21 settembre Il Faro una risorsa per i Servizi e la Scuola. Centro Specialistico contro gli abusi all Infanzia

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1 Centro Specialistico contro gli abusi all Infanzia Il Faro una risorsa per i Servizi e la Scuola 21 settembre 2009 Intervento di Sara Giacopuzzi Assistente Sociale de il Faro

2 Il bambino come bussola e il ruolo cruciale dell insegnante nella complessa rete d intervento di protezione Pediatria di Comunità A.G. Forze dell ordine Il Faro Servizi Sociali/sanitari bambino Insegnante Dirigente famiglia colleghi Rete intrascolastica

3 Ingredienti essenziali per una efficace protezione sapere Conoscenza degli stadi e crisi evolutive dello sviluppo Saper normale del bambino per differenziarle da quello patologico; conoscenza essere delle competenze dei diversi professionisti fare ricerca del confronto, dialogo con colleghi, altri professionisti Saper essere conoscere e gestire le proprie emozioni per non trarre subito a conclusioni e non passare immediatamente all azione

4 Professionisti e competenze specifiche Professionisti Competenze nel sospetto abuso Medico/pediatra Diagnosi dei sintomi fisici e diagnosi differenziali con patologie organiche Medico- legale Assistente sociale Valutazione della lesione e del nesso di causalità tra lesione e azione ( accidentale-intenzionale) Valutazione e intervento sulla situazione socio- economica del nucleo familiare;eventuale collocazione del b/o- adol.

5 Psicologi/ N.P.I/Psichiatri/ Psicoterapeuti Valutazione della struttura di personalità del bambino adolesc. e delle dinamiche familiari Autorità e strutture giudiziarie Provvedimenti a tutela del b/oadol.: decadimento o limitazione di potestà,affido ai Serv. Soc. Attivazione della valutazione su sospetto abuso, indagini e perizie relative all ipotesi di reato

6 Funzioni del Centro Specialistico Il Faro ricerca per lo studio e la prevenzione del fenomeno Fornisce spazi attrezzati per le audizioni protette e per gli incontri vigilati Effettua Sit (art.359 c.p.p.) Centro Specialistico Il Faro Formazione agli operatori Consulenza telefonica e d equipe Presa in carico diagnostica (sociale, medica, clinica) e terapeutica

7 Strutture Giudiziarie Competenze nel sospetto/certo abuso Tribunale Ordinario (T.O.=penale) Persegue chi commette reato Opera su rinvio a giudizio della Procura della Repubblica presso il T.O. Procura Ordinaria (P.d.R. T.O.) Esamina la notizia di reato Si attiva a fronte di una notizia di reato perseguibile d ufficio o su querela di parte

8 Strutture Giudiziarie Competenze nel sospetto/certo abuso Tribunale per i Minorenni (T.M.) Procura della Repubblica presso il T.M. (P.d.R. T.M.) Protezione e cura del bambino all interno della famiglia Interviene a fronte di ipotesi di disagio minorile non trattato e/o non trattabile e di sospetto o evidente condizione di abuso e su rinvio della Procura della Repubblica presso il T.M. Valuta la necessità di intervento nel caso di una segnalazione di sospetto abuso ed riceve denunce di notizia di reato a carico di un minorenne Interviene su ricezione di informazioni di disagio o di sospetto abuso

9 Le tappe verso la segnalazione Rilevazione del disagio Osservazione partecipe (segnali fisici, emotivi, comportamentali individuali e dinamiche relazioni in classe) Confronto con colleghi Dirigente scolastico su quanto osservato, ascoltato al fine di: poter arricchire la propria e altrui visione del problema, condividere/contenere le emozioni attivate concordare una strategia comune di intervento

10 Colloquio con la famiglia Va concordato ed effettuato con entrambe le figure per permettere un confronto sui segnali di disagio rilevati (mai sul sospetto abuso), osservare reazione emotiva, ascoltare versione dei genitori, proporre ulteriori colloqui e scambi; attivare nei genitori una preoccupazione per il malessere del proprio figlio e sollecitare la loro richiesta di aiuto a specifici professionisti

