COMUNE DI TORANO NUOVO REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE PER LA DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI IN ZONA AGRICOLA

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1 COMUNE DI TORANO NUOVO REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE PER LA DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI IN ZONA AGRICOLA

2 TITOLO I OBIETTIVI GENERALI Art. 1 Finalità e caratteristiche del Regolamento di Attuazione Nella Variante Tecnica del Piano Regolatore Esecutivo del Comune di TORANO NUOVO, approvata il , è previsto la realizzazione del Regolamento di Attuazione per la conservazione attiva del patrimonio rurale esistente dismesso dall uso non più utilizzato per la conduzione dell attività agricola. Il presente Regolamento d Attuazione, ha per oggetto la disciplina degli interventi sugli edifici dismessi dall uso agricolo, il recupero delle pinciaie, la realizzazione di strutture turistiche-ricettive e per il tempo libero, la realizzazione di strutture finalizzate all esposizione e degustazione dei prodotti agricoli e le nuove edificazioni all interno delle perimetrazioni definite Aree di Supporto alle Attività Agricole. L obiettivo primario è la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, degli elementi di tipicità dei luoghi, del valore naturale, ambientale, paesaggistico del territorio attraverso una guida normativa che consenta di classificare gli edifici esistenti in relazione agli elementi costitutivi propri della tradizione rurale e disciplinarne le modalità d intervento. Fatte salve le maggiori restrizioni per edifici ascrivibili di interesse storico rurale ( ai sensi del D.Lgs n 42 art.10, comma 4, lettera l), Legge n 378 e D.M , e s.m.i.) qualsiasi, intervento sul patrimonio edilizio esistente dismesso suscettibile di modificare l aspetto degli edifici, dovrà prevedere l impiego di materiali, colori e tecniche esecutive compatibili con l immagine complessiva del contesto ambientale e con quelle della tradizione rurale. In generale la seguente normativa individua gli elementi da tutelare e le forme di tutela, gli interventi per il miglioramento ed il riequilibrio architettonico-ambientale, e gli strumenti per garantire una generale compatibilità degli interventi con i valori architettonici ed ambientali del contesto. Art. 2 - Elementi costitutivi il Regolamento di Attuazione Il Regolamento di Attuazione per la Disciplina degli Interventi in Zona Agricola è costituito dai seguenti elaborati: Tav. 1 Normativa Tecnica Tav. 2 Individuazione Edifici Dismessi dall Uso Agricolo Tav. 3 Abaco Tipologico Edifici Tipo A Tav. 4 Catalogo dei Principali Modelli di Colorazione 2

3 TITOLO II EDIFICI DISMESSI DALL USO AGRICOLO Art. 3 - Individuazione e classificazione del Patrimonio Edilizio Esistente L analisi e classificazione dell attuale consistenza del patrimonio edilizio rurale dismesso dall uso agricolo, è riferito all individuazione degli edifici nella Tav.10 del P.R.E. Vigente, adottato in data ed approvato il Non sono da considerare come legittimamente autorizzati eventuali manufatti costituiti da strutture in precario o realizzati sulla base di autorizzazioni temporanee. Nuove individuazioni sono ammissibili, su richiesta dei proprietari o aventi titolo, previa dimostrazione della dismissione di fabbricati rurali dall uso agricolo. La richiesta dovrà essere corredata da: dichiarazione del proprietario sulla non sussistenza dei requisiti di ruralità (di cui all art. 9 della L. 26/02/1994 n. 133 e s.m.i.); dalla dimostrazione dell accatastamento dell immobile al catasto fabbricati; dalla documentazione catastale (estratto di mappa, planimetria catastale unità immobiliari, visura catastale aggiornata); da documentazione fotografica dell immobile; da rilievo dello stato di fatto dell immobile. L individuazione di nuovi immobili dismessi dall uso agricolo verrà deliberata dal Consiglio Comunale. Per l individuazione verranno considerati di Tipo A gli edifici, aventi caratteristiche tipologiche come da Tav. 3, allegata al presente Regolamento, e da alcune caratteristiche architettoniche tipiche dell architettura rurale quali: sistema costruttivo in mattoni, scala esterna coperta e/o non, cornicioni e marcapiani in mattoni, infissi in legno, copertura in coppi e/o tegole, lattonerie in lamiera, comignoli in muratura, eventuali soffitti interni voltati, ringhiere e inferriate in ferro, ecc., nonché tutti gli edifici individuati come di valore storico-architettonico. In caso di immobili censiti come dismessi dall uso agricolo, aventi ancora caratteristiche di ruralità o reintegrati nell uso agricolo, è possibile, previa richiesta dei proprietari o aventi titolo, l esclusione degli stessi dalla classificazione di cui al presente regolamento. Alla domanda andrà allegata idonea documentazione che attesti la ruralità degli immobili (facendo riferimento all art. 9 della L. 26/02/1994 n. 133 e s.m.i ). L esclusione di immobili dal patrimonio edilizio rurale dismesso dall uso agricolo verrà deliberata dal Consiglio Comunale. Agli immobili esclusi si applica l art. 25 delle N.T.A. del Vigente Piano Regolatore Esecutivo. Il presente regolamento, si applica in tutte le aree agricole del comune di TORANO NUOVO, per quanto non previsto si fa riferimento alle NTA del PRE Vigente. Con riferimento alla cartografia allegata, Tav.2 - Individuazione Edifici Dismessi dall Uso Agricolo, gli edifici esistenti negli ambiti agricoli del territorio comunale, sono classificati secondo le seguenti categorie: TIPO A Edifici della Tradizione Rurale Sono identificati come patrimonio edilizio rurale esistente, i fabbricati che hanno mantenuto le caratteristiche peculiari dell originario fabbricato rurale. In generale qualsiasi intervento su tali edifici e pertinenze dovrà essere finalizzato ad una tutela attiva del prodotto edilizio, condizionando le future trasformazioni e ampliamenti attraverso un recupero funzionale compatibile con i valori storici, l eliminazione delle eventuali superfetazioni, la sostituzione degli elementi incongrui rispetto all architettura rurale, dei materiali di facciata non accettabili nell ottica di salvaguardia del fabbricato e del contesto ambientale in cui è inserito. Nel territorio comunale non sono presenti edifici costituenti beni culturali ai sensi del D.Lgs n 42 art.10, comma 4, lettera l), Legge n 378 e D.M , e s.m.i. 3

