\SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 \SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: CONGREGAZIONE SUORE ORSOLINE DEL SACRO CUORE DI MARIA Codice di accreditamento: NZ00039 Albo e classe di iscrizione: REGIONE VENETO 4 sez. A CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: E.SO.DO Esperienze SOlidali fra DOnne Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica: Settore: Assistenza Area di intervento A : 11 Donne con minori a carico e donne in difficoltà 05 Detenuti in misure alternative alla pena, ex detenuti Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto IL SERVIZIO OFFERTO DA VILLA SAVARDO Il complesso strutturale ed educativo Villa Savardo è un Ente Privato situato nel Comune di Breganze (VI) in via Riva, n. 20, attento ai bisogni del territorio ed impegnato, dal 1976, a dare risposte innovative e propositive a minori e donne in difficoltà con minori a carico. E gestito dalla Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria (Sede Legale in Vicenza, Contrà San Francesco Vecchio, n. 20), che con la collaborazione di varie figure professionali partecipa all attivazione di risorse per supportare le famiglie, senza sostituirsi ad esse, attraverso la promozione e la valorizzazione delle donne. Dal 2004 la struttura si è aperta all accoglienza di donne in particolare situazione di difficoltà (straniere, profughe, donne abusate e vittime di violenze domestiche e psicologiche) e dal 2010 ha cominciato a sperimentare anche forme di accoglienza di donne (alcune con figli) che beneficiano di pene alternative al carcere. Tutto questo per favorire la promozione umana della donna e della sua dignità, per sviluppare la

2 solidarietà fra donne e sensibilizzare il territorio ad una sempre migliore capacità di accoglienza ed integrazione delle persone e gestione di tali problematiche. Villa Savardo opera principalmente nel contesto dell U.L.S.S. 4 Alto Vicentino, nei due distretti socio-sanitari (Thiene e Schio). Tale servizio è costituito: dalla Comunità educativa mamma con bambino I.R.I.S. : un servizio di Intervento e di Recupero per l Inserimento Sociale di donne con figli minori che vivono situazioni di emergenza, che hanno bisogno di uno spazio e di un tempo per riprendere il filo della propria vita; dal Progetto Autonomia, che integra l intervento della comunità I.R.I.S., costituito da piccoli appartamenti che permettono alla donna, una volta superata l emergenza, di collocarvisi con i figli ed essere accompagnata a raggiungere l autonomia personale e in ambito lavorativo-economico, gestendo il proprio nucleo familiare; dalla Comunità educativa per minori Armonia per l accoglienza temporanea di adolescenti, per la maggior parte di genere femminile, provenienti da situazioni familiari di disagio, anche grave; dal progetto Verso l autonomia che prevede l inserimento in un appartamento all interno della struttura di quelle ragazze della comunità Armonia, che una volta raggiunta la maggiore età, ma prive di riferimenti familiari ed istituzionali, devono attivare e/o potenziare le loro autonomie e capacità gestionali; dal Servizio di Educativa Territoriale che consiste in un supporto ed accompagnamento per l inserimento della donna e dei minori in famiglia, una volta dimessi dalla struttura; dalle attività di volontariato di diverse persone del territorio che aiutano nel supporto educativo alle mamme, ai minori, alle profughe, nella cura del verde e nelle attività di animazione. Inoltre: in uno degli appartamenti della struttura, dal 2010, si stanno sperimentando delle accoglienze temporanee di donne con figli che usufruiscono di misure alternative al carcere (Progetto Il Lembo del mantello sezione femminile) con percorsi individualizzati di reinserimento sociale; da maggio 2011 ad agosto 2012 una parte della struttura è stata adibita all accoglienza di donne profughe provenienti dalla Libia. Gli obiettivi strategici previsti dall ULSS 4 Alto Vicentino per gli anni (nell area infanzia, adolescenza e famiglia) richiedono ai diversi ambiti territoriali lo sforzo di interconnettere saperi, risorse e idee diverse a servizio della famiglia, richiedono la capacità di muoversi secondo la logica del pensare, agire, documentare. La complessità del servizio offerto dall Ente sul territorio, a vantaggio di donne in difficoltà con bambini a carico, minori ed adolescenti, donne che usufruiscono di misure di tutela alternative al carcere, domanda di monitorare e programmare le azioni, attraverso una continua analisi dei bisogni e di attivare interventi di prevenzione e sensibilizzazione nel territorio per evitare l esclusione sociale. Anche per questo si ritiene particolarmente utile ed efficace al fine della realizzazione del progetto E.SO.DO Esperienze SOlidali fra DOnne prevedere la presenza di un volontario presso il Centro Documentazione e Studi Presenza Donna, a Vicenza, che aiuterà ad implementare tali azioni dal

