La protezione dei diritti dei minori in Europa

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1 La protezione dei diritti dei minori in Europa Intervista all on. Franco Frattini Vice presidente della Commissione Europea Responsabile del portafoglio giustizia, libertà e sicurezza di Anna Scalfati D: Presidente Frattini, quanto è rilevante, a livello europeo, la tematica relativa ai diritti dei minori e degli adolescenti? La protezione dei diritti dei minori è stata una delle maggiori preoccupazioni della Commissione Barroso, che l ha resa parte integrante della sua politica interna ed esterna. Una comunicazione sulla strategia dell Unione europea in materia di diritti dei minori è stata infatti presentata dalla Commissione nel luglio dello scorso anno, allo scopo di promuovere un approccio globale e non più settoriale al mondo dei bambini. D: Questo vostro impegno nasce da problemi precisi di cui vi state occupando? Viene promosso in particolare da alcuni Paesi? Un sondaggio Eurobarometro, pubblicato il 15 gennaio 2007, ha mostrato che oltre il 67% dei cittadini europei desidera che l Europa si occupi di questioni concernenti l affidamento dei minori, con punte che raggiungono il 75% in Italia. D: Qual è lo stato dei lavori per quanto riguarda nello specifico la questione della sottrazione dei minori? Nei casi di sottrazione di minore le nuove norme in materia di competenza giurisdizionale hanno carattere fortemente dissuasivo, poiché attribuiscono al giudice d origine l ultima parola per decidere se il minore debba o meno ritornare al luogo di sua residenza abituale dopo che sia stato sottratto ad un genitore. Inoltre, le nuove norme stabiliscono che sia il minore, sia il genitore vittima della sottrazione abbiano la possibilità di essere ascoltati durante lo svolgimento della procedura. Infine, allo scopo di evitare lungaggini e di assicurare che il minore non perda i contatti con l altro genitore, si è imposto al giudice un termine molto ristretto per emanare la sua decisione (sei settimane). Evidentemente, tutto ciò presuppone una corretta applicazione del Regolamento da parte dei giudici degli Stati membri: per tale ragione è stata diffusa una guida pratica pubblicata anche sul sito della Rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale. Nell ambito della stessa Rete, si tengono regolari riunioni delle Autorità centrali designate dal Regolamento, per favorire lo scambio di buone pratiche e trovare la soluzione ad eventuali problemi applicativi. Al di fuori dell Unione europea, la Commissione partecipa attivamente ai seminari sull applicazione della Convenzione dell Aja sulla sottrazione di minori, ratificata da 76 Stati, compresi tutti gli Stati membri. 9

2 D: Quali sono oggi gli ambiti nei quali la Commissione si muove per sostenere e promuovere l attuazione dei diritti dei minori? La Commissione sostiene il c.d. Processo di Malta, intrapreso dalla Conferenza dell Aja di diritto internazionale privato, e dal governo maltese per promuovere il dialogo con Stati che non aderiscono alla Convenzione dell Aja del Una cooperazione con i paesi MEDA è stata altresì avviata per promuovere azioni volte a facilitare l esercizio del diritto di visita, la mediazione e la formazione dei giudici. D: Quali passi in avanti sono stati compiuti grazie all impegno della Commissione Barroso? Per quanto concerne il problema del riconoscimento e dell esecuzione delle decisioni in materia di responsabilità genitoriale, il Regolamento Bruxelles II bis prevede un apposita procedura di exequatur. La dichiarazione di esecutività può essere rifiutata solo in casi ristretti e ben delimitati. Le decisioni in materia di diritto di visita e di ritorno del minore sottratto sono invece esentate anche da questa procedura: esse sono immediatamente riconosciute e rese esecutive, purché provviste di un certificato rilasciato dal giudice di origine, una volta verificato il rispetto di alcune fondamentali garanzie procedurali. Uno di questi requisiti di procedura è il diritto del minore ad essere ascoltato nel procedimento che lo riguarda, tenuto conto dell età e del grado di maturità. Il regolamento vuole porre in rilievo l importanza del coinvolgimento attivo del bambino in procedimenti che possono avere serie implicazioni sulla sua vita, rafforzando il suo diritto di accesso alla giustizia. Un altra proposta della Commissione in via di discussione al Consiglio e al Parlamento europeo attualmente riguarda gli obblighi alimentari. Ritengo questo strumento legislativo essenziale non solo per stabilire norme in materia di giurisdizione e di legge applicabile in questa materia, ma anche e soprattutto per fornire assistenza ai creditori di alimenti, che molto spesso sono i bambini. Il recupero dei crediti alimentari può essere estremamente problematico già in un contesto nazionale e tali difficoltà aumentano in ambito transfrontaliero. La Commissione ritiene pertanto importantissimo fare passi avanti in questa iniziativa allo scopo di ottenere una tutela dei crediti rapida ed efficace. La protezione dei minori da ogni tipo di azione delittuosa è una priorità assoluta per la Commissione Europea. Abbiamo recentemente valutato il grado di applicazione della legislazione dell EU sulla lotta allo sfruttamento sessuale dei minori e alla pedopornografia. Risulta che la maggioranza dei nostri stati membri hanno adottato misure penali adeguate in questo campo. Tuttavia siamo convinti che i paesi europei debbano fare molto di più, e stiamo prendendo concrete iniziative. D: Quali sono dunque gli obiettivi del vostro lavoro per i prossimi mesi? Dobbiamo essere più efficaci nella repressione dei crimini commessi via Internet. Dato che circa il 55% dei minori usa ogni giorno Internet e che l 11% abitualmente frequenta una chat-room, il rischio di esposizione di ragazzi e ragazze all adescamento per motivi sessuali è molto alto. Infatti stiamo prendendo in considerazione l idea di introdurre nella legislazione lo specifico reato di grooming proprio per colpire questi comportamen- 10

