GIORDANIA. A cura di: Ambasciata d'italia - GIORDANIA. Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.it

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1 A cura di: Ambasciata d'italia - Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.it Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero

2 INDICE PERCHE' Perchè Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Materie prime Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Business Cost Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO RISCHI Accesso al credito Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'italia - Stock Investimenti con l'italia - Flussi Flussi turistici

3 PERCHE' PERCHÈ Stabilità politica ed economica unica nell'area Indirizzo economico di apertura agli scambi e agli investimenti Posizione geografica strategica come hub regionale Buon livello di servizi essenziali ed ottima dotazione di risorse umane Forte attrattività del "Made in Italy" Stabilità politica ed economica unica nell'area Il Regno Hashemita si caratterizza per una posizione geografica strategica e condizioni di stabilità politica ed economica uniche in un'area di interesse tradizionalmente prioritario per il nostro Paese. Anche in riferimento ai conflitti in Siria e Iraq, l'impatto relativamente contenuto in termini di rivolte e disordini sociali conferma la sostanziale solidità dell'assetto politico-istituzionale giordano, pur nel contesto di una difficile congiuntura economica. Indirizzo economico di apertura agli scambi e agli investimenti Dagli Anni '90, la linea della politica economica del Paese è stata indirizzata alla liberalizzazione del commercio, all'integrazione regionale e globale, all'incoraggiamento di programmi di privatizzazione e degli investimenti. In linea con tale apertura, il Parlamento ha recentemente approvato la legge sulla partnership pubblico-privato e la nuova legge sugli investimenti con l'obiettivo di semplificare le procedure e attrarre nuove risorse. Posizione geografica strategica come hub regionale Un asset di particolare richiamo per gli investitori esteri è rappresentato dalla capacità del Paese di proporsi con successo come "punto di accesso" privilegiato verso gli Stati Uniti, grazie all'accordo di libero scambio, in vigore dal Malgrado le limitate dimensioni del suo mercato interno, la Giordania aspira a rappresentare un "hub" regionale per l'intera area del Medio Oriente e Nord Africa, con ottime prospettive soprattutto nei servizi (la Giordania è parte di 6 Accordi commerciali regionali notificati al WTO). Buon livello di servizi essenziali ed ottima dotazione di risorse umane Il Paese gode di un buon livello di servizi essenziali (telecomunicazioni, vivibilità urbana, ecc.) e di un efficace sistema universitario, in grado di produrre alta formazione di risorse umane, anche in campi innovativi e strategici (sebbene sia tradizionalmente sostenuto il flusso migratorio verso i ricchi Paesi del Golfo, che garantisce comunque rilevanti afflussi di rimesse). L'ITC rappresenta un settore chiave per lo sviluppo, contribuendo per circa il 14% al PIL giordano. Forte attrattività del "Made in Italy" Nel 2011, l'italia ha raggiunto il traguardo di primo esportatore verso la Giordania tra i Paesi UE ed è riuscita a consolidare tale posizione per il triennio successivo, grazie al forte richiamo che il Made in Italy esercita presso le fasce più agiate di consumatori e all'autorevolezza di cui i nostri brand godono presso i più qualificati operatori commerciali. In generale, assai limitate sono le controversie con i partner locali e nel complesso l'italia gode di un'ottima immagine, sia come produttore di beni e servizi che come partner tecnologico e industriale. Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 DATI GENERALI Forma di stato Monarchia Costituzionale Superficie kmq Lingua Arabo; diffusa la conoscenza dell'inglese Religione Musulmana, con una minoranza cristiana (2,5%) Moneta Dinaro giordano Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 1

