Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana nell ambito del progetto. Rete Scuole LSS a.s. 2017/2018

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1 Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana nell ambito del progetto Rete Scuole LSS a.s. 2017/2018

2 II SEGRETI DEL NOSTRO CORPO: LE OSSA I.C. Città di Castiglion Fiorentino SCUOLA PRIMARIA CLASSI: V A, V B G. GHIZZI V G. GRIFONI V A. VALDARNINI INSEGNANTI: Emanuela Aldegheri, Valeria Bianchini, Alessandra Ponticelli, Margherita Sepe

3 CURRICOLO VERTICALE Il curricolo verticale della nostra scuola è in costante aggiornamento e il lavoro di LSS ha favorito ulteriormente gli incontri e lo scambio tra gli insegnanti dei vari ordini di scuola. Particolarmente significativa è risultata la nostra partecipazione ai Seminari Nazionali Sul Curricolo Verticale, a partire dal 2010, che si sono tenuti a Firenze. I contenuti e la metodologia comuni a scuola dell infanzia, primaria e secondaria di primo grado sono stati motivo di ampia riflessione. A monte c è stata una formazione unitaria che ha coinvolto i docenti di scienze aderenti al progetto LSS. I percorsi sono stati scelti in modo da rispettare le motivazioni e il grado di maturazione degli alunni. Secondo noi sarebbe opportuno un lavoro ancora più approfondito e specifico, per creare collegamenti maggiori tra i vari percorsi in verticale. Abbiamo notato, invece, che dal punto di vista metodologico, siamo riusciti a mantenere una linea comune, con strategie che si sono rivelate efficaci. Continuando il progetto, abbiamo potuto verificarne i vantaggi, in particolare nel passaggio degli alunni da un ordine all altro.

4 DAL CURRICOLO VERTICALE TRASVERSALITA DEI CONTENUTI DIDATTICI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA * L alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. * Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l aiuto dell insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. * Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali.

5 * Individua aspetti qualitativi e quantitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. * Riconosce le principali caratteristiche ed i modi di vivere di organismi animali e vegetali. * Ha consapevolezza della struttura e del funzionamento di alcune parti del proprio corpo, ne riconosce l importanza per la cura della sua salute. * Ha atteggiamenti di cura verso l ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell ambiente sociale e naturale. * Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. * Sa utilizzare varie fonti, con la guida dell insegnante, per trarre informazioni sui fenomeni che lo interessano.

6 OBIETTIVI ESSENZIALI DI APPRENDIMENTO Osservare e sperimentare sul campo Osservare, descrivere e confrontare riproduzioni di parti ossee dell uomo per ricostruirne lo scheletro; individuare somiglianze e differenze tra lo scheletro dell uomo e quello di altri animali. L uomo, i viventi e l ambiente Descrivere ed interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente, elaborare modelli plausibili sul funzionamento di alcuni apparati: scheletrico e muscolare. Avere cura della propria salute.

7 APPROCCIO METODOLOGICO LSS prevede per lo svolgimento dei percorsi cinque tappe osservazione; verbalizzazione scritta individuale; discussione collettiva; concettualizzazione e integrazione della propria verbalizzazione iniziale; produzione condivisa.

8 In particolare, per quanto riguarda il percorso sulle ossa, sono state attivate le seguenti fasi: L insegnante verifica le conoscenze pregresse degli alunni (rappresentazioni grafiche, tabelle); Gli ambienti vengono predisposti per l osservazione e per la descrizione; L insegnante, senza dare spiegazioni, chiede di osservare in silenzio; Gli alunni descrivono in modo sintetico e per iscritto gli aspetti salienti dell osservazione; Gli elaborati vengono letti e commentati, senza che l insegnante apporti correzioni; L insegnante guida la discussione, per evidenziare gli aspetti rilevati; Vengono introdotti, fin dall inizio, i termini scientifici di ciò che viene osservato; Collettivamente viene elaborata una produzione condivisa nella quale, rivedendo tutto il materiale prodotto, i ragazzi giungono a una sintesi; Utilizzando la stessa metodologia, vengono effettuati altri tipi di osservazione; Alla fine, vengono evidenziati i punti comuni e le differenze rilevate; L insegnante distribuisce agli alunni testi selezionati e Ipad, per eseguire una ricerca; consiglia, inoltre, i siti internet sicuri da consultare; Le ricerche vengono corrette, stampate e distribuite agli alunni, per lo studio individuale; Gli alunni riferiscono i contenuti appresi.