3 ti e per aiutare i bambini e i giovani a denunciare eventuali tentativi di abuso. Anche nel campo della pornografia infantile è necessario potenziare la nostra capacità di risposta. I dati su questo crimine sono veramente impressionanti. Secondo stime di Microsoft nel momento in cui stiamo parlando sono su Internet immagini pedopornografiche originali e almeno bambini sono attualmente coinvolti. Circa siti web offrono immagini di abuso sessuale verso minori. Per questa ragione stiamo cercando di assumere azioni concrete. La legislazione naturalmente è il primo passo, ma bisogna anche potenziare la cooperazione internazionale per smantellare le reti che gestiscono il commercio delle immagini abusive. Per esempio, i miei uffici sono in contatto con varie compagnie di Carte di Credito tra cui VISA le quali, insieme alle banche collegate, sono impegnate a bloccare i conti di coloro che usano la carta di credito per acquistare immagini pedopornografiche. Un altro campo dove bisogna avere risultati più significativi è quello della identificazione delle piccole vittime attraverso le immagini offerte su Internet, analizzandone i dettagli. È un lavoro di alta specializzazione, per il quale per fortuna possiamo contare su corpi nazionali specializzati di polizia, come la Polizia postale in Italia. Un altra importante iniziativa riguarda i bambini scomparsi, che talvolta vengono rapiti proprio a scopo di sfruttamento o abuso sessuale. Stiamo verificando con gli Stati membri la possibilità di generalizzare il sistema Child Alert, che consente alle autorità di diffondere immediatamente la notizia della scomparsa di un bambino attraverso i mass media e di richiedere informazioni al pubblico. In Francia, per esempio, sono stati ritrovati diversi bambini che erano stati sequestrati. Vogliamo che questo diventi presto un sistema operativo anche al di là dei confini del singolo Stato. La Commissione ha adottato una Decisione che riserva un numero a 6 cifre che comincia per 116 ai servizi a carattere sociale a livello europeo. Il numero sarà dedicato in tutti gli Stati membri a denunciare la scomparsa di bambini ed è stato già attivato in Belgio, Danimarca, Grecia e Portogallo. Un altro campo di azione che consideriamo un assoluta priorità è la protezione dei bambini dal traffico di esseri umani. Si tratta di un crimine orrendo, che consiste nel sequestrare o comprare i bambini in un Paese, portarli in un altro Paese per sfruttarli o nella prostituzione, o in attività lavorative o nell accattonaggio o in attività illecite di vario tipo. Sullo sfondo sta anche il dubbio angoscioso che bambini scomparsi vengano utilizzati per il traffico di organi. Le cifre del traffico sono impressionanti. Secondo le stime del Dipartimento di Stato americano circa persone sono state trasferite quest anno in altri Paesi per scopo di sfruttamento. Ma secondo altre stime sembra che in tutto il mondo ben 2 milioni di bambini siano sfruttati sessualmente nell industria della pornografia. Purtroppo il traffico di esseri umani o la tratta come più sovente lo chiamiamo in Italia è ancora un crimine che implica alti profitti ma rischi limitati. Il nostro obiettivo è capovolgere questa situazione. Quella italiana, insieme a quella belga, è una delle migliori esperienze in Europa, e mostra come la protezione delle vittime di tratta abbia un effetto positivo anche sull azione penale. Il messaggio che vogliamo lanciare a tutte le autorità competenti in Europa è: tolleranza zero per i criminali; pieno sostegno e aiuto alle vittime. 11

