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1 POLITICHE SOCIALI, ATTRATTIVITA E SVILUPPO DEL TERRITORIO Quarta parte: politiche locali di integrazione sociale, interventi ed esperienze a confronto Carlo Penati Legnano 19 aprile 2013

2 Tre piste di lavoro per il confronto di esperienze Si suggerisce di evidenziare nei casi da presentare tre dimensioni particolarmente critiche, come si è visto nei lavori della mattinata: 1. Il governo del welfare locale in chiave sussidiaria 2. L interazione tra attori pubblici e privati in chiave collaborativa 3. Le modalità di reperimento e impiego delle risorse necessarie in chiave generativa 2

3 1. Il governo del welfare locale Le politiche di welfare a livello territoriale sono la risultante del combinarsi di azioni svolte quotidianamente da tutti gli attori pubblici e privati, istituzionali e sociali, singoli e aggregati, che operano per fronteggiare i bisogni di assistenza, per migliorare l inclusione sociale, per la tutela dei soggetti deboli, per sostenere le fragilità, per incrementare il guadagno di salute, per favorire la coesione sociale, per migliorare il benessere collettivo Quanto e come sono governate? 3

4 L approccio di governo Si governa quando il conseguimento degli obiettivi e degli effetti attesi: è possibile solo con il concorso di una molteplicità di soggetti, in quanto non si dispone da soli delle leve, risorse, competenze, poteri necessari. GOVERNARE nel senso etimologico del fare da timoniere di un imbarcazione il cui equipaggio è formato da attori plurimi E l immagine utilizzata da Platone, Kybernetes(timoniere), per qualificare il ruolo di coloro che avevano il compito di reggere la città. 4

5 Chiave sussidiaria Progressivo spostamento, e in questo il settore sociale ha anticipato i modelli di organizzazione e erogazione delle politiche pubbliche, dei Comuni: Da A erogatori/distributori di servizi e risorse registi di punti plurali e molteplici di erogazione e autoorganizzazione delle risposte ai bisogni 5

6 Una meta da raggiungere Nell equilibrio tra azione libera dei soggetti e regia programmata e guidata è importante avere chiara la meta: Orizzontale VISIONE Verticale Gestione Governo APPROCCIO 6

7 Un esempio: rilevanza della conoscenza Il Comune da gestore di servizi a partner del governo del welfare: gestione governo Centralità delle soluzioni tecniche e delle proprie routine organizzative: fare direttamente e bene per ottenere buoni risultati Centralità della conoscenza perché non a tutto si deve/puòdare risposte direttamente e da soli: conoscere per integrare soluzioni 7

8 2. L interazione tra attori pubblici e privati Le politiche pubbliche, attivate dal sistema politicoamministrativo, sono una parte delle politiche di welfare Vs. politiche societarie realizzate da attori plurimi Istituzioni sociali Famiglie e reti primarie informali Individui e soggetti collettivi Privato Pubbliche amministrazioni La filiera istituzionale e funzionale Terzo settore Privato sociale e associazionismo 8

9 Elementi ricavabili dall esperienza Nessun attore può generare da solo risultati rilevanti ed effetti duraturi: la cooperazione di soggetti plurimi non è un lusso o una concessione, ma una condizione di base e un fattore critico di successo (l ambito delle politiche sociali si è da tempo mosso in una logica reticolare e collaborativa) 9

10 Una precisazione necessaria Differenza tra LAVORO A/DI RETE e GOVERNO (GOVERNO DELLE RETI) Il lavoro di rete si basa sul coordinamento/integrazione di punti di erogazione complementari e sinergici di natura settoriale orientati a uno specifico risultato atteso Il governo (e governo delle reti) si basa sulla regia di punti e soggetti disomogenei e plurimi, di natura intersettoriale, orientati a generare l effetto atteso 10

11 Requisiti per costruire coalizioni di attori Per costruire reti di attori plurimi servono risorse di: - fiducia, reciprocità, cooperazione, - competenze di governo, conoscenza diffusa e collettiva, - motivazione al bene comune, contemperamento degli interessi, integrazione di asset, - 11

12 Elementi ricavabili dall esperienza Il welfare societario e plurimo richiede un metodo nuovo e degli strumenti adeguati strumenti di natura pattizia che indichino mete e regolino il sistema delle relazioni metodo: programmazione partecipata, integrazione trasversale dei PdZ, attivazione di gruppi di lavoro plurali finalizzati, organizzazione dei gruppi, governance del progetto, generazione di output concreti e applicabili 12

13 Elementi ricavabili dall esperienza Maturazione degli stakeholderimplicati: dalla passività attendisticaalla proattivitàe imprenditorialità di rete Passività: aspettare che qualcuno intervenga e risolva, che attivi e conduca Proattività: fare tutto quello che si può fare in autonomia, attraverso forme di cooperazione, proponendo e attivando soluzioni Il rischio della corresponsabilità (senza dimenticare le differenze di potere e status) 13

14 3. Le modalità di reperimento e impiego delle risorse necessarie In ambito welfare è necessario produrre valore (benessere e qualità di vita) con risorse pubbliche limitate e decrescenti: fare di più con meno, attraverso Intersettorialità e trasversalità delle politiche pubbliche Interistituzionalità delle politiche in chiave multilivello Territorializzazione delle politiche Bilancio consolidato di comunità/territorio Organizzazione e bilancio esteso Generazione di esternalità positive Incremento del patrimonio relazionale-sociale Convergenza sugli effetti Concentrazione delle risorse Condizionalità ex ante Incremento del capitale relazionale-sociale 14

15 Elementi ricavabili dall esperienza Valore del territorio e dell interazione tra attori che per la prima volta hanno lavorato assieme nell interesse generale: importanza di conoscersi e cominciare a mettere in comune quello che già si ha piuttosto che inventare cose nuove il nuovo è pensare e agire collettivamente Il territorio è oggi luogo di produzione di risorse autonome, (in grado di attrarre risorse esterne) e di auto-governo di processi rilevanti ed è capace di competere a livello ampio (glocale in azione) 15

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