Ciò che mi ha spinto ad andare in Romania, a Sighet, con Silvia, è stata la curiosità di vedere in cosa consisteva l operazione SOS Bambini.
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- Antonella Guerra
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1 Milano 9 Giugno 2011 Ciò che mi ha spinto ad andare in Romania, a Sighet, con Silvia, è stata la curiosità di vedere in cosa consisteva l operazione SOS Bambini. Mi chiedevo, perché proprio in Romania con tutto il bisogno che c è da noi in Italia? Inoltre i Rumeni, di cui veniamo a conoscenza in Italia, via radio e televisione, mi sembravano più meritevoli della attenzione della questura che di un qualsiasi ente benefico. Dal mio viaggio a Sighet ho avuto un esauriente risposta a tutti i miei interrogativi. In Romania ho visitato tre tipi di strutture di accoglienza per bambini abbandonati o orfani; due private gestite, una da suore, ed una da un formidabile frate francescano, frate Filippo; una pubblica, quella di cui si occupa SOS Bambini. Premetto che la Romania dal 2005 ha chiuso le adozioni internazionali per una questione di prestigio e che i bambini appena nati fino ai due anni vengono dati in affido dal sistema di assistenza dello stato a famiglie che vengono pagate per svezzarli. Vi lascio immaginare l affetto che queste famiglie possono dare a questi bambini. Per questa ragione in tutte le strutture di accoglienza sia pubbliche che private si vedono solo bambini dai 2 anni in su. Le due strutture private, con l aiuto della divina provvidenza soprattutto italiana, ma non solo, erano delle strutture modello. La casa delle suore di Cluj ospitava 10 bambini dai 2 ai 4 anni, perfetti, educati, ben vestiti, allegri. Una delle suore, suor Dina, impersonava la figura materna. Veniva infatti chiamata dai bambini mamma Dina. Un altra suora e degli aiuti stipendiati coprivano le necessità di personale della casa. Partecipavano anche dei volontari. I bambini venivano immancabilmente adottati. Dato che erano così ben educati Pag. 1
2 e con pochi problemi, la struttura statale delle adozioni era rapidissima a proporli sapendo di fare una ottima figura e di avere la soddisfazione delle famiglie adottanti. La casa famiglia delle suore di Cluj. I bambini. La sala giochi. Una cameretta. La casa era ben fornita dal punto di vista mobili, pulita, decorata con murali di Biancaneve e i sette nani, farfalle, ecc. Il secondo tipo di struttura privata di accoglienza, la casa famiglia nata dall iniziativa di frate Filippo dieci anni fa a Sighet, adottava una filosofia diversa. C era una famiglia base, formata da una coppia di Rumeni con due figli, ormai grandi e otto ragazzi e ragazze, anche loro ormai grandicelli. La casa famiglia era un punto di arrivo per i ragazzi che venivano destinati a quella casa famiglia dalla struttura statale. I ragazzi crescevano lì, e da lì uscivano solo da adulti, scolarizzati, indipendenti. Per questo frate Filippo stava costruendo, in un rudere donatogli dal comune e in fase di restauro a sue spese, 12 bellissimi monolocali destinati appunto ad accogliere i ragazzi maggiorenni che sarebbero usciti dalle varie strutture di accoglienza di Sighet, per poterli aiutare in attesa che si rendessero totalmente indipendenti. I 12 monolocali costruendi da frate Filippo. Frate Filippo, Silvia e vari bambini. Frate Filippo e Silvia. La casa famiglia di frate Filippo si era resa in parte economicamente indipendente grazie all iniziativa dello stesso frate che aveva creato una pizzeria, gelateria nel locale fronte strada della casa stessa ottenendo sia di insegnare ai ragazzi e alle ragazze, lì ospitati, il senso dell economia, sia un mestiere. Per sopperire alla differenza necessaria ci pensavano le Onlus Italiane legate a frate Filippo. Pag. 2