4 Proteggere i bambini che sono stati trafficati è un imperativo assoluto. La prima Giornata europea contro il traffico di esseri umani ha avuto luogo il 18 Ottobre In questa occasione abbiamo presentato e discusso Raccomandazioni per gli Stati membri, che tengono molto conto dell esperienza italiana. Vogliamo che tutti gli Stati membri stabiliscano un sistema di cooperazione tra la polizia, le autorità civili e le associazioni che forniscono servizi alle vittime, per identificare rapidamente i casi di tratta e assistere precocemente le vittime. Raccomandazioni specifiche riguardano i minori vittime di tratta e il modo di tutelarli adeguatamente durante il processo di identificazione, ad esempio attraverso la nomina immediata di un rappresentante che curi gli interessi del bambino e assicuri che tutte le decisioni che lo riguardano siano prese nel migliore interesse del minore. Il Regolamento Bruxelles II bis, la Convenzione dell Aja del 1980 e il riconoscimento e l esecuzione delle decisioni rese negli Stati membri Il nuovo Regolamento Bruxelles II bis si occupa di disciplinare, in modo uniforme, le norme in materia di responsabilità genitoriale. Il regolamento affronta in particolare la problematica della sottrazione dei minori tra Stati membri, nonché l esercizio del diritto di visita, allo scopo di favorire il mantenimento dei contatti del minore con entrambi i genitori dopo una separazione anche se essi vivono in Stati diversi. Il Regolamento Bruxelles II bis, in applicazione dal 1 marzo 2005, ha introdotto norme molto severe per contrastare il fenomeno del rapimento dei minori e garantire il loro rapido ritorno nel luogo di residenza abituale. Il regolamento prevede la designazione di Autorità centrali al fine di gestire la procedura e facilitare i contatti tra le giurisdizioni nazionali e le autorità degli Stati membri. Le Autorità centrali sono integrate nella rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale e si riuniscono regolarmente per discutere dell applicazione del regolamento. In Italia, il Dipartimento per la Giustizia Minorile è stato designato quale Autorità centrale per il Regolamento Bruxelles II bis e per le convenzioni internazionali rese esecutive in Italia con la Legge 15 gennaio 1994, n. 64 (pubblicata sul S.O. alla G.U. del 29 gennaio 1994, n. 23). In Italia la procedura è completamente gratuita. Negli altri Stati membri dell Unione europea è sempre possibile accedere al gratuito patrocinio se si possedeva tale diritto nello Stato membro di origine. La Convenzione dell Aja del 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, ratificata da tutti gli Stati membri, continua ad essere applicata nelle relazioni tra questi ultimi. Tuttavia, le norme del regolamento Bruxelles II bis prevalgono su quelle della convenzione nelle relazioni tra Stati membri per le materie disciplinate dal Regolamento. Per quanto concerne gli Stati che non fanno parte della Convenzione dell Aja, la Commissione, pur non potendo intervenire in casi specifici, fornisce il suo sostegno, anche finanziario, favorendo la mediazione familiare e la formazione dei giudici nell ambito della politica europea di vicinato (European Neighbourhood Policy) o del programma JLS/II con Paesi quali Marocco, Tunisia e Giordania. 12

5 Adozione internazionale La Commissione segue con attenzione l evolversi della situazione venutasi a creare a seguito dell entrata in vigore in Romania e Bulgaria delle nuove leggi in materia di adozione internazionale, così come le recenti iniziative del Parlamento europeo in materia, quali la conferenza tenutasi a Bruxelles il 9 novembre 2006 Una politica europea sull adozione? Si tratta tuttavia di una materia disciplinata dai diritti nazionali dei vari Stati membri e dalla Convenzione dell Aja del 1993 sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale, nei confronti della quale la Commissione non ha ricevuto alcun mandato politico dal Consiglio dell Unione europea. Tuttavia, dato il nesso che l adozione internazionale riveste rispetto alla protezione dei diritti dei minori, la Commissione ha ritenuto opportuno avviare una riflessione sul punto e lo ha fatto consultando gli Stati membri e lanciando uno studio che verrà consegnato alla fine dell anno 2008 allo scopo di verificare le legislazioni in vigore negli Stati membri, le difficoltà incontrate dai cittadini in materia di adozione internazionale e le possibili iniziative atte a risolvere questi problemi, quali l istituzione di una procedura speciale di adozione europea. È tuttavia evidente che la Commissione non ha il potere di intervenire nella soluzione di casi individuali a maggior ragione quando, come nel caso di specie, non si tratti della violazione del diritto comunitario. La nuova legislazione in vigore in Romania e Bulgaria, infatti, pur potendo essere ritenuta eccessivamente restrittiva, è in linea con l acquis comunitario e le Convenzioni internazionali in vigore. (Contact point: Patrizia De Luca DG JLS Unit C Maria Grazia Giammarinaro Unit D ) 13

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