PROGETTO DI AUTONOMIA ABITATIVA CASA AL SOLE
|
|
- Alessandra Maggi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 FRIULI VENEZIA GIULIA O.N.L.U.S. - PROGETTO DI AUTONOMIA ABITATIVA CASA AL SOLE La Fondazione Down Friuli Venezia Giulia O.N.L.U.S. gestisce, in collaborazione con l AAS 5 Friuli Occidentale, il progetto di autonomia abitativa denominato Progetto Casa al Sole. E stato avviato nel 2002, per rispondere alle esigenze di giovani adulti con sindrome di Down o con insufficienza mentale medio-lieve, inseriti nel mondo del lavoro, che sentono il bisogno di staccarsi dai genitori per vivere in autonomia e nel contempo per rispondere alla preoccupazione delle famiglie circa il dopo di noi. Il progetto è innovativo nella definizione degli obiettivi, nella metodologia, nell intervento educativo e nell utilizzo delle risorse. In sintesi si propone di favorire l autonomia relazionale e l autodeterminazione, superando un autonomia puramente esecutiva dove invece il pensiero e la decisione restano ad altri. E un percorso di crescita orientato a far sì che i giovani disabili possano raggiungere gradualmente un ruolo adulto, divengano capaci cioè di prendersi cura di sé, di scegliere e di decidere, di vivere una vita il più possibile normale, in una loro casa, a piccoli gruppi, in normali abitazioni, seguiti da educatori che gradualmente riducono la loro presenza in base alle autonomie acquisite. Alla base c è l assunto culturale che vede nel disabile intellettivo una persona che cresce e diventa adulta, con delle capacità di pensiero e di decisione e non solo esecutive: non un malato perennemente da curare e riabilitare (codice sanitario), oppure un eterno bambino cui sostituirsi (codice assistenziale), oppure una persona cui elargire delle prestazioni (codice amministrativoburocratico). Il percorso di crescita, come per tutti, è riferito alle fasi del normale percorso evolutivo. STRUTTURA DEL PROGETTO Il progetto si articola in due fasi: la prima fase, formativa, che si svolge in un appartamento chiamato Casa al Sole, prevede un iniziale periodo di alternanza famiglia- Casa al Sole per un graduale distanziamento reciproco, fino ad arrivare ad una residenza sempre più indipendente dalla famiglia. Può durare da due a tre anni, secondo un progetto individualizzato. E una fase indispensabile nel percorso verso l autonomia in cui la presenza dell educatore, all inizio continuativa, viene gradualmente ridotta in base alle autonomie acquisite. Con specifiche modalità educative, l educatore aiuta il giovane a rendersi sempre più capace di autodeterminazione, di protagonismo adulto e di indipendenza dai genitori e dall adulto in genere. A questa fase formativa possono partecipare 4 persone alla volta. E attuata in un normale appartamento in centro a Pordenone in carico all Azienda Sanitaria; gli abitanti pagano le spese vive (vitto, spese personali, gestione della casa)
2 FRIULI VENEZIA GIULIA O.N.L.U.S. - la seconda fase prevede l abitazione stabile nelle Case Satellite, appartamenti di civile abitazione, in cui vivere a piccoli gruppi come un qualsiasi nucleo familiare, con un grado minimo di presenza educativa. La scelta e la copertura economica (affitto, utenze, ecc.) sono a carico delle persone che vi abitano (fa parte del sentirsi a casa propria pagare un affitto e le spese di mantenimento) La Fondazione, oltre che gestire le attività educative con propri educatori, è di aiuto nel reperimento delle abitazioni stabili e nell aiutare a sostenerne le spese. OBIETTIVI realizzare l autonomia abitativa in appartamenti di civile abitazione, in cui vivere, a casa propria, sostenuti da un grado minimo di presenza educativa rendere le persone capaci di autodeterminazione, protagonismo adulto e di indipendenza dalle figure genitoriali e dall adulto in genere, permettendo un reciproco distacco graduale fra genitori e figli rendere le persone capaci di passare dalla situazione di essere curati al prendersi cura di sé nelle attività del quotidiano realizzare un metodo formativo-educativo,in alternativa al metodo ancora