Variante di adeguamento del PUG vigente al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR)

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1 Variante di adeguamento del PUG vigente al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) APPENDICE 2 Studi indagini e approfondimenti botanico-vegetazionali

2 ADEGUAMENTO DEL VIGENTE PIANO URBANISTICO GENERALE (PUG) DEL COMUNE DI SANNICOLA (LECCE) ALLA COMPONENTE BOTANICO-VEGETAZIONALE DEL PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE (PPTR). 1. INTRODUZIONE Con il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, approvato con DGR 176/2015 ed aggiornato le DGR n. 240 del 08/03/2016, n del 26/07/2016 e n. 496 del 07/04/2017, rappresenta una evoluzione del precedente Piano Paesaggistico Regionale: il PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio) entrato in vigore nel 2000, redatto ai sensi della L.431/85 e limitato soltanto ad alcune aree del territorio regionale, escludendo, di fatto, un corposa porzione del territorio pugliese dalla pianificazione paesaggistica. Ai sensi dei principi stabiliti dalla Convenzione Europea del Paesaggio la pianificazione paesaggistica ha innanzitutto il compito di tutelare il paesaggio (non soltanto il bel paesaggio ) quale contesto di vita quotidiana delle popolazioni, e fondamento della loro identità; oltre alla tutela, deve tuttavia garantire la gestione attiva dei paesaggi, garantendo l integrazione degli aspetti paesaggistici nelle diverse politiche territoriali e urbanistiche, ma anche in quelle settoriali. Il nuovo Piano Paesaggistico redatto sulla base dei principi emanati con il D.Lgs 22 Gennaio 2004, n. 42, successivamente modificato con i D.Lgs 156/157 del 2006 e D.Lgs 97/2008, si configura come uno strumento avente finalità molto complesse (ancorché affidate a strumenti esclusivamente normativi), non più soltanto di tutela e mantenimento dei valori paesistici esistenti ma, altresì, di valorizzazione di questi paesaggi, di recupero e riqualificazione dei paesaggi compromessi, di realizzazione di nuovi valori paesistici. Il D.Lgs n. 42/2004 non si limita soltanto a indicare le finalità del Piano, ma ne dettaglia altresì le fasi e i relativi compiti conoscitivi e previsionali (art.143), prevedendo nel caso di elaborazione congiunta con il Ministero, una ridefinizione delle procedure di autorizzazione paesaggistica con trasformazione del parere delle Sopraintendenze da vincolante a consultivo. Dall insieme delle disposizioni contenute nel Codice (D.Lgs n. 42/2004) il Piano paesaggistico regionale assume un ruolo di tutto rilievo, per i compiti che gli sono attribuiti e per il ruolo prevalente che esso viene ad assumere nei confronti di tutti gli atti di pianificazione urbanistica eventualmente difformi, compresi gli atti degli enti gestori delle aree naturali protette, nonché vincolante per gli interventi settoriali. Alla luce di ciò risulta indispensabile operare opportuni adeguamenti della pianificazione urbanistica comunale vigente per renderla coerente con i principi e la vincolistica riportata nel PPTR. 2. MODIFICHE ALLA COMPONENTE BOTANICO-VEGETAZIONALE DEL PPTR Tra le diverse Componenti Paesaggistiche del PPTR la cartografia tematica del Piano individua gli elementi botanico-vegetazionali da tutelare. La presente relazione ha il compito di individuare quali delle Componenti botanico-vegetazionali del PPTR sono state erroneamente censite e dunque non rappresentano elementi paesaggistici meritevoli di tutela. Si propone pertanto 1