4 TIPO B Edifici non Costituenti Patrimonio Storico Rurale Sono identificati come edifici non costituenti patrimonio storico rurale, tipologie edilizie residenziali normalmente avulse dal contesto rurale e completamente incoerenti per morfologia, materiali, elementi architettonici, elementi cromatici ecc.. In generale, qualsiasi intervento su tali edifici dovrà essere principalmente finalizzato ad una riconversione dei fabbricati atta a migliorare la qualità del prodotto edilizio, quanto meno nell aspetto esteriore degli stessi, con modalità graduali proporzionate al tipo di intervento richiesto. Pinciaie Sono identificati come pinciaie le costruzioni in terra cruda presenti sul territorio comunale. In generale, qualsiasi intervento su tali edifici dovrà essere principalmente finalizzato al recupero attraverso interventi con tecniche e materiali eco-compatibili. Art. 4 - Aspetti Funzionali Nell ambito della zona agricola è favorito il mantenimento e/o il recupero della funzione residenziale e delle attività tradizionali. Le destinazioni ammesse, negli edifici di Tipo A e B, sono quelle previste dal P.R.E. vigente, art. 26 delle N.T.A., e sono le seguenti: 1. Abitazioni Ordinarie, 2. Abitazioni Specialistiche, 3. Studi Professionali, 4. Poliambulatori, 5. Artigianato legato alla trasformazione dei prodotti agricoli o di tipo diverso purchè compatibile con la zona urbanistica, 6. Attività connesse con il turismo rurale, strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, ristorazione, strutture per attività turistiche quali svago e tempo libero. I fabbricati di Tipo A e B potranno essere destinati ad abitazioni ordinarie fino ad un massimo di due unità, da ricavare all interno delle volumetrie dell edificio. 4

5 Art. 5 Parametri Urbanistici Edifici Tipo A e B Ogni intervento sul patrimonio edilizio dismesso deve garantire una generale compatibilità con i valori architettonici ed ambientali del contesto. PARAMETRI PER LE DESTINAZIONI URBANISTICHE DA 1) A 5) Superficie Utile Complessiva Al fine di migliorare la funzionalità dell edificio in rapporto alle nuove destinazioni d uso, sono consentiti incrementi della superficie utile complessiva tramite ampliamenti entro un limite massimo di 266 mq. (800 mc) per gli edifici principali e di 150 mq. di superficie per gli annessi. Lotto di Asservimento Ai suddetti immobili va vincolato un lotto minimo di mq. 5000, o il lotto coincidente con l intera proprietà nel caso la stessa risulti come estensione inferiore al lotto minimo, purchè formatisi prima dell adozione della Variante Tecnica di P.R.E. in data Altezza Massima ml. 7,50 per edifici principali, ml. 4,50 per annessi, fatte salve le situazioni preesistenti Distanze dai Confini, Viabilità ed Edifici Si fa riferimento per quanto riguarda le distanze dai confini, Esistenti viabilità e dagli edifici esistenti alle disposizioni dettate dalle NTA del PRE per le sottozone di appartenenza. Portici e Logge Restano esclusi dal computo le superfici dei portici al servizio degli edifici principali, quando la loro superficie complessiva non superi il 30% della superficie utile abitabile, e le logge quando non superino il 40% della superficie utile abitabile; le superfici eccedenti saranno valutate al 60% Scale Le superfici utili dei corpi scala, conteggiate come ingombro a terra al netto dei muri, non saranno computate qualora non si ecceda i 18 mq., le superfici eccedenti saranno valutate al 60% Piani Fuori Terra Max 2 Piani Edifici Principali Max 1 Piano per Annessi Piano Interrato Non computabile Servizi ed Accessori La superficie per servizi ed accessori non può superare il 20% della Superficie Utile Complessiva, da valutarsi al 60%; le superfici eccedenti saranno valutate al 100% Annessi La superficie per annessi è valutata al 100% come Superficie Parcheggi Abitazioni Ordinarie Parcheggi Abitazioni Specialistiche, Studi Professionali, Poliambulatori Utile Complessiva. Non è obbligatoria la realizzazione e l adeguamento dei parcheggi negli interventi per Abitazioni Ordinarie su edifici esistenti. Su nuove unità immobiliari: 30 mq/100 mq di superficie utile (10mq/100 mc.) parcheggi privati parcheggi privati di uso pubblico 15 mq/100 mq di S.u.c. 30 mq/100 mq di S.u.c. Parcheggi Artigianato legato alla trasformazione dei prodotti agricoli o di tipo diverso purchè compatibile con la zona urbanistica parcheggi privati 30 mq/100 mq di S.u.c. Per quanto non previsto si rimanda agli art.li delle N.T.A. del Vigente Piano Regolatore Esecutivo e alle disposizioni di legge nazionale e regionale. 5