3 punto di vista della documentazione del servizio e della sua ricaduta socioculturale sul territorio, oltre ad essere un valore aggiunto per la documentazione e la diffusione dell esperienza di servizio civile di tutti i volontari dell ente coinvolti. Il complesso strutturale ed educativo di Villa Savardo svolge il suo servizio in convenzione con il Comune di Vicenza ed in attiva collaborazione (protocolli d intesa) con l Ulss 4 Alto Vicentino, dov è inserito, l Ulss 3 di Bassano del Grappa, l Ulss 5 Ovest Vicentino e l Ulss 6 di Vicenza, con la Regione Veneto ed in ambito nazionale (Ministero dell Interno e Ministero della Giustizia). Nel progetto E.SO.DO prevediamo di inserire un volontario anche in un nuovo ambito di intervento della struttura, che è stata richiesta di dare ospitalità ed accompagnamento a donne che usufruiscono delle misure alternative al carcere, non essendoci sul territorio vicentino strutture che danno questa opportunità alle donne. Si tratta di una parte (quella femminile) del Progetto Il Lembo del mantello della Caritas diocesana di Vicenza. Il Lembo del mantello rientra in un ampia rete formata dalle Caritas di Belluno, Verona e Vicenza che hanno promosso la realizzazione di un progetto interprovinciale finalizzato alla creazione di percorsi giudiziari di inclusione socio-lavorativa a favore di persone detenute che ha coinvolto il Provveditorato Amministrazione Penitenziaria del Triveneto, gli istituti penitenziari delle province di Belluno, Verona e Vicenza, gli Uffici di Sorveglianza e gli Uffici per l Esecuzione Penale esterna competenti, oltre a varie realtà del privato sociale. Il problema della detenzione carceraria in Italia è quanto mai attuale in quanto, a fronte della legislazione contenuta nell Ordinamento Penitenziario, questo non trova corrispondenza in strutture e metodiche adeguate a far sì che ci sia un trattamento rieducativo che tenda, anche attraverso i contatti con l ambiente esterno, al reinserimento sociale delle persone detenute (cfr art. 1 dell Ordinamento Penitenziario L. 354/75). Ciò che si verifica è che dopo gli anni di carcerazione che hanno tenuto le persone lontane dalla vita normale, a volte per la stessa loro personalità segnata dal disagio sociale, viene a mancare quel reinserimento che dovrebbe sostenerle nel progressivo contatto con la realtà esterna secondo un nuovo progetto di vita. Questo non trova nei pregiudicati e nemmeno nella società gli strumenti atti a favorirlo e realizzarlo. Detto in altre parole, quando una persona entra in carcere gli si chiudono le porte alle spalle, quando esce dal carcere gli si chiudono le porte in faccia. Diventa necessario che la detenzione in carcere costituisca solo una parte del percorso di pena, dando alle persone detenute, almeno nella fase finale dell iter penitenziario, una reale possibilità di usufruire delle pene alternative al carcere che sono previste dalla nostra legislazione. Il termine misura alternativa è utilizzato per ricomprendere differenti modalità di esecuzione della pena fuori dal carcere quali: - l affidamento in prova al servizio sociale ordinario; - l affidamento in prova al servizio sociale in casi particolari, concesso a soggetti tossicodipendenti o alcool dipendenti che hanno in corso un