3 l estromissione di tali elementi dalle perimetrazioni censite durante la stesura del Piano Paesaggistico Regionale che in concreto rappresentano entità vegetazionali estremamente vincolanti per la rimodulazione del vigente PUG di Sannicola. La Direttiva 92/43/CEE, meglio nota come Direttiva Habitat rappresenta una svolta epocale per quel che concerne la salvaguardia ambientale nel territorio comunitario. Tale direttiva ribadisce il concetto della necessità di una tutela ambientale di tipo ecosistemico. Pertanto la biodiversità può essere tutelata solo attraverso un tipo di tutela che preservi dalla distruzione i vari habitat e quindi non ha senso la tutela di singole specie avulse dal loro habitat d elezione. La Direttiva riporta in allegato una serie di habitat naturali e semi-naturali meritevoli di tutela, fortemente rappresentativi della realtà biogeografica del territorio comunitario. Tali habitat sono suddivisi in habitat prioritari e habitat di interesse comunitario. Gli habitat prioritari sono quelli che hanno bisogno di misure urgenti di salvaguardia per il fatto di occupare meno del 5% del territorio naturale della Unione Europea, per essere intrinsecamente fragili e per il fatto di essere ubicati in aree ad elevato rischio di valorizzazione impropria. Gli habitat di interesse comunitario, pur essendo ugualmente rappresentativi della realtà biogeografica del territorio comunitario, sono meno fragili dei precedenti e quindi a minor rischio di alterazione. Per individuare tali habitat la Comunità Europea ha interessato i vari stati membri. Uno degli habitat meno conosciuti ed a maggior rischio di alterazione e/o distruzione è rappresentato dall habitat prioritario Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea) del quale di seguito si riporta una scheda descrittiva realizzata dalla Società Botanica Italiana. La identificazione di questo habitat è di tipo strettamente specialistico, poiché può essere facilmente confuso dai non addetti ai lavori, con superfici incolte, con vegetazioni ruderali o con seminativi temporaneamente a riposo. Pertanto l individuazione dell habitat 6220* può essere effettuata solo su base fitosociologica e mediante l individuazione delle cosiddette specie guida che lo caratterizzano. I Percorsi substeppici sono caratterizzati da praterie xerofile e discontinue di piante di piccola taglia a dominanza di graminacee, su substrati di varia natura, spesso calcarei e ricchi di basi, talora soggetti ad erosione, con aspetti perenni (riferibili alle classi Poetea bulbosae e Lygeo-Stipetea, con l esclusione delle praterie ad Ampelodesmos mauritanicus che vanno riferite all Habitat 5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-steppici, sottotipo 32.23) che ospitano al loro interno aspetti annuali (Helianthemetea guttati), dei Piani Bioclimatici Termo-, Meso-, Supra- e Submeso- Mediterraneo, con distribuzione prevalente nei settori costieri e subcostieri dell Italia peninsulare e delle isole, occasionalmente rinvenibili nei territori interni in corrispondenza di condizioni edafiche e microclimatiche particolari. Tipico della regione mediterranea il pascolo naturale, riconducibile ai percorsi substeppici, si costituisce di specie perenni dominanti quali Lygeum spartum, Brachypodium retusum, Hyparrenia hirta, accompagnate da Bituminaria bituminosa, Avenula bromoides, Convolvulus althaeoides, Ruta angustifolia, Stipa offneri, Dactylis hispanica, Asphodelus ramosus. In presenza di calpestio legato alla presenza del bestiame si sviluppano le comunità a dominanza di Poa bulbosa, ove si rinvengono con frequenza Trisetaria aurea, Trifolium subterraneum, Astragalus sesameus, Arenaria leptoclados, Morisia monanthos. Gli aspetti annuali possono essere dominati 2