6 Art. 6 - TIPO A Edifici della Tradizione Rurale 1.1 Disposizioni di Carattere Generale Per tutti i manufatti aventi caratteristiche tipologiche, costruttive e formali del patrimonio rurale e censite come Tipo A le trasformazioni fisiche sui fabbricati esistenti possono essere realizzati mediante interventi di: manutenzione ordinaria manutenzione straordinaria restauro e risanamento conservativo ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione, quest ultima solo ed esclusivamente nei casi in cui le condizioni di conservazione dei manufatti siano compromesse e rendano difficoltoso interventi di consolidamento. Nei casi di demolizione e ricostruzione per fatiscenza delle strutture, e/o miglioramento delle distanze, e/o rispetto di eventuali vincoli, è possibile traslare la volumetria dell immobile con spostamento del nuovo manufatto all interno della proprietà contigua ed entro un raggio di 300 mt nel rispetto delle distanze dai confini, dalle strade e dai fabbricati. Si precisa che la proprietà fondiaria non si ritiene disgiunta nel caso sia attraversata da qualunque viabilità o da aree espropriate per acquedotti o altre reti tecnologiche. Per eventuali edifici costituenti beni culturali ai sensi del D.Lgs n 42 art.10, comma 4, lettera l), Legge n 378 e D.M , e s.m.i., si applicano le disposizioni di tutela di legge e, per ogni interveto, occorre acquisire il preventivo parere della competente Soprintendenza. Le condizioni suddette saranno certificate attraverso una Perizia Giurata da un tecnico abilitato. Possono essere realizzati ampliamenti della superficie utile complessiva tramite incrementi entro un limite massimo complessivo di 266 mq.dell edificio principale, e di 150 mq. di superficie per gli annessi. Ai suddetti immobili va vincolato un lotto minimo di mq. 5000, o il lotto coincidente con l intera proprietà nel caso la stessa risulti come estensione inferiore al lotto minimo, purchè formatisi prima dell adozione della Variante Tecnica di P.R.E. in data L eventuale residua proprietà resta esclusa da vincoli di inedificabilità legati al fabbricato in oggetto, fermo restando la permanenza di eventuali vincoli di asservimento. Gli ampliamenti e completamenti degli edifici devono seguire le linee guida degli abachi tipologici Tav. 3 - Abaco Tipologico Edifici Tipo A, per modalità di sviluppo, distanze ed altezze, o nel caso di non presenza di casi similari. Possibili soluzioni progettuali che si discostano dagli abachi sono ammissibili solo quando giustificate da documentate analisi tipologiche oppure da motivi di distanze. E permesso effettuare ampliamenti tramite addizioni al manufatto principale o tramite nuovi corpi di fabbrica connessi al fabbricato principale per mezzo di elementi di collegamento chiusi e/o pergole. Le superfici per le pergole non sono computabili, le superfici per gli elementi di collegamento chiusi sono computabili al 100%. Sono consentiti ampliamenti tramite sopraelevazioni fino al raggiungimento dell altezza max. di 7,50 ml., nel rigoroso rispetto dei caratteri morfologici, tipologici e costruttivi tipici della zona agricola. Nelle sopraelevazioni delle parti destinate originariamente ad annessi e ricovero animali collegati direttamente al corpo principale, l altezza totale esterna non potrà essere superiore a quella dell edificio preesistente principale. Il lotto di pertinenza dell edificio, potrà essere attrezzato per destinazioni accessorie tramite sistemazioni che non implicano la realizzazione di elementi volumetrici, oltre il manufatto principale e gli annessi. Sono ammesse dunque sistemazioni delle superfici con pergolati in legno, gazebo, giardini, piscine scoperte con dimensioni massime della vasca pari a 100 mq., parcheggi scoperti privati. Per quanto riguarda le piscine scoperte, la distanza dai confini di proprietà è pari a 2 ml. La realizzazione di semplici pergolati deve essere fatta con strutture leggere ed opportunamente inverditi; i gazebo devono essere realizzati in legno e/o ferro lavorato, completamente aperti, distaccati dagli edifici di 10 ml. e delle dimensioni massime di 25 mq. 6

7 1.2 Annessi Gli annessi adiacenti ai manufatti principali indicativamente vanno mantenuti e salvaguardati, eventuali corpi aggiunti sono consentiti unicamente sulle testate o sul retro del corpo edilizio. Le nuove edificazioni dovranno essere realizzati nel lotto di riferimento e distaccati dall edificio principale.. E consentito il recupero con ampliamento; qualsiasi trasformazione deve seguire le stesse disposizioni per gli edifici di Tipo A. Non è consentita la realizzazione di balconi e terrazze. Eventuali cornicioni possono avere una larghezza massima di 0,80 ml. 1.3 Gli Elementi Costitutivi degli Edifici Gli interventi sugli edifici di Tipo A, dovranno attenersi alle seguenti disposizioni: 1. Composizione della Facciata Le facciate devono avere una composizione ordinata delle bucature. La formazione di nuove aperture di facciata, la chiusura o modifica di aperture esistenti, realizzazione di terrazzi ed ogni altra variazione che interessi la facciata potrà essere ammessa solo quando compatibile e coerente con la composizione della medesima. E consentito, per ragioni di distribuzione interna, tamponare vecchie bucature. La trasformazione di finestre in porte finestre è consentita purchè non alteri la geometria originaria della facciata. E esclusa la realizzazione di aperture della tipologia a nastro, mentre possono essere realizzate vetrate più ampie purchè coerenti con il disegno complessivo della facciata, e la realizzazione di balconi con sporgenza massima non superiore a mt. 1,00 e con lunghezza massima non superiore a mt. 3,00, dotati di ringhiere metalliche in ferro battuto ornamentale o tipologie e materiali simili alle preesistenze accertate. Sono ammessi allargamenti dei portoncini tali da renderli funzionali, solo quando siano compatibili e coerenti con la composizione della facciata. 2. Scale, Ballatoi e Porticati Ogni intervento sulle scale esterne non dovrà comportare alterazioni che ne pregiudicano il valore. E consentito, per gli ampliamenti, la realizzazione di nuove scale della stessa tipologia di quelle rurali, purchè realizzate in muratura, o in c.a. rivestito con materiali congrui. E indicativo la conservazione di ballatoi esistenti; eventuali nuovi ballatoi sono ammessi nel caso non pregiudichino la composizione originaria della facciata, non siano realizzati in c.a. a vista e siano realizzati secondo i rapporti dimensionali delle tipologie rurali. Per gli ampliamenti, come da abaco tipologico Tav 3 - Abaco Tipologico Edifici Tipo A, è consentito la realizzazione di portici. Gli elementi di collegamento chiusi di volumi residenziali distaccati, possono avere le dimensioni massime di 3.00 ml di larghezza, minimo 10 ml e massimo 20 ml. di lunghezza. 3. Cornicioni In linea generale è prescritto il mantenimento della tipologia, forma e posizione dei cornicioni considerati caratterizzanti dei fabbricati rurali. 4. Marcapiani e Lesene In linea generale è prescritto il mantenimento della tipologia, forma e posizione dei marcapiani, lesene e analoghi apparati decorativi di facciata caratterizzanti dei fabbricati rurali. 5. Murature a vista I paramenti murari in mattoni a faccia vista e le loro tessiture devono essere mantenute e conservate, ove possibile. Reintegrazioni di paramenti murari a faccia vista sono consentiti. Per le nuove parti, è consentito il trattamento dei fronti con differenti materiali ( mattone a faccia vista, intonaco, pietra locale, ecc.. ). 6. Intonaci In linea generale ogni intervento sulle facciate dovrà privilegiare la conservazione, nel carattere e finiture originali, dei tradizionali intonaci. 7