largamente usato dell assistenzialismo, che superi lo sviluppo di un autonomia puramente esecutiva, che stimoli la competenza cognitiva del pensare, decidere ed agire in modo autonomo, consentendo gradatamente la percezione di sé, la formazione ed il potenziamento dell identità personale, che sviluppi la capacità di autodeterminazione; i limiti quindi verranno il più possibile legati alla disabilità e non prodotti da una relazione dipendente accogliere ed accompagnare la famiglia ed il contesto per la modifica delle rappresentazioni e delle modalità relazionali costruire un modello di prevenzione che, essendo basato sul recupero delle autonomie, richiedendo un grado ridotto di presenza educativa, consenta una riduzione della spesa pubblica. RISORSE 1- Il Gruppo Tecnico di Progetto (GTP) è composto: 1- dal Coordinatore Socio Sanitario dell AAS 5 o da una figura tecnico- professionale delegata, che si occupa e fa da riferimento per i sistemi dei percorsi di autonomia abitativa a bassa soglia di protezione; 2- dalla Fondazione Down FVG nella figura dell Educatore Responsabile delle attività educative e nella figura di rappresentanti della Fondazione e/o suoi consulenti tecnici. Determinato da incontri periodici, persegue i seguenti obiettivi: progettazione e monitoraggio dei processi di autonomia, verifica degli obiettivi raggiunti e programmazione di ulteriori obiettivi, verifica della sostenibilità delle attività programmate;
3 FRIULI VENEZIA GIULIA O.N.L.U.S. - azione di connessione fra le realtà coinvolte, i vari gruppi tecnici e i Servizi del territorio; valutazione delle richieste di ingresso al Percorso Formativo e programmazione di nuovi ingressi. 2- Il Gruppo Educatori (GE) si incontra settimanalmente ed è formato: dall Educatore Responsabile, che conduce e coordina attività di co-progettazione con le famiglie, il contesto sociale e servizi pubblici e privati e con i gruppi di lavoro; dagli Educatori della Fondazione Down FVG, incaricati della gestione del Progetto, della conduzione, del coordinamento delle attività/azioni educative del quotidiano con il gruppo, le persone, le famiglie, il contesto, gli operatori, tramite l utilizzo delle metodologie di lavoro e competenze professionali proprie del Progetto. 3- Il Gruppo di Lavoro (GdL) si incontra su richiesta di una delle parti sotto elencate e sarà formato secondo l obiettivo, di volta in volta, definito per l incontro: dal Gruppo Educatori come sopra descritto; da uno Psicologo e Psicoterapeuta, per l attività di Supervisione al gruppo di lavoro, incaricato e messo a disposizione dalla Fondazione Down FVG; da uno Psicologo di supporto alle famiglie nel processo di cambiamento della modalità relazionale con i figli incaricato dalla Fondazione Down FVG; da professionisti dei servizi aziendali dell AAS5 e di altri Servizi pubblici o privati, interessati alla progettazione, o per dare supporto, ove il progetto individuale lo richieda, nella risoluzione di problemi specifici. LE ATTIVITÀ EDUCATIVE Le attività educative necessarie allo sviluppo delle competenze di cui sopra sono collocate all interno del percorso evolutivo e ripercorrono le fasi dello sviluppo affettivo - relazionale (identificazione/separazione; alterità; assegnazione di ruoli sociali veri); curano, per quanto possibile, le aree della disabilità (cognitiva, fisica, psichiatrica ecc); educano la persona, la sua famiglia ed il contesto ad una diversa rappresentazione del disabile e quindi ad una nuova modalità relazionale. E questa modalità relazionale che, eliminando gradatamente l abitudine a sostituirsi al disabile, permette alle sue parti sane di esprimersi, di usare e potenziare spazi mentali, di eseguire azioni derivanti da pensieri ed azioni proprie; di assumere un ruolo. Tale modalità relazionale da parte dell altro, favorisce il senso di sé e l autostima, restituisce il proprio valore e le proprie capacità, rappresentazioni che favoriscono e sostengono un protagonismo adulto e l autodeterminazione e consentono di partecipare alla costruzione del proprio progetto di vita.
