEGLI STABILI CONDIVISI IL CONCETTO PROSSIMI PASSI STABILI GIÀ ATTIVI DISTRIBUZIONE

4 1. PREMESSA A metà novembre 2017 il Municipio ha presentato le Linee di Sviluppo che orienteranno l operato dell Esecutivo e dell Amministrazione nei prossimi dieci anni, definendo la visione, la missione e i valori che guideranno la crescita e gli obiettivi strategici che si vorranno raggiungere. Questi ultimi sono fondati, a loro volta, su cinque aree di intervento principali, tra le quali capeggiano, oltre a polo tra nord e sud delle Alpi, conoscenza e occupazione, anche ambiente e qualità urbana (area nella quale si sollecita l incremento degli spazi accessibili alla popolazione), e i quartieri. Si tratta di un segnale forte che avvalora i passi mossi in questi anni di legislatura verso l apertura nei confronti della popolazione e la collocazione del cittadino in posizione centrale rispetto a tutta l attività dell amministrazione ( cittadino al centro ). Da questo assunto si sviluppa il processo di inclusione di tutti i quartieri che compongono la città, basato sullo sviluppo di un'identità precisa, fondata sì su valori comuni ma anche attenta alla valorizzazione delle peculiarità di tutti gli elementi che la compongono. L importanza di azioni concrete per la valorizzazione dei quartieri è, quindi, un obiettivo che rientra chiaramente da tempo nelle priorità dell'esecutivo, che ha già intrapreso diverse azioni per favorire questo avvicinamento, promuovendo canali e iniziative diverse. Si tratta di soluzioni pratiche, attuate in primo luogo con la creazione e l'implementazione dell'ufficio Quartieri, punto di contatto privilegiato e diretto tra i cittadini e l'amministrazione, che promuove le collaborazioni e favorisce il coinvolgimento, fungendo da antenna sul territorio. Da qui sono scaturiti la riforma delle Commissioni di Quartiere (che sono state ridefinite, allontanandole dalla politica per avvicinarle ai bisogni della popolazione e delle associazioni locali), il portale on-line delle segnalazioni dei cittadini e delle CQ, i nuovi sistemi di incontro e di scambio di idee, come le assemblee di quartiere e gli incontri periodici del Municipio con la popolazione e le CQ, il sondaggio quartieri sostenibili (promosso dalla Divisione Prevenzione e Sostegno, con l'obiettivo di identificare il livello della qualità di vita degli abitanti). A ciò si aggiunge una serie di attività, azioni e investimenti promossi dal Municipio in tutti i quartieri della Città, come le nuove edificazioni scolastiche (es. Pregassona, Molino Nuovo, Viganello), le case per anziani (es. ampliamento Casa Serena e Gemmo e nuova edificazione a Pregassona), il miglioramento della qualità degli spazi urbani (es. 6.5 milioni per interventi di manutenzione dei parchi gioco, 4.3 milioni per risanare i parchi pubblici, 11.5 milioni per il miglioramento della sicurezza stradale, ecc.). Con "Lugano città dei quartieri", il Municipio vuole promuovere la vita sociale, la sicurezza, l'integrazione e la partecipazione attiva dei cittadini nei quartieri, creando "le condizioni quadro entro le quali le associazioni dei quartieri possano agire responsabilmente a favore della vita del quartiere". 4

5 Le associazioni, infatti, sono spesso il motore e la spina dorsale della vita nei quartieri. Si tratta di realtà numerose e diffuse, costituite per lo più senza finalità di lucro e basate sul volontariato. Enti il cui fine è il raggiungimento di scopi di interesse collettivo, siano essi educativi, culturali, sociali, di pubblica utilità ma anche solo di svago e di coesione. Uno dei tasselli di "Lugano città dei quartieri" e dello sviluppo delle sue condizioni quadro è la messa a disposizione di spazi dove potersi riunire, luoghi che non siano riservati esclusivamente a qualcuno ma aperti a tutti, alle associazioni e alla popolazione. Con Ris. Mun. del 01/02/2018, il Municipio ha approvato il nuovo concetto per la relativo agli spazi negli edifici aperti alla popolazione. Con Ris. Mun. del 26/04/2018 ha deciso di lanciare un concorso a premi, aperto a tutti, per attivare un processo partecipato per la definizione del nome. Il coinvolgimento attivo della popolazione è il primo passo che dà simbolicamente inizio a questa iniziativa, con l obiettivo di rendere fin da subito questi luoghi cari ai Luganesi. Qui di seguito gli stabili verranno indicati come stabili condivisi, in attesa di trovare un nome definitivo grazie al concorso. 2. I PRINCIPI DEGLI STABILI CONDIVISI I principi alla base degli stabili condivisi sono: 1. edifici aperti a tutti i cittadini e quindi spazi di tutti ma sede esclusiva di nessuno; 2. spazi di partecipazione attiva e generatori di sinergie tra realtà diverse; 3. contenitori di progetti capaci di superare il limite del quartiere per sviluppare collaborazioni territoriali. I luoghi privilegiati in cui far "crescere" gli Stabili condivisi saranno principalmente le ex Case comunali, alle quali si potrebbero affiancare anche altri edifici che: 1. siano radicati nella memoria collettiva; 2. una volta perso il loro valore politico e amministrativo necessitino di nuovi contenuti vicini alla popolazione. 5

