ESERCITAZIONE DI EMERGENZA NUCLEARE JINEX maggio 2001 RAPPORTO CONCLUSIVO

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1 ESERCITAZIONE DI EMERGENZA NUCLEARE JINEX maggio 2001 RAPPORTO CONCLUSIVO di Silvia Franzero*, Grazia Giaimo* e Roberto Pizzi* * Ufficio Pianificazione, Valutazione e Prevenzione dei Rischi Servizio rischio industriale e nucleare settore nucleare 1. PREMESSA Organizzata dall Agenzia dell'energia Nucleare (NEA) con la collaborazione dell'agenzia Internazionale dell'energia Atomica (IAEA) e della Commissione Europea (EC), i giorni 22 e 23 maggio 2001 si è svolta l'esercitazione di emergenza nucleare JINEX1, rientrante in un ciclo di periodiche esercitazioni internazionali sul rischio nucleare, alle quali questo Dipartimento partecipa costantemente. All'esercitazione hanno partecipato 54 Paesi e 6 organizzazioni internazionali istituzionalmente deputate alla gestione delle emergenze nucleari: la Commissione Europea, l'agenzia Internazionale dell'energia Atomica, l'agenzia dell'energia nucleare dell'organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD), l'ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), l'organizzazione per la Salute mondiale (WHO), e l'organizzazione mondiale di meteorologia (WMO). Il nostro Paese ha preso parte all'esercitazione attraverso il Dipartimento della Protezione Civile () e l Agenzia Nazionale per la Protezione dell Ambiente (ANPA), in qualità di Punti di contatto per le convenzioni IAEA e per i sistemi di allarme e pronta notifica dell Unione Europea (sistema ECURIE). 2. ENTI E STRUTTURE TECNICHE NAZIONALI COINVOLTI Gli Enti e le strutture tecniche coinvolti in Italia nell esercitazione sono stati, oltre al e all ANPA: il Ministero dell Interno - Sala Operativa, a cui sono state trasmesse tutte le comunicazioni ufficiali pervenute al ; il Centro di Elaborazione e Valutazione Dati (CEVaD, struttura tecnica di supporto al in caso di emergenza radiologica), che ha emesso comunicati periodici di valutazione sulla situazione incidentale; i laboratori regionali di misura della radioattività (limitatamente all'informazione dell'evento); gli uffici di Protezione Civile delle Regioni (limitatamente al primo scambio di informazioni), a cui sono stati richiesti i dati aggiornati di reperibilità. 3. OBIETTIVI DELL ESERCITAZIONE Gli obiettivi generali dell'esercitazione sono stati: la verifica delle procedure esistenti per l'invio e la ricezione dei messaggi di allarme;

2 la capacità delle organizzazioni internazionali di diffondere informazioni omogenee ai mass media; il riscontro della funzionalità dei nuovi sistemi informatici di gestione e divulgazione dei dati in caso di emergenza (siti Internet e posta elettronica). Quest ultimo obiettivo è stato perseguito con la predisposizione di un sito Internet sperimentale da parte delle organizzazioni promotrici dell esercitazione, nel quale sono confluiti tutti i dati a disposizione: comunicati stampa, comunicazioni ufficiali, dati radiometrici, dati meteorologici, notizie sull impianto di Gravelines. La Francia, in quanto sede dell'evento incidentale, ha inteso anche testare i piani di emergenza interni ed esterni all impianto nucleare, mettendo in atto misure protettive preventive come l'evacuazione, il riparo al chiuso e la predistribuzione di tavolette di iodio. La divulgazione delle informazioni sull evoluzione dell esercitazione è stata simulata coinvolgendo studenti in giornalismo che fungevano da mass media, ricreando in tal modo condizioni simili ad una situazione di emergenza reale. Per l'italia, che ha partecipato a livello di posti di comando, l'esercitazione ha avuto come obiettivo primario la verifica delle procedure di trasmissione delle informazioni tra le varie strutture coinvolte, sia centrali che periferiche, e dei relativi tempi di risposta, seguendo gli schemi operativi approvati in sede di preparazione dell esercitazione (Figura 1 e Figura 2). Sono state inoltre testate sia la qualità sia la quantità di informazioni da diffondere alla popolazione mediante l emissione di comunicati stampa simulati da parte del. In via sperimentale, anche l ANPA ha predisposto un sito Internet nel quale sono confluiti i comunicati sia internazionali (ECURIE e IAEA) sia nazionali (predisposti dall Ufficio Stampa e dal CEVaD), oltre ai dati sull impianto incidentato, alle simulazioni del sistema ARIES e ai dati provenienti in continuo dalle stazioni della rete REMRAD. 4. SCENARIO INCIDENTALE Lo scenario dell esercitazione, preparato dall EDF (Electricitè de France) insieme con l Istituto francese per la protezione e la sicurezza nucleare, ha previsto un evento incidentale alla centrale nucleare di potenza di Gravelins, localizzata nel nord est della Francia a breve distanza dal confine con il Belgio, costituita da sei reattori ad acqua pressurizzata (PWR) di 910 MWe. L'incidente consisteva in un danno di contenute dimensioni al circuito primario di raffreddamento di un reattore fittizio, denominato unità 11. La gravità dell incidente, in un primo momento limitato all interno dell impianto (livello INES 2; Figura 3), si è in seguito accentuata, richiedendo l intervento delle Autorità francesi competenti (livello INES 4). La successiva dichiarazione di stato di emergenza transfrontaliera, conseguente alla constatazione di un sopravvenuto significativo rilascio radioattivo nell'atmosfera (livello INES 4), ha attivato i meccanismi di comunicazione e di notifica previsti dalle convenzioni internazionali, benché le istituzioni internazionali preposte alla gestione delle emergenze nucleari seguissero costantemente l evolversi della situazione già dall inizio e tenessero informate le Autorità nazionali competenti. La fase di emergenza ha avuto termine grazie all'intervento dei tecnici addetti all impianto, che garantivano il ripristino delle condizioni di sicurezza all esterno del sito. 5. SEQUENZA DELLE AZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE L'esercitazione è durata dodici ore consecutive, dalle ore 8.30 del 22 maggio 2001 alle ore 4.47 del giorno successivo (Tabella 1). La prima comunicazione dell'evento è giunta al Dipartimento della Protezione Civile dall ANPA (allertata tramite il sistema di pronta notifica ECURIE) dopo circa due ore dall'incidente, mediante la