4 FRIULI VENEZIA GIULIA O.N.L.U.S. - Le persone che partecipano all Autonomia Abitativa mantengono le loro consuete occupazioni all'interno di una nuova cornice caratterizzata dalla convivenza con altri coetanei. Sono previste attività in comune ed altre individuali al fine di realizzare gli obiettivi preposti con l'ingresso di ogni adulto nella Casa. In particolare sono organizzati percorsi di apprendimento e verifica sulle seguenti aree, volti a produrre indipendenza, protagonismo e capacità di attivazione: AREA DELLO SVILUPPO LINGUISTICO: AREA PRASSICO MOTORIA AREA COGNITIVA AREA dell AUTONOMIA SOCIALE AREA dell AUTONOMIA PERSONALE AREA AFFETTIVA RELAZIONALE: - abilità relazionali - abilità sociali - percezione di sé - area affettiva e sessuale RUOLO E ACCOMPAGNAMENTO DELLA FAMIGLIA Il percorso che i giovani fanno verso la loro autonomia è strettamente legato alla capacità della famiglia di modificare il suo modo di relazionarsi con il figlio disabile, alla sua capacità di distanziamento, riducendo gradualmente la sua influenza nella sua vita e riconoscendogli la possibilità di decisioni autonome. Le famiglie hanno un grande bisogno di essere aiutate in questo cammino che è continuamente bloccato dall ansia, dalle paure, dalla responsabilità nei confronti dei figli. Se non si superano questi ostacoli, anche l autonomia e il ruolo adulto dei figli resta bloccato. Per questo la Fondazione Down mette a disposizione delle famiglie un sostegno psicologico, che risulta fondamentale per la realizzazione del progetto. Il lavoro con la famiglia è anche un elemento cardine della professionalità dell Educatore che sviluppa processi di autonomia: la ricerca di un alleanza nella predisposizione di un progetto di vita è un obiettivo prioritario (riferimenti teorici Montobbio). Nella Progettazione il ruolo della famiglia è fondamentale (sia per la riuscita che per la non riuscita) in quanto il permesso di crescere, di diventare grandi deriva dalla famiglia stessa oltre che dal contesto. Il supporto educativo e psicologico serve proprio per favorire i processi di separazione/individuazione essenziali per il raggiungimento di un assetto identitario sufficientemente stabile e soprattutto adulto. D altra parte l evoluzione della famiglia non è facilitata dalla naturale opposizione adolescenziale che nei giovani disabili è spesso debole o assente.
5 FRIULI VENEZIA GIULIA O.N.L.U.S. - Questa è una sfida educativa ed un compito che l educatore deve programmare. Saranno perciò previste attività sul ragazzo e sulla famiglia per favorire dapprima il distanziamento reciproco e per arrivare successivamente a rapporti di normali relazioni genitori figli adulti. RISULTATI E stato realizzato un modello che porta all autonomia abitativa riducendo gradatamente la presenza dell educatore. Le persone finora coinvolte, al di sopra di ogni aspettativa, si sono dimostrate in grado di gestire tutti gli aspetti della loro vita, dando senso alla propria esistenza. Il progetto di autonomia abitativa è ora così formato: - dalla Casa al Sole, sede formativa, attualmente abitata da 3 giovani con sindrome di Down, che stanno facendo il percorso formativo. - da quattro Case Satellite, in cui vivono 12 persone, a gruppi di tre o quattro (in una vive un giovane da solo). Coloro che escono dalla Casa al Sole sono in grado di prendersi cura di sé, della casa, di lavorare, di organizzare il tempo libero, di utilizzare i servizi (posta, banca, negozi, ospedale, etc.) di avere autonome relazioni affettive di coppia, anche nella sfera sessuale, e di mantenere corrette relazioni con parenti e amici. Organizzano le proprie vacanze, vivendole in completa autonomia. Tali risultati sono stati possibili grazie ad un diverso atteggiamento (da parte di tutti) verso la persona con disabilità intellettiva: vedere in essa una persona che come tutti cresce, diventa adulta, con dei bisogni da soddisfare e con delle capacità da coltivare, non un mancante cui sostituirsi, o un bambino di cui prendersi cura sempre, o un malato in continua riabilitazione. PUNTI DI FORZA L approccio tecnico/professionale: accoglienza della richiesta espressa dalle persone e dalle famiglie circa il bisogno di autonomia; analisi dei bisogni e della domanda, su cui costruire la risposta; l approccio culturale che vede nel disabile intellettivo una persona che cresce e diventa adulto, crescita collocata all interno delle fasi del percorso evolutivo; la linea d intervento focalizzata sulla sfera affettivo-relazionale, sulla percezione di sé, sul potenziamento/costruzione dell identità e sull autodeterminazione; gli strumenti e le tecniche di lavoro; la metodologia focalizzata al lavoro di co-costruzione e co-progettazione con la persona, famiglia, servizi, contesto, per una progettualità comune e condivisa e quindi efficace Il contenimento della spesa pubblica, in quanto più la persona è capace di autonomia, meno necessita di servizi. I soggetti pubblici e privati del contesto sociale:
6 FRIULI VENEZIA GIULIA O.N.L.U.S. - collaborano al Progetto e si fanno carico della persona non in quanto disabile, ma in quanto portatrice di capacità valori e in quanto cittadino che usufruisce come ogni altro dei servizi di pubblica utilità; costruiscono rapporti di reciprocità e generatività, che trasformano il circolo vizioso (disabile = malato = eterna cura/servizi) in un circolo virtuoso (persona con capacità operative e autodeterminazione, cittadino a tutti gli effetti). In sintesi il Progetto Casa al Sole affronta in modo innovativo il problema dell abitare di persone adulte con disabilità mentale che si è dimostrato, a distanza di 12 anni, il più efficace per togliere i disabili dal puro assistenzialismo rendendoli soggetti attivi nella società. E anche una sfida, un cambiamento culturale, una modalità di relazione che dà dignità e riconosce il valore di ciascuno, pur con i limiti che ci sono e non vengono negati. Su di esso la Fondazione investe molto perché ritiene che sia in grado di rispondere a necessità importanti: la prima, riguarda il disabile che, potendo esprimere fino in fondo sé stesso, può godere di una miglior qualità di vita; la seconda riguarda le famiglie che possono guardare al futuro dei loro figli con maggior serenità; la ridotta presenza educativa richiesta in virtù dell autonomia raggiunta, consente la riduzione della spesa pubblica. Il progetto è stato avviato nel 2002 da: Marchi Fabrizia (deceduta), Montico Maria Luisa, Zugno Marilena (Associazione Down Friuli Venezia Giulia) Romagnoli Grazia, educatrice del SIL (Azienda Sanitaria) Attualmente (2015) è gestito da: Fondazione Down Friuli Venezia Giulia Franceschetto Pamela, ASS5 Paolin Cinzia, responsabile delle attività educative e coordinatrice degli educatori Consulenza psicologica: Sponchiado Orietta (Psicologa- Psicoterapeuta) Consulenza educativa: Ferraresso Daniele (Esperto nei processi Formativi-Educativi; Pedagogista clinico)
7 FRIULI VENEZIA GIULIA O.N.L.U.S. -
PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE
PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliIl progetto prevede la realizzazione di percorsi che mirano allo sviluppo delle capacità di vita indipendente di giovani con sindrome di Down o altra
Il progetto prevede la realizzazione di percorsi che mirano allo sviluppo delle capacità di vita indipendente di giovani con sindrome di Down o altra disabilità intellettiva, attraverso la proposta di
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliPsicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
Dettaglidarioianes.itit 2005 Dario Ianes - www.darioianes.it
Lavoro di rete e equipe educativa Nuove alleanze per il Piano Educativo Individualizzato e il Progetto di Vita Dario Ianes Centro Studi Erickson, Trento Università di Bolzano www.darioianes darioianes.itit
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliPROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado
PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono
DettagliCENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE
CENTRO RIABILITATIVO PSICOPEDAGOGICO IL TIMONE Centro Riabilitativo Psicopedagogico Il Timone Vico San Luca 4/3 scala sn. 16123 GENOVA tel. 0102467774 P.Iva 03399250103 email: iltimone@libero.it Il Centro
DettagliIl progetto di vita: qualità oltre la scuola
Il progetto di vita: qualità oltre la scuola Maria Grosso Associazione Italiana Persone Down 30 anni di cambiamenti nell integrazione! Dalla istituzionalizzazione/separazione all inclusione ( all inclusione
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
DettagliCARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT
CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...