3 La pizzeria, gelateria della casa famiglia Pinocchio. La sala giochi. L esterno della casa.. Arriviamo alla struttura statale di cui si occupa SOS Bambini. E una struttura retta da un unica direttrice Viorica, costituita da una casa principale a tre sezioni e da 4 case famiglia distaccate, in cui sono occupati circa 50 dipendenti, che dovrebbero essere delle assistenti sociali specializzate, ma che in realtà sono per la maggior parte, come le definisce Silvia, delle sorveglianti. Delle tre sezioni della casa principale il piano superiore intero è adibito ad accoglienza delle ragazze madri. Ce ne sono 6 con 15 bambini. Una ne ha 8, una 3, le altre 4 uno ciascuna. La parte inferiore è divisa in due; una chiamata diurna dove vengono accolti i bambini i cui genitori vengono dalla campagna a Sighet per lavorare e che non hanno dove stare in attesa che i genitori li vengano a riprendere quando rientrano a casa. Una che viene definita delle urgenze dove dovrebbero risiedere i minori che vengono affidati dal tribunale alle strutture di assistenza sociale in attesa di sistemazione definitiva. In realtà i bambini che sono parcheggiati lì, data la carenza di tutte le strutture di accoglienza, ci restano in modo permanente. La struttura principale della casa di accoglienza. La casa famiglia degli Handicappati gravi. Una delle altre case famiglia. Ci sono poi altre quattro villette in varie parti di Sighet che contengono ciascuna 12 bambini e che hanno circa 10 dipendenti ciascuna che se ne occupano. Dovrebbero esserci, giorno e notte sempre 2 persone fisse presenti. Una delle case famiglia è destinata ai bambini (e non solo) handicappati gravi. Una delle case famiglia ai bambini handicappati medi, due a bambini normali, salvo ovvi problemi di tipo psicologico dovuti al loro stato. Lo stato paga direttamente gli stipendi ai dipendenti e passa ben 2 al giorno a bambino per tutto il resto. Quindi una casa famiglia con 12 bambini da alimentare, vestire, intrattenere, curare, mandare a scuola, riscaldare, illuminare, ecc. deve campare con 2 x 12 x 30 = 720 mese! Esercizio difficile anche in Romania. Pag. 3
4 L operazione di SOS Bambini è stata dall inizio e continua ad essere l aiutare con cibo, vestiti, coperte, giochi, medicine, computer. L operazione è resa possibile solo grazie alla presenza della direttrice Viorica. Una persona integra, affezionata ai bambini e onestissima. Grazie a lei si è sempre certi che i beni inviati finiranno ai bambini e non in altre mani. Infatti il pericolo in cui si incorre l abbiamo toccato con mano. Quando siamo arrivati a Sighet abbiamo scoperto che l ultima spedizione fatta da SOS Bambini, circa 500 scatoloni di cibo, vestiti, giochi, computer, medicine era stata bloccata e sigillata in un magazzino dai direttori centrali di Bucarest con la scusa che occorreva fare un inventario dei beni arrivati. Erano stati inventariati e distribuiti solo gli scatoloni contenenti cibo. Solo che questo era stato fatto in assenza di Viorica, la direttrice, che normalmente pretende di essere presente, e che non lascia distrarre nulla. In quella occasione era assente perché al matrimonio di sua figlia quindi i direttori centrali ne hanno subito approfittato. La cosa sconvolgente è che l inventario doveva per regola essere fatto proprio da 4 direttori regionali, i quali sono venuti e ripartiti con le loro macchine piene di prodotti sottratti alla distribuzione nella struttura di Sighet. Il resto, alla nostra partenza, era ancora chiuso nel magazzino sigillato e quindi indisponibile, con la promessa che la settimana dopo ci sarebbe stato l inventario dei 4 direttori e la relativa distribuzione alle case famiglia. Alcuni scatoloni bloccati nel magazzino. La porta sigillata. Silvia, Viorica, frate Filippo discutono del problema. Silvia ha trovato la soluzione a questo spiacevole problema accordandosi con frate Filippo di spedire a lui a Sighet il materiale destinato alle case famiglia seguite da Viorica. Poi sarebbe stata sua cura dare a ciascuna casa, a seconda delle necessità segnalate da Viorica stessa, il materiale necessario mensilmente, vanificando quindi la possibilità di scremature da parte dei direttori addetti all inventario date le minori quantità in gioco e la loro descrizione dettagliata alla consegna. SOS Bambini ha poi provveduto, con l aiuto di volontari, a fare nuovi bagni, a riverniciare le pareti, a rifare impianti elettrici, a rendere le case più accoglienti. In diverse case mancavano gli armadi. Li ha ordinati alla falegnameria di frate Filippo dando ai bambini dei loro spazi ordinati. Ha poi sempre ordinato a frate Filippo una veranda in legno per dare ad una delle case uno spazio comune più confortevole. Pag. 4