4 DOVE INVESTIRE Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento Costruzioni Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Servizi di informazione e comunicazione Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) La capacità di attrarre investimenti esteri - volano cruciale per lo sviluppo dell economia nazionale - riveste un'importanza prioritaria per le Autorità giordane, soprattutto in una fase congiunturale critica, in cui la realizzazione dei c.d. importanti mega progetti da tempo messi in cantiere (nei settori energetico, idrico, ferroviario ecc.,) è condizionata dalla difficile situazione delle finanze pubbliche. Assume quindi rilievo fondamentale la partecipazione del capitale privato, segnatamente quello internazionale. Seguendo le indicazioni del FMI, la Giordania ha varato da tempo una legislazione volta a rendere determinati settori (manifatturiero, agricolo, alberghiero, trasporti, ospedaliero tra i principali) più attraenti per gli investitori stranieri, tramite un pacchetto di rilevanti incentivi fiscali e doganali e l adozione di un regime valutario che consente la libera circolazione dei capitali. Un sostegno finanziario imponente per la realizzazione dei piani di sviluppo è rappresentato dallo stanziamento di 5 miliardi di dollari di aiuti da quattro paesi del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait e Qatar) a partire dal 2013 per il quadriennio successivo. Il Governo sta utilizzando le somme disponibili per lo sviluppo e la realizzazione di progetti nei settori delle infrastrutture stradali, risorse idriche, energie alternative, dei trasporti e della formazione. In tale contesto, particolare priorità viene attribuita al settore dell'energia. Le ragioni principali sono: la cronica dipendenza energetica del Paese (la Giordania importa circa il 97% del suo fabbisogno energetico) e la pressante necessità di diversificare e rendere più sicure le fonti di approvvigionamento energetico (in particolare a seguito della cessazione delle forniture egiziane di gas naturale causate dai sabotaggi del gasdotto nel Sinai; l attuale riduzione dei prezzi del petrolio ha tuttavia contribuito, per il momento, ad alleviare la pressione del settore energetico sul deficit pubblico). La predisposizione di una credibile strategia energetica di medio-termine che assicuri alla Giordania una maggiore autonomia nell'approvvigionamento è fortemente raccomandata anche dagli esperti del Fondo Monetario Internazionale - nel quadro dello Stand by Agreement con le Autorità giordane che si è concluso nell'agosto e riceve sempre maggiori attenzioni dalle Organizzazioni Internazionali che sostengono finanziariamente i piani di sviluppo giordani (UE, BERS). In tale contesto, le Autorità hanno varato numerosi tender internazionali, in particolare nei settori eolico e solare, ampliando il quadro normativo che permetta la realizzazione di progetti con il coinvolgimento del settore privato, e hanno recentemente annunciato l avvio dei lavori per estendere la rete elettrica nazionale di MW aggiuntivi, anche in funzione di futuri investimenti nel settore delle energie rinnovabili. Nel settore del gas, si segnala l avvio delle attività del terminal offshore di Aqaba a partire dal 31 luglio 2015 per l importazione del gas naturale liquefatto in funzione della produzione di elettricità. Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento La grave scarsità di risorse idriche del Paese (la Giordania è il secondo Paese più povero d acqua al mondo) rende necessaria l individuazione di soluzioni a medio e lungo termine, tramite progetti in grado di attrarre ingenti investimenti internazionali. I dati più recenti, forniti dal Ministero dell Acqua e dell'irrigazione e dalla compagnia nazionale Miyahuna, indicano che la domanda di acqua è aumentata del 21% e del 40% rispettivamente ad Amman e nelle regioni del Nord nei primi dieci mesi del 2014 (più del triplo rispetto all aumento medio del 6% negli anni precedenti la crisi siriana) registrando un incremento del deficit idrico del Regno a causa dell afflusso di rifugiati siriani. Lo stesso Ministero si sta occupando, nell ambito del Piano di risposta alla crisi siriana, della costruzione e riabilitazione di infrastrutture idriche in diverse regioni del Paese, tramite finanziamenti provenienti da diverse organizzazioni internazionali, con l'obiettivo di migliorare l'approvvigionamento idrico: gli interventi riguarderanno le stazioni di pompaggio, i contenitori per l'acqua, le tubazioni, gli impianti di trattamento delle acque reflue e delle reti fognarie. Tra i principali progetti da tempo in cantiere e tuttora in fase di studio, figura il Red Sea - Dead Sea Project, finalizzato alla desalinizzazione e alimentazione del Mar Morto e alla concomitante produzione di energia idroelettrica. Lo scorso 26 febbraio 2015, Israele e la Giordania hanno firmato un Accordo per l avvio della prima fase del progetto. In particolare, rilevanti agenzie di cooperazione di Paesi donatori (tra cui la statunitense USAID e la tedesca GIZ) sono da tempo impegnate nel finanziamento e nell attuazione di importanti progetti per la gestione delle risorse idriche. Sullo sviluppo del settore, inoltre, si sta concentrando una parte significativa dei finanziamenti provenienti dai Paesi del Golfo, nonché l attenzione prioritaria delle principali Istituzioni Finanziarie Internazionali. Come nel settore dell'energia, la disponibilità di tali capitali apre opportunità di potenziale, significativo interesse per gli operatori italiani. Costruzioni Quello delle costruzioni rappresenta tradizionalmente uno dei settori trainanti dell economia giordana, sia in ragione della posizione strategica del Regno quale hub regionale (sono molte le società internazionali che hanno la propria sede ad Amman), sia in considerazione degli sviluppi di eventi bellici nei Paesi limitrofi, che hanno determinato l afflusso di ingenti capitali e la necessità di creare alloggi per i numerosi nuovi residenti provenienti 2

5 da ultimo dalla Siria e dall Iraq. Dopo una fase di rallentamento, dovuto principalmente alla crisi globale e all'aumento dei costi delle materie prime, il settore ha ripreso a crescere, registrando una crescita del 21% nel volume commerciale immobiliare nei primi dieci mesi del 2014, riaffermandosi come uno dei settori più promettenti per gli investitori internazionali. Da segnalare, in particolare, i progetti di sviluppo residenziale e turistico nella zona di Aqaba ( Ayla Oasis, Saraya Aqaba Project e Marsa Zayed ) e la prossima costruzione del più grande complesso turistico - alberghiero della regione del Mar Morto, il Porto Dead Sea, del valore di quasi un Miliardo di Euro. Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici La Giordania è nota quale Paese produttore di farmaceutici nell area mediorientale; le esportazioni del settore sono aumentate del 6,6% nel primo semestre del 2014, con un valore di 308,4 milioni di dollari, pari a un incremento di oltre 19 milioni rispetto allo stesso periodo del Se le previsioni di crescita del settore saranno confermate, le esportazioni dell'industria farmaceutica potrebbero raggiungere un miliardo di dollari entro la fine del Allo stato attuale, i medicinali giordani sono esportati in circa 75 mercati, nonostante le difficoltà connesse alla loro registrazione. Con il primo impianto farmaceutico fondato nel 1962 nella città di Salt (allora capitale del Regno), il settore offre attualmente circa posti di lavoro diretti e ulteriori nelle industrie secondarie e affini (imballaggio e confezionamento o ricerca e sviluppo). Dall apertura del primo impianto, il numero delle fabbriche di prodotti farmaceutici ha superato il numero di 20, con una capitalizzazione di circa 326 milioni di dollari, mentre il valore di mercato complessivo è superiore a 1,41 miliardi di dollari. Nell ultimo triennio, la produzione locale ha registrato notevoli progressi nel valore nella produzione passando da 503 nel 2012 a 605 milioni di dollari nel 2014 ), rappresentando il 25 % del fabbisogno del mercato locale. In tale contesto, emergono interessanti opportunità per le imprese italiane, in particolare in termini di collaborazione industriale (trasferimento di know-how, produzione under license e forniture di macchinari). Servizi di informazione e comunicazione Il Regno è stato uno dei primi Paesi arabi a introdurre e applicare le nuove tecnologie della comunicazione e dell'informatica all'economia. Lo sviluppo tecnico e la crescita del comparto sono stati favoriti dalla privatizzazione del settore delle telecomunicazioni, iniziata con la concessione ai privati di tre GSM di telefonia mobile â â e numerose licenze di Internet Service Provider (ISP). Il settore si è quindi sviluppato ed è cresciuto rapidamente con la privatizzazione delle telecomunicazioni di proprietà pubblica (Telecommunications Corporation Company). Alla fine degli anni 90, è stata costituita l Associazione Information Technology Association of Jordan (INT@J), che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo di una serie di strategie nazionali, essendo tra l altro la prima istituzione ad avviare la raccolta di dati tecnici significativi sul settore. Nel 2003 è stato creato il Ministry of Information Technology (MoICT), quale istituzione competente per il settore, che ha rafforzato la cooperazione con gli stakeholder privati, diventando leader per lo sviluppo collettivo delle politiche settoriali. Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 3