9 TEMPI MESSA A PUNTO PRELIMINARE CON IL GRUPPO LSS: 8 ore PROGETTAZIONE SPECIFICA E DETTAGLIATA NELLA CLASSE: 14 ore TEMPO-SCUOLA DI SVILUPPO DEL PERCORSO: 3 mesi da febbraio a maggio (2 ore a settimana). USCITE ESTERNE: 4 ore a classe DOCUMENTAZIONE: 20 ore

10 MATERIALI APPARECCHI STRUMENTI Radiografie Cartelloni Ossa di animali Testi scientifici Lim e computer Macchina fotografica digitale Ipad

11 AMBIENTI AULA ATRIO DELLA SCUOLA PALESTRA MACELLERIA

12 VERIFICHE PROPOSTE OSSERVAZIONI IN ITINERE INTERROGAZIONI QUESTIONARI VISITA ALLA MACELLERIA

13 SOMMARIO 1. Indagine sulle conoscenze pregresse 2. Dimostrazione della presenza delle ossa (giochi in palestra; reperimento delle radiografie) 3. Osservazione, rappresentazione grafica e descrizione 4. Ricerca di informazioni e immagini dell apparato scheletrico 5. Verifica intermedia 6. Visita alla macelleria 7. Osservazione dal vero di ossa sezionate 8. Verifica finale

14 INDAGINE SULLE CONOSCENZE PREGRESSE COSA SAPPIAMO? Nella prima fase del lavoro c è un indagine sulle conoscenze pregresse degli alunni in merito alla percezione che ciascuno ha del proprio corpo. All inizio viene richiesto di disegnare se stessi esternamente; successivamente su un foglio di carta trasparente sovrapposto gli alunni sono invitati a rappresentare le parti interne del proprio corpo. Già da queste prime rappresentazioni grafiche si notano differenze da alunno ad alunno nella quantità e nella qualità dei dettagli disegnati. La maggior parte dei ragazzi dimostra di possedere ricche conoscenze. In seguito viene chiesto di scrivere in silenzio sul quaderno ciò che è stato rappresentato. Gli elaborati vengono successivamente letti e confrontati, durante una discussione collettiva. Al termine viene completata una tabella molto dettagliata sul nome, la collocazione e la funzione degli elementi nominati.

15 DISEGNA IL TUO CORPO COME LO VEDI FUORI Possiamo disegnarci un po vestiti? POSSO DISEGNARMI UN PO VESTITO? Noi non ci facciamo problemi

16 IMMAGINA COSA SI TROVA DENTRO

17 IO MI IMMAGINO COSI

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19 LAVORO INDIVIDUALE: «DESCRIVI CIO CHE HAI DISEGNATO»

20 SI COMINCIANO A EVIDENZIARE LE CONOSCENZE PREGRESSE RELATIVE A TERMINI E FUNZIONI

21 DALLA DISCUSSIONE COLLETTIVA: METTIAMO INSIEME LE NOSTRE CONOSCENZE

22 TABELLE PER METTERE ORDINE

23 RIFLESSIONI Molto tempo impiegato, anche se proficuo Necessità della mediazione delle insegnanti, per evitare dispersioni Scelta da parte delle insegnanti di utilizzare modalità diverse, per raccogliere le proposte degli alunni, in merito ai criteri di classificazione

24 VERBALE COLLETTIVO Dall osservazione dei nostri disegni e dalla lettura delle nostre descrizioni è emerso che ognuno di noi è certo che all interno del proprio corpo ci siano le OSSA.

25 DIMOSTRAZIONE DELLA PRESENZA DELLE OSSA GIOCHI IN PALESTRA - REPERIMENTO DELLE RADIOGRAFIE Dopo aver verificato che tutti i bambini siano consapevoli della presenza delle ossa all interno del proprio corpo, in una conversazione collettiva, vengono poste le seguenti domande: Perché abbiamo le ossa? e Come possiamo dimostrare la loro presenza?. Tutte le risposte vengono sintetizzate e registrate sul quaderno. Da qui si iniziano a mettere in pratica le varie modalità proposte dagli alunni.

