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Leo Viviani
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1 Gli abusi all infanzia tra rilevazione e intervento clinico M. Cheli, R. De Paoli, S. Giacopuzzi, M.E. Montenegro, C. Ricciutello Centro Specialistico Provinciale contro gli abusi all infanzia Il Faro Azienda USL di Bologna 1 Background Il Faro, oltre alla attività clinica e di consulenza multidisciplinare agli operatori dei servizi sociali, sanitari e della scuola, è interessato allo studio delle caratteristiche delle forme di abuso ai danni dell infanzia nel territorio di Bologna e provincia, con particolare attenzione al ruolo dei servizi preposti alla tutela dell età evolutiva. Abbiamo a tal fine avviato un sistema di rilevazione annuale dei dati epidemiologici relativi al fenomeno oggetto di studio riguardante la casistica in transito o in carico ai Servizi Sociali del territorio provinciale, predisponendo una apposita scheda consegnata agli operatori dei servizi sociali (territoriali e ospedalieri). Obiettivi Il sistema informativo predisposto, complementare al Sistema SISAM regionale, si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1. descrivere il fenomeno dell abuso in una determinata realtà territoriale, stimandone, in particolare, incidenza e prevalenza; 2. fornire agli operatori dei servizi utili strumenti per conoscere in modo più approfondito le caratteristiche peculiari oltre che quantitative del fenomeno e il suo impatto con il sistema dei servizi; 1 Il Faro è composto da una équipe multidisciplinare di professionisti specializzati nel trattamento dell abuso e del maltrattamento all infanzia impegnati per alcune ore settimanali al progetto: due ginecologhe, una pediatra, un neuropsichiatra infantile, due assistenti sociali, tre psicologhe, un consulente giuridico. Il Centro svolge attività clinica, di consulenza e formazione ai colleghi dei servizi sociali e sanitari territoriali ed ospedalieri, agli insegnanti e agli operatori dell associazionismo di Bologna e Provincia 1

2 3. individuare l associazione con specifici fattori di rischio o di protezione valutando l appropriatezza e l efficacia degli interventi; 4. riconoscere eventuali criticità relative al percorso diagnosticoterapeutico. Analisi del campione Il nostro contributo è relativo all analisi di un campione di 119 casi in carico o transitati nei servizi sociali della provincia di Bologna nel 26. Caratteristiche del campione esaminato Grafico 1 Grafico 2 genere etnia diversa etnia italiani femmine maschi Grafico 3 età media ,4 42,8 9,6 madre 1 padre figlio/a Il 5% delle coppie è coniugata 2

3 Contrariamente a quanto la letteratura individua tra i fattori di rischio, la giovane età dei genitori non sembra essere, nel nostro campione, una variabile influente in quanto l età media dei genitori supera, e nel caso dei padri ampliamente, i 35 anni. Procedendo nell analisi si osserva che l abuso si presenta generalmente in un contesto caratterizzato da coppie italiane coniugate conviventi, seguite da coppie miste (77 madri di origine italiana, 39 di origine straniera in soli 3 casi il dato non è stato rilevato; 82 padri di origine italiana, 28 di origine straniera e per 9 manca il dato), perlopiù caratterizzate da separazioni e/o divorzi. Grafico 4 Tipologia di abuso-area del sospetto Trascuratezza Maltrattamento fisico Abuso sess. intrafamiliare Abuso sess. parentale Abuso sess. extrafamiliare Pseudoabuso Sfruttamento sessuale Abuso psicologico Violenza assistita Abuso multiforme* *convenzionalmente da noi inteso come forma di violenza che comprende almeno 2 distinte tipologie di abuso. Nell abuso multiforme si riscontrano con maggiore frequenza violenza assistita e sospetto abuso sessuale. 3

4 Grafico 5 Chi rileva il sospetto abuso Padre Madre Zia/o Nonna/o Altro familiare 4 Insegnante Serv.Sanitari Territoriali Serv. Sanitari Ospedalieri Serv.Sociali Territoriali Forze di polizia Autorità Giudiziaria Altro Grafico 6 Fattori di rischio rilevati Storia pregressa con Servizi Disagio Socioeconomico Isolamento sociale Condizione di trascuratezza del bambino Disturbi psichiatrici dei genitori Malattia gravi/croniche dei genitori Dipendenze patologiche dei genitori Disabilità del bambino 4

