La relazione con la famiglia d origine

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1 La relazione con la famiglia d origine a cura di Assistente sociale Giuseppina Griguoli e Educatrice professionale Caterina Bellei del Servizio Tutela Minori Unione dei Comuni del Distretto Ceramico

2 PERCHÉ È IMPORTANTE MANTENERE LA RELAZIONE DEL BAMBINO CON LA FAMIGLIA D ORIGINE? Con la famiglia d origine il bambino costruisce la prima relazione con il mondo esterno, attribuisce significati alla realtà e inizia a costruire l identità personale.

3 Ogni bambino vive un patto di lealtà con la propria famiglia e i propri genitori. Questo patto è alla base di ogni appartenenza ad un gruppo e la famiglia è il primo gruppo relazionale a cui si appartiene. Questo patto non dichiarato, spesso non riconosciuto coscientemente, richiama il legame più profondo e segreto tra i suoi membri. Nella Grecia antica il Symbolon rappresentava questo legame: un oggetto, un anello, una moneta spezzata in due di cui ognuno aveva una parte..quando le due persone si incontravano potevano ricongiungerlo e ribadire il loro legame.

4 PERCHÉ INTERVENIRE? Il bambinobi può essere allontanato t dal nucleo d origine i nel caso in cui si trovi in una condizione di grave pregiudizio e i progetti di aiuto alla famiglia non abbiano sortito risultati. Il collocamento di un bambino è un evento traumatico anche per la famiglia d origine...i sentimenti che i componenti della famiglia così mutilata a sperimentano e sono o l ansia, sa, il dolore, o l ostilità, il senso di colpa, la frustrazione, la rabbia, il senso di fallimento, la disperazione.

5 La tutela del bambino non può quindi prescindere dalla tutela del legame con la famiglia d origine L'allontanamento ha due obiettivi: la protezione del bambino la progettazione del lavoro successivo per tentare il recupero della famiglia

6 QUALE LEGAME? Il legame tra il bambino e i genitori resta generalmente forte e paradossalmente più intenso anche quando la relazione è molto insoddisfacente. Ciò è dovuto a due fattori: il senso di colpa la titolarità dei genitori biologici.

7 IL PERCORSO DELLA FAMIGLIA D ORIGINE CON GLI OPERATORI A partire dall allontanamento o collocamento etero familiare il Servizio inizia un percorso con la famiglia d origine che si snoda anche attraverso il mantenimento del legame con i figli. Con i genitori è importante: Chiarire le motivazioni dell'allontanamento Spiegare il percorso di valutazione genitoriale Assicurare il mantenimento della relazione con i figli Far comprendere e la necessità della delega deega temporanea eadella cura dei figli ad altri Tanto più il progetto è condiviso con la famiglia d origine p p g g g maggiori sono le garanzie di riuscita

8 Il bambinobi ha bisogno di informazioni i ichiare su quanto sta accadendo, sul perché viene allontanato, sul significato ifi di questo passaggio, su cosa succederà dopo. Le informazioni date al bambino devono essere sempre condivise con gli adulti accoglienti.

9 QUANTO E COME INCONTRARSI? Durante tutta la fase valutativa, nel decidere la frequenza degli incontri, i viene adottato t uncriterio i che sia prudenziale, centrato t sul bambino e generalmente non viene modificata la frequenza stabilita per gli incontri. La regolamentazione della relazione del bambino con la famiglia d origine tiene conto di: prognosi di recuperabilità (recuperabilità in tempi brevi, in tempi più lunghi, parziale, non recuperabilità) età del bambino, le sue caratteristiche e i suoi desideri la qualità del legame con i familiari di origine le caratteristiche e l atteggiamento dei familiari gli avvenimenti precedenti alla collocazione

10 IL CONFLITTO DI LEALTÀ Spesso i bambini che vivono fuori dalla famiglia d'origine si trovano a vivere un conflitto di lealtà, un rapporto di affetto tra persone diverse, per ruolo e funzioni, in modo tale che l'attaccamento all'uno assume il significato di slealtà e tradimento nei confronti dell'altro.