6 COSA VENDERE Prodotti alimentari Macchinari e apparecchiature Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Prodotti delle altre industrie manufatturiere Prodotti alimentari L agroalimentare, che si conferma anche in Giordania un eccellenza del Made in Italy, costituisce senz'altro uno dei settori su cui puntare per incrementare le nostre esportazioni verso il Regno Hashemita. Le esportazioni italiane di prodotti alimentari hanno fatto registrare un aumento del 15,6 %, passando da 18,7 nel 2012 a 21,7 milioni di euro nel Macchinari e apparecchiature Anche quello dei macchinari rimane un settore tradizionalmente di punta del nostro export verso il Regno. Le esportazioni italiane di macchinari e apparecchiature hanno registrato un aumento del 42,2 %, passando da 170,1 milioni di euro nel 2012 a 241,8 nel Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) nel settore dell'abbigliamento) che vedono il Made in Italy in prima fila. Sebbene il reddito medio pro capite della popolazione giordana non sia particolarmente elevato, una nicchia significativa delle classi più elevate detiene un elevato potere di acquisto e risulta sensibile al richiamo di prodotti di lusso e marchi prestigiosi (in particolare Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Tra i settori più promettenti figura quello dell elettronica applicata. Prodotti delle altre industrie manufatturiere Nel settore altre industrie manifatturiere, secondo i dati ISTAT elaborati dall ICE, nel 2013 le esportazioni italiane hanno registrato un calo del -11,9% rispetto al 2012, passando da 91,8 a 80,9 milioni di Euro nel Nel segmento della gioielleria le esportazioni italiane hanno fatto registrare un incremento del 14,4 %, passando da 63,4 nel 2012 a 72,5 milioni di Euro nel Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 4