4 programma di recupero o che intendono sottoporsi ad esso; - la semilibertà; - la detenzione domiciliare. L affidamento in prova al servizio sociale ordinario è la misura alternativa per eccellenza in quanto si svolge totalmente sul territorio per il periodo uguale a quello della pena da scontare. E concesso se ricorrono particolari requisiti normativi. La semilibertà permette alla detenuta di trascorrere parte del giorno fuori dall Istituto di pena per partecipare ad attività lavorative, istruttive, utili al reinserimento sociale in base ad un programma di trattamento la cui responsabilità è affidata al Direttore dell Istituto di pena. La detenzione domiciliare consiste nell esecuzione della pena presso la propria abitazione privata ovvero in un luogo pubblico di cura, assistenza e accoglienza. Questo progetto si pone nel delicato, ma fondamentale passaggio dalla detenzione alla vita normale; un passaggio di particolare importanza che può diventare il momento di svolta che allontana il soggetto pregiudicato dalla tentazione e dall opportunità di reiterare percorsi delinquenziali, attraverso l avvio di percorsi di reinserimento sociale basati sul lavoro, con l appoggio anche di strutture residenziali. Il progetto prevede l avvio di percorsi di reinserimento sociale basati sul lavoro per evitare che le persone, una volta uscite dal carcere e senza riferimenti adeguati, possano ricadere nei circuiti delinquenziali. La Congregazione Suore Orsoline scm si sta impegnando nella ristrutturazione di un ulteriore parte del complesso Savardo, denominata Villa Monza finalizzata anche all inserimento delle donne che usufruiscono di queste misure. Struttura che potrebbe essere attivata tra la fine del 2013 e l inizio del 2014, un tempo che coinciderebbe con l anno di servizio dei volontari di questo progetto. Una politica sociale di promozione delle persone, delle donne e dei loro figli, che metta in atto opportunità positive per la loro crescita, non può che puntare sull attivazione, sul sostegno e sulla messa in rete delle risorse delle nostre comunità. Creare comunità competenti è pertanto il filo conduttore degli interventi attivati nel territorio. Villa Savardo e il Centro Studi Presenza Donna credono e promuovono il valore della persona in relazione, che offre o riceve un servizio, sia di tipo socio-educativo che culturale. Grazie alla cura delle relazioni e alla promozione del dialogo, anche istituzionale, si possono creare spazi di confronto, occasioni di collaborazione solidale, per la diffusione di quella cultura della responsabilità sociale da cui è impossibile prescindere per uno sviluppo futuro sostenibile e che favorisca l equità nella distribuzione delle opportunità e delle risorse. Con il loro servizio quotidiano, tali realtà contribuiscono alla diffusione di una forte sensibilità nei confronti delle donne italiane e non (minori, adolescenti, madri) e di conseguenza a favore delle famiglie, alle prese da un lato con gli alti costi sociali e personali dovuti alla crisi economica, dall altro da una rete familiare più fragile e provata, e nello stesso tempo dalla richiesta di nuove abilità, quali il connettersi, il mettersi in rete, l integrarsi in comunità sempre più

5 multiculturali e multi religiose. Promuovere e dare voce alle esperienze solidali fra donne ha proprio questo scopo. I NOSTRI SERVIZI E.SO.DO Esperienze SOlidali fra DOnne vedrà i volontari impiegati nei servizi offerti dalla Congregazione Suore Orsoline scm: a Breganze (VI) nel complesso di Villa Savardo, in via Riva, n. 20, attraverso la Comunità educativa mamma/bambino I.R.I.S. e il Progetto Autonomia ; nel sostegno delle donne che usufruiscono di misure alternative al carcere nell ambito del progetto Il Lembo del mantello - sezione femminile; a Vicenza, in Contrà San Francesco Vecchio, n. 20, nel Centro Documentazione e Studi Presenza Donna. VILLA SAVARDO Comunità educativa mamma/bambino I.R.I.S. e Progetto Autonomia La Comunità educativa Mamma/bambino accoglie donne, con figli a carico, in stato di disagio, urgenza abitativa e lavorativa in un contesto affettivo ed educativo idoneo accompagnandone la crescita umana, sociale e scolastica. L attività si svolge in tre fasi. Inizialmente si offrono le cure primarie (alimentazione, vitto, alloggio, igiene personale, cure ed accertamenti sanitari, ecc.). Nella seconda fase si cerca di elaborare un progetto specifico per ogni nucleo familiare, per favorire la consapevolezza della propria dignità genitoriale di donna e di madre; allo stesso tempo si permette ai bambini di vivere in un contesto protetto e sereno. In questa fase si propone alla donna la partecipazione ad un Laboratorio occupazionale avviato dalla struttura con la cooperativa Nova, al fine di essere addestrate al lavoro