[S]oggetti migranti. Introduzione. Descrizione del progetto. Réseau européen des Associations de Diasporas & Musées d Ethnographie [READ-ME]

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1 [S]oggetti migranti Réseau européen des Associations de Diasporas & Musées d Ethnographie [READ-ME] Introduzione I musei etnografici sono spesso rimessi in questione a causa della loro difficoltà a dialogare con gli esponenti delle culture le cui opere e testimonianze costituiscono le nostre collezioni etnografiche. Questa difficoltà è spesso sentita come una traccia del riflesso post-coloniale che suscita frustrazioni e scontento in seno alle diaspore stabilite in Europa. E quindi frequente che alcuni gruppi etnici organizzati in associazioni nell Unione europea le cui culture siano messe in primo piano nel quadro di una mostra, siano escluse, intenzionalmente o per errore, dalla concezione e dalla realizzazioni di eventi che li riguardano invece da vicino. Descrizione del progetto In un tale contesto, i musei etnografici stanno oggi riconsiderando la loro missione sociale alla luce della necessità d intensificare il dialogo con le popolazioni che sono rappresentate nelle loro collezioni. Questo processo di ridefinizione è oggi già avviato mediante il contatto con le diaspore europee, spesso assenti nella realizzazione di eventi che pure li riguardano principalmente. L integrazione europea delle comunità straniere dipende anche dal successo di una migliore accessibilità delle diaspore alle istituzioni alle istituzioni museali cittadine e alle strategie di collaborazione nel quadro di un partenariato internazionale : da attori sociali esterni alle politiche museali, le diaspore possono diventare protagonisti attivi di un dialogo interculturale. I progetti di partenariato in cui i musei europei sono implicati da qualche anno mirano ad intensificare gli scambi tra culture e mondi differenti, oltre a favorire occasioni di coesione sociale e di crescita dei potenziali umani e culturali per le diverse generazioni. Questo progetto si iscrive in un programma di cooperazione che intende proseguire il lavoro avviato da READ-ME [Rete europea delle Associazioni di Diaspora & Musei d Etnografia] al fine di ottenere alcuni degli obbiettivi precisati nel corso della collaborazione precedente e identificati come punti di forza del coordinamento. In tale contesto i musei etnografici europei si propongono di lavorare con le associazioni della diaspora alla realizzazione di quattro laboratori tecnico scientifici sul tema degli oggetti migranti, a Bruxelles [Musée royal de l Afrique centrale de Tervuren MRAC], Parigi [Musée du Quai Branly], Amburgo [Volkskundemuseum] e a Roma [Museo Nazionale Preistorico Etnografico «Luigi Pigorini»]. A questo approccio di partenariato e di museologia partecipativa si aggiungono, in stretta collaborazione con i partners del progetto e con le associazioni di diaspora, una giornata del patrimonio migrante dedicata al dialogo interculturale, ricca di animazioni educative e attività culturali e artistiche per ragazzi e per adulti, un atelier scientifico e una mostra per il largo pubblico a Roma.

2 Il valore aggiunto di questo progetto, e in particolare della mostra, si situa proprio nel processo stesso di collaborazione tra le associazioni e i professionisti dei musei per la concezione e la realizzazione di una mostra. Il programma di attività messo in opera grazie a questo progetto intende promuovere, attraverso il dialogo interculturale tra musei etnografici e diaspore, nuovi spazi pubblici aperti alle riflessioni societarie dell Europa multiculturale e all esercizio della democrazia. Nel progetto, il vissuto della diaspora e il valore soggettivo dell oggetto migrante sono visti come testimonianze utili per fare mediazione e per discutere sulla presa di coscienza dell Io in rapporto con il proprio passato e in rapporto con le relazioni interculturali del presente. Gli oggetti non sono immobili, viaggiano : si spostano nello spazio, cambiano di statuto e a volte di funzione. Vengono donati, venduti e sono oggetto di un commercio che li fa passare da un proprietario ad un altro. Ci accompagnano nei nostri peripli memorizzandone le esperienze. Pro-vengono da un luogo e migrano in un altro. Assorbono le storie culturali di coloro che li manipolano o che sono incaricati della loro conservazione. L oggetto è dunque vettore di appartenenza e di affettività. Implicano il ricordo e contribuiscono a meglio definire i confini della nostra identità. La «migrazione» passiva degli oggetti conservati nei depositi dei musei etnografici, costituitisi nel corso di processi di esplorazione, conquista e colonizzazione europea, li ha sottratti al loro territorio d origine, privandoli spesso della soggettività che serve all attribuzione di una significazione socio culturale. Cos è un oggetto senza storia? Affinché gli oggetti dei musei divengano i testimoni di una storia, è necessario che qualcuno li interroghi come se fossero persone che parlano attraverso la voce non soltanto del curatore, ma anche di quelli che riconoscono le impronte della propria cultura. L oggetto museale deve recuperare la propria soggettività e la collaborazione con le diaspore può contribuire a rivelarla. D altronde le raccolte di oggetti e le storie conservate nel museo devono poter essere «patrimonializzate» dalle diaspore mediante un processo di riappropriazione della memoria con l intermediazione del museo. Attività 1. All inizio del progetto ci sarà una prima riunione plenaria, a Roma, al Museo Nazionale Preistorico Etnografico «L. Pigorini». Alla riunione parteciperanno i quattro musei partner,ognuno con il suo rappresentante e con i responsabili delle diaspore coinvolte nel progetto. La riunione consentirà di definire e condividere il quadro operativo e metodologico del progetto, con le varie attività. 2. Organizzazione di quattro laboratori tecnico/scientifici. I laboratori saranno suddivisi nei due anni del progetto e si svolgeranno nelle città dei musei partner : Amburgo, Parigi, Bruxelles [Tervuren], Roma. In ogni museo i curatori e i rappresentanti delle associazioni di diaspora organizzeranno un laboratorio tecnico/scientifico il cui obbiettivo sarà quello di sviluppare una collaborazione nel quadro di una esposizione temporanea dedicata agli oggetti & e soggetti migranti- [S]oggetti migranti. Nel quadro di questi laboratori, il gruppo di lavoro [costituito da due professionisti del museo e due rappresentanti delle associazioni per ogni paese partner] affronterà il problema della diaspora e delle sue implicazioni socioculturali collegando le diverse esperienze al tema specifico dell oggetto migrante, del suo valore culturale immateriale e della sua storia. Naturalmente, il museo ospitante potrà coinvolgere più esponenti del suo personale e delle sue diaspore; darà inoltre a qualche studente [che si specializzi in antropologia, etnografia,

