Il Ruolo delle Unioni CNA

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1 Il Ruolo delle Unioni CNA Un sistema di competenze specialistiche e professionali (dal nazionale al regionale ai livelli territoriali) Isabella Angiuli Resp. CNA Federmoda Emilia Romagna

2 La crisi economica che, dal 2008 sta attraversando, con diversi livelli di intensità l intero mondo occidentale, e l Italia in particolare, ha impresso una forte accelerazione ai processi, già in corso di Nuova articolazione delle filiere produttive Allungamento delle reti Verticalizzazione dei modelli organizzativi Aggregazione delle commesse Mutazione strutturale del mercato in tema di appalti -servizi.

3 Strategia CNA: accompagnare le imprese associate sul mercato Il mercato e la necessità conseguente di allargare confini e clienti, la normativa di settore sempre più specializzata e identitaria, la rappresentanza esercitata a livello territoriale e nazionale, devono costituire il cuore dell attività della nuova CNA nei confronti del sistema produttivo. Patrimonializzazione/Innovazione/Internazionalizzazione Reti/filiere/articolazioni/modelli organizzativi Accesso al mercato/ incrocio domanda-offerta/legame al territorio Normazione/qualità/formazione

4 RUOLO UNIONI Le Unioni sono chiamate a diventare sempre più consulenti di settore, antenne presenti in modo diffuso sul territorio e in grado di segnalare con anticipo le problematiche; indicare le soluzioni e se possibile intervenire a livello legislativo in favore delle imprese associate.

5 INTERNAZIONALIZZAZIONE: UN PROCESSO DI INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA PER LA PICCOLA IMPRESA Per le PMI del Made in Italy, internazionalizzarsi e fare sistema è essenziale per resistere alla crisi che in Italia ha messo in ginocchio la produzione e i consumi interni ma non ci si può improvvisare!

6 ITALIANITA AL 100% O QUASI I consumi interni sono fermi ma c è chi non ne risente. Sono quelle realtà italiane che, per necessità o scelta, sono votate all export fin dalla nascita. E ora possono vantare quote di vendita oltre confine tra il 75 e il 100% del giro d affari. La conquista dei Paesi stranieri può avvenire non solo per necessità ma per vocazione o in alcuni casi casualità fortunate. Per diverse realtà nostrane il vero business è nei Paesi emergenti (in primis Russia e Cina), negli Usa, in Giappone e nel Vecchio continente. Imprese della moda accumunate dal focus sull export e sul patrimonio culturale del saper fare che ora si trovano in una posizione di vantaggio rispetto ad altri marchi costretti a guardare sì ai nuovi mercati, ma spesso partendo da zero, o quasi, per compensare i cali di fatturato legati al crollo dei consumi domestici

7 ITALIANITA AL 100% O QUASI La prima regola per avere successo all estero? Sembra essere quella di produrre totalmente in Italia garantendo il rispetto dei valori e dell artigianalità legata alla tradizione manifatturiera. In questi casi, il fatturato continua a crescere a due cifre e la quota export sfiora l 80%; la produzione è orientata a ciò che oggi è conosciuto come Total look, ovvero come produzione di collezioni di abbigliamento, accessori in pelli pregiate e oreficeria, affidandosi alla manodopera locale, altamente specializzata. Infine si è aperta la caccia alle griffe emergenti. Le più recenti acquisizioni dei big del lusso mostrano un nuovo interesse verso i marchi giovani, probabilmente dovuto anche al fatto che i megabrand come Louis Vuitton e Gucci sono alla ricerca di strategie di crescita controllata nei mercati asiatici, dove i consumatori si fanno sempre più sofisticati e desiderosi di novità e freschezza.

8 AGGREGAZIONI DI IMPRESE PER AFFRONTARE I MERCATI ESTERI 1. «I consorzi export sono realtà imprenditoriali collettive dedite alla promozione all export delle imprese consorziate, attraverso la condivisione di programmi di promozione estera, informazioni, esperienze il più possibile in una logica di economicità. Promuovere un processo di miglioramento qualitativo dei consorzi export vuol quindi dire contribuire al Miglioramento delle performance competitive delle aziende associate e del tessuto imprenditoriale locale proprio attraverso lo sviluppo di processi di internazionalizzazione corretti ed efficaci in relazione con il sistema regionale. 2. «Le Reti per l Internazionalizzazione sono aggregazioni temporanee di imprese che hanno come obiettivo principale progettare lo sviluppo dei propri prodotti e servizi all estero. Nella rete diversi soggetti si connettono per far nascere sinergie e occasioni di cooperazione. Le singole imprese della rete, pur restando autonome e indipendenti, contribuiscono ognuna con un ruolo predefinito al raggiungimento degli obiettivi predefiniti.

9 MA GLI IMPRENDITORI VOGLIONO RESTARE PICCOLI? Perché spesso non dispongono di capitali adeguati; Perché vivono problemi di passaggio generazionale; Perché legati alla propria esperienza ed unicità; Perché vogliono controllare completamente modalità e spazi operativi

10 I VANTAGGI DI AGGREGARSI Sviluppare nuove competenze o nuovi prodotti in forma collaborativa Perseguire processi di specializzazione o di diversificazione Condividere i rischi Ridurre i costi di transazione Creare incentivi all apprendimento e alla diffusione delle informazioni Razionalizzare attività comuni Disporre di una maggiore varietà di risorse, competenze e informazioni Ottenere maggiori impulsi all innovazione di prodotto e di processo attraverso economie di esplorazione ed esternalità di innovazione Migliorare il rating delle aziende in rete Beneficiare di agevolazioni fiscali sugli utili derivanti dall attività di rete e finanziamenti pubblici (vedi Regione ER e Camere di Commercio)

11 RAPPORTO SETTORI SISTEMA MODA I Settori Analisi sulla piccola media impresa Sistema Moda 2012

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