DettagliMENTORING MENTORING MENTORING FOR SALES & MARKETING B2B
I programmi di Mentoring sono un approccio multidisciplinare allo sviluppo del Leader al fine di aumentare la performance manageriale, acquisire e ampliare competenze di ruolo. MENTORING MENTORING FOR
DettagliI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO
I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO SERVIZI RESIDENZIALI I SERVIZI DI PRONTA ACCOGLIENZA: IL CENTRO PER L INFANZIA IL CENTRO DI PRONTA ACCOGLIENZA Il Centro per l Infanzia accoglie bambini
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliPASSO DOPO PASSO. Progetti per il Reinserimento sociale e lavorativo di persone appartenenti a categorie fragili
PASSO DOPO PASSO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Esclusione Sociale 5. Macrotipologia Progetti per il Reinserimento sociale
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 19 2. TITOLO AZIONE Spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività
DettagliL AQUILONE vola alto
onlus PROGETTO CULTURA L AQUILONE vola alto intrecciamo le nostre vite per poterle vivere al meglio. Scuole primarie PREMESSA Far cultura è uno dei fini statutari dell Associazione. Nel rispetto di tale
DettagliUNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare
DettagliL.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART. 21 CO. 3 D.P.R. N. 022/PRES.
PROGRAMMA PROVINCIALE FINALIZZATO ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI ORGANIZZATIVI INNOVATIVI DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI DI RETE RIVOLTI ALLE PERSONE DISABILI L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART.
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliPRESENTAZIONE PROGETTO
PRESENTAZIONE PROGETTO Serie di attività svolte per sollecitare : Un maggior impegno sociale, Coinvolgimento attivo nella vita cittadina, Crescita della cultura della solidarietà, Dedicazione di parte
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliIl Parent Training per famiglie con figli con DGS e/o disabilità intellettiva
Susanna Villa. I.R.C.C.S. Eugenio Medea Ass. La Nostra Famiglia, Conegliano Il Parent Training per famiglie con figli con DGS e/o disabilità intellettiva Cos è il Parent Training? Per PT si intende attività
DettagliConsulenza e sostegno psicologico e scolastico
Consulenza e sostegno psicologico e scolastico abaco consulenza e sostegno psicologico e scolastico abaco individua il problema ed aiuta lo studente a superarlo con metodo, organizzazione, supporto tecnico
DettagliL affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali
L affido in Italia: dalle prime esperienze all attuale normativa giuridica L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali Interventi della dott.ssa Barbara Montisci,, Giudice Onorario del T.M.
DettagliTOLLO CH -VIA CAVOUR N.2
TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO
DettagliCorso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento
Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Arezzo, 18 marzo 2006 Ordine dei Medici, Viale Giotto 134 Dott.
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliL ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L
DettagliIl Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*
Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE DOMICILIARITA INNOVATIVA PER PERSONE DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITA (L.R. 41/96 ARTT. 5-21) TRIENNIO 2007-2009
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE DOMICILIARITA INNOVATIVA PER PERSONE DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITA (L.R. 41/96 ARTT. 5-21) TRIENNIO 2007-2009 PROGETTI DELL AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 4 MEDIO
DettagliFondazione Trentina per l Autismo Onlus
Fondazione Trentina per l Autismo Onlus Progetto di inclusione lavorativa Chance Ristorante Dal Barba - Villalagarina (TN) Cooperativa La Ruota Onlus Fondazione Trentina per l Autismo Onlus Il progetto
DettagliASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA
ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliIl progetto di vita: la funzione del docente
L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo
DettagliPiazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna
Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo
DettagliL isola del futuro. Guida per l insegnante
Obiettivi educativi generali Compito di esplorazione - Dà risposte originali. - È capace di produrre molte idee. - Comprende la molteplicità dei punti di vista. Guida per l insegnante Compito di cristallizzazione
DettagliUNA VISIONE DELL ADOZIONE E DELL AFFIDAMENTO
UNA VISIONE DELL ADOZIONE E DELL AFFIDAMENTO Benedetta Baquè Psicologa - Psicoterapeuta I BISOGNI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI Ogni bambino ha diritto a crescere in una famiglia, la propria o se questa non
DettagliRelazione attività esercizio 2012
Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o
DettagliL UOMO L ORGANIZZAZIONE
UNITÀ DIDATTICA 1 L UOMO E L ORGANIZZAZIONE A.A 2007 / 2008 1 PREMESSA Per poter applicare con profitto le norme ISO 9000 è necessario disporre di un bagaglio di conoscenze legate all organizzazione aziendale
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliConciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.