e/o recuperare le capacità di gestione e conciliazione dei tempi di lavoro e di cura. Nella terza fase si colloca il Progetto Autonomia, il quale è volto ad ospitare mamme sole con il proprio bambino o bambini. In tale progetto, le aree di azione educativa prioritarie sono: l inserimento lavorativo continuativo e qualificato; l impegno scolastico e la costanza nello studio; la responsabilità nella co-gestione economica della casa; la convivenza in gruppi appartamento parzialmente autogestiti. Gli obiettivi vengono perseguiti e realizzati in periodi medio lunghi e variano nei tempi e nelle modalità in base alla situazione di ogni singola persona. L attività quotidiana viene svolta da educatori professionali e da una presenza residenziale di religiose educatrici. L Equipe educativa è accompagnata da un supervisore con la qualifica di psicologo e si avvale di un gruppo di famiglie residenti nel territorio che supportano tutta l attività. Il Lembo del mantello - sezione femminile La Congregazione delle Suore Orsoline scm ha messo a disposizione per la realizzazione del progetto Il Lembo del mantello una struttura residenziale, parte del complesso Villa Savardo, in possesso dei requisiti strutturali e funzionali previsti dalla vigente normativa, che permette l inserimento di due

6 nuclei. Ha altresì messo a disposizione il personale per lo svolgimento delle seguenti attività: - Colloqui individuali, osservazione, anche su segnalazione degli educatori e degli assistenti sociali, delle persone rientranti nel target del progetto, detenute nelle carceri di Verona, Rovigo e Belluno. - Gestione dell accoglienza e delle attività nella struttura residenziale che comprende anche il supporto ed il sostegno nei percorsi educativi e scolastici di eventuali minori. - Costruzione della rete per il reinserimento socio-lavorativo delle donne ospitate. - Accompagnamento delle persone nel reinserimento sociale e lavorativo, garantendo anche il tutoraggio esterno mensile presso le aziende. - Costruzione della rete di volontariato attorno alla struttura residenziale così da favorire la creazione di relazioni significative che permettono alle ospiti di avere dei riferimenti anche dopo la conclusione del percorso. Villa Savardo dispone inoltre di altri servizi (a parte la già citata Comunità educativa per minori Armonia e il Progetto verso l autonomia ): Il Nido Girafavola: un servizio di supporto alle donne e alle famiglie che lavorano e che hanno la necessità di affidare il proprio bambino secondo orari flessibili. Il Nido gestito dalla Cooperativa sociale La Goccia è aperto al territorio e accoglie fino a 36 bambini dall età di tre mesi a tre anni. Il Centro polifunzionale La Barchessa che offre una sala ed alcune salette attrezzate per convegni, conferenze, giornate di sensibilizzazione e di formazione, laboratori, gruppi di studio. L Associazione di Promozione Sociale Amici di Villa Savardo che si propone tra i suoi obiettivi di sensibilizzare la comunità civile ed ecclesiale all aiuto solidale nei confronti delle mamme, dei loro bambini, degli adolescenti, alla difesa dei loro diritti e di individuare, promuovere e formare famiglie affidatarie e famiglie di riferimento per altre famiglie in difficoltà. Obiettivi del progetto: Il progetto E.SO.Do Esperienze SOlidali fra DOnne nasce dall esigenza di implementare dal punto di vista valoriale e relazionale l attuale servizio quotidiano a favore delle donne sole con minori a carico e/o in difficoltà accolte nella Comunità educativa Mamma/bambino I.R.I.S., con il Progetto Autonomia e a favore del Progetto Il Lembo del mantello - sezione femminile per donne che usufruiscono delle misure alternative alla pena carceraria; il tutto per integrare e promuovere esperienze solidali fra donne e con le donne al fine (indirettamente) di favorire una cultura di pace, di cittadinanza attiva in un modo, pensiamo efficace, di difesa della Patria. Per quanto riguarda l attenzione all esperienza personale e professionale dei volontari si avrà cura che, fermo restando il rispetto per i progetti individuali delle utenti dei due servizi, essi possano sperimentarsi nel corso dell anno in entrambi gli ambiti progettuali di Villa Savardo. L attività educativa e formativa si esplica tenendo conto degli obiettivi generali e specifici presentati come segue.