8 Non è consentito rimuovere gli intonaci per evidenziare o mettere in vista paramenti murari o elementi strutturali (archi, piattabande, travi in legno e simili) che non fossero già originariamente a vista se non per comprovate motivazioni. Possibili modifiche sulla conservazione degli intonaci che si discostano dalle indicazioni sono ammissibili solo quando giustificate da documentate ragioni ed analisi. Nel corso di qualsiasi intervento di ripristino o rifacimento degli intonaci si dovrà avere cura di conservare ed evidenziare vecchi numeri civici, targhe stradali, e qualsiasi altro elemento che sia stato concepito per essere visibile al di sopra dell intonaco. In occasione dei medesimi interventi si dovrà inoltre procedere alla rimozione degli elementi impropri che fossero stati aggiunti in tempi recenti e che risultino non pertinenti con l edificio. Non sono consentite finiture di facciata in cemento a vista. 7. Decorazioni Qualsiasi intervento sulle facciate dei fabbricati dovrà assicurare la conservazione ed il recupero di eventuali decorazioni originarie (fasce marcapiano, incorniciature di finestre, architravi in legno, lesene, ecc..). Nel caso di edifici che non presentino riquadrature o altre decorazioni, potrà essere ammessa la realizzazione di un semplice apparato decorativo costituito da fasce marcapiano, fasce marcadavanzale e riquadri a porte e finestre. 8. Architravi, Soglie e Davanzali Qualsiasi intervento sulle facciate dei fabbricati dovrà mirare alla conservazione ed al recupero di architravi e piattabande originali che presentino i caratteri tipici della tradizione. Qualora tali elementi risultino particolarmente degradati o comunque non più atti ad assolvere alla loro funzione potranno essere sostituiti con nuovi elementi aventi caratteristiche formali e materiche analoghe. E esclusa la posa in opera di architravi e piattabande costituiti da profilati metallici a vista. 9. Zoccolature In linea generale è prescritta la conservazione delle zoccolature esistenti, coevi con il fabbricato rurale realizzate secondo le seguenti tipologie: zoccolatura realizzata con fascia di mattoni a vista, semplice zoccolatura realizzata con fascia tinteggiata su fondo intonacato. In caso di reintegrazione, rifacimento o nuova realizzazione di zoccolature esse dovranno essere coerenti con le tipologie caratterizzanti e/o originarie del fabbricato; non sono ammesse in ogni caso zoccolature in elementi incoerenti (materiali plastici, lastre di pietra non locali, ecc..). Le nuove zoccolature non dovranno essere realizzate con la combinazione di materiali o colori diversi. 10. Infissi In linea generale le aperture sulle facciate rappresentate da finestre e porte finestre, portoni ed altro, devono essere realizzati preferibilmente in legno, in casi particolari in alluminio verniciato. Sono esclusi gli infissi in pvc o in altri materiali plastici. Sono escluse innovazioni che comportino l installazione di vetri a specchio e avvolgibili. I serramenti d oscuramento dovranno essere del tipo a persiane con aperture ad ante, del tipo di materiale usato per le aperture. 11. Tinteggiature Tinteggiature delle parti intonacate Tutte le parti esterne degli edifici che siano intonacate devono essere tinteggiate. La scelta cromatica dei colori per la tinteggiatura, dovranno essere riconducibili ai colori tipici rurali sulla gamma individuati nella Tav. 4 - Catalogo dei Principali Modelli di Colorazione, in tutte le sue possibili tonalità. Sono escluse le tinteggiature di consistenza plastica da stendere sopra l intonaco. Tinteggiatura degli infissi Per tutti i tipi di finestra, porta finestra e portoncini la coloritura deve essere sulle tonalità del marrone e/o il verde o riconducibile ad essi, come da Tav. 4 - Catalogo dei Principali Modelli di Colorazione. Verniciature trasparenti che mantengano a vista la venatura del legno costituente l infisso potranno essere ammesse. In linea generale tutte le finestre, porte finestre e portoncini debbono avere la medesima tinta e tonalità. Le eventuali eccezioni o diversificazione dei colori devono essere adeguatamente motivate. 8

9 Tinteggiatura di elementi in ferro Salvo casi particolari, la colorazione degli elementi in ferro dovrà essere con toni del grigio, come da Tav. 4 - Catalogo dei Principali Modelli di Colorazione. 12. Coperture In linea generale è prescritto il mantenimento delle coperture esistenti; qualora necessiti procedere al rifacimento della copertura, questi dovrà essere ricostruita con la stessa forma e sagoma. Nel caso di coperture che siano state oggetto di sopraelevazioni o trasformazioni incompatibili, sono ammesse le modifiche necessarie a ripristinare la conformazione originaria. Normalmente le coperture potranno essere a due falde simmetriche o asimmetriche, ad una falda unica, a padiglione, il tutto con pendenza massima del 35%. La tipologia a falda unica, a due falde simmetriche, a padiglione è quella prescritta per gli annessi. Possibili soluzioni progettuali che si discostano dalle indicazioni sono ammissibili solo quando giustificate da documentate ragioni ed analisi. L utilizzo di strutture in cemento armato è ammesso per eventuali interventi di consolidamento strutturale e ampliamento, purchè non lasciati a vista. Sono vietate mensole o cornicioni in calcestruzzo a vista; eventuali passafuori dovranno essere realizzati con materiali tradizionali. I manti di copertura dovranno essere realizzati preferibilmente con elementi in coppi e/o tegole; i colori delle suddette coperture dovranno risultare sulla tonalità della gamma dei marroni e paglierino. Gli strati di impermeabilizzazione e/o coibentazione dovranno essere nascosti alla vista. Sono vietati i manti costituiti da materiali poliuretaneci, plastici o cementizi. E obbligatoria la conservazione degli abbaini esistenti; la costruzione di nuovi, lo spostamento di quelli esistenti o la variazione delle loro dimensioni è ammessa previa dimostrazione delle reali esigenze funzionali, ed inoltre dovranno essere realizzati con forme, tecniche e materiali tradizionali. Si considerano motivati gli abbaini necessari per l areazione ed illuminazione di locali sottotetto utilizzati o utilizzabili a fini abitativi. Per i lucernari integrati nella falda del tetto, sono ammessi in funzione del rapporto nella misura della superficie massima del 10% della superficie netta di pavimento del sottotetto. Non è consentita la realizzazione di terrazze e torrini sulle coperture dei fabbricati rurali, neanche come impianti tecnologici, fatto salvo il mantenimento ed il recupero di quelli esistenti. 13. Lattonerie I canali di gronda, i pluviali ed in generale tutte le lattonerie del fabbricato dovranno essere realizzate in rame e/o in lamiera verniciata. E escluso l uso dei materiali plastici e dell acciaio. In presenza di cornici ed in genere di elementi architettonici a rilievo, il pluviale ne rispetterà l integrità, sagomandosi in andamento curvilineo intorno alla sezione dell elemento a rilievo. 14. Comignoli, Canne Fumarie e Torrini Esalatori. E obbligatorio la conservazione dei comignoli esistenti di interesse storico-architettonico. Quando ciò non fosse possibile per l accentuato stato di degrado, essi dovranno essere ricostruiti, in maniera fedele, conservandone le forme ed impiegando gli stessi materiali e tecniche costruttive. La costruzione di nuovi comignoli è ammessa quando questi siano realizzati con forme, tecniche costruttive e materiali tradizionali. Le canne fumarie devono, in genere, essere realizzate internamente all edificio. Canne fumarie costituite da condotti in acciaio od altro materiale, saranno ammesse nei soli cavedi rivestiti. Per i torrini esalatori valgono, in generale, le stesse norme per i comignoli, dei quali devono riproporre le forme e i materiali. E in ogni caso vietato l impiego di torrini prefabbricati in cemento, fibrocemento o in materiali plastici. 9