7 OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA La Giordania può essere considerata un Paese stabile sul piano istituzionale, con il potere concentrato nelle mani del Re Abdullah II e con la Corte Reale che mantiene la sua centralità nel sistema politico ed istituzionale. Il Regno hashemita è stato solo marginalmente toccato dalle tumultuose vicende del "risveglio arabo" e, su impulso del Monarca, ha adottato tra il 2011 ed il 2012 una serie di riforme costituzionali e politiche che, tuttavia, non hanno modificato le caratteristiche di fondo del regime hashemita, ovvero la centralità assoluta della Monarchia e l ampiezza dei poteri del Sovrano. Dal 2013, dopo lo svolgimento delle elezioni parlamentari (peraltro valutate positivamente dagli osservatori internazionali), il processo di riforma si è arenato a causa soprattutto dell'evoluzione del quadro politico e di sicurezza regionale che ha spinto la dirigenza hashemita, e la stessa opinione pubblica locale, a concentrare l'attenzione sulle minacce alla sicurezza del Regno e sui rischi di spill over derivanti dalle crisi in corso in Siria ed Iraq. In materia di stabilità politica, va segnalata la longevità dell'attuale Primo Ministro, Abdullah Ensour, insediatosi il 13 ottobre 2012 e tutt'ora in carica: un risultato notevole, tenuto conto che Re Adbullah II in precedenza aveva fatto propria la prassi di ricorrere a repentini, quanto ravvicinati, cambi di Primo Ministro, usati come veri e propri capri espiatori da dare in pasto all opinione pubblica quando il malcontento popolare rischiava di superare il livello di guardia (tra il 2011 ed il 2012 si sono succeduti ben sei Primi Ministri, l ultimo dei quali essendo Ensour). Non vi sono conflitti etnico-religiosi nel Regno. Esiste tuttavia la problematica dei rapporti fra la componente di origine palestinese (maggioritaria) della popolazione e la componente transgiordana e beduina, oramai minoritaria. Quest ultima rappresenta la tradizionale base di consenso della Monarchia Hashemita: il patto fondante - oggi sempre meno sostenibile - del Regno prevede, infatti, che alle tribù beduine, in cambio di lealtà ed obbedienza ai Sovrani hashemiti, sia assicurato il quasi monopolio dell impiego negli alti ranghi della pubblica amministrazione, nelle forze armate e negli apparati di sicurezza in genere. Ai palestinesi, invece, in cambio di (spesso incerti) diritti di cittadinanza, è imposto di rinunciare a qualunque forma di organizzazione politica, percepita come una minaccia stessa alla sopravvivenza della Monarchia. Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 RELAZIONI INTERNAZIONALI La dinastia hashemita svolge da decenni un importante e costruttivo ruolo di moderazione nella gestione delle crisi regionali, molto apprezzato dall Occidente che considera Amman come un oasi di stabilità in un area estremamente volatile. La Giordania è portatrice nel mondo arabo di una versione aperta e tollerante dell Islam, con una particolare enfasi sul rispetto delle minoranze ( Messaggio di Amman ). Il conflitto israelo-palestinese ha coinvolto sin dall inizio la Giordania che è, insieme all Egitto, l unico Stato arabo della regione in pace con Israele (Trattato di Wadi Araba, 1994). La scelta in favore della pace con Israele non implica che le relazioni con lo Stato ebraico siano state accettate a livello emotivo dalla popolazione, come confermato dal fatto che alcune importanti componenti dell opposizione, come il Fronte di Azione Islamica (braccio politico della Fratellanza Musulmana e principale forza politica organizzata nel Paese), non nascondono di volere rimetterle in discussione. Nonostante la maggioranza della popolazione sia contraria alla normalizzazione delle relazioni con Israele, Amman ha dato tempo instaurato con lo Stato israeliano solidi rapporti di collaborazione in alcuni specifici settori. Avendo una popolazione in gran parte composta da cittadini di origine palestinese (tra il 60 e il 70%, secondo stime non ufficiali), il Regno Hashemita ha un interesse vitale alla individuazione di una soluzione al conflitto e sostiene a spada tratta l ipotesi di uno Stato palestinese indipendente da realizzare sulla riva sinistra del fiume Giordano. Di fronte allo stallo in cui versa il negoziato tra ANP e Israele, la Giordania cerca di ritagliarsi un importante ruolo di mediazione in vista di una risoluzione duratura della questione palestinese, di cui Amman si sente parte in causa, con interessi fondamentali in gioco su tutte le questioni di final status. I drammatici sviluppi in Siria ed Iraq, inoltre, minacciano da vicino la Giordania sotto diversi profili. In particolare, l impatto della crisi siriana e dell emergenza umanitaria sulla Giordania è notevole: Amman ospita ormai oltre 640mila rifugiati dalla Siria e questo afflusso rischia di provocare, nel medio e lungo periodo, drammatici effetti sui già delicati equilibri demografici del Regno Hashemita; nel breve periodo, la principale preoccupazione è costituita dall immane pressione che questa massa di persone sta esercitando sulle limitate risorse finanziarie ed infrastrutture giordane, sia sotto forma di assistenza diretta sia sotto forma di accesso ai servizi pubblici ed ai numerosi beni forniti con tariffe sovvenzionate (pane, gas per uso domestico, elettricità, acqua). A ciò vanno aggiunti gli oneri economico-sociali non facilmente quantificabili legati: alla concorrenza sul mercato del lavoro da parte della manodopera siriana a basso costo, al deterioramento qualitativo e quantitativo dei servizi pubblici (in particolare sanità, istruzione, acqua) e delle infrastrutture; alla comparsa di alcune epidemie; all'aumento dei prezzi delle abitazioni e dei beni primari non sussidiati. Questi fattori stanno alimentando un crescente disagio tra i giordani appartenenti alle categorie più svantaggiate, che assistono alla "diversione" di risorse finanziarie e misure di assistenza a favore dei rifugiati siriani nel contesto di una già difficile situazione economica, con la conseguenza di un crescente quando inedito sentimento anti-siriano che si sta diffondendo soprattutto nelle municipalità del nord del Paese, più direttamente interessate dal massiccio afflusso di rifugiati. I rischi di spillover della crisi siriana investono anche gli aspetti di sicurezza del Paese e si intrecciano inestricabilmente con i recenti sviluppi in Iraq: l'ascesa e l'espansione in entrambi i Paesi dell'isis costituisce una grave minaccia per la Giordania, che ha aderito alla coalizione internazionale per combattere tale gruppo e ha partecipato sin dall'inizio (settembre 2014) ai raid aerei sulla Siria. Tale impegno ha subito una drammatica intensificazione dopo la diffusione, il 3 febbraio 2015, del 5

8 video della barbara esecuzione da parte di ISIS del pilota giordano Muath Al-Khassasbeh (catturato il 24 dicembre 2014): con il lancio dell'operazione "Martire Muath", Amman ha assunto un ruolo di primissimo piano nella nuova "guerra al terrore", con conseguente aumento del livello di allarme per possibili azioni terroristiche sul proprio territorio, su cui queste autorità appaiono peraltro in grado di mantenere un capillare controllo. Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 6

