DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INTERVENTO EDILIZIO

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2 DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INTERVENTO EDILIZIO CON ALLEGATE SOLUZIONI PROGETTUALI (ai sensi dell'art del PTCP) Il progetto prevede la realizzazione dell'ampliamento dell'attuale cantina della Castello d'albola S.S. realizzata nei primi anni '90 e che, dato lo sviluppo dell'azienda, è divenuta insufficiente a contenere tutte le lavorazioni necessarie per la produzione di un vino di alta qualità. In riferimento alla rappresentazione grafica dello stato attuale dell'immobile oggetto dell'intervento e della proposta progettuale si rimanda al Documento n.10 Tavole progettuali indicazioni planivolumentriche dell'intervento edilizio programmato nel PAPMAA. 14.a Descrizione degli edifici esistenti ritenuti non necessari e non coerenti con le finalità economiche e strutturali del programma con individuazione delle relative pertinenze Fra gli immobili dell'azienda non ve ne è nessuno considerabile non necessario visto che tutti quelli non diruti sono attualmente utilizzati per l'attività agricola, come alloggio per gli addetti o come agriturismo. Ad esclusione dell'attuale cantina (vedi scheda 2.2), nessuno degli altri edifici dell'azienda descritti nelle schede allegate è interessato da interventi previsti nel presente P.A.P.M.A.A. 14.b Descrizione degli edifici da realizzare in rapporto di stretta funzionalità con gli interventi programmati sui fondi rurali L'edificio da realizzare in rapporto alla funzionalità con gli interventi programmati sui fondi rurali dell'azienda, è l'ampliamento della cantina costituito dalla barriccaia, dalla zona 1

3 accoglienza e dall'area per lo schiacciamento delle uve. L'intervento è funzionale ai terreni dell'azienda coltivati a vigneto così come riportato nello schema di atto d'obbligo. La cantina esistente ha una superficie coperta di 2493 mq, il progetto prevede ulteriori 1315 mq di superficie coperta. L'ampliamento, facilmente raggiungibile dai diversi poderi, sarà a servizio dell'intera superficie di produzione aziendale e sarà inoltre collocato strategicamente a stretto contatto con gli spazi attualmente usati per la vinificazione, l'edificio per l'imbottigliamento ed il nucleo centrale del borgo con le zone degustazione. Lo spazio individuato per l'ampliamento è principalmente quello immediatamente a ridosso del fabbricato attuale, costituito da un piazzale esteso per tutta la lunghezza della vecchia cantina, che attualmente viene utilizzato come deposito dei materiali, delle macchine e delle attrezzature. Questo spazio è posto a ridosso della collina retrostante, completamente boscata e attualmente contenuta da un muro a retta in pietra di circa h 1,40 m. L'ampliamento quindi non interferisce assolutamente con la cornice naturalistica del bosco che non verrà alterato in nessun modo. All'interno del nuovo volume è prevista la realizzazione della cantina per le barriques, che attualmente sono localizzate in modo precario in vari locali della struttura esistente, con un evidente dispendio di spazi e tempi di lavorazione, che devono essere assolutamente ottimizzati. A questo locale, che caratterizza le moderne cantine di vinificazione, dovrà essere affiancato uno spazio coperto ma aperto dove saranno poste, ad una quota superiore dell'attuale cantina, le vasche di schiacciamento delle uve, permettendo così che queste ultime raggiungano i tini di vinificazione per caduta e non attraverso pompaggio meccanico, che è sempre preferibile evitare. Le vasche saranno precedute da un ampio piazzale, ricavato rialzando leggermente l'attuale piano di campagna, in modo da consentire ai mezzi di trasporto di poter manovrare agevolmente e ripartire senza attraversare lo spazio della cantina, utilizzando una strada esistente, che si connette con la strada provinciale. L'arrivo delle uve avverrà tramite una rampa che è stata prevista utilizzando il grande spazio a disposizione, che affianca l'attuale 2