10 15. Impianti tecnologici a tetto Le antenne e le parabole riceventi della radio e della televisione in linea generale debbono essere collocate sulla copertura degli edifici. I condizionatori d aria, pompe di calore e simili, devono essere collocati preferibilmente sulle pareti tergali dell edificio o comunque non prospicienti ambiti pubblici. La disposizione di pannelli solari o fotovoltaici dovrà preferibilmente avvenire sulle falde non prospicienti la pubblica via, o spazio pubblico. 16. Ringhiere e inferriate In linea generale è prescritta la conservazione degli elementi in ferro lavorato esistenti a completamento e finitura degli edifici in oggetto. Per elementi tipici si intendono le ringhiere ed inferriate realizzate con disegni semplici ed elementi pieni, e non scatolari o tubolari. La reintegrazione, sostituzione o nuova realizzazione di ringhiere ed inferriate, è preferibile solo per i nuovi elementi che ne ripropongono i caratteri formali ( per foggia, materiale, colore, finitura superficiale, ecc..) in modo tale da non introdurre alterazione nella composizione, nei nuovi manufatti. 17. Interni Gli interventi di recupero degli spazi interni devono mantenere i caratteri originali dell edificio. E consentito, per adeguamento strutturale, apportare piccole modifiche alle quote dei solai con lievi modifiche delle aperture esterne; inoltre è consentito, per ragioni di distribuzione interna, realizzare nuove scale. E preferibile mantenere i corpi scala interni nella loro posizione, forma e materiali costitutivi. E vietato la demolizione di ambienti voltati, fatta eccezione per i casi di grave stato di degrado per i quali vi sia l impossibilità del loro recupero. 18. Le pertinenze Le pertinenze quali locali tecnologici non devono essere concepiti come elementi giustapposti ma bensì facenti parte integrante del progetto complessivo dell edificio. E ammessa la realizzazione di pergolati esterni realizzati con strutture leggere in legno ed opportunamente inverditi. In generale è prescritto il recupero e la manutenzione dei vecchi terrazzi coevi con l edificio originario o realizzati in epoca successiva. I terrazzi di nuova realizzazione sono ammissibili solo se realizzati con materiali e tecniche della tradizione rurale. Non è consentita la realizzazione di verande vetrate. Sui terrazzi esistenti possono essere realizzate strutture in legno. 19.Spazi Esterni In generale è indicato il mantenimento attraverso il recupero, la manutenzione e la parziale reintegrazione di vecchie recinzioni e vecchie murature di contenimento di terrapieni. Non sono ammesse recinzioni, cancellate o portoni realizzati con materiali plastici, elementi in cls prefabbricati non rivestiti, cemento armato a vista, alluminio ecc.. Non è ammessa la realizzazione di muri di sostegno realizzati in cemento armato senza rivestimento in mattoni e in elementi autobloccanti prefabbricati. I movimenti di terra finalizzati alla sistemazione dell area di pertinenza del fabbricato, devono essere limitati ed esclusivamente finalizzati alla sistemazione esterna. La realizzazione di muri di contenimento, ove necessario, devono avere un altezza non superiore a mt. 2,00, salvo nel caso di messa in sicurezza di siti riscontrati come pericolosi per l incolumità di edifici esistenti. Le superfici impermeabili dovranno essere pavimentate con materiali che abbiano almeno una parziale capacità drenante; è vietato in ogni caso l uso di pavimentazioni in asfalti. Le aree a verde devono essere opportunamente piantumate con essenze autoctone sistemate in quantità adeguata alla superficie interessata in modo tale che possono assolvere alla loro funzione estetica e/o di contenimento di scarpate e pendii. Qualsiasi abbattimento di essenze di pregio esistenti con particolare valore, dovrà essere opportunamente motivata dall impossibilità del recupero delle stesse. 10