7 Comunità educativa Mamma/bambino I.R.I.S. e Progetto Autonomia Obiettivo generale Collaborare all accoglienza immediata, protezione ed accompagnamento della donna in difficoltà, con minori o in gravidanza, volta gradualmente a raggiungere l autonomia lavorativa e la capacità di gestione del proprio nucleo familiare. Nel Progetto Autonomia l obiettivo è quello di accompagnare e monitorare le persone accolte verso una possibile ed equilibrata autonomia socio-lavorativa esterna. Obiettivi specifici Collaborare ad ottimizzare i servizi di pronta accoglienza improntati a serenità, fiducia e protezione; favorire l incontro e la relazione di ascolto; accompagnare e sostenere le figure genitoriali (fragili) nelle diverse fasi di crescita dei figli e nell organizzazione della vita quotidiana, in una fase che si caratterizza per il cambiamento ed il disorientamento; sostenere la genitorialità sociale e la famiglia d origine dei minori; partecipare con le donne alle attività del Laboratorio occupazionale ; favorire incontri fra le donne ospiti creando l occasione di uno scambio e racconto di esperienze. Nel Progetto Autonomia gli obiettivi educativi riguardano prioritariamente il supporto rispetto a: l inserimento lavorativo continuativo e qualificato: aiuto nella ricerca e sostegno nel mantenimento del lavoro; la responsabilità nella co-gestione economica della casa tramite accompagnamento e monitoraggio; la convivenza in gruppi appartamento parzialmente autogestiti tramite accompagnamento e monitoraggio. Progetto Il Lembo del mantello - sezione femminile Obiettivo generale Favorire relazioni di prossimità con un mondo che fa paura, creando punti di riferimento e amicizia, in particolare sviluppando esperienze di vicinanza e di solidarietà tra donne e con donne provenienti dalla realtà del carcere. Obiettivi specifici Collaborare al monitoraggio delle attività previste all interno della struttura nel rispetto delle disposizioni del magistrato di sorveglianza a seconda della specificità delle misure alternative previste; curare in particolare la relazione con le ospiti, a supporto dei percorsi educativi individuali, partecipando ad alcuni momenti di vita quotidiana in comune, accompagnando l ospite nel tempo libero, laddove può/deve uscire accompagnata; partecipare con le donne alle attività del Laboratorio occupa-

8 zionale a supporto del percorso di reinserimento sociale; sostenere le donne con figli supportando le mamme nel compito genitoriale, nella gestione del tempo libero dei minori, nell esecuzione dei compiti scolastici; accompagnare le ospiti (spesso straniere) prive di riferimenti negli uffici preposti ad ottenere le necessarie documentazioni; favorire l incontro fra le donne ospiti, gli eventuali familiari (laddove possibile), creando l occasione di uno scambio e racconto di esperienze anche con il supporto di operatori qualificati. Le sedi accreditate per la realizzazione del progetto E.SO.DO Esperienze SOlidali fra DOnne, Villa Savardo e Centro Documentazione e Studi Presenza Donna, si propongono di inserire ed accompagnare i volontari nel contesto territoriale e settoriale presentato e in esperienze qualificate di crescita umana e professionale. Il servizio civile, grazie all ormai consolidata esperienza da parte dell ente, rappresenta per i giovani coinvolti uno strumento di formazione e di promozione per una cittadinanza attiva e per diffondere il valore della pace e della valorizzazione delle differenze in una logica di convivialità. L impegno richiesto ai volontari è soprattutto riferito all ambito relazionale e di supporto affettivo/pedagogico e di promozione e diffusione di una cultura di genere rispettosa di ogni persona. Il percorso formativo permetterà di acquisire delle conoscenze professionali e/o di consolidare quanto già studiato a scuola rispetto a queste tematiche, attraverso anche momenti di condivisione con i soggetti partner. Avranno modo di realizzare attività di sensibilizzazione con altri giovani grazie agli incontri nelle scuole e nei contesti sociali frequentati dagli stessi volontari. Inoltre avranno momenti di condivisione con i giovani impiegati in altri progetti degli Enti accreditati vicini alla realtà dei servizi offerti e presenti nel nostro territorio. Tale esperienza permetterà una crescita valoriale anche per il territorio, nella promozione di ideali quali la difesa non violenta della patria, la solidarietà, il senso del dono, della condivisione e dell attenzione all altro, e il riconoscimento e rispetto delle diversità anche in relazione alla differenza di genere. Descrizione del progetto e tipologia dell intervento Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Premesso che l ambito d intervento del progetto E.SO.DO Esperienze SOlidali fra DOnne è quello delle politiche socio-educative e relazionali a favore delle donne in particolare situazione di difficoltà e disagio, specie quelle con figli e che usufruiscono delle misure alternative alla pena detentiva in carcere, con attenzione anche all area di intervento delle politiche educativo-culturali a favore delle donne, il progetto, comprensivo di 12 mesi di servizio, si articola attraverso le seguenti fasi, alcune specifiche di alcuni mesi ed altre ricorrenti in tutto l arco dell anno.