9 OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO Nel corso del 2014 il tasso di crescita del PIL è stato pari al 3,1%, in particolare grazie allo sviluppo dei settori edile, minerario e agricolo che hanno contribuito per circa il 20%. Nell ultimo quadrimestre del 2014 anche il settore no-profit e i servizi sociali (connessi alla gestione dei rifugiati siriani) hanno mantenuto una buona performance mentre quello alberghiero ha registrato un tasso di crescita negativo causato dal declino del turismo. Piuttosto limitata la crescita dei settori manifatturiero e delle comunicazioni. Più in generale, le prospettive di crescita per il 2015 sono positive con un tasso stimato del 3,5%, pur nell incertezza del contesto regionale. Nel primo quadrimestre del 2015 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,9% e ulteriori provvedimenti sono allo studio del Governo per far fronte alla pressione sui salari dovuta all aumento del numero di lavoratori migranti e nuovi laureati. Il livello delle riserve di valuta estera detenute dalla Banca Centrale si conferma a circa sette mesi di importazioni, in presenza di una flessione del 10% dei ricavi turistici e di un incremento del 2,3% delle rimesse dall estero, registrati nel primo bimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo del Il Fondo Monetario Internazionale stima che le riserve raggiungeranno 17 miliardi nel 2015 e 18 miliardi alla fine del Il tasso di inflazione annuo ha registrato una flessione del 0.9% nel primo quadrimestre del 2015, in esito alla riduzione del prezzo del petrolio (i prezzi dei trasporti e dei carburanti sono diminuiti rispettivamente del 15,8% e 12,2%). I principali aumenti si sono registrati nel settore immobiliare e dell abbigliamento. Nei prossimi mesi, le Autorità giordane emetteranno titoli internazionali per 1.5 miliardi di dollari garantiti dal Governo degli Stati Uniti e titoli non garantiti per 500 milioni di dollari. L obiettivo dell operazione è quello di assicurare finanziamenti internazionali ai piani di sviluppo del Regno, stimolando il credito a favore delle imprese giordane. Si tratta della terza emissione di titoli garantiti dagli Stati Uniti, dopo i titoli a cinque anni del valore di 1 miliardo di dollari nel giugno 2014 e di 1.25 miliardi nell ottobre Investimenti Il flusso di investimenti esteri diretti in Giordania ha raggiunto circa milioni di dinari nel 2014 (appena lo 0.7% in più rispetto al 2013). Il limitato incremento dei programmi di investimenti dall estero è connesso all instabilità regionale, all incertezza legislativa e alle misure di austerità adottate dal Governo, che hanno limitato la competitività di alcuni beni e servizi prodotti nel mercato interno. In esito all entrata in vigore della nuova legge sugli investimenti e all approvazione di alcuni decreti attuativi, il 19 aprile 2015 è stata istituita l Investment Window che prevede la creazione di one stop shop, quale unico punto di contatto per l investitore con l obiettivo di semplificare le procedure e favorire i programmi di investimento. I settori interessati da incentivi fiscali e doganali sono: agricolo, sanitario, turistico, ricerca e sviluppo, artistico, idrico ed energetico e dei trasporti. Inoltre, il Governo ha recentemente adottato un regolamento che disciplina ulteriori incentivi automaticamente applicabili nelle aree meno sviluppate e nelle Free Zones, che potrà assicurare maggiore trasparenza e neutralità nell approvazione e gestione dei programmi di investimento. Circa i provvedimenti ai fini del rilancio del settore turistico, le Autorità giordane hanno annunciato di voler introdurre l esenzione dal pagamento del visto di 40 dinari per i visitatori che si affidino a un tour operator giordano e che prevedano la permanenza di almeno 2 notti nel Regno. Inoltre, è stata recentemente rinnovata per ulteriori tre anni l esenzione dalla tassa per voli charter e low cost in partenza dal King Hussein International Airport di Aqaba. A latere del World Economic Forum sono stati firmati una serie di progetti di investimento del valore totale di circa 7 miliardi di dollari (e ne sono stati annunciati altri per 4.4 miliardi) nei settori dell energia, idrico, trasporti e infrastrutture, istruzione, telecomunicazioni, turismo e sviluppo urbano. In tale occasione, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha annunciato un incremento degli investimenti in Giordania nei prossimi anni. Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 POLITICA ECONOMICA Una delegazione del Fondo Monetario Internazionale ha effettuato una missione in Giordania dal 9 al 24 giugno scorso per concludere la settima e ultima revisione del Programma di Stand by Agreement del valore di circa 2 miliardi di dollari, terminato nell agosto Circa il quadro macroeconomico, le previsioni di crescita stimate per il 2015 sono state ridotte d intesa con il Governo giordano dal 3,8 al 3,5% ma il Fondo ritiene più realistico attendersi un tasso del 3%, alla luce del drastico calo dei profitti nel settore del turismo e dell export, in particolare verso i Paesi della regione a causa dei conflitti in Siria e Iraq. Per quanto riguarda il consolidamento fiscale, il severo programma di intervento attuato dalle Autorità giordane ha dato esito positivo: i criteri relativi al primo quadrimestre del 2015 sono stati rispettati con ampio margine, e vi sono buone probabilità di rispettare i parametri relativi all intero anno. Nel 2015, il deficit di bilancio dovrebbe attestarsi al 7,6% del PIL e, con l avvio del terminal per il gas naturale liquefatto nel porto di Aqaba, la società nazionale di energia elettrica (NEPCO) dovrebbe registrare maggiori risparmi, limitando pertanto l impatto dell ingente condizione debitoria della società sui conti pubblici. Il sistema bancario risulta solido, il mercato finanziario stabile con un buon livello di capitalizzazione e le riserve di valuta estera restano pari a 7 mesi di importazioni. Tuttavia, nonostante la politica di riduzione del tasso d interesse da parte della Banca Centrale, il credito nel settore privato resta ancora piuttosto limitato. Nel medio termine, oltre a proseguire nel programma di consolidamento fiscale e di diversificazione energetica - 7