11 Art. 7 - TIPO B Edifici non costituenti Patrimonio Storico Rurale 1.1 Disposizioni di Carattere Generale Per tutti gli edifici esistenti in zona agricola, che pur non possedendo alcuna caratteristica tipologica, costruttiva e formale del patrimonio edilizio rurale, non più necessari alla conduzione del fondo e censiti come Tipo B, le trasformazioni fisiche sui fabbricati esistenti possono essere realizzati mediante i seguenti interventi: manutenzione ordinaria; manutenzione straordinaria; ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione, quest ultima solo ed esclusivamente nei casi in cui le condizioni di conservazione dei manufatti siano compromesse e rendano difficoltoso interventi di consolidamento. Possono essere realizzati ampliamenti della superficie utile complessiva tramite incrementi entro un limite massimo complessivo di 266 mq. (800 mc.) dell edificio principale, e di 150 mq. di superficie per gli annessi. Ai suddetti immobili va vincolato un lotto minimo di mq. 5000, o il lotto coincidente con l intera proprietà nel caso la stessa risulti come estensione inferiore al lotto minimo, purchè formatisi prima dell adozione della Variante Tecnica di P.R.E. in data L eventuale residua proprietà resta esclusa da vincoli di inedificabilità legati al fabbricato in oggetto, fermo restando la permanenza di eventuali vincoli di asservimento. Gli ampliamenti e completamenti possono essere effettuati per mezzo di variazioni alle sagome ed ai volumi dei manufatti esistenti, o tramite nuovi corpi di fabbrica collegati al fabbricato principale per mezzo di elementi di collegamento chiusi e/o pergole. Le superfici per le pergole non sono computabili, le superfici per gli elementi di collegamento chiusi sono computabili al 100%. E altresì possibile nei casi in cui la demolizione e la ricostruzione si renda necessaria per la fatiscenza delle strutture, per migliorare le distanze, per il rispetto di eventuali vincoli, traslare la volumetria dell immobile, eventualmente aumentata nei limiti massimi previsti al precedente comma 2 del presente art. 7, all interno della proprietà entro un raggio di 300 ml., tramite richiesta del Permesso di Costruire nel rispetto della distanza dai confini e delle distanze tra gli edifici e dalle strade. Si precisa che la proprietà fondiaria non si ritiene disgiunta nel caso sia attraversata da qualunque viabilità o da aree espropriate per acquedotti o altre reti tecnologiche. E possibile per gli edifici di Tipo B in cui si sono formate delle proprietà distinte, staccarsi e traslare le superfici a condizione che: le proprietà si siano formate antecedentemente all adozione della Variante Tecnica Generale del P.R.E la nuova edificazione dovrà essere realizzata su un lotto minimo di mq, su terreni contigui all edificio originario ed entro un raggio di 300 ml. da esso; le nuove unità edilizie potranno essere al massimo due oltre all edificio originario; Le nuove unità edilizie non potranno avere una superficie massima complessiva superiore a quella di cui al precedente comma 2, del presente art.7; l intervento potrà essere realizzato solo nel caso in cui si potrà demolire la superficie da traslare, senza recare danni o impedimenti alla parte di edificio rimanente, il tutto garantito da polizza fidejussoria verso le proprietà rimanenti, gli interventi dovranno avvenire tramite richiesta del Permesso di Costruire e nel rispetto delle disposizioni dettate dalle NTA del PRE per le sottozone di appartenenza. Sono consentiti ampliamenti tramite sopraelevazioni e le ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione fino al raggiungimento dell altezza max. di 7,50 ml, salvo preesistenze, nel rigoroso rispetto dei caratteri morfologici, tipologici e costruttivi tipici del patrimonio edilizio rurale del territorio. E consentita la sopraelevazione, ai soli fini residenziali, degli annessi anche se disgiunti dai fabbricati principali, a condizione che l altezza totale non superi quella degli edifici preesistenti principali. Il lotto di pertinenza dell edificio, potrà essere attrezzato per destinazioni accessorie tramite sistemazioni. Sono ammesse dunque sistemazioni delle superfici con pergolati in legno, gazebo, giardini, piscine scoperte delle dimensioni massima della vasca di 100 mq., parcheggi scoperti privati. 11

12 Per quanto riguarda le piscine scoperte, la distanza dai confini di proprietà è pari a 2 ml. La realizzazione di semplici pergolati deve essere fatta con strutture leggere ed opportunamente inverditi; i gazebo devono essere realizzati in legno e/o ferro lavorato, completamente aperti, distaccati dagli edifici di 10 ml. e delle dimensioni massime di 25 mq. Gli interventi in ampliamento sugli edifici residenziali, sono consentiti in percentuale in funzione dell adeguamento alle caratteristiche del patrimonio edilizio rurale degli elementi costitutivi dell edificio: incremento del 60% della superficie esistente fino a raggiungere la superficie utile complessiva massima di 266 mq. dell edificio principale, in funzione all adeguamento di minimo 4 categorie di elementi costitutivi dell edificio principale. incremento del 80% della superficie esistente fino a raggiungere la superficie utile complessiva massima di 266 mq. dell edificio principale, in funzione all adeguamento di minimo 7 categorie di elementi costitutivi dell edificio principale. incremento del 100% ed oltre della superficie esistente fino a raggiungere la superficie utile complessiva massima di 266 mq. dell edificio principale, in funzione all adeguamento di minimo 9 categorie di elementi costitutivi dell edificio principale. Qualora si voglia attuare l intervento in più lotti funzionali dovrà predisporsi, conformemente a quanto previsto dall art. 15 del presente Regolamento, una Scheda di Attuazione con indicati i vari lotti di intervento e la cronologia di attuazione degli stessi, da sottoporre all approvazione del Consiglio Comunale. Le previsioni contenute in tale scheda avranno durata massima di 10 anni. Per ogni intervento contenuto nella scheda dovrà presentarsi richiesta di Permesso di Costruire prima dell attuazione. Successivi interventi sugli edifici residenziali, non possono usufruire dell adeguamento delle categorie di elementi costitutivi già utilizzate in precedenza. L edificazione degli annessi, fino a raggiungere la superficie complessiva di 150 mq., potrà essere realizzata anche non congiuntamente agli interventi da attuare sull edificio principale. 1.2 Annessi Gli annessi adiacenti ai manufatti principali vanno indicativamente mantenuti e salvaguardati, eventuali corpi aggiunti sono consentiti unicamente sulle testate o sul retro del corpo edilizio. Le nuove edificazioni dovranno essere realizzati nel lotto di riferimento e distaccati dall edificio principale.. E consentito il recupero con ampliamento; qualsiasi trasformazione deve seguire le stesse disposizioni per gli edifici di Tipo B. Non è consentita la realizzazione di balconi e terrazze. Eventuali cornicioni possono avere una larghezza massima di 0,80 ml. 1.3 Gli Elementi Costitutivi degli Edifici Gli interventi sugli edifici di Tipo B, dovranno attenersi alle seguenti disposizioni relative alle categorie degli elementi costitutivi l edificio: 1. Composizione della Facciata e Interni. E esclusa la realizzazione di aperture della tipologia a nastro, mentre possono essere realizzate vetrate più ampie. E consentito modificare le quote dei solai compatibilmente con l adeguamento strutturale. 2. Scale, Ballatoi e Porticati Ogni intervento sulle scale esterne dovrà essere realizzato in muratura, o in c.a. rivestito con materiali congrui. E indicativo la conservazione di ballatoi esistenti; eventuali nuovi ballatoi sono ammessi nel caso che non siano realizzati in c.a. a vista. E consentito la realizzazione di portici. Gli elementi di collegamento chiusi di volumi residenziali distaccati, possono avere le dimensioni massime di 3 ml. di larghezza, minimo 10 ml e massimo 20 ml. di lunghezza. 3. Finiture esterne Non sono consentite finiture di facciata in cemento a vista. Architravi, soglie e davanzali devono essere realizzati con forme e materiali tradizionali. E esclusa la posa in opera di architravi e piattabande costituiti da profilati metallici a vista. 12

