Key Shop Analisi comparativa delle interviste autobiografiche condotte. in Germania, Austria e Svizzera
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1 Key Shop Analisi comparativa delle interviste autobiografiche condotte in Germania, Austria e Svizzera LLP-2007-DE-Grundtvig-GMP Analisi comparativa delle interviste autobiografiche Da gennaio ad aprile del 2008 sono state realizzate dodici interviste sul tema dell educazione permanente, sei in Austria, due in Germania e quattro in Svizzera. Le interviste sono durate dai 40 ai 90 minuti, nonostante fosse stato richiesto agli intervistati di attenersi in maniera circoscritta alla propria biografia educativa. Per permetter all intervistatore di controllare se tutti i temi principali fossero trattati, sono stati provvisti di Linee Guida con l elenco di tutti i temi rilevanti. L analisi è stata divisa in sotto categorie: motivazione, personalità di apprendimento, emozioni, risorse, apprendimento indipendente e interessi. Inoltre, nell ultima domanda si richiede di formulare le proprie riflessioni sull educazione lungo tutto l arco della vita. Motivazione La categoria motivazione è stata a sua volta distinta in motivazione estrinseca e intrinseca. Le interviste rivelano che gli intervistati, come gruppo, erano motivati all apprendimento equamente da se stessi e dallo stimolo di altri. Per cinque persone la motivazione era piuttosto estrinseca, per altrettanti era intrinseca e per due persone equamente bilanciata tra le due opzioni. Motivazione estrinseca La più importante motivazione estrinseca menzionata dagli intervistati è rappresentata dalla famiglia, e soprattutto dai genitori. La considerazione e il significato dell educazione data in famiglia è stato notato come un importante sorgente di motivazione. Si, il significato dato all educazione era alto, e c era attenzione alle prospettive professionali che richiedevano una buona istruzione. La madre svolge un ruolo spesso determinante nell educazione dei figli e spesso è lei a decidere gli studi. Devo ammetterlo, avrei preferito una scuola di lingue e non avrei voluto frequentare questa scuola. Ma, a quel tempo, c era una forte domanda d insegnanti artigiani e così sono diventato un maestro d arte, e devo aggiungere che mia madre aveva una personalità particolarmente forte, e in qualche modo non sono riuscito a... Il ruolo paterno è generalmente passivo. Il padre rappresenta prevalentemente la fonte del reddito ed ha un ruolo di modello, una fonte di reddito per le figlie e un modello di riferimento per i figli. Questa forse è l eredità di mio padre, la scelta di studiare scienze naturali Lui (il padre) pagava i miei studi.
2 La scuola e l università con i rispettivi curricula sono una ulteriore e ampia categoria relativa alle motivazioni estrinseche all apprendimento. Fino all età di 13 anni, la mia motivazione allo studio era la pressione per gli esami. Rispetto alle motivazioni estrinseche, insegnanti e professori sono sorprendentemente non così rilevanti. Solo 3 su 12 intervistati hanno citato gli insegnanti come fattori motivanti. Infine gli insegnanti, i buoni e quelli cattivi, mi hanno influenzato nella mia decisione per la prima professione, di diventare un insegnante. La motivazione a proseguire la propria formazione giunge in gran misura dai datori di lavoro. La maggior parte degli intervistati adduce tale ragione. Thyssen tra le sue priorità offre grandi opportunità: da una parte incentiva la partecipazione a corsi di formazione a pagamento esterni all impresa, dall altra offre attività formative interne, in quanto dotati di proprie strutture e laboratori. Un altra ragione per partecipare alla formazione continua riguarda la necessità occupazionale. Bene, una volta che non si partecipa volontariamente (a corsi di formazione continua), diventano obbligatori. Motivazione intrinseca Nove su dodici intervistati sono stimolati all apprendimento dai loro interessi e sei di loro anche dalla propria ambizione. Lo stimolo [all apprendimento] è sicuramente la curiosità in senso lato. Nemmeno la scuola riesce a crocifiggere l urgenza infantile di scoprire le cose. Un altra motivazione preponderante per la formazione sono le aspirazioni di carriera degli intervistati, partendo dal desiderio di imparare una determinata professione, a quello di raggiungere uno status professionale più elevato, fino al desiderio di intraprendere una nuova professione. Allora ho continuato a studiare, perché volevo raggiungere un livello maggiore per la mia futura professione. Non volevo più essere un insegnante, è per questo che mi sono formato come formatore di sostegno. Alcuni degli intervistati si sono divertiti studiando, amavano sia le sessioni di pratica, sia quelle teoriche. Pochi tra gli intervistati hanno dimostrato interesse allo studio per la loro curiosità di scoprire cose nuove. Ho avuto un vero slancio nella mia motivazione. Personalità nell apprendimento Due terzi degli intervistati dichiarano che per loro è piuttosto facile imparare. Inoltre, componenti importanti sono rappresentati dall ambizione e dall interesse. Per me è stato importante partecipare a corsi di formazione continua, per