10 secondo gli esperti del Fondo - le Autorità giordane dovrebbero promuovere maggiori riforme strutturali, in particolare nel mercato del lavoro per favorire l occupazione di lungo periodo, la razionalizzazione del pubblico impiego e la partecipazione femminile alla forza lavoro. Circa il business environment, la Banca Mondiale continuerà a fornire assistenza in merito all attuazione della legge sul partenariato pubblico-privato e la Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo insieme ad altri donatori hanno stanziato circa 550 milioni di dollari per facilitare l accesso al credito delle piccole e medie imprese giordane. Più in generale, nel triennio di attuazione dello Stand by Agreement, le politiche macroeconomiche adottate dalle Autorità giordane hanno consentito di stabilizzare l economia nonostante gli shock esterni, favorire la crescita, limitare l inflazione, ridurre il deficit di bilancio e stabilizzare il debito pubblico. Il 12 maggio 2015, le Autorità giordane hanno varato la nuova strategia di sviluppo socio-economico di lungo periodo, che sarà anche alla base del futuro Accordo di collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale.Vision 2025 include circa 400 politiche e misure che dovranno essere adottate da 4 attori principali (settore pubblico, società civile, settore privato e singoli cittadini) per promuovere lo sviluppo economico equo e sostenibile, solide politiche fiscali e monetarie e maggiore competitività nel corso del prossimo decennio. La strategia verrà attuata tramite tre programmi esecutivi e revisioni continue, proprio per far fronte alle continue instabilità del contesto regionale e le ripercussioni a livello locale. I principali obiettivi da raggiungere nel 2025 includono: l incremento del tasso di crescita del PIL dal 3,1 al 7,5%, la riduzione del tasso di povertà dal 14 all 8% e quello di disoccupazione dal 12,2 al all 8,5%. Inoltre, la strategia intende incrementare il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro dall attuale 15 al 24%. Ultimo aggiornamento: 06/09/2015 8

11 INDICATORI MACROECONOMICI PIL Nominale (mln ) , , , ,63 Variazione del PIL reale (%) 2,3 2,6 2,7 3,3 Popolazione (mln) 6,2 6,3 6,5 6,6 PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) Disoccupazione (%) 12,5 12,1 12,5 12,1 Debito pubblico (% PIL) 57,3 59,4 80,2 87,7 Inflazione (%) 6 3,2 4,6 5,5 Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) -0,66-0,91 2,91 0,72 Fonte: Elaborazioni ICE su dati IMF e World Bank Ultimo aggiornamento: 31/03/2015 TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'italia 9

12 BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016 Totale mln mln. nd mln. nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) USA 857 IRAQ 959 nd nd IRAQ 778 USA 921 nd nd ARABIA SAUDITA 569 ARABIA SAUDITA 708 nd nd Italia Position:21 42 Italia Position:24 35 Italia Position:nd nd Merci (mln. ) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti delle miniere e delle cave Prodotti alimentari Bevande Tabacco Prodotti tessili Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio Carta e prodotti in carta Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 2 1 Prodotti chimici Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Articoli in gomma e materie plastiche Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Mobili Prodotti delle altre industrie manufatturiere Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 12 8 Altri prodotti e attività Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. 10

13 IMPORT Import Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016 Totale mln mln. nd mln. nd % nd % PRINCIPALI FORNITORI 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) ARABIA SAUDITA ARABIA SAUDITA nd nd CINA CINA nd nd USA USA nd nd Italia Posizione: Italia Posizione: Italia Posizione: nd nd Merci (mln. ) Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura Prodotti alimentari Bevande Tabacco Prodotti tessili Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio Carta e prodotti in carta Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio Prodotti chimici Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici Articoli in gomma e materie plastiche Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Prodotti della metallurgia Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche Macchinari e apparecchiature Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) Mobili Prodotti delle altre industrie manufatturiere Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Altri prodotti e attività Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e OnuComtrade elaborati dall'agenzia ICE, per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI 11

14 SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. ) Saldo dei Servizi (mln. ) , ,82 Saldo dei Redditi (mln. ) ,89-261,3 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. ) 3.755, , ,84 Saldo delle partite correnti (mln. ) , , ,64 Riserve internazionali (mln. ) Fonte: Elaborazioni ICE Agenzia su dati central Bank of Jordan. Ultimo aggiornamento: 31/03/

15 INVESTIMENTI - STOCK STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: (OUTWARD) Stock di investimenti diretti esteri del paese: (Outward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 1,66 % % % % nd % nd % Totale (mln e var. %) 362,08 mln. 446 mln. 481,9 mln. mln. nd % nd % 13

16 STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: (INWARD) Stock di investimenti diretti esteri nel paese: (Inward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 76,8 % 80,41 % 78,8 % % nd % nd % Totale (mln e var. %) mln mln mln. mln. nd % nd % OSSERVAZIONI Non si dispone di dati attendibili, da parte delle fonti statistiche locali, relativamente ai paesi ed ai settori principali per gli IDE in entrata ed in uscita. In merito all'italia, le nostre relazioni economiche con la Giordania sono caratterizzate quasi esclusivamente da un importante interscambio commerciale (fortemente sbilanciato a vantaggio del nostro export), mentre sono finora ancora poco significativi gli investimenti diretti italiani nel Regno (diversamente da altri competitors europei come la Francia, che da tempo è presente in settori chiavi quali le telecomunicazioni, le infrastrutture e l'energia). Alla luce della possibile ripresa economica, attesa anche grazie all'afflusso di ingenti aiuti internazionali, potrebbero comunque emergere importanti opportunità di investimento anche per le nostre imprese. 14