9 Fase1: Accoglienza e inserimento operativo tramite affiancamento e formazione iniziale Fase 2: Erogazione della formazione specifica Fase 3: Erogazione della formazione generale Fase 4: Realizzazione delle attività e il raggiungimento degli obiettivi Fase 5: Monitoraggio e verifica delle attività svolte e degli obiettivi previsti e la messa in atto di eventuali azioni correttive Fase 6: Confronto dell esperienza di servizio civile con i volontari impiegati presso altri enti accreditati Fase 7: Realizzazione di incontri organizzati con personale dell ente che ricopre ruoli di responsabilità ed enti partners del progetto Fase 8: Pubblicizzazione congiunta, con altri enti accreditati e soggetti partner, delle esperienze di servizio civile e dei progetti attivabili Fase 9: Valutazione degli obiettivi raggiunti e dell esperienza maturata Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progett: I volontari supporteranno l attività dei professionisti coinvolti per la gestione dei servizi come indicato nei precedenti punti del progetto. Sostanzialmente i volontari della sede di progetto di Villa Savardo saranno coinvolti a supporto delle azioni volte a permettere alle donne ospitate di sperimentare l inserimento sociale e lavorativo. I volontari supporteranno le attività educative, seguendo i bambini nei momenti di svago e nella preparazione dei compiti scolastici. Avranno inoltre la possibilità di sperimentarsi in entrambi gli ambiti in cui si articola questo progetto attraverso un attenta programmazione che con le loro esigenze ed aspettative tenga conto delle esigenze e dei percorsi individuali previsti per le donne ospiti. La loro presenza e testimonianza saranno sicuramente di stimolo alle giovani donne che potranno toccare con mano il valore della solidarietà, della gratuità e del dono di sé per gli altri e l importanza di fare rete fra di loro, con altre donne e con i vari soggetti implicati del territorio. Nel periodo estivo potrebbe crearsi per i volontari l opportunità di accompagnare le donne e/o i minori per un paio di settimane di vacanza (nei mesi di luglio/agosto) al mare o in montagna, in affiancamento a qualche operatrice. I due volontari avranno l opportunità di vivere concretamente i valori del rispetto delle differenze, dell integrazione, dell accoglienza di altre nazionalità e religioni, della pace e dei diritti di cittadinanza. Per quanto riguarda il progetto Il Lembo del mantello sezione femminile i volontari potranno sperimentare la vicinanza con un mondo che spesso fa paura e tende ad essere profondamente emarginato. Inoltre, grazie alla collaborazione del Centro Studi Presenza Donna potranno collaborare a documentare e valutare l esperienza fatta. Ciò permetterà di perfezionare e se necessario attivare azioni mirate a prevenire disagi personali, familiari e sociali e nello stesso tempo, grazie alla testimonianza del volontariato, contribuirà a sensibilizzare maggiormente il territorio. Noi Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria, da oltre un secolo impegnate nella promozione umana e cristiana della donna in questo territorio, anche grazie a questo progetto vogliamo offrire ai giovani dai 18 ai 28 anni l opportunità di condividere in alcuni nostri servizi specifici, 12 mesi di servizio civile. Vivere la dimensione del servizio e del dono di sé agli altri all interno di Villa Savardo, che si sta sempre più caratterizzando nel tempo con una pluralità di risposte innovative ai bisogni del mondo femminile in situazione di

10 disagio ed emarginazione, è senza dubbio un esperienza unica che aiuta la persona a crescere e maturare, a porsi dentro una rete territoriale di servizi che abbisognano sempre di più di relazionarsi per ottimizzare le proprie risorse; è scoprire che nessuno è così povero da non aver niente da donare all altro, è stare accanto ai più fragili, offrendo amicizia, dialogo, gesti di solidarietà. Crediamo che questo sia farsi sacramento della vicinanza di Dio scoprendo che l altro non chiede grandi cose, ma solo di essere riconosciuto e amato nella sua umanità e dignità. Questo è senz altro un beneficio per tutto il territorio e per la promozione di una cultura di pace. Numero dei volontari da impiegare nel progetto (2: Villa Savardo 1: Presenza Donna) Numero posti con vitto e alloggio: Numero posti senza vitto e alloggio: Numero posti con solo vitto: A Villa Savardo il momento del pasto con gli utenti riveste un importante finalità educativa che vede necessaria la presenza del volontario. Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: Ogni settimana devono essere svolte obbligatoriamente almeno 12 ore Giorni di servizio a settimana dei volontari: Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Si richiede la flessibilità oraria e la disponibilità in qualche giorno festivo, che tenga conto delle esigenze di servizio rispetto al progetto e alle persone coinvolte, sia professionisti che utenti della struttura. Ai volontari che operano a Villa Savardo nei mesi di luglio-agosto 2013, si richiede la disponibilità ad accompagnare le utenti del servizio per due settimane ad una vacanza al mare o in montagna con le operatrici del servizio. Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Per le attività di promozione e sensibilizzazione si prevede un totale di circa 30 ore. Criteri e modalità di selezione dei volontari: Ci atteniamo ai criteri ed alle modalità di selezione previste dall Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Diploma di scuola superiore; patente automobilistica per i volontari della sede di Breganze; conoscenze informatiche per il volontario della sede di Vicenza. E auspicabile per entrambe le sedi la conoscenza della lingua inglese o di almeno un altra lingua straniera.

11 CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI Eventuali crediti formativi riconosciuti: Al momento della presentazione del progetto non è stato sottoscritto alcun accordo. Esiste comunque una collaborazione con le Università della Regione Veneto e la disponibilità da parte dell Università degli Studi di Verona di riconoscere dei crediti formativi ai volontari di servizio civile che hanno fatto un anno di servizio a Villa Savardo e che s iscrivono a tale Università. Eventuali tirocini riconosciuti: Al momento della presentazione del progetto non è stato sottoscritto alcun accordo. Esiste comunque una collaborazione con le Università della Regione Veneto. Siamo in convenzione con l Università degli studi di Verona per accogliere studenti che fanno a Villa Savardo il loro tirocinio accademico. Dall esperienza maturata abbiamo verificato anche la possibilità che l Università di Padova (facoltà di Psicologia) accolga positivamente la richiesta che l anno di servizio civile svolto a Villa Savardo venga valutato come tirocinio accademico. Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Al termine del servizio, per ogni volontario rilasceremo la certificazione delle competenze e professionalità acquisite in ambito professionale ed anche a livello relazionale, con la descrizione della formazione svolta suddivisa per aree tematiche. Tali capacità e competenze verranno rilevate in particolare: in occasione degli appositi incontri di condivisione e valutazione dell esperienza, grazie alle schede di valutazione e monitoraggio, compilate da ogni volontario nelle varie fasi della formazione e del servizio. Nel certificato finale verranno indicate in modo distinto sia le competenze tecniche ottenute, sia le competenze trasversali raggiunte. Nello specifico le competenze tecniche ottenute sono distinte a seconda della struttura di servizio. I volontari impegnati presso Villa Savardo acquisiranno competenze nell ambito educativo e dell assistenza alle madri sole e con figli e in quello dell accompagnamento e sostegno delle donne nei percorsi esterni al carcere. Riguardo invece le competenze trasversali raggiunte, si intendono le capacità relazionali e comportamentali acquisite e consolidate grazie all interazione con le ospiti e gli utenti, i collaboratori e i responsabili delle strutture. Quali ad esempio: spirito collaborativo, capacità empatica e di ascolto, senso di appartenenza, flessibilità rispetto ai cambiamenti, attitudine al lavoro di gruppo, autonomia e responsabilità nello svolgere le mansioni assegnate, spirito d iniziativa. Nell ambito del sostegno alle persone detenute ed ex detenute i volontari acquisiranno competenze in ordine all accompagnamento socio-relazionale nei percorsi esterni al carcere. Si tratta di occasioni di riflessione nell incontro con un mondo altro ; di ragionare, anche con prospettive diverse di cittadinanza, di solidarietà e di partecipazione; di diventare, inoltre, per altri giovani testimoni diretti dell esperienza del servizio civile