1) Titolo del progetto: Baby Parking in Ospedale 2) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Educazione e Promozione Culturale Area: E 01 Centri di aggregazione
DettagliAREA AUTISMO Carta dei servizi
AREA AUTISMO Carta dei servizi La cooperativa sociale MOMO, ha attiva una specifica Area Autismo, attraverso la quale eroga interventi rivolti a famiglie e soggetti affetti da Autismo e altri Disturbi
DettagliProcessi di comunicazione scuola-famiglia
Processi di comunicazione scuola-famiglia Appunti Comunicare a scuola è il cuore della relazione scuola-famiglia, parti alleate di un progetto che -in particolare nella realtà attualenon sopporta solitudine:
DettagliScuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964
Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.
Dettagli(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE
(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare
DettagliRifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi
Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità (abstract) Da LA FORMAZIONE COME STRATEGIA PER L EVOLUZIONE DEI SERVIZI PER I DISABILI Provincia di Milano 2004 A cura dello Studio Dedalo Rifocalizzare
DettagliAmbito Distrettuale 6.1
Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
DettagliMilano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni
Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento
DettagliLINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI
AREA WELFARE SETTORE SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA TERRITORIALE RIVOLTA A MINORI E AD ADULTI IN SITUAZIONE DI DISAGIO, NON AFFETTI DA HANDICAP CERTIFICATO
Dettaglii giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità
Chiara Criscuoli chiara.criscuoli@giovanisi.it Il Progetto Giovanisì: i motivi I giovani sono coinvolti da alcuni cambiamenti dovuti sia a fattori socio economici che culturali: -Il prolungamento della
DettagliIndice. pagina 2 di 10
LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA
DettagliPROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA
PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Scainelli Stefania e Pallotti Alessandra PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa
DettagliN. 423 DEL 09.09.2008
N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94
DettagliLa mediazione sociale di comunità
La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliGiochi nel mondo. Laboratorio di intercultura
Progetto per le attività laboratoriali Anno 2012-2013 Giochi nel mondo Laboratorio di intercultura Premessa: Oggi, più di ieri, ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di una proposta
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
DettagliProgetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30
Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Da dove siamo partiti La Diocesi e la Caritas hanno cercato sempre più di configurarsi come
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliI Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali
I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed
DettagliCasa di Enrica Casa alloggio per adulti con disagio psichico. via Gozzano n. 9 Monza lecase@novomillennio.it
Casa di Enrica Casa alloggio per adulti con disagio psichico via Gozzano n. 9 Monza lecase@novomillennio.it Chi siamo Casa di Enrica è una casa alloggio per adulti con disagio psichico. Si configura come
DettagliComune di Comune di Comune di Comune di. San Marco in Lamis San Giovanni Rotondo Rignano Garganico San Nicandro Garganico
Comune di Comune di Comune di Comune di San Marco in Lamis San Giovanni Rotondo Rignano Garganico San Nicandro Garganico PRESENTAZIONE L art. 1 della legge 149 del 2001 Diritto del minore ad una famiglia
DettagliSo-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico
So-Stare Con Voi Progetto di affido di persone adulte con disagio psichico Via Montecassino, 8 Monza sostare-con-voi@novomillennio.it innovazione@novomillennio.it Chi siamo So-stare Con Voi Inserimento
DettagliProject Cycle Management
Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce
DettagliALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONNESSA ALLE ATTIVITA DI SOSTEGNO PREMESSA Con il presente progetto il nostro istituto vuole offrire agli allievi certificati L.104 del 1992 (sia per gli alunni che intraprendono
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliIL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliAFFRONTARE INSIEME L AUTISMO Percorso di parent training
AFFRONTARE INSIEME L AUTISMO Percorso di parent training Premessa Le famiglie con un figlio disabile si differenziano dalle altre famiglie a partire dalla nascita del figlio: problemi di accettazione,
DettagliCentro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus
Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliLuca Pianigiani (Coordinatore del Centro di Ascolto Regionale RT) Coord.centrodiascolto@regione.toscana.it Edi Santinelli (Refente Unico Aziendale
Luca Pianigiani (Coordinatore del Centro di Ascolto Regionale RT) Coord.centrodiascolto@regione.toscana.it Edi Santinelli (Refente Unico Aziendale ASL7 - per il Centro di Ascolto della Regione Toscana)
DettagliIPOVISIONE IN ETA EVOLUTIVA
IPOVISIONE IN ETA EVOLUTIVA Servizi in una rete regionale integrata Tavola rotonda: i servizi per la disabilità visiva presenti nelle province La rete dei servizi Il servizio disabili sensoriali nella
DettagliC I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI
C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,
DettagliORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE
ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE Porre l individuo in grado di prendere coscienza di sé, di progredire per l adeguamento dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli esigenze della vita
DettagliAccogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliNOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA
NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.