4 da Brachypodium distachyum (= Trachynia distachya), Hypochaeris achyrophorus, Stipa capensis, Stipa austroitalica Tuberaria guttata, Briza maxima, Trifolium scabrum, Trifolium cherleri, Saxifraga trydactylites; sono inoltre specie frequenti Ammoides pusilla, Cerastium semidecandrum, Linum strictum, Galium parisiense, Ononis ornithopodioides, Coronilla scorpioides, Euphorbia exigua, Lotus ornithopodioides, Ornithopus compressus, Trifolium striatum, T. arvense, T. glomeratum, T. lucanicum, Hippocrepis biflora, Polygala monspeliaca. L inquadramento fitosociologico dell Habitat 6220* per il territorio italiano possono essere riferiti alle seguenti classi: Lygeo-Stipetea Rivas-Martínez 1978 per gli aspetti perenni termofili, Poetea bulbosae Rivas Goday & Rivas-Martínez in Rivas-Martínez 1978 per gli aspetti perenni subnitrofili ed Helianthemetea guttati (Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952) Rivas Goday & Rivas- Martínez 1963 em. Rivas-Martínez 1978 per gli aspetti annuali. Nella prima classe vengono incluse le alleanze: Polygonion tenoreani Brullo, De Marco & Signorello 1990, Thero-Brachypodion ramosi Br.-Bl. 1925, Stipion tenacissimae Rivas-Martínez 1978 e Moricandio-Lygeion sparti Brullo, De Marco & Signorello 1990 dell ordine Lygeo-Stipetalia Br.-Bl. et O. Bolòs 1958; Hyparrhenion hirtae Br.-Bl., P. Silva & Rozeira 1956 (incl. Aristido caerulescentis-hyparrhenion hirtae Brullo et al e Saturejo-Hyparrhenion O. Bolòs 1962) ascritta all ordine Hyparrhenietalia hirtae Rivas-Martínez La seconda classe è rappresentata dalle tre alleanze Trifolio subterranei-periballion Rivas Goday 1964, Poo bulbosae-astragalion sesamei Rivas Goday & Ladero 1970, Plantaginion serrariae Galán, Morales & Vicente 2000, tutte incluse nell ordine Poetalia bulbosae Rivas Goday & Rivas- Martínez in Rivas Goday & Ladero Infine gli aspetti annuali trovano collocazione nella terza classe che comprende le alleanze Hypochoeridion achyrophori Biondi et Guerra 2008 (ascritta all ordine Trachynietalia distachyae Rivas-Martínez 1978), Trachynion distachyae Rivas-Mar nez 1978, Helianthemion guttati Br.-Bl. in Br.-Bl., Molinier & Wagner 1940 e Thero-Airion Tüxen & Oberdorfer 1958 em. Rivas-Martínez 1978 (dell ordine Helianthemetalia guttati Br.-Bl. in Br.-Bl., Molinier & Wagner 1940). La vegetazione delle praterie xerofile mediterranee si insedia di frequente in corrispondenza di aree di erosione o comunque dove la continuità dei suoli sia interrotta, tipicamente all interno delle radure della vegetazione perenne, sia essa quella delle garighe e nano-garighe appenniniche submediterranee delle classi Rosmarinetea officinalis e Cisto-Micromerietea; quella degli Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici riferibili all Habitat 5330; quella delle Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavenduletalia riferibili all Habitat 2260; quella delle Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo della classe Festuco-Brometea, riferibili all Habitat 6210; o ancora quella delle Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell Alysso-Sedion albi riferibile all Habitat 6110, nonché quella delle praterie con Ampelodesmos mauritanicus riferibili all Habitat 5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-steppici. Può rappresentare stadi iniziali (pionieri) di colonizzazione di neosuperfici costituite ad esempio da affioramenti rocciosi di varia natura litologica, così come aspetti di degradazione più o meno avanzata al termine di processi regressivi legati al sovrapascolamento o a ripetuti fenomeni di incendio. Quando le condizioni ambientali favoriscono i processi di sviluppo sia del suolo che della vegetazione, in assenza di perturbazioni, le comunità riferibili all Habitat 3

5 6220* possono essere invase da specie perenni arbustive legnose che tendono a soppiantare la vegetazione erbacea, dando luogo a successioni verso cenosi perenni più evolute. Può verificarsi in questi casi il passaggio ad altre tipologie di Habitat, quali gli Arbusteti submediterranei e temperati, i Matorral arborescenti mediterranei e le Boscaglie termo-mediterranee e presteppiche riferibili rispettivamente agli Habitat dei gruppi 51, 52 e 53 (per le tipologie che si rinvengono in Italia). Dal punto di vista del paesaggio vegetale, queste formazioni si collocano generalmente all interno di serie di vegetazione che presentano come tappa matura le pinete mediterranee dell'habitat 2270 'Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster'; la foresta sempreverde dell Habitat 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia o il bosco misto a dominanza di caducifoglie collinari termofile, quali Quercus pubescens, Q. virgiliana, Q. dalechampi, riferibile all Habitat 91AA Boschi orientali di roverella, meno frequentemente Q. cerris (Habitat 91M0 Foreste Pannonico- Balcaniche di cerro e rovere ). Il PPTR vigente sotto la dizione Boschi e macchie tutela diversi tipi di vegetazione spontanea o di origine antropica. Sono tutelati i boschi di tipo naturale, cioè rappresentati nel Salento principalmente da lecceta (Bosco a prevalenza di Quercus ilex) e boschi di quercia spinosa (Bosco a prevalenza di Quercus calliprinos), oppure misti con le due specie. Il PPTR tutela anche gli aspetti dinamici relativi alla copertura boschiva sia nelle forme (tappe) di ricostituzione che di involuzione, rappresentati da aspetti di macchia mediterranea a prevalenza di sclerofille sempreverdi, come le formazioni ad esempio di lentisco, fillirea ed alaterno. Rientrano nella categoria dei boschi anche i rimboschimenti sia con specie autoctone pugliesi (es. Querce, pino d Aleppo) che con specie esotiche (es. Acacie, eucalipti). In particolare la lecceta è l habitat boschivo più diffuso nel Salento. Riguarda i boschi a dominanza di leccio (Quercus ilex), da calcicoli a silicicoli, da rupicoli o psammofili a mesofili, generalmente pluristratificati, con ampia distribuzione nella penisola italiana sia nei territori costieri e subcostieri. In particolare nel Salento sono presenti leccete termofile. Tra le specie indicate nel Manuale Europeo solo Quercus ilex è presente in Italia. Lo strato arboreo di queste cenosi forestali è generalmente dominato in modo netto dal leccio, talvolta accompagnato da altre specie sempreverdi, come Laurus nobilis, o semidecidue quali Quercus virgiliana, Q. suber. Tra gli arbusti sono generalmente frequenti Arbutus unedo, Phillyrea angustifolia, P. latifolia, Rhamnus alaternus, Pistacia terebinthus, Viburnum tinus, Erica arborea; tra le liane Rubia peregrina, Smilax aspera, Lonicera implexa. Lo strato erbaceo è generalmente molto povero; tra le specie caratterizzanti si possono ricordare Cyclamen hederifolium, C. repandum, Festuca exaltata, Limodorum abortivum. Le leccete del Salento costituiscono generalmente la vegetazione climatofila (testa di serie) nell ambito del Piano bioclimatico. Le tappe dinamiche di sostituzione possono coinvolgere le fitocenosi arbustive riferibili agli Habitat 2250 Dune costiere con Juniperus sp. gli arbusteti e le macchie dell alleanza Ericion arboreae, le garighe dell Habitat 2260 Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavenduletalia e quelle della classe Rosmarinetea. 4