3 linea telefonica diretta che collega la Sala Operativa del al Centro Emergenze dell ANPA. Successivamente giungevano i fax dell IAEA e della stessa ANPA, con le prime notizie disponibili sull evento incidentale. Sulla base del Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche e degli schemi in Figura 1 e Figura 2, la Sala Operativa diramava i fax di avviso di inizio dell esercitazione alle Amministrazioni di cui al paragrafo 2., richiedendo inoltre all ANPA la convocazione del CEVaD e l attivazione dei laboratori regionali per la misure radiologiche. Nel contempo, i primi comunicati IAEA che giungevano alla Sala Operativa del descrivevano una situazione di emergenza all interno dell'impianto, prevedendo comunque un possibile successivo rilascio radioattivo anche all'esterno. Alle l IAEA comunicava infatti una situazione di emergenza generale a causa del riscontro di radioattività nell'ambiente all esterno dell impianto nucleare, provocata dall inizio di fusione del nocciolo del reattore danneggiato. Dai comunicati stampa dell'autorità per la sicurezza nucleare francese si è potuto inoltre apprendere che il Prefetto competente per territorio, in seguito alla fusione parziale del nocciolo del reattore dell'impianto aveva disposto l attivazione delle misure di sicurezza previste dal piano di emergenza esterna, tra le quali l'evacuazione della popolazione residente entro un raggio di 5 km dall'impianto. Con il successivo fax, l IAEA comunicava ufficialmente lo stato di emergenza transfrontaliera, per un sopravvenuto significativo rilascio radioattivo nell'atmosfera. Le valutazioni effettuate dal CEVaD (comunicate al alle ore 19.41) in base alle condizioni meteorologiche e alle quantità di radionuclidi al momento rilasciate, consentivano di stabilire che non sussistevano i presupposti per un interessamento del territorio italiano e che pertanto non erano necessarie, al momento, misure protettive preventive. Dai siti Internet si è potuto accertare che lo scenario incidentale stava evolvendo verso condizioni di sicurezza grazie all intervento dei tecnici dell impianto che evitavano la completa fusione del nocciolo del reattore e quindi conseguenze più gravi all esterno del sito. I comunicati IAEA giunti nelle prime ore del 23 maggio confermavano le migliorate condizioni di sicurezza del reattore, anche se si consigliava di adottare misure precauzionali per il consumo di latte e vegetali entro un raggio di 200 km dall'impianto, qualora fosse stata rilevata ancora presenza di radioattività e con la raccomandazione per le nazioni limitrofe di rimanere in stato di allerta, La comunicazione di fine esercitazione è giunta alle ore 4.47 del 23 maggio. 6. CONCLUSIONI Nel complesso si ritiene che l esercitazione JINEX1 abbia dato una soddisfacente risposta agli obiettivi che essa si proponeva. Nei punti seguenti sono riassunte le principali osservazioni e i più importanti risultati conseguiti. Si è riscontrata una bassa frequenza nella trasmissione dei comunicati di fonte IAEA, la cui trasmissione è avvenuta spesso in ritardo rispetto all evento descritto; il guasto alla sottostazione Laurentina della Telecom ha reso indisponibili per diverse ore la linea fax della Sala Operativa del e quindi ha ritardato ulteriormente la ricezione dei fax; a tal proposito va sottolineato che la disfunzione citata ha causato l avaria della linea punto punto che collega la Sala Operativa del con l ANPA, creando difficoltà nelle comunicazioni dirette con quella Agenzia. I fax di risposta degli uffici di protezione civile delle Regioni, ai quali era stato comunicato l'inizio esercitazione, sono giunti in modo rapido e tempestivo, sia via fax che via posta elettronica; per quanto riguarda quest ultimo aspetto, va segnalato che il computer della Sala Operativa non è in collegamento costante con la propria casella di posta elettronica.