17 INVESTIMENTI - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: (OUTWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in uscita dal paese: (Outward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 0,1 % 3,8 % % % nd % nd % Totale (mln e var. %) 22,3 mln. 4,73 mln. 13,67 mln. mln. nd % nd % 15

18 FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: (INWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in ingresso nel paese: (Inward) Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 23,63 % 18 % 19,7 % % nd % nd % Totale (mln e var. %) 1.055,35 mln ,03 mln mln. mln. nd % nd % OSSERVAZIONI 16

19 MATERIE PRIME MATERIE PRIME Materia Unità Potassio 1000 Ton 1933,5 2258,

20 BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE Market Access Database della Commissione Europea 18

21 COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA Val (0-100) Pos. 144 paesi Val (0-100) Pos. 148 paesi Val (0-100) Pos. 144 paesi GCI 4,2 64 4,2 68 4,3 64 Sub indici Requisiti di base (40 %) 4,6 66 4,5 76 4,5 73 Istituzioni (25%) 4,5 42 4,6 38 4,5 37 Infrastrutture (25%) 4,2 60 4,3 54 4,1 71 Ambiente macroeconomico (25%) 3, , ,4 131 Salute e Istruzione Primaria (25%) 5,8 56 5,8 65 6,1 47 Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %) ,1 70 Alta Istruzione e Formazione professionale (17%) 4,5 55 4,5 56 4,8 48 Efficienza del mercato dei beni (17%) 4,5 44 4,6 39 4,6 40 Efficienza del mercato del lavoro (17%) , Sviluppo del mercato finanziario (17%) 4,1 65 3,9 79 4,1 66 Diffusione delle tecnologie (17%) 3,8 69 3,8 70 3,7 73 Dimensione del mercato (17%) 3,2 84 3,3 87 3,3 88 Fattori di innovazione e sofisticazione (10 %) 3,7 52 3, Sviluppo del tessuto produttivo (50%) 4,2 55 4,3 47 4,4 42 Innovazione (50%) 3,3 57 3,4 53 3,6 41 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum Global Competitiveness Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 17/11/2014 Val (0-100) Pos. 184 paesi Val (0-100) Pos. 184 paesi Val (0-100) Pos. 186 paesi Indice di Liberta Economica 69, , ,2 39 Ultimo aggiornamento: 17/11/

22 INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE Val (0-7) Pos. 132 paesi Val (0-7) Pos. 132 paesi ETI 4,6 39 4,4 42 Sub indici Accesso al mercato (25%) 4,4 51 4,5 36 Accesso al mercato interno ed esterno (100%) 4,4 51 4,5 36 Amministrazione doganale (25%) 4,6 45 4,4 50 Efficienza dell'amministrazione doganale (33%) 4,4 50 4,2 65 Efficienza delle procedure di import e export (33%) 4,7 61 4,8 59 Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%) 4,6 36 4,1 43 Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%) 3, Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%) 4,6 50 4,7 44 Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%) ,6 73 Disponibilita ed utilizzo dell'ict (33%) 3,2 65 3,6 71 Contesto business (25%) 5,3 21 4,8 35 Regolamentazione (50%) 4,6 30 4,1 44 Sicurezza (50%) ,5 32 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum Enabling Trade Index. Note: La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell indice / sub indice. Ultimo aggiornamento: 17/04/ Valore (%) Valore (%) Peso % del commercio sul PIL 32,3 37,9 Fonte: Elaborazione Ambasciata d'italia su dati della Banca Centrale giordana (CBJ) e del locale Department of Statistics (DoS). Ultimo aggiornamento: 17/04/

23 FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS 2012 / / / 2015 Accesso al finanziamento 10,9 10,9 9,5 Aliquote fiscali 11,4 11,4 9,5 Burocrazia statale inefficiente 8,8 8,8 8,2 Scarsa salute pubblica 0,4 0,4 1,6 Corruzione ,2 Crimine e Furti 1,1 1,1 3,9 Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale 5,2 5,2 3,4 Forza lavoro non adeguatamente istruita 8,5 8,5 6,6 Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture 4,9 4,9 6,1 Inflazione 7,5 7,5 5,1 Instabilita delle politiche 8,8 8,8 2,8 Instabilita del governo/colpi di stato 3,2 3,2 2,8 Normative del lavoro restrittive 11,5 11,5 13,4 Normative fiscali 7 7 9,7 Regolamenti sulla valuta estera 0,4 0,4 3,6 Insufficiente capacita di innovare 4,4 1,6 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index. Note: I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 15 fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo. Ultimo aggiornamento: 19/10/

24 BUSINESS COST Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o Chief Executive in organizzazioni medio-grandi. Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief Executive in organizzazioni piccole. Unita per anno per anno Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o regionali. per anno Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con predominanza della responsabilita di staff. Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria senza o con ridotte responsabilita di supervisione. Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi supervisionati da posizioni senior. Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2 per anno. per anno per anno per anno per m2 per anno Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per KwH. per kwh 0,19 Acqua per uso industriale /commerciale. per m3 1,36 Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica. per linea/mese Aliquota fiscale corporate media. % IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi. % Aliquota fiscale massima su persona fisica. % 15 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati Joedan Investment Board - IMF e prezzi attuali Ultimo aggiornamento: 28/03/