11 Cosa possono fare gli operatori? Gli operatori devono riconoscere questo meccanismo e aiutare le famiglie a permettere al bambino di esprimere questo doppio senso di appartenenza. Cosa possono fare gli adulti accoglienti? Porsi come figure di riferimento non sostitutive della famiglia naturale Essere in continuità con la famiglia d'origine dorigine e non in contrapposizione Evitare atteggiamenti ti di squalifica e giudizio i

12 Larelazione che si instaura tra la famiglia d origine i e la famiglia accogliente dovrà essere connotata da: conoscenza reciproca rispetto mediazione da parte dei servizi giusta distanza

13 Conoscere la propria storia E' importante aiutare il bambino a tenere il filo della propria storia, anche se è una storia traumatica e spezzata.

14 Cosa fanno gli operatori? Il ruolo degli operatori è quello di aiutare il bambino a conoscere e comprendere gli snodi significativi della sua esistenza e sostenerlo nel connetterli alla situazione in cui si trova e alle emozioni che vive. Agli operatori spetta il compito di: dare al bambino informazioni chiare e veritiere sulla sua storia e su quella dei suoi genitori fornire una chiave di lettura in merito alle difficoltà genitoriali sostenere il bambino emotivamente facendogli sentire che non e solo, accogliendo e legittimando sofferenza e rabbia

15 Cosa fanno gli adulti accoglienti? Gli adulti accoglienti hanno il ruolo preziosissimo di: Ascolto Conforto Conferma Supporto nel permettere al bambino di esprimere liberamente pensieri e sentimenti Valorizzare i punti di forza della famiglia d'origine Rapportandosi al bambino l'adulto ladulto accogliente può comunicare le proprie emozioni, esplicitandole e spiegandole, e, nel rispetto della storia so pregressa essa che non può e non deve essere cancellata.

16 Mantenere la relazione Ricadute positive Lo svolgimento degli incontri e il mantenimento della relazione in altre forme (telefonate, Facebook, ) tra bambino e famiglia d origine, permette di : rassicurare il bambino sulle condizioni dei familiari ridurre la possibilità che si creino idealizzazioni tenere il filo della propria storia mantenere viva la consapevolezza delle difficoltà e dei limiti dei familiari naturali rassicurare i familiari e il bambino

17 Rischi Il mantenimento della relazione: espone ad input disturbanti consente di fantasticare ricongiungimenti impossibili e/o dannosi espone a richiami, ricatti affettivi e responsabilizzazioni mantiene vivo l investimento affettivo disturba la possibilità di costruire nuovi legami affettivi

18 L affido è : Un viaggio in una navicella spaziale che parte da un pianeta, prendi sta navicella per scappare da questo pianeta e atterri in un altro pianeta. Un altro pianeta tutto nuovo, che all inizio ti piace, lo accetti però poi ti rendi conto che non è il tuo pianeta. Quindi ti rendi conto che vuoi tornare nel tuo pianeta.

19 Bibliografia Marco Chistolini, L affido familiare : il tempo e i tempi dell affido. La relazione con la famiglia d origine Provincia di Modena 12 dicembre 2011 Marco Chistolini, I riti e la narrazione nell affido,torino 6 dicembre 2011 Intrecci di storie. Storie di intrecci, sguardi sugli esiti dell affidamento familiare nella Provincia di Milano 2013 Chiacchierar d'affido a cura del Servizio sociale Associato dei Comuni di Baiso, Casalgrande, Castellarano, Rubiera, Scandiano, Viano, 2008 Mi presti la tua famiglia? Comune di Torino, a cura di Anna Rosa Favretto e cesare Bernardini, Franco Angeli ed Stefano Cirillo, Famiglie in crisi e affidamento familiare NIS 1986 Impostazione degli incontri protetti all'interno della procedura di lavoro successiva all'allontanamento a cura del Servizio Tutela Minori Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, 2011

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