3 sociologia, storia dell arte, museologia o museografia] la possibilità di partecipare alle attività. Verranno proposte particolari soluzioni di contestualizzazione e di comparazione degli oggetti, nel quadro di una strategia di valorizzazione. Il lavoro esaminerà anche gli oggetti di affezione legati alle esperienze delle diaspore e valuterà la possibilità di valorizzare da un punto di vista museografico. Nel laboratorio sarà possibile filmare le testimonianze - memoria «affettiva» - dei migranti associate ad alcuni oggetti. La realizzazione di un reportage affettivo farà parte della mostra. Inserito in un cofanetto accompagnato da un testo, potrà essere una specie di catalogo multimediale della mostra. Le attività di laboratorio potranno esprimersi in una delle seguenti azioni pubbliche : a) Atelier scientifico Un atelier della durata di un giorno, rivolto ad un pubblico più vasto, consentirà di presentare i contenuti, i successi e le diverse esperienze avute. Offrirà, inoltre, la possibilità di riflettere e di dialogare. b) Giornata del Patrimonio migrante Giornata consacrata al tema del viaggio dei patrimoni materiali e immateriali, con attività educative e ricreative [visite didattiche, narrazioni poetiche, lettura/scrittura, spettacoli e rappresentazioni, installazioni artistiche]. Immaginata, concepita e realizzata in collaborazione con le associazioni diasporiche coinvolte nel progetto, la giornata comunicherà ad un più largo pubblico la collaborazione intrapresa e sottolineerà il valore aggiunto del dialogo interculturale. La manifestazione Africa <>Tervuren che il MRAC organizzerà nella primavera 2011 sarà probabilmente dedicata al tema del cibo. Essa sarà integrata nel progetto, con il duplice vantaggio di rinforzarne il programma di attività e di consentire ad un grande evento sul dialogo interculturale in Belgio di ottenere una visibilità europea 3. Installazione di una esposizione temporanea al Museo Nazionale Preistorico Etnografico «Luigi Pigorini» di Roma, intitolata [S]oggetti migranti / Soggetti & Oggetti migranti. Basata sul tema dell oggetto migrante, sarà associata ad una riunione plenaria conclusiva dedicata a questa esperienza congiunta. L adozione da parte delle diaspore di una opera rappresentativa delle collezioni, nel corso dei laboratori tecnico scientifici, avrà il significato di una simbolica repatriation di alcuni oggetti significativi per il loro valore culturale di appartenenza. La selezione nelle collezioni museali di alcune opere emblematiche sarà pretesto per la concezione della mostra che consisterà nel presentare percorsi narrativi che illustrino il viaggio realizzato dagli oggetti, a partire dal loro contesto di origine fino al museo. Si tratta altresì di valorizzare i vissuti e le memorie culturali che saranno fissate nell esposizione mediante gli oggetti e mediante i documenti provenienti dai contesti famigliari e domestici delle diaspore coinvolte. Un audio-guida consentirà di rinforzare l aspetto narrativo del percorso, stimolando l immaginario e focalizzando l attenzione del pubblico, il quale potrà circolare entro un campo di esperienza e di saperi, mobilizzata dall opera esposta senza saturare l esperienza visuale. Obbiettivi e strategie Focalizzandosi sulle collezioni del museo e valorizzandone lo spazio museale in quanto forum di confronto e di dialogo, questo progetto intende perseguire i seguenti obbiettivi :