6 FIGURA 1 Inquadramento delle aree stralciate dai perimetri del PPTR dopo verifica in campo 5

7 2. ANALISI DEI SITI Sito 1 Il sopralluogo effettuato nel sito indicato in cartografia col n 1 ha rilevato l assenza di una vegetazione arboreo-arbustiva con caratteristiche di boschi e macchie trattandosi, invece, prevalentemente di vegetazione a nuclei e filari della esotica e invasiva canna domestica (Arundo donax L.), specie ormai sfuggita alla coltura e naturalizzata, con ampia presenza di rovo comune (Rubus ulmifolius Schott), estendentesi lungo il corso di un canale di bonifica a carattere stagionale, regimentato ed asciutto in estate. A tratti sono stati rilevati alberi e arbusti isolati di quercia virgiliana (Quercus virgiliana Ten.) o riuniti in gruppi di 4-5 unità e modesti filari a macchia con la presenza di smilace (Smilax aspera L.), specie lianosa rampicante e arbusti di mirto (Myrtus communis L.), lentisco (Pistacia lentiscus L.), fillirea (Phillyrea media L.) e perazzo (Pirus amygdaliformis Vill.), ma discontinui e con basso grado di copertura. Al momento del sopralluogo il sito si presentava percorso da incendio che aveva interessato gran parte del canneto ed un piccolo nucleo di quercia virgiliana e la vegetazione arbustiva. Pertanto il sito in oggetto non ha le caratteristiche di vegetazione boschiva o di macchia. FIGURA 2 Sito 1 caratterizzato da un esteso canneto con esemplari sparsi di quercia virgiliana 6

8 Sito 2 Il sito n 2, molto prossimo alla costa, non è risultato costituito da vegetazione arboreo-arbustiva ma, anche in questo caso, da un nucleo quasi monospecifico della alloctona e invasiva canna domestica (Arundo donax) con presenza abbondante di rovo comune (Rubus ulmifolius Schott) e qualche esemplare isolato della esotica acacia saligna (Acacia cyanophylla Lindley). Pertanto anche in questo caso l area non si configura come soggetta al vincolo boschi e macchie. FIGURA 3 Immagine del sito 2 con evidenza del vasto canneto Sito 3 Il sopralluogo ha evidenziato la presenza nel sito n 3 di una vegetazione erbacea infestante e nitrofilo-ruderale inquadrabile come incolto, con predominanza di Avena barbata Potter, Cirsium arvense L., Conyza bonariensis (L.) Cronq., Conyza canadensis (L.) Cronq., Daucus carota L., Phoeniculum vulgare Mill. subsp. piperitum Coutino, Galium aparine L., Inula viscosa Aiton, Malva sylvestris L., Oryzopsis miliacea Schweinf., Psoralea bituminosa L., Reichardia picroides (L.) Roth., Picris hieracioides L., Reseda alba L., Rumex crispus L., con qualche esemplare di olivastro (Olea sylvestris Brot.)e con elevata presenza di rovo comune (Rubus ulmifolius Schott.) e di esemplari spontaneizzati di vite (Vitis vinifera L.). Pertanto tale vegetazione, soggetta ad evidente disturbo antropico, non è riconducibile ad aspetti di vegetazione substeppica 7