11 In caso di mancata collaborazione o tentativi di ostacolare l intervento da parte della famiglia e persistenza del disagio del bambino Segnalazione ai Servizi Sociali Chiedere una consulenza al Centro Specialistico il Faro

12 VINCOLI DI LEGGE CHE RENDONO OBBLIGATORIA LA SEGNALAZIONE DELLE SITUAZIONI DI PREGIUDIZIO A CARICO DI MINORI LEGGE 698/75; LEGGE 616/77; LEGGE 833/78 : tutti gli operatori sociosanitari nell esercizio delle loro funzioni devono vigilare e assumere iniziative a tutela del minore attivando all occorrenza l Autorità Giudiziaria LEGGE 184/83; LEGGE 149/01: tutti i Pubblici Ufficiali e gli Operatori Incaricati di Pubblico Servizio sono tenuti a segnalare all autorità giudiziaria le situazioni di abbandono morale o materiale a carico di minori LEGGE 216/91: per le situazioni di grave rischio l istituzione scolastica è tenuta alla segnalazione delle medesime. LEGGE 176/91: ratifica Convenzione ONU del 1989 sui diritti dei minori (artt.19 e 39)

13 In base alle leggi suddette, sono tenuti a segnalare le situazioni di disagio minorile tutti gli operatori socio-sanitari che operano nel campo dell infanzia e anche tutti gli operatori che operano sia nella scuola pubblica che privata. La mancata segnalazione costituisce omissione atti d ufficio (art.328 C.P.)

14 Le segnalazioni alle Autorità Giudiziarie possono essere: in ambito civile (P.d.R. c/o T.M.) situazioni di pregiudizio della salute psicofisica di un minore in ambito penale (P.d.R. c/o T.O.) notizie di reato

15 Quando di sospetta che il bambino sia sottoposto a ripetuti maltrattamenti fisici (si presenta con ecchimosi, lividi, altri segni di lesioni) Occorre contattare la Pediatria di Comunità per la refertazione o altri interventi di tipo sanitario(senza richiedere il consenso informato ai genitori poiché prevale il principio della beneficità) Segnalare ai Servizi Sociali territoriali Segnalare alla P.d.R. presso il T.M. (in base al principio di legalità)

16 Quando si sospetta che il bambino sia vittima di abuso sessuale (area del dubbio) Confronto colleghi Chiedere una consulenza al Centro il Faro Confronto con Dirigente Colloquio con i genitori Coinvolge il servizio sociale

17 Se si viene a conoscenza di ipotesi di reati perseguibili di ufficio (es. il minore rivela episodi di maltrattamenti fisici o abuso sessuale) Occorre segnalare al Servizio Sociale e alla P.d.R. T.M. (per le misure di protezione al minore) È obbligatorio informare sempre la Procura Ordinaria (P.d.R. T.O.)

18 Nel caso di segnalazione penale, NON VALE IL PRINCIPIO DI TRASPARENZA. Chi inoltra la segnalazione non può convocare i genitori e informarli del sospetto di reato che pesa su di loro e della denuncia fatta. Ogni decisione in materia è di competenza dell Autorità Giudiziaria (segreto istruttorio) Qualora si ravvisi l ipotesi di reato, infatti, soltanto la segretezza della notizia di reato potrà consentire alle autorità inquirenti la raccolta degli elementi di prova

19 La segnalazione del sospetto reato va presentata SENZA RITARDO sia per l esigenza di procedere ai dovuti accertamenti al più presto, sia per evitare il rischio che il minore corra il rischio di subire nuove violenze. Non deve contenere valutazione sull attendibilità del fatto

20 NOTIZIA DI REATO Qualsiasi fatto di abuso configurato quale reato perseguibile d ufficio di cui si ha conoscenza sia direttamente dalla vittima sia da terzi, sia attraverso documenti o altre fonti di prova (es. segni evidenti di percosse, dichiarazioni, verbali o scritte, che denunciano una violenza fisica subita o abuso sessuale) E comunque per sua natura sufficientemente specifica, non può avere come oggetto in modo del tutto vago una serie indeterminata di persone o fatti.