4 Rinforzare i legami di collaborazione tra le associazioni di diaspora e i musei etnografici, investendo maggiormente sulle importanti risorse umane delle popolazioni migranti per definire un nuovo ruolo del Museo e proporre uno sguardo «altro» sulle collezioni. Proporre alle diaspore una piattaforma di confronto e di dialogo sui temi dell immigrazione e dell integrazione, mediante una migliore conoscenza del patrimonio museale, Favorire la presa di coscienza del migrante in quanto individuo integrato in una società di accoglienza mediante la valorizzazione dei saperi e dei prodotti appartenenti alla sua cultura d origine Consolidare la funzione del museo etnografico come centro che permette di ridurre le fratture sociali causate dai conflitti interculturali e come polo di eccellenza culturale. Incoraggiare iniziative di cooperazione internazionale che consentano di conoscere meglio i saperi e le tradizioni dell altrove Contribuire all integrazione sociale delle minoranze migliorando la capacità del museo di rendere accessibile ai cittadini un patrimonio condiviso sia nella sua dimensione materiale che nei suoi valori tangibili. La strategia del progetto prevede le fasi seguenti : A) Creazione di gruppi di lavoro costituiti da professionisti dei musei e da esponenti delle associazioni diasporiche che dibatteranno sulla dimensione evocatrice e narrativa di una selezione di oggetti conservati nei depositi dei musei B) «Adozione» da parte delle diaspore di oggetti rappresentativi delle collezioni museali, in modo da coinvolgerle nelle politiche istituzionali in quanto agenti di promozione e di sviluppo culturale. C) Sperimentazione di pratiche legate ad un apprendimento basato su una cooperazione attiva nel quadro di procedure tecniche e scientifiche applicate ai patrimoni. D) Realizzazione di una mostra destinata a tutti i tipi di pubblico del museo e destinata in special modo agli immigrati di seconda generazione, nel quadro di un effettivo scambio tra professionisti del museo rappresentanti delle diaspore. Durabilità del progetto Le azioni avviate dal progetto consentiranno di consolidare il ruolo delle diaspore in quanto «risorse» strategiche per la creazione di nuove forme di collaborazione. Infatti, la piena valorizzazione dal punto di vista diasporico del museo etnografico e delle sue collezioni trasformerà una semplice consumazione del patrimonio culturale in una esperienza dialogica che metta in luce i significati molteplici e complessi del sentimento di appartenenza identitaria nella società contemporanea. Il potenziale di questa esperienza innovativa non risiede unicamente nel fatto di considerare le diaspore come semplice risorsa. Deriva dall integrazione di differenti sguardi soggettivi che emanano dai racconti e dai vissuti narrati dagli oggetti migranti, che divengono un vero supporto del dialogo interculturale. La permanenza del progetto è d altronde garantita dall impegno dei musei partners a percorrere una strada già avviata in una visione condivisa del patrimonio culturale. Risultati previsti

5 Iniziare le diaspore alle pratiche e realtà museografiche. Organizzare una specie di rapatriement simbolico di un certo numero di oggetti e di opere che appartengono alle culture ceppo delle diaspora. Rinforzare la Rete europea delle Associazioni delle diaspore e dei Musei etnografici in quanto impegno civile e sociale in una prospettiva di promozione del dialogo interculturale. Sviluppare una riflessione comune, basata su di una concertazione tra i musei etnografici e le diaspore coinvolte dalle loro collezioni. Aprire spazi di dialogo, di diffusione, di informazione e di collaborazione durante i laboratori tecnico-scientifici. Diffondere i risultati mediante la preparazione, in collaborazione con le diaspore, di una esposizione di una Giornata del patrimonio migrante. Promuovere la mobilità transnazionale di professionisti dei musei in occasione dei laboratori e diversi aventi programmati nel quadro del progetto. Promuovere, nel medesimo contesto, la mobilità transnazionale des responsabili delle associazioni delle diaspore, portarli a paragonare la loro situazioni con quella delle diaspore di altri paesi europei e a creare nuovi contatti tra loro e con altri musei etnografici diversi da quello cui sono confrontati. Aprire la riflessione al grande pubblico, mediante l organizzazione, nello spazio del museo, di giornate didattiche e ricreative, la presentazione di una mostra sul tema degli oggetti migranti Luogo e durata delle attività ATTIVITA DURATA LUOGO 1. Riunione plenaria 2 giorni 2. Laboratori tecnico/scientifici MRAC, Tervuren Volkskundemuseum, Amburgo Musée du Quai Branly, Paris 3. Atelier scientifico 2 giorni Musée du Quai Branly, Paris 4. Giornata del patrimonio migrante 1 giorno 1 giorno MRAC, Bruxelles (Tervuren) nel quadro di «Africa <>Tervuren» Volkskundemuseum, Amburgo.Mostra «(S)oggetti migranti» 6 mesi

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