26 Perché abbiamo le ossa? CONVERSAZIONE Come possiamo dimostrare che sono presenti nel nostro corpo?

27 COME SI PUO DIMOSTRARE L ESISTENZA DELLE OSSA?

28 UN SALTO IN PALESTRA! SENTO LE MIE OSSA

29 GLI ALUNNI RICONOSCONO LE OSSA E LA LORO FORMA, AL TATTO

30 A CACCIA DI RADIOGRAFIE A questo punto del percorso viene richiesta la collaborazione delle famiglie dei ragazzi per reperire delle radiografie ed iniziare così il lavoro di osservazione e descrizione. Questa fase risulta particolarmente utile per far acquisire agli alunni la terminologia specifica oltre a mostrare agli stessi forme e dimensioni delle varie parti dello scheletro. In questa fase vengono notati molti particolari riguardanti la forma, la consistenza e la composizione delle ossa che portano ad intuire la presenza delle articolazioni. Le varie lastre vengono poi assemblate come in un puzzle per ricostruire, con grande coinvolgimento emotivo, l intero apparato scheletrico; il lavoro di ricostruzione dello scheletro desta meraviglia ed entusiasmo con conseguente spinta motivazionale. Successivamente ogni lastra viene consegnata ad un piccolo gruppo di alunni, che la osservano, la disegnano e infine la descrivono individualmente. Il lavoro è così coinvolgente, che gli alunni propongono di riprodurre lo scheletro anche tramite un disegno a grandezza naturale sulla sagoma di una compagna.

31 OSSERVIAMO LE RADIOGRAFIE

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33 RICOMPOSIZIONE DELLO SCHELETRO CE L ABBIAMO FATTA!

34 DISEGNA LO SCHELETRO INTERO

35 I NOSTRI DISEGNI

36 OSSERVAZIONI E CRITICITA : difficoltà a reperire le lastre (molte erano della stessa parte del corpo, alcune mancanti); difficoltà nel montaggio a causa dei diversi formati; difficoltà dei bambini nella realizzazione del disegno (nel rispetto delle dimensioni, nell individuazione delle forme ); si evidenzia l uso di termini corretti, presenti nelle radiografie, talvolta di fantasia.

37 DISEGNA E DESCRIVI INDIVIDUALMENTE UNA PARTE DELLO SCHELETRO

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39 OSSERVAZIONI Gli alunni hanno dimostrato un notevole interesse per il percorso scelto. Le difficoltà iniziali che alcuni bambini hanno dimostrato sia nel disegno sia nella descrizione scritta si sono gradatamente attenuate. Le rappresentazioni grafiche e gli elaborati scritti sono diventati sempre più precisi: gli alunni si attenevano solo a ciò che veniva osservato senza dilungarsi in spiegazioni non pertinenti. E migliorata la capacità di osservazione: i ragazzi hanno evidenziato nelle lastre differenze di forma, di colorazione delle ossa e di alcune anomalie, ad esempio nei punti di infrazione.

40 DISEGNIAMO LO SCHELETRO DI MATILDE?

41 CONCLUSIONI

42 APPROFONDIAMO Dividiamoci in piccoli gruppi Cerchiamo nei libri e nel web Selezioniamo le informazioni e le immagini Produciamo dei brevi testi

43 RICERCA DI INFORMAZIONI E IMMAGINI DELL APPARATO SCHELETRICO Dopo averli divisi in piccoli gruppi, ed aver assegnato a ciascuno una parte dello scheletro, invitiamo gli alunni a ricercare informazioni su testi scientifici ed enciclopedie cartacee e multimediali. Ad ogni gruppo viene fornito un Ipad con cui poter rielaborare il materiale selezionato, in modo da realizzare delle schede riassuntive. Le insegnanti, dopo aver corretto gli elaborati, li stampano e li distribuiscono a tutta la classe in modo che ogni ragazzo abbia una piccola dispensa sulla quale studiare. Alla fine di questo lavoro ogni alunno espone alla classe in merito alla propria ricerca e in seguito su quelle degli altri.