25 INDICE DOING BUSINESS Val (0-7) Pos. 185 paesi Val (0-7) Pos. 189 paesi Val (0-7) Pos. 189 paesi Posizione nel ranking complessivo Avvio Attivita (Posizione nel ranking) Procedure - numero (25%) Tempo - giorni (25%) Costo - % reddito procapite (25%) 13,8 22,3 21,4 Permessi di costruzione (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) Tempo - giorni (33,3%) Costo - % reddito procapite (33,3%) 529,8 9,9 9,5 Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) Tempo - giorni (33,3%) Costo - % reddito procapite (33,3%) ,3 315,9 Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking) Procedure - numero (33,3%) Tempo - giorni (33,3%) Costo - % valore della proprieta (33,3%) 7,5 7,5 7,5 Accesso al credito (Posizione nel ranking) Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 6 max) (37,5%) Indice di forza dei diritti legali (0 min - 10 max) (62,5%) 2 2 Protezione degli investitori (Posizione nel ranking) Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%) Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max) (33,3%) Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria (0 min - 10 max) (33,3%) Tasse (Posizione nel ranking) Pagamenti annuali - numero (33,3%) Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai pagamenti (33,3%) Tassazione dei profitti (33,3%) 28,1 12,8 13,2 Procedure di commercio (Posizione nel ranking) Documenti per esportare - numero (33,3%) Documenti per importare - numero (33,3%) Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per esportare - giorni (33,3%) Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per importare - giorni (33,3%) Costi per esportare un container da 20 piedi - (33,3%) Costi per importare un container da 20 piedi - (33,3%) Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking) Risolvere una controversia - giorni (33,3%) Costi - % del risarcimento (33,3%) 31,2 31,2 31,2 Procedure - numero (33,3%) Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking) Tempo - anni 4,3 3 3 Costo - % del valore della proprieta del debitore Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati Banca Mondiale, indice Doing Business. Note: I dati riportati sono quelli pubblicati nell anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare Ultimo aggiornamento: 30/11/

26 OSSERVAZIONI E' significativo lo scivolamento di ben 10 posizioni del Regno Hashemita nella classifica Doing Business tra il 2012 ed il 2013 (da 96 a 106). Le procedure interne e la burocrazia di un apparato pubblico particolarmente lento e pesante non agevolano certamente lo start-up di nuove aziende, nonostante un clima favorevole agli investimenti esteri e le numerose agevolazioni di cui gli operatori hanno potuto godere negli anni, anche grazie alla Legge sugli Investimenti. All'impatto che tali difficoltà recano sulla capacità di attrarre investimenti esteri, si sono aggiunti tra il 2008 e il 2009 gli effetti della recessione globale internazionale e, a partire dal 2012, i condizionamenti della difficile situazione finanziaria. L'emanazione della tanto attesa (nuova) legge sugli investimenti e della legge sul partenariato pubblico-privato rappresentano certamente passaggi fondamentali per restituire slancio alle riforme e alla crescita. Ultimo aggiornamento: 30/11/

27 ACCESSO AL CREDITO ACCESSO AL CREDITO Il sistema creditizio è costituito da 26 istituti privati (tra cui 9 filiali di banche estere, di cui nessuna italiana) ed è caratterizzato da un livello di concentrazione molto elevato: le prime tre banche rappresentano circa la metà delle attività totali. Gli istituti godono di un ottima capitalizzazione e di una buona liquidità, anche se hanno una limitata propensione all erogazione del credito alle imprese. Ultimo aggiornamento: 06/09/

28 RISCHI RISCHI POLITICI Possibili sviluppi legati all'evoluzione della situazione in Siria ed Iraq. Instabilità politica interna e lentezza del processo delle riforme politiche ed economiche. Tensione latente tra la componenti giordana e quella palestinese della popolazione. Possibili sviluppi legati all'evoluzione della situazione in Siria ed Iraq. economici e sociali della crisi. Possibili sviluppi legati all'evoluzione della situazione in Siria ed in Iraq. Sebbene non sembrino esservi i presupposti per una destabilizzazione istituzionale, la situazione legata alla crisi siriana e al grande afflusso di rifugiati da oltre confine sta esercitando una forte pressione sulle autorità, impegnate a controllare i flussi in ingresso e a gestire i costi Instabilità politica interna e lentezza del processo delle riforme politiche ed economiche. L instabilità politica interna riverbera negativamente sulla possibilità di perseguire le riforme politiche ed economiche necessarie a far ripartire la crescita. Le ultime consultazioni elettorali del 23 gennaio 2013, boicottate dalle principali forze di opposizione, hanno portato alla formazione di un ennesimo Parlamento articolato secondo le tradizionali linee di appartenenza tribale e clanica. Inoltre, il frequente ricorso del sovrano a repentini cambi di Primo Ministro (ben sei negli ultimi due anni) non favorisce il perseguimento di efficaci politiche riformiste. Tensione latente tra la componenti giordana e quella palestinese della popolazione. Sebbene il Paese non sia caratterizzato da conflitti etnici o religiosi, rimane sullo sfondo una latente tensione tra la componente propriamente giordana e beduina e quella di origine palestinese, di gran lunga maggioritaria (tra il 60 ed il 70 per cento, secondo stime non ufficiali). Tale tensione si ripercuote sugli equilibri sociali, con la questione della scarsa rappresentatività della legge elettorale, che continua a favorire le aree rurali e quindi le tribù beduine, permettendo alla componente giordana di mantenere il controllo del Parlamento e del potere. Ultimo aggiornamento: 06/09/

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