5 Un bagno nuovo. Cameretta con armadi nuovi. Una lavatrice nuova. SOS Bambini ha poi fornito delle lavatrici nuove per facilitare il compito delle assistenti sociali delle varie case. Col passare degli anni Silvia si è resa conto che oltre alle carenze materiali ed ambientali di cui soffriva la struttura, la carenza maggiore era quella di supporto dei bambini. Ha quindi deciso, in accordo con Viorica, di stipendiare come SOS Bambini una logopedista, due psicologhe, una specialista di attività costruttive, e di renderle disponibili alla casa di accoglienza come volontarie, per evitare interferenze dal centro. Le quattro professioniste si SOS Bambini. I tre ragazzi che usufruiranno dei corsi. Riunione con le psicologhe di Bucarest. Questo avviene da un paio di anni con risultati molto buoni a detta della stessa Viorica e anche di Silvia che nota le trasformazioni umorali e di atteggiamento dei bambini. In questo viaggio, stimolata dalle osservazioni sue e di più di un volontario italiano, ha deciso con Viorica, di fare pagare a SOS Bambini una infermiera che rimanga disponibile ogni giorno come supporto delle due assistenti sociali di turno alla casa degli handicappati gravi. Due persone sono troppo poco per quella struttura e con tre possono avere la speranza di potere seguire meglio i bambini lì ricoverati. Le ultime iniziative che Silvia sta prendendo sono quella di accogliere in famiglie italiane per l estate 9 bambini. Un progetto che la spaventa molto per le difficoltà che rappresenta ma che ha intrapreso dopo che una delle ragazze sedicenni della casa di frate Filippo le aveva detto che lei da anni andava in estate e a Natale ospite da una famiglia in Italia e che per lei questi trasferimenti erano attesi per tutto l anno con grande felicità. Pag. 5
6 I 9 bambini che verranno in Italia. (+ Stella) Italia - Romania. La presentazione verbale delle famiglie di accoglienza. I bambini rimanenti andranno, a spese di SOS Bambini per due settimane in vacanza al mare in Romania. Questo per consolarli del fatto che non si sono potute (e volute) trovare abbastanza famiglie per ospitarli tutti. Un primo anno di sperimentazione andava fatto con un numero limitato gestibile di bambini. Un altra nuova iniziativa di SOS Bambini, ormai volta all aspetto dello stimolare il desiderio di integrazione nella società e di vivere più normalmente e meglio dei bambini, è stata quella di pagare a tre ragazzini dei corsi esterni alla struttura. Una farà danza, di cui è appassionata; un altra teatro; un terzo box. Finalmente, Silvia ha visto che al CAF di Milano hanno sviluppato uno strumento, che sotto forma di gioco, ha lo scopo di cercare di scoprire su bambini dagli 8 ai 10 anni se questi hanno subito violenze fisiche o abusi sessuali. Sta cercando di fare conoscere l esistenza dello strumento ad altre strutture che si occupano di bambini in Romania per poterlo poi fare adottare, dopo la sua traduzione in rumeno e la stampa. Per un primo incontro conoscitivo sono venute da Bucarest (14 ore di treno) due psicologhe che operano in una grossa struttura e che si sono dimostrate interessatissime sia allo strumento che ad aiutare a farlo conoscere. Per concludere, SOS Bambini merita tutto il supporto possibile sia per la natura del problema che cerca di risolvere, sia per la reale necessità della casa famiglia, sia per la trasparenza, l impegno e l onestà delle persone coinvolte, sia per la efficienza ed efficacia con cui si impegna. Un mio parere personale. Ci sono vari livelli per fare del bene agli altri. Il più facile (soprattutto per i più fortunati) è quello di contribuire con del denaro o dei beni. Segue l impegno personale con il proprio tempo, che implica un sacrificio molto maggiore. Quello che Silvia fa, e che è raro trovare in altre ONLUS, è l impegno imprenditoriale di idee e la presenza continua in loco per migliorare sempre più la speranza di questi adorabili bambini incolpevoli del loro destino e che hanno almeno avuto la fortuna di avere un SOS Bambini che si occupa di loro. Pag. 6
7 Le volontarie di SOS Bambini si Sighet. La festa dei volontari alla struttura principale. La festa del volontariato di Sighet organizzata da frate Filippo. Pag. 7
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