44 AL LAVORO!

45 LE NOSTRE RICERCHE DIVENTANO IL TESTO SUL QUALE STUDIARE

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48 OSSERVAZIONI E CRITICITA Difficoltà nel selezionare le informazioni essenziali Produzione di testi troppo dettagliati e complessi Necessità di tempi molto lunghi, per portare a termine il lavoro Necessità della mediazione dell insegnante Il lavoro di ricerca ci ha sorpreso sia per la motivazione che ha suscitato negli alunni sia per il risultato finale, molto soddisfacente.

49 VERIFICA INTERMEDIA: ESPONGO AI MIEI COMPAGNI QUELLO CHE HO IMPARATO

50 CONCLUSIONE DEL PERCORSO Il percorso si conclude con un uscita didattica presso una macelleria locale. Il macellaio si dimostra un vero esperto di ossa e fornisce moltissimi contenuti, che confermano i dati raccolti durante le ricerche. Gli alunni osservano, toccano con mano, riconoscono, collegano, intervengono e chiedono approfondimenti. Tornati in classe, i ragazzi descrivono e disegnano un osso sezionato, fornito dal macellaio e relazionano su quanto appreso durante la visita. Tutte le informazioni vengono rielaborate collettivamente.

51 VISITIAMO IL MACELLO!

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53 UN ESPERIENZA PARTICOLARE INIZIAMO I LAVORI

54 L ESPERTO DEGLI ARTI NOMINA E RICONOSCE LE OSSA QUESTI SONO LA TIBIA E IL FEMORE!

55 SEZIONIAMO UN OSSO LUNGO

56 L ESPERTA DELLA COLONNA CHIEDE: POSSO VEDERLA DA VICINO?

57 GABBIA TORACICA: LE COSTOLE

58 IL CRANIO

59 GRAZIE, PIETRO! ADESSO ABBIAMO LE IDEE PIU CHIARE!

60 OSSERVAZIONI Le esperienze sono state tutte positive, in particolar modo si è rivelata proficua quella di una classe in cui gli alunni hanno condotto spontaneamente l esperienza chiedendo di poter osservare le varie parti del corpo, rispettivamente studiate. I ragazzi si sono rivelati in grado di saper riconoscere dal vero ciò che avevano appreso durante il lavoro precedente. L attività è risultata essere un interessante scambio di informazioni tra i ragazzi e il macellaio, tanto da poter essere considerata un momento di verifica.

61 RITORNO A SCUOLA CON IL NOSTRO BOTTINO

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63 RELAZIONE SULLA VISITA AL MACELLO Il macellaio ci ha messo a disposizione vari tipi di osso di vitello e di suino. Inizialmente ci ha mostrato le ossa del vitello. Quelle della gabbia toracica, chiamate COSTOLE, sono lunghe e leggermente arcuate, come vediamo dall'anatomia dell'animale, e servono a proteggere parti vitali (cuore e polmoni). Sezionandole si nota che l'interno, pur contenendo una parte di midollo, sono abbastanza dure e spugnose. Al tatto si sentono porose, quindinon tanto lisce. La SCAPOLA dell'animale è un osso piatto e contiene una scavatura rotondeggiante, per l'articolazione; essa è bagnata da un liquido chiamato sinoviale, che favorisce il movimento. L'articolazione dentro è formata da ossa molto lisce e si muove grazie ai tendini, che sono simili ad elastici e sono dentro al muscolo. Le ossa del collo, cioè le VERTEBRE, sono corte e si incastrano per formare la parte alta della SPINA DORSALE; sono molto robuste, perchè devono sostenere la testa. Abbiamo visto che su alcune vertebre sono attaccate le costole, per formare l'inizio della GABBIA TORACICA. Il FEMORE del vitello è stato estratto dalla coscia e abbiamo potuto osservare, oltre alla carne, il MUSCOLO, con all'interno le VENE, in cui scorre il sangue. E' un osso lungo e robusto, in parte spugnoso, ma liscio in corrispondenza delle articolazioni del ginocchio e dell'anca. I pezzi di carne sono appoggiati l'uno all'altro e divisi fra loro da un velo. Dove si attacca il muscolo, abbiamo sentito che l'osso è più ruvido e spugnoso, tipo il corallo. Le varie parti sono tenute insieme dalla CARTILAGINE che è elastica e morbida, ma non troppo. Invecchiando essa si assottiglia e nei punti delle articolazioni si può sentire dolore. Sezionando il femore si vede dentro il MIDOLLO OSSEO, che è rosato e simile al burro; se viene tolto, si nota il canale che lo contiene, così l'osso risulta vuoto. L'articolazione del ginocchio va ad incastrarsi nella cavità di un altro osso lungo, che in fondo ha una sacca con il LIQUIDO SINOVIALE, sempre per favorire il movimento e non sentire dolore. La parte alta de femore si incastra in un'altra cavità, che si trova nel BACINO. Questo è un osso piatto con appunto due cavità per inserire gli arti. Anche in esse troviamo lo stesso liquido. La parte più sorprendente della visita è risultata essere quella in cui il macellaio ci ha mostrato la colonna vertebrale intera di un suino, che ci ha detto essere l'animale più simile all'uomo, come proporzioni. Da essa ha estratto il MIDOLLO SPINALE intero, che è un lungo filamento bianco, con uno spessore non molto grande. Ha una consistenza più resistente e più viscida, rispetto al midollo osseo, ma è molto delicato al tatto. Abbiamo saputo che, se questo filamento si rompe, ad esempio in un incidente, si può rimanere paralizzati. In caso di rottura di un osso, invece, è possibile che, per potersi risaldare, si formi un ispessimento, cioè un soprosso, come è successo al vitello che abbiamo osservato.