5 Grafico 7 Interventi diagnostici e terapeutici attuati dai servizi Diagnosi sul bambino Psicoterapia individuale bambino Diagnosi sulla famiglia 6 Psicoterapia rivolta nucleo familiare Psicoterapia rivolta ai soli genitori Counselling individuale al genitore Counselling familiare Grafico 8 Chi fa diagnosi sul bambino Pediatra Ginecologo NPI Psicologo Altro* *Consulente tecnico del Tribunale (3); Comunità accoglienza (3); Ospedale (3) Grafico 9 Coinvolgimento "Faro" NO SI 5

6 Grafico 1 Motivo attivazione "Faro" Consulenza multidisciplinare Invio bambino per diagnosi Invio famiglia per diagnosi Invio bambino per psicoterapia Invio famiglia per psicoterapia Conclusioni: La netta prevalenza dell abuso multiforme (Montecchi F., 25) e della violenza assistita (Grafico 4), isolata o associata ad altre tipologie di abuso, indica l emergenza di un fenomeno grave determinato dal cronicizzarsi delle crisi nelle relazioni familiari evidenziandone tutta l attuale fragilità nelle capacità di cura. La violenza assistita, in quanto condizione abusante: agisce sul soggetto in età evolutiva come trauma cumulativo, dando origine a quadri clinici compatibili con le forme più severe del Disturbo post-traumatico da stress secondo la definizione della Herman (25); è diffusa (Bianchi D., 26; e Dubini, e Curiel, 26) e messa in ombra da altre forme di maltrattamento come l abuso sessuale e la violenza fisica (Luberti R., Pedrocco Biancardi M. T., 25). I dati relativi ai fattori di rischio (Grafico 6) indicano un elevata percentuale di casi già in carico ai servizi per pregressi interventi socio-assistenziali, connessi a condizioni di svantaggio socioeconomico e a trascuratezza generale del minore, 6

7 sottendenti possibili pre-condizioni di disagio (Di Blasio P., 25) che possono sfociare in rischio evolutivo vero e proprio. L azione di prevenzione secondaria dei fenomeni di abuso all infanzia, alla luce dei fattori di rischio individuati, deve trovare nei nuclei familiari multiproblematici e multi-abusanti il principale obiettivo di intervento. In particolare gli interventi a sostegno della funzione genitoriale materna si configurano come essenziali per garantire il ruolo protettivo della madre, essendo quest ultima principalmente coinvolta nella rivelazione del disagio intrafamiliare (Grafico 5), probabilmente in quanto vittima, assieme al figlio, delle dinamiche violente. I dati evidenziano, a fronte di un numero significativo di casi in cui è stata condotta una diagnosi sul bambino e sulla famiglia, un numero esiguo di interventi psicoterapeutici (Grafico 7), nonostante risulti elevata la percentuale di bambini che subiscono un allontanamento dalla famiglia (35%), evento di per sé a valenza traumatica. In sintesi, dal nostro campione emerge una difficoltà dei Servizi sia nel rilevare l abuso in quanto fenomeno sommerso (Grafico 6), sia nel garantire un progetto di cura che vada oltre l intervento diagnostico (Grafico 7). La mancanza di una risposta terapeutica incide significativamente sull evoluzione prognostica dei casi prefigurandosi come ulteriore condizione di amplificazione e cronicizzazione del rischio evolutivo. In tal senso l orientamento del Centro Specialistico è quello di ridefinire la propria offerta terapeutica integrando i percorsi di cura per il soggetto in crescita con quelli rivolti alla sua famiglia. 7

8 Bibliografia 1. Bianchi D., Moretti E., (N. 4-26). Vite in bilico, Quaderni del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l Infanzia e l Adolescenza, Firenze 2. Di Blasio P., (25) (a cura di), Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali, Unicopli, Milano. 3. Dubini V., Curiel P., (Maggio 26), La violenza come fattore di rischio in gravidanza, Villasimius, 4. Herman J.L., (25), Guarire dal trauma, Magi. 5. Luberti R., Pedrocco Biancardi M. T., (25), La violenza assistita intrafamiliare. Percorsi di aiuto per bambini che vivono in famiglie violente, Franco Angeli, Milano. 6. Montecchi F., (25), Dal bambino minaccioso al bambino minacciato, Franco Angeli, Milano. 8

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