6 3. IL CONCETTO Gli stabili condivisi" - sono spazi che possono essere assegnati per utilizzi costanti alle associazioni ma che devono continuare ad avere un carattere prettamente pubblico; - sono luoghi in cui vorremmo si incrocino attività e persone, luoghi nei quali si possano esprimere pensieri e vissuti collettivi, che sollecitino esperienze di partecipazione e coinvolgimento. Luoghi che si abitano, si vivono e si usano, che nascono dalla storia di una Lugano non univoca ma composta da quartieri che devono valorizzare le proprie peculiarità; - nascono dalla convinzione che le persone sentano la necessità di sentirsi attive, di partecipare alla socialità del quartiere e che, per farlo, abbiano bisogno di luoghi dove riunirsi per costruire progetti possibili e condivisi; - possono contribuire a creare una coscienza collettiva con attività concrete e cercando risposte alle esigenze della collettività; - sono spazi a uso pubblico per la cittadinanza, che coinvolgono la popolazione e mettono in comunicazione tutti i cittadini. Negli stabili condivisi quindi, attività e iniziative non saranno solo «per» i cittadini, ma anche «con» i cittadini e le risorse pubbliche saranno integrate con quelle di tempo, di capacità, di relazioni, di vissuti e di idee di cui sono portatori. Gli stabili condivisi dovranno costruire un sistema coordinato. Pertanto, con l apporto fondamentale dell Ufficio Quartieri e delle Commissioni di Quartiere, ci si dovrà riunire intorno a un tavolo con il proposito di organizzare le attività attraverso il consolidamento di una struttura che metta in comune saperi, esperienze e progetti. Questo perché ogni stabile possa anche sviluppare delle proprie peculiarità e dei caratteri distintivi, che lo rendano unico, capace di erogare dei servizi specifici e sfruttare quelli offerti. Conditio sine qua non è che ci siano sempre degli spazi a disposizione della cittadinanza per incontri, riunioni e attività diverse, in modo che tutti possano disporre della risorsa dello spazio pubblico anche per incontri saltuari e non continui, e non ne beneficino solo le associazioni che occupano in maniera più o meno costante gli edifici. Le Case saranno diffuse su tutto il territorio della Città per garantire un trattamento equanime della popolazione. Questo non significa, però, disporre di un edificio per ogni quartiere, poiché vi sono delle aree che possono essere raggruppate per evitare la frammentazione delle proposte e, quindi, annullare uno dei requisiti base delle case: essere luoghi vivi di aggregazione. Fondamentalmente si vuole perseguire un obiettivo più qualitativo che quantitativo. Questo non significa, chiaramente, chiudere gli stabili che al momento sono utilizzati nei quartieri, ma rivalutarne i contenuti e implementare l offerta, senza però effettuare interventi particolarmente invasivi. 6