essere migliore degli altri. In tutte le materie importanti, i miei voti erano buoni in qualsiasi argomento che mi interessasse andavo bene. Per alcuni è importante imparare facendo pratica. Bene, per vederlo, devo fare un esperienza pratica che è molto importante per me. La direzione di sperimentare cose, la curiosità di fare nuove esperienze, la propria ambizione e la lettura di libri sono ulteriori sotto-categorie delle personalità educative. Essere circondato dai libri e un atmosfera serena, senza pressioni sul tempo, tutto ciò era molto importante per me per studiare. In effetti, imparo sempre, c è sempre qualcosa d importante per me, non mi sembra difficile, sono sempre molto interessato nelle cose. Emozioni Le emozioni espresse dai nostri intervistati rispetto alle proprie esperienze di studio sono divise tra positive e negative. Preoccupante è che la maggioranza degli intervistati (7 contro 2) riportano una predominanza di emozioni negative, mentre tre persone esprimono sentimenti bilanciati tra queste due polarità. Emozioni negative
3 Dieci su dodici hanno riportato emozioni negative riportate dagli insegnanti, fra i quali tre dichiarano di aver subito esperienze violenze con i loro insegnanti. Come veniva stabilita la disciplina? Attraverso le botte, la censura e l arresto!alcuni insegnanti vantavano un vasto repertorio di umiliazioni. Esperienze negative le ho avute con l insegnante di tedesco, che diceva che le persone che non sapevano scrivere correttamente sono scemi. Questo mi offendeva veramente. Rispetto allo studio la maggioranza degli intervistati rileva osservazioni negative nei confronti dei propri genitori. Spesso i genitori prendevano le parti dell insegnante. I genitori sempre stavano dalla parte degli insegnanti Perché lui [il padre] diceva, se non sei abbastanza in gamba per studiare, allora devi andare a lavorare. E stata una vera perdita per i genitori, che la figlia avesse frequentato la scuola media superiore Mi sentivo svalorizzata. Alcuni degli intervistati erano sotto pressione, soprattutto della madre. Lei [la madre] studiava con me, ma anziché aiutarmi mi bloccava. Alcuni degli intervistati hanno anche fatto esperienze negative con compagni di classe più deboli e i fratelli minori. Mia madre mi obbligava ad aiutare mia sorella con i compiti a casa di matematica, che non trovavo corretto nei miei confronti e che in qualche modo non faceva per me. Un aspetto molto negativo era rappresentato dalle modalità di comunicare il sapere a scuola (per esempio, nessun orientamento pratico, propinare una conoscenza formale, prove con test a scelta multipla, libri pessimi ecc.) e dalla mancanza di senso delle discipline (nessun interesse, senza senso, che non portava da nessuna parte). E stato difficile per me, perché contava solo la forma, solo ripetere le conoscenze Non mi piaceva proprio imparare Latino poiché era così assurdo Nel laboratorio di lingue, prima ti dovevi ascoltare e poi si doveva articolare, e così via, lo trovavo veramente orribile perché ascoltarmi mi faceva sentire debole e cattiva. Altre sensazioni negative erano originate dalla totale mancanza di divertimento nello studio e dai voti cattivi che generavano grande frustrazione. Non mi sono divertito studiando, l ho solo fatto e basta Al liceo è stato orribile, ero molto timido, avevo brutti voti e non mi sentivo a mio agio nell ambiente. Inquietante è il fatto che un terzo degli intervistati avessero già avuto emozioni negative all asilo. Non volevo andarci, era anche troppo giovane. La tensione provocata dalla scuola però ha avuto una piccola influenza negativa rispetto allo studio. Emozioni positive Sette su dodici dichiarano di aver ricevuto delle emozioni positive dai propri insegnanti (di aspetto gradevole, buoni mediatori). L insegnante di storia, che indossava sandali francescani, era veramente un grande insegnante. Geografia e matematica erano le mie materie preferite, forse perché l insegnante era veramente carino Questo mi ha ispirato moltissimo, poiché ero profondamente impressionato dalla mia insegnante. I contatti sociali a scuola, soprattutto con i compagni di classe che giocano un ruolo di intensificazione positiva. Mi piaceva andare a scuola, ma questo era determinato dai miei compagni di classe. In classe avevo una posizione forte e ho sempre avuto ottime relazioni con i miei compagni di classe. Ci sono anche coloro che riportano sia di esservi divertiti a scuola, sia che gli piacesse studiare. Mi piaceva molto studiare ed ero molto veloce nell assimilare. Un terzo degli intervistati parla di emozioni positive, perché collegate ai voti buoni. Andavo sempre meglio e mi sentivo veramente bene. Per una minoranza delle persone intervistate la scuola che hanno frequentato era proprio quella adatta a loro Mi piaceva il sistema solo due mesi di scuola all anno. E evidente il ruolo che hanno avuto gli insegnanti sulle emozioni, così come i voti buoni o cattivi che generavano contentezza o frustrazione. L impatto dei genitori sulle sensazioni collegate allo studio sono tendenzialmente negative, al contrario i compagni di classe hanno svolto un ruolo di intensificazione positiva.
