I sistemi scolastici: organizzazione ed effetti istituzionali
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- Giustino Michelangelo Valentini
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1 I sistemi scolastici: organizzazione ed effetti istituzionali Schizzerotto Barone (2006) Sociologia dell istruzione Bologna: Il Mulino Capitoli 1, 2 e 3 Facoltativo Paolo Jedlowski (2002) Il mondo in questione. Roma: Carocci pp
2 Nelle prossime due lezioni: A che serve la scuola? Quando, come e perché sono stati fondati i sistemi scolastici nazionali? Interpretazioni diverse: sociologi diversi rispondono a queste due domande in modo diverso. Come sono organizzati i sistemi scolastici in vari paesi: le differenze istituzionali (e in seguito vedremo le conseguenze di queste differenze).
3 compiti della scuola educare istruire formare
4 Socializzazione conoscenze abilità pratiche compiti schemi di orientamento Selezione sociale verso posizioni e ruoli indipendentemente da origini socioeconomiche solo sulla base di capacità intellettuali e risultati scolastici
5 primi sistemi scolastici nazionali Quando? Dove? Chi? Perché? Come? già nati alla fine dell 800 Europa, America del Nord scolarizzazione di massa solo dopo 2 GM varie teorie: a. modernizzazione (o teoria dell industrialismo liberale) b. teoria istituzionalista c. effetti del protestantesimo domani guardiamo stratificazione dei sistemi scolastici
6 scolarizzazione di massa
7 Scolarizzazione di massa: teorie 1) Impulso dai governi nazionali (teoria neoistituzionalista) 2) Impulso dal progresso tecnologico (teoria funzionalista) 3) Bisogno di credenziali (teoria neoweberiana).
8 Teorie che incontreremo in sociologia dell educazione Funzionalismo (Talcott Parsons) Neo-marxismo (Pierre Bourdieu; Bowles & Gintis; Basil Bernstein) Neo-weberiane (credenzialismo, Randall Collins) Istituzionali (Heinz-Dieter Meyer) Centralità dell insegnante (Rist; Fele & Paoletti)
9 Perché sono nati i sistemi scolastici nazionali?
10 teoria neo-istituzionalista impulso dai governi nazionali le leggi sull obbligo sono state seguite da varie misure per incoraggiare concretamente la partecipazione scolastica (diritto allo studio) a. diffusione capillare delle scuole sul territorio b. eliminazione o riduzione delle tasse scolastiche nella secondaria c. borse di studio per meno abbienti d. scuola più aperta e meno differenziata
11 Teoria della modernizzazione o industrialismo liberale o funzionalismo tecnico Talcott Parsons ( ) (non solo sociologo dell educazione) Parsons (1970) Equality & Inequality in modern Society Harbison & Myers (1964) Education, Manpower & Economic Growth Treiman (1970) Industrialization & social Stratification Bell (1973) The Coming of post-industrial Society (la bibliografia completa di tutti i riferimenti è su Schizzerotto Barone 2006)
12 Industrialismo liberale, o funzionalismo tecnico o teoria della modernizzazione la modernizzazione e il progresso tecnologico hanno richiesto lavoratori più qualificati e le aziende, organizzate in modo più complesso, hanno richiesto più competenze relazionali e più flessibilità nei comportamenti il sistema produttivo ci ha reso più ricchi abbiamo investito in istruzione dei figli OBIEZIONE: la formazione avviene di fatto nei luoghi di lavoro, non a scuola
13 Credenzialismo Randall Collins (1941- )
14
15 Credenzialismo I datori di lavoro traggono dai titoli di studio informazioni non sulle abilità professionali, ma su motivazione ad apprendere, velocemente, con impegno e costanza. Tanto più alto il titolo di studio, tanto più forte il segnale di qualità non osservabili direttamente. Motivazione a studiare più degli altri, per mostrare di essere più capaci e dotati. Titolo di studio = bene posizionale, importante nella competizione per acquisire i posti migliori. Non ha niente a che vedere con la domanda di lavoro qualificata. Ma allora la scolarità cresce in modo incontrollato inflazione dei titoli di studio. Prevede sovraistruzione (persone con titoli più altio di quelli richiesti) e disoccupazione intellettuale.
16 Credenzialismo OBIEZIONI - Le conseguenze previste (sovraistruzione e inflazione dei titoli) non si rilevano negli studi empirici: riguardano solo la ricerca del primo impiego. - In tutte le economie avanzate si amplia la domanda di posti di lavoro in posizioni più elevate. PUNTI DI FORZA - I titoli di studio sono risorse di potere per accaparrarsi le posizioni lavorative più vantaggiose e socialmente desiderabili. - Non tutto dipende da fenomeni di tipo economico.