7 4. PROSSIMI PASSI Questo documento contiene una serie di spunti e di stimoli da approfondire e sviluppare. Non vuole essere definitivo se non per i concetti base che contiene. Tutto il resto, dalla scelta definitiva degli edifici, ai loro contenuti, alla loro denominazione, potrà (e dovrà) essere ancora modificato in base alle sollecitazioni che riceveremo da parte dei servizi della Città, dell Ufficio Quartieri, delle Commissioni di Quartiere, della popolazione. Tutto il processo di creazione degli stabili condivisi va considerato come un flusso, un work in progress, da sviluppare e plasmare con il contributo di tanti attori. Solo così, infatti, si potrà raggiungere il risultato sperato di edifici condivisi, diffusi e vivi. Una importante anteprima inaugurata proprio oggi, 26/04/2018, è rappresentata dall attivazione del link per la riservazione on-line degli spazi per la popolazione. Si tratta di un passo significativo per semplificare le modalità di messa a disposizione di sale e locali adibiti a riunioni, incontri, piccole manifestazioni ma anche momenti di ritrovo come cene o pranzi. Con pochi click gli utenti potranno avere una panoramica dell'offerta della Città: sarà possibile verificare la disponibilità delle sale degli stabili comunali, delle ville storiche e dei centri giovanili e conoscere le condizioni per affittare uno spazio e organizzare un evento o una manifestazione. Il percorso per l attivazione degli stabili condivisi proseguirà effettuando, insieme alle Commissioni di Quartiere, un indagine delle necessità della popolazione e delle associazioni (elenco delle associazioni, bisogni, proposte, suggerimenti, ecc.); definendo una serie di contenuti (es. biblioteche, doposcuola, mercatini, esposizioni, ecc) con il supporto dell'ufficio Quartieri, delle Commissioni di Quartiere e di tutte le Divisioni coinvolte (es. Scuole, Socialità, Eventi, Cultura, ecc.), sondando la possibilità di promuovere iniziative nuove; disegnando una distribuzione degli stabili che tenga in considerazione l'accessibilità e la raggiungibilità (trasporto pubblico e, eventualmente, posteggi); verificando lo stato degli edifici e definendo gli interventi per l adeguamento alle normative in vigore; predisponendo un Regolamento di utilizzo, che comprenda anche i criteri in base ai quali stabilire un ordine di priorità delle associazioni. 7

8 5. STABILI GIÀ ATTIVI Nel corso degli ultimi anni sono diversi gli stabili condivisi che si sono costituiti nei quartieri di tutta Lugano perché, anche senza bisogno di un cappello sotto il quale riunire le diverse esperienze, l'esigenza di spati è stata espressa e il Municipio l'ha soddisfatta declinandola già nel modo corretto. Qui di seguito sono riportati alcuni esempi, con caratteristiche e contenuti diversi, ma con un fine unico: si tratta di operazioni che si attestano in una strategia atta all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi offerti dal e al quartiere, sfruttando edifici centrali nella vita sociale della zona che, dopo la chiusura degli sportelli pubblici, hanno perso la loro caratteristica di connettore sociale. Si tratta di azioni atte a ricollegare le infrastrutture alla popolazione, ma anche il quartiere al resto della Città, grazie al capitale culturale, intellettuale, sociale o storico offerto dai fruitori delle case stesse. Lo scopo finale è che vi sia interazione tra le associazioni e la popolazione dei quartieri, cosicché le case di trasformino in luoghi pulsanti di vita. La ex Casa comunale di Carabbia, dove sette associazioni condividono lo stabile e la sala multiuso con attività che si svolgono su tutto l arco della settimana: pilates, ginnastica per anziani, lavoretti delle donne del quartiere, il gruppo giovani il sabato sera, la biblioteca di quartiere. La Casa di Carabbia diventa anche il cuore per i festeggiamenti di ricorrenze come Capodanno, Carnevale, ecc. Inoltre, quando la sala non è occupata dalle associazioni del quartiere, viene affittata a privati per incontri diversi. Piazza G.Balmelli 3 - Carabbia 8

9 La ex Casa comunale di Davesco Soragno, dove le associazioni presenti sono addirittura otto: il gruppo anziani, il gruppo genitori, il Carnevale, gli Scout, l unione cacciatori, il preasilo, uno sci club e poi il Volley Lugano e la Fondazione Pellegrini Canevascini. Anche a Davesco è disponibile una sala per incontri puntuali nella ex Casa Comunale e una nella ex Sala CC. Strada Cantonale 33 Davesco Soragno Villa Saroli, dove si sono insediati, oltre alla parte amministrativa de L'ideatorio, i2a (Istituto Internazionale di Architettura, un centro di studio sull architettura e l urbanistica), ESASO (Fondazione Scuola Europea di Studi Avanzati in Oftalmologia) e la Casa della letteratura. Anche a Villa Saroli sono presenti due sale per utilizzi diversi e la bellissima Limonaia, che ospita mostre, esposizioni, eventi. viale S. Franscini 9 Lugano 9