DettagliLa Leadership efficace
La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2
DettagliServizio di Assistenza Domiciliare Minori (ADM)
Carta dei Servizi Servizio di Assistenza Domiciliare Minori (ADM) Cooperativa Sociale Azalea Onlus 22010 Mezzegra (Co) Il Servizio di Assistenza Domiciliare Minori della Cooperativa Azalea è un intervento
DettagliComune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio
Assessorato all Educazione Servizi all infanzia Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio Giovanna Malavolti Coordinamento pedagogico Servizi
DettagliAnno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale
Istituto di Istruzione Superiore L.R. D.M. 14/06/1946 e Paritario provvedimento del 28/02/2001 "Gesù Eucaristico" Indirizzi: Socio-Psico-Pedagogico Linguistico via Monte, 52-75019 Tricarico MT tel. + fax
DettagliProgrammazione Nido Monti 2014-2015
Programmazione Nido Monti 2014-2015 OBIETTIVI GENERALI L obiettivo generale è ambientare il bambino nel contesto educativo e relazionale dell Asilo Nido rispettando e valorizzando l individualità del bambino
DettagliIL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO
LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dettagli-Dipartimento Scuole-
CONSULTORIO AUGUSTA PINI -Dipartimento Scuole- 1 SERVIZI e PROGETTI ATTIVATI NELL ANNO 2012/2013 NELLE SCUOLE D INFANZIA DI BOLOGNA. RELAZIONE PER L ISTRUTTORIA PUBBLICA SUL TEMA I servizi educativi e
DettagliI percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie
L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare
DettagliFINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPROGETTO DEL CENTRO SOCIO EDUCATIVO IL MELOGRANO
COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE PROVINCIA DI PISTOIA PROGETTO DEL CENTRO SOCIO EDUCATIVO IL MELOGRANO Premessa La progettazione di un centro socio educativo sul territorio di Serravalle P.se nasce dall
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliASLTO1 DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE
29 MA COME NASCONO I BAMBINI? progetto affettività e sessualità rivolto agli insegnanti delle scuole primarie Questo intervento è proposto alle scuole del territorio della ASL TO1 (circoscrizioni 1,2,3,8,9,10)
DettagliDECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014
1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 Oggetto: DGR 1107/2014 Criteri e modalità per l assegnazione di contributi a favore degli Ambiti Territoriali Sociali
DettagliAZIENDA SPECIALE CONSORTILE. Isola Bergamasca - Bassa Val San Martino territoriale per i servizi alla persona ADULTA AUTONOMA ESPERIENZE DI
AZIENDA SPECIALE CONSORTILE Isola Bergamasca - Bassa Val San Martino territoriale per i servizi alla persona SCUOLA DI VITA ADULTA AUTONOMA ESPERIENZE DI WEEK END IN AUTONOMIA. OTTOBRE DICEMBRE 2009 COOPERATIVA
DettagliArea Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
Dettagli7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA
7 CIRCOLO DIDATTICO - MODENA Via San Giovanni Bosco, 171 - Modena tel. 059.223752 / fax 059.4391420 VADEMECUM IMPEGNI DI RECIPROCITA NEI RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA Premessa Dal POF 2009/2010 del 7 Circolo
Dettagli