4 Risorse Questa categoria fa riferimento agli aiuti di sostegno allo studio o alla loro mancanza. Sei su cinque rileva un aiuto positivo. Risorse di sostegno Gli intervistati indicano nei loro compagni di classe e negli amici il più importante supporto ricevuto. Avevamo un gruppo di persone veramente bello, ci aiutavamo a vicenda con lo studio. Eravamo soliti ripetere insieme con i compagni di classe e studiavamo insieme per gli esami. Parlare tra noi, ci sollecitava nuovi pensieri. Questa è stata un esperienza molto importante per me. Inoltre, i genitori sono un aiuto essenziale per studiare, e sorprendentemente sono citati i padri più spesso delle madri (i padri 7 volte, le madri 4). I padri aiutavano soprattutto attraverso le discussioni e il sostegno finanziario, mentre le madri con i compiti a casa. Penso che sia stato sempre molto generoso, ha speso molto per i miei traguardi, e a volte mi portava borse da Verona o cose del genere Mia madre ne aveva cura Con mio padre ho avuto delle discussioni veramente ispiratrici Durante i miei giorni di scuola, stavo molto con mia madre che faceva molta pratica con me, studiava con me, mi aiutava nei compiti e aveva cura che tutto fosse corretto e completo. Oltre ai genitori, anche altri membri della famiglia, come fratelli e sorelle, zii e zie, giocavano un ruolo di sostegno nello studio. Sono cresciuto con una coppia senza figli, dove vivevano i miei genitori ed è qui che ho ricevuto le mie basi di musica Nonni, genitori, il paese, la comunità, il quartiere erano un campo fondamentale per il mio apprendimento. Inoltre, gli insegnanti e il loro modo di gestire la lezione sono tra le risorse evidenziate come strumenti di supporto. Abbiamo avuto veramente degli ottimi insegnanti, che ci hanno fornito una comprensione delle sperimentazioni e che erano realmente grandi mediatori. Il mio insegnante di piano è stato per me un vero modello di apprendimento. Dopo gli anni scolastici un importante fattore di sprone è rappresentato dai datori di lavoro che finanziano la formazione continua. Nel periodo nel quale ho svolto la mia attività di agente per la distribuzione di farmaci, ho sempre partecipato a corsi di formazione di tecniche di vendita, pagati dall azienda, dove ho imparato tantissimo. Mancanza di risorse In questa categoria, la mancanza di risorse, sono evidenziate le carenze delle infrastrutture scolastiche, come ad esempio l assenza di palestre o con un curricolo insufficiente (senza lingue straniere), le modalità di erogare le lezioni e di valutare gli apprendimenti. A scuola, nel sud Tirolo non avevamo lezioni di inglese. Gli insegnanti aspiravano, nella maggioranza dei casi, a non avere studenti. Sopra ogni cosa tutti gli insegnanti non volevano essere disturbati da una creatività sovra-abbondante. A volte, anche i termini di ammissione e le liste di attesa hanno ostacolato la scelta educativa desiderata dagli intervistati. Non sono stato accettato alla Borg e alla scuola della Ferrari ero nella lista di attesa. In altri casi gli intervistati hanno sentito la mancanza del supporto genitoriale, qualora i padri non dimostravano interesse per gli studi dei figli, menzionati più volte delle madri (5 conto 3). A quel tempo ero particolarmente interessato alla psicologia e un giorno ne parlai a casa. Mio padre mi disse immediatamente che avrei potuto studiare qualsiasi altra cosa, ma non psicologia. Lui non ne era interessato e, di conseguenza, non mi ha sostenuto. Nella maggioranza dei casi la mancanza di risorse finanziarie hanno ostacolato gli intervistati a proseguire gli studi desiderati e, in aggiunta, la mancanza di tempo. I materiali didattici (manuali) erano troppo costosi. Se avessi avuto i soldi e un occupazione d insegnante a tempo parziale, avrei immediatamente conseguito un diploma per un altro insegnamento.