64 VERIFICA E VALUTAZIONE Il percorso è stato monitorato fin dalle fasi iniziali, mediante l osservazione della partecipazione, le produzioni scritte, i disegni degli alunni e la realizzazione della ricerca. Al termine del percorso sono state utilizzate schede predisposte, per verificare l acquisizione degli aspetti significativi dell esperienza. Tramite l esposizione orale abbiamo rilevato il livello di comprensione la capacità degli alunni di comunicare e collegare in modo chiaro i contenuti appresi. La visita alla macelleria è risultata un ulteriore conferma dell interiorizzazione degli apprendimenti.

65 SCHEDE VERIFICHE METTI UNA CROCETTA vertebre Stern o Ossa del cranio Ossa del bacino Omero falangi rotula costole Ossa lunghe Ossa piatte Ossa corte x SSOSSERVA E SPIEGA INTERROGAZIONE

66 VALUTAZIONE ED EFFICACIA DEL PERCORSO Durante il percorso abbiamo riscontrato l efficacia del metodo utilizzato. La motivazione e di conseguenza la partecipazione degli alunni sono cresciute nelle attività proposte in ambito scientifico. E stata valorizzata l inclusione, dal momento che ciascuno ha potuto contribuire, con le proprie idee, conoscenze e competenze al lavoro della classe. Gli obiettivi sono stati raggiunti in maniera adeguata da tutti gli alunni. Abbiamo rilevato riscontri positivi e motivazionali anche negli insegnanti coinvolti nell attuazione del progetto. Anche gli enti locali, nella veste del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi) ha dimostrato apprezzamento e partecipazione collaborando all acquisto di materiali e arredi per la realizzazione di un laboratorio scientifico presso la nostra scuola.

67 RICADUTA IN ALTRI AMBITI DISCIPLINARI Arricchimento lessicale Sviluppo della capacità di comprendere e ricavare informazioni da un testo Potenziamento della capacità di sintesi Miglioramento dell esposizione orale con l utilizzo dei linguaggi specifici delle discipline Produzione di testi di tipo scientifico Miglioramento della capacità grafica, nel disegno e nella costruzione di schemi e tabelle Potenziamento della capacità di ascoltare, argomentare e porre domande.

68 CONCLUSIONI Il percorso descritto ha evidenziato forte motivazione degli alunni, conoscenze pregresse, collaborazione da parte dei genitori e dei macellai del paese. Le insegnanti hanno guidato gli alunni verso la riflessione, la sistematizzazione e l approfondimento delle conoscenze. Attraverso l esperienza diretta essi hanno toccato con mano, selezionato informazioni mirate e redatto piccoli testi scientifici su cui studiare. Tale metodologia ha permesso di interiorizzare i contenuti studiati in modo molto soddisfacente.

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