12 Formazione generale dei volontari Contenuti della formazione distribuite in 50 ore complessive: Modulo 1. Modulo 2. Modulo 3. Modulo 4. Modulo 5. Modulo 6. Modulo 7. Modulo 8. Modulo 9. L identità del gruppo in formazione Ascolto e raccolta delle aspettative, obiettivi e motivazioni dei volontari; condivisione del significato delle parole chiave dell esperienza di servizio civile. In questo modulo riteniamo importante inserire anche i momenti della verifica in itinere e finale della formazione generale. Dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Storia dell obiezione di coscienza e del servizio civile in Italia (Leggi n. 230/98 n. 64/01) La fatica e il coraggio di quei giovani Perché obiettori... Il dovere di difesa della Patria L idea di difesa nel nostro Paese a partire dalla Carta Costituzionale e dalle sentenze della Corte Costituzionale n. 164/85, 228/04 e 431/05. Riferimenti anche alla Carta Europea e delle Nazioni Unite. La difesa civile non armata e non violenta Servizio civile volontario e difesa civile non armata e non violenta ; gestione non violenta dei conflitti, prevenzione della guerra, concetti di peacekeeping e peacebuilding Riflettendo: quando tocca a te La protezione civile Storia ed articolazione ai vari livelli della Protezione civile Tutela e rispetto dell ambiente e del territorio, prevenzione incendi e la promozione di buone prassi La solidarietà e le forme di cittadinanza Sviluppo umano e povertà; promozione umana, sussidiarietà e ruolo dello Stato nelle sue articolazioni sul territorio Strumenti di democrazia e partecipazione Comunicare i valori ai giovani di oggi Il servizio civile nazionale, l associazionismo e il volontariato con un attenzione specifica alle strutture associative operanti sul nostro territorio Il nuovo servizio civile nazionale La normativa vigente e la Carta di impegno etico In particolare la legge 6 marzo 2001 n. 64 Diritti e doveri del volontario del servizio civile Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile Nazionale Modulo 10. Presentazione dell Ente Caratteristiche specifiche, presenza sul territorio, modalità operative, destinatari dei servizi in particolare delle due sedi dove operano i volontari del servizio civile Presentazione dell esperienza di servizio civile attuata nel corso degli anni dall ente.

13 Modulo 11. Il lavoro per progetti Che cosa significa progettare: fasi e metodologie. I volontari saranno accompagnati nella realizzazione di un piccolo progetto di sensibilizzazione ai valori del servizio civile in una scuola superiore (classi V). Modulo 12. La rappresentanza dei volontari di servizio civile nazionale secondo la normativa. Forme di rappresentanza e partecipazione giovanile. Ruolo dell UNSC, la (ex) Consulta Nazionale per il SC, i Delegati regionali: struttura e funzioni. Strumenti, proposte e iniziative promosse dai rappresentanti dei volontari. Modalità di votazione e candidatura, diritti e doveri dei delegati e dei rappresentanti regionali e nazionali. UNSC e Dipartimento della Gioventù. (cfr. quanto indicato nella Delibera di Giunta della Regione Veneto n del 12/06/2012, punto B). Formazione specifica relativa al singolo progetto dei volontari 75 ore complessive così distribuite: Modulo 1. riguardante la relazione con le donne e i minori nei vari aspetti: 20 ore Modulo 2. riguardante le detenute in misure alternative alla pena ed ex Detenute: 10 ore Modulo 3. riguardante i servizi sul territorio per donne e minori e ruolo degli operatori: 10 ore Modulo 4. riguardante lo sviluppo della cultura di genere e della questione femminile: 5 ore Modulo 5. riguardante gli aspetti legislativi: 5 ore Modulo 6. riguardante il lavoro per progetti (imparare facendo), comprensivo dei tempi di verifica in itinere e finale (quest ultimo aspetto sarà di 3 ore): 10 ore Modulo 7. riguardante gli aspetti etici: 10 ore Modulo 8. relativo alla formazione informatica: 5 ore

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