5 Ciò mostra che i genitori sono menzionati quali fattori di sostegno del comportamento verso lo studio dei propri figli, ma anche come elementi di ostacolo. I padri sono citati più spesso in entrambe le categorie, assumendo che, attraverso il loro ruolo, hanno maggiormente influenzato gli intervistati. Sembra, quindi, che il loro ruolo nel sistema educativo in relazione allo studio dei propri figli è piuttosto ambivalente. Apprendimento indipendente Un altra questione posta agli intervistati riguardava la loro relazione con lo studio indipendente. Quasi tutti sono coinvolti nello studio autonomo, e i tre quarti di loro usano libri. Ho sempre letto un sacco di letteratura psicologica. Vivo permanentemente con almeno 5/10 libri. Anche Internet e il computer sono mezzi di apprendimento importanti per gli intervistati. il mio studio autonomo è avvenuto grazie ai libri e al computer. Oggi, chiunque può imparare moltissimo attraverso Internet. Alcuni intervistati hanno citato anche interessanti discussioni come importanti strumenti di apprendimento. Ho imparato molto attraverso le discussioni con mio fratello, abbiamo avuto una relazione molto stretta. Libri specialistici, programmi televisivi avanzati e trasmissioni radiofoniche sono ulteriori mezzi per conoscere. Ho iniziato all improvviso a interessarmi ai reportage. Hobby E stato chiesto di esplicitare i propri hobby e, nella maggioranza dei casi, sono individuati lo sport, spesso la musica seguita dai viaggi e dalla danza. Apprendimento lungo tutto il corso della vita Al termine dell intervista, è stato chiesto di esprimere la loro opinione sul concetto di educazione lungo tutto l arco della vita. Le risposte si possono segmentare in cinque categorie. La più rappresentativa può essere sintetizzata con vivere è imparare. Gli intervistati vedono la vita come un processo di apprendimento, dove le loro esperienze sono parte integrante di questo apprendimento. Per me vivere, si vivere, significa imparare costantemente, ho compreso che c è sempre qualcosa per me. Non sono complicato, ma interessato. Sono interessato a tutto. Non sono solo interessato alla mia arte, alla mia arte clownesca ma anche quando leggo altro che può anche essere qualcosa di tecnico, E tutto interessante per me. L apprendimento per tutta la vita è la vita di ogni giorno, e dipende da cosa fai. Un altra categoria riguarda l apertura al nuovo. Per tutti è di rilevante importanza nella propria biografia educativa essere curiosi e aperti alle nuove esperienze. Vivere significa essere costantemente aperti, ed essere preparati ad affrontare le cose nuove. E molto meglio essere aperti a tutto e non smettere mai d imparare. La terza categoria attiene alla sfera professionale. Tutti esprimono l essenzialità dell aggiornamento in un periodo di veloci cambiamenti dei contesti, per essere attrezzati a fronteggiare le nuove sfide. Credo sia all ordine del giorno per qualsiasi professione, per chiunque. Per alcuni l apprendimento permanente non riguarda solo il contesto lavorativo, ma anche il proprio sviluppo personale. Penso che ognuno dovrebbe costantemente migliorare la propria crescita personale, non necessariamente correlata alla propria professione. L esperienza con il proprio compagno è considerata come una parte essenziale dell apprendimento permanente. Potrei imparare in maniera differente, ma imparo dall esperienza, dalla mia esperienza, dalle esperienze con il mio compagno di vita. La relazione con il mio compagno è un apprendimento continuo. Per me l educazione è entrare in relazione con le altre persone e le altre culture.
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