4 muro a retta del terreno e che, a sua volta, sarà realizzato con gli stessi elementi in pietra del precedente. In questo modo avremo ottenuto una circolazione a senso unico dei mezzi di trasporto delle uve dal campo alla cantina, in modo da non creare interferenze nei percorsi dei mezzi meccanici durante il periodo cruciale della vendemmia, conservando la caratteristica dell'attuale cantina che mutua la struttura delle murature dai vecchi muri a retta dei terrazzamenti. Sul lato Ovest della cantina è previsto un ampio parcheggio dedicato ai mezzi agricoli ed alle attrezzature per la movimentazione che, tramite l'accesso carrabile, potranno facilmente accedere sia alla zona tini che alla barriccaia. Anche questo spazio viene ricavato dal piazzale esistente senza modificare il bosco circostante. L'ultimo intervento prevede la realizzazione di uno spazio di accoglienza per i visitatori della cantina, facendo fronte così ad una diffusa consuetudine che si sta consolidando di anno in anno con numeri di presenze sempre maggiori. Questo locale è stato previsto al di sotto della copertura di una parte dell'attuale cantina, riempiendo uno spazio attualmente pressoché inutilizzato, ma che ha tutte le caratteristiche per poter funzionare razionalmente, senza interferire con la lavorazione del vino. Esso è posizionato infatti in prossimità del parcheggio dei visitatori e dei servizi igienici relativi e risulta di facile accesso in quanto posizionato in testa all'intero immobile. Passando ora alla descrizione dei vari locali, si precisa quanto segue: la barriccaia di 715 mq è alloggiata all'interno di una copertura in metallo pretrattato e coibentato sorretto da una struttura in acciaio, che riprende la pendenza della copertura della vecchia cantina ritornando con un'ampia curva sul confine dell'area a disposizione. Questa copertura ha la caratteristica di rapportarsi all'ambiente circostante non staccandosi dall'aspetto della attuale copertura, che tra l'altro, sarà quasi completamente coperta da un impianto in pannelli fotovoltaici a bassa riflessione. Internamente la struttura della copertura sarà rivestita in pannelli di legno, mentre le pareti di fondo saranno realizzate all'interno in intonaco trattato a grezzo e all'esterno in pannelli prefabbricati con finitura in graniglia appositamente reperita sul posto, in continuità con quelli già presenti nelle pareti perimetrali 3

5 della vecchia cantina. La parete che divide la vecchia cantina dalla nuova sarà realizzata quasi esclusivamente in vetro per permettere la visione reciproca dei vari spazi di lavorazione sia al personale durante le lavorazioni sia ai visitatori, che potranno così apprezzare l'intero spazio del fabbricato. Ultima caratteristica è la previsione di una finestratura a nastro alla base della copertura per denunciare all'interno il rapporto che esiste con l'esterno rappresentato principalmente da un bellissimo bosco di quercia. Sul lato Ovest della barriccaia si metterà in evidenza uno sperone di roccia che non volevamo demolire e che accentuerà l'aspetto naturale di questa operazione, che per altri aspetti assume caratteri altamente tecnologici. La parete vetrata confina con un percorso, illuminato dall'alto da un lucernario, posto sulla linea in cui si fronteggiano delle due coperture, che attraversa longitudinalmente tutta la cantina e che costituisce la congiunzione tra le due strutture. In testa a questo percorso sono posti due ingressi, uno pedonale e l'altro anche carrabile. Lo spazio schiacciamento uve di 163 mq, realizzato ad una quota superiore (+2,05 m) rispetto alla barriccaia, pur rimanendo aperto è protetto in continuità dalla copertura della barriccaia. In questo spazio sono alloggiate due tramogge per il diraspamento delle uve; il mosto verrà quindi trasportato, per caduta, nei tini di vinificazione posti ad un livello più basso (0,00 m). La zona antistante è servita da una rampa carrabile che conduce ad un ampio spazio di manovra, a sua volta collegato con una viabilità privata esistente, che conduce alla strada provinciale. L'accoglienza per i visitatori è formata da un ampia sala per conferenze di circa 90 mq, che sarà utilizzata per fornire agli ospiti le informazioni sui sistemi di vinificazione e sulle caratteristiche dei vini prodotti. Questo spazio è illuminato da ampie finestre che si affacciano verso il Centro Aziendale regalando ai turisti uno panorama significativo sui vigneti e sulle colline circostanti. 4

6 14.c Descrizione degli edifici esistenti, con individuazione delle superfici dell'azienda a cui ciascun edificio sia funzionale, nonché degli interventi di ristrutturazione urbanistica e ampliamento Gli edifici esistenti dell'azienda sono descritti tramite indicazioni sulla collocazione, sui dati catastali, sulla consistenza in termini di superfici, sulla destinazione d'uso, sulla tipologia e le caratteristiche costruttive nelle apposite schede allegate al presente P.A.P.M.A.A. (vedi Documento n. 4). Si precisa comunque che nessun edificio, ad esclusione della cantina già ampiamente descritta nel paragrafo precedente, sarà in alcun modo interessato da interventi previsti nel presente Programma. Non sono quindi previsti interventi di ristrutturazione urbanistica o di mutamento di destinazione d'uso, ma il solo ampliamento della cantina esistente. 5