4 Si è riscontrata una buona fruibilità dei siti Internet messi a disposizione per la consultazione delle informazioni sull'incidente; in particolare quello dell'agenzia per la sicurezza nucleare francese ha reso disponibili comunicati stampa contenenti notizie particolareggiate sulle condizioni dell'impianto, la causa dell'incidente, le possibili conseguenze, le contromisure e i sistemi di emergenza adottati in Francia. Il sito Internet dell'anpa, ben concepito e di facile fruizione, ha permesso l'accesso rapido ai dati ricevuti dalle reti di allarme REMRAD ed EURDEP; nello stesso sito erano inoltre previste apposite sezioni per la pubblicazione dei dati dei laboratori regionali di misura della radioattività e per le elaborazioni del sistema ARIES; un altra sezione, perfettamente funzionante, è stata dedicata ai comunicati stampa del (inviati all ANPA tramite posta elettronica) e del CEVaD, immessi in rete in tempo reale. L'eccellente lavoro dell Ufficio Stampa del ha consentito di emettere nel corso dell'esercitazione sei comunicati stampa simulati con frequenza di circa uno ogni ora, sulla base delle informazioni recepite dai comunicati IAEA, ECURIE e CEVaD; per l'elaborazione dei comunicati sono state utili (e a volte necessarie, vista l assenza di altre fonti) le notizie tratte dai siti Internet, quali il sito dell Autorità per la sicurezza nucleare francese, il sito sperimentale internazionale e il sito sperimentale ANPA. Il CEVaD, convocato immediatamente presso l'anpa dopo la notifica dell'incidente su richiesta del, non ha potuto stimare le ricadute sul territorio nazionale a causa dell assenza di un termine di sorgente tale da poter consentire le elaborazioni del sistema di calcolo ARIES; pertanto, per l elaborazione dei comunicati, i membri del CEVaD hanno utilizzato solo i dati meteorologici forniti dall'aeronautica Militare. In generale, è apparso evidente che la trasmissione via fax delle comunicazioni non sia stata completamente in linea con la tempestività che un emergenza nucleare richiede. Sotto questo profilo i servizi di posta elettronica e i siti Internet sembrano essere più efficienti e quindi ne è consigliabile un utilizzo sempre maggiore accanto alle tecnologie tradizionali e consolidate, adottandoli in futuro come mezzi di comunicazione principali. In conclusione, si può senza dubbio affermare che questa esercitazione ha permesso di identificare le carenze attuali e potenziali nelle strutture e nelle procedure esistenti e i possibili miglioramenti, valutando le correzioni da apportare nelle procedure in uso e individuando le linee di sviluppo per una adeguata preparazione all'emergenza radiologica.

5 Figura 1 Schema di attivazione degli Enti e delle strutture coinvolte FRANCIA UE ECURIE IAEA Convention on early notification Strutture interne Ufficio Stampa Ministero dell Interno DGPCSA ANPA Centro Situazioni ANPA NUC - COEM Comitato Operativo Commissione Grandi Rischi Sezione Nucleare Regioni Servizi di protezione civile CEVaD Laboratori regionali RP In grigio le strutture che non sono state attivate durante l esercitazione

6 Figura 2 Schema del flusso di informazioni UE ECURIE FRANCIA IAEA Convention on early notification ANPA CEVaD Strutture interne Sala Operativa Ministero dell Interno DGPCSA Ufficio stampa MASS MEDIA RP In grigio le strutture che non sono state informate durante l esercitazione