13 4. Decorazioni Sono indicate cornici e decorazioni attraverso la realizzazione di un semplice apparato decorativo. 5. Zoccolature Le zoccolature dovranno essere realizzate come semplice fascia di rilevato in mattoni pieni a vista o intonacata con superficie liscia e tinteggiata. Non dovranno essere realizzate con la combinazione di materiali o colori diversi. 6. Infissi In linea generale le aperture sulle facciate rappresentate da finestre, porte finestre, portoni ed altro, devono essere realizzati preferibilmente in legno e/o in alluminio verniciato. Sono esclusi gli infissi in pvc o in altri materiali plastici. Sono escluse l installazione di vetri a specchio e avvolgibili. I serramenti d oscuramento dovranno essere del tipo a persiane con aperture ad ante, del tipo di materiale usato per le aperture. 7. Tinteggiature La scelta cromatica dei colori e dei toni per la tinteggiatura di parti intonacate, elementi lignei/alluminio ed elementi in ferro, dovranno essere riconducibili ai colori tipici rurali. Tinteggiature delle parti intonacate La scelta cromatica dei colori per la tinteggiatura, dovranno essere riconducibili ai colori tipici rurali sulla gamma individuati nella Tav. 4 Catalogo dei Principali Modelli di Colorazione, in tutte le sue possibili tonalità. Sono escluse le tinteggiature di consistenza plastica da stendere sopra l intonaco. Tinteggiatura degli infissi Per tutti i tipi di finestra, porta finestra e portoncini la coloritura deve essere sulle tonalità del marrone e/o il verde o riconducibile ad essi, come da Tav. 4 - Catalogo dei Principali Modelli di Colorazione. Verniciature trasparenti che mantengano a vista la venatura del legno costituente l infisso potranno essere ammesse. In linea generale tutte le finestre, porte finestre e portoncini debbono avere la medesima tinta e tonalità. Le eventuali eccezioni o diversificazione dei colori devono essere adeguatamente motivate. Tinteggiatura di elementi in ferro Salvo casi particolari, la colorazione degli elementi in ferro dovrà essere con toni del grigio, come da Tav. 4 - Catalogo dei Principali Modelli di Colorazione. 8. Coperture Le coperture potranno essere a due falde simmetriche o asimmetriche, ad una falda unica, a padiglione, il tutto con pendenza massima del 35%. Possibili soluzioni progettuali che si discostano dalle indicazioni sono ammissibili solo quando giustificate da documentate ragioni. Sono vietate mensole o cornicioni in calcestruzzo a vista; eventualmente dovranno essere rivestite. I manti di copertura dovranno essere realizzati preferibilmente con elementi in coppi e/o tegole; i colori delle suddette coperture potranno risultare sulle tonalità delle gamme, del marrone e paglierino. Gli strati di impermeabilizzazione e/o coibentazione dovranno essere nascosti alla vista. Sono vietati i manti costituiti da materiali poliuretaneci, plastici o cementizi. Sono ammissibili nuovi abbaini come da NTA del PRE. Per i lucernari integrati nella falda del tetto, sono ammessi in funzione del rapporto nella misura della superficie massima del 10% della superficie netta di pavimento del sottotetto. Non è consentita la realizzazione di terrazze e torrini sulle coperture dei fabbricati rurali, neanche come impianti tecnologici, fatto salvo il mantenimento ed il recupero di quelli esistenti. 9. Lattonerie I canali di gronda, i pluviali ed in generale tutte le lattonerie del fabbricato dovranno essere realizzate in rame e/o in lamiera verniciata. E escluso l uso dei materiali plastici e dell acciaio. 10. Comignoli, Canne fumarie e Torrini Esalatori. La costruzione di comignoli deve essere realizzata in muratura, eventualmente intonacati e tinteggiati nello stesso colore della facciata. Le canne fumarie devono, in genere, essere realizzate internamente all edificio. 13