7 SOLUZIONI PROGETTUALI (ai sensi dell'art del PTCP) Il presente documento si propone come obiettivo quello di dimostrare l'effetto positivo e non dannoso (ai sensi dell'art del PTCP) della soluzione progettuale proposta nel presente P.A.P.M.A.A. riferita all'ampliamento della cantina della Castello D'Albola S.S. e dettagliatamente mostrata attraverso i Documenti n.9 e 10 allegati. Considerato che l'area oggetto dell'intervento ricade al confine della pertinenza della Fattoria di Pian D'Albola (Scheda 009 V del PTCP), si presenta il confronto tra diverse proposte progettuali allo scopo di valutare la congruità della soluzione definitiva di inserimento nel contesto proposta nel P.A.P.M.A.A.. Si fa presente che l'intervento proposto si inserisce al limitare dell'area di pertinenza del bene storico architettonico in una posizione particolare che, per morfologia del terreno e per localizzazione dell'edificato esistente e delle fasce arboree schermanti presenti, non influisce sulle visuali di interesse paesaggistico o sul contesto figurativo agricolo e ambientale che circonda il bene tutelato. Estratto dalla Carta degli elementi del PTCP Beni storico-architettonici Vi04 N del PS del Comune di Radda in Chianti con dettaglio sull'area di intervento, in violetto l'area di pertinenza della Fattoria di Pian D'Albola.

8 L'ipotesi di evitare qualsiasi edificazione e procedere solo tramite sistemazioni ambientali non è, nel caso specifico, proponibile in quanto si perdono quei presupposti che hanno portato alla redazione del Programma di Miglioramento e non si risponde alle esigenze dell'azienda, dimostrate nella trattazione della Relazione Programmatica, in termini di potenziamento delle strutture produttive e ottimizzazione delle condizioni di lavoro. Si specifica inoltre che le sistemazioni ambientali sull'area sono legate in maniera intrinseca con il progetto architettonico. Si comparano di seguito tre soluzioni progettuali diverse nella morfologia volumetrica e nella relazione del nuovo edificio con il fabbricato esistente ad uso cantina: Soluzione 1 Soluzione 1: inserimento dell'edificio nel contesto Nella prima ipotesi il volume si sviluppa parallelamente a quello esistente e separato quest'ultimo da una strada di transito per i mezzi agricoli. La posizione del nuovo edificio, troppo a ridosso della collina, renderebbe necessario uno sbancamento di roccia e terreno non praticabile sia dal punto di vista economico sia per la conseguente alterazione eccessiva del naturale declivio collinare e della zona boscata.

9 La copertura piana del volume non renderebbe possibile un'armonizzazione ed un dialogo soddisfacente con le linee architettoniche della cantina esistente, i due edifici sarebbero infatti identificabili come due entità totalmente separate ed estranee tra di loro. Soluzione 2 Soluzione 2: inserimento dell'edificio nel contesto

10 Nella seconda ipotesi il volume si sviluppa in aderenza con la cantina, all'interno dei limiti fisici del piazzale esistente non intaccando la collina ed il bosco. La collocazione del volume principale è sicuramente ottimale, ma la zona accoglienza posta sul lato Ovest del complesso non risponde alle esigenze funzionali e commerciali essendo posta al termine del percorso di transito invece che all'inizio, lontana dai servizi e dalla viabilità di accesso al sito. Il colore proposto per le murature esterne crea inoltre dubbi sulla compatibilità con l'edificio esistente e con il contesto paesaggistico; il rosso intenso ipotizzato si pone infatti in netto contrasto con le cromie storicizzate degli edifici e dell'ambiente circostante. Soluzione 3 La terza soluzione ampiamente trattata nella sezione Descrizione dettagliata dell'intervento edilizio è studiata appositamente per coniugare localizzazione ottimale di nuovi spazi, riutilizzo dei volumi e delle infrastrutture esistenti, equilibrio dimensionale e morfologico tra i fabbricati e minima percezione del nuovo intervento dagli edifici identificati come beni storicoarchitettonici anche attraverso l'uso delle fasce arboree schermanti già presenti (vedi Documento n.13 Relazione illustrativa degli interventi di tutela e sistemazione ambientale e paesaggistica con fotografie dello stato attuale e viste virtuali di progetto ).

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