7 Figura 3 Scala internazionale degli incidenti nucleari (INES)

8 Tabella 1 Riepilogo dei principali eventi dell esercitazione JINEX1 ORA EVENTO OPERATORE Comunicazione via fax alla Sala Operativa del Dipartimento del ricevuto allarme ANPA ECURIE per incidente avvenuto alla centrale di Gravelines (Francia) in località Dunquerque alle ore 8.30 del 22 maggio; Comunicazione via telefonica al Servizio Eco-nucleare/Ufficio Emergenze/Ufficio S.O. Stampa/Servizio Emergenza Sanitaria/Consigliere Diplomatico/ Segreteria del Direttore/Segreteria del Prefetto. 11,25 Invio del fax dell'anpa al Centro Operativo del Ministero dell'interno con la S.O. comunicazione dell'avvenuto incidente Arrivo al Dipartimento dell'esperto dell'anpa ANPA Invio fax ai Servizi di Protezione Civile delle Regioni con la comunicazione S.O. dell'avvenuto incidente a Gravelines Invio del fax all'anpa con richiesta di convocazione del CEVaD e di attivazione dei S.O. laboratori di misura radiometrici a comunicazione dell'iaea via fax con informazione sull'incidente avvenuto alla IAEA centrale nucleare di Gravelines Diffusione simulata del primo comunicato stampa con le prime informazioni Ufficio Stampa sull'incidente e sulle azioni intraprese dal Dipartimento a comunicazione via fax dell'iaea sullo stato di emergenza, limitata al sito IAEA dell'impianto Fax del Ministero dell'interno con comunicazione di aver disposto l'attivazione delle MinInterno reti di rilevamento comunicato stampa con maggiori dettagli sull'impianto. Ufficio Stampa Arrivo 1 comunicato CEVaD con la previsione per le successive 48 ore, fatta sulla ANPA base dei dati forniti dal sistema ARIES e di quelli dell'aeronautica, di un interessamento della nube radioattiva sul Nord della Francia e sulla costa meridionale dell'inghilterra, ma con improbabile interessamento dell'italia comunicato IAEA con la segnalazione di una piccola rottura del circuito primario IAEA del reattore, ma senza un significativo rilascio radioattivo nell'ambiente. Necessaria l'attivazione del piano di emergenza interno, ma non di quello esterno comunicato stampa elaborato sulla base del 1 comunicato CEVaD. Ufficio Stampa comunicato IAEA con comunicazione di stazionarietà della situazione. IAEA comunicato CEVaD che conferma le notizie date nel primo. ANPA comunicato stampa in cui si segnala la classificazione dell'evento, il non Ufficio Stampa coinvolgimento di persone e ambiente, l'attivazione del piano di emergenza interno da parte dell'esercente e la notifica alle Autorità competenti inglesi e belghe comunicato IAEA con la comunicazione di emergenza fuori sito e l'attivazione del IAEA piano di emergenza esterno, con la previsione di adozione di misure precauzionali come l'evacuazione e la distribuzione di tavolette di iodio nel raggio di 5 km comunicato stampa con il quale si informa circa la classificazione dell'evento al Ufficio Stampa livello 3 della scala INES e le disposizioni assunte dalla Prefettura francese, quali l'evacuazione e la distribuzione di tavolette di iodio comunicato CEVaD in cui si conferma l'assenza di ogni rilascio radioattivo e si ANPA esclude, sulla base delle condizioni meteorologiche, un interessamento del territorio italiano per le future 48 ore, anche prevedendo un rilascio nelle ore successive comunicato stampa emesso sulla base del 3 comunicato CEVaD. Ufficio Stampa I seguenti comunicati IAEA sono giunti con ritardo per indisponibilità di una linea telefonica del Dipartimento. Di seguito sono riportati gli orari reali di arrivo dei fax comunicato IAEA in cui si comunica un possibile rilascio intorno alle 21.00, per probabile fusione del nocciolo del reattore e si informa circa l'evacuazione della popolazione scolastica. Allegate 4 mappe con le dosi previste per la popolazione non evacuata, sottoposta alla nube per 24 ore comunicato IAEA in cui si comunicano le azione protettive fuori sito adottate dall'autorità competente. IAEA IAEA comunicato IAEA in cui si informa che l'emergenza fuori sito è cambiata in

9 emergenza transfrontaliera, per un significativo rilascio di radioattività nell'ambiente (Livello INES 4) comunicato IAEA in cui si comunicano il miglioramento dello stato di sicurezza del IAEA reattore e le misure precauzionali raccomandate circa il consumo di latte e vegetali nel raggio di 200 km, nell'ipotesi che un rilascio possa essere ancora presente comunicato IAEA con allegato il comunicato stampa emesso dalla stessa IAEA IAEA intorno all'1.30, circa l'incidente e le misure precauzionali raccomandate dalle Autorità francesi comunicato IAEA in cui si informa che, pur essendo ancora in corso il IAEA raffreddamento del nocciolo, vi è comunque un ritorno ad una condizione di sicurezza, sebbene permanga una stato di attenzione comunicato IAEA con comunicazione da parte della Francia, di fine esercitazione. IAEA N.B. Tutti le comunicazione IAEA e ANPA pervenute alla Sala Operativa del Dipartimento sono state successivamente inviate al Centro Operativo del Ministero dell'interno.

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