17 Quali sono le teorie che spiegano la nascita dei sistemi scolastici nazionali e dell educa zione di massa? Lavoro di gruppo: creiamo dei diagrammi di flusso o dei diagrammi a ciclo per illustrare: 1. la teoria dell industrialismo liberale 2. il credenzialismo 3. la teoria neo-istituzionalista
18 Torniamo al lavoro di gruppo della volta scorsa Costruiamo uno schema per classificare tutti i tipi di scuola che conosciamo nel nostro paese (con l intenzione di creare uno schema abbastanza astratto, da adattarsi anche alle scuole degli altri paesi).
19 stratificazione verticale: ordini e cicli università (terziaria) secondaria di 2 secondaria di 1 primaria
20 stratificazione verticale Lo stato regola, di solito: università (terziaria) secondaria di 2 secondaria di 1 1) requisiti per accedere a un ordine superiore 2) competenze da trasmettere e da raggiungere (almeno) alla fine. 3) validità dei titoli di studio 4) distribuzione sul territorio statale primaria
21 stratificazione orizzontale percorso accademico tecnico professionalizzante
22 Quando un sistema è fortemente stratificato? Quando produce un ampia varietà di titoli di studio ordinabili in termini di prestigio e vantaggi culturali e professionali. 1) molti punti di biforcazione delle carriere 2) il grado (primaria, secondaria, ) in cui si presenta la biforcazione è precoce 3) profonde differenze tra gli indirizzi 4) difficoltà a spostarsi da un percorso all altro (o irreversibilità delle scelte scolastiche). I sistemi fortemente stratificati privilegiano la selezione sociale sulla socializzazione
23 un aspetto della selezione: molti esami università (terziaria) secondaria di 2 secondaria di 1 primaria
24 la scuola tedesca (olandese, austriaca, svizzera sono simili) università Universit ät Fach hoch schulen secondaria (2 parti) Gymnasyum 8 anni Realschule 7 anni Hauptschule 5-6 anni primaria: 4 anni
25 postgraduate livello ulteriore college secondaria primaria la scuola statunitense (sono simili: britannica, irlandese, australiana, giapponese, svedese)
26 la scuola italiana università secondaria di 2 professionali tecnici licei secondaria di 1 primaria
27 conseguenze istituzionali dell organizzazione scolastica
28 la scuola tedesca Effetti negativi 1) si possono non cogliere le potenzialità dei ragazzi 2) difficile rivedere le scelte quando maturano 3) poca mobilità sociale 4) cittadini meno capaci di astrazione e generalizzazione Effetti positivi 1) forte corrispondenza tra offerta e domanda di lavoro 2) fortissima specializzazione 3) si arriva al lavoro pienamente competenti 4) transizione immediata tra scuola e lavoro 5) poca disoccupazione giovanile 6) stretto legame tra titolo di studio, tipo di occupazione, retribuzione
29 la scuola statunitense SVANTAGGI 1) l addestramento al lavoro si fa sul posto di lavoro 2) selezione è informale 3) vera selezione avviene nelle università VANTAGGI 1) buona integrazione, cittadini ben formati 2) molti laureati (college)
30 la scuola italiana SVANTAGGI 1) selezione è comunque sociale e non molto per merito (vedremo meglio) 2) non è mai riuscita a far convergere esigenze del sistema economico e del sistema scolastico 3) la formazione è sul posto di lavoro 4) parziale aderenza del destino occupazionale con gli studi VANTAGGI 1) attivo programma di integrazione, che passa attraverso la scuola pubblica, sentita come un bene comune
31 sistemi centralizzati o decentrati ministero coordinamenti regionale, provinciale o distrettuale singoli istituti
32 sistemi standardizzati seguono uguali programmi didattici le procedure e i criteri di valutazione sono uniformi gli insegnanti hanno formazione e preparazione uniforme hanno uguali risorse edilizie, finanziarie, strumentali
33 centralizzazione
34 che cosa si può centralizzare/decentrare? - organizzazione pedagogica - programmazione - strutture - gestione del personale - risorse finanziarie
35 centralizzazione
36 Decentramento? Dagli anni 70 dappertutto, convergenza verso una maggiore decentralizzazione 1) Autonomia migliora la qualità 2) Allievi svantaggiati possono avere esigenze diverse, che la differenziazione prende meglio in carico 3) Tener conto dei mercati del lavoro locali
37 Raccolta di citazioni spedite a me: sara.trovato@unimib.it
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