21 REATI PROCEDIBILI D UFFICIO REATI PROCEDIBILI A QUERELA Sono tali quei reati in cui non vi è bisogno della denuncia da parte della persona offesa perché l A.G.possa procedere, risultando sufficiente che al magistrato pervenga la notizia di reato Sono tali quei reati che, senza la denuncia della persona che li ha subiti, non possono essere perseguiti dall A.G. La querela è la dichiarazione di volontà con la quale la persona offesa chiede all A.G. l accertamento della responsabilità penale del colpevole in ordine al fatto denunciato.

22 REATI PERSEGUIBILI D UFFICIO Art.571 c.p.: ABUSO DI MEZZI DI CORREZIONE E DISCIPLINA, se ne deriva pericolo di malattia nel corpo e nella mente. Infliggere al minore punizioni immotivate o che si pongono al di là dei poteri educativi riconosciuti Art.572 c.p.: MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA O VERSO I FANCIULLI se sono atti reiterati nel tempo e abituali Art. 575 c.p.: OMICIDIO (anche omicidio tentato o la morte come conseguenza di lesioni o maltrattamenti). Art. 582 c.p.: LESIONE PERSONALE con prognosi superiori a 20 giorni, se inferiore, qualora derivi una malattia che metta in pericolo di vita Art.696 bis c.p. : reati sessuali INCURIA: Se il quadro clinico della carenza di cure è l espressione di un atteggiamento intenzionalmente lesivo, si ricade nelle ipotesi del reato di maltrattamenti o del reato di lesioni personali.

23 La segnalazione di sospetto abuso Segnalazione di urgenza Segnalazione qualificata da parte della scuolae della scuola S da parte della scuola Nelle situazioni di urgenza oggettiva in cui il bambino necessita di una tutela immediata perché in caso contrario sarebbe in pericolo la sua incolumità psico- fisica (segni fisici e racconti spontanei) Il bambino si trova in una situazione di sospetto abuso che richiede un approfondimento diagnostico e la valutazione della necessità di tutela ma la situazione non richiede di agire nell immediato e ci si può prendere un tempo congruo di osservazione e confronto con altri professionisti (dubbio) Catia Bufacchi - Individuazione di percorsi operativi condivisi tra Scuola- Servizi-Autorità G.

24 Segnalazione qualificata Va intesa sia come azione protettiva sia come adempimento ad un obbligo di legge Deve scaturire da un sospetto sufficientemente fondato (ricostruzione di un quadro conoscitivo il più possibile completo). Non deve contenere giudizi o approfondimenti circa la presunta veridicità dei fatti

25 E quando il sospetto abusante è un insegnante o uno dei professionisti della scuola? E necessario informare il responsabile della scuola che a sua volta dovrà informare i referenti istituzionali del contesto scolastico oltre che al servizio sociale / autorità giudiziaria per attivare la valutazione dell ipotesi di abuso per essere convalidata o non confermata. Catia Bufacchi - Individuazione di percorsi operativi condivisi tra Scuola- Servizi-Autorità G

26 SEGRETO PROFESSIONALE Art. 622 c.p.: Non c è violazione del segreto professionale qualora sussista una giusta causa. E giusta causa tutto ciò che riguarda informazioni o notizie che consentano di espletare un attività di tutela del minore che si trovi in una situazione di pericolo reale o potenziale.

27 PRIVACY (dlgs 196/2003) L informazione e il consenso, che sono principi generali per poter trattare i dati personali, non sono richiesti allorquando i servizi dell Ente pubblico devono raccogliere dati per riferirli all autorità giudiziaria.

28 L audizione del bambino/adolescente Consiste nell assunzione della testimonianza del bambino/a Deve essere svolta da personale specializzato debitamente formato ( Forze dell Ordine, Consulenti Tecnici o Ausiliari nominati dal P.M., il P.M.) Si può effettuare nelle SIT (sommarie informazioni testimoniali), durante la fase delle indagini preliminari, in incidente probatorio. Può essere svolta nella sede scolastica All insegnante può essere richiesto il suo ausilio nell ascolto del bambino

29 Uno strumento utile per professionalizzare gli interventi

30 Come contattarci: Tel: Fax: Tel mobile: Mariagnese Cheli, Sara Giacopuzzi

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