14 Canne fumarie costituite da condotti in acciaio od altro materiale, saranno ammesse nei soli cavedi rivestiti. Per i torrini esalatori valgono, in generale, le stesse norme per i comignoli, dei quali devono riproporre le forme e i materiali. E in ogni caso vietato l impiego di torrini prefabbricati in cemento, fibrocemento o in materiali plastici. 11. Impianti tecnologici a tetto Le antenne e le parabole riceventi della radio e della televisione in linea generale debbono essere collocate sulla copertura degli edifici. I condizionatori d aria, pompe di calore e simili, devono essere collocati preferibilmente sulle pareti tergali dell edificio o comunque non prospicienti ambiti pubblici. La disposizione di pannelli solari o fotovoltaici dovrà preferibilmente avvenire sulle falde non prospicienti la pubblica via, o spazio pubblico. 12. Ringhiere e inferriate Le ringhiere, le inferriate, le cancellate, piccoli elementi di arredo come ferma-imposte, anelli, ferri battuti in genere ecc.., dovranno essere realizzate preferibilmente con disegni semplici ed elementi pieni. 13. Le pertinenze Le pertinenze quali locali tecnologici non devono essere concepiti come elementi giustapposti ma bensì facenti parte integrante del progetto complessivo dell edificio. E ammessa la realizzazione di pergolati esterni realizzati con strutture leggere in legno ed opportunamente inverditi. In generale è indicato il recupero e la manutenzione dei vecchi terrazzi, in essi possono essere realizzate strutture in legno. 14. Spazi Esterni In generale è indicato il mantenimento attraverso il recupero, la manutenzione e la parziale reintegrazione di vecchie recinzioni e vecchie murature di contenimento di terrapieni. Non sono ammesse recinzioni, cancellate o portoni realizzati con materiali plastici, elementi in cls prefabbricati non rivestite, cemento armato a vista, alluminio ecc.. Non è ammessa la realizzazione di muri di sostegno realizzati in cemento armato senza rivestimento in mattoni e in elementi autobloccanti prefabbricati. I movimenti di terra finalizzati alla sistemazione dell area di pertinenza del fabbricato, devono essere limitati ed esclusivamente finalizzati alla sistemazione esterna. La realizzazione di muri di contenimento, ove necessario, devono avere un altezza non superiore a mt. 2,00, salvo nel caso di messa in sicurezza di siti riscontrati come pericolosi per l incolumità di edifici esistenti. Le superfici impermeabili dovranno essere pavimentate con materiali che abbiano almeno una parziale capacità drenante; è vietato in ogni caso l uso di pavimentazioni in asfalti. Le aree a verde devono essere opportunamente piantumate con essenze autoctone sistemate in quantità adeguata alla superficie interessata in modo tale che possono assolvere alla loro funzione estetica e/o di contenimento di scarpate e pendii. Qualsiasi abbattimento di essenze di pregio esistenti con particolare valore, dovrà essere opportunamente motivata dall impossibilità del recupero delle stesse. 14

15 Art. 8 - Pinciaie 1.1 Disposizioni di Carattere Generale Per le pinciaie presenti sul territorio comunale è vietata la demolizione a qualsiasi titolo, sono consentiti solo interventi di restauro conservativo che dovranno essere eseguiti con criteri ecocompatibili, tecniche e materiali basati sulla terra cruda. Per favorire il recupero delle pinciaie, finchè questo patrimonio edilizio di particolare pregio sia conservato attivamente, nei lotti di pertinenza degli stessi è possibile realizzare una unità edilizia residenziale di superficie utile complessiva di 150 mq. a patto che in contemporanea la pinciaia sia restaurata in tutti i suoi elementi, con progetto approvato dal Consiglio Comunale, e sia stipulata convenzione con l Amministrazione per rendere disponibile la stessa per visite guidate al pubblico. Tutte le pinciaie esistenti in zona agricola, che non siano censite e riportate nello specifico elaborato grafico del PRE, possono essere individuate di volta in volta dal Consiglio Comunale, su apposita segnalazione dei proprietari e verifica dell Ufficio Tecnico. Le successive individuazioni non costituiranno Variante al PRE. Alle nuove Unità Residenziali va vincolato un lotto minimo di mq , l eventuale residua proprietà resta esclusa da vincoli di inedificabilità legati al fabbricato in oggetto, fermo restando la permanenza di eventuali vincoli di asservimento. Le nuove unità edilizie dovranno essere preferibilmente del tipo in linea o del tipo a corte. Possibili soluzioni progettuali che si discostano sono ammissibili solo quando giustificate da documentate ragioni. Sono ammesse sistemazioni delle superfici per pergolati in legno, gazebo, giardini, parcheggi attrezzati scoperti privati. La realizzazione di semplici pergolati deve essere fatta con strutture leggere ed opportunamente inverditi; i gazebo devono essere realizzati in legno e/o ferro lavorato, completamente aperti, distaccati dagli edifici di 10 ml. e delle dimensioni massime di 25 mq. 15

16 1.2 Parametri Urbanistici Nuova Unità Edilizia Residenziale PARAMETRI URBANISTICI NUOVA UNITA RESIDENZIALE Lotto di Asservimento Unità Edilizia Residenziale Superficie Utile Complessiva Ai suddetti edifici va vincolato un lotto non inferiore a mq. 150 mq. Altezza Massima ml. 7,50 Piani Fuori Terra Max 2 Piani Distanze dai Confini ml. 5,00 Distanze da Edifici e dalle Pinciaie Distanze dalla Viabilità Piano Interrato Portici e Logge Scale Servizi ed Accessori ml. 10,00 da edifici e da pinciaie Si fa riferimento per quanto riguarda le distanze dalla viabilità alle disposizioni dettate dalle NTA del PRE per le sottozone di appartenenza. Non computabile Restano esclusi dal computo le superfici dei portici al servizio degli edifici principali, quando la loro superficie complessiva non superi il 30% della superficie utile abitabile, e le logge quando non superino il 40% della superficie utile abitabile; le superfici eccedenti saranno valutate al 60%. Le superfici utili dei corpi scala, conteggiate come ingombro a terra al netto dei muri, non saranno computate qualora non si ecceda i 18 mq., le superfici eccedenti saranno valutate al 60% La superficie per servizi ed accessori non può superare il 20% della Superficie Utile Complessiva, da valutarsi al 60%; le superfici eccedenti saranno valutate al 100% Destinazioni d Uso Parcheggi Abitazioni Ordinarie 30 mq/100 mq di superficie utile (10mq/100 mc.) Per quanto non previsto si rimanda agli art.li delle N.T.A. del Vigente Piano Regolatore Esecutivo e alle disposizioni di legge nazionale e regionale. 1.3 Gli Elementi Costitutivi degli Edifici Residenziali Per la realizzazione degli edifici residenziali, si dovrà attenere alle seguenti disposizioni: 1. Composizione della Facciata Le facciate devono avere una composizione ordinata delle bucature. Possono essere realizzate vetrate ampie purchè coerenti con il disegno complessivo della facciata. 2. Scale, Ballatoi e Porticati E consentito la realizzazione di scale esterne e di ballatoi nel caso non pregiudichino la composizione della facciata. E consentito la realizzazione di portici. 3. Finiture esterne E consentito il trattamento dei fronti con differenti materiali ( mattone a faccia vista, intonaco, pietra locale, ecc.. ). Non sono consentite finiture di facciata in cemento a vista. Architravi, soglie e davanzali devono essere realizzati con forme e materiali della tradizione rurale. E esclusa la posa in opera di architravi e piattabande costituiti da profilati metallici a vista. 16

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