10 La ex Casa comunale di Breganzona (una casa dedicata alla musica), affittata al Conservatorio della Svizzera Italiana, che vi ha installato delle aule per l insegnamento della musica. Nel resto dell'edificio sono invece presenti le associazioni del quartiere (Fracass Band e gruppo genitori). via G. Polar 41 - Breganzona La ex Casa comunale di Cadro (una casa dedicata alla scienza), dove sono stati concessi due piani dello stabile a L ideatorio (un servizio dell Università della Svizzera Italiana e antenna regionale della Fondazione Science et Cité, che si prefigge di promuovere la cultura scientifica e renderla accessibile a tutti), mentre al piano terra sono presenti la biblioteca di quartiere e una sala multiuso a disposizione della popolazione (gruppo genitori, anziani e momenti ricreativi). Piazza Municipio 2 - Cadro 10

11 La ex Casa Comunale di Castagnola che, grazie al trasferimento dell Archivio Storico previsto per il 2018, si trasformerà nello scrigno per la conservazione della memoria storica collettiva della Città. Piazza Carlo Cattaneo 1 - Castagnola A complemento di quanto sopra, si segnala che le concessioni di questi spazi non vengono più fatte a titolo gratuito (retaggio del passato ormai del tutto abbandonato) ma viene sempre richiesto un contributo, che può essere più o meno simbolico a dipendenza della disponibilità economica del richiedente e del tipo di servizio che offre. Questa nuova prassi, in realtà ormai compresa e sedimentata, rafforza il rispetto per l utilizzo dei locali, scongiura riservazioni tanto per, garantisce a tutti un trattamento equanime e, soprattutto, una maggiore disponibilità degli spazi. Il contributo, inoltre, serve a coprire, anche se in piccola parte, i costi di gestione degli edifici. A questo riguardo, si ricorda anche che la Città stanzia annualmente dei contributi economici a sostegno di attività, manifestazioni, congressi e progetti in ambito socioeducativo, sociale, ambientale, sportivo, culturale, ricreativo e turistico, di regola svolti sul territorio giurisdizionale di Lugano. Le associazioni che occuperanno gli stabili condivisi, quindi, facendo parte, in linea di principio, delle categorie sopraccitate, potranno anche candidarsi per beneficiare dei sussidi, seguendo la normale procedura di richiesta. 11

12 6. DISTRIBUZIONE Qui di seguito l elenco completo degli stabili. Tra questi, alcuni sono già stabili condivisi (in rosso). Gli altri verranno individuati sulla base dei caratteri dei quartieri, della popolazione, della posizione nel territorio di Lugano e dell utilizzo già in atto. No. Quartiere Stabile Indirizzo Mapp. Pop. 1 Centro Villa Saroli viale S. Franscini Besso ex Steger Via Besso Castagnola ex Casa comunale piazza C. Cattaneo Brè sala multiuso via Brè Breganzona ex Casa comunale via G. Polar Davesco Soragno ex Casa comunale Strada Cantonale Gandria ex Casa comunale via Raccord Pambio-Noranco ex Casa comunale via Pian Scairolo Pazzallo vecchia Casa comunale via Minudra Pregassona stabile via Ceresio 25 via Ceresio Viganello Villa Costanza via Pedemonte Barbengo ex Casa comunale via al Municipio Carabbia ex Casa comunale piazza G. Balmelli Villa Luganese ex Casa comunale piazza dra Gésa Bogno ex Casa comunale Bogno Cadro ex Casa comunale piazza Municipio Carona ex Casa comunale piazza Municipio Cimadera ex Casa comunale Cimadera Sonvico ex Casa comunale Fanciùria Valcolla ex Casa comunale Valcolla *Dati popolazione 2016 da Lugano in cifre

13 Distribuzione degli edifici 13

14 1.1 Besso - Ex Steger 3. Brè sala multiuso 7. Gandria - ex Casa comunale 8. Pambio Noranco ex Casa comunale 9. Pazzallo - vecchia Casa comunale 10. Pregassona stabile via Ceresio 25 14

15 11. Viganello Villa Costanza 12. Barbengo ex Casa comunale 14. Villa Luganese ex Casa comunale 15. Bogno ex Casa comunale 17. Carona ex Casa comunale 19. Cimadera ex Casa comunale 20. Sonvico ex Casa comunale 21. Maglio di Colla ex Casa comunale 15

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