9 FIGURA 4 Veduta del sito n 3 con vegetazione di incolto Sito 4 In tale sito è stata riscontrata la presenza di Rovo comune (Rubus ulmifolius Schott), qualche esemplare di olivo (Olea europaea L.), Olivastri (Olea sylvestris Brot.), vite inselvatichita (Vitis vinifera L.) ed inoltre la presenza di una vegetazione erbacea tipica di areaa incolta costituita da Eryngium campestre L., Carduus picnocephalus L., Phoeniculum vulgare Mill. subsp. Piperitum Coutino, Cirsium arvense L., Avena barbata, Daucus carota L., Erodium malacoides L Hér., Malva sylvestris L., Nigella arvensis L., Pallenis spinosa (L.) Cass., Picris hieracioides L., Reseda alba L. FIGURA 5 Immagine del sito n 4 con vegetazione di incolto 8

10 Sito 5 Il sito n 5 è intercluso tra due aree edificate e si presenta caratterizzato da vegetazione erbacea nitrofilo-ruderale, cioè tipica di incolto, con presenza di olivastri, soggetta ad evidente disturbo antropico, quindi non inquadrabile in vegetazione substeppica. La flora presente è caratterizzata dalla prevalenza delle specie Echium plantagineum L., Eryngium campestre L., Foeniculum vulgare Mill. subsp. piperitum Coutino, Cirsium arvense L., Avena barbata Potter, Daucus carota L., Erodium malacoides (L.) L'Hér., Knautia integrifolia (L.) Bertol., Malva sylvestris L., Picris hieracioides L., Reseda alba L. ecc. Sito 6 Tale sito è costituito da un incolto temporaneamente a riposo al momento del sopralluogo. Le specie riscontrate sono state: Avena barbata Potter, Foeniculum vulgare Mill. subsp. piperitum Coutino, Knautia integrifolia (L.) Bertol., Daucus carota L., Echium plantagineum L., Inula viscosa Ait., alcuni esemplari di olivastro (Olea sylvestris Brot.), Picris hieracioides L., Tragopogon porrifolius L. FIGURA 6 Aspetto del sito n 5 costituito da incolto arboratoto 9

11 FIGURA 7 Immagine del sito n 6 con la vegetazione tipica di incolto. Sito 7 Tale sito è caratterizzato da un area attualmente edificata con una porzione di giardino, parzialmente costituito da alberi da frutto. FIGURA 8 Area attualmente edificata del sito 7 10

12 FIGURA 9 Area coltivata ad oliveto del sito n 8 Sito 8 Si tratta di una fascia di terreno attualmente caratterizzata dalla presenza di un oliveto con una tipica flora erbacea infestante. FIGURA 10 Il sito n 9 con la vegetazione tipica di area incolta 11

13 Sito 9 Il sito n 9 è caratterizzato da una vegetazione tipica di incolto, con presenza di specie infestanti e nitrofilo-ruderali prevalentemente di tipo annuale o biennale. La flora presente è caratterizzata dalla prevalenza delle specie: Echium plantagineum L., Eryngium campestre L., Foeniculum vulgare Mill. subsp. piperitum Coutino, Cirsium arvense L., Avena barbata Potter, Daucus carota L., Crepis neglecta L., Erodium malacoides (L.) L'Hér., Euphorbia helioscopia L., Knautia integrifolia (L.) Bertol., Malva sylvestris L., Picris hieracioides L., Reseda alba L. ecc. Sito 10 Anche questo sito indicato col n 10 è caratterizzato da una vegetazione erbacea ascrivibile ad incolto, caratterizzata da comuni specie vegetali infestanti e nitrofilo ruderali e non da vegetazione substeppica ascrivibile a pascolo. La flora presente è caratterizzata dalla prevalenza delle specie: Dasypyrum villosum (L.) Borbàs, Echium plantagineum L., Eryngium campestre L., Foeniculum vulgare Mill. subsp. piperitum Coutino, Carduus picnocephalus L., Avena barbata Potter, Daucus carota L., Crepis neglecta L., Erodium malacoides (L.) L'Hér., Euphorbia helioscopia L., Galium aparine L., Knautia integrifolia (L.) Bertol., Olea sylvestris Brot. Picris hieracioides L., Reseda alba L. FIGURA 11 Aspetto del sito n 10 caratterizzato da vegetazione tipica di incolto 12

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